Monteforte alle urne

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8 L’INSERTO ABELLINUM Sabato 16 Aprile 2011 N el bene o nel male (dipende ovvia- mente dai punti di vista), sarà il protagonista di questa campagna elet- torale. Per l’ennesima vol- ta. Il consigliere regionale di Noi sud, Sergio Nappi non è certamente nuovo a questo tipo di sfide, ep- pure questa volta si trova catapultato suo malgrado nell’arena. Agli amici, in- fatti, aveva confessato di non volersi candidare, ma gli eventi, l’accordo saltato con il Pd e, probabilmen- te, un pizzico di rivalsa personale, nei confronti di chi lo aveva sempre af- fiancato, gli hanno fatto cambiare idea all’ultimo minuto. Onorevole Sergio Nappi, scende di nuovo in cam- po in questa tornata am- ministrativa benché, fino a pochi giorni fa, ci sia stata una girandola di nomi tra cui Botta e Va- lentino. Come si è giunti a Montuori? «Fin dall’inizio, ho soste- nuto che all’interno di quella che era la mia squa- dra amministrativa si sta- va costituendo un cartello elettorale più che una lista. Giustifico la mia afferma- zione facendo notare che ci sono membri della nuo- va lista di De Stefano i quali sostengono che io non abbia fatto nulla per Monteforte e altri che, con- temporaneamente, riven- dicano la paternità dei ri- sultati ottenuti. Questo do- vrebbe da solo dimostrare il clima di incertezza pre- sente in questa lista e il fatto che si siano unite re- altà politiche molto diver- se. Dal nostro punto di vi- sta, comunque, sorgeva la forte necessità di risponde- re politicamente a questa nuova fazione, cosa che ci indusse a confrontarci con l’area di centrosinistra. Questo avvicinamento era pensato in base al fatto che volevamo creare una contrapposizione anche a livello puramente politico. Purtroppo, però, ci siamo presto resi conto che una convergenza era impossi- bile soprattutto perché gli amici del centrosinistra erano molto più interessati a sottolineare ciò che ci ha diviso in passato piuttosto che lavorare per trovare nuovi punti d’incontro». Avete, quindi, deciso di correre da soli… «Dopo il mancato raggiun- gimento dell’accordo con il centrosinistra, non lo na- scondo, siamo arrivati quasi al punto di mollare tutto e farci da parte ma poi, con forza e coraggio, siamo ripartiti da zero e abbiamo avviato un di- scorso lineare, coinvolgen- do solo gli amici che mi hanno affiancato in questi venti anni di politica cit- tadina. E dico ciò perché in questi due decenni ab- biamo messo in campo un progetto importante che ha portato a Monteforte, tra le altre cose, il metano, le scuole antisismiche e la ca- sa comunale. Un progetto politico che non è ancora finito e che merita di esse- re coltivato soprattutto per- ché riteniamo essenziale collegare il nostro territorio all’area metropolitana di Avellino attraverso nuovi servizi e farlo uscire da questa fase in cui sembra sia diventato soltanto un dormitorio». Ma questo non è il pro- getto che, con lei, porta- va avanti anche il suo ex sindaco De Stefano, ora sua avversario? «Guardi, il problema è che ora nella sua lista sono confluite persone che, fino a qualche mese fa, osteg- giavano il progetto, fermi in un ideale di centrosini- stra che, si sa, guarda mol- to di più al passato che al futuro. Questa realtà inne- gabile causerà problemi interni, ne sono certo. Ba- sti pensare alla figura di Giuseppe Del Mastro che corre con De Stefano e che, in questi anni, ha fatto sempre da mio contraltare, soprattutto per quanto concerne i programmi e il modo di fare politica. A Monteforte si devono get- tare le basi per far crescere la comunità del futuro e per farlo si deve sposare un progetto futuristico, in linea con quanto fatto fino a questo momento». Perché Angelo Montuori è il sindaco giusto per Monteforte? «Perché ha tutte le qualità per ricoprire questo ruolo. Stiamo parlando di una persona che ha maturato un carico di esperienza in- negabile. Di una figura che è già addentrata nei complessi ingranaggi am- ministrativi, soprattutto per aver collaborato con noi a tutti i livelli. Del re- sto, e questo è un parere condiviso anche da alcuni membri della nuova squa- dra di De Stefano, si è sempre detto che a Mon- tuori mancasse il consenso elettorale ma non certo le doti, le capacità e le qua- lità. Senza nulla togliere agli altri candidati che, ov- viamente rispetto, non cre- do che ci siano figure ca- paci di mettere sul piatto queste stesse caratteristi- che. Ovviamente, poi, c’è da ricordare che nessuno meglio di lui può portare avanti un discorso comu- ne intrapreso insieme nel lontano ’94. E’ la persona giusta». della Redazione Si rinnova l’eterna rivalità con l’assessore provinciale Del Mastro: il consigliere re- gionale si rituffa nell’ennesima elezione Ancora una volta nel segno di Nappi N on facciamo riferimento a nes- suno dei candidati presenti, passati e futuri, ovviamente. Ma è una considerazione che non do- vrebbe essere trascurata dagli elettori che sono chiamati a scegliere chi de- ciderà le sorti del proprio paese per il prossimo quinquennio. La considera- zione, ovviamente, non è sfuggita a De Stefano, Montuori e D’Acierno che si sono affrettati ad aggiungere nei lo- ro programmi o, comunque, nelle lroo dichiarazioni, le parole “ricevimento”, “ascolto” e “sovranità popolare”. In- somma, quasi a dire: noi siamo eletti da voi, rispondiamo a voi e ci impe- gniamo a non trascurarvi mai per i prossimi cinque anni. Peccato che il più delle volte l’attenzione e le pre- murere durano esattamente trenta giorni, la durata della campagna elet- torale. Altra considerazione che non è sfuggita sicuramente è quella delle “persone” piuttosto che i “simboli”. In piccole realtà (sto parlando ovvia- mente di comuni come Monteforte Ir- pino, Atripalda, Mercogliano) il sim- bolo “tira” soltanto se è collegato a una grossa “personalità” molto cono- sciuta e stimata in paese. Meglio un professionista o un medico, o comun- que qualcuno che ricopre un ruolo ben visibile. C’è in politica un assioma non scritto, ma universalmente rico- nosciuto, secondo cui chi “ha i voti”, spesso “non ha la capacità di ammi- nistrare” e viceversa. Come se il buon amministratore non fosse riconosciuto tale dagli elettori, ma soltanto dai suoi “simili”, ovvero dagli altri ammini- stratori, dai politici o dagli addetti ai lavori. Da qui nasce il gergo “politi- chese” portatore d’acqua, ovvero colui che garantisce un certo numero di vo- ti, oppure “spaccafamiglia”, cioè quel candidato piazzato nella lista concor- rente, con il solo obiettivo di dividere i voti di riferimento della famiglia. An che questa è strategia politica. Infine restano i programmi che, come ogni campagna elettorale di paese, si somigliano più di quanto uno pensi o voglia pensare. A Monteforte, ho sen- tito parlare di mobilità, di collegamen- ti, di città dormitorio, di rivalutazione del Centro storico, di infrastrutture. Insomma, tutti hanno colto il succo del discorso, come è logico che sia. Ma allora, cosa farà veramente la dif- ferenza in questa campagna elettorale. Due elementi: gli indecisi e la comu- nicazione. In realtà, si potrebbero ri- durre ad uno soltanto: la comunica- zione. Vincerà la campagna elettorale chi sarà capace di veicolare il proprio messaggio agli indecisi, a coloro che non seguono la vita politica monte- fortese. Ma dovrà essere una comuni- cazione “sostanziale” e non “forma- le”: fatta di idee, di proposte e di so- luzioni e non di feste e di manifesti colorati che durano soltanto un me- se. Vincerà le prossime elezioni anche chi saprà veicolare meglio il proprio messaggio, la propria proposta per convincere gli indecisi, puntando su idee, proposte e soluzioni La comunicazione formale

