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    Fuso mitotico

    Il fuso mitotico si forma all'inizio della

    mitosi ed responsabile della corretta

    separazione dei cromatidi fratelli delle

    due future cellule figlie.Durante la fase G2, i centrosomi con i

    centrioli si duplicano ed all'inizio della

    profase essi si portano ai poli opposti del

    nucleo. Quando in tarda profase

    l'involucro nucleare si dissolve in

    vescicole, i microtubuli del fuso possono

    approcciare direttamente i cromosomi, e

    vi rimarranno legati fino alla telofase.

    Durante la mitosi, la dinamicit deimicrotubuli aumenta enormemente.

    Questo propedeutico alla formazione

    del fuso mitotico, che durante la mitosi

    raccoglie tutte le subunit di tubulina disponibili nella cellula, ed alla necessit dei

    microtubuli che lo formano di polimerizzare e depolimerizzare rapidamente, per

    potersi legare ai cromosomi correttamente e per separarli in modo sincrono ed

    efficiente. La formazione del fuso dipende dall'attivit di dienine e chinesine che,

    scorrendo nelle due direzioni dei filamenti, contribuiscono alla corretta disposizione

    dei microtubuli all'interno del fuso. E' probabile che anche il DNACromosomimico

    svolga una funzione in questo senso.

    Il fuso mitotico formato da tre tipi di microtubuli:

    1- i microtubuli dell'aster, sono pi brevi e stabili e si dipartono dal centrosoma

    verso il citoscheletro corticale. Svolgono l'importante funzione di ancorare i poli del

    fuso verso le estremit della cellula.

    2- i microtubulipolari, sono lunghi ed abbastanza stabili. Essi si sovrappongono gli

    Glossari

    aster:

    Organizzazione astella dei microtubuli,

    intorno al centrosoma,

    visibile durante la

    mitosi.

    centrioli:

    Coppia di piccolestrutture cilindriche

    (0.2X0.4 mm),

    posizionate

    perpendicolari l'unarispetto all'altra nel

    centrosoma.

    centromer

    Punto di unione deidue cromatidi in un

    cromosoma miotico.Sito di organizzazione

    del cinetocore.

    centrosom

    Centro diorganizzazione dei

    microtubuli che, in

    molte cellule, contien

    un organello specificochiamato centriolo.

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    uni con gli altri, sono stabilizzati da chinesine e svolgono funzione strutturale

    durante le varie fasi della mitosi, infine promuovono l'anafase B.

    3- i microtubuli del cinetocore, sono i pi instabili. Essi prendono contatto

    direttamente con i cromosomi tramite i loro cinetocori. Questi sono strutture

    proteiche costitutive dei centromeri dei cromosomi e funzionano come punto di

    attracco per i microtubuli durante la mitosi. Durante l'anafase A, la

    depolimerizzazione di questi microtubuli molto rapida.

    chinesina:

    Motore

    molecolare associat ai

    microtubuli, che sisposta in direzione del

    polo positivo.

    cinetocore

    Struttura proteica

    specializzata, sito diattacco dei microtubul

    del fuso mitotico.

    fase G2:

    E' la fase che precela mitosi. Le cellule i

    questa fase hanno tutticromosomi duplicati.

    involucronucleare:

    Struttura che rivested isola il nucleo dell

    cellula eucariote

    dall'ambiente

    citoplasmatico.

    tubulina:

    Proteina globulare,

    presente nelle dueisoforme alfa e beta,

    che forma i microtubu

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    Microtubuli

    I microtubuli sono dei

    filamenti citoscheletrici

    spessi 30 nm, formati

    dall'unione di numerosi

    dimeri di -tubulina e -

    tubulina. Sia l'alfa-

    tubulina che la beta-

    tubulina legano il GTP,

    ma la subunit alfa lo

    lega cos strettamente

    che il nucleotide

    considerato parte

    integrante della

    proteina, mentre la

    subunit beta non ha un legame cos stretto e pu idrolizzare il

    GTP in GDP. I dimeri si associano formando protofilamenti

    alfa/beta-tubulinici, cio singoli filamenti che si associano a

    formare il microtubulo, una struttura a cilindro cavo, delimitato

    esternamente da un anello di tredici protofilamenti. Anche i

    microtubuli, come i microfilamenti, presentano un'estremit

    positiva (che rappresenta il polo di crescita del microtubulo

    stesso) e una negativa. Le estremit negative di tutti i microtubuli

    si riuniscono in un MTOC (MicroTubules Organizing Centre,

    ovvero Centro d'Organizzazione dei microtubuli), posizionato

    approssimativamente al centro della cellula e normalmente

    coincidente con il centrosoma, zona dove risiedono una coppia di

    centrioli e alcune proteine necessarie per la coordinazione dei

    Glossario

    assone:

    Prolungamento dellacellula nervosa, che ha la

    funzione di trasmettere

    gli impulsi nervosi alla

    periferia.

    centrioli:

    Coppia di piccolestrutture cilindriche

    (0.2X0.4 mm),

    posizionate

    perpendicolari l'unarispetto all'altra nel

    centrosoma.

    centrosoma:

    Centro di organizzazionedei microtubuli che, inmolte cellule, contiene un

    organello specifico

    chiamato centriolo.

    chinesina:

    Motoremolecolare associat ai

    microtubuli, che si spostain direzione del polo

    positivo.

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    microtubuli di nuova formazione (come la gamma-tubulina).

    I dimeri la cui subunit lega GTP polimerizzano molto pi

    facilmente di quelli con il GDP. per questo che all'estremit

    positiva dei microtubuli si trova spesso un tratto di tubuline le cui

    subunit beta legano tutte GTP (GTP cap). In mancanza di

    questo cap, il microtubulo si sfalda rapidamente. La crescita di un

    microtubulo non , perci, un processo continuo e lineare, ma il

    filamento va incontro a fasi di rapida crescita e rapida contrazione

    continuamente alternate. Questo processo va sotto il nome di

    instabilit dinamica ed fortemente influenzato dalla funzione

    che i microtubuli stanno svolgendo (per esempio durante la mitosi,

    nella formazione del fuso mitotico, l'instabilit dei microtubuli

    aumenta molto).

    Due sono le famiglie di proteine che, tramite uso di energia,

    riescono a muoversi sui microtubuli: le dineine e le chinesine. Le

    prime si muovono verso l'estremit negativa del microtubulo, le

    seconde verso quella positiva.

    Le principali funzioni dei microtubuli sono: il trasporto intracellulare

    di vescicole (le vescicole contenenti i neurotrasmettitori si

    spostano lungo l'assone di un neurone grazie a chinesine), il

    posizionamento di organelli (il Golgi riesce a stare unito vicino al

    reticolo endoplasmatico grazie a dineine che lo mantengono in

    posizione) e la formazione del fuso mitotico durante la mitosi.

    Inoltre troviamo che i microtubuli formano l'asse portante di ciglia e

    flagelli.

    dineina:

    Motore

    molecolare associato ai

    microtubuli, che si spostain direzione del polo

    negativo.

    GTP:

    Guanosina trifosfato.

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    Glossario

    aploide:

    Che possiede unsingolo assetto

    cromosomico.

    cellulasomatica:

    In un organismo

    pluricellulare, tutte le

    cellule che non originanocellule germinali

    (gameti).

    cinetocore:

    Struttura proteicaspecializzata, sito di

    attacco dei microtubuli

    del fuso mitotico.

    citochinesi:

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    Mitosi

    La mitosi, con la citochinesi,

    rappresenta la fase M del ciclo

    cellulare e consiste nella

    divisione della cellula in due

    cellule figlie con identico

    patrimonio genetico.

    La mitosi stata suddivisa in

    quattro fasi consequenziali,

    ognuna caratterizzata da eventi

    specifici (profase, metafase,

    anafase e telofase).

