Modelli partecipati e strategie efficaci di sviluppo territoriale locale

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MODELLI PARTECIPATI E STRATEGIE EFFICACI DI SVILUPPO TERRITORIALE LOCALE Mercoledì 19 luglio 2017 Collegio Carlo Alberto Via Real Collegio 30, Moncalieri (TO)

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MODELLI PARTECIPATI E STRATEGIE EFFICACI DI

SVILUPPO TERRITORIALE LOCALE

Mercoledì 19 luglio 2017 Collegio Carlo Alberto

Via Real Collegio 30, Moncalieri (TO)

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Saluti e introduzione Pietro Terna, Presidente Collegio Carlo Alberto Paola Sabbione, Area Innovazione culturale, Compagnia di San Paolo Giuseppe Dematteis, Presidente Associazione Dislivelli Enti locali e accesso ai fondi UE: nuovi modelli di sviluppo territoriale Le rotte dell’Alta Ossola. Connettere, gestire e promuovere: risorse, persone ed economie Erwin Durbiano, consulente Unione Montana Alta Ossola Stefano Costa, Presidente Provincia del Verbano Cusio Ossola, Sindaco di Baceno

Il patrimonio del passato, le risorse del presente, le opportunità del futuro: per uno sviluppo locale dell’Unité Mont-Cervin Roberto Aloi, consulente Unité des Communes valdôtaines Mont Cervin Erik Lavevaz, Presidente Unité des Communes valdôtaines Mont Cervin

Il turismo estivo outdoor come motore per uno sviluppo integrato Giacomo Pettenati, consulente Unione Montana Comuni Olimpici Via Lattea Maurizio Beria d’Argentina, Consigliere Unione Montana Comuni Olimpici Via Lattea

Cantiere Pinerolese: verso una rete piè-montana Maria Anna Bertolino, consulente Zona omogenea Pinerolese della Città metropolitana di Torino Luca Salvai, Sindaco Comune di Pinerolo

Valle Stura: una cerniera territoriale fra presente e futuro Cristiana Oggero, consulente Unione Montana Valle Stura Loris Emanuel, Presidente Unione Montana Valle Stura

Unione Montana Alta Langa: identità plurale Elena Pede, consulente Unione Montana Alta Langa Ivan Borgna, Vicepresidente Unione Montana Alta Langa Esperienze dai territori Moderatore: Filippo Barbera, Presidente Accademia delle Alte Terre, Collegio Carlo Alberto, Dipartimento di Culture, Politica e Società dell’Università degli Studi di Torino

Slow Food Travel: un’esperienza dalle vallate alpine per coniugare turismo, imprenditoria e agricoltura Stefano Colmo, Segretario Generale Fondazione Terra Madre

Costruire nuovi spazi di confronto per disegnare lo sviluppo: l’esperienza di CIPRA Italia in Valle di Susa Federica Corrado, Politecnico di Torino, Presidente CIPRA Italia

Educazione e formazione per l’innovazione nei territori di montagna: l’esperienza della step-Scuola per il governo del territorio e del paesaggio Gianluca Cepollaro, Direttore step-Scuola per il governo del Territorio e del Paesaggio

Enti locali, formazione per sviluppo e crescita Marco Bussone, Vicepresidente UNCEM Piemonte Il ruolo della Compagnia di San Paolo per lo sviluppo dei Comuni rurali e montani Massimo Coda, Direzione Aree Istituzionali, Compagnia di San Paolo Francesco Profumo, Presidente della Compagnia di San Paolo Fabrizio Barca, ex Ministro alla Coesione Territoriale, promotore della Strategia Nazionale Aree Interne

Programma

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IL PROGRAMMA TORINO E LE ALPI

ESPERIENZE E MODELLI

Paola Sabbione Compagnia di San Paolo

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Il Programma Torino e le Alpi Il Programma Torino e le Alpi è stato attivato dalla Compagnia per il triennio 2014-2016 Obiettivo è contribuire allo sviluppo economico e sociale dei territori alpini nelle aree di riferimento della Compagnia, sostenendo la crescita di innovativi modelli sociali, culturali e produttivi e le capacità di analisi e di progettazione finalizzate a politiche territoriali integrate e coerenti tra loro e con il contesto.

Bando di ricerca – individuare e implementare delle potenzialità di sviluppo socio-economico dell'arco alpino per migliorare servizi e qualità di vita; Festival Torino e le Alpi – Documentare e diffondere attività culturali che dessero una prospettiva non stereotipata dell’immaginario culturale del mondo alpino; Azioni sui Fondi UE – Fornire azioni di supporto per l’analisi del fabbisogno e per la programmazione strategica, al fine di individuare i corretti strumenti di finanziamento europeo utili per lo sviluppo economico e rurale delle aree alpine; Comunicazione – Animazione e diffusione delle tematiche su web e social, www.torinoelealpi.it;

Collaborazioni – Associazione Dislivelli, UNCEM Piemonte, Regione Piemonte, IRES, CIPRA Italia, Museo Nazionale della Montagna…

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Promozione competitività su Fondi UE Obiettivo: Contribuire al potenziamento della competitività dei soggetti locali nell’accesso ai fondi UE, assistere i soggetti locali, pubblici o privati, nell’acquisire competenze per l’individuazione di azioni coerenti con lo sviluppo del territorio di appartenenza, intercettando con un’ottica di tipo strategico le possibilità di finanziamento che l’Unione Europa mette a disposizione, in particolare dei fondi a gestione indiretta tramite i fondi di competenza regionale (FERS e FSE, ecc.). Azioni: •  giornate di formazione e informazione sugli strumenti di finanziamento sul

territorio piemontese, organizzate con UNCEM Piemonte (Pinerolo, Ceva, Colleretto Giacosa, Verbania, Torino).

•  azione per il supporto alla programmazione strategica dei territori montani.

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I Bandi Bando Consulenti:

Selezione di 5 consulenti su 94 candidature pervenute Under 35 Profili differenti: antropologi, architetti, progettisti… Attività di analisi e relazione sul territorio; interazione con PA e cittadinanza

Bando Aggregati territoriali:

Aggregato territoriale, accezione molto ampia ed informale Focus sulla capacità proattiva Selezione di 5 territori su 14 pervenuti

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Esiti dei Bandi

Dott. Erwin Durbiano UM Alta Valle Ossola

Dott. Roberto Aloi UC Mont Cervin

Dott. Giacomo Pettenati UM Comuni Olimpici Via Lattea

Dott.sa Maria Anna Bertolino Zona Omogenea del Pinerolese

Arch. Cristiana Oggero UM Valle Stura Dott.sa Elena Pede UM Alta Langa

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Realizzazione e Metodologia

Lavoro sui territori di 10 mesi (febbraio – dicembre 2016) Tavolo di lavoro dei consulenti di condivisione obiettivi e metodologia sotto il coordinamento dell’Associazione Dislivelli Lavoro sul campo con collaborazione attiva degli AT Coinvolgimento cittadinanza Redazione di un report condiviso dagli AT

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Erwin Durbiano Consulente per l’Unione Montana Alta Ossola

LE ROTTE DELL’ALTA OSSOLA

CONNETTERE, GESTIRE E PROMUOVERE:

RISORSE, PERSONE ED ECONOMIE

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Superficie: 631,78 kmq Abitanti: 7.174 abitanti Densità demografica: 11 ab/kmq Orografia: dai 288 metri slm ai 3552 m slm del Monte Leone Le principali vallate in cui si articola il territorio sono: la Valle Antigorio, la Valle Formazza e la Val Divedro. I Comuni dell’Unione Montana dell’Alta Ossola: Baceno, Crodo, Formazza, Montecrestese, Premia, Trasquera e Varzo.

