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Relazione Sanitaria 2000 Rapporto n. 2 Mortalità

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Relazione Sanitaria 2000

Rapporto n. 2

Mortalità

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Riassunto In continuità con il primo capitolo, questo rapporto analizza criticamente ed operativamente alcune elaborazioni di dati del periodo 1990-1994 pubblicamente disponibili (pubblicate nel 1997-1999), presenta i risultati preliminari del REgistro delle CAuse di Morte in Basilicata 1997-1998 (RECAM), fornisce le stime iniziali di mortalità e frequenza dei tumori in Basilicata. La mortalità generale e per cause evitabili con la prevenzione primaria, inclusa quella per tumori, è più bassa in Basilicata rispetto alla media nazionale. Il dato è evidente per i maschi, mentre per le femmine sembra emergere un ‘eccesso’ di mortalità per cause vascolari / cerebrovascolari. La mortalità associata a cause evitabili, di diagnosi precoce / terapia (tumore della cervice uterina) e legate a misure di igiene ed assistenza sanitaria in entrambi i sessi, fa registrare valori più elevati. Queste stime sono attualmente oggetto di verifica ed approfondimento attraverso i dati locali 1997-1999 del Registro delle Cause di Morte, gestito dai referenti aziendali del modulo di mortalità. In maniera analoga ai tassi di mortalità, le stime di incidenza per tumori totali sono più basse in Basilicata rispetto alle altre Regioni, sia nei maschi che nelle femmine. Diversamente dalle altre cause, la mortalità per tumore dell’utero risulta essere più elevata della media nazionale / Regioni del Nord, in linea con le altre Regioni del Sud. Queste stime riferite alla prima metà degli anni ’90 costituiscono la base di partenza per monitorare i fenomeni, valutare l’efficacia degli interventi preventivi, diagnostici e terapeutici in Oncologia (con particolare riferimento agli screening in corso per i tumori femminili: mammella e cervice uterina), pianificare un sistema di registrazione dei tumori attraverso una fase pilota di fattibilità.

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Rilevanza dell'area modulare Compilazione, registrazione e trasmissione delle Schede di Morte ISTAT sono atti amministrativi dovuti, che costituiscono pertanto un debito informativo nei confronti del Sistema Statistico Nazionale. Ma l’organizzazione di un flusso informativo a livello regionale - aziendale, con la registrazione sistematica dei dati contenuti nella scheda di morte e la loro relativa codifica, informatizzazione ed elaborazione, rappresentano soprattutto un’opportunità per il sistema informativo dell’OER. Tale banca dati costituisce (al pari di altre) un’importante risorsa - strumento per valutare lo stato di salute delle popolazioni e monitorare il sistema sanitario attraverso una qualificazione dei problemi in tempo reale (rispetto al ritorno dei dati inviati centralmente) e con forti implicazioni di partecipazione da parte di medici ed altri operatori (es.: eventi evitabili). Sulla base di questa premessa, ed in continuità con il capitolo introduttivo, il presente rapporto è organizzato in tre parti: 1. analisi critica e propositiva di elaborazioni condotte sui dati Istat per fini di confronto tra Regioni ed Aziende Sanitarie; 2. primo rapporto ed analisi del REgistro delle CAuse di Morte dell’OER (RECAM) sulla base dei problemi esplicitati; 3. lettura dei dati di mortalità in Oncologia: integrazione con le stime di frequenza dei Registri Tumori. 2.1 Analisi di elaborazioni pubblicamente disponibili: mortalità generale e per

cause evitabili Fonte dei dati Le elaborazioni analizzate in questa sezione, condotte sui dati di mortalità ISTAT dell’anno 1994, sono tratte dall’Atlante della Sanità Italiana – 1999 (Prometeo - Atlante della Sanità Italiana - 1999. Roma: Esis - Edizioni Studi e Servizi di Interesse Sanitario s.r.l., luglio 1999. Sito Web: www.farmindustria.it/prometeo/prometeo.htm). Nella pubblicazione sono riportati i tassi di mortalità specifici e standardizzati per età (metodo diretto): mortalità totale e per cause nelle fasce d’età 0-74 e >=75 anni; mortalità perinatale ed infantile; mortalità nella fascia d’età 0-4 anni; mortalità evitabile nella fascia d’età 5-64. Le cause di morte evitabili sono classicamente divise in tre gruppi: 1. legate alla prevenzione primaria (tumori, malattie cardiovascolari e del fegato attribuibili a

fattori di rischio / stili di vita, quali fumo, dieta, alcool, ambiente di lavoro e di vita / inquinamento; traumatismi ed avvelenamenti: incidenti sul lavoro, stradali e domestici; ecc.);

2. attribuibili a carenze di diagnosi precoce e terapia (fondamentalmente i tumori della mammella e del collo dell’utero);

3. legate ad insufficienti misure di igiene (comprese le vaccinazioni) e di assistenza sanitaria / organizzazione dei servizi (malattie infettive, infezioni ospedaliere, complicanze di gravidanza-parto-perpuerio, ernia ed appendicite, ulcera, malattia ipertensiva, ecc.).

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Dal momento che il basso numero di decessi registrati in un anno di osservazione crea problemi di instabilità nelle stime statistiche per i confronti tra Aziende Sanitarie (es.: dai 18 morti della ASL Alto Molise e 88 della ASL 5 - Basilicata ai 2.796 delle 5 ASL dell’area metropolitana di Roma), per la presente analisi sono stati considerati solo gli aggregati regionali riportati nell’Atlante. La Basilicata viene quindi confrontata con i valori nazionali di riferimento insieme alle altre Regioni del Sud: Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Calabria, Sicilia e Sardegna. Mortalità generale e per cause Nei maschi con età <75 anni la mortalità totale in Basilicata è inferiore del 15% rispetto alla media nazionale (526 vs 609 per 100.000) (profilo simile a tutto il Sud). Il valore più basso della mortalità per cause si registra per i tumori, il più alto per i disturbi circolatori dell’encefalo (Tab. 2.1.1). Per le femmine la mortalità totale è in linea con la media nazionale (289 per 100.000), quella per tumori è più bassa (15%), mentre l’eccesso di mortalità per cause vascolari/cerebrovascolari sembra più evidente rispetto ai maschi. Per le donne non si osserva una chiara differenza tra Nord e Sud (Tab. 2.1.2). Mortalità infantile e per cause evitabili I tassi di mortalità infantile sono più elevati per le Regioni del Sud, con differenze fino a due volte e mezzo tra Campania e Friuli (Tab. 2.1.5). La Basilicata fa registrare il quinto valore più elevato. La mortalità per cause evitabili legate alla prevenzione primaria, che include quella per tumori, è tendenzialmente più bassa in Basilicata rispetto alla media nazionale (Tab. 2.1.6). La mortalità evitabile con diagnosi precoce / terapia (tumore della cervice uterina vs pap test) e legata a misure di igiene ed assistenza sanitaria in entrambi i sessi, fa invece registrare valori più elevati. La Tab. 2.1.7 riporta il numero assoluto di decessi registrati nel 1994 per ASL, sulla cui base sono stati calcolati gli indicatori di mortalità. I tassi per ASL e sesso sono riportati in Tab. 2.1.8. Commento e prospettive Allo scopo di fornire una fotografia iniziale della mortalità utilizzabile dall’OER, si è ritenuto utile ed operativo condurre una lettura critica di elaborazioni già esistenti, piuttosto che rielaborare statistiche centrali del 1994. Gli operatori del Gruppo di Studio sulla Mortalità si sono pertanto concentrati sull’implementazione del Registro 1997-1999 e sulla conduzione di analisi esplorative, funzionali agli approfondimenti metodologici e di contenuto specifici del modulo. In questo senso, la lettura complessiva dell’Atlante della Sanità si è rivelata un interessante e stimolante esercizio di formazione-lavoro, in funzione di un utilizzo intensivo di queste (e altre) elaborazioni comparative pubblicamente disponibili. Le differenze di mortalità sono state analizzate tra Regioni al fine di superare, in parte e concettualmente, il problema dei piccoli numeri emerso dalla classifica delle ASL. Dall’analisi delle macro-differenze risulta probabilmente più immediato, oltre che metodologicamente coerente, sperimentare ed utilizzare indicatori di microarea per approfondire i problemi, analizzare le differenze ed intervenire a livello locale.

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Il quadro generale mostra un’evidente posizione di svantaggio delle Regioni meridionali, tra cui la Basilicata, in relazione ai tassi mortalità evitabile per fattori culturali, socio-economici, di servizio (perinatale / infantile) e alla mortalità attribuibile ad assistenza ed igiene (es.: malattie infettive controllabili con la vaccinazione, mortalità da parto, interventi chirurgici e terapia d’emergenza). Lo svantaggio del Nord, misurato e classificato con la mortalità evitabile totale, è analizzabile sulla base dell’indicatore disaggregato per gruppi di cause evitabili. I dati mostrano infatti che, mediamente, tale svantaggio è attribuibile soprattutto alle cause di morte per malattie legate a stili di vita a rischio (fumo, eccesso di alcool e alimentazione), a carenza di fattori protettivi (antiossidanti e vitamine della dieta mediterranea), a fattori ambientali / di inquinamento e ad incidenti. Come evidenziato nel capitolo 1, una più favorevole distribuzione dei fattori educativo-culturali - stili di vita, abitudini e comportamenti – sembra essere associata ad una più bassa mortalità in Basilicata e nel Sud in generale. Precedenti indagini hanno mostrato che anche la distribuzione dei rischi per gruppi sociali varia tra Nord e Sud. Mentre a Sud il rischio di cardiopatia ischemica (mortalità o infarti non fatali) sembra essere maggiore nelle persone di classe sociale più elevata, in parte attribuibile ad una maggiore frequenza di fattori di rischio (es.: fumo), la relazione tende ad annullarsi a Nord fino ad invertirsi nei paesi dell’Europa settentrionale, dove i fattori di rischio sono maggiormente concentrati nelle classi sociali più basse (fenomeno definito “transizione epidemiologica” / culturale). Sulla base di queste considerazioni, gli indicatori di outcome a livello di ASL dovrebbero basarsi soprattutto sulle cause evitabili / controllabili a livello di servizio sanitario, attraverso obiettivi praticabili almeno nel medio termine: assistenza al parto, al neonato e al bambino; vaccinazioni; interventi chirurgici (ernia, appendicite, o interventi più complessi tipo by-pass), controllo delle infezioni ospedaliere gravi; ritardo evitabile nell’assistenza al paziente infartuato; trattamento dell’ipertensione e dello scompenso; trattamento delle complicanze del diabete e delle nefropatie. Parallelamente, come già esplicitato nel rapporto 1, l’approfondimento di problematiche legate allo svantaggio economico e culturale può fornire un supporto allo sviluppo di politiche sociali e di programmi informativi / educativi mirati (es.: territori vs settore materno-infantile). Un commento finale si rende necessario per quanto concerne la validità dell’analisi rispetto ai piccoli numeri, anche se condotta a livello interregionale. L’uso dei tassi può penalizzare regioni con popolazioni “aziendali” (100.000-600.000), quali sono quelle di Val d’Aosta, Molise e Basilicata, rispetto alle grandi regioni che “fanno” la media nazionale. La definizione di criteri metodologici ed indicatori standardizzati su problemi specifici rappresenta un impegno culturale che gli OER e le Agenzie, Regionali e Nazionale, dovrebbero prendere seriamente in carico allo scopo di produrre confronti validi e trasparenti, soprattutto se finalizzati a misurare l’efficacia delle Aziende Sanitarie. In questo senso, la produzione standardizzata di confronti interregionali / inter-aziendali con dati correnti, qui esemplificata dal Prometeo, rende ancor più necessario il passaggio all’approfondimento locale da parte degli Osservatori Epidemiologici Regionali ed Aziendali. Si ringrazia il Direttore Generale di ESIS s.r.l., Dott. Cesare Fassari, per aver gentilmente concesso l’autorizzazione all’uso dei dati pubblicati nel ‘Prometeo – Atlante della Sanità Italiana, 1999’ a nome degli Autori.

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Analisi per ASL: il “caso” Montalbano Jonico Dati di riferimento Nell'ambito del "posizionamento competitivo" delle ASL italiane, proposto dall’Atlante Prometeo attraverso l’uso dell'indicatore ‘anni di vita perduti per tutte le cause di morte evitabili ogni 100.000 potenziali’ (dati ISTAT, 1994), le 5 ASL della Basilicata sono così classificate (dal valore migliore a quello peggiore): 30a (Lagonegro), 32a (Potenza), 41a (Matera), 113a (Venosa) e 121a (Montalbano Jonico: ASL n.5), che risulta essere al di sopra della media nazionale (Tab. 2.1.9). I rispettivi indicatori vanno da 57 anni persi per cause evitabili su 100.000 potenziali di Lagonegro a 69 di Montalbano (+12) (Italia: 66; intervallo: da 42 di Prato a 114 dell’Alto Friuli). Ciò vuol dire che rispetto alla ASL di Prato, prima in classifica, in Basilicata si perdono da 15 a 27 anni in più (su 100.000 vivibili) per cause evitabili nella fascia d’età 5-64 anni. Su 5.383 decessi registrati nel 1994 in Basilicata, 561 sono attribuibili al totale delle cause evitabili. Su 733 decessi totali della ASL 5, 88 rientrano tra le cause evitabili. L’intervallo per le altre ASL va dai 77 decessi di Lagonegro ai 202 di Potenza (Tab. 2.1.10). Analizzando le singole componenti dell’indicatore di mortalità evitabile utilizzato, sempre per il totale di maschi e femmine, Montalbano passa dal 121° posto della classifica al 49° per i tumori e al 181°-196° per assistenza sanitaria / diagnosi precoce. Le 88 persone tra 5 e 64 anni decedute nella ASL 5 (85.000 abitanti) si disarticolano in: 40 casi di uomini e 5 di donne morti per “fallimenti” di prevenzione primaria; 15 casi di donne decedute per tumore della cervice uterina e della mammella; 18 casi di uomini e 10 di donne deceduti per presunti “fallimenti” di misure igieniche ed assistenza sanitaria (infarto, scompenso cardiaco, infezioni ospedaliere). A questi si devono aggiungere da 1 a 7 bambini (di cui 5 sotto l’anno), dal momento che in Basilicata i decessi totali del 1994 sono 49: 43 sotto l’anno e 6 tra 1 e 4 anni. Commento Al di là dei limiti metodologici presenti nell’analisi, questi dati retrospettivi sono utili soprattutto per evidenziare / fotografare un fenomeno, la mortalità evitabile, rispetto ad una popolazione ben precisa: le persone di Montalbano Jonico. Il caso presentato, apparentemente diluito fra le 215 ASL ma ben visibile da operatori ed istituzioni responsabili di questa collettività, rappresenta un “caso modello”, un indicatore attivo e non passivo di un percorso che si può e si deve sviluppare, non solo a Montalbano, ma in tutte le ASL lucane. Se da una parte la riproduzione dei “tassi standardizzati” con dati aggiornati e controllati rappresenta un passaggio “metodologicamente” inevitabile per i confronti (vd. sezione successiva), dall’altra è necessario sostituire i tassi con i (piccoli) numeri assoluti per potersi riferire alle persone reali, un passaggio culturalmente essenziale per adottare il problema delle evitabilità in senso prospettico. Solo una registrazione di dati ad hoc, anonima ma ben qualificata, periodicamente condotta secondo scadenze e modalità predefinite, può infatti fornire informazioni operative per la gestione ed il miglioramento dei problemi, rispetto ad una generica produzione di indicatori che pretendono di misurare la performance e la “competitività” di una Azienda Sanitaria.