    Prima dell'inizio della fase M, in

    fase G2, i centrosomi si

    duplicano e durante la profase

    essi si portano ai poli opposti

    della cellula, dove organizzano

    i microtubuli per formare il fuso

    mitotico. Il fuso mitotico e la

    sua organizzazione sono

    fondamentali affinch la

    ripartizione dei cromosomi nelle

    due cellule figlie avvenga

    correttamente. I microtubuli del

    fuso mitotico, infatti, durante la

    profase, dopo la dispersione

    dell'involucro nucleare, prendono direttamente contatto con i

    cinetocori dei cromosomi facendo in modo che i due cromatidi

    fratelli si leghino ai microtubuli di poli opposti. Solo quando ogni

    cromosoma sar correttamente attaccato al fuso mitotico e

    disposto al centro della cellula, potr avvenire la separazione dei

    cromatidi fratelli: ognuno di essi verr trasportato dai microtubuli al

    polo opposto della cellula, dove si former nuovamente l'involucro

    nucleare.

    del citoplasma eformazione di membrane

    plasmatiche indipendenti,

    nelle due cellule figlie

    dopo la mitosi.

    citoplasma:

    o citosol. Matrice

    acquosa colloidale checontiene gli organuli

    all'interno della cellula.

    cromosoma:

    Complesso di DNA e

    proteine, visibile con ilmicroscopio ottico nelle

    cellule in mitosi. Il

    termine viene utilizzatoanche per identificare la

    singola molecola di acido

    nucleico che contiene i

    geni di un batterio o di un

    virus.

    diploide:

    Che possiede un

    doppio assetto

    cromosomico.

    fase G2:

    E' la fase che precedela mitosi. Le cellule in

    questa fase hanno tutti i

    cromosomi duplicati.

    fase M:

    Comprende la mitosi e

    la citochinesi.

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    Genoma

    Il genoma rappresenta la

    totalit dal patrimonio

    genetico di una specie ed

    costituito da tutte le

    sequenze di DNA di cuil'organismo pu essere

    dotato, sia quelle

    codificanti per le proteine,

    che quelle non codificanti.

    Nel caso dei procarioti, il

    genoma rappresentato

    da un unico cromosoma

    circolare, mentre per gli

    eucarioti con il termine

    genoma nucleare si

    intende una serie

    completa di cromosomi

    che risiedono nel nucleo

    della cellula. Si parla di genoma nucleare perch gli eucarioti

    possiedono anche un genoma mitocondririale, e le piante

    presentano anche un genoma cloroplastico.

    La funzione primaria del materiale genetico quella di contenere

    le informazioni, immagazzinate nella sequenza delle basi azotate

    del DNA, che sono necessarie per produrre i caratteri

    dell'organismo, codificati dai geni. La porzione di DNA non

    codificante negli eucarioti spesso molto vasta ed arriva,

    nell'uomo, a rappresentare il 99% dell'intero genoma. La funzione

    di tali sequenze al momento oggetto di discussione ed indagine

    scientifica.

    Glossario

    cromosoma:

    Complesso di DNA e

    proteine, visibile con ilmicroscopio ottico nelle

    cellule in mitosi. Iltermine viene utilizzato

    anche per identificare lasingola molecola di acido

    nucleico che contiene i

    geni di un batterio o di un

    virus.

    gene:

    Sequenza di DNA checodifica per un RNA

    funzionale.

    specie:

    Raggruppamento di

    organismi simili che,incrociandosi fra loro,

    generano una discendenza

    feconda.

    virus:

    Entit biologica priva di

    vita autonoma, che perreplicarsi ha bisogno di

    parassitare una cellula di

    un organismo vivente,

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    Le specie eucariotiche contengono una o pi serie cromosomiche,

    ciascuna delle quali costituita da cromosomi differenti. La specie

    umana, per esempio, costituita da due serie di 23 cromosomi

    ciascuna (che fanno un totale di 46 cromosomi). La quantit di

    DNA delle specie eucariotiche molto pi alta della quantit

    presente nelle specie procariotiche, e permette di codificare molti

    pi geni. All'interno delle specie eucariotiche presente una

    notevole diversit nella dimensione dei genomi, che spesso non

    correlata alla complessit della specie.

    Grazie allo "Human Genome Progect", il genoma dell'uomo stato

    completamente sequenziato nel 2002, e sono attualmente in corso

    altri progetti che stanno sequenziando il genoma di altre specie,

    come il topo, il ratto, il cane, il gallo, il pesce palla, il maiale, diversi

    tipi di nematodi e agenti patogeni come batteri e virus.

    asservendo i suoimacchinari biomolecolari

    al fine di produrre un

    elevato numero di copiedi se stesso. Il virus ha

    una sopravvivenza

    limitata fuori dalla cellulaospite. Il ciclo replicativo

    virale si suddivide

    tipicamente in sei fasi. I

    virus vengonogeneralmente classificati

    in base al tipo di acido

    nucleico che necostituisce il genoma e le

    loro strategie

    replicative.

    CromosomiGlossario

    condensine:

    Complessi di proteine che

    svolgono un ruolo centrale

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    Se il tutto il DNA di una

    cellula umana fosse

    disteso, da una estremit

    all'altra esso sarebbe

    lungo oltre 1 metro,

    mentre la dimensione del

    nucleo che lo custodisce

    di circa 2-4 micrometri.

    per questo motivo il DNA

    presente nella cellula

    eucariotica deve essere

    fortemente ripiegato e

    condensato per poter

    essere contenuto

    all'interno del nucleo. Il

    compattamento del DNA

    avviene tramite la

    formazione dei

    cromosomi, costituiti da

    DNA e proteine. I

    cromosomi possono

    essere presenti in diverse

    forme di condensazione,

    questi sono infatti delle

    strutture altamente

    dinamiche, che sialternano tra stati pi o meno condensati in funzione della fase

    del ciclo cellulare e dell'espressione genica.

    Al di fuori della replicazione cellulare, cio in interfase, il DNA si

    trova sotto forma di cromatina, cio complessato con proteine. Le

    proteine dei cromosomi si dividono istoniche (istoni H1, H2A,

    H2B, H3 ed H4) e non istoniche. Gli istoni hanno principalmente

    funzione strutturale, anche se recentemente stato descritto un

    loro ruolo nella regolazione della trascrizione.

    La condensazione del DNA in cromosomi, prevede un primolivello di compattamento in cui il filamento di DNA si avvolge per

    due volte intorno ad un core proteico di 8 istoni (2 subunit di

    istoni H2A, H2B, H3 ed H4) formando il nucleosoma. I

    dipendente del cromosomamitotico.

    cromatina:

    DNA nucleare

    complessato con proteine.

    gene:

    Sequenza di DNA checodifica per un RNA

    funzionale.

    interfase:

    Periodo del ciclocellulare durante il qualenon vi mitosi o

    citochinesi.

    micrometri:

    Milionesimi di metro.

    nanometri:

    Miliardesimi di metro.

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    Dogma dellabiologiacellulare

    Tutti gli organismi viventi sono

    composti da cellule. Le cellule sono le

    pi piccole unit in grado di auto-

    riprodursi e trasmettere

    l'informazione genetica alla propria

    progenie. Ogni cellula conserva

    l'informazione genetica nella stessa

    "forma" chimica: il DNA, che

    custodisce tutte le informazioni

    necessarie a regolare le complesse

    attivit cellulari. Il DNA costituito da

    Glossario

    gene:

    Sequenza di DNAche codifica per un

    RNA funzionale.

    virus:

    Entit biologica privadi vita autonoma, che

    per replicarsi habisogno di parassitare

    una cellula di un

    organismo vivente,

    asservendo i suoimacchinari

    biomolecolari al finedi produrre un elevato

    numero di copie di sestesso. Il virus ha una

    sopravvivenza limitata

    fuori dalla cellula

    ospite. Il cicloreplicativo virale si

    suddivide tipicamente

    in sei fasi. I virusvengono generalmente

    classificati in base altipo di acido nucleicoche ne costituisce il

    genoma e le loro

    strategie

    replicative.

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    due filamenti appaiati di nucleotidi e

    nelle cellule eucariotiche situato nel

    nucleo, organizzato in cromosomi,

    che contengono migliaia di geni.

    Per trasmettere l'informazione

    genetica il DNA viene replicato prima

    di ogni divisione cellulare. I due

    filamenti di DNA vengono separati e

    utilizzati come stampo per la sintesi di

    un nuovo filamento (replicazione del

    DNA).

