“mobilitazione antimafia”

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“mobilitazione antimafia” il banditore PALERMO, 23 MAGGIO -Una esperienza fantastica e significati- va per gli alunni dell’I.C. “Carlo Al- berto Dalla Chiesa” di Prata P.U.( Avellino) che hanno fatto parte del- la spedizione dei 1400 della “Nave della legalità”. Partita da Napoli è attraccata nel porto di Palermo l’in- domani mattina . A bordo studenti provenienti da tutta Italia accom- pagnati dai responsabili della Fon- dazione Falcone, che ha organiz- zato il viaggio, dal Ministro del- l’Istruzione, Maria Stella Gelmini e dal Procuratore nazionale Antima- fia Piero Grasso. Durante la navi- gazione, dopo la cena consumata in mensa dal ministro con alcuni studenti delle consulte, si e’ tenuto un dibattito a cui ha partecipato anche Vincenzo Cotticello, l’im- prenditore siciliano che si e’ ribella- to al pizzo; ha raccontato la sua vi- cenda e ha invitato i ragazzi a non sottostare mai alle intimidazioni e a difendere la propria dignita’. Fer- nanda Contri ha ricordato Giovan- ni Falcone, con alcuni toccanti epi- sodi e ha concluso: “Voi che siete giovani potete combattere. Il peso del futuro della societa’ e sulle vo- stre spalle. Coraggio ragazzi, ce la potete fare”. Il ministro Gelmini ha risposto in particolare alla doman- da di uno studente sulle raccoman- dazioni, sottolineando che sono un fatto negativo da contrastare richia- mando spesso il valore della legali- ta’ e l’importanza del ruolo della Quest a la motivazione Con fantasia e credibilità il lavoro “Il Ban- ditore” realizza l’edizione straordinaria del giornale che dà la noti- zia della sconfitta della mafia mostrando la grande partecipazione e la creatività degli alunni.Il compito delicato dei media nella pre- sentazione delle notizie viene proposta in veste grafica accattivan- te a dimostrazione dell’impegno della scuola nell’approfondimento di tali tematiche”. Il Presidente Napolitano premia la redazione de “Il Banditore” Sono i garibaldini della legalità, studenti provenienti da ogni parte d’Italia, salpati da Napoli. Hanno colorato di slogan il capoluogo siciliano dove, alle 9.30, nell’aula bunker il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha dato il via alle celebrazioni per onorare la memoria di Giovanni Falcone, sua moglie e gli uomini della scorta, trucidati 17 anni fa nella strage di Capaci. Alle cerimonie Giovanni Falcone e Paolo Borsellino non sono solo vittime della mafia, sono “au- tentici eroi della causa della legalità, della continua a pag.2 continua a pag.3 ‘’La mafia non solo si combatte ma la si puo’ sconfiggere. Ed e’ I GARIBALDINI DELLA LEGALITÀ Approda a Palermo la nave della legalità: 1400 ragazzi da tutt’Italia insieme per ricordare le vittime della violenza mafiosa. La messa, i cortei festosi e i concerti IL LANCIO DI MIGLIAIA DI PALLONCINI COLORATI, MUSICA E IL GRIDO CADENZATO, ‘GIOVANNI E PAOLOE ‘PALERMO ENOSTRA E NON DI COSA NOSTRA’, HANNO ACCOLTO SUL MOLO IL CORTEO DEI GARIBALDINI DELLA LEGALITÀUSCITO DALLA NAVE. DEI GIOVANI DEL TEATRO BELLINI DI CATANIA ARTE CONTRO COSA NOSTRAHANNO BALLATO SUL RITMO SINCOPATO DI PRIMA DI SPARARE PENSADI FEDERICO MORO, CANTATA AL MICROFONO DA UNA BIMBA DI NOME CHIARA Prima pagina del gionale premiato Prima pagina del gionale premiato Prima pagina del gionale premiato Prima pagina del gionale premiato Prima pagina del gionale premiato Falcone-Napolitano-Gelmini premiano gli alunni vincitori Come ogni anno, il MIUR e la Fonda- zione Giovanni e Francesca Falcone promuovono in tutte le scuole d’Italia un “Percorso di Educazione alla Lega- lità” per sensibilizzare i giovani al ri- spetto dei valori in cui i magistrati Falcone e Borsellino hanno creduto: il valore delle regole, il rispetto delle leggi, l’importanza della giustizia, il senso della cittadinanza e l’amore verso la Costituzio- ne. Sono stati, inoltre, banditi due concor- si: “Il giorno dopo la sconfitt a della ma- fia”: rivolto a tutte le scuole primarie e se- condarie di I° grado con l’obiettivo di coin- volgere gli studenti nella realizzazione di un’edizione speciale di un quotidiano che annunci la definitiva sconfitta della mafia; e quest’anno la proposta più creativa e quella con le maggiori possibilità di svilup- po secondo criteri di correttezza e legalità è stata ritenuta dalla commissione quella realizzata dall’ I.C. “Carlo Alberto Dalla Chiesa” di PRATA P.U. (Avellino). (continua a pag.2) Palermo ha ricordato Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e gli uomini della loro scorta uccisi a Capaci il 23 maggio del ‘92. Ospite d’onore il capo dello Stato Giorgio Napolitano In 1400 hanno sfilato fin sotto l’albero Falcone scandendo i nomi di “Gio- vanni” e “Paolo”. Così i ragazzi arrivati a Palermo da tutta Italia nel diciassettesimo anniversario della strage di Capaci hanno risposto all’invito rivolto loro poche ore pri- ma dal presidente della Repubblica Gior- gio Napolitano che, intervenuto alle mani- festazioni nell’aula bunker dell’Ucciardone, ha detto che ‘’Mai come in queste occa- sioni e davanti a queste memorie sentia- mo di essere una nazione e una nazione unita’’. Insieme alla moglie Clio il capo del- lo Stato ha accompagnato battendo le mani il rap cantato dai ragazzini di “Addiopizzo” quindi ha voluto salutare personalmente gli altri studenti riunitisi a piazza Magione, nel quartiere popolare della Kalsa dove nacquero Falcone e Borsellino. Poi la de- posizione di una corona in via d’Amelio per ricordare anche i caduti dell’eccidio del 19 luglio. . IN 1500 1500 1500 1500 1500 SO SO SO SO SOTT TT TT TT TTO LALBER ALBER ALBER ALBER ALBERO F F F F FAL AL AL AL ALCONE CONE CONE CONE CONE (continua a pag.3) a cura della redazione io, c’ero! Napolitano “raccogliere i frutti del loro impegno” “FALCONE- GELMINI , MAI AB- BASSARE LA GUARDIAP ALERMO , 23 MAGGIO SBARCANO I RAGAZZI ANTIMAFIA “N AVE DELLA LEGALITÀ 2009 N APOLI , 22 MAGGIO IMBARCO DEI GARIBALDINI DELLA LEGALITÀ I.C. “ Carlo Alberto Dalla Chiesa Carlo Alberto Dalla Chiesa Carlo Alberto Dalla Chiesa Carlo Alberto Dalla Chiesa Carlo Alberto Dalla Chiesa di Prata P.U. e sez. ass.ta di S.Paolina Redazione e Amministrazione Prata P.U. via Municipio, tel. 0825/952014 - fax 0825/961814 D IRETT ORE RESPONSABILE : D O TT . SSA S IL VIA G AET AN A M A URIELL O -R ED A TT ORE CAPO :P R OF .F LA VIO P ICARIELL O [email protected]/ www.icprata.it/ www.Scuolawebambiente.it/ [email protected] ANNO X - n. 24 Ottobre 2009 www.alboscuole.it/ PALERMO:Aula bunker dell’Ucciardone I.C.“C.A.Dalla Chiesa” Prata P.U.(Av.)

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IL LANCIO DI MIGLIAIA DI PALLONCINI COLORATI, MUSICA E IL GRIDO CADENZATO, ‘GIOVANNI E PAOLO’ E ‘PALERMO E’ NOSTRA E NON DI COSA NOSTRA’, HANNO ACCOLTO SUL MOLO IL CORTEO DEI “GARIBALDINI DELLA LEGALITÀ” USCITO DALLA NAVE. DEI GIOVANI DEL TEATRO BELLINI DI CATANIA “ARTE CONTRO COSA NOSTRA” HANNO BALLATO SUL RITMO SINCOPATO DI “PRIMA DI SPARARE PENSA” DI FEDERICO MORO, CANTATA AL MICROFONO DA UNA BIMBA DI NOME CHIARA

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“mobilitazione antimafia”

il banditorewww.alboscuole.it

PALERMO, 23 MAGGIO -Unaesperienza fantastica e significati-va per gli alunni dell’I.C. “Carlo Al-berto Dalla Chiesa” di Prata P.U.(Avellino) che hanno fatto parte del-la spedizione dei 1400 della “Navedella legalità”. Partita da Napoli èattraccata nel porto di Palermo l’in-domani mattina . A bordo studentiprovenienti da tutta Italia accom-pagnati dai responsabili della Fon-dazione Falcone, che ha organiz-zato il viaggio, dal Ministro del-l’Istruzione, Maria Stella Gelmini edal Procuratore nazionale Antima-fia Piero Grasso. Durante la navi-gazione, dopo la cena consumatain mensa dal ministro con alcunistudenti delle consulte, si e’ tenutoun dibattito a cui ha partecipatoanche Vincenzo Cotticello, l’im-prenditore siciliano che si e’ ribella-to al pizzo; ha raccontato la sua vi-cenda e ha invitato i ragazzi a nonsottostare mai alle intimidazioni ea difendere la propria dignita’. Fer-nanda Contri ha ricordato Giovan-ni Falcone, con alcuni toccanti epi-sodi e ha concluso: “Voi che sietegiovani potete combattere. Il pesodel futuro della societa’ e sulle vo-stre spalle. Coraggio ragazzi, ce lapotete fare”. Il ministro Gelmini harisposto in particolare alla doman-da di uno studente sulle raccoman-dazioni, sottolineando che sono unfatto negativo da contrastare richia-mando spesso il valore della legali-ta’ e l’importanza del ruolo della

Questa la motivazione ”Con fantasia e credibilità il lavoro “Il Ban-ditore” realizza l’edizione straordinaria del giornale che dà la noti-zia della sconfitta della mafia mostrando la grande partecipazionee la creatività degli alunni.Il compito delicato dei media nella pre-sentazione delle notizie viene proposta in veste grafica accattivan-te a dimostrazione dell’impegno della scuola nell’approfondimentodi tali tematiche”.

Il Presidente Napolitano premia la redazione de “Il Banditore”

Sono i garibaldini della legalità, studentiprovenienti da ogni parte d’Italia, salpatida Napoli. Hanno colorato di slogan ilcapoluogo siciliano dove, alle 9.30,nell’aula bunker il Presidente dellaRepubblica Giorgio Napolitano ha dato ilvia alle celebrazioni per onorare lamemoria di Giovanni Falcone, sua mogliee gli uomini della scorta, trucidati 17 annifa nella strage di Capaci. Alle cerimonie

Giovanni Falcone e Paolo Borsellino nonsono solo vittime della mafia, sono “au-tentici eroi della causa della legalità, della

continua a pag.2 continua a pag.3

‘’La mafia non solo si combattema la si puo’ sconfiggere. Ed e’

I GARIBALDINI DELLA LEGALITÀ

Approda a Palermo la nave della legalità: 1400 ragazzi da tutt’Italia insieme per ricordare le vittime della violenza mafiosa. La messa, i cortei festosi e i concerti

IL LANCIO DI MIGLIAIA DI PALLONCINI COLORATI, MUSICA E IL GRIDO CADENZATO, ‘GIOVANNI E PAOLO’ E ‘PALERMO E’ NOSTRA E NON DI COSA NOSTRA’, HANNO

ACCOLTO SUL MOLO IL CORTEO DEI “GARIBALDINI DELLA LEGALITÀ” USCITO DALLA NAVE. DEI GIOVANI DEL TEATRO BELLINI DI CATANIA “ARTE CONTRO COSA

NOSTRA” HANNO BALLATO SUL RITMO SINCOPATO DI “PRIMA DI SPARARE PENSA” DI FEDERICO MORO, CANTATA AL MICROFONO DA UNA BIMBA DI NOME CHIARA

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Falcone-Napolitano-Gelmini premiano gli alunni vincitori

Come ogni anno, il MIUR e la Fonda-zione Giovanni e Francesca Falconepromuovono in tutte le scuole d’Italiaun “Percorso di Educazione alla Lega-lità” per sensibilizzare i giovani al ri-spetto dei valori in cui i magistratiFalcone e Borsellino hanno creduto: ilvalore delle regole, il rispetto delle leggi,l’importanza della giustizia, il senso dellacittadinanza e l’amore verso la Costituzio-ne. Sono stati, inoltre, banditi due concor-si: “Il giorno dopo la sconfitta della ma-fia”: rivolto a tutte le scuole primarie e se-condarie di I° grado con l’obiettivo di coin-volgere gli studenti nella realizzazione diun’edizione speciale di un quotidiano cheannunci la definitiva sconfitta della mafia;e quest’anno la proposta più creativa equella con le maggiori possibilità di svilup-po secondo criteri di correttezza e legalitàè stata ritenuta dalla commissione quellarealizzata dall’ I.C. “Carlo Alberto DallaChiesa” di PRATA P.U. (Avellino).

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Palermo ha ricordato Giovanni Falcone,Francesca Morvillo e gli uomini della loroscorta uccisi a Capaci il 23 maggio del ‘92.Ospite d’onore il capo dello Stato GiorgioNapolitano In 1400 hanno sfilato fin sottol’albero Falcone scandendo i nomi di “Gio-vanni” e “Paolo”. Così i ragazzi arrivati aPalermo da tutta Italia nel diciassettesimoanniversario della strage di Capaci hannorisposto all’invito rivolto loro poche ore pri-ma dal presidente della Repubblica Gior-gio Napolitano che, intervenuto alle mani-festazioni nell’aula bunker dell’Ucciardone,ha detto che ‘’Mai come in queste occa-

sioni e davanti a queste memorie sentia-mo di essere una nazione e una nazioneunita’’. Insieme alla moglie Clio il capo del-lo Stato ha accompagnato battendo le maniil rap cantato dai ragazzini di “Addiopizzo”quindi ha voluto salutare personalmentegli altri studenti riunitisi a piazza Magione,nel quartiere popolare della Kalsa dovenacquero Falcone e Borsellino. Poi la de-posizione di una corona in via d’Amelio perricordare anche i caduti dell’eccidio del 19luglio. .

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a cura della redazione

io, c’ero!

Napolitano “raccogliere ifrutti del loro impegno”

“FALCONE- GELMINI, MAI AB-BASSARE LA GUARDIA”

PALERMO, 23 MAGGIO SBARCANO “I RAGAZZI ANTIMAFIA”

“NAVE DELLA LEGALITÀ” 2009

NAPOLI, 22 MAGGIO IMBARCO DEI “GARIBALDINI DELLA LEGALITÀ”

I.C. “Carlo Alberto Dalla ChiesaCarlo Alberto Dalla ChiesaCarlo Alberto Dalla ChiesaCarlo Alberto Dalla ChiesaCarlo Alberto Dalla Chiesa” di Prata P.U. e sez. ass.ta di S.PaolinaRedazione e Amministrazione Prata P.U. via Municipio, tel. 0825/952014 - fax 0825/961814DIRETTORE RESPONSABILE: DOTT.SSA SILVIA GAETANA MAURIELLO-REDATTORE CAPO:PROF.FLAVIO PICARIELLO

[email protected]/ www.icprata.it/www.Scuolawebambiente.it/

[email protected] X - n. 24 Ottobre 2009

www.alboscuole.it/

PALERMO:Aula bunker dell’Ucciardone

I.C.“C.A.Dalla Chiesa” Prata P.U.(Av.)

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erano presenti, tra gli altri, anche il Ministro dellaGiustizia, Angelino Alfano, quello dell’Istruzione,Mariastella Gelmini, il Procuratore nazionale antimafia,Piero Grasso e la presidente di Confindustria EmmaMarcegaglia, il ministro dell’Interno, Roberto Maroni. Illungo giorno della memoria nasce dunque sotto ilsegno degli studenti. Sono state premiate le scuoleche si sono distinte nei percorsi di legalità e per questofa male sapere che la mafia affascina ancora i piùgiovani. Alcune settimane fa l’Associazione Mafiacontro ha, infatti, pubblicato, sottotraccia, i risultati diun questionario diffuso presso quasi 2000 studenti dietà compresa tra 13 e 20 anni (in prevalenzapalermitani, ma non mancano trapanesi, catanesi,napoletani e persino di Varese). Per il 24% deglistudenti la mafia è una risorsa o una tradizione. Soltantouno studente su due crede che Cosa Nostra sia undanno per l’intera società. E uno su due affronta “pocoo mai” con gli amici il tema della criminalità organizzata.Nel giorno del ricordo dei due giudici fatti saltare peraria – Giovanni Falcone e sua moglie FrancescaMorvillo – la cosa che più fa male è scoprire che il22% degli studenti intervistati ritiene che Gaetano Costae Rocco Chinnici , magistrati uccisi dalle cosche nel1980 e nel 1983, fossero capimafia. “E’ un pugno nellostomaco apprenderlo”, ha detto Maria Falcone, a capodella Fondazione intitolata a suo fratello e alla moglie,che come ogni anno premia con 10 borse di studio ilaureati che si sono distinti con tesi sulla legalità.“Evidentemente ci sono molti insegnanti che dannotante cose per scontate e invece bisogna semprericordarsi che la storia delle vittime di mafia è costellatadi centinaia di vittime”. La nave della legalitàriaccompagnerà gli studenti a casa e sarà importanteche le insegnanti, in ogni parte d’Italia, si ricordino difar ripassare alle classi, presenti e future, la storiacontemporanea.

scuola. Infine Grasso ha riferito la sua espe-rienza di magistrato accanto a Falcone e aBorsellino e ha fatto notare ai ragazzi comela mafia non sia solo un fatto criminale maun fenomeno che incide sull’economia e lasocieta’ e sulla vita di ognuno di noi. All’arri-vo della nave nel porto siciliano, come daprogramma una parte degli studenti sono

stati accompagnati nell’aula bunker dell’Uc-ciardone dove il Presidente Napolitano haportato il suo saluto insieme con la Presidentedella Fondazione Giovanni e Francesca Fal-cone, Maria Falcone. Sempre nell’aulabunker è intervenuta il ministro dell’Istruzio-ne Mariastella Gelmini, il ministro di Giusti-zia, Angelino Alfano, il ministro degli Interni,Roberto Maroni, Muhammad Yunus, Pre-mio Nobel per la Pace, Emma MarcegagliaPresidente di Confindustria. Dopo l’Inno Con-tro il Racket di Addio Pizzo, c’è stata la pre-miazione delle scuole vincitrici dei concorsinazionali: per ‘Il giorno dopo la sconfitta del-la mafia’ è stato premiato l’I.C. “Carlo Alber-to Dalla Chiesa” di Prata P.U. , mentre ‘Gio-vani imprese di legalita’ ‘è andato al-l’I.I.S:”Cesareo” di Palermo. Alla tavola roton-da ‘Legalita’, impresa e sviluppo’, oltre a Yu-nus e Marcegaglia, sono intervenuti il pro-curatore nazionale antimafia Piero Grasso,Francesco Messineo, procuratore di Paler-mo, Ivan Lo Bello, presidente di Confindu-stria Sicilia e Antonello Montante, delegatodi Confindustria per i rapporti con le istitu-zioni preposte al controllo del territorio. Ai 10neolaureati sono state consegnate altrettan-te borse di studio “Giovanni Falcone e PaoloBorsellino’ per essersi distinti con tesi sullalegalità. Intanto al porto, quando il gigante-sco portellone della nave si è aperto e i ra-gazzi, in corteo, dietro una serie di striscioniiniziano a scendere dalla grande nave, innu-merevoli palloncini colorati si sono levati alcielo al suono dell’Inno di Mameli, suonatodalla banda musicale della Polizia di Stato,mentre tantissimi ragazzi/e siciliani fra i 12e i 16 anni cantano, ballano e urlano in coroe applaudono in segno di gemellaggio e re-ciproca stima con i loro coetanei provenientidalla Sardegna alla Valle d’Aosta, dalla Cam-pania al Veneto, da Trieste a Ventimiglia, re-gione per regione, avvolti nel calore degli ap-plausi dei ragazzi di Palermo per questa gior-

nata di memoria e impegno nel nome di Gio-vanni Falcone, Francesca Morvillo, ma an-che di Paolo Borsellino, Rocco di Cillo, VitoSchifani e Antonio Montinaro e di tutti quelliche nell’esercizio del loro dovere hanno per-so la vita per mano di Cosa Nostra. Tutti in-sieme sui pulman delle forze dell’ordine han-no raggiunto i Villaggi della Legalita’ orga-nizzati dalle scuole nei quartieri di Palermoconsiderati più degradati: Piazza Magione,Borgo Nuovo, Brancaccio, Zen. Alle 15.30hanno avuto inizio i due tradizionali cortei,uno da via d’Amelio e l’altro dal carcere Uc-ciardone; entrambi sono confluiti in via No-tabartolo sotto l’albero dedicato a Falcone .Molti tra i partecipanti non erano ancora natiquando 500 kg di tritolo fecero saltare in ariail giudice Giovanni Falcone, la moglie e lasua scorta quel 23 maggio diciassette annifa. Altri c’erano ma erano molto piccoli . Ilcorteo è sfilato per via Duca Della Verdura

per raggiungere l’albero di Falcone, dove èconfluito anche l’altro corteo, che ha presole mosse da via D’Amelio, luogo dell’omici-dio di Paolo Borsellino. In testa al corteo ilgonfalone della Città di Palermo, e dietro ungruppo di studenti aquilani e i tanti striscionidegli scout d’europa realizzati dalle scolare-sche a piazza Magione . Dopo la comme-morazione delle 17.58, ora della strage, lagiornata è terminata per tutti loro in musica,con la colonna sonora e’ ancora una volta“Pensa” di Fabrizio Moro e i “Cento passi”dei Modena City Ramblers (con un brano de-dicato alla memoria dei due giudici) e alle21.00 è continuata con altri artisti in piazzaMagione.

