Monica e Rossana Colli Continuità della fiaba · Quali fiabe per la scuola materna? Duranteglianni...

3
24 n. 17 - maggio 2010 cultura e professione Un’altra caratteristica fondamentale nella scelta delle fiabe per i bambini dai 3 ai 7 anni è che la storia abbia sempre un lieto fine. Ringraziamo la maestra Beatrice Bon del Giardino dell’infanzia Rudolf Steiner di Lugano per aver elaborato e condiviso con noi lo schema delle fiabe dei Fratelli Grimm di seguito riportato. Le altre Cenerentole. Se nella scuola materna abbiamo sconsigliato l’uso di albi illustrati per raccontare le fiabe popo- lari molto diverso è il discorso per la scuola primaria e la se- condaria di primo grado. Qui ci sentiamo di incoraggiare la ricerca, il prestito e magari l’acquisto di albi illustrati che rap- presentino con stili e tecniche differenti la stessa fiaba. Un esempio per tutti? Cenerentola. La maggior parte dei bambini e di molti adolescenti di oggi la conosce solo attraverso le im- magini della Disney ma, se come ripete da anni Roberto Denti, non vogliamo creare degli stereotipi è importante che ai bam- bini vengano offerte tante immagini diverse perché “se io so che Cenerentola può essere rappresentata in modi differenti so anche che la parola libertà può avere diversi significati”. La prima versione di Cenerentola di cui si ha notizia in Europa fu scritta e pubblicata nel 1634 da Giovanbattista Basile nel libro Lo cunto de li cunti dove la scarpetta era una “pianella”, una ell’articolo pubblicato sul n. 8 di questa annata avevamo parlato di fiabe e del piacere di leggere. In questo con- tributo presenteremo alcune fiabe che, per fascia d’età, meglio si adattano ai differenti bisogni e sentimenti di bambini e ra- gazzi tra i 3 e i 14 anni. Quali fiabe per la scuola materna? Durante gli anni dell’asilo il racconto o la lettura delle fiabe, a differenza di altri libri per bambini, potrebbe essere fatto senza l’ausilio delle im- magini. Questo per favorire i processi immaginativi del bam- bino e lo sviluppo di un’esperienza il più possibile personale. Le immagini di illustratori professionisti, per quanto belle, pos- sono a questa età, non raggiungere lo scopo, spaventando o la- sciando indifferenti. Monica e Rossana Colli Continuità della fiaba Dalla scuola materna alla secondaria di I° grado n Le fiabe in relazione alle stagioni 5 anni 5 e 1/2-6 anni Autunno: La pappa dolce I sette capretti Tremotino I sette corvi Pollicino La palla di cristallo I due fratelli Il diavolo con i tre capelli d’oro Inverno: La Signora Holle La casa nel bosco (verso Natale) La pioggia di stelle La chiave d’oro Gli gnomi (verso Carnevale) Donnette La bella Caterinella e... L’oca d’oro I tre omini nel bosco Biancaneve I musicanti di Brema La pagliuzza, il carbone ed il fagiolo Primavera: Il principe ranocchio Uccel Trovato (verso Pasqua) Rosaspina Cappuccetto Rosso Re Bazza di Tordo L’asinello (verso Pentecoste) Le tre piume Biancaneve e Rosarossa Il gigante egoista I sei cigni Cenerentola La serpe bianca Estate:Raperonzolo La regina delle api Jorinda e Joringhello Hansel e Gretel Il tavolino magico Illustrazione Angela Di Corato CeP 07-48bis:Layout 1 31/03/2010 14.40 Pagina 24

Transcript of Monica e Rossana Colli Continuità della fiaba · Quali fiabe per la scuola materna? Duranteglianni...

24 n. 17 - maggio 2010

cultura e professione

Un’altra caratteristica fondamentale nella scelta delle fiabe per ibambini dai 3 ai 7 anni è che la storia abbia sempre un lieto fine.Ringraziamo la maestra Beatrice Bon del Giardino dell’infanziaRudolf Steiner di Lugano per aver elaborato e condiviso con noilo schema delle fiabe dei Fratelli Grimm di seguito riportato.