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2.2 Rapporto preliminare sul REgistro delle CAuse di Morte in Basilicata (RECAM) - Triennio 1997-1999 – Analisi del 1998

A cura di V. Lepore e del Gruppo di Studio sulla Mortalità dell’OER Basilicata: M. De Lisa, E. Moliterni, D. Muscillo, T. Russo Premessa Le statistiche di mortalità continuano a rappresentare, classicamente e tradizionalmente, uno dei principali indicatori complessivi dello stato di salute di una popolazione, dei bisogni sanitari e dell’efficacia dei servizi. La centralizzazione delle schede di morte a livello nazionale, dove si svolge tutto il successivo lavoro di controllo, codifica, input e gestione dei dati, ha spesso consentito-tollerato l’assenza di punti periferici, a livello di regione o ASL, indispensabili per gestire ed utilizzare localmente i dati. Il flusso informativo delle schede di morte (Fig. 2.2.1), pur ben stabilito e strutturato, fino ad oggi non ha mai generato una “banca dati” adeguatamente completa, aggiornata e disponibile alle esigenze ed attese degli operatori sanitari locali. Stabilità del flusso informativo, completezza nella raccolta dei dati, validità / qualità del dato e affidabilità dei processi di analisi costituiscono le principali caratteristiche dei grandi data-base nazionali (ISTAT), verso cui devono essere confrontati i limiti e le opportunità di un Registro Regionale / Aziendale delle Cause di Morte (RECAM) in fase di realizzazione. I “vantaggi” citati del livello centrale implicano, spesso, lunghi tempi di attesa per l’analisi e la disponibilità dei dati. Ciò ne limita grandemente l’utilità riducendone i contenuti informativi / epidemiologici ad un uso meramente storico, consentendo una lettura di tabelle “pre-definite” basate su esigenze nazionali e “centrali” di confronto. Disponendo di dati disaggregati, un RECAM regionale / di ASL può invece consentire letture ed aggregazioni più direttamente collegate al territorio dove i dati sono generati, costituendo al tempo stesso un’importante occasione di formazione e crescita per gli operatori coinvolti sul campo. Queste considerazioni hanno suggerito l’opportunità di verificare la praticabilità e sperimentare la realizzazione di un RECAM Basilicata “interattivo”, con l’ambizione di farne uno degli obiettivi qualificanti l’OER. Dati La Tab. 2.2.1 riassume lo stato attuale ed il grado di completezza raggiunto nella raccolta e registrazione delle Schede di Morte relative al triennio 1997-1999 per le cinque ASL e l’intera Regione, confrontando i dati osservati con quelli “attesi” (numero di decessi): per il 1996 – dati forniti dalla Regione Basilicata per ciascun comune; per il 1997 – dati ISTAT per ciascun comune; per il 1998 – dati forniti da ciascun comune al referente della ASL di competenza; per il 1999 - dati forniti da ciascun comune al referente della ASL di competenza.

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Mentre prosegue il lavoro di completamento degli archivi 1997 e 1999, l’anno 1998, con 5.235 schede di morte raccolte e registrate (il 95% delle 5.511 schede attese, Tab. 1), è stato giudicato sufficientemente completo per una elaborazione preliminare. La Tab. 2.2.2 riassume il successivo lavoro di controllo e pulizia dell’archivio, dal quale scaturiscono 5.135 records relativi a decessi registrati nella Regione Basilicata per il 1998. Dal controllo ed incrocio del comune di residenza dei 5.135 decessi sono stati individuati 4.985 schede relative a decessi di residenti in Basilicata, che costituiscono l’effettivo numeratore per le successive analisi. In Tab. 2.2.3 i decessi, ripartiti per ASL di residenza e ASL di decesso, sono confrontati con il numero atteso per ciascuna delle cinque ASL. L’intero campione costituisce il 90% dell’atteso. Le ASL di Potenza e di Montalbano Jonico hanno raggiunto rispettivamente il 95% ed il 97% di completezza, consentendo perciò di testare alcune analisi preliminari per il confronto con dati presenti in letteratura. In Tab. 2.2.4 viene presentata la distribuzione dell’intero campione per ASL, sesso e fasce di età. Nel primo anno di vita i decessi sono 20, nella fascia d’età 1-4 anni sono 5 (i decessi Istat del 1994 sono, rispettivamente, 43 e 6; pertanto le schede mancanti potrebbero riferirsi a neonati trasferiti). Elaborazione dati ed analisi di confronto Sulla base dei dati pubblicati nel Prometeo 1999 e precedentemente discussi, è sembrato utile testare la consistenza ed affidabilità del nostro archivio determinando i tassi grezzi e standardizzati per le cause di morte evitabili nella fascia d’età 5-64 anni. L’elenco di dette cause e la loro aggregazione nei tre grandi gruppi (prevenzione primaria, diagnosi precoce e terapia, igiene ed assistenza sanitaria) è riportato in dettaglio nella precedente sezione (vd. inoltre la Relazione sullo Stato Sanitario del Paese, a cura del Ministero della Sanità, referenza: capitolo 1). In Tab. 2.2.5 è riportata la distribuzione per ASL e sesso del numero di decessi attribuibili a “cause evitabili” nella fascia di età 5-64 anni. Dei 748 decessi totali nella fascia interessata, 480 (316 maschi) sono attribuibili a cause evitabili. In considerazione del disomogeneo grado di completezza della rilevazione per le differenti ASL, si è deciso di calcolare i tassi grezzi e standardizzati per le sole ASL 2 e 5 (con particolare riferimento alla ASL 5 di Montalbano Jonico, che risultava particolarmente penalizzata nell’analisi di Prometeo proprio in considerazione di un alto tasso di mortalità evitabile). Su un totale di 739 morti nella ASL 5, i decessi evitabili sono 75 (maschi: 46; femmine: 29) (Tab. 2.2.5). Per applicare il metodo di standardizzazione diretta è stata utilizzata la popolazione italiana del ‘91 (dati ISTAT), mentre la popolazione esaminata (ASL 2 e ASL 5) per sesso ed età (5-14; 15-24; 25-44; 45-64) è stata fornita dalla Regione Basilicata (aggiornata al 31 dicembre 1996) (Tab. 2.2.6-7). I tassi standardizzati di mortalità evitabile per la ASL 5 sono 150x100.000 (maschi) e 95x100.000 (femmine). I relativi intervalli di confidenza al 95% dei tassi (IC 95%) sono per i maschi: 108-191 (stima puntuale: 150), per le femmine: 54-136 (stima puntuale: 95) (Tab. 2.2.8). Al di là delle differenze 1994-98, c’è da evidenziare soprattutto questa “incertezza statistica” delle stime. Il confronto fra i tassi standardizzati del 1998 (RECAM) e quelli del 1994 (Prometeo) rappresenta il primo passo nel processo di approfondimento da condurre prospetticamente.

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2.3 Lettura dei dati epidemiologici sui tumori in Basilicata per l’approfondimento locale

A cura di R. Galasso, per il Gruppo di Lavoro in Oncologia dell’OER Basilicata Premessa I dati epidemiologici sui tumori rappresentano la base per una corretta programmazione dei servizi sanitari, gestione e distribuzione delle risorse, oltre che per la valutazione di efficacia degli interventi preventivi, diagnostici e terapeutici in Oncologia. Essi assumono particolare valore per la Regione Basilicata dove si assiste alla creazione di un Ospedale Oncologico a Rionero in Vulture, all'attuazione di programmi di screening per i tumori femminili (mammella e cervice uterina) e all’avvio dell’Assistenza Domiciliare Integrata. Questa lettura di dati dei Registri italiani è inoltre funzionale alla fase pilota per la realizzazione di un sistema di registrazione dei tumori in Basilicata. Dati di riferimento: mortalità e stime di frequenza I dati esaminati sono pubblicati dall’Associazione Italiana Registri Tumori (AIRT): 1. Balzi D, Bidoli E, Franceschi S, Arniani S, Pisani P, Geddes M e Associazione Italiana Registri

Tumori. Stima dell’incidenza e mortalità per tumore nelle Regioni Italiane, 1990. Centro di Riferimento Oncologico di Aviano. Aviano, Italia, 1997.

2. Zanetti R, Buiatti E, Federico M, Micheli A. Fatti e cifre dei tumori in Italia. Roma, Il Pensiero Scientifico Editore, 1998.

I dati riportati nelle Tab. 2.3.1-4 si riferiscono al 1990. La Tab. 2.3.1 mostra una notevole variabilità interregionale nella mortalità per tumori, con differenze che vanno da 2 a 5 volte. I tassi di mortalità sono tutti più elevati al Nord, ad eccezione di quelli dei tumori del fegato, utero e vescica (più elevati al Sud) e delle leucemie (al Centro). La Basilicata è la Regione con la più bassa mortalità per tumori nei maschi (inferiore del 35% rispetto alla media nazionale), mentre è seconda alla Calabria per i tumori nelle femmine (mortalità più bassa di quella nazionale del 25%). In Basilicata il tasso standardizzato di mortalità per tutti i tumori è di 181x100.000 nei maschi (Italia = 273) e 133x100.000 nelle femmine (Italia = 178). Rispetto all’Italia, in Basilicata la mortalità per tumore del polmone è inferiore di quasi 2 volte nei maschi e di 3 volte nelle femmine (Tab.1); la mortalità per tumore della mammella è più bassa del 40%, mentre quella per tumore dell’utero è la sesta più elevata (8% in più della media nazionale). Valori più vicini a quelli nazionali si osservano per i tumori del fegato, le leucemie ed il morbo di Hodgkin tra i maschi (i tassi sono calcolati con solo 4 decessi!). Questi tassi si riferiscono a 1.053 decessi registrati in Basilicata, 623 tra i maschi e 430 tra le femmine (Tab. 2.3.2); nello stesso periodo, 1990 (media annuale 1989-91), i decessi totali in Italia sono 85.000 nei maschi e 60.000 nelle femmine. In Basilicata i morti per tumore del polmone sono 148 tra i maschi e 15 tra le femmine. Minime differenze in valori assoluti per colon-retto e stomaco si registrano tra i maschi e le femmine (rispettivamente 71-66 e 62-42). I decessi per tumori femminili sono 120, quelli per tumori maschili sono 48 (prostata) (Tab. 2.3.2).

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Per quanto concerne l’incidenza dei tumori nel 1990, la Basilicata risulta essere classificata al all’ultimo posto per i maschi e al penultimo per le femmine (Tab. 2.3.3). La Tab. 2.3.4 riassume, seppur nel dettaglio, i nuovi casi stimati in Basilicata ed i tassi di incidenza per sede del tumore e fascia d’età. I casi incidenti stimati sono 1.825, 1.003 tra i maschi e 822 tra le femmine (con tassi, rispettivamente, di 295 e 256 per 100.000). In Italia il numero di nuovi casi è stato stimato per il 1990 a circa 120.000 nei maschi e 102.000 nelle femmine (tassi: 390 e 310 per 100.000). Il 60% dei tumori interessa persone di 65 anni o più. I tumori più frequenti fra i maschi sono: polmone (23%), colon-retto (12%), vescica (9%), prostata (9%) e stomaco (8%): Le sedi più frequenti nel sesso femminile sono risultate essere: mammella (27%), colon-retto (14%), stomaco (7%); corpo dell’utero (5%), ovaio (5%) e polmone (5%). I dati del 1994 forniscono un quadro comparativo interregionale sovrapponibile al 1990 per quanto concerne la mortalità per tumore. La Tab. 2.3.5, tratta dall’Atlante della Sanità Italiana 1999, mostra che per i maschi, nella fascia d’età 0-74 anni, la Basilicata registra il valore più basso tra le Regioni (mortalità per tumore inferiore alla media nazionale del 31%), mentre per le femmine è preceduta da Molise, Calabria ed Abruzzo (15% più bassa dell’Italia). Per quanto concerne la mortalità evitabile nella fascia d’età 5-64 anni, ed in particolare il sottogruppo “diagnosi precoce e terapia”, che include i tumori della mammella e dell’utero, la Basilicata presenta valori elevati, posizionandosi al 10° posto insieme ad altre 4 Regioni del Sud (il tasso è di 26x100.000 vs 17x100.000 della Provincia di Bolzano). Questo valore varia dal 19x100.000 della ASL di Potenza al 44x100.000 di Montalbano Jonico. I dati ISTAT 1994 elaborati dall’AIRT mostrano per tutti i tumori, entrambi i sessi e tutte le età, un posizionamento della Basilicata nell’intervallo di RSM 60-89, equivalente ad una mortalità più bassa di quella nazionale del 10-40%. Mentre per i tumori di polmone e mammella la Basilicata si colloca tra le Regioni con RSM < 60, per i tumori dell’utero e del fegato rientra tra i valori di RSM 110-139 con altre Regioni del Sud. Andamento temporale di mortalità ed incidenza Rispetto al 1990, i decessi totali in Italia nel 1994 passano da 85.000 ad 89.000 nei maschi e da 60.000 a 63.000 nelle femmine. I nuovi casi di tumore in Italia nel 1994 (incidenza derivata dai 13 Registri Tumori) passano da 120.000 a 135.000 nei maschi e da 102.000 a 115.000 nelle femmine. I dati di incidenza del 1994 si riferiscono solo alle aree geografiche coperte dal Registro. I tassi più bassi sono registrati a Ragusa e Latina (ad eccezione dei tumori del collo dell’utero e del fegato). Un’elaborazione che confronta tre periodi (1978-1981-1992), mostra che l’aumento del numero assoluto di casi è fondamentalmente attribuibile all’invecchiamento della popolazione italiana. L’analisi dell’andamento temporale basato sui tassi standardizzati sembra infatti suggerire una stabilizzazione nell’incidenza dei tumori. Tale stabilità del rischio complessivo risulta dalla combinazione di aumenti in alcune sedi (colon-retto, mammella e prostata) e diminuzione in altre (stomaco e collo dell’utero). Nelle femmine si osservano deboli aumenti dell’incidenza dei tumori (soprattutto nelle giovani donne, rispetto ad una tendenza alla diminuzione negli uomini giovani, e per alcuni tumori, come quello del polmone).