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Lo speciale sulle elezioni di Monteforte Irpino

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8 L’INSERTOABELLINUMSabato 16 Aprile 2011

Nel bene o nel male(dipende ovvia-mente dai punti di

vista), sarà il protagonista

di questa campagna elet-torale. Per l’ennesima vol-ta. Il consigliere regionaledi Noi sud, Sergio Nappinon è certamente nuovoa questo tipo di sfide, ep-

pure questa volta si trovacatapultato suo malgradonell’arena. Agli amici, in-fatti, aveva confessato dinon volersi candidare, magli eventi, l’accordo saltatocon il Pd e, probabilmen-te, un pizzico di rivalsapersonale, nei confronti dichi lo aveva sempre af-fiancato, gli hanno fattocambiare idea all’ultimominuto.

Onorevole Sergio Nappi,scende di nuovo in cam-po in questa tornata am-ministrativa benché, finoa pochi giorni fa, ci siastata una girandola dinomi tra cui Botta e Va-lentino. Come si è giuntia Montuori?

«Fin dall’inizio, ho soste-nuto che all’interno di

quella che era la mia squa-dra amministrativa si sta-va costituendo un cartelloelettorale più che una lista.Giustifico la mia afferma-zione facendo notare che

ci sono membri della nuo-va lista di De Stefano iquali sostengono che ionon abbia fatto nulla perMonteforte e altri che, con-temporaneamente, riven-dicano la paternità dei ri-sultati ottenuti. Questo do-vrebbe da solo dimostrareil clima di incertezza pre-sente in questa lista e ilfatto che si siano unite re-altà politiche molto diver-se. Dal nostro punto di vi-sta, comunque, sorgeva laforte necessità di risponde-re politicamente a questanuova fazione, cosa che ciindusse a confrontarci conl’area di centrosinistra.Questo avvicinamento erapensato in base al fattoche volevamo creare unacontrapposizione anche alivello puramente politico.Purtroppo, però, ci siamopresto resi conto che unaconvergenza era impossi-bile soprattutto perché gliamici del centrosinistraerano molto più interessatia sottolineare ciò che ci hadiviso in passato piuttostoche lavorare per trovarenuovi punti d’incontro».

