Monitoraggio Media · 2020. 4. 1. · Monitoraggio Media SIFA srl - Via G. Mameli, 11 t 20129...
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Mercoledì 01 aprile 2020
SommarioN. Data Pag Testata Articolo Argomento1 01/04/2020 1,2 MESSAGGERO VENETO ORA L'OBIETTIVO È DI APPRONTARE CENTO POSTI NELLE TERAPIE INTENSIVE SANITÀ LOCALE2 01/04/2020 2 IL PICCOLO CALANO I MALATI RICOVERATI IN OSPEDALE 115 CONTAGI IN CASA DI RIPOSO A TRIESTE SANITÀ LOCALE3 01/04/2020 2 IL PICCOLO ALTRE 250 MILA MASCHERINE PER GLI OPERATORI IN PRIMA LINEA SANITÀ LOCALE
4 01/04/2020 3 MESSAGGERO VENETO TORNANO A CRESCERE I CONTAGIATI RICOVERI SEMPRE STABILI E SALE IL NUMERO DEIGUARITI SANITÀ LOCALE
5 01/04/2020 4 MESSAGGERO VENETO DA ROMA SONO ARRIVATE 900 MILA MASCHERINE IL FRIULI NE ACQUISTA ALTRE SANITÀ LOCALE6 01/04/2020 4 IL PICCOLO PRENDE FORMA A CATTINARA LA TERAPIA INTENSIVA DENTRO LA TORRE MEDICA SANITÀ LOCALE7 01/04/2020 5 IL PICCOLO IL BURLO "MAPPA" I DIPENDENTI PER STANARE VIRUS E ANTICORPI SANITÀ LOCALE8 01/04/2020 5 MESSAGGERO VENETO PAGHE AI TECNICI SANITARI SOLO 11 EURO LORDI L'ORA I PROFESSIONISTI INSORGONO SANITÀ LOCALE9 01/04/2020 5 MESSAGGERO VENETO FAMIGLIE CON AUTISTICI: È UN ISOLAMENTO ANCORA PIÙ COMPLICATO SANITÀ LOCALE10 01/04/2020 5 IL PICCOLO "GLI OSTACOLI FISICI NON CI FERMANO: TIROCINI E LAUREE VANNO AVANTI" SANITÀ LOCALE11 01/04/2020 9 IL PICCOLO OSPEDALE SAN POLO ALLARGATO DA 8 CONTAINER PER I SOCCORSI SANITÀ LOCALE12 01/04/2020 21,22 IL GAZZETTINO DI PORDENONE TRENTA CONTAGI IN CASA DI RIPOSO SANITÀ LOCALE13 01/04/2020 21,22 IL GAZZETTINO DI UDINE MENO MORTI, MA AVANZA IL CONTAGIO SANITÀ LOCALE14 01/04/2020 23 IL GAZZETTINO DI PORDENONE LA MAPPA DEI POSITIVI. PAGANO LA CITTÀ E CANEVA MONTAGNA QUASI INDENNE SANITÀ LOCALE15 01/04/2020 23 IL GAZZETTINO DI UDINE STRESS E PAURA IN CORSIA IN CAMPO GLI PSICOLOGI SANITÀ LOCALE16 01/04/2020 24 IL GAZZETTINO DI PORDENONE MALATI ONCOLOGICI, IL CRO NON SI FERMA E LAVORA IN SICUREZZA SANITÀ LOCALE17 01/04/2020 30 IL PICCOLO MEDICINA D'URGENZA HA "SMASCHERATO" UN FALSO CASO DI COVID-19 SANITÀ LOCALE
sanitÀ fvg
Ora l'obiettivoè di approntarecento posti nelleterapie intensive
Intensive esaurite a Udine e PordenoneMa il Friuli è pronto ad aumentare i postiLetti liberi a Gorizia, Palmanova, Trieste e si può intervenire anche nei capoluoghi. Arrivati da Roma i primi 15 ventilatoriMattia Pertoldi / UDINE
La situazione attuale non è diemergenza, con il 25% deiposti letto ancora liberi e unpiano di allargamento autonomo da parte della Regioneche ha dispiegato appena metà del suo potenziale, ma vatenuta sotto controllo. Specialmente perché gli ospedali di Udine e Pordenone hanno praticamente esaurito – al90% il Santa Maria della Misericordia e completamenteil Santa Maria degli Angeli – iloro posti per il virus nelle Terapie intensive. Così la giunta è corsa ai ripari, ha fattocompletare a tempo di record i lavori al dodicesimopiano dell'ospedale di Cattinara a Trieste e, anche grazieall'arrivo da Roma di 15 ventilatori, si appresa ad ampliare ulteriormente i posti lettoa disposizione dei malati.LA SITUAZIONE ATTUALE
Lunedì è stato il giorno che,per la prima volta dall'iniziodella crisi in Friuli VeneziaGiulia, ha fatto segnare la diminuzione dei pazienti ricoverati nei reparti di Terapiaintensiva della regione che,attualmente, toccano in totale quota 60, comprensivi dei5 pazienti lombardi trasportati a Nordest le passate settimane. Come detto, le situazioni con il maggiore tasso dioccupazione – ma parliamo
soltanto dei letti riservati aicontagiati dal virus, non diquelli delle Terapie intensivetout court – si registrano a
Pordenone e Udine. Nella Destra Tagliamento sono occupati tutti e 15 i posti messi adisposizione al Santa Mariadegli Angeli, mentre a Udinesiamo alla quasi totalità considerato che si tratta di 20 ricoverati a fronte di 21 slot adisposizione. Va meglio, invece, a Trieste dove risultanoessere occupati 11 posti lettosui 15 allestiti dall'Aziendasanitaria, così come a Gorizia dove sono ricoverate 10persone, ma c'è spazio per altre 5, a Palmanova dove siamo al 50% della disponibilità – 4 su 8 – e al Burlo Garofolo dove non c'è nemmeno unpaziente attualmente accolto a fronte di una dotazionepari a 4 stanze. In totale, dunque, il tasso di occupazionedei postiletto, in Friuli Venezia Giulia, si aggira attorno al75% della disponibilità.IL PIANO DELLA REGIONE
All'inizio della pandemia,cioè più o meno a metà febbraio prima ancora che inFriuli Venezia Giulia si manifestasse il primo caso di contagio, la Regione aveva riservato, nelle Terapie intensive,19 posti letto ai pazienti affetti da coronavirus. Pochi gior
ni dopo, a inizio marzo, questo totale è stato allargato fino a 29 unità – 10 a Udine, 7a Cattinara e 12 al Maggiore– considerato sia l'aumentodei casi in regione sia la richiesta della Protezione civile nazionale di accogliereuna parte di pazienti lombardi per alleggerire il lavoro deinosocomi di Cremona, Bergamo e Brescia. La "fase 2"della gestione, quella chestiamo vivendo adesso, porta invece un aumento del totale fino a quota 94 suddivisitra Udine (30 posti), Trieste(15, tutti a Cattinara), Palmanova (21), Gorizia (16) e Pordenone (12). Attenzione, però, perché questa parte delpiano non prevede un ampliamento immediato delladisponibilità, ma un passaggio graduale e legato alle necessità contingenti delleAziende. Così l'ampliamento, avviato due settimane orsono quando si registròun'occupazione pari a 28 posti letto sui 29 a disposizioneall'epoca, è stato adattato,giorno dopo giorno, fino adarrivare, come accennato,all'attuale livello di 78 stanzeper 60 pazienti. C'è, poi, unaseconda opzione che fa salirei postiletto fino a 155 unità –aggiungendocene a Trieste45 a Cattinara e 16 al Maggiore –, ma soltanto con l'aiuto
del Governo.VENTILATORI E CATTINARA
L'obiettivo adesso è quello diarrivare al centinaio di postiletto entro una manciata digiorni. Un target fissato nonsoltanto per garantirsi un doveroso margine di sicurezzain caso di emergenza, ma anche per riuscire a ospitare, incaso di richiesta, ulteriori pazienti provenienti da fuori regione. Si potrà intervenireancora su Udine e Palmanova, come previsto dalla seconda fase di allargamento,ma soprattutto la Regione hagià completato i lavori al dodicesimo piano dell'ospedale di Cattinara e si apprestaad allestire i nuovi repartiper dedicarli all'emergenzacoronavirus. Nelle ultimeore, infatti, la Protezione civile nazionale ha destinato alFriuli Venezia Giulia altri 11ventilatori, dopo i 4 inviati ametà della scorsa settimana,fondamentali alla predisposizione dei posti letto di Terapia intensiva. La Regione neaveva chiesti 240, ma conquesto primo stock potrà, comunque, cominciare ad allestire le stanze del nosocomiotriestino e, combinandolocon interventi propri negli altri ospedali del Friuli Venezia Giulia, superare quota100 posti in Terapia intensiva dedicati al coronavirus.
