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MODULO Comunicazione e mass media CONTENUTI • UNITà 1 La comunicazione interpersonale • UNITà 2 Prossemica, pragmatica e i paradossi della comuni- cazione • UNITà 3 I mezzi di comunicazione: cenni storici • UNITà 4 I mass media tradizionali • UNITà 5 La computerizzazione della società • UNITà 6 Social media e relazioni online OBIETTIVI Saper definire le strutture e le dinamiche della comunicazione. Individuare e descrivere le diverse modalità comunicative. Conoscere i principali modelli teorici relativi alla comunicazione. Riuscire a mettere a fuoco le tappe fondamentali della storia della comu- nicazione, dalla fase orale alla rivoluzione apportata dai nuovi media.

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MODULOComunicazione e mass mediaContenuti

• Unità 1La comunicazioneinterpersonale

• Unità 2Prossemica, pragmatica e i paradossi della comuni-cazione

• Unità 3I mezzi di comunicazione: cenni storici

• Unità 4I mass media tradizionali

• Unità 5La computerizzazionedella società

• Unità 6Social media e relazioni online

obiettivi• Saper definire le strutture e le dinamiche della comunicazione.

• Individuare e descrivere le diverse modalità comunicative.

• Conoscere i principali modelli teorici relativi alla comunicazione.

• Riuscire a mettere a fuoco le tappe fondamentali della storia della comu-nicazione, dalla fase orale alla rivoluzione apportata dai nuovi media.

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Unità 1La comunicazione interpersonaleContenuti• 1 • 2 • 3Nota introduttiva Struttura e dinamica della

comunicazioneModalità dellacomunicazione

❱❱ 1. nota introduttivaIl comunicare è il passaggio di un’informazione da un soggetto (sorgente-emittente) ad un altro (ricevente-destinatario).

La comunicazione interpersonale è un processo dinamico e circolare. Essa è, per la sua dinamica, un atto comples-so, che deve tener conto, tra l’altro, della personalità di chi comunica, del contesto socio-culturale e dei diversi codici linguistici.In un processo di comunicazione i livelli d’informazione sono numerosi. Uno soltanto, però, rappresenta la rela-zione sociale attraverso cui si sviluppa il modo di comu-nicare. Ogni messaggio assume, infatti, significato in base al contenuto e alla relazione; questa è fondamentale per rendere la comunicazione efficace.Non bisogna, perciò, fermarsi alle parole dell’interlocu-tore, ma saper ascoltare e controllare i comportamenti (tono della voce, assensi, silenzi, sguardi, espressioni

mimiche, posture e gesti) che esprimono emozioni, intenzioni e atteggiamenti.Saper ascoltare significa, in altri termini, acquisire consapevolezza della relazione sia in posizione di one-up, vale a dire di predominio di un interlocutore su un altro (ad esempio, adulto-bambino), sia in posizione di one-down, ossia di sottomissione di un interlocutore nei confronti di un altro (ad esempio, bambino-adulto), sia in posizione di relazione simmetrica, ovverosia d’eguaglianza dei due partner (ad esempio, due amici).

L’ascolto attivo, poi, permette di sviluppare anche altre tecniche, quali:

1. L’uso delle domande (dirette, indirette, di ritorno, di suggerimento, d’approfondi-mento, aperte e chiuse).

2. La riformulazione di quello che è stato il rapporto di comunicazione fino a quel momento.

3. La ricapitolazione dei punti essenziali dei contenuti comunicativi per esprimere le priorità e per entrare in sintonia con l’interlocutore, chiarendone le conseguen-ze pratiche e operative.

La comunicazione è un atto complesso, che talvolta può non andare a buon fine

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Unità 1La comunicazione interpersonale

❱❱ 2. Struttura e dinamica della comunicazioneLa comunicazione interpersonale è un processo d’intera-zione attraverso il quale due o più soggetti interagiscono simultaneamente e strutturano i loro rapporti con recipro-ci feedback.Il rapporto di comunicazione è sempre dialogico ed em-patico. Chi emette un messaggio deve codificarne il con-tenuto con un codice adeguato e chi lo riceve deve saper-lo decodificare.Diversamente non potrebbe instaurarsi tra i soggetti inte-ragenti una corretta comunicazione né svilupparsi intera-zione sociale.La regola fondamentale per un’attiva ed efficace comuni-

cazione interpersonale è quella di esprimersi in modo chiaro, con frasi brevi e signi-ficative. Anche alcuni comportamenti corretti facilitano la comunicazione e l’intera-zione.

