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SommarioN. Data Pag Testata Articolo Argomento1 01/04/2020 1,2 MESSAGGERO VENETO ORA L'OBIETTIVO È DI APPRONTARE CENTO POSTI NELLE TERAPIE INTENSIVE SANITÀ LOCALE2 01/04/2020 2 IL PICCOLO CALANO I MALATI RICOVERATI IN OSPEDALE 115 CONTAGI IN CASA DI RIPOSO A TRIESTE SANITÀ LOCALE3 01/04/2020 2 IL PICCOLO ALTRE 250 MILA MASCHERINE PER GLI OPERATORI IN PRIMA LINEA SANITÀ LOCALE

4 01/04/2020 3 MESSAGGERO VENETO TORNANO A CRESCERE I CONTAGIATI RICOVERI SEMPRE STABILI E SALE IL NUMERO DEIGUARITI SANITÀ LOCALE

5 01/04/2020 4 MESSAGGERO VENETO DA ROMA SONO ARRIVATE 900 MILA MASCHERINE IL FRIULI NE ACQUISTA ALTRE SANITÀ LOCALE6 01/04/2020 4 IL PICCOLO PRENDE FORMA A CATTINARA LA TERAPIA INTENSIVA DENTRO LA TORRE MEDICA SANITÀ LOCALE7 01/04/2020 5 IL PICCOLO IL BURLO "MAPPA" I DIPENDENTI PER STANARE VIRUS E ANTICORPI SANITÀ LOCALE8 01/04/2020 5 MESSAGGERO VENETO PAGHE AI TECNICI SANITARI SOLO 11 EURO LORDI L'ORA I PROFESSIONISTI INSORGONO SANITÀ LOCALE9 01/04/2020 5 MESSAGGERO VENETO FAMIGLIE CON AUTISTICI: È UN ISOLAMENTO ANCORA PIÙ COMPLICATO SANITÀ LOCALE10 01/04/2020 5 IL PICCOLO "GLI OSTACOLI FISICI NON CI FERMANO: TIROCINI E LAUREE VANNO AVANTI" SANITÀ LOCALE11 01/04/2020 9 IL PICCOLO OSPEDALE SAN POLO ALLARGATO DA 8 CONTAINER PER I SOCCORSI SANITÀ LOCALE12 01/04/2020 21,22 IL GAZZETTINO DI PORDENONE TRENTA CONTAGI IN CASA DI RIPOSO SANITÀ LOCALE13 01/04/2020 21,22 IL GAZZETTINO DI UDINE MENO MORTI, MA AVANZA IL CONTAGIO SANITÀ LOCALE14 01/04/2020 23 IL GAZZETTINO DI PORDENONE LA MAPPA DEI POSITIVI. PAGANO LA CITTÀ E CANEVA MONTAGNA QUASI INDENNE SANITÀ LOCALE15 01/04/2020 23 IL GAZZETTINO DI UDINE STRESS E PAURA IN CORSIA IN CAMPO GLI PSICOLOGI SANITÀ LOCALE16 01/04/2020 24 IL GAZZETTINO DI PORDENONE MALATI ONCOLOGICI, IL CRO NON SI FERMA E LAVORA IN SICUREZZA SANITÀ LOCALE17 01/04/2020 30 IL PICCOLO MEDICINA D'URGENZA HA "SMASCHERATO" UN FALSO CASO DI COVID-19 SANITÀ LOCALE

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sanitÀ fvg

Ora l'obiettivoè di approntarecento posti nelleterapie intensive

Intensive esaurite a Udine e PordenoneMa il Friuli è pronto ad aumentare i postiLetti liberi a Gorizia, Palmanova, Trieste e si può intervenire anche nei capoluoghi. Arrivati da Roma i primi 15 ventilatoriMattia Pertoldi / UDINE

La situazione attuale non è diemergenza, con il 25% deiposti letto ancora liberi e unpiano di allargamento auto­nomo da parte della Regioneche ha dispiegato appena me­tà del suo potenziale, ma vatenuta sotto controllo. Spe­cialmente perché gli ospeda­li di Udine e Pordenone han­no praticamente esaurito – al90% il Santa Maria della Mi­sericordia e completamenteil Santa Maria degli Angeli – iloro posti per il virus nelle Te­rapie intensive. Così la giun­ta è corsa ai ripari, ha fattocompletare a tempo di re­cord i lavori al dodicesimopiano dell'ospedale di Catti­nara a Trieste e, anche grazieall'arrivo da Roma di 15 ven­tilatori, si appresa ad amplia­re ulteriormente i posti lettoa disposizione dei malati.LA SITUAZIONE ATTUALE

Lunedì è stato il giorno che,per la prima volta dall'iniziodella crisi in Friuli VeneziaGiulia, ha fatto segnare la di­minuzione dei pazienti rico­verati nei reparti di Terapiaintensiva della regione che,attualmente, toccano in tota­le quota 60, comprensivi dei5 pazienti lombardi traspor­tati a Nordest le passate setti­mane. Come detto, le situa­zioni con il maggiore tasso dioccupazione – ma parliamo

soltanto dei letti riservati aicontagiati dal virus, non diquelli delle Terapie intensivetout court – si registrano a

Pordenone e Udine. Nella De­stra Tagliamento sono occu­pati tutti e 15 i posti messi adisposizione al Santa Mariadegli Angeli, mentre a Udinesiamo alla quasi totalità con­siderato che si tratta di 20 ri­coverati a fronte di 21 slot adisposizione. Va meglio, in­vece, a Trieste dove risultanoessere occupati 11 posti lettosui 15 allestiti dall'Aziendasanitaria, così come a Gori­zia dove sono ricoverate 10persone, ma c'è spazio per al­tre 5, a Palmanova dove sia­mo al 50% della disponibili­tà – 4 su 8 – e al Burlo Garofo­lo dove non c'è nemmeno unpaziente attualmente accol­to a fronte di una dotazionepari a 4 stanze. In totale, dun­que, il tasso di occupazionedei posti­letto, in Friuli Vene­zia Giulia, si aggira attorno al75% della disponibilità.IL PIANO DELLA REGIONE

All'inizio della pandemia,cioè più o meno a metà feb­braio prima ancora che inFriuli Venezia Giulia si mani­festasse il primo caso di con­tagio, la Regione aveva riser­vato, nelle Terapie intensive,19 posti letto ai pazienti affet­ti da coronavirus. Pochi gior­

ni dopo, a inizio marzo, que­sto totale è stato allargato fi­no a 29 unità – 10 a Udine, 7a Cattinara e 12 al Maggiore– considerato sia l'aumentodei casi in regione sia la ri­chiesta della Protezione civi­le nazionale di accogliereuna parte di pazienti lombar­di per alleggerire il lavoro deinosocomi di Cremona, Ber­gamo e Brescia. La "fase 2"della gestione, quella chestiamo vivendo adesso, por­ta invece un aumento del to­tale fino a quota 94 suddivisitra Udine (30 posti), Trieste(15, tutti a Cattinara), Palma­nova (21), Gorizia (16) e Por­denone (12). Attenzione, pe­rò, perché questa parte delpiano non prevede un am­pliamento immediato delladisponibilità, ma un passag­gio graduale e legato alle ne­cessità contingenti delleAziende. Così l'ampliamen­to, avviato due settimane orsono quando si registròun'occupazione pari a 28 po­sti letto sui 29 a disposizioneall'epoca, è stato adattato,giorno dopo giorno, fino adarrivare, come accennato,all'attuale livello di 78 stanzeper 60 pazienti. C'è, poi, unaseconda opzione che fa salirei posti­letto fino a 155 unità –aggiungendocene a Trieste45 a Cattinara e 16 al Maggio­re –, ma soltanto con l'aiuto

del Governo.VENTILATORI E CATTINARA

L'obiettivo adesso è quello diarrivare al centinaio di postiletto entro una manciata digiorni. Un target fissato nonsoltanto per garantirsi un do­veroso margine di sicurezzain caso di emergenza, ma an­che per riuscire a ospitare, incaso di richiesta, ulteriori pa­zienti provenienti da fuori re­gione. Si potrà intervenireancora su Udine e Palmano­va, come previsto dalla se­conda fase di allargamento,ma soprattutto la Regione hagià completato i lavori al do­dicesimo piano dell'ospeda­le di Cattinara e si apprestaad allestire i nuovi repartiper dedicarli all'emergenzacoronavirus. Nelle ultimeore, infatti, la Protezione civi­le nazionale ha destinato alFriuli Venezia Giulia altri 11ventilatori, dopo i 4 inviati ametà della scorsa settimana,fondamentali alla predisposi­zione dei posti letto di Tera­pia intensiva. La Regione neaveva chiesti 240, ma conquesto primo stock potrà, co­munque, cominciare ad alle­stire le stanze del nosocomiotriestino e, combinandolocon interventi propri negli al­tri ospedali del Friuli Vene­zia Giulia, superare quota100 posti in Terapia intensi­va dedicati al coronavirus. ­

Date: 01.04.2020 Page: 1,2Size: 371 cm2 AVE: € 11130.00Publishing: 43843Circulation: 36620Readers: 231000

SANITÀ LOCALE 1

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Calano i malati ricoverati in ospedale115 contagi in casa di riposo a TriesteRegistrati nove decessi in più. Guariti a quota 320. Prime assunzioni tra i sanitari ma il fabbisogno è ben superioreDiego D' Amelio / TRIESTE

Dopo settimane di incertezzasull'entità del fenomeno, Re­gione e Azienda sanitaria fan­no chiarezza sulla situazionedelle case di riposo triestine,dove stanno crescendo ospiti eoperatori colpiti dal coronavi­rus. A ieri risultavano 45 anzia­ni e 70 dipendenti positivi nel­le 74 residenze giuliane, con iloro quasi 3 mila posti letto. Esempre ieri, nonostante il nu­mero di residenti sia meno del­la metà di quello della provin­cia di Udine, Trieste è diventa­ta la provincia con più casi, inuna giornata che porta le cifrea 116 decessi (+9) e 1.593 po­sitivi, ma che consolida la ridu­zione dei ricoveri (215 con un­14) e vede i guariti arrivare a320 (+35). Procede intanto ilpiano di assunzioni straordina­rie della Regione, ma il fabbiso­gno è lontano dall'essere col­mato e pesa anche l'offerta eco­nomica troppo bassa per gli in­fermieri assunti per la sola du­rata dell'emergenza.È il vicepresidente Riccardo