Le altre Cenerentole. Se nella scuola materna abbiamosconsigliato l’uso di albi illustrati per raccontare le fiabe popo-lari molto diverso è il discorso per la scuola primaria e la se-condaria di primo grado. Qui ci sentiamo di incoraggiare laricerca, il prestito e magari l’acquisto di albi illustrati che rap-presentino con stili e tecniche differenti la stessa fiaba. Unesempio per tutti? Cenerentola. La maggior parte dei bambinie di molti adolescenti di oggi la conosce solo attraverso le im-magini della Disney ma, se come ripete da anni Roberto Denti,non vogliamo creare degli stereotipi è importante che ai bam-bini vengano offerte tante immagini diverse perché “se io so cheCenerentola può essere rappresentata in modi differenti so anche che laparola libertà può avere diversi significati”.La prima versione di Cenerentola di cui si ha notizia in Europafu scritta e pubblicata nel 1634 da Giovanbattista Basile nellibro Lo cunto de li cunti dove la scarpetta era una “pianella”, una

ell’articolo pubblicato sul n. 8 di questa annata avevamoparlato di fiabe e del piacere di leggere. In questo con-

tributo presenteremo alcune fiabe che, per fascia d’età, megliosi adattano ai differenti bisogni e sentimenti di bambini e ra-gazzi tra i 3 e i 14 anni.

Quali fiabe per la scuola materna? Durante gli annidell’asilo il racconto o la lettura delle fiabe, a differenza di altrilibri per bambini, potrebbe essere fatto senza l’ausilio delle im-magini. Questo per favorire i processi immaginativi del bam-bino e lo sviluppo di un’esperienza il più possibile personale. Leimmagini di illustratori professionisti, per quanto belle, pos-sono a questa età, non raggiungere lo scopo, spaventando o la-sciando indifferenti.