Ad esempio, per raggiungere risultati soddisfacenti è necessario che ci sia:

1. Corrispondenza tra un contenuto razionale e un comportamento emotivo (premia-re qualcuno con indifferenza è un’azione che non corrisponde alle aspettative).

2. Favorire la ricerca sia dell’identità personale sia quella della socialità.3. Permettere nella comunicazione il feedback, vale a dire l’informazione di ritorno.4. Riconoscere i disturbi della comunicazione e, dopo averli esaminati in maniera

obiettiva, eliminarli.5. Non giudicare gli altri con un atteggiamento moralistico e oppositivo.6. Cercare d’immedesimarsi nel mondo soggettivo dell’altro, attraverso l’empatia.

L’empatia è basilare per la comunicazione, perché consente all’emittente del messag-gio di mettersi nei panni dell’altro, pur non oltrepassando, in modo consapevole, i confini dell’identità personale.Altri fattori che potrebbero ostacolare la comunicazione interpersonale sono i rapidi e veloci cambiamenti sociali, lo scarto generazionale tra l’emittente e il ricevente, l’insicurezza psicologica.La dinamica della comunicazione interpersonale si realizza, poi, attraverso alcune fasi del processo interattivo di feedback; quindi, non solo la comunicazione è passag-gio delle informazioni da un luogo ad un altro, ma è anche trasferimento di messag-gi, in un processo interattivo e circolare, tra un emittente e un ricevente.Spesso la sorgente e l’emittente, come il destinatario e il ricevente, sono gli stessi elementi.La sorgente è la fonte della comunicazione; l’emittente (o mittente) rappresenta chi trasmette il contenuto della comunicazione; il messaggio è l’oggetto o il contenuto dell’atto comunicativo; il ricevente è chi riceve materialmente il messaggio; il desti-natario è il soggetto cui è destinato il messaggio; il codice è un insieme di segni, se-gnali e simboli comuni all’emittente e al ricevente; il contesto è l’ambiente nel quale si svolge il processo comunicativo; l’apparato d’emissione è l’attività fonatoria; l’apparato di ricezione è l’attività uditiva; il canale è lo strumento per trasmettere messaggi; il disturbo o rumore è la distorsione dell’informazione; la codificazione è la capacità di emettere un messaggio in un codice comprensibile; la decodificazione

Feedback: termine inglese tradotto in italiano con “retroazione”. Nel processo comunicativo, esso ha assunto il significato d’informazione di ritorno. Il feedback permette, pertanto, all’uomo di equilibrare e di regolare l’azione comunicativa.

Empatia: è la compartecipazione allo stato emotivo altrui. È un mettersi al posto degli altri e partecipare direttamente al loro modo di sentire.

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MODULOComunicazione e mass media

è la capacità di trasformare un messaggio in un codice accessibile; il feedback è l’informazione di ritorno. Un elemento molto importante nella comunicazione in-terpersonale è il canale. Esso dovrebbe, per operare in modo ideale, tenere sotto un certo livello di soglia i di-sturbi e i rumori; diversamente potrebbe provocare una deformazione o una distorsione del messaggio in senso quantitativo e una sua mutazione in senso qualitativo, adulterandolo.Il disturbo e il rumore possono sopraggiungere e inserir-si in ogni momento della comunicazione e disturbarla. Essi sono, talvolta, esterni e possono diventare fonte di distrazione per il ricevente; altre volte, possono essere fisiologici, come, ad esempio, la sordità, o psicologici, come, ad esempio, l’emotività.