io, c’ero!sesesesesegue dalla prima pague dalla prima pague dalla prima pague dalla prima pague dalla prima paginaginaginaginagina

un nostro dovere farlo’’. Lo afferma Mariastel-la Gelmini, ministro dell’ Istruzione, commemorandoil 17mo annibersario della strage di Capaci. Gelmini,prima volta per un ministro, e’ arrivata a Palermo daNapoli con la ‘Nave della Legalita’’ piena di studentiarrivati da tutt’Italia per ricordare l’uccisione del giudi-ce Giovanni Falcone.Gelmini, quindi, invita a non averpaura di parlare a scuola di mafia e di criminalita’perche’ ‘’una coscienza condivisa e’ fondamentaleper diffondere la cultura della legalita’ nel Paese’’ edha ricordato la sua decisione di ‘’introdurre nelle scuolela materia di educazione alla cittadinanza’’ ed anchela proposta di lanciare un ‘’concorso sulla legalita’ intutte le scuole’’

continua da pag.1

“Falcone-Gelimini”

I GARIBALDINI DELLA LEGALITÀ

;”Non bisogna temere di parlare di mafia, di camorra,di criminalità organizzata nelle scuole. Per combatterlabisogna conoscerla”. Lo ha detto il ministrodell’Istruzione, Mariastella Gelmini, partecipando aPalermo, nell’aula bunker dell’Ucciardone,all’inaugurazione della giornata che ricorda il 17/oanniversario della strage di Capaci. Il ministro si è dettoentusiasta di aver partecipato personalmente al viaggiocon la Nave della Legalità che ha portato oltre 1.400studenti e professori da Napoli a Palermo, e che, harilevato, “idealmente ha attraversato non solo quelbraccio di mare, ma tutto il nostro Paese, con unagrande energia, sprigionata da tutti i ragazzi che vihanno partecipato”. “La presenza del presidente dellaRepubblica, Giorgio Napolitano, conferisce un valoreistituzionale altissimo a questa giornata, che èdiventata un appuntamento irrinunciabile”. Gelmini haricordato di aver promosso la materia di educazionealla cittadinanza nelle scuole e ha evocato l’idea dicreare un concorso sulla legalità per le scuole. E’attraccata al molo di Palermo la Nave della Legalità,il grande traghetto della Snav che ha condotto nelcapoluogo siciliano oltre 1500 tra studenti, insegnanti,accompagnatori ,volontari, per dedicare una giornataalla memoria dei giudici Giovanni Falcone e PaoloBorsellino, nel giorno anniversario della strage diCapaci, 17 anni fa. A bordo tutti ragazzi che dall’iniziodell’anno scolastico hanno lavorato a progetti collegatial tema della legalità, mettendo candore, passione,fantasia e persino senso dell’umorismo al servizio delconcetto che vuole il rispetto delle regole tra le basifondanti della democrazia e terreno bruciato per tuttele mafie.Dalla grande bocca dell’imbarcazione sonousciti gli studenti con in testa uno striscione sorretto,tra gli altri, dal ministro della Pubblica istruzioneMariastella Gelmini e dal procuratore nazionaleantimafia Pietro Grasso con la scritta: “esistono uominiche vivono cent’anni con la testa chinata, altri soltantoun giorno con la testa in alto”. La nave salpata ierisera da Napoli ha ospitato il ministro dell’IstruzioneMariastella Gelmini, il procuratore nazionale

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antimafia Pietro Grasso, l’avvocato Fernanda Contrie Vincenzo Corticello, uno degli imprenditori sicilianiche ha denunciato i suoi estortori e che ha per questopagato con numerosi attentati.Il ministro Gelmini hacenato al self service del traghetto insieme agli studentie, dopo la proiezione del film inchiesta sul maxiprocesso alle cosche di Carlo Lucarelli, i ragazzi sisono assiepati per rivolgere domande ai protagonistidell’incontro, ascoltando racconti e ricordi legati alperiodo in cui Falcone e Borsellino lavoravano aPalermo ed erano protagonisti delle inchieste piùscottanti. Fernanda Contri, che in passato ha ricopertoincarichi istituzionali, ha raccontato di Falcone aspettiinediti ma soprattutto ha evocato la sua solitudine diquel periodo, che lo vide bocciato dal Csm allacandidatura di procuratore di Palermo. “Giovanni disseche con quella bocciatura la sua condanna a morteera stata già firmata - ha raccontato Contri ricordandocome il magistrato allora “non era davvero simpaticoa tutti”. Lo è diventato, ha aggiunto “quando è morto”ed é per questo che rivolgendosi ai ragazzi li haesortati:”Cerchiamo di aiutare quelli come Falconequando sono vivi! Noi abbiamo l’obbligo di testimoniare,ma il peso della lotta per la legalità passerà tutto sullevostre spalle”.Anche il procuratore Grasso ha ricordatotanti episodi di quando nel maxi processo era giudicea latere, o di quando incontrò , libero, uno degli oltre470 imputati di cui doveva scrivere le motivazioni dellasentenza di condanna. “Mi sentiii scoraggiato - diceoggi - ma davanti a me c’erano due scelte, dire chi melo fa fare, e fare ciò che dovevo. Ho scelto la secondastradà”. Mentre la Gelmini ha invitato a nonsottovalutare anche le piccole illegalità come adesempio ‘le raccomandazioni’’, che, ha detto‘sminuiscono il merito’’, Corticelli ha raccontato lavicenda della sua azienda mettendo in guardia dai facilientusiasmi: ‘Non tutti coloro che denunciano il racketpoi lo fanno davvero - ha detto - ma va anchesottolineato che lo Stato talvolta fa sul serio: nel miocaso, i tempi di arresti e processi sono stato brevi.

PIETRO GRASSO, NEL 2010 “NAVE LEGALITA’” RADDOPPIA

Il prossimo anno saranno due lenavi della legalita’ che porteran-no a Palermo, il 23 maggio del2010, i ragazzi da tutta Italia. Loha annunciato il procuratore na-zionale Antimafia Piero Grasso a

La nave è giunta in Sicilia per il 17esimo anniversario della morte del giudice. Abordo mille e quattrocento studenti da tutta Italia. “Riaccendiamo la speranza”

“SPEZZIAMO LA MAFIA, RIACCENDIAMO LA SPERANZA”

PALERMO - Hanno le facce un po’ stanche, maallegre e scanzonate. Hanno attraversato il Tirrenoper lanciare il loro grido di libertà contro la mafia. Sonosbarcati in mille e quattocento a Palermo intorno alle8, nel giorno della memoria, per il 17esimoanniversario della strage di Capaci, nella qualemorirono Giovanni Falcone, la moglie FrancescaMorvillo e gli agenti di scorta Rocco Di Cillo, AntonioMontinaro e Vito Schifani. Sono studenti di scuolemedie e superiori, provenienti da tutta Italia, ritrovatisii al porto di Napoli per imbarcarsi sulla “Nave dellalegalità”. Un viaggio speciale organizzato dallaFondazione Giovanni e Francesco Falcone, e inseritanell’ambito di “Verso sud”, tour della legalità realizzatodal ministero dell’Interno. Sono stati accompagnati dalprocuratore nazionale antimafia, Piero Grasso, e dalMinistro dell’Istruzione Maria Stella Gelmini. Incorteo,una parte, ha raggiunto l’aula bunkerdell’Ucciardone dove si sono confrontati con chicombatte ogni giorno la criminalità organizzata. Loroil giudice Falcone lo hanno conosciuto soprattuttoattraverso le parole degli insegnanti. E si sono preparatidurante l’anno per questo giorno, lavorando su progettilegati alla legalità. Conoscenza ed entusiasmo: gliingredienti con i quali hanno affrontato questa giornataimportante e con cui hanno vissuto il momento crucialedel “memorial day”: il corteo che dall’Ucciardone li ha

portati all’ “Albero Falcone” dove alle 17.58, oradell’agguato di Capaci, Palermo si è fermata e tuttoha taciuto per un po’. A parlare sono stati i loro slogan:“Non ho paura delle parole dei violenti, ma del silenziodegli onesti”. “Spezziamo la mafia, riaccendiamo lasperanza”. “Si può spezzare un fiore ma non si puòimpedire la primavera”. Ai giovani giunti a Palermocon le magliette bianche, con impressa l’immaginedella prima pagina di un giornale il cu i titolo d’aperturaera “ Mafia in...galera “ ,a quelli con l’immagine diGiovanni Falcone circondato da ragazzi e la scritta “Ilsuo lavoro, il nostro presente. Il suo sogno, il nostrofuturo”, ha voluto subito rivolgere la parola il procuratoreGrasso: “È stato meraviglioso vedervi arrivare e vederel’immagine di Giovanni Falcone che si avvicinavasempre più verso la sua città”. “Siete straordinari - diceloro Maria Falcone - voi riaccendete la speranza nelcuore degli adulti. E potrete dire in futuro ‘Noi c’eravamoin quel secondo sbarco dei mille. Non vi fermate’”, liha esortati ancora la sorella del magistrato. Con loroha viaggiato il ministro Gelmini: “Sono combattenti dellalegalità, ambasciatori dei veri valori. Non sono qui peruna gita: hanno studiato, si sono informati, sanno tutto.Rappresentano veramente la speranza del Paese”.“Per mesi le scuole italiane hanno elaborato lavori eprogetti sulla legalità e sulla mafia. Occorre raccoglierequesto patrimonio di conoscenze e sensibilità perchènon vada disperso e costituisca una banca dati sullalegalità per le scuole. E la Fondazione Francesca eGiovanni Falcone può essere il centro catalizatore diquesto sforzo”. Per questi studenti è stata una mattinataintensa presso l’aula bunker del carcere Ucciardone,il luogo nel quale, venti anni fa, nel febbraio del 1986,iniziò il maxiprocesso che si concluse con 342condanne di esponenti di Cosa nostra. Hannopartecipato a dibattiti e confronti, con la partecipazionedi esponenti del mondo giudiziario, politico,istituzionale. Alle 17.58, ora dell’agguato di Capaci, ilsuono del silenzio.

Lo sbarcoin Sicilia

conclusione della manifestazionedavanti all’Albero Falcone. “L’an-no prossimo - ha detto - ci saran-no due navi della legalita’: una in-testata a Falcone, l’altra a Borsel-lino. Speriamo diventi una flotta”.

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convivenza civile, della difesa dello Stato democrati-co”, ha detto Giorgio Napolitano nell’aula bunker di

Palermo dove ha affer-mato che nel loro ricor-do “più che mai tutta lanazione si unisce e l’Ita-lia attorno a queste im-magini, simboli, memo-rie pensa di essere una

grande nazione unita”.La commozione è cresciuta sul-l’onda dei ricordi, della rievocazione delle immagini edelle opere dei due magistrati antimafia: anche il Capodello Stato ha partecipato all’emozione collettiva e haricordato che quel 1992, con le due stragi a distanzadi due mesi, l’Italia visse “un momento terribile, tuttinoi sentimmo scricchiolare le istituzioni repubblicanesotto l’attacco diretto e spietato della mafia”. Falcone eBorsellino furono per lo Stato “servitori eccezionali perlealtà e professionalità, coraggiosi e sapienti combat-tenti per la legalità e la difesa della libertà e dei diritti deicittadini, restano grandi esempi morali”. Bisogna con-

tinuare a ricordarli e insieme si devono “raccogliere ifrutti del loro impegno”. Quei frutti, ha aggiunto, “re-stano preziosi”. Proprio in questa aula, ha aggiunto, sicelebrò lo storico maxiprocesso che ha cambiato lacondizione della Sicilia, ha segnato “una svolta decisi-va nella lotta contro la mafia, insieme ai provvedimentidi legge che seguirono” e dei quali lo stesso Falconefu “il principale ispiratore”. Si tratta, ha ricordato, dellalegge sui pentiti, delle nuove norme processuali e peril carcere duro, l’istituzione della direzione investigati-va antimafia e della procura nazionale antimafia. Diquest’ultima e di Pietro Grasso che la guida, Napoli-tano ha fatto una difesa e un elogio senza sfumature.Quelle norme antimafia restano fondamentali ma van-no aggiornate e affiancate da altre per seguire l’evolu-zione continua e le mutazioni della mafia, ha detto ilCapo dello Stato apprezzando il lavoro che stannofacendo i ministri Alfano e Maroni e il Parlamento inparticolare per le misure di prevenzione personale epatrimoniale. Lo Stato, le forze dell’ordine, la magi-stratura devono continuare ad impegnarsi, ma c’é an-che “un altro versante fondamentale della lotta controla mafia, quello della mobilitazione collettiva della so-

sesesesesegue dalla prima pague dalla prima pague dalla prima pague dalla prima pague dalla prima paginaginaginaginagina

Prima della commemorazione nell’aula bunkerdell’Ucciardone, il Presidente della Repubblica Gior-gio Napolitano ha reso omaggio alle vittime dell’atten-tato di Capaci. Il Capo dello Stato si è recato alla ca-serma Lungaro della polizia, a Palermo, e dopo averedeposto una corona di fiori ha incontrato i familiari dialcune delle vittime della mafia. Erano presenti il pre-sidente del Senato, Renato Schifani, e il ministro del-l’Interno, Roberto Maroni. Alla cerimonia hanno par-tecipato anche, tra gli altri, il capo della polizia, Anto-

nio Manganelli, il procuratore nazionale antimafia, Pie-tro Grasso, il presidente della Regione Siciliana, Raf-faele Lombardo e il sindaco di Palermo, DiegoCammarata.

Un minuto di silenzio per ricordare l’ora esatta, le 17.58,in cui il tritolo di Cosa nostra spazzo’ via a Capaci(Palermo) le vite del giudice Giovanni Falcone, dellamoglie Francesca Morvillo e degli agenti della scorta.Ad annunciare il silenzio il Procuratore NazionaleAntimafia Piero Grasso, che insieme ad alcuni ragazzi

della consulta degli studenti ha recitato alcuni branitratti dalla “ballata dei bambini morti di mafia” diViolante. Il minuto di raccoglimento in cui si sonoraccolte le migliaia di persone presenti in viaNotarbartolo davanti l’albero Falcone e’ arrivato dopoalcuni momenti di ilarita’ con i comici Ficarra e Picone

Sotto questo slogan dello striscione di apertura e’ partitodall’aula bunker dell’Ucciardone il corteo dei 1.400studenti della “Nave della legalita’” affiancati da migliaioragazzi di Palermo, per ricordare la strage di Capaci e

dire ancora una volta no alla mafia. I giovani hannosfilato su via Duca della Verdura per raggiungerel’albero Falcone, dove è confluito anche l’altro corteo,che ha preso le mosse da via d’Amelio, luogodell’omicidio di Paolo Borsellino. In testa al corteo ilgonfalone della citta’ di Palermo, e dietro un gruppo distudenti aquilani quindi i tanti striscioni degli scoutd’europa realizzati dalle scolaresche a piazzaMaggione. La colonna sonora e’ ancora una volta“Pensa” di Fabrizio Moro e i “Cento passi” dei ModenaCity Ramblers.

PALERMO - Le gabbie in cui, più di 20 anni fa, appar-vero, per la prima volta tutti insieme in un’aula di giusti-zia, i capi di Cosa nostra, oggi sono coperte da dise-gni. Nel giorno del diciassettesimo anniversario dellastrage di Capaci, a cui ha partecipato anche il capodello Stato Giorgio Napolitano, il bunker del carcereUcciardone, teatro dello storico maxiprocesso alle co-sche, è un mare di colori: il bianco e il celeste dellemagliette di oltre 1400 studenti giunti in nave a Paler-mo da tutta Italia per “ricordare il sacrificio del giudiceGiovanni Falcone”; il rosso, il giallo, il verde e il bludegli striscioni che “gridano” la volontà delle nuove ge-nerazioni di “riprendersi il futuro”. L’atmosfera plum-bea che si respirava nel bunker in cui sfilarono 475

uomini d’onore è storia passata. E, dai banchi cheospitarono gli avvocati, si levano oggi i cori e i cantidegli studenti. Il presidente della Repubblica è accoltoda un fortissimo applauso. Commosso, tiene per manodue bambini, mentre le note dell’inno di Mameli apro-no il dibattito organizzato nel “giorno della memoria”.

Sullo scranno che ospitò la corte d’assise, che nel1987 inflisse decine di ergastoli ai capi di Cosa No-stra, oggi siedono il presidente di Confindustria EmmaMarcegaglia, i ministri dell’Interno Roberto Maroni,della Giustizia Angelino Alfano e dell’Istruzione Ma-riastella Gelmini, “sbarcata” a Palermo con la navedella legalità. Accanto a loro, un magistrato che delmaxi fu protagonista: Piero Grasso, procuratore na-zionale antimafia che, allora giovane giudice, scrisselo storico verdetto. Apre il dibattito Maria Falcone, so-rella del magistrato assassinato a Capaci che leggeun “messaggio di speranza nella presenza dei tanti

giovani che affollano l’aula bunker”. E di speranza sonoanche le parole dei ministri: Gelmini commossa perl’energia e la partecipazione degli studenti e Alfano eMaroni, insieme per ricordare i tanti successi dello Stato

nella lotta ai clan. “Lo Stato c’é e si fa sentire”, diceMaroni che ha scelto di portare con sé a Palermo ilfiglio di 11 anni “perché vedesse i segni della tragediadella mafia”. Un intervento, il suo, teso a ricordare isuccessi delle forze dell’ordine nel contrasto a Cosanostra, fitto di dati: dall’impennata nei sequestri deibeni, nel 2008 triplicati rispetto all’anno precedente,alle decine di operazioni di polizia e agli arresti di peri-colosi latitanti. Sulla stessa scia il Guardasigilli cheannuncia un “carcere duro ancor più duro” e ricorda i440 milioni ricavati dai sequestri di beni confluiti nelfondo unico per la giustizia. “Useremo i loro soldi persconfiggerli”, promette. Quando parla Napolitano glistudenti ascoltano in silenzio. Più volte nel ricordare ilsacrificio dei giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsel-lino, “eroi di legalità”, il capo dello Stato ha la voce rottadall’emozione. E commosso ascolta la poesia di trebambini che sognano una “scuola senza finestre, aper-

ta sul mondo”. “Mai come in momenti come questo,uniti nel ricordo incancellabile di Giovanni Falcone,Paolo Borsellino e delle altre vittime della mafia sen-tiamo di essere una nazione”, dice ai ragazzi. E ricor-da che nella lotta a Cosa nostra conta “la crescita del-

IL PRESIDENTEAd ascoltare le parole di Napolitano, circa1.500 studenti provenienti da tutta Italia:guidati dal ministro dell’IstruzioneMariastella Gelmini e dal procuratorenazionale antimafia Piero Grasso, sonoarrivati a Palermo a bordo della nave dellalegalità. A aprire le commemorazioni èstata Maria Falcone, sorella del magistratoucciso e presidente della Fondazione cheorganizza da anni le manifestazione pergli anniversari dell’eccidio di Capaci e viaD’Amelio.