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Per quanto riguarda la sopravvivenza mancano dati comparativi tra Regioni. Nei Registri dell’AIRT la sopravvivenza è stata misurata a 5 anni per tutti i casi registrati fino al 1988. I tumori ad alta letalità sono quelli del polmone (sopravvivenza a 5 anni <10%), dello stomaco, del fegato e dell’esofago. Un andamento intermedio riguarda i tumori del colon-retto, della prostata ed i linfomi non-Hodgkin. I tumori a bassa letalità sono il melanoma, i tumori del collo dell’utero, del testicolo, della tiroide e, soprattutto, della mammella (sopravvivenza a 5 anni >70%). ITACARE, studio di sopravvivenza per tumori su base di popolazione in Italia, ha mostrato forti differenze nei livelli di sopravvivenza fra diverse aree italiane coperte da registro tumori. Ad esempio: per i tumori della mammella nelle donne 85% di sopravviventi in Romagna contro 68% a Ragusa, in entrambi i sessi per i tumori del colon 54% in Romagna contro 37% a Ragusa, leucemie 40% a Modena contro 20% a Ragusa, melanoma della pelle 71% a Torino contro 59% a Modena. Pur rappresentando la prevalenza l’indicatore più importante ai fini della programmazione sanitaria, in quanto espressione del carico dei tumori e della domanda di servizi, mancano dati regionali a riguardo (un’analisi per la produzione di stime di prevalenza derivate dai 13 Registri Tumori è attualmente in corso). La stima di prevalenza in Italia è di 1.400.000 persone con tumore. La prevalenza a 10 anni del Registro di Varese è pari a 20 per 1.000 (maschi: 19; femmine: 15; oltre i 65 anni: 70). L’alta prevalenza del tumore della mammella dipende dall’alta incidenza e dall’elevata sopravvivenza. Il tumore a più alta prevalenza negli uomini è quello della vescica, seguito dal tumore del colon-retto e del testicolo (quest’ultimo è caratterizzato da bassa incidenza ed elevata sopravvivenza). A causa della bassa sopravvivenza, i tumori del polmone e dello stomaco fanno registrare bassi valori di prevalenza (per l’esofago la scarsa prevalenza è determinata anche dalla bassa incidenza). Sulla base delle misure di frequenza disponibili (incidenza e mortalità), i valori di prevalenza attesi per la Basilicata sono sicuramente inferiori rispetto a Varese. Commento e prospettive Le tre possibili direzioni di intervento nella lotta contro i tumori (prevenzione, diagnosi precoce e miglioramento della terapia) presentano caratteristiche, necessità di risorse e tempi di risposta assai diversi. La prevenzione, quando non rivolta a gruppi con particolari livelli di esposizione a cancerogeni, richiede interventi su larga scala, generalmente rivolti alla popolazione generale con tempi minimi dell'ordine del decennio per la valutazione dei risultati. Fare prevenzione del cancro significa in generale ridurre i tassi di incidenza età specifici. Con poche eccezioni non è possibile mirare ad una eliminazione totale di questa malattia, cioè raggiungere un tasso zero. Infatti, la maggior parte dei cancri nel mondo accade con un 'tasso di fondo' naturale, causato da vari eventi random o da fattori non identificabili. La prevenzione porta spesso al differimento di un cancro clinicamente diagnosticabile alle età più anziane. La stessa, complessivamente, si traduce in cancri evitati e differiti. In Tab. 2.3.6 si riporta per alcune sedi di cancro quanto degli stessi sia spiegato dall'abitudine al fumo di tabacco ed all'alcool, quali sono i rischi legati ad una corretta alimentazione (ricca in frutta e vegetali) e quanto dell'incidenza possa essere prevenuta. Per le sedi considerate più del 20% dei casi incidenti sono teoricamente prevenibili.

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Nel Piano Sanitario Nazionale si evidenzia come, pur essendo la prevenzione l'obiettivo principale di lungo periodo, significativi risultati a breve e medio termine possono essere oggi ottenuti attraverso interventi rivolti alla diagnosi precoce ed alla diffusione di protocolli terapeutici ottimali. Ed è quanto si sta facendo oggi in Basilicata (Ospedale Oncologico e Programmi di Screening), soprattutto in relazione alla prevenzione dei tumori della cervice uterina (con alti tassi di mortalità). L'indicatore principale per la valutazione di questi due aspetti è la sopravvivenza su base di popolazione dei casi incidenti di cancro. Questa, riferendosi a tutti i casi incidenti diagnosticati durante un determinato periodo di tempo ed in una popolazione demograficamente definita, non è soggetta a distorsioni legate alla selezione dei pazienti e fornisce una misura complessiva dell'efficacia del sistema sanitario nel prendersi carico del malato oncologico. Le differenze geografiche e le variazioni temporali della sopravvivenza sono generalmente di difficile interpretazione fintanto che non si riesca a discriminare tra i diversi fenomeni responsabili. Infatti, disomogeneità dei livelli di sopravvivenza possono derivare da fenomeni solo apparenti, quali l'anticipazione diagnostica (senza reale prolungamento della vita) e l’adozione di differenti criteri diagnostici e classificatori in ordine alla definizione della malattia, ma anche da fenomeni reali, quali la disponibilità di terapie efficaci, l’adozione di protocolli terapeutici ottimali, la migliorata risposta al trattamento in relazione alla diagnosi precoce, la differente qualità del follow-up e della gestione dei pazienti oncologici, anche in relazione a patologie associate al tumore ed al suo trattamento. E' quindi opportuno che un sistema di registrazione dei tumori consideri anche la rilevazione di dati di sopravvivenza corredati di fattori relativi alle modalità di diagnosi, alle modalità di classificazione dello stadio ed ai principali interventi terapeutici, oltre alle informazioni sul paziente normalmente rilevate. Il ruolo dei registri tumori, per il raggiungimento dell’obiettivo di valutazione complessiva dell’efficacia del sistema sanitario in Oncologia, è fondamentale in quanto garantisce una base di popolazione. La raccolta sistematica di informazioni sui percorsi diagnostici e terapeutici dei malati di tumore, se collegata con la disponibilità di dati di prevalenza (numero di malati esistenti nella popolazione ad un dato tempo), consente una stima ed una previsione ai prossimi anni della domanda sanitaria. L'uso delle SDO rappresenta un’integrazione indispensabile per la creazione del registro tumori, oltre che una fonte dati standardizzata per la valutazione iniziale della domanda ospedaliera, della migrazione oncologica e dei profili di assistenza in Oncologia (capitoli 3-4). Inoltre, come già sottolineato, i dati di mortalità, frequenza, utilizzo dei servizi e migrazione sanitaria rappresentano la base per guidare approfondimenti prospettici e studi ad hoc di epidemiologia clinica, orientati a popolazioni e tumori specifici, mirati a verificare la praticabilità / modificabilità di linee guida e protocolli finalizzati a migliorare l’assistenza oncologica e ridurre gli ‘outcome’ negativi.

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2.4 Mortalità per tumori nelle USL della Regione Basilicata: 10 anni a confronto.

A cura di R.G. Panarace , T. Russo, F. Mauri, A. Montesano Azienda Sanitaria U.S.L. n. 5 – Montalbano Jonico (MT)

Riassunto Il lavoro riporta l’andamento della mortalità per tutti i tumori e per alcune sedi specifiche nelle USL della Regione Basilicata, confrontando i dati del triennio 1990-92 con quelli del triennio1980-82. I dati osservati globalmente riflettono l'andamento della mortalità per tumori che si è verificata in Italia nello stesso periodo. La Basilicata rimane una delle regioni a più bassa mortalità per tumore anche negli anni ‘90. L’analisi per USL del dato di mortalità può essere generatore di ipotesi nella valutazione delle politiche sanitarie, in tema di prevenzione e qualità della cura, adottate dalla varie USL. Le differenze riscontrate fra le varie USL sono determinate sostanzialmente da fenomeni casuali e non sottendono differenze nell'offerta di servizi sanitari nei vari ambiti territoriali né sono frutto di particolari programmi di prevenzione primaria o secondaria messi in atto dall'una o dall'altra USL nel periodo esaminato. Premessa Statistiche di mortalità per l'Italia sono presenti fin dal 1887. Una disaggregazione per le principali sedi di tumore, per sesso e per classi di età è stata effettuata solo dal secondo dopoguerra; dal 1970 dati di mortalità sono disponibili per provincia di residenza e, dal 1980, a livello di Comune e/o di USL. Dagli anni cinquanta ad oggi la mortalità per tumori maligni in Italia è aumentata pressoché linearmente del 50% nei maschi fino ad una attuale stabilizzazione, mentre si è mantenuta costante nelle femmine. Queste cifre però esprimono una sintesi complessa di fenomeni eterogenei e spesso divergenti, quali l'aumento dei tumori del polmone e della mammella e la riduzione dei tumori dello stomaco e della cervice uterina. Come già evidenziato nelle precedenti sezioni, l'analisi per aree geografiche mostra l'esistenza di un gradiente Nord-Sud. Nell’Italia centrale il tasso di mortalità si colloca generalmente su valori intermedi fra quelli del Nord e del Sud. Nei primi anni 80 la Regione Basilicata presentava il più basso tasso di mortalità per tumori totali pari a 15,8 nei maschi e 12,3 nelle femmine mentre la Lombardia con tassi di mortalità di 35,6 per i maschi e 20,9 per le femmine si collocava al primo posto. L’ISTAT ha pubblicato dati di mortalità disaggregati per USL solo per il triennio 1980-1982. Pertanto, è stato condotto a riguardo un confronto tra USL lucane della mortalità da patologie tumorali fra i trienni 1990-92 e 1980-82.

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Materiali e metodi

Mortalità per tumori triennio 1980-82 I dati di mortalità del triennio 1980-82 sono stati rilevati dal volume “Mortalità per causa e Unità Sanitaria Locale 1980-82”, nel quale sono riportati i valori assoluti e i tassi standardizzati di mortalità distinti per sesso, età e comune di residenza- ai fini dell’aggregazione per USL - e causa di morte, distinta per i gruppi di tumori maligni riportati in Tab. 2.4.1. I tassi standardizzati sono stati calcolati utilizzando come popolazione di riferimento di ogni USL quella del censimento 1981, ripartiti per sesso, età e Comune di residenza e come popolazione standard la popolazione italiana del censimento 1981. Mortalità per tumori triennio 1990-92 I decessi per tumori in Basilicata per il triennio 1990-92 sono stati raccolti dalle schede di morte ISTAT trasmesse ai Servizi di Igiene e Sanità Pubblica di ogni USL da parte dei Comuni ad essa appartenenti. Tutte le schede dei residenti fuori regione sono state escluse. Sono stati calcolati i tassi standardizzati per sesso ed età (standardizzazione diretta) per 10.000 abitanti, utilizzando come popolazione di riferimento quella del censimento del 1991 e come popolazione standard quella del censimento del 1981. Allo scopo di ridurre le fluttuazioni statistiche per quelle cause e per quelle USL nelle quali si osserva un numero ridotto di eventi/anno, i tre anni sono considerati insieme e ne è stata utilizzata la media. Ambiti territoriali delle USL La definizione territoriale delle USL è quella utilizzata dall’ISTAT e corrisponde alla situazione vigente nel 1983 e nel 1993, periodo di rilevazione dei dati. In appendice sono riportati i Comuni appartenenti alle 7 USL della Regione Basilicata. Attualmente le Aziende USL sono cinque. Risultati Nella Tab. 2.4.2 sono riportati il numero assoluto di morti ed i tassi standardizzati di mortalità per tumore, distinti per maschi e femmine nei due trienni. Nella Tab. 2.4.3a-b sono riportati i valori assoluti e i tassi standardizzati di mortalità per tumori nei maschi e nelle femmine, distinti per sede del tumore e per USL di appartenenza, nei 2 trienni considerati. Le variazioni in aumento ed in diminuzione riscontrate fra i due trienni non raggiungono la significatività statistica. Nel sesso femminile i tassi standardizzati sono pressochè sovrapponibili. Le variazioni per singola causa fra le USL risentono dell'effetto del basso numero di eventi verificatisi per anno, problema che l'analisi per triennio non ha completamente eliminato. Complessivamente, per tutte le USL nei maschi vi è un apparente aumento della mortalità per i tumori dei polmoni, del colon e della prostata e una riduzione della mortalità per i tumori dello stomaco; nelle femmine un apparente aumento della mortalità per i tumori del colon, mammella e

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ovaio e una diminuzione di quella dello stomaco e dell’utero. Buona parte delle variazioni in aumento, soprattutto per le sedi maggiormente legate all'età, sono spiegate dall'invecchiamento della popolazione (effetto che la standardizzazione per una popolazione più giovane non riesce ad eliminare). Commento L’osservazione nei lunghi periodi di tempo (decenni) dell’andamento della mortalità, soprattutto per patologie ad andamento cronico quali quelle tumorali, è utile soprattutto in rapporto a specifici interventi di prevenzione primaria e di diagnosi precoce (screening), la cui efficacia è valutata sulla riduzione della mortalità specifica. Un chiaro esempio è la notevole riduzione della mortalità per tumori della cervice ottenuta con l'introduzione e l'effettuazione di massa del Pap-test. I dati di mortalità forniscono, in assenza di informazioni sull'incidenza, una misura prossima del rischio di malattia importante per lo studio della eziologia. Il confronto di tassi standardizzati non è però del tutto informativo e può essere anche grossolanamente ingannevole, soprattutto quando un determinato tumore non aumenta o diminuisce contemporaneamente in tutte le età. Ad esempio, poiché i tumori del polmone continuano ad aumentare nei vecchi ma sono stabili o diminuiscono di incidenza nei giovani, l'andamento nel tempo del tumore del polmone nei maschi di paesi occidentali a più alta incidenza (compreso il nord Italia) è molto diverso a seconda della composizione per età della popolazione standard utilizzata: cresce se si utilizza come standard una popolazione piuttosto vecchia, non cresce o addirittura mostra una lieve diminuzione se si utilizza una popolazione giovane. E' pertanto essenziale che i fenomeni temporali vengano analizzati separatamente per le varie età e per le coorti generazionali. I dati qui analizzati riflettono l'andamento della mortalità per tumori che si è verificato in Italia nello stesso periodo, confermando che la Basilicata rimane una delle regioni a più bassa mortalità per tumore anche negli anni ‘90. L’analisi per USL del dato di mortalità può rappresentare però un generatore di ipotesi nella valutazione delle politiche sanitarie adottate dalla varie USL. In assenza di opportuni dati ad hoc, le differenze riscontrate sembrano essere sostanzialmente determinate da fenomeni casuali e, pertanto, non dovrebbero dipendere da differenze nell'offerta di servizi sanitari nei vari ambiti territoriali e/o da particolari programmi di prevenzione primaria o secondaria messi in atto dalle USL nel periodo esaminato. Ringraziamenti

Si ringraziano i Responsabili dei Servizi di Igiene e Sanità Pubblica delle 7 U.S.L. della Regione Basilicata per la

collaborazione fornita.