    Lo stesso meccanismo viene

    utilizzato dalle cellule pertrascrivere

    l'informazione contenuta nel DNA di

    un gene in RNA e poi in proteine, le

    macromolecole da cui dipendono la

    maggior parte delle attivit cellulari. Un

    filamento di DNA viene utilizzato

    come stampo per produrre un

    filamento di RNA ad esso

    complementare (trascrizione). L'RNA

    messaggero (mRNA), sintetizzato nel

    nucleo, viene processato e poi

    trasportato nel citosol. Fuori dal

    nucleo l' mRNA guida la sintesi delle

    proteine che grazie alle loro molteplicifunzioni permettono alla cellula di

    svolgere tutte le proprie attivit.

    E' importante sottolineare, per, che

    non tutti i geni codificano perproteine:

    vi sono infatti geni molto importanti

    per la vita cellulare, che codificano

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    perRNA funzionali (RNA ribosomiali

    o rRNA ed RNA transfer o tRNA).

    Inoltre, nonostante le cellule non

    siano in grado di trascrivere l'RNA in

    DNA, ci possibile in natura per alcuni

    virus, i quali possiedono un enzima,

    chiamato trascrittasi inversa, capace

    di svolgere tale compito. Tale enzima

    viene spesso utilizzato nella ricerca

    scientifica allo scopo di copiare,

    appunto, i geni trascritti in una

    determinata popolazione cellulare e

    clonarli.

    Comunicazione cellulare

    L'organismo umano (ma in generale ogni organismo pluricellulare dotato di una certa complessit) per poter funzionare devriuscire a coordinare ogni suo singolo componente, dagli organi pi grandi alla pi piccola cellula. A questo scopo stato ma punto dall'evoluzione un sistema di comunicazione intercellulare che si basa sul rilascio di ligandi che interagendo con sprecettori, inducono la trasduzione del segnale. Il meccanismo principale con cui le cellule parlano fra di loro costituito damessaggeri chimici rilasciati da cellule secretorie e riconosciuti e legati da appositi recettori espressi sulla membrana plasmdelle cellule bersaglio. Si noti che una cellula secretoria pu essere contemporaneamente cellula bersaglio di un'altra cellul

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    secretoria e viceversa (in questo caso si dice che secretoria e bersaglio sono due definizioni funzionali, poich dipendondalla funzione che la cellula svolge in un determinato momento). Le sinapsi elettriche specializzate che si possono osservardue neuroni possono essere considerate una forma particolare di signalling.

    Possiamo dividere il signalling in tre forme

    endocrino

    paracrino

    autocrino

    rispettivamente a seconda che il bersaglio della cellula si trovi a una certa distanza dalla cellula secretoria stess

    che sia l'organismo intero), che il bersaglio si trovi nelle sue immediate vicinanze (solitamente l'organo in cui risi

    la cellula secretoria) o che il bersaglio sia la stessa cellula che secerne. Vi poi una modalit di signalling tra c

    adiacenti in cui il messaggero non viene rilasciato nell'ambiente extracellulare, ma legato all'esterno della

    membrana cellulare.

    I messaggeri possono essere dei tipi pi disparati, da ormoni a ioni, da peptidi a proteine pi complesse, da sin

    amminoacidi a fotoni.

    I recettori appartengono a diverse classi, tra le quali possiamo individuare in particolare due grandi superfamigli

    GPCR (G-Protein Coupled Receptors) e gli RTK (Recettori Tirosin-chinasici).

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    Ciclo cellulareGlossario

    anti-apoptotico:

    Che protegge

    dall'apoptosi.

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    La capacit di crescere e di

    riprodursi una

    caratteristica peculiare degli esseri

    viventi. L'aspetto fondante della

    riproduzione la trasmissione del

    proprio materiale genetico allaprogenie. Una cellula che cresce si

    divide per dare origine a due cellule

    figlie che sono geneticamente

    identiche alla cellula madre, cio

    contengono lo stesso DNA.

    La cellula si riproduce attraverso

    una serie ordinata di eventi che

    complessivamente costituiscono le

    fasi del ciclo cellulare. Le celluleeucariotiche hanno evoluto un

    complesso sistema di regolazione

    che governa il passaggio da una

    fase allaltra del ciclo cellulare.

    Questo sistema di controllo regola la

    successione degli eventi allinterno

    della cellula, pur rimanendo

    sensibile rispetto a quello che

    accade nellambiente esterno: esso

    in grado infatti di rispondere a

    stimoli che inducono la

    proliferazione o al contrario larresto del ciclo cellulare.

    Gli stimoli che inducono proliferazione cellulare vengono detti

    mitogeni: essi hanno spesso un effetto di crescita della cellula

    anche in termini dimensionali e di sopravvivenza, cio anti-

    apoptotico.

    Negli organismi pluricellulari, non tutte le cellule si riproducono.

    Possiamo infatti distinguere alcuni tipi cellulari, altamente

    differenziati, che non entrano mai in mitosi, si pensi ai neuroni, od

    agli eritrociti. Vi sono poi popolazioni cellulari che si replicano solo

    in alcune specifiche situazioni, per esempio gli epatociti, o alcune

    enterociti:

    Cellule dell'epitelio

    intestinale.

    epatociti:

    Cellule del fegato.

    eritrociti:

    Globuli rossi.

    mitogeni:

    Che stimolano la

    proliferazione cellulare.

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    Fasi della replicazione

    cellulare

    Il ciclo cellulare vienesuddiviso in due fasiprincipali: l'interfase e la faseM. In considerazione delfatto che la fase Mcomprende la mitosi e lacitochinesi, se ne deduceche tutte le cellule che nonsi stanno dividendo sono ininterfase. Quest'ultimainclude necessariamentealtri periodi del ciclo vitalecellulare, normalmentedescritti come fasi G1, S eG2. La fase G1 la pi

    variabile in tempo, pu durare minuti, ore, giorni o anni: per celluledifferenziate che smettono di replicarsi, si parla addirittura di fase G0. Durantela fase G1, la cellula ha un corredo cromosomico diploide e svolge tutte lenormali funzioni vitali. Quando la cellula riceve degli appropriati stimoliproliferativi, entrer in fase S, dove replicher interamente il suo patrimoniogenetico. Questa fase, moderatamente lunga, assai delicata poich buonaparte delle funzioni vitali cellulari sono concentrate nella replicazione del DNA.Al termine della fase S, la cellula entrer in fase G2, dove crescer didimensioni, in vista della mitosi, e si preparer a dividersi. In G2 le cellulehanno un corredo cromosomico tetraploide. Al termine della fase G2 la cellulaentrer in mitosi.

    Il passaggio da una fase all'altra del ciclo cellulare strettamente

    regolato. Questo sia per evitare la proliferazione cellulare

    incontrollata (come si verifica, ad esempio, nei tumori), che per

    evitare che la cellula entri in mitosi nel momento o nelle condizioni

    sbagliate. Per esempio importante che una cellula che ha subito

    dei danni al DNA possa ripararlo, prima che essi vengano

    trasmessi alla progenie mediante un'incontrollata entrata in fase S.

    Il meccanismo molecolare alla base della regolazione del ciclo

    Glossario

    chinasi:

    Enzima che fosforila.

    citochinesi:

    o citodieresi. Divisionedel citoplasma e

    formazione di membrane

    plasmatiche indipendenti,

    nelle due cellule figlie

    dopo la mitosi.

    diploide:

    Che possiede undoppio assetto

    cromosomico.

    fase G1:

    E' la fase del ciclocellulare in cui la cellula

    non ha ancora replicato il

    DNA per dividersi.

    fase G2:

    E' la fase che precedela mitosi. Le cellule in

    questa fase hanno tutti i

    cromosomi duplicati.

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    cellulare impostato sull'azione di chinasi ciclino-dipendenti

    (CDK), enzimi che forforilando substrati diversi nelle diverse fasi,

    determinano la progressione o l'arresto del ciclo cellulare stesso.

    fase M:

    Comprende la mitosi e

    la citochinesi.

    fase S:

    E' la fase del ciclo

    cellulare, compresa fra la

    G1 e la G2, in cui il DNAviene replicato.

    interfase:

    Periodo del ciclocellulare durante il quale

    non vi mitosi o

    citochinesi.