Date: 01.04.2020 Page: 1,2Size: 371 cm2 AVE: € 11130.00Publishing: 43843Circulation: 36620Readers: 231000
SANITÀ LOCALE 1
Calano i malati ricoverati in ospedale115 contagi in casa di riposo a TriesteRegistrati nove decessi in più. Guariti a quota 320. Prime assunzioni tra i sanitari ma il fabbisogno è ben superioreDiego D' Amelio / TRIESTE
Dopo settimane di incertezzasull'entità del fenomeno, Regione e Azienda sanitaria fanno chiarezza sulla situazionedelle case di riposo triestine,dove stanno crescendo ospiti eoperatori colpiti dal coronavirus. A ieri risultavano 45 anziani e 70 dipendenti positivi nelle 74 residenze giuliane, con iloro quasi 3 mila posti letto. Esempre ieri, nonostante il numero di residenti sia meno della metà di quello della provincia di Udine, Trieste è diventata la provincia con più casi, inuna giornata che porta le cifrea 116 decessi (+9) e 1.593 positivi, ma che consolida la riduzione dei ricoveri (215 con un14) e vede i guariti arrivare a320 (+35). Procede intanto ilpiano di assunzioni straordinarie della Regione, ma il fabbisogno è lontano dall'essere colmato e pesa anche l'offerta economica troppo bassa per gli infermieri assunti per la sola durata dell'emergenza.È il vicepresidente Riccardo
Riccardi a dare le cifre su Trieste: "Ci sono 45 ospiti e 70 operatori sociosanitari positivi, inun sistema che ha 2.930 postiletto" sul totale regionale di circa diecimila. L'assessore nonfornisce i nomi delle struttureinteressate, che risultano almomento essere quanto menoCasa Serena, Gregoretti, Itis,Emmaus e Mater dei, dove sono parecchi i pazienti con feb
bre in attesa di tampone e dove le strutture hanno provveduto a isolare i reparti ed evitare passaggi di operatore da unreparto all'altro. Riccardi spiega inoltre che sono interessatediverse le rsa, ovvero Igea, Mademar e la rsa San Giusto ospitata all'interno all'ospedaleMaggiore e trasformata in reparto ospedaliero Covid19.Il dato dei morti è aggiorna
to a lunedì e dice che fra i decessi registrati negli ospedalidi Trieste, 12 sono di personeprovenienti da case di riposo e8 da rsa, cui si aggiungono 29morti per infezione contrattain ospedale e 8 persone arrivate dal proprio domicilio. I deceduti hanno un'età media diquasi 84 anni e tutti erano interessati da patologie pregresse.Desta preoccupazione poi l'alto numero di dipendenti positivi, con la necessità per l'Asugidi reperire personale con competenze minime da far subentrare a chi si trova in quarantena. Non mancano i problemiin Friuli, dove si contano mortinelle residenze di Mortegliano (17), Pradamano (6), SanGiorgio di Nogaro (3) e Zoppola (1). "Queste realtà – diceRiccardi – vanno tenute sottoparticolare osservazione e doSu 30 euro lordi all'ora,11 vanno agli infermieria chiamata. Il resto è
per le agenzie interinalive ci sono contagi c'è un controllo molto forte dell'Aziendasanitaria. Facciamo assistenzasanitaria direttamente nelle residenze, perché il trasferimento in ospedale disorienterebbegli anziani e aumenterebbe iprofili di rischio, già evidentivista l'età. Le cure dell'unitàspeciale sono comunque lestesse dell'ospedale". Il vicepresidente sa che non tutte lestrutture hanno spazi adeguati a separare ammalati, sospetti e negativi, ma "se ci sono lecondizioni strutturali la divisione è importante".Le federazioni provinciali
dei pensionati di Cgil, Cisl e Uilaccusano intanto il Comune:"Nulla si sa sull'organizzazione che si è dato per l'emergenza, né cosa sta succedendo aCasa Serena. Comune e Azienda sanitaria sono accomunatida assoluta mancanza di informazioni".A ieri, i casi positivi accertati
da inizio epidemia sono1.593, con un aumento di 92su lunedì: la continua oscillazione del dato di incrementoviaggia assieme al numero ditamponi effettuati nella giornata, con un totale arrivato aquasi a 15 mila. La provinciapiù colpita è ora Trieste: 545casi (+51), cui seguono Udinecon 536 (+12), Pordenonecon 405 (+22), Gorizia con 98
(+7) e 9 non residenti. Nove idecessi in più: le 116 morti registrate si dividono fra 60 aTrieste (+3), 38 a Udine(+4), 16 a Pordenone (+2) e2 a Gorizia. Diminuisce il datodei ricoveri, elemento incoraggiante per i giorni a venire: stabile il numero delle 60 persone in terapia intensiva, calantequello dei 215 (14) sistematiin altri reparti ospedalieri, cuisi affiancano 885 casi in isolamento domiciliare. I guariti sono 320 (+35).Il piano di assunzioni straor
dinarie della Regione comincia a muovere i primi passi. "Difronte al fabbisogno di 350nuove unità – dice Riccardi – siè provveduto all'assunzione di111 persone, tra cui 20 medicie 80 infermieri", questi ultimireperiti attraverso lo scorrimento della graduatoriadell'ultimo concorso. Altri infermieri arriveranno, ma la legge prevede che abbiano tempo30 giorni per rispondere allachiamata concorsuale e si fa intanto fatica a trovare personedisponibili all'assunzione perla sola durata dall'emergenza.A causa della necessità di remunerare le agenzie per il lavoro interinale, infatti, infermieri e tecnici riceveranno solo 11dei 30 euro lordi previsti all'ora dai bandi: 6,50 euro nettiper entrare in corsia per pochimesi, correndo il rischio concreto di ammalarsi di Covid19.
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SANITÀ LOCALE 2
I NUMERI DEL CORONAVIRUS IN FVG
PAZIENTI CONTAGIATI116 215 60
Residenti fuori FVG Trieste Decessi Ricoverati In terapiadi cui 60 a9 545 intensivaTrieste, 38 aUdine, 16 a
Pordenone Pordenone,2 a Gorizia405
TOTALE885 208 112
1.593 In Guariti Guaritiisolamento clinicamente negatividomiciliare al tampone
Udine Gorizia536 98
I dati per Comune (aggiornati alla situazione riportata alle 21 di ieri sul sito della Protezione civile Fvg)Riportati i positivi in isolamento domiciliare
POSITIVI GUARITI MORTI POSITIVI GUARITI MORTIPROVINCIA DI TRIESTE PROVINCIA DI GORIZIA
0 0403 54 53 1TRIESTE CAPRIVA04 3 0DUINO AURISINA 13 4 CORMONS00 0MONRUPINO 2 0 1 DOBERDÒ DEL LAGO00 0MUGGIA 28 3 1 DOLEGNA DEL COLLIO00 0SAN DORLIGO DELLA VALLE 5 5 1 FARRA
0 0 06 0 0 FOGLIANO REDIPUGLIASGONICO46 8 0GORIZIA
1 1GRADISCA 10
0 04GRADO0 00MARIANO0 01MEDEA
111 2MONFALCONE00 0MORARO00 0MOSSA
1 0 0ROMANS10 5 0RONCHI
0 0SAGRADO 1
2 0SAN CANZIAN 7
0 00SAN FLORIANO0 00SAN LORENZO
02 0SAN PIER02 0SAVOGNA03 1STARANZANO04 1TURRIACO
0 0 0VILLESSE
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SANITÀ LOCALE 3
gli strumenti
Altre 250 mila mascherineper gli operatori in prima lineaArrivato dalla Cina un nuovocontingente di dispositividi protezione individualeprocurato autonomamentedalla Protezione civile del FvgTRIESTE
Altre 250 mila mascherine.Un'altra settimana di autonomia per medici, infermieri ealtri professionisti della sanità regionale, impegnatinell'emergenza coronavirus.Dopo le polemiche roventicon Roma sui ritardi nelle forniture, la giunta Fedriga haannunciato ieri il nuovo contingente di dispositivi di protezione individuale reperitoin autonomia dalla Regione.Davanti alle pressioni dei governatori, la Protezione civile ha reso intanto pubblichele informazioni riguardantil'invio di dispositivi nei territori della penisola.
Il vicepresidente RiccardoRiccardi ha dato subito mandato di distribuire alle Aziende sanitarie le 250 mila nuove mascherine chirurgichearrivate dalla Cina: "Si tratta– sottolinea l'assessore a Salute e Protezione civile – dimateriale reperito direttamente dalla Protezione civile del Friuli Venezia Giuliacon fondi propri. Queste dotazioni verranno ora forniteall'Agenzia regionale di coordinamento per la salute, chele metterà a disposizione delServizio sanitario regionale,che stava per esaurire le scorte a disposizione. Un risultato importante, perché supporta la nostra sanità in unmomento critico". La Regione lavora pure all'aumentodella produzione delle mascherine gratuite per i residenti, che a breve dovrebbepassare a 30 mila al giorno. A
Trieste l'Azienda sanitaria èinvece in contatto con produttori tedeschi per reperiresul mercato altre protezioni.Secondo i dati pubblicati
dalla Protezione civile, il Fvgha ricevuto un milione di pezzi su un totale di oltre 49 milioni fra mascherine, guantie tamponi distribuiti in Italia. Si tratta di 911 mila mascherine (di cui solo 100 milasono però di tipologia ffp2 effp3, con un livello di protezione maggiore), 244 milaguanti, 3 mila tamponi,1.900 tubi endotracheali e1.800 tute. Tra le forniture dinon consumabili figurano invece 8 respiratori polmonari,22 ecotomografi, 88 laringoDa Roma sono arrivatifinora un milionedi mezzi tra guanti,tamponi e altri materiali
scopi, 1.600 occhiali e 50 termometri.Ma i numeri sono molto al
di sotto delle necessità: "Lamaggiore criticità che oggi cipreoccupa – evidenzia Riccardi – è quello delle forniture, come mascherine e camici, ma anche ventilatori e caschi per la terapia intensiva,poiché cresce il fabbisogno ediminuisce la reale disponibilità a causa del difficile reperimento sul mercato oggi affidato alla gestione commissariale centrale. Avevamo chiesto due milioni di mascherine chirurgiche e 250 ventilatori. Altra nota dolente conclude Riccardi sono i reagenti che consentono di effettuare i tamponi, in mancanzadei quali i nostri laboratoridovranno inevitabilmenterallentare il numero di test effettuati sulla popolazione".