Aula bunker

Inizia con la voce rotta dall’emozione il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, il suoricordo di Giovanni Falcone nell’aula bunker dell’Ucciardone a Palermo. A 17 anni dalla strage diCapaci (in cui persero la vita il giudice antimafia, la moglie Francesca Morvillo, e tre agenti dellascorta, Vito Schifani, Rocco Di Cillo, Antonio Montinaro), Napolitano sottolinea che «mai come inqueste occasioni e davanti a queste memorie sentiamo di essere una nazione e una nazioneunita». Commemorando Falcone, il capo dello Stato, che ha anche incontrato i familiari delle vittimedi mafia, ha detto che nella lotta alla mafia conta «la crescita della coscienza critica e della fiducianello Stato di diritto», e ha sottolineato che essa «può rafforzarsi solo in un clima di rispetto in ognicircostanza degli equilibri costituzionali da parte di tutti coloro che sono chiamati ad osservarli».

la coscienza critica e della fiducia nello Stato di diritto”,sottolineando che questa “può rafforzarsi solo in unclima di rispetto in ogni circostanza degli equilibri co-

stituzionali da parte di tutti coloro che sono chiamatiad osservarli”. Un richiamo al quale si associa il presi-

dente del Senato Renato Schifani, che sul luogo del-l’eccidio definisce la mafia “un male assoluto che va

isolato, debellato e sconfitto”. Dall’aula bunker, nel po-meriggio la scena si sposta sotto l’albero Falcone, as-surto ormai a simbolo della reazione della società civi-le alla prepotenza mafiosa. Migliaia di giovani, partitidall’Ucciardone e da via D’Amelio, tetaro della stragein cui venne assassinato Paolo Borsellino, si riunisco-no davanti a quella che fu la casa del giudice ucciso.Per tutto il percorso che li separa dalla tappa finaledella giornata della memoria, cantano, ballano, grida-no il loro no alla mafia sulle note de “I cento passi”, lacanzone che il gruppo rock Modena City Rambles hadedicato a Peppino Impastato, giovane che, dalle fre-quenze della sua radio, denunciava gli interessi delboss di Cinisi Tano Badalamenti. Sul palco, allestitosotto l’albero, oltre a Grasso - che annuncia il varol’anno prossimo di due navi intitolate a Falcone e Bor-sellino - e agli studenti, anche i comici Ficarra e Pico-ne che leggono un loro testo di 4 anni fa. “Io non lavoglio lasciare questa Sicilia - recita il pezzo - Vogliorimanere perché voglio vincere”.

Una corUna corUna corUna corUna corona per le vittime di mafona per le vittime di mafona per le vittime di mafona per le vittime di mafona per le vittime di mafiaiaiaiaia

UN MINUTO DI SILENZIODAVANTI ALBERO DI FALCONE

“Insieme per non dimenticare”

””””” raccogliere i frutti del loro impegno” cietà civile, per trasmettere e diffondere la memoriastorica e alimentare la cultura della legalità, per affer-mare l’imperativo del ‘resistere e reagire alle pressionie intimidazioni della mafia’”. L’impegno della societàcivile può essere “determinante” per una maggiorepartecipazione democratica. Per questo però occorreanche puntare sulla “qualità della politica, sul prestigiodelle istituzioni democratiche, sull’efficienza e traspa-renza delle pubbliche amministrazioni”. E’ necessariala crescita della coscienza civica e della fiducia nelloStato di diritto, “che può rafforzarsi solo in un clima dirispetto, in ogni circostanza, degli equilibri costituzio-nali da parte di tutti coloro che sono chiamati ad osser-varli, come conta pure ogni intervento capace di inci-dere sul divario nord-sud e di aumentare l’occupazio-ne qualificata”. Napolitano ha chiuso raccogliendo leespressioni di speranza di Maria Falcone. E’ vero, hadetto, che “vediamo di anno in anno crescere la spe-ranza, smuoversi le coscienze, formarsi i giovani delsud e del nord al culto della libertà e della legalità”. Persconfiggere la mafia l’Italia si affida all’impegno delleforze dell’ordine e a queste coscienze più mature.

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Page 4: “mobilitazione antimafia”

Alcuni di loro non erano ancora nati quan-do 500 kg di tritolo fecero saltare in aria ilgiudice Giovanni Falcone, la moglie e lasua scorta quel 23 maggio di sedici annifa. Altri c’erano ma erano molto piccoli.“Falcone e Borsellino sono morti perchèlottavano per un futuro migliore: il nostro”.Così recitava al porto di Palermo uno deitanti striscioni colorati che i ragazzi paler-mitani avevano preparato, insieme a mu-sica e poesie, per accogliere gli oltre milleragazzi arrivati in Sicilia a bordo della “navedella legalità”, sulla quale aveva viaggiatoanche il procuratore nazionale antimafiaPiero Grasso. Sono tutti ragazzi/e fra i 12e i 16 anni ma sanno bene quanto questemorti siano state il prezzo altissimo paga-to dalla società civile, dallo Stato, per di-fendere dalle mafie il loro futuro che è ilpresente di oggi. Cantano, urlano in coroe applaudo in segno di gemellaggio e reci-proca stima i loro coetanei che poco dopole 8 del mattino avevano cominciato ascendere dalla grande nave, dopo una tra-versata di nove ore da Napoli a Palermo,per questa giornata di memoria e impe-gno nel nome di Giovanni Falcone, Fran-cesca Morvillo, ma anche di Paolo Borsel-lino, Rocco di Cillo, Vito Schifani e Anto-nio Montinaro e di tutti quelli che nell’eser-cizio del loro dovere hanno perso la vitaper mano di Cosa nostra.Innumerevoli pal-

loncini colorati si sono levati al cielo al suo-no, quando il portellone destro della navesi è aperto e i ragazzi sono scesi, regioneper regione, avvolti nel calore degli applausidei ragazzi di palermo. I giovani sono stati

divisi in due gruppi: uno si è diretto versol’aula bunker dell’Ucciardone dove è statafatta una ricostruzione del maxiprocessomentre il secondo è stato smistato nellevarie piazze palermitane. Alle 15.,30 han-no avuto inizio due cortei, uno da via

d’Amelio e l’altro dal carcere Ucciardone;entrambi poi sono confluiti in via Notabar-tolo sotto l’albero dedicato a Falcone. Dopola commemorazione delle 17.58, ora del-la strage, la giornata terminerà con il rien-tro sulla nave. Venerdì nel luogo della stra-ge, invece, alle 23 allo svincolo di Capacidove ha sede la stele che la ricorda, si èsvolta una messa celebrata, fra gli altrianche da Don Ciotti a conclusione di unagiornata in cui gli agenti del “Quarto Savo-na Quindici”, il gruppo scorta d Falcone,sempre sul luogo della strage avevano in-contrato molti ragazzi con i quali hannoparlato, si sono commossi, raccontandoaneddoti di quei giorni e le sensazioni cheli accompagnano ancora oggi . Vito, Roc-co e Antonio, come sottolinea Tina Monti-naro, moglie di Antonio, “erano uomininormali. Non chiamateli eroi, erano uomi-ni come tutti noi, con affetti e famglie. Miomarito era una persona normale”.

A Palermo un 23 maggio di festa, nel ricordo di Falcone

1 tsuami di legalità1 tsuami di legalità1 tsuami di legalità1 tsuami di legalità1 tsuami di legalitàAPPRODA A PALERMO LA NAVE DELLA LEGALITÀ: RAGAZZI DA TUTT’ITALIA INSIEME PER

RICORDARE LE VITTIME DELLA VIOLENZA MAFIOSA. LA MESSA, I CORTEI FESTOSI E I CONCERTI

E’ partita da Napoli per giungere a Paler-mo in mattina: e’ la ‘Nave della Legalita”che anche quest’anno ha portato nel ca-

poluogo siciliano migliaia di studenti chehanno deciso di ‘non dimenticare’ il sacrifi-cio del giudice Giovanni Falcone, della mo-glie Francesca Morvillo e della sua scorta,uccisi dalla mafia nello stesso giorno di 17anni fa. Quest’anno, tra i temi che hannocaratterizzato le cerimonie di commemo-

razione, c’e’ stato anche quello dell”Impresae dello sviluppo’ particolarmente sentito interritori dove spesso creare un’azienda, farel’imprenditore, avviare un’attivita’ commer-ciale sono vere e proprie sfide alla crimi-nalita’ organizzata. Il programma della gior-nata - che quest’anno ha visto anche lapartecipazione del capo dello Stato Gior-gio Napolitano - e’ stato molto fitto, ma nonsono mancate le occasioni di incontri tragli studenti provenienti da tutta Italia e iprotagonisti della lotta alle mafie, come ilprocuratore nazionale Pietro Grasso, quel-lo di Palermo Francesco Messineo e il pre-

sidente di Confindustria Sicilia Ivan Lo Bel-lo, che piu’ volte si e’ fatto portavoce dellanecessita’ di avviare un processo di riscos-sa degli imprenditori contro la mafia. Su-bito dopo l’arrivo della nave della Snav inporto, appuntamento nell’aula bunker del-l’Ucciardone dove il Presidente Napolita-no ha portato il suo saluto insieme con laPresidente della Fondazione Giovanni eFrancesca Falcone, Maria Falcone. Gia’qui è stato possibile ascoltare la voce de-gli studenti che hanno partecipato al per-corso della Fondazione. Sempre in aula

bunker è intervenuto il ministro dell’Istru-zione Mariastella Gelmini, il ministro di Giu-stizia, Angelino Alfano, Muhammad Yunus,Premio Nobel per la Pace, Emma Marce-gaglia Presidente di Confindustria. Dopol’Inno Contro il Racket di Addio Pizzo, cistata la premiazione delle scuole vincitricidei concorsi nazionali: ‘Il giorno dopo la

sconfitta della mafia’ e ‘Giovani imprese dilegalita’ ‘. Alla tavola rotonda ‘Legalita’, im-presa e sviluppo’, oltre a Yunus e Marce-gaglia, sono interenuti poi il procuratorenazionale antimafia Piero Grasso, Fran-cesco Messineo, procuratore di Palermo,Ivan Lo Bello, presidente di Confindustria

Sicilia e Antonello Montante, delegato diConfindustria per i rapporti con le istituzio-ni preposte al controllo del territorio. Ai ra-gazzi sono state consegnate borse di stu-dio “Giovanni Falcone e Paolo Borsellino’Dalle 9.30 alle 14.00 le attivita’ dei Villaggidella Legalita’ organizzati dalle scuole neiquartieri di Palermo considerati piu’ degra-dati: Kalsa, Borgo Nuovo, Brancaccio, Zen.Infine, nel pomeriggio, i due tradizionali cor-tei: quello della Memoria da Via D’Amelioverso l’Albero Falcone e quello ‘Insiemeper non dimenticare’, dall’aula bunker ver-so l’Albero Falcone.

AOSTA-PALERMO IN BICIPRESENTI ALLA MANIFESTAZIONE I CICLISTI TEDOFORI

DEL MEMORIAL DAY 2008 CHE DOPO AVER

ATTRAVERSATO L’ITALIA IN BICI SI SONO IMBARCATI ANAPOLI SULLA “NAVE DELLA LEGALITÀ”.Quattro ciclisti-tedofori, tutti poliziottiin servizio alla Questura di Aosta, sonopartiti a mezzogiorno da Aosta con de-stinazione Sicilia:porteranno la ‘fiac-cola della memo-ria’ a Palermo nel-l’ambito delle ini-ziative del Memo-rial Day, organiz-zato ‘’per non di-menticare tutte levittime del terrori-smo, della mafia,del dovere e diogni forma di cri-minalita’’’. I quattrociclisti - Giuseppe Giovinazzo, Mauri-zio Ferrero, Carlo Casteller e PaoloPramotton (nellafoto)- sono arrivati aNapoli da dove si sono imbarcati sul-la nave della legalita’. Sono arrivati nelcapoluogo siciliano il 23 maggio, gior-no in cui cade il 17/o anniversario del-la strage di Capaci. Assieme a loro sul-la nave c’era anche la III A OT del-l’Isip di Aosta che con un video controla mafia ha vinto il progetto ‘Percorsoalla legalita’’. E’ invece sfumata l’ideadi celebrare l’evento con la scalata del

Monte Bianco: sette alpinisti-poliziot-ti, quattro italiani e tre francesi, dome-nica mattina hanno tentato l’ascensio-

ne delM o n t eBianco. Acausa delma l tem-po sonopotuti ar-r i v a r esolo a3 . 8 0 0metri, so-pra l’Ai-guille duM i d i ,

dove hanno acceso la fiaccola, che orae’ in viaggio verso Palermo.Tre inten-se giornate in cui tutti i partecipantisaranno coinvolti in attività, dibattiti,proiezioni di film (tra cui “Fortapàsc diDino Risi) conferenze, spettacoli mu-sicali strettamente connessi alla lottacontro la criminalità ed il ricordo dellevittime di mafie. Oltre al pernottamentoin nave, SNAV ha previsto attività disvago e servizi di ristorazione dedicatiesclusivamente ai ragazzi e ai loro ac-compagnatori.

E’ attraccata nel porto di Palermo la‘Nave della legalita’’ partita ieri serada Napoli. A bordo 1400 studenti pro-venienti da tutta Italia accompagnati

dai responsabili della Fondazione Fal-

cone, che ha organizzato il viaggio,dal ministro dell’Istruzione Maria Stel-

la Gelmini e dal procuratore naziona-le Antimafia Piero Grasso. Ieri seradopo la cena consumata in mensa dalministro con alcuni studenti delle con-sulte, si e’ tenuto un dibattito a cui ha

partecipato anche Vincenzo Cotticel-lo, l’imprenditore siciliano che si e’ ri-bellato al pizzo; ha raccontato la suavicenda e ha invitato i ragazzi a non

sottostare mai alle intimidazioni e adifendere la propria dignita’. Fernan-da Contri ha ricordato Giovanni Fal-cone, con alcuni toccanti episodi e haconcluso: “Voi che siete giovani po-tete combattere. Il peso del futuro del-la societa’ e sulle vostre spalle. Co-raggio ragazzi, ce la potete fare”. Ilministro Gelmini ha risposto in parti-

colare alla domanda di uno studentesulle raccomandazioni, sottolineando

che sono un fatto negativo da con-trastare richiamando spesso il valore

della legalita’ e l’importanza del ruolodella scuola. Infine Grasso ha riferitola sua esperienza di magistrato ac-canto a Falcone e a Borsellino e hafatto notare ai ragazzi come la mafianon sia solo un fatto criminale ma unfenomeno che incide sull’economia e

la societa’ e sulla vita di ognuno di noi.Dalla nave gli studenti sono usciti gia’organizzati in corteo dietro una serie

di striscioni. In testa quello della scuo-la elementare Marconi di Venturinache recita “esistono uomini che vivo-no cento anni con la testa chinata,

altri soltanto un giorno ma con la te-

sta in alto”. Lo striscione e’ tenuto dasei giovani, dal ministro Gelmini e dal

procuratore Grasso.

Noi siamo il futuro

Cotticello: “ce la potete f“ce la potete f“ce la potete f“ce la potete f“ce la potete fararararare”e”e”e”e”

“Vigilanza democratica”

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Page 5: “mobilitazione antimafia”

Invitati dal Ministero, 14 ragazziche fanno parte del coro multiet-nico di Istituto “ In... canto dalmondo”, la loro direttrice prof.Cinzia Randon, il docente Miche-le Mastrotto e il Preside LorenzoQuaglio sabato 23 maggio han-no sfilato in corteo a Palermo percommemorare la strage di Ca-

paci e proclamare la lotta a qualsiasi forma di mafia.La partenza è avvenutaalle ore 5,30 dal piazza-le della scuola media. Ar-rivati a Napoli alle ore16.30 la comitiva è sali-ta sulla nave“Toscana”con meta Pa-lermo. Alle ore 17.00 lacerimonia di saluto daparte delle autorità tra cuiil ministro Gelmini ed ilprocuratore generale an-timafia Pietro Grasso an-ch’essi imbarcatisi sullanave a Napoli con altri1500 studenti provenientidalle varie scuole d’Italia. Nelle varie multisale, dopola cena, i naviganti hanno assistito a una puntata spe-ciale di Mixer dedicata a Giovanni Falcone a cui èseguita una tavola rotonda sul tema della lotta allamafia. All’arrivo a Palermo, la nave è stata accoltadalle autorità e dalle scuole palermitane con canzonie danze. Quindi un gruppo di docenti si è recato nel-l’aula Bunker del carcere Ucciardone dove si è tenutala cerimonia ufficiale con l’intervento del Capo delloStato G. Napolitano, il ministro degli interni R. Maroni,

della giustizia Alfano, dell’istruzione M. S. Gelmini e ilpresidente di Confindustria Marcigaglia. Commoven-te l’intervento del presidente Napolitano per i magi-strati simbolo della lotta antimafia definiti eroi “di lega-lità”, convivenza civile e difesa dello stato. Altri gruppidi studenti si sono ritrovati in altre 4 piazze di Palermochiamate “villaggi della legalità”. Gli studenti di Loni-go si sono ritrovati al Brancaccio. Dopo il pranzo, davari punti, sono partiti i cortei “della memoria” con loslogan “insieme per non dimenticare”: slogan, suoni,

danze e animazionihanno accompagnatoi 2 km percorsi lungo ilcentro di Palermo a cuihanno dato il forte e vi-vace contributo glialunni del coro multiet-nico “In...Canto dalmondo” dell’Istituto Ri-dolfi suscitando anchel’interesse e la parteci-pazione degli abitantidel luogo. Il corteo èquindi confluito all’ “Al-bero Falcone” dovesono intervenuti vari te-

stimoni della lotta alla mafia con ricordi di G. Falcone,preceduti dagli interventi dei noti Ficarra ePicone.Emozionante è stato il silenzio commemorati-vo del 17° anno della strage suonato dalla polizia diStato alle ore 17.58 ( ora della strage) cui è seguito ilcommosso raccoglimento di tutti i partecipanti.Al ter-mine della manifestazione in piazza i partecipanti sisono reimbarcati per il ritorno a Napoli ricchi di unaforte esperienza dall’alto valore educativo e simboli-co.

si imbarca sulla nave della legalità

E n t u s i a s m o , g i o i a ,curiosità,orgoglio: ecco ciò cheabbiamo provato evissuto, grazie alnostro Giornalinoche ci ha permessodi vincere il concor-so e di partecipareal fantastico viaggiosulla Nave della Le-galità. Quel giorno,il 22 maggio 2009,davanti alla scuolaci aspettava un pul-mino; eravamo 6alunni e 2 inse-gnanti. Un pugno dichilometri in auto-strada ed eccoci nel porto diNapoli. La nave della legalitàtroneggiava in bella vista e inun attimo ci lasciammo inghiot-tire dalla immensità dei suoispazi. Eravamo i più piccoli frai 1500 studenti partecipanti.L’avventura per noi eracominciata:”Tutti insieme pernon dimenticare”. Fummo tra-volti da mille emozioni:il contat-to diretto e prolungato con lenostre maestre, le piccole Coseda gestire in autonomia , un

IL FASCINO DI UN VIAGGIO SPECIALEGli Alunni delle Classi VB e VC di Ginestra (Circolo Didattico di San Giorgio del Sannio)

mondo tutto nuovo da scopriree nuove sensazioni da vivere.Il tempo non bastava ,le inizia-tive si susseguivano numerose:il discorso della Gelmini ,la suapresenza in mezzo a noi, i di-scorsi ufficiali ,densi di signifi-cati e carichi di messaggi, pro-nunciati da personaggi illustri.E poi quel lungo corteo per lestrade di Palermo ,quegli slo-gan ritmati,gridati a squarcia-gola: “PALERMO È NOSTRA E NON

DI COSA NOSTRA!” “LEZIONE DI

VITA, LEZIONE DI CORAGGIO,QUESTO

È PER NOI IL 23 MAGGIO!” “GIO-VANNI FALCONE CE L’HA INSEGNATO,LA MAFIA SI VINCE SOLO CON LO

STATO! “ Andavamo commossisotto il sole che scottava ,tra lafolla che ci faceva mancare ilrespiro, finchè non giungemmodavanti all ’abitazione diG.Falcone:che emozione! Lì tut-to sembrava ci parlasse di lui,del suo coraggio, della sua de-terminazione. Eravamo esausti,accaldati, affaticati per il lungo

cammino,ma consapevoli di vi-vere un’ Esperienza unica, di cuici saremmo vantati persempre.I nostri telefonini squil-lavano continuamente:erano inostri genitori che ci stavanoguardando In diretta e ancheloro vivevano le nostre emozio-ni. Infine, il rientro nel nostropaese, l’accoglienza calorosa ecommossa dei nostri parenti:ciapplaudivano come se fossimostati degli eroi, ci abbracciava-no, qualche mamma piangeva.Non indossavamo più le ma-gliette che ci avevano dato sul-la nave, ma avevamo imparatoa memoria la frase scritta su diesse:”E’ tempo di andare avantinon più confidando sull’ impe-gno straordinario di pochi, macon l’impegno ordinario di tut-ti!” Anche se siamo piccoli, sia-mo consapevoli che la sconfit-ta della mafia sarebbe una del-le più grandi conquiste dellasocietà;perciò dobbiamo impe-gnarci tutti,fin da ora, a viverela legalità e la giustizia, attra-verso le nostre azioni quotidia-ne, tra i banchi di scuola, acasa, ai giardini pubblici, perstrada…Fin da ora dobbiamoavere il coraggio di affermarela legalità e i valori di fronte achi prova a negarli;il coraggiodi dire no anche quando dire nocosta sacrificio e sofferenza!