Riccardi a dare le cifre su Trie­ste: "Ci sono 45 ospiti e 70 ope­ratori sociosanitari positivi, inun sistema che ha 2.930 postiletto" sul totale regionale di cir­ca diecimila. L'assessore nonfornisce i nomi delle struttureinteressate, che risultano almomento essere quanto menoCasa Serena, Gregoretti, Itis,Emmaus e Mater dei, dove so­no parecchi i pazienti con feb­

bre in attesa di tampone e do­ve le strutture hanno provve­duto a isolare i reparti ed evita­re passaggi di operatore da unreparto all'altro. Riccardi spie­ga inoltre che sono interessatediverse le rsa, ovvero Igea, Ma­demar e la rsa San Giusto ospi­tata all'interno all'ospedaleMaggiore e trasformata in re­parto ospedaliero Covid­19.Il dato dei morti è aggiorna­

to a lunedì e dice che fra i de­cessi registrati negli ospedalidi Trieste, 12 sono di personeprovenienti da case di riposo e8 da rsa, cui si aggiungono 29morti per infezione contrattain ospedale e 8 persone arriva­te dal proprio domicilio. I dece­duti hanno un'età media diquasi 84 anni e tutti erano inte­ressati da patologie pregresse.Desta preoccupazione poi l'al­to numero di dipendenti positi­vi, con la necessità per l'Asugidi reperire personale con com­petenze minime da far suben­trare a chi si trova in quarante­na. Non mancano i problemiin Friuli, dove si contano mortinelle residenze di Morteglia­no (17), Pradamano (6), SanGiorgio di Nogaro (3) e Zoppo­la (1). "Queste realtà – diceRiccardi – vanno tenute sottoparticolare osservazione e do­Su 30 euro lordi all'ora,11 vanno agli infermieria chiamata. Il resto è

per le agenzie interinalive ci sono contagi c'è un con­trollo molto forte dell'Aziendasanitaria. Facciamo assistenzasanitaria direttamente nelle re­sidenze, perché il trasferimen­to in ospedale disorienterebbegli anziani e aumenterebbe iprofili di rischio, già evidentivista l'età. Le cure dell'unitàspeciale sono comunque lestesse dell'ospedale". Il vice­presidente sa che non tutte lestrutture hanno spazi adegua­ti a separare ammalati, sospet­ti e negativi, ma "se ci sono lecondizioni strutturali la divi­sione è importante".Le federazioni provinciali

dei pensionati di Cgil, Cisl e Uilaccusano intanto il Comune:"Nulla si sa sull'organizzazio­ne che si è dato per l'emergen­za, né cosa sta succedendo aCasa Serena. Comune e Azien­da sanitaria sono accomunatida assoluta mancanza di infor­mazioni".A ieri, i casi positivi accertati

da inizio epidemia sono1.593, con un aumento di 92su lunedì: la continua oscilla­zione del dato di incrementoviaggia assieme al numero ditamponi effettuati nella gior­nata, con un totale arrivato aquasi a 15 mila. La provinciapiù colpita è ora Trieste: 545casi (+51), cui seguono Udinecon 536 (+12), Pordenonecon 405 (+22), Gorizia con 98

(+7) e 9 non residenti. Nove idecessi in più: le 116 morti re­gistrate si dividono fra 60 aTrieste (+3), 38 a Udine(+4), 16 a Pordenone (+2) e2 a Gorizia. Diminuisce il datodei ricoveri, elemento incorag­giante per i giorni a venire: sta­bile il numero delle 60 perso­ne in terapia intensiva, calantequello dei 215 (­14) sistematiin altri reparti ospedalieri, cuisi affiancano 885 casi in isola­mento domiciliare. I guariti so­no 320 (+35).Il piano di assunzioni straor­

dinarie della Regione comin­cia a muovere i primi passi. "Difronte al fabbisogno di 350nuove unità – dice Riccardi – siè provveduto all'assunzione di111 persone, tra cui 20 medicie 80 infermieri", questi ultimireperiti attraverso lo scorri­mento della graduatoriadell'ultimo concorso. Altri in­fermieri arriveranno, ma la leg­ge prevede che abbiano tempo30 giorni per rispondere allachiamata concorsuale e si fa in­tanto fatica a trovare personedisponibili all'assunzione perla sola durata dall'emergenza.A causa della necessità di re­munerare le agenzie per il lavo­ro interinale, infatti, infermie­ri e tecnici riceveranno solo 11dei 30 euro lordi previsti all'o­ra dai bandi: 6,50 euro nettiper entrare in corsia per pochimesi, correndo il rischio con­creto di ammalarsi di Co­vid­19. ­

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SANITÀ LOCALE 2

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I NUMERI DEL CORONAVIRUS IN FVG

PAZIENTI CONTAGIATI116 215 60

Residenti fuori FVG Trieste Decessi Ricoverati In terapiadi cui 60 a9 545 intensivaTrieste, 38 aUdine, 16 a

Pordenone Pordenone,2 a Gorizia405

TOTALE885 208 112

1.593 In Guariti Guaritiisolamento clinicamente negatividomiciliare al tampone

Udine Gorizia536 98

I dati per Comune (aggiornati alla situazione riportata alle 21 di ieri sul sito della Protezione civile Fvg)Riportati i positivi in isolamento domiciliare

POSITIVI GUARITI MORTI POSITIVI GUARITI MORTIPROVINCIA DI TRIESTE PROVINCIA DI GORIZIA

0 0403 54 53 1TRIESTE CAPRIVA04 3 0DUINO AURISINA 13 4 CORMONS00 0MONRUPINO 2 0 1 DOBERDÒ DEL LAGO00 0MUGGIA 28 3 1 DOLEGNA DEL COLLIO00 0SAN DORLIGO DELLA VALLE 5 5 1 FARRA

0 0 06 0 0 FOGLIANO REDIPUGLIASGONICO46 8 0GORIZIA

1 1GRADISCA 10

0 04GRADO0 00MARIANO0 01MEDEA

111 2MONFALCONE00 0MORARO00 0MOSSA

1 0 0ROMANS10 5 0RONCHI

0 0SAGRADO 1

2 0SAN CANZIAN 7

0 00SAN FLORIANO0 00SAN LORENZO

02 0SAN PIER02 0SAVOGNA03 1STARANZANO04 1TURRIACO

0 0 0VILLESSE

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SANITÀ LOCALE 3

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gli strumenti

Altre 250 mila mascherineper gli operatori in prima lineaArrivato dalla Cina un nuovocontingente di dispositividi protezione individualeprocurato autonomamentedalla Protezione civile del FvgTRIESTE

Altre 250 mila mascherine.Un'altra settimana di autono­mia per medici, infermieri ealtri professionisti della sani­tà regionale, impegnatinell'emergenza coronavirus.Dopo le polemiche roventicon Roma sui ritardi nelle for­niture, la giunta Fedriga haannunciato ieri il nuovo con­tingente di dispositivi di pro­tezione individuale reperitoin autonomia dalla Regione.Davanti alle pressioni dei go­vernatori, la Protezione civi­le ha reso intanto pubblichele informazioni riguardantil'invio di dispositivi nei terri­tori della penisola.

Il vicepresidente RiccardoRiccardi ha dato subito man­dato di distribuire alle Azien­de sanitarie le 250 mila nuo­ve mascherine chirurgichearrivate dalla Cina: "Si tratta– sottolinea l'assessore a Sa­lute e Protezione civile – dimateriale reperito diretta­mente dalla Protezione civi­le del Friuli Venezia Giuliacon fondi propri. Queste do­tazioni verranno ora forniteall'Agenzia regionale di coor­dinamento per la salute, chele metterà a disposizione delServizio sanitario regionale,che stava per esaurire le scor­te a disposizione. Un risulta­to importante, perché sup­porta la nostra sanità in unmomento critico". La Regio­ne lavora pure all'aumentodella produzione delle ma­scherine gratuite per i resi­denti, che a breve dovrebbepassare a 30 mila al giorno. A

Trieste l'Azienda sanitaria èinvece in contatto con pro­duttori tedeschi per reperiresul mercato altre protezioni.Secondo i dati pubblicati

dalla Protezione civile, il Fvgha ricevuto un milione di pez­zi su un totale di oltre 49 mi­lioni fra mascherine, guantie tamponi distribuiti in Ita­lia. Si tratta di 911 mila ma­scherine (di cui solo 100 milasono però di tipologia ffp2 effp3, con un livello di prote­zione maggiore), 244 milaguanti, 3 mila tamponi,1.900 tubi endotracheali e1.800 tute. Tra le forniture dinon consumabili figurano in­vece 8 respiratori polmonari,22 ecotomografi, 88 laringo­Da Roma sono arrivatifinora un milionedi mezzi tra guanti,tamponi e altri materiali

scopi, 1.600 occhiali e 50 ter­mometri.Ma i numeri sono molto al

di sotto delle necessità: "Lamaggiore criticità che oggi cipreoccupa – evidenzia Ric­cardi – è quello delle fornitu­re, come mascherine e cami­ci, ma anche ventilatori e ca­schi per la terapia intensiva,poiché cresce il fabbisogno ediminuisce la reale disponibi­lità a causa del difficile reperi­mento sul mercato oggi affi­dato alla gestione commissa­riale centrale. Avevamo chie­sto due milioni di mascheri­ne chirurgiche e 250 ventila­tori. Altra nota dolente ­ con­clude Riccardi ­ sono i reagen­ti che consentono di effettua­re i tamponi, in mancanzadei quali i nostri laboratoridovranno inevitabilmenterallentare il numero di test ef­fettuati sulla popolazione".

