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CRISTALLO HOTEL SPA & GOLF THERE IS NO HIGHER PLACE. C’è un posto magico, sulla cima più preziosa delle Dolomiti, dove si vive in ogni stagione la montagna più nobile. È il Cristallo Hotel Spa & Golf: l’unico 5 stelle lusso delle Dolomiti. Qui respirerete il profumo delicato del sole e potrete accarezzare la natura più pura. Scoprirete suite dal fascino indimenticabile, la preziosità del comfort più esclusivo e la delicatezza del benessere firmato Transvital. In più potrete contare

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98 Via Rinaldo Menardi 42 - 32043 Cortina d’Ampezzo (BL)

Tel. +39.0436.881111 - Fax +39.0436.870110 - [email protected]

CRISTALLO HOTEL SPA & GOLF

THERE IS NO HIGHER PLACE.

C’è un posto magico, sulla cima più preziosa delle Dolomiti, dove si vive in ogni stagione la montagna più nobile. È il Cristallo Hotel Spa & Golf: l ’unico 5 stelle lusso delle Dolomiti. Qui respirerete il profumo delicato del sole e potrete accarezzare la natura più pura. Scoprirete suite dal fascino indimenticabile, la preziosità del comfort più esclusivo e la delicatezza del benessere f irmato Transvital. In più potrete contare

sulla gestione f irmata Cristallo del Ristorante della Club House del Cortina Golf: un’oasi di lusso dove trascorrere i momenti più spensierati o rilassarsi dopo un’emozionante sf ida fra golf isti intrecciata su buche di rara complessità, circondati da un paesaggio ineguagliabile. Questo è un soggiorno al Cristallo. Q u e s to è i l t o p . Na t u r a l m e n t e , a C o r t i n a . Ve n i t e a s c o p r i r e l e n o s t r e p ro p o s t e s u w w w. c r i s t a l l o . i t

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99 Via Rinaldo Menardi 42 - 32043 Cortina d’Ampezzo (BL)

Tel. +39.0436.881111 - Fax +39.0436.870110 - [email protected]

CRISTALLO HOTEL SPA & GOLF

THERE IS NO HIGHER PLACE.

C’è un posto magico, sulla cima più preziosa delle Dolomiti, dove si vive in ogni stagione la montagna più nobile. È il Cristallo Hotel Spa & Golf: l ’unico 5 stelle lusso delle Dolomiti. Qui respirerete il profumo delicato del sole e potrete accarezzare la natura più pura. Scoprirete suite dal fascino indimenticabile, la preziosità del comfort più esclusivo e la delicatezza del benessere f irmato Transvital. In più potrete contare

sulla gestione f irmata Cristallo del Ristorante della Club House del Cortina Golf: un’oasi di lusso dove trascorrere i momenti più spensierati o rilassarsi dopo un’emozionante sf ida fra golf isti intrecciata su buche di rara complessità, circondati da un paesaggio ineguagliabile. Questo è un soggiorno al Cristallo. Q u e s to è i l t o p . Na t u r a l m e n t e , a C o r t i n a . Ve n i t e a s c o p r i r e l e n o s t r e p ro p o s t e s u w w w. c r i s t a l l o . i t

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Direttore artistico Evio HermasErcoli

Cacciari Curi

uattro weekend, centocinquanta-sette eventi, ventinove location in contemporanea, centosessantano-ve ospiti, sedici mostre d’arte, due

palchi principali, venti rassegne, un caffè letterario fino a notte fonda, consulenza poetica e filosofica, quindici case editrici coinvolte, musica classica, jazz e pop tutte le sere. Sono questi i numeri di Popsophia, primo Festival del Contemporaneo nonché prima esperienza assoluta per l’Italia di festival interamente dedicata alla pop fi-losofia e alla cultura pop, che si svolgerà a Civitanova Marche (Mc) dal 15 luglio al 7 agosto, con ingresso gratuito per il pubbli-co ad tutti gli eventi. Aprire la filosofia al mondo contemporaneo e il mondo contemporaneo alla filosofia è la scommessa, perché, come direbbe la filosofa americana Avital Ronell, “se Ari-stotele scrivesse adesso si occuperebbe di soap opera” e, possiamo aggiungere, non solo. Al centro delle speculazioni fi-losofiche e degli incontri ci saranno infatti il serio e faceto, la cultura “alta” e la cul-tura “bassa” che non solo si fonderanno, ma per la prima volta invertiranno i propri ruoli. La tv come il cinema, la musica, la moda, l’estetica, la scienza, il calcio sa-ranno occasione di riflessione sulla società di oggi, sulla creatività, sull’apparire oltre l’essere, sulla perenne ricerca di senso e di risposte alla domanda “chi siamo?”. Una prospettiva che, secondo il presidente del comitato scientifico di Popsophia Umber-to Curi è “l’unica possibile per la filosofia, che nelle origini non ha nulla a che fare con l’immagine di un sapere astratto e che

