Molto smog, pochi giardinieri a rischio 26 alberi-monumenti · Repubblica raccontò il paradosso...
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I l rischio è che del teatro greco di Eraclea Minoa non rimanga più traccia e che la
sua candida roccia si sciolga. La millenaria pietra del monumento del IV secolo avanti Cristo continua infatti a sfaldarsi per colpa del vento, dell’acqua, degli sbalzi climatici ma anche per colpa degli esperimenti dell’uomo che invece di proteggerlo, lo hanno danneggiato.
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Quattrocento posti in tutta Italia, di cui 49 in Sicilia, per giudice
onorario di pace e vice procuratore onorario. Scade il 15 marzo il termine per la presentazione delle domande al concorso 2018 indetto dal Csm: può partecipare chi ha una laurea in Giurisprudenza.
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L’ouverture è un ficodindia, simbolo e archetipo di questa terra: figura
talmente emblematica che in passato accadeva che qualche fotoreporter se la portasse appresso, quando occorreva documentare con uno scatto un delitto di mafia. Ma qui l’intrico fittissimo di pale e spine occupa l’intero campo visivo.
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Non solo Amazon: l’e-commerce siciliano continua a crescere.
Secondo il Politecnico di Milano le attività che si occupano di vendita via internet in Sicilia dal 2012 al 2017 sono cresciute dell’89,4 per cento. Ecco le storie dei negozi che cambiano per resistere alla crisi.
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Il racconto
Da Mattarella a Di MaioCastellammare diventala succursale del Palazzo
ERACLEA MINOAIL TEATRO GRECOCHIEDE AIUTOIsabella Di Bartolo
LAURIA, pagina VII
GIUDICI DI PACE400 POSTIA CONCORSOFrancesco Patanè
Sito webpalermo.
repubblica.it
Capo RedattoreEnrico
del Mercato
VicarioFabrizioLentini
Il dossier
Il mare sta meglio16 chilometri in piùper i tuffi d’estateIl giallo Romagnolo
E-COMMERCENEGOZIRADDOPPIATIIsabella Napoli
LAVORI IN CORSOMETAFORADI PALERMOMarcello Benfante
Ma chi si crede di essere il mare che bagna la costa sud di Palermo? Cosa
pretende quell’acqua che almeno da due anni non è più inquinata come un tempo? Per accogliere nuovamente i bagnanti non basta il conforto delle analisi di laboratorio, come ingenuamente si potrebbe immaginare. Serve che il Comune dimostri
alla Regione di avere avviato la bonifica del litorale, ma i due enti non sembra abbiano voglia di dialogare, almeno non su questo argomento. Esattamente un anno fa Repubblica raccontò il paradosso del mare pulito ma vietato. Dodici mesi dopo, non è cambiato niente. Si sperava, dopo tutto questo tempo, che finalmente
arrivasse il via libera, e invece anche la prossima stagione balneare il mare della costa sud resterà off-limits per i bagnanti. Il litorale massacrato dal sacco di Palermo, trasformato in una bomba ecologica dalla mafia della speculazione edilizia oggi ha un nuovo, agguerrito nemico da affrontare: la burocrazia.
Il personaggio
Paracadute per GiambroneDopo la sconfitta elettoraletorna al vertice della Gesappagina VI
I N P R I M O P I A N O
FILIPPONE e LO PORTO, pagina IV
Sigilli al parcheggio di piazza Croci, ora anche Sgarbi vuole ricostruire Villa Deliella
L’immagine
L’editoriale
LA COSTA SUDFRA CEMENTOE BUROCRAZIAMassimo Lorello
1965
I fratelli Calogero e Giuseppe
Bonetti,di Canicattì, sostengono
di essere gli unici titolari di una
favolosa eredità lasciatagli dal re del Madagascar.
Tutto nascecon la partenza
del nonnoche non fece più
ritorno a casae che riuscìa tessere
importanti rapporti
nella grande isola africana.“Nostro padre
nel 1938avrebbe voluto raggiungerlo
ma non ci riuscì. Alla sua morte
abbiamo saputo dell’eredità”.
