Modelli epidemiologici per la gestione sostenibileper sostenibile delle produzioni vitivinicoledelle...

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Università di Napoli Federico II 28 Morzo 2014 Giuliano Bonanomi Dipartimento di Agraria Università degli Studi di Napoli Federico II E-mail: [email protected] Telefono: 081 2539015 Modelli epidemiologici Modelli epidemiologici per la gestione sostenibile per la gestione sostenibile delle produzioni vitivinicole delle produzioni vitivinicole

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BUONANOMI - Modelli epidemiologici per la gestione sostenibile per sostenibile delle produzioni vitivinicoledelle vitivinicole

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Page 1: Modelli epidemiologici per la gestione sostenibileper sostenibile delle produzioni vitivinicoledelle vitivinicole

Università di Napoli

Federico II

28 Morzo 2014

Giuliano Bonanomi

Dipartimento di Agraria

Università degli Studi di Napoli Federico II

E-mail: [email protected]

Telefono: 081 2539015

Modelli epidemiologici Modelli epidemiologici

per la gestione sostenibileper la gestione sostenibile

delle produzioni vitivinicoledelle produzioni vitivinicole

Page 2: Modelli epidemiologici per la gestione sostenibileper sostenibile delle produzioni vitivinicoledelle vitivinicole

Epidemiologia

Epidemiologia: è la disciplina che si occupa dello studio della

distribuzione e frequenza di malattie e di eventi di rilevanza fitosanitaria. Si

occupa di analizzare le cause, il decorso e le conseguenze delle malattie.

Epidemia: Si definisce epidemia il diffondersi di una malattia infettiva

che colpisca quasi simultaneamente una collettività di individui con una ben

delimitata diffusione nello spazio e nel tempo, e che causi un numero dei

casi in aumento rispetto ai valori attesi.

Pandemia: è la diffusione di una malattia che interessa più aree

geografiche del mondo con un alto numero di casi.

L’endemia è la costante presenza di una malattia in una popolazione o

in un determinato territorio. e dalla pandemia,.

Page 3: Modelli epidemiologici per la gestione sostenibileper sostenibile delle produzioni vitivinicoledelle vitivinicole

I modelli previsionali “Schema teorico in grado di

rappresentare l’interazione tra gli

elementi del sistema (Clima-Pianta-

Patogeno) e di prevedere

l’evoluzione di un processo infettivo”

Trasformano in un’equazione matematica i rapporti che

intercorrono tra coltura, patogeno e condizioni ambientali

Page 4: Modelli epidemiologici per la gestione sostenibileper sostenibile delle produzioni vitivinicoledelle vitivinicole

Simulano e prevedono la comparsa e lo sviluppo delle malattie o

l’andamento dello sviluppo di un fitofago o un patogeno.

Non sostituiscono il fitoiatra, ma gli forniscono ulteriori strumenti

decisionali, in aggiunta a quelli che normalmente egli impiega per

formulare le proprie decisioni

Devono rispondere a reali esigenze pratiche, messe in luce

attraverso un confronto con gli utilizzatori ed in particolare con i

tecnici coinvolti – a vario titolo – nei programmi di produzione

integrata

I modelli previsionali

Page 5: Modelli epidemiologici per la gestione sostenibileper sostenibile delle produzioni vitivinicoledelle vitivinicole

I modelli previsionali per la

gestione fitosanitaria integrata

UNIONE EUROPEA

Direttiva 2009/128/CE (art. 14)

D. Lgs. 150 del 14 agosto 2012 (art. 19 e All. III)

1° gennaio 2014

Utilizzatori professionali

Attuazione dei principi generali della difesa integrata obbligatoria

“Applicazione di tecniche di prevenzione e monitoraggio delle

infestazioni, delle infezioni e delle infestanti, l’utilizzo dei mezzi

biologici di controllo dei parassiti, il ricorso a pratiche di

coltivazione appropriate e l’uso di prodotti fitosanitari che

presentino il minor rischio per la salute umana e l’ambiente”

Page 6: Modelli epidemiologici per la gestione sostenibileper sostenibile delle produzioni vitivinicoledelle vitivinicole

Un esempio di modello

epidemiologico

Page 7: Modelli epidemiologici per la gestione sostenibileper sostenibile delle produzioni vitivinicoledelle vitivinicole

Modelli previsionali:

la Fusariosi della spiga nel frumento

Il ciclo biologico e le relazioni con le condizioni climatiche

Page 8: Modelli epidemiologici per la gestione sostenibileper sostenibile delle produzioni vitivinicoledelle vitivinicole

Struttura del modelloStruttura del modello

Page 9: Modelli epidemiologici per la gestione sostenibileper sostenibile delle produzioni vitivinicoledelle vitivinicole

Inoculo inizialeInoculo iniziale

L’inoculo iniziale è determinato dalle precessioni colturali,

dalle lavorazione adottate e dalla gestione delle stoppie

(incendio o meno). Il modello richiede come dato di input dei

dati reperibili mediante questionari.