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2.1. - Mortalità

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2.1.- MORTALITA’

Fonte dei dati: Atlante della Sanità Italiana 1999, Tav. 1.1., 2.3.1., 2.3.2., 2.3.3., 2.3.4, 2.4.1., 2.5.1., 3.18.1., App. 2.3.

Tab. 2.1.1 - Mortalità per grandi gruppi di cause - Maschi 0-74 anni. (Tassi standardizzati x 100.000 ab.) (Dati 1994).

Malattie del Sist Cardiovascolare Totale Tumori Infarto mioc. acuto Dist. cir. encef. Altre mal. sist. circ. Traum. Avvelen.

V. d'Aosta 695,6 Friuli V.G. 297,7 Campania 69,0 Campania 53,6 p.a.Trento 108,1 V. d'Aosta 96,5 Campania 684,1 Lombardia 294,8 Veneto 61,2 Sicilia 49,4 Campania 106,3 p.a.Bolzano 70,1 Friuli V.G. 669,8 Veneto 280,7 p.a.Trento 60,9 Calabria 47,6 Friuli V.G. 98,9 Sardegna 62,5 Lombardia 667,3 p.a.Trento 275,5 Lazio 59,9 Piemonte 44,2 V. d'Aosta 98,1 Veneto 60,2 p.a.Trento 662,0 p.a.Bolzano 255,0 p.a.Bolzano 58,9 Basilicata 43,7 Piemonte 96,4 Friuli V.G. 60,1 Veneto 644,0 V. d'Aosta 250,9 Lombardia 58,8 Molise 42,1 Lazio 91,7 Piemonte 57,4 Liguria 627,0 Piemonte 245,2 V. d'Aosta 57,9 Umbria 40,7 Lombardia 90,8 Umbria 57,1 Piemonte 617,5 Liguria 244,4 Sicilia 57,9 Abruzzo 40,2 Sicilia 88,2 p.a.Trento 56,9 p.a.Bolzano 613,8 Toscana 242,7 Liguria 57,0 Sardegna 38,9 Calabria 88,0 Emilia R. 56,0 Sardegna 606,3 Campania 238,7 Emilia R. 56,5 Lombardia 38,1 Liguria 87,8 Puglia 49,5 Lazio 592,2 Lazio 236,2 Sardegna 56,0 Toscana 37,6 Toscana 86,7 Calabria 48,8 Sicilia 583,0 Emilia R. 234,2 Molise 55,3 Lazio 36,9 Abruzzo 86,0 Abruzzo 48,6 Emilia R. 573,7 Sardegna 219,9 Basilicata 53,9 Puglia 36,2 Veneto 83,9 Molise 48,6 Toscana 566,1 Umbria 219,3 Umbria 53,3 Marche 34,5 Emilia R. 82,8 Basilicata 47,5 Calabria 561,2 Marche 208,1 Calabria 52,7 p.a.Bolzano 33,9 Basilicata 79,9 Lombardia 46,9 Puglia 556,5 Puglia 206,4 Friuli V.G. 52,3 V. d'Aosta 33,8 p.a.Bolzano 79,3 Marche 46,4 Abruzzo 555,4 Abruzzo 198,9 Piemonte 51,6 Veneto 33,2 Sardegna 77,3 Sicilia 46,0 Umbria 541,2 Sicilia 190,9 Abruzzo 51,4 Liguria 33,2 Puglia 75,4 Toscana 44,4 Basilicata 525,8 Calabria 185,2 Marche 49,6 Emilia R. 32,9 Marche 71,1 Lazio 41,1 Molise 525,5 Molise 180,4 Puglia 48,3 p.a.Trento 32,4 Umbria 70,8 Liguria 39,4 Marche 507,7 Basilicata 166,9 Toscana 44,6 Friuli V.G. 31,5 Molise 67,5 Campania 36,0 Media Naz. 609,1 Media Naz. 241,5 Media Naz. 56,3 Media Naz. 39,7 Media Naz. 88,4 Media Naz. 48,9

Mal. infet.

e parass. Rango

Disturbi psichici

Rango

Mal. app. respiratorio

Rango

Mal. app. digerente

Rango

Altri stati morbosi

Rango

Sintomi mal definiti

Rango

Piemonte 3,0 10 17,7 4 25,0 15 37,1 16 35,9 12 4,1 8 V. d'Aosta 5,1 1 23,0 1 33,0 6 58,4 2 32,0 17 6,8 4 Lombardia 2,6 16 15,7 10 25,9 14 40,2 13 50,3 3 3,2 13 p.a.Bolzano 4,2 3 15,6 11 27,9 9 39,5 14 27,5 21 2,0 19 p.a.Trento 3,1 9 13,5 17 27,6 10 44,9 7 35,1 14 4,0 9 Veneto 3,5 7 17,0 5 24,2 19 41,9 10 33,9 16 4,2 7 Friuli V.G. 4,6 2 21,6 2 26,8 12 42,9 8 29,5 19 3,9 10 Liguria 2,4 18 20,1 3 24,7 17 41,1 11 54,0 1 22,9 1 Emilia R. 2,8 14 15,8 9 20,7 21 27,3 19 39,8 9 5,0 6 Toscana 3,0 11 14,8 13 24,5 18 28,5 18 36,8 11 2,5 17 Umbria 1,9 20 12,4 19 27,3 11 26,7 20 30,3 18 1,5 21 Marche 2,9 12 14,1 15 26,1 13 24,3 21 28,8 20 1,9 20 Lazio 3,6 5 14,7 14 23,0 20 36,2 17 45,7 5 3,2 14 Abruzzo 3,3 8 16,1 8 35,9 2 37,4 15 34,6 15 3,1 15 Molise 2,6 17 14,0 16 24,8 16 50,9 3 35,7 13 3,5 11 Campania 3,6 6 13,0 18 39,0 1 59,7 1 48,6 4 16,5 2 Puglia 2,8 15 16,7 6 33,5 4 42,5 9 42,9 7 2,3 18 Basilicata 2,4 19 11,5 20 28,2 8 46,9 6 41,5 8 3,4 12 Calabria 2,9 13 10,5 21 32,4 7 47,1 5 37,8 10 8,2 3 Sicilia 1,9 21 15,2 12 34,8 3 40,9 12 51,2 2 6,7 5 Sardegna 4,1 4 16,7 7 33,2 5 49,0 4 45,5 6 3,1 16 Media Naz. 3,0 15,6 27,8 39,6 42,7 5,6

Nota: tassi standardizzati con popolazione tipo= popolazione italiana

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2.1. - Mortalità

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Tab. 2.1.2 - Mortalità per grandi gruppi di cause - Femmine 0-74 anni. (Tassi standardizzati x 100.000 ab.) (Dati 1994).

Malattie del Sist Cardiovascolare Totale Tumori Infarto mioc. acuto Dist. cir. encef. Altre mal. sist. circ. Traum. Avvelen.

Campania 350,0 Lombardia 137,4 Campania 20,7 Sicilia 38,9 Campania 58,3 V. d'Aosta 26,6 Sicilia 321,4 Friuli V.G. 135,4 p.a.Bolzano 20,1 Campania 34,9 Calabria 52,5 p.a.Bolzano 19,0 Piemonte 299,5 Piemonte 134,5 p.a.Trento 19,5 Calabria 32,8 Basilicata 51,2 Friuli V.G. 19,0 Friuli V.G. 297,3 Liguria 129,0 Sicilia 18,3 Basilicata 31,1 Sicilia 50,3 Emilia R. 18,9 Liguria 296,8 Emilia R. 127,8 Liguria 18,2 Molise 30,3 Molise 50,2 Piemonte 18,7 V. d'Aosta 293,4 Veneto 127,6 Umbria 17,9 Piemonte 26,1 V. d'Aosta 47,7 Veneto 16,2 Basilicata 289,3 Lazio 126,0 Abruzzo 17,8 Umbria 25,5 Puglia 46,7 Sardegna 15,8 Lombardia 289,0 p.a.Trento 122,8 Lombardia 17,5 Puglia 24,9 Piemonte 42,9 Molise 15,1 Calabria 286,6 Toscana 122,3 Lazio 17,2 Abruzzo 24,8 Friuli V.G. 41,0 Umbria 15,0 Lazio 285,8 Campania 122,3 Veneto 16,6 Liguria 23,0 Lazio 40,7 Marche 14,9 Puglia 285,3 Umbria 121,4 Sardegna 15,9 Lazio 22,3 Sardegna 40,4 Lombardia 14,1 Sardegna 278,4 V. d'Aosta 120,7 Basilicata 15,6 Friuli V.G. 22,0 Abruzzo 39,3 Calabria 13,7 Emilia R. 274,0 Sardegna 118,1 Friuli V.G. 15,5 Lombardia 21,9 Liguria 38,3 p.a.Trento 13,6 Veneto 269,6 Sicilia 115,1 Piemonte 15,3 Marche 21,9 Lombardia 37,1 Lazio 13,5 Molise 267,5 p.a.Bolzano 109,2 Molise 15,2 Emilia R. 21,6 Umbria 34,1 Toscana 13,3 Abruzzo 262,7 Marche 109,1 Calabria 15,2 Sardegna 21,6 Veneto 33,6 Abruzzo 12,9 Toscana 262,3 Puglia 107,9 Emilia R. 15,1 Toscana 21,2 Toscana 33,6 Puglia 12,3 p.a.Trento 261,3 Basilicata 105,9 Puglia 14,5 p.a.Bolzano 19,6 p.a.Trento 33,2 Basilicata 12,1 Umbria 259,2 Abruzzo 98,8 V. d'Aosta 14,1 Veneto 18,8 Emilia R. 33,2 Liguria 11,9 p.a.Bolzano 249,2 Calabria 96,9 Toscana 13,7 p.a.Trento 18,3 Marche 29,7 Sicilia 11,2 Marche 234,1 Molise 89,5 Marche 13,5 V. d'Aosta 12,5 p.a.Bolzano 28,7 Campania 9,7 Media Naz. 288,7 Media Naz. 123,7 Media Naz. 16,6 Media Naz. 25,1 Media Naz. 41,0 Media Naz. 14,1 Mal. infet.

e parass.

Rango Disturbi

psichici

Rango Mal. app.

respiratorio

Rango Mal. app.

digerente

Rango Altri stati

morbosi

Rango Sintomi mal

definiti

Rango Piemonte 1,5 12 10,9 3 9,1 9 15,6 14 22,8 14 2,1 8 V. d'Aosta 1,6 10 4,6 21 11,4 2 23,4 3 25,1 12 5,6 2 Lombardia 1,4 13 7,6 17 7,8 17 16,7 12 25,9 11 1,7 12 p.a.Bolzano 2,2 2 7,7 16 11,2 3 8,7 20 21,0 16 1,8 11 p.a.Trento 1,8 5 5,5 20 7,9 16 18,1 8 19,4 19 1,1 17 Veneto 0,9 21 9,1 11 6,9 19 18,1 9 19,9 18 2,0 9 Friuli V.G. 1,6 9 12,9 1 9,1 10 19,1 6 17,7 21 3,9 4 Liguria 1,3 14 12,2 2 8,0 15 18,5 7 29,6 6 6,7 1 Emilia R. 1,7 7 10,1 6 6,9 20 12,4 18 24,0 13 2,1 7 Toscana 1,8 6 10,8 4 8,3 13 13,1 17 22,5 15 1,6 13 Umbria 1,2 17 7,6 18 7,2 18 11,0 19 18,0 20 0,3 21 Marche 1,1 19 9,7 9 6,5 21 7,2 21 20,2 17 0,3 20 Lazio 1,7 8 8,9 12 9,4 7 15,2 16 28,8 9 1,9 10 Abruzzo 1,8 4 7,9 15 9,3 8 15,9 13 32,6 5 1,5 14 Molise 1,3 15 10,1 7 8,8 12 17,3 11 29,1 8 0,7 18 Campania 1,0 20 8,0 13 11,1 5 33,7 1 45,1 1 5,2 3 Puglia 1,2 18 9,2 10 8,2 14 21,9 4 37,0 3 1,5 15 Basilicata 2,2 1 8,0 14 12,5 1 23,6 2 26,4 10 0,6 19 Calabria 1,5 11 7,3 19 9,5 6 18,0 10 35,7 4 3,5 5 Sicilia 1,3 16 10,7 5 11,2 4 20,6 5 40,9 2 2,8 6 Sardegna 1,9 3 9,8 8 9,1 11 15,3 15 29,5 7 1,1 16 Media Naz. 1,4 9,3 8,7 17,8 28,7 2,4

Nota: tassi standardizzati con popolazione tipo= popolazione italiana

Page 18: Mortalità - sanita.basilicata.it · più evidente rispetto ai maschi. Per le donne non si osserva una chiara differenza tra Nord e Sud (Tab. 2.1.2). Mortalità infantile e per cause

2.1. - Mortalità

41

Tab. 2.1.3 - Mortalità per grandi gruppi di cause - Maschi 75 anni e più. (Tassi standardizzati x 100.000 ab.). (Dati 1994).

Malattie del Sist Cardiovascolare Totale Tumori Infarto mioc. acuto Dist. cir. encef. Altre mal. sist. circ. Traum. Avvelen.