oggi deve tornare a trarre alimento dalla vita quotidiana”. Scardinati, quindi, confi-ni accademici del sapere, illustri filosofi, accademici, giovani pensatori, giornali-sti e personaggi della televisione si sono confrontati e si confronteranno attorno a quattro temi cardine, rispettivamente uno per ciascun weekend in programma: Filo-sofia (15/17 luglio), Fashion (22/24 luglio), Fiction (29/31 luglio) e Futuro (5/7 agosto).Potrà perciò capitare di ascoltare Giorda-no Bruno Guerri interrogarsi sugli “ultimi dandy” o Remo Bodei discutere del rap-porto tra filosofia e moda, vedere un’inso-lita coppia Platinette – Arnaldo Colasanti dibattere sul “bello impossibile”, mentre Iginio Straffi e Barbara Alberti metteranno sotto la lente d’ingrandimento il “modus” Winx, fino a guardare “al futuro” attraverso gli astri con Margherita Hack o attraverso un “viaggio” di aforismi con Federico Moc-cia. Non mancheranno poi i filosofi pop per eccellenza come Simone Regazzoni e Ca-rola Barbero che si dedicheranno al tema della fiction e della “finzione” partendo dal piccolo schermo e in particolare dai “casi” Lost e Sex and the city. Ma questi sono solo alcuni degli esempi del ricco programma di Popsophia, che comprende altrettan-te partecipazioni illustri come Leonetta Bentivoglio, Alessandro Bergonzoni, Aldo Busi, Massimo Cacciari, Luciano Canfora, Umberto Curi, Umberto Galimberti, Enri-co Ghezzi, Giulio Giorello, Antonio Gnoli, Franca Leosini, Giacomo Marramao, Elio Matassi, Vincenzo Mollica, Paolo Pagliaro, Antonio Preziosi, Quirino Principe, David Riondino, Attilio Romita,…

Q

PopsophiaPerché… “Se Aristotele scrivesse adesso, si occuperebbe di soap opera”

SPECIALE: GUIDA ALL’ESTATE

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Le MostreTra le quattordici mostre, una

concentrazione unica nel panorama estivo nazionale, trova spazio una

collezione inedita: “D'Annunzio segreto”, esposizione curata da Giordano Bruno

Guerri con il sostegno di un “dandy” dei giorni nostri come Cesare Paciotti, che accoglie più di cento oggetti, preziosi e

di uso comune, che hanno accompagnato la vita del Vate e delle sue donne scovati negli armadi del “Vittoriale” e mai visti

prima dal pubblico. Una raccolta unica che ospiterà anche l’istallazione tra eros e thanatos di Valeria Paniccia, “Erotico

abbandono”. Ma nel cuore marchigiano della moda

Made in Italy, l’attenzione al legame tra stile, arte e cultura non si ferma qui. Ne

“La filosofia del bello. Mode e modi di essere nell'Italia della Belle Epoque” a

cura di Stefano Papetti saranno in mostra quadri, abiti, accessori e foto di quel

periodo storico, mentre la Galleria “Tra mari e monti” svelerà per l’occasione, per

soli tre giorni – dal 22 al 24 luglio, una collezione unica e sorprendente dal titolo “L’opera scarpa tra arte e moda”: opere d’arte da calzare, firmate Andy Warhol,

Roy Lichtenstein, Jannis Kounellis, Cesare Paciotti, Enzo Cucchi, Manolo

Blahnik, Zaha Hadid.L’attenzione all’estetica e all’immagine si risconterà infine anche negli allestimenti della rassegna: tutta la segnaletica sarà

infatti realizzata in legno con i colori Ica, primo produttore di vernici ad acqua per legno e main sponsor del festival, ispirati

alla pop art.

