Molfetta - Centro residenziale e Sede Territoriale

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una realtà da vedere, sentire, capire molfetta centro residenziale sede territoriale

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Il Centro di Molfetta, operativo dal 2007, sorto in un edificio messo a disposizione dalla Regione Puglia, nasce con l’obiettivo di creare un importante punto di riferimento per giovani e adulti sordociechi e pluriminorati psicosensoriali residenti nelle regioni meridionali. Dopo gli opportuni interventi di ristrutturazione, per adeguare e mettere a norma la struttura esistente, realizzati in soli due anni, il Centro di Molfetta si presenta come un unico edificio in cui sono distribuite le diverse funzioni, capace di ospitare 40 utenti a tempo pieno e 15 a degenza diurna.

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unarealtàda vedere, sentire,capire

molfetta centro residenziale

sede territoriale

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La Lega del Filo d’Oro nasce con lo scopo di assistere, educare, riabilitare, rein-

serire adulti e bambini sordocie-chi e pluriminorati psicosenso-riali. In oltre 45 anni d’impegno è diventata il più importante punto di riferimento in Italia per il tratta-mento di queste disabilità. L’Associazione si avvale di équi-pe multidisciplinari che seguono ogni ospite nelle diverse fasi del

3 | la storia

“dal 1964 un filo prezioso

che unisce le persone sordocieche con il mondo esterno”

suo percorso di riabilitazione. La grande quantità di richieste di accoglienza e assistenza specia-listica, ci ha portato ad “allargare i nostri orizzonti”.Oggi siamo presenti sul territorio nazionale con i centri residenziali di: Osimo (AN), dove l’Associazio-ne ha la sua sede principale, Le-smo (MB), Molfetta (BA), Termini Imerese (PA) e Modena.

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e nelle relazioni interpersonali. Sordocecità e pluriminorazioni psicosensoriali, ovvero disabilità di uno o più sensi unite ad altri tipi di minorazioni (intellettive, motorie, ecc.), comportano serie limitazioni alla capacità di comunicare, all’au-tonomia personale e all’apprendi-mento. Eppure anche chi è in que-sta condizione, grazie ad aiuti seri e qualificati può superare la barriera d’incomunicabilità che lo circonda.

Non poter vedere, sentire, parlare. Essere immersi in un buio silenzioso. È quel-

lo che accade a chi è sordocieco ovvero una persona che presenta gravi menomazioni congiunte del-la vista e dell’udito. Basti pensare che la nostra mente riceve il 95% di ciò che apprendiamo attraverso questi sensi. Ciò provoca quindi gravi problemi anche nella per-cezione dell’ambiente circostante

5 | chi aiutiamo

essere sordociechi

sentire nel silenzio vedere oltre il buio

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7 | attivitàaiutare, educare,

riabilitaree reinserire

nella famiglia e nella società le persone sordocieche e pluriminorate sensoriali

Al Centro Diagnostico l’at-mosfera è quella rilassata e familiare di una casa.

L’obiettivo è quello di ridurre l’im-patto emotivo rispetto alle appa-recchiature mediche e interventi scientifici. Per questo è prevista la presenza di un genitore o di un fa-migliare durante gli esami valutativi. La diagnosi esatta delle potenziali-tà residue della persona disabile è essenziale per attivare gli interventi riabilitativi più appropriati.

Ecco perchè il percorso riabilitati-vo delle persone sordocieche che si rivolgono alla Lega del Filo d’Oro inizia al Centro Diagnostico di Osi-mo. Al termine della valutazione (che di norma dura una settimana) si stende un programma riabilitativo individuale e personalizzato in base all’età e alle esigenze, che verrà proseguito nel Centro di Riabilita-zione oppure nella propria famiglia e nell’ambiente di provenienza.

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comunicare

con le mani si può vedere, ascoltare, leggere, parlare

Per un sordocieco comuni-care è la cosa più difficile, ma anche la più importan-

te. Vari sono i sistemi di comuni-cazione non verbale e gli ausili che gli consentono di interagire con gli altri. Ciascuno adotta il sistema a lui più idoneo, secondo il tipo di minorazione e dell’età in cui è insorta, sfruttando i propri residui visivi o uditivi qualora ci siano.