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SANITÀ LOCALE 4
l'aggiornamento quotidiano
Tornano a crescere i contagiatiRicoveri sempre stabilie sale il numero dei guaritiTrieste supera Udine anche per quantità dei casi di positività al coronavirusSei nuovi decessi, le persone in isolamento domiciliare obbligatorio sono 885
Mattia Pertoldi / UDINE
Tornano ad aumentare lievemente i contagiati in Friuli Venezia Giulia, ma – e il dato è quello più importante –diminuisce sia il numero deidecessi sia quello delle persone ricoverate in ospedalecon le Terapie intensive chenon vengono appesantiteda nemmeno un paziente inpiù dopo la riduzione di presenze registrata lunedì.Complessivamente, dun
que, i nuovi casi di positivitàal coronavirus sono stati 92con il totale, da inizio crisi,che sale perciò a quota mille593. La notizia, in ogni caso,è che Trieste supera Udineanche nel numero dei contagiati e non soltanto in quellodei decessi. Nel territoriodella vecchia provincia giuliana sono stati, infatti, conclamati 51 nuovi casi portando il totale a 545, una decina in più di quelli di Udine"fermi" a 536 con un incremento di 12 unità rispetto alunedì. Pordenone, quindi,sale a 405 contagiati (+22in 24 ore), mentre Gorizia resta sotto i 100 casi: esattamente sono 98 con un aumento giornaliero di 7. Nove, inoltre, i positivi registrati in regione, ma residenti
all'esterno dei confini delFriuli Venezia Giulia.Analizzando i dati per po
polazione, come detto, balza agli occhi quello di Trieste. Se prendiamo come riferimento gli abitanti dellavecchia provincia (i dati sono di fine 2018), pari a 234mila 457 persone, e li dividiamo per il numero dei contagiati a ieri (545) scopriamo che dalle parti del capoluogo regionale si manifestauna positività ogni 430 residenti. Più del doppio percentuale, in altre parole, dei numeri di Udine dove la popolazione dell'ex provincia èpari a 529 mila 940, il che di
Il direttore centrale Zamaro e il vicepresidente Riccardi
videndola per i 536 casi attuali, porta a un contagiatoda coronavirus ogni 998 abitanti con l'Azienda udinese,tra l'altro, che ha effettuatoquasi la metà di tutti i tamponi in regione. Sempre in base all'aritmetica, inoltre,nell'ex provincia di Pordenone (312 mila 100 abitanti e405 casi) si tocca quota uncontagiato ogni 770 residenti, quindi con una percentuale più alta di Udine ma inferiore a quella di Trieste,mentre Gorizia (139 mila346 per 98 casi) è l'area conil minor tasso di diffusione:un contagiato ogni mille e421 persone.
Diminuiscono ancora, andando oltre, i decessi giornalieri. Dopo le 9 personescomparse lunedì, che hanno fatto seguito a due giornida 11 decessi quotidiani, ieri sono stati 6 i cittadini delFriuli Venezia Giulia a perdere la vita. Il totale sale dunque a 113 persone scomparse di cui 59 a Trieste, 36 aUdine, 16 a Pordenone e 2 aGorizia. Ottime notizie, invece, arrivano per quanto riguarda le ospedalizzazioniche per il secondo giorno difila diminuiscono rispetto aldato precedente. Nessunnuovo paziente, infatti, è stato ricoverato in Terapia intensiva – con il totale che resta fermo a 60, compresi i 5delle Lombardia –, mentrequelli nei reparti di MalattieInfettive sono 215, 14 in meno del giorno precedente.Le persone in isolamento domiciliare sono invece 885(+65 rispetto a lunedì). Altre buone notizie, infine, arrivano dai guariti. Questi salgono a quota 320 (+35),mentre quelli "ufficiali",cioè con doppio tampone negativo a distanza di una settimana sono diventati 112(+10 rispetto al giorno precedente ).
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SANITÀ LOCALE 5
Da Roma sono arrivate900 mila mascherineIl Friuli ne acquista altreIl dipartimento nazionale ha fornito al Fvg anche 8 respiratori e altro materialeLa Protezione civile regionale ha comprato 250 mila dispositivi per gli operatoriChristian Seu / UDINE
Centinaia di migliaia di mascherine, 3 mila tamponi.Ma anche 208 caschi per laventilazione e 1.800 tuteusa e getta. E' il materialeche il Dipartimento dellaProtezione civile nazionaleha destinato al Friuli Venezia Giulia nel primo mesedell'emergenza legata alladiffusione del coronavirus.Complessivamente alla nostra regione sono stati destinati 1.163.150 pezzi di materiale consumabile e 1.768prodotti non consumabili,come occhiali, termometrie ventilatori polmonari, cherestano in dotazione al Sistema sanitario regionale, riutilizzabili nell'arco di questesettimane cadenzate dall'attività di contrasto al dilagare del Covid19. I dati sonodiffusi a partire da lunedì sera (e aggiornati quotidianamente, due volte al giorno)dallo stesso Dipartimento,per volontà del commissario straordinario DomenicoArcuri, che dopo le polemiche di alcune regioni sugliapprovvigionamenti di materiale sanitario ha volutocosì dare il via a una sorta dioperazionetrasparenza.Una polemica che non ha lasciato fuori neppure il FriuliVenezia Giulia, con il governatore Fedriga che diecigiorni fa aveva pubblicatol'elenco dei (pochi) materia
li fino ad allora consegnatidal Dipartimento nazionaleper fronteggiare la situazione d'emergenza. Da allorala situazione è sensibilmente migliorata, in particolare
Il commissario Arcuriha reso notala distribuzione dei benisanitari in tutta Italianegli ultimi giorni, quando itrasferimenti di macchinarie prodotti in direzione dellanostra regione sono aumentati. La consegna di materiale prevista da Roma va in parallelo e integra le dotazionia cui sta provvedendo la Regione: proprio ieri sono state consegnate a Palmanova250 mila mascherine destinate agli operatori della sanità, acquistate direttamente dalla Protezione civile regionale. Aumenterà inoltrela capacità produttiva (finoa 30 mila al giorno) per lemascherine destinate allapopolazione, che la stessaPc sta distribuendo secondole indicazioni dei sindaci intutta la regione.MASCHERINE
Anzitutto le mascherine. Ladotazione sin qui destinataal Friuli Venezia Giulia ammonta complessivamente a911.000 pezzi, di cui624.520 monovelo (le piùsemplici, generalmente uti
lizzate come protezionedall'emissione di droplets),179.400 chirurgiche,96.860 di tipo Ffp2 (filtranti facciali di tipo 2), 10.220Ffp3. Tutto materiale, questo, che è stato distribuito alle aziende sanitarie e destinato dunque al personalemedico e infermieristico. Lemascherine lavabili che invece la Protezione civile delFvg sta distribuendo casaper casa, secondo le indicazioni dei Comuni, sono prodotte perlopiù in regione, aun ritmo di circa 20 mila algiorno, secondo quanto specificato nei giorni scorsi dalla Regione. Ci sono poi cinquanta termometri laserper misurazione della temperatura a distanza e 1.600paia di occhiali, oltre a1.800 tute usa e getta cheservono prevalentemente achi opera a stretto contattocon persone contagiate oche potrebbero esserlo.DISPOSITIVI MEDICI
A queste si aggiungono 208maschere cosiddette "totalface" e oronasali per ventilazione non invasiva, gli ormai tristemente conosciuti"caschi", che fanno partedella dotazione più specificamente indicata per il trattamento delle persone consintomi da Covid19. Si tratta ad esempio di laringosco
pi (ne sono arrivati da Roma 88) e ventilatori polmonari ad alta complessità dadestinare ai reparti di terapia intensiva: di questi macchinari, fondamentali pergarantire le cure ai casi piùgravi, ne sono giunti otto, dicui tre consegnati il 26 marzo, uno recapitato due giorni dopo, sabato scorso e ancora quattro consegnati lunedì.Con lo stesso carico soRiccardi: "Aumentatala capacità di produrrele protezioni dadestinare alle famiglie"no stati consegnati a Palmanova anche 1.942 tubi endotracheali, che vengono utilizzati nel caso in cui le condizioni dei pazienti in trattamento richiedano l'intubamento. Tra i dispositivi consegnati anche undici ecotomografi portatili, mentrenelle scorse settimane sonoarrivati anche settecento kitdi accesso vascolare da destinare agli ospedali.TAMPONI
Il 24 marzo sono poi arrivati3 mila kit per eseguire i tamponi, neppure un quarto diquelli totali effettuati sinqui dal personale medico incaricato dalle Aziende sanitarie (13.400). La priorità,come per la distribuzionedel resto dei materiali, è sta
Date: 01.04.2020 Page: 4Size: 848 cm2 AVE: € 25440.00Publishing: 43843Circulation: 36620Readers: 231000
SANITÀ LOCALE 6
ta concessa a quelle regioniche maggiormente hannopagato la diffusione del virus: come la Lombardia, dove sono stati consegnati44.800 tamponi, o l'EmiliaRomagna, dove ne sono stati fatti arrivare quasi 15 mila.MASCHERINE "IN CASA"
Ieri mattina, intanto, il vicepresidente e assessore regionale alla Sanità e alla Prote
zione civile, Riccardo Riccardi, ha annunciato che"sono state consegnate allasede operativa della Protezione civile di Palmanova250 mila mascherine protettive che verranno immediatamente distribuite al Servizio sanitario regionale pergarantire la protezione degli operatori. Si tratta di materiale reperito direttamente dalla Protezione civile del
Friuli Venezia Giulia confondi propri. Queste dotazioni verranno ora forniteall'Agenzia regionale dicoordinamento per la salute che le metterà a disposizione del servizio sanitarioregionale, il quale stava peresaurire le scorte a propriadisposizione. Si tratta di unrisultato importante perchésupporta la nostra sanità inun momento critico". Ric
cardi ha inoltre evidenziatoche "la Regione sta inoltreimplementando la produzione di mascherine lavabiliper la popolazione che, grazie a un aumento dei fornitori, passerà a breve da 26 mila al giorno a 30 mila. A breve saranno quindi fornite aiComuni per la distribuzioneai cittadini in base ai criteridi priorità stabiliti dai sindaci".