Avete, quindi, deciso dicorrere da soli…

«Dopo il mancato raggiun-gimento dell’accordo conil centrosinistra, non lo na-

scondo, siamo arrivatiquasi al punto di mollaretutto e farci da parte mapoi, con forza e coraggio,siamo ripartiti da zero eabbiamo avviato un di-scorso lineare, coinvolgen-do solo gli amici che mihanno affiancato in questiventi anni di politica cit-tadina. E dico ciò perchéin questi due decenni ab-biamo messo in campo unprogetto importante che haportato a Monteforte, trale altre cose, il metano, lescuole antisismiche e la ca-sa comunale. Un progettopolitico che non è ancorafinito e che merita di esse-re coltivato soprattutto per-ché riteniamo essenzialecollegare il nostro territorioall’area metropolitana diAvellino attraverso nuoviservizi e farlo uscire daquesta fase in cui sembrasia diventato soltanto undormitorio».

Ma questo non è il pro-getto che, con lei, porta-va avanti anche il suo exsindaco De Stefano, orasua avversario?

«Guardi, il problema è cheora nella sua lista sonoconfluite persone che, finoa qualche mese fa, osteg-giavano il progetto, fermiin un ideale di centrosini-

stra che, si sa, guarda mol-to di più al passato che alfuturo. Questa realtà inne-gabile causerà problemiinterni, ne sono certo. Ba-sti pensare alla figura diGiuseppe Del Mastro checorre con De Stefano e che,in questi anni, ha fattosempre da mio contraltare,soprattutto per quantoconcerne i programmi e ilmodo di fare politica. AMonteforte si devono get-tare le basi per far crescerela comunità del futuro eper farlo si deve sposareun progetto futuristico, inlinea con quanto fatto finoa questo momento».

Perché Angelo Montuoriè il sindaco giusto perMonteforte?«Perché ha tutte le qualitàper ricoprire questo ruolo.Stiamo parlando di unapersona che ha maturatoun carico di esperienza in-negabile. Di una figurache è già addentrata neicomplessi ingranaggi am-ministrativi, soprattuttoper aver collaborato connoi a tutti i livelli. Del re-sto, e questo è un parerecondiviso anche da alcunimembri della nuova squa-dra di De Stefano, si èsempre detto che a Mon-tuori mancasse il consensoelettorale ma non certo ledoti, le capacità e le qua-lità. Senza nulla togliereagli altri candidati che, ov-viamente rispetto, non cre-do che ci siano figure ca-paci di mettere sul piattoqueste stesse caratteristi-che. Ovviamente, poi, c’èda ricordare che nessunomeglio di lui può portareavanti un discorso comu-ne intrapreso insieme nellontano ’94. E’ la personagiusta».

della Redazione

Si rinnova l’eterna rivalità con l’assessoreprovinciale Del Mastro: il consigliere re-gionale si rituffa nell’ennesima elezione

Ancora una voltanel segno di Nappi

Non facciamo riferimento a nes-suno dei candidati presenti,passati e futuri, ovviamente.

Ma è una considerazione che non do-vrebbe essere trascurata dagli elettoriche sono chiamati a scegliere chi de-ciderà le sorti del proprio paese per ilprossimo quinquennio. La considera-zione, ovviamente, non è sfuggita aDe Stefano, Montuori e D’Acierno chesi sono affrettati ad aggiungere nei lo-ro programmi o, comunque, nelle lroodichiarazioni, le parole “ricevimento”,“ascolto” e “sovranità popolare”. In-somma, quasi a dire: noi siamo elettida voi, rispondiamo a voi e ci impe-

gniamo a non trascurarvi mai per iprossimi cinque anni. Peccato che ilpiù delle volte l’attenzione e le pre-murere durano esattamente trentagiorni, la durata della campagna elet-torale. Altra considerazione che nonè sfuggita sicuramente è quella delle“persone” piuttosto che i “simboli”.In piccole realtà (sto parlando ovvia-mente di comuni come Monteforte Ir-pino, Atripalda, Mercogliano) il sim-bolo “tira” soltanto se è collegato auna grossa “personalità” molto cono-sciuta e stimata in paese. Meglio unprofessionista o un medico, o comun-que qualcuno che ricopre un ruolo