“Nella primavera del 1992 io nascevo e non fui certoné il primo né l’unico ad affacciarmi alla vita con lasperanza che il mondo prima o poi diventasse piùgiusto. Nella stessa primavera si concluse l’esistenzadi Falcone e dopo poco quella di Borsellino e, ahimè,non furono certo né i primi né gli unici che diedero lavita per una causa giusta.Oggi sono trascorsi dicias-sette anni e riesco ad am-mirare il sacrificio che cer-tuni hanno pagato comedazio alla frontiera della le-galità, affinché tutti apris-sero gli occhi e denuncias-sero pubblicamente la cor-ruzione e la violenza di unsistema profondamentesbagliato. Sono trascorsidiciassette anni e forse rie-sco a intuire il senso dellastoria che è disposta a la-sciare che i suoi paladini, ipiù onorevoli, muoianoammazzati dopo esserestati isolati, calunniati de-nigrati e stigmatizzati inquanto avevano dato vocea verità scomode senzapaura, senza inchini, sen-za servilismi, affinché tuttiabbiano a risollevare latesta con fierezza per avercondiviso con loro anchesolo la cittadinanza. Sono trascorsi diciassette anni eFalcone e Borsellino sono oggi celebrati da eroi, daservitori dello stato, da partigiani di valori indiscussi eindiscutibili. Essi sono assurti a simbolo della dignitàdi tutti gli uomini che amano la giustizia e che nonammettono venga calpestata da poteri occulti che sinutrono di omertà” A tale riflessione sono inevitabil-mente trasportato dalle travolgenti parole che comeun getto d’acqua si infrangono su di noi in occasionedell’anniversario della morte di Giovanni Falcone chesi celebra qui, questa mattina, nell’aula bunker. Furo-no diciassette anni fa esatti che cinquecento chili ditritolo posero fine alla sua corsa. Ed ora, in quest’au-la, ho di fronte coloro che prontamente raccolsero iltestimone che Giovanni teneva in mano, siedo di frontea coloro che in questo momento lo stringono con for-za, e non ripetendo lo stesso errore, li saluto già ades-so da eroi. Qui nell’aula bunker,infatti, si ascoltano leloro parole. Ed è necessario lasciarsi trasportare, gui-dare, spingere e afferrare da esse. Ti devi liberare ditutto, altrimenti, non sei abbastanza leggero. Infattisolo dopo esserti sgravato di ogni presunzione, versoun supplemento di umiltà e modestia, sarai realmen-te disposto per sentire ciò che si dirà, cosicché tu pos-sa rimanere ammirato e meravigliato secondo il giu-sto e doveroso tributo che si meritano le loro gesta. Io,assieme a tutti i presenti, ho tentato di farlo, tutti sem-brano averne colto l’esigenza. A poco a poco abbia-mo allentato la presa che stringevamo su noi stessi e,infine, l’abbiamo sciolta del tutto, lasciando che le pa-role ci portassero via. Essi hanno utilizzato le loro, leparole della loro storia, una storia non comune, scrittada gente comune. Non comuni, infatti, le loro paroleci hanno guidato verso un’accorata, comune emozio-ne, attuando un incanto che a questo punto è com-piuto. L’aula diventa un unico cuore pulsante, ed èquel cuore libero, candido e puro, amante di giustizia

e nemico dei soprusi che batte nel petto dei giusti; chebatte nel petto degli Eroi. I sentimenti altruistici e libe-rali che si sono accesi e che divampano ora, in ognu-no di noi è auspicabile che non scemino quando ces-sano queste parole, che non si estinguano salutando-ci alla fine, che non sbiadiscano col sole del giorno

dopo. Questo è quello che spera-no i nostri relatori, ciò che loro siaugurano di essere riusciti a costru-ire. Il motivo per cui essi sono ve-nuti oggi. Nel momento in cui deci-di di partecipare all’evento che si ce-lebra in aula bunker la mattina delventitre, è come se pattuissi unapromessa a cui poi sei tenuto a te-ner fede. Firmi con esso il contrattoche ti vincolerà per sempre ad ono-rare con impegno e coerenza ciòche tu nell’aula, tramite battiti dimani e voci d’approvazione corali,il tutto, magari, accompagnato daquell’enfatico e teatrale movimen-to “in su e in giù” del capo, avraiacclamato quale valore unico e uni-versale. Nell’attimo in cui infilerai lastrada per il carcere Lucciardoneavrai, dovrai avere maturato taledisposizione d’animo. Dovrai, al-meno per una mattina, nutrire laconvinzione di esser riuscito adappagare ciò che, ormai, era dive-nuto un eterno atto di presunzioneche si riprometteva di vincere con-

tro la fiera dell’ipocrisia, coinquilina dell’uomo dallanotte dei tempi. E solo se la belva la senti domata eprona accingiti ad entrare! Poiché dentro udirai le pa-role di chi quel giorno colmo di fiducia e di convinzio-ne, spinto da una celata speranza, sarà uscito alloscoperto per spiare il tuo sguardo, aspettandosi diguardare negli occhi di un agnello e non in quelli di unlupo! In quest’aula di tribunale, oggi, si alternano aparlare il procuratore Piero Grasso, giudice alatere inquesta stessa aula durante il maxiprocesso, ed orapresidente nazionale della commissione antimafia, ilprocuratore della repubblica di Palermo e la più cherappresentativa figura di Maria Falcone. Seguono poigli interventi di chi oggi si è unito a loro nella battagliacontro la mafia. Si intercalano nel tempo rimasto irappresentanti del governo ad esporre ciò che di buo-no è stato fatto a sostegno della causa. Quest’annosono stati il ministro degli interni Roberto Maroni, ilministro della giustizia Angelino Alfano e il ministrodell’istruzione Maria stella Gelmini che si definisceentusiasta dei progetti in atto volti all’educazione deigiovani alla legalità. Soprattutto per i ragazzi che vivo-no in zone in cui è il degrado sociale a fargli da casanatale dove, dice, una mirata educazione sarebbecolpire alla radice quegli ambienti dove dilagano valo-ri opposti. Arriva addirittura la profonda comprensio-ne e solidarietà di due premi nobel come la Williamse Rehamain che tutta la vita hanno combattuto per unmondo più onesto. In ultimo c’è stato il discorso diGiorgio Napolitano il quale, essendo il presidente, portanel cuore il pianto dell’intera nazione, insorgon sul ci-glio suo, lacrime che sono lo sfogo del silente lamen-to che il nostro paese non riesce più a trattenere, isuoi occhi umidi si velan d’un luccichio e la sua voceè rotta, è l’espressione orgogliosa della patria che rendeomaggio a Falcone e Borsellino, è il cuore gonfiodell’Italia che dispera la perdita di due figli, tra quelli che dipiù ricambiarono il suo amore.

IL LICEO “G.PEANO” AMBASCIATORI DELLA LEGALITA’

LICEO Socio Psico Pedagogico Paritario “San Giovanni Battista”Via San Martino, 143 - 63039 San Benedetto del Tronto AP Tel/fax 0735-583706 e-mail

[email protected] scolastico 2008-2009

Palermo, 23 maggio 2009 –A volte un viaggio d’istruzione non riesce a coinvolgere i ragazzi che vi prendono parte; a

volte, nonostante i propositi degli insegnanti, una “gita” si rivela soltanto un’occasione di

svago e di interruzione della monotona routine

scolastica; a volte, invece, si riesce

inaspettatamente a creare quell’interesse che

riesce a lasciare qualcosa di duraturo che

arricchisce il bagaglio di esperienze di un

ragazzo. È questo il caso del viaggio-premio

che ci ha portato a riflettere sulla vicenda e,

di conseguenza, sulle idee dei magistrati

Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, entrambi

vittime della furia omicida mafiosa. Il programma della manifestazione ci ha portati

innanzitutto a Piazza Magione; lì si è svolto un piccolo concerto di alcune scolaresche

autoctone. Alla fine di questo momento musicale è salito sul palco il Presidente della

Repubblica, Giorgio Napolitano, che ha

espresso il suo compiacimento per l’alto

numero di studenti presenti. Nel pomeriggio

ci siamo recate presso l’Aula Bunker, punto di

partenza del corteo che si sarebbe poi snodato

per le strade della città. Già questa prima parte

di giornata è stata per noi tutte davvero

emozionante; il fatto di essere proprio lì a far

sentire la voce di studenti provenienti da tutta

Italia che gridavano slogan come “Palermo è nostra e non di Cosa Nostra!” ha fatto sì che si

riaffermasse in noi il dovere, da cittadine italiane, di fare qualcosa di forte per ostacolare la

criminalità organizzata.Ritornate sul traghetto, abbiamo condiviso insieme i pensieri ispirati

dalla mattinata e siamo giunte a una conclusione: tutto ciò che di positivo questa esperienza

ci ha trasmesso lo porteremo con noi cercando, se possibile, di tenerne vivo il messaggio

partecipando ai prossimi incontri. Staffilani Francesca -Paoletti Valeria- Cozzolino

Silvia Classe 2^ - 2008/2009

di Gianluca Cavallo , rappresentante degli studenti Liceo Scientifico “ G.Peano” Cuneo

di Cinzia Randon

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Page 6: “mobilitazione antimafia”

VVVVViaiaiaiaiaggggggio nella legio nella legio nella legio nella legio nella legggggalitàalitàalitàalitàalità

La Scuola Media “Giuseppe Mazzini”di Porto Santo Stefano, rappresentatada sei alunni e due docenti delle classiIII A e III B, nei giorni 22 – 24 mag-gio 2009, ha preso parte al viaggiosulla Nave della Legalità da Napoli aPalermo per celebrare il XVII anni-versario della strage di Capaci. Il grup-po di alunni aveva partecipato al con-corso nazionale “Il giorno dopo lasconfitta della mafia” promosso dallaFondazione “Giovanni e FrancescaFalcone” classificandosi al secondoposto. Il lavoro prevedeva la realizza-zione di un numero speciale di un quo-tidiano di quattro pagine che annun-ciasse la definitiva sconfitta della ma-fia. Il buon piazzamento ha permessoa questi alunni di fare un percorso for-mativo di legalità. L’esperienza è ini-ziata a bordo della nave della Com-pagnia SNAV, con una tavola rotondasul tema della lotta alla mafia a cuihanno partecipato tra gli altri il Pro-curatore Nazionale Antimafia PieroGrasso e il Ministro dell’IstruzioneMariastella Gelmini. Uno dei momentipiù emozionanti è stato lo sbarco aPalermo con la cerimonia di accoglien-za da parte delle scuole siciliane chehanno scandito slogan come “Palermoè nostra e non di Cosa nostra” e lan-ciato palloncini. Dopo lo sbarco i 1500alunni provenienti da tutta Italia sonostati divisi in sei gruppi che hannoraggiunto alcuni luoghi simbolo della

Navigando per la Legalità

città. I ragazzi dell’Istituto “G. Maz-zini” si sono recati in parte all’Aula“bunker” dell’Ucciardone e in partenel quartiere Borgonuovo. Pressol’Aula “bunker”, sede storica del maxiprocesso, gli studenti hanno assistitoalla celebrazione dell’anniversariodella morte del giudice Giovanni Fal-cone, della moglie Francesca e degliuomini della scorta, ricordati dal Pre-sidente della Repubblica Giorgio Na-politano e da altri rappresentanti del-le Istituzioni. Il gruppo che si è recatoa Borgonuovo ha invece assistito a unospettacolo organizzato dai ragazzi del-le scuole del quartiere e all’interventodel Procuratore Lari. Alle ore 16 dal-l’Aula “bunker” e da via D’Amelio,luogo dove fu ucciso il giudice PaoloBorsellino con la sua scorta, sono par-titi due grandi cortei che hanno sfila-to per le vie di Palermo tra rap controil pizzo e la mafia. I cortei si sono poiriuniti in via Notarbartolo, sotto l’Al-bero Falcone dove sono intervenuti tragli altri la Presidente della Fondazio-ne “Giovanni e Francesca Falcone”Maria Falcone e Piero Grasso. Alle17.58, ora della strage di Capaci, è sta-to suonato il “silenzio” dalla Poliziadi Stato. A conclusione della cerimo-nia gli studenti santostefanesi hannolasciato una copia del loro giornale“Molo Garibaldi. Una difesa controtutte le illegalità” sotto l’Albero Fal-cone.

di Daniela ScottDaniela ScottDaniela ScottDaniela ScottDaniela Scotto I.C. “G. Mazzini” Porto S.Stefano di Abate Vittorio - Pascale Christian Classe V B -Guardia Sanframondi-BN

Il giorno 22 maggio noi bambini diquinta (due per ogni classe) siamopartiti con la nave della legalità. Lapartenza era prevista per le ore12:00, quindi, abbiamo avuto il tem-po di salutare i nostri genitori con fe-licità, perché il viaggio eraemozionante,ma con un po’ di tri-stezza, perché li avremmo rivisti solodopo tre giorni. Arrivato l’atteso mo-mento (di fuoco a causa dell’alta tem-peratura), siamo partiti da piazza Mu-nicipio dopo aver salutato la Dirigen-te che, in quel momento, ci stavascattando delle foto. Ad accompa-gnarci al porto di Napoli è stato unamico del papà di Christian , in mac-china c’era una tale tensione che cifaceva restare muti. Arrivati al portoio ho pensato che la nave era fanta-

stica. Era molto grande e, per ricordare Falcone e Bor-sellino, dietro era coperta da due grandi immagini deimedesimi. Siamo entrati un po’ spaesati e abbiamopreso maglietta e cappello del progetto “ Legalità”. Sulretro della maglietta era stampata una frase di Gio-vanni Falcone: “ E’ tempo di andare avanti, non piùconfidando sull’impegno straordinario di pochi, ma conl’impegno ordinario di tutti”. Sulla nave eravamo 1500ragazzi, giunti da tutta Italia, per manifestare contro lamafia. Le nostre cabine erano al ponte numero sette.Prima di andare a dormire, però, abbiamo ammiratola nostra partenza e abbiamo visto un video su Gio-vanni. Il giorno dopo eravamo a Palermo! Siamo uscitidalla nave con i cartelloni preparati a scuola. Fuori ciattendeva Maria Falcone. Ci siamo diretti, in pullman,

verso piazza Magione, dove c’era il raduno di tutti imanifestanti. Ci siamo riuniti urlando slogan come:“ Palermo è nostra e non di Cosa Nostra”, cantandocanzoni e mantenendo i nostri cartelloni. Ci siamoriposati e poi siamo andati al carcere per vederel’aula “Bunker”, dove anni fa è stato condotto il ma-xiprocesso alla mafia. Abbiamo percorso le vie diPalermo con Maria Falcone fino ad arrivare all’al-bero dedicato al fratello. Abbiamo ricordato Giovan-ni, l’uomo che ci ha aperto gli occhi e ci ha detto direagire. E’ stato fantastico perché abbiamo ascolta-to canzoni, poesie, discorsi e uno sketch di Ficarrae Picone. Siamo tornati alla nave e il giorno dopoeravamo a casa. E’ stata un’esperienza emozionan-te.

Per noi ragazzidell’I.P.S.I.A. “U.Pomilio” di Chietiraccontare que-sto viaggio è unpo’ come raccon-tare un sogno. Unsogno che in al-

cuni momenti ha vestito i colori scuri dell’incubo. Mentrenoi ci preparavamo al viaggio è accaduto l’irreparabi-le: nessuno può e deve dimenticare la notte del 6aprile. A L’Aquila la vita di tanti ragazzi come noi si èfermata in quell’istante. Ma torniamo un attimo indie-tro: il nostro istituto, grazie all’entusiasmo di un’inse-gnante, aveva partecipato al Concorso “Giovani im-prese di legalità” e il nostro progetto è stato ricono-sciuto tra i migliori inviati, dandoci così la possibilitàdi unirci ai ragazzi della Nave della Legalità e di esse-re presenti alla commemorazione della morte dei giu-dici Falcone e Borsellino nell’aula bunker di Palermo,alla presenza del nostro Presidente della Repubblica,del Ministro della Pubblica Istruzione, On. Maria Stel-la Gelmini e di tante illustri autorità. Non potevamoperò vivere questo sogno da soli...Volevamo condivi-dere quest’esperienza con i ragazzi aquilani, per farsentire loro che eravamo vicini al dolore e al lutto maanche alla loro voglia di ripartire e di ricostruire. Il so-gno si è trasformato però in un incubo: loro nonavevano più niente, nemmeno i documenti necessariper ottenere il pass d’ingresso all’aula bunker. I mira-coli, qualunque sia la vostra opinione, avvengono an-cora e sono stati in tanti a realizzare proprio questomiracolo. Vogliamo ringraziare la nostra Preside, laprof.ssa Anna Maria Giusti, il Direttore generale, dott.Carlo Petracca e i funzionari del Ministero con i qualiabbiamo instaurato un rapporto di collaborazione. L’in-cubo è svanito e il sogno ci ha portati in un attimo abordo di una nave sulla quale campeggiavano duegigantografie: i volti di Falcone e Borsellino dall’alto ciguardavano e ci dicevano: “Ragazzi dell’Abruzzo, ivostri sogni si possono realizzare...dovete solo desi-derarli con tutta la vostra forza interiore...” E ritrovarcitra mille e cinquecento sguardi, sorrisi, abbracci di

tanti ragazzi provenienti da tutta Italia, ci ha fatto di-menticare l’incubo e ci ha dato speranza. Il nostroPresidente ha stretto le nostre mani, appena lavatedalla polvere delle macerie e con il suo sorriso hasoffiato via la polvere che copriva i nostri cuori. Ma ilsogno non era ancora finito: il corteo per la strade diPalermo non è stata una manifestazione formale,stile “commemoriamo gli eroi dello Stato”. Piuttosto èstata un fiume, una cascata, un mare d’amore e divoglia di vivere in un mondo migliore. I nostri striscio-ni ci facevano da guida tra la folla, come un faro chesegna la strada per non perdersi nel buio. In realtànon conoscevamo i ragazzi aquilani che sono venuticon noi, ma noi giovani siamo portati a bruciare letappe ed è stato come se ci conoscessimo da sem-pre. Con loro siamo riusciti a scherzare e a ridere, purrispettando il loro dolore e il loro sconforto e non sisono sentiti soli. Spesso le istituzioni ci sembrano

lontane: sono parole vuote che fatichiamo a riempiredi significato. Il 23 maggio invece abbiamo sentito loStato, quello con la “esse” maiuscola, non come qual-cosa che si studia sui libri, non come un’entità astrat-ta, ma come un’organizzazione fatta di persone, dicuori, di sangue con a capo Falcone e Borsellino cheper lo Stato hanno dato la vita. Anche noi vogliamodare la nostra vita: per la ricostruzione dell’Abruzzo eper la costruzione di un’Italia migliore, capace di tra-sformare gli incubi, che l’uomo non può prevedere edevitare, in sogni a lieto fine.A lieto fine proprio comequesto viaggio L’Aquila-Palermo-L’Aquila, sotto losguardo fiero di Falcone e Borsellino che adesso an-che noi possiamo finalmente col cuore chiamare “INOSTRI EROI”!

di Giuseppe D’Amario IV A T.I.M. - Annalisa Minervini V A T.A.M.