Il territorio

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•  Area connessa a due grandi poli urbani di rilevanza europea, (Milano e Torino);

•  Il carattere internazionale: collegamento con la Svizzera;

•  Alcune criticità: •  Accen tua to i nvecch iamen to de l l a

popolazione; •  Carenza nell’offerta di occasioni lavorative

spendibili localmente (derivante dalla percezione degli abitanti locali);

•  Gestione frammentata gestione nella promozione del territorio.

Il territorio

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COSTRUIRE CABINE DI REGIA PER LA GESTIONE DI RISORSE E PROGETTI Definire strumenti snelli capaci di incidere sui processi di maggiore rilevanza per il territorio al fine di superare la

frammentazione, disporre di competenze tecniche specifiche e supportare le strutture organizzative

RENDERE DI ECCELLENZA IL PATRIMONIO Intervenire efficacemente sul ruolo di alcune risorse latenti o parzialmente inserite nelle dinamiche locali al fine

di incentivare processi locali, intervenire su modalità di gestione e di valorizzazione, implementare le reti attraverso progetti territoriali di ampio respiro

PROMUOVERE IL VIVERE IN ALTA OSSOLA Garantire una elevata qualità di vita in Alta Ossola

e promuovere gli stili di vita offerti dalle specificità locali

STIMOLARE IL DINAMISMO ECONOMICO A PARTIRE DALLE RISORSE LOCALI Incentivare i settori economici a forte connotazione territoriale

per incrementare le economie locali e per sviluppare le risorse latenti

STRUTTURARE LA RISORSA TURISTICA Valorizzare la componente turistica e strutturare l'offerta turistica, al fine di sviluppare il comparto e portare

concrete ricadute capaci di aumentare il peso del settore nell'economia e nelle dinamiche locali

Effetti desiderabili

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CABINE DI REGIA PER LA

GESTIONE DI RISORSE E PROGETTI

RENDERE DI ECCELLENZA

IL PATRIMONIO

DINAMISMO ECONOMICO

A PARTIRE DALLE RISORSE LOCALI

VIVERE IN ALTA OSSOLA

LA RISORSA TURISTICA

1 Cabina di regia per la progettazione europea

2 Cabina di regia per la gestione dei bandi a carattere territoriale

3 Cabina di regia per implementare la risorsa turistica

1 La rilevanza del paesaggio e dell'ambiente naturale

2 Connettere intenti e itinerari 3 Il tema dell'acqua

1 Trasporti e viabilità: investire e sperimentare

2 Sanità: servizio domiciliare, domotico e connesso

3 Architettura e patrimonio edilizio: vivere nell'incanto

4 La banda larga: una risorsa su cui innestarsi

5 Il pilastro delle associazioni 1 La formazione è con il territorio 2 Le filiere 3 Le produzioni primarie

1 Operazione destination management 2 Segni e percorsi per la riconoscibilità 3 Esercizi e azioni da domani: un

calendario di valle, proposte di stagione

4 Seconde case: una risorsa per il turismo

5 Il sistema di valli e laghi

Soluzioni

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STRATEGIA 3 VIVERE IN ALTA OSSOLA

Garantire una elevata qualità di vita in Alta Ossola e promuovere gli stili di vita offerti dalle specificità locali

OBIETTIVI: - MIGLIORARE LA QUALITÀ DI VITA DEGLI ABITANTI DELL'ALTA OSSOLA - PROMUOVERE SERVIZI PER LA MONTAGNA E LA SUA POPOLAZIONE - SOSTENERE E PROMUOVERE STILI DI VITA ADATTI AL CONTESTO DI VITA

TRASPORTI E VIABILITÀ:

INVESTIRE E

SPERIMENTARE

SANITÀ: GARANTITA E ACCESSIBILE

ARCHITETTURA E PATRIMONIO

EDILIZIO: VIVERE

NELL'INCANTO

LA BANDA LARGA:

UNA RISORSA SU CUI

INNESTARSI

IL PILASTRO DELLE

ASSOCIAZIONI

Innovazioni

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STRATEGIA 3 VIVERE IN ALTA OSSOLA

AZIONE STRATEGICA 3.2 SANITA’: SERVIZIO DOMICILIARE, DOMOTICO E CONNESSO

L’azione si manifesta con servizi territoriali di comunità e con l’applicazione di innovazione tecnologica al sistema di erogazione dei servizi domiciliari a favore dell’anziano al fine di garantire il mantenimento della persona al proprio domicilio attraverso un servizio qualificato. I tratti di maggiore innovazione della proposta sono riconducibili a: -­‐ un’assistenza medica domiciliare adeguata attraverso l’impiego di nuove tecnologie e la conoscenza di nuovi mezzi e ausili per il trattamento di vari ambiti; -­‐ uso della domotica da abbinare al sistema informatico per l’accesso a dati e stato di salute del paziente in modalità diretta e con accesso remoto; -­‐ creazione di una rete assistenziale capillare in collaborazione con numerosi enti del territorio, che si occupa di ogni aspetto legato alla malattia e alle conseguenze che ne derivano; Per realizzare l’azione è necessario: -­‐ incrementare le prestazioni domiciliari finalizzate al attraverso un servizio di assistenza qualificata; -­‐ favorire la connessione del territorio e del cittadino bisognoso con la casa di riposo RSA per l’erogazione di interventi sanitari domiciliari; -­‐ diversificare l’assistenza domiciliare attraverso la creazione di una piattaforma informatica per la divulgazione, il coinvolgimento, la partecipazione e la risposta adeguata ai bisogni alle problematiche emergenti;

Innovazioni

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S1 1 Cabina di regia per la progettazione europea X 2 Cabina di regia per la gestione dei bandi a carattere territoriale 3 Cabina di regia per implementare la risorsa turistica X

S2 1 La rilevanza del paesaggio e dell'ambiente naturale X X X X 2 Connettere intenti e itinerari X X X X 3 Il tema dell'acqua X X X X X

S3

1 Trasporti e viabilità: investire e sperimentare X X X X 2 Sanità: servizio domiciliare, domotico e connesso X X X X X 3 Architettura e patrimonio edilizio: vivere nell'incanto X X 4 La banda larga: una risorsa su cui innestarsi X 5 Il pilastro delle associazioni X X X X

