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Protocollo n o 3 Processo di Gest _______________________ PRO GESTIONE DEGLI A MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, G CONTROLLO EX D.LGS. 231/2 Rev. 00 Data approvazione C.d.A. 10/07/15 tione degli adempimenti in materia ambientale _________________________________ OTOCOLLO DI DECISIONE ADEMPIMENTI IN MATERIA AMBI GESTIONE E 2001 5 Pagina 1 di 17 e ____________ IENTALE

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Protocollo no 3

Processo di Gestione degli adempimenti in materia ambientale

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PROTOCOLLO DI

GESTIONE DEGLI A

MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO EX D.LGS. 231/2001

Rev. 00 Data approvazione C.d.A. 10/07/15

Processo di Gestione degli adempimenti in materia ambientale

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ROTOCOLLO DI DECISIONE

ESTIONE DEGLI ADEMPIMENTI IN MATERIA AMBIENTALE

MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E LLO EX D.LGS. 231/2001

Data approvazione C.d.A. 10/07/15 Pagina 1 di 17

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AMBIENTALE

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Protocollo no 3

Processo di Gestione degli adempimenti in materia ambientale

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INDICE

1. OBIETTIVO ................................

2. AMBITO DI APPLICAZIONE ................................

3. RUOLI COINVOLTI NELL’AREA DI RISCHIO

4. ATTIVITÀ RELATIVE ALL’AREA DI RISCHIO

5. PRINCIPI DI COMPORTAMENTO

6. PRINCIPI DI CONTROLLO ................................

LIVELLI AUTORIZZATIVI ................................

SEPARAZIONE DELLE FUNZIONI ................................

CONTROLLI SPECIFICI ................................

7. REPORTING ALL’ORGANISMO DI VIGILANZA

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.............................................................................................................

...................................................................................

A DI RISCHIO ..........................................................

ALL’AREA DI RISCHIO ..........................................................

RTAMENTO ..........................................................................

....................................................................................

................................................................................................................................

................................................................................................

................................................................................................................................

ANISMO DI VIGILANZA .....................................................

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Protocollo no 3

Processo di Gestione degli adempimenti in materia ambientale

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1. Obiettivo

Il presente Protocollo, che costituisce parte integrante del Modello di Organizzazione, Gestione

e Controllo ex d.lgs. 231/2001 di

responsabilità, i principi di comportamento e di controllo che la Società intende osservare, con

riferimento alle diverse attività relative all’area di rischio “

materia ambientale”, nel rispetto della normati

oggettività e veridicità delle informazioni e con la finalità di prevenire, nell’esecuzione delle

medesime attività, la commissione di illeciti rilevanti per l’attribuzione alla Società della

responsabilità amministrativa ex d.lgs. 231/2001.

In particolare, il presente documento, in conformità a quanto stabilito dal suddetto decreto,

intende prevenire il verificarsi della commissione, anche a titolo di concorso con altre funzioni

aziendali o di Gruppo, delle seguent

Reati contravvenzionali:

In materia di scarichi idrici

• effettuazione di uno scarico di acque reflue industriali contenente sostanze pericolose con

autorizzazione mancante, sospesa o revocata o senza osservare le prescrizioni contenu

nella autorizzazione o imposte dall'autorità competente (art. 137, comma 2, decreto

legislativo 3 aprile 2006, n. 152; art. 137, comma 3, decreto legislativo 3 aprile 2006, n.

152;);

• effettuazione di uno scarico di acque reflue industriali, anche sul su

sostanze pericolose, con superamento dei limiti tabellari di cui

dei limiti più restrittivi fissati dalle regioni o dalle province auton

competente a norma dell'articolo 107 dello stesso decret

periodo, decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152

decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152);

• violazione il divieto di scarico sul suolo nel sottosuolo e nelle acque sotterranee (art. 137,

comma 11, decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152);

• scarico in mare di sostanze o materiali per i quali è imposto il divieto assoluto di

sversamento da parte di navi od aeromobili (art. 137, comma 13, decreto legislativo 3

aprile 2006, n. 152).

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che costituisce parte integrante del Modello di Organizzazione, Gestione

e Controllo ex d.lgs. 231/2001 di Danieli Automation S.p.A., ha l’obiettivo di def

responsabilità, i principi di comportamento e di controllo che la Società intende osservare, con

riferimento alle diverse attività relative all’area di rischio “Gestione degli

”, nel rispetto della normativa vigente e dei principi di trasparenza,

oggettività e veridicità delle informazioni e con la finalità di prevenire, nell’esecuzione delle

medesime attività, la commissione di illeciti rilevanti per l’attribuzione alla Società della

trativa ex d.lgs. 231/2001.

In particolare, il presente documento, in conformità a quanto stabilito dal suddetto decreto,

intende prevenire il verificarsi della commissione, anche a titolo di concorso con altre funzioni

aziendali o di Gruppo, delle seguenti fattispecie di reato:

effettuazione di uno scarico di acque reflue industriali contenente sostanze pericolose con

autorizzazione mancante, sospesa o revocata o senza osservare le prescrizioni contenu

nella autorizzazione o imposte dall'autorità competente (art. 137, comma 2, decreto

legislativo 3 aprile 2006, n. 152; art. 137, comma 3, decreto legislativo 3 aprile 2006, n.

effettuazione di uno scarico di acque reflue industriali, anche sul su

sostanze pericolose, con superamento dei limiti tabellari di cui al D.Lgs 152/2006 ovvero

più restrittivi fissati dalle regioni o dalle province autonome o dall'Autorità

norma dell'articolo 107 dello stesso decreto (art. 137, comma 5, primo

periodo, decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152; art. 137, comma 5, secondo periodo,

decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152);

violazione il divieto di scarico sul suolo nel sottosuolo e nelle acque sotterranee (art. 137,

omma 11, decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152);

scarico in mare di sostanze o materiali per i quali è imposto il divieto assoluto di

sversamento da parte di navi od aeromobili (art. 137, comma 13, decreto legislativo 3

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che costituisce parte integrante del Modello di Organizzazione, Gestione

, ha l’obiettivo di definire i ruoli, le

responsabilità, i principi di comportamento e di controllo che la Società intende osservare, con

Gestione degli adempimenti in

va vigente e dei principi di trasparenza,

oggettività e veridicità delle informazioni e con la finalità di prevenire, nell’esecuzione delle

medesime attività, la commissione di illeciti rilevanti per l’attribuzione alla Società della

In particolare, il presente documento, in conformità a quanto stabilito dal suddetto decreto,

intende prevenire il verificarsi della commissione, anche a titolo di concorso con altre funzioni

effettuazione di uno scarico di acque reflue industriali contenente sostanze pericolose con

autorizzazione mancante, sospesa o revocata o senza osservare le prescrizioni contenute

nella autorizzazione o imposte dall'autorità competente (art. 137, comma 2, decreto

legislativo 3 aprile 2006, n. 152; art. 137, comma 3, decreto legislativo 3 aprile 2006, n.

effettuazione di uno scarico di acque reflue industriali, anche sul suolo, contenente

al D.Lgs 152/2006 ovvero

ome o dall'Autorità

o (art. 137, comma 5, primo

art. 137, comma 5, secondo periodo,

violazione il divieto di scarico sul suolo nel sottosuolo e nelle acque sotterranee (art. 137,

scarico in mare di sostanze o materiali per i quali è imposto il divieto assoluto di

sversamento da parte di navi od aeromobili (art. 137, comma 13, decreto legislativo 3

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In materia di rifiuti

• attività di raccolta, trasporto, recupero, smaltimento, commercio ed intermediazione di

rifiuti in mancanza della prescritta autorizzazione, iscrizione o comunicazione o in

violazione delle prescrizioni contenute nell’autorizzazione, o in c

richiesti da iscrizione o comunicazione (art. 256, comma 1, lett.a), decreto legislativo 3

aprile 2006, n. 152; art. 256, comma 1, lett.b), decreto leg

• realizzazione o gestione di una discarica non autor

periodo, decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152;

decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152; art. 256, comma 4, decreto legislativo 3 aprile

2006, n. 152);

• violazione del divieto di mi

aprile 2006, n. 152)

• violazione delle disposizioni inerenti il deposito temporaneo presso il luogo di produzione

di rifiuti sanitari pericolosi (art. 256, comma 6, decreto legislativo 3 april

In materia di bonifica dei siti inquinati

• mancata bonifica in caso di inquinamento del suolo, del sottosuolo, delle acque

superficiali o delle acque sotterranee con il superamento delle concentrazioni soglia di

rischio (art. 257, comma 1,

• mancata bonifica in caso di inquinamento del suolo, del sottosuolo, delle acque

superficiali o delle acque sotterranee con il superamento delle concentrazioni soglia di

rischio in relazione a sostanze pericolos

2006, n. 152).

In materia di emissioni in atmosfera

• violazione dei valori limite di emission

quando questa determini anche il superamento dei valori lim

dalla normativa vigente (art. 279, comma 5, decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152).