Anni dall’ultima coltura

di grano

Inte

nsità inoculo

Aratura

Bruciatura residui

Page 10: Modelli epidemiologici per la gestione sostenibileper sostenibile delle produzioni vitivinicoledelle vitivinicole

Dispersione e infezioneDispersione e infezione

L’inoculo viene disperso sulla corte di infezione a seguito di

un evento piovoso di almeno 2 mm / ora.

In letteratura la fase cruciale per l’infezione è considerata

l’antesi. In particolare, periodi prolungati di elevata umidità e

temperature comprese fra 15 e 30 °C favoriscono il patogeno.

Il modello è stato implementato in base ai dati riportati in

De Wolf et al (2003, Phytopathology 93:428-435). In dettaglio,

l’infezione è possibile in presenza di un periodo continuo con

RH di almeno il 90% e di durata variabile fra 48 e 72 ore.

Brevi periodi con RH inferiore determinano un livello di

mortalità delle spore presenti sulla corte di infezione. Studi

più recenti supportano tali dati (Kriss et al. 2012 Eur J Plant

Pathol 133: 975-993)

Page 11: Modelli epidemiologici per la gestione sostenibileper sostenibile delle produzioni vitivinicoledelle vitivinicole

Dispersione e infezioneDispersione e infezione

Come output il modello è in grado di indicare se le

condizioni ambientali sono tali da permettere lo sviluppo

dell’infezione e con quale incidenza

Umidità relativa (%)

Incid

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Sito sperimentale n° 1

Località PAUROSO

827 m s.l.m.

41°02’00.99’’N

15°27’10.82’’E

Page 13: Modelli epidemiologici per la gestione sostenibileper sostenibile delle produzioni vitivinicoledelle vitivinicole

Sito sperimentale n° 2

Località LAGO

520 m s.l.m.

41°01’20.65’’N

15°30’05.55’’E

Page 14: Modelli epidemiologici per la gestione sostenibileper sostenibile delle produzioni vitivinicoledelle vitivinicole

Sito sperimentale n° 3

Località SERRONE

513 m s.l.m.

41°03’16.98’’N

15°30’32.45’’E

Page 15: Modelli epidemiologici per la gestione sostenibileper sostenibile delle produzioni vitivinicoledelle vitivinicole

VALIDAZIONE DEL MODELLO

Sito pauroso 2012 - fioritura 20 maggio

Tempo (ore consecutive dalle ore 00.00 del giorno 1 maggio 2012)

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Legenda

Inizio fioritura frumento

Evento dispersione spore FusariumForte abbassamento RH

Ampiezza periodo

temporale

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Tempo (ore consecutive dalle ore 00.00 del giorno 1 maggio 2012)

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VALIDAZIONE DEL MODELLO

Sito serrone 2012 - fioritura 10 maggio

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Pio

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Tempo (ore consecutive dalle ore 00.00 del giorno 1 maggio 2012)

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VALIDAZIONE DEL MODELLO

Sito Diga 2012 - fioritura 11 maggio

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Pio

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Tempo (ore consecutive dalle ore 00.00 del giorno 1 maggio 2012)

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VALIDAZIONE DEL MODELLO

Sito Diga 2012 - fioritura 15 maggio

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Pio

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Tempo (ore consecutive dalle ore 00.00 del giorno 1 maggio 2013)

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VALIDAZIONE DEL MODELLO

Sito Pauroso 2013 - fioritura 28 maggio

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Pio

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Tempo (ore consecutive dalle ore 00.00 del giorno 1 maggio 2013)

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VALIDAZIONE DEL MODELLO

Sito Pauroso 2013 - fioritura 3 giugno

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Modelli epidemiologici Modelli epidemiologici

per la gestione sostenibileper la gestione sostenibile

delle produzioni vitivinicole:delle produzioni vitivinicole:

Peronospora (Plasmopara viticola)

Oidio (Erysiphe necator)

Tignoletta (Lobesia botrana)

Page 22: Modelli epidemiologici per la gestione sostenibileper sostenibile delle produzioni vitivinicoledelle vitivinicole

Plasmopara viticolaPlasmopara viticola

Page 23: Modelli epidemiologici per la gestione sostenibileper sostenibile delle produzioni vitivinicoledelle vitivinicole

Plasmopara viticola

Page 24: Modelli epidemiologici per la gestione sostenibileper sostenibile delle produzioni vitivinicoledelle vitivinicole
Page 25: Modelli epidemiologici per la gestione sostenibileper sostenibile delle produzioni vitivinicoledelle vitivinicole

Plasmopara viticola

E’ possibile ridurre il numero di trattamenti

attraverso l’utilizzo dei modelli epidemiologici?