S4 1 La formazione è con il territorio X X 2 Le filiere X X X X 3 Le produzioni primarie X X

S5

1 Operazione destination management X X 2 Segni e percorsi per la riconoscibilità X X X 3 Esercizi e azioni da domani: un calendario di valle, proposte di stagione

4 Seconde case: una risorsa per il turismo X 5 Il sistema di valli e laghi X X

Innovazioni Le fonti di finanziamento

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Roberto Aloi Consulente per l’Unité des Communes

valdôtaines Mont-Cervin

IL PATRIMONIO DEL PASSATO, LE RISORSE DEL PRESENTE,

LE OPPORTUNITÀ DEL FUTURO: PER UNO SVILUPPO LOCALE

DELL’UNITÉ MONT-CERVIN

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Il territorio L'Unité des Communes valdôtaines Mont-Cervin comprende complessivamente 12 comuni, per un totale di 16.729 abitanti, e si caratterizza per: •  Eterogeneità morfologico-insediativa e

dinamiche socio-economiche variabili a scala di sub-ambito.

•  Vocazione turistica (presenza di stazioni sciistiche, impianti sportivi, centri benessere, attività ludiche e sistema ricettivo di rilevanza sovra-locale e internazionale).

•  Eredità culturale (rurale e artigiana) e produzioni tipiche locali.

•  Prevalenza di attività imprenditoriali di piccola-media dimensione.

•  Patrimonio ambientale e storico culturale di pregio e omogeneamente distribuito su tutto il territorio.

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Effetti desiderabili •  Perseguimento di uno sviluppo locale omogeneo su tutto il contesto, puntando sulle

diverse peculiarità e scongiurando la catalizzazione di risorse e azioni in ambiti circoscritti e in settori già consolidati.

•  Valorizzazione delle esperienze maturate durante le programmazioni precedenti, passando da azioni comunali e di sub-ambito a strategie di aggregato territoriale.

•  Salvaguardia del patrimonio ambientale e agro-silvo-pastorale e tutela della tradizione rurale, risorse prioritarie per l’evoluzione dell’economia agricola, per lo sviluppo integrato di iniziative di promozione turistica volte alla destagionalizzazione e diversificazione dell’offerta (tipicità enogastronomiche, villeggiatura, attività out-door ecc.).

•  Incremento della competitività di professionisti, artigiani, produttori locali e PMI che operano sul territorio.

•  Consolidamento degli standard qualitativi di vita, facendo fronte alle diverse caratteristiche insediative e morfologiche delle località e garantendo un equa offerta di sevizi.

Page 20: Modelli partecipati e strategie efficaci di sviluppo territoriale locale

Soluzioni •  Strutturazione dell’ente per la gestione condivisa di servizi a livello sovra-comunale

(offerta coordinata di attività ed eventi, promozione territoriale, assistenza e supporto per villeggianti e visitatori) e replicabilità di modelli di cooperazione verticale e orizzontale, finalizzati ad accedere a risorse finanziarie supplementari a quelle ordinarie.

•  Investimenti nella didattica, formazione professionale e sensibilizzazione culturale per uno sviluppo del settore agro-pastorale solo il profilo identitario, produttivo, fruitivo e turistico.

•  Definizione di modelli di cooperazione (reti di impresa), applicazione di filiere agro-alimentari corte (sistemi coordinati nelle fasi di produzione, trasformazione commercializzazione), investimenti economicamente sostenibili nell’ambito artigianale attraverso la condivisione di strumentazione e know-how.

•  Adozione di modelli innovativi ed economicamente sostenibili per la gestione dell’offerta di servizi alla popolazione (trasporti, assistenza socio-sanitaria ecc.).

Page 21: Modelli partecipati e strategie efficaci di sviluppo territoriale locale

Innovazioni Per una rete innovativa di imprese artigiane dell’Unité Mont-Cervin L’impresa virtuale, costituita da più artigiani, consente di raggiungere una massa critica sufficiente per rispondere più efficacemente alla richiesta del mercato, condividendo strumentazione, know-how e innovazioni tecnologiche. à Creazione di poli di competenza sul territorio, in base alle tipologie professionali; condivisione di attrezzature e strumentazione tecnologica. à Sperimentazione di approcci tecnologici (es. scansione e modellizzazione 3D, stampa 3D, ecc.) coniugando la modernizzazione dei metodi di lavoro con l’identità culturale, al fine di incrementare la competitività sul mercato.

Una filiera locale a KM0 per l’Unité Mont-Cervin Gli obiettivi sono: promuovere lo sviluppo di attività complementari per le aziende agricole, sviluppare una filiera locale di prodotti agricoli ed enogastronomici attraverso la costruzione di una rete di aziende agricole e di diversi operatori turistici e commerciali (alberghi, ristoranti, negozi ecc.), creazione di borsini di cooperazione in rete, sensibilizzare la popolazione sull’importanza del “km zero” nelle scelte quotidiane, promuovere il turismo eno-gastronomico delle varie località dell’Unité Mont Cervin.

Page 22: Modelli partecipati e strategie efficaci di sviluppo territoriale locale

Giacomo Pettenati consulente per l’Unione Montana Comuni

Olimpici Via Lattea

IL TURISMO ESTIVO OUTDOOR COME MOTORE PER UNO

SVILUPPO INTEGRATO

Page 23: Modelli partecipati e strategie efficaci di sviluppo territoriale locale

CLAVIERE

SESTRIERE

CESANA T. SAUZE DI C.

SAUZE D’O. PRAGELATO

TORINO

PINEROLO BRIANÇON

PUNTI DI FORZA •  Posizione strategica •  Forte riconoscibilità •  Dotazione servizi e caratteristiche

socio-economiche •  Qualità ambientale e paesaggistica •  Specializzazione turistica (sportiva)

riconosciuta •  Attitudine alla cooperazione

istituzionale PUNTI DI DEBOLEZZA •  Monocultura turistica •  Vulnerabilità turismo stagionale •  Pressione antropica ed edilizia •  Scarsa integrazione con medie e

basse valli

STRATEGIA INDIVIDUATA: sviluppo offerta turistica

outdoor

Il territorio 4239 abitanti (2016) Altitudine: 1207-3303 mslm

UMCOVL: 6 comuni 334,67 kmq

Page 24: Modelli partecipati e strategie efficaci di sviluppo territoriale locale

SETTORIALI

destagionalizzazione dell’offerta e della domanda turistiche

INTEGRATI

- Valorizzazione delle risorse locali

(ambientali, culturali, economiche)

- costruzione di un’immagine

complessa del territorio

MULTISCALARI

Nuovi rapporti tra l’UMCOVL e i

territori circostanti: - Medie e basse valli

- Aree urbane - Francia

- Mercati esteri

Effetti desiderabili

Page 25: Modelli partecipati e strategie efficaci di sviluppo territoriale locale