Crediti‘Popsophia’, Festival del contemporaneo è ideato da Evio Hermas Ercoli, già direttore artistico di 'Tuttoingioco' (Biennale di arte, cultura e società la cui prima edizione si è svolta nel 2009) e organizzato dall'Amministrazione Comunale di Civitanova Marche con il contributo della Regione Marche e il patrocinio di Presidenza della Repubblica, Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero della Gioventù e Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Provincia di Macerata.Per info: www.popsophia.it [email protected] tel. 0733/812936

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SPECIALE: GUIDA ALL’ESTATE

All’Hotel Excelsior di Pesaro, musica a 5 stelle per il Lido degli Eventidi I. Barone - foto di G. Giacca

Martedì 5 luglio, il Lido Excelsior di Pesaro ha presentato la sua sta-

gione estiva degli eventi con una conferenza stampa. Un ricco programma di appunta-menti che fino al 1 settembre accompagnerà gli abitanti di Pesaro e i suoi ospiti vacan-zieri sotto le 5 stelle della musica, con la cucina del ’59 Restaurant, che per l’estate inaugura la sua sala all’aper-to al Lido. Un’occasione spe-ciale per vivere la musica attraverso le esecuzioni dei

musicisti pesaresi sul pal-coscenico a cielo aperto del Lido, nella sua strabiliante cornice bianca e dorata. È la musica infatti che unisce e identifica culture differen-ti, da quella italiana a quella internazionale, partendo dal viaggio che ogni giovedì sera ci porta nelle diverse regioni d’Italia in occasione dei suoi 150 anni, sottolineato dalle note del pianoforte di Diego Brancaccio e dal suo talento frizzante. Passando poi per la musica di respiro internazio-

nale con le Special Night del venerdì, dedicate ogni volta a ritmi e atmosfere di un paese lontano con musica dal vivo. Fino ad arrivare al raffinato e ambizioso progetto - Pre-ludio a 5 Stelle - che ha su-bito trovato l’entusiasmo del Direttore del Conservatorio Statale di Musica G. Rossini di Pesaro, Maurizio Tarsetti, che per due martedì (19 luglio e 9 agosto) guiderà i suoi giovani talenti in un’esibizione jazz. La direzione artistica delle serate è stata curata dalla si-

gnora Nesci, che ha dato vita ad una rassegna estiva pen-sata per gli abitanti di Pesaro e dedicata ai giovani musicisti del territorio, per renderli uni-ci protagonisti di un percorso che, iniziato a luglio, possa proseguire anche in inverno. La partecipazione di numero-si ospiti al primo degli eventi, giovedì 7 luglio, dedicato alla Campania, ha confermato il successo dell’iniziativa.

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All’Hotel Excelsior di Pesaro, musica a 5 stelle per il Lido degli Eventidi I. Barone - foto di G. Giacca

Il Lido degli eventieventFUL LIDO

A Member of

9 regioni per vivere il Lido:tutti i giovedì dal 7 luglio al 1 settembreDalla Campania alla Liguria: 9 appuntamenti con cene e aperitivi ispirati alle tipicità delle regioni italiane accompagnate dalle note di un pianoforte in spiaggia con Diego Brancaccio

Special NightMusiche e sapori internazionaliUn aperitivo con musica dal vivo dedicato ai ritmi e alle culture internazionali.15 LUGLIO 2011 – The American dream29 LUGLIO 2011 – La vie en rose, omaggio a Edith Piaf5 AGOSTO 2011 – Notte d’Oriente15 AGOSTO 2011 – Saudade do Brasil26 AGOSTO 2011 – In the mood for Japan

Preludio a 5 stelle L’Hotel EXCELSIOR in collaborazione con il Conservatorio di Pesaro G. Rossini presenta: due serate di cultura a 5 stelle dedicate alla musica dei giovani musicisti del Conservatoriomartedì 19 luglio e 9 agosto 2011

9 regions to enjoy the Lido: every Thursday from the 7th of July to the 1st of September9 eventful evenings with plenty of traditional food and cocktails from 9 different Italian regions. Delicious authenticities from the South, Centre and North of Italy amidst the sound of piano melodies played live by Diego Brancaccio on the beach.