9 | le attività

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conoscere

ambienti, oggetti, pareti... ogni cosa è fatta con un materiale diverso, riconoscibile al tatto

Una persona sordocieca può imparare a conoscere molte cose del proprio ambiente di

vita, perchè può sfruttare le vibra-zioni, il ritmo, il movimento: basta darle l’opportunità di toccare e di comprendere le informazioni che le arrivano dal tatto, dal gusto e dall’ol-fatto. È per questo che gli ambienti sono progettati in modo tale che le informazioni visive vengano affian-cate da altre modalità sensoriali.

Gli spazi esterni sono attrezzati con vialetti predisposti con materiali ol-fattivi, tattili e sonori che permetto-no agli ospiti di muoversi meglio. Gli spazi interni adottano accorgimenti precisi per assicurare ai soggetti portatori di disabilità gravi la più am-pia vivibilità e fruibilità: tipologia e disposizione dei mobili, dislocazione dei corrimano, illuminazioni partico-lari, forme e colori adeguati soprat-tutto per chi ha ancora residui visivi.

11 | le attività

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vivere e lavorare

tanti piccoli passi verso l’autonomia

Per gli adulti sordociechi che hanno raggiunto un discreto livello di autono-

mia all’interno del programma riabilitativo s’inserisce l’attività occupazionale. Nelle strutture della Lega del Filo d’Oro sono stati creati ambienti specifici dove gli ospiti svolgono lavori creativi ed occupazionali come pittura, fale-gnameria, cestineria.

Nell’apprendimento di tali attività, gli ospiti riescono a sviluppare abilità in campo manuale e moto-rio, cognitivo e comportamentale. L’impegno lavorativo e occupa-zionale, oltre ad aumentare l’au-tonomia, la sicurezza e l’autosti-ma, garantisce vantaggi sul piano psico-sociale favorendo scambi continui con le persone che fre-quentano i laboratori.

13 | attività

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la sede di Molfetta

una collocazione strategica nel Sud Italia

15 | la sede di Molfetta

Sistemi di Gestione Qualità (UNI EN ISO 9001:2008)e Sicurezza (BS OHSAS 18001:2007) certificati da Certiquality

Il Centro socio sanitario residenziale di Molfetta nasce per offrire un impor-

tante punto di riferimento per l’as-sistenza e la riabilitazione delle persone con disabilità sensoriali delle regioni meridionali. Nella struttura sono ospitati gio-vani e adulti che hanno problemi di vista e udito e che, in alcuni casi, presentano altre minorazio-ni psicosensoriali e motorie.

All’interno del Centro opera un’équipe multidisciplinare di specialisti e operatori qualificati che attuano per ciascun ospite un progetto educativo-riabilitati-vo personalizzato funzionale ad acquisire maggiore autonomia personale e una migliore qualità di vita. Ad oggi il Centro eroga servizi di tipo educativo-riabilitativi, sanita-ri e assistenziali.

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17 | la sede di Molfetta

Per l’attuazione di tale servi-zio la Lega del Filo d’Oro ha potuto utilizzare una struttu-

ra messa a disposizione dalla Re-gione Puglia, un edificio dedicato alla cura di persone affette da ma-lattie polmonari, da tempo rimasto inutilizzato. I lavori di ristruttura-zione, iniziati nel 2005, sono stati ultimati nell’estate del 2007 quando c’è stato l’ingresso dei primi ospiti.Il Centro Socio-Sanitario di Mol-fetta è stato fortemente sostenu-

un punto di riferimento per il mezzogiorno

per non allontanarsi dai propri affetti

to, fin dalla fase di elaborazione del progetto, dalle famiglie pugliesi vici-ne alla Lega del Filo d’Oro e nasce anche per riavvicinare gli utenti at-tualmente ospiti del Centro di Osimo alle famiglie residenti in Puglia e nel mezzogiorno d’Italia.La struttura può ospitare 40 utenti a tempo pieno con la possibilità di 15 posti a degenza diurna. Gli ospiti sono divisi in gruppi, formati in base a caratteristiche quali la disabilità sensoriale, l’età e lo stadio evolutivo.