Delitti ambientali

• predisposizione di un certificato di analisi dei rifiuti contenente indicazioni false sulla

natura, composizione e caratteristiche chimico

falso durante il trasporto

152);

• spedizione di rifiuti che costituisce traffico illecito (art. 259, comma 4, decreto

aprile 2006, n. 152;

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attività di raccolta, trasporto, recupero, smaltimento, commercio ed intermediazione di

rifiuti in mancanza della prescritta autorizzazione, iscrizione o comunicazione o in

violazione delle prescrizioni contenute nell’autorizzazione, o in carenza dei requisiti

richiesti da iscrizione o comunicazione (art. 256, comma 1, lett.a), decreto legislativo 3

aprile 2006, n. 152; art. 256, comma 1, lett.b), decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152

realizzazione o gestione di una discarica non autorizzata (art. 256, comma 3, primo

periodo, decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152; art. 256, comma 3, secondo periodo,

decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152; art. 256, comma 4, decreto legislativo 3 aprile

violazione del divieto di miscelazione di rifiuti (art. 256, comma 5, decreto legislativo 3

violazione delle disposizioni inerenti il deposito temporaneo presso il luogo di produzione

di rifiuti sanitari pericolosi (art. 256, comma 6, decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152).

di bonifica dei siti inquinati

mancata bonifica in caso di inquinamento del suolo, del sottosuolo, delle acque

superficiali o delle acque sotterranee con il superamento delle concentrazioni soglia di

rischio (art. 257, comma 1, decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152);

mancata bonifica in caso di inquinamento del suolo, del sottosuolo, delle acque

superficiali o delle acque sotterranee con il superamento delle concentrazioni soglia di

rischio in relazione a sostanze pericolose (art. 257, comma 1, decreto legislativo 3 aprile

In materia di emissioni in atmosfera

violazione dei valori limite di emissione o delle prescrizioni stabilite dall'autorizzazione,

quando questa determini anche il superamento dei valori limite di qualità dell'aria previsti

dalla normativa vigente (art. 279, comma 5, decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152).

predisposizione di un certificato di analisi dei rifiuti contenente indicazioni false sulla

caratteristiche chimico - fisiche dei rifiuti o uso di un certifi

dei rifiuti (art. 258, comma 4, decreto legislativo 3 aprile 2006, n.

spedizione di rifiuti che costituisce traffico illecito (art. 259, comma 4, decreto

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attività di raccolta, trasporto, recupero, smaltimento, commercio ed intermediazione di

rifiuti in mancanza della prescritta autorizzazione, iscrizione o comunicazione o in

arenza dei requisiti

richiesti da iscrizione o comunicazione (art. 256, comma 1, lett.a), decreto legislativo 3

islativo 3 aprile 2006, n. 152);

izzata (art. 256, comma 3, primo

art. 256, comma 3, secondo periodo,

decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152; art. 256, comma 4, decreto legislativo 3 aprile

scelazione di rifiuti (art. 256, comma 5, decreto legislativo 3

violazione delle disposizioni inerenti il deposito temporaneo presso il luogo di produzione

e 2006, n. 152).

mancata bonifica in caso di inquinamento del suolo, del sottosuolo, delle acque

superficiali o delle acque sotterranee con il superamento delle concentrazioni soglia di

mancata bonifica in caso di inquinamento del suolo, del sottosuolo, delle acque

superficiali o delle acque sotterranee con il superamento delle concentrazioni soglia di

e (art. 257, comma 1, decreto legislativo 3 aprile

dall'autorizzazione,

ite di qualità dell'aria previsti

dalla normativa vigente (art. 279, comma 5, decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152).

predisposizione di un certificato di analisi dei rifiuti contenente indicazioni false sulla

fisiche dei rifiuti o uso di un certificato

dei rifiuti (art. 258, comma 4, decreto legislativo 3 aprile 2006, n.

spedizione di rifiuti che costituisce traffico illecito (art. 259, comma 4, decreto legislativo 3

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Processo di Gestione degli adempimenti in materia ambientale

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• attività organizzate per il traffico illecito di ingenti quantitativi di rifiuti (art. 260, comma

1, decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152) e per il traffico illecito di ingenti quantitativi di

rifiuti ad alta radioattività (art. 260, comma 2, decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152);

• predisposizione di un certificato di analisi di rifiuti, utilizzato nell’ambito del sistema di

controllo della tracciabilità dei rifiuti (SISTRI), che fornisce false indicazioni sull

sulla composizione e sulle caratteristiche chimico

certificato falso nei dati da fornire ai fini della tracciabilità dei rifiuti (Art. 260

6, decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152);

• trasporto di rifiuti pericolosi in mancanza di copia cartacea della scheda SISTRI

movimentazione o della copia del certificato analitico che identifica le caratteristiche dei

rifiuti (art. 260-bis, comma 7, secondo periodo, decreto legislativo 3 aprile 20

• trasporto di rifiuti con un certificato di analisi contenente false indicazioni sulla natura,

sulla composizione e sulle caratteristiche chimico

comma 7, terzo periodo, decreto legislativo 3 aprile

• trasporto di rifiuti pericolosi con una copia cartacea della scheda SISTRI

movimentazione fraudolentemente alterata (art. 260

decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152).

Altre fattispecie penali ambient

dell’ente ai sensi dell’art. 25

• produzione, consumo, importazione, esportazione, detenzione e commercializzazione

delle sostanze lesive dell’ozono stratosferico e lesive

disposizioni del Regolamento (CE) n. 3093/94 (art. 3, comma 6, legge 28 dicembre 1993,

n. 549);

• sversamento doloso in mare da navi di sostanze inquinanti (art. 8, commi 1 e 2, D.Lgs. 6

novembre 2007, n. 202);

• sversamento colposo in mare da navi di sostanze inquinanti (art. 9, commi 1 e 2,

novembre 2007, n. 202);

• violazione di quanto previsto dal decreto del Ministro del commercio con l'estero del 31

dicembre 1983, importa, esporta o riesporta, sotto qualsiasi regi

espone per la vendita, detiene per la vendita, offre in vendita, trasporta, anche per conto

terzi, o comunque detiene esemplari di specie protetta (artt. 1 e 2, legge 7 febbraio 1992,

n. 150);

• detenzione di esemplari vivi di mammiferi

mammiferi e rettili provenienti da riproduzioni in cattività che costituiscano pericolo per la

salute e per l'incolumità pubblica (articolo 3 bis, comma 1,

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attività organizzate per il traffico illecito di ingenti quantitativi di rifiuti (art. 260, comma

1, decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152) e per il traffico illecito di ingenti quantitativi di

attività (art. 260, comma 2, decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152);

predisposizione di un certificato di analisi di rifiuti, utilizzato nell’ambito del sistema di

controllo della tracciabilità dei rifiuti (SISTRI), che fornisce false indicazioni sull

sulla composizione e sulle caratteristiche chimico - fisiche dei rifiuti e inserimento di un

certificato falso nei dati da fornire ai fini della tracciabilità dei rifiuti (Art. 260

6, decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152);

to di rifiuti pericolosi in mancanza di copia cartacea della scheda SISTRI

movimentazione o della copia del certificato analitico che identifica le caratteristiche dei

bis, comma 7, secondo periodo, decreto legislativo 3 aprile 20

trasporto di rifiuti con un certificato di analisi contenente false indicazioni sulla natura,

sulla composizione e sulle caratteristiche chimico - fisiche dei rifiuti stessi (art. 260

comma 7, terzo periodo, decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152);

trasporto di rifiuti pericolosi con una copia cartacea della scheda SISTRI

movimentazione fraudolentemente alterata (art. 260-bis, comma 8, secondo periodo,

decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152).

Altre fattispecie penali ambientali rilevanti ai fini della responsabilità amministrativa

dell’ente ai sensi dell’art. 25-undecies del D.Lgs. 231/2001

produzione, consumo, importazione, esportazione, detenzione e commercializzazione

delle sostanze lesive dell’ozono stratosferico e lesive dell’ambiente in violazione delle

disposizioni del Regolamento (CE) n. 3093/94 (art. 3, comma 6, legge 28 dicembre 1993,

sversamento doloso in mare da navi di sostanze inquinanti (art. 8, commi 1 e 2, D.Lgs. 6

colposo in mare da navi di sostanze inquinanti (art. 9, commi 1 e 2,

violazione di quanto previsto dal decreto del Ministro del commercio con l'estero del 31

dicembre 1983, importa, esporta o riesporta, sotto qualsiasi regime doganale, vende,

espone per la vendita, detiene per la vendita, offre in vendita, trasporta, anche per conto

terzi, o comunque detiene esemplari di specie protetta (artt. 1 e 2, legge 7 febbraio 1992,

detenzione di esemplari vivi di mammiferi e rettili di specie selvatica ed esemplari vivi di

mammiferi e rettili provenienti da riproduzioni in cattività che costituiscano pericolo per la

salute e per l'incolumità pubblica (articolo 3 bis, comma 1, legge 7 febbraio 1992, n. 150).

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attività organizzate per il traffico illecito di ingenti quantitativi di rifiuti (art. 260, comma

1, decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152) e per il traffico illecito di ingenti quantitativi di

attività (art. 260, comma 2, decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152);

predisposizione di un certificato di analisi di rifiuti, utilizzato nell’ambito del sistema di

controllo della tracciabilità dei rifiuti (SISTRI), che fornisce false indicazioni sulla natura,

inserimento di un

certificato falso nei dati da fornire ai fini della tracciabilità dei rifiuti (Art. 260-bis, comma

to di rifiuti pericolosi in mancanza di copia cartacea della scheda SISTRI – area

movimentazione o della copia del certificato analitico che identifica le caratteristiche dei

bis, comma 7, secondo periodo, decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152);

trasporto di rifiuti con un certificato di analisi contenente false indicazioni sulla natura,

fisiche dei rifiuti stessi (art. 260-bis

trasporto di rifiuti pericolosi con una copia cartacea della scheda SISTRI – Area

bis, comma 8, secondo periodo,

ali rilevanti ai fini della responsabilità amministrativa

produzione, consumo, importazione, esportazione, detenzione e commercializzazione

dell’ambiente in violazione delle

disposizioni del Regolamento (CE) n. 3093/94 (art. 3, comma 6, legge 28 dicembre 1993,

sversamento doloso in mare da navi di sostanze inquinanti (art. 8, commi 1 e 2, D.Lgs. 6

colposo in mare da navi di sostanze inquinanti (art. 9, commi 1 e 2, D.Lgs. 6

violazione di quanto previsto dal decreto del Ministro del commercio con l'estero del 31

me doganale, vende,

espone per la vendita, detiene per la vendita, offre in vendita, trasporta, anche per conto

terzi, o comunque detiene esemplari di specie protetta (artt. 1 e 2, legge 7 febbraio 1992,

e rettili di specie selvatica ed esemplari vivi di

mammiferi e rettili provenienti da riproduzioni in cattività che costituiscano pericolo per la

legge 7 febbraio 1992, n. 150).

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Infine, il D.Lgs. 121/2011 ha introdotto nel codice penale due nuovi delitti che sono pure

ricompresi nel catalogo dei reati del D.Lgs

• uccisione, distruzione, cattura, prelievo e detenzione di esemplari di specie animali o

vegetali selvatiche protette (articolo

• distruzione o deterioramento di habitat all'interno di un sito protetto (articolo 733

codice penale).