Soluzioni Turismo BIKE filo conduttore di una strategia di sviluppo integrato di un

territorio specializzato

MTB

Ciclismo su strada

Ciclo escursioni

smo

COGNITIVE E DI COMUNICAZIONE •  Nuovo racconto del territorio

à verso l’esterno à verso l’interno

ORGANIZZATIVE •  Sistema integrato di trasporti •  Collegamento turismo bike con risorse

locali (servizi integrati, offerta diversificata) •  Ampliamento ruolo attori locali nella nuova

offerta (es. gestori impianti di risalita, albergatori, agricoltori/allevatori)

INFRASTRUTTURALI •  Creazione di itinerari e spazi di attività in

sicurezza (bike park, percorsi su strada, cicloturismo, strade militari)

•  Valorizzazione rete di strade militari (vantaggio competitivo)

Page 26: Modelli partecipati e strategie efficaci di sviluppo territoriale locale

Innovazioni

COGNITIVE E DI COMUNICAZIONE •  Costruire una nuova immagine del

territorio •  Attivare processi autoriflessivi nei

confronti delle risorse locali

ORGANIZZATIVE •  Attivare gruppi d’azione locali •  Cooperazione con altri territori

INFRASTRUTTURALI •  Integrare la mobilità ciclabile con la

mobilità automobilistica/motociclistica e pedonale/escursionistica

Page 27: Modelli partecipati e strategie efficaci di sviluppo territoriale locale

LINEE STRATEGICHE DELLA ZONA OMOGENEA PINEROLESE

Maria Anna Bertolino Consulente per la Zona omogenea Pinerolese

della Città metropolitana di Torino

Page 28: Modelli partecipati e strategie efficaci di sviluppo territoriale locale

Il territorio

Page 29: Modelli partecipati e strategie efficaci di sviluppo territoriale locale

Effetti desiderabili UN TERRITORIO CONNESSO

Miglioramento dei collegamenti su ferro e gomma e ciclabili

Riduzione spostamenti mezzi privati inquinanti

Riduzione gap digitale città-rurale

UNA COMUNITÀ INCLUSIVA

Parità nell’accesso ai servizi socio-assistenziali, sanitari, educativi

Valorizzazione della cultura dell’assistenza e sostegno alla cronicità

Attrazione nuovi residenti e attività economiche

UN’ECONOMIA DINAMICA SOSTENIBILE

Interazione degli enti pubblici con il sistema produttivo

Polo scolastico pinerolese all’avanguardia, attrattivo e orientato alla green education

Destagionalizzazione del turismo e diversificazione dell’offerta

UN AMBIENTE RESILIENTE

Cura e gestione del patrimonio forestale

Creazione di nuova occupazione da risorse naturali

Creazione di una comunità energetica oil free

Page 30: Modelli partecipati e strategie efficaci di sviluppo territoriale locale

Soluzioni 1.  Pianificazione d’area sulla mobilità e coordinamento a livello di ZO5. Sviluppo di

forme alternative di mobilità: servizi a chiamata (Provibus), car sharing. Completamento dei collegamenti ciclabili e integrazione con altri percorsi (Progetto Ven-to, Eurovelo, Sestriere-Langhe-Cinque terre).

2.  Sviluppo piano di connessione via etere (pubblico-privato) e monitoraggio piano BUL.

3.  Implementazione di servizi sanitari e assistenziali delocalizzati (telemedicina, case della salute); diffusione di un modello di welfare generativo.

4.  Valorizzazione dello strumento dell’alternanza scuola-lavoro. 5.  PAESC di area per audit energetici ed efficientamento degli edifici pubblici-

privati. 6.  Diffusione modelli uffici forestali e valorizzazione e promozione della filiera

foresta-legno locale, messa in rete e cooperazione tra gli attori della filiera agroalimentare. Sostegno L.R. 2 novembre 2016, n. 21 per recupero terreni incolti e frazionati.

7.  Sviluppo di una politica turistica di rete per la valorizzazione integrata del patrimonio culturale, naturale e sportivo.

Page 31: Modelli partecipati e strategie efficaci di sviluppo territoriale locale

Innovazioni

FARE RETE: GOVERNANCE PIÈ-MONTANA, SOSTENUTA DA ENTI CHE A DIVERSO LIVELLO OPERANO SUL TERRITORIO (monitoraggio e condivisione dati) SCAMBIO CITTÀ-RURALE: REPLICABILITÀ e CAPITALIZZAZIONE DEI PROGETTI IN CORSO, PROGETTO PINEROLO SOLIDALE (Compagnia di San Paolo), PROGETTO ALCOTRA M.U.S.I.C., PROGETTO COSME ROUTE D’ARTAGNAN, PROGETTO ALCOTRA APP. VER.

EUROPA: EUSALP

REGIONE

CITTÀ METROPOLITANA

ZO5

COMUNE DI PINEROLO,

UNIONI, GAL, BIM, ENTE

PARCO, CHAV, COMUNI DI PIANURA

Page 32: Modelli partecipati e strategie efficaci di sviluppo territoriale locale

VALLE STURA: UNA CERNIERA TERRITORIALE TRA PRESENTE E

FUTURO

Cristiana Oggero Consulente per l’Unione Montana

Valle Stura

Page 33: Modelli partecipati e strategie efficaci di sviluppo territoriale locale

Il territorio Amministrativamente UM Valle Stura: costituita da 12 Comuni (592,52 kmq con 7.522 residenti circa 12,69 ab./kmq). Fa parte delle valli Occitane cuneesi con le valli Grana, Maira, Varaita e Po, territorio di competenza del GAL “Tradizione delle Terre Occitane”. Territorio caratterizzato da uno spiccato dualismo tra alta e bassa valle. Economia: basata essenzialmente sull'attività rurale (allevamento della tipica pecora sambucana, il caseificio Valle Stura) ha anche declinazioni importanti nello sfruttamento delle risorse idriche (centrali idroelettriche e lo stabilimento dell'acqua minerale Sant'Anna, di proprietà della Fonti di Vinadio S.p.A. attivo dal 1997 con una capacità produttiva di 7,5 milioni di bottiglie al giorno) e nel turismo (termale e legato agli sport outdoor, ecc.). Ospita un importante SIC/ZPS denominato Alpi Marittime, uno tra i più estesi del Piemonte. Serie di fortificazioni, il più importante Forte Albertino di Vinadio.