ben visibile. C’è in politica un assiomanon scritto, ma universalmente rico-nosciuto, secondo cui chi “ha i voti”,spesso “non ha la capacità di ammi-nistrare” e viceversa. Come se il buonamministratore non fosse riconosciutotale dagli elettori, ma soltanto dai suoi“simili”, ovvero dagli altri ammini-stratori, dai politici o dagli addetti ailavori. Da qui nasce il gergo “politi-chese” portatore d’acqua, ovvero coluiche garantisce un certo numero di vo-ti, oppure “spaccafamiglia”, cioè quelcandidato piazzato nella lista concor-rente, con il solo obiettivo di dividerei voti di riferimento della famiglia. An

che questa è strategia politica. Infine restano i programmi che, comeogni campagna elettorale di paese, sisomigliano più di quanto uno pensi ovoglia pensare. A Monteforte, ho sen-tito parlare di mobilità, di collegamen-ti, di città dormitorio, di rivalutazionedel Centro storico, di infrastrutture.Insomma, tutti hanno colto il succodel discorso, come è logico che sia.Ma allora, cosa farà veramente la dif-ferenza in questa campagna elettorale.Due elementi: gli indecisi e la comu-nicazione. In realtà, si potrebbero ri-durre ad uno soltanto: la comunica-zione. Vincerà la campagna elettoralechi sarà capace di veicolare il propriomessaggio agli indecisi, a coloro chenon seguono la vita politica monte-fortese. Ma dovrà essere una comuni-cazione “sostanziale” e non “forma-le”: fatta di idee, di proposte e di so-luzioni e non di feste e di manifesticolorati che durano soltanto un me-se.

Vincerà le prossime elezioni anche chi saprà veicolare meglio il proprio messaggio, lapropria proposta per convincere gli indecisi, puntando su idee, proposte e soluzioni

La comunicazione formale

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Un affascinante mesedi campagna elettorale

Diciamoci la verità: la cam-pagna elettorale con tutti isuoi veleni, le sue polemi-

che e le sue accuse, resta il momentopiù bello e “vivo” della vita politicadi un paese. Coinvolge tutti, non so-lo gli addetti ai lavori, perché è esal-tante, è coinvolgente e, soprattutto,perché è una competizione. Dopocinque anni di recriminazioni (chiha governato è sempre esposto a po-lemiche, suo malgrado), c’è la vogliadi mettere tutto in discussione, la vo-

glia di contribuire in prima personaall’amministrazione del proprio pae-se. Spesso, per la verità, si sminui-scono le competenze, le attitudini eanche il tempo libero necessario peramministrare un paese. Non ci sirende conto fino in fondo che essereassessore o, peggio ancora sindaco,impone un elevato senso di respon-sabilità, ma anche tanta pazienza,attenzione e cura nella gestione diun Ente grande e complesso comeMonteforte. CONTINUA A PAG.8

SABATO 16 APRILE 2011

SPECIALE ELEZIONI MONTEFORTE IRPINO 2011

ABELLINUM

L’EDITORIALEIn trentasei

per il Consiglio

Sono tre (al momento di andare instampa restano ancora aperti i ter-mini per la presentazione di una ul-

teriore lista, anche se l’ipotesi appare im-probabile) le liste che si contenderannola vittoria e il diritto di amministrare Mon-teforte Irpino per i prossimi cinque anni.Si tratta di schieramenti variegati ma che,comunque, hanno molto in comune nonsolo in termini di uomini, ma anche diidee. Rilanciare il paese, la sua mobilitàe farne un luogo sociale di aggregazionee di incontro, piuttosto che un dormitorio.La sfida si gioca soprattutto sulla mobilitàe sui collegamenti: i candidati lo sanno ehanno puntato molto del proprio pro-gramma elettorale su questi aspetti. Vin-cerà che ci comunicherà meglio.

LE LISTEI CANDIDATIDe Stefanoe Montuori:

sarà confrontoa muso duro

D’Acierno e il Pdpuntano

sui giovanie sugli elettori

“disaffezionati”

di Ciro De Pasquale

Tre liste si contendonoTre liste si contendonoil diritto di governareil diritto di governarela città per i prossimila città per i prossimicinque anni. Si aprecinque anni. Si aprela campagna elettoralela campagna elettoraleche tutti attendono che tutti attendono da mesi. De Stefano,da mesi. De Stefano,Montuori e D’AciernoMontuori e D’Acierno“affilano” le armi“affilano” le armi

Monteforte alle urneMonteforte alle urne

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Vota

Carmelina

D’ACIERNOcandidata a sindaco

Pubblicità Elettorale Com

mittente: il candidato

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3L’INSERTOABELLINUM

Sabato 16 Aprile 2011

Il suo nome era nel-l’aria da qualche tem-po, ma l’accordo pa-

ventato tra Amodio Botta- Sergio Nappi e il Pd, lo

aveva relegato al secondoposto. Eppure CarmelinaD’Acierno, professioneavvocato, era sempre ri-masta pronta e vigile, inattesa di una chiamatache doveva essere null’al-tro che una naturale con-vergenza di quegli amiciche, con lei, hanno con-diviso il percorso dellanascita e della formazio-ne del Pd di Monteforte.