2. Ambito di applicazione

Il presente Protocollo si applica a tutti i Destinatari del Modello, ovvero ai dipendenti e

dalla Società, ai componenti degli organi sociali e ai Soggetti Terzi

non essendo funzionalmente legati alla Società ma agendo sotto la direzione o la vigilanza dei

responsabili aziendali, sono coinvolti a qualsiasi

oggetto.

Si precisa che ogni qual volta il presente Protocollo richiama il Codice Etico ed, in generale, il

sistema delle procedure, delle istruzioni operative e di ogni altro pertinente documento e/o

registrazione predisposti e applic

conformità allo standard UNI EN ISO 14001, si

vigente in un certo momento temporale

Il presente Protocollo integra quan

• Codice Etico

• Politica aziendale della Sicurezza del Lavoro

• tutto il sistema documentale e di registrazione del Sistema di Gestione Ambientale

orientato agli standard ISO 14001

secondo lo standard OHSAS 18001 (di seguito: “HSES”).

Ai fini del presente Protocollo si richiamano, a titolo esemplificativo e non esaustivo, gli Enti

della Pubblica Amministrazione

rischio in oggetto:

• enti locali e autorità di controllo

l’esecuzione di adempimenti in materia di ambiente e/o per la richiesta di

autorizzazioni, permessi, concessioni;

1 Quali, a titolo esemplificativo e non esaustivo, e così come definiti dal Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo ex d.lgs. 231/01 della Società: i collaboratori a progetto, gli stagisti, i lavoratori interinali, i dipendenti di società del Grupdistacco presso la Società. 2 Per la definizione di Pubblica Amministrazione, Pubblico Ufficiale ed Incaricato di Pubblico Sel’individuazione degli organi internazionali rientranti nelle definizioni di cui sopra, si veda il Modello di Organizzazione,Gestione e Controllo della Società (Glossario).

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121/2011 ha introdotto nel codice penale due nuovi delitti che sono pure

ricompresi nel catalogo dei reati del D.Lgs. 231/2001:

uccisione, distruzione, cattura, prelievo e detenzione di esemplari di specie animali o

vegetali selvatiche protette (articolo 727-bis del codice penale);

distruzione o deterioramento di habitat all'interno di un sito protetto (articolo 733

2. Ambito di applicazione

rotocollo si applica a tutti i Destinatari del Modello, ovvero ai dipendenti e

dalla Società, ai componenti degli organi sociali e ai Soggetti Terzi1, inclusi coloro i quali, pur

non essendo funzionalmente legati alla Società ma agendo sotto la direzione o la vigilanza dei

responsabili aziendali, sono coinvolti a qualsiasi titolo nelle attività relative all’area di rischio in

Si precisa che ogni qual volta il presente Protocollo richiama il Codice Etico ed, in generale, il

sistema delle procedure, delle istruzioni operative e di ogni altro pertinente documento e/o

registrazione predisposti e applicati nell’ambito del Sistema di Gestione ambientale in

UNI EN ISO 14001, si fa riferimento alla edizione/revisione più recente,

vigente in un certo momento temporale.

quanto già disciplinato nell’ambito di:

Politica aziendale della Sicurezza del Lavoro

tutto il sistema documentale e di registrazione del Sistema di Gestione Ambientale

standard ISO 14001 ed integrato nel Sistema di Gestione del

secondo lo standard OHSAS 18001 (di seguito: “HSES”).

rotocollo si richiamano, a titolo esemplificativo e non esaustivo, gli Enti

della Pubblica Amministrazione2 potenzialmente coinvolti nelle attività relative all’area d

e autorità di controllo (ASL, ARPA, Regione, Provincia, Comune

l’esecuzione di adempimenti in materia di ambiente e/o per la richiesta di

autorizzazioni, permessi, concessioni;

Quali, a titolo esemplificativo e non esaustivo, e così come definiti dal Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo ex gs. 231/01 della Società: i collaboratori a progetto, gli stagisti, i lavoratori interinali, i dipendenti di società del Grup

Per la definizione di Pubblica Amministrazione, Pubblico Ufficiale ed Incaricato di Pubblico Sel’individuazione degli organi internazionali rientranti nelle definizioni di cui sopra, si veda il Modello di Organizzazione,Gestione e Controllo della Società (Glossario).

MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E LLO EX D.LGS. 231/2001

Data approvazione C.d.A. 10/07/15 Pagina 6 di 17

Processo di Gestione degli adempimenti in materia ambientale

__________________________________________________________________

121/2011 ha introdotto nel codice penale due nuovi delitti che sono pure

uccisione, distruzione, cattura, prelievo e detenzione di esemplari di specie animali o

distruzione o deterioramento di habitat all'interno di un sito protetto (articolo 733-bis del

rotocollo si applica a tutti i Destinatari del Modello, ovvero ai dipendenti e dirigenti

, inclusi coloro i quali, pur

non essendo funzionalmente legati alla Società ma agendo sotto la direzione o la vigilanza dei

titolo nelle attività relative all’area di rischio in

Si precisa che ogni qual volta il presente Protocollo richiama il Codice Etico ed, in generale, il

sistema delle procedure, delle istruzioni operative e di ogni altro pertinente documento e/o

estione ambientale in

fa riferimento alla edizione/revisione più recente,

tutto il sistema documentale e di registrazione del Sistema di Gestione Ambientale

Sistema di Gestione della Sicurezza

rotocollo si richiamano, a titolo esemplificativo e non esaustivo, gli Enti

potenzialmente coinvolti nelle attività relative all’area di

Provincia, Comune, etc.) per

l’esecuzione di adempimenti in materia di ambiente e/o per la richiesta di

Quali, a titolo esemplificativo e non esaustivo, e così come definiti dal Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo ex gs. 231/01 della Società: i collaboratori a progetto, gli stagisti, i lavoratori interinali, i dipendenti di società del Gruppo in

Per la definizione di Pubblica Amministrazione, Pubblico Ufficiale ed Incaricato di Pubblico Servizio, nonché per l’individuazione degli organi internazionali rientranti nelle definizioni di cui sopra, si veda il Modello di Organizzazione,

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Protocollo no 3

Processo di Gestione degli adempimenti in materia ambientale

_____________________________________________________________

• forze dell’Ordine (Nucleo Operativ

etc.);

• ogni ulteriore Pubblica Amministrazione con la quale possa scaturire rapporti o contatti

per situazioni collegate ad atti e/o procedimenti amministrativi ai quali sia riconducibile

un interesse legittimo della Società.

La Società adeguerà il proprio comportamento

mancato rispetto di quanto disposto nel presente P

di sanzioni disciplinari nei termini previst

In integrazione al presente Protocollo

un Sistema di Gestione Ambientale (

integrato al Sistema di Gestione Sicur

“HSES”).

Lo standard ISO 14001 rappresenta lo strumento internazionalmente riconosciuto ed idoneo al

raggiungimento da parte delle organizzazioni degli obiettivi di conformità legislativa e di

miglioramento continuo in materia ambientale. L’adeguamento a tale norma consente infatti

alle organizzazioni di tenere monitorati e controllati con continuità e sistematicità gli aspetti

ambientali significativi diminuendo la probabilità di commissione di reati colleg

3. Ruoli coinvolti nell’area di rischio

Le attività rientranti nell’area di rischio “

prevedono il coinvolgimento del

tutti i soggetti, dipendenti o collaboratori a vario titolo dell’impresa (fornitori e appaltatori

compresi), secondo le rispettive competenze e responsabilità come previste da

organigrammi, dai mansionari e

terzi:

• Delegato Ambientale (Dir. Human R

• CEO - Vice Presidente del C.d.A.

• MRHSES (RDSGS)

• Delegati ambientali per le ri

• RSPP – HSESM (RSGS)

• Responsabile Servizi Generali

• Dipendenti o collaboratori a vario titolo d

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Rev. 00 Data approvazione C.d.A. 10/07/15

Processo di Gestione degli adempimenti in materia ambientale

_____________________________________________________________

forze dell’Ordine (Nucleo Operativo Ecologico N.O.E. dei Carabinieri, Vigili del Fuoco,

ogni ulteriore Pubblica Amministrazione con la quale possa scaturire rapporti o contatti

per situazioni collegate ad atti e/o procedimenti amministrativi ai quali sia riconducibile

egittimo della Società.

La Società adeguerà il proprio comportamento a quanto esposto nel presente P

i quanto disposto nel presente Protocollo da parte dei Destinatari è passibile

di sanzioni disciplinari nei termini previsti dal Modello adottato dalla Società.

rotocollo, la Società ha parzialmente progettato ed implementato

un Sistema di Gestione Ambientale (SGA) orientato allo standard UNI EN ISO 14001

integrato al Sistema di Gestione Sicurezza secondo lo standard OHSAS 18001

Lo standard ISO 14001 rappresenta lo strumento internazionalmente riconosciuto ed idoneo al

raggiungimento da parte delle organizzazioni degli obiettivi di conformità legislativa e di

continuo in materia ambientale. L’adeguamento a tale norma consente infatti

alle organizzazioni di tenere monitorati e controllati con continuità e sistematicità gli aspetti

ambientali significativi diminuendo la probabilità di commissione di reati collegati.

coinvolti nell’area di rischio

Le attività rientranti nell’area di rischio “Gestione degli adempimenti in materia ambientale

delle funzioni di seguito elencate per la gestione ambientale e di

endenti o collaboratori a vario titolo dell’impresa (fornitori e appaltatori

compresi), secondo le rispettive competenze e responsabilità come previste da

mansionari e dalle procedure aziendali, e dai contratti stipulati con soggetti

Dir. Human Resources & Travel Department)

residente del C.d.A.

le rispettive sedi

Responsabile Servizi Generali

ipendenti o collaboratori a vario titolo dell’impresa (fornitori e appaltatori compresi)

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Data approvazione C.d.A. 10/07/15 Pagina 7 di 17

Processo di Gestione degli adempimenti in materia ambientale

__________________________________________________________________

o Ecologico N.O.E. dei Carabinieri, Vigili del Fuoco,

ogni ulteriore Pubblica Amministrazione con la quale possa scaturire rapporti o contatti

per situazioni collegate ad atti e/o procedimenti amministrativi ai quali sia riconducibile

a quanto esposto nel presente Protocollo. Il

rotocollo da parte dei Destinatari è passibile

progettato ed implementato

allo standard UNI EN ISO 14001 ed

ezza secondo lo standard OHSAS 18001 (di seguito:

Lo standard ISO 14001 rappresenta lo strumento internazionalmente riconosciuto ed idoneo al

raggiungimento da parte delle organizzazioni degli obiettivi di conformità legislativa e di

continuo in materia ambientale. L’adeguamento a tale norma consente infatti

alle organizzazioni di tenere monitorati e controllati con continuità e sistematicità gli aspetti

ati.