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l'aggiornamento quotidiano

Tornano a crescere i contagiatiRicoveri sempre stabilie sale il numero dei guaritiTrieste supera Udine anche per quantità dei casi di positività al coronavirusSei nuovi decessi, le persone in isolamento domiciliare obbligatorio sono 885

Mattia Pertoldi / UDINE

Tornano ad aumentare lie­vemente i contagiati in Friu­li Venezia Giulia, ma – e il da­to è quello più importante –diminuisce sia il numero deidecessi sia quello delle per­sone ricoverate in ospedalecon le Terapie intensive chenon vengono appesantiteda nemmeno un paziente inpiù dopo la riduzione di pre­senze registrata lunedì.Complessivamente, dun­

que, i nuovi casi di positivitàal coronavirus sono stati 92con il totale, da inizio crisi,che sale perciò a quota mille593. La notizia, in ogni caso,è che Trieste supera Udineanche nel numero dei conta­giati e non soltanto in quellodei decessi. Nel territoriodella vecchia provincia giu­liana sono stati, infatti, con­clamati 51 nuovi casi portan­do il totale a 545, una deci­na in più di quelli di Udine"fermi" a 536 con un incre­mento di 12 unità rispetto alunedì. Pordenone, quindi,sale a 405 contagiati (+22in 24 ore), mentre Gorizia re­sta sotto i 100 casi: esatta­mente sono 98 con un au­mento giornaliero di 7. No­ve, inoltre, i positivi registra­ti in regione, ma residenti

all'esterno dei confini delFriuli Venezia Giulia.Analizzando i dati per po­

polazione, come detto, bal­za agli occhi quello di Trie­ste. Se prendiamo come rife­rimento gli abitanti dellavecchia provincia (i dati so­no di fine 2018), pari a 234mila 457 persone, e li divi­diamo per il numero dei con­tagiati a ieri (545) scopria­mo che dalle parti del capo­luogo regionale si manifestauna positività ogni 430 resi­denti. Più del doppio percen­tuale, in altre parole, dei nu­meri di Udine dove la popo­lazione dell'ex provincia èpari a 529 mila 940, il che di­

Il direttore centrale Zamaro e il vicepresidente Riccardi

videndola per i 536 casi at­tuali, porta a un contagiatoda coronavirus ogni 998 abi­tanti con l'Azienda udinese,tra l'altro, che ha effettuatoquasi la metà di tutti i tampo­ni in regione. Sempre in ba­se all'aritmetica, inoltre,nell'ex provincia di Pordeno­ne (312 mila 100 abitanti e405 casi) si tocca quota uncontagiato ogni 770 residen­ti, quindi con una percentua­le più alta di Udine ma infe­riore a quella di Trieste,mentre Gorizia (139 mila346 per 98 casi) è l'area conil minor tasso di diffusione:un contagiato ogni mille e421 persone.

Diminuiscono ancora, an­dando oltre, i decessi giorna­lieri. Dopo le 9 personescomparse lunedì, che han­no fatto seguito a due giornida 11 decessi quotidiani, ie­ri sono stati 6 i cittadini delFriuli Venezia Giulia a per­dere la vita. Il totale sale dun­que a 113 persone scompar­se di cui 59 a Trieste, 36 aUdine, 16 a Pordenone e 2 aGorizia. Ottime notizie, in­vece, arrivano per quanto ri­guarda le ospedalizzazioniche per il secondo giorno difila diminuiscono rispetto aldato precedente. Nessunnuovo paziente, infatti, è sta­to ricoverato in Terapia in­tensiva – con il totale che re­sta fermo a 60, compresi i 5delle Lombardia –, mentrequelli nei reparti di MalattieInfettive sono 215, 14 in me­no del giorno precedente.Le persone in isolamento do­miciliare sono invece 885(+65 rispetto a lunedì). Al­tre buone notizie, infine, ar­rivano dai guariti. Questi sal­gono a quota 320 (+35),mentre quelli "ufficiali",cioè con doppio tampone ne­gativo a distanza di una setti­mana sono diventati 112(+10 rispetto al giorno pre­cedente ). ­

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SANITÀ LOCALE 5

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Da Roma sono arrivate900 mila mascherineIl Friuli ne acquista altreIl dipartimento nazionale ha fornito al Fvg anche 8 respiratori e altro materialeLa Protezione civile regionale ha comprato 250 mila dispositivi per gli operatoriChristian Seu / UDINE

Centinaia di migliaia di ma­scherine, 3 mila tamponi.Ma anche 208 caschi per laventilazione e 1.800 tuteusa e getta. E' il materialeche il Dipartimento dellaProtezione civile nazionaleha destinato al Friuli Vene­zia Giulia nel primo mesedell'emergenza legata alladiffusione del coronavirus.Complessivamente alla no­stra regione sono stati desti­nati 1.163.150 pezzi di ma­teriale consumabile e 1.768prodotti non consumabili,come occhiali, termometrie ventilatori polmonari, cherestano in dotazione al Siste­ma sanitario regionale, riuti­lizzabili nell'arco di questesettimane cadenzate dall'at­tività di contrasto al dilaga­re del Covid­19. I dati sonodiffusi a partire da lunedì se­ra (e aggiornati quotidiana­mente, due volte al giorno)dallo stesso Dipartimento,per volontà del commissa­rio straordinario DomenicoArcuri, che dopo le polemi­che di alcune regioni sugliapprovvigionamenti di ma­teriale sanitario ha volutocosì dare il via a una sorta dioperazione­trasparenza.Una polemica che non ha la­sciato fuori neppure il FriuliVenezia Giulia, con il gover­natore Fedriga che diecigiorni fa aveva pubblicatol'elenco dei (pochi) materia­

li fino ad allora consegnatidal Dipartimento nazionaleper fronteggiare la situazio­ne d'emergenza. Da allorala situazione è sensibilmen­te migliorata, in particolare

Il commissario Arcuriha reso notala distribuzione dei benisanitari in tutta Italianegli ultimi giorni, quando itrasferimenti di macchinarie prodotti in direzione dellanostra regione sono aumen­tati. La consegna di materia­le prevista da Roma va in pa­rallelo e integra le dotazionia cui sta provvedendo la Re­gione: proprio ieri sono sta­te consegnate a Palmanova250 mila mascherine desti­nate agli operatori della sa­nità, acquistate direttamen­te dalla Protezione civile re­gionale. Aumenterà inoltrela capacità produttiva (finoa 30 mila al giorno) per lemascherine destinate allapopolazione, che la stessaPc sta distribuendo secondole indicazioni dei sindaci intutta la regione.MASCHERINE

Anzitutto le mascherine. Ladotazione sin qui destinataal Friuli Venezia Giulia am­monta complessivamente a911.000 pezzi, di cui624.520 monovelo (le piùsemplici, generalmente uti­

lizzate come protezionedall'emissione di droplets),179.400 chirurgiche,96.860 di tipo Ffp2 (filtran­ti facciali di tipo 2), 10.220Ffp3. Tutto materiale, que­sto, che è stato distribuito al­le aziende sanitarie e desti­nato dunque al personalemedico e infermieristico. Lemascherine lavabili che in­vece la Protezione civile delFvg sta distribuendo casaper casa, secondo le indica­zioni dei Comuni, sono pro­dotte perlopiù in regione, aun ritmo di circa 20 mila algiorno, secondo quanto spe­cificato nei giorni scorsi dal­la Regione. Ci sono poi cin­quanta termometri laserper misurazione della tem­peratura a distanza e 1.600paia di occhiali, oltre a1.800 tute usa e getta cheservono prevalentemente achi opera a stretto contattocon persone contagiate oche potrebbero esserlo.DISPOSITIVI MEDICI

A queste si aggiungono 208maschere cosiddette "totalface" e oronasali per ventila­zione non invasiva, gli or­mai tristemente conosciuti"caschi", che fanno partedella dotazione più specifi­camente indicata per il trat­tamento delle persone consintomi da Covid­19. Si trat­ta ad esempio di laringosco­

pi (ne sono arrivati da Ro­ma 88) e ventilatori polmo­nari ad alta complessità dadestinare ai reparti di tera­pia intensiva: di questi mac­chinari, fondamentali pergarantire le cure ai casi piùgravi, ne sono giunti otto, dicui tre consegnati il 26 mar­zo, uno recapitato due gior­ni dopo, sabato scorso e an­cora quattro consegnati lu­nedì.Con lo stesso carico so­Riccardi: "Aumentatala capacità di produrrele protezioni dadestinare alle famiglie"no stati consegnati a Palma­nova anche 1.942 tubi endo­tracheali, che vengono uti­lizzati nel caso in cui le con­dizioni dei pazienti in tratta­mento richiedano l'intuba­mento. Tra i dispositivi con­segnati anche undici ecoto­mografi portatili, mentrenelle scorse settimane sonoarrivati anche settecento kitdi accesso vascolare da de­stinare agli ospedali.TAMPONI

Il 24 marzo sono poi arrivati3 mila kit per eseguire i tam­poni, neppure un quarto diquelli totali effettuati sinqui dal personale medico in­caricato dalle Aziende sani­tarie (13.400). La priorità,come per la distribuzionedel resto dei materiali, è sta­

Date: 01.04.2020 Page: 4Size: 848 cm2 AVE: € 25440.00Publishing: 43843Circulation: 36620Readers: 231000

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ta concessa a quelle regioniche maggiormente hannopagato la diffusione del vi­rus: come la Lombardia, do­ve sono stati consegnati44.800 tamponi, o l'EmiliaRomagna, dove ne sono sta­ti fatti arrivare quasi 15 mi­la.MASCHERINE "IN CASA"

Ieri mattina, intanto, il vice­presidente e assessore regio­nale alla Sanità e alla Prote­

zione civile, Riccardo Ric­cardi, ha annunciato che"sono state consegnate allasede operativa della Prote­zione civile di Palmanova250 mila mascherine protet­tive che verranno immedia­tamente distribuite al Servi­zio sanitario regionale pergarantire la protezione de­gli operatori. Si tratta di ma­teriale reperito direttamen­te dalla Protezione civile del

Friuli Venezia Giulia confondi propri. Queste dota­zioni verranno ora forniteall'Agenzia regionale dicoordinamento per la salu­te che le metterà a disposi­zione del servizio sanitarioregionale, il quale stava peresaurire le scorte a propriadisposizione. Si tratta di unrisultato importante perchésupporta la nostra sanità inun momento critico". Ric­

cardi ha inoltre evidenziatoche "la Regione sta inoltreimplementando la produ­zione di mascherine lavabiliper la popolazione che, gra­zie a un aumento dei fornito­ri, passerà a breve da 26 mi­la al giorno a 30 mila. A bre­ve saranno quindi fornite aiComuni per la distribuzioneai cittadini in base ai criteridi priorità stabiliti dai sinda­ci". ­

I MATERIALI DELLA PROTEZIONE CIVILE DESTINATI AL FVGECOTOMOGRAFI PORTATILI 22GUANTI IN LATTICE 75.000

169.500GUANTI IN NITRILE (singoli)