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SANITÀ LOCALE 7
l'allestimento al dodicesimo piano
Prende forma a Cattinarala terapia intensivadentro la torre medicaSono in dirittura d'arrivo ilavori per il nuovo repartodi terapia intensiva e sub intensiva Covid al dodicesimo piano della torre medica di Cattinara, demolito internamente due anni fa perle operazioni di rinnovodell'ospedale triestino (lamaxi riqualificazione poi interrotta dal contenzioso fraAzienda sanitaria e l'associazione di imprese con capofila Clea che aveva vintol'appalto per i lavori).Il costo dell'intervento af
fidato alla ditta Siram è didue milioni di euro e sarà coperto dallo Stato. Il cantiere era partito il 15 marzo edal 3 aprile saranno disponibili i primi dei 39 posti letto
totali. Una parte del reparto, come già noto, sarà dedicata alla terapia subintensiva e ospiterà anche alcunidei 12 pazienti oggi ricoverati nella Dermatologiadell'ospedale Maggiore, situata nella palazzina infettivi, la quale resterà comunque operativa per i casi Covid19 non critici.Complessivamente il
Maggiore avrà 89 posti letto dedicati tra Geriatria, Infettivologia, Riabilitazionee nella Rsa San Giusto. Perquanto riguarda le terapieintensive dei vari ospedalidel Friuli Venezia Giulia, laRegione punta ad arrivarea stretto giro a quota 100 posti letto.
Date: 01.04.2020 Page: 4Size: 92 cm2 AVE: € 2760.00Publishing: 23562Circulation: 20697Readers: 138000
SANITÀ LOCALE 8
il progetto
Il Burlo "mappa" i dipendentiper stanare virus e anticorpiLuigi Putignano"Ho una immunizzazione involontaria perché sono statacontagiata dal virus senza accorgermi? Il virus è già presente da tempo? Quanto distanti siamo dall'immunitàprotettiva di gregge?". Sonosolo alcune delle domandeche si pone la comunità scientifica e alle quali lo staff dellaDiagnostica avanzatadell'Irccs Burlo Garofolo cercherà di dare risposta. Lo farà attraverso un progetto dimonitoraggio di tutto il personale attivo nell'ospedaledi via dell'Istria, per scoprirenei singoli dipendenti la presenza sia del virus Covid 19,sia degli eventuali anticorpial virus stesso. Un progettoche può contare sulla donazione da parte della Eurospital di Trieste di tutto il materiale necessario, come, adesempio, i tamponi."L'obiettivo – ha spiegato
Stefano Dorbolò, direttoregenerale dell'Irccs è fareuna prima valutazione dellemodalità di diffusione del virus su un campione costituito da tutto il personale delBurlo a cui si aggiunge il personale della Salus che ha aderito al progetto del Diparti
mento di Diagnostica avanzata". E se le prime risposteconsentiranno di poter far"tirare un sospiro di sollievo" a una ragionevole partedella popolazione, "si potràvalutare ha aggiunto il direttore generale la possibilitàdi estendere il monitoraggioin scala più ampia, nella ovvia considerazione degli evidenti benefici derivanti dalrientro ad una situazione dinormalità".Ma entriamo nel detta
glio: "Il progetto ha spiegato Paolo Gasparini, direttoredel dipartimento di Diagnostica avanzata si prefiggel'obiettivo di fotografare lostatus della popolazione deidipendenti Burlo rispetto siaalla presenza del virus Covid19 che a quella degli anticorpi antiCovid19. La popolazione dell'Irccs è sufficientemente ampia e varia da garantire risultati attendibili esignificativi rispetto a varietipologie di possibile esposizione al virus". Successivamente "attraverso questi dati – chiarisce ancora Gasparini si potranno identificarequattro categorie di soggetti, ossia i positivi al tampone
e negativi agli anticorpi, i positivi sia al tampone che agli
Lo studio cercheràdi dare risposte sullemodalità di diffusionedel contagioanticorpi, i negativi al tampone, ma positivi agli anticorpie, infine, i negativi sia al tampone, sia agli anticorpi. In seguito si procederà all'analisidei dati che permetterà, come spiegato da Manola Comar, responsabile della Diagnostica Avanzata Microbiologica Traslazionaledell'Irccs triestino, "di definire in maniera precisa la percentuale dei soggetti con anticorpi i quali, essendo immuni, potrebbero tornare aduna vita più normale"; nonsolo ma consentirà di stabilire, sempre per Comar, "seesista e in quale percentualela categoria di coloro chehanno già sviluppato gli anticorpi, ma mostrano ancorala presenza del virus e di verificare l'associazione tra positività ai test e perdita della capacità olfattiva, marcatoreparticolarmente frequentedell'infezione".
Date: 01.04.2020 Page: 5Size: 197 cm2 AVE: € 5910.00Publishing: 23562Circulation: 20697Readers: 138000
SANITÀ LOCALE 9
Paghe ai tecnici sanitarisolo 11 euro lordi l'oraI professionisti insorgonoMa sono 30 nell'avviso di assunzione dell'Azienda regionaleTonutti: canali diversi. Interrogazione della consigliera LiguoriIL CASO / 1
VIVIANA ZAMARIAN
Compensi orari differenti previsti perl'assunzione di personale sanitario du
rante l'emergenza da coronavirus a seconda che il reclutamento avvenga direttamente tramite le Aziende sanitarie o attraverso l'agenzia interinale. Perché se nelprimo caso ammontano a30 euro lordi – come si legge nell'avviso per l'assunzione di tecnici di radiologia,infermieri, assistenti sanitari, tecnici di laboratorio edella fisiopatologia cardiocircolatoria e perfusionecardiovascolare, firmatodal direttore generaledell'Azienda regionale dicoordinamento per la salute Giuseppe Tonutti –, quelli proposti dall'agenzia dellavoro Gi Group si riduconoa 11 euro lordi (circa 6,5 netti).A sollevare il caso sono
stati Alessandro Beux e Giorgio Sirotti, rispettivamentepresidente nazionale e regionale della Federazionenazionale ordini dei tecnicisanitari di radiologia medica, delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione.
Un caso che sarà anche oggetto di una interrogazionealla giunta Fedriga dellaconsigliera regionale deiCittadini Simona Liguori."Almeno uno dei soggetti
che hanno risposto – dichiarano Beux e Sirotti – afferma di aver ricevuto una telefonata da parte di una delleAziende sanitarie della Regione con la quale, in riferimento alla sua candidatura, gli si indicava di rivolgersi alla società Gi Group facendo riferimento un annuncio pubblicato sul sitointernet. La persona ha contattato la società e si è trovata di fronte a una condizione economica sensibilmente diversa da quella di partenza: non più 30 euro lordima 11". Una somma che"rappresenta una vergogna". "Non essendoci chiara quale sia la relazioneemersa tra Azienda sanitaria e società Gi Group, chepare aver generato una modifica tanto incidente sullaL'Ordine: vergognosoche sia retribuitocosì poco chi è a rischiodi contagio e morte
determinazione della nettaoraria, quel che, a prescindere da tutto, risulta inammissibile è che ai professionisti sanitari ricercati per gestire l'emergenza Covid19,coi rischi di contagio e morte che ciò comporta, vengano proposti 6,50 euro netti/ora. Una vergogna!" riferiscono i due presidenti.Condizioni di lavoro che devono essere necessariamente migliorate. "Se la societàpre Covid19 ha creato i presupposti perché si consentissero ipotesi contrattuali tanto aberranti – aggiungono–, quel che sta succedendodeve necessariamente essere anche utile a migliorarele condizioni di lavoro deiprofessionisti sanitari, retribuzione netta oraria compresa".Del caso, come detto, se
ne sta occupando anche laconsigliera regionale Liguori. "Il caso è uno di quelli chedesta preoccupazioni, checrea inutili apprensioni inun momento in cui i professionisti e gli operatori sanitari stanno fronteggiandol'emergenza Covid19 – afferma –. Nel decreto appro
vato dall'Arcs è prevista unaremunerazione che nei fattiverrebbe di gran lunga decurtata. Cosa inimmaginabile se si pensa allo sforzostraordinario che stiamochiedendo al personale sanitario". "Se i fatti stanno davvero così – conclude –, qualcosa non ha evidentementefunzionato, a partire dallacomunicazione. La questione va chiarita ed è per questo che ho deciso di presentare un'interrogazioneall'assessore Riccardo Riccardi".Nessun giallo per il diret
tore generale dell'Aziendaregionale di coordinamento per la salute Giuseppe Tonutti. "Si tratta di due canali di assunzione diversi – dichiara –, non c'è un dato dipartenza e uno di arrivo.Una cosa è il rapporto di assunzione direttamente conle Aziende sanitarie a cuinoi inoltriamo i nominatividei professionisti che hanno fatto domanda e che, a seconda delle loro esigenze enecessità, chiamano per farli entrare in servizio fin dasubito, una cosa invece è ilrapporto con le agenzie interinali".