Gestione degli adempimenti in materia ambientale”

per la gestione ambientale e di

endenti o collaboratori a vario titolo dell’impresa (fornitori e appaltatori

compresi), secondo le rispettive competenze e responsabilità come previste dagli

ti stipulati con soggetti

ell’impresa (fornitori e appaltatori compresi)

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Protocollo no 3

Processo di Gestione degli adempimenti in materia ambientale

_____________________________________________________________

4. Attività relative all’area di rischio

Le attività che rientrano nell’area di rischio “

ambientale”, ai fini dell’applicazione del presente

� Gestione Sostanze pericolose

industriali contenenti sostanze pericolose

� Gestione dei rifiuti

� Prevenzione dei rischi ambientali e gestione delle emergenze

� Gestione della conformità degli impianti di c

delle emissioni in atmosfera

� Gestione degli adempimenti inerenti l

lavoratori

� Programmazione ed effettuazione v

istruzioni di lavoro in materia ambientale e di salute e sicurezza sul lavoro

� Gestione e tenuta sotto controllo della documentazioni

di legge

Le modalità operative per la gestione delle

laddove necessario, potranno essere disciplinate nell’ambito di appositi regolamenti e

procedure interne sviluppate ed aggiornate a cura dei competenti Responsabili di Funzione.

5. Principi di comp

I Destinatari che, per ragione del proprio incarico o della propria funzione, sono coinvolti nelle

attività relative all’area di rischio “

osservare le previsioni di legge e

presente Protocollo inclusa la documentazione descrittiva e di

allo standard ISO 14001 in esso richiamate

Codice Etico.

In particolare, i Destinatari devono

• rispettare e verificare l’adempimento al quadro normativo nazionale e internazionale

(laddove applicabile) in materia ambientale;

• adempiere agli specifici obblighi di comportamento in materia ambientale;

• adeguarsi alle prescrizioni, alle

rischio esposto per le proprie mansioni presso le sedi di lavoro;

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Rev. 00 Data approvazione C.d.A. 10/07/15

Processo di Gestione degli adempimenti in materia ambientale

_____________________________________________________________

4. Attività relative all’area di rischio

Le attività che rientrano nell’area di rischio “Gestione degli adempimenti in materia

”, ai fini dell’applicazione del presente Protocollo, sono le seguenti:

ostanze pericolose (inclusi gli sversamenti e gli scarichi

industriali contenenti sostanze pericolose)

Prevenzione dei rischi ambientali e gestione delle emergenze

Gestione della conformità degli impianti di condizionamento e riscaldamento

delle emissioni in atmosfera – Detenzione e uso sostanze ozono lesive vietate

Gestione degli adempimenti inerenti l’attività di informazione e formazione dei

rogrammazione ed effettuazione vigilanza del rispetto delle procedure e delle

istruzioni di lavoro in materia ambientale e di salute e sicurezza sul lavoro

controllo della documentazioni e delle certificazioni obbligatorie

Le modalità operative per la gestione delle diverse attività relative all’area di rischio in oggetto,

laddove necessario, potranno essere disciplinate nell’ambito di appositi regolamenti e

procedure interne sviluppate ed aggiornate a cura dei competenti Responsabili di Funzione.

5. Principi di comportamento

I Destinatari che, per ragione del proprio incarico o della propria funzione, sono coinvolti nelle

attività relative all’area di rischio “Adempimenti in materia ambientale”, sono tenuti ad

osservare le previsioni di legge e i regolamentari esistenti in materia, le regole sancite dal

inclusa la documentazione descrittiva e di registrazione del SGA

esso richiamate nonché le norme comportamentali indicate nel

stinatari devono:

rispettare e verificare l’adempimento al quadro normativo nazionale e internazionale

(laddove applicabile) in materia ambientale;

adempiere agli specifici obblighi di comportamento in materia ambientale;

adeguarsi alle prescrizioni, alle regole e ai principi di comportamento in funzione del

rischio esposto per le proprie mansioni presso le sedi di lavoro;

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Data approvazione C.d.A. 10/07/15 Pagina 8 di 17

Processo di Gestione degli adempimenti in materia ambientale

__________________________________________________________________

Gestione degli adempimenti in materia

inclusi gli sversamenti e gli scarichi acque reflue

ondizionamento e riscaldamento (Gestione

o sostanze ozono lesive vietate)

attività di informazione e formazione dei

rispetto delle procedure e delle

istruzioni di lavoro in materia ambientale e di salute e sicurezza sul lavoro

e delle certificazioni obbligatorie

diverse attività relative all’area di rischio in oggetto,

laddove necessario, potranno essere disciplinate nell’ambito di appositi regolamenti e

procedure interne sviluppate ed aggiornate a cura dei competenti Responsabili di Funzione.

I Destinatari che, per ragione del proprio incarico o della propria funzione, sono coinvolti nelle

”, sono tenuti ad

nti in materia, le regole sancite dal

registrazione del SGA orientato

nonché le norme comportamentali indicate nel

rispettare e verificare l’adempimento al quadro normativo nazionale e internazionale

adempiere agli specifici obblighi di comportamento in materia ambientale;

regole e ai principi di comportamento in funzione del

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Protocollo no 3

Processo di Gestione degli adempimenti in materia ambientale

_____________________________________________________________

• promuovere iniziative volte a diffondere e consolidare la cultura ambientale nei luoghi

di lavoro e il miglioramento continuo a presidio

• rispettare, per quanto di propria pertinenza e competenza

normative vigenti in materia di ambiente;

• conformarsi alla politica e agli

Sistema di Gestione HSES

• comunicare tempestivamente ai propri superiori e/o ai preposti le deficienze dei mezzi e

delle attrezzature di lavoro e dei dispositivi di protezione e le eventuali situazioni di

pericolo e rischio ambientali di cui vengano a conosc

regole di comportamento e alle procedure aziendali.

In ogni caso è fatto divieto di porre in essere/collaborare/dare causa alla realizzazione di

comportamenti che possano rientrare nelle fattispecie di reato considerate ai

231/2001, e più in particolare, a titolo meramente esemplificativo e non esaustivo, di:

• omettere informazioni e/o dati rilevanti in sede di valutazione e monitoraggio degli

aspetti ambientali significativi o adottare comportamenti che pos

potenzialmente, indurre in un errore di valutazione;

• non registrare opportunamente e in misura veritiera e completa le evidenze di presidio

dell’ambiente, come ad esempio rapporti di prova, registrazione della manutenzione

sugli impianti o prove di evacuazione, etc.;

• occultare e/o distruggere corrispondenza o ogni altra documentazione relativa alle

attività comprese negli aspetti ambientali significativi in oggetto;

• porre in essere condotte, anche con l’ausilio di soggetti terzi, miranti al

contraffazione delle evidenze documentali e/

come ad esempio certificazioni, autorizzazioni, prove e collaudi, etc.;

• favorire o dare causa a scarichi di acque reflue industriali contenenti sos

senza autorizzazione o in deroga alle autorizzazioni ricevute;

• effettuare una attività di raccolta, trasporto, recupero, smaltimento, commercio ed

intermediazione di rifiuti in mancanza di relativa autorizzazione, iscrizione o

comunicazione;

• favorire la realizzazione o gestione di discarica non autorizzata di rifiuti;

• rimuovere o modificare etichette, targhe di riconoscimento, dispositivi di sicurezza di

macchine e attrezzature o altri dispositivi di segnalazione o di controllo relative all

tutela dell’ambiente;

• miscelare o diluire rifiuti pericolosi aventi differenti caratteristiche di pericolosità ovvero

rifiuti pericolosi con rifiuti non pericolosi;

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Rev. 00 Data approvazione C.d.A. 10/07/15

Processo di Gestione degli adempimenti in materia ambientale

_____________________________________________________________

promuovere iniziative volte a diffondere e consolidare la cultura ambientale nei luoghi

di lavoro e il miglioramento continuo a presidio degli aspetti ambientali significativi;

per quanto di propria pertinenza e competenza, quanto disposto dalle

normative vigenti in materia di ambiente;

conformarsi alla politica e agli obiettivi aziendali in materia ambientale

HSES;

comunicare tempestivamente ai propri superiori e/o ai preposti le deficienze dei mezzi e

delle attrezzature di lavoro e dei dispositivi di protezione e le eventuali situazioni di

pericolo e rischio ambientali di cui vengano a conoscenza, nonché ogni violazione alle

regole di comportamento e alle procedure aziendali.