KIT DI ACCESSO VASCOLARE 700LARINGOSCOPIO PER LARINGOSCOPIA INDIRETTA 88MASCHERINE "TOTAL FACE" 208E ORONASALI DA NIVMASCHERINE CHIRURGICHE 179.400MASCHERINE FFP2 96.860MASCHERINE FFP3 10.220MASCHERINE MONOVELO 624.520OCCHIALI PROTETTIVI 1.600TAMPONI 3.000PER CAMPIONI RINOFARINGEITERMOMETRI LASER 50PER MISURAZIONE TEMPERATURATUBI ENDOTRACHEALI 1.942TUTE DI PROTEZIONE 1.800

8VENTILATORI POLMONARI AD ALTA COMPLESSITÀPER TERAPIA INTENSIVA (ARIA COMPRESSA)

TOTALE 1.164.918

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l'allestimento al dodicesimo piano

Prende forma a Cattinarala terapia intensivadentro la torre medicaSono in dirittura d'arrivo ilavori per il nuovo repartodi terapia intensiva e sub in­tensiva Covid al dodicesi­mo piano della torre medi­ca di Cattinara, demolito in­ternamente due anni fa perle operazioni di rinnovodell'ospedale triestino (lamaxi riqualificazione poi in­terrotta dal contenzioso fraAzienda sanitaria e l'asso­ciazione di imprese con ca­pofila Clea che aveva vintol'appalto per i lavori).Il costo dell'intervento af­

fidato alla ditta Siram è didue milioni di euro e sarà co­perto dallo Stato. Il cantie­re era partito il 15 marzo edal 3 aprile saranno disponi­bili i primi dei 39 posti letto

totali. Una parte del repar­to, come già noto, sarà dedi­cata alla terapia subintensi­va e ospiterà anche alcunidei 12 pazienti oggi ricove­rati nella Dermatologiadell'ospedale Maggiore, si­tuata nella palazzina infetti­vi, la quale resterà comun­que operativa per i casi Co­vid­19 non critici.Complessivamente il

Maggiore avrà 89 posti let­to dedicati tra Geriatria, In­fettivologia, Riabilitazionee nella Rsa San Giusto. Perquanto riguarda le terapieintensive dei vari ospedalidel Friuli Venezia Giulia, laRegione punta ad arrivarea stretto giro a quota 100 po­sti letto. ­

Date: 01.04.2020 Page: 4Size: 92 cm2 AVE: € 2760.00Publishing: 23562Circulation: 20697Readers: 138000

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il progetto

Il Burlo "mappa" i dipendentiper stanare virus e anticorpiLuigi Putignano"Ho una immunizzazione in­volontaria perché sono statacontagiata dal virus senza ac­corgermi? Il virus è già pre­sente da tempo? Quanto di­stanti siamo dall'immunitàprotettiva di gregge?". Sonosolo alcune delle domandeche si pone la comunità scien­tifica e alle quali lo staff dellaDiagnostica avanzatadell'Irccs Burlo Garofolo cer­cherà di dare risposta. Lo fa­rà attraverso un progetto dimonitoraggio di tutto il per­sonale attivo nell'ospedaledi via dell'Istria, per scoprirenei singoli dipendenti la pre­senza sia del virus Covid 19,sia degli eventuali anticorpial virus stesso. Un progettoche può contare sulla dona­zione da parte della Eurospi­tal di Trieste di tutto il mate­riale necessario, come, adesempio, i tamponi."L'obiettivo – ha spiegato

Stefano Dorbolò, direttoregenerale dell'Irccs ­ è fareuna prima valutazione dellemodalità di diffusione del vi­rus su un campione costitui­to da tutto il personale delBurlo a cui si aggiunge il per­sonale della Salus che ha ade­rito al progetto del Diparti­

mento di Diagnostica avan­zata". E se le prime risposteconsentiranno di poter far"tirare un sospiro di sollie­vo" a una ragionevole partedella popolazione, "si potràvalutare ­ ha aggiunto il diret­tore generale ­ la possibilitàdi estendere il monitoraggioin scala più ampia, nella ov­via considerazione degli evi­denti benefici derivanti dalrientro ad una situazione dinormalità".Ma entriamo nel detta­

glio: "Il progetto ­ ha spiega­to Paolo Gasparini, direttoredel dipartimento di Diagno­stica avanzata ­ si prefiggel'obiettivo di fotografare lostatus della popolazione deidipendenti Burlo rispetto siaalla presenza del virus Co­vid19 che a quella degli anti­corpi anti­Covid19. La popo­lazione dell'Irccs è sufficien­temente ampia e varia da ga­rantire risultati attendibili esignificativi rispetto a varietipologie di possibile esposi­zione al virus". Successiva­mente "attraverso questi da­ti – chiarisce ancora Gaspari­ni ­ si potranno identificarequattro categorie di sogget­ti, ossia i positivi al tampone

e negativi agli anticorpi, i po­sitivi sia al tampone che agli

Lo studio cercheràdi dare risposte sullemodalità di diffusionedel contagioanticorpi, i negativi al tampo­ne, ma positivi agli anticorpie, infine, i negativi sia al tam­pone, sia agli anticorpi. In se­guito si procederà all'analisidei dati che permetterà, co­me spiegato da Manola Co­mar, responsabile della Dia­gnostica Avanzata Microbio­logica Traslazionaledell'Irccs triestino, "di defini­re in maniera precisa la per­centuale dei soggetti con an­ticorpi i quali, essendo im­muni, potrebbero tornare aduna vita più normale"; nonsolo ma consentirà di stabili­re, sempre per Comar, "seesista e in quale percentualela categoria di coloro chehanno già sviluppato gli anti­corpi, ma mostrano ancorala presenza del virus e di veri­ficare l'associazione tra posi­tività ai test e perdita della ca­pacità olfattiva, marcatoreparticolarmente frequentedell'infezione". ­

Date: 01.04.2020 Page: 5Size: 197 cm2 AVE: € 5910.00Publishing: 23562Circulation: 20697Readers: 138000

SANITÀ LOCALE 9

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Paghe ai tecnici sanitarisolo 11 euro lordi l'oraI professionisti insorgonoMa sono 30 nell'avviso di assunzione dell'Azienda regionaleTonutti: canali diversi. Interrogazione della consigliera LiguoriIL CASO / 1

VIVIANA ZAMARIAN

Compensi orari diffe­renti previsti perl'assunzione di per­sonale sanitario du­

rante l'emergenza da coro­navirus a seconda che il re­clutamento avvenga diretta­mente tramite le Aziende sa­nitarie o attraverso l'agen­zia interinale. Perché se nelprimo caso ammontano a30 euro lordi – come si leg­ge nell'avviso per l'assunzio­ne di tecnici di radiologia,infermieri, assistenti sanita­ri, tecnici di laboratorio edella fisiopatologia cardio­circolatoria e perfusionecardiovascolare, firmatodal direttore generaledell'Azienda regionale dicoordinamento per la salu­te Giuseppe Tonutti –, quel­li proposti dall'agenzia dellavoro Gi Group si riduconoa 11 euro lordi (circa 6,5 net­ti).A sollevare il caso sono

stati Alessandro Beux e Gior­gio Sirotti, rispettivamentepresidente nazionale e re­gionale della Federazionenazionale ordini dei tecnicisanitari di radiologia medi­ca, delle professioni sanita­rie tecniche, della riabilita­zione e della prevenzione.

Un caso che sarà anche og­getto di una interrogazionealla giunta Fedriga dellaconsigliera regionale deiCittadini Simona Liguori."Almeno uno dei soggetti

che hanno risposto – dichia­rano Beux e Sirotti – affer­ma di aver ricevuto una tele­fonata da parte di una delleAziende sanitarie della Re­gione con la quale, in riferi­mento alla sua candidatu­ra, gli si indicava di rivolger­si alla società Gi Group fa­cendo riferimento un an­nuncio pubblicato sul sitointernet. La persona ha con­tattato la società e si è trova­ta di fronte a una condizio­ne economica sensibilmen­te diversa da quella di par­tenza: non più 30 euro lordima 11". Una somma che"rappresenta una vergo­gna". "Non essendoci chia­ra quale sia la relazioneemersa tra Azienda sanita­ria e società Gi Group, chepare aver generato una mo­difica tanto incidente sullaL'Ordine: vergognosoche sia retribuitocosì poco chi è a rischiodi contagio e morte

determinazione della nettaoraria, quel che, a prescin­dere da tutto, risulta inam­missibile è che ai professio­nisti sanitari ricercati per ge­stire l'emergenza Covid­19,coi rischi di contagio e mor­te che ciò comporta, venga­no proposti 6,50 euro net­ti/ora. Una vergogna!" rife­riscono i due presidenti.Condizioni di lavoro che de­vono essere necessariamen­te migliorate. "Se la societàpre Covid­19 ha creato i pre­supposti perché si consentis­sero ipotesi contrattuali tan­to aberranti – aggiungono–, quel che sta succedendodeve necessariamente esse­re anche utile a migliorarele condizioni di lavoro deiprofessionisti sanitari, retri­buzione netta oraria com­presa".Del caso, come detto, se

ne sta occupando anche laconsigliera regionale Liguo­ri. "Il caso è uno di quelli chedesta preoccupazioni, checrea inutili apprensioni inun momento in cui i profes­sionisti e gli operatori sani­tari stanno fronteggiandol'emergenza Covid­19 – af­ferma –. Nel decreto appro­

vato dall'Arcs è prevista unaremunerazione che nei fattiverrebbe di gran lunga de­curtata. Cosa inimmagina­bile se si pensa allo sforzostraordinario che stiamochiedendo al personale sani­tario". "Se i fatti stanno dav­vero così – conclude –, qual­cosa non ha evidentementefunzionato, a partire dallacomunicazione. La questio­ne va chiarita ed è per que­sto che ho deciso di presen­tare un'interrogazioneall'assessore Riccardo Ric­cardi".Nessun giallo per il diret­

tore generale dell'Aziendaregionale di coordinamen­to per la salute Giuseppe To­nutti. "Si tratta di due cana­li di assunzione diversi – di­chiara –, non c'è un dato dipartenza e uno di arrivo.Una cosa è il rapporto di as­sunzione direttamente conle Aziende sanitarie a cuinoi inoltriamo i nominatividei professionisti che han­no fatto domanda e che, a se­conda delle loro esigenze enecessità, chiamano per far­li entrare in servizio fin dasubito, una cosa invece è ilrapporto con le agenzie inte­rinali". ­