Page 26: Modelli epidemiologici per la gestione sostenibileper sostenibile delle produzioni vitivinicoledelle vitivinicole

I modelli sviluppati per Plasmopara viticola

Co

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Regola dei 3 10 (Italia)

Ètat Potentiel d’Infection

EPI (Francia)

Plasmopara Risk (UK)

Milvit (Francia)

Plasmo (Italia)

Vinemild (Svizzera)

D-model (Australia)

DMCast (USA)

UCSC (Italia)

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I modelli sviluppati per Plasmopara viticola

Regola dei 3 10 (Italia)

Ètat Potentiel d’Infection

EPI (Francia)

Plasmopara Risk (UK)

Milvit (Francia)

Plasmo (Italia)

Vinemild (Svizzera)

D-Model (Australia)

DMCast (USA)

UCSC (Italia)Meccanicistici - dinamici

Statistico - empirici

Page 28: Modelli epidemiologici per la gestione sostenibileper sostenibile delle produzioni vitivinicoledelle vitivinicole

Regola 3 10

Lunghezza germoglio > 10 cm

10 mm di pioggia in 24-48 ore

Temperatura media giornaliera di 10°C

VANTAGGI: semplicità, pochi parametri di input

SVANTAGGI: non implementando le differenti fasi del

ciclo biologico il modello può risultate inaffidabile

Page 29: Modelli epidemiologici per la gestione sostenibileper sostenibile delle produzioni vitivinicoledelle vitivinicole

Regola 3 10

SVANTAGGI: Falsi allarmi!

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Maggio 2013

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RH

3 10 è troppo semplice

per rappresentare la

complessità del

fenomeno!

Page 30: Modelli epidemiologici per la gestione sostenibileper sostenibile delle produzioni vitivinicoledelle vitivinicole

Plasmopara viticola

E’ possibile ridurre il numero di trattamenti

attraverso l’utilizzo dei modelli epidemiologici?

Page 31: Modelli epidemiologici per la gestione sostenibileper sostenibile delle produzioni vitivinicoledelle vitivinicole

Ciclo biologico di Plasmopara viticola

Page 32: Modelli epidemiologici per la gestione sostenibileper sostenibile delle produzioni vitivinicoledelle vitivinicole

I modelli sviluppati per Plasmopara viticola

Regola dei 3 10 (Italia)

Ètat Potentiel d’Infection

EPI (Francia)

Plasmopara Risk (UK)

Milvit (Francia)

Plasmo (Italia)

Vinemild (Svizzera)

D-Model (Australia)

DMCast (USA)

UCSC (Italia)Meccanicistici - dinamici

Statistico - empirici

Page 33: Modelli epidemiologici per la gestione sostenibileper sostenibile delle produzioni vitivinicoledelle vitivinicole

Il modello UCSC

Modificato da Caffi & Rossi 2009

Regola 3 10

UCSC

Page 34: Modelli epidemiologici per la gestione sostenibileper sostenibile delle produzioni vitivinicoledelle vitivinicole

Il modello UCSC:

struttura

Page 35: Modelli epidemiologici per la gestione sostenibileper sostenibile delle produzioni vitivinicoledelle vitivinicole

Il modello UCSC: output

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1 8 15 22 29 5 12 19 26 3 10 17 24 30

Aprile Maggio Giugno

Trattamenti effettuati

- 3 trattamenti

- 3 trattamenti

2006

2007

3

Malattia sul grappolo

incidenza gravità

Strategia aziendale

Strategia secondo modello

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- 3 trattamenti4

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2007

Il modello UCSC: applicazioni

Page 37: Modelli epidemiologici per la gestione sostenibileper sostenibile delle produzioni vitivinicoledelle vitivinicole

