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DOMANI ALLE ORE 10 TUTTI A PIAZZA DEL POPOLO - PARLERÀ' SANTI MMPEGiXi DI PiFFlSMOMJ ALLUMIERE GENZANO NETTUNO ALBANO VELLETRI ROCCA DI PAPA MARINO SEGNI 150 copie 900 > 360 » 900 > 450 > 150 '300 » 150 ORGANO DEL PARTITO COMUNISTA ITALIANO iìll'EGM Di HMFFIJSMOXE Viva gli «Amici» delle due sezioni di Civitavecchia, che s'erano Im- pegnati a diffondere 1500 copie il Maggio e ne hanno invece prenotate 2000 ! ANNO XXXI (Nuora Serie) - N. 120 VENERDÌ* 30 APRILE 1954 Una copia L. 25 • Arretrata L. 30 I SUICIDI di Palazzo Wedekind All'indomani delle elezioni di Castellammare, i dirigenti del Partito repubblicano ri' conobbero che quanto si era M'rificato non costituiva uu e- pisodio isolato e irrilevante, uni rupprescntava un nuovo anel- ili della catena di alleanze < locali > fra la D.C. e i mo- narchici e i fascisti, con le quali oramai si umministrauo buona parte dei comuni e del- le provinco del Mezzogiorno e M go\ emano due regioni: la Mcilia e la Sardegna; e che dunque era \enuta l'ora di smetterla di l.ir « la politica dello struzzo > (La Voce repub- blicana, 31 uiurzo) e di con- dizionare la politica generale di collaborazione con la D.C ÌI una più coerente iniziativa democratica nel Mezzogiorno (idem. 3 aprile). I dirigenti socialdemocrati il, saldamente ancorali alle loro poltrone ministeriali, si espressero in termini oiu pru- denti, ma non mancarono nep- pure o s i di energia: < L'epi- MHHO di Custellammaie è in- quietantc e noi faremo lutto il possibile perchè non si ri- peta > (La Giustizia, 31 marzo). Da quella giornata di pen- timento e di impegui, cletli- i ata a calmare l'indignazione di \asti settori dell'opinione pubblica gravitante intorno al «quadripartito» e che. so- pratutto da Roma in su. male a\evano digerito e l'unione sa- cra» di Castellammare, non è passato un mese. ICd ecco ihe se si dà uno sguardo alla lista dei comuni meridionali e non sono pochi — nei quali si voterà nel prossimo mese di maggio, si \edrà che non ce n'è uno, diciamo uno. di quelli superiori ai 10.000 a- bitanti nei quali la D.C. non si sia apparentatn con il PNM e il MSI (facciamo a caso i nomi di Castrovillari in Cala- bria e di S. Giovanni Rotondo in Puglia) o almeno col solo PNM (come a Manfredonia in l'uglia). - -.*«*•-_. Perfino a Salerno, capoluo- go ili provincia, do\e si voie- ia il 30 maggio a causa dello K-ioglimento dell'nmminist ra- zione monarcliico-fascisia pro- \ocato dalla D.C, quest'ulti- ma sta pubblicamente molti- plicando i suoi estremi slorzi ner stringere il patto con il l'iNM. Superfluo è aggiunge- te che in tutti i comuni e io- niiiiielli inferiori ai 10.000 a- bitanti uuica è la lista sotto la quale DC, PNM. MSI si presentano schierati; più utile -ottolineare come anche nelle • lezioni per il rinnovo di uu segirio del consiglio pro\ in- dille di Cosenza, il secondo collegio cittadino, il P.N-M- ha ritirato il suo candidato di- nanzi al candidato deinocri- «•tiauo stello fh comune accor- do. Infine, non meno chiare sono le notizie clic giungono dalla Sicilia, do\e l'accordo con il P.N.M. e il M.S.I. nelle elezioni regionali della prossi- ma primavera sembra sia pre- ventivamente ricercalo dalia D.C. come base di una uuova e più sfacciata legge eletto- rale-truffa. Rimandiamo ad altra occa- sione quella parte del discor- sa» che riguarderebbe le cor- renti di sinistra della D.C. Ma e lecito chiedersi che co-a < di possibile» ubbia mai fatto lon. Saragat per impedire che l'cpbodio di Castellammare «•i ripetesse, e su scala cosi vasta per giunta; ed è leciio chiedersi anche: se < il po^si; bile» fu tentato e il risultalo e stato questo, che razza mai ùi connubio è quello Scelba-b*- ragat? Eppure, il fallimento del tentativo (ma c'è stato?) dei dirigenti repubblicani e 'ocialdemocratici, d'impedire alla D . C di proseguire sulla strada di Castellammare, rap- presenta soltanto un appetto della situazione che continua a svilupparsi nel Mezzogior- no. L'altro aspetto è dato dal fatto che nella schiacciante maggioranza dei comuni do- ve si voterà i! mese prossimo e nel collesio provinciale di Co-enza i socialdemocratici e i repubblicani hanno di nuovo come già a Castellamma- re rinunziato a presentar* proprie Uste e propri candi- dati. II significato immediato di tale rinunzia, a Castellam- mare, fu elidente: essa rap- presentava il compromesso ipocrita escogitato dai diri- genti repubblicani e socialde- mocratici per conciliare H propria volontà di contribui- re alla vittoria del blocco cle- rico-monarchico-fascista con i malumori e le ribellioni della base, che ci fnrono, e larga- mente. Ma oggi vediamo che quello che poteva apparire un espediente locale, e dell'ultimo istante, tende ad assumere in- vece il carattere di un meto- do, di nna linea sistematica: possiamo allora non valutarne il significato politico, e l'im- portanza? Evidentemente no, ed evidentemente non possia- mo non concludere come l'o- rientamento scelto dai dirigen- ti repubblicani e socialdemo- cratici, oltre a confermare quanto grottesca sia la prete- sa loro di presentare la poli- tica < qunuripartitica » come una politica di difesa delle istituzioni democratiche e re- pubblicane, sia, di fatto, una politica suicida, che li porta ud ammainare, almeno in una metà dell'I (alia, le bandiere dei loro partiti e a rinsangua- re il nascente blocco clerico mouaichico-fascista, in pri- mo luogo a proprio spesai Bella conseguenza daweto. questa, dello pieoccupazioui affiorate in questi ultimi tem- pi, sulla stampa socialdemo- cratica e repubblicana, di non lasciare i comunisti e i socia- listi e soli » a contras-tare la e marca nioniiicliico-luscista » e e soli » a portare avanti, sul- la linea della grande tradizio- ne liberale, la bandiera del rinnovamento democratico del Mezzogiorno! (F.u Voce repuh- blieuna, 3 aprile). Oli, perchè mai non c'è uu Petrticcelli della Gattina per dedicare a Saragat e a La Malfa un no- vissimo pamphlet dal l'itolo: ^ / suicidi di Palazzo II ede- kind »? Naturalmente, non tulli i repubblicani e i socialdemo- cratici del Mezzogiorno abita- no in palazzo Wedekind (sede della direzione del P.S.D.I.) e non tutti dunque son disposti al suicidio. E LUM a S. Gio*.an- ni (Intornio in Puglia nll'ap- parcn tanica to clerico-monar- chico-la«cista si coulrappone un apparentamento comuni- sta-social ista-socialdemocrali- co, e a Cera ce, in Calabria, comunisti, socialisti e repub- blicani sono uniti contro la lista unica di centro-destra Si tratta ancora di episodi iso- lati, e fortemente contrastati dai dirigenti di Palazzo 'A'e- dekind, d'accordo: ma non è forse significativo ohe le iuc- che località del Mezzogiorno dove i repubblicani e i social- democratici avranno, nelle e- lezioni di maggio, una proba- bilità di essere presenti nelle ammini'.trazioni e comunque di svolgere una campagna di propaganda, son quelle dove essi, alla linea suicida dei Sa- ragat e ilei La Malfa, contrap- poiiirono una linea di iniziati- va basata sull'accordo con i partiti popolari:* Se è troppo tardi pei che l'esempio di Gelate e ili San Giovanni Itotoudo sia seguito dappertutto, troppo tardi pe- non è poiché dappertutto i socialdemocratici e i repub- blicani locali intervengano n contrastare, e non a favorire (come è avvenuto a Castellam- mare), la vittoria dei blocchi clerico-monnrco-rascisti, e per- chè dappertutto anche i de- mocratico-cristiani che vnclia- no conservarsi fedeli a un ideale antifascista e progressi- vo si adoperino perchè il suc- cesso non arrida a tali allean- ze e locali ». che di < locale » hanno ormai «oltanto la carat- teristica d'es<er strette in oziti luono. MARIO ALICATA L'URSS SALUTA LA LOTTA DEI POPOLI ASIATICI PER LA INDIPENDENZA NAZIONALE Molotov porla alla coaforoaia di Ginevra 6i Riconoscere lu nuora realtà tlclV Asiu è la condizione per ruggitine]ere lu puee„ I rappresentanti della Repubblica democratica del VIet Nam siederanno al tavolo delle trattative allorché verrà in discussione il problema indocinese DA UNO DEI NOSTRI INVIATI GINEVRA, 29. I delegati alla conferenza di Ginevra, che si è riunita oggi sotto la presidenza del ministro degli esteri delio Tailandia, hanno ascoltato due interventi: quel. lo del ministro degli esteri dell'Australia e qttetio del mi- nistro degli esteri dell'URSS. Il primo, alla fine di un lungo discorso di tono anti- comunista, ha tuttavia am- messo che le elezioni in tutta la Corea sono auspicabili e che le proposte di Nam-ir me- ritano considera rione e ranno affcuiaiuciiip sHidiafc; quanto a Moloton, egli ha pronuncia- io un ampio discorso sugli scopi della conferenza, facen- do un quadro completo del- l'attuale situazione in Asia. Ecco il testo integrale del discorso pronunciato dal mi- nistro degli esteri dell'URSS : « E' sfato deciso die nella presente conferenza di Gine- vra due qtie&fioni devono es- sere esaminate: 1) la siste- mazione pacifica della Que- stione coreana; 2) il ristabi- limento della pace in Indo- cina. Si può dire che la con- ferenza di Ginevra è" consa- crata al problema dell'Asia: la questione coreana, cosi co- me la questione indocinese, sono tra i problemi più at tuali dell'Asia. » In conseguenza, non si può non attirare l'attenzione sul fatto che solo un pìccolo nu- mero di paesi asiatici sono at- tualmente presenti alla con- fcrenza, e non si può manca- re di giudicare come dannoso Oggi Di Vittorio parla alla Radio Oggi alle ore 19,15, dalle stazioni del programma na- zionale della RAI. il com- pagno Giuseppe Di Vittorio rivolgerà ai lavoratori ita- liani il saluto della CGIL per la festa del Primo Alaggio. il fatto che un orando nume- ro di Stati asiatici, come l'In- dia, l'Indonesia, la Birmania, il Pakistan ed altri non par- tecipino a questa conferenza; ciò non può non avere gran valore dal punto di vista del- l'interesse della pace. Al tem- po stesso, non si P"ò del pari sottovalutare il fatto che per la primo volta nel corso degli anni tutte le grandi potenze Francia, Gran Bretagna, Stati Uniti, Repubblica popo- lare cinese e URSS pren- dono parte a Questa confe- renza. Importa quindi sotto- lineare particolarmente il /at- to che la Repubblica popolare cinese prande potenra asiatica potrà racnre un contributo ai lavori della no- stra conferenza, che verto- no sulle questioni attuali su ricordate e sulle questioni dell'Asia. •i La coii/ereiirn, così com'è composta, inizia i suoi lavori affrontando la questione del- la Corea. Abbiamo il com- pito di creare con mezzi pa- cifici una Corca unita e indi- pendente, La soluzione di questa questione ha una im- portanza primordiale per il popolo corcano, e costituireb- be, al tempo stesso, un pas- so importante sulla via della distensione internazionale. « E' evidente e/ie la soluzio- ne della questione coreana è un problema che riguarda in primo luogo i coreani stessi, cioè il popolo coreano. Nessu- na solnrione imposta al popolo coreano da altri paesi potreb- be soddisfare quel popolo, potrebbe costituire una siste- mazione duratura del proble- ma coreano. « NOTI si può non tener con- to della storia della Corea, e in particolare della storia delle lotte del popolo coreano per la sua indipendenra. Si sa che, all'inizio del secolo, l'im- perialismo giapponese, con l'appoggio certi altri Stati, ha fatto anzitutto della Corea un suo protettorato, e, in se- guito, si è impossessato della Corea, diventando padrone assoluto della penisola co- reana. u Questa politica imperiali- sta di n(/|/ressione non poteva mancare di provocare una re- sistenza da parte del popolo coreano. La lotta del popolo corcano per la sua indipen- denra, per la s ua libertà, era dura ed esigeva sacrificio. Essa si è prolungata nel cor- so di parecchi anni. Ma, nei tempi in cut viviamo, una po- litica aggressiva di quel ge- nere non può mancare di scontrarsi nella resistenza de- cisa di quanti hanno a cuore la loro indipendenza e la lo- ro libertà. « E' noto che gli imperiali- sti giapponesi. dopo essersi impadroniti della Corea, fe- cero della penisola coreana la loro piazza d'arni; principale per una aggressione scatena- ta contro la Cina, contro il po- polo cinese. Essi si sforzaro- no di estendere la loro do- minazione su tutta la Cina e tutta l'Asia del sud-est. A tale scopo si allearono con la Anche la direzione democristiana auspico un'azione contro la bomba H .Mercoledì la Camera discuterà la mozione socialista - Un solenne documento volato «lai Parla- mento di S. Alari no - Dichiarazioni dei Vescovi di Guastalla e «li Verona sii partitiiaiii «Iella pace La mozione presentata dal compagno socialista Berlin- guer per la interdizione del- le armi atomiche, e per una iniziativa del governo italiano in proposito, saia discussa alla Camera mercoledì. Il dibattito avrà certo un ampio sviluppo, ed e presumibile che vi interverranno i rappresen- tanti di tutti i gruppi parla- mentari. La Camera si pro- nuncerà sulla mozione con un voto per appello nominale: un voto che è grandemente atteso e vivamente sollecitato in tutto il Paese. Di questa at- tesa e di queste sollecitazioni fa fede il movimento che, contro le armi termonucleari e per un accoido internazio- nale, continua a svilupparsi incessantemente con l'unani- me adesione dei Consigli co- munali e provinciali, con le prese di posizione unitarie delle organizzazioni di pur diversa ed opposta ispirazio- ne politica, con il concorso di personalità politiche e re- ligiose di primo piano, con le iniziative popolari e dei parti- giani della pace. In questo generale movi- mento, si è inserita ieri una significativa risoluzione della Direzione centrale della De- mocrazia Cristiana, riunitasi sotto la presidenza di De Ga- speri. Eccola: « La Direzione centrale della D. C , avendo pi esente l'alto insegnamento contenuto nel messaggio pasquale del Sommo Pontefice relativo aì- la utilizzazione dei nuovi strumenti dt gueria chimica. biologica e atomica; consape- vole nel suo senso di lespon- sabilità morale e politica dei pericoli gravissimi che nel- l'attuale stato di progresso della scienza e della tecnica minacciano la vita e la civiltà dei popoli; esprima il voto che un accordo generale fra gli Stati, sulla base di un con- trollo generale ed egualmen- te valido per tutte le parti. conduca alla interdizione di questi nuovi strumenti di guerra: ritiene che a tale fine tanto più efficacemente posa- no indirizzarsi le azioni dei governi e dei popoli in ctuan- to: a) si affermi in modo sempre più concreto e genera- le il principio della rinuncia alla violenza come strumento di politica internazionale; b) si icalizzi una effettiva e ge- nerale riduzione degli arma- menti tradizionali sotto con- trollo internazionale; c> si piomuova. avuto anche ri- guardo alla recente proposta del Presidente Eisenhower. una cooperazione internazio- nale per l'utilizzazione della energia atomica ai tini del maggioie sviluppo economico e del progresso civile della umanità ». E' un documento, come si vede, dove la richiesta di una interdizione delle armi di sterminio è esplicita e si ac- compagna, quel che più con- ta. alla sollecitazione di una izione di governo volta a ta- le scopo, oltreché al voto di una generale e controllata riduzione degli armamenti, di una rinuncia all'uso della forza nelle relazioni interna- zionali. di accordi per l'uti- lizzazione pacifica della ener- gia atomica. Da parte demo- ciistiana — e facile rilevarlo è la prima volta che le indicazioni contenute nel messaggio pontificio vengono La Camera discuterà presto l'ab roga&zioiie «Iella legge trulla Alla metà di maggio l'elezione dei cinque giudici della Corte costituzionale Alla Camera il ministro CASSIANI ha concilio ieri il dibattito >ul bilancio delle Poste e Telecomunicazioni. Due questioni avevano domi- nato la discussione in auia: il rinnovo delle concessioni alle società telefoniche e lo orientamento politico e cultu- rale dei programmi radiofo- nici. Per il problema delle con- cessioni telefoniche, il mini- stro si è limitato a dichiarare di essere - personalmente di avviso che il servizio telefo- nico debba gradatamente es- sere gestito dallo Stato e che. in ogni caso, le linee inter- provinciali da città a città, debbono senz'altro essere tut- te in mano allo Stato >•. Per Domani M Alaggio HUU' In ita un articolo di Di Vittorio quanto riguarda la RAI, Cas- siani ha fatto sommaria giu- stizia delle documentate ac- cuse mosse dai banchi della Opposizione, dicendo ^he i servizi radiofonici si svolgono in modo corrispondente aiio interesse pubblico. Il governo, d'altra parte, non avrebbe nessuna possibilità di control- lare le radiotrasmissioni! Il ministro ha quindi an- nunciato che saranno miglio- rati i servizi telefonici: con l'istituzione del sistema « ce- lere >• sarà possibile chiamare automaticamente da Roma gli abbonati dei principali capo- luoghi di provincia; questi a loro volta potranno chiamare direttamente qualsiasi abbo- nato della capitale. Altre cen- trali automatiche saranno in- stallate anche a Milano e a Genova. Il telefono sarà inol- tre diffuso nei piccoli centri e negli scali ferroviari lonta- ni dai comuni. Finito il discorso del mini- stro la assemblea ha approva- to con 289 voti favorevoli e 202 contrari il bilancio delle Poste. Alla fine della sedata su richiesta dei deputati socia- listi Malagugìni e Luzzatto il presidente Gronchi ha dato due importanti annunci. Egli ha detto innanzi tutto ebe nella settimana che va dal 9 al 16 maggio, per decisione comune dei presidenti delk due Camere, il Parlamento si riunirà in assemblea unica per eleggere i giudici della Corte costituzionale e del- l'Alta corte siciliana. Inoltre Gronchi ha dichiarato che se entro oggi la Commissione degli interni non avrà esau- rito l'esame della proposta Nenni per l'abrogazione del- la legge truffa, egli porrà ta- le proposta all'o.d.3. di una delle prossime sedute della assemblea- Queste decisioni sono sta- te comunicate dopo che i due deputati socialisti ave- vano fatto notare: 1) che da oltre un mese è scaduto il termine entro il quale la Commissione interni avrebbe dovuto concludere l'esame della proposta Nenni; 2) che sono passati circa sei mesi dal giorno in cui fu sospesa la votazione per l'elezione dei cinque giudici per la Corte costituzionale. Contratti ang'ociftesi per 4 milioni di sterline BERLINO. 29. — Viene annunciato questa sera che alcuni uomini d'affari britan- nici hanno concluso a Berli- no Est dopo cinque (tomi di negoziati, contratti commer- ciali per un valore comples- sivo di quattro milioni di sterline con l'ente per il com- mercio estero della Cina po- polare. Un portavoce del cruppo britannico ha affermato che i cinesi hanno ordinato forti commesse di estratti per con- cia e di prodotti meccanici. Domani tutti i treni ritarderanno 10 minuti In segno di protesta contro le arbitrarie misure, contro le sedi sindacali e contro il normale sfoltimento dell'attività dei sindacalisti, domani 1. marcio i ferrovieri ritarderà*»» di Il mranti l'orarlo di partenza di tatti 1 treni. Invece otti t lavoratori degli impianti fissi delie Ferrovie dello Sta*» loffi* cine, depositi, squadre-rial»*, tee) si asterranno dal la' 10 minuti la ogni turar. non solo accettate ma tradotte in un documento politico, ad opportuna rettifica degli at- teggiamenti Oziosi assunti dal «Popolo», delle pur ìe- centissime dichiarazioni rese dall'on. Manzini, delle diva- gazioni di Saragdt sul «ter- rorismo ideologico ». delle ir- responsabili « minimizzazio- ni » della stampa governati- va, del comportamento tenu- to dalla maggioranza demo- ci istiana alla Camera quando per la prima volta andò in discussione l-i mozione socia- lista contro la bomba H. Ora il problema è di vedere quale azione concreta la D. C. e il governo democristia- no intendano promuovere nel senso indicato; come intendo- no far pesare in termini po- litici, sul piano internazio- nale, il loro dissenso dalle posizioni di quei diriccnti a- mericani che sono ufficial- mente favorevoli alla •< poli- tica di forza ». all'uso pe.r primi delle armi termonu- cleari. e per esempio al- la rappresaglia atomica in Indocina: quale contribu- to intendano da-.p, con la loro politica estera. non alla definitiva rottura in due blocchi contrapposti dell'Eu- ropa e del mondo, ma alla ì i- cerca di auelle intese inter- nazionali e di quella disten- sione che il documento demo- cristiano auspica. Sempre nell.i giprnal.i d ieri, un solenne documenta e stato approvato aila un.m.- mità dal Parlamento dei»? Repubblica di S. Mar.no Eccone il testo- * Il Consiglio Gr.mde e Ge- nerale della Repubblica d: S. Marino, ispirato a: pr.nc;- pi da cui sor*e Ifi <"co".: or sono e cui tende tutto: a la nostra comunità: fedele alle tradizioni in v.rtu delle qua- li essa visse e progredì .m- mune da ans.e d: conqu:.-M e aliena dal rie«»r.-o a mezzi di violenza e d: guerra; sen- sibile al profondo sgomento che ha scossi» !'<in:mo dol popolo aìl'annunc.o dei nuo- vi catastrofici ritrovati ter- monucleari che. se usati co- me aggressivi bellici, semi- neranno la d:-'truziOne e la strage nel iar?g.o di vaste regioni; unisce :1 suo voto unanime e solenne a quello di tutti i generosi che invo- cano. Tinterd.zione e :1 ripu- dio di tah armi sancito da un alto impegno internazio- nale: ammonendo che anche le cause più legittime servi- te da strumenti di sterminio che violano la vita e il di- ritto delle genti verrebbero a creare un abisso incolma- Misteriosa malattia ntlte isole del Pacifico TOKIO. 29. - Il piotcs- sor Nlshiwaki, dell l'nivcr- sttà di Osaka, ha affermato ieri di fronte ad uiu com- missione parlatnenUrc Hie gli abitanti di alcuni- Uole del Pacifico stanno moren- do di una malattia miste- riosa. dovuta, a suo giudi- zio. alla radioattività del- la atmosfera causata dalle recenti esplosioni nucleari americane. Gli abitanti di quelle iso- le del Fa e ili co meridionale invocano le loro divinità contro una « misteriosa ca- lamità ». a quanto hanno riferito al professore alcu- ni marinai giapponesi. GINEVRA Molotov entra nel palazzo dell» conferenza (Telefoto) Germania hitleriana, conclu- sero il sedicente « pn/fo rmti- comititerti » .sotto il pretesto della "lotta al comunismo», e prepararono, insieme con lo imperialismo tedesco, piani di dominio mondiale. « Tutti ricordano a c/:r cosa ciò ha condotto. I militaristi giapponesi hanno subito nel l'autunno del 1945 una disfat- ta e sono stati ricacciati sul loro territorio. La Corea ha ottenuto così la possibilità di liberarsi dalla dominasiotie del militarismo giapponese e di iniriarc una «ita nuova, libera e indipendente. « Dato die. per motivi di carattere militare, la Corca è stata divisa, immediatamente do/io la sua liberazione dagli occupanti giapponesi, in due parti, quella del Nord e quella del Sud, il popolo corcano si è trovato di fronte al proble- ma di ristabilire la sua unita nazionale, e di costituire uno SI E' APERTO IL CONVEGNO DI NAPOLI Campili* e Martinelli per gli scambi con l'Asia Perchè il governo non riconosce il governo cinese ? DALLA REDAZIONE NAPOLETANA bile tra nazioni e popoli, i cui contrasti sono transitori nel corso della storia e che prima o dopo, per legge uni- versale del progresso, son destinate a intendersi e ad affratellarsi nella pace e nel- la libertà del consorzio ci- vile >. Votazioni unanimi di o.d.g che sollecitano una azione comune contro le armi ter- I CCentlaaa la 2. »•*. z. col.) NAPOLI. 29. — Si è aperto a Napoli il convegno su « Il mercato asiatico e-le possibi- bilita di espansione dell'eco- nomia italiana », alla pre- senza dei ministri Campilli e Martinelli, e di esponenti del mondo industriale, finanzia- rio. bancario, commerciale. Nei loro discorsi. ì due mi- nistri hanno fatto delle af- fermazioni interessanti. « Il movimento d'indipen- denza che scuote i paesi del- l'Asia — ha detto tra Paìtro Campilli dovrà trovare nel miglioramento della vita eco- nomica di quelle popolazio- ni e nella elevazione del lo- ro tenore di vita la base per consolidarsi in un ordine di libera e civile democrazia. La diminuzione degli aiuti ame- ricani all'Europa e i timori di una possibile depressione fa- voriscono oggi la spinta dei produttori e degli operatori verso i paesi asiatici, per la suggestione che esercita un mercato di un miliardo e tre- cento milioni di uomini. Co- me e in quale particolare di- rezione l'Italia deve muover- si per inserirsi in questo mo- vimento? I paesi del conti- nente asiatico sono in fase di evoluzione e trasformazio- ne delle loro strutture eco- nomiche e sociali e. d'altra parte, lo spostamento della domanda da beni di consu- mo a beni strumentali dice chiaramente che i mercati dell'oriente non possono più e ".'•ere considerati come sem- plici mercati coloniali dai quali importare materie pri- me per esportare esclusiva- mente manufatti ». CampiUi ha concluso auspicando * la rimozione delle difficoltà che ancora oggi ostacolano gli, scambi con i paesi asiatici »i. ! 'cr\ onta in Irdoc.na Stato coreano, democratico, unito e indipendente. •• Ciò non è stato possibile fare durante dopo la fine dctla prima guerra mon- diale. La Repubblica demo- cratica popolare di Corea si costituisce nel corso di questi anni, e porta a compimenta una serie di riforme democra- tiche d; importanza fonda- mentale, tra cui la distribu- zione delle terre dei proprie- tari fondiari e degli' antichi aqenti dell'imperialismo giap- ponese ai contadini. « Questa attività creatrice, svolta nell'interesse del popolo coreano, è stata interrotta da una guerra imposta daTresrer- no e dall'inferuenfo militare degli Stati Uniti d'America, che è durato tre anni, ed e stato effettuato eotto la co- pertura della bandiera delle Nazioni Unite. Dopo l'armi- stizio concluso in Corea nel- l'estate del 1953. la questione del ristabilimento dell'unità della Corea e della costitu- zione di uno Stato coreano unito su basi democratiche, à posta di nuovo. « Obiettivo particolarmente importante di questa confe- renza di Ginevra è quello di aiutare il popolo coreano a ALBERTO JACOVlELLO (Continui In «. pae. 5. col.) Dichiarazioni di Eisenhower WASHINGTON. 29. Pren- dendo la parola oggi neila sca conferenza stamp* del giovedì, il presidente E-ser-nower ha fat'o a-chlarazK-r.t u coi tono e la CIK .seùvinza -i d-^osvano .vrii'hil.Tieri'e dille consuere cltranz:.n.chc apologe dell'ia- Anche il ministro del Com- mercio estero Martinelli ha accennato alle « aintC'>I:a » che il suo dicastero incontre- rebbe nello sviluppo dei rap- porti commerciali coi paesi asiatici. .< difficolta derivan- ti soprattutto da ricorrenti avvenimenti di ordine coli- tico >». Neppure Martinelli ha detto qudli sarebbero -»v\ eminenti ricorrenti; ma, comunque, si e detto convin- to a che l'economia italiana ha concrete possibilità di espansione sul mercato asia- tico r>. Per quanto riguarda in particolare la Cina. l'on. Martinelli ha detto che, pur essendo legati a al sistema di sicurezza occidentale », « non abbiamo pregiudiziali di al- cun genere verso la Cina », e si è augurato « che lo svi- luppo della situazione poli- tica internazionale faciliti un maggiore inserimento di que- sto paese nei traffici interna- zionali ». La sola cosa da chiedere è perchè mai, allo- ra. il governo italiano non co- mincia col riconoscere il go- verno della Cina popolare. Il prof. Bresciani-Turroni ha svolto la relazione sulla quale si è sviluppata la di- scussione dei Convegno. E.=enhower ha auspicato U raggiungimento, nel corso del- !:: conferenza d: Ginevra, di « un modus tri rendi tra il mon- co !:bero e il mondo comuni- sta ::i Asia >. Dovrebbe trattar- si di « un mezzo termine tra ciò che è inaccettabile e ciò che è irraggiungibile, intenden- dosi come inaccettabile la di- struzione delle attuali difese questi arit:comuniste in Indocina >. II presidente è stato ripetu- tamente interrogato dai gior- nalisti in merito a! ventilato intervento americano in Indo- cina. Dopo aver tentato di elu- dere la domanda, invocando co- me scusante il fatto che la conferenza di Ginevra è in corso, egli ha precisato cfce qualsiasi intervento dovrebbe avvenire con l'autoriizazione del Congresso. Il quale, invece, non ha finora autorizzato il go- verno ad andare oltre #11 «aiu- ti* ai colonialisti francesi La cautela del presidente ri- specchia la coscienza dell'iso- lamento in cui la politica di oltranzismo ha portato «li Sta- ti Uniti. La Camera dei Rappresen- tanti ha tuttavia respinto ogji. con 214 voti contro 27, « emendamento inteso a vietare l'impiego dei crediti militari per l'invio di truppe in Indo- cina senza l'approvazione par- lamentare. s-f

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DOMANI ALLE ORE 10 TUTTI A PIAZZA DEL POPOLO - PARLERÀ' SANTI MMPEGiXi DI PiFFlSMOMJ

ALLUMIERE GENZANO NETTUNO ALBANO VELLETRI ROCCA D I PAPA MARINO SEGNI

150 copie 900 > 360 » 900 > 450 > 150

'300 » 150

ORGANO DEL PARTITO COMUNISTA ITALIANO

iìll'EGM Di HMFFIJSMOXE

Viva gli «Amici» delle due sezioni di Civitavecchia, che s'erano Im­pegnati a diffondere 1500 copie il 1° Maggio e ne hanno invece

prenotate 2000 !

ANNO XXXI (Nuora Serie) - N. 120 VENERDÌ* 30 APRILE 1954 Una copia L. 25 • Arretrata L. 30

I SUICIDI di Palazzo Wedekind

All'indomani delle elezioni di Castellammare, i dirigenti del Partito repubblicano ri' conobbero che quanto si era M'rificato non costituiva uu e-pisodio isolato e irrilevante, uni rupprescntava un nuovo anel­ili della catena di alleanze < locali > fra la D.C. e i mo­narchici e i fascisti, con le quali oramai si umministrauo buona parte dei comuni e del­le provinco del Mezzogiorno e M go\ emano due regioni: la Mcilia e la Sardegna; e che dunque era \enuta l'ora di smetterla di l.ir « la politica dello struzzo > (La Voce repub­blicana, 31 uiurzo) e di con­dizionare la politica generale di collaborazione con la D.C ÌI una più coerente iniziativa democratica nel Mezzogiorno (idem. 3 aprile).

I dirigenti socialdemocrati i l , saldamente ancorali alle loro poltrone ministeriali, si espressero in termini oiu pru­denti, ma non mancarono nep­pure o s i di energia: < L'epi-MHHO di Custellammaie è in-quietantc e noi faremo lutto il possibile perchè non si ri­peta > (La Giustizia, 31 marzo).

Da quella giornata di pen­timento e di impegui, cletli-i ata a calmare l'indignazione di \asti settori dell'opinione pubblica gravitante intorno al «quadripartito» e che. so­pratutto da Roma in su. male a\evano digerito e l'unione sa­cra» di Castellammare, non è passato un mese. ICd ecco ihe se si dà uno sguardo alla lista dei comuni meridionali — e non sono pochi — nei quali si voterà nel prossimo mese di maggio, si \edrà che non ce n'è uno, diciamo uno. di quelli superiori ai 10.000 a-bitanti nei quali la D.C. non si sia apparentatn con il PNM e il MSI (facciamo a caso i nomi di Castrovillari in Cala­bria e di S. Giovanni Rotondo in Puglia) o almeno col solo PNM (come a Manfredonia in l'uglia). - - . * « * • - _ .

Perfino a Salerno, capoluo­go ili provincia, d o \ e si voie-ia il 30 maggio a causa dello K-ioglimento dell'nmminist ra­zione monarcliico-fascisia pro-\ocato dalla D . C , quest'ulti­ma sta pubblicamente molti­plicando i suoi estremi slorzi ner stringere il patto con il l'iNM. Superfluo è aggiunge­te che in tutti i comuni e i o -niiiiielli inferiori ai 10.000 a-bitanti uuica è la lista sotto la quale D C , PNM. MSI si presentano schierati; più utile -ottolineare come anche nelle • lezioni per il rinnovo di uu segirio del consiglio pro\ in­dille di Cosenza, il secondo collegio cittadino, il P.N-M- ha ritirato il suo candidato di­nanzi al candidato deinocri-«•tiauo stello fh comune accor­do. Infine, non meno chiare sono le notizie clic giungono dalla Sicilia, d o \ e l'accordo con il P.N.M. e il M.S.I. nelle elezioni regionali della prossi­ma primavera sembra sia pre­ventivamente ricercalo dalia D.C. come base di una uuova e più sfacciata legge eletto-rale-truffa.

Rimandiamo ad altra occa­sione quella parte del discor­sa» che riguarderebbe le cor­renti di sinistra della D.C. Ma e lecito chiedersi che co-a < di possibile» ubbia mai fatto l o n . Saragat per impedire che l'cpbodio di Castellammare «•i ripetesse, e su scala cosi vasta per giunta; ed è leciio chiedersi anche: se < il po^si; bile» fu tentato e il risultalo e stato questo, che razza mai ùi connubio è quello Scelba-b*-ragat? Eppure, il fallimento del tentativo (ma c'è stato?) dei dirigenti repubblicani e 'ocialdemocratici, d'impedire alla D . C di proseguire sulla strada di Castellammare, rap­presenta soltanto un appetto della situazione che continua a svilupparsi nel Mezzogior­no. L'altro aspetto è dato dal fatto che nella schiacciante maggioranza dei comuni do­ve si voterà i! mese prossimo e nel collesio provinciale di Co-enza i socialdemocratici e i repubblicani hanno di nuovo — come già a Castellamma­re — rinunziato a presentar* proprie Uste e propri candi­dati.