Date: 01.04.2020 Page: 5Size: 310 cm2 AVE: € 9300.00Publishing: 43843Circulation: 36620Readers: 231000
SANITÀ LOCALE 10
Famiglie con autistici:è un isolamentoancora più complicatoBambini e ragazzi soffrono e a volte piangono a dirottoMa c'è anche chi si è messo a scrivere un libro fantasyIL CASO / 2
ALESSANDRO CESARE
C'è un risvoltodell'emergenzacoronavirus a cuiin pochi pensa
no. Ma che sconvolge la vitadi famiglie già duramentemesse alla prova in tempinormali. Si tratta di chi accudisce un figlio affetto da autismo. In una situazione di isolamento forzato come quella attuale, chi soffre di questa patologia corre il rischiodi regredire restando sempre più ancorato al suo mondo interiore. Giovedì 2 aprile sarà la Giornata mondialedella consapevolezzadell'autismo, e per l'occasione quattro "mamme coraggio" hanno voluto aprirsi perraccontare la loro esperienza famigliare. Ne è uscito ungrido di sofferenza che assume i contorni di una denuncia contro l'abbandono delleistituzioni, incapaci di unsupporto reale nei momentidi difficoltà. "Finite le scuolesuperiori – racconta Maria –stavamo cercando di costruire un percorso di vita indipendente per nostro figlio,anche con l'aiuto di educatori specializzati. Poi è arrivato il coronavirus, con la "quarantena" forzata che si è tra
sformata in un isolamentototale. Non è che prima vivessimo una socialità esplosiva– ammette – però uscivamoper andare al cinema o perbere un caffè, o semplicemente per fare un giro. Oggiinvece siamo isolati da tuttoe da tutti". Una condizioneche fa soffrire il figlio di Maria, che oggi ha 19 anni. "Glimancano la scuola e i suoicompagni, ha crisi di piantocontinue e non ha voglia difare nulla. E' sempre piùchiuso in sé stesso e la sua solitudine – assicura la donna– prende anche noi famigliari. Stiamo vivendo una "quarantena" di pena e di difficoltà". Un contesto reso ancorapiù complicato dall'assenzadi educatori in grado di interagire personalmente con iragazzi autistici.Per Lorenza l'esperienza
vissuta è un po' diversa, avendo un bambino di 6 anni. "Inquesto periodo la mia quotidianità è stata stravolta. Sono un'insegnante e un ammi
I racconti di quattromammecoraggioin vista della Giornatadel 2 aprile
nistratore pubblico, ma hodovuto mettere tutto da parte per dedicarmi a mio figlio.Non è facile inventarsi sempre qualcosa per chi ha unasoglia di attenzione di nonpiù di 15 o 20 minuti. Ci vuole tanto impegno e tanta costanza". Anche Lorenza lamenta la mancanza di sostegno: "Le famiglie sono totalmente abbandonate a se stesse. Se non facciamo da solinessuno fa per noi. Lo Statonon pensa ai nostri figli enemmeno a noi genitori". Inquesto contesto, per la quattro mamme, è stato importante fare gruppo tra loro,per scambiarsi consigli e supporto psicologico. "Ciò cheper gli altri è scontato, pernoi implica sempre una lottacontro una società impreparata all'inclusione – confidaLinda, madre di una ragazzadi 21 anni –. Sì, abbiamocombattuto quotidianamente contro bullismo, contropregiudizi, contro il "non cela farà mai", ma abbiamo raggiunto l'obiettivo diploma,aprendo poi il capitolo università. Grazie al mondo accademico mia figlia sta sperimentando il gusto di soddisfare i propri bisogni cultura
li, per i quali si è sempre distinta. Devo dire che si è rivelato un ambiente aperto, dilarghe vedute e inclusivo. Inqueste giornate di isolamento forzato – assicura – vedoun'analogia tra il tempo delcoronavirus e l'infanzia rubata di mia figlia. Nel nostrocammino abbiamo trovatotanti "non si può" e poche opportunità, per lo più meritodi persone lungimiranti chehanno contribuito ai piccolipassi fatti da quella personastraordinaria che è la miabambina".Marcella è madre di un ra
gazzo di 16 anni, che dopoaver subito episodi di bullismo a scuola, ora si trova acombattere contro l'isolamento. "La situazione venutasi a creare a causa della diffusione del Covid19 ricordal'autismo che noi viviamo:isolati da un mondo con ilquale tentiamo di far interagire i nostri figli. La "quarantena" è difficilissima perchélo stare a casa senza poter andare a scuola è complicatonon solo da spiegare, ma anche da far accettare. Mio figlio ha iniziato a scrivere unlibro fantasy per occupare lamente".
Date: 01.04.2020 Page: 5Size: 298 cm2 AVE: € 8940.00Publishing: 43843Circulation: 36620Readers: 231000
SANITÀ LOCALE 11
La testimonianza del direttore del Dipartimento di Medicina de Manzini. "L'Università proseguela sua missione: preparare al meglio i nuovi medici, accelerando il loro ingresso sul campo"
"Gli ostacoli fisici non ci fermano:tirocini e lauree vanno avanti"L'INTERVISTA
Andrea Pierini"Nonostante l'emergenza Covid19 l'Università di Triestenon si è fermata e in questigiorni si sono laureati settestudenti". Nicolò de Manziniè il direttore del dipartimento di Medicina e dirige ancheil Dipartimento di attività integrata dell'Azienda sanitaria giuliano isontina. "In questa emergenza spiega abbiamo continuato a fare lezione come se nulla fosse, chiaramente usando sistemi nuovie differenti. L'ateneo ha avviato subito delle piattaforme digitali e telematiche grazie alle quali stiamo rispettando il calendario al 100% congrande impegno dei colleghie degli studenti. Al momentotutto sta funzionando. Esistono però alcuni limiti fisici:nella facoltà di Infermieristica, ad esempio, non si possono fare i tirocini e quindi ci siamo attrezzati con dei surrogati in via telematica al fine digarantire un alto livello dipreparazione".Nella facoltà di Medicina a
dicembre si sono laureati148 studenti che avevano giàsvolto il tirocinio necessarioper poter accedere all'esamedi stato che abilitava alla professione medica. "Con l'anno20/21 spiega il direttore della facoltà le regole erano comunque destinate a cambiate dal momento che il tirocinio abilitativo, che sostituisce l'esame di stato abilitando alla professione, avrebbedovuto essere svolto prima
della laurea. A causa dell'emergenza Covid19 il governo, con il decreto del 17 marzo, ha anticipato i tempi: questo vuol dire che i 148 laureati che hanno fatto il tirociniosono già iscritti agli Ordini diappartenenza e possono essere risorse importanti in questo periodo complesso".Il decreto da un lato ha con
sentito a neo laureati di essere subito operativi, dall'altroha però creato un limbo nelquale sono finiti quei laureandi e laureati che non hannocompletato il percorso del tirocinio. "La settimana scorsa aggiunge de Manzini si sono laureati in via telematicaaltri sette studenti che oggiposso chiamare colleghi.Non tutti hanno però completato il tirocinio e sono dunque in una sorta di limbo legislativo perché potranno essere operativi solamente unavolta completato il percorso.In questo senso servirebbeun po' di elasticità vista la situazione in cui stanno operando".Il tirocinio abilitante preve
de tre mesi di attività: un mese in un reparto di Chirurgia,un mese in un reparto di Medicina e un mese con un medico di Medicina generale. "Inquesta fase come direttoridei dipartimenti di Medicinaa livello nazionale ci stiamomuovendo con il governo perchiedere una deroga nel prossimo decreto legge al fine diconsentire il completamento
del tirocinio in un secondomomento. Serve anche un minimo di elasticità sui tempi,questo non deve significarefare meno con un percorso abbreviato o facilitato, ma farein maniera flessibile per consentire ai ragazzi di entraresubito nel mondo del lavoro".Ad aggiungere un ulteriore
livello di complessità c'è anche la transizione che si sarebbe dovuta compiere il prossimo anno. "Come università prosegue de Manzini nel2020 stiamo facendo fare il tirocinio sia a chi doveva farloprima della laurea che a chiavrebbero dovuto farlo dopoe questo significa 250 persone da distribuire nei reparticon regole che vogliono unrapporto uno a uno tra dottori e studenti. Stiamo lavorando con molta collaborazionetra il dipartimento di Scienzemediche e gli Ordini dei medici della regione".L'emergenza, come spesso
avviene, ha anche fatto emergere grandi prove di generosità. "Gli specializzandi stannodando una disponibilità enorme: pensi che una laureandain Psichiatria ha chiesto di andare in un reparto Covid . Chista seguendo i corsi di Medicina d'urgenza, Interna e Geriatria è andato a supportare imedici nei reparti in maggiore difficoltà. Nessuno si è tirato indietro e con la chiusuradi molti ambulatori che nonsvolgevano attività essenzia
li, tutti hanno trovato un modo per essere parte di questa
"Gli specializzandistanno dando unamano enorme specienei reparti più critici"
emergenza. C'è chi sta lavorando al Dipartimento di prevenzione per contattare e monitorare la situazione dellepersone affette dal virus, altrisi sono messi a fare gruppi distudio per supportare magarii colleghi impegnati nell'attività. Un altro bell'esempio diplasticità del sistema arrivadall'Università con il laboratorio di prevenzione ginecologica, in questo momentofermo, riconvertito per la ricerca del Covid".Non si è fermata neanche
l'attività del Dai di chirurgia."Non può bloccarsi visto cheabbiamo urgenze di qualsiasitipo: organizzare vuol diremodificare l'assetto dell'ospedale in funzione del virus, maanche per patologie la cui cura non può essere rimandata". Il futuro potrebbe essereinvece un'occasione per rinsaldare il rapporto con la cittadinanza: "Come medicinon siamo eroi, ma siamo professionisti ed è bene anche cisi renda conto che i tagli allasanità sono stati deleteri, perquesto bisogna superare la visione economica del sistema".