Campania 11056,4 Lombardia 2875,2 p.a.Bolzano 876,7 Sicilia 2184,3 Basilicata 3209,6 V. d'Aosta 532,7 Sicilia 10692,0 Friuli V.G. 2831,4 V. d'Aosta 852,3 Campania 2129,3 p.a.Trento 3199,3 Friuli V.G. 395,4 Friuli V.G. 10665,7 Veneto 2690,7 Veneto 784,8 Calabria 1817,8 Liguria 3076,9 Piemonte 365,9 Piemonte 10622,1 Liguria 2595,8 Lombardia 720,9 Piemonte 1789,6 Friuli V.G. 3026,1 Sardegna 365,1 V. d'Aosta 10610,0 V. d'Aosta 2564,3 Emilia R. 713,5 Abruzzo 1768,1 Campania 2990,6 Umbria 361,7 Lombardia 10568,8 Emilia R. 2540,8 Lazio 707,7 Umbria 1750,8 Lazio 2959,0 Liguria 357,9 Liguria 10536,2 Piemonte 2533,0 Campania 673,5 Toscana 1723,6 Calabria 2957,7 Lazio 356,0 Lazio 10373,8 Lazio 2503,4 Molise 671,0 Molise 1648,7 Veneto 2897,4 Emilia R. 320,8 Umbria 10278,5 Toscana 2492,7 Friuli V.G. 627,2 Marche 1616,4 Sicilia 2847,7 Abruzzo 315,4 Veneto 10255,7 p.a.Bolzano 2436,5 p.a.Trento 621,6 Basilicata 1608,0 Piemonte 2827,1 Toscana 312,8 Abruzzo 10205,0 p.a.Trento 2341,7 Sardegna 614,5 Sardegna 1586,8 Molise 2817,8 Sicilia 304,9 Puglia 10090,1 Marche 2339,6 Liguria 610,2 Puglia 1499,2 Abruzzo 2784,8 Lombardia 298,8 Toscana 9989,3 Umbria 2311,3 Piemonte 609,4 Lazio 1468,9 Umbria 2745,1 Marche 284,2 p.a.Trento 9958,2 Sardegna 2184,6 Umbria 599,2 Lombardia 1459,1 Emilia R. 2725,5 Puglia 279,6 Calabria 9830,4 Campania 2139,3 Abruzzo 593,8 V. d'Aosta 1362,4 Puglia 2713,0 Basilicata 274,5 Molise 9766,3 Puglia 2122,3 Sicilia 579,9 p.a.Bolzano 1329,2 p.a.Bolzano 2679,3 Veneto 268,0 Emilia R. 9722,1 Molise 2076,2 Marche 560,2 Liguria 1329,0 Lombardia 2670,3 p.a.Trento 265,5 Sardegna 9672,5 Abruzzo 2040,9 Toscana 554,3 Emilia R. 1223,7 Toscana 2652,8 Calabria 255,7 Basilicata 9615,3 Sicilia 1852,9 Puglia 551,0 p.a.Trento 1189,9 Marche 2509,7 p.a.Bolzano 251,4 Marche 9537,8 Basilicata 1764,8 Basilicata 509,8 Friuli V.G. 1182,6 V. d'Aosta 2466,6 Campania 246,7 p.a.Bolzano 9537,7 Calabria 1699,8 Calabria 504,6 Veneto 1143,8 Sardegna 2353,5 Molise 231,9 Media Naz. 10298,5 Media Naz. 2407,2 Media Naz. 643,9 Media Naz. 1598,8 Media Naz. 2804,8 Media Naz. 311,7

Mal. infet.

e parass. Rango

Disturbi psichici

Rango

Mal. app. respiratorio

Rango

Mal. app. digerente

Rango

Altri stati morbosi

Rango

Sintomi mal definiti

Rango

Piemonte 35,5 13 335,9 7 1034,8 10 412,9 14 455,8 13 222,3 8 V. d'Aosta 0,0 21 175,0 21 1316,6 2 411,2 16 670,0 2 258,9 5 Lombardia 46,6 4 336,7 6 1054,5 9 434,0 10 509,6 8 163,2 12 p.a.Bolzano 35,7 12 262,7 15 1007,2 12 287,1 21 276,6 21 95,3 21 p.a.Trento 64,2 1 350,2 5 832,6 20 532,0 4 405,3 18 156,0 14 Veneto 38,5 10 363,7 4 1020,0 11 429,9 12 467,9 11 151,0 15 Friuli V.G. 51,8 2 384,4 3 1147,4 6 473,2 7 432,3 15 113,9 19 Liguria 36,9 11 468,0 1 911,5 17 416,3 13 507,6 9 226,0 6 Emilia R. 39,4 9 393,1 2 849,0 19 364,2 19 407,4 17 144,9 16 Toscana 41,6 8 301,8 10 981,3 13 382,3 18 385,7 19 160,5 13 Umbria 44,9 7 298,4 11 959,5 14 469,2 8 546,4 5 191,9 10 Marche 45,2 5 328,1 8 934,2 15 331,0 20 466,5 12 122,6 18 Lazio 28,9 16 277,9 13 906,3 18 478,5 6 558,9 4 128,2 17 Abruzzo 45,1 6 304,1 9 1070,1 8 534,0 3 565,6 3 183,1 11 Molise 50,3 3 292,0 12 783,9 21 430,6 11 491,6 10 272,3 4 Campania 14,0 19 191,9 20 1305,7 3 602,8 1 538,1 7 224,2 7 Puglia 25,7 17 276,7 14 1353,2 1 522,9 5 541,5 6 205,1 9 Basilicata 13,1 20 228,8 17 928,2 16 588,3 2 379,1 20 111,1 20 Calabria 34,4 15 205,2 19 1112,6 7 452,8 9 438,6 14 351,3 2 Sicilia 18,0 18 255,8 16 1215,1 4 387,2 17 681,8 1 364,4 1 Sardegna 35,3 14 213,3 18 1186,1 5 412,4 15 415,8 16 305,2 3 Media Naz. 35,1 310,5 1053,9 439,3 494,7 198,3 Nota: tassi standardizzati con popolazione tipo= popolazione italiana

Page 19: Mortalità - sanita.basilicata.it · più evidente rispetto ai maschi. Per le donne non si osserva una chiara differenza tra Nord e Sud (Tab. 2.1.2). Mortalità infantile e per cause

2.1. - Mortalità

42

Tab. 2.1.4 - Mortalità per grandi gruppi di cause - Femmine 75 anni e più. (Tassi standardizzati x 100.000 ab.). (Dati 1994).

Malattie del Sist Cardiovascolare Totale Tumori Infarto mioc. acuto Dist. cir. encef. Altre mal. sist. circ. Traum. Avvelen.

Sicilia 9171,5 p.a.Bolzano 1488,4 p.a.Bolzano 558,1 Sicilia 2177,4 Basilicata 3175,8 Sardegna 371,0 Campania 8978,5 Lombardia 1431,9 V. d'Aosta 553,5 Campania 2151,4 Campania 3017,1 Lazio 367,3 Puglia 8070,8 Friuli V.G. 1337,5 Veneto 483,4 Calabria 1828,7 Sicilia 2976,9 Piemonte 334,1 Basilicata 8053,9 p.a.Trento 1325,6 Lombardia 461,4 Molise 1708,5 Calabria 2945,8 Liguria 318,7 Calabria 7995,9 Liguria 1294,4 p.a.Trento 453,8 Umbria 1677,0 Puglia 2844,9 Sicilia 300,6 Sardegna 7969,7 Piemonte 1292,4 Emilia R. 452,5 Basilicata 1675,5 Abruzzo 2689,6 Puglia 298,4 Piemonte 7895,1 Emilia R. 1280,2 Lazio 447,5 Toscana 1653,7 Lazio 2638,4 Molise 295,8 Abruzzo 7809,7 Toscana 1277,1 Friuli V.G. 445,7 Piemonte 1651,0 Liguria 2617,7 Abruzzo 286,5 Lazio 7736,4 Veneto 1233,7 Campania 436,9 Marche 1633,7 Molise 2573,3 Basilicata 281,1 Toscana 7611,0 Lazio 1226,8 Marche 428,2 Abruzzo 1617,5 Sardegna 2501,6 Marche 265,6 Liguria 7527,8 Umbria 1172,2 Sardegna 401,0 Puglia 1562,7 p.a.Trento 2490,7 Toscana 261,2 Molise 7478,9 V. d'Aosta 1126,5 Puglia 372,2 Sardegna 1561,9 Friuli V.G. 2475,2 Campania 256,2 Lombardia 7414,4 Marche 1121,9 Umbria 366,7 Lombardia 1334,0 Piemonte 2471,7 Calabria 247,3 Friuli V.G. 7391,9 Sardegna 1093,2 Abruzzo 364,8 Lazio 1311,4 Veneto 2448,4 Friuli V.G. 245,2 Marche 7224,2 Sicilia 1060,8 Piemonte 364,0 V. d'Aosta 1307,4 Toscana 2370,7 Umbria 240,9 Veneto 7156,0 Campania 1059,5 Liguria 363,4 Emilia R. 1166,6 Lombardia 2263,1 Lombardia 238,0 Umbria 7153,7 Abruzzo 984,7 Molise 355,7 p.a.Bolzano 1161,3 p.a.Bolzano 2253,0 p.a.Bolzano 230,6 p.a.Bolzano 7024,5 Basilicata 972,7 Sicilia 352,1 Liguria 1134,9 Emilia R. 2245,1 Veneto 228,8 Emilia R. 6901,6 Puglia 968,3 Toscana 348,4 Friuli V.G. 1092,4 Marche 2212,1 Emilia R. 204,4 p.a.Trento 6892,7 Calabria 863,9 Calabria 336,1 Veneto 1064,0 Umbria 2118,2 V. d'Aosta 185,2 V. d'Aosta 6854,7 Molise 847,4 Basilicata 322,1 p.a.Trento 962,2 V. d'Aosta 1925,5 p.a.Trento 148,3 Media Naz. 7713,7 Media Naz. 1221,8 Media Naz. 414,2 Media Naz. 1495,3 Media Naz. 2523,7 Media Naz. 271,9

Mal. infet.

e parass.

Rango Disturbi

psichici

Rango Mal. app.

respiratorio

Rango Mal. app.

digerente

Rango Altri stati

morbosi

Rango Sintomi

mal definiti

Rango Piemonte 24,5 10 318,8 4 440,5 11 306,8 15 420,7 17 270,7 4 V. d'Aosta 38,8 2 267,1 11 431,9 13 403,9 2 358,6 21 256,3 5 Lombardia 26,6 7 300,5 7 442,4 9 300,5 17 440,9 14 175,0 12 p.a.Bolzano 30,9 5 181,4 21 417,7 15 202,5 21 386,7 19 113,9 20 p.a.Trento 31,0 4 252,6 12 366,6 19 322,6 10 413,1 18 126,3 18 Veneto 25,6 8 293,1 8 468,7 6 322,5 11 437,2 15 150,7 15 Friuli V.G. 47,1 1 314,9 5 496,2 4 357,8 3 446,4 13 133,3 17 Liguria 26,7 6 368,0 1 356,6 20 302,6 16 549,7 8 195,0 9 Emilia R. 18,2 14 341,5 2 372,7 18 273,4 19 379,2 20 167,7 13 Toscana 25,5 9 304,5 6 405,7 16 311,1 12 453,7 12 199,4 8 Umbria 34,1 3 227,0 15 423,1 14 256,3 20 436,6 16 201,5 7 Marche 21,8 11 280,2 10 355,8 21 296,3 18 461,9 11 146,8 16 Lazio 21,1 12 251,6 13 464,5 7 335,8 8 555,5 6 116,6 19 Abruzzo 12,9 18 340,3 3 441,0 10 340,2 6 570,8 5 161,3 14 Molise 14,1 17 214,5 17 448,2 8 324,8 9 517,4 9 179,1 11 Campania 11,2 19 196,0 18 504,9 2 468,2 1 697,3 3 179,7 10 Puglia 15,4 15 281,3 9 489,5 5 308,8 14 709,6 2 219,7 6 Basilicata 9,6 20 189,9 19 390,8 17 346,2 4 577,7 4 112,5 21 Calabria 7,1 21 183,2 20 439,3 12 310,8 13 466,8 10 367,0 3 Sicilia 15,3 16 219,1 16 556,2 1 338,8 7 714,3 1 460,0 1 Sardegna 19,0 13 245,3 14 498,4 3 346,2 5 553,3 7 378,8 2 Media Naz. 22,2 284,1 445,1 321,8 505,7 208,0 Nota: tassi standardizzati con popolazione tipo= popolazione italiana

Page 20: Mortalità - sanita.basilicata.it · più evidente rispetto ai maschi. Per le donne non si osserva una chiara differenza tra Nord e Sud (Tab. 2.1.2). Mortalità infantile e per cause

2.1. - Mortalità

43

Tab. 2.1.5 - Mortalità infantile (a) e nella fascia d’età 0-4 anni (b). (Tassi standardizzati x 100.000 ab.). (Dati 1994). Mortalità Infantile (a) Mortalità 0-4 anni (b) Tot. Malf.

cong. Cond. morb. di orig. perin

Altre cause

Tot. Malf. cong.

Mal. s.circ.

Tumori

Campania 8,4 2,0 5,3 1,0 Abruzzo 193,1 152,9 8,0 9,7 Abruzzo 8,3 2,1 5,5 0,8 Campania 188,2 145,6 6,4 5,2 Sicilia 8,3 2,2 4,9 1,1 Sicilia 184,6 144,3 6,6 3,7 Calabria 8,0 2,7 4,7 0,6 Calabria 172,1 138,9 6,3 3,2 Puglia 7,2 1,6 4,6 1,0 Molise 161,9 113,9 6,0 0,0 Molise 6,7 2,9 2,9 1,0 Puglia 161,8 123,4 2,9 2,9 Basilicata 6,7 1,7 4,2 0,8 V. d’Aosta 141,4 60,6 0,0 0,0 Marche 6,6 1,7 4,2 0,7 Basilicata 141,0 118,0 11,5 0,0 Toscana 5,7 1,3 3,6 0,8 Liguria 140,0 90,3 12,4 7,1 Liguria 5,6 1,3 3,2 1,1 Emilia R. 137,6 89,1 6,4 7,8 Emilia R. 5,4 1,6 2,8 1,1 Lazio 135,6 92,0 7,7 10,9 Lazio 5,4 1,5 3,0 0,9 Marche 134,2 116,0 3,3 3,3 Piemonte 5,3 1,2 3,2 0,9 Piemonte 130,2 88,2 6,6 5,4 V. d’Aosta 5,1 2,0 1,0 2,0 Toscana 128,9 94,6 3,8 5,3 Sardegna 5,0 1,6 2,6 0,8 Veneto 119,5 72,9 6,7 8,8 Lombardia 4,9 1,6 2,4 1,0 Lombardia 116,3 81,0 7,1 5,0 p.a. Trento 4,9 1,8 2,4 0,7 Sardegna 112,2 76,4 7,4 4,9 Veneto 4,9 1,4 2,3 1,2 p.a. Bolzano 110,9 80,3 3,8 3,8 p.a. Bolzano 4,8 1,0 3,1 0,8 Umbria 109,7 85,4 0,0 6,1 Umbria 4,8 1,1 3,2 0,5 p.a. Trento 106,8 84,5 0,0 0,0 Friuli V. G. 3,3 0,8 1,5 1,0 Friuli V. G. 83,2 43,9 4,6 4,6 Media Naz. 6,4 1,7 3,7 1,0 Media Naz. 148,0 108,1 6,2 5,5

a) Morti di età inferiore ad un anno diviso nati vivi (x 1.000) b) Morti 0-4 anni diviso bambini 0-4 anni (b)

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2.1. - Mortalità

44

Tab. 2.1.6 - Mortalità evitabile - Età 5-64 anni. (Tassi standardizzati x 100.000 ab) (Dati 1994).

