Quale futuro per le piccole aziende vitivinicole
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Brand vs. OrigineQuale futuro per le
piccole aziende vitivinicole?Presentato da Reka Haros
Per la MIB School of Management
Chi sono Un’ esperta di marketing e sviluppo aziendale nel settore vinicolo con una vasta esperienza nell'ambito della gestione dei marchi e delle comunicazioni grazie alla precedente carriera nei settori dei beni di largo consumo e della pubblicità. Sono socia presso l'azienda vinicola Sfriso ma anche consulente di marketing e sviluppo aziendale sia nel settore vinicolo che non vinicolo.
@RekaHaros
Una riflessione:
Il mercato mondiale
@RekaHaros
Produzione mondiale in miliardi di litri
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 20140.00
5,000.00
10,000.00
15,000.00
20,000.00
25,000.00
30,000.00
23,851.1023,994.5024,296.4024,742.2024,827.1025,224.1025,537.9026,128.1026,379.3026,679.9027,263.2027,814.2027,969.0027,857.7027,873.80
WorldWestern EuropeAsia PacificNorth America
Fonte: Euromonitor 2015
@RekaHaros
1) Produzione mondiale +10%
2) Produzione Europea -10%
3) Produzione America del Nord e Asia +50%
Produzione mondiale stabile negli ultimi 4 anni
Tendenza degli ultimi 14 anni
@RekaHaros
Consumo mondiale pro capita
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 20140
5000
10000
15000
20000
25000
30000
35000
40000
Western Europe North America World Asia Pacific
Fonte: Euromonitor 2015
@RekaHaros
Tendenza negli ultimi 14 anni
-17% in Europa
+37% America del Nord
+ 55,5% in Asia
-1,8% a livello mondiale
@RekaHaros
I nuovi consumatori vengono dai nuovi mercati
@RekaHaros
E l’Italia?
Sempre fra I primi produttori Sempre fra i primi per
produzione
@RekaHaros
E l’Italia?
Terzo consumatore al mondo con 8,26% del
volume totale
USAFra
nce Italy
German
yChin
a UKSp
ain
Argenti
naRuss
ia
Austral
ia
Rest of
Worl
d0
5
10
15
20
25
30
35
8.26%
% World Consumption
% World Consumption
Fonte: http://www.wineinstitute.org/files/World_Wine_Consumption_by_Country_Revised_Nov_2015
.pdf@RekaHaros
Con 33.3 litri, siamo 13° per consumo pro
capita
NB: Pur essendo I primi consumatori per volume, gli USA consumano solo 10,25 litri pro
capita
Fonte: http://www.wineinstitute.org/files/World_Per_Capita_Wine_Consumption_Revised_Nov_2
015.pdf
E l’Italia?
@RekaHaros
La domanda è:Come possono competere i
piccoli produttori?
@RekaHaros
Puntando sul consumatore
Capendo le sue esigenze ed il suo mondo emotivo
@RekaHaros
Brand vs. Origine?Uno non esclude l’altro!
@RekaHaros
Basta capire chi e dove sono i nostri
consumatoriItalia vs. Estero
@RekaHaros
I consumatori esteri cosa pensano riguardo al «Paese d’origine»?
@RekaHaros
Il valore del “Made in Italy”
secondo i consumatori
esteri
Fonte: “Made In” the value of Country of Origin for future brands by FutureBrand @RekaHaros
Il “Made In Italy” è importante nella comunicazione del brand! Offre alle aziende l'opportunità di creare vantaggio competitivo e di differenziazione
Guida le scelte dei consumatori
Il “Made In Italy” si classifica secondo nella categoria di Food & Beverage
@RekaHaros
Ma attenzione a non creare confusione @RekaHaros
L’Italia delle denominazioni
Oltre 300 DOC
Oltre 70 DOCG
Immaginate se tutte le aziende parlassero delle proprie origini!
@RekaHaros
La comunicazione efficace del
“Made In Italy”Non va attraverso le denominazioni di origini controllate ma attraverso 4 aree chiave:1. Autenticità: La produzione di prodotti o
servizi unici che possono essere collegati con la storia, le persone o situazioni geografiche del paese.