II significato immediato di tale rinunzia, a Castellam­mare, fu el idente: essa rap­presentava il compromesso ipocrita escogitato dai diri­genti repubblicani e socialde­mocratici per conciliare H propria volontà di contribui­re alla vittoria del blocco cle-rico-monarchico-fascista con i malumori e le ribellioni della base, che ci fnrono, e larga­mente. Ma oggi vediamo che quello che poteva apparire un espediente locale, e dell'ultimo istante, tende ad assumere in­vece il carattere di un meto­do, di nna linea sistematica: possiamo allora non valutarne il significato politico, e l'im­portanza? Evidentemente no,

ed evidentemente non possia­mo non concludere come l'o­rientamento scelto dai dirigen­ti repubblicani e socialdemo­cratici, oltre a confermare quanto grottesca sia la prete­sa loro di presentare la poli­tica < qunuripartitica » come una politica di difesa delle istituzioni democratiche e re­pubblicane, sia, di fatto, una politica suicida, che li porta ud ammainare, almeno in una metà dell'I (alia, le bandiere dei loro partiti e a rinsangua­re il nascente blocco clerico mouaichico-fascista, in pri­mo luogo a proprio spesai Bella conseguenza d a w e t o . questa, dello pieoccupazioui affiorate in questi ultimi tem­pi, sulla stampa socialdemo­cratica e repubblicana, di non lasciare i comunisti e i socia­listi e soli » a contras-tare la e marca nioniiicliico-luscista » e e soli » a portare avanti, sul­la linea della grande tradizio­ne liberale, la bandiera del rinnovamento democratico del Mezzogiorno! (F.u Voce repuh-blieuna, 3 aprile). Oli, perchè mai non c'è uu Petrticcelli della Gattina per dedicare a Saragat e a La Malfa un no­vissimo pamphlet dal l'itolo: ^ / suicidi di Palazzo II ede-kind »?

Naturalmente, non tulli i repubblicani e i socialdemo­cratici del Mezzogiorno abita­no in palazzo Wedekind (sede della direzione del P.S.D.I.) e non tutti dunque son disposti al suicidio. E LUM a S. Gio*.an­ni (Intornio in Puglia nll'ap-parcn tanica to clerico-monar-chico-la«cista si coulrappone un apparentamento comuni­sta-social ista-socialdemocrali-

co, e a Cera ce, in Calabria, comunisti, socialisti e repub­blicani sono uniti contro la lista unica di centro-destra Si tratta ancora di episodi iso­lati, e fortemente contrastati dai dirigenti di Palazzo 'A'e-dekind, d'accordo: ma non è forse significativo ohe le iuc­che località del Mezzogiorno dove i repubblicani e i social­democratici avranno, nelle e-lezioni di maggio, una proba­bilità di essere presenti nelle ammini'.trazioni e comunque di svolgere una campagna di propaganda, son quelle dove essi, alla linea suicida dei Sa­ragat e ilei La Malfa, contrap-poiiirono una linea di iniziati­va basata sull'accordo con i partiti popolari:*

Se è troppo tardi pei che l'esempio di Gelate e ili San Giovanni Itotoudo sia seguito dappertutto, troppo tardi pe-rò non è poiché dappertutto i socialdemocratici e i repub­blicani locali intervengano n contrastare, e non a favorire (come è avvenuto a Castellam­mare), la vittoria dei blocchi clerico-monnrco-rascisti, e per­chè dappertutto anche i de­mocratico-cristiani che vnclia-no conservarsi fedeli a un ideale antifascista e progressi­vo si adoperino perchè il suc­cesso non arrida a tali allean­ze e locali ». che di < locale » hanno ormai «oltanto la carat­teristica d'es<er strette in oziti luono.

MARIO ALICATA

L'URSS SALUTA LA LOTTA DEI POPOLI ASIATICI PER LA INDIPENDENZA NAZIONALE

Molotov porla alla coaforoaia di Ginevra 6i Riconoscere lu nuora realtà tlclV Asiu è la condizione per ruggitine]ere lu puee„

I rappresentanti della Repubblica democratica del VIet Nam siederanno al tavolo delle trattative allorché verrà in discussione il problema indocinese DA UNO DEI NOSTRI INVIATI

GINEVRA, 29. — I delegati alla conferenza di Ginevra, che si è riunita oggi sotto la presidenza del ministro degli esteri delio Tailandia, hanno ascoltato due interventi: quel. lo del ministro degli esteri dell'Australia e qttetio del mi­nistro degli esteri dell'URSS.

Il primo, alla fine di un lungo discorso di tono anti­comunista, ha tuttavia am­messo che le elezioni in tutta la Corea sono auspicabili e che le proposte di Nam-ir me­ritano considera rione e ranno affcuiaiuciiip sHidiafc; quanto a Moloton, egli ha pronuncia-io un ampio discorso sugli scopi della conferenza, facen­do un quadro completo del­l'attuale situazione in Asia.

Ecco il testo integrale del discorso pronunciato dal mi­nistro degli esteri dell'URSS :

« E' sfato deciso d ie nella presente conferenza di Gine­vra due qtie&fioni devono es­sere esaminate: 1) la siste­

mazione pacifica della Que­stione coreana; 2) il ristabi­limento della pace in Indo­cina. Si può dire che la con­ferenza di Ginevra è" consa­crata al problema dell'Asia: la questione coreana, cosi co ­me la questione indocinese, sono tra i problemi più at tuali dell'Asia.

» In conseguenza, non si può non attirare l'attenzione sul fatto che solo un pìccolo nu­mero di paesi asiatici sono at­tualmente presenti alla con-fcrenza, e non si può manca­re di giudicare come dannoso

Oggi Di Vittorio parla alla Radio Oggi alle ore 19,15, dalle

stazioni del programma na­zionale della RAI. il com­pagno Giuseppe Di Vittorio rivolgerà ai lavoratori ita­liani il saluto della CGIL per la festa del Primo Alaggio.

il fatto che un orando nume­ro di Stati asiatici, come l'In­dia, l'Indonesia, la Birmania, il Pakistan ed altri non par­tecipino a questa conferenza; ciò non può non avere gran valore dal punto di vista del­l'interesse della pace. Al tem­po stesso, non si P"ò del pari sottovalutare il fatto che per la primo volta nel corso degli anni tutte le grandi potenze — Francia, Gran Bretagna, Stati Uniti, Repubblica popo­lare cinese e URSS — pren­dono parte a Questa confe­renza. Importa quindi sotto­lineare particolarmente il / a t ­to che la Repubblica popolare cinese — prande potenra asiatica — potrà racnre un contributo ai lavori della no­stra conferenza, che verto­no sulle questioni attuali su ricordate e sulle questioni dell'Asia.

•i La coii/ereiirn, così com'è composta, inizia i suoi lavori affrontando la questione del­la Corea. Abbiamo il com­pito di creare con mezzi pa­

cifici una Corca unita e indi­pendente, La soluzione di questa questione ha una im­portanza primordiale per il popolo corcano, e costituireb­be, al tempo stesso, un pas­so importante sulla via della distensione internazionale.

« E' evidente e/ie la soluzio­ne della questione coreana è un problema che riguarda in primo luogo i coreani stessi, cioè il popolo coreano. Nessu­na solnrione imposta al popolo coreano da altri paesi potreb­be soddisfare quel popolo, né potrebbe costituire una siste­mazione duratura del proble­ma coreano.

« NOTI si può non tener con­to della storia della Corea, e in particolare della storia delle lotte del popolo coreano per la sua indipendenra. Si sa che, all'inizio del secolo, l'im­perialismo giapponese, con l'appoggio dì certi altri Stati, ha fatto anzitutto della Corea un suo protettorato, e, in se­guito, si è impossessato della Corea, diventando padrone

assoluto della penisola co­reana.

u Questa politica imperiali­sta di n(/|/ressione non poteva mancare di provocare una re­sistenza da parte del popolo coreano. La lotta del popolo corcano per la sua indipen-denra, per la sua libertà, era dura ed esigeva sacrificio. Essa si è prolungata nel cor­so di parecchi anni. Ma, nei tempi in cut viviamo, una po­litica aggressiva di quel ge­nere non può mancare di scontrarsi nella resistenza de­cisa di quanti hanno a cuore la loro indipendenza e la lo­ro libertà.

« E' noto che gli imperiali­sti giapponesi. dopo essersi impadroniti della Corea, fe­cero della penisola coreana la loro piazza d'arni; principale per una aggressione scatena­ta contro la Cina, contro il po­polo cinese. Essi si sforzaro­no di estendere la loro do­minazione su tutta la Cina e tutta l'Asia del sud-est. A tale scopo si allearono con la

Anche la direzione democristiana auspico un'azione contro la bomba H

.Mercoledì la Camera discuterà la mozione socialista - Un solenne documento volato «lai Parla­mento di S. Alari no - Dichiarazioni dei Vescovi di Guastalla e «li Verona sii partitiiaiii «Iella pace

La mozione presentata dal compagno socialista Berlin­guer per la interdizione del­le armi atomiche, e per una iniziativa del governo italiano in proposito, saia discussa alla Camera mercoledì. Il dibattito avrà certo un ampio sviluppo, ed e presumibile che vi interverranno i rappresen­tanti di tutti i gruppi parla­mentari. La Camera si pro­nuncerà sulla mozione con un voto per appello nominale: un voto che è grandemente atteso e vivamente sollecitato in tutto il Paese. Di questa at­tesa e di queste sollecitazioni fa fede il movimento che, contro le armi termonucleari e per un accoido internazio­nale, continua a svilupparsi incessantemente con l'unani­me adesione dei Consigli co­munali e provinciali, con le prese di posizione unitarie delle organizzazioni di pur diversa ed opposta ispirazio­ne politica, con il concorso di personalità politiche e re­ligiose di primo piano, con le iniziative popolari e dei parti­giani della pace.

In questo generale movi­

mento, si è inserita ieri una significativa risoluzione della Direzione centrale della D e ­mocrazia Cristiana, riunitasi sotto la presidenza di De Ga-speri. Eccola:

« La Direzione centrale della D. C , avendo pi esente l'alto insegnamento contenuto nel messaggio pasquale del Sommo Pontefice relativo aì-la utilizzazione dei nuovi strumenti dt gueria chimica. biologica e atomica; consape­vole nel suo senso di lespon-sabilità morale e politica dei pericoli gravissimi che nel­l'attuale stato di progresso della scienza e della tecnica minacciano la vita e la civiltà dei popoli; esprima il voto che un accordo generale fra gli Stati, sulla base di un con­trollo generale ed egualmen­te valido per tutte le parti. conduca alla interdizione di questi nuovi strumenti di guerra: ritiene che a tale fine tanto più efficacemente p o s a ­no indirizzarsi le azioni dei governi e dei popoli in ctuan-to: a) si affermi in modo sempre più concreto e genera­le il principio della rinuncia

alla violenza come strumento di politica internazionale; b) si icalizzi una effettiva e ge ­nerale riduzione degli arma­menti tradizionali sotto con­trollo internazionale; c> si piomuova. avuto anche ri­guardo alla recente proposta del Presidente Eisenhower. una cooperazione internazio­nale per l'utilizzazione della energia atomica ai tini del maggioie sviluppo economico e del progresso civile della umanità ».

E' un documento, come si vede, dove la richiesta di una interdizione delle armi di sterminio è esplicita e si ac ­compagna, quel che più con­ta. alla sollecitazione di una izione di governo volta a ta­le scopo, oltreché al voto di una generale e controllata riduzione degli armamenti, di una rinuncia all'uso della forza nelle relazioni interna­zionali. di accordi per l'uti­lizzazione pacifica della ener­gia atomica. Da parte demo-ciistiana — e facile rilevarlo — è la prima volta che le indicazioni contenute n e l messaggio pontificio vengono

La Camera discuterà presto l'abroga&zioiie «Iella l e g g e trul la

Alla metà di maggio l'elezione dei cinque giudici della Corte costituzionale

Alla Camera il ministro CASSIANI ha conc i l io ieri il dibattito >ul bilancio delle Poste e Telecomunicazioni. Due questioni avevano domi­nato la discussione in auia: il rinnovo delle concessioni alle società telefoniche e lo orientamento politico e cultu­rale dei programmi radiofo­nici.

Per il problema delle con­cessioni telefoniche, il mini­stro si è limitato a dichiarare di essere - personalmente di avviso che il servizio telefo­nico debba gradatamente e s ­sere gestito dallo Stato e che. in ogni caso, le linee inter­provinciali da città a città, debbono senz'altro essere tut­te in mano allo Stato >•. Per

Domani

M Alaggio

HUU' In ita un articolo

di

Di Vittorio

quanto riguarda la RAI, Cas-siani ha fatto sommaria giu­stizia delle documentate ac­cuse mosse dai banchi della Opposizione, dicendo ^he i servizi radiofonici si svolgono in modo corrispondente aiio interesse pubblico. Il governo, d'altra parte, non avrebbe nessuna possibilità di control­lare le radiotrasmissioni!

Il ministro ha quindi an­nunciato che saranno migl io­rati i servizi telefonici: con l'istituzione del sistema « ce ­lere >• sarà possibile chiamare automaticamente da Roma gli abbonati dei principali capo­luoghi di provincia; questi a loro volta potranno chiamare direttamente qualsiasi abbo­nato della capitale. Altre cen­trali automatiche saranno in­stallate anche a Milano e a Genova. Il telefono sarà inol­tre diffuso nei piccoli centri e negli scali ferroviari lonta­ni dai comuni.

Finito il discorso del mini­stro la assemblea ha approva­to con 289 voti favorevoli e 202 contrari il bilancio delle Poste.

Alla fine della sedata su richiesta dei deputati socia­listi Malagugìni e Luzzatto il presidente Gronchi ha dato due importanti annunci. Egli ha detto innanzi tutto ebe nella settimana che va dal 9 al 16 maggio, per decisione comune dei presidenti delk

due Camere, il Parlamento si riunirà in assemblea unica per eleggere i giudici della Corte costituzionale e del ­l'Alta corte siciliana. Inoltre Gronchi ha dichiarato che se entro oggi la Commissione degli interni non avrà esau­rito l'esame della proposta Nenni per l'abrogazione del ­la legge truffa, egli porrà ta­le proposta all'o.d.3. di una delle prossime sedute della assemblea-

Queste decisioni sono sta­te comunicate dopo che i due deputati socialisti ave­vano fatto notare: 1) che da oltre un mese è scaduto il termine entro il quale la Commissione interni avrebbe dovuto concludere l ' e same della proposta Nenni; 2) che sono passati circa sei mesi dal giorno in cui fu sospesa

la votazione per l'elezione dei cinque giudici per la Corte costituzionale.

Contratti ang'ociftesi per 4 milioni di sterline BERLINO. 29. — Viene

annunciato questa sera che alcuni uomini d'affari britan­nici hanno concluso a Berl i ­no Est dopo cinque ( t o m i di negoziati, contratti commer­ciali per un valore comples­sivo di quattro milioni di sterline con l'ente per il com­mercio estero della Cina po­polare.

Un portavoce del cruppo britannico ha affermato che i cinesi hanno ordinato forti commesse di estratti per con­cia e di prodotti meccanici.

Domani tutti i treni ritarderanno 10 minuti

In segno di protesta contro le arbitrarie misure, contro le sedi sindacali e contro il normale sfoltimento dell'attività dei sindacalisti, domani 1. marcio i ferrovieri ritarderà*»» di I l mranti l'orarlo di partenza di tatti 1 treni. Invece o t t i t lavoratori degli impianti fissi delie Ferrovie dello Sta*» loffi* cine, depositi, squadre-rial»*, tee) si asterranno dal la' 10 minuti la ogni turar.

non solo accettate ma tradotte in un documento politico, ad opportuna rettifica degli at­teggiamenti Oziosi assunti dal «Popolo» , delle pur ì e -centissime dichiarazioni rese dall'on. Manzini, delle diva­gazioni di Saragdt sul «ter­rorismo ideologico ». delle ir­responsabili « minimizzazio­ni » della stampa governati­va, del comportamento tenu­to dalla maggioranza demo-ci istiana alla Camera quando per la prima volta andò in discussione l-i mozione socia­lista contro la bomba H.

Ora il problema è di vedere quale azione concreta la D. C. e il governo democristia­no intendano promuovere nel senso indicato; come intendo­no far pesare in termini po­litici, sul piano internazio­nale, il loro dissenso dalle posizioni di quei diriccnti a-mericani che sono ufficial­mente favorevoli alla •< poli­tica di forza ». all'uso pe.r primi delle armi termonu­cleari. e per esempio al­la rappresaglia atomica in Indocina: quale contribu­to intendano da-.p, con la loro politica estera. non alla definitiva rottura in due blocchi contrapposti dell'Eu­ropa e del mondo, ma alla ì i-cerca di auelle intese inter­nazionali e di quella disten­sione che il documento demo­cristiano auspica.

Sempre nell.i giprnal.i d ieri, un solenne documenta e stato approvato aila un.m.-mità dal Parlamento dei»? Repubblica di S. Mar.no Eccone il testo-

* Il Consiglio Gr.mde e Ge­nerale della Repubblica d: S. Marino, ispirato a: pr.nc;-pi da cui sor*e Ifi <"co".: or sono e cui tende tutto: a la nostra comunità: fedele alle tradizioni in v.rtu delle qua­li essa visse e progredì .m-mune da ans.e d: conqu:.-M e aliena dal rie«»r.-o a mezzi di violenza e d: guerra; sen­sibile al profondo sgomento che ha scossi» !'<in:mo dol popolo aìl'annunc.o dei nuo­vi catastrofici ritrovati ter­monucleari che. se usati co­me aggressivi bellici, semi­neranno la d:-'truziOne e la strage nel iar?g.o di vaste regioni; unisce :1 suo voto unanime e solenne a quello di tutti i generosi che invo­cano. Tinterd.zione e :1 ripu­dio di tah armi sancito da un alto impegno internazio­nale: ammonendo che anche le cause più legittime servi­te da strumenti di sterminio che violano la vita e il d i ­ritto delle genti verrebbero a creare un abisso incolma-

Misteriosa malattia ntlte isole del Pacifico

TOKIO. 29. - Il piotcs-sor Nlshiwaki, dell l'nivcr-sttà di Osaka, ha affermato ieri di fronte ad u iu com­missione parlatnenUrc Hie gli abitanti di alcuni- Uole del Pacifico stanno moren­do di una malattia miste­riosa. dovuta, a suo giudi­zio. alla radioattività del­la atmosfera causata dalle recenti esplosioni nucleari americane.

Gli abitanti di quelle iso­le del Fa e ili co meridionale invocano le loro divinità contro una « misteriosa ca­lamità ». a quanto hanno riferito al professore alcu­ni marinai giapponesi.

GINEVRA Molotov entra nel palazzo dell» conferenza (Telefoto)

Germania hitleriana, conclu­sero il sedicente « pn/fo rmti-comititerti » .sotto il pretesto della "lotta al comunismo», e prepararono, insieme con lo imperialismo tedesco, piani di dominio mondiale.

« Tutti ricordano a c/:r cosa ciò ha condotto. I militaristi giapponesi hanno subito nel l'autunno del 1945 una disfat­ta e sono stati ricacciati sul loro territorio. La Corea ha ottenuto così la possibilità di liberarsi dalla dominasiotie del militarismo giapponese e di iniriarc una «ita nuova, libera e indipendente.

« Dato die. per motivi di carattere militare, la Corca è stata divisa, immediatamente do/io la sua liberazione dagli occupanti giapponesi, in due parti, quella del Nord e quella del Sud, il popolo corcano si è trovato di fronte al proble­ma di ristabilire la sua unita nazionale, e di costituire uno

SI E' APERTO IL CONVEGNO DI NAPOLI

Campili* e Martinelli per gli scambi con l'Asia

Perchè il governo non riconosce il governo cinese ?

DALLA REDAZIONE NAPOLETANA

bile tra nazioni e popoli, i cui contrasti sono transitori nel corso della storia e che prima o dopo, per legge uni­versale del progresso, son destinate a intendersi e ad affratellarsi nella pace e nel­la libertà del consorzio c i ­vile >.

Votazioni unanimi di o.d.g che sollecitano una azione comune contro le armi ter-

I CCentlaaa la 2. »•*. z. col.)

NAPOLI. 29. — Si è aperto a Napoli il convegno su « Il mercato asiatico e- le possibi-bilita di espansione dell'eco­nomia italiana », alla pre­senza dei ministri Campilli e Martinelli, e di esponenti del mondo industriale, finanzia­rio. bancario, commerciale. Nei loro discorsi. ì due mi ­nistri hanno fatto delle af­fermazioni interessanti.

« Il movimento d'indipen­denza che scuote i paesi del­l'Asia — ha detto tra Paìtro Campilli — dovrà trovare nel miglioramento della vita eco­nomica di quelle popolazio­ni e nella elevazione del lo­ro tenore di vita la base per consolidarsi in un ordine di libera e civile democrazia. La diminuzione degli aiuti ame­ricani all'Europa e i timori di una possibile depressione fa­voriscono oggi la spinta dei produttori e degli operatori verso i paesi asiatici, per la suggestione che esercita un mercato di un miliardo e tre­cento milioni di uomini. Co­me e in quale particolare di­rezione l'Italia deve muover­si per inserirsi in questo mo­vimento? I paesi del conti­nente asiatico sono in fase di evoluzione e trasformazio­ne delle loro strutture eco­nomiche e sociali e. d'altra parte, lo spostamento della domanda da beni di consu­mo a beni strumentali dice chiaramente che i mercati dell'oriente n o n possono più

e ".'•ere considerati come sem­plici mercati coloniali dai quali importare materie pri­me per esportare esclusiva­mente manufatti ». CampiUi ha concluso auspicando * la rimozione delle difficoltà che ancora oggi ostacolano gli, scambi con i paesi asiatici »i. ! 'cr\ onta in Irdoc.na

Stato coreano, democratico, unito e indipendente.

•• Ciò non è stato possibile fare né durante né dopo la fine dctla prima guerra mon­diale. La Repubblica demo­cratica popolare di Corea si costituisce nel corso di questi anni, e porta a compimenta una serie di riforme democra­tiche d; importanza fonda­mentale, tra cui la distribu­zione delle terre dei proprie­tari fondiari e degli' antichi aqenti dell'imperialismo giap­ponese ai contadini.

« Questa attività creatrice, svolta nell'interesse del popolo coreano, è stata interrotta da una guerra imposta daTresrer-no e dall'inferuenfo militare degli Stati Uniti d'America, che è durato tre anni, ed e stato effettuato eotto la co­pertura della bandiera delle Nazioni Unite. Dopo l'armi­stizio concluso in Corea nel­l'estate del 1953. la questione del ristabilimento dell'unità della Corea e della costitu­zione di uno Stato coreano unito su basi democratiche, sì à posta di nuovo.

« Obiettivo particolarmente importante di questa confe­renza di Ginevra è quello di aiutare il popolo • coreano a

ALBERTO JACOVlELLO

(Continui In «. pae. 5. col.)

Dichiarazioni di Eisenhower

WASHINGTON. 29. — Pren­dendo la parola oggi neila sca conferenza stamp* del giovedì, il presidente E-ser-nower ha fat'o a-chlarazK-r.t u coi tono e la CIK .seùvinza -i d-^osvano .vrii'hil.Tieri'e di l le consuere cltranz:.n.chc apologe dell'ia-

Anche il ministro del Com­mercio estero Martinelli ha accennato alle « aintC'>I:a » che il suo dicastero incontre­rebbe nello sviluppo dei rap­porti commerciali coi paesi asiatici. .< difficolta derivan­ti soprattutto da ricorrenti avvenimenti di ordine coli­tico >». Neppure Martinelli ha detto qudli sarebbero -»v\ eminenti ricorrenti; ma, comunque, si e detto convin­to a che l'economia italiana ha concrete possibilità di espansione sul mercato asia­tico r>. Per quanto riguarda in particolare la Cina. l'on. Martinelli ha detto che, pur essendo legati a al sistema di sicurezza occidentale », « non abbiamo pregiudiziali di al­cun genere verso la Cina », e si è augurato « che lo svi­luppo della situazione poli­tica internazionale faciliti un maggiore inserimento di que­sto paese nei traffici interna­zionali ». La sola cosa da chiedere è perchè mai, al lo­ra. il governo italiano non co­mincia col riconoscere il go­verno della Cina popolare.

Il prof. Bresciani-Turroni ha svolto la relazione sulla quale si è sviluppata la d i ­scussione dei Convegno.

E.=enhower ha auspicato U raggiungimento, nel corso del-!:: conferenza d: Ginevra, di « un modus tri rendi tra il mon­co !:bero e il mondo comuni­sta ::i Asia >. Dovrebbe trattar­si di « un mezzo termine tra ciò che è inaccettabile e ciò che è irraggiungibile, intenden­dosi come inaccettabile la di ­struzione delle attuali difese

questi arit:comuniste in Indocina >. II presidente è stato ripetu­

tamente interrogato dai gior­nalisti in merito a! ventilato intervento americano in Indo­cina. Dopo aver tentato di elu­dere la domanda, invocando co­me scusante il fatto che la conferenza di Ginevra è in corso, egli ha precisato cfce qualsiasi intervento dovrebbe avvenire con l'autoriizazione del Congresso. Il quale, invece, non ha finora autorizzato il go­verno ad andare oltre #11 «aiu­ti* ai colonialisti francesi

La cautela del presidente ri­specchia la coscienza dell'iso­lamento in cui la politica di oltranzismo ha portato «li Sta­ti Uniti.

La Camera dei Rappresen­tanti ha tuttavia respinto ogji. con 214 voti contro 27, « emendamento inteso a vietare l'impiego dei crediti militari per l'invio di truppe in Indo­cina senza l'approvazione par-lamentare.

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Pag. 2 — Verterdi 30 aprile 1054 «L'UNITA»»

APERTA LA DISCUSSIONE SULLA POLITICA PI DISCRIMINAZIONE DEI DIRIGENTI

Successo dei lavoratori di Bagnoli e dei dipendenti di tutto il gruppo UVA

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Le maestranze napoletane ottengono 10.000 lire di anticipo - Manifesta7Aotn di strada ' ' per la Naoalnwccanica - Delegazioni a Roma per la crisi delle fabbriche //?/ liguri

La lotta iniziata quindici {delie maestranze della Naval. Kiorni or sono dal lavoratoti dell'ILVA di Bagnoli ha rag­giunto ìeiì mattina, In sede ministeriale, un ti aguardo po-.sitivo. I lavoratori di Bagnoli hanno i esisti alo un notevole successo, che va anche oltre la risoluzione di una vertenza locale.

A Piombino, a Marghera e In tutte gli altri stabilimenti 1LVA, i lavoratori dì questo importante complesso side-ini^ico liti sono costretti a combattere duramente contro i tentativi dello direzioni lo­cali di istaurare regimi di fabbrica insostenibili e dì pri­vare ì lavoratori delle più demental i liberta, contro i tentativi di discriminazione contìnuamente perpetrati e che vanno dall'allontanamen­to dai reparti di opeiai pro­vetti, solo pei che la pensano diversamente dalle ria e/ioni, ai licenziamenti in tronco pei lino di membri dì commis­sioni interne.

Le direzioni dell'ILVA ave­vano però passato ogni limite, umiliando i lavoratori, con la istituzione di un premio tri­mestrale il quale, anziché es­sere distribuito come premio di produzione, veniva distri­buito a scopi discriminatori e antisciopero. Accadeva e ac­cade, nelle fabbriche ILVA, che la maggioranza degli ope­rai restino esclusi dal premio trimestrale di 5.000 lire che viceversa si sarebbero più che meritate.

L'accordo firmato ieri non solo chiude la vertenza di Ba­gnoli, ma apre, in seguito od una proposta delle organizza­zioni sindacali accettata dal ministro Vìgorelli, la discus­sione su questo punto. Il mi-nostro Vigorelli si è impegna­to infatti a convocare, nelle prossime settimane, la dire­zione generale dell'ILVA e i ìappresentanti delle organiz­zazioni sindacali per esamina­re la questione di quel « pre­mio» trimestrale che offende la quasi totalità delle mae­stranze del complesso.

Alla riunione di ieri hanno partecipato i ministri Vigo­relli e Villabruna, i dirigenti dell'ILVA. una folta delega­zione di lavoratori, i compa­gni Di Vittorio e Bìtossi per la CGIL, Pi2?.orno per la FIOM nazionale. Maglietta per la Cd.L. napoletana, Fer­rante per la FIOM di Napoli. E' stato raggiunto il seguente accordo per l'ILVA di Bagno­li: la corresponsione di lire 10 mila a ciascun lavoratore in acconto su eventuali premi o gratifiche; il versamento da parte della direzione della azienda alla Mutua aziendale della somma dì 8 milioni; il ritiro da parte della direzione dell'azienda delle multe in­flitte ai lavoratori nel corso della lotta.

Frattanto apprendiamo che a Napoli continua la loita

meccanica contro i tentativi di smobilitazione che grava­no sul complesso, e che si sono manifestati in tutta la loro gravita con il <•' trasferi­mento» di circa 700 dipen­denti dai Bacini e Scali e dalle OMF al cantiere VU gliona. Anche oggi gli operai hanno effettuato combattive manifestazioni per le strade della città, interrompendo il traffico cittadino in più punti.

Gli operai « trabfenti » si oppongono da diversi giorni a iniziare il corso di riqualifi­cazione frequentando il quale verrebbero a percepire una paga giornaliera di 500 lire, v perderebbero inoltre le lo­ro qualifiche sindacali.

Nella giornata di ieri, inol­tre, sono arrivati a Roma por conferire col ministro del Lavoro il compagno son, An­tonio Negio, segretario della Cd.L. di Genova, e il compa­gno Giuseppe Lantero, segre­tario della FIOM genovese. I

due rappresentanti dell'orga­nizzazione sindacale unitaria »:ono latori di un documento nel quale viene esposta at t ra­verso cifre e dati la situazio­ne economica della provincia genovese, con particolare r i ­ferimento alla crisi delle in­dustrie metalmeccanica e si­derurgica, crisi che dal 1048 ad oggi si è andata aggravan­do specialmente negli stabili­menti del complesso 1RL II documento rileva come negli ultimi sei anni i licenziamenti effettuati in questi settori produttivi ammontino a oltre 22.000 unità e a 17 le fabbri­che smobilitate, di cui 12 del-TIRI.

Il documento, dopo avere sottolineato come questa pau­rosa depressione sia conse­guenza di una politica che non ri.speeehìa eli interessi nazionali e anzi si pone con­tro di ebsi con gli accordi in-ternazionaii del tipo de! Pia­no Schuman, passa ad espor­re una serie di concrete pro­poste dominate da due argo­menti di fondo: 1) l'obbligo

del governo di i ispettore la unanime volontà del Parla­mento circa la sospensione del licenziamenti nel com­plesso IMI in attesa della riorganizzazione del comples­so stesso; 2) la necessità di dare all'IRJ. mediante la sua riorganizzazione e il suo po­tenziamento, la funzione di guida dell'industria italiana.

I congressi provincial i d t l P.C.I.

Domani 1. muglio si apri­ranno i Livori ilei Congresso provinciale della Federazione roiminìsla di Nuoro. Ai la-\ori snr.'i |iri'»mtc il compa­gno \ elio Spano, mrmtiro della Dinvioni; del l'CI,

Domenica avrà inuio il Congresso della Federazione dì Atri /ano, con hi parteci­pa/ione de) compagno Gian-cario l'ajetta. della Direzione del Parlilo.

NEL CORSO DI UNA MOVIMENTATA SEDUTA A PALAZZO MADAMA • <•• ,v . ;> - —^—^ ~ ; — — . —

Spezzanoifivéla che la Cassa di Risparmio ' - l a campagna elettorale d. e. in Calabria

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'* 'Il deputato'clericale Antoniozzi indicato coinè il piota gonistu dello scandalo . ?LmiHo Lassù sollecita reiezione dei cinque giudici della Coite Costituzionale

OGGI al Cinema

ASTRA • AUSONIA - «MESTAR COLA DI RIENZO - ESPERIA TIRRENO - TRIESTE - VOLTURHO

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NERONE MPSSAIINA

Nel corto di una incande- «na elettorale, era stato so­l e n t e seduta, il compagno Spezzano ha denunciato ieri al Senato uno dei più colos­sali scandali elettorali com­piuti il 7 giugno dalla Dcm.->-cra?Ja cristiana in Calabria; scandalo al cui centro e 1 at­tuale deputato il-c. Antonkwzt. La discussione, provocata da una interpellanza, ha occu­pato per oltre due oie 1 la­vori dell'assemblea. raggiun­gendo momenti di srande drammaticità per le gl'avi e documentate denuncie mosse dal nostro compagno alI'An-toniozzi e alla Cas-a di Ri­sparmio della Calabria che dell»Antonloz2i fu il maggior galoppino elettorale e che. grazie alla sua mlliieti/*., r.u-scì a far ottenere al deputato d.c. oltre «espuntami la voti preferenziali.

Circa due mesi fa. il com­pagno Spezzano si\eva pre­sentato una interpellanza, di­retta al ministro del Tesoro on. Gava. con la quale chie­deva di conoscere i motivi pei cui, nel pieno della campa-

SI PARLA DI GROSSE SPECULAZIONI EDILIZIE

Montagna visita Bellavista a Palermo per concordare un nuovo "affare, ,

—onmwMiMiin— . , - , • . . . . . . t t . 1 | - ¥ - 1 — n n r i r i r i . . •-,--_,-! — J - I T T I I ir r i" ir —i-|-i~i n r ~r i iffirrmr r ' - r i~ i - ' • - - - • •

L'intensa giornata del « marchese » Ugo — Appuntamenti a ripetizione, con numerosi personaggi — Una significativa coincidenza — Scpe interroga i parenti di Wilma Manicai

DALLA REDA2.NE PALERMITANA

PALERMO, 29. — Alle ore 8,30 circa di stamane dalla motonave «Calabria» è sbar-caio al molo Vittorio Veneto il « morc/iese » Ugo Monta­gna. Indossava un abito di eccellente iattura color grìgio chiaro sul quale spiccava una cravatta blè oltremare. Scen­dendo dolio passerella appa­riva soddisfatto e disinvolto. Lo seguiva uu altro indivìduo, evidentemente il suo segreta-: rio, che gli recava il soprabito e ima grossa borsa di pelle rigonfia di carte.

