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Firenze, 24 giugno 2016 C O M U N I C A T O M E D I A Il restauro di un portale bolognese fa rivivere la memoria del Giulio II di Michelangelo Buonarroti Il Direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt, il Direttore del Museo Nazionale del Bargello Paola D’Agostino e il Soprintendente dell’Opificio delle Pietre Dure Marco Ciatti, mercoledì 29 giugno alle 16 nei locali della ex-chiesa di San Pier Scheraggio (ingresso dal Loggiato degli Uffizi, lato di levante), presenteranno il volume Il restauro dei portali di San Petronio a Bologna. Studi e approfondimenti, a cura di Maria Cristina Improta, appena pubblicato da Edifir nella collana “Problemi di conservazione e restauro”. Nel volume si intrecciano e si confrontano la letteratura storico-artistica, le ricerche documentarie di contesto presso l’Archivio della Fabbriceria di San Petronio e gli studi tecnici (materiali, tecniche artistiche e diagnostica) in relazione ad un importante cantiere di restauro progettato, diretto ed eseguito dall’Opificio delle Pietre Dure di Firenze. LE NOVITÀ

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Page 1: MODULARIO - polomuseale.firenze.it€¦  · Web viewQuesto protocollo ha consentito di lavorare in tutte le stagioni dell’anno, anche in condizioni non semplici di gelo, e di concludere

Firenze, 24 giugno 2016

C O M U N I C A T O M E D I A

Il restauro di un portale bolognese fa rivivere la memoria del Giulio II

di Michelangelo BuonarrotiIl Direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt, il Direttore del Museo Nazionale del

Bargello Paola D’Agostino e il Soprintendente dell’Opificio delle Pietre Dure Marco Ciatti, mercoledì 29 giugno alle 16 nei locali della ex-chiesa di San Pier Scheraggio

(ingresso dal Loggiato degli Uffizi, lato di levante), presenteranno il volume Il restauro dei portali di San Petronio a Bologna. Studi e approfondimenti, a cura di Maria Cristina Improta, appena pubblicato da Edifir nella collana “Problemi di conservazione e restauro”.

Nel volume si intrecciano e si confrontano la letteratura storico-artistica, le ricerche

documentarie di contesto presso l’Archivio della Fabbriceria di San Petronio e gli studi

tecnici (materiali, tecniche artistiche e diagnostica) in relazione ad un importante cantiere

di restauro progettato, diretto ed eseguito dall’Opificio delle Pietre Dure di Firenze.

LE NOVITÀ

Numerose le novità emerse. Innanzitutto ne esce ridimensionato, e circoscritto a parti

limitate, lo smontaggio della Porta Magna, da sempre sostenuto dalla letteratura artistica.

In particolare, il fatto che la manovalanza responsabile della realizzazione della nicchia

sopra l’architrave (1506) sia la stessa che si è occupata dello smontaggio e rimontaggio

del basamento (1510) prova che l’architrave e le pilastrate della Porta Magna non furono

toccati allora: erano stati montati da Jacopo della Quercia, di cui sono riconoscibili le

perfette e precisissime giunture, separate da lamine di piombo, quasi una sorta di firma.

Al grande artista va ricondotta pressoché integralmente anche la realizzazione del

Sant’Ambrogio, ridefinendo così il ruolo di Domenico da Varignana: nei documenti si parla

infatti di “finitura”, che è l’ultima delle lavorazioni nella scultura ed è l’equivalente della

levigatura con materiali abrasivi.

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Ultima e più importante novità è l’individuazione del legame indissolubile tra la nicchia

centrale e la statua raffigurante papa Giulio II, il bronzo di Michelangelo (realizzato nel

1506-1508 e distrutto già nel 1511) di cui sono stati rinvenuti gli ancoraggi originali (prima

nella nicchia centrale e poi nello spazio sovrastante, nel paramento in laterizio della

facciata); e per la decorazione della lunetta è emerso dalle carte antiche il nome di

Francesco Francia, trovando finalmente una risposta ai dubbi che da sempre la critica

ha cercato di risolvere.

IL RESTAURO

Dal punto di vista operativo, infine, si dà conto delle particolari scelte operate per la

prima volta dal settore di restauro lapideo dell’Opificio delle Pietre Dure, utilizzando in

particolare gel rigidi (agar-agar e gellano) come supportanti, secondo gli obiettivi da anni

ormai posti della sostenibilità del restauro. Questo protocollo ha consentito di lavorare in

tutte le stagioni dell’anno, anche in condizioni non semplici di gelo, e di concludere

l’intervento di restauro della facciata in un tempo di quasi tre anni (ottobre 2011-settembre

2014), per complessivi 1200 mq di superficie lapidea.

Infine è in programma la pubblicazione anche di un volume storico artistico specifico

per definire i ruoli dei vari scultori che si sono occupati della decorazione del paramento

lapideo e della statuaria dell’edificio.

In AreaStampa, oltre al presente comunicato in versione Word, è disponibile una

fotografia della facciata della Basilica di San Petronio, a Bologna, la copertina del volume

e l’invito alla presentazione.

Uffici stampa

Marco Ferri Ufficio Comunicazione Opera Laboratori Fiorentini – Civita GroupTel. 055 2388721; cell. 335 7259518 [email protected]

Sandra RossiUfficio Promozione Culturale

Opificio delle Pietre Duretel. 055 2651347

[email protected]