OCCHIPINTI, pagina XIV
La Gumina, nuova arma di TedinoTRIPI, pagina XV
SPICA, pagina II
Molto smog, pochi giardinieria rischio 26 alberi-monumenti“Veglia” per il ficus malato abbattuto al Foro Italico. Mappa del verde che potremmo perdere
Accaddeoggi
Ci sono gli alberi monumenta-li che si distinguono per la loro storia e il valore paesaggistico e ci sono anche le vecchie albe-rature delle strade principali, piantate in città agli inizi del secolo scorso. Ficus, palme, ci-pressi, pini e platani che richie-dono costante manutenzione e cura. Gli operai del Comune tengono sotto controllo le si-tuazioni più critiche, ma c’è tanto da fare. E a volte, come nel caso del ficus del Foro Itali-co, si arriva alla decisione di sradicare. Ieri sera alcune asso-ciazioni hanno organizzato per protesta una “veglia” attor-no al ceppo mozzato. «Prima di abbattere un albero — dice Gianfranco Zanna, di Legam-biente — bisogna valutare tut-te le strade alternative».BRUNETTO, pagina III
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Lo sportIl cinemaFilm da Oscar, biglietto a 4 euro
MARTEDÌ
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Arriva il concorsoScade giovedì il termine per partecipare al concorso 2018 per giudici di pace e viceprocuratori onorari
Francesco Patanè
Quattrocento posti in tutta Italia, di cui 49 in Sicilia per giudice ono-rario di pace e vice procuratore onorario. Scade il 15 marzo il ter-mine per la presentazione delle domande al concorso 2018 indet-to dal Consiglio Superiore della Magistratura. È il primo bando do-po il varo della riforma Orlando sulla magistratura onoraria entra-ta in vigore la scorsa estate. La nuova normativa modifica il ruo-lo dei giudici onorari che diventa-no “lavoratori” della giustizia part time con un’indennità previ-sta di 16.140 euro lordi all’anno, a cui si aggiunge una parte variabi-le di circa 3-4 mila euro a seconda degli obiettivi raggiunti. La rifor-ma poi prevede una durata massi-ma del conferimento di otto anni sia per i giudici di pace che per i vice procuratori onorari.
Nella nuova legge viene sottoli-neato come “il lavoro della magi-stratura onoraria dovrà svolgersi in modo da assicurare la piena compatibilità con lo svolgimento di altre attività”, con un impegno “non superiore ai due giorni a set-timana”.
I candidati selezionati (600 per 400 posti) inizieranno il tirocinio gratuito di sei mesi per consegui-re la nomina di giudice onorario di pace e vice procuratore onora-rio e saranno inseriti negli uffici del giudice di pace e nelle procu-re della repubblica. Possono par-tecipare al bando per l’ammissio-ne al tirocinio i cittadini italiani laureati in giurisprudenza, con
un’età compresa fra i 27 e i 60 an-ni, che godono dei diritti civili e politici, in possesso di idoneità fi-sica e psichica, non in pensione, senza condanne per delitti non colposi, senza misure di preven-zione e sicurezza personali, che non abbiano svolto per più di 4 an-ni, anche non consecutivi, le fun-zioni giudiziarie onorarie e che non siano stati oggetto di manca-ta conferma nell’incarico di magi-strato onorario o di revoca dell’in-carico.
I titoli preferenziali nella sele-zione sono: aver esercitato in pre-cedenza funzioni giudiziarie, comprese quelle onorarie (eccet-to l’aver svolto per quattro anni la funzione di magistrato onorario), aver praticato la professione di av-vocato o notaio per almeno due anni, aver insegnato per almeno due anni materie giuridiche nelle università o negli istituti superio-ri statali, aver già conseguito il ti-rocinio per magistrato onorario (senza conferimento dell’incari-co), aver esercitato per almeno due anni le funzioni inerenti ai servizi delle cancellerie e segrete-rie giudiziarie, con qualifica non inferiore a quella di direttore am-ministrativo, avere svolto stage negli uffici giudiziari, con esito positivo e aver conseguito un dot-torato di ricerca in discipline giu-ridiche.
In Sicilia i posti disponibili so-no 49 suddivisi nelle quattro di-stretti di corte d’Appello. A Paler-mo sono disponibili 19 posti da vi-ce procuratore onorario (vpo), 17 nell’ufficio del giudice di pace.
Sempre nel distretto palermitano le selezioni riguardano una posi-zione da vpo e una da giudice di pace a Marsala e una da giudice di pace a Corleone.