Date: 01.04.2020 Page: 5Size: 349 cm2 AVE: € 10470.00Publishing: 23562Circulation: 20697Readers: 138000
SANITÀ LOCALE 12
Ospedale San Polo allargatoda 8 container per i soccorsiRaccolti 64 mila euro e i padiglioni resteranno fissi. Adesso si pensa agli arrediTiziana Carpinelli / MONFALCONE
Che straordinaria ricchezza,la solidarietà. L'unico investimento, per dirla con le paroledi Thoreau, che non falliscemai. E l'Azienda sanitaria, questa straordinaria macchinamessa in moto per aiutare (eaiutarci tutti) nell'emergenzacoronavirus a Monfalcone, lavuole far funzionare al meglio, perché frutto della generosità di tanti cittadini, aziende, istituzioni ed enti. Realtàimpegnate tutte nella raccoltapromossa da DinAmici, associazione no profit, capaci diriuscire a donare qualcosa come 64 mila euro in una manciata di giorni. Ebbene le risorsepreziose, dirottate sull'Asugi,consentiranno ora di allestireun percorso nell'area emergenziale, isolato dal resto dell'ospedale San Polo, su cui incanalare i casi di sospetto Covid19, ché altrimenti un'infiltrazione del virus all'internodel presidio rischierebbe dimandarlo al tappeto. Ma undomani, quando la pandemia
sarà forse solo una reminiscenza del passato, questo "padiglione" di otto container cheinizierà ad abbozzarsi già laprossima settimana in via Galvani diventerà un ampliamento del Pronto soccorso, con spazi e stanze da destinare alle innumerevoli necessità di soccorso che si dispiegano su unbacino di più comuni, a ridosso di diverse aree industriali,con uno scalo marittimo, ferroviario e aeroportuale.Ieri l'annuncio del direttore
generale dell'Asugi AntonioPoggiana e del primario Alfredo Barillari, alla presenza didue rappresentanti di DinAmici, Manuela Fumis e ManuelManuzzato, dell'amministrazione con il sindaco Anna Cisint e l'assessore Michele Luise. Alla maxi colletta hanno infatti contribuito, tra gli altri, iComuni di Monfalcone e Ronchi dei Legionari, la Banca dicredito cooperativo, i Lions,ma anche tanti imprenditori epure due ditte della navalmec
canica, con importi anche di rilievo, come i 20 mila euro della Bcc. Tutti gli "sponsor", hacomunque sottolineato l'ente,da quelli più piccoli fino ai piùprodighi verranno invitati allacerimonia del taglio del nastroquando la struttura sarà riconvertita, cioè a coronavirus archiviato."Ognuno degli otto contai
ner, per cui ora è partita unanuova colletta destinata agliarredi, sarà attrezzato e ospiterà spazi dedicati – ha chiarito ilsindaco a margine dell'iniziativa –. Ciò che a noi preme, e intal senso abbiamo ottenuto rassicurazioni, è che anche l'Azienda sanitaria, a questo punto, faccia la sua parte riempendo la nuova ala con risorseTra i principali sponsoril Comune di Ronchi,i Lions, la Bcc e due dittedella navalmeccanicaumane, cioè personale. È perquesto che andremo a sottoscrivere un protocollo". I pro
getti sono stati già elaborati,come pure i primi rendering.Si stanno perfezionando gli allacciamenti per rendere pienamente operativi i container. Laprossima settimana, tra giovedì e venerdì, si attende l'allestimento."La solidarietà di tanti – ha
commentato il dg Poggiana –ha aiutato molto in questo momento di necessità e ci permette di mettere più in sicurezzal'area di emergenza". "Grazieai privati e alle aziende – haconcluso il primario del 118Barillari –: crediamo fortemente in questo progetto. Sarà unpiccolo Pronto soccorso esterno, staccato da quello centraledove inizialmente isoleremo ipazienti sospetti, dividendo ipercorsi per evitare si contamini tutto l'ospedale. Un aspettofondamentale perché altrimenti si rischia di rendere inservibile l'ospedale". Un'isolaa sé, che non ha comunicazione con il presidio, se non perun breve tratto. A tutela di tutti i cittadini. –
Date: 01.04.2020 Page: 9Size: 258 cm2 AVE: € 7740.00Publishing: 23562Circulation: 20697Readers: 138000
SANITÀ LOCALE 13
Trenta contagi in casa di riposo`Grave la situazione alla MicoliToscano di Castions di Zoppola `Ieri in regione registrate sei vittime, una era residente
in provincia di Pordenone, la città che ha i numeri più alti22 ospiti e otto operatori positivi, cinque ricoverati in ospedaleA creare allarme in provincia inquesto momento è una casa diriposo. È quella di Castions diZoppola, la MicoliToscano. Oltre alle due vittime già registrate tra gli ospiti preoccupa l'avanzamento del contagio: gli ospiti
che hanno contratto il Coronavirus sono ormai 22, di cui cinquericoverati in ospedale. Otto, invece, gli operatori positivi. Sempre in provincia sale anche ilconto dei morti. Dei sei di ieri inregione, infatti, uno era residen
te ad Aviano, Mario Cipolat Padiel, 90 anni. Complessivamente il bilancio vede 113 decessi: 59a Trieste, 36 a Udine, 16 a Pordenone e 2 a Gorizia.
Da pagina II a pagina VII
La guerra al contagioSei morti, uno ad AvianoAllarme in casa di riposo`Preoccupa la situazione nella pensione per anziani di Castions di Zoppola
Sono 22 gli ospiti contagiati e 8 operatori. La vittima di ieri aveva 90 anni
LA SITUAZIONE
PORDENONE Una vita fatta di lavo
ro, da operaio in una fabbricadella zona e poi da muratore.Una vecchiaia passata in paese,una storia come se ne potrebbero raccontare a migliaia nell'altaprovincia pordenonese. Una storia che purtroppo però entra afar parte di un altro libro, fatto ditutto tranne che di normalità. AdAviano si è registrata la sedicesima vittima pordenonese dell'epidemia di Coronavirus. All'ospedale Santa Maria degli Angeli ieri è morto Mario Cipolat Padiel,classe 1927. Si tratta della primavittima avianese dall'iniziodell'emergenza. A confermare ildecesso è stato anche il sindacoIlario De Marco. Mario CipolatPadiel si trovava già ricoveratoin ospedale a causa di patologie
pregresse e probabilmente hacontratto il virus proprio all'interno della struttura. Il conto delle vittime pordenonesi del Coronavirus sale quindi a quota 16,mentre a livello regionale nelleultime 24 ore sono stati registrati altri cinque decessi. Il bilanciovede 113 decessi: 59 a Trieste, 36a Udine, 16 a Pordenone e 2 a Gorizia. Sempre da Aviano arrivaperò una bella notizia: una anziana del '36 è stata dimessa ed ètornata a casa.L'ALLARMESi aggrava la situazione alla
casa di riposo MicoliToscano diCastions di Zoppola. Oltre alledue vittime già registrate tra gliospiti della struttura, a preoccupare maggiormente è l'avanzamento del contagio. E la comunicazione arrivata ieri sera è stata
tutt'altro che confortante: gliospiti che hanno contratto il Coronavirus sono ormai 22, di cuicinque ricoverati in ospedalecon sintomi più seri. Sono otto,invece, gli operatori della struttura che a loro volta sono risultati positivi al tampone di controllo. Torna l'allarme anche all'Rsadi San Vito al Tagliamento, dovea risultare positiva è stata un'infermiera interna alla strutturaconnessa all'ospedale.
IN PROVINCIA
Secondo i dati della Prefetturadi Pordenone, in provincia le persone positive al Covid19 sono salite a 377, cioè 24 in più rispettoalla rilevazione precedente. Sono calati invece i pazienti ricoverati, e questo è un dato che fa sperare: lunedì erano 89, ieri "solo"83. Le persone positive in isola
Date: 01.04.2020 Page: 21,22Size: 578 cm2 AVE: € 74562.00Publishing:Circulation:Readers:
SANITÀ LOCALE 14
mento domiciliare sono 273, nove più di lunedì. I comuni coinvolti sono 36 su 50.
IN REGIONEIeri è tornato a salire il ritmo
del contagio, ma come ad ognioscillazione registrata sino adoggi bisogna mettere in relazione i dati con i tamponi effettuati.Molti, nelle ultime ore, quelli inprovincia di Trieste. I casi accertati positivi al Coronavirus inFvg sono 1.593, con un incremento di 92 unità rispetto a ieri. I totalmente guariti sono 112, mentre i clinicamente guariti (perso
ne senza più sintomi ma non ancora negativi al tampone) sono208. Rimangono 60, le personeche attualmente si trovano in terapia intensiva, mentre i pazienti ricoverati in altri reparti risultano essere 215 e le persone inisolamento domiciliare sono885.GLI OSPEDALILa sensazione che filtra dagli
ambienti di vertice dell'Aziendasanitaria è che la pressione sul sistema sanitario locale stia leggermente e lentamente diminuendo. Continua ad essere vicina al livello di guardia, invece la
situazione legata alle Terapie intensive. Sui 78 posti attualmentedisponibili in regione, ne risultano occupati 60. A Pordenone tutti i 15 letti sono già impegnati. Gliunici posti liberi sono a Trieste(quattro letti), Udine (un letto),Gorizia (cinque letti), Palmanova (quattro) e al Burlo (quattro).Fondamentale la corsa contro iltempo per ampliare il repartotriestino di Cattinara e arrivare aquota cento posti di Terapia intensiva. Solo così si potrà evitareche le rianimazioni diventino sature in pochi giorni.