Carmelina D'Acierno,candidata del Pd in unalista politica di Centrosi-nistra: si aspettava que-sta designazione?

«In realtà, la mia candi-datura era nell'aria daqualche tempo, perchégli amici del Pd, sia localeche provinciale, mi solle-citavano continuamentein tal senso. La posso con-

siderare come il corona-mento di un percorso co-minciato tre anni or sonocon la costituzione del Pda Monteforte. Negli ultimitempi, il mio entusiasmosi era leggermente raffred-dato per ragioni personali:la mia mamma, infatti, èvenuta a mancare da po-co tempo. Ma ciò non miha impedito di continuarea seguire le vicende poli-tiche e amministrativedella mia città».

Quali emozioni e sensa-zioni sta vivendo?

«In un primo momentoero un pò preoccupata,ma adesso sono felice eserena, perché so di potercontare su un gruppodi validissimi amici, chesarà in grado di offrire aicittadini una valida alter-nativa per un voto dicambiamento e un segna-le di discontinuità rispettoal passato».

Come definirebbe la sualista?

«Come ho già detto, è unalista alternativa, valida einnovatrice con tanti pro-fessionisti in gamba, unabella rappresentanza digiovani e di donne, siachiaro, donne e non 'quo-te rosa'. La lista è politi-camente identificabile, vi-sto che è di Centrosinistra,sostenuta dal Pd, dalla Fe-derazione della Sinistra edall'Italia dei Valori. Midispiace per la scelta diSel di non aderire, ma ac-cetto e rispetto questaidea».

Che tipo di Campagnaelettorale si aspetta?

«Mi auguro che sia unabella campagna elettorale,aperta, franca eleale. Mi piacerebbe chefosse pulita anche da unpunto di vista squisita-mente ecologico: perchéimbrattare i muri della cit-tà con manifesti chepoi vengono stracciati eabbandonati sui marcia-piedi?  Spero che tutti  icandidati si impegnino intal senso».

della Redazione

La candidata: abbiamo una lista costituitada giovani e da donne e rappresentiamouna valida alternativa per i montefortesi

Il Centrosinistrapunta su D’Acierno

Una lunga ed estenuante trattativacon Sergio Nappi e il suo “desi-gnato” Amodio Botta, non ha por-

tato all’accordo. Anzi, si è verificata unavera e propria rottura con il Pd di Mon-teforte Irpino. Giorni e giorni di polemi-che, accuse e anche rivendicazioni chehanno visto nell’occhio del ciclone an-che il segretario cittadino Franco Tevere.E’ stato lui a condurre la maggior partedelle trattative, convinto che una con-vergenza fosse possibile sui programmie sulle idee future, piuttosto che sulledifferenze dettate da un passato vissutoquasi sempre in contrapposizione conSergio Nappi. Si sono registrate ancheuna serie di fratture interne al partitostesso, con una parte degli iscritti cheproprio non riusciva a digerire un accor-do elettorale con la persona che ha go-vernato Monteforte per oltre venti anni.Non sono mancati i momenti di tensionee i distinguo, ma il segretario ha tenutobotta e, alla fine, ha rispettato la volontà

del proprio circolo e ha rilanciato con lacandidatura di carmelina D’Acierno. Eproprio la candidata a sindaco ha giàcompiuto il primo miracolo di questacampagna elettorale: compattare tutti gliesponenti del Pd montefortese attornoalla sua candidatura. Un traguardo im-portantissimo se si tiene conto delle pe-ripezie che sono state vissute nel perio-do antecedente alla campagna elettorale.Ora restano da verificare le reali poten-zialità di una lista, fortemente caratte-rizzata da un punto di vista politico, mache non è riuscita mai a cogliere risultatiimportanti in un paese, guidato da am-ministratori e politici di Centrodestra.Molto dipenderà dalla forza del simbolo,in un momento in cui il Centrodestra vi-ve difficoltà, soprattutto a livello nazio-nale. Uno dei punti chiave della campa-gna elettorale sarà anche quello di inter-cettare gli elettori delusi che richiedonoun forte cambiamento e un rinnovamen-to della gestione amministrativa.

Il pd montefortese ha rischiato di implodere su stesso, a causa del paventato accordo con SergioNappi che aveva imposto il suo candidato Amodio Botta. Ma la D’Acierno ha messo tutti d’accordo

Prima la rottura, poi l’unità

Il candidato a sinda-co l’ha definita unalista alternativa,

giovane, con professio-nisti validi e apprezza-ti e, soprattutto, conuna buona rappresen-tanza di donne e digiovani. E, in effetti,da una rapida lettura,non mancano di certole “quote rosa” e i gio-vani che, pure hannoalle spalle una buonaesperienza politica. E’il caso di Fabio Siricio,presente da anni ormainel Pd e vero e propriobraccio destro del se-gretario Franco Tevere.Ritorna tra i candidatianche Martino DellaBella che vanta espe-rienze importanti inConsiglio comunale,mentre desta molta cu-riosità e attese LuigiDe Luca, fratello delSenatore Enzo De Lu-ca. Il Pd, ovviamente,giocherà un ruolo fon-damentale nella cam-pagna elettorale: èchiamato a rappresen-tare le istanze della li-sta con i propri “big”politici. A tal proposi-to, si preannunciano lepresenze di France-schini e Bersani tra glialtri.