    Membrana plasmaticaGlossario

    glicolipidi:

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    La membrana plasmatica una

    struttura dotata di elevata

    complessit. Da un lato delimita

    uno spazio e racchiude i comparti

    cellulari oltre una barriera definita,consentendo, all'interno della

    cellula stessa, la

    compartimentalizzazione delle

    funzioni, dall'altro lato deve

    preservare la capacit della cellula di comunicare e di interagire con l'ambiente

    extracellulare e con le altre cellule. Strutturalmente, la membrana cellulare

    costituita da un doppio strato di molecole anfipatiche (glicerofosfolipidi,

    sfingolipidi, glicolipidi, colesterolo) e proteine, sia semplici che coniugate a

    zuccheri.Il doppio strato viene formato dall'interazione fra le catene idrofobiche dei lipidi e

    del colesterolo, che espongono le teste polari verso l'ambiente acquoso extra-

    ed intra-cellulare. Sono stati elaborati diversi modelli per descrivere la struttura

    della membrana plasmatica, attualmente illustrata dal modello a mosaico fluido:

    le molecole lipidiche non formano un doppio strato solido e immobile, ma sono

    presenti in uno stato fluido, all'interno del quale sono distribuite le proteine. La

    struttura risulta altamente dinamica e al suo interno le varie componenti sono

    libere di muoversi e partecipare a diversi tipi di interazioni transitorie o

    permanenti.La fluidit della membrana rappresenta un compromesso tra una struttura rigida

    ed ordinata, che non permetterebbe alcuna forma di mobilit e un fluido

    completamente liquido e disordinato, che non potrebbe fornire alcun supporto. I

    lipidi di membrana sono disposti in maniera asimmetrica tra i due foglietti e il

    rapporto fra lipidi e proteine varia molto a seconda del tipo di membrana, del tipo

    di cellula e tessuto e del tipo di organismo, in relazione alle funzioni svolte dalle

    Lipidi conmodificazioni

    glucidiche.

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    diverse membrane.

    Le cellule animali pesentano spesso, immediatamente al di fuori della

    membrana plasmatica, una zona con un'elevato contenuto di carboidrai

    chiamata glicocalice. Il glicocalice protegge la superficie cellulare, permette

    fenomeni di riconoscimento e adesione e forma una barriera di permeabilit.

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    MetabolismoGlossario

    anabolismo:

    La sintesi di molecole

    complesse partendo damolecole piccole.

    catabolismo :

    Reazioni enzimatiche delmetabolismo volte alla

    degradazione di molecolecomplesse, come quelle

    contenute nel cibo.

    FADH2:

    Flavina Adenina

    Dinucleotide, forma ridotta.Accettore di elettroni nella

    respirazione cellulare.

    NADH:

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    Uno

    degli

    aspe

    tti

    centr

    ali

    per

    la

    sopr

    avviv

    enza

    della

    cellul

    a il

    meta

    bolis

    mo.

    Con

    tale

    termi

    ne si

    inten

    de

    un

    ampio quadro di reazioni chimiche mediate da

    enzimi specifici che prevede la conversione di

    ADP in ATP a partire da substrati ad alto

    contenuto energetico e il cui fine quello di

    fornire una riserva energetica pronta allutilizzo.

    I processi metabolici generalmente sono

    suddivisi in catabolismo e anabolismo.

    Nicotinamide AdeninaDinucleotide, forma ridotta.

    Principale accettore dielettroni nella respirazione

    cellulare.

    ossidoriduzione:

    Reazione accoppiata incui una molecola cedeelettroni, ossidandosi, ad

    un'altra molecola che li

    riceve riducendosi.

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    L'anabolismo rappresenta la fase biosintetica

    del metabolismo, in cui lATP viene utilizzato in

    reazioni chimiche accoppiate, affinch la sintesi

    di macromolecole complesse possa avvenire a

    partire da precursori pi semplici.

    Il catabolismo, invece, corrisponde alla fase

    degradativa del metabolismo in cui zuccheri,

    proteine e lipidi sono convertiti

    progressivamente ad intermedi metabolici a pi

    basso contenuto energetico, e in cui

    parallelamente, grazie a reazioni di

    ossidoriduzione, lenergia rilasciata viene

    trasportata da molecole ridotte come il NADH

    ed il FADH2. La gran parte di questi

    trasportatori, viene ridotta durante le reazioni

    enzimatiche del ciclo di Krebs, che avviene nei

    mitocondri. Affinch tale energia possa essere

    utilizzata per la sintesi dell'ATP, il NADH ed il

    FADH2 si ossidano cedendo i loro elettroni ad

    una serie di complessi enzimatici, presenti sulla

    membrana interna dei mitocondri, detta catena

    di trasporto degli elettroni. Gli enzimi che la

    compongono, contengono coenzimi che

    subiscono cicli di riduzione e ossidazione, dove

    gli elettroni vengono ceduti a stati energetici

    sempre pi bassi. L'energia ottenuta da questeossidoriduzioni viene conservata trasportando

    protoni H+ dalla matrice mitocondriale nello

    spazio intermembrana. Tale trasporto di protoni

    avviene contro gradiente e dunque conserva l'

    energia rilasciata durante la catena di trasporto

    degli elettroni. I protoni che si trovano nello

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    spazio intermembrana rientreranno nella

    matrice mitocondriale attraverso un complesso

    enzimatico detto F0F1 ATPsintetasi. Il ritorno

    dei protoni nella matrice avviene secondo

    gradiente, quindi rilascia l'energia

    immagazzinata e questa viene utilizzata

    dall'ATPsintetasi per formare ATP dall'ADP.

    Ciclo di KrebsGlossario

    acetil CoA:

    Composto costituito dal legame delresiduo a due atomi di carbonio (acetile),

    con una grossa molecola chiamata coenzima

    A. L'acetil CoA il prodotto finale della

    glicolisi che entra nel ciclo di Krebs.

    catabolismo :

    Reazioni enzimatiche del

    metabolismo volte alla degradazione

    di molecole complesse, come quellecontenute nel cibo.

    fosforilazione ossidativa:

    Processo che accoppia l'ossidazione di

    NADH e FADH2 alla produzione di ATP.

    GTP:

    Guanosina trifosfato.

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    Il ciclo di Krebs (o ciclo dell'acido citrico oppure

    ciclo degli acidi tricarbossilici) una via

    metabolica tipica degli organismi aerobici,

    localizzata allinterno della matrice

    mitocondriale in cui si concentrano gli enzimi

    necessari.

    Sebbene vi convergano, sotto forma di acetil-

    Coenzima A, i prodotti del catabolismo di

    carboidrati, amminoacidi e acidi grassi, il ciclo

    dellacido citrico costituisce il punto di partenza

    di numerose vie biosintetiche fornendo

    precursori fondamentali per la sintesi di

    molecole organiche indispensabili per la

    NADH:

    Nicotinamide Adenina Dinucleotide,

    forma ridotta. Principale accettore di

    elettroni nella respirazione cellulare.

    organismi aerobici:

    Organismi che necessitano di ossigeno per

    vivere.

    ossalacetato:

    Forma ionizzata dell'acido ossalacetico.

    deriva dall'ossidazione dell'L-malato,catalizzata dalla malato deidrogenasi.

    ossidoriduzione:

    Reazione accoppiata in cui una molecola

    cede elettroni, ossidandosi, ad un'altra

    molecola che li riceve riducendosi.

    respirazione cellulare:

    Derivazione dell'energia da molecole

    organiche mediante reazioni ossigeno-

    dipendenti.

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    sopravvivenza (ad esempio la sintesi di

    glucosio in condizioni di marcata ipoglicemia ).

    Lintero ciclo costituito da otto reazioni

    enzimatiche: per ogni ciclo si ha lingresso di

    un gruppo acetilico, (2 atomi di carbonio) sotto

    forma di acetil-CoA, coniugato per

    condensazione ad una molecola di

    ossalacetato, e si ha la fuoriuscita di 2

    molecole di CO2, di una molecola di GTP e di

    quattro cofattori nucleotidici in forma ridotta

    (NADH e FADH2). Quattro delle otto tappe,

    infatti, sono caratterizzate da reazioni di

    ossidoriduzione che comportano da un lato la

    rimozione di elettroni, a partire da intermedi

    metabolici e conseguentemente la

    conservazione dellenergia rilasciata, sotto

    forma di NADH e FADH2.