Page 34: Modelli partecipati e strategie efficaci di sviluppo territoriale locale

Effetti desiderabili

LINEA STRATEGICA 1 – GOVERNANCE E CAPITALE TERRITORIALE

1.  GOVERNANCE E CAPITALE TERRITORIALE

2.  SERVIZI ALLA POPOLAZIONE, MOBILITÀ/TPL

3.  CAPITALE SOCIALE

4.  CAPITALE CULTURALE

5.  BANDA LARGA

6.  TURISMO

7.  AMBIENTE E PAESAGGIO

8.  OCCUPAZIONE, LAVORO E SERVIZI ALLE IMPRESE

ANALISI QUALI-QUANTITATIVA

ANALISI DELLE PROGETTUALITÀ

STRATEGIA DI SVILUPPO

TERRITORIALE (linee strategiche)

PRIORITÀ DI SVILUPPO

TERRITORIALE (assi strategici)

Page 35: Modelli partecipati e strategie efficaci di sviluppo territoriale locale

Soluzioni

1.  SCUOLA DEI MESTIERI ALPINI ED OCCITANI 2.  SCUOLA DEL RITORNO 3.  CENTRO DI RICERCA VALLE STURA 4.  PROGETTO GERMINALE 5.  FILIERE ECO.CO.CO 6.  SPORTELLO ALLE IMPRESE 7.  CASA DELLA SALUTE 8.  OASI DEL PIANETTO 9.  FONDAZIONE FORTE ALBERTINO

Page 36: Modelli partecipati e strategie efficaci di sviluppo territoriale locale

Innovazioni 1.  Valorizzazione antiche tradizioni e mestieri (scuola del ritorno, scuola occitana). 2.  Gestione integrata e coordinata dei servizi alla popolazione e alle imprese. 3.  Maggiore attenzione al campo R&S per implementare attività e azioni centrate sul

territorio e sui reali fabbisogni locali. 4.  Agricoltura solidale contro lo spopolamento e per presidiare il territorio. 5.  Coinvolgimento di attori pubblico-privato e del terzo settore in maniera

collaborativa. 6.  Turismo integrato (MOVE).

CASA DELLA SALUTE di Demonte: best practice e trasferibilità •  Progetto «I ragazzi della terza età» finanziato in parte dalla Compagnia di San

Paolo; •  Prevenzione e promozione della salute; •  Progetto scuola - finanziato in parte dalla Compagnia di San Paolo; •  Progetto trasporti; •  Progetto servizio infermieristico; •  Progetto baby parking.

Page 37: Modelli partecipati e strategie efficaci di sviluppo territoriale locale

UNIONE MONTANA ALTA LANGA:

IDENTITÀ PLURALE

Elena Pede Consulente per l’Unione Montana

Alta Langa

Page 38: Modelli partecipati e strategie efficaci di sviluppo territoriale locale

Il territorio

38 Comuni 19.500 abitanti 45.597 ha Altimetria 750-900 m.s.l.m.

Page 39: Modelli partecipati e strategie efficaci di sviluppo territoriale locale

Il territorio •  L’orografia collinare, la polverizzazione amministrativa dell’abitato e la difficile

accessibilità fanno sì che alcuni centri assumano un’importanza superiore alla loro dimensione demografica

•  L’area mostra segni di declino demografico (soprattutto nei Comuni della Valle Bormida) ma con alcuni segnali di inversione di tendenza

•  Patrimonio ambientale e storico-culturale di pregio con alti valori di naturalità

•  Produzione agro-alimentare variegata e di qualità certificata ad alta resa economica (nocciole, vini, formaggi, patata).Vocazione per il biologico ma anche fenomeni di banalizzazione del paesaggio, aumento dell’uso di pesticidi e prodotti fitosanitari , e dei costi dei terreni

•  Crescente vocazione turistica (agroalimentare e outdoor) con forte presenza di turisti stranieri (60,4%) ma con difficoltà nel proporsi unitariamente sfruttando le economie di scala e incapacità di intercettare i visitatori dei territori limitrofi

•  Servizi scolastici di buona qualità se pur di dimensioni ridotte ma totale assenza di servizi per la prima infanzia (fascia d’età 0-3)

Page 40: Modelli partecipati e strategie efficaci di sviluppo territoriale locale

Effetti desiderabili

MIGLIORAMENTO FUNZIONAMENTI

LOCALI

DISCONTINUITÀ ECONOMICA

ARRESTO DEL DECLINO

DEMOGRAFICO

RICONOSCIBILITA’ dell’IDENTITÀ ALTA LANGA

Sviluppo della cooperazione e del

coordinamento tra gli attori locali

Innovazione nei servizi alla popolazione e rafforzamento del

legame tra formazione e vocazioni territoriali

Rafforzamento della consapevolezza

(interna) e la riconoscibilità (interna e

esterna)

Integrazione tra filiere agroalimentari risorse

culturali e paesaggistiche

ALTA LANGA: UN’IDENTITÀ PLURALE, UNA TERRA ANCORA DA SCOPRIRE

Page 41: Modelli partecipati e strategie efficaci di sviluppo territoriale locale

Soluzioni

SODDISFARE I BISOGNI DELLA RESIDENZIALITÀ E

DELLA FRUIBILITÀ

PAESAGGIO E AMBIENTE COME MOTORI DI SVILUPPO

•  Consolidamento e diversificazione dei

sistemi produttivi territoriali •  Miglioramento delle condizioni e degli

standard di offerta e fruizione del patrimonio culturale e ambientale

•  Valorizzazione e promozione del patrimonio storico-culturale

•  Migliorare la mobilità interna e esterna all’area

•  Diffusione di servizi socio- educativi integrativi e innovativi

•  Migliorare la connettività e diminuire il digital divide

IDENTITÀ E COOPERAZIONE PER UN RIPOSIZIONAMENTO COMPETITIVO

•  Consolidamento dell’immagine interna e esterna del

territorio •  Costruzione di una Governance efficiente e partecipata

Page 42: Modelli partecipati e strategie efficaci di sviluppo territoriale locale

Innovazioni WELFARE E SERVIZI •  Sperimentazione/promozione di servizi di carpooling •  Diffusione di servizi socio- educativi integrativi e innovativi (micronidi, agri-

nidi, progetti di lifelonglearnig)

PAESAGGIO E AMBIENTE •  Censimento dei terreni in abbandono e promozione dell’associazionismo

fondiario •  Formazione e supporto tecnico qualificato per lo sviluppo di forme di

multifunzionalità in agricoltura •  supporto all’avvio di cooperazione tra associazioni finalizzate alla gestione

dei beni

IDENTITÀ E COOPERAZIONE •  Attivazione di strumenti di comunicazione sinergici con ambiti territoriali

vicini e ad oggi più attrattivi •  Formazione di un tavolo di coordinamento permanente

Page 43: Modelli partecipati e strategie efficaci di sviluppo territoriale locale

ESPERIENZE DAI TERRITORI

Filippo Barbera Presidente Accademia delle Alte Terre, Collegio

Carlo Alberto, Dipartimento di Culture, Politica e Società - Università degli Studi di Torino

Page 44: Modelli partecipati e strategie efficaci di sviluppo territoriale locale

I numeri della montagna

Numeri della montagna

% su Piemonte

Popolazione 31.12.2016 851.400 19,4

Numero aziende e UL 2016 91.700 19,1

Occupati di aziende registrate CCIAA 210.200 16,0

Occupati settore agrosilvopastorale (CCIAA) 15.900 25,6

Occupati settore cultura-intrattenimento-sport (CCIAA) 1.500 14,1

Occupati settore ricettività (CCIAA) 19.300 21,7

Fonte: CCIAA, Nostre elaborazioni

Page 45: Modelli partecipati e strategie efficaci di sviluppo territoriale locale

LA MONTAGNA È GIÀ OGGI UN’AREA DI SPECIALIZZAZIONE IN VARIE

ATTIVITÀ, RISPETTO ALLA PIANURA

Esempi di aree di specializzazione

Allevamento bovini Tasso di specializzazione (%)

Coltivazioni di frutta (compreso nocciolo, frutti in guscio e frutti di bosco) Tasso di specializzazione (%)

Fonte: CCIAA, Nostre elaborazioni

Page 46: Modelli partecipati e strategie efficaci di sviluppo territoriale locale

Come si articolano le specializzazioni agricole

delle valli piemontesi?