LA LISTA

1) Giovanni Russo2) Martino Della Bel-la3) Andrea Scognami-glio4) Antonio Montuori5) Livia Santaniello6) Giuseppe Gambet-ti7) Anna De Cunzo8) Generoso Bruno9) Colomba Di Rien-zo10) Fabio Siricio11) Luigi De Luca 12) Antonio Ercolino

Dodicicandidatia caccia

di uno scranno

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Vota

Angelo

MONTUORIcandidato a sindaco

la scelta per amministrare

Pubblicità Elettorale Com

mittente: il candidato

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5L’INSERTOABELLINUM

Sabato 16 Aprile 2011

Angelo Montuo-ri, candidato al-la carica di Sin-

daco nella lista del

“Castello”, quella delsuo nome è stata unascelta dell’ultim’ora oera già stata maturatada tempo?

«Sicuramente stiamoparlando di una candi-datura per nulla decisada tempo, cosa che è di-mostrata dagli accadi-menti più che dalle mieparole. Non si deve di-

menticare, infatti, chesiamo partiti con unprogetto generale alfianco di amici cheavrebbero dovuto corre-re con noi trovando pri-ma una convergenza (ilcentrosinistra, ndr).Quando ci siamo resiconto che si trattava diun’aggregazione inna-turale dal punto di vistaprettamente politico, ab-biamo dovuto cambiarestrada. Sia ben chiaro,e lo sottolineo, che ilprogetto embrionale ènaufragato non a causadi problemi personalima per una forte incom-patibilità politica. Perquanto concerne la miacandidatura, dico chenasce dalla volontà con-divisa del gruppo storicodel “Castello” che fa ca-po all’Onorevole Sergio

Nappi e che, alla fine,ha deciso di proseguireil suo cammino nel sol-co tracciato nel lontano’94. Sto parlando diun’azione politico/am-ministrativa che, a mioavviso, ha portato gran-di risultati che sono sot-to gli occhi di tutti. Almassimo, in questo mo-mento, si prospetta piùun problema di gestione

e ampliamento di quan-to fatto in passato. Miriferisco a un migliora-mento necessario deiservizi e della qualitàdella vita a Monteforte,obiettivo che si può rag-giungere solo attraversoun aumento della comu-nicazione del paese conl’agglomerato della“Grande Città”. Ossiacon Avellino, Atripaldae Mercogliano».

La sua può essere con-siderata una lista civi-ca?

«Certamente sì perché èespressione sia di partitiche della società civile.Il nostro obiettivo è, in-fatti, quello di ampliareal massimo gli orizzontie realizzare tutto quelloche manca al paese».

La presenza in lista diuna figura come quel-la dell’Onorevole Nap-pi è un valora aggiun-to?

«Sono sicuro che questoargomento sarà oggettodi numerosissime di-scussioni in campagnaelettorale. Personalmen-te non ho problemi a di-re che sono legato a luida oltre vent’anni e chene ho un giudizio asso-lutamente positivo. Daun punto di vista stret-tamente politico, co-munque, ricordo perfet-tamente com’era Monte-forte nel ’94, prima delsuo impegno, e vedo co-m’è oggi. Un paese chesi è aperto alla comuni-cazione con le realtà li-mitrofe e non più abbar-bicato sulla montagna.Un paese che si è svilup-pato sotto il profilo ur-banistico che può af-frontare, ora, un proget-to ambizioso di ulteriorecrescita. A creare le con-dizioni per tale sviluppoe a dare nuova linfa acommercianti e artigia-ni è stato senza dubbiol’onorevole Nappi. D’al-tro canto è innegabileche prima del suo av-vento il paese non po-tesse annoverare tra le

sue fila politici di spic-co. Adesso le cose sonocambiate. E dirò di più,grazie alla sua azioneconcreta, ha dato la pos-sibilità anche ad altre fi-gure di andare a ricopri-re posizioni importantia livello provinciale (ilriferimento è all’asses-sore provinciale Giusep-pe Del Mastro, ndr). Aquesto punto vorrei con-cludere con una doman-da: ciò che ho detto, fi-no a qualche mese fa,era condiviso anche dalgruppo ora capeggiatoda De Stefano, per qua-le motivo, ora, hannocambiato idea?».

Che tipo di campagnaelettorale si aspetta esi auspica?