    Nel complesso, tale via metabolica

    funzionalmente parte della respirazione

    cellulare poich riveste un ruolo propedeutico

    alla fosforilazione ossidativa: il NADH e FADH2

    prodotto veicoleranno in un secondo momento,

    gli elettroni rilasciati durante le reazioni

    enzimatiche, fino alla catena di trasporto sulla

    membrana mitocondriale interna.

  • 7/28/2019 Mod Appunti Biologia

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    Trasduzione del segnale

    La trasduzione del

    segnale (signalling)

    avviene quando unsegnale extracellulare,

    viene trasdotto

    modificando il

    comportamento della

    cellula bersaglio. La

    trasduzione avviene

    tramite recettori,

    proteine di membrana, o

    proteine solubili che possiedono una grande affinit per una

    seconda molecola, detta ligando (ad esempio un'altra proteina, un

    acido nucleico, o una molecola a basso peso molecolare). Gli

    eventi che seguono il legame del ligando al recettore vanno sotto il

    nome di "cascata di trasduzione del segnale". Per generare una

    risposta cellulare specifica il segnale deve essere trasferito

    all'interno della cellula: questo avviene grazie all'azione di una

    serie di piccole molecole: i secondi messageri. Questi vengono

    generati conseguentemente all'attivazione del recettore,

    diffondono rapidamente e trasportano il segnale ad altre parti della

    cellula. Alcuni di essi sono idrosolubili e diffondono nel citosol, altri

    sono lipo-solubili e si inseriscono quindi all'interno della membrana

    plasmatica. I secondi messaggeri una volta prodotti sono in grado

    di legarsi ad altre proteine modificandone il comportamento e

    permettendo l'amplificazione del segnale.

    Glossario

    GPCR:

    Recettori accoppiati aproteine G

    eterotrimeriche.

    ligando:

    Molecola cheinteragisce con uno

    specifico sito di legame

    presente in una proteina.

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    Si possono individuare tre grandi famiglie di recettori impegnati nei

    meccanismi di trasduzione del segnale a livello della membrana

    plasmatica, classificati mediante il meccanismo di signalling

    utilizzato:

    1- i recettori canale (chiamati anche recettori ionotropici): il

    legame del ligando apre o chiude un canale ionico (che permette

    cio il passaggio di ioni attraverso la membrana plasmatica)formato dal recettore stesso.

    2- i recettori accoppiati a proteine G (GPCR): questi recettori

    regolano l'attivit di proteine bersaglio (enzimi o canali ionici)

    legate alla membrana plasmatica. L'interazione tra il recettore e la

    proteina bersaglio mediata da una terza proteina, chiamata

    proteina G eterotrimerica.

    3- i recettori tirosin-chinasici (RTK): quando vengono attivatiquesti recettori si comportano essi stessi da enzimi o attivano

    enzimi a cui sono associati direttamente.

  • 7/28/2019 Mod Appunti Biologia

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    Trascrizione

    La trascrizione il

    processo mediante il

    quale la catena di

    nucleotidi del DNA

    che codifica per un

    determinato gene,

    viene copiata

    (trascritta) in RNA per

    via enzimatica. LRNA

    cos formato andr

    incontro

    successivamente a

    vari processi di

    maturazione ed eventuale traduzione.

    La trascrizione si svolge allinterno del nucleo cellulare e richiede

    l'azione di particolari enzimi, quali le RNA polimerasi DNA-

    dipendenti, e di proteine, come i fattori trascrizionali.

    La trascrizione si svolge in tre fasi:

    - Inizio. I fattori di trascrizione riconoscono particolari sequenze

    presenti sul DNA, dette promotori, che non sono trascritte, ma

    precedono ed individuano il sito di inizio della trascrizione. Il legame

    di questi fattori al DNA permette alla RNA-polimerasi di riconoscere

    il sito promotore.

    LRNA-polimerasi dotata di attivit elicasica e separa i due

    filamenti di DNA per formare un complesso aperto che permetta la

    sintesi del filamento di RNA su stampo del complementare

    filamento di DNA.

    Glossario

    gene:

    Sequenza di DNA checodifica per un RNA

    funzionale.

    promotore:

    Sequenza di DNA amonte di un gene che ne

    regola la trascrizione.

    traduzione:

    In biologia si intendela sintesi proteica,poich tale processo

    traduce il linguaggio dei

    nucleotidi in cui si

    esprime il codicegenetico, in quello degli

    aminoacidi.

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    - Allungamento. La RNA-polimerasi si muove lungo il filamento di

    DNA catalizzando quindi la sintesi del filamento di RNA con una

    reazione di condensazione tra due nucleosidi trifosfati (nucleotidi

    con tre gruppi fosfato). La chimica di tale reazione simile alla

    sintesi del DNA ed anchessa procede con direzione di sintesi 5- 3.

    - Terminazione. La trascrizione termina quando la RNA polimerasi

    raggiunge una sequenza di terminazione presente sul DNA, la

    quale permette alla RNA polmerasi ed al filamento neosintetizzato

    di RNA di dissociarsi dal DNA.

    La trascrizione si svolge con delle differenze tra procarioti ed

    eucarioti.

    Sintesi proteica Glossario

    codone:

    Gruppo di trenucleotidi che codifica

    per un singolo residuo

    aminoacidico.

    gene:

    Sequenza di DNA

    che codifica per un

    RNA funzionale.

    traduzione:

  • 7/28/2019 Mod Appunti Biologia

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    La sintesi proteica (traduzione) costituisce ilprocesso nel quale l'informazione contenuta nelDNA dei geni e trascritta in RNA, viene tradottain proteine.

    Nella sintesi proteica un filamento

    di RNA messaggero usato come

    intende la sintesi

    proteica, poich taleprocesso traduce il

    linguaggio dei

    nucleotidi in cui si

    esprime il codicegenetico, in quello

    degli aminoacidi.

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    stampo per la produzione di una

    specifica proteina, che viene

    sintetizzata a partire dalla sua

    estremit amminoterminale. La

    relazione tra triplette di basi

    dell'RNA (codoni) e gli amminoacidi

    delle proteine viene chiamata

    codice genetico.Nel processo di traduzione sono

    coinvolti diversi elementi

    - L'RNA messaggero (mRNA)

    - I ribosomi

    - L'RNA transfer (tRNA)

    - Le amminoacil tRNA-sintetasi

    - una serie di fattori di traduzione

    Ogni aminoacido viene accoppiato

    alla sua molecola di tRNA da una

    specifica amminoacil tRNA-

    sintetasi. Esistono 20 diverse

    amminoacil tRNA-sintetasi, una per

    ogni aminoacido.

    La sintesi proteica strutturata in

    tre fasi: inizio, allungamento e

    terminazione. Le fasi di

    allungamento e terminazione

    coinvolgono un numero limitato di

    proteine, mentre la fase di inizio

    molto complessa e richiede

    l'intervento di pi di 25 diversi

    fattori.

    Su di un filamento di mRNA

  • 7/28/2019 Mod Appunti Biologia

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    possono essere presenti pi

    ribosomi che contemporaneamente

    lo traducono, originando complessi

    chiamati polisomi. Nei procarioti

    che non hanno nucleo, il filamento

    di mRNA viene tradotto in proteina

    prima che sia terminata la

    trascrizione dal DNA.

    Indice

    Sito realizzato da: BiotechBook People

    TrascrizioneGlossario

    gene:

    Sequenza di DNAche codifica per un

    RNA funzionale.

    promotore:

    Sequenza di DNA a

    monte di un gene che

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    La trascrizione il

    processo mediante il quale

    la catena di nucleotidi del

    DNA che codifica per un

    determinato gene, viene

    copiata (trascritta) in RNAper via enzimatica. LRNA

    cos formato andr

    incontro successivamente

    a vari processi di

    maturazione ed

    eventuale traduzione.

    La trascrizione si svolge

    allinterno del nucleo cellulare e richiede l'azione di particolari enzimi,

    quali le RNA polimerasi DNA-dipendenti, e di proteine, come i fattoritrascrizionali.