Monica e Rossana Colli

Continuitàdella fiabaDalla scuola maternaalla secondaria di I° grado

n

Le fiabe in relazione alle stagioni

55 aannnnii 55 ee 11//22--66 aannnnii

Autunno: La pappa dolceI sette caprettiTremotinoI sette corviPollicino

La palla di cristalloI due fratelliIl diavolo con i tre capellid’oro

Inverno: La Signora HolleLa casa nel bosco

((vveerrssoo NNaattaallee))La pioggia di stelleLa chiave d’oroGli gnomi

((vveerrssoo CCaarrnneevvaallee))Donnette La bella Caterinella e...L’oca d’oro

I tre omini nel boscoBiancaneve

I musicanti di Brema La pagliuzza, il carbone ed il fagiolo

Primavera: Il principe ranocchioUccel Trovato

((vveerrssoo PPaassqquuaa))RosaspinaCappuccetto RossoRe Bazza di TordoL’asinello

((vveerrssoo PPeenntteeccoossttee))Le tre piume

Biancaneve e Rosarossa

Il gigante egoistaI sei cigni

CenerentolaLa serpe bianca

Estate:RaperonzoloLa regina delle api Jorinda e Joringhello

Hansel e GretelIl tavolino magico

Illustrazione Angela Di Corato

CeP 07-48bis:Layout 1 31/03/2010 14.40 Pagina 24

25 n. 17 - maggio 2010

cultura e professione

specie di zoccolo con un’altissima zeppa di legno.Fu Charles Perrault, nel 1696 a trasformarla nella“scarpetta di vetro”mentre nella versione dei fra-telli Grimm invece, pubblicata nel 1812, la scarpanon è di vetro ma dorata.Alla versione francese si ispirò il cartone di WaltDisney del 1950 e nel 2000 (pubblicazione italiana)il grande Roberto Innocenti (vincitore nel 2008 del-l’Andersen Award per l’illustrazione, il massimo ri-conoscimento per scrittori e/o illustratori a livellointernazionale) che per le Edizioni “C’era unavolta…”prima e per La Margherita Edizioni poi,ha pubblicato un’incantevole Cenerentola ambien-tata nella Londra degli anni ’20. Le tavole di Inno-centi riprendono, nella cura per l’abbigliamento cosìcome per le auto e la carrozza, quell’atmosfera fra-gile e leggera della Belle Epoque che per i 40 anniprecedenti aveva regalato un momento di benes-sere culturale ed economico. Questa versione “frivola” di Cenerentola potrebbeessere accolta con favore dalle ragazzine pre-adole-scenti mentre per i bambini della scuola primariasuggeriamo l’originale libro Le altre Cenerentole, il girodel mondo in 80 scarpe, della casa editrice romana Sin-nos. Questo suggestivo libro scritto da Vinicio On-gini (Esperto del Ministero dell’Istruzione, ideatoredella prima collana di libri bilingue per ragazzi delnostro Paese) e illustrato dalla brava Chiara Carrer cimostra, attraverso una serie di calzature e versionidella fiaba differenti, provenienti da altri paesi delmondo ( Cina e Vietnam, Balcani, Mondo Arabo,ecc.) come la “sorella maggiore” di tutte le Cene-rentole sia in realtà nata in Cina.

Attualità del Pifferaio magico. Per i ra-gazzi della scuola secondaria di I° grado, suggeriamo la letturaad alta voce, da parte dell’insegnante, alla Pennac, dell’attualis-simo libro in prosa e rima “Topo dopo topo” di Bruno Tognolini(Fatatrac, Firenze, 2007).

Tognolini, da abile narratore qual è “ha preso un bel po’ dipezze dalla storia di Hamelin della poetessa Marina Cvetaeva,altre pezze da altre storie, altre ancora le ha inventate e le haraccontate in un altro modo” dando vita ad una storia capacedi far riflettere i nostri pre-adolescenti sulle contraddizioni delnostro tempo, accompagnandoli alla scoperta di parole im-portanti come libertà e responsabilità. La libertà di poter vivere la propria vita in modo autentico, se-guendo la propria voce e le proprie inclinazioni e la responsa-bilità di mantenere la parola data (che, però, il Borgomastrovanifica) o quella, nel caso della maestra Greta, figlia del Bor-gomastro, di controbattere alla scelta del pifferaio salvando isuoi alunni.

Dal bambino al ragazzo, la fiaba per educare leemozioni. In definitiva, quel che ci preme è sottolinearecome la fiaba abbia una valenza non solo letteraria o estetica,ma da supporto ad una equilibrata educazione affettiva. Il let-tore può trarre molto più conforto da una fiaba che non da un atteggia-

Eccola Hamelin, città famosa.Della mirabile terra tedesca, città di gente seria e dignitosa,lavoratrice, prosperosa e onesta;che dà il suo posto ad ogni giusta cosa, e mai dal giusto posto nulla esca! Che nulla cambi e nulla turbi al mondola palude del suo sonno profondo.Eh sì, quella città dormiva! Dormiva nell’anima! Pensate: lanotte in cui passò la famosa cometa di quel lontano 1284,quella città dormì come un sasso.“Cosa sarà mai una cometa!”, dicevano i suoi bravi cittadini,“Non merita due ore di riposo. E poi guardare il cielo fa ve-nire le vertigini, e l’indomani ti resta il capogiro!” (…)