di porre in essere/collaborare/dare causa alla realizzazione di

comportamenti che possano rientrare nelle fattispecie di reato considerate ai

231/2001, e più in particolare, a titolo meramente esemplificativo e non esaustivo, di:

omettere informazioni e/o dati rilevanti in sede di valutazione e monitoraggio degli

aspetti ambientali significativi o adottare comportamenti che possano, anche solo

potenzialmente, indurre in un errore di valutazione;

non registrare opportunamente e in misura veritiera e completa le evidenze di presidio

dell’ambiente, come ad esempio rapporti di prova, registrazione della manutenzione

prove di evacuazione, etc.;

occultare e/o distruggere corrispondenza o ogni altra documentazione relativa alle

attività comprese negli aspetti ambientali significativi in oggetto;

porre in essere condotte, anche con l’ausilio di soggetti terzi, miranti alla falsificazione o

ne delle evidenze documentali e/o di registrazione a presidio dell’ambiente,

come ad esempio certificazioni, autorizzazioni, prove e collaudi, etc.;

favorire o dare causa a scarichi di acque reflue industriali contenenti sos

o in deroga alle autorizzazioni ricevute;

effettuare una attività di raccolta, trasporto, recupero, smaltimento, commercio ed

intermediazione di rifiuti in mancanza di relativa autorizzazione, iscrizione o

favorire la realizzazione o gestione di discarica non autorizzata di rifiuti;

rimuovere o modificare etichette, targhe di riconoscimento, dispositivi di sicurezza di

macchine e attrezzature o altri dispositivi di segnalazione o di controllo relative all

miscelare o diluire rifiuti pericolosi aventi differenti caratteristiche di pericolosità ovvero

rifiuti pericolosi con rifiuti non pericolosi;

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Data approvazione C.d.A. 10/07/15 Pagina 9 di 17

Processo di Gestione degli adempimenti in materia ambientale

__________________________________________________________________

promuovere iniziative volte a diffondere e consolidare la cultura ambientale nei luoghi

degli aspetti ambientali significativi;

quanto disposto dalle

aziendali in materia ambientale integrati nel

comunicare tempestivamente ai propri superiori e/o ai preposti le deficienze dei mezzi e

delle attrezzature di lavoro e dei dispositivi di protezione e le eventuali situazioni di

enza, nonché ogni violazione alle

di porre in essere/collaborare/dare causa alla realizzazione di

comportamenti che possano rientrare nelle fattispecie di reato considerate ai fini del d.lgs.

231/2001, e più in particolare, a titolo meramente esemplificativo e non esaustivo, di:

omettere informazioni e/o dati rilevanti in sede di valutazione e monitoraggio degli

sano, anche solo

non registrare opportunamente e in misura veritiera e completa le evidenze di presidio

dell’ambiente, come ad esempio rapporti di prova, registrazione della manutenzione

occultare e/o distruggere corrispondenza o ogni altra documentazione relativa alle

la falsificazione o

o di registrazione a presidio dell’ambiente,

favorire o dare causa a scarichi di acque reflue industriali contenenti sostanze pericolose

effettuare una attività di raccolta, trasporto, recupero, smaltimento, commercio ed

intermediazione di rifiuti in mancanza di relativa autorizzazione, iscrizione o

rimuovere o modificare etichette, targhe di riconoscimento, dispositivi di sicurezza di

macchine e attrezzature o altri dispositivi di segnalazione o di controllo relative alla

miscelare o diluire rifiuti pericolosi aventi differenti caratteristiche di pericolosità ovvero

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Protocollo no 3

Processo di Gestione degli adempimenti in materia ambientale

_____________________________________________________________

• favorire o dare causa a spedizioni transfrontaliere

vigenti (Reg. CE 1013/06) o comunque illegali;

• fornire false indicazioni sulla natura, composizione, e caratteristiche chimico

rifiuti sia nell'ambito della predisposizione di un certificato di analisi, anche da usare

durante il trasporto, sia nell’ambito del sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti;

• trasportare rifiuti pericolosi senza la copia cartacea della scheda SISTRI

movimentazione e, ove necessario sulla base della normativa vigente, senza la copia del

certificato analitico che identifica le caratteristiche dei rifiuti;

• collaborare in eventuale attività di bonifica ambientale riguardante la sede in mancanza

o in deroga al progetto approvato dall'autorità competente e assenza di comunicazione

obbligatoria agli Enti, quando prevista;

• porre in essere o dare causa ad attività che possano portare al superamento dei limiti

nella qualità dell'aria determinato dal superamento dei valori limiti di emissione;

• favorire la detenzione o commercializzazione di sostanze lesive dell'o

• instaurare rapporti o porre in essere operazioni con fornitori terzi qualora vi sia il

fondato sospetto che ciò possa esporre la Società al rischio di commissione di reati in

materia ambientali di cui al Testo Unico sull’Ambiente (d.lgs

6. Principi di controllo

Il sistema di controllo a presidio delle attività in oggetto si basa su alcuni elementi qualificanti a

garanzia dell’oggettività e trasparenza delle scelte effettuate, che tutti i Destinatari che, per

ragione del proprio incarico o della propria funzione, sono coinvolti in attività

adempimenti in materia ambientale

In particolare:

Livelli autorizzativi

La Società ha previsto l’esistenza di specifici livelli autorizzativi

adempimenti in materia ambientale

procure per l’attribuzione dei poteri di rappresentanza e di firma sociale del sistema interno di

deleghe alle attività di competenza

Una sintesi del sistema di deleghe e procure attribuite all’interno della Società è consultabile

all’interno del documento “Deleghe e poteri”.

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Rev. 00 Data approvazione C.d.A. 10/07/15

Processo di Gestione degli adempimenti in materia ambientale

_____________________________________________________________

sa a spedizioni transfrontaliere di rifiuti in difformità dalle norme

CE 1013/06) o comunque illegali;

fornire false indicazioni sulla natura, composizione, e caratteristiche chimico

rifiuti sia nell'ambito della predisposizione di un certificato di analisi, anche da usare

a nell’ambito del sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti;

trasportare rifiuti pericolosi senza la copia cartacea della scheda SISTRI

movimentazione e, ove necessario sulla base della normativa vigente, senza la copia del

alitico che identifica le caratteristiche dei rifiuti;

collaborare in eventuale attività di bonifica ambientale riguardante la sede in mancanza

o in deroga al progetto approvato dall'autorità competente e assenza di comunicazione

ando prevista;

porre in essere o dare causa ad attività che possano portare al superamento dei limiti

nella qualità dell'aria determinato dal superamento dei valori limiti di emissione;

favorire la detenzione o commercializzazione di sostanze lesive dell'ozono stratosferico;

instaurare rapporti o porre in essere operazioni con fornitori terzi qualora vi sia il

fondato sospetto che ciò possa esporre la Società al rischio di commissione di reati in

materia ambientali di cui al Testo Unico sull’Ambiente (d.lgs. 3 aprile 2006, n. 152).

6. Principi di controllo

Il sistema di controllo a presidio delle attività in oggetto si basa su alcuni elementi qualificanti a

garanzia dell’oggettività e trasparenza delle scelte effettuate, che tutti i Destinatari che, per

ione del proprio incarico o della propria funzione, sono coinvolti in attività

adempimenti in materia ambientale devono osservare.

La Società ha previsto l’esistenza di specifici livelli autorizzativi per la

in materia ambientale” nel rispetto di quanto previsto dal sistema di deleghe e

procure per l’attribuzione dei poteri di rappresentanza e di firma sociale del sistema interno di

deleghe alle attività di competenza.

del sistema di deleghe e procure attribuite all’interno della Società è consultabile

all’interno del documento “Deleghe e poteri”.

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Data approvazione C.d.A. 10/07/15 Pagina 10 di 17

Processo di Gestione degli adempimenti in materia ambientale

__________________________________________________________________

di rifiuti in difformità dalle norme

fornire false indicazioni sulla natura, composizione, e caratteristiche chimico - fisiche dei

rifiuti sia nell'ambito della predisposizione di un certificato di analisi, anche da usare

a nell’ambito del sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti;

trasportare rifiuti pericolosi senza la copia cartacea della scheda SISTRI - Area

movimentazione e, ove necessario sulla base della normativa vigente, senza la copia del

collaborare in eventuale attività di bonifica ambientale riguardante la sede in mancanza

o in deroga al progetto approvato dall'autorità competente e assenza di comunicazione

porre in essere o dare causa ad attività che possano portare al superamento dei limiti

nella qualità dell'aria determinato dal superamento dei valori limiti di emissione;

zono stratosferico;

instaurare rapporti o porre in essere operazioni con fornitori terzi qualora vi sia il

fondato sospetto che ciò possa esporre la Società al rischio di commissione di reati in

. 3 aprile 2006, n. 152).

Il sistema di controllo a presidio delle attività in oggetto si basa su alcuni elementi qualificanti a

garanzia dell’oggettività e trasparenza delle scelte effettuate, che tutti i Destinatari che, per

ione del proprio incarico o della propria funzione, sono coinvolti in attività di gestione degli

per la “Gestione degli

nel rispetto di quanto previsto dal sistema di deleghe e

procure per l’attribuzione dei poteri di rappresentanza e di firma sociale del sistema interno di

del sistema di deleghe e procure attribuite all’interno della Società è consultabile

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Protocollo no 3

Processo di Gestione degli adempimenti in materia ambientale

_____________________________________________________________

Separazione delle funzioni

Le attività relative al processo di gestione de

condotte con il coinvolgimento di diversi attori, in accordo con il principio di separazione dei

compiti fra le funzioni coinvolte nelle attività autorizzative, esecutive e di controllo.

Controlli specifici

Inoltre, le diverse attività relative all’area di

ambientale”, sono caratterizzate da una serie di controlli specifici, tra cui in particolare:

ATTIVITÀ CONTROLLI SPECIFICI

Gestione Sostanze

pericolose

(inclusi gli

sversamenti e gli

scarichi acque

reflue industriali

contenenti

sostanze

pericolose)

Gestione e monitoraggio delle prescrizioni

previste dall'autorizzazione o previste

dall'autorità competente.

Piano di monitoraggio e controllo

relativamente agli scarichi censiti e in

particolare a quelli contenenti le sostanze

tabella 5 – Allegato 5 del D.lgs. 152/06 e

smi.

Analisi preventiva degli effetti di una

modifica (materie prime, prodotti,

impianti, processi) ai fini dell’aggravio di

rischio per gli scarichi di acque ref

industriali.

Gestione dei rifiuti

Identificazione delle responsabilità e delle

modalità per l’identificazione,

classificazione e la gestione dei rifiuti

generati dall'impianto/attività per ogni

processo primario e ausiliario

Determinazione delle sostanze pericolose

nei rifiuti ai fini della loro classificazione.

Definizione di procedure e metodi

prova.

Gestione proceduralizzata dei codici CER.

Rispetto di idonee prescrizioni procedurali

per la classificazione dei rifiuti ai sensi

della normativa ADR.