Frutta, piante aromatiche, medicinali, vivai, e piccoli animali

Bovini, ovini, piccoli animali e boschi Uva e cereali

Foraggi, equini e fiori

Ortaggi, bovini e foraggi

DALLE NOSTRE ANALISI I MIX DI SPECIALIZZAZIONE PIÙ PRESENTI NELLE VALLI PIEMONTESI SONO 5.

TUTTAVIA SONO DIFFUSI IN MODO MOLTO DISOMOGENEO

Fonte: CCIAA, Nostre elaborazioni

Page 47: Modelli partecipati e strategie efficaci di sviluppo territoriale locale

In quale direzione cercare il potenziale

occupazionale inespresso?

QUALI POSSONO ESSERE LE «CERNIERE» TRA DUE TRADIZIONALI DIREZIONI

DI SVILUPPO?

Pote

nzia

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ccup

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agr

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tora

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Potenziale occupazionale del settore turistico Fonte: CCIAA, Nostre elaborazioni

Page 48: Modelli partecipati e strategie efficaci di sviluppo territoriale locale

Travel

L’ESPERIENZA DELLE VALLATE ALPINE

PER CONIUGARE TURISMO, IMPRENDITORIA E AGRICOLTURA

Stefano Colmo Segretario Generale Fondazione Terra Madre

Page 49: Modelli partecipati e strategie efficaci di sviluppo territoriale locale

Un progetto nato dall’esperienza: dalla Carinzia alle Alpi occidentali

Travel

Page 50: Modelli partecipati e strategie efficaci di sviluppo territoriale locale

Travel

Al centro del progetto ci sono cibo e produzione agroalimentare

Driver di soddisfazione dei turisti in Italia:

•  Bellezze naturali e cucina (79%)

•  Prodotti locali (69%)

Offerta turistica costante nel tempo, legata all’identità, alla tradizione e alla cultura locale: l’unicità del territorio.

Page 51: Modelli partecipati e strategie efficaci di sviluppo territoriale locale

Travel

Il progetto include 3 fasi: 1. Mappatura e rete 2. Formazione e sviluppo dell’offerta 3. Comunicazione e promozione

Page 52: Modelli partecipati e strategie efficaci di sviluppo territoriale locale

Travel

Mappatura e rete I gruppi locali di Slow food identificano i principali referenti della produzione di cibo locale e del sistema turistico: Operatori: •  Produzione (contadini, allevatori, artigiani, ecc.) •  Ristorazione (ristoranti, bar, taverne, ecc.) •  Accoglienza (hotels, B&B, agriturismi, ecc.) Altre entità: •  Soggetti istituzionali (Comuni, enti turismo, Unioni Montane) •  Soggetti non istituzionali (sport, associazioni culturali,

ecomusei, ecc.)

Page 53: Modelli partecipati e strategie efficaci di sviluppo territoriale locale

Travel

Formazione e sviluppo dell’offerta Un percorso di capacity building che include formazione specifica

(aspetti tecnico-produttivi, ospitalità, …), la definizione di standard

qualitativi condivisi su cui strutturare un’offerta il cui centro è

l’esperienza.

A ognuno chiediamo di proporre un’esperienza specifica da far vivere

al turista in modo da comporre un mosaico di offerte che il visitatore,

diversamente, non riuscirebbe a pianificare organicamente.

Page 54: Modelli partecipati e strategie efficaci di sviluppo territoriale locale

Travel

Comunicazione e promozione I materiali di comunicazione sono preparati con il supporto dei professionisti di Slow Food e la promozione è sviluppata caso per caso, a partire da eventi di lancio, collaborazione con farmers’ market fino alla partecipazione agli eventi internazionali di Slow Food. Sono forniti accompagnamento e formazione specifica sugli strumenti di comunicazione, in modo che siano all’altezza degli standard internazionali per i siti web e la comunicazione sui social network. Supporto nella redazione e diffusione di articoli per la stampa.

Page 55: Modelli partecipati e strategie efficaci di sviluppo territoriale locale

Travel

Le valli del Tanaro e la filiera della castagna I protagonisti:

•  La comunità del cibo dei Custodi dei castagneti della Val Mongia

•  Unione Montana Alta val Tanaro

•  Parco delle Alpi Marittime

•  60 persone

•  20 produttori aderenti al progetto

•  Tour operator

Page 56: Modelli partecipati e strategie efficaci di sviluppo territoriale locale

Travel

La filiera •  Produzione: un gruppo di giovani castagnicoltori affiancati da un esperto.

•  Trasformazione: nascerà un mulino nella valle ed è stato aperto un laboratorio

per la produzione di conserve.

•  Promozione: un tour operator promuoverà gli itinerari e molti ristoratori,

albergatori e B&B promuoveranno e useranno I prodotti.

Page 57: Modelli partecipati e strategie efficaci di sviluppo territoriale locale

Federica Corrado Politecnico di Torino – DIST

CIPRA Italia

COSTRUIRE NUOVI SPAZI DI CONFRONTO PER DISEGNARE

LO SVILUPPO: L’ESPERIENZA DI CIPRA ITALIA

IN VALLE DI SUSA

Page 58: Modelli partecipati e strategie efficaci di sviluppo territoriale locale

COMMISSIONE INTERNAZIONALE

INTERNAZIONALE PER LA PROTEZIONE DELLE

ALPI

•  Nata nel 1952 in Germania •  Organizzazione non

governativa •  Attiva nei sette Paesi alpini •  Co-fondatore e

Osservatore ufficiale della Convenzione delle Alpi

•  In ogni Paese la CIPRA lavora in accordo con il Ministero di riferimento (Italia – Ministero dell’Ambiente)

Page 59: Modelli partecipati e strategie efficaci di sviluppo territoriale locale

Il laboratorio di CIPRA Italia: occasione per lavorare a nuovi modelli di sviluppo

•  mettere al centro le pratiche che sperimentano soluzioni nuove o innovative

•  realizzare un’esperienza interattiva e transcalare •  avviare processi di apprendimento per la definizione di modelli

creativi di sviluppo

Page 60: Modelli partecipati e strategie efficaci di sviluppo territoriale locale

Sospensioni. Prove di decodificazione della valle di Susa contemporanea

TORINO Biblioteca Nazionale dal 13/12/2015 al 20/01/2016 SESTRIERE Casa Olimpia dal 8/02 al 13/03/2016

BARDONECCHIA Palazzo delle Feste dal 19/03 al 10/04/2016

VENAUS Palazzo del Comune dal 16/04 al 15/05/2016 OULX IISS “L. Des Ambrois” dal 27/05 al 25/06/2016

Page 61: Modelli partecipati e strategie efficaci di sviluppo territoriale locale

Sospensioni. Prove di decodificazione della valle di Susa contemporanea

Page 62: Modelli partecipati e strategie efficaci di sviluppo territoriale locale

Il sindaco di Sestriere, Valter Marin a proposito dell’immagine veicolata dalle fotografie (Intervista di Simone Bobbio per Torino e le Alpi)

Qual è stata la sua prima reazione dopo aver visitato la mostra?