I due uiaawifltori, senza pas­sare dalla dogana, sono sa­liti « bordo di »»i taxi Fiat 1500 col quale, attraver­sando la via del Mare, la via Enrico Albanese, la via della Libertà e piazza delle Croci hanno raggiunto l'albergo Excelsior in via del marchese Ugo Delle Favore, il taxi si è fermato qualche minuto e ne è sceso il segretario clic si è diretto al bureau per pre­notare una stanza per il suo principale. Entrambi hanno quindi proseguito per via La

Lo sfacelo del P J J. denunciato al Congresso

I) relatore Cifarelli dà la colpa alla « disorga­nizzazione» anziché alla politica di Pacciardi

DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE FIRENZE, 29. ~ Il XXIV

Congresso nazionale del Parti­lo rrpubblk-ano italiano, che si e aperto stamane alla Pergola pini c*scr considerato, alla bua fannia seduta, da due punti di vista completamente diversi: quello comico e quello dram­matico. Sarebbe troppo facile indulgere, alla considera/ione de! comico stridore fra lo frasi r«)boa:.t», i rich ami altisonanti a presunte funzioni « declive » del PR1 e la piccolezza cui M e ridotto questo partito, il cui congrego nazionale non riem­pie nemmeno la stupenda, m» limitata sala della Pergola, Ma questi aspetti li lasciamo vo­lentieri al collega del giornale umoristico che, se ancora non è qui. farebbe bene a prccipi-j larvisi.

L'aspetto drammatico è stato dato in pieno dalla relazione orcam77ativa del signor Cita­teli:, la prima relazione del Congresso. E, per inciso, notia­mo la stranezza dell'aver dato in-.zio a un congresso di un partito politico non con una ìelazione politica, ma organiz­zativa; se ne comprende, pero, facilmente la ragione-, nascon­dere gli insuccessi politici del PRI, il suo sfaldamento, dietro, «diletti» organizzativi, per, non confe.5sare che tutta la li­nea politica e sbagliata.

Cifarelli ha detto crudamen­te che il tesseramento non va avanti, che gli iscritti sono de­gli anarchici e sì abbandonano a nsàe personalistiche, ecc. Tutti hanno l'impressione di costruire sulla sabbia e, ciò no­nostante, si continua a parlare genericamente e demagogica-mente di « presenza politica del partito nel Paese », quando sa­rebbe invece opportuno che il partito fosse almeno presente nelle campagne, nelle aziende. nelle vertenze sindacali, ovun­que si svolge la vita del po­polo. Il partito crolla nelle cit tà e nei borghi per il solo fat­to che il deputato Tizio non evade la pensione o la racco­mandazione dell'elettore Caio; t giovani vengono tenuti in di­sparte e nelle sezioni non si svolge dibattito politico.

Al termine di una cosi ap­passionata e paurosa denuncia dello sfacelo che attanaglia il Partito repubblicano, e» si sa­rebbe aspettata da Cifarelli la indicazione politica per supe-

larc la crisi. Ma Cifaiclli si è limitato a dire che « la causa della grave crisi del partito è la disorganizzazione»! I rime­di non debbono quindi consi­stere prima di tutto in un mu­tamento di politica, nell'inte­resse re gli iscritti ai temi di politica generale interna ed esterna che sì dibattono nel Paese, nel ritrovare la vecchia strada di progresso sociale e di laicismo, additata da Catta­neo e da Mazzini, ma nel rin­correre gli amici per rifilar loro la tessera, nel costringere costoro a non affliggere più i deputati con raccomandazioni e petizioni, nello scrivere in bella calligrafia i bollettari

Kppure, nonostante lo squal­lido spettacolo olTerto da que­sti duecento naufraghi di un partito alla deriva, scduti*qua e là in una piccola sala troppo vasta per loro, si dice che qual­che voce nuova possa ancora levarsi. Staremo a vedere.

PASQUALE BALSAMO

Farina dove al n. 13-A, in uno stabile costruito recentemente dalla cooperativa « La Giu­stizia », voi contributi dello Slato, abita l'ex deputato Gi­rolamo Bellavista, avvocato e socio del « )narchese ».

Per tutta la mattina Mon-tagna hu discusso col suo av­vocato di grosse questioni ed è rimasto quindi suo ospite per il pranzo. Poi il « mar­chese » è nudato a riposare per qualche ora ull'ulbergo.

Atti- ore sedici Ugo Mon­tagna iH'Afifo cfof/rMifemen-te dì scuro e tornato a piedi in casa Bellavista. Lo accompagnavano due strani personaggi uno dei quali por-tuva una busta di pelle piena di carte e ini grosso pacco incartato coi giornali. Con l'altro individuo il n»inrc/»ese» era in stretta intimità, tanto che salutandolo sttìlu soglia del portone della casa di Bel-luvista lo hu abbracciato e baciato.

Pochi minuti dopo Monta­gna è ridisecso in compagnia di Bellavista, col quale a bordo di una «1100» color avana targata PA 2524$ si è diretto verso il centro. In via Malta, Bellavista è sceso ed è entrato solo negli uffici del­la Banca del Sud. Quando e riuscito ha parlalo un po' con Montagna e quindi insieme a lui è salito dall'ingresso di Piazza Borsa negli uffici cen­trali del Banco di Sicilia. Erano le 16,25 circa. Alle IT circa i due sono usciti dal Banco di Sicilia e si sono sa­lutati.

Bellavista sì è diretto nuo­vamente alla Banca del Sud mentre Montagna si è allon­tanato eoa la macchina rag­giungendo nuovamente r ia La Farina dove lo attendeva­no il suo segretario e un uomo vestito di bianco. In compagnia di quest'ultimo, il « marchese» sì è recato quin­di in piazza Bolopnj dove è rimasto a lungo ad osservare il palazzo Riso, già sede della federazione fascista, rimasto quasi completamente distrut­to nel corso detl'tdtimo con­flitto. La risila ai due istituti di credito e la puntato in piazza Bologni, hanno avva­lorato alcune delle voci che sono cominciate a circolare stamane sui motivi della ve­nuta di Montagna, non appe­na diffusasi la notizia del suo arrivo.

Secondo queste voci il <• marchese - e venuto a Pa-

Uermo, tra l'altro, per incon­trarsi con un noto ingegnere

palermitano dei quale in pas­sato fu socio, allo scopo di entrare in un grossissimo af­fare riguardante lo sfrutta­mento di una vasta zona edi­ficabilc. Si tratta di una spe­culazione che, traendo profit­to dal nuovo regolamento edilizio recentemente propu­gnato dalla maggioranza cle-t ricalc e monarchica del Con­siglio comunale, dovrebbe essere esercitata su un vasto comprensorio delimitalo dalle vie fc'urico Albanese, della Liberta, Manipolo e Imperato­re Federico.

Nel giro di pochi anni, i» questa 2oua i terreni edifica-bìli hanno raggiunto lo sba­lorditivo prezzo di 150 mila lire al metro quadrato.

La visita di Ugo Montagna a Palermo è coincisa con la celebrazione, davanti alla nostra Corte d'Appello, del processo contro un gruppo di grossi contrabbandieri ame­ricani e italiani ai quali la Guardia di finanza, circa due anni fa, sequestrò una intiera nave carica di sigarette e tabacco estero. E' risultato al processo che la parola d'or­dine dei contrabbandieri era •< Ugo :'.

G I U S E P P E S P E C I A L E

le indagini di 5epe Ieri l'altro alle oie 1?. la bara

contenente la salma di Wilma Muntesi è uetitrata al Veruno, ed alla presenza del direttore del cimitero, dottor Carlo Mo­neta e dell'ispettore dottor Vit­torio Giorgi,' è stata definitiva­mente tumulata nel loculo nu» mero i l , dove era stata riesn-mata la notte precedente. Si ritiene che i risultati della « su­perperizia» sì potranno appren­dere non prima del 15 maggio.

stituito, nella presidenza del­la Cassa di Risparmio l'avv. Muterà con l'avv. Pisani, fra­tello del Presidente U.c. dol Consiglio provinciale di Co­senza. Nell'interpellanza ti chiedeva, inoltre, se al mini­stro risultasse che quasi tutti gli agenti della Cassa e molti impiegati erano stati mobili­tati por la campagna eletto­rale dell'on. Anionioz/i, t i­glio del direttore della Cassa, e che multi agenti avevano fatto piessione sui clienti del­l'Istituto per strappare vptl a favore della d.c. Il compa­gno Spezzano denunciava in­fine che le operazioni della Cassa di Risparmio erano sta­te utilizzate a scapo eletto­rale e che grandi somme era­no stato devoluto a spete dì « benclicienza ».

Data la gravità delle ac­cuse, l'allora sottosegtetario al Tesoro, on. Vicentini, chie­se al compagno Spezzano di rinviare la discussione perchè il ministero doveva compiere le indagini del caso, ed il no­stro compagno accondiscese alla richiesta, dichiarandosi soddislatto per tali buone in­tenzioni. S e n onché, ieri, quando il ministro Gava si è accinto a rispondere alla in­terpellanza, è apparso evi­dente che la promessa di in­dagini non era stata altro che un diversivo per perdere tem­po e far distendere un velo su tutta la questione,

il ministro GAVA, dopo a-ver esordito dichiarando che egli non era competente in materia, si è limitato ad af­fermare che la nomina del nuovo presidente era regola-rissima e che per ciò che ri­guardava le attività elettora­li degli agenti e impiegati in favore dell'on. Antonioz2i, non gli u sembrava » che fob-=e accaduto nulla di grave. Del resto — ha detto il niini->tro tra l'ilarità delle sini­stre — la discriminazione tra il lecito e l'illecito in un mo­mento così acceso e in par­ticolare quando c'è in bullo il figlio di un direttore, non è possibile. Anche tper il vo­lume delle operazioni fatte in funzione elettorale, Gava non ha trovato nulla da ridire ed ha concluso dicendo che

Intanto ieri mattina, il dottorja suo avviso il Ministeto non Sepe ha proceduto all'interro- jpoteva intervenire nelle atti­

vità della Cassa di Risparmio della Calabria.

L'evasività della risposta e stata immediatamente uotata dal compagno SPEZZAJSIO.j Ciò che Gava ha dichiarato —| egli ha detto — è sconcertan­te e non si comprende a cosa tenda. Qui c'è un episodio clamoroso, documentato, ed il ministro parla di competenza.

In Senato un sottosegretario ha parlato dì indagini e il ministro non ne ha fatto cen­no, non ci ha detto dove, quando <? attraverso quali persone onesta indagine è sta­ta fatta. A me risulta — ha proseguito Spezzano mentre i d e . hanno cominciato a ru-

gatorio della madre, del padre e della sorella di Wilma Men-' tesi. Essi si sono trattenuti nel­l'ufficio del dottor Sepe dalle ore 10,30 alle ore H.

Mei puiueriggto Rodolfo ÀlOlt-te-a. padre di Wilma, si è pre-*ettt3to nuovamente alla Sezio­ne istruttoria.

I giudici D'Amelio e D'Ovi­dio, dal canto loro, negli ulu­lili duo giorni, hanno interro­gato la scrittrice Maddalena Caramello Rivière, autrice di un memoriale sul ca.*o Montes*. Orc-tc Paoluccl. e* aut:.-ia dì Montagna e ieri, infine, un sa­cerdote di cui non è -tato pos--ibile collocete il nome.

ae •• :v.:

Lo commissione esteri del Senato contro le offese dello Luce all'Italia

L'ambasciatrice invitata a «parlare meno» e a non intromettersi negli affari interni italiani

«fioreggiate — che nessun i-i spettoro è stato inviato in Calabria dal ministero e di•)-la Banca d'Italia. Sono ve­nuti invece a Roma ti Presi­dente della Ca**a. il direttore,! padre dell'on. Antoniozzi, il presidente del collegio sinda­cale.

A questo punto, l'oratore, mentre i d.c. danno *empre maggiori segni di intolleran­za, cita un lungo elenco di irregolarità verificateci nel­la zona: dai volantini distri­buiti nelle agenzie delia Ca.-$-sa con scritto « votale Anto­niozzi », alle cartoline invia­le ai clienti per indurii a vo­tare per il tìglio ,del diretto­re, dalle offerte di mutui .; di operazioni bancarie all'acqui­sto di una tessera del PCI per ventimila lire. Ma non basta — incalza Spezzano. Ci sono le telefonate elettorali fatte dal direttore Antoniozzi o me?Kc in conto alla Cassa di Risparmio...

GAVA: Non è vero, . ono state pagate.

SPEZZANO: Si. sono sia te pagate dopo le eiezioni, quando la truffa non è scat­tata e il direttore Antoniozzi ha avuto sentore della mia interpellanza!

VACCARO (d .c) : Ma ba­sta con queste cose, almeno per il buon nome della Ca­labria!

SPEZZANO: Sta zitto tu che in questo affare hai la tua parte di merito. Siamo noi che difendiamo il buon nome della Calabria. Avete ridotto la Cassa una Capocotta della nostra provincia! (Urla e pro­teste dai d.c).

VACCARO: Ma sono tutte supposizioni l

SPEZZANO: Allora, ecco qua una cartolina spedita dal­la Cassa di Risparmio al Ban­co di Napoli. Perfino qui so­pra c'è scritto « votate Anto­niozzi » ! Eppoi ci sono le pro­mozioni dei migliori galoppi­ni: dopo le elezioni, cinque dei dirigenti di agenzia che si d i ­stinsero particolarmente in quest'opera sono stati promos­si vice direttori ! C'è la storia di un concorso per sei impie­gati che si è trasformato in una assunzione di cinquanta galoppini democristiani. Si tratta di episodi e fatti docu­mentati, altro che di suppo­sizioni ! •

La realtà — prosegue Spez­zano mentre i clamori dei d-c. divengono sempre più grandi) — è che voi vi mettete al ser­vizio dell'imbroglio, volete an­che in questo caso ripetere il sistema che avete adottato da quando state al potere. Dinan­zi a questo atteggiamento, a che vale il Comitato moraliz­zatore presieduto dal ministro De Caro ? A nulla. Dagli scan­dali delle banane e dell'INA, siete passati agli eoisodì di Capocotta e al traffico degli stupefacenti. Oggi i vostri parlamentari affidano le figlie degli amici ai lenoni; i lenoni vengono invitati alle nozze dei figli dei vostri ministri. Il Montagna è divenuto impor­tante per le amicizie con Spa-taro e l'Antoniozzi è divenuto deputato grazie all'opera svol­ta da una Banca.

Ma non basta ancora. Se Montagna è andato dal capo della polizia, l'on. Antonioz­zi ha ritenuto opportuno farsi vedere in giro, proprio il gior­no che il sottosegretario Vi­centini annunciava una inda­gine, con il senatore Zotta, il sottosegretario al Tesoro che • • • • • M M I M I I I I I I I I M I I I M I I I M I I I I I t l

avrebbe dovuto indagare sulla attività della Cassa* di Ri­sparmio della Calabria.

GAVA: Ma perchè non ri­corri alla Giunta delle ele­zioni?

SPEZZANO: Perchè non mi interessa. A me interessa l'at­tività della maggiore banca della nostra .provincia. E poi­ché il ministro non ha ritenu­to opportuno di intervenire, consegnerò tutta la documen­tazione al Procuratore della Repubblica, perchè indaghi e colpisca i colpevoli.

Alla replica di Spezzano, ha quindi risposto nuovamente GAVA che ha tentato di in­sinuare che la cartolina indi­rizzata al Banco di Napoli era falsa ma Spezzano, con sde-! gno, ha respinto l'insinuazlo-j he e ha sollecitato una inchie­sta del Senato m proposito.

Placatasi l'atmosfera, jl Se­nato ha ripreso la discussione del bilancio preventivo dei LL.PP. Hanno parlato i sena­tori TIBALDI (PSI), TERRA­GNI (PNM), SPAGNOLLI (DC) e FABBRI (PSI).

In chiusura di seduta, il compagno socialista LUSSU ha nuovamente sollecitato l 'e­lezione dei cinque giudici del­la Corte Costituzionale.

L'on. Mole, che presiedeva la seduta si è impegnato a r i ­ferire immediatamente al pre­sidente Merzagora la richiesta

GINO CERVI PAOLABARBARA

(ARI0 [AMBFRtANI SII VE BARCLAY

AH UY VITALE SILVANA JACH1NO

JOtF. FIERRO LAMBERTO PICASSO

LORIS OlXZl LUDMILLA DWMROVA

BEILA STARACE SAI NATI CARLO GHWTIN1

MEM.M0 CAROTENl'TO

YV01WES4NS0N RJENZOÌUCCI

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u n i n i i i i i H i H i i m n i H H i i H M i i i n M i H i i i i i i i i i " i n » " ' » » " " " r

Il ministro degli Esteri Pic-| cioni non ha potuto respin­gere ieri, alla Commissione Esteri del Senato, una propo­sta avanzata dai senatori Mo­lò e Guariglia, secondo la quale l'ambasciatrice ameri­cana in Italia, signora Clara Luce, dovrà essere ufficial­mente invitata a parlare, da ora in avanti, di meno e ad evitare almeno pubbliche ma­nifestazioni della sua infe­renza nelle questioni interne italiane.

Come è noto, la signora Lu­ce. in un discorso pronuncia­to il 5 gennaio a Washington,! nel corso di una colazione of­fertale da un gruppo di gtor~ nalistj americani, pronunciò un discorso nel quale erano! contenuti gravissimi apprez-j

tica italiana suiratteggiamen-,stanza delle dichiarazioni lat­to di alcuni uomini politici italiani, e perfino inaccettabi­li giudizi sulla persona del Presidente della Repubblica.

Il testo dì tale discorso, che era sialo del resto già ripro­dotto da alcuni quotidiani a-merìcani. fu pubblicato in Italia dalla rivista milanese L'Europeo. In tale occasione un folto gruppo di senatori di sinistra aveva presentato una

te dalla Luce nel corso del banchetto del 5 gennaio, ne riconoscevano l'esattezza ed affermavano che rispondeva­no sostanzialmente alle frasi che ella aveva pronunciato.

I compagni Pastore, Lussu e Spano hanno inoltre ricor­dato che la signora Luce non è nuova nei suoi interventi diretti nelle questioni inter­ne italiane, come prova il dì

t i t i i i i i i i i i m i i i i t t m i n i l i u n l i m i t i t i t i i i i i i i i i M M i i t u t i i i i i t M i i i t u t )

OGGI - Grande "Prima,, ai Cinema

IMPERIALE - MODERNO -mcMcotp.

ANNUNC SANITARI

interpellanza che invitava itjscorso ricattatorio che ella orcsidento del Consiglio e il ministro degli Esteri a comu­nicare al governo desìi Stati Uniti « che Pambascìatrice Luce non è più persona grata per i suoi interventi nelle questioni interne del nostro Paeìc ».

La maggioranza lìlo-ameri-

La protesta contro la bomba H fionimu37ionr dalla 1. r>as)

monueleari si sono svolte inoltre nelle ultime 48 oie nel Consiglio comunale d. Fiesole, nei comuni senesi di Buonconvento. Asciano. San Gemignano e S. Vincenzo; a Guspini e Domusnovas in Sardegna; nel consiglio co­munale di Porto Recana­ti; in numerosi consigli co­munali dello provmcie di Avellino, dì Caserta, di Ancona, di Catanzaio. A Que­sta azione dei rappresentanti del popolo nelle amministra­zioni locali, si affianca quella dei partiti. In tre eentri del cremonese, manifesti in co­mune tono stati redatti e sot­toscritti dal PSI, dal PCI, dal­la D.C. e dal PSDI per invi­tare tutti i cittadini ad unirsi nella richiesta di messa al bando delle armi atomiche.

Dì particolare rilievo, in questo quadto. è la dichiara­zione che il vescovo di Gua­stalla ha rilasciato a una de­legazione di partigiani della pace che Io ha avvicinato*. «La bomba all'idrogeno —

ha detto tra l'altro Temìnen- lui recata. te prelato teggiano — e una» infamia che minaccia l'uma­nità. Gli uomini svino stati cieati non per uccidersi a vicenda, ma per vivere nella carità e nella giustizia. Gjsni arma di sterminio in maìsa non dovrà essere usata ne da Oriente nò da Occidente. L'e­nergia atomica deve essere usata per scopi di pace. E sa­rebbe auspicabile che tutti i governi non si preoccuparse­lo dì armamenti e di armati, ma usassero del pubblico de­naro per sollevare i popoli dalla miseria e dalla disoccu­pazione. La conferenza di Ginevra — ha concluso il ve­scovo — è una buona occasio­ne che si offre ai cani di governo per trovare una buona volta un accordo sin­cero ».

Parole di recisa condanna dell'uso eventuale delle armi di stermìnio sono state prof­ferite ieri anche dal vescovo coadiutore di Verona, mons Pancrazio, dinanzi a una de­legazione di donne e dì uo­mini veronesi che si era da

zamenti sulla situazione poli- cana del Senato respms<? a ^ mio tempo la richiesta delle

'•'•••'• — Ministre, perchè tale interpel-' lonza fos.<e discussa in aula. Ieri la interpellanza e stala discussa dalla Commissione Esteri del Senato, riunitasi al­la presenza dell'on. Piccioni.

Il ministro degli Esteri è intervenuto nel dibattito per sostenere che» avendo la si­gnora Luce smentito le di­chiarazioni attribuitele, il go­verno non riteneva om neces­sario intervenire. Queste af­fermazioni sono state accolte dal silenzio e dall'imbarazzo degli stessi senatori d.c. I compagni Pastore, Lussu e Sp^no hanno allora osservato

accompagnata dai provinciale d e i

della pace Bruno segretario partigiani Bertolaso.

L'attività dei partigiani del­la pace si esercita inces­sante contro le armi termo­nucleari come contro la CED. che in quanto approfondi­sce e cristallizza la divisto-; ne dell'Europa, in due bloc­chi contrapposti crea le con­dizioni per un conflitto che non lascerebbe scampo ai po­poli. Sì preparano le manife­stazioni e i comizi per il 9 i n a i l o , giornata di lotta Del­la pace, per l'interdizione delle armi atomiche e contro il Trattato della CED. A Me­de. il comitato della pace, la D.O, il PCI. le ACLI, il PSI hanno concordato un manife­sto nel quale si denunciano ì pericoli che fanno gravare sull'umanità le armi termo­nucleari e il riarmo tedesco. Numerosi comizi si sono svolti nel modenese, e si sono conclusi con l'invio alle Ca­mere di ordini del giorno con­tro la bomba H e contro la CED.

pronuncio alla vigilia delle elezioni del 7 giugno.

E' stato a questo punto che il «en. Mole (indip.), ha in­vitato il ministro degli Esteri a far sapere all'ambasciatrice l'opportunità di « ciacolare » di meno sui problemi italia­ni. A questo invito si è asso» ciato anche ìl sen. Guariglia (PNM). già ministro degli Esteri del governo Badoglio. Piccioni ha dichiarato che non si poteva giungere ad un vo­to. Ma sollecitato a chiarire ìl suo pensiero e chiestogli se respìngesse la proposta Mole. egli, dopo un attimo di im­barazzo, ha risposto testual­mente: « Non la posso respin­gere ».

In altre parole. Piccioni ha accettato di invitare la Luce a mettere un freno ai suoi di«cor?i sui problemi italiani.

Il dottor Costa {la Pignone e le bombole

, . , ... j ,, ^•m.^«„i f» risposto od una lettera che la smentita della signora d e , pTesiàente d$iVEnte Sazio-Luce non poteva essere p resa \ n a l e idrocarburi, Enrico Mot-in sena considerazione. Il te~! f o . ,j ortMitcntc naia confin-ct« AM j S e « , « » ^»n»«mK a . . d M m t f > Angelo Costa, è tor­

nato sulla gueiitone della Nuo­ra Pignone, ti dottor Costa insìste nel dire che, mantenen­do in funzione la Pignone e postandole le commesse, di bombole delVESl e delVAGIP, si sarebbe sottratto lavoro ad altre fabbriche e od altri ope­rai. Non passa nemmeno per lo mente al dottor Costa che si possono produrre più bombole, dando lavoro sia alla Pignone che alle altre aziende; il che è pienamente pouìbile, pur che l'indtnirio degli idrocar­buri in Italia assuma lo svi­luppo che l* compete.

sto del discorso dell'amba sciatrice americana era infat­ti già stato pubblicato in A-merica. prima ancora che l'Europeo lo presentasse ai lettori italiani, dalla rivista News Weecfc. Perchè allora la signora Luce — è stato chiesto — non ha provvedu­to a smentire?

Quanto al valore della smentita — hanno osservato i nostri compagni — basta ri­cordare che numerosi giornali americani (come il Christian Science Monitor del 26 marzo «corso) riproducendo la so-

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UN TRDH CHE SI CHIQHQ

DESIDERIO

Itevi» di ELIA KAZAft Ore 15.3» — 17.3» — l»,5i — 22.U

Page 3: Molotov porla - archivio.unita.newsdei loro partiti e a rinsangua re il nascente blocco clerico mouaichico-fascista, in pri mo luogo a proprio spesai Bella conseguenza daweto. questa,

P»f, 3 —- Venerdì 30 aprile 1954 « L'UNITA» »

LA SCIENZA E LA BOMBA H

Uomini come mi Sembra che la scienza su­

peri la fantasia degli uomi­ni. Nemmeno la fantasia di un Kafka potrebbe oggi dar* <t uno descrizione corte-emen-ic prexenlha di quello olio potrebbe essere il risultato Milla terra di un conflitto a base di bombe atomiche e lermomicleari.

Distrutte le città, bruciati e isteriliti i campi, attimiii-( hiati i cadaveri in vario sta­dio di carboni/.<:«/.ioiie e di intossicazione radioattiva, ri­marrebbe. per i pochi super­atiti, la sorte di ricominciare da capo, forse privi anche

panismo umano, altri si pro­pongano di seminare la morte su scala mondiale — o -i con­sidera dunque naturale tutto questo e allora si dove rico­noscere, e apertamente, che nel vocabolario umano la pa­rola civiltà indica un mito e un'illusione (miti e illusioni millenarie ne cM»tono, come è noto), oppure si t{e\e al­l'opposto riconoscere clic una profonda e paurosa frattura si è wiiuki creando nella so­cietà e nel contenuto stesso de'U' modei ne «visioni del mondo >.

Quei po< hi ehe -eiubratio il

ma <on l'opera di tutti gli altri produttori di cultura so­no degli autentici pazzi, se pazzia suol dire rottma di omii coiiiiiiiica/ionc. s<> <|eli-lio vuol dire c*<)->pri azione parossistica de! mondo indi­viduale.

!.' da tempo clic si fa stra­da .nulle in Italia, paese del primo Rinascimento, l'ideale di una scienza < non Filosofi­ca - . di una scienza che si ,ui-

della memoria di ciò che Mjstaic al gioco e divci tirsi *<»-era poc'anzi abbattuto .stillai no- lo »j e detto prima, le pri-iimanità, soli di fronte alla ime viti ime del genocidio a to­rnitura divenuta spaventosi-!inico; quegli uomini di scienza mente più nemica di piiuia^che non considerano più i'o-do\e l'arili, la terra, l'acqua,mera loro come mio dei mtv-irli alimenti possono divenite zi di elevazione della «(iattura improvvisamente mottiferi e,organica e del contenuto idea .sterili/zaiiii.

Vidi una volta un lium-rncnto come di pietra celrifi-i.Ha e in parte combusta, pro­veniente da Hiroshima dopo la bomba: era il resto di mi libro e aveva ancora qualche ltaccia ili stampa. Ln libro significa pur sempre qualche cosa per noi, anche come pa­rola generica: anche muto nel­la sua pietrificazione è pur sempre un indice di civiltà, un documento della storia uma­na. hvidoitementc quella era stata una bomba generosa, ci­vile.

Dalla bomba all'idrogeno ci si aspetta molto di più: non-thè i libri, i quadri, le archi­tetture, gli ospedali, le scuo­le dovranno addirittura scom­parire in un deserto di cene­re gli uomini stessi creatori della scienza e ubriacati di questa come se essa avesse loro insegnato ormai l'ultimo segreto, dopo il quale non è che disperazione.

r.ppttrc questa prospettiva che commuove l'intiera uma­nità, che suscita ribellioni in cui l'istinto dì conservazione si identiliea con la difesa del­ia civiltà, trova invece pres­so alcuni — per fortuna ns<;ni limitati — ambienti di scien­za e di cultura, specie tra qualche giovane, un'accoglien­za diversa: una specie di di­vertito gioco Col rischio, una specie di superiore attesa del < onipimento di un evento na­turale o di un esperimento definitivo: l'esperimento della bue dell'umanità -come specie zoologica; la natura che si autodistrugge attraverso uno dei suoi tanti mezzi: l'espres­sione dialettica del colmo di mia civiltà, l'annullamento di se stessa.

Ora. questa, in un metaforico, e ^ià una intos

le della società umana, non in opposizione, ma in armo-Umerali, si impone per'ogni

tosterilizza nella tecnica, che rifiuta ogni comunicazione con tutto il resto del sapere e della attività intellettuale. Si è par­lato di un'ondata di infanti­lismo. ma sì vede oggi che è l'infantilismo dei puzzi e ci si accorge che i precettori di questo seminario di un appa-ientemente ingenuo scientismo erano e sono, nell'ombra, i ma­gnati dei monopoli e i loro generali. Sì è data agli .scien­ziati la infantile illusione di poter essere i primi artefici dell'organismo sociale e oggi molti di essi si trovano in ogni movimento legati da fili di marionette.

Ma se <"• \(.(o < lie o;:iii lotta del genere umano oltre che espressione dei movimenti del­le masse è anche nel contem­po continua revisione del mon­do particolare di ogni indivi­duo. riesame della nostra co­scienza di fronte* ai problemi

uomo di seien/a non solo la ribellione aperta, insieme a tutti gli uomini, contro que­sta immane areligiosa anfro-pocidia. ma anche la ripulsa di quelle impostnzJoni ideo­logiche che sono state e so­no i sottili e innocenti bina­ri lungo i quali corre, -verso il precipizio, il convoglio della scienza e- della civiltà.

MASSIMO ALOISI

I.o srirti/i.Uo mussimi tisici ilui>!>i ila lui espressi sulla iiolith-a atomici st.ittiuiU-nsc-

milllllllf titillili! fllfllllllllllllllllllllllf II •IIIIIIIIIIflflflIIIIIIIIIIIIIIIIIIIMH IMI IIIIIIIIMMMII I Illlllllllllllllll III II l i m i t i

americano Robert Oppesilic liner. uni» tr.i viventi, allontanato dal suo lavoro »»rr

ALL'ASSEMBLEA GENERALE DEL CIRCOLO ROMANO DEL CINEMA

Unanime presa di postatone per la i/ila del noslro cinema

La mozione coucordi'iuciite approvata ieri sera — Cineasti di ogni categoria a convegno < Ogni criterio discriminatorio di natura ideologica e politica suonerebbe offesa alla civiltà >

Al te» mine dell'Assemblea sttaoidiuatia del Ciieolo io-mano del cinema, che si è svolta iei i sei a nella sala del­la Confcdei azione dei com­mercianti in piazza Gioacchi­no Belli, è stata appi ovato dai soci del eh colo stesso la seguente mozione:

L'Assemblea .stiaoidmai hi del Ciieolo ìornano del cine­ma, udita la tela/ione del co­mitato direttivo etica la linea di condotta fin qui tenuta in conseguenza delle t e e e n t i preoccupazioni e polemiche -sull'esistenza, il catattete e l'indipendenza ni Ustica del ci­nema italiano, prende atto con soddisfazione delle assi­curazioni date dal sottose-gietano allo Spettacolo pei quanto i i g n 21 r d a l'adegua­mento della legge e la sua tempestiva appi ovazione e si annui a ess,i r i s p o n d a alle reali esigenze della nostta ei-nematogi.tfut; chiede che il Governo voglia, co.«i come ha fatto per le voci corbe sulla legge, dai e esplicite assieu 1 azioni coca le voci e la cani paglia di stampa su pretesi ci iteli rìisei iminatoi i di na-

• I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I t i n i t u m u l i l i !

DOPO DUE GIORNI DI SCIOPERO COMPATTO PER l SALARI

Primo Maggio di lotta dei braccianti polesani

Con i picchetti di scioperanti nelle campagne battute dalla pioggia - Entusiasmo e can­zoni proletarie - Non si taglia il foraggio nelle aziende che non firmano V accordo

DAL NOSTRO

ROVIGO, 29 — Pioggia a dirotto anche oggi. Ma lo sciopero è una cosa seria. E' una battaglia dura. Stanotte i fari dell'automobile sultu quale viaggiamo, illuminando

ciisiijiH pioggia. ci fanno intrave­dere. all'ultezza dì Gavcllo,

sicazione atomica. Da questo punto dobbiamo cominciare a ribellarci. Proprio da questo americanissimo principio che l'uomo non è più clic una specie zoologica, e Ite i pesca­tori del Pacifico 5-0110 come i microbi in una provetta in

un gruppo di braccianti che: madidi di acqua, percorre­vano tu via in bicicletta.

Ci fermiamo. E' una aqua­dra di picchetto nominata dagli scioperanti per vigilare sull'astensione dal luvoro. Sono fradici sino alle ossa. ma vivaci. Ci comunicano che nelle stalle nessun salariato cui e lecito provare un di­

sinfettante. i« Gaudio (ctvora. Hanno in­contrato «n solo crumiro, in piena notte che, con l'acqua F.a civiltà non si diilniirjje

soltanto quando fisicamente .si riversino MI jrrnu parte del­l'umanità 1 prodoiii mortiferi di una scienza messa al ser­vizio della pazzia e della vio-jean ., fplt abbiamo detto di lenza irresponsabile: e^sa aVandare a casa " ' erode e *i di<t nurse pia quan- fare il poirero disgraziato), ci

ìncin a farsi strada spiegano. L'acqua che li fa do com oelle coscieii'- l'opinione «tic l'uomo è meramente uno dei tanti animali della terra da v uì può anche scomparire per eventi astronomici o per al­trettanto indominabìli forze da lui stesso svoperte o libe­rate. da lui stesso scatenate contro la propria specie, nel­la esasperazione di un mal-tu«ianc«imo folle e barbarico.

Quali sono le radici di que­sta aberrazione? lo credo che non AJ sia uomo di icra cul­tura, cattolico liberale o co­munista. the pensando seria­mente a un tale stato di co­se non riconosca nella .strut­tura © nella disperazione di una società agonizzante qua­le* quella capitalistica le ori-lini prime di una simile mo­struosità. Ma accanto a que­sta fondamentale e generica accusa che presuppone <» im­pone un esame approfondilo

CORRISPONDENTE sono pronte ad ospitarli se le jeeps dei carabinieri danno loro, come succede, la caccia.

Il più vecchio, che ita rico­nosciuto la macchina del vo­stro partito, nel salutarci e inforcare la bicicletta, per riprendere la vigilanza, into­na ¥"» canzone cui subito fanno coro, giulivi, gli altri. E' una vecchia canzone nata ai primi del secolo con gli scioperi dei braccianti del Polesine. Cogliamo, ironica e pittoresca, l'ultima strofetta del coro che si allontana sotto la pioggia: « £ anca 1 paronì — con le so scarpette zale — andarà a netare le stale — le stale i pulirà .. (Anche i padroni, con le loro scarpine gialle, andranno a pulire le stalle, te stalle puliran).