Totale cause evitabili Prevenzione primaria Maschi Femmine Maschi Femmine

V. d'Aosta 299,8 V. d'Aosta 106,9 V. d'Aosta 217,2 V. d'Aosta 50,4 Friuli V.G. 217,8 Piemonte 84,9 Friuli V.G. 158,1 Friuli V.G. 40,6 p.a.Trento 214,7 Friuli V.G. 84,9 p.a.Trento 153,7 Piemonte 36,6 Veneto 207,3 Liguria 81,3 Veneto 151,6 p.a.Trento 36,3 p.a.Bolzano 206,7 Campania 81,2 Lombardia 143,8 Emilia R. 36,2 Lombardia 205,7 Sicilia 79,2 p.a.Bolzano 142,5 Veneto 34,6 Sardegna 203,6 Emilia R. 79,1 Piemonte 142,2 p.a.Bolzano 34,2 Piemonte 202,2 Lombardia 76,6 Sardegna 141,9 Liguria 33,8 Campania 202,1 Lazio 75,5 Campania 123,5 Molise 33,5 Molise 183,4 Veneto 75,0 Emilia R. 123,4 Umbria 31,9 Emilia R. 180,8 p.a.Trento 74,7 Puglia 119,7 Lombardia 31,5 Sicilia 176,1 Molise 74,2 Umbria 119,5 Sicilia 31,1 Basilicata 176,0 Calabria 74,0 Toscana 118,7 Lazio 31,0 Calabria 175,7 Basilicata 73,3 Calabria 115,6 Calabria 30,9 Umbria 172,7 Sardegna 72,7 Molise 114,2 Campania 30,1 Puglia 172,4 Umbria 71,9 Basilicata 113,9 Sardegna 29,8 Lazio 171,3 Puglia 69,7 Sicilia 112,1 Toscana 28,2 Toscana 169,8 Toscana 67,8 Liguria 110,4 Abruzzo 26,0 Liguria 167,6 p.a.Bolzano 67,1 Lazio 108,1 Basilicata 25,7 Abruzzo 161,9 Abruzzo 66,0 Abruzzo 102,7 Puglia 25,6 Marche 148,8 Marche 63,0 Marche 98,9 Marche 23,5 Media Naz. 188,0 Media Naz. 76,0 Media Naz. 127,4 Media Naz. 31,4

Diagnosi precoce e terapia Igiene e assistenza sanitaria Maschi Femmine Maschi Femmine

Molise 5,7 V. d'Aosta 34,4 V. d'Aosta 80,7 Campania 23,8 p.a.Bolzano 5,6 Piemonte 29,9 Campania 75,7 V. d'Aosta 22,1 Lazio 3,8 Liguria 29,5 Molise 63,5 Sicilia 21,9 Toscana 3,6 Lombardia 28,7 Sicilia 61,2 Basilicata 21,8 Piemonte 3,5 Friuli V.G. 28,4 Basilicata 60,9 Calabria 21,2 Liguria 3,5 Campania 27,3 p.a.Trento 60,5 Lazio 19,2 Lombardia 3,4 Emilia R. 26,4 Sardegna 59,6 Molise 18,9 Campania 2,9 Sardegna 26,4 Lazio 59,4 Abruzzo 18,7 Puglia 2,9 Puglia 26,2 Calabria 59,2 Piemonte 18,4 Friuli V.G. 2,8 Sicilia 26,2 p.a.Bolzano 58,6 Liguria 18,0 Sicilia 2,8 Basilicata 25,8 Lombardia 58,5 Puglia 17,9 Veneto 2,7 Lazio 25,3 Abruzzo 57,5 Emilia R. 16,5 Marche 2,5 Veneto 24,9 Friuli V.G. 56,9 Sardegna 16,5 Emilia R. 2,4 Toscana 24,6 Piemonte 56,5 Lombardia 16,4 Sardegna 2,1 Marche 24,5 Emilia R. 55,0 p.a.Trento 16,2 V. d'Aosta 1,9 Umbria 24,2 Liguria 53,7 p.a.Bolzano 16,0 Umbria 1,8 p.a.Trento 22,2 Veneto 53,0 Friuli V.G. 15,9 Abruzzo 1,7 Calabria 21,9 Umbria 51,4 Umbria 15,8 Basilicata 1,2 Molise 21,8 Puglia 49,8 Veneto 15,5 Calabria 0,9 Abruzzo 21,3 Toscana 47,5 Toscana 15,0 p.a.Trento 0,5 p.a.Bolzano 16,9 Marche 47,4 Marche 15,0 Media Naz. 3,0 Media Naz. 26,5 Media Naz. 57,6 Media Naz. 18,1 Nota: tassi standardizzati con popolazione tipo= popolazione italiana

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2.1. - Mortalità

45

Tab. 2.1.7. - Numero di decessi del 1994 in Basilicata.

Totale decessi Cause evitabili Altre cause Potenza 1.896 Potenza 202 Potenza 1.694 Venosa 994 Matera 103 Venosa 903 Matera 962 Venosa 91 Matera 859 Lagonegro 798 Montalbano J. 88 Lagonegro 721 Montalbano J. 733 Lagonegro 77 Montalbano J. 645 Totale 5.383 561 4.822 Tab. 2.1.8 - Mortalità evitabile per ASL, tassi standardizzati 5-64 anni. Dati 1994 - Valori x 100.000.

Prevenzione primaria Diagnosi precoce e terapia Maschi Femmine Maschi Femmine

Montalbano J. 126,5 Venosa 33,4 Venosa 2,8 Montalbano J. 43,5 Matera 118,4 Potenza 32,6 Potenza 2,2 Matera 27,8 Lagonegro 113,2 Montalbano J. 21,1 Lagonegro 0,0 Venosa 27,3 Venosa 112,0 Lagonegro 20,4 Matera 0,0 Lagonegro 22,6 Potenza 108,3 Matera 13,2 Montalbano J. 0,0 Potenza 18,7 Media Region. 113,9 Media Region. 25,7 Media Region. 1,2 Media Region. 25,8

Igiene e assistenza sanitaria Tutte le cause Maschi Femmine Maschi Femmine

Potenza 68,5 Montalbano J. 34,3 Montalbano J. 183,6 Montalbano J. 98,9 Lagonegro 64,2 Venosa 27,8 Potenza 179,0 Venosa 88,5 Montalbano J. 57,1 Lagonegro 19,9 Lagonegro 177,4 Potenza 67,7 Venosa 55,3 Matera 19,2 Venosa 170,1 Lagonegro 62,9 Matera 51,5 Potenza 16,4 Matera 169,9 Matera 60,2 Media Region. 60,9 Media Region. 21,8 Media Region. 176,0 Media Region. 73,3 Tab. 2.1.9 - Anni perduti per cause di morte evitabili ogni

100.000 potenziali (A.P.). (Dati 1994).

ASL A.P. 1 Prato 41,7

… 30 Lagonegro 57,0 32 Potenza 57,1 41 Matera 58,9

113 Venosa 67,1 121 Montalbano Jonico 68,5

… 215 Alto Friuli 114,4

Media nazionale 66,2

Tab. 2.1.10 - Numero totale di decessi e per cause evitabili in Basilicata. (Dati 1994)

ASL Decessi totali N. dec. x cause evit. Lagonegro 798 77 Potenza 1.896 202 Matera 962 103 Venosa 994 91

Montalbano Jonico 733 88 Totale 5.383 561

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2.2. - Rapporto preliminare RECAM

46

2.2 - RAPPORTO PRELIMINARE RECAM

Fig. 2.2.1 - Il REgistro delle CAuse di Morte (RECAM) in Basilicata. Gruppo di Studio sulla Mortalità: organizzazione

del flusso informativo dei dati di mortalità, ai sensi del D.P.R. n.285 del 10 Settembre 1990. Scheda di morte Atto di morte

Usl decesso

Gruppo di studio Mortalita' OER-B

Medico curante o necroscopo

Ufficio di Stato civile del comune di decesso

ISTAT

File di mortalità Registro

degli atti di morte

PREFETTURA

Registro nascite

Stato civile comune di nascita

Stato civile comune di residenza

Anagrafe residenti

Statistiche anagrafiche

Registro cause di morte

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2.2. - Rapporto preliminare RECAM

47

Tab. 2.2.1 - Il flusso informativo delle schede di morte in Basilicata - N° schede reperite - inserite – attese.

A.S.L. Bas i l icata Periodo di studio

1.1.1997 – 31.12.1999 ASL 1 Venosa

ASL 2 Potenza

ASL 3 Lagonegro

ASL 4 Matera

ASL 5 Montalbano

Totale Basilicata

Numero Comuni

19

53

28

14

17

131

N° Schede reperite 1997-98

1.213

4.235

1.468

1.766

1.514

10.196

1999 773 2.000 - 961 697 4431 N° Schede inserite-SIM3 1997 1998 1999

529 699

-

2.136 2.099

-

704 725

-

919 964 961

714 748 697

5.002 5.235

N° Schede atteso N° decessi dai Comuni e/o ISTAT 1996 regione x comune 1997 ISTAT x comune 1998 x comune 1999 x comune

958 952 963

-

2.065 1.999

- -

768 783

- -

1.009 1.019 1.037

-

746 758 785

-

5.546 5.511

- -

Tab. 2.2.2 - Preparazione files 1998 per analisi. Compattamento archivi e controllo duplicati per singola ASL attraverso

funzioni SIM3. ASL N° schede duplicate

eliminate File per analisi N° schede accettate

ASL 1 0 Sch_1_98.dbf - Not_1_98.dbf - Chi_1_98.dbf 698 ASL 2 40 Sch_2_98.dbf - Not_2_98.dbf - Chi_2_98.dbf 2.059 ASL 3 5 Sch_3_98.dbf - Not_3_98.dbf - Chi_3_98.dbf 720 ASL 4 15 Sch_4_98.dbf - Not_4_98.dbf - Chi_4_98.dbf 949 ASL 5 2 (1+1 in flag) Sch_5_98.dbf - Not_5_98.dbf - Chi_5_98.dbf 746 Totale

62

5.172 (94% dell’atteso vs ISTAT ’97)

Sch_1_98.dbf Sch_2_98.dbf Sch_3_98.dbf Sch_4_98.dbf Sch_5_98.dbf Importazione per EPI-INFO 6

Sch_1_98.rec Sch_2_98.rec Sch_3_98.rec Sch_4_98.rec Sch_5_98.rec Merge files

TUTTO98.REC

Restituisce/export TUTTO98B.DBF Importa in ACCESS file

TUTTO98B.MDB (5173 – 1 = 5172 records)

Controllo duplicati, doppio input ASL comune di decesso e ASL comune di residenza

(5172 - 37 records duplicati =)

5135 records pronti per l’analisi (93,2 % del campione atteso ISTAT 1997 = 5511 decessi anno) (include N° 24 schede con diagnosi principale di morte XXX)

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2.2. - Rapporto preliminare RECAM

48

Tab. 2.2.3 - Regione Basilicata, anno 1998. Distribuzione dei 4.985 decessi per ASL di residenza e ASL di decesso e

grado di completezza della registrazione per ASL di residenza.

ASL di residenza ASL di decesso 1 – Venosa 2 – Potenza 3 – Lagonegro 4 – Matera 5 – Montalbano TOTALE

1 – Venosa

681

5

0

0

1

687

2 – Potenza 28 1.871 23 17 12 1.951 3 – Lagonegro 1 6 694 0 0 701 4 – Matera 0 7 1 895 10 913 5 - Montalbano 0 4 5 8 716 733 TOTALE

710

1.893

723

920

739

4.985

N° atteso ISTAT 1997

952

1.999

783

1019

758

5.511

% completezza

75%

95%

92%

90%

97%

90%

Tab. 2.2.4 - Regione Basilicata, anno 1998. Distribuzione dei 4.985 decessi per ASL, sesso e fasce di età.

ETA’ 1. Venosa 2. Potenza 3. Lagonegro 4. Matera 5. Montalbano in anni M F M F M F M F M F Totale

0

2

1

9

1

0

0

1

3

1

2

20

01 – 04 1 1 1 0 1 0 1 0 0 0 5 05 – 64 51 30 188 103 68 42 110 46 75 35 748 65 – 74 110 54 276 151 84 72 126 58 111 54 1.096 75 + 225 235 542 622 185 271 276 299 234 227 3.116 Totale

389

321

1.016

877

338

385

514

406

421

318

4.985

Tab 2.2.5 - Distribuzione per ASL e sesso della Mortalità Evitabile - Basilicata – 1998. (Età 5-64 anni).

ASL Prevenzione Primaria

Diagnosi Precoce e Terapia

Igiene e Assistenza Sanitaria

Tutte le Cause

Maschi Femmine Maschi Femmine Maschi Femmine Maschi Femmine Venosa 21 9 0 4 13 2 34 15 Potenza 78 35 1 15 39 12 118 62 Lagonegro 39 12 0 6 10 7 49 25 Matera 43 16 3 8 23 9 69 33 Montalbano 29 16 0 6 17 7 46 29 Totali

210

88

4

39

102

37

316

164

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2.2. - Rapporto preliminare RECAM

49

Tab. 2.2.6 - Regione Basilicata, movimento anagrafico della popolazione suddiviso per ASL (Progetto Obiettivo Basilicata, aggiornamento 31 dicembre 1996) Struttura per età.