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Rev. 00 Data approvazione C.d.A. 10/07/15

Processo di Gestione degli adempimenti in materia ambientale

_____________________________________________________________

Separazione delle funzioni

Le attività relative al processo di gestione degli adempimenti in materia ambientale

condotte con il coinvolgimento di diversi attori, in accordo con il principio di separazione dei

compiti fra le funzioni coinvolte nelle attività autorizzative, esecutive e di controllo.

e diverse attività relative all’area di rischio “Gestione degli adempimenti in materia

”, sono caratterizzate da una serie di controlli specifici, tra cui in particolare:

CONTROLLI SPECIFICI PROCEDURE DI RIFERIMENTO

Gestione e monitoraggio delle prescrizioni

previste dall'autorizzazione o previste

dall'autorità competente.

HSE D 431-02.05 Site Specific Risk

HSE P 432-01 Legal requirements and

compliance evaluation

HSE I 446-11.01 Use of chemicals

HSE P 451-01 Measurement and monitoring

Piano di monitoraggio e controllo

relativamente agli scarichi censiti e in

particolare a quelli contenenti le sostanze

Allegato 5 del D.lgs. 152/06 e

HSE D 431-02.05 Site Specific Risk

HSE P 432-01 Legal requirements and

compliance evaluation

Analisi preventiva degli effetti di una

modifica (materie prime, prodotti,

impianti, processi) ai fini dell’aggravio di

rischio per gli scarichi di acque reflue

HSE D 431-02.05 Site Specific Risk

HSE P 432-01 Legal requirements and

compliance evaluation

Identificazione delle responsabilità e delle

modalità per l’identificazione,

ne e la gestione dei rifiuti

generati dall'impianto/attività per ogni

processo primario e ausiliario.

HSE P 446-14 Waste management

Determinazione delle sostanze pericolose

nei rifiuti ai fini della loro classificazione.

Definizione di procedure e metodi di

Gestione proceduralizzata dei codici CER.

Rispetto di idonee prescrizioni procedurali

per la classificazione dei rifiuti ai sensi

della normativa ADR.

HSE P 446-14 Waste management

HSE I 446-11.01 Use of chemicals

MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E LLO EX D.LGS. 231/2001

Data approvazione C.d.A. 10/07/15 Pagina 11 di 17

Processo di Gestione degli adempimenti in materia ambientale

__________________________________________________________________

gli adempimenti in materia ambientale sono

condotte con il coinvolgimento di diversi attori, in accordo con il principio di separazione dei

compiti fra le funzioni coinvolte nelle attività autorizzative, esecutive e di controllo.

Gestione degli adempimenti in materia

”, sono caratterizzate da una serie di controlli specifici, tra cui in particolare:

PROCEDURE DI RIFERIMENTO

02.05 Site Specific Risk

01 Legal requirements and

11.01 Use of chemicals

01 Measurement and monitoring

02.05 Site Specific Risk

01 Legal requirements and

02.05 Site Specific Risk

01 Legal requirements and

14 Waste management

14 Waste management

11.01 Use of chemicals

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Protocollo no 3

Processo di Gestione degli adempimenti in materia ambientale

_____________________________________________________________

Gestione dei rifiuti

Identificazione delle aree di deposito

temporaneo rifiuti.

Definizione compiti e resp

effettuazione di

delle condizioni che consentono il

deposito temporaneo.

Definizione delle

l’affidamento a terzi degli incarichi

concernenti il traspo

avvio a

Qualificazione e criteri di scelta dei

fornitori.

Definizione delle responsabilità e dei

controlli interni specifici (e relative

registrazioni) sulle modalità di

affidamento degli incarichi, in particolare

nel caso di rifiuti prodotti in modo

discontinuo e/o straordinario, che esulino

dall’ordinaria gestione

Adempimenti applicabili al sistema SIST

di cui all’art. 188

Analisi preventiva degli effetti di una

modifica (materie prime, prodotti,

impianti, processi) ai fini dell’aggravio di

rischio per la gestione dei rifiuti presso lo

stabilimento.

Gestione delle

attività di bonifica

del suolo

Gestione adempimenti in caso di

sversamenti accidentali e attivazione delle

previste comunicazioni di legge

Esistenza di piani di emergenza di reparto

con istruzioni per specifici scenari.

Tracciabilità

ambientali, analisi delle cause, definizione

e attuazione di interventi correttivi

dell’adeguatezza e dell’efficacia degli

MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO EX D.LGS. 231/2001

Rev. 00 Data approvazione C.d.A. 10/07/15

Processo di Gestione degli adempimenti in materia ambientale

_____________________________________________________________

Identificazione delle aree di deposito

temporaneo rifiuti.

Definizione compiti e responsabilità ed

effettuazione di controlli sull’applicazione

delle condizioni che consentono il

deposito temporaneo.

HSE P 446-14 Waste management

HSE I 446-11.01 Use of chemicals

Definizione delle responsabilità per

l’affidamento a terzi degli incarichi

concernenti il trasporto dei rifiuti e il loro

avvio a smaltimento/recupero.

Qualificazione e criteri di scelta dei

Definizione delle responsabilità e dei

i interni specifici (e relative

registrazioni) sulle modalità di

affidamento degli incarichi, in particolare

nel caso di rifiuti prodotti in modo

discontinuo e/o straordinario, che esulino

dall’ordinaria gestione.

Adempimenti applicabili al sistema SISTRI

di cui all’art. 188-bis del D.lgs. 152/2006.

Analisi preventiva degli effetti di una

modifica (materie prime, prodotti,

impianti, processi) ai fini dell’aggravio di

rischio per la gestione dei rifiuti presso lo

HSE D 431-02.05 Site Spec

HSE P 432-01 Legal requirements and

compliance evaluation

Gestione adempimenti in caso di

sversamenti accidentali e attivazione delle

previste comunicazioni di legge. HSE P 447-01 Guideline for eme

management

HSE I 446-11.01 Use of chemicals

Esistenza di piani di emergenza di reparto

con istruzioni per specifici scenari.

Tracciabilità incidenti/emergenze

ambientali, analisi delle cause, definizione

e attuazione di interventi correttivi, prova

dell’adeguatezza e dell’efficacia degli

MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E LLO EX D.LGS. 231/2001

Data approvazione C.d.A. 10/07/15 Pagina 12 di 17

Processo di Gestione degli adempimenti in materia ambientale

__________________________________________________________________

Waste management

11.01 Use of chemicals

02.05 Site Specific Risk

01 Legal requirements and

01 Guideline for emergency

11.01 Use of chemicals

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Protocollo no 3

Processo di Gestione degli adempimenti in materia ambientale

_____________________________________________________________

interventi correttivi adottati.

Effettuazione di prove di emergenza nei

singoli reparti con comunicazione alla

Funzione Risorse Umane degli esiti

Gestione della

conformità degli

impianti di

condizionamento

e riscaldamento

(Gestione delle

emissioni in

atmosfera -

Detenzione e uso

sostanze ozono

lesive vietate)

Analisi preventiva degli effetti di una

modifica (materie prime, prodotti,

impianti, processi) ai fini dell’aggravio di

rischio per le emissioni in

impianti e installazioni.

Utilizzo di strumenti di monitoraggio

diretti a mitigare il rischio di superamento

dei limiti di emissione e formale

definizione di “soglie di allarme”.

Previsione di verifiche periodiche per

l’analisi e la valutazione di conformità

degli esiti dei monitoraggi.

Pianificazione e registrazioni dell’attività

di manutenzione degli impianti

combustione.

Taratura e calibrazione periodica degli

strumenti di monitoraggio.

Esecuzione delle attività di manutenzione

e verifica periodica fughe e

implementazione di un piano di

sostituzione / retrofit.

Monitoraggio scadenze di legg

all’uso e detenz

lesive e azioni conseguenti dirette alla

dismissione delle sostanze vietate.

Certificazione energetica impianti

Gestione degli

adempimenti

inerenti l'attività

Viene assicurato, attraverso l’attuazione

di specifiche procedure, che i dirigenti, i

preposti e tutti i lavoratori

compresi) ricevano

addestramento sufficienti e adeguati sui

compiti e sulle responsabilità in materia

MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO EX D.LGS. 231/2001

Rev. 00 Data approvazione C.d.A. 10/07/15

Processo di Gestione degli adempimenti in materia ambientale

_____________________________________________________________

interventi correttivi adottati.

Effettuazione di prove di emergenza nei

singoli reparti con comunicazione alla

rse Umane degli esiti.

Analisi preventiva degli effetti di una

modifica (materie prime, prodotti,

impianti, processi) ai fini dell’aggravio di

rischio per le emissioni in atmosfera da

impianti e installazioni.

HSE D 431-02.05 Site Specific Risk

HSE P 432-01 Legal requirements and

compliance evaluation

Utilizzo di strumenti di monitoraggio

diretti a mitigare il rischio di superamento

dei limiti di emissione e formale

inizione di “soglie di allarme”.

Previsione di verifiche periodiche per

l’analisi e la valutazione di conformità

degli esiti dei monitoraggi. Piano interventi programmati di

manutentivi e prove

programmazione)

Attività di manutenzione impiant

Monitoraggio e comunicazione annuale

delle emissioni di gas effetto serra

Gestione strumenti critici

Taratura

Archiviazione documentazione

Pianificazione e registrazioni dell’attività

di manutenzione degli impianti, prove

Taratura e calibrazione periodica degli

strumenti di monitoraggio.

Esecuzione delle attività di manutenzione

e verifica periodica fughe e

implementazione di un piano di

sostituzione / retrofit.

Monitoraggio scadenze di legge relative

all’uso e detenzione di sostanze ozono

lesive e azioni conseguenti dirette alla

dismissione delle sostanze vietate.