“Na“Na“Na“Na“Navvvvve della Legalità: tra incubo e sogno”e della Legalità: tra incubo e sogno”e della Legalità: tra incubo e sogno”e della Legalità: tra incubo e sogno”e della Legalità: tra incubo e sogno”

“C’era un’informativa dei Ros dei carabinieri, che av-vertiva che - dopo la morte di Falcone - c’erano duemagistrati nel mirino: uno era Paolo Borsellino, l’altroera Antonio Di Pietro”: lo ha rivelato lo stesso Di Pietronella puntata di Annozero, spiegando che la nota eratalmente circostanziaata che a lui e a sua moglie fudato un passaporto falso perché si rifugiasse al-l’estero.“Il mio nome - dice Di Pietro - era Marco Ca-nale e finii insieme a mia moglie in Costarica. Se han-no avvertito me, al punto da spingermi ad andare al-l’estero, hanno avvertito anche Borsellino. Oppure no:e allora perché?”.In studio Massimo Ciancimino in-troduce molti spunti di riflessione su una vicenda perlarga parte ancora oscura. Il giudice Paolo Borsellinosapeva della trattativa fra Stato e mafia e per questo fuucciso. Nella puntata di Annozero, Santoro ha annun-ciato che questa ipotesi - mai finora confermata dalleindagini sulla morte del giudice assassinato a viaD’Amelio - è più che fondata. In apertura di trasmis-sione è stato anche letto un appello di Agnese Borsel-lino - in questi anni silenziosa e in disparte - a “chi sacome sono andate le cose” di farsi avanti e parlare. Aquesto proposito, Ruotolo ha dato anche un’altra noti-zia: che Agnese Borsellino, l’estate scorsa, ha incon-trato il Procuratore capo di Caltanisetta che segue lenuove indagini, per farsi ascoltare come “persona in-formata dei fatti”.

SENSAZIONALE

AD ANNOZERO

DI PIETRO : “DOVE-VO MORIRE ASSIEME A

BORSELLINO’’

(Ottobre 2009)

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Page 7: “mobilitazione antimafia”

Agostino Catalano, capo scorta, 43 anni. Sposato, aveva perso la moglie edera rimasto solo con le sue due figlie.

Walter Eddie Cosina, 30 anni. Era nato in Australia. Morto durante il trasportoin ospedale. Lasciava la moglie Monica.

Emanuela Loi, 24 anni, la prima donna poliziotto entrata a far parte di unasquadra di agenti addetta alla protezione di obiettivi a rischio.

Vincenzo Li Muli, 22 anni. Il piu’ giovane della pattuglia. Da tre anni nellaPolizia di Stato, aveva ottenuto pochi mesi prima la nomina ad agente effettivo.

Claudio Traina, 26 anni. Arruolato in Polizia giovanissimo, dopo essere statoa Milano e Alessandria, aveva ottenuto da poco il trasferimento nella suacitta’: Palermo. (ANSA) VM 19-LUG-

Il Sap ricorda:La strage di via d’Amelio fu un attentato distampo mafioso messo in atto il pomeriggiodel 19 luglio 1992 a Palermo in cui persero lavita il giudice antimafia Paolo Borsellino e lasua scorta. L’attentato segue di due mesi lastrage di Capaci, in cui fu ucciso il giudiceGiovanni Falcone, segnando uno dei momenti piùtragici nella lotta alla mafia. L’esplosione, avvenuta invia Mariano d’Amelio dove viveva la madre diBorsellino e dalla quale il giudice quella domenica siera recato in visita, avvenne per mezzo di una Fiat126 contenente circa 100 chilogrammi ditritolo.Secondo gli agenti di scorta, via d’Amelio erauna strada pericolosa, tanto che era stato chiesto diprocedere preventivamente ad una rimozione deiveicoli parcheggiati davanti alla casa, richiesta perònon accolta dal comune di Palermo. Oltre a PaoloBorsellino morirono gli agenti di scorta AgostinoCatalano (caposcorta), Emanuela Loi (prima donnaa far parte di una scorta e a cadere in servizio),Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e ClaudioTraina. L’unico sopravvissuto è Antonio Vullo,risvegliatosi in ospedale dopo l’esplosione, in gravicondizioni. La bomba venne radiocomandata adistanza ma non è mai stata definita l’organizzazionedella strage, nonostante il giudice fosse a conoscenzadi un carico di esplosivi arrivato a Palermoappositamente per essere utilizzati contro di lui. Sisospetta che il detonatore che ha provocatol’esplosione sia stato azionato dal Castello Utveggio.In via D’Amelio un albero è stato posto a memoria delluogo dell’uccisione di Paolo Borsellino e della suascorta Dopo l’attentato, l’”agenda rossa” di Borsellino,agenda che il giudice portava sempre con sè e doveannotava i dati delle indagini, non venne ritrovata.Walter Eddie Cosina, 31 anni, nativo di Norwood,Australia. Era arrivato a Palermo dieci giorni dopo lastrage di Capaci. Non era alla sua prima esperienza:infatti già a Trieste faceva parte del nucleo scorte.Ferito, ormai in fin di vita, è stato trasportatoall’ospedale, ma vi è giunto cadavere. Venne uccisoin un attentato mafioso in via d’Amelio a Palermoinsieme ai colleghi Catalano Agostino, Traina Claudio,Loi Emanuela, Li Muli Vincenzo . I cinque agenti erano,insieme ad un sesto poliziotto, i componenti della scortadel Procuratore Aggiunto di Palermo Paolo Borsellinoche stavano accompagnando in visita a casa della

madre. Una auto carica di tritolo , posteggiata nellavia venne fatta esplodere da uomini della mafia,dilaniando il giudice Borsellino , Catalano, Traina, LiMuli, Cosina e Loi . Il sesto agente della scorta edaltre 23 persone rimasero gravemente ferite.L’attentatofu deciso dalla “ Cupola “ di Cosa Nostra, decisa adeliminare Paolo Borsellino il principale ostacolo aitraffici mafiosi rimasto dopo l’assassinio del giudiceGiovanni Falcone, ucciso il 23 Maggio dello stessoanno insieme alla moglie ed agli agenti Di Cillo,Montinaro e Schifani componenti della sua scorta,sull’autostrada Palermo Trapani da una bomba dellamafia.Mandanti ed esecutori della strage venneroindividuati ed arrestati nei mesi successivi esuccessivamente condannati all’ergastolo. L’assistentecapo Agostino Catalano, lasciò due figli. Appena pochesettimane prima aveva salvato un bambino che stavaper annegare in mare, dinanzi alla spiaggia diMondello. L’agente scelto Walter Eddie Cosina eragiunto volontariamente a Palermo alcune settimaneprima, subito dopo la strage di Capaci, provenientedalla Questura di Trieste. L’agente Claudio Traina erasposato e padre di un bimbo in tenera età.L’agenteEmanuela Loi, lasciò i genitori, una sorella ed un fratelloed il fidanzato. Fu la prima agente donna della Poliziadi Stato a venire uccisa in servizio. L’Agente Li Mulilasciò i genitori ed i fratelli. Nella strage di Via D’Ameliola Polizia di Stato subì le perdite più pesanti dal 1945.

“SONO MORTI PER NOI e NOI LISTIAMO FACENDO MORIRE UN

ALTRA VOLTA”

“Sono morti per noi e abbiamo un grosso debito ver-so di loro; questo debito dobbiamo pagarlo gelosa-mente continuando la loro opera, rifiutando di trarredal sistema mafioso anche i benefici che possiamotrarne, anche gli aiuti, le raccomandazioni, i posti dilavoro, facendo il nostro dovere; la lotta alla mafia, ilprimo problema da risolvere nella nostra terra bellis-sima e disgraziata, non doveva essere soltanto unadistaccata opera di repressione ma un movimento cul-turale e morale che coinvolgesse tutti e specialmentele giovani generazioni, le più adatte a sentire subito labellezza del fresco profumo di libertà che fa rifiutare ilpuzzo del compromesso morale, della indifferenza,della contiguità e quindi della complicità; ricordo lafelicità di Falcone quando in un breve periodo di entu-siasmo egli mi disse “La gente fa il tifo per noi”; e conciò non intendeva riferirsi soltanto al conforto che l’ap-poggio morale della popolazione dà al lavoro del giu-dice, significava qualcosa di più, significava soprat-tutto che il nostro lavoro stava anche smuovendo lecoscienze”Queste le parole pronunciate il 20 giugno1992 a Palermo da Paolo Borsellino per ricordare Gio-vanni Falcone, Francesca Morvillo, Antonio Montinaro,Rocco Di Cillo e Vito Schifani.

Vito Schifani (Ostu-

ni,1965 -Capaci,23 mag-

gio1992) è stato un

agente di Polizia italiano.

Agente della scorta di

Giovanni Falcone, ven-

ne ucciso nella strage di

Capaci. Era al volante

della prima delle tre Fiat

Croma che riaccompa-

gnavano il magistrato, appena atterrato a Punta Raisi

da Roma, a Palermo. Al suo fianco stava l’agente

scelto Antonio Montinaro, sul sedile posteriore l’agen-

te Rocco Di Cillo; Falcone guidava la Croma bianca

che li seguiva, sulla quale viaggiava anche la moglie

Francesca Morvillo). Nell’esplosione, avvenuta sull’au-

tostrada A29 all’altezza dello svincolo per Capaci, i tre

agenti morirono sul colpo, dato che la loro Croma

marrone fu quella investita con più violenza dalla de-

fragrazione, tanto da essere sbalzata dal manto stra-

dale in un giardino di olivi a più di dieci metri di distan-

za. Schifani aveva 27 anni e lasciò la moglie Rosaria

Costa e un figlio di appena 4 mesi. Quando, nella

camera ardente allestita a Palazzo di Giustizia a Pa-

lermo, il presidente del senato Spadolini si avvicinò

alla vedova, lei gli disse: «Presidente, io voglio sentire

una sola parola: lo vendicheremo. Se non puoi dirme-

la, presidente, non voglio sentire nulla, neanche una

parola.» Le parole che poi Rosaria pronunciò ai fune-

rali del marito, di Falcone, della Morvillo e del resto

della scorta fecero presto il giro dei notiziari per la

disperazione ma anche lucidità che ne traspariva: «A

nome di tutti coloro che hanno dato la vita per lo Sta-

to, chiedo innanzitutto che venga fatta giustizia, ades-

so. Rivolgendomi agli uomini della Mafia, perché ci

sono qua dentro (e non)... ma certamente non cristia-

Antonio Montinaro(Calimera, 1962 -Capaci, 23 maggio1992) è stato un po-liziotto italiano. Assi-stente della Poliziadi Stato, era il capodella scorta di Gio-vanni Falcone, ucci-so nella strage diCapaci. Montinaroviaggiava nella pri-ma delle tre FiatCroma che riac-

compagnavano il magistrato, appena atterrato a PuntaRaisi da Roma, a Palermo. L’auto era guidata da VitoSchifani, sul sedile posteriore stava l’agente Rocco DiCillo (Falcone guidava la Croma bianca che li segui-va, e su cui viaggiava anche la moglie FrancescaMorvillo). Nell’esplosione, avvenuta sull’autostrada A29all’altezza dello svincolo per Capaci, i tre agenti mori-rono immediatamente, poiché la loro auto fu quellainvestita con più violenza dalla deflagrazione, tantoda essere sbalzata dal manto stradale in un giardinodi olivi a più di dieci metri di distanza. Montinaro, diorigine calimerese aveva 30 anni e lasciava la mogliee due figli.In sua memoria il Comune di Calimera haintitolato una piazza ed eretto un piccolo monumentocostituito da un masso estratto dal luogo dell’attenta-to e da un albero di mandarino di Sicilia. Riguardo lasua rischiosa mansione di scorta al giudice Falconecommentò: «Chiunque fa questa attività, ha la capa-cità di scegliere tra la paura e la vigliaccheria. La pau-ra è qualche cosa che tutti abbiamo: chi ha paurasogna, chi ha paura ama, chi ha paura piange. È lavigliaccheria che non si capisce e non deve rientrarenell’ottica umana.» Avrebbe detto scherzando a Mi-chele Naccari, un fotografo di cronaca nera: «Dai cheprima o poi mi faranno saltare in aria ed allora faraidavvero uno scoop.»

Rocco Di Cillo (Triggia-

no, 13 Aprile1962 -

Capaci, 23 Maggio

1992) è stato un agen-

te scelto di Polizia ita-

liano. Agente della

scorta di Giovanni Fal-

cone, ucciso nella stra-

ge di Capaci. Di Cillo

viaggiava sul sedile

posteriore della prima delle tre Fiat Croma che riac-

compagnavano il magistrato, appena atterrato a

Punta Raisi da Roma, a Palermo. L’auto era gui-

data da Vito Schifani, al cui fianco sedeva Antonio

Montinaro (Falcone guidava la Croma bianca che

li seguiva, e su cui viaggiava anche la moglie Fran-

cesca Morvillo). Nell’esplosione, avvenuta sull’au-

tostrada A29 all’altezza dello svincolo per Capaci, i

tre agenti morirono immediatamente; la loro Cro-

ma marrone fu quella investita con più violenza

dalla defragrazione, tanto da essere sbalzata dal

manto stradale in un giardino di olivi a più di dieci

metri di distanza.

ni... sappiate che anche per voi c’è pos-

sibilità di perdono: io vi perdono, però

vi dovete mettere in ginocchio, se ave-

te il coraggio di cambiare... ... ma non

cambiano!» Nel settembre 2007 lo Sta-

dio delle Palme di Palermo è stato a lui

intitolato, in quanto, oltre ad essere un

agente, Schifani era un promettente at-

leta, specialista nei 400

metri.Un’iniziativa tanto lodevole, a lun-

go sostenuta da Repubblica. Ma spes-so rallentata, ostacolata e per diversotempo dimenticata. L’idea originale ri-sale a diversi anni fa, subito dopo la strage. Ma dopoil memorial Schifani del 1993, è stato per lungo tem-po tutto fermo. Gli amici di Vito, l’hanno perseguitacon inusuale tenacia, scontrandosi con prevedibili lun-gaggini burocratiche e con i silenzi delle istituzioni. Cisono volute tre amministrazioni comunali, prima diarrivare al nulla osta. Vito era “Un ragazzo spensiera-

to, con la leggerezza dei suoi 27 anni, ma anche ilsenso del dovere di chi ha sacrificato la vita per loStato, con un figlio di quattro mesi”. Amava lo sport,l’atletica prima di tutto, ma anche il paracadutismo.

Vito Schifani

Rocco Di Cillo

Antonio Montinaro

GIOGIOGIOGIOGIOVVVVVANNIANNIANNIANNIANNI, , , , , PPPPPAAAAAOLOLOLOLOLOOOOO...............ma ancma ancma ancma ancma anchehehehehe Agostino, Walter Eddie,Emanuela, Vincenzo, Claudio, Antonio, Rocco e Vito

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‘Non dimentichiamo il sacrificio del giudice

Paolo Borsellino ma anche quello dei 5 ra-

gazzi della scorta, la cui eta’ oscillava tra i 22

e i 43 anni. A questi eroi, troppo spesso di-

menticati, va il nostro ricordo, il nostro pen-

siero e la nostra eterna riconoscenza. Noi

non li dimenticheremo mai!’. E’ quanto affer-

ma la Segreteria Generale del Sap, il sinda-

cato autonomo di polizia, che ha pubblicato

sul proprio sito internet www.sap-nazionale.org

una scheda dei 5 poliziotti morti assieme al

giudice Borsellino nell’attentato di 17 anni fa

in via D’Amelio a Palermo.

Page 8: “mobilitazione antimafia”

8/10/1998: ucciso il sindacalista Domenico Geraci.

15/9/1993: ucciso padre Pino Puglisi, parroco della chiesa diSan Gaetano a Brancaccio (quartiere di Palermo).

27/7/1993: a Roma, un’autobomba esplode nel piazzaleantistante il vicariato, dietro la basilica di San Giovanni inLaterano. poco dopo cinque morti: quattro vigili urbani accorsisul posto e un extracomunitario che dormiva su una panchina.

27/5/1993: a Firenze, esplode un’autobomba in via deiGeorgofili, cinque morti.

14/5/1993: a Roma, esplode un’autobomba in via Fauro alpassaggio dell’auto con a bordo il conduttore televisivo MaurizioCostanzo.

8/1/1993: a Barcellona (Messina) viene ucciso Beppe Alfano,giornalista del quotidiano “La Sicilia”.

19/7/1992, ore 13:45: strage di via D’Amelio (Palermo),muoiono il giudice Paolo Borsellino e gli agenti di scortaAgostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Cosina, ClaudioTraina ed Emanuela Loi, prima donna poliziotto ad aver perso lavita in un attentato della mafia.

23/5/1992, ore 17:58: strage di Capaci (sull’autostradaPalermo-Punta Raisi), muoiono Giovanni Falcone, giàmagistrato a Palermo, la moglie Francesca Morvillo, anche leimagistrato e gli agenti di scorta Antonio Montinaro, Rocco DiCillo e Vito Schifani, superstite l’agente Giuseppe Costanza cheviaggiava sull’automobile guidata da Falcone.

29/8/1991: ucciso Libero Grassi, imprenditore che rifiuta dipagare il pizzo agli esattori della mafia.

9/8/1991: cade in un agguato Antonio Scopelliti, sostitutoprocuratore in Cassazione. Da lì a poco avrebbe dovutosostenere l’accusa nel primo maxi-processo a Cosa nostra.

21/9/1990: Rosario Livatino, 38 anni, sostituto procuratoredella repubblica presso il tribunale di Agrigento, ucciso sullastrada a scorrimento veloce Caltanissetta-Porto Empedocle.

19/6/1989: sulla scogliera dell’Addaura (Palermo) viene trovatoun ordigno destinato a Giovanni Falcone, la cui villa dellevacanze si trova poco distante.

27/9/1988: a Trapani Mauro Rostagno, giornalista e sociologo.

25/9/1988: lungo la strada che porta da Canicattì a Palermovengono assassinati il presidente di Corte d’Appello di PalermoAntonino Saetta e il figlio Stefano. Aveva condannato inappello i capimafia Michele e Salvatore Greco per l’attentato aRocco Chinnici ed i killer del capitano Emanuele Basile,scandalosamente assolti in primo grado (ma il processo erastato annullato dalla cassazione), si apprestava a presiederel’appello del maxiprocesso.

14/1/1988: a Palermo assassinato Natale Mondo, l’agente dipolizia sopravvissuto all’agguato in cui avevano perso la vitaCassarà e Antiochia.

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DELITTI DI MAFIA (1943-1998)

12/1/1988: ucciso Giuseppe Insalaco, sindaco di Palermo perpochi mesi, avversario politico di Lima e Ciancimino, avevaapertamente denunciato i condizionamenti dei vari comitatid’affari sul comune.

5/8/1985: Antonino Cassarà, vicequestore di Palermoe l’agente di polizia Roberto Antiochia.

28/7/1985: Beppe Montana, capo della squadra catturandidella polizia di Palermo.

2/4/1985: Barbara Asta e i suoi due bimbi Giuseppe eSalvatore muoiono al posto del giudice Carlo Palermo,bersaglio dell’attentato lungo il tratto stradale Pizzolungo-Trapani.

2/12/1984: Leonardo Vitale, il primo pentito di mafia, vieneucciso appena uscito dal manicomio dove era stato rinchiuso.

5/1/1984: a Catania, Giuseppe Fava, fondatore del settimanale“I Siciliani”.

29/7/1983: autobomba di via Pipitone Federico (Palermo)muoiono il capo dell’ufficio istruzione del tribunale RoccoChinnici, due carabinieri della scorta e il portiere dello stabileStefano Li Sacchi.

13/6/1983: Monreale (Palermo). Assassinato il capitano deicarabinieri Mario D’Aleo, comandante della locale compagnia.Con lui cadono l’appuntato Bonmarito e il carabiniere Marici.D’Aleo aveva preso il posto del cap. Basile.

25/1/1983: Giangiacomo Ciaccio Montalto, giudice di Trapani.

3/9/1982: Palermo. Strage di via Carini. Uccisi il prefetto CarloAlberto Dalla Chiesa, la moglie Emanuela Setti Carraro eDomenico Russo, l’autista che li seguiva sull’auto di servizio.

16/6/1982: agguato al furgone che stava trasportando AlfioFerlito dal carcere di Enna a quello di Trapani. Oltre al bosscatanese, muoiono tre carabinieri di scorta e l’autista del mezzo.

30/4/1982: Pio La Torre, segretario del P.C.I. siciliano e il suoautista Rocco Di Salvo. Il giorno dopo il generale dei carabinieriCarlo Alberto Dalla Chiesa è nominato prefetto di Palermo.

6/8/1980: Gaetano Costa, procuratore capo di Palermo. Avevaappena firmato sessanta ordini di cattura contro altrettantimafiosi, dopo che i suoi sostituti si erano rifiutati di farlo.

4/5/1980: a Monreale (Palermo) il capitano dei carabinieriEmanuele Basile.

6/1/1980: il presidente della regione Sicilia PiersantiMattarella, politico della sinistra democristiana.