CeP 07-48bis:Layout 1 31/03/2010 14.40 Pagina 25

Il bello fa la differenza. Sfogliando diversi libri per ragazzi –di narrativa, varia o scola-stica- a volte ci capita di osservare illustrazioni “brutte”, stereotipate, dai colori “arrabbiati”. Seè vero che “la voglia di diventare grandi” nei bambini è facilitata e favorita da un’esposizione co-stante a tutto ciò che è “bello e buono”, anche le storie raccontate attraverso immagini “ belle”possono fare la differenza.I responsabili della Margherita Edizioni questa affermazione devono averla fatta propria visto chenei loro cataloghi annoverano autori/illustratori del calibro di Roberto Innocenti.Casa del Tempo di Roberto Innocenti e Roberto Piumini presenta una scena fissa densa e detta-gliata (un paesaggio dell’Appenino Toscano in cui è presente una casa che subisce modifiche ecambiamenti) per segnare lo scorrere di un secolo di storia (dal 1900 al 1999).La storia corale dei personaggi sostituisce quella individuale e diventa una sorta di “storia degli uo-mini” (con feste, nozze, nascite ma anche guerre e lutti). La parte illustrata del libro è prevalenteperché, indipendentemente dal testo scritto, era nei desideri dell’illustratore che “si leggesse co-munque”. Le prime illustrazioni sono nate nel lontano 1982 e solo nel 2009 è stato chiesto a Ro-berto Piumini, di scrivere un testo di mille parole che le accompagnasse. La scelta di Piumini èricaduta sulle parole della poesia perché così “le parole pesano di più”.Leggere con i bambini le immagini del libro vuol dire “educarli al bello” inventando insieme le pa-role per una nuova storia mentre leggere con adolescenti e adulti le parole di Piumini può aprireporte nella memoria e accendere la luce dei ricordi.

Roberto Innocenti e Roberto Piumini, Casa del Tempo, La Margherita Edizioni, 2010 24,00 euro

mento consolatorio basato su un ragionamento e su punti di vista adulti.Un bambino si fida di quanto è detto dalla fiaba, perché la vi-sione del mondo della fiaba concorda con la sua. Quale che sia la

nostra età, sol-tanto una storiache si conformi aiprincipi alla basedei nostri processidi pensiero risultaconvincente pernoi. Il suo pen-siero è animistico.Come tutta lagrande arte, lefiabe divertono e

insieme istruiscono; il loro spirito particolare è che lo fanno intermini che parlano direttamente ai bambini. Le storie “vere”sul mondo “reale” possono fornire qualche interessante espesso utile informazione. Ma il tipo di svolgimento di queste

26 n. 17 - maggio 2010

cultura e professione

storie è estraneo al modo di funzionare della mente del fanciulloprepubere così come gli eventi soprannaturali della fiaba sonoestranei al modo in cui l’intelletto maturo comprende il mondo.Le storie strettamente realistiche vanno contro le esperienze in-teriori del bambino; egli le ascolta e forse ne recepisce qualcosa,ma non può trarne molto in fatto di significato personale tra-scendente il contenuto ovvio.… Esse lo informano senza ar-ricchirlo… mettere al bando le storie realistiche sarebbeirragionevole come prescrivere le fiabe; c’è un posto importantesia per le une che per le altre nella vita del bambino. Ma offrir-gli unicamente storie realistiche è poco proficuo. Quando peròoltre alle storie realistiche gli viene presentato in modo psico-logicamente corretto un ampio repertorio di fiabe, il bambinoriceve informazioni che parlano a entrambi gli aspetti della suapersonalità in boccio: quello razionale e quello emotivo. Peresempio, spesso i bambini si divertono a recitare Cenerentola, masoltanto dopo che la fiaba è entrata a far parte del loro mondo im-maginario, compreso il suo lieto fine che pone termine alla situa-zione di accesa rivalità fraterna. È impossibile per un bambino fantasticare di propria iniziativache sarà salvato, che coloro di cui è convinto che lo disprezzanoe che hanno potere su di lui finiranno per riconoscere la suapersonalità. Il bambino – e in seguito il ragazzo – avverte quale fiabafra le tante si adegui meglio alla sua situazione interiore del momento (cheè incapace di risolvere da solo), e avverte anche dov’è che la storia gli forni-sce dei punti d’appoggio per venire alle prese con un difficile problema (daBruno Bettelheim, 2008).

“Soltanto quando una fiaba vieneascoltata più volte dal bambino, e quando egli ha tutto il tempo e la possibilità di rifletterci sopra,può profittare pienamentedi quanto la storia ha da offrirgli in rapporto alla sua conoscenza di se stesso e alla sua esperienza del mondo”.

Per approfondire

Bruno Bettelheim, Il mondo incantato, Feltrinelli, Milano 2008

Monica ColliPedagogista responsabile del progetto DECIDI

Rossana ColliPedagogista

CeP 07-48bis:Layout 1 31/03/2010 14.40 Pagina 26