Iniziato ieri notte, il gran­de sciopero dei 100.000 brac­cianti e salariati del Polesine. sì conclude questa notte dopo

e di finire di\48 ore di compatta astensione dal lavoro. La pioggia non ì\a permesso di veder spiegate le grandi forze dei braccianti del Polesine. Con la pioggia

addosso a catinelle, tagliava il foraggio in un campo. « Ga-ven dito d'andare a casa e da finirla de fare el poro

T giugno », ci hanno detto con forza i braccianti

L'opinione pubblica affran­

gile. Quindi non sì scorge quando c'è lo sciopero. Spet­tava dunque ai salariati pren­dersi sulle spalle la parte',ca solidale l'unità dei (avo-fondamentale dell'azione. Voratori della terra. Oggi, soli-salariati hanno fatto il loro.dali con i braccianti in lotta, dovere. 1 carabinieri a Bo-\, negozi di Ariano Polesine suro ed in altri centri sono «• di altri centri del Delta persino andati da azienda m azienda a prendere d nome dei salariati. Era un intolle-

hanno chiuso per un'ora le saracinesche, malgrado le in­timidazioni della polizia con-

madidi è un'altra cosa, su di loro: è un distintivo di do­vere compiuto. Tutte le case'non si lavora nelle campa

• l l l l l l l M I I I I I l i l l I t l l l l l l l l l l I M M I I I t l l l l l l l l l M I M I I I I I I I I I I i l l l l l l l l t I t l I t

rande atto di intimidazione, tro gli stessi commercianti. ma non ha ottenuto niina.|£>He lavoratori di picchetto .Velie grandi stalle si udiva\au0 sciopero sono stati arre-questa sera il muggito alUt\stati a Villadosc. Il governo dei vitelli. Certo i ™hiriali\scelba-Saragat si qualifica ed i braccianti sentono ben ]COsi anche di fronte ai lavo-piu degli agrari questeì situa-| raion, e ai dirigenti della ?ione. ma non c'è da farei sentimentalismo. Sono gli' agrari che mandano m mn-i lora la produzione per non] dare 11) lire di più all'ora ai) braccianti e meno di 2.000, lire di più al mese ai sala-\ nati: sono gli agrari che tioiij vogliono concludere un eqitoj patto provinciale di lavoro. Sugli agrari pesa la respon-j .s-abilttà delle conseguenze di\ questa lotta die ì

CISL e dell'UIL. Intanto, mentre si ha no­

tìzia che in alcuni centri gli agricoltori hanno chiesto di trattare in sede comunale, an­che oggi altre tre grandi aziende della zona di Adria e due medie aziende della zona di Gavello hanno firma­lo l'accordo per l'aumento dei sularì. Le grandi aziende di .Adria che hanno firmato l'ac­cordo sono: Cavalieri Pietro con 70 ettari. Cavalieri Mario con. 70 ettari, Crepaldi Luigi con 70 ettari, tutti e tre della frazione di Caemo.

r.IUSEPPE MARZOLLA

tura ideologica e politica che .siioneiebbero offesa alla ci­viltà prima ancoia che alla democrazia propone che con la nuova legge il controllo sul cinema sia regolato da nonne Uiniidieho e procedurali ana­loghe a quelle per la stampa e secondo lo spirito della Co­stituzione. in modo che si tol­gano da paralizzanti inceitoz­ze .scrittoli, legisti, produttori e si tonda supeiflua ogni al­ti a forma di conti olio e nu-tocontiollo di categoria; au­spica che la legittima difesa della Costituzione della Ke-puhblica italiana non travisi il concetto della continuità dello Stiito sino ad una im­possibilità di critica nei ri-guaidi d'un passato .che !a stona ha giudicato: neon fer­ma la piiqvia volontà di lot­tate pei un cinema libero democi atico. indu.sti ialinente efficiente, f o n d a t o MI quel 01 imato qualitativo che ne ha determinato il successo nel mondo; licoid.i agli uomini di cinema che le sotti del film italiano dipendono fon­damentalmente dal loio im­pegno morale od artistico >.

Il Circolo romano del cine­ma, quale organismo cappi e-sentntivo d e i professionisti e degli artisti del cinema ita­liano. sin dagli inizi della cri­si determinatasi in questi ul­timi tempi in seno alla nostta i n d u s t r i a cinematografica. aveva seguito l'evolversi del­la situazione studiando, at­traverso una serie di contatti con tutte le categorie di la­voratori, di tecnici, di arti­sti e di industriali legato al nostio cinema, i provvedi­menti alti a rimuovo» e lo stato d'animo d'incertezza e di confusione che impedisce 1! li boto ed ordinato svolger­si dell'attività produttiva del­la nostta cinematogiafta-

I motivi che avevano mos­so il Circolo romano ad in­dire questa serie di scambi di vedute, culminata con l'As-' semblea straordinaria di ieri sera, 1 ìguardavano principal­mente i seguenti ordini di problemi: l'imminenza dello scadere della legge sulla ci­nematografia attualmente in vigote 0 quindi la necessità che essa venisse tempestiva­mente sostituita da una nuo­va; l'inìzio di una campagna d i v a m p a a carattere discri­minatorio nei confronti dei nostri migliori cineasti l'irri­gidimento dell* atteggiamento

£a ronda di notte

MIRiUMO il PALERMO

Le prime a Roma TEATHO

l'ondarono una città K' ormai IIMI invalso fra le

iniziata Compagnie di prosa quello di re-con la sciopero che termina\ legare m (miao ili stagione le oggi. La lotta continuerà Sin-> * «»"v,,a ' naiiam- adeguatamente

" " * sarà picgula\ tre ri-

« novità < Uuliaix ( sov. ve l i / io : ,-!•<• di l l 'IOI. ne pos-! s iamo cure, da t\ucl c h e abbiamo

\ t s t o tinora, ci.e ad esse sia pos­sibile riservare trattamento m i ­gliore. Non l.a (atto eccez ione « Fondarono una t i l ta • di Cesare Meano presentala ieri al Teatro

I dello Arti . Si tratta del rifaci­m e n t o in t-hiave umorist ica --

del irrande dibattito mondiale; fi. yuantl't ti prodigi» rtnnin-

l.'i ustinz'i tSet mirurolu <i fini ìiKiiis-iriul». in Italia, e 'tnticu. f.> «f «'- trslimopin. del rrslo. lo A/O«I> spassio­nato StrmlÌKil. che nel /#"-'? nelle x n e - l'ronten<t<lc- » raccontui'u: * Ino di noi rhe e >lat<> ili ijiiurniijtone nei villayijt ilali'im ha spesso sentito ptirUire di Madonne che muovono gli occhi o che sospirano. L'effetto garantito di quest'i specie di miracoli — soggiungeva — r d'tirrìc-chire l'oste vicino >. E con-rludet>n: « In topo <i sei mr-

pgi ricomparvero, e sluiuiltn non più sole, ma « insieme a ipielle del Pupo e di alcuni sunti ». Le bimbe dissero di aver visto anche delle scritte the isti suggerimento della j)inr.</r<i r <lcl preside tra

clic la Confida anche onesta colta. Le organizzazioni sindacali mungono unite nelle loro di­rettive. Non si taglia il fo­raggio nelle aziende che non firmano Vuccordo per l'au­mento dei salari. ; c ( m i t . I e „ . p e s t i v a i n e n t c t ) a v v e r ,e

Se la pioggia a dirotto dinì programma - del mito della (piestì giorni non ha per- fondanone ai Doma ad opera dei

due irrequieti figli di Rea Si lv ia . posseduta da un soldato c h e fa passare per Marte onde nobi l i ­tare il suo pe icato . La reRia di Di S te fano invero degna di occas ione migliore - - ha cercato di dare \it.» e moviment i a per ­sonaggi < ne volevano essere una

, variazione riim(«a e famil iare t e

messo fa coa.stata^ione dello [spiegamento di forze dei 100 \mila braccianti polesani. non \ha certo favorito gli agrari. Tuti'aitro. Il raccolto di fo-

I rapaio è piegato dalle piogge bielle campagne, il che signì'fì-

smssero .un .{„a,lcTn,;. He- " ' / t « S „ C ' L « l ^ j l » " ' ' ' ' umani tà , d, quelli che il Pl',r JWliarlo in parte con le iL S I o r ) a „ u , P K R C n d a \ t h a n n o

/alciatnci meccaniche "tate! tramandati. Federico Colhno nel-per.\-owil»te?!te dagli stessi ! la parie del bonario Re Numitore agrari. Occorre l'uomo. il\c Sergio Tofano in quella dello bracciante che con la sua f«-|-=P"<irMaio Amui><> hanno avuto

certamente 1 n. omenti

nei suoi termini economici e-politici, affiora anche un'ac-', cu-a specifica vcr*o i conte-j miti ideali di una «inule >o eieià — delle sovrastrutture.

co le frasi: « Voglio che mondo si converta ». « la so­no il vero Ilio, non credete ad altri ilei ». * Morrete pre­sto. voi e la vostra maestra, e vedrete presto il paradiso *. / / fenomeno miracolistico-jeUnlorio dura tuttora, infor-

, «ni il Tempo, da più di un j mese, t ha alcuni giorni alle I bimbe appare tiesù rhe

mi

Accanto a loro Franca Maresa. Fiiicardini. Olovsmpletro e fili altri. Molto spiritosi 1 costumi, poco comprensibili le scene

Vice

CINEMA

illiberale degli organi di cen­sura culminato con la proi­bizione del f i l m di Mario Montcclli Tofò e Carolina.

All'Assemblea di ieri sera era rappresentato tutto il ci nema italiano nelle sue sva licite categorie. Abbiamo no tato fi a gli altri (chiedendo venia per le quasi sicure omissioni) Carlo Fonti, Valen­tino Brosio, Cina Lollobtigi-da, Lucia Dose, Attilio Riccio, Knnio Fiaiano. Elisa Ccgant, Suso Ceechi d'Amico, i registi Age e Scarpelli, Monicelli, Emmer, Zampa. Visconti, Ger­mi, Steno, De Snntis, Lattua-da. Antonioni. Nelli. Puccini, Li/xnni, Mida, Pietrangeli, Blasettì. Fi anchina, Citieco, Gallone, Cerchio. Morelli, Vergano. Cotnenctni, Maselli-Massimo Girotti. Paul Muller. Franco Balducci, Leonardo Coi tese. Mai cello Mastrojan-ni. Paolo Stopp.i, Luigi Chia­rini. Robot to Padella, Mario Giorno, Gino Vicentini. Filip­po Sacchi, Domenico Meccoli, Pasquale Ojetti. Callisto Co-sulich, Ugo Casiraghi. Fausto Montesanti. Mario Montuori, Et aldo da Roma, Romolo Gauoni. Achille Valignani, Carlo Bernari, Giuseppe Ma-rotta, Rodolfo Soncgo, Cesare Zavattint, Ugo Pirro, Marcel­lo Bollerò, Gillo Pontecorvo, Franco Cristaldi, Mauro Bo­lognini, Bertelli, l'on. Melloni, l'oli. Corbi. Giulio Cesare Ca­stello, Fernando di Giammat-teo. Alfredo Guarini, Lino Del Fra, Pieto Moffa, Glauco Pel-leghini. Fulvio Jacchia, Et-toie Margadonna, un gruppo di cineasti spagnoli, fra cui il regista Berlanga, autore dello interessante film * Bìenvenido Mister MarshilH » e Serrano De Osma. ecc.. ecc.

Aprendo i lavori dell'As­semblea. Cesare Zavattini, presidente del Circolo roma­no del cinema, ha rivolto, a nome d'i tutti i soci, un affet­tuoso saluto al grande Citar-lie Chaplin. ospite, in questi giorni, di Roma.

Presidente della riunione è stato eletto all'unanimità, su proposta del comitato diret­tivo del circolo, l'on. Mario Melloni, il quale, prendendo la parola prima di illustrare la mozione che il comitato direttivo proponeva alla dì scussione dei soci, ha dichia rato che li'ntendimento del­l'Assemblea. in questi tempi in cui circola spesso l'accusa di « tare il gioco » di questo

Amanti Ialini Mervvln l^f Koy. ion<-i(l«T-i'r> il

«< mago r de l le COIIIIIK d.e cilici— cali ho l lywoodiane . '."'i !ia sa­puto r icavare neppure un m i ­n i m o di brio e di n orrienlc da questa v icenduola d.i ruioiaiLO americano , m rm br tl.u.<> .sola­mente . m u n a t t e s o tich.-.iioior. l 'esuberante bel l i / / .a di Lana Turner e te -sue •.**:.ticmque tolette

Si tratta di u: J :3ga??.i >•; <• po.'lìiMie trentase'.te inslton' ti. dollari e che terne di e -ere spo­sata per denaro l 'aro'a j,rr il Brasi le con iir. suo si asjrrar.'e a l trettanto mil iardario *• |,r#-o( -ctipato. la g iovane o p v dia ) • -J.C. per un focoso l i/cia!«-ro ..*-tratta e conqmsta 'a da: -noi modi latini, dal le ":«• .-.ppas^ o-r.a'e canronì e . in cere -a i e . rial folklorismo bra*;!.a o r*-r tur #ij f^eol'oji I due ••<-•• :.> so;.o Johu Lund e R;tirc'o Montalb-n

V i c e Anche la bella Gina LoltobrigUlA è intervenuta ieri alla as­

semblea straordinaria- dei Circolo romano del cinema

It resista Itlnsetti ha svolto la relazione

o di quello, era di fare esclu­sivamente il gioco delia ve­rità.

Alessandro Blasetti, inca­ricato dal Circolo romano di svolgere la relazione, ha pas­sato in rassegna, attraverso una serie di documenti, ì fat­ti più salienti della crisi dei cinema italiano. Subito dopo, è cominciata la discussione appassionata, ma sempre fra­terna e serena, sui vari pun­ti della mozione. In partico­lare, sì è insistito nel chie­dere che nella prossima legge vengano contemplate quelle nonne che garantiscano a tut­ta la nostra industria cine­matografica una vita tran­quilli e fondata su solidi presupposti economici.

E',stato poi particolarmen­te dibattuto il problema della libertà d'espressione, elemen­to fondamentale per un libe­ro sviluppo delia nostra cine­matografia; soprattutto, dai vari interventi pronunciati da persone di diversa tendenza ideologica e politica, è emer­sa forte e chiara la volontà dei cineasti italiani che ven­ga tolto ogni dubbio circa la minaccia di discriminazioni in seno aL nostro cinema. A par­te i consensi suscitati di vol­ta in volta dai vari interven­ti, l'approvazione del comma della mozione che chiede ga­ranzie di libertà per i cinea­sti italiani, è stata salutata dal prolungato applauso di tutti i convenuti.

Molto importante è statue la proposta che l'Assemblea ha fatto al governo di rego­lare in modo nuovo il con­trollo sul cinemr.: In parti­colare, come è spinificato nel testo della mozione, si chiede che esso venga regolato da norme analoghe a quelle vi­genti per la stampa dimodo­ché, agendo secondo lo spi­rito e nei limiti della Costi­tuzione repubblicana e della legge, l'artista sia al sicuro da ogni arbitraria interferen­za nel suo lavoro creativo.

L'attuale commissione dì autocensura, istituita dai pro­duttori, è stato detto in un intervento, non avrebbe in tal caso ragione d'esistere.

Infine. Blasetti. a conclu­sione dei lavori dell'Assem­blea. svoltisi in un clima di fervore e di slancio unitàri ' . ha rivolto a unti i cin-'Jas:' italiani un appello atr.r.c'.j con il loro impegno morale e la loro onestà siano dc^ni ciel grande prestigio cn* il cinema iialian^ - : e guada­gnato. in questi -ultimi anni, nel mondo.

tica raccolga nelle mani }-; «-enamrntr 1 ".omenti minori fasci di erba e li tagli con!fiiiMfiiiaiiMiiiiititi(iffiffiiiiiiiifif((fiii(fiiiiituii»iiMiiiiiif>MiiiuiiiitiiiiMi«Miui*ttiiii<iiiuuMMiiiM(iMiMiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiitiitiuiiMMi la sua falce II periodo pi» _ — - .. _^ - ^ « • • . • • • -« . * * • ^ . . . ^ . . — . . j ^

~ ~—"""fc""^| ANNI DAI . GIORNO

r. e MI I l l l l l l l l l l l l l l l l l HI II H i l l

non abbiamo nullo 1 miracoli: purché si

eia a trinare incredati. Vati Ir.rito ecclesiastica lo proi­bisce;. i progielle dt spelare un

Molano i tempi, ma le < portantissimo s e <j r e t buone e tradizionali abita- j ?* Moggio >.

„ ~ ~ , • ,i:,~ ,- 1 ' ditti non cessano. E' di ieri , A»« come si dice - e m particola-- fn rìf>fi:i„ thf in s k i n „ nia : contro re vcr^o l orientamento idcolo-j trTtu,r)„ Ie riunioni prepara- \ svolgano possibilmente al-?iro di certi nomini di «cienza. forte per la prossima temo- \ l'uria aperta. Siamo infatti

O si con-idcra naturale pcrj ne elettorale- ed anche di \ convinti che a scuola 1 bam-qiiCMa specie zoologica qualel ieri ò la notizia che a fa- ! hmi debbono andarci per è l'umana che nello stesso! termo nella classe IV rie- \ tempo in cui i poeti rinn-r-J mentore della scinda * l.uiti • vano i loro canti per l'amore! t'.upnana » * accadono /<•«»- j e l'croi-mo o >coprono nuoci} meni *frovinimi », informa (

altri si' ' ' Tempo. /.'/ maestra li"*a ! Bia::nr dopo arcr dohf.nen-

alunne

imparare a scrivere e non a irosrrirerr fra-i

Iaculo di lotta, quindi, sarà • nei giorni prossimi. ; 1 A Rovigo intanto .sono; ìgiunte da diversi paesi dele--

'-. 'gattoni eli ?a?-orci£or». si sono •recate alla Cd.L.. alla CISL \e alla UIL cìnedcndo la pro-ìSccuzionc delio sciopero. A<t 'Frassinelle, anzi. 1 lavoratori di tutte e tre le Correnti .SDI-

'dacdfi. rmrmi in assemblea.' {hanno deciso all'unanimità d-proseguire la lotta nei loro

A DODICI

Rivela, Vinnocenza, dell*'umico che fece eontlunntwe u SO unni Un

/ - comune. Le ire organizzata- /i-,n.» miracolose " - 3 ,/.i.'i»>

natura. colori nella preparino a ^po:iliare gli uo­mini di o.rni \ incolo di ci­viltà e a lanciarli *oli in pre­da alla piò folle e degradante paura; fhe nello Me -o tem­po in cui gli archeolozhi o i paìeontologhi vanno cercan­do con umanissimo interesse le tracce dell'uomo e della sua cultura nei tempi più re­moti, altri <i preparino a di->tri)?sere nonché z\\ antichi anche i otti moderni docu­menti della società umana. delle sue jrioie o delle *uc ~offeren7e; che nello stesso tempo in cui alcuni scienziati. i medici e gli infermieri ne-:ili ospedali si ingegnano di lottare contro i mali dell'or-

;r,Vrc"arit!- ca*o pitirti-d'.v '.'.'riamila <iUcllo.

f.-i n- i' ni C'a:"u» Corbi-, | P , . - .-- - «uro virr-j «laminato rialla

j'tna decisione che probabil-. Suprema C->rU cii Cauziono. , , . , . . , , . ' , ' intente si avrà lunedi, dopo le Sci «torni ?cor.M. ah h,r<t il ministro liberale Mar- < •-• - »- '

, , , . . . - •• , . . '" sindacali si incnntrernnno (.»tra lette sui muri. E poi. d, frasi ,„ , f

sui muri, ne abbmmo avute • » . - . * » abbastanza, /'.ornimi/ite 'pi

le rimproverato le perchè non avevano , ompre-so < l'importanza di santifi­care con la comunione i pri­mi venerdì di ogni mese, per nove volte conseeutice » si occorse che « /1////1 lo scola­resco fissava attenlamente lo porele dietro lo cattedra. Voltatasi di scotto, non scor­se nulla. Interrogò alloro le allieve e seppe da esse rhe avevano scorto, come se fos­sero dipinte sullo bianco po­rele. le figure di Gesù cro­cifisso e dello Madonna in­ginocchiata. Dal corpo di Gesù slittavano grosse gorre di sangnf*. E questo è nien­te. Sei giorni successivi il sacro cinema sì ripelè, le tf~

_ avvocati , , . , J>an?a ilel l- Maggio. romani Oia.-eppr Bolhitei e

/,: , , . votele controllare se ti p n m o M„ggto rf, j o t t a ?!e?, Fernando Ru.'w, UHnr.o. infatti. miracolo alla scuola « f.<i- Polesine, dunque, conir tanti ! presentato un istanza per ìa rc-pimn-i > e nero o no, lo faccia [altri 1. Maggio di questa gio-jvi.'ione ni un processo, celcbra-lai il miracolo. Cacci via sii due piedi Poziosa maestra che invece di insegnare ni ra­gazzini il sillabario li ipno­tizza coi fumetti sacri per un mese intiero. Vedrà che le mura torneranno linde, o al massimo con su scritto * Vi­vo Coppi t. Queste sono le scritte che noi preferiamo, per 1 bimbi di sette anni, che il laico Martino ho il dovere di difendere dolio rapace e cretina superstizione delle bigotte, il cui posto dovreb­be essere il nosocomio o In sacresliu, ma non là scuola.

Maurizio

rio,?a terra di lavoratori. Ce ne ricordano uno. dì questi 1. Magqio di lotta, i brac­cianti di Sticnta. Uno fu lo sciopero dei braccianti del ì. maggio 1944. che fu un du­ro colpo contro l'invasore te­desco e il traditore fascista. Anche allora gli agrari fu­rono piegati e il salario dei braccianti cerine aumentato dopo 1G giorni dì compattis­simo sciopero, nonostante il decreto del governo fantoccio di Afussolmi che aveva bloc­cato i salari. « Se abbiamo vinto allora, figuratevi se non vinceremo adesso, dopo il

to a Co.-enza nel "4ì, e termi­nato con la condanna di Vin­cenzo De Paola all'ergastolo e di Antonio Mortale a 30 anni di reclusione.

I tetti che hanno determi­nato questa decisione degli av­vocati ?ono recenti: Vincenzo De Paola ha, infatti, rivelato l'innocenza del Mortale che egli, con una chiamata di cor­reo, aveva fatto ce idannarc a 30 anni di reclusione.

Bisogna fare un salto indie­tro di dodici anni per rievo­care gli episodi salienti di que­sta drammatica storia. A To-rano Castello, un piccolo cen*

»ro della ti<ivinc:a di Co-cnza.jmente confermò le accuse a cj-'ehe prenderà in esame l'tstan-jaccertata, ".a re»pcr.=«o.:i:i Ce;".! sul mar?ir. • di un fu-"-", wnrnjnco del suo amico za degli awoeati Bellucci e i x p u x i Cf.errebt-e. Ci per.a;e. trovato Ti cariava-- ir.sancui- Dopo dodici anni. però, il De ! Ru-so. sarà chiamata a ren-!arr.:n:r.;stTar.-.a

Paola, svanito il sordo ranca-.dere smmzia ad Antonio Mor-j A ques-tA tstar.ra ha risposto re che Io aveva portato ad :,e-ìt3le Àia chi renderà al giovane Ji: P.M. dichiararlo c.-.e «e T.OT-, tusare l'amico, ha ritrattato» dodici anni di Giovinezza tra ogni accusa. Ha affermato ai scorsi tra le mura di un peni aver indicato come correo il tenutario? Mortale, perché questi, che era' • •

nato di Hit.. Sabato, ndanzata e cugina di Vir.ctnzo De Paola. Le indagini dei carabinieri portarono dopo bre\e tempo all'arresto del De Paola il quale era in rapporti intimi con la ragazza. Il De P«ola conferò di aver ucciso la ragazza, ma. levare gli occhi sulla sorella' allo stesso tempo, indicò un complice nella persona del Mortale: questi infatti lo avreb­be aiutato a sopprimere la sventurata radazza

Inutilmente it Mortale pro­testò la sua innocenza; inutil­mente esibì un alibi I giudici non vagliarono attentamente le prove, non approfondirono con 5a dovuta .solerzia le accuse del De Paola. Nel '44, la Corte di Assise di Cosenza condannò il De Paola all'ergastolo e il suo presunto complice a trent'nnni di reclusione. Durante il dibat­timento l'assassino implacabìl-

un suo dipendente, aveva osato

Maria ed aveva anche tentato di far la corte a Rita Sabato.

Fu proprio una mattina, dopo che la Sabato gli confessò che il Mortale gli aveva fatto delle proposte amorose, che la follia omicida del De Paola esplose. Prima, infatti, uccise la ragaz­za. poi andò alla caccia del Mortale. Non avendolo trovato decise di coinvolgerlo nell'as­sassinio.

Indagini frettolose, come ab­biamo detto, e giudizi tutfaltro che oculati hanno favorito questo grossolano errore giudi­ziario. La Corte di Cassazione,

li processo detta valuta a) Tribunale * Roma

*t r»*"e «1 grandi, at ^trt f.-r.*r.ziatcr! d-er.e operazioni '.a-

Ilutane, r.^n e po"sè:5i*.e ti.rr.o-ì-trare c:~.e 1 dollari lurono uti­lizzati per t'acquisto tìi qtie.,e tr.erc

La parte centrile dell'udien­za eli ieri a: processo per i: traf­fico de::e valute. ch« si sta svolgendo dir.ar.-zt a'.'.a IV se­zione eie: tribunale Ci Roma. * «ata occupata Ca un'istanza dei difensore air. Ci ramino Tol­ta a dimostrare cne l dollari furono esportati all'estero per essere trasformati i nraercì pre-dose per J'econonr.ta del nostro paese, der.e quali era proibita ,a normale importazione. S« una coaa «unùe poteue

la conferenza di Tondi al Circolo « Parioli >

Vt\;ssinr,o ir.tere&se -a destato a; Circola di cultura * Parto.! ». U annunciata conterer-za de. prof. Aligiuero Tondi. U» confe­renza ha illustrato ampiamente t rapporti fra Statn e Cmeaa nel­le Democrazie popolari ed. ha par-tato a lungo dei termini di co> lasorazlont fra li mondo cocnu-rusta e il mondo cattolico cella lotta contro le anni tennonucie*-

I r t t U guerra.

Page 4: Molotov porla - archivio.unita.newsdei loro partiti e a rinsangua re il nascente blocco clerico mouaichico-fascista, in pri mo luogo a proprio spesai Bella conseguenza daweto. questa,

Kag. 4 — Venerdì 30 aprile 1954 « L'UNITA» »

Il cronista riceve dalle 17 alle 22 Cronaca di Roma Telefono diretto

numero 683.869

PRESENTATO AL CONSIGLIO COMUNALE

Un ordine del giorno unitario contro le armi termonucleari

// documento è /innato da Carraia, Avallane, Gigliotti, Crisolia e Farina — V appussionante dibattito della seduta di ieri

A conclusione di una appas-Honante discussione è stato pi esentato ieri sera al consigl io comunale un ordine del giorno unitario contro l ' impiego del le o lmi termonucleari che dice t e s tua lmente :

« Il Consigl io comunale di Roma, mil lenaria maestra di diritto fra le genti civili e messaggera costante di pace-cristiana fra gli uomini di buo­na volontà, compreso dei pe­ricoli derivanti da un uso non retto delle nuove fonti di ener­gia nucleare, mentre plaude al l ' insegnamento e al monito contenuti nell 'allocuzione pa­l l i a l e de l Sommo Pontefice, esprime il vo to :

a ) che tutti , popoli e go­verni di ogni luogo e d'ogni tendenza ideologica, appieno intendendo le finalità, il signi­ficato e lo spirito del messag­gio pontificio, sostengano gli sforzi di quanti operano per al-lt ninnare dal l 'umanità l'incu­bo della guerra e della totale distruzione, per il raggiungi­mento e il consol idamento del­la pace che solo ne l la l ibertà e nella vera giustizia trova fe­condo suo movente ed efficace suo sos tegno;

b ) che un accordo fra gli stati sulla base di un controllo generale e ugualmente valido per tutte le parti, conduca alla interdizione di questo nuovo strumento di guerra;

e ) che l'opera attenta dei sapienti si volga a convogl iare le mirabili scoperte del le forze profonde del la materia esclusi­vamente a lini di pace e in particolare a fornire ai popoli sofferenti nuove sorgenti di prosperità e di benessere ».

I /ordine del giorno, che reca le firme del democrist iano Car­rara, del monarchico Ayal lone , dei consiglieri della Lista cit­tadina Giglintti e Grisoha- e del socialdemocratico Farina, è stato redatto a tarda notte e la sua votazione rinviata alla seduta che avrà luogo martedì prossimo.

Due diversi ordini del giorno contro l' impiego delle armi .ter­monucleari erano stati presen­tati in apertura di seduta. 11 primo recava le firme def d.c. Carrara e di altri consiglieri del suo gruppo; il secondo sot­toscritto dalla compagna Ma­risa Rodano e da altri consi­glieri della Lista cittadina.

Nell ' i l lustrare il siV» ordine del giorno, il d.c. Carrara ha sottol ineato il triplice signifi­cato del messaggio pontificio in ordine al concetto della pace fra i popoli, al la necessità che siano messe al bando le armi atomiche e all'auspicio che la energia atomica sia impiegata a scopi eli pace, come fonte di benessere dell 'uomo e non già di i l istruzione della umanità intiera.

Subito dopo Carrara ha chie­sto di parlare la compagna RODANO, che a nome della Lista cittadina ha presentato un ordine del giorno nel quale venivano espressi gli stessi sent imenti di preoccupazione e di auspicio. E* significativo — ha eletto la compagna Rodano — che il riteirno alla vita pub­blica del Pontefice abbia coin­ciso con un suo appello per la interdizione del le armi termo­nucleari, la terribi le minaccia che preoccupa e elomina il mondo c iv i le . Gli stessi scien­ziati che con la loro opera hanno dato al l 'uomo la pos­sibil ità di impiego di una energia così immensa si sono ritratti di fronte ol la eonsta-trzione degli effetti che l'esplo­l ione termonucleare produce a danno dell 'umanità. Di fronte alle terribili conseguenze che l' impiego di quest 'amie può piodurre - ha continuato la compagna Rodano — noi, ra|>-presentanti di una granile cit-tii, maestra nell'arte, fonte eli bel lezza, «li tante civiltà, non possiamo rimanere insensibili e indifferenti . E" nostro ilo-\ e r e esprimere la preoccupa­zione, l'ansia nata nella nostra città con la minaccia di que­sto s trumento di distruzione e di morte. E' nostro dovere ope-lare perchè si giunga al ban­do, all'interelizione elella bom­ba al l ' idrogeno. Per questo • rcdiamo che elal Consiglio co­munale debba partire una voce a ncordc diretta al Parlamen­to per ch iedere al governo eli «.jerare in modo ta le che ne? mondo «i uuinqa ael un accor-r j per l' interdizione del le armi termonucleari .

Con l' intervento della com­pagna Rodano appare chiaro che i due' maggiori -tttori dol-l'óssemblea comordann ^o^tan-z .almentc nella p o s i / u n e di condanna del le armi di Mcrmi-! nio anche «-e questi ••ecumeni 1 se-no espres-i in due distinti ordini del diurno

Nel cor.--, della d i sc i s s ione si sono poi .i.-lmcati gli atteg­giamenti d-;I i altri gruppi e degl i altri rappresentanti .

I missini assumono posizioni contrastanti per bocca di DE BERNARDI, che motiva la astens ione con il pretesto che le bombe H ^er\ irebbero a preservare la pace, e con AU­RELI che propone il r i n \ i o del la discussione per giungere ad una unificazione dei due ordini del giorno. Il d.c. LOM-EARDI si dichiara contrario al r invio e la mozione \ i e n c re­spinta nonostante il voto fa­vorevo le del la Lista cittadina f l 'astensione dei liberali. LOMBARDI propone allora

che, pur conservando a verbale le dichiarazioni ili condanna de l le armi termonucleari , non si giunga a un voto formale. Il monaichico AVALLONK M oppone, menti e CATTANI si dichiara favorevole alla posi­zione di Lomhaidi .

Il compagno TURCHI chie­de allora la parola per dichia­rare che, considerando il fatto che sia l'ordine elei giorno Ro­dano che quel lo Carrara espri­mono uguali sent iment i eli preoccupazione e dì condanna, la Lista cittadina potrebbe an­che accettare che si .soprassie-ele.sse al voto. Ciò vor ià signifi­care — dice Turchi •— che il Consigl io condanna unanime l ' impiego de l le ann i termonu­cleari e conelividc i sentimenti , espressi nei elue ordini del giorno.

Una strana elichiaiazionc eli A D D A M I A N O (imi. e let to nel­la lista il.r.) preclude invece la possibil ità di una intesa nel senso proposto eia Tuichi , poi­ché il consigl iere indipendente , pur condannando genericamente e fi losoficamente la guerra, ri­t iene leg i t t imo l ' impiego eli tutte le armi una volta che la guerra fosse scatenata e la ra­g ione degli uomini perduta.

La compagna RODANO è al­lora costretta u proporre di nuovo che si giunga a un voto c o m u n e sospendendo alcuni minuti la seduta e trovanelo l'accordo unanime su un onl i ­ne elei giorno formulato da tutti i gruppi.

Il S I N D A C O non sembra comprendere la del icatezza e la serietà elei momento e tenta di giungere a una conclusione rapida dichiarandosi favorevo­le alla proposta Lombardi e agg iungendo con fare che vor­rebbe essere bonario: « E chi è a favore elella bomba II? Mi pare che possa bastare ».

TURCHI ripropone allora che si passi al voto, v is to che si sono manifestate posizioni d iverse . Ma il SINDACO insi­s te e tenta eli porre ai voti la p ioposta Lombarili . L'atmosfe­ra si riscalda, G R I S O H A pro­testa iuvocanelo il rispetto del regolamento, mentre RUSCHI (L.C.) tenta invano eh pren-elerc la parola.

La seduta (sono le 23,30) v i ene a questo punto sospesa e l 'assemblea torna a riunirsi so­lo dopo elicci minuti d'inter­val lo .

Alla ripresa elei lavori, LOM­BARDI ritira la sua pregiueli-z iale per il t imore che possa essere male interpretata, men­tre BUSCHI, con un pacato in­tervento , si augura che preval­ga su tutto il comune senti­mento di condanna del le armi termonucleari .

Ri attende un voto da un mo­mento all'altro, ma il Sindaco chiede improvvisamente che la assemblea approvi la richiesta eli esercizio provvisorio fino a g iugno poiché* la precedente sta per scadete col 'Mi aprile. La discussione che segue su que-sto argomento comporta l'im­piego ili venti minuti di tem­po e, quando sembra che si stia per giungere f inalmente al voto sulle armi termonu­cleari, CERONI sol leva la que­stione elei piano 141 dell 'Appia Antica piote-stando contro « l a ingerenza ilei ministro » e su­scitando un vespaio che non si esaurisce prima elelle ore una del mattino.