    La trascrizione si svolge in tre fasi:

    - Inizio. I fattori di trascrizione riconoscono particolari sequenze presenti

    sul DNA, dette promotori, che non sono trascritte, ma precedono ed

    individuano il sito di inizio della trascrizione. Il legame di questi fattori al

    DNA permette alla RNA-polimerasi di riconoscere il sito promotore.

    LRNA-polimerasi dotata di attivit elicasica e separa i due filamenti di

    DNA per formare un complesso aperto che permetta la sintesi del

    filamento di RNA su stampo del complementare filamento di DNA.

    - Allungamento. La RNA-polimerasi si muove lungo il filamento di DNA

    catalizzando quindi la sintesi del filamento di RNA con una reazione di

    condensazione tra due nucleosidi trifosfati (nucleotidi con tre gruppi

    fosfato). La chimica di tale reazione simile alla sintesi del DNA ed

    anchessa procede con direzione di sintesi 5- 3.

    - Terminazione. La trascrizione termina quando la RNA polimerasi

    trascrizione.

    traduzione:

    In biologia siintende la sintesi

    proteica, poich tale

    processo traduce illinguaggio dei

    nucleotidi in cui siesprime il codice

    genetico, in quello

    degli aminoacidi.

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    raggiunge una sequenza di terminazione presente sul DNA, la quale

    permette alla RNA polmerasi ed al filamento neosintetizzato di RNA di

    dissociarsi dal DNA.

    La trascrizione si svolge con delle differenze tra procarioti ed eucarioti.

  • 7/28/2019 Mod Appunti Biologia

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    tRNA

    Le molecole responsabili dellalettura e traduzione del codice

    genetico sono gli RNA transfer

    (tRNA).

    I tRNA sono piccole molecole di

    RNA a singola elica, lunghi circa

    Glossario

    aminoacil-tRNA:

    tRNA caricato con lo

    specifico aminoacido.

    anticodone:

    Gruppo di tre nucleotidi,presenti sul tRNA,

    complementari al codone

    dell'mRNA.

    basicomplementari:

    Si intende l'appaiamentoCG o AT(U).

    catenapolipeptidica:

    Sequenza di aminoacidi

    uniti fra loro da legamepeptidico.

    codone:

    Gruppo di tre nucleotidiche codifica per un singolo

    residuo aminoacidico.

    legamepeptidico:

  • 7/28/2019 Mod Appunti Biologia

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    80 nucleotidi, con una peculiare

    forma tridimensionale a "L". La

    conformazione tridimensionale

    data da ibridazioni tra le basi: si

    formano tratti a doppio filamento

    per l'appaiamento tra basi

    complementari sulla stessa

    catena nucleotidica e questoprovoca il ripiegamento della

    molecola di tRNA in modo

    specifico e propedeutico allo

    svolgimento della sua funzione di

    molecola adattatrice. Quando il

    tRNA viene disegnato in due

    dimensioni, assume una

    caratteristica forma a "trifoglio"

    dove sono facilmente identificabili

    sia l'ansa dell'anticodone, che

    legge l'mRNA in direzione 5'-3', e

    si appaia direttamente con le

    triplette di nucleotidi, e una

    sequenza CCA all'estremit 3'

    (ansa dell'aminoacido) dove viene

    legato covalentemente

    l'amminoacido specifico codificato

    dall'anticodone.

    I tRNA, oltre alle classiche basi G,

    C, U, A, contengono basi insolite

    prodotte dalla modificazione post-

    trascrizionale di basi classiche.

    Una di queste basi modificate,

    Legame che si formanella condensazione di due

    aminoacidi.

    traduzione:

    In biologia si intende lasintesi proteica, poich tale

    processo traduce il

    linguaggio dei nucleotidi in

    cui si esprime il codice

    genetico, in quello degliaminoacidi.

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    l'inosina, svolge un ruolo

    importante nel riconoscimento

    codone-anticodone a causa della

    sua promiscuit. Spesso, infatti,

    un tRNA specifico per un

    aminoacido, sar in grado di

    riconoscere pi codoni, diversi fra

    loro, purch codificanti per lostesso aminoacido, come indicato

    dal codice genetico.

    I tRNA negli eucarioti sono

    sintetizzati dalla RNA-polimerasi

    III .

    I 20 diversi aminoacidi vengono

    caricati all'estremit 3' del loro

    tRNA ad opera di un enzima

    chiamato aminoacil-tRNA

    sintetasi a spese di ATP.

    L'aminoacido cos attivato ed

    pronto per essere trasportato

    sulla catena polipeptidica in

    crescita, dove avverr la

    formazione del legame peptidico

    con l'aminoacido successivo.

  • 7/28/2019 Mod Appunti Biologia

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    Meiosi

    La meiosi il processo di differenziamento tramite cui le cellule germinali

    riducono della met il loro corredo genetico generando in questo modo i

    gameti. Da ogni cellula germinale si ottengono quattro gameti maturi

    aploidi. Il differenziamento delle cellule germinali detto oogenesi per igameti femminili e spermatogenesi per quelli maschili.La meiosi avviene solo negli organismi a riproduzione sessuata nei quali

    lunione di due gameti porta alla formazione dello zigote, la nuova celluladiploide che dar origine ad un neoformato organismo. Essa caratterizzata

    da ununica duplicazione del DNA e da due divisioni cellulari successive: lacellula germinale con genoma 2n, duplica il proprio corredo genomico a 4n

    e solo nelle successive divisioni meiotiche, il genoma si ridurr ad una

    quantit n, cio aploide.

    Le due divisioni meiotiche vengono suddivise, per analogia di processo,nelle stesse fasi della mitosi (profase, metafase, anafase e telofase). Tale

    analogia non deve trarre in inganno, poich la prima divisione meiotica

    presenta delle caratteristiche peculiari: durante laprofase I, infatti, i

    cromatidi fratelli dei cromosomi omologhi si associano per il "crossing

    over", meccanismo di ricombinazione genica, per cui avviene scambio dimateriale genetico fra i cromosomi paterni e quelli materni. Durante la

    prima divione meiotica, inoltre, non si separano i cromatidi fratelli, bens icromosomi omologhi paterno e materno, ricombinati, vengono divisi nelle

    due cellule figlie. Al termine della prima divisione meiotica, quindi, si

    otterranno due cellule figlie, ognuna con quantit 2n di DNA, ma connumero aploide di cromosomi. La seconda divisione meiotica proceder alla

    separazione dei cromatidi fratelli nelle cellule figlie. Essa del tutto

    analoga alla mitosi, con l'importante differenza che il numero di cromosomi

    stato dimezzato precedentemente, durante la prima parte della meiosi.

    Glossario

    aploide:

    Che possiede unsingolo assetto

    cromosomico.

    diploide:

    Che possiede undoppio assetto

    cromosomico.

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    Meiosi I

    Laprofase della prima divisione meiotica

    molto complessa ed occupa circa il 90% del

    tempo necessario allintero processo. Questa

    fase caratterizzata dal crossing over chepermette lo scambio di materiale genetico tra icromosomi omologhi.

    A causa della sua complessit, laprofase I stata suddivisa in 5 sottofasi che scandiscono

    l'avvicinamento dei cromosomi omologhi, illoro appaiamento e la ricombinazione. Quando

    i quattro cromatidi dei due cromosomi

    omologhi, paterno e materno, si avvicinano,

    essi formano una struttura chiamata tetrade,tenuta insieme dal complesso sinaptonemale.

    Quest'ultimo formato da due assi proteici

    paralleli ai filamenti di DNA, uniti fra loro da

    filamenti perpendicolari, su cui sono posti i

    noduli di ricombinazione. I noduli diricombinazione sono i complessi multiproteici

    responsabili della ricombinazione genica enormalmente ve ne sono tanti quanti sono stati

    gli eventi ricombinativi. Le cinque fasi della

    profase I sono cos suddivise:

    1. leptotene: i cromosomi duplicati

    condensano;

    2. zigotene: i cromosomi omologhi, ciascuno

    composto da due cromatidi, si

    approcciano tra loro;

    3. pachitene: i cromosomi formano la

    tetrade che tenuta insieme dal

    complesso sinaptonemale; in questo

    momento si ha il fenomeno del crossing

    over;

    4. diplotene: il complesso sinaptonemale si

    Glossario

    cromosoma:

    Complesso di DNA eproteine, visibile con il

    microscopio ottico nelle

    cellule in mitosi. Il

    termine viene utilizzatoanche per identificare la

    singola molecola di acido

    nucleico che contiene igeni di un batterio o di un

    virus.

    involucronucleare:

    Struttura che riveste edisola il nucleo dellacellula eucariote

    dall'ambiente

    citoplasmatico.