❱❱ 3. Modalità della comunicazioneLa comunicazione si basa su tre modalità:

1. Verbale.2. Non verbale.3. Paraverbale.

Soltanto la prima è un patrimonio che appartiene esclusiva-mente all’uomo. Essa, infatti, è codificata nella lingua par-lata ed è formalmente strutturata con regole grammaticali, sintattiche e semantiche.L’uomo è, tuttavia, in possesso anche delle altre modalità. Anzi, la modalità verbale, secondo lo studioso Albert Mehra-bian, è al contrario di quella non verbale (55%) e paraver-

bale (38%), impiegata minimamente (7%) nella comunicazione.Per comunicare correttamente, le tre modalità dovrebbero armonizzarsi in modo congruente; la voce, l’intonazione e l’espressione dovrebbero, per un efficace rappor-to comunicativo, del tutto sincronizzarsi.

❱ 3/1 Modalità verbaleTra gli animali e l’uomo esistono, però, caratteristiche talmente differenti d’ordine fisiologico e neurologico, da giustificare la superiorità del secondo sui primi. L’essere umano possiede, a differenza degli animali, un apparato vocalico e un’organizza-zione cerebrale che gli permettono non solo maggiori possibi-lità d’articolazione, ma anche lo sviluppo di concrete capacità linguistiche.Nel processo della comunicazione verbale non è solo rilevante l’aspetto fisiologico, ma è indispensabile anche quello neurolo-gico.Nel cervello sono localizzate, come centri del linguaggio, due zone, l’area di Broca e l’area di Wernicke. Secondo il neurolo-

Modalità verbale 7%Modalità non verbale 55%Modalità paraverbale 38%Mehrabian e le modalità comunicative

Area di Broca e Area di Wernicke

Il feedback è fondamentale per la riuscita della comu-nicazione

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Unità 1La comunicazione interpersonale

go francese Pierre Broca, nell’emisfero sinistro del cervello è localizzata un’area che presiede agli aspetti grammaticali e sintattici del linguaggio.Il medico tedesco Karl Wernicke ha scoperto, invece, che esiste, nello stesso emi-sfero, un’altra zona responsabile degli aspetti semantici e della comprensione di consonanti e di vocali.Ambedue le aree, se lesionate, producono, con effetti differenti, alcuni disturbi nel linguaggio.Oggi, la neurologia va affermando che il linguaggio non è elaborato solo all’interno delle aree scoperte da Broca e da Wernicke: numerosi studiosi, infatti, sostengono che è l’intera corteccia cerebrale ad essere implicata nell’elaborazione linguistica.

Pierre P. Broca➜Nacque nel 1824 a Sainte-Foy-la-Grande e morì nel 1880 a Parigi. È stato un chi-rurgo e antropologo, tra i principali ini-ziatori dell’antropologia moderna e, nel 1876, ha fondato un Istituto per studiar-la. In seguito, lo studioso francese ha

compiuto esperimenti sul cervello, loca-lizzando il centro nervoso del linguaggio articolato, posto nell’emisfero sinistro del cervello.La lesione di tale centro è, secondo Broca, responsabile dell’afasia motoria.

Karl Wernicke➜Nacque nel 1842 a Tarnowitz, in Germania, e morì nel 1905 ad Erfurt. È stato uno dei più rappresentativi neurologi tedeschi dell’Ottocento.Wernicke è stato docente alle Università di Breslavia e di Halle ed è ricordato per gli

studi che ha compiuto sull’afasia sensoria-le e sull’anatomia del sistema nervoso. L’emisfero sinistro del cervello è, secondo Wernicke, responsabile degli aspetti seman-tici e della comprensione di consonanti e di vocali.

Il linguaggio verbale non può, in ogni caso, prescindere dalla maturazione e dall’apprendimento. Non c’è comu-nicazione senza apprendimento e questo non si realizza senza la capacità di memorizzare. La comunicazione verbale è il prodotto di parole pronun-ciate (canale uditivo) e scritte (canale visivo). Essa è costituita di regole grammaticali, sintattiche e semantiche e si manifesta, in pratica, nella lingua che, come strumen-to esclusivo dell’uomo, permette di esprimere modi di

pensare, bisogni, stati affettivi e fatti osservati e di assolvere pienamente la funzione comunicativa.