«Ho partecipato all’inaugurazione a Torino e ho immediatamente pensato che, in valle, avremmo dovuto titolarla “Riflessioni” per il tipo di pensieri che quelle foto sono in grado di stimolare. A noi che viviamo e lavoriamo in Valsusa, che ne amministriamo il territorio, non possono che sorgere degli interrogativi su cos’è oggi la Val di Susa. Penso ai paesaggi naturali incontaminati e alle foto desolanti del ghiacciaio del Someiller ormai quasi del tutto scomparso a causa dei cambiamenti climatici. E penso alle rappresentazioni degli impianti sportivi immortalati nella stagione di riposo. Cosa dobbiamo ripensare del nostro modello di sviluppo? Stiamo andando nella direzione giusta?»

Sospensioni. Prove di decodificazione della valle di Susa contemporanea

Page 63: Modelli partecipati e strategie efficaci di sviluppo territoriale locale

I temi per ri-definire un’identità e un’immagine territoriale - 1 •  Un territorio che a geometria variabile è in grado di elaborare progettualità

integrabili (dai percorsi eno-gastronomici a quelli culturali, del turismo verde, etc.) in maniera inedita rispetto al passato. Azione possibile : realizzazione di una card del territorio insieme alla costruzione di reti tematiche

•  Necessità di avviare una formazione rispondente alle nuove richieste di impiego per i giovani della valle. Azione possibile: corsi di formazione specializzata sulla montagna per avviare attività innovative

•  Possibilità di valorizzazione della cultura alpina contemporanea e del quotidiano. Azione possibile: dare spazio al fermento artistico delle/nelle aree montane attraverso un percorso di ospitalità di artisti per installazioni all’aria aperta, opere di land art, street art, etc. fino al tema delle iniziative nei «grandi contenitori» e a quello degli eco-musei come luogo di aggregazione socio-culturale

Page 64: Modelli partecipati e strategie efficaci di sviluppo territoriale locale

•  Riflessione comune sul recupero di edifici agricoli e sulla loro nuova destinazione in linea con la necessità di riportare attenzione al paesaggio. Azione possibile: riuso degli spazi come incubatori di nuove funzioni

•  Importanza di pensare alle aree protette non come aree separate dal resto del territorio e della sua economia. Azione possibile: gestione del turismo che integri il modello tradizionale con le nuove linee di sperimentazione (turismo dolce, turismo esperienziale, turismo verde…)

•  Possibilità di valorizzazione delle strutture esistenti destinate ai servizi. Azione possibile: creazione di sinergie tra le strutture a livello di sistema territoriale per rafforzare e facilitare l’offerta locale di servizi al territorio

I temi per ri-definire un’identità e un’immagine territoriale - 2

Page 65: Modelli partecipati e strategie efficaci di sviluppo territoriale locale

Giugno 2017. Accordo tra CIPRA Italia e Segretariato Permanente della Convenzione delle Alpi, in collaborazione con la Delegazione Italiana della Convenzione delle Alpi, per ratificare la possibilità di estendere l’esperienza del Laboratorio (format) in tutto l’arco alpino.

Il Laboratorio diventa un format trasferibile, un’occasione per fare sinergia tra territori, scambiando idee, buone pratiche, ecc. e anche uno strumento per la costruzione di politiche trasnscalari della montagna.

L’approccio transcalare diventa operativo…

Page 66: Modelli partecipati e strategie efficaci di sviluppo territoriale locale

I prossimi passi •  Presentazione dei risultati in valle di Susa con la partecipazione di tutti i

soggetti coinvolti dal livello locale a quello panalpino

•  Il percorso narrato in un libro illustrato

•  Presentazione dei lavori al prossimo Comitato Permanente della Convenzione delle Alpi

•  Presentazione dei lavori al prossimo convegno annuale di CIPRA International

•  Incontri tra valle di Susa e territori che vogliono sperimentare il laboratorio

•  Allestimento della mostra nelle Alpi

Page 67: Modelli partecipati e strategie efficaci di sviluppo territoriale locale

EDUCAZIONE E FORMAZIONE PER L’INNOVAZIONE NEI

TERRITORI DI MONTAGNA

L’ESPERIENZA DELLA STEP-SCUOLA PER IL GOVERNO DEL TERRITORIO E DEL

PAESAGGIO

Gianluca Cepollaro Direttore step-Scuola per il governo del Territorio e del Paesaggio

Page 68: Modelli partecipati e strategie efficaci di sviluppo territoriale locale

«Il paesaggio al centro» 2008 – approvazione Piano Urbanistico Provinciale

2015 – approvazione nuova Legge urbanistica

Per la realizzazione di una strategia che pone il paesaggio al centro di scelte ambientali, economiche, sociali e culturali, la Provincia autonoma di Trento ha realizzato un sistema integrato di azioni materiali ed immateriali:

•  la costituzione nel 2009 della step-Scuola per il governo del territorio e del paesaggio;

•  la costituzione nel 2010 dell’Osservatorio del Paesaggio;

•  l’attivazione del “Fondo per la riqualificazione dei centri storici e del paesaggio»;

•  la costituzione nel 2016 del Comitato per la cultura architettonica e il paesaggio.