Date: 01.04.2020 Page: 5Size: 310 cm2 AVE: € 9300.00Publishing: 43843Circulation: 36620Readers: 231000

SANITÀ LOCALE 10

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Famiglie con autistici:è un isolamentoancora più complicatoBambini e ragazzi soffrono e a volte piangono a dirottoMa c'è anche chi si è messo a scrivere un libro fantasyIL CASO / 2

ALESSANDRO CESARE

C'è un risvoltodell'emergenzacoronavirus a cuiin pochi pensa­

no. Ma che sconvolge la vitadi famiglie già duramentemesse alla prova in tempinormali. Si tratta di chi accu­disce un figlio affetto da auti­smo. In una situazione di iso­lamento forzato come quel­la attuale, chi soffre di que­sta patologia corre il rischiodi regredire restando sem­pre più ancorato al suo mon­do interiore. Giovedì 2 apri­le sarà la Giornata mondialedella consapevolezzadell'autismo, e per l'occasio­ne quattro "mamme corag­gio" hanno voluto aprirsi perraccontare la loro esperien­za famigliare. Ne è uscito ungrido di sofferenza che assu­me i contorni di una denun­cia contro l'abbandono delleistituzioni, incapaci di unsupporto reale nei momentidi difficoltà. "Finite le scuolesuperiori – racconta Maria –stavamo cercando di costrui­re un percorso di vita indi­pendente per nostro figlio,anche con l'aiuto di educato­ri specializzati. Poi è arriva­to il coronavirus, con la "qua­rantena" forzata che si è tra­

sformata in un isolamentototale. Non è che prima vives­simo una socialità esplosiva– ammette – però uscivamoper andare al cinema o perbere un caffè, o semplice­mente per fare un giro. Oggiinvece siamo isolati da tuttoe da tutti". Una condizioneche fa soffrire il figlio di Ma­ria, che oggi ha 19 anni. "Glimancano la scuola e i suoicompagni, ha crisi di piantocontinue e non ha voglia difare nulla. E' sempre piùchiuso in sé stesso e la sua so­litudine – assicura la donna– prende anche noi famiglia­ri. Stiamo vivendo una "qua­rantena" di pena e di difficol­tà". Un contesto reso ancorapiù complicato dall'assenzadi educatori in grado di inte­ragire personalmente con iragazzi autistici.Per Lorenza l'esperienza

vissuta è un po' diversa, aven­do un bambino di 6 anni. "Inquesto periodo la mia quoti­dianità è stata stravolta. So­no un'insegnante e un ammi­

I racconti di quattromamme­coraggioin vista della Giornatadel 2 aprile

nistratore pubblico, ma hodovuto mettere tutto da par­te per dedicarmi a mio figlio.Non è facile inventarsi sem­pre qualcosa per chi ha unasoglia di attenzione di nonpiù di 15 o 20 minuti. Ci vuo­le tanto impegno e tanta co­stanza". Anche Lorenza la­menta la mancanza di soste­gno: "Le famiglie sono total­mente abbandonate a se stes­se. Se non facciamo da solinessuno fa per noi. Lo Statonon pensa ai nostri figli enemmeno a noi genitori". Inquesto contesto, per la quat­tro mamme, è stato impor­tante fare gruppo tra loro,per scambiarsi consigli e sup­porto psicologico. "Ciò cheper gli altri è scontato, pernoi implica sempre una lottacontro una società imprepa­rata all'inclusione – confidaLinda, madre di una ragazzadi 21 anni –. Sì, abbiamocombattuto quotidianamen­te contro bullismo, contropregiudizi, contro il "non cela farà mai", ma abbiamo rag­giunto l'obiettivo diploma,aprendo poi il capitolo uni­versità. Grazie al mondo ac­cademico mia figlia sta speri­mentando il gusto di soddi­sfare i propri bisogni cultura­

li, per i quali si è sempre di­stinta. Devo dire che si è rive­lato un ambiente aperto, dilarghe vedute e inclusivo. Inqueste giornate di isolamen­to forzato – assicura – vedoun'analogia tra il tempo delcoronavirus e l'infanzia ruba­ta di mia figlia. Nel nostrocammino abbiamo trovatotanti "non si può" e poche op­portunità, per lo più meritodi persone lungimiranti chehanno contribuito ai piccolipassi fatti da quella personastraordinaria che è la miabambina".Marcella è madre di un ra­

gazzo di 16 anni, che dopoaver subito episodi di bulli­smo a scuola, ora si trova acombattere contro l'isola­mento. "La situazione venu­tasi a creare a causa della dif­fusione del Covid­19 ricordal'autismo che noi viviamo:isolati da un mondo con ilquale tentiamo di far intera­gire i nostri figli. La "quaran­tena" è difficilissima perchélo stare a casa senza poter an­dare a scuola è complicatonon solo da spiegare, ma an­che da far accettare. Mio fi­glio ha iniziato a scrivere unlibro fantasy per occupare lamente". ­

Date: 01.04.2020 Page: 5Size: 298 cm2 AVE: € 8940.00Publishing: 43843Circulation: 36620Readers: 231000

SANITÀ LOCALE 11

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La testimonianza del direttore del Dipartimento di Medicina de Manzini. "L'Università proseguela sua missione: preparare al meglio i nuovi medici, accelerando il loro ingresso sul campo"

"Gli ostacoli fisici non ci fermano:tirocini e lauree vanno avanti"L'INTERVISTA

Andrea Pierini"Nonostante l'emergenza Co­vid­19 l'Università di Triestenon si è fermata e in questigiorni si sono laureati settestudenti". Nicolò de Manziniè il direttore del dipartimen­to di Medicina e dirige ancheil Dipartimento di attività in­tegrata dell'Azienda sanita­ria giuliano isontina. "In que­sta emergenza ­ spiega ­ ab­biamo continuato a fare lezio­ne come se nulla fosse, chiara­mente usando sistemi nuovie differenti. L'ateneo ha av­viato subito delle piattafor­me digitali e telematiche gra­zie alle quali stiamo rispettan­do il calendario al 100% congrande impegno dei colleghie degli studenti. Al momentotutto sta funzionando. Esisto­no però alcuni limiti fisici:nella facoltà di Infermieristi­ca, ad esempio, non si posso­no fare i tirocini e quindi ci sia­mo attrezzati con dei surroga­ti in via telematica al fine digarantire un alto livello dipreparazione".Nella facoltà di Medicina a

dicembre si sono laureati148 studenti che avevano giàsvolto il tirocinio necessarioper poter accedere all'esamedi stato che abilitava alla pro­fessione medica. "Con l'anno20/21 ­ spiega il direttore del­la facoltà ­ le regole erano co­munque destinate a cambia­te dal momento che il tiroci­nio abilitativo, che sostitui­sce l'esame di stato abilitan­do alla professione, avrebbedovuto essere svolto prima

della laurea. A causa dell'e­mergenza Covid­19 il gover­no, con il decreto del 17 mar­zo, ha anticipato i tempi: que­sto vuol dire che i 148 laurea­ti che hanno fatto il tirociniosono già iscritti agli Ordini diappartenenza e possono esse­re risorse importanti in que­sto periodo complesso".Il decreto da un lato ha con­

sentito a neo laureati di esse­re subito operativi, dall'altroha però creato un limbo nelquale sono finiti quei laurean­di e laureati che non hannocompletato il percorso del ti­rocinio. "La settimana scorsa­ aggiunge de Manzini ­ si so­no laureati in via telematicaaltri sette studenti che oggiposso chiamare colleghi.Non tutti hanno però comple­tato il tirocinio e sono dun­que in una sorta di limbo legi­slativo perché potranno esse­re operativi solamente unavolta completato il percorso.In questo senso servirebbeun po' di elasticità vista la si­tuazione in cui stanno ope­rando".Il tirocinio abilitante preve­

de tre mesi di attività: un me­se in un reparto di Chirurgia,un mese in un reparto di Me­dicina e un mese con un medi­co di Medicina generale. "Inquesta fase come direttoridei dipartimenti di Medicinaa livello nazionale ci stiamomuovendo con il governo perchiedere una deroga nel pros­simo decreto legge al fine diconsentire il completamento

del tirocinio in un secondomomento. Serve anche un mi­nimo di elasticità sui tempi,questo non deve significarefare meno con un percorso ab­breviato o facilitato, ma farein maniera flessibile per con­sentire ai ragazzi di entraresubito nel mondo del lavo­ro".Ad aggiungere un ulteriore

livello di complessità c'è an­che la transizione che si sareb­be dovuta compiere il prossi­mo anno. "Come università ­prosegue de Manzini ­ nel2020 stiamo facendo fare il ti­rocinio sia a chi doveva farloprima della laurea che a chiavrebbero dovuto farlo dopoe questo significa 250 perso­ne da distribuire nei reparticon regole che vogliono unrapporto uno a uno tra dotto­ri e studenti. Stiamo lavoran­do con molta collaborazionetra il dipartimento di Scienzemediche e gli Ordini dei medi­ci della regione".L'emergenza, come spesso

avviene, ha anche fatto emer­gere grandi prove di generosi­tà. "Gli specializzandi stannodando una disponibilità enor­me: pensi che una laureandain Psichiatria ha chiesto di an­dare in un reparto Covid . Chista seguendo i corsi di Medici­na d'urgenza, Interna e Geria­tria è andato a supportare imedici nei reparti in maggio­re difficoltà. Nessuno si è tira­to indietro e con la chiusuradi molti ambulatori che nonsvolgevano attività essenzia­

li, tutti hanno trovato un mo­do per essere parte di questa

"Gli specializzandistanno dando unamano enorme specienei reparti più critici"

emergenza. C'è chi sta lavo­rando al Dipartimento di pre­venzione per contattare e mo­nitorare la situazione dellepersone affette dal virus, altrisi sono messi a fare gruppi distudio per supportare magarii colleghi impegnati nell'atti­vità. Un altro bell'esempio diplasticità del sistema arrivadall'Università con il labora­torio di prevenzione gineco­logica, in questo momentofermo, riconvertito per la ri­cerca del Covid".Non si è fermata neanche

l'attività del Dai di chirurgia."Non può bloccarsi visto cheabbiamo urgenze di qualsiasitipo: organizzare vuol diremodificare l'assetto dell'ospe­dale in funzione del virus, maanche per patologie la cui cu­ra non può essere rimanda­ta". Il futuro potrebbe essereinvece un'occasione per rin­saldare il rapporto con la cit­tadinanza: "Come medicinon siamo eroi, ma siamo pro­fessionisti ed è bene anche cisi renda conto che i tagli allasanità sono stati deleteri, perquesto bisogna superare la vi­sione economica del siste­ma". ­