❱ 3/2 Modalità non verbaleLa modalità non verbale è caratterizzata da posture, da movimenti del corpo, da ge-stualità, da un determinato abbigliamento, da espressioni del volto, dall’uso dello spazio, dalla direzione dello sguardo, dai movimenti degli occhi e così via.

Comunicazione verbale

1. Trasmette ordini e permette resoconti.2. Consente un’azione volontaria.3. Permette di mentire.4. Esprime complessità e astrazione.

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MODULOComunicazione e mass media

Comunicazione non verbale

Posture, movimenti del corpo, gesti, mimiche

1. Trasmette relazioni e sentimenti2. Consente azioni involontarie3. Non permette di mentire4. Esprime semplicità e correttezza

La posizione complessiva del corpo o postura (modo di atteggiare il proprio corpo: una postura aperta e leggermente inclinata in avanti esplicita disponibilità verso gli altri, mentre una postura chiusa, con braccia incrociate e gambe chiuse, indica riser-vatezza e timidezza), le espressioni del viso, l’orientazione (maniera in cui il corpo si dispone in rapporto all’interlocutore), la disposizione nello spazio o prossemica (comunicare da vicino o da lontano, assumere una posizione centrale o periferica, cfr. Unità 3, pagg. 258-259) ed altri elementi, assunti positivamente, fanno aumentare l’incidenza del messaggio verbale. Durante una normale conversazione, l’espressio-ne è adottata soprattutto come strumento per regolare l’alternarsi di chi parla e di chi ascolta. Tutti i soggetti interagenti non stanno mai fermi. Essi, oltre ad avvalersi delle evidenti differenze di postura, si servono, per i gesti, delle mani, dei piedi, del corpo e delle differenti espressioni facciali. Coloro che vogliono, invece, produrre, nella conversazione, livelli più elevati d’affiliazione e di solidarietà, dovranno avva-lersi di particolari tecniche verbali e paralinguistiche.Come fattore della modalità non verbale, l’espressione ha il compito di regolare ri-gorosamente, nella dinamica della comunicazione, il rapporto dei ruoli tra chi parla e chi ascolta.Chi parla e chi ascolta sono sincronizzati e fanno gli stessi movimenti.La comunicazione non verbale, oltre ad avere una funzione ausiliaria o sostitutiva del linguaggio, serve anche a gestire le relazioni sociali e a trasmettere emozioni.Non meno sono espressioni importanti, nella modalità non verbale, l’orientazione e l’uso dello spazio e dell’abbigliamento; l’una e l’altro aiutano concretamente a codi-ficare e a decodificare i contenuti dei messaggi verbali.Un individuo, collocato in un certo modo nello spazio, stabilisce, dopo aver assunto una determinata posizione nei confronti degli altri, rapporti comunicativi che tendo-no dinamicamente ad assumere coordinate spaziali, basandoli sui movimenti del corpo e sul livello di contatto e di distanza fisica tra sé e il mondo circostante.Con l’uso di un particolare abbigliamento, poi, un soggetto tende ad esprimere mes-saggi alquanto complicati.L’aspetto esteriore trasmette, talvolta, anche inconsapevolmente, messaggi tipicamen-te soggettivi. Esso non solo tende ad informare sul gruppo d’appartenenza, ma anche a segnalare alcune forme di atteggiamenti sociali, quali la trasgressione, il conformi-smo, l’aggressività e così via.

❱ 3/3 Modalità paraverbaleNel parlare, ciascuno modula le intonazioni della voce, procedendo dai toni più gravi a quelli più acuti. È proprio l’intonazione, infatti, che, nel rapporto comunica-tivo, produce effetti diversi e fa emergere una vasta varietà di significati.

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Unità 1La comunicazione interpersonale

Comunicazione paraverbale

Toni e accenti della voce, pause, ritmi, suoni ecc.