Infine viene deciso di i invia­l e Ja e|iiestionc a giovedì pros­simo, mentre la seduta di mar­tedì .-"irà el(>dicata al le mozioni.

Si attende ancora il voto, tanto più che nel frattempo è stato fatto pervenire al S in­daco l'ordine del giorno ripor­tato all'inizio. Ma il Sindaco chieele tempo e rinvia la vota­zione alla seduta di martedì .

tranvieri replicano una lettera dell'Utili

L'atteggiamento della ATAC che ila confermato la suo op­posizione ol le richieste dei tran­vieri con una lettera alle orga­nizzazioni sindacali, minaccia di inas-prire l'agitazione nel servi­zio autofilotranviario.

Il sindacato unitario dei tran­vieri ha immediatamente reo'..-ceto olla lettera dell'ATAC, con unii risposta diramata in copia alla stamjKi.

Nella risposta la segrete: ia del sindacato unitario sottoli­nea, in primo luogo, gli sforzi compiuti dai lavoratori per evi­tare lu ripresa dell'agitazione e risparmiare ulteriori di.'-agi al­la cittadinanza.

Dopo aver sottolineato l'inop­portunità eli polemizzale ulte­riormente con il contenuto Gel-la lettera inviata ni sindacati dall'azienda, il documento del sindacato prosegue auspicando che -<la ripresa elelle trattativj avvenga e'itio il più breve tem­po possibile ». A epjcsto propo­sito si precira che un punto di pattenza può ivc-eie il manteni­mento elegli impegni circa :a definitivo legolamentazione dei-Je gratifiche di Pasqua e d» Ferragosto.

.. Pertanto — conclude la ri­sposta dei tranvieri — se io. ATAC è animato da serie inten­zioni per non inasprire ulterior­mente la vertenza, sarà oppor­tuno clic la direzione assolva ai .suoi impegni senza adelurtc nuovi pretesti . . .

FERVONO I PREPARATIVI DELLA GRANDE MANIFESTAZIONE POPOLARE > - •

Domani in piazza del Popolo si celebra il Primo Maggio con un comizio di Santi 140 comizi in provincia - La campagna per il reclutamento di 10.000 nuovi iscritti alla CGIL - L'appello della C.d.L.

I lavoratoti lomani e della piovincia si pi epaiano a fe­steggiare con imponenti mani­festazioni popolari il 1. Maggio, la cui l icorienza, quest'anno, viene a coincidere con la ripre­sa della lotta salai ìale, già in­gaggiata in vai ie aziende i o -mane.

A Roma, il tradizionali» in­tontì o dei Involatori av ià luo­go, come è ormai ti adizione, in piazza del Popolo. Il comizio è fissato per le ni e dieci di domani; pai loia l'on Fernan­do Santi, segreta! io eleila CGIL, mentre la manifestazione saia presieduta dal loinpaguo Mam-muc.iri, segretario della Came­ra del Lavoio .

Dui ante il comizio sai anno annunciati i UMilt.tli ottenuti "-ino a questo moment > dalla campagna per H leclut.nnento di 10.000 nuovi e d i t t i alla CGIL, a Roma, e dalla sotto­scrizione eli un'oia ili lavoio per l'organizzazione sindacale imitai ia.

Alla vigil ia elella gì anele ma­nifestazione !a Carnei a del La­vo io ha lanciato xm appello ai tavolatemel i Roma e della p io ­vincia.

« Il 1. Maggio 1954 — dice l'appello — vede i lavoratori e le lavoratrici di Roma e pro­vincia fieri del loro bilancio di lotta e di successi. Numerose categoi in hanno conquistato migliori contratti di lavoro, nel settore dell'industria, dei ser­vizi pubblici e elelle pubbliche amministrazioni, sono . s t a t i strappati acconti sui futuri mi­glioramenti , i braccianti e sa­lai iati agricoli hanno ottenuto l'aumento degli assegni fami-l iai i e i pensionati dello Stato e di tutti gli enti pubblici la tredicesima mensil i tà ».

Dopo avere affermato come il grande padronato agiar io e monopolist ico tenti caparbia­mente di mantenere inalterato e eli inasprii e, anzi, il proprio predominio, non ostante la co­cente sconfitta del 7 giugno. l'appello prosegue sottol inean­do la necessità di lottare con­tro la CED, in difesa della so­vranità nazionale, contro la legge delega e contro le nume­rose altre manifestazioni del ­l'attacco padronale e governa­tivo ai danni dei diritti e delle l ibeità elei lavoratori.

« Nel nome di co lo io che pei

primi dettero la vita e soffri-ìono nel le carcei i per afferma­l e i d i i i t t i del lavoro — con­clude l'appello — prendiamo impegno di i e n d e i e s^mpie più forte la CGIL, la Cameni del Lavoio, i sindacati di categoi ia, chiamando a lot ta le al nostro fianco alti e migliaia di lavoia­tori, Mittosei ìvendo un'oia di

IILRI SULLA A M I C A SCALINATA DLLI/ARA COLLI

Charlot acclamato dai romani Cliailic Cliapliii presente. insieme alla moglie Oona. al matrimonio dell'attrice DaAMi Aclaius <H vi sempre pei poni rei: — Il vag :nbornio fra le guardie

Qualche rullio fa Roma ba­rocca aveva accolto il 7iiriiri-monio Ui miri coppia ili divi aiiirricruii dello schermu: crii stato un matrimonio, ipicllo, clic sembrava recasse le im­pronte di uno dei maggiori registi hollywoodiani r/i r i u i -ste musicali: Tijrone, morbi­do e jatale. Linda Chrisiiun, be l l i s s ima e soaur , u s c i v a n o di ch i e sa frion/niit i , come: in­guauiati nel cc l lophai i e, at­torniati da un n u g o l o di d a ­mige l l e d'onore, altrettanto belle e soavi, coccolati dai vo­mì p i ù a l t i sonant i deU'ririsfo-crazia Jiern, 'festeggiati da gruppetti di ammiratori, fa­natici e ingenui lettori di av­venture fumettistiche. •

La furbizia affaristica d'ol­treoceano suonava la gran­cassa in un clima vagamente dannunziano. Stretta-mente racchiuso nei più bana l i sche­mi delle favole al technico­lor, il matrimonio dei divi vo-

Dibattilo al Comitato della pace sulla Ced e l'esercito nazionale Il diicorso del sen. Palermo - Episodio di intolleran­za alla conferenza del sen. Smith all'Appio Nuovo

Ieri nera, nel cors>o Ut un di­battito organizzato elal comita­to niiz.lonute elejlu i»acc, il se­natore Marie) Palermo ha tenu­to una contenenza sulla CED e sulle conseguenze che l'eventua­le approvazione del relatKo trattato a\rel>be per la struttu­ra e l'organizzazione delle For-ze armate italiane. Il dibattito M «• svolto nel salone del Comt-toto romano della j>ace. in via eli Torre Argentimi. Alti ut fida­

tene re la conferenza all'interno elella &ez4one. Prima che l'orato­re. il senatore Tomaso Smith. giungesse sul posto. 6 giunto, l>crò un commissario di P. S.. accompagnato da alcuni agenti. e. nell'evidente tentativo di im-j>edirc la nianlfebtazioiie. ha chiesto che \cnlsse rimosso u n piccolo altoparlante posto allo interno della sezione.

Dinanzi alle proteste del pre­senti. ad u n certo punto, ha

li. Medaglie d'oro e d'argento 'spiccato un salto ed ha strap-rapprcsentantl di organizzazioni} pato 11 diffusore. II suo atto ha comt-4»ttentistiche. di reduci e partigiani, parlamentari mem­bri delle commissioni di Difesa della Camera e del Senato affol­l a n o il salone. Sono stati chia-:..«iti alla presidenza accanto al­le Medaglie d'Oro Carla Capponi r Vatterom i generali Maslni. Roteila. Oastaldi. Azzi. Zani e bacchi e il segretario dei Comi-Tato razionale del partigiani dei-.» pace. e::, emiliano Pa/etta.

Nei::t sua lucida conferenza. s'. -cu. Paiorv.io. dopo a\er lllu-i-trato la -o^tan/a de; trattato df.:u CM> e le e s s e n z e alle quali e— t risponde, ha innan­zitutto ::.e>«*ì m n ì i c io lrt sua incomjiati!>:*.ità c«>n '.a :.ic-tr.i Costituzione

Il senatore Palermo r quindi pa-sato ali illustrazione ilc'.ie modifiche che i- trattato appor­terebbe alla Messa struttura del­le nostre Forze armate. Come è noto, infatti. lì cosiddetto Eser­cito europ«V> dovrebte sottosta­re ad un unico regolamento di dt~c-.pl ina Qua'.e regolamento? Quello tedesco? F." mai lmmaci-:.at>::e che i! soldato italiano po^-sa «ottonare «'.'.e nonne di quei regolamento "»

T>op.-> la conferenza de: sena­tore Palermo, hanno preso la

suscitato un coro dt vibrate pro­teste. I cittadini hanno reagito con decisione, qualificando co­me si :nerltava, l'atto del poli­ziotto. La conferenza ha avuto luosjo egualmente

Conferenza di Frania oggi al ributtino Iti

Ojttji a'. le ore 19.30 a cura del­la Giunta Oiovanue di Tiburtino III s i svolgerà una manifestazio­ne durante la quale j>arlerà i: dott. Angelo Franza, del Con­siglio Mondiale delia Pace.

Accora oggi allo ore 20 l'avv. Luciano Minmti panerà a Monte Spaccati»

«Charlot, ma tu sci sempre dei pòracci? ... L'attore non conosce l'italiano, ma ita sor­riso. s o l l e v a n d o fri m a n o . £ allora la donna ha aggiunto: « Ha detto di sì, che è sempre per ì poveracci! ». L'Italia po­vera, premuta dalle forze di polizia, era tutta raccolta tu quella frase di donna, che porgeva così al grande attore il s a l u t o deg l i n o m i n i s e m p l i ­ci, in un dialogo fatto da una frase e da un sorriso, che ave­va il significato di u n incontro di pace r di fratellanza.

Forse nel cuore del principe Massimo c'era stato un calcolo nell'invitare Chaplin. un cal­colo per lanciare in modo clamoroso la bella Dawn Adams. C'è quasi da ringra­ziarlo p e r aver fatto i n c o n -frnre Charlot con il cuore po­polare: ma gli sposi, ia veri­tà, per i romani sono stati Oona O'Ncill e C/inr/i? Cha­plin.

ALDO SCAGNEriTI

Charlie Chaplin, su l la sca l inata dell 'Ara Coeli . porge mano al la mogl ie Oona con grazia set tecentesca

l e m apparire a l la gente di Roma e di ttdto il mondo co­me il Trionfo d e l l ' a m o r e e de l ia Giot' i i ierra.

i er i su l l e scale corrose del l'Aracoeli si è ectebrato un altro matrimonio: quello di una attrice cinematografica inglese, Dawn .Aelams. con il principe Arassimo. i\ron m n n -cat'ano davvero, anche in qiicsfa o c c a s i o n e , la cornice scenografica e il calcolo affa­ristico.

Ma il p u b b l i c o era diffe­rente dall'altro. Quel p u b b l i ­co cbe , fin dalle 11. si era am­massato dinanzi allo s p i a " " . su per la scalinata, fin dentìo la chiesa, non era ingenua­mente attirato dallo spetta­colo di mi Diafriiimiiin fasto­so. ne dal richiamo di spon­sali che uscivano fuori dai'.r constteturliiii nobi l iar i . Quel pubblico popo lare ebe si IIJHO-ircro tra i fotografi indaffara­ti. tra i carabinier i e le mac­chine della f e l e r i s i o n e , o f f en ­de rn eli fribiifarc il suo omag­gio a un grande attore, stre­mamente caro al suo cuore: a Charlie Chaplin.

Piuttosto il n o m e del per­sonaggio inventato da Cha­plin. Charlot. veniva affettuo­samente ripetuto dalla gente — popolani e p o p o l a n e in of­fesa.

«< Che succede? »>. ci ha chic-

Misteriosa fuga dal riformatorio di due fanciulle di quindici anni

-~—•—• 1

Ricorrati* invano da «lue giorni dalla polizìa

r.'p

iti. <oa.Uti r.cca!: it'.'.i fitt ;>JV t:ao »r»*» ti ioalui-i »rtt.e<-a!e {».* Tewe Apjca'-s* 4" |w.- r.-t.nr* srfMt.is.aq « in?'.rU;;* »»-!«.Mle t'.lXft.

partv.a nurr.^yo^: presenti che I~ai.r.r> sot:<v.ir.eato differenti fa dairi>tÌtuio u a>pe:*i eici:e gra\i cor.-*guen7e che co::-.T*«">rtere5.:e I appro\azio-r.e dei trattato e del suo proto­collo n^ilitart*

ieri sera, al:.» 19.30 i cittadini eie:; \pp:a Nimia «ino v;atj te->'. i::.or.i di una disgusta» vrtna che ha «Mito j>er nrotagonL-tl un commissario d: Pubblica 5!-cur*-z/« e un nugolo di agenti. Qualche tempo .'• il locale <*o-raitato riei'.a pac? a\Cva chiesto i autorizzazione per far s\o".gere un corj.izio contro le armi ter-• ì .onuOMl. I.a Questura «vera. nrr<'. se-.npre negato l'autorlzza-7ione

Ieri sera, la .«azione comunl--ta di Appio Nuoto, In via Man­lio ror.iuatn a\eva offerto ospi­talità al comitato delia pace p«i

Due fanciulle appena quin liicenr.i tono fuggite due giorni

ieducazione de l l e Suore di Santa Maria Lauretana. sito ne'l'interr.o de l ­la Villa Pamph-.1I.

Le d u e ragazze. Gabr.e.la Testi e Maria Giuliana Gabri. ciano g.à ricoverate nell' isti­tuto da alcuni mc- i e nulla fino óllora aveva fatta pensare alle monache che le d u e fanciulle meditassero la fuga. Non ap­pena è stata segnalata la loro assenza in refettorio le suore le hanno cercate in tutto l' isti­tuto ma le ricerche non hanno portato a nessun risultato.

La direttrice del l 'Ist ituto ha peasato bene allora d i denun­ziare la fuga in questura, senza ne i ìun c.-ito. Anche la vi l la Famph.lt è òtata ispezionata in

lungo e in largo .«enza alcun risultato. Le c u c fuggiasche in­fatti devono aver preparato Ir, fuga fin ne i minimi particola­ri.

Protesta dei camionisti per i divieti di circolazione

Nella sede dell'Ente autotra­sporti niorct si è tenuta un'as-&e:nb'.ea degli autotrasportatoli per protestare contro l'ordinanza del Sindaco che limita la circola-zjone urbana degli autoveicoli industriali. K' s tala richiesta la sospensione immediata dell'ordi­nanza e la nomina di u n a com­missione per lo studio del pro­blema. Anche U sindacato nazio­nale camionisti professionalt ha protestato energicamente contro l'ordinanza.

sto un meccanico, sceso di hi cicletta, con quella fipieei aria distaccata e ironica dei ro­mani. « Sfa per arrivare Char­lot ». gli abbiamo detto « Charlot? — ha ripetuto lui divenuto allegro e interessa­to d'incanto, come se u i i ' i»:-ììiagine dell'attore gli fosse rapidamente passata d inanr i ag l i ocelli — . E allora chi se move: q u e l l o po ' p u r o aspet­ta! ». Con q u e l l o a l l u d e r à eL'idenfenieiite al padrone. Quello poteva pure aspettare Adesso arrivava Charlot, il p o r e r a e e i o per n?ifoiio)iie;in

Un grande applauso lo ha salutato, quando è sceso dalla macchina, accanto a sua mo glie. Oona O'Ncill. I capelli bianchissimi, il volto oe i i con s e r r a l o , il sorriso timido, Charlot ha salito tra la gente che gli sì assiepava intorno, la scalinata, ha seguito un pò ai i i ioìaio la breve cerimonia Era. in quel momento. l 'ospite dei ricchi.

Poi è tornato a passare in uno sfreffo corridoio formato entro la chiesa, da nastri ador­ni di gigli. Il suo apparire lo ha annunciato ad alia voce una b imba in braccio alla madre: «• A' ma', e c c o Char­lot! ... L 'app lauso è tornato a fiorire nella chiesa, tra qual

\che sunardo allarmato e scan­dalizzato dei ricchi presenti Ma la sposa, così graziosa. il maturo s}X)so. il corteggio principesco, trascorrevano co­me ombre , senza alcun inte­resse per il p u b b l i c o ; soltanto Charlot c'era per la gents!

Poi Chaplin e riuscirò ad iriboccar»' la porta ed è np

; parso sulla scalinata, stretto sempre più dai p r e s e n t i . E' ipparso piccolo e disarmato tra quattro carab in ier i , pro­prio come nei s u o i film, il va­gabondo alle prese con i c j or -ze r io / lord ine . O o n n O'Nei l l iccanto a lui. gli occhi fan­ciulleschi e m a l i - i o s i s i m i l i a quelli della protagonista di Tempi moderni e ia dolce espressione simile a quella della prorogo»isfa di Luci del­la città o di Luci della ribalta tenfara di di/enderlo. come nelle comiche /inali di C'mr-lof, le donne difendono il pic­colo, misero uomo sempre in difficoltà. Ambedue hanno riso quando un ragazzo ha sceso, di»ian;i ad essi, le .'ca­le, camminando, le punte del­le scarpe allargate: come Charlot.

Discendeva la sposa, discen­deva il nobile corteggio. Una donna ha gridato a Chapiiu:

Questa è la coccarda del Pri­mo Maggio, che la Camera Confeelerale del Lavoro ili Roma e Provincia diflonderà al comizio in Piazza <lcl_ Po ­polo. I lavoratori sono invi­tati a respingere l'offerta di ogni altro s imbolo o emblema

fatta a scopo di lucro

lavoro per la CGIL, potenzian­do tutta l'organizzazione s in ­dacale unitaria ».

Anche l a giunta giovanile de l ­la Pace ha lanciato un appello in occasione del 1. Maggio in­vitando tutti i g iovani romani, che hanno già posto le loro fìime su bandiere nazionali con la scritta « no al la CED », ad intervenire numerosi alla m a ­nifestazione di domani, in piaz­za del Popolo .

Circa le manifestazioni popo­lari in provincia si ha notizia che domani avranno luogo 140 comizi. Numerosi sindacati hanno già organizzato gite col­lettive nei Castelli e in altre zone della p iov inc ia , dove sono state indette varie manifesta­zioni ricreative e gare sportive.

Negozi e tram per il 1. maggio

Nella giornata dei 1. maggio il servizio delle linee urbane diurno rimarrà *>osi>eso. Il servi­zio notturno nella notte dal 30 aprile ni 1 maggio funzionerà regolarmente sino alle erhepue circa. Il servizio notturno, nella notte dal 1 maggio al 2 maggio, verrà anticipato alle ore 24 circa e verrà intensificato. L'autolinea

extraurbana Roma-Tivoli fun­zionerà regolarmente per l'inte­ra giornata.

Sulla ferrosa Homa-Civitacfi-.stellana-Viterbo. domani sarà os-hervato un orano ridotto con la sospensione di alcuni servizi e coincidenze. Il hervizio urbano Roma-Prima Porta sarà regola­lo come nei giorni testlW.

Kd ecco. Infine, l'orario dei negozi:

Sabato 1 maggio, tutti i ne­gozi alimentari e merci \arie resteranno chiusi per l'intera giornata.

I neeozl alimentari, oggi, so­no autorizzati a protrarre la chiusura serale alle ore 21,30. I lorni e le panetterie provvede­ranno al rifornimento del pane anche |>er la giornata di sabato.

Domenica 2 maggio. • tutti 1 negozi alimentari resteranno n|>eiti sino olle ore 12 senza li­mitazione di \endito per alcun genere

I negozi di arredamento abbi­gliamento e merci vane osser­veranno la normale chiusura per l'intera giornata

Sciopero alla Lancia per il conglobamento

I lavoratori della Lancia han­no sospeso ieri 11 lavoro per una ora. Allo sciopero hanno parte­cipato tutt i l lavoratori della azienda. I lavoratori hanno fat­to predente al dirigenti azienda­li che la sospensione di ieri de­ve considerarsi come u n a prima manifestazione di lotta, che sa­rà intensificata se l'azienda non corrisponderà un acconto a ca­rattere continuativo sul miglio­

ramenti economici derhanti dal conglobamento.

Due massaggiatrici c'enunciate dalla Polizia

Nei giorni scorsi la Questura lia proceduto ad alcune ispezio­ni presso gabinetti per massaggi. rilevando inconvenienti ritenuti leaiU del buon costume nel lo­cale gestito da Cesarina Lapini eh 48 anni, sito in via Sistina n. 8G e in quello gestito da Ed­vige Ariano di 62 anni, sito in via Vittoria n. 72.

Saranno adottati a carico di queste persone provvedimenti amministrativi diretti a stron­care le attività immorali, mentre la Lapim sarà anche deferita all'A. G. per incitamento alla corruzione eh persona minore.

Fermato un autista per la rapinajulla Cassia 1.M'I Squadra Mobile ha ferinn'.o

l'autista del regista messicano Luis Salkmd, sospettalo di aver partecipato alla rapina commesiìa il 25 u s. ai danni del 26t.nnc Glicerio Goldoni. Il Goldoni de­nunciò alla polizia di essere stato avvicinato a Villa Borghese da due sconosciuti, i quali dopo averlo invitato a salire sulla lo­ro automobile di marca ameri-cairi, lo portarono sulla via Cassia Nuova dove, dopo avergli fatto proposte oscene, lo deru­barono di 40 mila lue. di un orologio di metallo e di un arel -lo d'oro. Sembra che l'auto dei regista, una a Oldsmobilo « az­zurra targata « 1091 TT 3 X ». sia la ster.sa a bordo della quale fu fatto salire il Goldoni. L'au­tista. un certo Salvatore, avrebbe compiuto la rapina insieme a un complice, dopo aver accom­pagnato a casa il regista.

Un cantoniere stritolato dal treno a Monterotondo

La sciagura è avvenuta ieri alle 20,45 a un passaggio a livello Un'orrenda sciagura è acca'

duta ieri sera, alle 20,45 a l pas­s-aggio a l ive l lo de l la strada che dalla Salaria conduce all'a­bitato di Monterotondo, in pros­simità de l la stazione ferrovia­ria. U n cantoniere, i l 46enne Nel lo Montagnoli , abitante n Monterotondo, è stato stritola­to da l treno, decedendo all'i­stante.

La sciagura è stata improvvi­sa. Il treno accelerato AR. 71 aveva appena lasciato la stazio­ne, quando Si è v is to u n uomo, il Montagnoli , tentare d i attra­versare i binari. Forse non si è reso conto del pericolo , forse non ha calcolato bene le di­

stanze: il fatto è che i l treno gli è piombato addosso facen­do scempio de l suo corpo.

Convocazioni di Part i to Tutte l i «elioni mandano in giornata

un coapagM in tojeraiione ju-r il ri-t.ro «li naavo ed ur-jento mi'er'.a'.e i'. pr»pijinla.

1 responsabili de'.li Propaganda *: :i-Jerw»:ai> della prraotai.ose de l'i'olu per domasi.

RIUNIONI SINDACALI Statali. — Il CD. doli* Federi-

iloao provinciale è coarocat» per qae-sta sera in sodo «on il K*ju»cte <i:-d-.ne dfl o'.orno: Andamento del dibat-t.t'» alla 1. tttnm:ss:on* d*l Senato » lalziatÌTo dflla or<jan":wai:i)3*.

La Corte conferma con iniqua sentenza la condanna del compagno Germano Niccolini

Riconosciuto a Etto Ferretti e a Prodi il movente politico - L'arringa di Cullo

Con una sentenza iniqua, la II Seziotie «Iella Corte d'Assise di Appel lo dopo una permanenza di circa 8 ottore in. Camera di Consiglio, alle ore 22 di ieri. ha confermato la condanna del compagno Germano Niccolini a 22 anni di reclusione, ridotti per condoni sopravvenuti ad 11 e.nni. indicandolo quale man* dante dell'assassinio del parro­co di San Martino di Correg­gio. don Umberto Pcssìna, ed escludendo che egli abbia agi­to per motivi politici . La stes­sa sentenza ammette che motivi politici abbiano indotto il com­pagno Elio Ferretti e l'altro imputato, Antonio Prodi, ad eseguire materialmente i l d e ­litto ed ordina che essi s iano rimes5i in libertà in applicazio­

ne dell'amnistia del '46. I compagni Ferretti e Nicco­

lini che, come è noto, si sono sempre protestati pienamente innocenti, hanno scontato sette anni di carcere. N e l febbraio scorso, i l processo a loro carico fu discusso in Cassazione e la Suprema Corte dispose l'annul­lamento del la precedente sen­tenza per mancanza di motiva­zione, avendo i giudici di m e ­rito omesso di esaminare i l ca­rattere pol i t ico d e l delitto at­tribuito a i nostri compagni.

Udita la sentenza. Germano Niccolini, ergendosi nel la sua alta persona, ha detto con voce ferma e pacata, r ivolto al P r e ­sidente: « Io sono innocente. questa è la verità! » Poi. vo l ­gendosi alla sua giovane m o -

Piccola, cromici*, IL GIORNO — Osci, venerdì 3» aprile (120-245) — S. Caterina. Il sole sorge alte 5-15 e tramonta alle 19.26. — Bollettino democratico - Nati: maschi 38. femmine 42 - Morti: maschi 27. femmine 24 - Nati morti 7 . Matrimoni trascritti 163. — Bollettino meteorologico Temperatura di ieri: min. 18J. max. 23.6 - Previsioni per oggi: nuvolosità irregolare.

VISIBILE E ASCOLTABILE Cinema: « Gii uomini che ma­

scalzoni » all'Ambra-Jovineli:, Fo­gliano. Olympia: « Il cavaliere del­ia vaile solitaria > ali" Amene; e Villa Borghese » all' Aquila: t Cento anni d'amore > all'Amba­sciatori, Apollo. Cristallo, Exc«l-sior; « Luci della città » ah'Ar;-ston. Fiamma: « Conache di po­veri amanti > all'Attualità. Mo­derno Saletta; « La spiaggia > a] Bernini; « Amore in città » al Centrale; « Napoletani a Milano » al Colosseo; « Ha ballato una sola estate » al Delle Maschere. Gol­den. Induno. Quirinale. Vittoria: * Lili » al Mazzini. Nuovo: e Un giorno in pretura > ali'Odescal-chi; t Un marito per Anna Zac­cheo » al Perioli: « Pane, amore e fantasia > al Rialto: « La mon­dana rispettosa > al Salone Mar­gherita; « Mare crudele > al Tria-non.

Teatri: « P:gmalione » all'Eliseo; e Controcorrente > al Quattro Fon­tane; « Il bugiardo > al Ridotto dell'Eliseo. CORSI E LEZIONI — Santa Cecilia - (via dei Greci, 17 A) ore 18.39 terza lezione del maestro Ferruccio Vignanelli sul e Clavicembalo > con esempi m u ­sicali. Ingresso libero. — Scuola Gnlda - L'ENAL. ha istituito un corso per patenti dt

1. IL e IL grado a tariffe econo­miche ridotte per ì propri asso­ciali. Per ulteriori informazioni rivolgersi all'ufficio assistenza EXAL - via Piemonte. 68. — Corso di orientamento turisti­co - L'Ente nazionale addestra­mento lavoratori del commercio, insieme al Centro italiano di cul­tura turistica, lo ha organizzato per coloro che abbiano necessità di trattare con SI pubblico stra­niero o che desiderino conoscere meglio le attrattive turistiche italiane e di Roma. Informazioni: via Guidobaldo del Monte 24 -tei. 878.749.

NUOVE PUBBLICAZIONI — E* uscito il 2. numero di • Ras­segna del Lazio», rivista a cura dell'Amministrazione Provinciale di Roma. Comprende, tra l'altro. scritti di Luigi Dal Pane e di Giuseppe Sotgtu e una relazione sulle « giornate di studio * della Amministrazione Provinciale. VARIE — La linea 2*1 verrà sospesa in occasione del passaggio delle Mil­le Miglia. In conseguenza, per fa cilitarc il collegamento della zo­na verranno effettuate, sulla li­nea autobus 127. delle corse spe­ciali (in coincidenza colla linea tramviana 27 e colla speciale F) in partenza dalla stazione di Monte Mano fin quasi al bivio tra la via Cassia e la via Trion­fale. in prossimità della Borgata « La Giustlniana ». Sarà appli­cata la tariffa festiva delle linee periferiche a due tratti e cioè lire 25 a corsa. — Per il concorso Ippico inter­nazionale 1ENAL ha ottenuto una riduzione, per gli associati, sul prezzo dei biglietti di accesso al prato. I biglietti sono In ven­dita presso l'ENAL In via Pie» monte 68.

gl ie , che era scoppiata i n p ian­to, l e ha gridato: < Coraggio, Nanni! La mogl ie di u n comu­nista non deve piangere! » Se la Corte di Cassazione non i n ­terverrà per la seconda volta, i l compagno Niccol ini dovrà scontare ingiustamente altri 4 anni d i carcere.

Nel la mattinata, l'udienza era stata occupata dalla requisito­ria del P.M., dott. Manca, e dall'arringa dell'on. Fausto Gullo, difensore, ins ieme all'av­vocato Berlingieri, d i Ferretti e Niccolini .

I l dott. Manca ha pronuncia­to parole imbevute di spirito di parte, quali non dovrebbero levarsi dal banco de l P . M., ba­sendo i l suo assunto s u quegli stessi argomenti che la Corte di Cassazione ha giudicato manchevoli . Il rappresentante del la Pubblica Accusa è giunto al punto, nel la foga de l suo dire, di alterare insidiosamen­te la veri tà processuale ed ha concluso negando l'esistenza di un movente politico e chieden­do la conferma della condanna per tutti e tre gli imputati .

A l dott. Manca ha risposto il compagno Gullo con una ar­ringa esemplare per la sua compiutezza e la sua serenità.

Dopo aver documentato in modo minuzioso che Germano Niccolini non aveva ragioni di rancore personale net confronti di don Pessina, il difensore è passato ad esaminare il soloj movente che il del itto avrebbe I potuto avere se fosse stato commesso dai nostri compagni. dimostrando che ta le movente non potrebbe essere se non po­litico. La dimostrazione è sta­ta faci le i d inconfutabile, in quanto essa scaturisce diretta­mente dal la sentenza di rinvio della Corte di Cassazione e dalla stessa sentenza di con­danna del la Corte d'Assise di Appel lo di Roma, elei febbraio 1953. La Corte d'Appello, però, si rifiutò di trarre l e conclu­sioni del le premesse che ella stessa aveva posto e pronunciò, allora, una condanna che ave ­va tutta l'apparenza di un g iu­dizio di parte contro due uo ­mini colpevoli soltanto di aver combattuto nel le formazioni partigiane e di militare nel Partito comunista.

La sentenza di ieri — che giunge dopo una chiara decis io­ne della Corte di Cassazione — appare . ancora più grave di quella precedente condanna. Non potendosi più colpire El io Ferretti, perché la cosa sareb­be apparsa cosi palesemente

contraria alla ragione da far insorgere tutti g l i uomini o n e ­sti, la sentenza di ieri infieri­sce contro i l compagno Ger­mano Niccolini , valoroso c o m ­battente della guerra di L i b e ­razione, che per tre v o l t e h a versato il suo sangue per l ' in-dipendenza del la Patria.

r-Radio e T V _ PROGRAMMA JUZKWALE — Ow 7.

S: Clorato raiio — 7,13: P.-er:-*:o3«. 4-1 teapi; Maxrfeo 4*1 mit-i.no; L'oroscopo id g-.-ira»; Ieri al P-arliTacnlo — S.15; P.-cvacoai de! t«n;w: EoIIeitiso m«{f«ro!o>j:a>: C»=-ioni — 12: Crwitfc-» d'altri ttspz — 12.Vi: Y<lr;si de'.:» cjowa" — 12.5<): Asrt'.tj'.« qaesU s*ra... — 13: (Corsola rid:o - P.wi-^ai 4-1 tc iM — 13,1.»: Albaa »3j:-ca> — l t : Corsile radio — H.1V:4.30: lì i.bro itili, «e'.t;-nusi — 17; fi:» Coita « la ta l orcbrttra — 17,30: Trisrasx:» in ro!:*.jxa-:ato n»l Ri<5.'«atro 4- M<>-f i — !S.J.->; Radlccrocaca 4*!l'ar-r.-» % Cisria del G Prc=i:o e:c7«c»-tnr.itio 4e!> Sai'oai — 15.15: Orch-v.ra fcrrtU 4» Aulici — 19.13: Gtatc d: tratra — 19,15: La T«e 4*-: ìav.intiir; — 20: Orcà*-stra é.r#'.ta 4* Errest* V>«'''H — 20.30: G.^-=al9 radio - Hai.**?-! — 21: €«3«-»r!'» slal.tór» fctr.n il A:iat'.» Ar-jraU. VTinVrralIi: • Pacs". <3-/: • — 23.13: Ojj'. al Pir'aa^tto - G-.araa'e ni'.<ì - MJ-t'xi -la K»!!» — 24: l':-„s» a'.'.i:'-.

SEOOtDO PROGRAMMA — Ore 9: l! f~.->rz> « :'. '..-z>^-. D>ajai:«r: iti ni::::* — 9.3>: N,-"o S*ja;:3i « ! i s i i evi»;Jra — ".0.3i)-ll: BOTISI» w*=<-59"a-o: IA V a — l.t..1>>: G •:-« ' » rii.o - f»r:b^;ira Geor-j* M«-li'h-^> — : | : i; <o=!i<j.x« -Orci«:n ca-nleu» 4.**tra 4-x ìaZ-<;• V..-.-: — :?,."»: Qsa'.io p l* i

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C i i . < - i :-a rat» f : B-i'l»!: 3> I"«.-ì'):_,.':.-i*»:.-x

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— li» : T«ria piq.-•i — :': .l^uiaatsi.) il'.' t'z-<;.* — !S: 0>»Taa!e ra^:«: Gisi-n: yv^-.-Tai* a! IT Ffs^nl 4: Saa fessa — 1(1 : {'"aiii C3>a> - G=o Bir-S>:": l;:roìji:-"o» «'"«rviosta: LC--1 Rs»"av.i: Li f v : > 4c!ra>aa — !9.£V ?. ta: !a basi» * nrr* — 20: P-4:c«-i - T Orsa Prf-c:n <->"«:n<\:. - s'.'c^ ^*!> JSiilo-c; — 2»\3>>: r. q3ar'.*'.:i <>•.» f r » . «a:a: F:iV» fìT '.* C.VKI — 21: E<x j e a*n — 22: T«:.-;a 4+.'t rizijX — 22..vi1 Chinw E I : : I > : Rll-V.xzn f'.-i !•* «,.rel*»'.r» i' I^« Rrois f 4: 3CIT>T C3.71Ì — 23-23.30 5:-aa-V'.ì-»: Spirar».