Marco Agrusti
Date: 01.04.2020 Page: 21,22Size: 578 cm2 AVE: € 74562.00Publishing:Circulation:Readers:
SANITÀ LOCALE 15
Meno morti, ma avanza il contagio`Impennata di casi da Covid19 dopo due giornate d'ottimismo `A Pesaro addio all'ex gloria del basket friulano Rossi
In Veneto non ce l'ha fatta l'ex sacrestano di CastelmonteI nuovi infetti sono 92, mentre i decessi arrivano in totale a 113I casi accertati positivi al coronavirus in Friuli Venezia Giulia sono a ieri 1.593, con un incremento di 92 rispetto a lunedì (l'incremento precedente era stato molto inferiore: +21). I totalmenteguariti sono 112, mentre i clinica
mente guariti (senza più sintomima non ancora negativi) sono208. Sono 6 i decessi in più rispetto alla comunicazione di ieri, cheportano a 113 il numero complessivo di morti da Covid19. A Pesaro è morto a 80 anni Santo Rossi,
giocatore friulano di basket deglianni '60 e 70', A Conegliano è venuto a mancare a 79 anni SilvanoMasiero, storico sagrestano delSantuario di Castelmonte.
A pagina II
La guerra al contagioCalano i mortima risale il numerodei contagiati
`A Pesaro, a 80 anni, non ce l'ha fatta`Altri sei decessi in regione, mentre
si registrano 92 nuovi casi di Covid19 Santo Rossi gloria del basket friulano
IL BILANCIO
UDINE (cdm) Torna a salire la curva dei contagi, ma il Friuli devepiangere meno morti da coronavirus. Intanto, secondo gli ultimidati resi noti dall'Istituto superiore di sanità, aumentano i sanitari contagiati, che sarebbero(ma il dato, cristallizzato al 30marzo, è in evoluzione) ormai190.IL QUADROIeri, secondo i dati resi noti dal
vicegovernatore Riccardo Ric
cardi, erano 92 in più le personecontagiate (contro +21 del giornoprima e +44 di domenica) in Fvg,con un totale di 1.593 casi positivi. Ma si sono contati sei decessiin più, che portano il totale a 113,con una flessione decisa sul numero più duro da accettare (ilgiorno prima erano aumentati di9 e domenica di 11). A Trieste levittime salgono a 59 (+2), in provincia di Udine a 36, con duemorti in più da aggiungere al bilancio più triste. Sessanta le persone in terapia intensiva, 215 inaltri reparti, 885 in isolamento
domiciliare (+65). Aumentanoanche i guariti, 112, mentre le persone asintomatiche ma non ancora negative al tampone sono208. Anche Faedis deve fare iconti con una morte da coronavirus. "Il concittadino era risultatopositivo e nell'arco di pochi giorni è morto dopo essere stato ricoverato in ospedale a Udine", spiega il sindaco Claudio Zani. Nelcapoluogo friulano i decessi salgono a due.
LEGGENDA DEL BASKETE anche il mondo del basket
Date: 01.04.2020 Page: 21,22Size: 590 cm2 AVE: € 76110.00Publishing:Circulation:Readers:
SANITÀ LOCALE 16
piange Santo Rossi, ex cestistafriulano, che si è spento a 80 anni: originario di Villacaccia di Lestizza, pivot da 2 metri e 12 centimetri pivot che aveva vestito l'azzurro dal 1963 al '66, vincendoanche l'oro ai Giochi del Mediterraneo nel 1963. In carriera avevagiocato con la Virtus Bologna, laGinnastica Goriziana, la Libertas Forlì e infine la Victoria Libertas Pesaro, che poi con losponsor Scavolini avrebbe fattofaville, e proprio a Pesaro avevascelto di stabilirsi dopo essersi ritirato aveva tre figli, tutti sportivi, in particolare la figlia Francesca, 117 volte in Nazionale.L'ISSSecondo i dati dell'Iss (aggior
namento al 30 marzo, su 1.353pazienti positivi) in Fvg sarebbero 190 gli operatori sanitari contagiati, il 14% delle infezioni registrate come fa notare la senatrice Laura Stabile, che rimarca come se in Lombardia la percentuale di medici e infermieri posi
tivi "risulta al 14,33%, in Veneto è4,45%, in Liguria 6,6%" e la media nazionale è del "9,5% dei contagi". Fra le fasce di età, il 19,5%dei contagi investe i 5059enni, il14% sia la fascia prima (049) siaquella dopo (6069). Con un postsu Facebook il sindaco di UdinePietro Fontanini ieri mattina hacondiviso la sua soddisfazioneperché "i dati ci dicono che Udine insieme a Pordenone è il capoluogo meno colpito da Covid 19"in regione, facendo riferimentoperò al dato di 92 contagiati (0,9per mille), poi corretto dalle cifreaggiornate in tempo reale sul sito della Protezione civile, che lasera registravano 137 quarantene, 110 positivi, 8 guariti, 2 morti.LA REGIONEDurante una videoconferenza
con i sindaci del Gemonese, Riccardi ieri ha chiarito che la Regione sui tamponi continuerà adattenersi alle indicazioni ministeriali: il test sarà fatto solo suisintomatici o su quelli che sono
entrati a contatto con personecontagiate. Resta ancora difficilela situazione per l'approvvigionamento di dispositivi di protezione. Ieri sono state consegnate250mila mascherine, compratedalla Protezione civile regionalecon fondi propri che saranno distribuite negli ospedali che stavano per esaurire le scorte a disposizione. Inoltre, ha assicurato che la Regione sta potenziando la produzione di mascherinelavabili per i cittadini, per passare "a breve da 26mila a 30mila algiorno". Intanto la consigliera Simona Liguori (Cittadini) ha presentato un'interrogazione sugliavvisi pubblici per l'assunzionedi personale, dopo i presunti"problemi legati ai compensi"sollevati da Alessandro Beux eGiorgio Sirotti, rispettivamentePresidente nazionale e regionaledella Federazione nazionale Ordini dei Tecnici sanitari di radiologia medica, delle professionisanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione.
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SANITÀ LOCALE 17
LA MAPPA La mappa dei positiviPagano la città e Canevamontagna quasi indenne
PORDENONE Interconnessione, ac
centramento delle attività lavorative e produttive ma allo stessotempo decentramento del concetto di residenzialità. E ancoravocazione pendolare, anche interregionale. Fattore quest'ultimo che ha contribuito all'aumento del rischio di contagio soprattutto nella fascia territoriale alconfine con il Veneto. Ecco perché nel cuore della provincia diPordenone nessun territorio comunale si è salvato dall'arrivodel Coronavirus. Lo dice la nuova mappa disponibile sul sito della Protezione civile comunale,colorata con le diverse tonalitàche dall'arancione chiaro tendono al rosso quando l'incidenzadei contagiati aumenta.
`Il capoluogo ha il maggior numero di contagiati ma il focolaio
più importante è nel canevese. Il virus non fa breccia tra i monti
LA CINTURA URBANAAl centro di tutto c'è il capo
luogo, cioè Pordenone. Con isuoi 49 casi positivi, la città èquella che paga il prezzo più alto, anche per il fatto di annoverare anche 107 cittadini in quarantena. Ma l'incidenza, visti gli oltre 50mila abitanti, non va oltre i3,1 contagiati ogni mille residenti. Non è elevatissima, ma è proprio dai movimenti da e verso lacittà che si deve invece ricercarel'origine del contagio nei comunidell'hinterland. La cintura chestringe il capoluogo non contaterritori immuni. A Porcia si contano 11 positivi e 29 cittadini in glia proprio del mix di attivitàquarantena; a Fontanafredda i umane tra i due territori. Spiccacontagiati sono dieci, a Fiume il già noto caso di Caneva (17 poVeneto nove come a Zoppola, ad sitivi), dove espandendosi dalleAzzano sette, a San Quirino e Ro partite giocate in un circolo priveredo si contano rispettivamen vato di Fratta, il contagio ha tocte quattro e sei malati di Co cato gli altri comuni pordenonevid19. Gli studi in corso sul con si vicini al confine e quelli venetitagio fanno riferimento quasi in immediatamente al di là dellateramente alla forte concentra provincia. A Sacile i contagiatizione di persone e di attività in sono 24 e derivano quasi intera
mente da contatti con il "fulcro"città, con i cittadini dell'hinterland nel ruolo di pendolari. Di di Caneva; Tra Brugnera (8), Praverso e particolare il caso di Cor visdomini (2) e Prata (1) e Pasiadenons (13 positivi), dove il con no (5) si espande poi la rete deltagio è partito dalla positività del contagio "frontaliero".sindaco Andrea Delle Vedove.
LA FASCIA ORIENTALEIL CONFINE Si tratta di quella che ha regi
(piccola) zona rossa della strato il primo caso positivo inLa a9dd7e7718292f379b6fe4fda006b883provincia si trova al confine con provincia: un cittadino di Valvail Veneto ed è in qualche modo fi sone Arzene. Pare che il contagio
LA MAPPA La città numericamente ha il valore assoluto più alto, ma ci sono anche altre zone più colpite
sia partito da una religiosa rientrata dalla provincia di Bergamo.Il comune più colpito in relazione ai circa 1.500 abitanti è quellodi San Martino (sette casi, in diminuzione fortunatamente), mala cifra più alta si registra a SanVito con dieci casi. Allarme aChions, dove i casi sono 11, menteva meglio a Valvasone (7), Sesto(4), Cordovado (2) e Morsano (1).A Casarsa si contano sette positivi, mentre a San Giorgio quattro.
IL NORDLa fascia settentrionale fa se
gnare due "anomalie". A Budoiae a Vivaro non si registrano contagiati, ma i due comuni sono circondati da territori con casi dicontagio. Nella zona nord dellaprovincia, complessivamente la
situazione è molto positiva. Ilcontagio per ora si ferma adAviano (11 casi, inclusa la baseUsaf), Montereale (sette), Maniago (due), Spilimbergo (sei), Fanna e Vito d'Asio (uno) e Pinzano(due). Inizia poi la lista dei comuni liberi dal Covid. Si parte da Arba, Cavasso e Sequals, per poi salire e trovare Travesio, Castelnovo e Meduno. E ancora Clauzetto, Tramonti di Sopra e di Sotto.Infine le valli più a ovest: zerocontagi a Frisanco, Andreis, Barcis, Cimolais, Claut ed Erto e Casso. Paesi poco popolosi e nel casodella montagna anche molto distanti tra loro. Spostamenti giàpiù limitati rispetto a quelli a cuiè abituato l'hinterland cittadino.