Nel distretto di Caltanissetta i posti riguardano cinque vpo alla procura nissena, un giudice di pa-ce sempre a Caltanissetta e un al-tro ad Enna.
Nel distretto della corte d’Ap-
pello di Catania sono stati messi a bando solo due posti come giudi-ce di pace al tribunale di Catania, mentre la corte d’Appello di Mes-sina ha bisogno di un vpo nella procura di Messina. Molti altri bandi riguardano invece le altre corti d’Appello d’Italia.
Le domande di partecipazione devono essere presentate, entro giovedì, attraverso l’apposita pro-cedura online nel sito internet del Consiglio superiore della ma-gistratura (alll’indirizzo www.csm.it). Il bando di avviso di selezione è stato pubblicato sul supplemento ordinario numero 1 della Gazzetta ufficiale — quarta serie speciale — numero 13 del 13 febbraio 2018.
Isabella Napoli
Non solo Amazon: anche l’e-com-merce italiano e siciliano continua-no a crescere. Secondo i dati forni-ti a Confesercenti dall’Osservato-rio eCommerce B2c del Politecni-co di Milano le attività che si occu-pano di commercio via internet in Sicilia dal 2012 al 2017 sono cresciu-te dell’89,4 per cento. «L’accelera-zione degli acquisti online degli ita-liani ha attirato molti neo-impren-ditori anche in Sicilia — commenta Vittorio Messina, presidente di Confesercenti Sicilia — soprattutto tra i giovani in cerca di occupazio-ne: in media i merchant hanno 39 anni, quasi 10 in meno della media nel commercio tradizionale, ed il 28 per cento ha meno di 35 anni».
Per Patrizia Di Dio, presidente di Confcommercio Palermo, «la pe-netrazione degli acquisti online in un confronto internazionale vede ancora l’Italia all’ultimo posto con un 6 per cento rispetto al primo della Gran Bretagna al 19 per cen-to. Segno che la cultura d’impresa del negozio al dettaglio tradiziona-le è riuscita a mantenersi sul mer-cato». Ma come affrontano le im-prese siciliane la sfida con il digita-le? Molte imprese storiche hanno investito già da alcuni anni su quel mercato sempre aperto e senza confini che rappresenta il web. Co-me racconta Giuseppe Lanzetta, 37 anni, responsabile marketing e dell’e-commerce di Scalia Group, la storica azienda palermitana spe-cializzata in pelletteria, valigeria, borse, accessori moda e calzature che oggi conta cinque negozi a Pa-lermo e uno a Agrigento: «Dal 2013 vendiamo on line accessori griffati in oltre 70 paesi, come Germania, Inghilterra, Francia, Stati Uniti, Russia, Cina e Giappone. Nell’e-commerce lavoriamo in sei, dal grafico al magazziniere, dall’as-sistenza clienti all’aggiornamento del catalogo. Oggi, il negozio onli-ne è il primo del gruppo per volu-mi di vendita con oltre il 35 per cen-to annuo di crescita. Il sito è in ita-liano, tedesco, inglese, e cinese».
Da poco più di un anno, è sbarca-ta sul web la start up “Read & Play and Design”, frutto di una partner-
ship tra gli imprenditori Zangara, con una tradizione nel settore dei libri e dei giocattoli con i negozi “Leggo e Gioco” a Palermo e Dino Scarpello, imprenditore palermita-no che lavora da anni nel campo della comunicazione e marketing. Sul portale all’indirizzo reade-play.com, ci sono offerte speciali su oltre 2.500 articoli: «Vendiamo soprattutto a italiani da Roma in su — racconta Scarpello — in Lom-bardia, Veneto, Piemonte, e all’e-stero in Inghilterra, Francia, Ger-mania e Spagna. Sul prezzo, sfidia-mo i colossi e riusciamo ad essere competitivi su articoli come i trol-ley per bambino. Garantiamo la consegna entro 48 ore anche nelle zone disagiate». «Internet offre grandi opportunità anche ai giova-ni in cerca di occupazione — dice Giovanni Imburgia, presidente del Gruppo Giovani Confcommercio
Palermo e fondatore di Social Food, start up che consente di ordi-nare on line e ricevere a domicilio dai più noti locali di Palemo, Cata-nia e Bari — io e il mio socio Gugliel-mo Brino siamo partiti nel 2013 con un investimento di 14mila eu-ro e oggi nel capoluogo siciliano impieghiamo solo nel week-end tra i 120 e i 150 drivers che si occu-pano delle consegne a domicilio. A livello nazionale, il settore del “de-livery food” occupa solo il 3 per cento. Quindi, c’è ancora una buo-na fetta di mercato da aggredire».