TERZO PROGRAMMA — «Vt : o : MssVa* triq'.-nlì 3»r IV,1» — 19.30: Lt Rasatasi — 20: L":o4>a(.-vr* «0»-a<o:ca — 20.13: G»r«rt» 4i ojal w.-a — 2i H GVsale W T«rx» — 21.2Q: EJ!-H> a Co\ri». 4: Solale.

TElinjKWB — Or* 17,50: Pr» c i i u per I VaaìÈsI — 18.15: Sono « **5W> — 20.43: T*!#9»raa-l* — 21: I /Ca la — 22.43: R'?r*-** 4l?e!U il uà iTTesa»'.4 ty>r~ tir* — 23.15 P^plica 1«3«O»TM1«.

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Page 5: Molotov porla - archivio.unita.newsdei loro partiti e a rinsangua re il nascente blocco clerico mouaichico-fascista, in pri mo luogo a proprio spesai Bella conseguenza daweto. questa,

Pag. 5 — Venerdì 30 aprile 1954 « L'UNITA'

GLI AVVENIMENTISPORTEVI ODIOSO AltllITltlO 4-OVI lt \A • IVO C OV • HO IO «l'OHT IIAIJWO

I Negati della Praga

passaporti -Berlino

ai ciclisti - Varsavia

II ministro degli interni respinge l'intervento dei rappresentanti del Gruppo parlamentare sportivo

La squudra azzurra di c i c l i ­s m o non potrà partecipare a l i t i Va rsavia -Berli no-Pruga p o i c h é il Ministero degli Interni Ita »ie-j /«fo il v i s t o di e s t e n s i o n e p e r i p a e s i d i n u o r a democrazia agli atleti e « i t e c n i c i c l i c d o r e p a i t o r a p p r e s e n t a r e l 'Ital ia a l l o p i ù grande corsa d e l i n o n d o p e r d i -t e t t a t i t i . L'odioso provvedimen­to. c/te r ie» ie ad a f / o junaers i alla lunga serie di a r b i t r i i c o m m e s s i dai c l e r i c a l i ni d a n n i d e l l o spor t i t a l i a n o , e stato a n n u n c i a t o ier i p o m e r i o o i o ai r a p p r e s e n t a n t i del CONI, dell'UVI e dell'UlSP d a l l ' o n . Scalfaro, sottosegretario allu p r e s i d e n z a d e l C o n s i g l i o .

Per comprendere meglio In liruvità della d e c i s i o n e g o r e r -uati t 'a ci s e m b r a « i n s t o r ias ­s u m e r e b r e v e m e n t e t t e r m i n i d e l l a ri itcstioite. L'Unione Velo. r i p e d t s t i c a Italiana e l ' U n i o n e I t a l i a n a Sport P o p o l a r e , in cott-.sidcrazione dell'importanza che ru sempre p i ù assumendo la Varsavia - Berlino - Praga nel campo del c i c l i s m o d i l e t t a n t i s t i ­c o u t ' e r a n o q u e s t ' a n n o d e c i s o , in

torio Libero di Trieste e l ' I n d i a . p a e s i d i e non s o n o d a r r e r o del •< b l o c c o cornimi.'«fu ••.

Per il \eco)ìda argomento più facile rispondere, che e r i d e r i l c a p p a r e / ' a s s u r d i t à g i u r i d i c a d e l l ' a r g o m e n t o ( c o m e p u ò e s ­s e r e >(n m o t i t ' o strettamente tecnico, per di più non r i s p o n ­den te - a rema, un moti co suf-fieenie per ritirare ti p a s s a » porto'.') e l'incomvetenza s p o r ­t i l i ! d e l l ' o n . Scalfaro. Infatti non e vero ette l'Italia sia s e m ­p r e a n d a t a p e r p e r d e r e , p o i c h é l i nc i l e quando parteciparono i ragazzi dell'UlSP, li a c o n q u i ­s t a t o d e l l e b u o n e a t / e r m u i i o m c o m e nel 1951 quando Alberto Ferri s1 classificò al terzo po­sto delia classifica generale. I n o l t r e , a n c h e s e a r e » s c s e m ­p r e p e r d u t o , q u e s t a r o l l a con la p a r t e c i p a t o n e ufficiale d e l ­la squadra a : r i i r r a l'Italia ave­vi una buona occasione per dimostrare il suo vero valore in c a m p o i n t e r n a z i o n a l e . R i ­cord i i n o l t r e t'oii . Scalfaro che

Il saluto dei corridori italiani I corridoi i i tal iani .selezionati per la Varsav ia -Ber -

Imo-Praga. appena appreso il faz.ui.su e ant i sport ivo p r o v v e d i m e n t o g o v e r n a t i v o c h e imped iva la loro par­tec ipazione dal la « Corsa del la Pace » h a n n o inv ia to al Comitato Organizzatore del la gara la s e g u e n t e le t tera:

« Costretti a non poter gareggiare nel la « VII Corsa Inter­naz iona le della P a c e >, la Varsav la -Ber l ino -Praga . a v e n d o il Governo i ta l iano rifiutato il r innovo dei passaport i , s e n ­t iamo il dovere di r ingraz iarv i ca ldamente per l ' invito che

spor t ivamente a v e t e r ivol to al nostro paese . Purtroppo la nostra vo lontà di gareggiare con gli at let i

del le 21 nazioni partec ipant i , la pass ione c o n la qua le i dir igenti del CONI, de l la UV1 e de l l 'U lSP h a n n o operato per permet terc i di partec ipare al la gara, non ha trovato corr i ­spondenza negl i organi governat iv i e ancora u n a volta , s iamo costrett i a r inunciare .

A tutti gli at let i partec ipant i g iunga il nostro cordiale sa luto e a tutti i n v i a m o un atrettuosu « in bocca al lupo ». con l 'augurio c h e v inca il mig l iore , e quindi , lo sport trionfi.

Con i sensi de l la più s incera amicizia ». La lettera porta in ca l ce ie firme dei corridori Roberto

Falaschi , Sergio Scmprit i i , Mario Rosario, Cleto Maule , Luigi Morett i . A r m a n d o Contri e Kzio Bagni e del massaggiatore Gal lon i .

/ e s t a : i o u e i n t e r n a z i o n a l e ut l i -c i a l m e i i f e r i c o n o s c i u t a dagl i or­ganismi s p o r t i l i i n t e r n a z i o n a l i .

_ F . V.

La conferenza del Fon. Taro/% i

Ieri sera l'oli. Tarozzi lia tenuto una conferenza s tampa pi e \ c u r ­v a m e n t e concordata con l'Ufficio di Pres idenza del ( ì ruppo Parla­m e n t a r e Sport ivo , di cui e v ice pres idente , per i n f o r m a l e i mor-nalisti del l 'odioso p r o v v e d i m e n t o p i e s o dal governo nei confront i dei coi ridori i tal iani che a v r e b ­bero d o v u t o partecipare alla • Corsa della Pace »

Dopo avere fatto !>i even i en te la cronistoria del la coi sa l'on Ta­rozzi ha ricordato c o m e i|iic.-t'aii-iin l 'Unione I n t e m a z i o n a l e Cicl i ­stica dopo avere inserito la tiara nel MIO calendario , abbia anche invi tato ul l ic ia l i i ienie l 'Unione V e ­locipedist ica Ital iana a parteci­parvi. Il v ice s e g r c t a n o del G r u p -po Par lamentare Sport ivo ha quindi , r i levato c o m e la UeciMoue del g o v e r n o e le ragioni di carat ­tere tecnici) addotte a giustif ica­zione Eiiomno offesa al lo sport i tal iano e d ai suoi organismi uf­ficiali. in part icolare al CONI e ali'UVI che tanto si e rano ado ­perati per inviare alla t e r s a una

agguerri ta rappresentanza Non spetta infatti al governo , che tra l'altro non ne ha la competenza . g iudicare sul le possibil i tà u m e n o del nostri c ic l ist i st'iua cons ide­rare che nel lo s p m t quel i l io im­pili ta è gu iegg iare per v ince te e non solo v incere

Alla conferenza -t.imp.i dell'on Tarozzi e rano anche p ie -out , il rag. Magnani ed il pi or Conca- . r i spe t t i vamente Segi e t a n o gene­rale e Responsabi le del le C u ' o Federal i de l l 'UVI. ed A l l i g o M i ­randi, Segretar io naziona'e ili-'-l'U 1SP

GLI SPETTACOLI UNA BOMBA NELLA CAMPA6NA ACQUISTI BELLA ROMA

Bronèe alla Juventus In cambio di Ricagni?

/ 'accordo sarebbe iiià sialo perlC/Jonalo

I P P I C A

Vittoria di Wise Boy ieri a'.'e Capanrtelle

A s s e n t e Les.caut, i iseiv.it.i pei prove più dotate . \V ise Ho\ non Ila a v u t o a v v e d a l i nel l ' i emio T u i q u i u i a Mire U.lii tuiìa. inet i i 2100) p i o v a di cento della riu­n ione di ieri al le (.'apannelle Al v ia era Dic iasset te che si a s su­m e v a il c o m p i t o di Lue da bat­t istrada pi e c e d e n d o Wise Ho.v e Plogol t A meta i or-a Wise l t»j passava al c o m a n d o ed finche Plogol t non aveva dil l icolta a Miperare I esani ito Un lusseltc . Nessuna e m o z i o n e in dirittura o v e ment i e Wise llov d o m i n a v a senza s lorzo pei v i n c e i e di 10 lunghez­

ze. P logof l conservava agevo l ­m e n t e li posto d o n n i e- V i t tona di Libero Ualozzo , in m o m e n t o di torma spet tacolosa , nel Pi cinto S .Severa e C e r v e t e n che v e d e v a il posto d'onore Alsazia Ki co i r isultal i e le relat ive quote del tota l izzatore:

Pr. Favor i ta : l i S i e n i d o L'i Ber l inguer - Tot v 27 p lt;.i>o. acc 4K. Pr. .Molitorio: l i Molo 'j» Mitili - Tot : V 28. acc <K. IT Itoccasrcca: l i Tamii i Ji Zo l l i ­la - Tot. v 'Jl. p IK-ji). a i e !!).>; Pr. Cervetcr l : Il I.lhcia C.alozzo. 2> Alsazia - Tot v 'J7 p 15-LCi. acc !»7; Pr. Tarquin ia . l i Wise Boy. 2) Plogolf , :t> Un lassette -Tot v. 12. acc 17

M l l . l , K M K i l . l A

Solo 5*> vetture hanno già punzonato UHI-SCIA '-'!> — Dei e I ;,-. .,itn

c l u n e i scr i t te itila \ \ I et t ' / in i ie del'tt « Mil le Miglia '• ^ • t a t r n ó!l si s o n o tinnì a p ies t -nta le <il!i-o p e i i i / i o i u di ventici! ..ei iei m to di pit i /zu delai Vit 'o iui

Ha upe i t i i ti .stilliti! ii ilio e di t u i r i n i - t'itiHlnui! dt ..a s c u -deni i « Mtidumixt » <ii Milano

. \d o.stacoluie it- ii|ii'in'H)iii d i pl tn . 'onat l l l i i e i tt l en i t i t i .u pinHHln

l l t o n e e sa ia ceduto alla J u v e n . tus in c a m b i o di Ktc.igni.' Que­sta la not iz ia che pubbl icata lei i da ".iti qtiotidi . i t 'o l o i i n e s f ha messii a rumore i i lrcol i ca lc i ­stici del la capi ta le Secondo il g i o r n a l e toi Inese l'accOido s.t-l e b b e già .stalo pi l l ez ionato l la-t u i a l m e n t e .n v .a a m i c h e v o l e p e i c h e i l ego lan ient i v ie tano la i i i i ic l i i s ione di .ni o id ' legali p i l ­lila del tei m i n e del campionato La soc ie tà g ia lo iossa e quel la b l . inconeia non halli o tic Mtioit-u t o i.e i o u l e i i u a t n la notizia, la (piale p e l o , seco;,do m d i s c i e -/luiii l a c i o l t e p l e s s o pei sdite moli l i v i c i n e ai d i l igent i dei due soda l i / i . s a i e b b e at tendib i le l ,e stesse tonti li.inno d'al i la pai te sii io-.t i io che |)iissa a v e t e luogo li: n s c a m b i o fi a Vent in i e M i n -(•nielli La . luventus inni sa ieh l i c a l iena il.iH'assiciii ai si i s e i v i z i del b i a v o m e d i a n o v igno lese . ma non i n t e i u l e l e b b e lasc iate lilx-ra la piccola ala nazionale . Da par­te sua la Kmiiii senibi crebbe d e -i I M a non ( i n v a i s i de l l ' appo i to del med iano-mezza la che cos t i ­tuisce una del le co lonne della sipiadi a

• • • F c i v o n o u n . m i o i;h a l lenamel i -

li pei gli incol l i l i che doiuenica v e d i a m o impegnate in casa la Itimi.i • otiti n la Sampdoria e la I azio l o i i t i o il f ieno.! nella citta della Lanterna

1 t i to la l i gialloio.ssi ba'.aio i o n i . p io to nel |Himetlgglo di lei I

e s e i c i z i at let ic i e pal leggi Kra p i e s e u t e .incile Kliam che po -t i e b b e e s s e i e d i spon ib i l e per do ­menica pioss inia , ina sembra c h e Cai ver abbia intenzione di ri­c o n f e r m a t e lo -c l i ier .micnto i l i-l ens ivo che ha bloccato gli avanti juvent in i Pei l 'attacco pon d o v i e h h e i o e s i s t e t e dubbi poiché è o i in .n i e t t o che B e t ­toli indoss'i-ia la magl ia del n u -m e i o «i La piobatn le fo imaz ionc che i i u o n t i e i à i bini erchiat l do -v i c b b e e s s e i e (pundi (piesta . Mo­lo , Azi inont i . (liii'Mi, Ti e Ile. lini toh Ho. Cel io . Ci l ieg ia A i -eadio Venturi Hettnn. l 'andol l i -ni. Pei IssinoMo

I ^ì.tllnrossi si i l lun i anno q u e ­sto mat t ino .ill'Apnllodoii» al le 10 K" piobabi le i he C n v e i tac­cia d i sputa l e una partitel la fra due lui inazioni mis te .

I n c i s o a l l e n a m e n t o anche per i 14101 . n o n della I - i / in I titolai 1 assente solo Sent iment i V .111-101,1 111 pei messi l i si sono d e ­dicati s.iin . u n n o ad esc ic l z i a t le ­tici.

| , i mo l l i l i le f o r m a ' i o n e che i' 1 miti ci .1 genovesi « lovicbbe e s s e i e ques ' i He Fazio. A n t o -nazzi. Sent iment i V. Ih Verol i . Alzimi . Finn B u l l ' 1 . P. iedesen, Vi volo , l io fgten . Fon' un-si La c o m i t i v a Inal i o.izzui 1.1 part i la (piesta maPin.1 alla vol'.i ,|, C e ­nni .1.

L'informatolo

Si E ' ACCESA NEL FINALE LA PRIMA T A P P A DELLA ROMA-NAPOLI-ROMA

Affitto Moviti trionfa alt* Aquila nelV australiana dietro motori

De Santi e Albani si aggiudicano le pr ime due frazioni di tappa - Anche Magni è par t i to Monti al pr imo posto in classifica generale e Coppi al secondo con 7/10 di secondo di distacco

CONCERTI Concerto Previtali

al Teatro Argentina Domenica 2 maggio al le 17,30 al

Teatro Argentina il M.o Fernando Prevltal l dirigerà il 40. concerto della Stagione di abbonamento del l 'Accademia Nazionale di San­ta Cecil ia. Il programma e il se ­g u e n t e : Bee thoven : Seconda e S e ­sta Sinfonia . Bigliett i in vendi ta al bo t tegh ino del teatro dalie 10 alle 17. Mimane hssutu per merco ­ledì 5 maggio il ai» ( ( incetto idi» il qua le lei minerà la stagione.

TEATRI «Rigoletto» all'Opera

Oggi e domani 1. magg io , lesta del lavoro, riposo. Domenica al le ore 17. repl ica fuori abbona­m e n t o del « I l igoletto » di G. Verdi (rappi . n !»li. Interpreti princi­pali ' Dina Gatta . Gianni Poggi. Sc ip ione Co lombo . Andrea Moli-gelli e Mal ia Noe . Diret tore Oli-vien» De Fahrit i i - , Il teatro re -- te ià ch iuso lino al g iorno ti per l 'al lest imento del l 'opera * Crtsto-l o i o C o l o m b o . di Darll ls Mtl-haud. novità per l'Italia, c h e sarà (Inetta dal maes tro Gabrie le Sal i­tili: Ilegia di l l e i b e t t Graf.

A l t r i : O i e 21 C la Spet tator i Italiani > Fondatomi una citta > di C. Meaito

COLLI-: OPIMO : Grande Luna P a i k con le piti famoso attra­zioni mondial i

OHI l'tl.MMKIII \ N T I : Riposo. In al lest imenti) > Il pe l l i cano » di A. Str indberg

LI.ISKO: O t e il: C la Fisa VJX -Imi i Pigiti..Iioue - di fi.lì. Snuvv

GOLDONI: Ore 1M.LV Compagnia d i l e t ta da V. I lei i « Le ini est ninit

LA BARACCA (V. S a n i n o ) : C la G. Girola m e ^l . la: « S u p e r -giallo > :t atti di G. Giannini .

PALA' /ZO SISTINA*- Ore 21.15: S tag ione di p innavera . N. f a ­tanti» in < II. , ( l ime Hahele >.

PIRANIIFLLO: Riposo. I m m i ­nente C la Stabi le diretta da L. Picasso i Tei esina > (!: A. Nicolav

QUATTRO FONTANK: Ore 21: C la Walter Chiari * Contro-i orrci i te »

ROSSINI: O t e 21: C u Checco Di t tante: <2 I...V '?» novità assoluta in t i c atti di Oscar Wulten

RIDOTTO ELISEO: Ore 18: C.la Basegg io « Il bugiardo » di C. Goldoni .

SATIRI: Ore 21.15- e Roma di una volta > di Gipliozzl e D e Chiara

VAL.LK: Riposo. In a l l e s t imento n u o v o spet taco lo .

Del le Maschere: Ha ballato una sola es tate c o n U. Jaton-son

rifila tu : -V i ' i h C|-op3tl . t S >r i,

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aura ci un' • .• G. Fer / . tti s i l i agi;:,! i 't'\

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p i e n o a c c o r d o , rii i n r i i i r e mia forfè e (j i ial i / icnla rnpjireseit f i t -t i r a a l i » pura p e r tener alto il prestigio d e i - p u r i - azzurri.

Le due grandi organizzazioni sportive, con l'autorizzazione e il c o n s e n s o d e l C o m i t a t o O l i m ­p i c o Arazionale I t a l i a n o , avevano (/Hindi i m n a t o a g l i orf /« i t i :z( i (ori d e l l a grande corsa Ì ' i s c r i ; i o n e di una squadra italiana. Nel frattempo il Commissario Tec­nico dei «puri- Giovanni Proiet­ti aveva s e / e ; i o i t a t o e quindi concentrato a R o m a per un pe­riodo di preparazione collegiale i seguenti atleti: Roberto Fala­schi, Sergio S e n i p r i n i , M a r i o Rosario. Cleto Aiu t i le . Licini Mo­retti, Armando Contri e Ezio Bagni.

Come si vede s i t ru t ta d i d t l e -ti h e » noti. Il toscano Roberto hulnschi si è imposto i n q u e s t o . ' m i t o di stagione come una del­le migliori promesse del dilet­tantismo i t a l i a n o r i i i c f i i r /o q u a t ­tro gare alle quali erano pre­senti lutti i migliori puri d Itu-lia. L'emiliano Semprim, •;»« s e l e z i o n a l o p e r fri squadra che parteciperà a i mondiali, è uno dei migliori velocisti del mo­mento: di Cleto Maule bas t - i ricordare hi sua ultima st>ept-to.su i - i f lorìa nel Gran Premio della Liberazione svoltosi <.ul circuito della Giustintniui ti Roma, ove sbaragliò tutto il lotto dei concorrenti (tra i bat­tuti era anche il campione d'I­talia Fabbri) vincendo per di­stacco. Tutti gli a l t r i p o i »o»io a t l e t i dal rendimento costante e particolarmente adatti ad una corsa a tappe che presenta le difficoltà della Varsavia-Ber'i-no-Praga.

Non restava, dunque, che par­tire. Esplicate le p r a t i c h e p e r i p a s s a p o r t i n o r m a l i il CONI. l'UVt e l'UISP intervenivano presso le competenti autorità di polizia e governative per otte­nere i visti di e s t e n s i o n e ai paesi di n u o r a democrazia, - i q u e s t o p l i n t o p e r ò si c o m i n c i a ­rli a cozzare contro i cavilli v le lungaggini burocratiche.

La Questura e il Ministero degli Interni si palleggiavano ie responsabilità pur continuando a fornire assicurazioni: c o s i , m i giorno dopo l'altro, p a s s a r o n o d e l l e s e t t i m a n e s e n r a che si riu­scissero ad ottenere i visti. E senza risposta restavano p u r ^

n e l ì o s p o r t si gioca, . : c o r r e . sì gareggia con due p o s s i b i l i t à : r i n c e r o o perdere; e perdere quando T a r r e r s a r i o e m i g l i o r e n o n è un p e c c a t o , ma e tino s p r o n e e un p u n g o l o p e r / a r meglio, per migliorare. Ma for­se q u e s t e coxp F o n . Scalfaro non le può comprendere.

Il provvedimento governativo, comunque, appena è stato reso noto ha suscitato grande scal­pore in tutti gli a m b i e n t i spor­tivi romani. E non poteva es­sere diversamente; oggi, mentre tutto il mondo cerca disperata­mente una soluzione pacifica a i problemi che lo travagliano, il Afiuistro d e g l i I n t e r n i in spregio alla Costituzione e alle « o r i n e che regolano l ' a t t i r i l a s p o r l ; -t'ii i t a l i a n a , i m p e d i s c e c o n un p r o n r e d i n i e u t o a r b i t r a r i o la partecipazione di u n a r a p p r c -scntativa azzurra ad una mani-

( D a l n o s t r o i n v i a t o s p e c i a l e ) t l e n z a di P o n t e F l a m i n i o . K<>-— •' ' h l e t ha l e fot n u c h e n e l l e e .am-

L ' A Q U I L A , 29 - - L 'ho . s e n t - ! | u . ,. q u a l c h e g i t i l o in t e s t a . p i e d e t t o : la R o m a - N n p o l t - R o - | i n f a t t i , a p p e n a M a b b a s s a la m a h a f o r t u n a . I e r i , p e r e s e n i - l b a n d i e r a d e l « v i a ! - K o h l e t si p i o . il c i e l o e r a s c i n o e p i o - j l a n c i a c o n P e z z i e ( i i s m o n d i m e t t e v a a c q u a ; o g j n , i n v e c e , il S i c a p i s c e c h e e u n a s f t n i a t . i , c i e l o e c h i a r o e l a s c i a v e d i n e d ' u n f u o c o d i p a g l i a . s o l e , l e u ( a n c o r a p e r e s c i l i - S u b i t o la cot.s.t si m e t t e al p io . . . ) M a g n i e r a d i a v o l o . N o . o g g i M a K m n o n è u n a n g e l o , , p e r ò M a g n i p a r t e .

— F i n d o v e a r r i v e r a i F i o ­r e n z o ? 1

— F i n o a l l ' A q u i l a n o n c'è l n -s c g n o d e l l e m o t o c i c l e t t e ; p o i no p a r l e r e m o : la q u e s t i o n e n o n è a n c o r a finita... i

F a t t o s t a c h e M a g n i è in g a -

I p a s s o , l ' m i / u i e c a l m o , t i a n -• q u i l l o ; hi c o i sa si s t e n d e s o l ­

t a n t o s u i n a s t r i d e i t i n g u a i di a p i e m i o : a C a s t e l l i n o v i ) ili

r a : la R o m a - N a p o l i - R o m a t i r a K o b l e t . I n t a n t o M a g n i li u n s o s p i r o d i s o l l i e v o e v a i n - v u t o c a m b i a r e b i c i c l e t t a - u n c o n t r o a l l a s u a a v v e n t u i a : sa - 1 g u a s t o al c a m b i o di v e l o c i t a . rà u n a b e l l a a v v e n t u r a ? ' m a . p r e s t o , . 'sotti e B a r o n i h a n -

La c o r s a fa la r o n d a s u l l e , n o p o r t a t o n e l g r u p p o « c a p i -s t r a d e d i R o m a , d a i p o r t i c i d i . i a n F i o r e n z o » . V e j o a l l ' a l t a r e d e l l a P a t r i a : N o t a d e i ..0 a l l ' i n a e t a l v o l t a M e s s i n a e C i a n c o l a f a n n o l 'o- a n c o r a v o l a t e s u i n a s t r i di i i a -m a g g i o d i u n a c o r o n a d ' a l l o r o g u a r d i a p r e m i o . A O t r i c o l i al M i l i t e I g n o t o : C o p p i , K o - v i n c e N e n c i n t c h e ha b l e t , V a n S t e e n b e r R e n , M a g n i ] p o s t o d i M a g r i n i , a F i l i p p i , M o n t i , f a n n o la s c o r t a , c e d i n u o v o F u » d ' o n o r e . P o i g i ù n e l l a m i s c h i a ' Q u i n d i r u o t a a P e r s f u g g i r e a l l ' a s s a l t o d e l l a , a l l a p e n f e n a di f o l l a C o p p i fa u n a l u n g a f u g a i D e S a n t i s c a p p a e a r r i v a s o l o ( e c o n u n h r l j c o m e u n n o r c i u o l o v a n t a g g i o . . . ) s u l n a s t r o d i p a r - s c h i a c c i a l o f i a d u i

S a n t i ( c h e e s v e l t o di g a m b e e ha il c o l p o d'oc» Ino p u n i ­t o . ) t a g l i a la c o n i a a l m o m e n ­to g i u s t o e , i n a l g i a d o la l u n g a i i n c o i sa d i D e l i l i p p i s . t a g g i u i i -uc il ( r a g l i a t e l o c o n 2" ili v a n ­t a g g i o . I l e f i l i p p i s si p i a z z a ; e d a l l a v o l a t a d e l g i u p p o v i e n e f i l in i s e c c a e b u t t a n t e la r u o t a ili M o n t i II f i l m i l o d e l g r u p ­po e d i li",

D e S a n t i «'• d u n q u e il « l e a ­d e r » d e l l a c o i s a , c h e , c o l n ia i i -

P o i t o v i n c e F i o s i n i ; a Rigu . i - i g i a r e in g o l a , r i p i e n d e il s u o u a u i i n i p o : . m e t a L ' A q u i l a , R u ­biti» . e e . .un U i l l ì c i i t o s t a c o l o ; l'ai r a n i p u a t a d e l l e M a r n i e r e . Fa c a l d o ; ora il s o l e c u o c e ; D e S a n t i »"• v e s t i t o di g i a l l o e ros ­s o ; M a g n i c o n t i n u a c o n i n e r ­v i a fini di p e l l e . A T e r n i . Ma­r n i m a n c o ha f a t t o l o s p i m i .

S i va a p a s s o , p o c o m e n o . ! p o c o p i ù di 2.ri F o i a . I..i s t i a d n j è b e l l a ; e poi e c c o lo s p e t t a ­t o l o d e l l a g o di P t e d i l u c o v e r ­d e c o m e la s p e r a n z a e s u l q u a ­le n a v i g a l i n a b a i c a b i a n c a c o -

p r e s o il i m e il l a t t e : e la b a r c a d e l l a ' N'arili v in- l p o e s i a (> d e i s o g n i . I

n o F l a m i n i o v i n c e S e i e n a ; a C i v i t a c a s t e l l a n a v i n c e l ' e l l e j - i j -n i . K' D e S a n t i i h e d à la s v e ­g l i a , a l l a c u i s a ; D e S a n t i s c a p ­p a . u n q u a t t o d ' o i a , poi a r r i v a

d o -

CINEMA-VARIETÀ' \ l h a m h r a : La i;rande sparatoria

i on I{ Conte Alt ier i : Tortura con L Cochrane \ m l i r a - l o v i i i e l l l : GII uomini t h e

mascalzoni con \V. Chiari Aurora: l>ui\i .inno una ragazza

' u n D. Day La fen ic i ' : Ti ho s e m p r e amato

uni M Firn Pr inc ipe: Splendida incertezza

'•on C Wilde Ventini Apr i le : La sbornia di D a .

v td»» con J. Mac (."rea Volturno: Nett ine e Messal ina t o n

Y. Sanson

CINEMA dinasti,! del l 'odio con

acauze romane con

ni . imi ta , l ino T e r n i , q u i d a l g i u p p o

Il c i l i e g i a d i t a D e

GLI INCONTRI DI CONTORNO A MITRI-TURPIN

Aiduo il compito di Festucci contro il potente Alex Buxton

Attesa la prova dì Polidori contro Ray Famechon — Gli altri « match »

So.fi d u e ^ior: i ci s e p a r a n o ormai dal la g r a t i l e r i u n i o n e mterxia7ior:aie di p u g i l a t o c h e domenic-a .sera avrà l u o g o e l i o S t a d i o T o r i n o , i m p e r n i a t a s u l l o i r c o n i r o Mitr t -Turpln va l evo l e !>er i- c a m p i o n a t o euroi»eo del- • la categoria dei « medi ». I co:n- j i ia t t i 'uent i in p r o ° m m : n a — c o - i m e e n o l o — .sono se i e t u t t i • e >*i .-si p r e v e d o n o r icchi di e m o z i o n i e di ir.tere.sse. Riser­v a n d o c i di t ra t tare a m p i a m e n ­te . d o m a n i r i n c o n t r o « c l o u » Mitr i -Turpin . d i r e m o ora a i n o ­stri iettori q u a l e e la nos tra i m p r e s s i o n e >ui c i n q u e Incontr i di « c o n t o r n o ».

Fra i c i n q u e lì p . ù i n t e r e s ­s a n t e -sarà c e r t a m e n t e q u e l l o

tiTt± il € m e d i o » r o m a n o F e s t u c -.'r premurose solleri'n-inni del.?; e i : m u l a t t o .Ve r B u x t o n . CONI. dell'UVI e dell'UlSP. t cumnior .e i n g l e s e de i m e d i o -

Infinc anche il Gruppo Par- '• y.assài-i.i Af frontando ; i n g l e s e l a m e n t a r e j -port i ro si interessa- lFrar.cn g ioca u n a grossa carta va della cosa e gli on.li C e c c h e . ' e l i » r i n i (P.S.D.l), Tarozzi

v.H per : «i.sie»na/.io:ie «lf. ' . ' o . i . i t a l i a n o dei « :iiedio:iiHs.si:iii v la sc ia to v a c a n t e tta T o n i m i , pei r iusc ire a p iegare

U n a b e l l a s o i p i e s a s u l i i a -H i i a n l o d e l l a t a p p a al v o l o di h i e l i . L o r e t t o P e t r u c c i . F i n a l ­m e n t e u n t j u i z / o b u o n o , s p a v a l ­d o ; l i l i a l m e n t e u n p o ' d i t o s a n e i m o n d o K ' K M O d i P e t i u c c i

' i l q u a l e , su l 11 a g l i a i d o di K i t ­i l i , d o m i n a - c o n u n a luiic.a j p r e p o t e n t e v o l a t a - P o b l e t .

A l b a n i e B a i o n i , n e l l ' o i ( i m e i P e t i u c c i e f e l i c e c o m e x - .tve.s-I s e v i n t o u n t e r n o a l o t t o . Fi-: m i a la v o l a t a , la c o r s a , di n u o ­

v o . si i n e t t e al p a s s o e t i e è l e i i - j | l o . t r a s c i n a t o . C'è a n c h e u n a i m o n t a g n a da p a s s a r e : S e l l a «li ' C o r n o . Ma la v o g l i a «li c o r r e - j ! i e n o n s a l t a a d d o s s o a n e s s u - ' | n o . Cos i an» h e su l t m a l i a r d o i r o s s o d e l l a m o n t a g n a si a s s i s t e Ì .ni u n ' a l t r a v o l a t a n e l l a q u a l e I si me,ae,c,ianii P o b l e t , M e s s i n a . ' C i o c i - T o i t i e P e t r u c * i . v i n c i -i P o b l e t

D i s c e s a l a p i d a s u l l ' A t e r n o . • P e t r i K c i ( C i c a d i p r e n d e r e il ( l a r g o , di s c a p p a r e ; l ' A q u i l a

M O N T I

il p iù ab i l e ! n o n e p i ù l o n t a n a . M a P e t r u c -dovrà n r o r - , ' e t ( q u e s t ' a n n o , i s u l l e s t r a d e e d e s p e r t o R o n d e

rere ti t u t t a 1« sii.» p o i e n / a e ' d e l l e «or c u r a r e as^ai p i ù d: q u a n t o « l a i c h e i a r a b i m e r e c h e l o a i r e s t a . t>:« l a t t o - m o i a .a pr« c^-ione ' F. co s i ,.. a n c h e q u e s t a v o l t a . dei c o j p i Roirde. m i n <• ur. l i i ' i - l F i n a l e - v e l t o / i R - 7 a g . s e n t i i . ric.ùAse. r::« pf«.s.>iet:e u:ia l . im- | ì r e v i f u g h e E poi il c o l p o « n i -:ia sc;ier::;a cm. \u q m i . e te:.- ! s l o ( i l c o l p o b u o n o . > d i A l b a -ter» di i : : . b r i l l a r e : a / i o : . e rp-i-jti i s u l i a r a m p a c h e p o r t a a l 'A-

tìr-'. ta::n ! n u l l a X e s s u n n r«-siste a l l o s c a t -i u.ti.-r.t 1 7 , i i d i A l b a n i , n e s s u n o r e s i s t e

e R i u s c i t o a l e n c i l i t ino . m a n i a l m e n o ' . ».

La c o r s a di o g n i , in fa t t i , n o n è f i n i t a : n e i pKie i a n i m a d e l l a c o r s a d i 01:1:1 « "e ani " i n la • iMostra a l l ' a u s i 1 a l i a n a • A l b a ­ni Ita p a u i . i ili K o b l e t , tn ie - t i i K o b l e t fa p a n i a a tut t i K .Ma­g n i p a r t i r à ? N o t e s «• l a p i s p e r f a r e la s o m m a de i t e m p i . In-

t r o v a s e m p r e q u a l - j , . i n t o ,.<.,.„ j . , , l : i . . , i „ c l , h ,po le t l u e c o r s e m l i n e a A l b a n i «• il

| l e a d e r : a f>" sepu, -I a 7" s e g u e Def i l ipp i • g t i o i m M o n t i e gli

C o m i n c i a la • g o - ' 1 m i n c i . i m a l e - . ' l a - ' i m ,t ' l ( | l lal l '!0 ' l " \ f I.i'f

u n ^ i o !'•<• •<• •. 1

I^ar.f o-ari: •. i .c i tore

e n o • d.

