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Comune di Faenza Monastero Santa Chiara Faenza Comunità Ebraica di Ferrara e delle Romagne Associazione nazionale Reduci dalla Prigionia, dall’Internamento e dalla Guerra di Liberazione IL GIORNO DELLA MEMORIA 2015 A ricordo della Shoah del popolo ebraico e delle vittime dei campi di sterminio nazisti Faenza Gennaio 2015

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Comune di Faenza

Monastero Santa Chiara Faenza

Comunità Ebraica di Ferrara e delle Romagne

Associazione nazionale Reduci dalla Prigionia, dall’Internamento e dalla Guerra di Liberazione

IL GIORNO DELLA

MEMORIA

2015

A ricordo della Shoah

del popolo ebraico e delle vittime dei campi

di sterminio nazisti

Faenza Gennaio 2015

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IL GIORNO DELLA MEMORIA Ricordare, pensare, immaginare. L'Istituto Comprensivo “Europa” entra nella Storia

di Michele Orlando

I popoli trascinati da imperativi diversi in guerra, torneranno, a ricostituirsi in nazione modificata non tanto nei confini, quanto nello spirito, poiché tali popoli avranno vissuto, in breve tempo, una esperienza secolare. Ciascun uomo che fu soldato ebbe la sua breve, ma forte e profonda meditazione, tanto più forte quanto più prossima al fato misterioso della vita o al pensiero maestoso dell’eternità fu l'ora del raccoglimento [...]

Piero Zama, da L'Azione del 23 luglio 1916

Così il marradese Piero Zama, notevole storico del Risorgimento italiano nonché volontario nella Prima Guer-ra Mondiale e combattente col grado di sottotenente e poi di capitano nel Carso, sull'altopiano di Asiago, sul monte Grappa, scriveva nel vivo del fragore della Grande Guerra, della quale il 2014 è stato l'anno del 1° cen-tenario. La sua scrittura è vibrante, una meditazione sulla Prima Guerra Mondiale che aveva incendiato molti animi di profondo nazionalismo, un attaccamento alla patria sicuramente non comune, che osannava quella guerra "con fervore d'entusiasmo" tale da viverla quale irripetibile occasione di una quarta guerra dell'indipen-denza nazionale. Zama evidentemente non aveva ancora ben chiara la dimensione e la profondità della tragedia umana che si sarebbe consumata di lì a poco, ma sicuramente già si avvertivano in lui i sussulti di un fermento spirituale che avrebbe lasciato spazio a valutazioni emotivamente più lucide, se è vero che nelle stesse pagine traspare che "la nostra vita individuale così impoverita in questa società militare attende di conoscere i suoi più grandi valori, io non so come si svolgerà questa rivoluzione, non so se nel tumulto delle passioni collettive vi sarà calore di sangue, o se si compirà in una tragedia spirituale, nel mondo delle idee. Speriamo in quest’ultimo e più proficuo svolgimento". Zama, dunque, sebbene soldato, sperava intimamente più in una tragedia spiritua-le, che si compisse nel mondo delle idee, una vera rivoluzione figlia più della cultura che delle armi. Così non è stato, perché quel primo grande conflitto radicava in sé i semi di una prossima e ancor più violenta catastrofe anziché di una pace duratura.

IL SECONDO CONFLITTO MONDIALE lascia una eredità pesante di odio e violenza inaudita. La vio-lenza della guerra attraversa sì ogni epoca e umilia ogni civiltà, con una tale persistenza che per secoli la storia degli uomini sembra collimare quasi esclusivamente con la successione dei fatti bellici. Una spirale senza fine, senza uscita, inarrestabile, che impedisce di comprendere quale sia la causa e quale l'effetto. Le cerimonie commemorative a Faenza recenti per il 70mo anniversario della Liberazione della città dall'occu-pazione nazi-fascista, che hanno riportato alla mente i bagliori e i fragori delle bombe alla fine del 1944, lascia-no nelle giovani generazioni un brivido insolito e gelido che attraversa la spina dorsale delle esistenze, della i-dentità cittadina. È una esperienza – quello della guerra – di certo ancora attuale ma anche un percorso, da un altro osservatorio, nella consapevolezza della sua inaccettabilità che non può lasciarci impassibili di fronte agli orrori che trascinano bambini, donne, anziani, i più deboli nella spietata gara per la conquista del potere, che umilia e distrugge una comunità nel suo insieme.