Marco Agrusti© RIPRODUZIONE RISERVATA
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SANITÀ LOCALE 18
(C) Ced Digital e Servizi | ID: 00209372 | IP ADDRESS: 2.37.90.241 sfoglia.ilgazzettino.itStress e paura in corsiain campo gli psicologi`L'Azienda sanitaria attiva un servizio `Molti sanitari non ritornano a casa
per dare supporto a medici e infermieri perchè temono di contagiare le famiglieIL SUPPORTOUDINE I turni pesanti, la pauradel contagio, il contatto quotidiano con la sofferenza dei pazienti e, talvolta, anche la lontananza da casa e dagli affetti perchi, fra i sanitari, sceglie di nondormire in famiglia, proprioper evitare rischi legati al Covid19. Un mix di ingredienticon effetti potenzialmenteesplosivi, quello che pesa sullaquotidianità di medici, infermieri e operatori sociosanitarifriulani impegnati nella battaglia contro il coronavirus. Spesso fronteggiano la stanchezzacon l'adrenalina, ma il rischiodi disturbi legati allo stress è unnemico sempre in agguato, soprattutto per chi è più fragile osemplicemente più provato.Per questo, ora anche per glioperatori sanitari arriva la possibilità di lanciare un "Sos" psicologico e chiedere aiuto ai professionisti della salute della psiche.I COLLOQUIL'Azienda sanitaria universi
taria Friuli centrale (AsuFc), infatti, ha attivato la disponibilitàper colloqui al telefono con lopsicologo: "L'obiettivo principale è dare una prima rispostaal possibile stress correlato dalle condizioni emotive e lavorative inerenti lo stato di emergenza. Gli operatori che fungonoda riferimento avranno cura diraccogliere le richieste, dareuna prima risposta ed eventualmente smistare le richieste adaltri colleghi disponibili", fa sa
pere l'Azienda. Ma come funziona? Il medico o l'infermiereche ha bisogno di un aiuto, secondo la procedura attivata, trova i riferimenti e i contatti sullarete Intranet interna, scriveuna mail e fissa un appuntamento per un videocolloquio suSkype. Dall'altra parte, trova unteam di psicologi, operativoall'ospedale civile di Udine, aldistretto sanitario udinese, maanche nei nosocomi di Tolmezzo e Gemona, all'ospedale diPalmanova, Latisana, San Daniele e Codroipo. In campo unesercito di professionisti: unadecina in ospedale a Udine, 4 alDA UDINE A TOLMEZZOE DA PALMANOVAA SAN DANIELE25 PROFESSIONISTIRISPONDONOALLE CHIAMATEconsultorio familiare, uno aSan Daniele, due a Latisana, treo quattro a Palmanova e unoper le sedi di Tolmezzo e Gemona.I SERVIZIAncor prima di quest'ultima
iniziativa, a supporto di chi lavora in prima linea nella sanità,era partito un servizio analogodi ascolto, ma destinato ai cittadini, attivato dal Consultorio familiare di Udine, sotto il simbolo di un rassicurante arcobaleno. Per chi si sente stressato dalla reclusione forzata in casa,per chi ha paura di perdere il la
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voro o vive ogni giorno l'angoscia di chi è già rimasto senzaoccupazione c'è un numero ditelefono (0432553744), che sipuò chiamare dal lunedì al venerdì, dalle 8 alle 15: all'altro capo, rispondono gli operatoriche "smistano" le chiamate efissano, eventualmente, dei colloqui su Skype (sono state acquistate appositamente delle telecamere) con uno dei cinquepsicologi in servizio per affrontare i problemi dei cittadini.
I PROBLEMI
Nei primi due giorni di attivazione per ora sono arrivate seichiamate. I problemi principali? Ansia, depressione, pauradel contagio. Ma il sostegno chesi può ricevere non è solo strettamente psicologico, visto cheal Consultorio lavorano anchetre assistenti sociali e sei ostetriche, che possono fornire consigli utili nel loro campo di competenza: per dire, se una mamma vuole dei consigli sull'allattamento, li potrà trovare. Per ipazienti con patologie mentali
serie, come per le persone disabili o i ragazzi e bambini autistici e le loro famiglie, c'è poi unservizio di ascolto psichiatricodedicato, attivo dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13(0432559837). Inoltre, per i pazienti in quarantena o in isolamento e per i loro familiari, anche sul territorio sono stati attivati dei servizi di ascolto e supporto psicologico: nella Bassarisponde lo 0432921919, perl'area di San Daniele e Codroipolo 0432949454.
Camilla De Mori
ANCHE IN CONSULTORIOAPERTAUNA LINEA DIRETTAPER LE PERSONECHE HANNO BISOGNODI AIUTO E CONSIGLI
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Malati oncologici, il Cro non si ferma e lavora in sicurezzaAVIANO Il Coronavirus non fermatutto. Al Cro di Aviano si continua a lavorare regolarmente, allaluce della "mission ordinaria"dell'istituto, nonostante la pandemia stia impattando in manierapesante sul sistema sanitario nazionale per quanto riguarda diverse altre patologie che continuano a essere presenti (a cominciare da quelle cardiache) e rischiano di non venire affrontateal meglio.
LA NOTA"Al Centro di riferimento onco
logico di Aviano – segnala unanota della Cgil interna alla struttura le attività di cura e di dia
gnostica, indispensabili nella gestione del fragile e clinicamentecomplesso paziente oncologico,stanno procedendo con regolarità e il malato sta ricevendo lastessa attenzione e le stesse cureche avrebbe ottenuto in un periodo non emergenziale. Questo grazie al senso di responsabilità ditutto il personale, dalle direzioniai contrattisti, e alla totale collaborazione da parte di pazientistessi e accompagnatori".LA SICUREZZATutto questo in piena sicurez
za. "L'impegno del personale sanitario e amministrativo dell'isti
tuto, il senso di responsabilità edi appartenenza, la grande attenzione nel triage e l'uso dei dispositivi di protezione – aggiunge ilpresidio sindacale – sono direttia salvaguardare l'accesso e a garantire in sicurezza la continuitànella attività clinica. Far entrareil virus in un ambiente in cui si attuano cure oncologiche sarebbeun fatto di gravità molto superiore rispetto a qualsiasi altro ambiente o situazione sanitaria". Come dire, insomma, che il Centrodi riferimento resta una certezzaperchi, oltre al Coronavirus, sitrova a dover affrontare un'altragrande battaglia, quella contro ilcancro. Per questo all'istituto sono sempre in prima linea.
FERREICONTROLLIPER EVITARECHE IL VIRUSPOSSA ENTRARENELLA STRUTTURA
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Medicina d'urgenza ha "smascherato" un falso caso di Covid19LA LETTERADEL GIORNO
Voglio segnalare,ringraziando, l'efficacia e la professionalità del repar
to di Medicina d'urgenzadi Cattinara, Trieste. Lunedì 23 marzo scorso, dopopiù di una settimana a letto con una influenza chenon dava segno di finire,anzi continuava a portarmi via il respiro, mi sonodeciso per la prima volta invita mia a chiamare il Numero d'emergenza 112.Sono stato ricoverato inMedicina d'Urgenzadell'Ospedale Cattinara diTrieste. La sintomatologia, febbre altissima e soprattutto insufficienza respiratoria, delineava unquadro diagnostico da Covid19, supportato anche
da una Tac effettuata pochi giorni prima per altromotivo e nonostante untampone avesse due giorni prima dato risultato negativo.Le mie condizioni erano
molto critiche. Medici e infermieri si sono prodigaticon grande professionalità e competenza dopo avermi isolato, perché fortemente sospetto e dopoavermi fatto altri due tamponi negativi, essendo ilquadro combaciante come ammalato di Covid19,provvedevano ad effettuare nella stessa camera isolata tramite broncoscopiaun quarto tampone, risolutore anche questo, per fortuna negativo. In isolamento "h24" sono stato sempre a contatto telefonicocon il personale e sempresupportato in quella strana situazione, nuova, da
"fantascienza" perché "angeli" vestiti da "ghostbuster" entravano in quellastanza isolata a portarmiun farmaco o più semplicemente un bicchiere d'acqua.Alla fine la diagnosi è sta
ta polmonite bilaterale. Affermare che io senta chemi abbiano salvato la vitanon è una esagerazione,per cui rivolgo un graziesentito a tutto il reparto. Adistanza di una settimanacirca mi sto lentamente riprendendo e ho modo direndermi conto del gradodi professionalità e competenza di tutti coloro che mihanno assistito, tra loro affiatati e collaborativi.I pazienti sono visitati
dai medici molto e ripetomolto frequentemente,mattina e pomeriggio, contutto lo scrupolo necessario.
Tutti sono sempre disponibili e con atteggiamentosolerte e risolutivo, tutto ilpersonale gentile, preparato, concentrato, consapevole ed educato verso tuttii pazienti. Al cambio turnocapita che ti salutino affettuosamente, anche con labattuta divertente. Inutiledire quanto questa atmosfera infonda forza, coraggio e fiducia nel malato, inducendo una risposta positiva e la disponibilità a lasciarsi seguire senza ansia.Tutto questo non e affattoscontato, a maggiore ragione di questi tempi in cui tutto il personale ospedalieroè sottoposto a turni impensabili, a fatiche e stress incredibili.Per questo ho voluto se
gnalare l'eccellenza del reparto in cui mi trovo. Grazie di cuore a tutte e tuttivoi.
Giorgio Basile
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