(PCI.)1, r o t t o e Priore (D.C.). a nome di tutti e por - i e r i e i colleglli, sollecitarono il Mi­nistero degli Interni a permet­tere la partenza della rappre­sentativa azzurra. Ma anche per i parlamentari del Gruppo Sportivo l a risposta era la stessa: - vedremo, cercheremo *•.

Cosi si è arrivati a ieri, ulti­mo giorno utile per la partenza. Nel pomerìggio i dirigenti iute. ressati si sono recati nuovamen­te al M i n i s t e r o degli I n t e r n i o r e p e r ò avevano la sgradita sorpresa di apprendere i l d i r i e -to governativo, divieto che — secondo i l d i r e d e l l ' o n . S c a l -faro — s a r e b b e stato preso per due motivi: 1) perchè l'Italia sarebbe stata, oltre alla Srezia, l 'un ica Tiariortc - occidentale - a prender parte a una corsa orga­nizzata - o l t r e cortina -; 2) per, che l'Italia — s e m p r e secondo Von. Scalfaro — nelle prece­denti p r e s t a z i o n i era andata sempre per perdere.

L'assurdità di tali argomenti è evidente: infatti alla Varsavia Berlino-Praga oltre alla Srezia e all'Italia erano iscritte que­ll'anno anche la F r a n c i a , la Da. uimarca, la Gran Bretagna, la Finlandia. l'Austria, il Belgio. l'Olanda, la Norvegia, il Terri

F R A N C O F E S T U C C I B u \ t o n e u n avversar io a t u t t e !e a s t u / i e de i r i n g j

u n p u g n o c h e rufft-t r . irr.ente p e r d o n a Basta guar- j d i m o i ! ; per F e s t u c c i e pror>o-dare il « u o « s t a t o d ; s e r v i n o » : s t :co a p e r t o c n e i i n c i t a m e n t o 90 i n c o n t r i d i s p u t a t i de i q u a l i aei puht>:ico e d f. f a t t o c;-.e u n a 47 v int i per K O e 27 v in t i ai v i t tor ia s u B u x t o n aprirebbe a p u n t i 1 F r a n c o la poss ib i l i tà d: I n c o n -

Q u e s t o . j-ero. n o n vi-.oì d i r e n a r e H u m e / potrebbero • . n ^ e r e c h e il r o m a n o n o n possa v t n - j n l a t o r e de l r o m a n o cere . Anzi potrebbe far'.o b e n i s - j A i u d o r o P o h d o n . ca. i p i o n e

I ta l i ano dei pes i p i u m a , affron-s i m o se d o m e n i c a sera s a p r à rare a p p e l l o a t u t t o :! s u o c o ­raggio e s o p r a t t u t t o , dare u n a

ter* l'ex c a m p i o n e d 'Europa de l ia ca tegor ia . Ray F a m e c h o n .

v e c c h i a crmoscen7a de? . i «port ivi r o m a n i c h e Io a p p l a u ­d i r o n o br i l l an te v i n c i t o r e di Cerasanl . Male e Marcor.i S u ­per f luo . d u n q u e scr ivere s u l valore d e . I r a n c e e e ; d i r e m o s o ­lo c h e s e m a u n v e r d e t t o «sbal ­la to » l i favore dei be lga S n e ->ers. B a p sarebbe a n c o r a c a m ­p i o n e d'Europa. Po l idor i . c h e :-.a c o m p i u t o u n a scrupolo*?*

dero battere F o n t a n a ) i n segui -1 preparaz ione a R o m a , s i t rova t o a fer i te sopraccig l iar i r ipor- in f o r m a s p l e n d i d a e fida n e l l a t a t e a l l o r c h é aveva s u l r ivale ! propria g e n e r o s i t à e t e c n i c a per

di p u n t i ; ai c o n t r o Oave

m a g g i o r e inc i s iv i tà a::e ftue|una

az ion i Ila parte « t u B u x t o n v a n t a su i « p u p i i i o > di Nobi l i u n a ma sartore e sper i enza

L' ing.eac c h e ha 28 anrii ( s e t

p i ù dei l' ita: iar .o) a a p e r d u t o d u e .«oli c o m b a t t i m e n t i pr ima del l i m i t e : c o n t r o Rar .dp T u r -p i n . d o p o o t t o in ferna l i r ipre­se. e c o n t r o l ' amer icano Bobby Davwon ( c h e i t i fos i r o m a n i v t -

i m lanro m a r g i n e p u n t i ha p e r d u t o S a n a e s t r e t y ai s t r e t t i s s i m a misura . Fra l e n u m e r o s e « v i t ­t i m e » di B u x t o n figura a n c h e l 'a t tuale c a m p i o n e i t a l i a n o dei pesi « m e d i » W i d m e r MUandrt , b a t t u t o n e l l a g o s t o del 1950 a Mi lano per g e t t o d e l i a s p u e n a

sovvert i re il p r o n o s t i c o c h e par­la in ravore del t r a n s a l p i n o *

D u r o a n c h e il c o m p i t o di Al-f o n s e t t i c o n t r o li f rancese R o u d e . il v i n c i t o r e d e l l ' a m e r i c a ­n o D o n Eilis. q u e l l o s t e s s o c h e a l l O l l m p i c o n o n f e c e fare u n a o t t i m a figura a F e s t u c c i

Ai for-^etti. c ' i ^ t ra q u a l c h e Come 5i v e d e c o m p i t o d e i p i ù ! t e m p o dovrà i n c o n t r a r e I-or.ta-

l"tt«lia!io f>>-tr::i^( loTin a di«-taii7a Pe: i n c o n t r i d e p u t a l i R o n d e r.e ha . i l l ' a - l u i i n o di A l b a n i , n e s s u n o 1

M , | ) i t o f t . n o v in t i «-e, e p a r e s s i a t i a l tret ta l i -1 s.-, r e a K u . . A l b a n i r a i 4 R i u n K e l ( i e e i i . - r i l l . t o . tra (iU'--ti t i l t im: e ar.c.i» . , , , - , ,j t r a i j u a r d o c o n I I " d i ] S t e e i i b e r ' V .

t t a u m o f i l a n d o a r r i v a il 'mutoL-icIt-tta!. ; g r u p p o la fo l l a e s p l o d e ; in t e - l ; , i i r i «trilH-! s ta al c r u p p o c 'è C o p p i . K la

•-.ircra co: : Hat - , v«data d e l c a m p i o n e d e l m o n -e in teres se di , i l ( e f u l m i n a n t e . C o p p i b a t t e r i s i tde r . e . i a z ( O r k e r s . M o n t i e P o b l e t . n e l ->:.pre curat te . r , , M i l r u . ( ; „ , , rJO S a n t i pas<;a

pu^i . i | | a m a g l i a g i a l l a e r o s s a a d A l --•» a r ' 1 h . i m Ed A l b a n i or.» «1 c h i e d e -

ViSf - '

\)i S u i t i . a 1! ' - e -

t l 'r i

f< • m t -

p • »:i«•. in, Ilo'. e L: aspi- ita M

— Ciir."

1! t e m p o (li .iti c h e - -T5ti'

• ttttr. ora . K i o r e n / o ' '

O c e r s .7 Si

•ià c h e -0110 in c o m e si m e t t o -

— S i : b a l l o i> il i •' . Vis-ìrò !•' no le r o s e , poi ( i r r i d e r ò . .

M.ijjm fa un b u o n t e m p o : 4'a0".-l; Mae» : lancia a diMari-7.1 Koi i le* <»ì".2i i l q u a l e è t a r d o m p a r t e n z a A n c h e la m o t o c i c l e t t a Mi K o b l e t . i n f a t t i . ta 1 capi ieri Ma e r r o C o p p i : 1»'! > ! -chi ',!'••• il ra tnpior .e d e l

• h i l i i E <M, l i -

il

q u e l l o ror. 1: Hairu:x-(ha:i 1 T o n t n . i

N u v o l o : . . - . •:.! ta i i ie . 1» :• K^^vi q u e s t o :t .co:i:ro gressMviUi <-.*•

A i

rizza l'az:o:«- tifi . lue Bat ta i l l e . -.ir. :rar.ot*e d: r.i. n e i .16 <•<••:.:\ì*.ti-i *T.'

li -• < 1» 11 :i- p :o l t (pit 'il «: '.o -irle*

ra-ie P.

V a n ( ie l la -te e

P e -a fa •i. ] . !

t r u c c i la c u i i sa l t i c o m e •• g i o s t r a - c o m i n c i a 1 t i r a r e

a b b a s t a n z a ' i-, m I i n p i i ì i - c h e «i l a n c i a e fa ili b . ion t e m p o «4"44"'.4»: e < n ( J c k i r - c h e a l v r r . ' o .-iella m o ' o - r'r't 1 e c . ini-

n u t i da proJc^-i*. ->trat(» .-j->:a.:.e:.-fi-d u e de l i e iiiid'i Rav Cìra.«s«-t e VH-. i n v e c e , dei : n i « :

• .a :»-4i-4 - ( * . : . fi:te.

ad ••jier»! d. f-c ...:. Var.:a •• .- . cres - ; s-,:

f a r -

I, A 4 OICS A l \ 4 U I C ! 3 ^UCìalre. Toi.v Snv e rara c n e c a t t e i^-r K " :. T.O - t r o M a n o f i c c a r e : : : \ Rourte v a n n o d u n q u e . » ravori de . pro­n o s t i c o n j t N' i l ' . r iXi e ili. tra­d u c i b i l e c o - : i b a l t e n t e ed e prò

L ' O r d i n e d ' a r r i v o | Riet i ; I l P u n i c e i ; 2> Pob le t ; 3) r . r > . u » > ^ „ n n ^ _ ,'AIbanI; 4 ) Baroni: 51 Monti . PRIMO SETTORE ( R o m a - T a r n i : | I passapei sul Srlla di Corno

k m . 93 .100) l < m . l.Soo» validi per il <;. P. d r l -II f i indo Ile Santi in 2.44.4*" a i - l u >«ontacna: I l Poblet:' 2i Mes ­

ta merita di k m . 33.SSS; 2} Ile Fi l ippis in ».44'50"; 3) Mont i in'5> 2.44'54". 4) FroMnl; 5 ) N e n r i n i ; 1 m 1 - r - 1 c i n r k r r s . T u t u con ti t e m p o d i , L » c l a s s u i c a g e n e r a l e Monti. . ) r \ a e q u o , «tempre c o n ! il t e m p o di Monti tutt i e l i a l tr i . ! SECONDO SETTORE

Aqui la : k m . 9 7 . 6 0 0 ) . (Tarnè-

prio in q u e s t a s u a q u e l i t a f - - ° ( potrebbe t rovare 1 anr.a b-.i'.r.a [ t>er p i e t r e 1. -:- .«.e f l . i u d e .'. progranm.a 1". * n a tch » '.7<t S u e pe<i i.-.edi D'Otta-. :o. re cer . te vir .c:tore de ' f rance -e \\i- j tK^r.at e d il franco-j>.-iìacco Pa- 1 , e < Ti n r o n o s t i c o è per D O t t a - | % J „ a n i . v i o a c o n d i z i o n e pero e r e n e - j n o . 3 ) C o p p i ( I U I i a ) a , - m * . » . soa ad i m p o r r e ai r iva .e a«sai 13) Ockers ( B e l g i o ) ; 4 ) M o n t i ; 5» l e n t o i u i > s a m b e . la s u a ve- I Messina, quindi tat t i e l i a l tr i , c o n loc i tà i to s tesso t e m p o di Coppi .

E N R I C O V E S T I R I {TERZO S E T T O R E ( A u s t r a l i a n a ; d iatro m o t o r i : k m »L500) 1 I ) B r a n o Monti ( I t . ) ) de l l 'Arbos , , in 4 ' 3 « n : 2) Coppi in 4'T."«; 3) I m -panis (Be l e io ) In 4 ,44"4; 4 ) D e -filippis in 4*4.~3; 5) A l b a n i in 4'49-«; C) M a s n i in 4'50~4; 7) K o . blet (Sv l7 . ) in 4'Strt; » Ockers ( B e l c i o ) in 4'S*-- ; 9 ) n e Sant i In 4'5»"3: ] • ) C U n c o l a in 5*tl"«. Il iciro p iù ve loce * s ta to ti q u i n ­to di c o p p i c o m p i u t o in 24"7 ie .

P a i t a g g i al traguardo vo lan te

[Sina; 3) l 'etrucri: 4i Croci-Torti; I rosint.

Turpin ojfgi a Roma Oggi R a n d y Tnrp ln . c h e il 1

m a g g i o incontrerà .Mitri, g i u n g e ­rà a Ciampino a c c o m p a g n a t o d a l ­la m o g l i e G y n e t h , dal frate l lo J a c k l e , «a l procuratore Midd le -t o n e e dal l 'a l lenatore Frank A l ­ga r. P r i m a di p a r u r e da Londra. Tnrpln h a r i confermato di essere in o t t i m e condiz ioni e di sentirsi s icuro di battere Mitri-

1) Monti in C0.'49". IO; 2) C o p ­pi 8 0.-50-4 10; 1) Albani S.07*51"«>; 4) Ile Fi l ippis 6 0.'5€"2; 5 ) I m p a ­ni». 6 07'57"4; 6) Magni 6.eife3"4: 7) De Santi 6 0ft'0fi"3; S) Koble t «OHM "6; 9) Ockers *e8 'W T 7; 10) Ciancola 6.0g'l4"ll; II) Minardi *.e«'l7"4: 12) Poblet C.er20''4; 13) Fornara 6 08*22"l; 14) Mart ini S.08'23"4: 15) Filippi *,n-r."1; IC) Isntli S08'2X"5; 17) Van S t e e n b e r -gen 6n*29"l; 18) Frosini S.08"31'-l: 19) Messina «08'32"3; 20) P e l l e ­grini 6 08-3V8; 21) Cole t to S.0IT e 34"5; 22) Pezzi 6.08'39"4; 23) V i o t ­to 6.0g'40"l; 24) M e n c m l «08'43*'J; 25) Croci Torti C.08'48"l; 2G) O i -smondt i.or50"*7; 27) Baroni • .M'SI"; 28) S e r e n a «.08'52*'3; 29) / u l i a n i «,08'M"2; 30) Clerici C.09'IS"4; 32) Petrucc l 6.09'18"i.

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l 'rr i -he? C o p p i r i - p o n ' i e r i m e : C o p p i -i l a n c i a e ta'-ol > Il t e m p o (ii C o p -. 4*37 ".4! . S u b i t o i (ì-

u p i -tut t i

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•h. iiiv en'ai j i i a p p l a u - i : V e

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.Ta u:.a b o l g i a ; - Cr.pp. . C o p p . . i-ora min ror- . i

1 • -Trapp 1 c i a P P - a u - i : e ! 1 c o r - a ii M o n t i : e la c o r - a c h e farà

p iazza p u h t a <\i tu t t i i t e m p i . e la eor-Ti ehi- l i n c e a M o n t i -i « r a t e i l i M i n i , r e a l i z z a u n e tp /o i r ' i i e c c e z i o n e E c c o il t e m p o fìi M o n ' i - 4'l.fi ".7: M o n t i ha o i r , r | i : e b i t u i T o n i c h e C o p ­p i ' M o ; ti è. p ' -rc iò 1! leader ( ie l la R i .mi -N' . - ipo l i -Roma Tn-fa' t i . A l b a n r i m a n e l o n t a n o : 4"49"'.fi M e r a v i g l i a e s t u p o r e . Ma il t e m p o e h . c h e p a r i a . Il t e m p , . di M o n t i i l l u s t r a la maan:fi".t i m p r e - a Ar ur. g i ° -

v a n e c a m p i o n e c h e c a m m i n a . -pe»)ito. ;ul s e n t i e r o d e l l e v i i -

f a n n o e >lpo e - e n - i "Von l Cal ter e G. Ferzettt ; Dei Quirit i: H.nr.o fatto di m e

un r n m i n a l e

t o r i e c h e s a z i o n e .

M. .nt i =T>ir.f?eva u n r a p p .r io fi a far p a u r a : 54 x 13. o s n ì c o l p o ,ì: p e d a l e m e i - . B.RO. . \ fonti a l l a d i s t a n z a ha c a m m i ­n a t o a 58.54S a l l ' o r a . I,a R o m i -N a p o i i - R o m a . d u n q u e , fa s i a f u o c h i e f i a m m e . L-a R o m a - X a -

A . U . C : l.a It C r e e n

Arti uà riti: V (;. i ' t t k

Adriano: I..t c . inca del Kyber enti T. P o w e r 1 Cinemascope) Ore 15-1G.43-20.45-22.45.

Alha: Dov'è la libertà cun Totò A l c v o n e : D u e notti con Cleopa­

tra con S. I.tiren e A. Sordi Aiiili .lMinlorl: Cento i n n i (l'umo­

re 1 un I. Gnltcr f C. Ker/ettt A n i e n e : Il cava l te ie del la val le

ohtai i . i -un A Ijidd Apullii' Celiti) anni (1.nuore coti

I .'.'.ilter e C. Fer let t i \ppi i i : Due notti con Cleopatra

ctin S l .oren A<jitila : Villa Borghese con V.

De Sica e E. Ciaiini Arcobaleno: L'envers du paradls

1 Vie tato ai minori di US anni) nre IH 20 22

A r m i d a : Il f iglio di Al i Babà con V. I.nitri e

Ariston: Luci della citta con C. Cliaplui (Ore 15 16.55 18.50 20.45 22,40)

Astoria: Dest ini di d o n n e con Sì. Carol e C. Culhert

Astra: N e r o n e e Messal ina con Y. Sar.son

At lante: Kcliiavitù c o n E. Rossi Drago

Attual i tà: Cronache di poveri amant i c o n M. Mastroianni e A.M. Ferrerò

AiiKiistiis: F B I . d iv i s ione c r i m i ­nale con D Wtltn.s

Aureo : Gli nomini prefer i scono le b ionde t o n M. Morirne

Ausonia : N e r o n e e Messal ina ron Y Sansoii

Ilarhrrittl: Amant i Ialini c o n I.. T u i n e r

Hel larmino: Tomavvack scare di guerra

•Ielle \ r t i : Itiposu Bernini : I J spiaggia c o n M. C a ­

rol e R. Val lone Bo logna: D u e notti con Cleopa­

tra con S. Loren e A. Sortii Brancacc io : D u e notti con Cleo ­

patra ron S Ij iren e A. Sordi Capanne l le : Riposo Capitol i C o m e sposare u n m i l i o ­

nario c o n Sì. Monroe (Cine ­m a s c o p e )

Capranira: Sogno di B o h e m e con K Oraveon

Capranirhr l ta : Cavalca Vaquero con R. Tay lor

Caste l lo : L/avv entur iero del la I.uisiana 011 T P o w e r

Centrale: Amore m città (a ep i -^odl »

Centrale Ciampino: Riposo Chiesa N u o v a : La s o n n a m b u l a Cine-Star: N e r o n e e Messa l ina

•on Y. S a n s o n Cinema dei Piccol i (Cas ina I e l l e

rosei" Cartoni animat i P d o c u ­m e n t a n o

Clodio: Canzone appass ionata ron N". Pizzi

Cola di R i e n z o : N e r o n e e M e s --alina ct.n Y- Sanson

C o l o m b o : t-a guerra dei mondi Co lonna: P e l l e di r a m e con B.

! .ancas ier Colosseo: Napoletani * Milano

con E. D e Filippo e A. M Fer­rerò

Coral lo: Torc ie rn«-e con G Monlfcomery

Corso: Vn tram -.'ne si ch iama des ider io con V I_ei£h e M Brando «Ore 15.30 IT.») 19 SO

I 22.101 ' C o t t o l e n t o : Riposo • Cristallo: Cento a:.n: d'amore

Del le Terrazze: L'ultima r<-mn-i con W. Pidjic'm

Ilei Vascel lo: Due not'i e r.n Cleo­patra con S. Loren e A. ^rlr(h

De l l e Vi t tor ie : La n-Kin.i v< rgi-n e c o n J . S l m m o n s

D i a n a : I-a spada del mn-'i ' i .o ( Dorla: Canzone appii-viiun1 , m;i

N. Pizzi E d e l w e i s s : Pr ig ioniera

re di fuoco c o n M. E d e n : D u e nott i con

con S. Loren e A. Esper la; N e r o n e e Me-

Y. Sanson Esperò: Cinema d'altri tcn.11 iot i

W. Thiari Europa: Sogno di

K. r;rn>son Excels ior: Cento

I con I. Oalter e ^ j K a r n e s e : Ballata

U Stanvvicn Faro: Odrtte

A. Ne.igle Fi.1111111.1- l.uri dell 1 ruta L,,n C.

1'liajiltn F iammetta: D.iiiKt-rou .

(O le 17,,ii) pi^-, _._, Flaminio- V-e an/.- .,,.

fi i'eck Folgorc: Hipi,,,, Ftit>liano: ( i l . uomiM

scalzimi 1 un \V. ( li ,, Fontana: 1 gioiell i m

de. . . I'OII D. Dai r ri ,v f .a l lcr ia: La tuiut.i . . n

ninns (Ore 1 I 15 !7 „.i I C i n e m a s c o p e )

( .arbate l la : Bal lata s, iv, H. S l a n v . i i h

Giovane Tras tevere : •>,•<',,• . , . . se con K. Douglas

("Jliilio C'usare: Dm- i o " , t. Clenpat ia con S. I .un i .

Clolden: Ha bal lato un.i ,,• t t • , . te con U. Jftcolisson

Imperia le ; Gran variet.t m u \ . De Sn-a e Raserl i l a . . . , ->. '. lo..(0 ant im 1

Inilicro: N e m i c o pubblu ,1 n 1 con Kernaiulel

Intliino: IL\ bnllato una sol.i e l i . te ron l i . Jacobssun

Ionio: Il figlio del T e x a - t o n D. Itobert-on

l lr l s : I s.ifclit'Ki!iati>ii dui sole t o n C. Ford

Italia: F.ll [. d iv i s ione cr imina le ron D Wilnw

Livorno: Fior di neve I . l l \ : Gianni e Pil lotto ;.l Po lo

Nord .Mail/otti: p , . r salvarti ho peccato

con M. Uni Mass imo: La spada del Riiibtizie-

re con V. Dukd Mazzini: L1I1 c o n L. Caron .Medaglie d'Oro: Ripo-u Mctroiiiilitan: fi fore - t i e io c o n

G. Peck . l loderno: Gran varietà t o n V.

De Sica e M. Fiore Moderno S a l t i l a : Cronache di n o ­

veri amant i con M. Mastro ian-111 e A. SI. Ferrerò

Moderniss imo: Sala A : D u e n o t ­ti con Cleopatra con S. Loren. Sala It: Vacanze romane » on G. Peck

Ni iovo: Lill con L. Caron X o v o c i n e : Bal lata te lva i»«n

B. Stanvvick Odeon: L e s i o n e del S a h a i a

A. Ladcl Odescalcl i i : ITn Riorno in P r e t u ­

ra con S. Pamnati ini » P. De Fi l ippo

Olympia : Gli uomini c h e scalzimi con \V. Chiari

Orfeo: LUÌ ron L. Caron Orione: f . 'ultimo dei Mon. in:

J. Hall Ot tav iano: F.B I. d iv is ione

m i n a l e roti D . Wilm.s Pales tr ina: La regina verg ine t o n

J. Simmons-l 'a laz /u; Leg ione straniera ..on

I V. Romance

con

c o n

m a ­

coli

cri-

l 'arioli: Un marito per Anna Zaccheo con S. P a m p a n i m

i ' ianetar io: zXstronomia P la t ino: La carica dei 6'"0 con

E. F lynn P l a / a : Pietà per chi cade con A.

Nazzari l'Ilnitis: L'età del l 'amore ; r n M.

Vlady Prene»te: N e m i c o pubhl ico n. 1

con Feriiandel Priniaval le : Dieci canzoni d 'amo­

re da sa lvare con N. P1//1 Quadrarti: N e s s u n o mi ta iverà Quir inale: Ha ballato una sola

es tate con U. Jacobsson Quir inetta: Provinc ia l i a Parici

con C. B l o o m (Ore 16.15 18.4i 2 2 |

Rea le : D u e notti con Cleopatra c o n S. Loren

R e \ : Dest ini di donne c i n M. Carol e C. Colbert

Rial to: Pane amore e iar.ta-;a c o n D e S ica e G. Lollobri^ici 1

Rivol i : Provini tali a Pani l i m n C. B l o o m (Ore Iti.15 13.*à 22i

R o m a : Dan il tctr ib- 'e cel i H. i l y a n

R u b i n o : L'autista par/.» con R. S k e l t o n

Sa lar io : II tesoro dei Cordor Sa la Eri trea: Riposo Sala U m b e r t o : II mis tero noi c a ­

s te l lo n e r o con B. Karlof: Sa la Traspontma: Itipo-o Sala Vigno l i : Lettera di Li.v-eln Sa lerno iVia B e n e v e n t o 2.Ji. flc-

tperados Salone Margher i ta: La moi-.d'ina

r ispettosa con B. I^aasc San Crisogono: Spade in-an>.ui-

na te c o n L. Parks San Fe l ice (Cento< e l l e i : Anni

Impazienti Sant ' Ippol i to : Dici i canzoni »i:

a m o r e da sa lvare r^n N. P . - - : Savo ia : D u e notti con Cltopi*:,»

ron S Loren S i lver Cine : Cuore di n ' i S m e r a l d o : D o n n e senza v-i!*o S p l e n d o r e : Noi ea.'in.-bah •..•-. ?

P a m p a n i m ischerrn.. p jr . ' r 1-m i c o i

S t a d i u m : Gli uomini ••i\'j r ->-. ."-zoni ~on W. Chiari

Superc inema: La r a n c a 3.-' X -ber con T. P o w e r 'C rt •• 1-s c o p e ) Ore 15.30 17.3»"1 '- ' '—: -»1

Tirreno: N e r o n e e Mi--.«.-.i» i •>-Y. Sar.son

Tras tevere : Il c.v. t!" --i e: s , 1 Marco

Trevi: Sombrero crn '". C v . 11 Trianon: Mare ( 'u.-ìc1 -Tries te : Nero-'» e Me-- ''•-.» e ni

Y. Sansor. Tusco lo : R u o y fiore s e l . ' i c ; >> e T I

J. Jones t r i p i a n o : l e m-.-.-»re di -e S a -: l o m o r e j Y e r b a n o : D^v e la '.:oc-'\ ' v . 1 Voto

Vittoria: Ha na'Ia: - t.r.i s-.; i es tate ron U Ja-o-r:;-or.

Vittoria C iampino: La t^r: 1 t\ Tarzar.

RIDUZIONI F.NAL - CINF.MV Albambra , Bernin i . C e m o c r l i e . Cristal lo. D e l l e Masrhere . l>i"-Al lor l . Exce l s ior . Galleria^ Jon.^. Modern i s s imo . Ol impia. Orfeo. Pr inc ipe . P lara , P lanetar io . Q..t-r ina le . Quir inetta , Rivolt . Roma. Rubino , Smera ldo . Sala Cmber 'e , Sa lone Margheri ta . Tusco io . V i t ­tor ia . TEATRI: Rossini . P i r a n ­de l l o , Satiri .

p o l i - R o m a . p - c m e ' V d u n q u e . m a r i e mo»-.ti

A T T n j Q C A M O R I A X O

La tappa odierna P r i m o set tore: L'Aqui la-As e z ­

zano . in linea i k m . 62 6«XI<: s e ­c o n d o set tore: Avczzano-Caserta . in l inea, con traguardi vo lant i a Isola del Liri e Cass ino i k m . 198 e 600 metri 1; seguirà Rara d i e t r o motori di km 37 «otto giri di u n c ircui to di k m 4.»>25i.

Oggi -1 raduner i la Giunta e s e ­cut iva del CONI per u n i m p o r ­tante r iunione ordinaria . S i p r e ­s u m e c h e durante 1 lavor i s a r a n ­no csam.n><te le d i re t t ive c h e sa ­ranno adottate per il pross imo c o n g r e g o del C I O. a d Atena .

Domenica 2 maggio - STADIO TORINO

CAMPIONATO EUROPEO PESI MEDI

TRA

DI BOXE

T. MITRI - R. TURPIH I bigl iett i sono in v e n d i t a p r e s s o :

A R P A (CIT) Gal ler ia Co lonna: B I S A R P A iVia M-itr-.i Grecia 27 - Via D u e M a c e l l i ) : O R B I S - Agenz ia 13. Via A g o ­s t ino Depret i s 74-A; B A R J O V T N E L U - Piazza Gu^holrr ^ P e p e . T A B A C C H E R I A GIOBERTI - Via Giobert i . 43: BAR COLORADO - Via A r e n u l a . 85; CHIOSCO B A R FLAMINIO -Piazzale F lamin io : B A R D I P I E T R O . Via P iramide Cc»t.a.

TRATTORIA, « S O R A B I C E » - Viaj» G i u l i o Cesare. 45

P e r fuori R o m a t b ig l ie t t i s o n o in r e n d i t a presso le locali a g e n z i e d e l l a C L T .

X

Page 6: Molotov porla - archivio.unita.newsdei loro partiti e a rinsangua re il nascente blocco clerico mouaichico-fascista, in pri mo luogo a proprio spesai Bella conseguenza daweto. questa,

Pag. 6 — Vcnewdì 30 aprile 1954 « L'UNITA» »

1 Unita OTI L'INVIATO DELL'UNITA' CON 1 SOLDATI DI HO CUI MIX

Il governo libero controlla il 90 per cento del Viet Nam

// Fronte nazionale ottenne nel 1946 il nooantotto per cento dei voti - La piastra della Repubblica popolare è più quotata della moneta colonialista

Dal VI I T NAM libero, aprile « Vieinnnh *, « rossi >, * ri-

belli », - jAiutici di Ho Chi Min >, sono alcuni dei termini variopinti con cui i franco-ame­ricani si liferiscono alle jorze ihe li stanno l'Attendo nel Viet haiit. Sono tutti termini privi ili senso che pretendono di igno-larc la realtà sostanziale a cui ' colonialisti si trovano di fronte: uno Stato solidamente organiz­sato, con un governo che deriva il suo potere da un formale man­dato popolare, che la Francia ri­conobbe nel '4(1 e che da otto anni si difende dall'aggressione.

La Repubblica democratica del Vici ,\'am i-cune fondata il j settembre il il l'jjf, nel mo­mento in cui l'occupazione giap­ponese — ion Li tjuate le auto­ma coloniali francesi avevano collaborato — deponeva le armi e ii sfasciala. Il governo prov-itiorto dilla Repubblica fu un gozerno di coalizione formato, accanto ai comunisti, dai rap­presentanti degli altri gruppi po­litici uniti nella Lega dell'Indi-pendeiua (Vietminh) e anche da esponenti di gruppi al di fuori della lega.

Una settimana dopo la sita formazione, il governo provviso­rio decretò le elezioni generali con una legge che dava il voto] a tutti i cittadini, nomini e donne, a partire da diciotto anni e garantiva i diritti alle mino-tanze nazionali.

Le elezioni vennero tenute nel gennaio del '46 in tutto il paese — clandestinamente o sotto il fuoco delle artiglierie anche là dove, come a Saigon, i francesi tentavano di ristabilire il loro dominio —, con la percentuale dell'So per cento di votanti e il 98 per cento dei voli alle liste del Vietminh. L'Assemblea na­zionale, di 403 deputati, riuni­tasi per la prima volta il ? marzo del '46 ad Hanoi elesse Ho Chi Min presidente ed ap­provò un programma di azione del governo che- conservò le ca­ratteristiche di governo di coali­zione e unione nazionale.

Assemblee popolari Dal gennaio al marzo, intan­

to, le assemblee popolari erano ttate elette al livello di provin­cia, città e villaggio ed esse a loro volta avevano eletto dei comitati amministrativi stabi­lendo così legalmente il potere a tutti i livelli.

La seconda sessione dell'As­semblea nazionale si tenne an­cora ad Hanoi nel novembre del '46, ormai alla vigilia degli attacchi e dei sanguinosi massa­cri con cui i francesi dovevano tradire gli accordi stipulati nel marzo e nel settembre di quel l'anno. L'Assemblea approvò la Costituzione della Repubblica, la legislazione del lavoio, con fermò la fiducia al governo di Ho Chi Min, gii delegò pieni poteri ed elesse un proprio comi­tato designandolo a risiedere vi permanenza presso il governo. Le basi della coalizione governa­tiva vennero ampliate e raffor­zate nel 'fi quando il Vietminh ti fuse nel più largo fronte unito del Lien Viet (lega di unione nazionale) e il Partito comunista indocinese si trasformò nel I AO Don:; (partito dei lavora­tori).

Dal *4J, nelle condizioni crea­te dall'aggressione francese, i po­teri legislativo ed esecutivo sono itati esercitati dal consiglio di governo formato da Ho Chi Min. presidente della Repubblica e presidente del Consiglio, dal vice presidente del Consiglio Pham Van Dong, dal Consiglio dei mi­nistri (i ministeri sono quindici: difesa, esteri, interni, sicurezza, giustìzia, finanze, commercio e industria, agricoltura. lavori pubblici, latori e banca nazio­nale, educazione, sanità e feriti di guerra, sottosegretariato al­l'informazione, arte e letteratura) .- da! comitato permanente del­l'Assemblea nazionale. Per fap pm\aztor.c della legge Sulla ri-torma agraria l'Assemblea è sla­tta convocata in sessione ple­naria e una maggioranza asso­luta di deputati è stata presente.

Superando le durissime diffi­coltà iniziali, attraverso fintcn-ìijicazione della produzione agri­cola e una saggia politica finan­ziaria, il governo popolare era riuscito nel 's2 a portare il bi­lancio a! pareggio, ad arrestare l'inflazione stabilizzando la mo­neta e i prezzi. \'el corso del ' j I il prezzo del riso ha persino subito una diminuzione da un quarto, nel nord, fino alla metà nelle province libere del centro La piastra della Panca nazio­nale gode la completa fiducia del popolo (basta cedere come essa circoli in ogni mercato, vil­laggio e in tutti i piccoli centri installati lungo le camionabili francesi) e il suo tasso al cambio con la piastra coloniali.ta della Banca di Indocina è secso du­rante il 'sj ài due quinti.

Nel campo dei lavori pubblici stimolato dalle necessità della guerra — * ogni nuova campagna è stais per noi occasione di co-uriarei una nuova strada » mi km detto ridendo Cu Huy Can

segretario generale del Consiglio dei ministri — il governo ha ri­parato e costruito dal so al SJ per 26C0 chilometri di strade ca­mionabili e più di venticinque chilometri di ponti camionabili. Per aumentare la produzione agricola la costruzione di opere idrauliihe anche se di scala mo­desta ha portato dal '4C, al '}) a irrigare 2 so mila ettari di risaie.