«Sarebbe falso dire chemi aspetto una campa-gna elettorale serena epriva di attacchi. Saràuna battaglia come tut-te le altre, con toni acce-si e confronti forti. Spe-ro, ma di questo ne so-no convinto perché co-nosco i miei avversari,che si aprirà un dibatti-to dai toni elevati e dialta qualità. Tanti citta-dini sanno già per chivotare, tanti sono inde-cisi. Noi presenteremo ilnostro programma che èdi alta caratura. Non miesprimo su quelli deglialtri perché non li cono-sco a fondo ma avròmodo di apprenderli ecommentarli in futuro».

Prevede una corsa adue tra lei e De Stefa-no oppure teme glioutsider di centrosini-stra?

«Preferisco parlare diprogrammi. Ancorchénon li conosca bene, co-me ho detto, so di nonpoterli condividere. Ilnostro è un programmavalido che è prosecuzio-ne di un’idea politica eamministrativa che hadato già eccellenti frutti.Sarà una corsa tra tuttii contendenti ma siamoconsci della nostra for-za».

della Redazione

Il candidato: vogliamo proseguire il cam-mino intrapreso nel 1994, perché credia-mo in un progetto di rilancio della città

Il Castello ritornae lancia Montuori

Una lista compo-sta in poco piùdi due giorni.

La compagine di Ange-lo Montuori non haavuto lo stesso tempoe, probabilmente, lestesse risorse dell’av-versario Antonio DeStefano. Gli ultimi duegiorni prima della sca-denza elettorale sonostati effettivamentefebbrili. Eppure, perammissione dello stes-so candidato a sinda-co, i nomi non sonomancati. Anzi, «a uncerto punto, siamo sta-ti costretti anche a faredelle dolorose scelte»,ha affermato Montuo-ri. Sullo sfondo dellacampagna elettorale, siaffaccia nuovamentel’eterno Sergio Nappi,nonostante la sua vo-lontà di non volersi ri-canddiare. E, allo stes-so modo, si ripresente-rà lo storico confrontocon Giuseppe Del Ma-stro, assessore dellostesso partito (NoiSud) che competerà inun’altra lista. I giochisembrano nuovamenteriaperti e molti “temo-no” un risultato cla-moroso dell’ultimaora. Nella lista, al mo-mento di andare instampa, restano anco-ra due spazi vuoti.

LA LISTA

1) Sergio Nappi2) Antonio De Ange-lis3) Mario Canonico4) Paolo Criscitiello5) Flavia Salvati6) Antonio Fusco7) Mauro Dello Russo8) Gennaro Pascale9) Elena Vecchione10) Carla Russo (?)11) 12)

Dodicicandidatia caccia

di uno scranno

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VotaAntonioDe Stefanocandidato a sindaco

Pubblicità Elettorale Com

mittente: il candidato

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7L’INSERTOABELLINUM

Sabato 16 Aprile 2011

Ha battuto prati-camente tuttisul tempo, orga-

nizzando una compagi-

ne elettorale collaudatada anni di politica e diamministrazione. L’exvicesindaco Antonio DeStefano (che ha rico-perto anche il ruolo diSindaco reggente) nonsi è lasciato sfuggireun’occasione che po-trebbe essere davveroirripetibile. Appoggiatodall’assessore provin-ciale Giuseppe Del Ma-stro, si appresta a vive-re una campagna elet-torale da assoluto pro-tagonista.

Antonio De Stefano,ormai i giochi sonofatti, come vi presen-tate agli elettori mon-tefortesi?

«Abbiamo allestito unasquadra forte che sicu-ramente rappresenteràil paese nel modo mi-gliore. Ognuno metteràla propria esperienza alservizio della comunità,per migliorare la vita ela quotidiana dei mon-

tefortesi. C'è bisogno dirinnovamento, ma an-che di competenza epassione: tutte qualitàche sono presenti nellamia lista».

Perché avete scelto ilnome "Patto popolareper Monteforte" e per-ché quel simbolo?

«Il nome e il simbolo so-no stati frutto di unaconvergenza complessi-va di tutte quelle perso-ne che hanno condivisoil nostro percorso. Ilsimbolo, poi, richiamale tre montagne monte-fortesi e una stretta dimano, simbolo appuntodi un patto con i citta-dini».

Per quanto riguarda ilprogramma elettorale:

da quanti punti saràformato? Quali saran-no? Quali le priorità?

«In realtà, abbiamo al-cuni punti fermi, deicapisaldi così come mipiace definirli, dai qua-li partiremo per imple-mentare il programmacon le idee, le propostee i suggerimenti dei cit-tadini. In questi giorni,abbiamo promosso unaserie di incontri con iprofessionisti, i com-mercianti e i cittadinimontefortesi per ascol-tare questi suggerimentiche andranno ad arric-chire la nostra propostaper la prossima campa-gna elettorale. Puntere-mo, con forza e deter-minazione, sulla riqua-lificazione del centrostorico, sulla vivibilitàdel paese, intesa comecomponente inscindibi-le di salute e lavoro. E,pertanto, punteremo al-lo sviluppo commercialedi Monteforte che deve

abbandonare definiti-vamente quella bruttaaccezione di "paese dor-mitorio". Ci sforzeremo,quindi, di creare occa-sioni di sviluppo e dicrescita imprenditorialee commerciale e crearenuove opportunità lavo-rative per i nostri giova-ni. Il futuro di Monte-forte lo immaginiamocome un'area aperta,luogo di incontro per icittadini, chiuso al traf-fico veicolare e aperto anuove iniziative pubbli-che. Stiamo preparandoun progetto per la rea-lizzazione di una villacomunale che punti sulverde e sulle infrastrut-ture per diventare luogodi aggregazione e di in-contro per i giovani egli anziani della città.Altri due punti cardinesono: i servizi e le infra-strutture».