2. Differenziazione: dimostrandosi diversi dai concorrenti nell'approccio, nel patrimonio o nella cultura.
3. Standard Qualitativi: mostrando impegno per la sicurezza, l'artigianato, l'eccellenza e trasparenza della produzione.
4. Competenza: essere identificato come il 'migliore' in una categoria o avere creato o definito una categoria
Fonte: “Made In” the value of Country of Origin for future brands by FutureBrand @RekaHaros
La combinazione di queste 4 aree diventa un potente motore per la differenziazione e l'autenticità di un brand.
Più un brand è associato ad un paese di origine che ha
1) prodotti unici, 2) un messaggio differenziato,
3) un’ esperienza autentica 4) elevati standard di qualità nella propria categoria,
più è probabile che un consumatore lo consideri.
Fonte: “Made In” the value of Country of Origin for future brands by FutureBrand
@RekaHaros
Quindi, il «Made in Italy» nel nostro settore è importante
specialmente se i nostri consumatori sono all’estero!
@RekaHaros
Ed in Italia? Come può un brand beneficiare della sua origine?
@RekaHaros
P A T R I O T T I S M OL O C A L E
@RekaHaros
Perché il brand numero 1 in Italia è il Tavernello!
@RekaHaros
Il mercato vero è …
@RekaHaros
questo…Foto by Reka Haros
@RekaHaros
La vera competizione è a questi livelli
@RekaHaros
Foto by Reka Haros
Nel 2014 le prime 20 aziende in Italia erano
1. CANTINE RIUNITE & CIV 2. CAVIRO 3. GRUPPO CAMPARI 4. PALAZZO ANTINORI 5. MEZZACORONA 6. FRATELLI MARTINI SECONDO LUIGI 7. CASA VINICOLA ZONIN 8. CAVIT CANTINA VITICOLTORI 9. CASA VINICOLA BOTTER CARLO & C. 10. ENOITALIA
11. GRUPPO SANTA MARGHERITA 12. GRUPPO CEVICO 13. CANTINA SOCIALE COOPERATIVA DI SOAVE 14. GIORDANO VINI 15. LA VIS 16. COMPAGNIA DE' FRESCOBALDI 17. CONTRI SPUMANTI 18. SCHENK ITALIA 19. RUFFINO 20. COLLIS VENETO WINE GROUP
Fonte: http://www.mbres.it/sites/default/files/resources/download_en/Summary_wine_2015.pdf@RekaHaros
Hanno fatturato ~ € 3 miliardi
Fonte: http://www.mbres.it/sites/default/files/resources/download_en/Summary_wine_2015.pdf @RekaHaros
Le piccole aziende non
possono e non devono
competere con i giganti nello stesso campo di battaglia!
Foto: www.leadernetworks.com
@RekaHaros
Le piccole aziende devono fare quello che i grandi NON fanno!
L’esclusiva narrazione locale.
@RekaHaros
B R A N D I NGUna valida opzione per il successo dei piccoli
produttori
@RekaHaros
Purposeful Branding
Un marchio con uno scopo preciso fa la vera differenza
@RekaHaros
Il comico non pensa a come possa
essere divertente, ma cerca di capire
che cosa faccia ridere le persone e
perché.
Foto: www.flickr.com/photos/cayusa/ @RekaHaros
Un designer di scarpe non si limita a considerare ciò
che starà bene, ma si ossessiona a capire come la
scarpa farà sentire chi la indossa.
Foto: www.flickr.com/photos/_sk/ @RekaHaros
L'architetto non si limita a prendere in considerazione
l'orientamento dell'edificio, si preoccupa di
come la gente si sentirà al suo
interno.
Foto: www.zingarate.com @RekaHaros
Un produttore di vino non dovrebbe limitarsi a fare un
buon vino, ma dovrebbe pensare a
come il suo vino farà sentire la gente
che lo berrà.
Foto by Reka Haros @RekaHaros
Lo scopo del produttore non
deve essere solo di vendere il vino, ma di
conquistare e fidelizzare il
consumatore. Foto by Reka Haros
@RekaHaros
Il piccolo produttore può competere se:1. Mette il consumatore al centro della sua strategia di business2. Crea un marchio con uno scopo forte per differenziarsi3. Riesce a definire bene il suo proprio mercato4. Mantiene una mentalità flessibile e innovativa tenendo il passo
con le esigenze del consumatore che cambiano5. Non pensa di fare quello che fanno i grandi produttori6. Ha il coraggio ad essere diverso
@RekaHaros