Il modello UCSC (Rossi et al. 2008 Ecological Modelling) è

stato testato con successo in 7 Regioni italiane

Il modello UCSC ha mostrato buoni risultati in numerose

condizioni climatiche, sebbene in alcune aree del Centro-Sud

Italia non è risultato sempre affidabile

VANTAGGI: affidabile in un’ampia gamma di

condizioni climatiche

SVANTAGGI: complessità, necessario network di

centraline meteo efficienti (temperatura, pioggia, RH,

bagnatura fogliare, VPD con frequenza oraria) e un

sistema di supporto per l’analisi e trasmissione dati

Page 38: Modelli epidemiologici per la gestione sostenibileper sostenibile delle produzioni vitivinicoledelle vitivinicole

Un nuovo modello per Plasmopara viticola

www.landconsultingweb.eu

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SOILCONSWEBSOILCONSWEBwww.landconsultingweb.eu

INPUT: temperatura, RH e pioggia (frequenza oraria)

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SOILCONSWEBSOILCONSWEBwww.landconsultingweb.eu

“Spazializzazione” del modello

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Plasmopara viticola: conclusioni

I modelli empirici sono troppo semplici per

rappresentare la complessità di fenomeni come

l’interazione “pianta-patogeno-ambiente”

I modelli meccanicistici sono più complessi ma

sono degli strumenti utili per la gestione eco-

compatibile del vigneto

Per un efficace utilizzo dei modelli meccanicistici è

necessaria la creazione di sistemi di supporto (DSS)

che favoriscano l’interazione tra modellisti e

utilizzatori del sistema

Page 43: Modelli epidemiologici per la gestione sostenibileper sostenibile delle produzioni vitivinicoledelle vitivinicole

ErysipheErysiphe necatornecator

Page 44: Modelli epidemiologici per la gestione sostenibileper sostenibile delle produzioni vitivinicoledelle vitivinicole

ErysipheErysiphe necatornecator: ciclo biologico: ciclo biologico

Page 45: Modelli epidemiologici per la gestione sostenibileper sostenibile delle produzioni vitivinicoledelle vitivinicole

SVERNAMENTOSVERNAMENTO GERMOGLIAMENTOGERMOGLIAMENTO FIORITURAFIORITURA CHIUSURACHIUSURAGRAPPOLOGRAPPOLO

MATURAZIONEMATURAZIONE

Mo

dello

UC

SC

per

l’o

idio

dell

a v

ite

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www.apsnet.org/.../PowderyMildew/ Top.html

Conidiofori e conidi

Cleistoteci e aschi

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ErysipheErysiphe necatornecator: sintomi & segni: sintomi & segni

Page 48: Modelli epidemiologici per la gestione sostenibileper sostenibile delle produzioni vitivinicoledelle vitivinicole

ErysipheErysiphe necatornecator: sintomi & segni: sintomi & segni

Page 49: Modelli epidemiologici per la gestione sostenibileper sostenibile delle produzioni vitivinicoledelle vitivinicole

ErysipheErysiphe necatornecator: sintomi & segni: sintomi & segni

Page 50: Modelli epidemiologici per la gestione sostenibileper sostenibile delle produzioni vitivinicoledelle vitivinicole

Cleistotecio di E. necator visto al SEM. Il cleistotecio è un corpo

fruttifero, di origine sessuale, completamente chiuso.

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I cleistoteci germinano eiettando le ascospore quando le temperature si

stabilizzano intorno ai 10°C e a seguito di piogge di almeno 2,5 mm.

Le ascospore raggiungono le foglie più vicine alla corteccia e germinano in

condizioni di elevata umidità. In condizioni ottimali le ascospore germinano

in 4 ore e in 12 ore formano l’appressorio. Le infezioni si verificano in un

intervallo di T° comprese tra i 6 e i 33 °C.

Erysiphe necator (oidio della vite)

Alle infezioni primarie può seguire un periodo di latenza piuttosto lungo (25-30

gg) prima che si differenzino i conidi che daranno luogo alle infezioni

secondarie.

I conidi germinano in condizioni di umidità relativamente bassa (anche 20%

UR) e nello stesso intervallo di temperature.

Le condizioni ottimali per lo sviluppo della malattia sono costituite da

temperature comprese tra i 23 e i 28 °C e UR compresa tra il 75-85%. In queste

condizioni un ciclo infettivo si compie in 5 giorni.

In estate quindi si possono verificare esplosioni epidemiche della malattia

Page 52: Modelli epidemiologici per la gestione sostenibileper sostenibile delle produzioni vitivinicoledelle vitivinicole

Le bacche divengono via via più resistenti alle infezioni fino a

diventare praticamente immuni dopo l’invaiatura.

La germinazione dei conidi sugli acini si arresta intorno a 8° Brix,

mentre le infezioni in atto proseguono fino a 15° Brix.