Certificazione energetica impianti.

sicurato, attraverso l’attuazione

di specifiche procedure, che i dirigenti, i

preposti e tutti i lavoratori (contractor

compresi) ricevano una formazione e un

addestramento sufficienti e adeguati sui

compiti e sulle responsabilità in materia

HSE P 442-01 Competence training and

awareness

MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E LLO EX D.LGS. 231/2001

Data approvazione C.d.A. 10/07/15 Pagina 13 di 17

Processo di Gestione degli adempimenti in materia ambientale

__________________________________________________________________

02.05 Site Specific Risk

01 Legal requirements and

programmati di

manutentivi e prove (File excell

Attività di manutenzione impianti

Monitoraggio e comunicazione annuale

delle emissioni di gas effetto serra

Gestione strumenti critici - Controllo e

Archiviazione documentazione

01 Competence training and

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Protocollo no 3

Processo di Gestione degli adempimenti in materia ambientale

_____________________________________________________________

di informazione e

formazione dei

lavoratori e

appaltatori

ambientale a secon

sui requisiti di legge, sugli impatti

ambientali lavorativi e sulle relative

misure di prevenzione e protezione

adottate, e quelle ritenute opportuni

fini del miglioramento continuo dei livelli

di Salute e Sicurezza del Lavoro

formazione viene tempestivamente

erogata anche ai neo

dipendenti in caso di cambio mansione o

introduzione di nuovi aspetti ambientali

significativi.

Verifica dell’efficacia

erogata o delle azioni intraprese a

seconda delle necessità precedentemente

individuate dalla Società e conservazione

delle relative registrazioni.

Le imprese e i lavoratori autonomi esterni

ai quali sono affidati lavori, servizi e

forniture all’interno dell’azienda, nonché

nell’ambito dell’intero ciclo produttivo

dell’azienda, vengono adeguatamente

informati affinché svolgano

attività nel rispetto della normativa

vigente e delle procedure ambientali

aziendali.

Programmazione

ed effettuazione

Vigilanza del

rispetto delle

procedure e delle

istruzioni di lavoro

in materia

ambientale e di

salute e sicurezza

sul lavoro

Previsione, attraverso spe

di misure idonee a richiedere l'osservanza

da parte dei

vigenti, nonché delle

in materia ambi

Attuazione delle condizioni per l'esercizio

degli obblighi di vigilanza sul rispetto delle

procedure e delle istruzioni di lavoro in

sicurezza, verificando periodicamente

l'applicazione e l'efficacia delle procedure

adottate.

Analisi e formale registrazione degli e

delle verifiche effettuate

risultati non conformi, analisi delle cause,

MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO EX D.LGS. 231/2001

Rev. 00 Data approvazione C.d.A. 10/07/15

Processo di Gestione degli adempimenti in materia ambientale

_____________________________________________________________

seconda del proprio ruolo,

requisiti di legge, sugli impatti

ambientali lavorativi e sulle relative

misure di prevenzione e protezione

ate, e quelle ritenute opportuni ai

fini del miglioramento continuo dei livelli

di Salute e Sicurezza del Lavoro. Specifica

formazione viene tempestivamente

erogata anche ai neo-assunti e a tutti i

dipendenti in caso di cambio mansione o

introduzione di nuovi aspetti ambientali

Verifica dell’efficacia della formazione

erogata o delle azioni intraprese a

seconda delle necessità precedentemente

individuate dalla Società e conservazione

delle relative registrazioni.

Le imprese e i lavoratori autonomi esterni

ai quali sono affidati lavori, servizi e

niture all’interno dell’azienda, nonché

nell’ambito dell’intero ciclo produttivo

dell’azienda, vengono adeguatamente

informati affinché svolgano la propria

attività nel rispetto della normativa

vigente e delle procedure ambientali

HSE P 443-01 Communication procedure

HSE P 446-05 Management of Permit to

Work

Previsione, attraverso specifica procedura,

di misure idonee a richiedere l'osservanza

da parte dei lavoratori delle norme

vigenti, nonché delle disposizioni aziendali

ambientale.

HSE I 453-01.01 Document preparation

HSE R 455-01.04 HSE inspection

elle condizioni per l'esercizio

degli obblighi di vigilanza sul rispetto delle

procedure e delle istruzioni di lavoro in

sicurezza, verificando periodicamente

l'applicazione e l'efficacia delle procedure

Analisi e formale registrazione degli esiti

delle verifiche effettuate; in caso di

risultati non conformi, analisi delle cause,

MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E LLO EX D.LGS. 231/2001

Data approvazione C.d.A. 10/07/15 Pagina 14 di 17

Processo di Gestione degli adempimenti in materia ambientale

__________________________________________________________________

1 Communication procedure

05 Management of Permit to

01.01 Document preparation

01.04 HSE inspection

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Protocollo no 3

Processo di Gestione degli adempimenti in materia ambientale

_____________________________________________________________

con il coinvolgimento di tutti gli

interessati, e definizione delle azioni

necessarie a impedirne il ripetersi.

Successiva valutazione, da parte della

Società, dell'ef

interventi intrapresi.

Predisposizione di formale procedura che

definisce le modalità con cui registrare,

investigare ed analizzare

tempestivamente gli eventi incidentali,

individuare gli interventi correttivi e le

misure preventive da intraprendere,

comunicando i risultati di tali attività agli

interessati.

Gestione e tenuta

sotto controllo

della

documentazione e

delle certificazioni

obbligatorie di

legge

Gestione e monitoraggio delle prescrizioni

previste dall'autorizzazione o previste

dall'autorità competente.

Piano di monitoraggio e controllo

relativamente alle scadenze degli

adempimenti di legge

Analisi preventiva degli effetti di una

modifica (materie prime, prodotti,

impianti, processi) o di un nuovo requisito

di legge al fine del recepimento della

compliance

Tracciabilità del processo decisionale e archiviazione

La tracciabilità del processo decisionale viene dettagliata attraverso evidenze documentali (ad

esempio Certificato Prevenzione Incendi, Autorizzazioni allo scarico, autorizzazioni all

emissioni in atmosfera) di registrazione (ad esempio compilazione di modulistica del Sistema di

Gestione, prove fumi, prove di tenuta impianti di climatizzazione, libretti di manutenzione,

registro antincendio, Disposizioni Organizzative, et

MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO EX D.LGS. 231/2001

Rev. 00 Data approvazione C.d.A. 10/07/15

Processo di Gestione degli adempimenti in materia ambientale

_____________________________________________________________

con il coinvolgimento di tutti gli

interessati, e definizione delle azioni

necessarie a impedirne il ripetersi.

Successiva valutazione, da parte della

Società, dell'efficacia delle azioni e degli

interventi intrapresi.

Predisposizione di formale procedura che

definisce le modalità con cui registrare,

investigare ed analizzare

tempestivamente gli eventi incidentali,

individuare gli interventi correttivi e le

eventive da intraprendere,

comunicando i risultati di tali attività agli

HSE P 447-01 Guideline for emergency

management

HSE P 451-01 Measurement and monitoring

Gestione e monitoraggio delle prescrizioni

previste dall'autorizzazione o previste

dall'autorità competente.

HSE D 431-02.05 Site Specific Risk

HSE P 432-01 Legal requirements and

compliance evaluation

HSE I 446-11.01 Use of chemica

HSE P 451-01 Measurement and monitoring

Piano di monitoraggio e controllo

relativamente alle scadenze degli

adempimenti di legge.

HSE D 431-02.05 Site Specific Risk

HSE P 432-01 Legal requirements and

compliance evaluation

Scadenziari e form aziendal

Analisi preventiva degli effetti di una

modifica (materie prime, prodotti,

impianti, processi) o di un nuovo requisito

di legge al fine del recepimento della

HSE D 431-02.05 Site Specific Risk

HSE P 432-01 Legal requirements and

compliance evaluation

Tracciabilità del processo decisionale e archiviazione

La tracciabilità del processo decisionale viene dettagliata attraverso evidenze documentali (ad

esempio Certificato Prevenzione Incendi, Autorizzazioni allo scarico, autorizzazioni all

emissioni in atmosfera) di registrazione (ad esempio compilazione di modulistica del Sistema di

Gestione, prove fumi, prove di tenuta impianti di climatizzazione, libretti di manutenzione,

, Disposizioni Organizzative, etc.) del Sistema di Gestione Ambientale

MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E LLO EX D.LGS. 231/2001

Data approvazione C.d.A. 10/07/15 Pagina 15 di 17

Processo di Gestione degli adempimenti in materia ambientale

__________________________________________________________________

01 Guideline for emergency

01 Measurement and monitoring

02.05 Site Specific Risk

01 Legal requirements and

11.01 Use of chemicals

01 Measurement and monitoring

02.05 Site Specific Risk

01 Legal requirements and

Scadenziari e form aziendali

02.05 Site Specific Risk

01 Legal requirements and

La tracciabilità del processo decisionale viene dettagliata attraverso evidenze documentali (ad

esempio Certificato Prevenzione Incendi, Autorizzazioni allo scarico, autorizzazioni alle

emissioni in atmosfera) di registrazione (ad esempio compilazione di modulistica del Sistema di

Gestione, prove fumi, prove di tenuta impianti di climatizzazione, libretti di manutenzione,

ma di Gestione Ambientale

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Protocollo no 3

Processo di Gestione degli adempimenti in materia ambientale

_____________________________________________________________

integrato al Sistema di Gestione HSES

riferimento.

Per la tracciabilità del processo decisionale afferente i requisiti di Sistema di Gestione

Ambientale applicato presso le Sedi,

sezione precedente (Formalizzazione). Elemento di sintesi di tracciabilità del processo

decisionale e di analisi della conformità gestionale, è rappresentato dal Riesame della Direzione

(si veda in particolare il HSE Management System Review).

In particolare, per tali aspetti le evidenze di tracciabilità documentale si riscontrano, a titolo

esemplificativo e non esaustivo, nelle seguenti documentazioni:

• programmazione ed effettuazione attività informativa

relativa alle attività svolte in Ufficio;

• registro Carico Scarico Rifiuti;

• registrazione su appositi libretti di manutenzione delle attività manutentive condotte sugli

impianti e sui dispositivi antincendio;

• registrazione su apposito registro antincendio delle attività di verifica periodica;

• registrazione delle prove di evacuazione effettuate.

I Destinatari interessati sono tenuti a porre in essere tutti gli adempimenti necessari a garantire

l’efficacia e la concreta attuazione dei principi di controllo e comportamento descritti nel

presente protocollo.

