Moda anni50-60

Periodo di rinascita, gli anni '50 e 60’ sono il decennio del rock 'n' roll, dei blue jeans, delle t-shirt, delle pin up e dei pois; è il momento in cui cominciano a comparire i primi bikini e la giacca di pelle diventa irrinunciabile per la moda dell’uomo.Ora sono la televisione e il cinema americani a dettare moda e a influenzare gli usi e costumi nel vecchio continente, tanto che cominciano a convivere tra loro molti stili e codici di abbigliamento diversi.

Dopo la prima guerra mondiale, le donne, incominciarono ad aspirare ad abiti pratici e funzionali e ad acconciature semplici: accorciarono le gonne, cominciarono a indossare i pantaloni e a portare i capelli molto corti. Si trattò della prima vera e propria rivoluzione nella storia della moda.Gli abiti non erano esclusivamente funzionali e pratici, ma raffiguravano lo stato d’animo di un’intera generazione, piena di vita e nuovi colori. Questa nuova moda fu introdotta dallo stilista francese Christian Dior esoprannominata „new look“, che in pochissimo tempo prese piede anche in Italia. Secondo Dior, il „new look“ serviva per donare alla donna la femminilità e la raffinatezza persa durante la guerra.

L'addio definitivo alle scomode e ingombranti tenute da mare arriva con il bikini. Il corpo femminile non ha più paura di mostrarsi.Si tratta, infatti, di un costume da bagno composto da un reggiseno e da uno slip. Ed è Louis Réard a farlo «esplodere».Réard chiama il due pezzi "bikini" dal nome dell'atollo del Pacifico, dove esplose una bomba nucleare.Il bikini fatica un po' prima di arrivare al successo. Ci pensano le dive Hollywoodiane, negli anni 50, a renderlo un capo cult. Negli anni 60 il bikini si rimpicciolisce fino a ridursi a 4 micro triangoli di stoffa nel decennio successivo.

I bikini

Prima

Dopo

Nati inizialmente come indumento di lavoro, questi “pantaloni” sono diventati negli anni l’indumento più indossato da uomini e donne di tutte le generazioni.Come molti sapranno il termine jeans, indica un pantalone con 5 tasche, coniato – con molta probabilità – dai marinai genovesi che lo utilizzavano per lavorare più comodamente.Non a caso il termine Blue Jeans deriva da “Blu di Genova”.

MinigonnaLa storia della minigonna inizia nel 1963. La mini è diventata subito un simbolo della rivoluzione degli anni '60. Non si sa con certezza se sia di origine francese o britannica. La paternità è incerta tra Andrè Courreges e Mary Quant. Il primo è un architetto e sarto francese; la seconda è una stilista inglese. Chiunque sia il vero ideatore fra i due, alla Quant va il merito di aver trasformato la mini in un fenomeno di massa.

Il suo obiettivo era quello di realizzare uno stile, che non andasse bene solo per un certo tipo di donne, ma voleva che le sue creazioni venissero indossate da tutte. La mini, da un lato, era considerata in maniera positiva, in quanto aveva generato un cambiamento innovativo nel mondo dell'abbigliamento femminile, ma dall'altro era molto criticata.

Le acconciature

Negli anni cinquanta le acconciature più in erano quelle mosse, che incorniciavano il viso, nonché i più sofisticati, morbidi chignon. Marilyn Monroe adottò il look glamour della bionda avvenente, mentre Ingrid Bergman si lasciò tentare dal più femminile taglio corto ondulato.Audrey Hepburn passava dall'elegante acconciatura cortissima, all'adolescenziale coda di cavallo lanciata da Brigitte Bardot.

Accessori La donna degli anni cinquanta era particolarmente attenta al proprio look, che curava da cima a fondo. Le calzature si erano assottigliate, anche in punta; anche i sandali aperti con il tacco alto e forteCappelli e guanti davano un tocco di completezza agli abiti formali, mentre per le altre occasioni cominciarono a cadere in disuso