  • 7/28/2019 Mod Appunti Biologia

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    dissocia, ma i cromosomi omologhi

    restano legati tra loro nei punti dove

    avvenuta la ricombinazione, chiamati

    "chiasmi";

    5. diachinesi: linvolucro nucleare si dissolve.

    Si entra cos nella prometafase e metafase.

    Durante l'anafase, i cromosomi omologhi,

    ricombinati, si separeranno: una cellulaerediter il cromosoma paterno e l'altra quello

    materno. I chiasmi svolgo un ruolo centrale

    nella corretta distribuzione dei cromosomi nellecellule figlie, e poich essi dimostrano

    l'avvenuta ricombinazione, ne consegue che

    solo i cromosomi che hanno compiuto crossing

    over si distribuiranno corretamente. Anche ilcromosoma X ed Y, per quando diversi,

    presentano una zona di omologia che permette

    loro di ricombinare.

    Cromatidi fratelliGlossarioaploide:

    Che possiede un

    singolo assetto

    cromosomico.

    cellulasomatica:

    In un organismopluricellulare, tutte le

    cellule che non

    originano cellule

    germinali (gameti).

    centromero:

  • 7/28/2019 Mod Appunti Biologia

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    Si genera spesso

    confusione, parlando

    di cromosoma, ora in

    qualit di

    sovrastruttura

    molecolare di un

    singolo filamento di

    DNA, ora come coppia

    di cromatidi fratelli.

    Per chiarire questo

    concetto necessario

    sottolineare che tutte

    le cellule somatiche

    nel nostro organismo sono diploidi, cio hanno due copie di ogni

    cromosoma (2n), uno di origine paterna, l'altro di origine materna.

    Ne consegue che se i cromosomi umani sono 23 (che rappresenta il

    numero aploide, 1n), i cromosomi di una cellula somatica sono 46.

    Durante il ciclo cellulare, nella la fase S, tutto il genoma di una

    cellula somatica si duplica. Ogni singolo cromosoma ora costituito

    da due copie cromosomiche, i cromatidi fratelli, che resteranno

    attaccate fra loro per mezzo del centromero fino al momento della

    mitosi. Quando i due cromatidi fratelli verranno separati durante

    l'anafase, essi prenderanno nuovamente il nome di cromosomi,

    poich da quel momento in avanti condurranno vita indipendente.

    Punto di unione deidue cromatidi in un

    cromosoma miotico.Sito di organizzazione

    del cinetocore.

    cromosoma:

    Complesso di DNA e

    proteine, visibile con ilmicroscopio ottico nelle

    cellule in mitosi. Il

    termine viene utilizzato

    anche per identificare la

    singola molecola diacido nucleico che

    contiene i geni di un

    batterio o di un virus.

    diploide:

    Che possiede undoppio assetto

    cromosomico.

    fase S:

    E' la fase del ciclo

    cellulare, compresa frala G1 e la G2, in cui il

    DNA viene replicato.

    DNAGlossario

  • 7/28/2019 Mod Appunti Biologia

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    Il DNA (Acido

    DesossiriboNucleico) un

    polimero che consente la vita

    degli organismi grazie alla

    codificazione e alla trasmissione

    dell'informazione genetica in

    esso contenuta sotto forma di

    codice genetico. Il codice

    genetico, una volta interpretato, d origine alle proteine o ad

    RNA funzionali.

    Strutturalmente, il DNA una macromolecola formata da due lunghi

    filamenti antiparalleli, che unendosi formano la famosa doppia elica,

    dimostrata da Francis Crick e James Watson nel 1953. Ciascun filamento

    costituito da una lunga serie di nucleotidi, le unit costitutive del DNA, le

    cui caratteristiche chimiche ne determinano sia la struttura che la funzione.

    La molecola di DNA presente nei batteri solitamente circolare e di

    piccole dimensioni, mentre nelle cellule eucariotiche i filamenti di DNA

    sono lineari. Col crescere della complessit degli organismi, la quantit di

    DNA tende ad aumentare, anche se non vi una correlazione diretta

    (alcune piante, per esempio, hanno pi DNA dell'organismo umano). La

    quantit di DNA nelle cellule eucariotiche talmente elevata, che per

    riuscire a contenerla nei piccoli nuclei, sono necessari elevati livelli di

    organizzazione, che portano alla formazione dei cromosomi.

  • 7/28/2019 Mod Appunti Biologia

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    Proteine

    Le proteine, o

    polipeptidi, sono le

    macromolecole dacui dipendono la

    maggior parte delle

    attivit cellulari.

    L'elevata variet di

    funzioni che

    possono svolgere dipende dalle

    numerose strutture con cui possono

    presentarsi, nonostante

    individualmente siano caratterizzateda una struttura unica alla quale

    strettamente legata una particolare

    funzione. L'importanza biologica

    delle proteine nota fin dalla met

    del XIX secolo, quando furono

    nominate proteine dal greco protos,

    il primo.

    L'unit costitutiva delle proteine

    sono gli aminoacidi, ognuno dei

    quali composto da un atomo di

    carbonio centrale a cui si lega:

    un atomo di idrogeno

    un gruppo carbossilico

    un gruppo amminico

    un gruppo R

    Glossario

    citoplasma:

    o citosol. Matrice acquosacolloidale che contiene gli

    organuli all'interno della cellula.

    gruppo amminico:

    Gruppo NH2.

    gruppo carbossilico:

    Gruppo COOH.

    legame peptidico:

    Legame che si forma nellacondensazione di due aminoacidi.

  • 7/28/2019 Mod Appunti Biologia

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    Quest'ultima componente, variando

    da un aminoacido ad un altro,

    conferisce propriet diverse.

    Esistono 20 aminoacidi, classificati

    secondo la polarit del gruppo R:

    dotati di carica negativa

    dotati di carica positiva

    privi di carica ma polari

    non polari

    aromatici

    Pi amminoacidi sono uniti

    attraverso il legame peptidico a

    formare la struttura primaria delle

    proteine. Le proteine sono inoltre

    caratterizzate da una struttura

    secondaria e terziaria, e possono

    assumere anche una struttura

    quaternaria. La sintesi delle

    proteine un processo complesso

    ed avviene nel citoplasma.

    Struttura primaria delleproteine

    Glossariogruppoamminico:

    Gruppo NH2.

    gruppocarbossilico:

    Gruppo COOH.

  • 7/28/2019 Mod Appunti Biologia

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    Le proteine sono

    macromolecole

    polimeriche caratterizzate

    da una struttura di base

    uniforme, rappresentata

    dalla sequenza

    amminoacidica. Le

    proteine non si

    presentano come

    semplici filamenti, ma

    assumono strutture

    tridimensionali, in quanto

    tendono a ripiegarsi su se stesse assumendo una

    conformazione precisa.

    La semplice sequenza amminoacidica costituisce la struttura

    base, chiamata struttura primaria, che non rappresenta la

    struttura biologicamente attiva delle proteine. Questa per

    contiene linformazione necessaria e sufficiente a determinare

    gli ordini di struttura superiore (struttura secondaria, struttura

    terziaria ed eventualmente quaternaria) che conferiscono alla

    proteina la propria conformazione funzionalmente attiva. Inoltre

    la struttura primaria determina tutte le caratteristiche chimiche

    delle proteine.

    Gli amminoacidi sono uniti lungo la catena dal legame

    peptidico, un legame di tipo covalente che si forma tra il gruppo

    carbossilico di un amminoacido e il gruppo amminico di quello

    seguente. Agli estremi dello scheletro polipeptidico sono

    sempre presenti da un lato un gruppo amminico (chiamato N

    terminale) e dall'altro un gruppo carbossilico (detto C terminale)

    liberi.

    A seconda del numero di monomeri coinvolti, le catene di

    legamepeptidico:

    Legame che si forma

    nella condensazione di due

    aminoacidi.

    metionina:

    Aminoacido.