La comparsa di attacchi tardivi su foglie e su tralci costituisce rischio per

future infezioni. E’ soprattutto questo micelio che dà origine ai cleistoteci

svernanti.

Fattori che ostacolano la malattia: temp. >30°C, lignificazione dei

tralci, invecchiamento delle foglie, maturazione del grappolo, UV,

piogge frequenti.

Page 53: Modelli epidemiologici per la gestione sostenibileper sostenibile delle produzioni vitivinicoledelle vitivinicole

Le gemme possono essere

colonizzate dal micelio

svernante

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Le “bandiere”

germogliano in

ritardo, quando i

germogli sani

sono giunti allo

stadio di 3-5 fo. circa

Page 55: Modelli epidemiologici per la gestione sostenibileper sostenibile delle produzioni vitivinicoledelle vitivinicole

A sinistra un germoglio “bandiera” a destra un germoglio sano

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www.safecrop.org/

OIDIO

sintomi e segni

sulle foglie

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La suscettibilità delle bacche

diminuisce progressivamente

nelle settimane successive

all’allegagione

Page 58: Modelli epidemiologici per la gestione sostenibileper sostenibile delle produzioni vitivinicoledelle vitivinicole

ErysipheErysiphe necatornecator: sintomi & segni: sintomi & segni

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DANNI

Sulla pianta: minore rigoglio vegetativo, minore produzione,

maggiore sensibilità al freddo, morte delle gemme durante

l’inverno. Attacchi gravi possono determinare, l’anno successivo,

una diminuzione della produzione anche del 50-60%.

Sull’uva: minore concentrazione zuccherina (8-10%), maggiore

acidità totale, ritardo della maturazione. Eventuali spaccature degli

acini favoriscono attacchi degli agenti dei marciumi.

Sul vino: si ha modificazioni degli aromi già con il 3-5% di acini

infetti.

Page 61: Modelli epidemiologici per la gestione sostenibileper sostenibile delle produzioni vitivinicoledelle vitivinicole

PowderyPowdery MildewMildew

RiskRisk IndexIndex

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Powdery Mildew Risk Index

Il modello, sviluppato in California, presenta due

sottomodelli relativi alle ascospore e ai conidi

Ascospore: il modello calcola il livello di rischio il

modello tiene conto della temperatura (media

giornaliera) e la bagnatura fogliare.

0

10

20

30

40

0 5 10 15 20 25 30

Temperatura °C (media giornaliera)

Ore

di bagnatu

ra f

oglia

re

Heavy infection

Page 63: Modelli epidemiologici per la gestione sostenibileper sostenibile delle produzioni vitivinicoledelle vitivinicole

Powdery Mildew Risk Index

Conidi: Il modello viene inizializzato da tre giorni

consecutivi con temperatura compresa fra 21 e 29°C

per sei ore consecutive. Per ognuno di questi giorni

assegna 20 punti all’indice. Al contrario, se ci sono

giorni senza 6 ore con quelle temperature, 10 punti

vengono sottratti al valore cumulativo. Temperature

oltre i 32°C sottraggono 10 punti giornalieri. Ogni

trattamento con agrofarmaci azzera il valore

dell’indice.

Indice < 30 = rischio basso

Indice 31-59 = rischio medio

Indice 60-100 = rischio elevato

Page 64: Modelli epidemiologici per la gestione sostenibileper sostenibile delle produzioni vitivinicoledelle vitivinicole

UCSC UCSC modelmodel

Page 65: Modelli epidemiologici per la gestione sostenibileper sostenibile delle produzioni vitivinicoledelle vitivinicole

ErysipheErysiphe necatornecator: il modello UCSC: il modello UCSC

Page 66: Modelli epidemiologici per la gestione sostenibileper sostenibile delle produzioni vitivinicoledelle vitivinicole

0 4 8 12 16 20 24 48 72

0

10

20

32

0.6-0.8

0.4-0.6

0.2-0.4

0.0-0.2

1

Bagnatura fogliare

T

Condizioni per il rilascio

delle ascospore:

• Pioggia:

2,5mm

• Temperatura:

10T30°C

Deiscenza cleistoteci f(T,LW)

ErysipheErysiphe necatornecator: il modello UCSC: il modello UCSC

0 2 4 6 8 10 12 14 16

Germinazione e

infezione

ascospore f(VPD)

5 10 15 20 25 300

Germinazione e

infezione

ascospore f(T)

0 10 20 30 40

Giorni di latenza

f(T)

VPD Temperatura Temperatura

Page 67: Modelli epidemiologici per la gestione sostenibileper sostenibile delle produzioni vitivinicoledelle vitivinicole