1. Ha funzione ausiliaria del linguaggio2. Modula la voce3. Accompagna il linguaggio senza farne parte4. Permette alla voce un valore simbolico5. Fa riconoscere l’autenticità espressiva nell’interlocutore

Nella lingua italiana i movimenti d’intonazione, per por-re domande e così via, sono detti contorni. Questi pos-sono essere discendenti, quando le domande iniziano con Che cosa o Chi o Quale; il tono, in tal caso, scende.Quando le domande iniziano con Dove o con Quando il tono, mentre sta gradualmente scendendo, all’improvviso si alza producendo un contorno discendente-ascendente. Attraverso le esclamative il tono è rappresentato da un suo progressivo innalzarsi sino ad un’improvvisa impennata finale. Si ha, in tal caso, un contorno ascendente finale.In un soggetto che dichiara cose ovvie, si può osservare un tono alto che, alla fine, in maniera brusca, crolla.Il contorno che si produce è detto ascendente-discenden-te. Quando il tono tende, invece, a salire progressivamen-

te, senza l’impennata finale, si ha il contorno ascendente non finale.Le modalità paraverbali sono dette anche paralinguistiche. Esse accompagnano il linguaggio senza farne propriamente parte. La voce ha, in tale contesto, un enorme valore simbolico. Sul suo tono si può esercitare minor controllo e, quindi, nella dina-mica della comunicazione essa rappresenta gli stati emotivi e gli atteggiamenti auten-tici degli interagenti. Sono appunto il timbro e il tono della voce, oppure un accento particolare nel parlare, che permettono di riconoscere parenti, amici e conoscenti.La comunicazione interpersonale è un processo complesso e, perciò, non solo deve essere valutata attentamente, ma anche compresa. Ogni uomo, nella società attuale, dovrebbe, dunque, acquisire adeguate strategie e appropriate tecniche di comunicazio-ne per rendere facile ed efficace la codificazione e la decodificazione dei messaggi.

L’intonazione è un aspetto fondamentale della comuni-cazione verbale

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Unità 1La comunicazione interpersonale

Fissiamo i concetti• Lacomunicazioneconsistenelpassaggiodiun’informazionedaunsoggettoemittenteaunoopiùsog-

gettiriceventi.Sitrattadiunprocessodinamico,incuiunruoloimportanteèattribuitoall’ascoltoattivo,ovveroallapossibilitàdifaredomande,diriformulareleinformazioniricevuteedentrareinsintoniaconl’interlocutore.

• Per realizzareun’informazioneefficaceoccorronoalcunecondizioni: lacorrispondenza tracontenutorazionaleecomportamentoemotivo;consentireilfeedback,ovverolaretroazionedelmessaggioinviato;riconoscerei“rumori”edeliminarli;lasciarespazioall’empatia,cioèallacapacitàdiimmedesimarsiconl’interlocutore.

• Glielementidellacomunicazionesono:lasorgente,cioèlafonte;l’emittente (omittente),coluichetra-smetteilcontenuto;ilmessaggio,cioèl’oggettooilcontenutodell’attocomunicativo;ilricevente,ovve-rochiricevematerialmenteilmessaggio;ildestinatario,cioèilsoggettocuièdestinatoilmessaggio;ilcodice,ossia l’insiemedisegni,segnaliesimbolicomuniall’emittenteealricevente; ilcontesto,checorrispondeall’ambientenelqualesisvolgeilprocessocomunicativo;l’apparato d’emissione, cioèl’at-tività fonatoria; l’apparato di ricezione, valeadire l’attivitàuditiva; ilcanale,ovvero lostrumentopertrasmetteremessaggi;ildisturbo o rumorechepuòalterareodistorcerel’informazione;lacodificazione,cheèlacapacitàdiemettereunmessaggioinuncodicecomprensibile;ladecodificazione, cioè laca-pacitàditrasformareunmessaggioinuncodiceaccessibile;ilfeedback,cheèl’informazionediritorno.