ANCORA OGGI, purtroppo, assistiamo in diverse parti del mondo a scontri armati per ragioni etniche, reli-giose o sociali. L'Unicef diffonde dati inquietanti. Le vittime civili costituivano circa il 50% delle perdite umane complessive nella Prima Guerra Mondiale, il 66% nella Seconda Guerra Mondiale, il 90% nelle guerre odierne. Nel decennio 1985-1995 si calcola che siano stati uccisi in guerra 2 milioni di bambini. Nel medesimo periodo, dai 4 ai 5 milioni sono stati i bambini che hanno subito ferite permanenti e mutilazioni. Un numero imprecisa-bile, nell’ordine delle decine di milioni, sono stati i casi di gravi traumi psicologici. Oltre 20 milioni di bambini sono stati costretti ad abbandonare le loro case a causa della guerra nell’ultimo decennio e a diventare profughi, insieme alle loro famiglie o persino da soli. Nel mondo sono attualmente in corso una cinquantina di conflitti armati: in almeno 30 di essi vengono impiegati minori nelle operazioni militari. Si stima che siano circa 300.000 i bambini-soldato.

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Partendo da questi scenari e meditando su tali presupposti davvero soffocanti, l'Istituto Comprensivo 'Europa' anche quest'anno contribuisce alla programmazione dell'amministrazione comunale con un cartello-ne di iniziative volto non solo all’accrescimento di conoscenze ma anche di consapevolezze della memoria del nostro passato e della nostra identità umana e civile.

Oltre 20 milioni di bambini sono stati costretti ad abbandonare le loro case a causa della guerra nell’ultimo decennio e a diventare profughi, insieme alle loro famiglie o persino da soli. Nel mondo sono attualmente in corso una cinquantina di conflitti armati: in almeno 30 di essi vengono impiegati minori nelle operazioni mili-tari. Si stima che siano circa 300.000 i bambini-soldato. Partendo da questi scenari e meditando su tali presupposti davvero soffocanti, l'Istituto Comprensivo 'Europa' anche quest'anno contribuisce alla programmazione dell'amministrazione comunale con un cartello-ne di iniziative volto non solo all’accrescimento di conoscenze ma anche di consapevolezze della memoria del nostro passato e della nostra identità umana e civile.

IL COMPITO DELLA SCUOLA è fondamentale quando aiuta bambini e adolescenti a riflettere sul valo-re del rispetto dei diritti umani, sui valori contenuti nella Dichiarazione universale dei diritti umani (Parigi, 10 di-cembre 1948) e negli altri strumenti internazionali in materia di diritti. Promuovere la conoscenza dell’adesio-ne, responsabile e attiva, non corrisponde certo ad una fredda e sterile trasmissione di informazioni e cono-scenze, ma attraverso l’approccio intelligente e ben meditato a filmati inediti, fotografie, toccanti pagine di diario, carteggi, testimonianze, è possibile mettere in luce le pesanti responsabilità dei regimi totalitaristi, nazi-fascista e comunista, nei confronti di coloro che hanno subito la più profonda offesa alla vita e all’umanità nei campi di concentramento e di sterminio.

LE SCUOLE PRIMARIE 'DON MILANI' E 'GULLI' hanno dunque articolato con spessore un inte-ressante palinsesto di iniziative, coordinate dalle ins. Natascia Pelizzoni e Daniela Avesani, mirate a sensibiliz-zare i bambini alle tematiche della pace, della solidarietà, dell'intercultura, della bellezza della vita. A partire dalla testimonianza del dott. Cesare Finzi, rivolto principalmente a tutte le classi terze (Gulli) e quinte (Don Milani), saranno al centro delle iniziative in aula racconti e libri illustrati, che vedono protagonisti della guerra i bambini e i ragazzi, con i propri sentimenti, con l'incontenibile voglia di conoscere, la disperata tenacia a vivere e a sopravvivere in un mondo sconvolto e distrutto dagli adulti: i bambini delle classi terze, quarte e quinte raccoglieranno persino testimonianze sulla guerra per ri-elaborare un originale "Libro della memo-ria" (Don Milani e Gulli), mentre una riflessione guidata, avviata dalla visione del cartone animato 'Dragon trainer 1', attraverso un prodotto multimediale, accompagnerà i piccoli a comprendere che 'L'altro è diverso, non è un nemico' (Gulli). Non mancheranno approfondimenti su alcuni versi toccanti di Primo Levi, produ-zioni di grafico-pittoriche, saggi di riscritture e cartelloni, proiezioni di stimolanti lungometraggi quali 'La la-dra di libri', 'Perlasca' e 'Nicholas Winton' per le classi quarte, de 'La vita è bella' e 'Il bambino con il pigiama a righe' nelle quinte (Don Milani).