Il modello UCSCIl modello UCSC

Page 68: Modelli epidemiologici per la gestione sostenibileper sostenibile delle produzioni vitivinicoledelle vitivinicole

LobesiaLobesia botranabotrana

Page 69: Modelli epidemiologici per la gestione sostenibileper sostenibile delle produzioni vitivinicoledelle vitivinicole

LobesiaLobesia botranabotrana Lepidottero tortricide, nativo del Sud Italia e ora diffuso

in tutta Europa e dal 2009 in Us e Cile

Page 70: Modelli epidemiologici per la gestione sostenibileper sostenibile delle produzioni vitivinicoledelle vitivinicole

LobesiaLobesia botranabotrana: ciclo biologico: ciclo biologico

Page 71: Modelli epidemiologici per la gestione sostenibileper sostenibile delle produzioni vitivinicoledelle vitivinicole

LobesiaLobesia botranabotrana: ciclo biologico: ciclo biologico

Lobesia botrana compie solitamente 3 generazioni annue,

eccezionalmente 4. L’insetto sverna come crisalide protetta da un

bozzolo sericeo nascosto sotto il ritidoma della vite o di altre piante

ospiti.

L'attività degli adulti è prevalentemente crepuscolare e favorita da

temperature superiori ai 15 °C con un optimum intorno ai 25 °C,

mentre per lo sviluppo embrionale sono sufficienti 9 °C. Le femmine

mostrano un incremento dell'attività di volo e dell'ovideposizione

con valori di umidità relativa compresi tra il 40 e il 70%; al di sotto

del 40% la percentuale di uova schiuse diminuisce notevolmente

A partire dalla seconda metà di aprile si ha il primo volo degli

adulti. Dopo 3–4 giorni, le femmine fecondate ovidepongono

sui bottoni fiorali o su altre parti dell’infiorescenza. La prima

generazione larvale viene detta antofaga. La 2ª e 3ª generazione

(carpofaga) vivono a spese degli acini.

Page 72: Modelli epidemiologici per la gestione sostenibileper sostenibile delle produzioni vitivinicoledelle vitivinicole

LobesiaLobesia botranabotrana: il modello : il modello TouzeauTouzeau

Il modello, del 1981 sviluppato in Francia, è basato sulla

relazione tra accumulo progressivo di ore di caldo (DD –

temperature medie giornaliere dal 1° gennaio) e sviluppo del ciclo

del fitofago.

Page 73: Modelli epidemiologici per la gestione sostenibileper sostenibile delle produzioni vitivinicoledelle vitivinicole

LobesiaLobesia botranabotrana: il modello : il modello TouzeauTouzeau

Il modello presenta delle soglie per valori di ore di caldo a cui

corrispondono fasi di sviluppo del ciclo del fitofago.

Page 74: Modelli epidemiologici per la gestione sostenibileper sostenibile delle produzioni vitivinicoledelle vitivinicole

Conclusioni generaliConclusioni generali

I modelli matematici rappresentano uno strumento

potenzialmente utile per la difesa integrata

I modelli devono essere testati e validati nelle

condizioni locali. Inoltre, per divenire uno strumento

fruibile devono basarsi su piattaforme informatiche in

grado di raggiungere con facilità il numero maggiore

possibile di utenti

Per un efficace utilizzo dei modelli meccanicistici è

necessaria la creazione di sistemi di supporto (DSS)

che favoriscano l’interazione tra modellisti e

utilizzatori del sistema

Page 75: Modelli epidemiologici per la gestione sostenibileper sostenibile delle produzioni vitivinicoledelle vitivinicole
Page 76: Modelli epidemiologici per la gestione sostenibileper sostenibile delle produzioni vitivinicoledelle vitivinicole

Periodo Prodotto Principio attivo Patogeno trattato

Note

Pre-fioritura e post fioritura (non trattare in fioritura) Poi tratta dopo piogge abbondanti seguite da periodi umidi fino a luglio.

Ridomil Gold MZ Methalaxyl +

mancozed Peronospora

Puoi scegliere uno o l’altro, il primo è più efficace. I prodotti

sono sistemici quindi rimangono efficaci anche dopo piogge di rilevante entità

Ridomil Gold R Methalaxyl + rame Peronospora

Da luglio in poi, per risparmiare, puoi usare questi due prodotti (1-3 trattamenti totali)

vari

Mancozeb Peronospora

Sono più economici rispetto al Ridomil

ma da dare ogni 12-15 giorni o dopo le piogge perché non

sono sistemici

vari Ziram Peronospora

vari Ossicolruro di rame Peronospora

Per l’oidio devi coprire tutta la stagione (per la peronospora il pericolo maggiore è fino a luglio).