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19 | la sede di Molfetta

Nel Centro di Molfetta, che si estende su un’area di circa 24.000 m², le diverse funzio-

ni sono distribuite in unico com-plesso , ristrutturato ed adeguato per assicurare ai nostri ospiti la più amplia fruibilità degli spazi: tipologia e disposizione dei mo-bili, dislocazione dei corrimano, disposizione e tipologie dell’illu-minazione, forme e colori adeguati soprattutto per chi ha ancora resi-dui visivi.

Durante il giorno ogni gruppo, formato in base all’età e al tipo di minorazione, dispone di aule alle-stite con gli strumenti tattili e vi-sivi necessari allo svolgimento del programma educativo e riabilitati-vo. Qui gli ospiti imparano ad ap-parecchiare la tavola e mangiare da soli, semplici attività che hanno un ruolo molto importante nel mi-glioramento delle abilità motorie e cognitive, agevolando i primi passi verso l’autonomia.

per migliorare l’orientamento e accrescere l’autonomia

spazi, forme, luci, e colori

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Nel percorso di riabilitazione hanno un ruolo molto importante le attività di fisioterapia e idrote-rapia in quanto stimolano la per-sona sordocieca pluriminorata psicosensoriale a migliorare le proprie abilità motorie in termini di equilibrio e di coordinazione, agevolando così l’orientamento, la mobilità e l’autonomia. Ecco perché all’interno della struttura residenziale è presente un’area dedicata in cui si trova la palestra

e una piscina predisposta per utenti con diverse forme di disa-bilità psicomotorie.L’area residenziale è composta dalle camere da letto singole (ognuna con bagno autonomo) e di un’area soggiorno/cucina comune. Tutti i corridoi ed i per-corsi interni sono attrezzati con corrimani e segnali a pavimento. In corrispondenza delle porte si trovano sistemi di riconoscimento tattile e visivo.

fisioterapia e idroterapia per diventare indipendenti

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Il parco alberato, che si esten-de per una superficie di circa 8300 m², è attrezzato con tre

percorsi sensoriali differenziati, oltre che con giochi funzionali. La presen-za di spazi verdi e aree gioco hanno un ruolo importante per la capacità di stimolare in modo armonioso e non invasivo le persone con disabi-lità sensoriale e rappresentano un momento di piacevole relax facendo sentire i nostri ospiti più liberi nel go-dersi l’esperienza con il verde.

21 | la sede di Molfetta

percorsi sensoriali nel verde per muoversi e orientarsi

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il supporto della famiglia Il fine della riabilitazione è

quello di reinserire le per-sone sordocieche nella

società e nell’ambiente da cui pro-vengono, compatibilmente con le loro specifiche minorazioni. Per il raggiungimento di tale obiettivoè indispensabile il sostegno e la partecipazione attiva della famiglia: la sua presenza favorisce, infatti, l’acquisizione di graduali progressi ed è il terreno su cui riuscire a gesti-re le attività educative anche dopo il ritorno a casa. Per permettere ai familiari di vivere con i figli alcuni periodi dell’attività riabilitativa, sono state allestite delle foresterie. Inol-tre da più di 20 anni, viene attuato un programma di coinvolgimento e formazione per i genitori dei plurimi-norati: il parent training, condotto da psicoterapeuti o gruppi di genitori.

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La Lega del Filo d’Oro, per i sor-dociechi, è una porta aperta sul mondo. Forse l’unica possibilità per uscire dal loro isolamen-to. Aiutaci anche tu ad aiutarli: diventa un nostro sostenitore. Riceverai il notiziario dell’Asso-ciazione, “Trilli nell’Azzurro”, che ti terrà informato sulle nostre atti-vità, le nuove iniziative e i progetti futuri.

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• versamento sul c/c postale n. 358606 intestato a Lega del Filo d’Oro Onlus - Via Montecerno, 1 - 60027 Osimo (AN)

• bonifico bancario intestato a Lega del Filo d’Oro Onlus, presso: UniCredit SpA IBAN IT 05 K 02008 37498 000001014852

• carta di credito, chiamando il numero verde 800.90.44.50

• assegno non trasferibile intestato a Lega del Filo d’Oro Onlus

• donazioni on-line sul sito www.legadelfilodoro.it

• donazione periodica tramite RID o carta di credito automatica

come sostenerci

800.904450

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foto R. Caccuri | L. Lo Iacono | E. Ruscio | E. Vendramin _ grafica studioconti.biz _ edizione 2011