Già dal 2013 presente sui social, con una pagina Facebook, si prepa-ra ad inaugurare a breve un e-com-merce la Gastronomia Armetta, ne-gozio storico fondato nel 1926 a Pa-lermo in via dei Quartieri 6. «Attra-verso Facebook vendiamo in tutta Italia e all’estero anche in Svizzera e in Finlandia presìdi Slowfood co-me il suino nero dei Nebrodi, mie-le, oli pregiati, conserve e formag-gi — racconta Teresa Armetta, a fianco del marito Angelo alla guida dell’azienda — i social ci hanno fat-to conoscere dalla stampa online internazionale e ci hanno portato clienti da tutto il mondo».
Tullio Filippone
Big data, robot e un sistema in-formatico per l’agricoltura di precisione, in grado di preveni-re malattie, stress idrici, virus e attacchi di parassiti alle pian-te. Insomma la tecnologia 4.0 per controllare l’intera filiera produttiva, pianificando i do-saggi di concimazione e irriga-zione. A Maria Luisa Cinquer-rui, 28enne di Niscemi laurea-ta in ingegneria informatica, sono bastate l’esperienza diret-ta nell’azienda di famiglia, spe-cializzata nella coltivazione di ortaggi, e una tesi di laurea per mettere a frutto l’intuizione di applicare software all’agricol-tura. E due anni fa, in un terri-torio a forte vocazione agrico-
la e noto per la tradizione dei carciofi, ha fondato SmartI-sland, società di agro-analisi, che fornisce servizi informati-ci alle aziende agricole.
«Nell’azienda di famiglia — dice la giovane laureata all’uni-versità di Enna — ho sperimen-tato i problemi che ogni agri-coltore affronta ogni giorno, dall’irrigazione, all’efficienza energetica alla salute delle piante. Problemi che possono essere gestiti raccogliendo del-le informazioni che poi consen-tono di agire per tempo». Il si-stema escogitato da SmartI-sland, con il progetto Smart-Farm, si basa sull’utilizzo di un software che interagisce con un robot e raccoglie dati trami-te una rete di sensori installati direttamente sulle coltivazio-ni e sul terreno. Il risultato è una manna dal cielo per gli agronomi e gli agricoltori, che in questo modo conoscono pa-rametri fondamentali, come l’umidità, le eventuali malattie delle piante, la temperatura del suole e dell’aria, gli elemen-
ti del terreno come azoto, fo-sforo e potassi, dati grazie ai quali poi si può calibrare l’inte-ra filiera produttiva, riducen-do errori e sprechi e ottimiz-zando la manodopera, l’impie-go dei macchinari, l’energia e i concimi.
Non a caso, in Italia, secon-do una ricerca dell’Osservato-rio “Smart AgriFood” della School of Management del Po-litecnico di Milano e del labora-torio Rise dell’Università di Brescia, l’agricoltura 4.0 vale già 100 milioni e nel paese dal 2011 sono state create 61 star-tup nel settore, anche se la dif-fusione di soluzioni tecnologi-che è ancora limitata a meno dell’1 per cento della superfi-cie coltivata. «Noi — dice anco-ra Maria Luisa Cinquerrui — stiamo già utilizzando i nostri prototipi in una cinquantina di aziende tra la Sicilia e l’Ita-lia. Siamo attivi prevalente-mente nel settore vitivinicolo, agrumicolo e olivicolo, anche se ci stiamo aprendo ad azien-de che lavorano con il caffè, il
tabacco e la canapa». Il meccanismo che si cela
dietro queste attività è relativa-mente semplice. Una rete di sensori e alcune speciali teleca-mere di monitoraggio ambien-tale installate nei vigneti e nel terreno raccolgono i dati. Que-sti poi vengono convogliati su un’unica piattaforma per esse-re classificati ed analizzati. E grazie ad algoritmi, Smart Farm li trasforma in statisti-che, consigli e report per gli agricoltori, che possono con-trollarli sul pc o sugli smart-phone.