Special NightsInternational sounds and flavoursFood, cocktails and live music to enjoy the cultures from other parts of the world. 15th of July, 2011 – The American dream29th of July, 2011 – La vie en rose, homage to Edith Piaf5th of August, 2011 – Eastern Nights15th of August, 2011 – Saudade do Brasil26th of August, 2011 – In the mood for Japan

5-star PreludeThe EXCELSIOR Hotel and the Conservatory from Pesaro, Gioachi-no Rossini present a highly special evening on the Lido. The young musicians of the Conservatory will offer their 5 stars mastery on Tuesday the 19th of July and Tuesday the 9th of August

Per info e prenotazioni: 0721 630011 - www.excelsiorpesaro.it/eventi - Seguici su FacebookFurther information and booking: 0721 630011 - www.excelsiorpesaro.it/events - Follow us on Facebook

MUSICA, EMOZIONI E SAPORI AL LIDO DI PESARO

FLAVOURS, MUSIC AND EMOTIONS ON THE ì LIDO IN PESARO

7 LUGLIO 2011 – CampaniaPoesia, vizi e sfizi della più variegata tra le cucine.

14 LUGLIO 2011 – ToscanaLe sognanti atmosfere della terra che più di tutte sa raccontarsi,anche attraverso la cucina.

21 LUGLIO 2011 – PugliaTra terra, mare e sole, un mix di sorprendenti e ricercate proposte culinarie.

28 LUGLIO 2011 – Emilia RomagnaForza e concretezza, profumi e sapori della tradizione romagnola.

4 AGOSTO 2011 – MarcheGustosi aromi cullano il buongustaio più esigente e lo viziano di sapori.

11 AGOSTO 2011 – LazioCucina affascinante e piccante, semplice e vivace. Dove, se non a Roma?

18 AGOSTO 2011 – SiciliaAvventura, tradizione, esotismo. La Sicilia si avvicina per lasciarsi gustare.

25 AGOSTO 2011 – SardegnaEstasi di sapori e profumi nelle gustose contaminazioni sarde.

1 SETTEMBRE 2011 – LiguriaI cinque sensi gastronomici interpretati dalla cucina ligure.

MUSICHE E SAPORI INTERNAZIONALIIl mondo viene a trovarti all’Excelsior. Incontri di ritmi e pietanze perappuntamenti internazionali, con frizzanti sorprese e trascinanti sensazioni.

15 LUGLIO 2011 – The American dreamLa pura atmosfera degli anni ‘50, quando le gonne erano a vita alta e c’era voglia di sognare.

29 LUGLIO 2011 – La vie en rose, omaggio a Edith PiafEdith Piaf, champagne e cielo di stelle. La dolcezza di una serata parigina.

5 AGOSTO 2011 – Notte d’OrienteMagia di spezie e calde ispirazioni, ecco il profumo delle emozioni d’Oriente.

15 AGOSTO 2011 – Saudade do BrasilUn acquarello di vitalità, la tentazione della musica, il contagioso sorriso brasiliano.

26 AGOSTO 2011 – In the mood for JapanUn’esotica nuvola di leggerezza, eleganza, raffinatezza.

GLI EVENTI DEL GIOVEDÌ9 REGIONI PER VIVERE IL LIDO

SPECIAL NIGHT

Preludio a 5 stelle L’hotel Excelsior in collaborazione con il Conservatorio di Pesaro G. Rossini presenta: due serate di cultura a 5 stelle dedicate alla musica dei giovani musicisti del Conservatorio martedì 19 luglio e 9 agosto 2011

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Direttore Gualandri, il 21 luglio prenderà il via l’edizione 2011 del-

la Biennale dell’Umorismo nell’arte di Tolentino: può darci qualche anticipazione?“Innanzitutto i numeri. Abbia-mo superato ogni record sia di presenza, che di opere inviate da tutto il mondo. Infatti, han-no partecipato 594 artisti, di cui 204 italiani e 390 stranieri, in rappresentanza di 61 na-zioni. La Giuria, presieduta da Bruno Gambarotta, ha visio-nato e scelto tra 1.295 opere. Quindi una grande adesio-ne e, soprattutto, una grande qualità che ci ha complicato non poco nella scelta delle 60 opere da esporre a palazzo Parisani Bezzi quale selezione significativa di questa nostra 26° Biennale. Contemporaneamente, in oc-casione del suo 50° anniver-sario, la Biennale presenta la mostra “Tra il Sublime e l’Idiota, l’umorismo nell’arte contemporanea italiana”. Una nuova sfida “Biennale” per il curatore Luca Beatrice, che ha scelto con uno sguardo non convenzionale, le opere di 28 artisti, che nella loro carriera hanno saputo usare il linguag-gio dell’ironia per affrontare in chiave critica il reale. A volte ne hanno amplificato