Thiovit Jet, Microthiol disperss o

simili Zolfo Oidio

Alterna i prodotti riportati Topas 10 EC Pencazonolo Oidio

Blin Pen Penconazolo Oidio

Uno, massimo due trattamenti da agosto in poi all’invaitura, prima della chiusura del grappolo

Switch Cyprodinil +

Fludoxinil Botrytis

(muffa grigia)

Applica solo alla zone del grappolo,

non sulle foglie

Da fine giugno Steward Indoxacarb Tignoletta Trattare solo se rilevi

che esiste il problema

Page 77: Modelli epidemiologici per la gestione sostenibileper sostenibile delle produzioni vitivinicoledelle vitivinicole

PROTEZIONE CONTRO L’OIDIO

Forme di allevamento utili a favorire l’aerazione e l’insolazione dei

grappoli (Pergola vs. Guyot o cordone speronato)

•Ridurre le zone umide nel vigneto

•Moderare lo sviluppo vegetativo, ridurre gli apporti nutrizionali

•Sfogliature dei grappoli dopo l’allegagione su varietà sensibili

•Eliminazione tempestiva dei tralci bandiera

•Esposizione dei grappoli al sole e all’effetto dei trattamenti

•Interventi precoci per vigneti con alto rischio epidemico

(germogli bandiera: tratt. dalla 2-3 foglia e fino all’invaiatura)

•Interventi più tardivi per zone in cui l’inoculo primario è portato dai

cleistoteci: 2,5 mm di pioggia e t°>10°C, oppure sempre con

antioidici specifici in fase di prefioritura (occhio ai sintomi),

eventualmente intervenire con prodotti penetranti.

Page 78: Modelli epidemiologici per la gestione sostenibileper sostenibile delle produzioni vitivinicoledelle vitivinicole

ZOLFO

POSSIBILE IMPIEGO DELLO ZOLFO DURANTE TUTTA LA STAGIONE

VEGETATIVA PER ZONE A BASSO RISCHIO EPIDEMICO

La capacità terapeutica mediante l’emissione di vapori tossici è

condizionata da:

temperatura: sublimazione delle particelle solide, azione che cresce con

l’aumento della temperatura, da 10 – 12 °C fino a 40°C. Sopra i 30° si può

avere fitotossicità da vapori di zolfo.

umidità: azione ridotta in presenza di elevata UR dell’aria

vento: il vento provoca la dispersione dei vapori tossici : l’azione diventa

più elevata in assenza di vento.

Sconsigliato l’uso in prossimità della maturazione dell’uva per gli effetti

negativi sui microorganismi vinari.

Page 79: Modelli epidemiologici per la gestione sostenibileper sostenibile delle produzioni vitivinicoledelle vitivinicole

ALTRE MOLECOLE ATTIVE SU OIDIO (di copertura)

DINITROFENOLI: DinocapDinocap, (Meptyldinocap) fungicida multisito, azione

preventiva e curativa. Inibisce la respirazione cellulare; agisce anche a

basse temperature ( 4 –5°C), non induce resistenza, fitotossico a

temperature elevate. Ha azione acaricida collaterale.

BICARBONATO DI SODIO O DI POTASSIO. Ha attività antioidica diretta e

indiretta. Danneggia le membrane cellulari delle spore del fungo e,

innalzando il pH sulla superficie dell’ospite, crea un ambiente sfavorevole

alla loro germinazione. Si usa ad una concentrazione di 0.5-1,5%. Oltre

diventa fitotossico. L’attività è migliorata in miscela con olii minerali.

OLII MINERALI E VEGETALI. Agiscono, in via preventiva, ostacolando la

germinazione dei conidi. Devono essere distribuiti con accuratezza per

coprire uniformemente la vegetazione. Sono dilavati facilmente e si

degradano velocemente. Hanno un impiego orevalente in agricoltura

biologica.http://www.envirochange.eu/download/free_publications/2007_oidio_della_vite.pdf

Page 80: Modelli epidemiologici per la gestione sostenibileper sostenibile delle produzioni vitivinicoledelle vitivinicole

PRODOTTI PENETRANTIGruppo degli IBS (EBI)

PIRIMIDINE: Fenarimol, Nuarimol e Bupirimate. Citotropici-translaminari; hanno azione

preventiva e debolmente curativa. Persistenza di 10 giorni circa.