Date: 01.04.2020 Page: 5Size: 349 cm2 AVE: € 10470.00Publishing: 23562Circulation: 20697Readers: 138000

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Ospedale San Polo allargatoda 8 container per i soccorsiRaccolti 64 mila euro e i padiglioni resteranno fissi. Adesso si pensa agli arrediTiziana Carpinelli / MONFALCONE

Che straordinaria ricchezza,la solidarietà. L'unico investi­mento, per dirla con le paroledi Thoreau, che non falliscemai. E l'Azienda sanitaria, que­sta straordinaria macchinamessa in moto per aiutare (eaiutarci tutti) nell'emergenzacoronavirus a Monfalcone, lavuole far funzionare al me­glio, perché frutto della gene­rosità di tanti cittadini, azien­de, istituzioni ed enti. Realtàimpegnate tutte nella raccoltapromossa da DinAmici, asso­ciazione no profit, capaci diriuscire a donare qualcosa co­me 64 mila euro in una mancia­ta di giorni. Ebbene le risorsepreziose, dirottate sull'Asugi,consentiranno ora di allestireun percorso nell'area emergen­ziale, isolato dal resto dell'o­spedale San Polo, su cui inca­nalare i casi di sospetto Co­vid­19, ché altrimenti un'infil­trazione del virus all'internodel presidio rischierebbe dimandarlo al tappeto. Ma undomani, quando la pandemia

sarà forse solo una reminiscen­za del passato, questo "padi­glione" di otto container cheinizierà ad abbozzarsi già laprossima settimana in via Gal­vani diventerà un ampliamen­to del Pronto soccorso, con spa­zi e stanze da destinare alle in­numerevoli necessità di soc­corso che si dispiegano su unbacino di più comuni, a ridos­so di diverse aree industriali,con uno scalo marittimo, ferro­viario e aeroportuale.Ieri l'annuncio del direttore

generale dell'Asugi AntonioPoggiana e del primario Alfre­do Barillari, alla presenza didue rappresentanti di DinAmi­ci, Manuela Fumis e ManuelManuzzato, dell'amministra­zione con il sindaco Anna Ci­sint e l'assessore Michele Lui­se. Alla maxi colletta hanno in­fatti contribuito, tra gli altri, iComuni di Monfalcone e Ron­chi dei Legionari, la Banca dicredito cooperativo, i Lions,ma anche tanti imprenditori epure due ditte della navalmec­

canica, con importi anche di ri­lievo, come i 20 mila euro del­la Bcc. Tutti gli "sponsor", hacomunque sottolineato l'ente,da quelli più piccoli fino ai piùprodighi verranno invitati allacerimonia del taglio del nastroquando la struttura sarà ricon­vertita, cioè a coronavirus ar­chiviato."Ognuno degli otto contai­

ner, per cui ora è partita unanuova colletta destinata agliarredi, sarà attrezzato e ospite­rà spazi dedicati – ha chiarito ilsindaco a margine dell'iniziati­va –. Ciò che a noi preme, e intal senso abbiamo ottenuto ras­sicurazioni, è che anche l'A­zienda sanitaria, a questo pun­to, faccia la sua parte riempen­do la nuova ala con risorseTra i principali sponsoril Comune di Ronchi,i Lions, la Bcc e due dittedella navalmeccanicaumane, cioè personale. È perquesto che andremo a sotto­scrivere un protocollo". I pro­

getti sono stati già elaborati,come pure i primi rendering.Si stanno perfezionando gli al­lacciamenti per rendere piena­mente operativi i container. Laprossima settimana, tra giove­dì e venerdì, si attende l'allesti­mento."La solidarietà di tanti – ha

commentato il dg Poggiana –ha aiutato molto in questo mo­mento di necessità e ci permet­te di mettere più in sicurezzal'area di emergenza". "Grazieai privati e alle aziende – haconcluso il primario del 118Barillari –: crediamo fortemen­te in questo progetto. Sarà unpiccolo Pronto soccorso ester­no, staccato da quello centraledove inizialmente isoleremo ipazienti sospetti, dividendo ipercorsi per evitare si contami­ni tutto l'ospedale. Un aspettofondamentale perché altri­menti si rischia di rendere in­servibile l'ospedale". Un'isolaa sé, che non ha comunicazio­ne con il presidio, se non perun breve tratto. A tutela di tut­ti i cittadini. –

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Trenta contagi in casa di riposo`Grave la situazione alla Micoli­Toscano di Castions di Zoppola `Ieri in regione registrate sei vittime, una era residente

in provincia di Pordenone, la città che ha i numeri più alti22 ospiti e otto operatori positivi, cinque ricoverati in ospedaleA creare allarme in provincia inquesto momento è una casa diriposo. È quella di Castions diZoppola, la Micoli­Toscano. Ol­tre alle due vittime già registra­te tra gli ospiti preoccupa l'avan­zamento del contagio: gli ospiti

che hanno contratto il Coronavi­rus sono ormai 22, di cui cinquericoverati in ospedale. Otto, in­vece, gli operatori positivi. Sem­pre in provincia sale anche ilconto dei morti. Dei sei di ieri inregione, infatti, uno era residen­

te ad Aviano, Mario Cipolat Pa­diel, 90 anni. Complessivamen­te il bilancio vede 113 decessi: 59a Trieste, 36 a Udine, 16 a Porde­none e 2 a Gorizia.

Da pagina II a pagina VII

La guerra al contagioSei morti, uno ad AvianoAllarme in casa di riposo`Preoccupa la situazione nella pensione per anziani di Castions di Zoppola

Sono 22 gli ospiti contagiati e 8 operatori. La vittima di ieri aveva 90 anni

LA SITUAZIONE

PORDENONE Una vita fatta di lavo­

ro, da operaio in una fabbricadella zona e poi da muratore.Una vecchiaia passata in paese,una storia come se ne potrebbe­ro raccontare a migliaia nell'altaprovincia pordenonese. Una sto­ria che purtroppo però entra afar parte di un altro libro, fatto ditutto tranne che di normalità. AdAviano si è registrata la sedicesi­ma vittima pordenonese dell'epi­demia di Coronavirus. All'ospe­dale Santa Maria degli Angeli ie­ri è morto Mario Cipolat Padiel,classe 1927. Si tratta della primavittima avianese dall'iniziodell'emergenza. A confermare ildecesso è stato anche il sindacoIlario De Marco. Mario CipolatPadiel si trovava già ricoveratoin ospedale a causa di patologie

pregresse e probabilmente hacontratto il virus proprio all'in­terno della struttura. Il conto del­le vittime pordenonesi del Coro­navirus sale quindi a quota 16,mentre a livello regionale nelleultime 24 ore sono stati registra­ti altri cinque decessi. Il bilanciovede 113 decessi: 59 a Trieste, 36a Udine, 16 a Pordenone e 2 a Go­rizia. Sempre da Aviano arrivaperò una bella notizia: una anzia­na del '36 è stata dimessa ed ètornata a casa.L'ALLARMESi aggrava la situazione alla

casa di riposo Micoli­Toscano diCastions di Zoppola. Oltre alledue vittime già registrate tra gliospiti della struttura, a preoccu­pare maggiormente è l'avanza­mento del contagio. E la comuni­cazione arrivata ieri sera è stata

tutt'altro che confortante: gliospiti che hanno contratto il Co­ronavirus sono ormai 22, di cuicinque ricoverati in ospedalecon sintomi più seri. Sono otto,invece, gli operatori della strut­tura che a loro volta sono risulta­ti positivi al tampone di control­lo. Torna l'allarme anche all'Rsadi San Vito al Tagliamento, dovea risultare positiva è stata un'in­fermiera interna alla strutturaconnessa all'ospedale.

IN PROVINCIA

Secondo i dati della Prefetturadi Pordenone, in provincia le per­sone positive al Covid­19 sono sa­lite a 377, cioè 24 in più rispettoalla rilevazione precedente. So­no calati invece i pazienti ricove­rati, e questo è un dato che fa spe­rare: lunedì erano 89, ieri "solo"83. Le persone positive in isola­

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mento domiciliare sono 273, no­ve più di lunedì. I comuni coin­volti sono 36 su 50.

IN REGIONEIeri è tornato a salire il ritmo

del contagio, ma come ad ognioscillazione registrata sino adoggi bisogna mettere in relazio­ne i dati con i tamponi effettuati.Molti, nelle ultime ore, quelli inprovincia di Trieste. I casi accer­tati positivi al Coronavirus inFvg sono 1.593, con un incremen­to di 92 unità rispetto a ieri. I to­talmente guariti sono 112, men­tre i clinicamente guariti (perso­

ne senza più sintomi ma non an­cora negativi al tampone) sono208. Rimangono 60, le personeche attualmente si trovano in te­rapia intensiva, mentre i pazien­ti ricoverati in altri reparti risul­tano essere 215 e le persone inisolamento domiciliare sono885.GLI OSPEDALILa sensazione che filtra dagli

ambienti di vertice dell'Aziendasanitaria è che la pressione sul si­stema sanitario locale stia leg­germente e lentamente dimi­nuendo. Continua ad essere vici­na al livello di guardia, invece la

situazione legata alle Terapie in­tensive. Sui 78 posti attualmentedisponibili in regione, ne risulta­no occupati 60. A Pordenone tut­ti i 15 letti sono già impegnati. Gliunici posti liberi sono a Trieste(quattro letti), Udine (un letto),Gorizia (cinque letti), Palmano­va (quattro) e al Burlo (quattro).Fondamentale la corsa contro iltempo per ampliare il repartotriestino di Cattinara e arrivare aquota cento posti di Terapia in­tensiva. Solo così si potrà evitareche le rianimazioni diventino sa­ture in pochi giorni.