gli aspetti tragicomici, altre diventando voce di denuncia sociale e offrendo un sorriso amaro, altre ancora dissa-crandone i miti e regalando al pubblico l’occasione di riderci sopra. Video, installazioni, sculture, disegni, dipinti dialogano tra loro e con le sale settecente-sche di Palazzo Parisani Bezzi che li ospitano tra affreschi, arazzi, quadri, mobili e arredi d’epoca, dando vita a un alle-stimento originale, in perfetta linea con lo spirito curato-riale. In mostra ibridazioni di linguaggi e media, metafore, simboli, allegorie, icone cari-cate di un particolare humour con un atteggiamento al tem-po stesso derisorio e provoca-torio, talvolta ingenuo e naif, altre più critico, paradossale e concettuale”.

Qual è il tema portante di questa edizione?“Il tema scelto per questa 26° edizione è “L’Arte del Nove-cento”. È stato il più grande contenitore di poetiche e stili. Nel Novecento le correnti ar-tistiche hanno vissuto in modo frenetico, coinvolgente, rivo-luzionario. La Biennale, a cin-quanta anni dalla sua prima edizione, irrompe nell’arte del Novecento, ne scrive la storia

Biennale Internazionale dell’umorismo

nell’arte26° edizione, Tolentino, 21 luglio – 2 ottobre 2011

Il Direttore Artistico Andrea Gaulandri: “La Biennale dell’Umorismo nell’Arte di Tolentino

diviene il luogo dove la contemporaneità può interpretare le poetiche, gli stili e gli artisti che

hanno deciso il Novecento”

di L. Dattolo

SPECIALE: GUIDA ALL’ESTATE

a più mani e con il contributo di tutti gli artisti che hanno par-tecipato, attraverso la pratica mai obsoleta dell’umorismo, che predilige l’azione irrive-rente, in alternativa alla “rigi-dità” accademica. La Bienna-le dell’Umorismo nell’Arte di Tolentino diviene il luogo dove la contemporaneità può inter-pretare le poetiche, gli stili e gli artisti che hanno deciso il Novecento, con il linguaggio della fantasia, del disordine, del nonsense, della creatività, dell’umorismo”.

Quest’anno la Biennale cele-bra i suoi primi 50 anni: come commenta questo traguardo?“È un traguardo molto im-portante anche perché sono poche le manifestazioni, non solo in Italia, che possono van-tare una longevità tale, costel-lata da successi e importati mostre e collaborazioni. E poi Tolentino vuole differenziar-si parlando di umorismo e di arte, ponendo l’attenzione sul-la creatività e sui linguaggi più innovativi della grafica e della pittura in genere”.

Quanto contano, secondo Lei, manifestazioni simili per pro-muovere la crescita culturale e artistica della regione?“Sono certamente fondamen-tali sia per la cultura, che per l’arte. Ultimamente la cultura non viene incentivata e sono anche poche le istituzioni che propongono idee di qualità e capaci di incontrare il gusto del pubblico. La Biennale di Tolentino, inoltre, unisce il territorio e i propri luoghi sto-rici con l’esposizione, creando un effetto di sicuro coinvolgi-mento emotivo e culturale”.

Umorismo e arte: un binomio certamente non facile, ma vincente… “Speriamo di sì! Consideran-do i numeri dei partecipanti umorismo e arte si incontra-no e si scontrano, dando vita a espressioni artistiche inno-vative. Stabilire un tema con il quale far confrontare gli arti-sti come l’arte del Novecento, ritengo che sia un gioco nel gioco. Un’ulteriore prova per mettersi in discussione e per ironizzare sul proprio essere

artista. Un binomio azzeccato come ci dimostra anche Luca Beatrice nella sua esposizio-ne”.

Lei è il Direttore più giovane che la rassegna abbia mai avuto: come si è avvicinato al modo dell’arte? Quali novità porterà all’interno della ras-segna?“Mi piace precisare che forse in altre nazioni sarei gia vec-chio... A Tolentino ho vinto una edizione della Biennale, quella del 2005 e sono stato onorato di essere stato scelto come Direttore Artistico. Al mondo dell’arte sono approdato, in-vece, in modo scolastico aven-do frequentato l’istituto d’arte e l’Accademia e collaborando con artisti molto importanti come Sol Lewitt. L’impronta che vorrei lasciare è quella di una apertura all’arte meno tradizionale, non soltanto la vignetta o la caricatura, ma anche altri linguaggi e in que-sto senso il “Padiglione Bea-trice” è sicuramente la novità più importante”.