7. Reporting all’Organismo di Vigilanza

È responsabilità di tutti i Destinatari coinvolti nello svolgimento delle attività relative all’area di

rischio in oggetto segnalare tempestivamente all’Organismo di Vigilanza ex d.lgs. 231/2001, con

le modalità previste dal Modello, ogni informazione relativa a comportamenti costituenti

violazione del medesimo o relativi alla commissione di Reati. Deve altresì essere oggetto di

segnalazione ogni evento suscettibile di incidere sull’operatività ed efficacia del presente

Protocollo.

Qualora si verifichino circostanze non espressamente regolamentate dal presente Protocollo,

che si prestino a dubbie interpretazioni e/o applicazioni o tali

all’applicazione del Protocollo medesimo è fatto obbligo a ciascun Destinatario coinvolto di

comunicare tempestivamente il verificarsi anche di una sola delle suddette circostanze al

proprio diretto responsabile che, di concerto con l’Od

interessata, valuterà gli idonei provvedimenti in relazione alla singola fattispecie.

MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO EX D.LGS. 231/2001

Rev. 00 Data approvazione C.d.A. 10/07/15

Processo di Gestione degli adempimenti in materia ambientale

_____________________________________________________________

integrato al Sistema di Gestione HSES e delle adempienze disciplinate dalle normative

Per la tracciabilità del processo decisionale afferente i requisiti di Sistema di Gestione

Ambientale applicato presso le Sedi, si rimanda pertanto alle procedure richiamate nella

sezione precedente (Formalizzazione). Elemento di sintesi di tracciabilità del processo

decisionale e di analisi della conformità gestionale, è rappresentato dal Riesame della Direzione

olare il HSE Management System Review).

In particolare, per tali aspetti le evidenze di tracciabilità documentale si riscontrano, a titolo

esemplificativo e non esaustivo, nelle seguenti documentazioni:

rogrammazione ed effettuazione attività informativa e formativa in materia ambientale

relativa alle attività svolte in Ufficio;

egistro Carico Scarico Rifiuti;

registrazione su appositi libretti di manutenzione delle attività manutentive condotte sugli

impianti e sui dispositivi antincendio;

su apposito registro antincendio delle attività di verifica periodica;

registrazione delle prove di evacuazione effettuate.

I Destinatari interessati sono tenuti a porre in essere tutti gli adempimenti necessari a garantire

zione dei principi di controllo e comportamento descritti nel

7. Reporting all’Organismo di Vigilanza

È responsabilità di tutti i Destinatari coinvolti nello svolgimento delle attività relative all’area di

tempestivamente all’Organismo di Vigilanza ex d.lgs. 231/2001, con

le modalità previste dal Modello, ogni informazione relativa a comportamenti costituenti

violazione del medesimo o relativi alla commissione di Reati. Deve altresì essere oggetto di

azione ogni evento suscettibile di incidere sull’operatività ed efficacia del presente

Qualora si verifichino circostanze non espressamente regolamentate dal presente Protocollo,

che si prestino a dubbie interpretazioni e/o applicazioni o tali da imporre deroghe

all’applicazione del Protocollo medesimo è fatto obbligo a ciascun Destinatario coinvolto di

comunicare tempestivamente il verificarsi anche di una sola delle suddette circostanze al

proprio diretto responsabile che, di concerto con l’OdV e con il Responsabile della Funzione

interessata, valuterà gli idonei provvedimenti in relazione alla singola fattispecie.

MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E LLO EX D.LGS. 231/2001

Data approvazione C.d.A. 10/07/15 Pagina 16 di 17

Processo di Gestione degli adempimenti in materia ambientale

__________________________________________________________________

e adempienze disciplinate dalle normative di

Per la tracciabilità del processo decisionale afferente i requisiti di Sistema di Gestione

si rimanda pertanto alle procedure richiamate nella

sezione precedente (Formalizzazione). Elemento di sintesi di tracciabilità del processo

decisionale e di analisi della conformità gestionale, è rappresentato dal Riesame della Direzione

In particolare, per tali aspetti le evidenze di tracciabilità documentale si riscontrano, a titolo

e formativa in materia ambientale

registrazione su appositi libretti di manutenzione delle attività manutentive condotte sugli

su apposito registro antincendio delle attività di verifica periodica;

I Destinatari interessati sono tenuti a porre in essere tutti gli adempimenti necessari a garantire

zione dei principi di controllo e comportamento descritti nel

È responsabilità di tutti i Destinatari coinvolti nello svolgimento delle attività relative all’area di

tempestivamente all’Organismo di Vigilanza ex d.lgs. 231/2001, con

le modalità previste dal Modello, ogni informazione relativa a comportamenti costituenti

violazione del medesimo o relativi alla commissione di Reati. Deve altresì essere oggetto di

azione ogni evento suscettibile di incidere sull’operatività ed efficacia del presente

Qualora si verifichino circostanze non espressamente regolamentate dal presente Protocollo,

da imporre deroghe

all’applicazione del Protocollo medesimo è fatto obbligo a ciascun Destinatario coinvolto di

comunicare tempestivamente il verificarsi anche di una sola delle suddette circostanze al

V e con il Responsabile della Funzione

interessata, valuterà gli idonei provvedimenti in relazione alla singola fattispecie.

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Protocollo no 3

Processo di Gestione degli adempimenti in materia ambientale

_____________________________________________________________

I Destinatari dovranno inoltre comunicare, direttamente o tramite il Responsabile della

Funzione interessata, senza indugio all’Org

• eventuali comportamenti posti in essere tali da compromettere le prescrizioni

ambientali, conformemente al quadro normativo e autorizzativo cogente e alle misure

alle regole organizzative;

• le verbalizzazioni attestanti lo st

ambientale, con particolare riferimento alle risultanze delle valutazioni degli aspetti

ambientali significativi (rapporti di non conformità interni);

• provvedimenti disciplinari in corso in relazione ai reati in viola

materia ambientale, incluse le eventuali motivazioni di archiviazione dei provvedimenti

disciplinari avviati;

• ogni modifica e/o integrazione al sistema di deleghe e procure che incida sull’assetto

organizzativo attinente le pert

• copia di eventuali verbali o documenti ufficiali prodotti da Enti di Controllo in materia

ambientale (es. verbali di ispezione, lettere di contestazione, etc.) dai quali emerga una

violazione del Modello e/o del presente Protocollo e/o un rischio di condanna per la

Società per uno dei reati previsti dal d.lgs. 231/2001.

Tutti i soggetti coinvolti nelle diverse attività relative all’area di rischio provvedono a

formalizzare, mantenere aggiornata ed a te

la documentazione relativa alle attività rientranti nell’area di rischio in oggetto.

Ogni modifica al presente documento deve essere preventivamente sottoposta all’Organismo

di Vigilanza, che ne valuterà l’adeguatezza e la coerenza rispetto al Modello della Società, prima

dell’approvazione formale dello stesso da parte CdA

MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO EX D.LGS. 231/2001

Rev. 00 Data approvazione C.d.A. 10/07/15

Processo di Gestione degli adempimenti in materia ambientale

_____________________________________________________________

I Destinatari dovranno inoltre comunicare, direttamente o tramite il Responsabile della

Funzione interessata, senza indugio all’Organismo di Vigilanza:

eventuali comportamenti posti in essere tali da compromettere le prescrizioni

ambientali, conformemente al quadro normativo e autorizzativo cogente e alle misure

le verbalizzazioni attestanti lo stato di non conformità dei requisiti in materia

ambientale, con particolare riferimento alle risultanze delle valutazioni degli aspetti

ambientali significativi (rapporti di non conformità interni);

provvedimenti disciplinari in corso in relazione ai reati in violazione delle prescrizioni in

materia ambientale, incluse le eventuali motivazioni di archiviazione dei provvedimenti

ogni modifica e/o integrazione al sistema di deleghe e procure che incida sull’assetto

organizzativo attinente le pertinenze ambientali e del Sistema di Gestione Ambientale;

copia di eventuali verbali o documenti ufficiali prodotti da Enti di Controllo in materia

ambientale (es. verbali di ispezione, lettere di contestazione, etc.) dai quali emerga una

llo e/o del presente Protocollo e/o un rischio di condanna per la

Società per uno dei reati previsti dal d.lgs. 231/2001.

Tutti i soggetti coinvolti nelle diverse attività relative all’area di rischio provvedono a

formalizzare, mantenere aggiornata ed a tenere a disposizione dell’Organismo di Vigilanza tutta

la documentazione relativa alle attività rientranti nell’area di rischio in oggetto.

Ogni modifica al presente documento deve essere preventivamente sottoposta all’Organismo

à l’adeguatezza e la coerenza rispetto al Modello della Società, prima

dell’approvazione formale dello stesso da parte CdA.

MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E LLO EX D.LGS. 231/2001

Data approvazione C.d.A. 10/07/15 Pagina 17 di 17

Processo di Gestione degli adempimenti in materia ambientale

__________________________________________________________________

I Destinatari dovranno inoltre comunicare, direttamente o tramite il Responsabile della

eventuali comportamenti posti in essere tali da compromettere le prescrizioni

ambientali, conformemente al quadro normativo e autorizzativo cogente e alle misure e

dei requisiti in materia

ambientale, con particolare riferimento alle risultanze delle valutazioni degli aspetti

zione delle prescrizioni in

materia ambientale, incluse le eventuali motivazioni di archiviazione dei provvedimenti

ogni modifica e/o integrazione al sistema di deleghe e procure che incida sull’assetto

inenze ambientali e del Sistema di Gestione Ambientale;

copia di eventuali verbali o documenti ufficiali prodotti da Enti di Controllo in materia

ambientale (es. verbali di ispezione, lettere di contestazione, etc.) dai quali emerga una

llo e/o del presente Protocollo e/o un rischio di condanna per la

Tutti i soggetti coinvolti nelle diverse attività relative all’area di rischio provvedono a

nere a disposizione dell’Organismo di Vigilanza tutta

Ogni modifica al presente documento deve essere preventivamente sottoposta all’Organismo

à l’adeguatezza e la coerenza rispetto al Modello della Società, prima