TRIAZOLI: Sono tutti sistemici acropeti e vengono assorbiti rapidamente; hanno

un’azione preventiva e curativa, alcuni anche eradicante. La loro efficacia va dai 12 ai

15 giorni.

Ciproconazolo, Esaconazolo, Fenbuconazolo, Miclobutanil, Penconazolo,

Propiconaziolo, Tebuconazolo, Tetraconazolo, Triadimenol.

Tutti sono commercializzati da soli o in miscela con zolfo.

ANILIDI: Boscalid (translaminare e poi sistemico). Blocca la catena respiratoria

inibendo la succinatoubichinone riduttasi. E’ commercializzato da solo o in miscela

con strobilurine.

QUINAZOLINONI: Proquinazid. Blocca la formazione degli appressori e ha una qualche

azione inibente sulla germinazione dei conidi. Ha un’azione preventiva.

FENOSSICHINOLINE: Quinoxyfen. Antioidico ad azione preventiva, inibisce la

germinazione di spore e di conidi e inibisce la formazione degli austori

Ottima persistenza viene assorbito dalle cere cuticolari, con ridistribuzione in fase di

vapore, scarsa mobilità nella pianta. A protezione dei grappoli.

SPIROKETALAMINE: Spiroxamina. Ha attività preventiva, curativa ed eradicante. Ha

sistemia acropeta e viene assorbito velocemente all’interno della pianta.

BENZOFENONI: Metrafenone. Blocca la formazione degli appressori e lo sviluppo delle

ife; i conidi perdono la capacità infettiva

Page 81: Modelli epidemiologici per la gestione sostenibileper sostenibile delle produzioni vitivinicoledelle vitivinicole

ANALOGHI DELLE STROBILURINE e QoI

Antioidici e anche antiperonosporici, black rot, escoriosi. Inibiscono la

germinazione delle spore. Agiscono sulla catena respiratoria bloccando il

sito Qo del complesso enzimatico del citocromo bc1.

Azione preventiva; affinità per le cere; assorbimento graduale, e sistemicità

lenta; nel giro di 2 ore non sono più dilavati. Hanno una persistenza di 10-14

giorni.

Azoxystrobin: è il capostipite; se ne è già abusato.

Piraclostrobin: blocca la germinazione dell spore, lo sviluppo del micelio e

la sporulazione; locosistemico translaminare.

Trifloxistrobin: è assorbito molto velocemente; mesosistemico (traslocazione

lenta), translaminare.

Kresoxim-metile: fungicida di copertura (cere) ad impiego preventivo;

protezione di lunga durata

Page 82: Modelli epidemiologici per la gestione sostenibileper sostenibile delle produzioni vitivinicoledelle vitivinicole

CONTROLLO BIOLOGICO

Ampelomyces quisqualis (parassita di E. necator)

Formulato commerciale: AQ10

Weeden, C.R., A. M. Shelton, and M. P. Hoffman. Biological Control: A Guide to Natural Enemies in North America. Http://www.nysaes.cornell.edu/ent/biocontrol/ accessed 18.4.08

Micoparassita specifico degli oidi. Parassitizza il micelio e i cleistoteci. Efficacia

variabile a seconda della specie e delle condizioni ambientali. Va impiegato in

alternanza con lo zolfo (è sensibile), dopo l’invaiatura e a cavallo della vendemmia

per parassitizzare il micelio e i cleistoteci dell’Oidio.

Page 83: Modelli epidemiologici per la gestione sostenibileper sostenibile delle produzioni vitivinicoledelle vitivinicole

STRATEGIE DI INTERVENTO

ZONE AD ALTO RISCHIO DI INFEZIONI:

-Iniziare i trattamenti subito dopo il germogliamento con tralci di 3-5 cm con

Zolfo o Dinocap o miscele dei due e proseguire fino alla formazione dei

grappoli.

-Impiegare prodotti sistemici dall’inizio della fioritura fino alla prechiusura del

grappolo. (Combinare con la difesa antiperonosporica).

-Zolfo (in polvere o bagnabile) fino all’invaiatura evitando le ore calde della

giornata.

ZONE A RISCHIO MEDIO-BASSO:

Trattamenti cautelativi: subito prima della fioritura, allegagione e prechiusura

del grappolo con prodotti sistemici.

CRITERI DI LOTTA

La presenza della malattia va monitorata costantemente per evitare

esplosioni incontrollate.

Alternare i prodotti sistemici in base al loro meccanismo d’azione e non

impiegarli mai più di due-tre volte nel corso dell’annata. Usarli possibilmente

in miscela con prodotti di copertura.