Marco Agrusti

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Meno morti, ma avanza il contagio`Impennata di casi da Covid­19 dopo due giornate d'ottimismo `A Pesaro addio all'ex gloria del basket friulano Rossi

In Veneto non ce l'ha fatta l'ex sacrestano di CastelmonteI nuovi infetti sono 92, mentre i decessi arrivano in totale a 113I casi accertati positivi al corona­virus in Friuli Venezia Giulia so­no a ieri 1.593, con un incremen­to di 92 rispetto a lunedì (l'incre­mento precedente era stato mol­to inferiore: +21). I totalmenteguariti sono 112, mentre i clinica­

mente guariti (senza più sintomima non ancora negativi) sono208. Sono 6 i decessi in più rispet­to alla comunicazione di ieri, cheportano a 113 il numero comples­sivo di morti da Covid­19. A Pesa­ro è morto a 80 anni Santo Rossi,

giocatore friulano di basket deglianni '60 e 70', A Conegliano è ve­nuto a mancare a 79 anni SilvanoMasiero, storico sagrestano delSantuario di Castelmonte.

A pagina II

La guerra al contagioCalano i mortima risale il numerodei contagiati

`A Pesaro, a 80 anni, non ce l'ha fatta`Altri sei decessi in regione, mentre

si registrano 92 nuovi casi di Covid­19 Santo Rossi gloria del basket friulano

IL BILANCIO

UDINE (cdm) Torna a salire la cur­va dei contagi, ma il Friuli devepiangere meno morti da corona­virus. Intanto, secondo gli ultimidati resi noti dall'Istituto supe­riore di sanità, aumentano i sani­tari contagiati, che sarebbero(ma il dato, cristallizzato al 30marzo, è in evoluzione) ormai190.IL QUADROIeri, secondo i dati resi noti dal

vicegovernatore Riccardo Ric­

cardi, erano 92 in più le personecontagiate (contro +21 del giornoprima e +44 di domenica) in Fvg,con un totale di 1.593 casi positi­vi. Ma si sono contati sei decessiin più, che portano il totale a 113,con una flessione decisa sul nu­mero più duro da accettare (ilgiorno prima erano aumentati di9 e domenica di 11). A Trieste levittime salgono a 59 (+2), in pro­vincia di Udine a 36, con duemorti in più da aggiungere al bi­lancio più triste. Sessanta le per­sone in terapia intensiva, 215 inaltri reparti, 885 in isolamento

domiciliare (+65). Aumentanoanche i guariti, 112, mentre le per­sone asintomatiche ma non an­cora negative al tampone sono208. Anche Faedis deve fare iconti con una morte da coronavi­rus. "Il concittadino era risultatopositivo e nell'arco di pochi gior­ni è morto dopo essere stato rico­verato in ospedale a Udine", spie­ga il sindaco Claudio Zani. Nelcapoluogo friulano i decessi sal­gono a due.

LEGGENDA DEL BASKETE anche il mondo del basket

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piange Santo Rossi, ex cestistafriulano, che si è spento a 80 an­ni: originario di Villacaccia di Le­stizza, pivot da 2 metri e 12 centi­metri pivot che aveva vestito l'az­zurro dal 1963 al '66, vincendoanche l'oro ai Giochi del Mediter­raneo nel 1963. In carriera avevagiocato con la Virtus Bologna, laGinnastica Goriziana, la Liber­tas Forlì e infine la Victoria Li­bertas Pesaro, che poi con losponsor Scavolini avrebbe fattofaville, e proprio a Pesaro avevascelto di stabilirsi dopo essersi ri­tirato aveva tre figli, tutti sporti­vi, in particolare la figlia France­sca, 117 volte in Nazionale.L'ISSSecondo i dati dell'Iss (aggior­

namento al 30 marzo, su 1.353pazienti positivi) in Fvg sarebbe­ro 190 gli operatori sanitari con­tagiati, il 14% delle infezioni regi­strate come fa notare la senatri­ce Laura Stabile, che rimarca co­me se in Lombardia la percen­tuale di medici e infermieri posi­

tivi "risulta al 14,33%, in Veneto è4,45%, in Liguria 6,6%" e la me­dia nazionale è del "9,5% dei con­tagi". Fra le fasce di età, il 19,5%dei contagi investe i 50­59enni, il14% sia la fascia prima (0­49) siaquella dopo (60­69). Con un postsu Facebook il sindaco di UdinePietro Fontanini ieri mattina hacondiviso la sua soddisfazioneperché "i dati ci dicono che Udi­ne insieme a Pordenone è il capo­luogo meno colpito da Covid 19"in regione, facendo riferimentoperò al dato di 92 contagiati (0,9per mille), poi corretto dalle cifreaggiornate in tempo reale sul si­to della Protezione civile, che lasera registravano 137 quarante­ne, 110 positivi, 8 guariti, 2 morti.LA REGIONEDurante una videoconferenza

con i sindaci del Gemonese, Ric­cardi ieri ha chiarito che la Re­gione sui tamponi continuerà adattenersi alle indicazioni mini­steriali: il test sarà fatto solo suisintomatici o su quelli che sono

entrati a contatto con personecontagiate. Resta ancora difficilela situazione per l'approvvigio­namento di dispositivi di prote­zione. Ieri sono state consegnate250mila mascherine, compratedalla Protezione civile regionalecon fondi propri che saranno di­stribuite negli ospedali che sta­vano per esaurire le scorte a di­sposizione. Inoltre, ha assicura­to che la Regione sta potenzian­do la produzione di mascherinelavabili per i cittadini, per passa­re "a breve da 26mila a 30mila algiorno". Intanto la consigliera Si­mona Liguori (Cittadini) ha pre­sentato un'interrogazione sugliavvisi pubblici per l'assunzionedi personale, dopo i presunti"problemi legati ai compensi"sollevati da Alessandro Beux eGiorgio Sirotti, rispettivamentePresidente nazionale e regionaledella Federazione nazionale Or­dini dei Tecnici sanitari di radio­logia medica, delle professionisanitarie tecniche, della riabilita­zione e della prevenzione.

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LA MAPPA La mappa dei positiviPagano la città e Canevamontagna quasi indenne

PORDENONE Interconnessione, ac­

centramento delle attività lavo­rative e produttive ma allo stessotempo decentramento del con­cetto di residenzialità. E ancoravocazione pendolare, anche in­terregionale. Fattore quest'ulti­mo che ha contribuito all'aumen­to del rischio di contagio soprat­tutto nella fascia territoriale alconfine con il Veneto. Ecco per­ché nel cuore della provincia diPordenone nessun territorio co­munale si è salvato dall'arrivodel Coronavirus. Lo dice la nuo­va mappa disponibile sul sito del­la Protezione civile comunale,colorata con le diverse tonalitàche dall'arancione chiaro tendo­no al rosso quando l'incidenzadei contagiati aumenta.

`Il capoluogo ha il maggior numero di contagiati ma il focolaio

più importante è nel canevese. Il virus non fa breccia tra i monti

LA CINTURA URBANAAl centro di tutto c'è il capo­

luogo, cioè Pordenone. Con isuoi 49 casi positivi, la città èquella che paga il prezzo più al­to, anche per il fatto di annovera­re anche 107 cittadini in quaran­tena. Ma l'incidenza, visti gli ol­tre 50mila abitanti, non va oltre i3,1 contagiati ogni mille residen­ti. Non è elevatissima, ma è pro­prio dai movimenti da e verso lacittà che si deve invece ricercarel'origine del contagio nei comunidell'hinterland. La cintura chestringe il capoluogo non contaterritori immuni. A Porcia si con­tano 11 positivi e 29 cittadini in glia proprio del mix di attivitàquarantena; a Fontanafredda i umane tra i due territori. Spiccacontagiati sono dieci, a Fiume il già noto caso di Caneva (17 po­Veneto nove come a Zoppola, ad sitivi), dove espandendosi dalleAzzano sette, a San Quirino e Ro­ partite giocate in un circolo pri­veredo si contano rispettivamen­ vato di Fratta, il contagio ha toc­te quattro e sei malati di Co­ cato gli altri comuni pordenone­vid­19. Gli studi in corso sul con­ si vicini al confine e quelli venetitagio fanno riferimento quasi in­ immediatamente al di là dellateramente alla forte concentra­ provincia. A Sacile i contagiatizione di persone e di attività in sono 24 e derivano quasi intera­

mente da contatti con il "fulcro"città, con i cittadini dell'hinter­land nel ruolo di pendolari. Di­ di Caneva; Tra Brugnera (8), Pra­verso e particolare il caso di Cor­ visdomini (2) e Prata (1) e Pasia­denons (13 positivi), dove il con­ no (5) si espande poi la rete deltagio è partito dalla positività del contagio "frontaliero".sindaco Andrea Delle Vedove.

LA FASCIA ORIENTALEIL CONFINE Si tratta di quella che ha regi­

(piccola) zona rossa della strato il primo caso positivo inLa a9dd7e7718292f379b6fe4fda006b883provincia si trova al confine con provincia: un cittadino di Valva­il Veneto ed è in qualche modo fi­ sone Arzene. Pare che il contagio

LA MAPPA La città numericamente ha il valore assoluto più alto, ma ci sono anche altre zone più colpite

sia partito da una religiosa rien­trata dalla provincia di Bergamo.Il comune più colpito in relazio­ne ai circa 1.500 abitanti è quellodi San Martino (sette casi, in di­minuzione fortunatamente), mala cifra più alta si registra a SanVito con dieci casi. Allarme aChions, dove i casi sono 11, menteva meglio a Valvasone (7), Sesto(4), Cordovado (2) e Morsano (1).A Casarsa si contano sette positi­vi, mentre a San Giorgio quattro.

IL NORDLa fascia settentrionale fa se­

gnare due "anomalie". A Budoiae a Vivaro non si registrano con­tagiati, ma i due comuni sono cir­condati da territori con casi dicontagio. Nella zona nord dellaprovincia, complessivamente la

situazione è molto positiva. Ilcontagio per ora si ferma adAviano (11 casi, inclusa la baseUsaf), Montereale (sette), Mania­go (due), Spilimbergo (sei), Fan­na e Vito d'Asio (uno) e Pinzano(due). Inizia poi la lista dei comu­ni liberi dal Covid. Si parte da Ar­ba, Cavasso e Sequals, per poi sa­lire e trovare Travesio, Castelno­vo e Meduno. E ancora Clauzet­to, Tramonti di Sopra e di Sotto.Infine le valli più a ovest: zerocontagi a Frisanco, Andreis, Bar­cis, Cimolais, Claut ed Erto e Cas­so. Paesi poco popolosi e nel casodella montagna anche molto di­stanti tra loro. Spostamenti giàpiù limitati rispetto a quelli a cuiè abituato l'hinterland cittadino.