• Lacomunicazioneavvieneattraversotremodalità:verbale,nonverbale,paraverbale.Illinguaggio ver-balesideterminasullabasedellefunzionicerebraliedell’apprendimento.Essosimanifestanellinguag-gio,siaparlatochescritto.Illinguaggio non verbaleconsistenellapostura,nelleespressionidelvisoeneimovimentidelcorpo,nelmododioccuparelospazio,ovverodatuttiicomportamentiegliatteggia-menticheaccompagnanolacomunicazione.Lamodalità paraverbale,infine,consistenell’intonazionedellavoce,unadinamicafondamentalepercogliereappienoilsensodelmessaggioall’internodelpro-cessocomunicativo.

Prove di verifica1. Rispondi alle seguenti domande utilizzando lo spazio a disposizione:

a) Perchélacomunicazionevienedefinitacomeunprocessodinamicoecircolare?......................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................

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Unità 1Prove di verifica La comunicazione interpersonale

b) Cosasiintendeperfeedback,ecometaleeventoinfluenzailprocessocomunicativo?......................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................

c) Qualèilruolodell’empatiaall’internodelrapportodicomunicazione?......................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................

d) Incheordinelemodalitàcomunicativevengonoimpiegatedall’uomosecondoAlbertMehrabian?......................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................

e) DovevengonolocalizzatiicentridellinguaggionelmodellodiBrocaeWernicke?......................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................

2. Elenca tutti i fattori che intervengono nel processo comunicativo, partendo dalla sorgente fino alla decodifica e al processo di feedback.

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MODULOComunicazione e mass media Prove di verifica

3. Indica con una crocetta se le seguenti affermazioni sono vere o false, spiegan-done il motivo:

a) Larelazionecomunicativaèsempresimmetrica,ovverod’eguaglianzatraipartner coinvolti V F

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b) L’empatiaèunodeiprincipalielementichefacilitanolacomunicazione V F...................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................

c) Ilcanaleèl’insiemedisimboli,segniesegnalicomuniaemittenteericevente V F...................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................

d) L’areadelcervellodettadiBrocapresiedeallecapacitàuditive V F...................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................

e) Lamodalitàdicomunicazionenonverbaleconsistenell’espressionedelvoltoenell’in- tonazionedellavocedegliinterlocutori V F

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4. Leggi il brano seguente e rispondi alle domande:

La comunicazione linguisticaIl linguaggio – come è stato osservato – è un sistema comunicativo estremamente complesso. La capacità di parlare e comprendere un discorso non dipende solo dal corretto funzionamento dei diversi organi preposti alla comunicazione linguistica (udito, encefalo, vie nervose, muscolatura bucco-fonatoria), ma dall’acquisizione di precise competenze:

— una competenza fonologica che attiene al riconoscimento e alla gestione dei suo-ni che compongono il linguaggio;

— una competenza sintattica che attiene al riconoscimento e alla capacità di coniu-gare morfemi e parole in frasi grammaticalmente corrette e dotate di senso com-piuto;

— una competenza semantica che attiene all’attribuzione di significato alle parole e alle frasi;

— una competenza pragmatica che attiene al riconoscimento del significato di una frase e si avvale sia di informazioni extraverbali (postura, mimica, gesti), sia di

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Unità 1Prove di verifica La comunicazione interpersonale

dati relativi al contesto (chi dice la frase, come la dice e in quali circostanze) che sono indipendenti dal significato letterale.

Le proprietà che differenziano il sistema linguistico da altri mezzi di comunicazione sono la creatività e l’arbitrarietà. Chi parla una lingua è in grado di produrre un nume-ro infinito di messaggi attraverso la combinazione di una serie finita di fonemi e parole. Non vi è, inoltre, alcun rapporto automatico tra suono e significato: il significato, infat-ti, non può essere ricavato dal suono, ma necessariamente appreso e trasmesso.

Mauro Maldonato, Psicologia della comunicazione, Ellissi, Napoli 2002

Qualisonogliorganiprepostiallacomunicazionelinguistica?.................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................

Chedifferenzac’ètracompetenzasintatticaecompetenzasemantica?.................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................

Cosasiintendeperinformazioniextraverbali?.................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................

Comesicostruisceilrapportotrasuonoesignificato?.................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................