25/9/1979: a Palermo il giudice istruttore Cesare Terranova e ilsuo autista, il maresciallo di polizia Lenin Mancuso.

21/7/1979: Boris Giorgio Giuliano, capo della Squadra Mobiledi Palermo.

12/7/1979: a Milano viene ucciso Giorgio Ambrosoli, avvocatoliquidatore dell’impero economico di Michele Sindona, il giornodopo averne presentato la documentazione.

26/1/1979: a Palermo ucciso il cronista del Giornale di SiciliaMario Francese.

9/5/1978: Giuseppe Impastato, militante antimafia. E’ stato ilboss Tano Badalamenti ad ordinarne l’eliminazione per leaccuse che gli rivolgeva dai microfoni di una radio locale.

20/8/1977: il colonnello dei carabinieri Giuseppe Russo el’insegnante Filippo Costa vengono uccisi mentrepasseggiano nei boschi della Ficuzza.

5/5/1971: Pietro Scaglione, procuratore della repubblica diPalermo e il suo autista Antonino Lo Russo. Per la prima voltanel dopoguerra la mafia colpisce un tutore della legge.

16/9/1970: Mauro De Mauro, redattore del quotidiano “L’Ora”,rapito a Palermo e mai più ritrovato.

30/6/1963: strage di Ciaculli. Una “giulietta” carica di tritolouccide sette tra poliziotti, carabinieri e artificieri.

30/3/1960: ucciso il commissario Cataldo Tandoy (provincia diAgrigento).

1944/1966: lotta per l’occupazione delle terre contro la mafiache spalleggia gli agrari, muoiono 38 sindacalisti, uccisi dacampieri, guardaspalle e boss emergenti (6/8/1944 AndreaRaja, 7/6/1945 Nunzio Passafiume, 4/1/1947 AccursioMiraglia, 10/3/1948 Placido Rizzotto, 6/3/1955 SalvatoreCarnevale, 20/7/1960 Paolo Bongiorno, 24/3/1966 CarmeloBattaglia).

1/5/1947: massacro di Portella della Ginestra (collina vicinoPalermo), la banda Giuliano apre il fuoco su una folla dicontadini che celebra la festa del lavoro: 11 morti e 56 feriti.

2/9/1943: a Quarto Mulino di San Giuseppe Jato, SalvatoreGiuliano, un contadino dedito alla borsa nera, uccide ilcarabiniere Antonio Mancino il quale aveva intercettato i suoitraffici.

...una mattanza!

Page 9: “mobilitazione antimafia”

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“La meglio gioventù”

Page 10: “mobilitazione antimafia”

“La meglio italianità”

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Page 11: “mobilitazione antimafia”

Un altro prestigioso riconoscimento premiail nostro giornale d’istituto. Sabato 23maggio, presso l’hotel Villa Vecchia diMonteporzio Catone, ai Castelli Romani,Il Banditore ha ricevuto il 3° premio per

la sezione inchieste, alla terza edizione delConcorso “Giornalisti nell’erba”, unconcorso indetto da Il Refuso, dal titolo“RinnovabiliSSSimo”, che si avvaledell’alto patronato della Presidenza della

Repubblica e dell’Ordine dei giornalistied ha lo scopo di far riflettere noi ragazzisulle problematiche ambientali attraversola comunicazione. La targa è stata

PALERMO-MONTEPORZIO CATONE

Alconcorso organizza-to dall’associazione IlRefuso hanno parteci-pato quest’anno quasi1500 bambini, da norda sud, isole comprese(e anzi attivissime). E isono arrivati in seicen-to, finalisti di ciascunadelle tre sezioni di con-corso, per assistere

alla proclamazione dei vincitori, più menzioni. Una flottadi cappellini colorati, un sottofondo di risatineadolescenziali,una curiosità impellente di scoprire ipremi tanto attesi, il mescolarsi dei dialetti regionali:la mattinata della premiazione è stata anche questo.Giornalisti nell’Erba sembra mettere tutti d’accordo,adulti e piccini, adolescenti e nonni, insegnanti e stu-denti, giornalisti e genitori. Lo dimostrano i numeridella terza edizione. Ci hanno creduto i piccoli prota-gonisti-reporter, che con fantasia e innocenza hannoelaborato notizie complesse sulle energie rinnovabili,tema di questa edizione. Ci hanno creduto genitori einsegnanti, stimolando i piccoli a partecipare e sob-barcandosi, con estrema coerenza, viaggi in treno, inaereo, in nave o in pullman con i loro ragazzi, sfidan-do caldo e stanchezza per essere presenti alla ceri-monia. Ci ha creduto la giuria - composta da NataliaAugias (Rai), Tullio Berlenghi (scrittore e ambientali-sta), Paolo Butturini (segretario Associazione StampaRomana), Gloria Chiarini (direttore Toscana Tascabi-le), Paolo Fallai (romanziere e vice capo cronista Cor-riere della Sera), Claudia Fusani (l’Unità), Carlo Gia-cobbe (Ansa), Giampiero Gramaglia (direttore Ansa),Armando Guidoni (direttore Controluce), GiancarloLoquenzi (direttore l’Occidentale), Massimo Martinelli(Il Messaggero), Flavio Natalia (direttore comunica-

Primo premio assoluto Giornalisti nell’Erba 2009:a Federica Bono, 14 anni, di PietraLigure per l’articolo e il videogiornale su “La città delCarbone”.Fascia 5-9 anniSEZIONE ARTICOLI1° Quarte della Primaria San Nilo di Grottaferrata,per un giornate completo in ogni suaparte, totalmen-te fatto a mano sulle energie rinnovabili (e medagliaOrdine dei Giornalisti)2° Scuola Primaria Latini di Mozzano, in provincia diAscoli Piceno3° La Quarta C della Primaria Scudillodi NapoliSEZIONE DISEGNI1° II elementare Don Milani di Bologna2° Scuola Infanzia la Fonte PERUGIA3° Scuola Infanzia “E.D’Arborea” di Sedini, Castel-sardoSEZIONE FOTO E SPOT1° IV della primaria di Mombaruzzo (Asti)2° le IV dell’IC G.E. Lutzu di Oschiri (Olbia)Medaglia della Presidenza della Repubblica ai 31bambini della scuola Primaria Uditore diPalermo che hanno realizzato il video su “Sostenibi-lità con ogni mezzo”SEZIONE POESIE E RACCONTI1° Giovanni Castellotti (5anni) di Roma2° III elementare di Pietraroja (Benevento)3° Irene Sebastianelli “COLLODI” (Albano - Roma)Fascia 10-13 anniSEZIONE ARTICOLI1° Claudia Lombardo di Palermo,2° la terza media Santa Maria Filippini di Nettuno(Roma)3° parimerito le quinte elementari di Gallicano nelLazio e Rebecca Vitelli, 12 anni, diCarpineto Romano SEZIONE INCHIESTE, TELEGIORNALI1° Marlene La Bella, Stefano Magnabosco eAlessandro Battisti della III media Negrelli diMerano (medaglia della Presidenza della Repubbli-ca)2° I redattori della I, II e III media della Oriani diSant’Agata dei Goti (Benevento)3° ex aequo: i redattori dello speciale del “Codiceda Paola” di Genova sulle rinnovabili ei redattori de Il Banditore della scuola CarloAlberto Dalla Chiesa di Prata di PrincipatoUltra (Avellino)SEZIONE FOTO E SPOT1° Le quinte elementari della De Amicis di Sponga-no (Lecce)2° Le quinte delle elementari Sant’Antonino diBarcellona Pozzo di Gotto (Messina) SEZIONE VIGNETTE1° La seconda C dell’Istituto Bartolomeo Lorenzi diFumane (Verona)2° La III L della media Giulio Cesare Marzabotto diBrindisi3° Antonio Gugliemo e Sabrina Martino della MediaSalvo D’Acquisto MESSINASEZIONE POESIA E RACCONTI1° La Quinta della scuola elementare Rizzo Marinodi Mazara del Vallo2° Federica Pignataro, della I media C della GiulioCesare di Brindisi3° . parimerito - la Quinta primaria S. Domenico diGuzman (La Spezia)3° parimerito - Viviana Abbate, Luana Migliastro eSabrina Cannetti a rappresentanzadella III media M dell’istituto Petri di Santa Teresa diRiva (Messina)Fascia 14-18 annI

SEZIONE ARTICOLI1° Rita Spedicati, 17 anni, di Lecce2° Gaia Mutti, 18 anni di Roma.3° ex aequo Gaetano Barone di Rieti e MartinaCavallaro di Tradatemenzioni speciali:- Michela Popio -Liceo Artistico di Bari- Elena Valzano di LecceSezione Inchieste1° Giacomo D’Alessandro, 18 anni, di Genova2° la V E liceo Leonardo da Vinci di Umbertide(Perugia)3° l’Ecocomitato della Leonardo da Vinci diUmbertide (Perugia)SEZIONE SPOT1° I ragazzi della V del liceo Scientifico Marconi diFoligno2° Nardino Fresu, di Ozieri3° ex aequo, Davide Magnanimi di Roma e ElenaPrati di AlessandriaSezione Internazionale1° Michel Kondombo, 15 anni, di Grottaferrata(Roma)Menzione speciale: redattori della V E dell’istitutoLeonardo da Vinci di Umbertide

consegnata da Maurizio Torrealta,giornalista di Rai News 24 che si ècomplimentato per il nostro lavoro digiovani redattori ed ha definito IlBanditore “un giornale per giovani scrittoda giovani”. L’emozione è stata tantaanche perché nell’accogliente sala del

lussuoso hotel c’erano tantissime persone,alunni, insegnanti, genitori provenienti datutte le regioni italiane. All’inizio dellamanifestazione, la segretaria del concorso,Helene Duval, ha letto il messaggio delPresidente della Repubblica GiorgioNapolitano, del Presidente del ConsiglioNazionale dell’Ordine dei Giornalisti,Lorenzo Del Boca, di Giancarlo Loquenzi,direttore dell’Occidentale, che ha scrittoche non è stato facile stabilire legraduatorie, perché in tutti i lavori c’erasincerità, freschezza, inventiva, passione,ed infine di Paolo Fallai del Corriere dellaSera che ha scritto il messaggio che ci èpiaciuto di più: “Fare i giornalisti significanon accontentarsi di guardare la realtà.

Bisogna sforzarsi di capirne i colori, isapori, le sfumature per cercare, conumiltà, di raccontarla. E avere gli occhi

limpidi per non avere pregiudizi. Igiornalisti migliori sono quelli che cercanotutta la vita di conservare lo sguardo cheavevano da bambini.” I lavoridell’edizione 2009, incentrati sul temadelle energie rinnovabili, sono statigiudicati da una giuria d’eccellenzacomposta, tra gli altri, da Giampiero

Gramaglia (direttore dell’Ansa), GiancarloLoquenzi (direttore dell’Occidentale),Natalia Augias (Rai), Tullio Berlenghi(scrittore e ambientalista), Paolo Butturini(segretario dell’Associazione StampaRomana), Paolo Fallai (Corriere dellaSera), Claudia Fusani (l’Unità), CarloGiacobbe (Ansa), Flavio Natalia (Sky),Massimo Martinelli (Il Messaggero),Gaetano Savatteri e Pietro Suber (inviatidel Tg5), Flavia Taggiasco (Cnn),Maurizio Torrealta (Rai News 24) e dalnoto documentarista televisivo MarioTozzi.

zione prodotto Sky), Gaetano Savatteri (romanziere einviato Tg 5), Pietro Suber (inviato di guerra Tg 5),Flavia Taggiasco (CNN), Maurizio Torrealta (Rai News24), Mario Tozzi (ricercatore) e Amodio Di Luccio (pre-sidente dell’Unione Imprese Solari che ha esaminatoi lavori per assegnare un premio speciale) - che conscrupolo e divertimento ha esaminato tutti gli elabo-rati in concorso. Ci hanno creduto i media partner(Ansa, Castellinews.it e EcozoomTv) e quanti hannoofferto i premi per i giovanissimi giornalisti un pannel-lo (fra gli altri, Agenzia Spaziale Europea, Banca diCredito Cooperativo del Tuscolo di Rocca Priora, casaeditrice Creativamente, Sirius srl di Monte Porzio cheha offerto il primo premio assoluto, un pannello sola-re). Ci hanno creduto persino dai piani più alti, e cosìai vincitori di Giornalisti nell’Erba 2009 sono andateanche alcune prestigiose medaglie conferite dalla Pre-sidenza della Repubblica (consegnate ai vincitori men-tre la presentatrice leggeva le righe scritte da GiorgioNapolitano per i piccoli GnE), dalla Presidenza dellaCamera dei Deputati e dal Consiglio dell’Ordine Na-zionale dei Giornalisti, per particolari meriti giornalisti-ci, consegnate dal consigliere Ugo Armati a nome delpresidente Del Boca. Grande successo,indiscusso,vista la folla che ieri si è accalcata all’ingresso dell’Ho-tel Villa Vecchia a Monte Porzio per la premiazione diGiornalisti nell’erba, terza edizione.Ma soprattutto, eprima di tutti, ci hanno creduto gli organizzatori, checon entusiasmo, sforzo, sorrisi e impegno hanno la-vorato a questo progetto. “Siamo orgogliosi di essereriusciti a mettere insieme la più grande e giovane re-dazione ambiente del mondo – ha detto il presidentede Il Refuso Paola Bolaffio – Grazie a tutti i nostripiccoli giornalisti nell’erba per il grande lavoro svoltoda ogni parte d’Italia”. La terza edizione del concorsogode del r iconoscimento della Presidenza della Re-

pubblica , della Presidenza della Camera dei Deputatie del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti .In collaborazione con : Regione Lazio, Centro Regio-nale Educazione e Informazione Ambientale,Banca di Credito Cooperativo del Tuscolo di RoccaPriora. Medaglie offerte da: Presidenza della Repub-blica , Presidenza della Camera dei Deputati , Consi-glio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti , Il Refuso .Con il patrocinio di : Regione Lazio - Assessorato al-l’Ambiente e Cooperazione tra i Popoli, Comune diMonte Porzio Catone, Comunità Montana CastelliRomani e Prenestini, Associazione Nazionale Ener-gia del Vento, Federazione Italiana Produttori di Ener-gia Rinnovabile, Parco Regionale dei Castelli Roma-ni, Società Tuscolana Servizi, Unione Imprese Solari.Media Partner: Ansa, Castellinews.it, Ecozoom.tv Pre-mi offerti da: Il Refuso, Sirius Srl, Ansa, Banca di Cre-dito Cooperativo del Tuscolo di Rocca Priora, Esa-Esrin, Tuscolana Arte e Cultura, Casa Editrice Creati-vamente, Comunità Montana dei Castelli Romani ePrenestini, Svolta Solar, Hotel La Collina di Colleva-lenza (Todi), Anima Mundi (Cesena), Casa EditriceOrecchio Acerbo, Castellinews.it, Isola del Bel Cantoe della Musica, Legnami Luciani, Parco Catone, Co-mune diMonte Porzio Catone, Farmacia Costanzo,Videoteca Film One, Il mio computer, Oreficeria Ric-ciardi, Video Club Catone, Tabaccheria Leonardi, Be-auty Point Monte Porzio, Edicola Katiuscia, FarmaciaSubrizi, Edicola Rapa, Tabaccheria Luca Adinolfi, Far-macia Nobili (Cori), Nazzarena Maciucca, Teresa Vit-tori, Associazione Nazionale Energia del Vento, Unio-ne Imprese Solari. Si ringrazia inoltre: Teosgrafica cheha collaborato alla stampa degli attestati, Sonnenkraft,Eurospin che ha offerto l’acqua, Ecozoom Tv che haripreso tutta la manifestazione, Roberto Ferranti regi-sta del film della premiazione.

23 maggio 2009 - Giornalisti nell’erbaGRANDE SUCCESSO,INDISCUSSO, VISTA LA FOLLA CHE SI È ACCALCATA ALL’INGRESSO DELL’HOTEL

VILLA VECCHIA A MONTE PORZIO PER LA PREMIAZIONE DI GIORNALISTI NELL’ERBA, TERZA EDIZIONE.

GIORNALISTI NELL’ERBATutti i premi dell’edizione 2009

Nello stesso giorno, alla stessa ora la redazione de “Il banditore” e’ stata premiatanell’aula bunker dell’Ucciardone a Palermo e in Villa Vecchia di Monteporzio Catone

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Page 12: “mobilitazione antimafia”

Grazie a tutti e di tutto…grazie ai docenti e allaPreside per i due stupendi giorni che ci avete fattotrascorrere a Chianciano terme. Per noi chefrequentiamo la prima media è stata la prima voltae, probabilmente, se lavoreremo bene nelprossimo anno scolastico, parteciperemo alprossimo meeting. Siamo tornati nel nostro paesecon le lacrime agli occhi e con un sorrisoinimmaginabile. Grazie abbiamo fattoun’esperienza che non dimenticheremo mai più!E’ stata utile e divertente la lezione di giornalismofatta da Marco Lui , sia per me che per gli altriragazzi; abbiamo imparato tante cose…l’importanza della comunicazione e i diversi modiper esprimersi, la differenza fra chi potrà averesuccesso e chi no, la necessità di avere fiduciain sé stessi. Sono stati tanti i momenti belliincontrare e fare amicizia con tanti coetanei

Ancora un’affermazione per “il Banditore”, il giornaledell’I.C. “Carlo Alberto Dalla Chiesa”, che, dalsettembre del 2006, continua ancora oggi ad offrireai suoi studenti una finestra aperta nel mondo dellascuola che si collega on line, grazie alla rete ideatadall’Associazione Nazionale Alboscuole, presiedutada Ettore Cristiani. Vincitore tutti gli anni del premionazionale, anche quest’anno una delegazione dellagiovane redazione studentesca era presente alla sestaedizione del meeting nazionale che si è svolta aChianciano Terme nei giorni 25, 26 aprile.Accompagnati dai docenti 47 studenti hanno vissutol’indimenticabile esperienza di trascorrere tre giorniinsieme a tutti gli studenti convenuti da ogni parted’Italia. Dalle Alpi alla Sicilia, i ragazzi hanno avutomodo d’incontrarsi, conoscersi, scambiareesperienze, divertirsi insieme soprattutto nelle dueserate danzanti che si sono tenute presso il salone

SESTA EDIZIONE DEL MEETING ALBOSCUOLE

Nervi al Parco Acquasanta delle Terme. Ma la giornataspeciale è stata la mattinata della cerimonia dellepremiazioni. La redazione irpina, oltre a ricevere ilpremio per l’importante e qualificata attivitàredazionale per cui ha conquistato uno dei primi postitra i 1.021 giornali scolastici attivati, è stata insignita diun altro premio. Il primo premio al concorso nazionale“il migliore articolo” bandito sempre da Alboscuole,grazie ad un lavoro eseguito dalla studentessa IdaDe Santis (2 A) che è stata chiamata sul palco perricevere il meritato applauso dalla giovane platea oltre,naturalmente, la preziosa pergamena. Una bellaaffermazione questa del giornale scolastico irpino cheoltre a raccogliere consensi, dà la possibilità aglistudenti del piccolo istituto avellinese di raccontare,attraverso le rubriche del giornale, se stessi, il mondoche li circonda, i fatti della scuola e tutto ciò che possarientrare nella loro sfera di interessi.

provenienti da altre realtà scolastiche; lapremiazione sul palco e i compagni della nostrascuola selezionati per gli articoli. Non mel’aspettavo, giuro!! Siamo ancora emozionati,nonostante siano passati già tanti giorni.Indimenticabile poi la serata danzante, oltre aballare abbiamo visto dei ragazzi di altre scuoledavvero carini. E come non parlare poi del miticoAlbertone? E’ stato bravo! La sua musica ci haaccompagnato anche durante il ritorno: alcuni dinoi cantavano ancora (tipo me) e alzavano lemani in alto quasi a toccare il soffitto del pullman,come ci avete insegnato voi, con i telefoniniaccesi in aria quando passavamo sotto unagalleria.Qualcuno al di fuori ci avrà scambiati perdei veri matti e… forse, avrà creduto che cistavamo dirigendo al manicomio. Con affetto laprima A.