    N terminale:

    Primo aminoacido di una

    catena polipeptidica, il cui

    gruppo aminico non impegnato a formare legami

    peptidici.

    proteoma:

    Insieme delle proteine di

    un organismo o di un

    sistema biologico

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    amminoacidi possono essere definite polipeptidi (molti

    amminoacidi) o oligopeptidi (pochi amminoacidi). I polipeptidi

    del proteoma degli eucarioti, sono spesso lunghi centinaia, o

    anche migliaia di aminoacidi: per questo motivo, la sequenza

    proteica, cio la struttura primaria, viene solitamente espressa

    utilizzando il codice aminoacidico a singola lettera, a partire dal

    residuo N terminale metionina.

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    Struttura secondaria delle proteine

    La struttura secondaria rappresenta la

    conformazione ordinata che alcuni tratti di

    proteina possono assumere, sulla base

    della struttura primaria, cio dellasequenza aminoacidica. La struttura

    secondaria caratterizzata dalla

    presenza di ponti idrogeno fra i gruppi del

    legame peptidico di residui non adiacenti,

    mentre non sono direttamente coinvolte

    le catene laterali degli aminoacidi.

    All'interno della stessa proteina, diversi tratti possono assumere la medesima

    struttura secondaria o strutture secondarie differenti. Le principali forme di

    strutture secondarie presenti nelle proteine sono l'-elica e le strutture foglietto.

    Glossari

    legamepeptidico:

    Legame che si formanella condensazione di

    aminoacidi.

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    Strutturaquaternaria

    delle proteine

    Quando una proteina costituita da

    due o pi polipeptidi ha una

    struttura detta quaternaria.

    Molte proteine con funzione

    regolatoria sono costituite da pi

    catene polipeptidiche, che

    consentono di svolgere al meglio il

    proprio compito. In altri casi invece,

    l'associazione di pi polipeptidi

    presente in proteine con funzione

    strutturale, come ad esempio nel

    capside che riveste i virus.

    L'associazione fra le diverse catene

    Glossario

    capside:

    Struttura proteica, composta da diversesubunit (dette capsomeri) che

    racchiude il materiale genetico di

    un virus e lo protegge dallambiente

    esterno. I capsidi possono presentaresimmetria icosaedrica (20 facce a

    triangolo equilatero), elicoidale o

    complessa.

    eme:

    Complesso chimico membro di una

    famiglia di composti chiamati porfirinecontenente un atomo di ferro.

    Costituisce il gruppo prostetico di unaserie di proteine tra cui l'emoglobina, la

    mioglobina e i citocromi.

    emoglobina:

    Lemoglobina la molecola deputata altrasposto dellossigeno. E un tetramero

    costituito da due catene alfa e da due

    catene beta tra loro identiche. Ciascuna

    catena lega un gruppo prosteticodenominato eme, che rappresenta il sito

    di legame per la molecola di ossigeno.

    GPCR:

    Recettori accoppiati a proteine G

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    polipeptidiche pu essere

    covalente, cio mediata da ponti

    disolfuro, come negli anticorpi o

    non covalente, come nelle proteine

    G eterotrimeriche associate ai

    GPCR.

    Una proteina costituita da molte

    subunit polipeptidiche detta

    multimero. Un multimero con poche

    subunit viene definito oligomero.

    La prima struttura oligomerica

    studiata stata l'emoglobina (Hb),

    la proteina che trasporta l'ossigeno

    dai polmoni ai tessuti e la CO2,

    formatasi in seguito alla

    respirazione cellulare, nel percorso

    inverso. L'emoglobina di un

    individuo adulto costituita da

    quattro catene polipeptidiche che

    coordinano ciascuna un

    gruppo prostetico detto eme, che

    contiene un atomo di ferro ed

    indispensabile per la funzione di

    questa proteina. Le quattro catene

    sono organizzate in due coppie

    simmetriche.

    eterotrimeriche.

    ponte disolfuro:

    Legame covalente fra i gruppisulfidrilici di due cisteine, appartenenti

    alla stessa catena polipeptidica o a

    proteine diverse.

    respirazione cellulare:

    Derivazione dell'energia da molecole

    organiche mediante reazioni ossigeno-dipendenti.

    virus:

    Entit biologica priva di vita autonoma,

    che per replicarsi ha bisogno di

    parassitare una cellula di un organismovivente, asservendo i suoi macchinari

    biomolecolari al fine di produrre un

    elevato numero di copie di se stesso. Il

    virus ha una sopravvivenza limitatafuori dalla cellula ospite. Il ciclo

    replicativo virale si suddivide

    tipicamente in sei fasi. I virus vengonogeneralmente classificati in base al tipo

    di acido nucleico che ne costituisce il

    genoma e le loro strategie

    replicative.

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    La catalisi enzimatica

    un processo

    indispensabile per la

    totalit degli organismi

    viventi: molte delle

    reazioni chimiche su cui

    si basa la vita, sebbene

    possano virtualmente

    avvenire

    spontaneamente,

    sarebbero troppo lente

    e pertanto inconciliabili

    con i tempi della vitastessa.

    Gli enzimi, sono macromolecole (solitamente proteine,

    raramente RNA) in grado di aumentare la velocit delle reazioni

    chimiche, senza modificare le concentrazioni delle specie che

    reagiscono (substrati della reazione).

    La presenza, allinterno degli enzimi, di una tasca selettiva per i

    substrati, permette di portar vicino fra loro secondo un preciso

    orientamento, specie chimiche, le cui possibilit di interazione

    favorevole in soluzione sarebbero altrimenti troppo basse. Allostesso tempo la presenza di tale sito attivo consente di ricavare

    lenergia necessaria per colmare il dislivello energetico che

    rallenta la reazione: al suo interno, infatti, il riarrangiamento dei

    legami covalenti fra le molecole che reagiscono e la formazione

    di legami deboli con lenzima stesso, permettono il rilascio di

    energia libera, utilizzabile per fornire un cammino alternativo e

    Glossario

    energia libera:

    Misura dell'energiautilizzabile per compiere

    lavoro nelle condizioni di

    una reazione biochimica.

    Abbreviata in G dal nomedel termodinamico

    americano JW Gibbs.

    idrolasi:

    Enzimi che catalizzanoreazioni idrolitiche.

    idrolisi:

    Rottura del legame fra

    due composti, mediante

    l'aggiunta di una molecola

    d'acqua.

    ossidoriduzione:

    Reazione accoppiata incui una molecola cede

    elettroni, ossidandosi, adun'altra molecola che li

    riceve riducendosi.

    specie:

    Raggruppamento di

    organismi simili che,

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    pi rapido alla reazione.

    Spesso gli enzimi, per funzionare, richiedono la presenza di

    altre molecole (gruppi prostetici). Se si tratta di ioni inorganici si

    parla di cofattori; se invece si tratta di molecole organiche pi

    complesse si chiamano coenzimi (si pensi, ad esempio, al ruolo

    importante svolto dai gruppi prostetici nella catena di trasporto

    degli elettroni). Molti coenzimi derivano da precursori che vanno

    assunti con la dieta, come le vitamine.

    Lattivit degli enzimi strettamente regolata in modo specifico

    tramite meccanismi non di rado piuttosto complessi.

    Nonostante la complessit e leterogeneit delle reazioni e delle

    specie chimiche coinvolte, stato possibile definire una

    classificazione internazionale, che prevede la suddivisione degli

    enzimi in 6 gruppi funzionali:

    - Ossidoreduttasi (catalizzano il trasferimento di elettroni in

    reazioni di ossidoriduzione);

    - Transferasi (catalizzano e mediano il trasferimento di gruppi

    funzionali specifici );

    - Idrolasi (catalizzano le reazioni di idrolisi);

    - Liasi (catalizzano il trasferimento di gruppi funzionali su doppi

    legami o ne promuovono la formazione attraverso la rimozione);

    - Isomerasi (catalizzano il trasferimento di gruppi funzionali

    allinterno della stessa molecola promuovendo la formazione di

    isomeri);

    - Ligasi (catalizzano la formazione di legami covalenti

    attraverso reazioni di condensazione accoppiate allidrolisidellATP).

    generano una discendenzafeconda.