ASL 1 Venosa

ASL 2* Potenza

ASL 3 Lagonegro

ASL 4 Matera

ASL 5 Montalbano

Totale Basilicata

Maschi 0-4 2.204 4.625 1.656 2.596 1.923 13.004 Femmine 0-4 2.053 4.581 1.534 2.493 1.831 12.492 Tot 1-4 4.257 9.206 3.190 5.089 3.754 25.496 Maschi 5-64 38.691 89.953 30.908 49.169 33.711 242.432 Femmine 5-64 37.810 87.823 30.466 49.055 33.624 238.778 Tot 5-64 76.501 177.776 61.374 98.224 67.335 481.210 Maschi65-74 4.879 11.342 4.100 5.554 3.914 29.789 Femmine 65-74 5.680 11.984 4.730 6.046 4.325 32.765 Tot 65-74 10.559 23.326 8.830 11.600 8.239 62.554 Maschi >=75 3.150 7.275 2.523 3.419 2.257 18.624 Femmine >=75 4.554 8.792 3.821 4.604 3.124 24.895 Tot >=75 7.704 16.067 6.344 8.023 5.381 43.519 Tot Generale 99.021 226.375 79.738 122.936 84.709 612.779 Tab. 2.2.7 - Mortalita' evitabile 5-64 anni tutte le cause (prev prim, diag prec terap, igie ass san).

ASL 2 – POTENZA

Classi di età POP_ASL 2

N° Decessi OSSERVATI

TASSI grezzi X 100.000

POP_RIFIRIMENTO (ISTAT 1991)

N° Decessi ATTESI

M F M F M F M F M F 05-14 13.693 13.422 0 0 0 0 2.941.023 2.805.904 0 0

15-24 16.035 15.795 8 1 49,891 6,3311 3.957.673 3.806.924 1.975 241

25-44 34.717 33.386 14 11 40,326 32,948 8.626.571 8.557.614 3.479 2.820

45-64 25.508 25.220 96 50 376,35 198,26 6.925.434 7.300.319 26.064 14.473

Totali 89.953 87.823 118 62 131,18 70,597 22.450.701 22.470.761 31.517 17.534

Tasso standardizzato (x 100.000 abitanti) 140,38 78,03

ASL 5 - MONTALBANO JONICO

Classi di età POP_ASL 5

N° Decessi OSSERVATI

TASSI grezzi X 100.000

POP_RIFIRIMENTO (ISTAT 1991)

N° Decessi ATTESI

M F M F M F M F M F 05-14 5.457 5.105 0 0 0 0 2.941.023 2.805.904 0 0

15-24 6.456 6.206 2 1 30,979 16,113 3.957.673 3.806.924 1.226 613

25-44 12.505 12.669 8 6 63,974 47,36 8.626.571 8.557.614 5.519 4.053

45-64 9.293 9.644 36 22 387,39 228,12 6.925.434 7.300.319 26.828 16.654

Totali 33.711 33.624 46 29 136,45 86,248 22.450.701 22.470.761 33.573 21.320

Tasso standardizzato (x 100.000 abitanti) 149,54 94,878

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2.2. - Rapporto preliminare RECAM

50

Tab. 2.2.8 - Mortalità Evitabile 5-64 anni, tutte le cause (tassi standardizzati x 100.000 abitanti).

Prometeo - Anno 1994

RECAM Oer_B - Anno 1998 IC 95%

Media nazionale Maschi 188,0 - Femmine 76,0 -

ASL 2 Potenza Maschi 179,0 140,4 99,0-181,8

Femmine 67,7 78,0 36,7-119,4

ASL 5 Montalbano Maschi 183,6 149,5 108,2-190,9

Femmine 98,9 94,9 53,5-136,2

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2.3. - Mortalità per tumori

51

2.3. - MORTALITÀ PER TUMORI Fonte dei dati: Stima dell’incidenza e mortalità per tumore nelle Regioni Italiane - A.I.R.T. 1990 (Anno 1997) Atlante della Sanità Italiana 1999, Tav. 2.3.1., 2.3.2. Tab. 2.3.1- Rapporti standardizzati di mortalità per tumori totali e per sedi principali nelle singole Regioni (decessi:

media sul periodo 1989-1991; popolazione standard: Italia 1981).

Tutti i tumori

T. trachea, bronchi, polmoni

T. colon e retto

T. mammella

T. utero T. ovaio T. prostata

M F M F M F F F F M Piemonte 102,2 103,1 100,2 101,9 113,5 109,9 109,0 109,8 117,3 107,0 V. d’Aosta 107,9 107,9 85,5 83,9 113,6 89,8 133,4 250,4 132,3 108,7 Lombardia 124,3 113,9 124,8 117,0 117,2 106,9 122,0 84,5 116,7 103,6 TrentinoA.A. 109,8 107,2 91,6 101,7 106,5 108,2 110,3 105,4 132,0 121,0 Veneto 120,2 104,3 129,5 136,7 110,0 95,8 108,5 73,3 120,6 106,6 Friuli V.G. 125,2 116,6 120,4 152,0 113,1 104,2 112,3 92,3 134,5 127,0 Liguria 106,9 104,4 106,5 103,5 123,2 114,4 112,1 98,5 114,1 109,1 Emilia R. 104,1 108,0 108,7 119,2 105,3 109,8 100,5 100,5 112,3 99,9 Toscana 104,3 102,7 98,7 99,2 118,1 115,0 93,3 88,5 105,8 106,8 Umbria 94,3 97,9 78,3 77,0 114,3 108,9 87,1 99,6 106,6 91,8 Marche 92,2 97,9 79,5 74,1 112,2 111,5 89,2 87,3 93,4 116,0 Lazio 99,6 105,7 102,5 131,1 108,1 109,4 102,1 104,8 87,5 102,2 Abruzzo 80,3 83,6 67,8 59,4 91,9 86,9 78,5 107,0 77,0 103,7 Molise 75,3 80,1 58,6 49,1 79,2 83,7 58,4 133,4 74,8 90,6 Campania 87,7 86,7 98,4 78,9 71,8 81,9 82,0 105,7 67,5 85,2 Puglia 83,6 85,8 94,1 65,0 73,0 84,0 89,6 128,8 87,7 87,6 Basilicata 65,9 20* 74,3 19 53,3 20 35,8 19 71,2 18 78,2 19 61,6 19 108,2 6 77,3 14 68,0 20 Calabria 66,3 70,2 57,3 42,8 62,9 63,5 64,7 95,3 65,7 80,8 Sicilia 74,4 83,9 70,2 69,9 70,2 80,4 86,0 130,2 69,5 87,9 Sardegna 87,9 91,9 85,1 65,0 74,6 84,2 100,3 90,9 76,6 96,5 ITALIA 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0

T. vescica

T. stomaco T. fegato Melanoma cutaneo

M F M F M F M F Piemonte 105,9 111,4 87,6 84,6 73,2 78,6 121,6 109,9 V. d’Aosta 79,3 75,8 82,8 94,5 97,2 69,5 128,4 56,3 Lombardia 101,6 106,4 136,3 127,6 152,0 111,0 135,1 115,2 Trentino A.A. 91,3 137,8 116,3 111,0 100,8 65,6 112,2 80,1 Veneto 92,5 105,2 90,1 80,8 115,2 74,1 107,1 112,6 Friuli V.G. 95,5 114,4 108,7 107,9 127,7 82,4 144,6 138,8 Liguria 109,5 111,4 83,1 83,9 88,8 78,9 130,4 106,6 Emilia R. 88,4 95,0 135,3 142,0 77,1 76,3 109,5 115,2 Toscana 100,5 101,3 141,1 134,4 83,1 85,9 109,6 112,2 Umbria 89,8 92,8 138,8 127,4 80,5 87,3 69,5 107,0 Marche 92,7 90,2 128,9 147,2 55,8 62,2 93,5 104,4 Lazio 109,5 115,8 96,6 97,9 85,4 99,2 99,3 107,7 Abruzzo 82,4 81,1 83,4 86,2 72,7 80,3 69,4 58,1 Molise 82,9 64,7 103,2 82,1 72,2 115,9 44,1 58,4 Campania 123,4 104,6 67,5 66,7 115,0 160,2 67,2 79,7 Puglia 102,5 77,9 56,8 63,0 109,7 123,7 69,7 79,6 Basilicata 72,0 20 85,2 19 68,9 16 75,5 15 76,8 15 95,8 9 51,2 19 84,2 11

Calabria 81,2 68,9 72,4 71,3 76,1 117,7 67,0 59,0 Sicilia 97,8 81,1 66,0 68,2 92,1 130,5 68,0 70,3 Sardegna 100,0 78,7 61,5 65,9 110,3 121,0 61,6 78,2 ITALIA 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 * Rango della Regione Basilicata

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2.3. - Mortalità per tumori

52

T. rene

Leucemie Morbo di Hodgkin Linfomi non Hodgkin

M F M F M F M F Piemonte 108,0 109,2 93,5 88,9 86,3 82,6 106,4 93,6 V. d’Aosta 92,0 81,1 66,1 111,8 - - 61,5 94,9 Lombardia 134,3 136,9 103,7 104,1 117,1 110,1 130,8 125,3 Trentino A.A. 108,4 125,4 91,8 96,1 91,1 72,4 88,7 68,6 Veneto 141,4 128,8 93,7 104,0 112,1 144,2 115,8 119,8 Friuli V.G. 146,4 147,3 103,3 114,8 81,1 101,5 123,8 117,2 Liguria 114,4 94,5 102,7 94,1 109,9 80,8 104,1 114,2 Emilia R. 124,3 116,4 95,5 96,5 91,6 81,4 124,9 130,8 Toscana 112,5 99,5 95,6 96,6 95,4 90,2 99,8 102,7 Umbria 98,3 68,6 134,7 127,5 120,2 44,7 86,6 76,1 Marche 102,8 105,8 110,3 100,4 123,4 67,1 107,3 117,7 Lazio 95,1 100,9 122,3 115,3 103,8 118,1 94,6 102,6 Abruzzo 79,6 64,5 108,7 74,7 102,0 118,5 87,1 95,6 Molise 80,0 81,9 94,8 114,8 47,2 116,2 102,7 71,2 Campania 64,1 65,3 90,6 95,7 87,8 125,1 77,2 80,4 Puglia 57,7 55,8 99,9 113,6 105,5 97,6 70,0 68,9 Basilicata 63,2 17 55,4 19 103,3 7 93,4 17 99,0 9 - 19 68,4 18 69,6 16

Calabria 37,3 45,9 88,8 94,4 81,6 71,3 65,6 51,0 Sicilia 53,1 61,9 91,7 84,3 92,6 87,8 70,9 62,1 Sardegna 70,8 84,7 102,8 108,7 94,6 115,3 85,7 84,1 ITALIA 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 T. pancreas

T. laringe

T. esofago

T. labbro, lingua,

cavo orale

M F M F M F M F Piemonte 109,1 104,9 113,3 74,0 115,6 99,3 116,3 119,2 V. d’Aosta 108,5 114,8 229,0 - 286,7 103,1 285,0 131,3 Lombardia 127,2 124,4 132,7 138,1 159,5 135,5 137,5 112,8 Trentino A.A. 115,5 109,0 122,6 88,9 241,3 165,2 188,4 124,1 Veneto 138,4 128,8 135,1 113,7 209,3 175,2 193,0 114,3 Friuli V.G. 138,2 138,9 123,3 136,8 234,6 191,6 232,4 166,6 Liguria 100,3 105,7 109,9 145,2 101,8 112,8 96,6 121,3 Emilia R. 111,6 117,7 78,2 70,6 77,0 80,5 71,3 99,1 Toscana 100,5 97,0 100,5 141,0 104,5 111,5 74,5 112,2 Umbria 96,7 92,4 83,9 56,0 73,3 57,1 73,6 64,5 Marche 95,8 83,6 66,1 16,2 57,8 75,5 59,2 58,7 Lazio 90,6 93,5 97,1 98,0 63,4 90,7 73,7 102,3 Abruzzo 80,6 74,2 81,5 60,6 63,9 57,2 81,2 83,2 Molise 75,1 71,4 61,0 73,6 56,8 34,3 78,0 62,4 Campania 65,8 66,3 100,9 112,4 45,9 62,7 51,9 68,1 Puglia 72,1 71,7 75,8 56,6 34,4 43,1 63,9 73,9 Basilicata 64,1 19 58,5 19 76,0 15 70,0 14 50,1 16 37,0 19 79,9 10 67,6 16

Calabria 55,3 50,1 58,7 43,2 42,7 45,9 74,1 66,2 Sicilia 72,1 73,4 68,4 98,4 39,7 60,5 55,9 75,8 Sardegna 116,8 121,2 80,8 88,5 71,9 85,3 131,2 115,9 ITALIA 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 * Rango della Regione Basilicata

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2.3. - Mortalità per tumori

53

Tab. 2.3.2 - Frequenza assoluta di decessi in Regione Basilicata (media relativa al periodo 1989-91).

M F

Tutti i tumori 623 430

Trachea, bronchi, polmoni 148 15 Colon e retto 71 66 Mammella - 66 Utero/corpo e cervice - 34 Ovaio e annessi uterini - 20 Prostata 48 - Vescica 36 9 Stomaco 62 42 Fegato 49 32 Melanoma cutaneo 3 5 Rene 13 5 Leucemie 32 20 Morbo di Hodgkin 4 0 Linfomi non-Hodgkin 14 10 Pancreas 24 17 Laringe 20 1 Esofago 10 2 Labbro, lingua, cavo orale, faringe 22 4 Tab. 2.3.3 - Tutti i tumori maligni: tassi di incidenza standardizzati

(per 100.000) stimati nelle singole Regioni (1990).

M F Friuli V.G. 451,4 Friuli V.G. 337,5 Lombardia 449,7 Lombardia 335,7 Veneto 440,2 Emilia R. 327,7 Liguria 407,9 V. d'Aosta 325,6 Trentino A.A. 404,6 Piemonte 320,9 Toscana 402,6 Lazio 320,0 Emilia R. 401,8 Liguria 319,2 Piemonte 400,4 Veneto 315,8 V. d'Aosta 391,3 Trentino A.A. 315,5 Lazio 390,2 Toscana 314,8 Marche 372,9 Marche 304,2 Umbria 372,8 Umbria 299,8 Campania 358,9 Sardegna 290,5 Sardegna 357,3 Puglia 285,1 Puglia 345,0 Campania 282,5 Abruzzo 339,3 Sicilia 282,3 Molise 324,7 Abruzzo 278,2 Sicilia 322,3 Molise 262,2 Calabria 299,3 Basilicata 256,0 Basilicata 295,3 Calabria 250,7 ITALIA 389,8 ITALIA 309,5 Le regioni sono ordinate in senso decrescente.