Si è svolta, al Villaggio del Fanciullodi Rovigliano, la serata finale dellaterza edizione del premio “Elia Rosa- la musica dei ragazzi”.La terza edizione del premio “EliaRosa”, dedicato alla memoria delsassofonista torrese prematuramentescomparso nel 2004, è andata agli“Afrodum”. Il trio di percussionisti,dell’ Istituto Statale D’Arte “G. DeChirico” di Torre Annunziata, si èaggiudicato, ol tre l ’ambito trofeofinale, anche una borsa di studio dalvalore di cinquecento euro. Superato,dunque, in finale, il gruppo irpino,dell’I.C. “Carlo Alberto Dalla Chiesa”di Prata P.U., che nel la passata

PREMIO ELIA ROSA, VINCONO GLI AFRODUM DELL´ISTITUTO “DE CHIRICO”.TERZO L’I.C. DI PRATA P.U.

Queste le scuole finaliste:- Istituto comprensivo Anardi di Scafati;- Istituto comprensivo “Carlo Alberto Dalla Chiesa”di Prata P.U. (Av);- Istituto comprensivo D´Angiò di Trecase;- ISA de Chirico di Torre Annunziata;- Liceo classico Pitagora di Torre Annunziata;- Liceo scientifico Cantone di Pomigliano d´Arco;- Scuola media Parini VI di Torre Annunziata;- Scuola media Pascoli di Torre

edizione si aggiudicarono la piazzad ’onore . Uno de i tan t i osp i t i d ieccezione giunti al “Vi l laggio delFanciullo” di Rovigliano per rimarcarel’altissimo valore anche sociale di unakermesse che, organ izzatadall’Associazione “Amici di Elia” conil supporto della Therapoint Eventi,asp i ra ad una cresc i ta cont inuamirando, in fu turo , a d iven i recompet iz ione naz iona le .

FORFAIT DE “ IL BANDITORE”ALLA XII EDIZIONE PREMIO “CITTA

D’ISERNIA - GIORNALINOSCOLASTICO”

ORGANIZZATA dall’ufficio scolastico provincia-le di Isernia, con la collaborazione delle ammi-nistrazioni provinciale e comunale ed il patro-cinio della Camera di Commercio, si è svolta il28 maggio la quattordicesima edizione di Scuo-la viva (rassegna di spettacoli e prodotti scola-stici ).Alla cerimonia d’inaugurazione eranopresenti il dottor Giuseppe Boccarello, diretto-re generale dell’ufficio scolastico regionale delMolise, il dirigente dell’ufficio scolastico per laprovincia di Isernia, Rossana Di Pilla che hannoassistito all’esibizione teatrale e musicale del-l’istituto tecnico-commerciale “Enrico Fermi” conla rappresentazione comica di Vincenzo Sa-lemme “Premiata pasticceria Bellavista” e al-l’esecuzione di brani musicali e ad un collage diballi eseguiti dagli stessi studenti. Protagonistidella giornata anche i ragazzi del liceo scienti-fico “Majorana” che si sono esibiti in un concer-to dio musica rock (l’istituto ha partecipato an-che interpretando “Le improvvisazioni di Versail-les” di Molière. A seguire, l’esibizione della scuo-la primaria di Venafro dell’istituto comprensivo“Don G. Testa” con una rappresentazione di ge-nere fantastico di Moscatiello “Melina, la gattacenerina”. I più piccini della scuola primaria diSesto Campano-Taverna hanno invece interpre-tato “La giara” di Pirandello mentre i piccoli stu-denti della scuola primaria della San GiovanniBosco di Isernia si sono esibiti in una commediamusicale, “Favole sfasate” rivista e diretta da Di-ana Maddonni. Che ha curato la regia del musi-cal “E’ tutta un’altra storia” interpretata ancoradai bambini del primo circolo didattico Con unosguardo anche alle tradizioni del Molise, la scuo-la secondaria di primo grado di Sant’Eusaniodell’istituto comprensivo “Galilei” di Monterodu-ni ha scelto ed interpretato, lunedì scorso, unacomicissima “Veglia funebre” di GiambattistaFaralli seguita da un prodotto multimediale “Ladimensione europea della scuola italiana” pre-

sentata dai ragazzi delle classi terza, quarta,quinta B del liceo scientifico “Giovanni Paolo I”di Agnone. E’ toccata alla scuola primaria diCeppagna del “Leopoldo Pilla” di Venafro, l’in-terpretazione delle opere di Trilussa con “Tri-lussa cats” seguita da una sperimentazione mu-sicale dell’orchestra dell’istituto comprensivo del“D’Agnillo” di Agnone. A concludere la scuola se-condaria di primo grado del Leopoldo Pilla diVenafro con l’orchestra che ha eseguito brani di

Mozart e Tchaicowsky. Nella giornata di ieri, pro-tagonisti gli studenti dell’Itis “Mattei” di Iserniache hanno presentato un dvd di un programmascolastico “fuori-classe” concernente le proble-matiche del mondo giovanile a cui è seguita l’in-terpretazione della commedia “Il povero Piero”di Campanile eseguita dagli studenti del Cuo-co. A concludere la commedia “Il pomo d’oro”diClarke: sul palcoscenico gli studenti del classi-co “Fascitelli” e dell’istituto d’arte “Manuppella”di

Isernia. La manifestazione si è conclusa con l’ac-coglienza delle delegazioni delle scuole vinci-trici dei concorsi per la decima edizione del pre-mio “Città d’Isernia-giornalino scolastico” tra lequali l’I.C. “Carlo Alberto Dalla Chiesa” di PrataP.U.e per la sesta edizione del premio specialeper le consulte provinciali nazionali con la con-segna delle targhe di “Scuola viva”.

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Premio Nazionale “Giornalista per 1 giorno”Chianciano Terme aprile 2009

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Addio scuola primaria … ho già nostalgia di te!

CLASSE V

Sembra ieri, ma 5 lunghi anni sono già passati enoi presto faremo nuove amicizie perché ciritroveremo in una scuola diversa: la scuola deigrandi!Abbiamo già in mente stupendi ricordidegli anni passati, quello del primo giorno discuola, della classe I^, che sicuramente non ciabbandonerà mai per tutta la vita, delle maestreche ci hanno accompagnato in questo percorsodi crescita per 5 anni, anche di quelle cheabbiamo avuto solo per qualche anno .“Un grazieGigante” va alle nostre maestre che ci hannoinsegnato tante cose con pazienza, soprattuttocome superare le difficoltà giornalmente, perchécon noi bambini, e specialmente con noi diquesta classe che siamo birichini, di pazienzace n’ è voluta tanta.Un grazie speciale va allamaestra Gabriella che con tanta pazienza èriuscita ad organizzare delle bellissime uscitescolastiche che ci hanno permesso di fare nuoveesperienze ricche di significato.Noi le porteremotutte sempre nel nostro cuore e le ricorderemoanche quando in questo ci sarà solo un piccolospazio .

UN GRANDE E PROFONDO AUGURIO ALLE MAESTRE DI V^.

POESIA

SCUOLA AMICA MIA!

CLASSE V

Cinque lunghi anni son già passati

e con lo studio ci siam impegnati.

Maestre e genitori non sempre contenti

dei nostri sforzi e comportamenti.

Le medie saranno sempre più dure

e noi le affronteremo senza paure.

Prof. ancora più severi

con i quali affrontare i nostri doveri.

Ci piace essere bravi studenti

e diventare grandi sapienti.

Le nostre maestre porterem nel nostro cuore

poiché ci han insegnato con tant’amore.

(Errica , Giusy , Letizia, Angelo , Aurelio , Carmine)

CIUF – CIUF…… SI PARTE: destinazioneBenevento

CLASSE SECONDA

Sono Ilaria e frequento la classe seconda della ScuolaPrimaria di Santa Paolina.Quest’anno la mia scuola ha organizzatouna gita a Benevento. Lo scuolabus ci ha portati alla stazione ferrovia-ria di Prata P.U., dove abbiamo preso il treno e siamo scesi allafermata Arco Traiano di Benevento.Abbiamo visitato la città e visto tantimonumenti: la chiesa di Sant’Ilario, l’Arco Traiano, il Museo. Poi siamoandati al ristorante “ Il Vicoletto” e nel pomeriggio siamo tornati a casa.

(SARRO ILARIA)

Il mio primo viaggio in treno è stata un’esperienza bellissima. Nonavevo mai visto un treno da vicino ed avevo tanta paura, ma la curiositàera così grande che quando sono salita mi è passata. Il viaggio non èstato molto lungo, ma è stato bello guardare dal finestrino le immaginiche scorrevano così veloci. (MARTINA RICCIO)

La mia prima esperienza sul treno l’ho fatta il 28 Aprile, quando lenostre maestre ci hanno portato in gita a Benevento.Il treno eravecchio e andava piano. Abbiamo attraversato molte gallerie e dalfinestrino vedevo in lontananza paesini e boschi. E’ stata unabellissima giornata che vorrei ripetere di nuovo. (NATALIA GNERRE)

Il viaggio in treno è stato bello e molto emozionante. Nel treno c’eranotanti posti e altri passeggeri. Io mi sono seduta vicino al finestrino,perché volevo guardare fuori e osservare il paesaggio: ho visto tantialberi, alcuni animali e delle case. E’ stata un’esperienza bellissima espero di ripeterla al più presto. (ANNA CARPENITO)

Io nel treno mi sentivo benissimo. Ero seduto vicino ad Ilaria e con noiavevamo piccoli zainetti con la merenda, l’acqua, i fazzoletti…Siamoarrivati a Benevento e abbiamo visitato la città. Poi siamo andati alristorante e abbiamo mangiato tutti insieme.Io in Bulgaria avevoviaggiato in un treno grande con tante carrozze, invece il treno che ciha portato a Benevento era piccolo e aveva solo due carrozze.(ROSENIVANOV ROSENOV)

Andare in treno a Benevento mi è piaciuto molto. Siamo passati sottole gallerie e io avevo paura perché era buio. Mi sono tanto divertita a

Una giorno a Benevento in rimaA Benevento siamo andati

con il treno siam partiti.

Entusiasmo ed allegria

ci han accompagnati per la via.

L’Arco di Traiano abbiam visitato

ed una guida ci ha spiegato.

Il liceo artistico ci ha ospitati

dopo che ci eravam rifocillati.

Attività e d esperienze abbiamo fatto

e tante epigrafi abbiamo letto.

Di tutto questo siamo grati

all’insegnante Gabriella che ci ha indirizzati.

Per l’anno venturo noi chiediamo

altre esperienze, e con lei andiamo.

Gli alunni della classe terza.

L’inferno della scuola

(La poesia vincitrice del primo premio a Ceppaloni)

Dopo una notte che pensai qualcosa di assai strano,

il sogno mi prese per la mano.

Al poco cammin di nostra vita,

mi ritrovai in una scuola oscura in cui l’uscita era smarrita.

Non sapevo cosa fare;

morire o restare.

Ormai era lavoro forzato;

due alternative: promosso o bocciato.

Di scienze studiai la rosa dei venti,

matematica...sottrazioni, italiano... gli accenti.

15enne una bicicletta inventai

oltrepassai una finestra e scappai.

Da Torino a Novara a Milano

e arrivai così là salvo e sano.

Era notte, vidi un giardino, c’era un albergo là

scalai il muro, aprii una finestra ma mi accorsi che era l’Università.

Io volevo scappare,

ma mi presero e fui costretto a lavorare;

tutto questo doveva finire,

e così fui costretto a morire.

Federico De Guglielmo classe IV

Santa PaolinaNewsUna mattina tra i libri della biblioteca di Avellino.

CLASSE TERZA

I l 26 magg io la m iaclasse, cioè la terza diSanta Paolina, con laprima è andata alla bi-blioteca per ragazzi diAvellino con le maestreMiche la e Gabr ie l la .Siamo stati portati nel-la stanza culturale dovesi possono prendere inprestito i libri adatti allanostra età. In questa

sala c’era un gruppo di tavoli dove ci siamo accomodati. Ladirettrice della biblioteca, la signorina Carmelina Iandiorio,ci ha detto come funziona una biblioteca, ci ha spiegato cheai piani superiori di questo edificio antico c’è il museo e labiblioteca provinciale “Capone”. Ci ha mostrato un libro pienodi testi, poesie e narrazioni che è stato pubblicato dalla scuo-la di Venticano. Ci ha anche raccomandato di leggere sem-pre e amare la lettura perché è importante. Poi è arrivatauna signora di nome Rossella che ci ha fatto sedere su untappeto molto grande e ci ha raccontato due storie di gatti,che a noi sono piaciute moltissimo. Dopo aver fatto meren-da, Rossella ci ha fatto disegnare dei gatti per poi farne deisegnalibri. Ognuno ha disegnato gatti diversi, tutti coloratie bizzarri. Quando abbiamo terminato, Rossella ci ha dato isegnalibri. Abbiamo salutato e ringraziato e siamo andati aprendere il pullmino per far ritorno a scuola. (Alfonso, Ca-millo, Raffaele e Sabato )

CLASSI I E II

Noi alunni delle classi I e II della scuola primaria di SantaPaolina abbiamo letto un bel racconto: Il Gigante Teneronee abbiamo partecipato al progetto lettura insieme ai nostricoetanei di Prata P.U. e ai bimbi della scuola materna. La

storia è divertente e piena di episodi: il Gigante Teneroneha attraversato il bosco perché vuole salvare gli animalettida una bufera di neve. All’apparenza sembra essere cattivoe tutti gli abitanti del bosco hanno paura di lui; ma quandoarriva la bufera il gigante riesce, con il suo cappello magico,a fermare la tempesta di neve e salvare tutti gli animaletti.Questo racconto ci trasmette sentimenti molto belli comel’amicizia e la bontà. Spesso noi ci soffermiamo davanti alleapparenze e abbiamo paura di creare nuovi rapporti diamicizia con le persone “ diverse” da noi. “Diverse” per mododi d i re perché possono avere sent iment i e valor i chepotrebbero esserci di insegnamento, come ci ha fatto capirela storia del nostro amico Gigante.

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Page 14: “mobilitazione antimafia”

PRATA, AGOSTO- Come si sa le scuole si sonochiuse il 12 giugno, ma per la redazione de “ilBanditore on-line” c’é stato un ritorno a scuola perportare a termine il progetto “Cercasi eco-idee per latua città” relativo al concorso PlayEnergy, banditodall’Enel ed incentrato sull’uso sostenibile erazionale dell’energia. L’obiettivo del team irpino èstato quello di osservare con occhio attentol’impiego quotidiano dell’energia elettrica perindividuare soluzioni ottimali di utilizzo in grado ditrasformare le città in modelli di efficienzaenergetica, a beneficio dell’intera comunità e persensibilizzare la cittadinanza a un uso piùconsapevole dell’energia. Come sempre ecomunque l’I.C. “Carlo Alberto Dalla Chiesa” harisposto con grande entusiasmoall’appassionante sfida lanciata dallapiù grande e più importante Aziendaitaliana produttrice di energia,realizzando un vademecum perl’utilizzatore finale della correnteelettrica, cioè tutti. Titolo del lavoro “1piccolo gesto,1 grande contributo” ;sottotitolo (Consigli pratici per unrisparmio energetico). La premessa:Impiegare l’elettricità in modo correttoha molteplici vantaggi. Ridurre gli sprechi, infatti, nonvuol dire solo spendere di meno, ma anche gestiremeglio impianti e macchinari, quindi produrre inmodo più efficiente, o almeno impiegare in modopiù consapevole, una risorsa preziosa comel’energia. A seguire consigli come evitare gli sprechinel privato (case) come nel pubblico (scuole, uffici,ospedali). Un capitolo a parte è stato dedicato aglielettrodomestici che sono il tallone di Achille per il100% della popolazione. Quantizzato anche il

L’I.C. “Carlo Alberto Dalla Chiesa” finalista al Concorso “Cercasi eco-idee per la tua città” dell’ENEL

PRATA: un “ Cinque più uno” al PlayEnergyPREMIATA LA CREATIVITÀ IRPINA SULL’USO SOSTENIBILE E RAZIONALE DELL’ENERGIA

risparmio energetico ed economico. Le giurie,composte da rappresentanti Enel, delle istituzioni,del mondo scolastico e dell’informazione, hannovalutato i progetti elaborati dagli studenti di ogniRegione, in base a criteri di attinenza al tema,creatività, coerenza e fattibilità decretandone ifinalisti. Per l’impegno e la creatività dimostrati, leclassi vincitrici saranno premiate con una stampantea basso impatto ambientale con dotazione di carta.Ma non è ancora finita! La giuria regionale haassegnato anche delle menzioni speciali. Vincitori emenzionati potranno tutti accedere alla selezionenazionale. Ecco l’elenco dei finalisti delle selezioniregionali che gareggeranno per la vittoria a livellonazionale...

E con questo ulteriore riconoscimento ferragostanola scuola di Prata chiude il 2009 con un “cinque +1”: (Premio per il migliore Giornale scolasticointernazionale di S.Nicandro; “Giornalista per 1giorno” Alboscuole-Chianciano Terme-; “Giornalistinell’erba” - Monteporzio Catone (ROMA); “Navedella legalità”; XII edizione “Città D’Isernia”. Unpremio estivo, questo, che come la ciliegina sullatorta, chiude un anno scolastico ricco di premi ed

attestati in campo nazionale ed internazionale per latestata storica di Prata, ma chiude anche la carrieradel docente responsabile che dal prossimo annoandrà in pensione. Un giornale, insomma, “storico”per la scuola media pratese, la cui prima uscitarisale al 1999. Una “creatura” voluta dal docentereferente che ha seguito e curato nei minimi dettaglidi ogni numero per tutti questi anni. Alla base diquesta sua testardaggine, nonostante leincomprensioni, le delusioni, le amarezze, laconvinzione che il giornale scolastico era e saràsempre un modo per dare voce agli studenti, unmodo per unificare molteplici interessi ed attività, unmodo per favorire una partecipazione responsabilealla vita della scuola. Un modo per sfruttare la

potenzialità didattica diquesto tipo di attività cheha il potere di incanalarediverse competenze(comunicative, grafiche,logiche, sociali,relazionali, operativo -manuali, informatiche…)nonché attivare lafantasia e sviluppare ilsenso critico. All’inizio il

Banditore era il frutto di tanto lavoro a poche manidi scrittura ( macchina da scrivere, Olivetti Lettera36) prima, poi videoscrittura (computer vecchiagenerazione). Oggi con le tecnologie a disposizionesi è stati in grado di ottenere un giornale che non èsolo cartaceo ma anche multimediale, di largadiffusione con la pubblicazione sul sito scolastico(www.icprata.it) e, soprattutto, con poca spesa.Oggi esiste una vera e propria redazione, costituitadai rappresentanti (redattori) di ogni classe che

raccolgono i materiali prodotti dalle proprie classi.Pratiche di scrittura diverse: la descrizione, lanarrazione, il racconto, la relazione di una gita o diun’esperienza scientifica, la poesia, inchieste,resoconti di attività, riflessioni su fatti accaduti, storiefantastiche, recensioni letterarie, la corrispondenza,la redazione di testi pubblicitari e altro. Liselezionano, li impaginano e poi correggono lebozze Tutte forme di scrittura che trovano unarealizzazione pratica nelle attività legate allacreazione del giornalino scolastico e che si svolgonoquotidianamente nelle classi ma che nonrimangono solo nei quaderni.. Molto gettonateattività creative come acrostici, calligrammi,indovinelli in rima, limerik, non sense, giochilinguistici come cruciverba, memory, tutti illustrati eredatti dai bambini stessi al computer. Lapubblicazione e la distribuzione del Giornalescolastico è stato sempre il momento culminantedel percorso di lavoro, carico di aspettative, infatti, ungiornale ha ragione d’essere se viene letto daqualcuno, non solo da chi lo ha scritto. A questoriguardo la rete internet ha amplifica il numeropotenziale di lettori ed ha consentito alla scuolaintera di essere contemporaneamente autore-editore-distributore. Anche la pubblicazione in retedel giornale è stato il frutto di un lavoro didatticofinalizzato anche a sviluppare capacità progettuali ecomunicative specifiche per il web: gestione dellacomunicazione, progettazione grafica, aspetti tecnicie, qualche nozione di linguaggio html.Tutto questoha un nome e cognome:FlavioPicariello.(fonte “Corriere” del 21 agosto 2009 )

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“il Banditore”de

1999-2009Decennale della nascita

Per la Regione Campania i finalisti sono:-la classe 3A dell’Istituto Comprensivo G. Mazzini di Ceppaloni (BN)• la classe 3H della Scuola Secondaria di Primo grado G. Gigante di Napoli• le classi dell’Istituto Comprensivo Carlo Alberto di Prata Princ. Ultra (AV)• la classe 2A della Scuola Secondaria di Primo Grado G. Falcone di Napoli

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PALERMO, 23 MAGGIO -Unaesperienza fantastica e significati-va per gli alunni dell’I.C. “Carlo Al-berto Dalla Chiesa” di Prata P.U.(Avellino) che hanno fatto parte del-la spedizione dei 1400 della “Navedella legalità”. Partita da Napoli èattraccata nel porto di Palermo l’in-domani mattina . A bordo studentiprovenienti da tutta Italia accom-pagnati dai responsabili della Fon-dazione Falcone, che ha organiz-zato il viaggio, dal Ministro del-l’Istruzione, Maria Stella Gelmini edal Procuratore nazionale Antima-fia Piero Grasso. Durante la navi-gazione, dopo la cena consumatain mensa dal ministro con alcunistudenti delle consulte, si e’ tenutoun dibattito a cui ha partecipatoanche Vincenzo Cotticello, l’im-prenditore siciliano che si e’ ribella-to al pizzo; ha raccontato la sua vi-cenda e ha invitato i ragazzi a nonsottostare mai alle intimidazioni ea difendere la propria dignita’. Fer-nanda Contri ha ricordato Giovan-ni Falcone, con alcuni toccanti epi-sodi e ha concluso: “Voi che sietegiovani potete combattere. Il pesodel futuro della societa’ e sulle vo-stre spalle. Coraggio ragazzi, ce lapotete fare”. Il ministro Gelmini harisposto in particolare alla doman-da di uno studente sulle raccoman-dazioni, sottolineando che sono unfatto negativo da contrastare richia-mando spesso il valore della legali-ta’ e l’importanza del ruolo della

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Questa la motivazione ”Con fantasia e credibilità il lavoro “Il Ban-ditore” realizza l’edizione straordinaria del giornale che dà la noti-zia della sconfitta della mafia mostrando la grande partecipazionee la creatività degli alunni.Il compito delicato dei media nella pre-sentazione delle notizie viene proposta in veste grafica accattivan-te a dimostrazione dell’impegno della scuola nell’approfondimentodi tali tematiche”.