Marco Agrusti© RIPRODUZIONE RISERVATA

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(C) Ced Digital e Servizi | ID: 00209372 | IP ADDRESS: 2.37.90.241 sfoglia.ilgazzettino.itStress e paura in corsiain campo gli psicologi`L'Azienda sanitaria attiva un servizio `Molti sanitari non ritornano a casa

per dare supporto a medici e infermieri perchè temono di contagiare le famiglieIL SUPPORTOUDINE I turni pesanti, la pauradel contagio, il contatto quoti­diano con la sofferenza dei pa­zienti e, talvolta, anche la lonta­nanza da casa e dagli affetti perchi, fra i sanitari, sceglie di nondormire in famiglia, proprioper evitare rischi legati al Co­vid­19. Un mix di ingredienticon effetti potenzialmenteesplosivi, quello che pesa sullaquotidianità di medici, infer­mieri e operatori sociosanitarifriulani impegnati nella batta­glia contro il coronavirus. Spes­so fronteggiano la stanchezzacon l'adrenalina, ma il rischiodi disturbi legati allo stress è unnemico sempre in agguato, so­prattutto per chi è più fragile osemplicemente più provato.Per questo, ora anche per glioperatori sanitari arriva la pos­sibilità di lanciare un "Sos" psi­cologico e chiedere aiuto ai pro­fessionisti della salute della psi­che.I COLLOQUIL'Azienda sanitaria universi­

taria Friuli centrale (AsuFc), in­fatti, ha attivato la disponibilitàper colloqui al telefono con lopsicologo: "L'obiettivo princi­pale è dare una prima rispostaal possibile stress correlato dal­le condizioni emotive e lavorati­ve inerenti lo stato di emergen­za. Gli operatori che fungonoda riferimento avranno cura diraccogliere le richieste, dareuna prima risposta ed eventual­mente smistare le richieste adaltri colleghi disponibili", fa sa­

pere l'Azienda. Ma come fun­ziona? Il medico o l'infermiereche ha bisogno di un aiuto, se­condo la procedura attivata, tro­va i riferimenti e i contatti sullarete Intranet interna, scriveuna mail e fissa un appunta­mento per un videocolloquio suSkype. Dall'altra parte, trova unteam di psicologi, operativoall'ospedale civile di Udine, aldistretto sanitario udinese, maanche nei nosocomi di Tolmez­zo e Gemona, all'ospedale diPalmanova, Latisana, San Da­niele e Codroipo. In campo unesercito di professionisti: unadecina in ospedale a Udine, 4 alDA UDINE A TOLMEZZOE DA PALMANOVAA SAN DANIELE25 PROFESSIONISTIRISPONDONOALLE CHIAMATEconsultorio familiare, uno aSan Daniele, due a Latisana, treo quattro a Palmanova e unoper le sedi di Tolmezzo e Gemo­na.I SERVIZIAncor prima di quest'ultima

iniziativa, a supporto di chi la­vora in prima linea nella sanità,era partito un servizio analogodi ascolto, ma destinato ai citta­dini, attivato dal Consultorio fa­miliare di Udine, sotto il simbo­lo di un rassicurante arcobale­no. Per chi si sente stressato dal­la reclusione forzata in casa,per chi ha paura di perdere il la­

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voro o vive ogni giorno l'ango­scia di chi è già rimasto senzaoccupazione c'è un numero ditelefono (0432553744), che sipuò chiamare dal lunedì al ve­nerdì, dalle 8 alle 15: all'altro ca­po, rispondono gli operatoriche "smistano" le chiamate efissano, eventualmente, dei col­loqui su Skype (sono state ac­quistate appositamente delle te­lecamere) con uno dei cinquepsicologi in servizio per affron­tare i problemi dei cittadini.

I PROBLEMI

Nei primi due giorni di attiva­zione per ora sono arrivate seichiamate. I problemi principa­li? Ansia, depressione, pauradel contagio. Ma il sostegno chesi può ricevere non è solo stret­tamente psicologico, visto cheal Consultorio lavorano anchetre assistenti sociali e sei ostetri­che, che possono fornire consi­gli utili nel loro campo di com­petenza: per dire, se una mam­ma vuole dei consigli sull'allat­tamento, li potrà trovare. Per ipazienti con patologie mentali

serie, come per le persone disa­bili o i ragazzi e bambini autisti­ci e le loro famiglie, c'è poi unservizio di ascolto psichiatricodedicato, attivo dal lunedì al ve­nerdì dalle 9 alle 13(0432559837). Inoltre, per i pa­zienti in quarantena o in isola­mento e per i loro familiari, an­che sul territorio sono stati atti­vati dei servizi di ascolto e sup­porto psicologico: nella Bassarisponde lo 0432921919, perl'area di San Daniele e Codroipolo 0432949454.

Camilla De Mori

ANCHE IN CONSULTORIOAPERTAUNA LINEA DIRETTAPER LE PERSONECHE HANNO BISOGNODI AIUTO E CONSIGLI

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Malati oncologici, il Cro non si ferma e lavora in sicurezzaAVIANO Il Coronavirus non fermatutto. Al Cro di Aviano si conti­nua a lavorare regolarmente, allaluce della "mission ordinaria"dell'istituto, nonostante la pande­mia stia impattando in manierapesante sul sistema sanitario na­zionale per quanto riguarda di­verse altre patologie che conti­nuano a essere presenti (a comin­ciare da quelle cardiache) e ri­schiano di non venire affrontateal meglio.

LA NOTA"Al Centro di riferimento onco­

logico di Aviano – segnala unanota della Cgil interna alla strut­tura ­ le attività di cura e di dia­

gnostica, indispensabili nella ge­stione del fragile e clinicamentecomplesso paziente oncologico,stanno procedendo con regolari­tà e il malato sta ricevendo lastessa attenzione e le stesse cureche avrebbe ottenuto in un perio­do non emergenziale. Questo gra­zie al senso di responsabilità ditutto il personale, dalle direzioniai contrattisti, e alla totale colla­borazione da parte di pazientistessi e accompagnatori".LA SICUREZZATutto questo in piena sicurez­

za. "L'impegno del personale sa­nitario e amministrativo dell'isti­

tuto, il senso di responsabilità edi appartenenza, la grande atten­zione nel triage e l'uso dei dispo­sitivi di protezione – aggiunge ilpresidio sindacale – sono direttia salvaguardare l'accesso e a ga­rantire in sicurezza la continuitànella attività clinica. Far entrareil virus in un ambiente in cui si at­tuano cure oncologiche sarebbeun fatto di gravità molto superio­re rispetto a qualsiasi altro am­biente o situazione sanitaria". Co­me dire, insomma, che il Centrodi riferimento resta una certezzaperchi, oltre al Coronavirus, sitrova a dover affrontare un'altragrande battaglia, quella contro ilcancro. Per questo all'istituto so­no sempre in prima linea.

FERREICONTROLLIPER EVITARECHE IL VIRUSPOSSA ENTRARENELLA STRUTTURA

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Medicina d'urgenza ha "smascherato" un falso caso di Covid­19LA LETTERADEL GIORNO

Voglio segnalare,ringraziando, l'ef­ficacia e la profes­sionalità del repar­

to di Medicina d'urgenzadi Cattinara, Trieste. Lune­dì 23 marzo scorso, dopopiù di una settimana a let­to con una influenza chenon dava segno di finire,anzi continuava a portar­mi via il respiro, mi sonodeciso per la prima volta invita mia a chiamare il Nu­mero d'emergenza 112.Sono stato ricoverato inMedicina d'Urgenzadell'Ospedale Cattinara diTrieste. La sintomatolo­gia, febbre altissima e so­prattutto insufficienza re­spiratoria, delineava unquadro diagnostico da Co­vid­19, supportato anche

da una Tac effettuata po­chi giorni prima per altromotivo e nonostante untampone avesse due gior­ni prima dato risultato ne­gativo.Le mie condizioni erano

molto critiche. Medici e in­fermieri si sono prodigaticon grande professionali­tà e competenza dopo aver­mi isolato, perché forte­mente sospetto e dopoavermi fatto altri due tam­poni negativi, essendo ilquadro combaciante co­me ammalato di Covid­19,provvedevano ad effettua­re nella stessa camera iso­lata tramite broncoscopiaun quarto tampone, risolu­tore anche questo, per for­tuna negativo. In isolamen­to "h24" sono stato sem­pre a contatto telefonicocon il personale e sempresupportato in quella stra­na situazione, nuova, da

"fantascienza" perché "an­geli" vestiti da "ghostbu­ster" entravano in quellastanza isolata a portarmiun farmaco o più semplice­mente un bicchiere d'ac­qua.Alla fine la diagnosi è sta­

ta polmonite bilaterale. Af­fermare che io senta chemi abbiano salvato la vitanon è una esagerazione,per cui rivolgo un graziesentito a tutto il reparto. Adistanza di una settimanacirca mi sto lentamente ri­prendendo e ho modo direndermi conto del gradodi professionalità e compe­tenza di tutti coloro che mihanno assistito, tra loro af­fiatati e collaborativi.I pazienti sono visitati

dai medici molto e ripetomolto frequentemente,mattina e pomeriggio, contutto lo scrupolo necessa­rio.

Tutti sono sempre dispo­nibili e con atteggiamentosolerte e risolutivo, tutto ilpersonale gentile, prepara­to, concentrato, consape­vole ed educato verso tuttii pazienti. Al cambio turnocapita che ti salutino affet­tuosamente, anche con labattuta divertente. Inutiledire quanto questa atmo­sfera infonda forza, corag­gio e fiducia nel malato, in­ducendo una risposta posi­tiva e la disponibilità a la­sciarsi seguire senza ansia.Tutto questo non e affattoscontato, a maggiore ragio­ne di questi tempi in cui tut­to il personale ospedalieroè sottoposto a turni impen­sabili, a fatiche e stress in­credibili.Per questo ho voluto se­

gnalare l'eccellenza del re­parto in cui mi trovo. Gra­zie di cuore a tutte e tuttivoi.

Giorgio Basile

Date: 01.04.2020 Page: 30Size: 195 cm2 AVE: € 5850.00Publishing: 23562Circulation: 20697Readers: 138000

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