Con quale spirito vipresentate agli elettoridi Monteforte? Comespiegate loro la divi-sione che si è creatanella maggioranza cheavevano votato allescorse amministrati-ve?

«Lo spirito è quello diuna squadra omogeneaed entusiasmata dallavolontà di trasfondereidee e realizzare i pro-getti proposti. Ognunodi noi ha in questo ter-ritorio, la propria fami-glia, i propri figli, i pro-pri affetti il lavoro e laconsapevolezza di vive-re il proprio futuro conquesta comunità.Ci presentiamo quindiai nostri elettori con laconsapevolezza che nelprossimo futuro monte-forte adegui all’ormaiavvenuta crescita demo-grafica i servizi e le in-frastrutture idonee allacittadina che è ormaidivenuta. C’è la volontàassoluta di creare lecondizioni per il prossi-mo futuro che consenta-no alle nuove genera-zioni di restare nel ter-ritorio in cui sono cre-sciute.

Senza peccare di pre-sunzione ritengo di ave-re in questi anni matu-rato le conoscenze ne-cessarie per ammini-strare questo paese, pre-cisando che non si fini-sce mai di imparare esoprattutto di maturare.In realtà, non è presun-zione, ma senso di re-sponsabilità e amoreper Monteforte: non ri-schierei mai di rovinareil territorio che amo, senon avessi le conoscen-ze e le competenze mi-nime per amministrare.Personalmente ho ma-turato una lunga espe-rienza in questo sensoe così molti degli attualiamministratori checompongono la giunta.Vogliamo continuare arimboccarci le manichee lavorare per il benes-sere della città.Per quanto riguarda lasituazione dell’attualemaggioranza posso af-fermare che non cé sta-ta una vera e propriaspaccatura ma sempli-cemente un diverso per-corso intrapreso dall’exsindaco Sergio Nappiche dopo aver persegui-to con noi un progettopolitico prima provin-ciale e poi regionale chelo ha portato alla ele-zione di consigliere re-gionale, ha deciso dinon proseguire il percor-so con questo gruppo dipersone ma lo vede im-pegnato a costruirequalcosa di alternativoa quella che è stata lasua maggioranza».

Che campagna eletto-rale si aspetta?

«Come tutte le competi-zioni elettorali, anchequesta sarà sicuramen-te molto tirata e avvin-cente. Mi auguro chetutti i i candidati possa-no incentrare la discus-sioni sulle problemati-che di Monteforte e suiprogetti. Personalmente,mi comporterò così manon ho dubbi che anchegli altri candidati fac-ciano allo stesso mo-do».

della Redazione

Il candidato: abbiamo elaborato un pro-gramma condiviso, conosciamo l’Ammini-strazione comunale e i bisogni dei cittadini

De Stefano puntadritto alla vittoria

Ci sono la mag-gior parte dehliex amministra-

tori di Monteforte Irpi-no. Gli “uomini” diNappi, come qualcunoli ha definiti, hannodeciso di fare un passoavanti e di lasciarsi allespalle un passato dive-nuto, probabilmente,troppo ingombrante: lafigura dell’ex sindaco,per l’appunto. EnzoDe Falco, GiuseppeGallo, Antonio Auri-gemma e Rosa De Sa-pio, solo per citarnequalcuno hanno appe-na terminato un’av-ventura amministrati-va, interrotta primadella scadenza per laconcomitante elezionea Palazzo Santa Luciadi Sergio Nappi. Al lo-ro fianco è sceso anchel’assessore provincialeGiuseppe Del Mastroche, a parte una breveparentesi, è semprestato avversario delconsigliere regionale diNoi Sud. Per tempo erisorse, dovrebbe esse-re la lista favorita, mauna campagna eletto-rale riserva sempredelle sorprese, soprat-tutto nei paesi irpini.

LA LISTA

1) Aurigemma Anto-nio2) Aurigemma Marti-no3) De Angelis Paolo4) De Falco Vincenzo5) Del Mastro Giusep-pe6) De Sapio Rosa An-na7) Foletto Francesco8) Fucile Giovanni9) Gallo Giuseppe10) Giordano Costan-tino11) Piciocchi Angelo12) Santulli Nicola

Dodicicandidatia caccia

di uno scranno