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2.3. - Mortalità per tumori

54

Tab. 2.3.4 - Frequenza assoluta di nuovi casi e tassi di incidenza (x 100.000) per sede del tumore e fascia d’età. Stime relative alla Regione Basilicata (1990).

n. casi

0-64 n. casi

65-74 n. casi

75+ n. casi

totale tassi di

incidenza M F M F M F M F M F

Tutti i tumori 398 369 281 190 324 263 1003 822 295,3 256,0

Trachea, bronchi, polmoni 64 5 54 3 41 8 159 16 48,3 4,8 Colon e retto 52 35 38 34 46 52 136 121 39,6 37,2 Mammella - 127 - 38 - 40 - 205 - 65,4 Utero/cervice - 23 - 7 - 7 - 37 - 11,9 Utero/corpo - 29 - 14 - 15 - 58 - 18,2 Ovaio et al. - 21 - 8 - 7 - 36 - 11,4 Prostata 11 - 23 - 57 - 91 - 23,8 - Vescica 37 4 28 6 37 9 102 19 29,1 5,7 Stomaco 24 15 26 14 34 28 84 57 24,0 17,3 Fegato 15 7 12 7 15 8 42 22 12,1 6,8 Melanoma cutaneo 7 11 2 0 1 3 10 14 3,2 4,2 Rene 16 4 10 4 8 5 34 13 10,5 4,0 Leucemie 16 12 11 6 10 9 37 27 11,4 8,4 Morbo di Hodgkin 9 0 1 0 1 0 11 0 3,4 0,0 Linfomi non-Hodgkin 18 13 9 7 7 8 34 28 10,4 8,8 Pancreas 9 6 8 6 11 10 28 22 8,1 6,8 Laringe 27 1 14 0 7 1 48 2 14,9 0,6 Esofago 6 0 3 0 2 2 11 2 3,5 0,5 Labbro, lingua, cavo orale, faringe 26 2 10 2 8 4 44 8 13,8 2,4 Tab. 2.3.5 - Mortalità per tumore, 0-74 anni. (Tassi

standardizzati x 100.000 ab) (1994).

Maschi Femmine Friuli V.G. 297,7 Lombardia 137,4 Lombardia 294,8 Friuli V.G. 135,4 Veneto 280,7 Piemonte 134,5 p.a.Trento 275,5 Liguria 129,0 p.a.Bolzano 255,0 Emilia R. 127,8 V. d'Aosta 250,9 Veneto 127,6 Piemonte 245,2 Lazio 126,0 Liguria 244,4 p.a.Trento 122,8 Toscana 242,7 Toscana 122,3 Campania 238,7 Campania 122,3 Lazio 236,2 Umbria 121,4 Emilia R. 234,2 V. d'Aosta 120,7 Sardegna 219,9 Sardegna 118,1 Umbria 219,3 Sicilia 115,1 Marche 208,1 p.a.Bolzano 109,2 Puglia 206,4 Marche 109,1 Abruzzo 198,9 Puglia 107,9 Sicilia 190,9 Basilicata 105,9 Calabria 185,2 Abruzzo 98,8 Molise 180,4 Calabria 96,9 Basilicata 166,9 Molise 89,5 Media Naz. 241,5 Media Naz. 123,7 Le Regioni sono ordinate in senso decrescente.

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2.3. - Mortalità per tumori

55

Tab. 2.3.6 - Prevenzione del cancro con una dieta ricca in vegetali e frutta. A B C Nasofaringe 70% 0.45 1.3% Laringe 85% 0.45 0.7% Esofago 75% 0.45 0.2% Polmone maschi 90% 0.55 5.4% Polmone femmine 60% 0.55 1.1% Stomaco 0.45 2.4% Pancreas 30% 0.60 0.9% Colon retto 0.60 5.2% Ovaio 0.85 2.3% Cervice 0.85 0.3% Prostata 0.90 0.2% Vescica 50% 0.60 0.7% Totale 22.7% A: Proporzione attribuibile a alcool e fumo B: rischi per vegetali e frutta C: proporzione dell'incidenza totale prevenibile con fattori dietetici ed eliminando il fumo Modificata da Jansen et al 1995.

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2.4. - Mortalità per tumori nelle Usl

56

2.4. - MORTALITÀ PER TUMORI NELLE USL DELLA REGIONE BASILICATA

Tab. 2.4.1 - Cause di morte e codici della classificazione internazionale delle malattie (ICD) IX revisione.

Sesso Codici Cause M/f 140-23 Tumori totali M/f 151 Tumori maligni dello stomaco M/f 153-4,159.0 Tumori maligni dell’intestino (escluso il tenue) M/f 157 Tumori maligni del pancreas M 161 Tumori maligni della laringe M/f 162 Tumori maligni della trachea, bronchi e polmoni F 174 Tumori maligni della mammella F 179,180,182 Tumori maligni dell’utero F 183 Tumori maligni dell’ovaio e degli altri annessi uterini M 185 Tumori maligni della prostata M 188 Tumori maligni della vescica M/f 204-208 Leucemia Tab. 2.4.2 - Tutti i Tumori: tassi standardizzati per 10.000

(numero di morti/anno). 1980–82 1990–92 Maschi 15,8 (477) 17,6 (620) Femmine 12,3 (345) 12,5 (405)

Tab. 2.4.3a - Tassi standardizzati per 10.000 (numero di morti/anno) – MASCHI.

SEDE U.S.L. 1 U.S.L. 2 U.S.L. 3 U.S.L. 4 U.S.L. 5 U.S.L. 6 U.S.L. 7 Totale Regione

Tutti 80-82 90-92

15,8 18,6

(88) (113)

15,4 (120) 17,7 (163)

14,6 (47) 13,8 (46)

15,1 (40) 17,2 (54)

11,7 (18) 16,3 (31)

18,1 (98) 19,5 (129)

16,4 (66) 17,3 (84)

15,8 (477) 17,6 (620)

Stomaco 80-82 90-92

1,9 1,8

(11) (11)

1,6 (13) 1,9 (17)

3,0 (10) 1,6 (6)

2,9 (8) 1,6 (5)

2,4 (4) 2,2 (4)

1,9 (10) 1,3 (9)

2,2 (9) 1,6 (8)

2,1 (65) 1,7 (60)

Colon 80-82 90-92

2,1 1,9

(12) (12)

1,6 (12) 2,4 (23)

1,9 (6) 1,8 (6)

1,8 (5) 1,5 (5)

1,0 (2) 2,3 (5)

2,2 (12) 2,5 (16)

1,3 (5) 2,3 (11)

1,8 (54) 2,2 (78)

Pancreas 80-82 90-92

0,4 0,8

(2) (5)

0,4 (3) 0,6 (5)

0,1 (1) 0,4 (1)

0,7 (2) 0,4 (1)

0,2 (1) 0,5 (1)

0,7 (4) 0,9 (6)

0,3 (1) 0,5 (2)

0,4 (14) 0,6 (21)

Laringe 80-82 90-92

0,5 0,5

(2) (2)

0,6 (4) 0,6 (6)

0,2 (1) 0,5 (1)

0,4 (1) 0,7 (2)

0,5 (1) 0,2 (1)

0,3 (2) 0,3 (2)

0,5 (2) 0,4 (2)

0,4 (13) 0,5 (16)

Polmoni 80-82 90-92

3,3 4,7

(18) (28)

3,4 (26) 3,8 (34)

2,4 (7) 3,0 (10)

3,1 (8) 4,4 (14)

1,4 (2) 4,2 (7)

3,9 (21) 5,4 (35)

4,1 (16) 4,2 (19)

3,3 (98) 4,3 (147)

Prostata 80-82 90-92

1,3 1,9

(7) (14)

1,3 (11) 1,3 (13)

0,9 (3) 1,0 (4)

0,8 (2) 1,2 (4)

0,7 (1) 0,7 (2)

1,3 (7) 1,4 (10)

1,5 (6) 1,3 (7)

1,2 (37) 1,6 (54)

Vescica 80-82 90-92

0,9 0,8

(5) (5)

0,6 (4) 1,2 (12)

0,6 (2) 0,5 (2)

0,4 (1) 1,0 (3)

0,2 (1) 0,6 (1)

1,1 (6) 0,9 (6)

1,6 (6) 0,7 (4)

0,8 (25) 0,9 (33)

Leucemia 80-82 90-92

0,9 1,3

(5) (8)

0,7 (6) 0,6 (4)

0,6 (2) 0,6 (2)

0,9 (2) 1,0 (3)

1,3 (2) 0,1 (1)

0,6 (3) 1,0 (6)

0,3 (1) 1,4 (7)

0,7 (21) 0,9 (31)

Page 34: Mortalità - sanita.basilicata.it · più evidente rispetto ai maschi. Per le donne non si osserva una chiara differenza tra Nord e Sud (Tab. 2.1.2). Mortalità infantile e per cause

2.4. - Mortalità per tumori nelle Usl

57

Tab. 2.4.3b - Tassi standardizzati per 10.000 (numero di morti/anno) – FEMMINE

SEDE U.S.L. 1 U.S.L. 2 U.S.L. 3 U.S.L. 4 U.S.L. 5 U.S.L. 6 U.S.L. 7 Totale Regione

Tutti 80-82 90-92

11,2 (56) 11,2 (63)

12,3 (90) 12,9(111)

13,5 (39) 10,9 (35)

11,5 (32) 12,6 (39)

10,4 (16) 11,6 (20)

14,6 (72) 13,3 (79)

11,4 (42) 13,9 (60)

12,3 (345) 12,5 (405)

Stomaco 80-82 90-92

1,0 (5) 0,8 (4)

1,7 (12) 1,1 (9)

2,2 (6) 1,1 (4)

1,4 (4) 1,0 (3)

1,3 (2) 0,4 (1)

1,2 (6) 1,6 (7)

1,5 (5) 1,5 (6)

1,4 (40) 1,0 (34)

Colon 80-82 90-92

1,4 (7) 1,5 (9)

1,6 (12) 1,9 (17)

1,5 (4) 1,3 (4)

1,7 (5) 2,0 (6)

0,9 (1) 2,3 (4)

2,2 (10) 1,6 (9)

1,2 (4) 2,4 (10)

1,6 (43) 1,8 (59)

Pancreas 80-82 90-92

0,5 (2) 0,4 (2)

0,3 (2) 0,5 (5)

0,3 (1) 0,2 (1)

0,6 (2) 0,3 (1)

1,1 (2) 0,8 (1)

0,3 (1) 0,5 (3)

0,5 (2) 0,5 (2)

0,4 (12) 0,5 (15)

Polmone 80-82 90-92

0,2 (1) 0,5 (2)

0,6 (5) 0,6 (5)

0,5 (1) 0,5 (1)

0,5 (1) 0,5 (2)

0,2 (1) 0,4 (1)

0,8 (4) 0,6 (4)

0,4 (1) 0,3 (1)

0,5 (14) 0,5 (16)

Mammella 80-82 90-92

1,5 (7) 2,3 (13)

1,9 (15) 2,4 (20)

1,6 (4) 2,1 (6)

1,5 (4) 1,5 (4)

0,7 (1) 1,3 (2)

2,8 (14) 1,8 (11)

1,2 (4) 1,1 (4)

1,8 (49) 1,9 (60)

Utero 80-82 90-92

1,5 (7) 0,9 (5)

1,0 (7) 0,6 (5)

1,7 (5) 0,9 (3)

1,5 (4) 0,7 (2)

1,1 (2) 1,1 (2)

1,2 (6) 1,2 (7)

1,4 (5) 0,8 (3)

1,3 (36) 0,9 (27)

Ovaio 80-82 90-92

0,4 (2) 0,8 (4)

0,3 (2) 0,7 (6)

0,4 (1) 0,5 (2)

0,1 (1) 0,5 (1)

0,2 (1) 0,6 (1)

0,3 (2) 1,0 (6)

0,0 (0) 0,3 (1)

0,3 (9) 0,7 (21)

Leucemia 80-82 90-92

0,4 (2) 0,5 (3)

0,7 (5) 0,5 (4)

0,3 (1) 0,7 (2)

0,2 (1) 0,3 (1)

0,6 (1) 1,4 (2)

0,5 (3) 0,9 (5)

0,6 (2) 1,3 (6)

0,5 (15) 0,7 (23)

Appendice 2.4.1 - Distribuzione per USL dei Comuni della Regione Basilicata (1993). _______________________________________________________________________________________________ USL 1 - Venosa: Atella, Banzi, Barile, Forenza, Genzano Di Lucania, Ginestra, Lavello, Maschito, Melfi,

Montemilone, Palazzo S. Gervasio, Pescopagano, Rapolla, Rapone, Rionero In Vulture, Ripacandida, Ruvo Del Monte, San Fele, Venosa

USL 2 - Potenza: Abriola, Acerenza, Albano di Lucania, Anzi, Avigliano, Balvano, Baragiano, Bella, Brindisi Di

Montagna, Calvello, Campomaggiore, Cancellara, Castelgrande, Castelmezzano, Filiano, Laurenzana, Muro Lucano, Oppido Lucano, Picerno, Pietragalla, Pietrapertosa, Pignola, Potenza, Ruoti, San Chirico Nuovo, Sant’Angelo Le Fratte, Satriano Di Lucania, Savoia Di Lucania, Tito, Tolve, Trivigno, Vaglio Di Basilicata, Vietri Di Potenza

USL 3 - Villa d'Agri: Armento, Brienza, Corleto Perticara, Gallicchio, Grumento Nova, Guardia Perticara, Marsico

Nuovo, Marsicovetere, Missanello, Moliterno, Montemurro, Paterno, San Chirico Raparo, San Martino D’agri, Sant’arcangelo, Sarconi, Sasso Di Castalda, Spinoso, Tramutola, Viggiano

USL 4 - Lagonegro: Castelluccio Inferiore, Castelluccio Superiore, Castelsaraceno, Episcopia, Lagonegro, Latronico,

Lauria, Maratea, Nemoli, Rivello, Rotonda, Trecchina, Viggianello USL 5 - Senise: Calvera, Carbone, Castronuovo Di Sant’Andrea, Cersosimo, Chiaromonte, Fardella, Francavilla

In Sinni, Noepoli, Roccanova, San Costantino Albanese, San Paolo Albanese, San Severino Lucano, Senise, Teana, Terranova Di Pollino

USL 6 - Matera: Bernalda, Calciano, Ferrandina, Garaguso, Grottole, Irsina, Matera, Miglionico, Montescaglioso,

Oliveto Lucano, Pomarico, Salandra, Tricarico USL 7 - Montalbano J Accettura, Aliano, Cirigliano, Colobraro, Craco, Gorgoglione, Montalbano Jonico, Nova Siri,

Pisticci, Policoro, Rotondella, San Giorgio Lucano, San Mauro Forte, Scanzano Jonico, Stigliano, Tursi, Valsinni

_______________________________________________________________________________________________