LA SCUOLA MEDIA 'EUROPA', quindi, ritorna con spessore e coinvolgimento emotivo sulla vicenda biografica di Anna Frank, la tredicenne ebrea di Amsterdam che nel suo Diario ha tratteggiato la segregazione della sua famiglia, tentando di sfuggire alla morte nel campo di Bergen Belsen. Sulla sua vicenda biografica finita tragicamente si è pensato di ripercorrere la 'grande storia', considerando in particolare quelle pagine del Diario che hanno emozionato a tal punto da far vivere il racconto privato di un’esperienza di grande ricchez-za umana quale spontanea fiducia «nell’intima bontà dell’uomo». Sono state scelte così quelle pagine che più hanno emozionato i ragazzi, permettendo loro di filtrarle attra-verso anche l’immaginazione e di presentarle alla cittadinanza nel Comprensivo 'Europa' il 23 gennaio 2015, in un percorso didattico-documentario (che ha come fonte primaria la documentazione reperita a scopo di-dattico dal sito www.annefrank.org/it/) dal titolo 'Una bambina e la guerra. Il Diario di Anna Frank'.

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Sono molto attese dai ragazzi le testimonianze e i dibattiti, come quelli coinvolgenti di Chiara Cenni e Ni-cola Oriani, il documentario su 'I bombardamenti e la liberazione di Faenza', a cura di Enzo Casadio, proiezioni di pellicole drammatiche ma emotivamente intense attese il giorno 27 gennaio ('Train de Vie. Un treno per vivere' in tutte le classi prime, 'Vento di primavera' in tutte le seconde e 'Napola. I ragazzi del Reich' nelle terze), a stimolare nei giovani ragazzi il coraggio di andare avanti, di lottare nonché di capire la catastrofe dell'odio e della guerra nella prospettiva di una pace possibile.

UN'ULTERIORE OCCASIONE DI CRESCITA UMANA E CULTURALE e di avvicinamento dei giovani alla Storia della propria città è quella dell’imponente catalogazione on-line che sarà realizzata entro marzo 2015 da un gruppo di alunni che guido personalmente nell'ambito di un progetto di rete mira-to ad abbattere gli insuccessi scolastici e a ridurre la dispersione scolastica. Si tratta del Progetto nazionale “Pietre della Memoria”, messo a punto dal Comitato regionale umbro dell’-ANMIG (Associazione Nazionale fra Mutilati e Invalidi di Guerra e Fondazione - Comitato Regionale del-l’Emilia Romagna): un meticoloso censimento, una puntuale catalogazione di fotografie e informazioni che permetterà di rendere pubblici i dati e le iscrizioni relativi a monumenti, lapidi, lastre commemorative, steli e cippi che ricordano prima e seconda guerra mondiale e guerra di Liberazione della città di Faenza nel 70mo anniversario. Faenza emerge già oggi nello scacchiere nazionale grazie al contributo che la Scuola Media “Europa” ha dato nella prima edizione dell'a.s. 2013-14, un considerevole apporto al recupero della memoria storica: sono state, infatti, fotografate, censite e catalogate 33 testimonianze di Faenza. La raccolta di testimonianze orali e documentali favorisce così, attraverso la ricerca storica, i contatti inter-generazionali con protagonisti della storia d’Italia anche all’interno delle famiglie. È una gran bella espe-rienza. Le ambizioni già ampiamente soddisfatte, sia in termini di documenti acquisiti e di conoscenze che di consapevolezze, sono volte a sviluppare la cultura della pace e dell’accettazione delle diversità culturali. Hanno un ruolo di primo piano le nuove tecnologie, le più semplici e immediate a disposizione dei giova-ni, cellulari in primis, per mettere a punto così una scrupolosa catalogazione informatica, già compiutamen-te individuabile on-line (www.pietredellamemoria.it).

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Sindaco

Presidente del Consiglio comunale

Vice Sindaco

Assessore alla cultura e istruzione

Assessore alla Pace

invitano le cittadine e i cittadini a partecipare