Page 69: Modelli partecipati e strategie efficaci di sviluppo territoriale locale

La Scuola come rete «Scuola di sistema» (pubblica amministrazione, componenti CPC, soggetti intermedi … ) Ordini professionali (ingegneri, architetti, agronomi-forestali, geometri, periti industriali) Dipartimento della conoscenza > scuole (stepjunior) Istituzioni educative e culturali (SAT, MUSE, Museo Storico, Rete Ecomusei del Trentino, Fondazione Edmund Mach … )

Page 70: Modelli partecipati e strategie efficaci di sviluppo territoriale locale

Azioni: preferibilità del vivere in montagna

Governo del territorio Paesaggio Dolomiti UNESCO Osservatorio del paesaggio

Page 71: Modelli partecipati e strategie efficaci di sviluppo territoriale locale

Attività step 2009-2017 •  80 iniziative formative > 3.500 destinatari diretti

delle azioni formative (amministratori, dipendenti della pubblica amministrazione, tecnici e professionisti, insegnanti e alunni scuole, comunità in senso esteso)

•  120 eventi pubblici (convegni, seminari, incontri,

mostre) •  Sede operativa dell’Osservatorio del Paesaggio

Page 72: Modelli partecipati e strategie efficaci di sviluppo territoriale locale

Educazione e sviluppo territoriale locale/1

Dimensione normativa e dimensione educativa

Maggiore consapevolezza e maggiore sensibilità rispetto alla

centralità delle tematiche paesaggistiche, ambientali, territoriali

per lo sviluppo locale (il gap con il cambiamento dei

comportamenti)

Creare capacità > creare opportunità (riposizionamento del

rapporto tra «centro e periferie»; tra «valle e fondovalle»)

Page 73: Modelli partecipati e strategie efficaci di sviluppo territoriale locale

Educazione e sviluppo territoriale locale/2

Il paesaggio come costrutto politico > paesaggio e vivibilità

Il paesaggio come occasione educativa

Partecipazione e apprendimento

Trasformazione degli spazi di vita e protagonismo delle giovani generazioni

Page 74: Modelli partecipati e strategie efficaci di sviluppo territoriale locale

Educare al paesaggio, all’ambiente, al territorio per progettare il futuro

Salvaguardia degli elementi ai quali è attribuito valore ambientale, estetico, storico, culturale e identitario (istanza di conservazione)

Gestione, riqualificazione, ricomposizione e creazione consapevole di nuovi paesaggi che garantiscano un’elevata qualità della vita per cittadini e turisti (istanza di trasformazione)

L’educazione al paesaggio, all’ambiente e al territorio si colloca nel gioco tra la conservazione e la trasformazione nel supportare scelte e comportamenti appropriati per la ricerca di una vivibilità sufficientemente buona (cura della vivibilità come integrazione fra azioni di sviluppo appropriato e tutela dei patrimoni)

Page 75: Modelli partecipati e strategie efficaci di sviluppo territoriale locale

PER LO SVILUPPO DEI COMUNI RURALI E MONTANI

Massimo Coda Compagnia di San Paolo

Page 76: Modelli partecipati e strategie efficaci di sviluppo territoriale locale

2017 – 2020: una precisa idea di Fondazione…

•  Investire nell’innovazione tecnologica e organizzativa •  Coinvolgere gli interlocutori •  La Compagnia: un agente di sviluppo, hub di conoscenze e

competenze

⇒  Innescare processi di innovazione che la realtà di contesto richiede

Page 77: Modelli partecipati e strategie efficaci di sviluppo territoriale locale

Sostegno non (solo) finanziario: •  Sostegno normativo, tecnico-gestionale e

finanziario •  Rendere continuativo il processo di pianificazione

strategica •  Azione valutativa di verifica e controllo

2017 – 2020: una precisa idea di Fondazione…

Page 78: Modelli partecipati e strategie efficaci di sviluppo territoriale locale

Il Programma Torino e le Alpi sul territorio

Page 79: Modelli partecipati e strategie efficaci di sviluppo territoriale locale

Il solo fatto di avviare un metodo esplicito e partecipato consente di rendere un territorio più unito e coeso

à Una delle maggiori criticità emerse analizzando i molteplici interventi per la montagna sinora attivati è la frammentazione e scarsa integrazione degli stessi (IRES Piemonte, La montagna del Piemonte: elementi per un’agenda strategica, aprile 2016)

Page 80: Modelli partecipati e strategie efficaci di sviluppo territoriale locale

•  Struttura demografica •  Scuole •  Servizi socio-sanitari •  Trasporti •  Associazionismo fondiario •  Valorizzazione della filiera agropastorale

La montagna come spazio di innovazione

Page 81: Modelli partecipati e strategie efficaci di sviluppo territoriale locale

Tratto da: Massimo Infunti, Alessandro Varalda, ricerca sulla mobilità nelle Valli di Lanzo (2017)

Page 82: Modelli partecipati e strategie efficaci di sviluppo territoriale locale

•  Terreni in abbandono •  Filiere agroalimentari di qualità •  Prodotti turistici natura-vacanza attiva •  Percorsi ciclo-turistici •  Promozione reti di imprese e aziende •  Calendario condiviso di eventi culturali

Molti temi in comune

Page 83: Modelli partecipati e strategie efficaci di sviluppo territoriale locale

Unione Montana Valle Stura Ø Sviluppare attività scolastiche ed extrascolastiche più attente sia all’implementazione del capitale sociale che di quelli culturale e territoriale Ø Scuola del ritorno Ø Casa della Salute

Molti spunti originali

Page 84: Modelli partecipati e strategie efficaci di sviluppo territoriale locale

Unione Montana Alta Ossola Ø Gestione del paesaggio e dell’ambiente naturale Ø Attività e progettualità legate all’acqua Ø Sanità: servizio domiciliare, domotico e connesso

Molti spunti originali

Page 85: Modelli partecipati e strategie efficaci di sviluppo territoriale locale

Unione Montana Alta Langa Ø Soddisfare i bisogni della residenzialità e della fruibilità Ø Paesaggio e ambiente come motori di sviluppo

Molti spunti originali

Page 86: Modelli partecipati e strategie efficaci di sviluppo territoriale locale

Unité des Communes valdôtaines Mont-Cervin Ø Patrimonio materiale e immateriale vasto e unico Ø Salvaguardia della famiglia rurale

Molti spunti originali

Page 87: Modelli partecipati e strategie efficaci di sviluppo territoriale locale

Zona omogenea Pinerolese Ø Servizi assistenziali delocalizzati Ø Creazione di una comunità energetica (oil free zone) Ø Green education

Molti spunti originali

Page 88: Modelli partecipati e strategie efficaci di sviluppo territoriale locale

Unione Montana Comuni Olimpici Via Lattea Ø Offerta significativa per mtb Ø Opportunità delle strade militari Ø Costruzione del bike resort

Molti spunti originali

Page 89: Modelli partecipati e strategie efficaci di sviluppo territoriale locale

La Maratona dles Dolomites si è svolta domenica 2 luglio per la 31° volta: • 9.000 partecipanti • Ca. 20.000 posti letto occupati • Indotto di ca. € 11,5 M

Page 90: Modelli partecipati e strategie efficaci di sviluppo territoriale locale
Page 91: Modelli partecipati e strategie efficaci di sviluppo territoriale locale

1.  Sostenere la pianificazione strategica dei territori 2.  Favorire una circolazione positiva di competenze e

sensibilità, lavorare per l’integrazione territoriale 3.  Creare occasioni di scambio, diffusione di buone

pratiche, dibattito pubblico 4.  Investire in ricerca e approfondimento, finalizzati

all’innovazione sociale, normativa, organizzativa 5.  Consolidare occasioni di un’interazione positiva tra

amministrazioni locali, Terzo Settore, Regione, Stato centrale

Come può una Fondazione di Origine Bancaria svolgere un ruolo attivo sui temi dello sviluppo territoriale?