Nel campo dell'istruzione, ri­sultati che hanno del miracoloso sono stati ottenuti nella lotta contro l'analfabetismo: alla fine del 'f2 quattordici milioni di analfabeti avevano imparato a leggete e a sirivcic quasi capo­volgendo il rapporto che esiste­va sotto i francesi, quando su un totale di JJ milioni solo il S per cento erano alfabeti. Di questi 14 milioni, un tnittonc] e mezzo hanno ora terminato unì corso elementare di perfeziona-1

mento. Nell'insieme, nelle zone\ libere esistono già 3.700 siuolc primarie e 207 secondarie: le scuole <ccond.tiic aperte in tutto

il Vici Nam dall'amministra­zione francese erano if>. Quanto all'insegnamento superiore, la Rcpulwlica demociatua ha crea­to una facoltà di medicina, tre scuote superiori di medicina, una scuola supcriore di lavori pub­blici, una scuola superiore di agricoltura, una scuota superiate di pedagogia ed anche una scuola superiore di belle arti con una sezione di arihitcttnra ed una sezione di ptttma.

Laos e Cambogia // tei ritorni governato dalla

Rcpubbliia democratica (ed è chiaro ihe patio qui del Vici Nani, non del Pathet Lao e del­ta Cambogia, che fot mano unità nazionali distinte ion piopii governi di resistenza) ioni prende tutto il nord, meno il inangolo del Delta e il punto isolato di Dicn llien In, nel cintro e nel sud le iuteie pio.ince di Thanhoa, Nghean, Hatinh, Qitaugngaì, Kontun, Rindinh, e parte di quelle di Quanglnnh,

Quangtn, (juaugnam. Se si ag­giungono le basi patligtane — aree doie ti polire popolare fun­ziona legahmntc all'interno delti-regioni aniota allupate — e le zone di guerriglia — dove, se il potere popolare non è ancora stabilmente costituita, l'autorità francese non esiste già più — vediamo ihe il ttrritorio e la popola/ione lonltollati dallo Stato pò poi.iti si avvicinano al <jo".'o dell'intero Viet Nani.

Questo Stato ha /muralmente mia capitale. /.<>.< non è segnata filila catta, uè w tiova ni alluna delle ulta dnaccatv dalla guer­ra e battute dagli aerti colonia­listi. Ma, piotata dalle incursio­ni uemnhe dalla uatuiale difesa' iti fote>tc e di monti che la ter-1

1.1 dil \'iet Nani jotiltsce al suo] popolo, c(),i ferie dill'attivitìl ih tutto un apparato di governo,' echeggia dtl ticchettio ili mac-i chine da -.ittiirc, lavora di «of­fe al lume ili lampade elettriche, è collegata per ladio, telegrafo e telefono con il testo ihl l'aere.

FRANCO CALAMANDREI

NICLLK PRIME ELEZIONI NAZIONALI

Vittoriose nell'Honduras le forze anti-imperialiste

/ tre leaders del partito unitario popolare eletti a grande maggioranza

IL DISCORSO A GINEVRA DEL MINISTRO DEGLI ESTERI SOVIETICO

Sono condannati al fallimento i tentativi di restaurare la vecchia politica coloniale

BELIZE (Honduras br i tun- palio (gli al t r i sei membri nico), 29. — Il par t i to uni ta­rio del popolo, che sostiene l ' indipendenza del paese d a l ­la Gran Bretagna, ha con­quis ta to una g rande vitjoria nelle elezioni svoltesi ieri nel l 'Honduras , le p r ime svol­tesi nel paese. Mancano a n ­cora i dat i completi , ma la vit toria del par t i to uni tar io dei popolo si delinea in tu t ­ta la sua por ta ta : tut t i e t re i maggiori esponenti delle forze popolari sono stati eletti , men t r e il candidato del par t i to « m o d e r a t o ? , Fuller, non è s ta to rieletto.

Una vittoria delle forze popolari , sebbene non nelle proporzioni che le u r n e han­no indicato, e ra s ta ta in v e ­rità previs ta dal governo br i tannico, il qua le non ave ­va r i sparmia to gli sforzi per impedire al par t i to uni tar io la conquista dei nove seggi del consiglio legislativo in

sono nominat i dall 'al to, per iniziativa del governatore britannico). A questo fine, il Coloniul Office tentò una manovra provocatoria, affer­mando che il par t i to unitario era finanziato e sorre t to dal governo democrat ico del v i ­cino Gua temala .

A causa di queste in ter ie-renze, sosteneva Londra, le elezioni non potevano essere considerate « libere », e pe r ­tanto se ne minacciava per ­sino il r invio: venne invia­to a Belize un funzionano governat ivo con l'incarico di svolgere un' inchiesta e rife­r i rne al governo. L'inchiesta ha d imost ra to comple tamen­te false le asserzioni.

I r isultati di queste elezio­ni av ranno una grande eco non solo ne l l 'Honduras b r i ­tannico ma anche negli altri possedimenti br i tannici de l ­la zona, ne : quali è vivo il

DINANZI ALLE ASSISE DI BORDEAUX

Tre poliziotti assassini processati dopo 8 anni Uccisero a bastonate un povero robivecchi, nel ten­tativo di costringerlo a confessare una ricettazione

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE P A R I G I , 29 — Da ques to

pomeriggio , t r e uomin i sono sedut i ne l l ' au la de l la Cor te di Assise di Bordeaux , al p o ­sto s tesso dal q u a l e pochi giorni fa Mar ie Besna rd si a lzava, pe r a n d a r e incontro al la sua con t ra s t a t a l iber tà provvisor ia ; t r e uomin i di cui abb i amo già p a r l a t o sul n o ­s t ro g iorna le , dopo u n r e ­cente p r o v v e d i m e n t o del la Cor te di Cassazione di Par ig i : t re poliziotti che , nel corso di u n or r ib i le in te r roga to r io a base d i percosse e di v io ­lenze s is temat iche , a m m a z z a ­rono u n uomo f e rma to pe r futili indizi.

Pe r a r r i v a r e a l l 'udienza di oggi sono passati o t to anni . Sono s ta t i ot to ann i di m a ­novre , in cui r e s t ano impl i ­cati pers ino u n prefet to e un p rocu ra to r e genera le , il qua le p r e t e n d e v a che .. un processo a l la polizia s a r ebbe s ta to un per icolo pe r l 'ordine pubbl i ­co ». E non è •< u n pericolo pe r l 'o rd ine pubbl ico che t re indiziat i d i de l i t to res t ino cosi a lungo senza giudizio? >• r i ­spose a suo t empo , ado t t ando necessa r i amen te -il pivi eie m e n t a r e buon senso, la Su p r e m a Cor te di F ranc ia .

C o m u n q u e , ne l le va r i e t a p ­pe di ques ta o r r ib i l e v icenda . 1 t r e imputa t i r i conobbero che il pove ro robivecchi G r a n g e , accusato di r ice t taz ione di u n orologio so t t ra t to a u n p a ­d rone di « casa chiusa >•. e ra m o r t o pe r emor rag ia c e r e b r a ­le a segui to di u n « colpo d isgraz ia to ., appioppatogl i da u n o di essi.

A t t u a l m e n t e essi — consi­gliati d a u n o dei più abil i avvoca t i f rancesi , Floriot — sostengono che G r a n g e si e ferito nel t o r n a r e in camera di s icurezza, essendosi d iba t ­tu to fra le loro m a n i con una vivaci tà che essi defini­scono, con t r i s te involonta r io umor i smo, «un po ' eccessiva*

Ques ta spiegazione non regge, tu t tav ia , di f ron te al le accuse di va r i tes t imoni , che udirono Grange urlare di do

lore sotto i colpi. Inol t re , la opinione pubbl ica è r imasta p ro fondamente scossa dal le manifestazioni di protezione e di o m e r t à da ta da pe r ­sonaggi" influenti ai t re im­puta t i . che è inut i le dir lo. si p resen tano a piede l ibero. Pe r giunta , quas i tu t t i in q u e ­sti anni h a n n o cont inua to la loro ca r r i e ra , e u n o di essi è s ta to pers ino promosso commissar io .

Duran t e gli in ter rogator i di s t amane , tu t t i , a t tenendosi alla nuova linea difensiva, si sono posti sul la negat iva . Dei t re , però, il commissar io N a r -don è s t a to il più vu lnerab i le a l le contestazioni de l l ' avvo­ca to genera le . Nel suo pr imo in te r roga tor io egli aveva a m ­messo che G r a n g e s tava in buona sa lu te . Oggi, invece. afferma il con t ra r io : « L'ho visto — egli ha de t to — che t remava e p e r di più t rasp i ­rava a b b o n d a n t e m e n t e ». Egli sostiene ora inol t re che le grida che tes t imoni ud i rono proveni re da l la s tanza dove si in ter rogava G r a n g e ven i ­vano in rea l tà dal la sala di scherma che era li vicino.

Quando l 'avvocato gene ra ­le ha chiesto come mai quest i par t icolar i cozzino con q u a n ­to Nordon stesso precisò nella sua p r ima deposizione. « Io lo dissi — r i sponde l 'al tro — ma il giudice non Io regis t rò *. « E p p u r e firmaste il ve rba le » gli r i sponde l 'accusatore. « Lo firmai, m a non lo lessi ». r e ­plica a l lora l ' imputa to .

MICHELE RAGO

fei mento anti- inglese. Si c re ­de che il part i to unitario del popolo, dopo la grandiosa vittoria r iportata nelle e le­zioni, chicdeià la completa indipendenza del paese.

la conferenza di Colombo per la pace in Indocina

l'crsonulità buuilaistii contro l'estensioni- di>l conflitto

SAIGON, 2<). — Il capo di Stato maggiore dell 'esercito collaboi azionista di Bao Dai, generale Nguyen Van Hin, si è pronunciato oggi in senso ne t tamente contrar io ad una estensione del conflitto in­docinese.

« Qualunque possa essere l'esito della conferenza di Gi ­nevra — ha det to Nguyen Van Hin — l'estensione della guerra in Indocina dovrebbe essere evitata a qua lunque costo. Un al largamento del

[conflitto è indesiderabile in (ogni senso. Esso get terebbe il nostto paese nel mezzo di una guerra tra le grandi po­tenze, fai ebbe delle nostre città un campo di bat tagl ia e delle nostre popolazioni il bersaglio delle più moderne armi di annientamento. Il no ­stro paese e il nostro popolo sarebbero lo pr ime vi t t ime ».

Contro un'estensione del conflitto in Indocina si sono pronunciat i oggi anche i p r i ­mi ministri dell 'India. del ­l 'Indonesia. del Pakistan, del ­la Birmania e di Ceylon, r iu­niti in conferenza a Colombo. I cinque primi ministri for­muleranno domani un appello per la composizione del con­flitto. che seguirà la falsariga delle note proposte di Nehru.

Domani, i partecipanti alla conferenza si riunii anno a n ­cora per esaminare un mes­saggio del ministro degli es te­ri inglese Eden, diretto ai tre primi ministri che fanno pa r ­te del Commonwealth (India. Pakistan e Ceylon) e concer­nente un impegno di tener conto a Ginevra degli in te ­ressi dei popoli asiatici e il p rob lema di eventual i •• ga­ranzie » dei c inque paesi ad un accordo di pace in In ­docina.

(Continua/ione dalla 1. pai;.)

ristabilire la sua unità. Noi dobbiamo esercito re tutti i nostri s/orzi perchè il popolo corcano trovi con mezzi pa ­ci/iti la via per la creazione di uno Stato democratico uni­to e indipendente ».

Molotov ha cosi proseguito « Tutti {ili Stati che aspirano ad 'una distensione nei rap porti internazionali ed al raf­forzamento della pace «one­rale, sono interessar/ alla si­stemazione pacifica della que­stione coreana. D'altra parte , si deve tener presente il fatto clic la Organizzazione delle Nazioni Unite, in seguito alia jircssionc di cui è stata fatta nonetto da parte dì certi Sta ti, ha adottato atteggiamenti errati ed lui dunosi ruta la sua incapacità di risolvere la questione coreana. Basti dire che l'ONU, nel corso di que­sti quattro ultimi anni, non lui nemmeno una rolla ascol­tato, per esempio, i rappresen­tanti della Corea del Nord. Per quunto si riferisce alla falsa storia degli avvenimenti coreani , clic è stata mia volta di più ripetuta dal rappresen­tante defili Stati Uniti, essa è già stata n più riprese smentita e smascherata dai rappresentanti della Unione Sovietica in seno all'ONU.

« Esaminando la questione coreana, noi non possiamo muucare di tener conto del cambiamento radicale che si è verificato nello sviluppo della politica dei paesi asia­tici negli ultimi tempi, sopra tutto dopo la fine della secon­da guerra mondiale.

" Si sa che. per molli mini, ed in certi paesi per molti se­coli, alcuni Stati non asiatici hanno fatto da padroni nei paesi dell'Asiu. mentre, i po­poli di questi paesi erano privi della libertà di dispor­re del loro destino. Questa si­tuazione era il risultato del­la politica impcrialii-t'i e co­lonialista di certi Stati.

« Ma questa politica si è or­mai screditata. Attualmente i tentativi di r innouarc la ucc-chia politica coloniale condu­cono a scaccili sempre più evidenti.

•> Bisogna tener conto, ilio conferenza di Ginevra, di questa circostanza, nel corso dell'esame, tanto della que­stione coreana, quanto di quella indocinese.

« / popoli dei paesi asiatici hanno ottenuto grandi suc­cessi nella lotta per la loro indipendenza, per la libera­zione dalla dominazione stra­niera. Attualmente non e pi» possibile non tener conto di questi fatti. La popolazione del mondo intoro conta circa due miliardi e 400 milioni di uomini. Più della metà della popolazione mondiale ah'ia nei territori dell'Asia.

« Ancora all'inizio del m?:-tesimo secolo, la stragravd'-' maggioranza della popolazio­ne. asiatica si trovava retta da regimi coloniali o semico-loniuli, o in condizione di parso dipendente .

- Do allora, cambiamenti radicali si sono verificati in Asia. Un cambiamento radi­cale da questo punto di vista si è verificato dopo la rivo­luzione .socialista in Asia nel 1U17. in seguilo alla forma­zione dell'Unione delle Re­pubbliche socialiste sovieti­che. la quale ha rotto con la politica imperialista dello zarismo e stabilito rapporti con gli altri paesi sulla base dei principi riconosciuti delle libertà nazionali e dell'indi­pendenza.

<•• Questa n uova situazione non poteva mancare di con­tribuire a rialzare il morale dei popoli clic avevano do­vuto lottare per secoli i>or In foro liberto nazionale

" Presso talune persone di idee arretrate, che appaiono incapaci di comprendere i cambiamenti storici che si so­no rerifirnfi. por esempio nei noesi dell'Asia, questi avveni­menti si riflettono talvolta in modo completamente erroneo. Onesto persone sono nronte a cercare dappertutto le mene

comuniste, gli agenti del Kremllno, ecc. Queste perso­ne attribuiscono al comuni­smo qualsiasi movimento dei popoli oppressi verso la li­bertà a l'indipendenza nazio­nale. Loro malgrado, costoro accrescono cosi il prestigio dei comunisti, anche nei casi in cui questi ultimi non vi hanno nulla a che vedere.

•Costoro non tengono conto del fatto che le ragioni reali delle lotte, condotte nell'inte­resse della l ibertà nazionale e dell'indipendenza da uo­mini di opinioni e convin­zioni politiche differenti, so­no costituito dal pressante desiderio dei popoli di libe­rarsi dalla dipendenza stra­niera, dal giogo coloniale.

'Per quanto riguarda i pun­ti di insta e le convinzioni dei sovietici, noi non nascondia­mo affatto le nostre simpa­tie 7iei confronti del movi­mento di liberazione nazio­nale dei popoli, in particolare di quelli dell'Asia.

'Tale movimento ha trovato la sua espressione suprema in primo luogo in Cina, paese la cui popolazione conta più di cinquecento milioni di abi­tanti. Dal momento in cui si è costituita la Repubblica po­polare cinese ed è stata posta in Cina una base solida di regime popolare democratico,

è divenuto assurdo non tener conto di questo fatto. Le ri­fanne sociali, economiche e politiche in Cina si effettua­no dinanzi al mondo intero, e non tenerne conto vorreb­be dire non tener conto dei maggiori avvenimenti, di im­portanza storica, oggi in atto.

«Chi potrebbe negare anco­ra die un paese come l'India, con una popolazione di più di 300 milioni dì abitanti, è ap­parso sulla scena politica? E' ormai naturale che ovunque si tenti di liberarsi dai regi­mi coloniali. Ma ancor più naturale è che a questa libe­razione t endano quei paesi die aspirano ad occupare un posto importante nelle que­stioni internazionali. L'im­portanza di paesi quali l ' In­docina, la Bi rmania , ed altri ancora, aumenta di giorno in giorno.

<• Ciò non significa affatto che, per quanto si riferisce allo stabilimento di un'indi­pendenza reale, tutto vada in questi paesi senza ostacoli, senza lotte o senza cotnpli-cazìonì nei loro rapporti con gli altri paesi. Ma ciò che è stato detto dimostra che grandi cambiamenti storici si sono in realtà verificati in Asia.

« Non si può ignorare que­sto fatto, quando si esaminano gli interessi che dominano in Asia.

<•< Bisogna, di conseguenza, soffermarsi specialmente sul­le questioni cinesi, che occu­pano un posto particolare ne­gli affari irternazionali. Non svelerò alcun segreto se dirò che relazioni di solida ami­cizia si sono stabi l i te fra la URSS e la Repubblica popo­lare cinese. Numerosi paesi hanno anche stabilito relazio­ni politiche, economiche, con la Repubblica popolare cinese. Si sa ebe mi paese come la Gran Bretagna a t t r ibuisce grande importanza allo svi­luppo dei suoi rapporti con la Repubblica popolare cinese. Si sa anche che numerosi al­tri paesi non hanno stabilito rapporti amichevoli con la Repubblica popolare cinese solo per il fatto che vi è qual­cuno che vi si oppone dallo esterno, con tutti i mezzi.

« Per quanto si riferisce agli Stati Uniti, il governo di que­sto paese persegue aperta­mente una politica aggressi­va nei confronti della Re­pubblica popolare cinese. Questa politica degli Stati Uniti influenza al tempo stesso tutta la situazione at­tuale dell'Asia.

« E' noto che nessun atto aggressivo contro gli Stati Uniti è stato intrapreso da parte della Repubblica popo­lare cinese. La situazione e del tutto diversa per quanto si riferisce alla politica degli Stati Uniti nei riguardi della Repubblica popolare cinese. Dal momento in cui il popolo cinese lia cacciato dal suo territorio la banda di Ciang Kai-scek, il quale non si cu­rava affatto degli interessi del popolo cinese, ma era semplicemente un servitore del capitale straniero, e che ha fatto totale bancarotta, dal giorno in cui la Repubblica popolare cinese si è costituita, essa è divenuta oggetto di atti di aggressione continui.

« E' sui circoli dirigenti de­gli Stati Uniti che ricade la responsabil i tà principale di ciò. Essi si sono impadroniti dell'isola di Formosa, ren­dendo i superstiti della banda di Ciang Kai-scek padroni di quest'isola, e hanno impedito alla Repubblica popolare ci­nese, con tutti i mezzi ille­citi, di occupare il suo posto legittimo in seno alle Nazioni Unite. Inoltre, essi hanno ìatto votare dalle Nazioni Unite -una decisione che im­pone un « embargo » al com­mercio con la Cina.

L'aggressione americana contro la Cina

Sposa quattro donne « per distrazione » BERLINO, 29. — Un tribu­

nale di Berlino ove.^t ha cg$ condannato ad un anno di pri­gione tale Rudolf Es^mann, ri-cono.=oiu:o colpevole d i . .qua­dri gami a» .

Scoperto Rudolf ri è « u s a t o afiermflndo di essere molto » distrailo ».

Il balletto "Beryozka,, sbalordisce gli inglesi

Lv danzatrici sovietiche reciteranno allo v< Sloll Th ra t r c > «li Londra per 3 sett imane

LONDRA. 29. — fL. T . ) .—ine t to con i loro incantevoli Decine di applausi a scena balli: osmi cosa sembra a c -aper ta e numerosis-Mme chia- | C ; l f j r r o ner magia in questa

brillante danza, piena di in­credibile semplicità e spiri

mate a t e rmine dello spetta colo hanno vuggellato il suc-j cesso o t tenuto ieri dal ba l ­letto di Sta to di Mosca « Be­ryozka > al lo Stoll Thea t re di Londra . Nella platea animata dal pubblico delle grandi oc­casioni e rano l 'ambasciatore sovietico Malik, la più grande danzatr ice inglese Margot Fonteyn. l'ex» ambascia tore a Mosca sir Davis Kelly, im­presari teatral i , a t tori e mol­te delle più note figure della società londinese.

Il « New C h r o n i c l o parla * dell ' incantevole dono che ci è venuto da l l 'URSS» ed il «Dai ly Mail > conferma che le danzatrici sovietiche e h a n ­no colpito Londra in pieno

t o ^ . Il * T imes» che dedica una lunga recensione a l l 'av­venimento eccezionale scrive: < Abbiamo qui u n merav i ­glioso e-empio del l 'ar te tea­trale russa, che ogni volta ci sorprende come cosa nuova e ci delizia con la sua perfe­zione ed eleganza ».

< Margot Fonteyn, Drima ballerina del Covent Garden non ha nascoso il suo en tu­siasmo: * E' meraviglioso — essa ha detto — la loro tec­nica è magnifica; esse sono prepara te alla perfezione., eppure sono fresce e spon­tanee ».

Gli spettacoli cont inueranno per t re set t imane.

v Essi preparano la ricosti­tuzione dello forze armate giapponesi, minacciando fu tal modo la Cina; essi hanno accusato la Cina di auer ag­gredito la Corea, benché la partecipazione dei volontari cinesi a fianco della Repub­blica democratica coreana sia stata provocata non solo da sentimenti di amicizia verso il popolo coreano, ma anche dall'esigenza di difen­dere gli interessi e la sicurez­za della Cina stessa, alle cui frontiere sì avvicinavano le truppe, aggressive straniere.

Proseguendo la sua denun­cia dell'aggressione america­na contro la Cina, Molotov ha\ detto:

•< Mentre preparano aperta­mente un'aggressione contro la Cina popolare, gli ameri­cani creano mia minaccia co-stanto per le sue frontiere; prospettano un attacco dal­l'isola di Formosa; stabilisco­no sempre nuove basi mili­tari presso il territorio cine­se sino alle isole del Pacifi­co ed al Pakistan. I circoli dirigenti degli Stati Uniti presentano tutto ciò come se la Cina fosse un aggressore, e non loro.

" fu questi ultimi tempi, col pretesto di difendere i regi­mi-fantocci in Indocina, si è meditato di creare un'allean­za militare nell'Asia sud-o­rientale. benché non ini solo paese asiatico che si rispetti infonda parteciparvi.

••• Questo piano riflette anco­ra una volta l'intenzione del­le Potenze coloniali d i im­piegare certi popoli asiatici contro altri popoli asiatici. Mentre avvenimenti della massima importanza si sono detcrminati, a ruen imont i d i e signi/icano l'inizio della rina­scita nazionale dei paesi del­l'Asia. e in primo luogo del­la Cina, su basi nuore e de­mocratiche, rispondenti alla epoca attuale di progresso e di sviluppo democratico, al­cuni circoli degli Stati Uniti si aggrappano al passato, col proposito di mantenere regi­mi coloniali e semicoloniali. Essi non vogliono tener con­to dei cambiamenti storici nello sviluppo dei popoli, per­chè infondono assolutamente mantenere le cricche reazio­narie ed i regimi coloniali In Asia.

La ìwlitica ostile degli Sta­ti Uniti verso la Repubblica popolare cinese esercita una influenza parti colar menta dannosa sulla soluzione' del problemi attuali dell'Asia. Questa ìwlitica aggressiva è senza prospettive, poiché es­sa è contraria agli sviluppi sforici in Asia, e non solo in Asia, e costituisce nelle con­dizioni attuali l'ostacolo prin­cipale sulla via di un regola­mento dei problemi asiatici attuali, in conformità col principi di liberfà e dei di­ritti nazionali dei popoli.

« Le ul t ime dichiarazioni del segretario di Stato ame­ricano a proposito della si­tuazione in Asia dimostra­no fino a qual punto stano forti le tendenze di certi cir­coli a roler mantenere ciò che è superato, fino a guai punto siano forti le loro ten­denze a voler perseguire la politica coloniale imperiali­stica, che ha ormai fatto il suo tempo.

«Il 16 oprile, i piornalt ame­ricani hanno pubblicato una dichiarazione del segretario di Stato degli Stati Uniti, il quale considera la formazio­ne della Repubblica popolare. cinese, avvenuta, come si sa, per ro lontà del popolo c ine­se, come una e grande cata­strofe » la quale significa la « perdi ta della Cina cont i ­nentale--. La dichiarazione dice ancora che « questa ca­tastrofe sarà ancora più grande se sarà seguita dalla perdita di milioni d i «omini, di rasfe risorse economiche « di posizioni strategiche

nell 'Asia sud-orientale e nel ­le isole del Pacifico ».

«La dichiarazione or ora ci­tata non contiene una sola pa­rola che tenga conto degli in­teressi nazionali e dei d i r i t ­ti dei popoli stessi della Ci­na. dell'Asia sud-orientale e delle isole del Pacifico. Al contrario questa dicliiarazìone esprime in modo evidente la tendenza ad opporsi con tutti i mezzi al passaggio del gran­de popolo cinese, e di altri popoli dell'Asia dalle vecchie condizioni coloniali e semico­loniali a una via nuova di l ibertà, a mi regime nuovo di democrazia.

<• Si considera qui come una « perdita » la trasformazione radicale avvenuta in Cina, benché la Cina non sia stata mai proprietà di nessuno e non abbia l ' intenzione di d i ­ven ta re piopr iefà di alcuno Sfato s t raniero.

n E' evidente die i ragiona­menti a proposito della « per­dita >• della Cina coiitineiitate rispecchiano le tendenze del­lo imperialismo, tendenze che hanno fatto il loro tempo e non limino tiulla a che vedere col riconoscimento dei prin­cipi della libertà e dei diritti nazionali dei popoli.

"Tuttavia, il rappresentante degli Stati Uniti ha ritenuto di dover intervenire qui con dichiarazioni poco serie a proposito del comunismo e dei principi delta libertà.

» La con/eren2a di Ginevra permette di prendere cono­scenza, sotto ogni aspetto, dei problemi a t tua l i dell 'Asia. Noi

(fui abbiamo la possibilità di ascoltare differenti punti di vista e. dopo uno scambio di opinioni, di trovare una soluzione dei problemi che ci sono proposti, tale che ri­sponda agli interessi dei f o -poli interessati e al tempo stesso agli interessi del pro­gresso e del consolidamento della pace.

« Un tale atteggiamento nei confronti della questione co­reana, per esempio, può con­tribuire. notevolmente a ri­solvere con mezzi pacifici il problema della creazione di una Corea tinifn. indipenden­te e democratica e può costituire la base di fatto per il regolamento pacifico della

? uestione coreana. E' quanto ara la conferenza di Gi­

nevra se essa si ispirerà al principio che i popoli dell'A­sia sono in pieno diritto di risolvere da soli i loro pro­blemi, e che spetta soprattut­to a loro risolverli

« Gli altri Stati, compresi i partecipanti alla conferenza di Ginevra, sono chiamati ut aiutare ì popoli dell'Asia i*i questo compito, coi loro sfor­zi uniti. Una tale compren­sione dei compiti della pre­sente conferenza potrebbe rispondere nella più lama misura agli interessi della li­bertà e allo slancio naziona­le dei popoli d'Asia e. al tempo stesso, agli intera^ del consolidamento della pn-cc in Asia e di quelli dell* pace nel mondo intera

« Risultati positivi acquisiti alla conferenza di Ginevm 'i popoli »

contribuirebbero alla soluzio­ne di altri problemi, e no» soltanto in Asia.

« Cui En-lai, capo della de­legazione della Repubblica popolare cinese, ha suggerita qui che sarebbe opportuno unire gli sforzi dei paesi asia­tici, allo scopo di assicurare la pace in Asia.

« La delegazione sovietica condivide interamente one­sta opinione.

« / popoli europei, così co­me i popoli asiatici, devono intraprendere passi che ri­spondano agli interessi del consolidamento della pace in Europa, in Asia e nel mondo intero.

« La conferenza — ha con­cluso Molotov — ha ascoltato il rappresentante della Corea del sud. Ma questo interven­to pietoso non conteneva al­cuna proposta positiva con­creta. Inoltre, il punto di vi­sta del governo della Repub­blica democratica popolare della Corea circa il regola­mento pacifico del problema coreano è stato qui esposto. La delegazione sovietica con­sidera che le proposte pre­sentate dal ministro degli c-steri della Repubblica demo­cratica popolare coreana. Nam-ir possono servire co­me base per una decisici,*

sulla questione coreana poicìiò esse vanno incontro alle aspi­razioni nazionali del popolo coreano, che vuole ristabilire l'unità della sua Patria, e ri­spondono agli interessi del consolidamento della pace tra

I rappresentanti di Ho Chi Min 71 ministro degli

della Tailandia, che oggi presiedeva la seduta della conferenza, ha annunciato che la discussione generale] sul primo punto all'ordine del giorno sì concluderà as— sai probabilmente, domani, dopo di che l'esame della! questione coreana sarà affi­dato a una commissione

E' opinione diffusa che la trattativa potrà dare dei frutti, soprattutto dopo il di­scorso del ministro degli E-steri australiano, il quale, pur avendo ripetuto le fal­sità di Foster Dulles, ha tut­tavia ammesso che elezioni generali in tutta la Corea sa­rebbero desiderabili e che le

Esteriiinento troverà il suo posto nella conferenza di Colom­bo, dove in questi giorni so­no riuniti i primi ministri dell'India, del Pakistan, del­la Birmania, dell'Indonesia e di Ceylon. C'è chi, addirit­tura, ritiene che la vera con­ferenza sull'Asia si stia svol­gendo non già a Ginevra ma a Colombo. Si tratta, eviden­temente. di una opinione non del tutto esatta. Ma è certo che i risultati della confe­renza di Colombo potranno far sentire il loro peso a Gi­nevra, così come l'hanno fat­to sentire le recenti proposte di Nehru sull'Indocina.

Ci si rende conto, ad esem­pio, del fatto che uno degli

proposte di Nam-ir ranno;elementi che hanno contribui­to a indurre Bao Dai a parte­cipare alla conferenza sulla Indocina, accanto ai delegati della Repubblica democratica del Viet Nam, è stato appun­to l'atteggiamento dell'India e di altri paesi asiatici.

La notizia dell'accettazione di Bao Dai è stata annunciata ufficialmente stasera, sebbene con molta cautela, dal porta­voce del delegato francese.

Essa ha un retroscena che vale la pena di essere raccon­tato. Tra ieri e oggi, vi è stata una sorta di pellegrinaggio a Cannes, dove risiede Bao Dai. Il primo a giungere è stato un gollista. Jacquet, ministro di Stato per gli Stati associati. notoriamente favorevole ad una tregua in Indocina. Ma Bidault gli ha subito sguinza­gliato alle calcagna il suo capo di Gabinetto, Falaizc e gli americani gli hanno messo a loro rol ra alle coste il loro ambasciatore.

Jacquet. finita la sua mis­sione, è tornato di corsa a Parigi: ma vi si è fermato sol­tanto poche ore, per riprende­re l'aereo per Ginevra, dove è giunto nel tardo pomerig­gio, evidentemente latore del­la notizia dell'accettazione di Bao Dai.

E' ancora un colpo per gli americani, che erano uenuti qui decisi a impedire ad ogni costo che i rappresentanti del­le due parti dell'Indocina se­dessero attorno allo stesso ta­volo.

Anche Bidault, in questi ul­timi due giorni, ha subito un duro scacco. Venuto a Gfne-

attentamente studiate. Sarebbe, naturalmente, in­

cauto lasciarsi andare a un ottimismo esagerato. Quello che è certo è che gli ameri­cani non sono riusciti, sul problema della Corea, a man­tenere intatto lo schieramen­to con il quale essi condus-, sero. a suo tempo, la guerra di aggressione sotto la ban­diera dell'ONU.

Casey ha pronunciato un1

discorso diverso da quello di Poster Dallas, e questo è un fatto. Ed è parimenti ;in fat­to che il portavoce della de­legazione b r i tannica ha te­nuto a dire, stasera, che Eden approva pienamente il con­tenuto del discorso di Ca­sca. E' un modo come un altro per esprimere il dis­senso dal discorso di Foster Dulles. Non bisogna, d'altra' parte, dimenticare che la de-\ legazione inglese ha accolto] il discorso del Primo mini-\ stro e min is t ro degli Esteri\ della Repubblica popolare ci­nese, Cin En-lai, in modo di­verso da quello della dele­gazione americana. Mentre questi ultimi hanno tenuto a far sapere che si trattava della esposizione della A ben nota posizione della Cina », gli inglesi si sono mostrati vivamente interessati all'ac­cenno di Ciu En-lai alla pos­sibilità della organizzazione di una forma di consultazio­ne tra i paesi asiatici, ogni­qualvolta la situazione lo ri­chieda.

Si crede di sapere, a tale proposi to, che ques to argo-

vra con il compito di adope­rarsi per mettere fine allo spargimento di sangue in In­docina, egli ha invece adope­rato il sangue dei soldati che muoiono a Dicn Bien Fu co­me argomento di ricatto. Lan­ciando il suo appello per la evacuazione dei feriti dalla fortezza assediata egli inten­deva infatti spaventare gli americani, mostrandosi pron­to a discutere una forma di tregua per spingerli a conce­dere gli <« aiuti i> che Foster Dulles aveva condizionato al­le dichiarazioni di « piena i n ­dipendenza », ossia alla con­segna dell'Indocina agli S. U.

Quando Molotov gli ha ri­sposto che questo problema avrebbe potuto essere discus­so subito, Bidault ha fatto fin­ta di offendersi ed ha accu­sato ì soriefici di aver divul­gato, nella conferenza-stampa straordinaria di ieri, il conte­nuto di colloqui desti-rati, secondo lui. a restare segreti. La verità è che Molotov ha scoperto le carte del giuoco di Bidault. mettendolo pubbli­camente di fronte alle sue re­sponsabilità e costringendolo a dire se egli è o no per l'eva­cuazione dei feriti a Dien Bien Fu, se egli è o no per la tre­gua in Indocina; r, in definiti­va, se egli è per trattative sin­cere o per manovrette parla­mentari dì quart'ordine.

Nei prossimi giorni, al ta­volo della conferenza sull'In­docina. Bidault sarà costretto a rispondere. Egli non ha mol­te frecce al suo arco. Gli stessi giornalisti francesi più ufficiosi ritengono che diffi­cilmente l'attuale gabinetto, e quindi anche il suo ministro degli esteri, potrebbe soprav­vivere alla conferenza di Gi­nevra qualora essa si conclu­desse senza un accordo.

PIETRO INGBAO direttore Giorgio Colon» vice «Urea. resp.

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