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“La Biennale dell’Umorismo nell’Arte di Tolentino diviene il luogo dove la contemporaneità può interpretare le poetiche, gli stili e gli artisti che hanno deciso il Novecento, con il linguaggio della fantasia, del disordine, del nonsense, della creatività, dell’umorismo”

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SPECIALE: GUIDA ALL’ESTATE

A Sant’Angelo in Vado è festa per tutta l’estateGaribaldi, nel suo continuo peregrinare di terra in terra, in quel suo perpetuo filare quella tela che poi prese la forma, il colore e il nome di Italia, varcò le soglie della Marca Pontificia, in fuga dalla decaduta Repubblica Romana, a spron battuto verso Venezia. Giunto al limitare dell’Appennino, seguì grossomodo il corso del fiume Metauro, giungendo finalmente nel borgo ricco di arte e storia che fu l’antica Tifernum Mataurense romana ed oggi, come al tempo dell’Eroe dei Due Mondi, era conosciuta come Sant’Angelo in Vado

Fin qui la storia. Difficile prevedere che 150 anni più tardi il Generale nizzardo potesse far ritorno nel cuore ver-de del Montefeltro, eppure… Eppure ancora una volta

l’attivissimo ed affascinante borgo metaurense stupisce per creatività, stakanovismo e varietà dell’offerta turistica estiva: la regia di tanta carne al fuoco è dell’Associazione Cultura-le Vado, fautrice di quel “Centro Commerciale Naturale”, che apre le porte del proprio centro storico per creare un mix di commercio, cultura, arte, gastronomia e spettacolo. Ricetta ricca d’esperienza, visto l’ultradecennale altissimo gradimen-to dei numerosi turisti che ogni estate affollano Sant’Angelo in Vado. Concerti, cene a tema, spettacoli per tutte le età, negozi e musei aperti fino a tarda notte per offrire al pubblico l’ampia offerta che il territorio montefeltresco è in grado di offrire, in un ventaglio davvero unico, che va dall’enogastronomia al tes-sile, passando per artigianato, floricultura, arte orafa e tanto altro.Torna Garibaldi, in quest’estate dei 150 anni, accompagnato da mezzo Risorgimento che a partire da mercoledì 6 luglio ha inaugurato questo “Shopping di Sera” all’insegna delle Piazze del Gusto in una carambola di serate a tema dal titolo “Vado a Mille”. Dopo il successo della Serata Mameli e della Serata Cavour, il 20 luglio sarà dedicato a Silvio Pellico, che finalmen-te libero dalle anguste prigioni, si rifocillerà assieme ai turisti del prelibato pesce cotto in ogni salsa; il 27 luglio sarà la volta della Moda, con un defilé lungo il centrale corso con passerella e tappeto rosso. La serata sarà ovviamente dedicata alla bella Anita Garibaldi. Anche in agosto vetrine illuminate a notte, mu-sica, gastronomia e cultura: il 3, per la Serata Mazzini, sarà la

volta del prelibato stinco di maiale; chiuderà le danze Re Vitto-rio Emanuele II, cui è dedicato l’ultimo mercoledì, il 10 agosto: il Re Galantuomo ci accompagnerà in un trionfo di sapori tutti italiani per le vie di Sant’Angelo in Vado.Un’offerta ampia e diversificata che si arricchisce di autentiche perle, come la magnifica Domus del Mito, con mosaici unici, testimonianza dei fasti di Roma nel territorio della Massa Tra-baria, o come i musei e le chiese che saranno aperti per i tanti turisti che da oltre dieci anni invadono allegramente Sant’An-gelo in Vado, per questa bella iniziativa fortemente voluta dai bravi commercianti vadesi dell’Associazione Vado, col patroci-nio dell’Amministrazione Comunale e della Comunità Montana dell’Alto e Medio Metauro.

“Shopping di sera”, a cura dell’ Associazione Culturale VadoCentro Storico di Sant’angelo in Vado, tutti i mercoledì di luglio e i primi due mercoledì di agosto

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NUTRE CON LEGGEREZZA

Dal cuore verde delle Marche, Acqua Minerale Frasassi. Sgorga leggera nel Parco Naturale Gola della Rossa e di Frasassi, e unica, scorre protetta da Grotte millenarie arricchendosi di preziosi minerali e microelementi, per portare ogni giorno sulla tua tavola la naturale leggerezza di un’acqua che con un’equilibrata presenza di minerali aiuta tutta la famiglia a sentirsi bene. Acqua Frasassi, nutre con leggerezza.