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Sono i garibaldini della legalità, studentiprovenienti da ogni parte d’Italia, salpatida Napoli. Hanno colorato di slogan ilcapoluogo siciliano dove, alle 9.30,nell’aula bunker il Presidente dellaRepubblica Giorgio Napolitano ha dato ilvia alle celebrazioni per onorare lamemoria di Giovanni Falcone, sua mogliee gli uomini della scorta, trucidati 17 annifa nella strage di Capaci. Alle cerimonie

Giovanni Falcone e Paolo Borsellino nonsono solo vittime della mafia, sono “au-tentici eroi della causa della legalità, della

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Approda a Palermo la nave della legalità: 1400 ragazzi da tutt’Italia insieme per ricordare le vittime della violenza mafiosa. La messa, i cortei festosi e i concerti

IL LANCIO DI MIGLIAIA DI PALLONCINI COLORATI, MUSICA E IL GRIDO CADENZATO, ‘GIOVANNI E PAOLO’ E ‘PALERMO E’ NOSTRA E NON DI COSA NOSTRA’, HANNO

ACCOLTO SUL MOLO IL CORTEO DEI “GARIBALDINI DELLA LEGALITÀ” USCITO DALLA NAVE. DEI GIOVANI DEL TEATRO BELLINI DI CATANIA “ARTE CONTRO COSA

NOSTRA” HANNO BALLATO SUL RITMO SINCOPATO DI “PRIMA DI SPARARE PENSA” DI FEDERICO MORO, CANTATA AL MICROFONO DA UNA BIMBA DI NOME CHIARA

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Falcone-Napolitano-Gelmini premiano gli alunni vincitori

PALERMO:Aula bunker dell’Ucciardone

Come ogni anno, il MIUR e la Fonda-zione Giovanni e Francesca Falco-ne promuovono in tutte le scuole d’Ita-lia un “Percorso di Educazione allaLegalità” per sensibilizzare i giovanial rispetto dei valori in cui i magistratiFalcone e Borsellino hanno creduto:il valore delle regole, il rispetto delleleggi, l’importanza della giustizia, il sensodella cittadinanza e l’amore verso la Costi-tuzione. Sono stati, inoltre, banditi due con-corsi: “Il giorno dopo la sconfitta della ma-fia”: rivolto a tutte le scuole primarie e se-condarie di I° grado con l’obiettivo di coin-volgere gli studenti nella realizzazione diun’edizione speciale di un quotidiano che an-nunci la definitiva sconfitta della mafia; e que-st’anno la proposta più creativa e quella conle maggiori possibilità di sviluppo secondocriteri di correttezza e legalità è stata ritenu-ta dalla commissione quella realizzata dall’I.C. “Carlo Alberto Dalla Chiesa” di PRATAP.U. (Avellino).

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Palermo ha ricordato Giovanni Falcone,Francesca Morvillo e gli uomini della loroscorta uccisi a Capaci il 23 maggio del ‘92.Ospite d’onore il capo dello Stato GiorgioNapolitano In 1400 hanno sfilato fin sottol’albero Falcone scandendo i nomi di “Gio-vanni” e “Paolo”. Così i ragazzi arrivati aPalermo da tutta Italia nel diciassettesimoanniversario della strage di Capaci hannorisposto all’invito rivolto loro poche ore pri-ma dal presidente della Repubblica Gior-gio Napolitano che, intervenuto alle mani-festazioni nell’aula bunker dell’Ucciardone,ha detto che ‘’Mai come in queste occa-

sioni e davanti a queste memorie sentia-mo di essere una nazione e una nazioneunita’’. Insieme alla moglie Clio il capo del-lo Stato ha accompagnato battendo le maniil rap cantato dai ragazzini di “Addiopizzo”quindi ha voluto salutare personalmentegli altri studenti riunitisi a piazza Magione,nel quartiere popolare della Kalsa dovenacquero Falcone e Borsellino. Poi la de-posizione di una corona in via d’Amelio perricordare anche i caduti dell’eccidio del 19luglio. .

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ANNO X- n. 14

Redazione e Amministrazione Prata P.U. via Municipio, 1 - 0825/952014 - fax 0825/961814

Giornalino scolastico edito dall’I.C. di Prata P.U. e sez. ass.ta di S.Paolina

[email protected] www.icprata.it www.alboscuole.it

DIRETTORE RESPONSABILE: DOTT.SSA SILVIA GAETANA MAURIELLO-REDATTORE CAPO:PROF.FLAVIO PICARIELLO

Aprile 2009 FEBBRAIO

fragole dall’Andalusia

APRILE

Uva dal Cile-Argentina-Sud

Africa. Mele e pere dalla

Nuova Zelanda.

MAGGIO

I cocomeri spagnoli e

Israeliani

LUGLIO E AGOSTO

arance latino americane www.Scuolawebambiente.it

I lunghi viaggi neces-sari per importare ali-menti da Paesi e re-gioni lontane inquina-no e vanno a discapi-to della qualità delcibo, che perde sapo-re e nutrienti.

IL GUSTO D’IMPARAREESTATE-fagiolini, indivie, lattuga,cetrioli, piselli, sedano, zucchine,zucche lunghe, peperone,albicocche, ciliege, percoche,mandorle, nocciole, meloni, ccocomeri

PRIMAVERA-aglio, cipolla, spinaci, radic-chio, finocchi, carciofo, fava, patate no-velle, agrumi scarole, lattuga, bietola, fra-gole, albicocche, nespole.

AUTUNNO-pomodorini, pomodori,melanzane, peperoni, radicchio,zucche tonde, uva da tavola, fichi,mele, cotogne, pere, kiwi, more,mirtilli, ribes, funghi di limoni,melograno.

INVERNO: cipolla, radicchiorosso, verza, spinaci, cavolfiore,tartufi, clementine, mandarini,arance, castagne.

SI TUTELA L’AMBIENTE,

SI PRESERVA LA SALUTE.

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Page 16: “mobilitazione antimafia”

17esimo anniversario dell’attentato a Paolo Borsellino : primato dell’indifferenza

forfait di Stato19 luglio, via D’Amelio:

VIA D’AMELIO, ANNIVERSARIO POLEMICO CERIMONIA DESERTA E NIENTA AUTORITÀ AMAREZZA DELLA FAMIGLIA

ALLE CELEBRAZIONI UFFICIALI. LA SORELLA DI BORSELLINO DICE: “ PALERMO NON HA DIMENTICATO LE AUTO-RITÀ ASSENTI PER NON ESSERE CONTESTATE” I MESSAGGI DI NAPOLITANO, FINI E DEL MINISTRO ALFANO

Al grido di “Resistenza. L’agenda rossa esiste” e’ par-tita questo pomeriggio da via D’Amelio la “marcia”voluta da Salvatore Borsellino, per commemorare ilfratello Paolo, procuratore aggiunto ucciso il 19 lugliodel 1992 assieme agli agenti di scorta Emanuela Loi,Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie

Cosina e Claudio Traina. Nessun politico, pochi paler-mitani, tanta gente del Nord alla marcia che ha il sa-pore della protesta piu’ che del ricordo. Protesta con-tro lo Stato che “ha fatto – ha detto Salvatore Borselli-no – davvero poco in 17 anni” per scoprire i mandantidi quella strage che avvenne a soli 57 giorni dall’ucci-sione dell’altro magistrato, Giovanni Falcone. Circa tre-cento persone si sono messe in marcia verso castelloUtveggio (ex sede del Sisde, da cui, secondo i parentidi Borsellino, sarebbe forse partito il segnale per ucci-dere il magistrato) con le agende rosse in mano, cherappresentano quella del giudice che non fu mai ritro-vata, e tenendo lo striscione “Via D’Amelio, strage diStato”. Alla testa del corteo, oltre a Salvatore Borselli-no, c’era anche l’ex pm Luigi De Magistris, esponentedi Italia dei valori. “La lotta alla mafia procede per duevie diverse – ha detto Salvatore Borsellino -. Da un latouna parte delle forze dell’ordine e della magistraturache conduce una lotta serrata, dall’altro lato ci sono

altre istituzioni, come la politica, che si contraddistin-guono per una fortissima carenza di provvedimenticontro la mafia”. Le nuove indagini sulle stragi apronoadesso spiragli di speranza verso l’affermazione dellaverita’. “Oggi finalmente, dopo anni di tenebre – haproseguito Borsellino -, la lotta che si sta conducendonelle procure di Palermo e Caltanissetta sta andandonel verso giusto”. La sorella, Rita, parlamentare euro-peo del Pd, si chiede pero’ “perche’ queste piste ven-gano fuori solo dopo 17 anni. Ho molti dubbi, ma nonaccuso nessuno”. Per Salvatore Borsellino “Se pentiticome Giovanni Brusca e Massimo Ciancimino nonavevano parlato fino adesso e’ perche’ forse non ave-vano trovato le interfacce giuste all’interno della magi-stratura”. Proprio affinche’ i pm continuino a lavorare“bisogna vigilare – ha detto De Magistris – perche’ nonvengano fermati da parte di pezzi deviati delle istitu-zioni che hanno operato e opereranno per ostacolarela magistratura”.PALERMO, 18 LUG (ANSA)

300 giovani con le agende rosse in mano: “via D’Amelio strage di Stato”

Via D’Amelio, anniversario polemicoCerimonia deserta e niente autorità

Sono al mare, in vacanza, e leggo dai giornali che il17esimo anniversario della strage di Via D’Amelio èpassato nel silenzio più assoluto sia delle Istituzioniche dei cittadini palermitani. E questo per me cheho avuto la fortuna ed il privilegio di vivere, graziealla Fondazione Falcone,l’esperienza del 23 mag-gio 2009, è stato un vero e proprio pugno allo sto-maco. Non riesco a capacitarmi come sia possibileche a distanza di pochi mesi il Governo, il Parla-mento e le autorità locali abbiano potuto disertarela celebrazione in ViaD’Amelio. Pochi anche i paler-mitani in corteo. Balconi chiusi, solo tre lenzuoli bian-chi. Eppure due mesi primi per la commemorazio-ne di Giovanni Falcone, la città di Palermo era stata“invasa” da migliaia di studenti, di cittadini e autoritàdi ogni ordine e grado. Ancora oggi avverto quel-l’energia esplosiva che riempiva piazza Magione,la piazza “storica” di Palermo. Ho ancora il cuore egli occhi colmi delle immagini, dei colori , dei suoni edelle emozioni raccolti a Palermo.. Come dimenti-care il rumore, il colore, il profumo, la musica di tan-ta sana gioventù disseminata a Nord e a Sud delloStivale e che,sebbene, non fosse ancora nata,quando il 23 maggio 1992, 500 kg di tritolo fecerosaltare in aria il giudice Giovanni Falcone, la mogliee la sua scorta, era lì a manifestare e a condannarela mafia, nonchè a testimoniare tutta la loro solida-rietà alle famiglie che hanno perso i loro cari a cau-sa della mafia. Altri c’erano ma erano molto piccoli.Quel 23 maggio nel capoluogo siciliano si era,infatti, investiti da un flusso ininterrotto di onde rige-neranti capaci di rinnovare l’immagine di una terra :non più feudo della mafia, non più tomba della le-galità, ma madre di giovani pieni di vita, fucina dicreatività, sorgente di speranza . Condivido piena-mente la rabbia di Salvatore Borsellino, fratello mag-giore di Paolo che il 19 luglio ha detto: «Speravoche i palermitani oggi si svegliassero. Al di là delcomitato organizzatore, qui non c’è nessuno. Paler-mo ha dimenticato la promessa fatta nel giorno delfunerale di Paolo. Evidentemente l’attrattiva di unagiornata al mare è stata più forte. Purtroppo molticondomini di Via D’Amelio il 19 luglio chiudono casae si trasferiscono infastiditi dalla confusione» (f.p.)

UN PUGNO NELLO STOMACO

Palermo ricorda Paolo Borsellino, ma governo,Parlamento, autorità regionali e comunali,disertano la commemorazione. Nel 17esimoanniversario della strage di mafia che costò lavita al giudice e a cinque agenti di scorta, viaD’Amelio resta semivuota. Assenti anche lamagistratura (che però ha ricordato Borsellino ilgiorno prima a Palazzo di Giustizia) e parte dellacittadinanza. Balconi e serrande quasi tutti chiusi,soltanto tre lenzuoli appesi alle finestre. Al puntoche il piccolo corteo, circa un centinaio dipalermitani, alcuni con i figli piccoli in braccio,d’un tratto grida: «Vergogna,vergogna». Ilpresidente della Repubblica Napolitano ha inviatoun messaggio alla vedova Agnese in cui elogia«l’eredità preziosa della mobilitazione dellasocietà civile, e in specie delle nuove generazioni,nell’opporsi e nel reagire alle intimidazioni eattacchi della criminalità». Telegrammi da Fini eAlfano.

Alla manifestazione, però, non è presente nessunministro nè sottosegretario del governo. Gli unicidue politici presenti sono il vicepresidentedellaCommissione AntimafiaBeppe Lumia e la neo-eurodeputata IdV Sonia Alfano. Il ministro dellaGioventù Giorgia Meloni era presente ieri seraalla consueta fiaccolata organizzata da Azione

Via d’Amelio 17 anni dopo:la vergogna dell’indifferenza

Governo, Parlamento e autorità locali diser-tano la celebrazione in ViaD’Amelio. Pochianche i palermitani in corteo. Balconi chiusi,solo tre lenzuoli bianchi. Salvatore Borselli-no: «La città si svegli».

Ministri e autorità locali disertano la commemorazione della strage. Pochi anche i cittadini

L’accusa di Salvatore Borsellino: hanno preferito la giornata di sole

Legalità e giustizia: lo striscione del comitato antimafia «19 luglio 2009»

Giovani. Unico magistrato presente, a parte ilcollegamento telefonico con il pmantimafia LucaTescaroli, è il procuratore capo di CaltanissettaSergio Lari. Nel corso della giornata sul palcosono salit i soltanto associazioni, tra cui«Ammazzateci tutti», parenti di vittime dellacriminalità organizzata e del terrorismo, comeLuca Tarantelli, figlio del sindacalista ucciso dalleBr, Chicco Alfano, fi-glio del giornalista Beppe,Gianluca Manca, fratello di Attilio.

E dal microfono Salvatore Borsellino, fratellomaggiore di Paolo, ha avuto parole indignate:«Speravo che i palermitani oggi (ieri, ndr) sisvegliassero. Al di là del comitato organizzatore,qui non c’è nessuno. Palermo ha dimenticato lapromessa fatta nel giorno del funerale di Paolo.Evidentemente l’attrattiva di una giornata al mareè stata più forte. Purtroppo molti condomini diVia D’Amelio il 19 luglio chiudono casa e sitrasferiscono infastiditi dalla confusione». Soloparzialmente d’accordo la sorella Rita: «Bastadire che i palermitani sono assenti. Chi non harisposto è lo Stato che ha mancato al suodovere». Lacommemorazione è durata fino alle16,55, ora della strage. Poi, dopo un minuto disilenzio e un lunghissimo applauso, il corteo di300 persone si è mosso verso piazza Magione.Ieri mattina invece, alla caserma Lungaro, eranopresenti giudici, tra cui il procuratore nazionaleAntimafia Piero Grasso, il sindaco Cammarata,prefetto, questore e vicecapo della polizia diPalermo.(fonte l’Unità)

NESSUN MINISTRO PRESENTE

«SONO ANDATI AL MARE»

PALERMO - Amarezzaper il 17esimo anniver-sario dell’attentato aPaolo Borsellino, men-tre imperversano le po-lemiche dopo le rivela-zioni di Totò Riina, ap-parse oggi sui giornali,che accusa i servizi e loStato della strage di viaD’Amelio. Il giorno dopo

la marcia delle agende rosse, commozione e tristez-za alla manifestazione organizzata per rendere omag-gio alla memoria del giudice e della scorta uccisi nellastrage di 17 anni fa, ma anche l’amarezza della fami-glia che questa mattina non ha avuto vicini il caloredei cittadini e ha notato l’assenza delle autorità delloStato, di fatto rappresentato dal procuratore antimafiaPiero Grasso e dalle autorità locali. “Ma per tutta lagiornata di ieri si sono succedute le manifestazioni”,precisa la sorella del giudice Rita: “I palermitani nonhanno dimenticato. Sono le autorità - conclude - chhanno preferito non venire per evitare le contestazio-ni”. Più amara la considerazione del fratello salvatore:“Speravo che i palermitani si svegliassero. Al di là delcomitato organizzatore in via D’Amelio, non c’è nes-suno. Palermo ha dimenticato la promessa che ave-va fatto a Paolo il giorno del suo funerale”(fonte laRepubblica)

Rita e Salvatore Borsellino

I messaggi

“Paolo Borsellino è un eroe senzatempo, che ha contribuito a eman-cipare le coscienze dei siciliani dairicatti e dalle paure innescate dalleefferate logiche di mafia. A dicias-sette anni dalla terribile strage ma-fiosa che lo ha sottratto ai suoi carie alla sua alta missione, il suoesempio e il suo messaggio di le-

galità rappresentano ancora oggi quei parametri eticie di giustizia a cui è necessario rifarsi” afferma, in unanota, il ministro della Giustizia Angelino Alfano.

Alfano:”un eroe senza tempo”

Molti i messaggi destinati alla ve-dova Agnese Borsellino, a comin-ciare da quello del presidente dellaRepubblica, Giorgio Napolitano. “A17 anni dal tragico attentato, rendocommosso omaggio alla memoriadel giudice Paolo Borsellino e degliagenti addetti alla sua sicurezza,Emanuela Loi, Agostino Catalano,

Walter Cosina, Vincenzo Li Muli e Claudio Traina”.Paolo Borsellino, scrive il capo dello Stato, è stato uneroico protagonista della battaglia per la legalità e ladifesa dello stato democratico. La sua dedizione epassione civica rappresenta “eredità preziosa per lamobilitazione della società civile - e in specie dellenuove generazioni - nell’opporsi e reagire alle intimi-dazioni e agli attacchi

Napolitano:”eroico protagonista della legalità”

“La figura di Paolo Borsellinoscuote le coscienze e rappresen-ta un perenne simbolo di eroi-smo, sensibilità istituzionale, eti-ca della legalità e della libertà”scrive il presidente della Came-ra Fini nel telegramma inviatoalla moglie del magistrato, Agne-se, e alla sua famiglia, per espri-

mere “ il senso della più profonda vicinanza mia e ditutta la Camera dei deputati”. Quello di Borsellino, ag-giunge Fini “è l’esempio nobile della determinazione,del coraggio e della coerenza nella lotta contro la mafia.La sua lezione dimostra che la battaglia per la culturadello Stato e della democrazia deve essere combattu-ta insieme dalle Istituzioni e dalla società civile: l’im-pegno dello Stato per la legalità si deve avvalere dellapartecipazione attiva e consapevole dei cittadini”.

Fini: “un simbolo di eroismo”

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