Per gestire questa rete com-plessa, dietro SmartIsland, c’è però una struttura che si ap-poggia sul lavoro di dieci tecni-ci ed esperti, tra ingegneri, svi-
luppatori e laureati in econo-mia, la gran parte sotto i 35 an-ni e quasi tutti siciliani (si trat-ta di professionisti originari di Niscemi, Barrafranca, Agrigen-to e Palermo, tra cui la cofonda-trice Viviana Stefanini). La struttura, invece, è dislocata tra Niscemi, Palermo e Milano. «Abbiamo deciso di restare in Sicilia perché crediamo nelle potenzialità della nostra terra — dice ancora Maria Luisa Cin-querrui — ma non è stato faci-le, perché nell’Isola non c’è una filiera tecnologica svilup-pata come al Nord Italia». Se la startup, infatti, ha creato i pri-mi prototipi in laboratorio in Sicilia, poi si è dovuta spostare a Milano per continuare lo svi-luppo dei robot in un contesto nel quale è più facile trovare partner strategici.
Così l’azienda ha sede legale a Niscemi e un’altra a Palermo all’interno dell’incubatore di startup Digital Magics di via Mariano Stabile, ma produce i prototipi in Lombardia. «L’In-telligenza Artificiale e l’analisi dei Big Data — conclude Maria Luisa Cinquerrui — possono portare a enormi benefici all’a-gricoltura e alla sostenibilità ambientale, anche perché l’ambiente tutte le informazio-ni che cerchiamo. È solo que-stione di saperle raccogliere, combinarle e sfruttarle al me-glio».
UniversitàLa storia
Nei campi arrivano i robotora l’agricoltura è digitaleUn’azienda di Niscemilancia un softwareper controllare umiditàe concimi necessariper le coltivazioni
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Le selezioni
Giudici onorari e di paceIl Csm pubblica i bandiin tutta Italia 400 postiNell’Isola sono disponibili 49 incarichi. È il primo concorso con le nuove regoleChi vince può guadagnare fino a 20mila euro l’anno. Domande entro giovedì
La mappa delle ricerchenelle corti d’appello dell’Isola
TrovaLavoro è sul webSul sito Internet di Repubblica Palermo, palermo.repubblica.it, il blog aggiornato con le storie e i video di Trovalavoro
Online
Enna, la Kore cerca cinque profL’università Kore di Enna ha pubblicato un bando per cinque professioni di seconda fascia. Il bando riguarda i seguenti ambiti: Ingegneria e architettura (un posto disponibile), Scienze dell’uomo e della società (due posti disponibili) e Studi classici, linguistici e della formazione (due posti disponibili). Le domande per partecipare al bando devono essere presentate entro lunedì prossimo. I dettagli, i requisiti e le modalità di partecipazione alla selezione possono essere consultati sul sito dell’ateneo, all’indirizzo www.unikore.it, nella sezione “Lavorare con la Kore”.
1 A Palermo tante occasioniA Palermo sono disponibili 19 posti da vice
procuratore onorario (vpo) e 17 nell’ufficio del giudice di pace. Selezioni anche per un vpo e un giudice di pace a Marsala e un giudice di pace a Corleone
2 Sette posti a CaltanissettaA Caltanissetta si cercano cinque vpo alla procura
nissena, un giudice di pace sempre a Caltanissetta e un altro ad Enna
3 A Catania due incarichiNel distretto della corte d’Appello di Catania sono
stati messi a bando solo due posti come giudice di pace al tribunale di Catania
4 Messina cerca una togaLa corte d’Appello di Messina ha bisogno di un
solo vice procuratore onorario
I punti
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L’ideatriceMaria Luisa Cinquerrui, 28enne di Niscemi laureata in Ingegneria informatica, è l’ideatrice di Smartisland, la società che utilizza l’intelligenza artificiale per fornire servizi agli agricoltori. La struttura dà lavoro a dieci tecnici ed esperti, tra ingegneri, sviluppatori e laureati in economia, molti under 35 e siciliani
Porte aperte a chiè laureatoin Giurisprudenzae ha un’etàfra 27 e 60 anni
La tendenza
Boom dell’e-commercei negozi online sicilianisono raddoppiati in 5 anniPer resistere alla crisile botteghe storichesbarcano su internetE le imprese si “alleano”per dividere le spese
Il mercato virtualeè in espansioneNel mondo del cibograndi marginidi crescita
XI
Martedì13 marzo
2018
TROVALAVORO