PROTETTA DALLE GROTTE DI FRASASSI, VIVE OGNI GIORNO CON LA TUA FAMIGLIA.

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SPECIALE: GUIDA ALL’ESTATE

Alla riscoperta del territorio, tra natura e culturaL’associazione cul-

turale e ricreativa “Percorsi Ritrovati” si

prefigge lo scopo di ridare vita al nostro territorio attraverso il monitoraggio e la riscoper-ta della sentieristica e di tutte le potenzialità del territorio stesso. Da diverso tempo è impegnata nel sopralluogo diretto del percorso lungo il fiume Foglia che collega l’Adriatico al Montefeltro. Il materiale di rilievo elabo-rato sino ad oggi, è già sta-to regalato alla provincia di Pesaro e Urbino e all’Unione dei Comuni di Pian del Bru-scolo. Il percorso rilevato, si collega anche alla cosiddet-ta “via Francigena Adriatica” la quale metteva in relazio-ne il santuario di Loreto alla via Francigena Tirrena e alla Oberstrasse orientale e go-dette sino al 1300 di partico-lare rilevanza.”La via del fiume”, progetto nato da una idea dell’arch. Alessandro Saffioti, rappre-senta pertanto la via della ri-scoperta e dell’utilizzo intelli-gente di una risorsa naturale trascurata in tempi recenti. In quest’ottica l’Associazione Percorsi Ritrovati, con sede a

Pesaro, si colloca in un com-plesso tessuto di sinergie sto-rico-culturali ed ambientali, con notevoli ed indiscutibili potenzialità. Mediante l’or-ganizzazione di eventi, con-ferenze, mostre e quant’al-tro si renda necessario alla promozione di uno sviluppo ecosostenibile, in linea con la “green economy” promossa e sostenuta dalla Provincia di Pesaro e Urbino, Percorsi Ri-trovati si fa promotrice di un modo di vivere e rivivere un territorio ricco di “possibilità” e con un notevole valore am-bientale, storico, architettoni-co e artistico.Tra le varie attività proposte per quest’anno dall’associa-zione rientra il primo corso di avviamento al trekking “pas-seggiare attraverso la natu-ra”, realizzato con il partena-riato della provincia di Pesaro e Urbino e che ha avuto tra i docenti il corpo Forestale dello Stato e la Croce Rossa Italiana. Il corso, finalizzato al rilascio di un patentino di “tecnico escursionismo” da parte del coni-csen e ricono-sciuto dal ministero degli in-terni, si concluderà nel mese di Agosto.

Con il patrocinio della Pro-vincia di Pesaro e Urbino, del Comune di Pesaro, dell’Unio-ne dei Comuni di Pian del Bruscolo, in occasione del trentennale del restauro dell’Abbazia di San Tomma-so in Foglia (rinomata abba-zia nell’entroterra pesarese la quale godeva di notevole spicco nel periodo altome-dievale) Percorsi Ritrovati ha organizzato nel 2010 la prima rievocazione storica “Ritorno alla Badia”. Forte del suc-cesso riscosso, il 6 e 7 agosto 2011 presenterà la seconda edizione della rievocazione storica “Ritorno alla Badia”. Quest’anno, il “Ritorno alla Badia” non si occuperà sol-tanto dell’aspetto rievocativo e ludico, ma cercherà anche di coniugarlo con una serie di conferenze che tratteranno di aspetti attinenti al periodo, al luogo e alla natura della co-struzione. All’interno dell’ab-bazia si terranno due confe-renze di notevole interesse: il sabato alle 17:30 alcuni rappresentanti dell’Ordine di San Giovanni di Gerusalem-me parleranno della “caval-leria religiosa oggi”, mentre la domenica alla stessa ora

la dottoressa Laura Ciotti af-fronterà il delicato tema della figura di “Maria Maddalena”.Inoltre, nella mattinata di do-menica verrà presentato e fir-mato il protocollo di intesa tra l’associazione Percorsi Ritro-vati e la sezione Italia Nostra di Sestino, occasione perfet-ta per illustrare le ragioni di questo nostro gemellaggio di intenti e di ideali. Preludio ad una serie di eventi congiunti in programma per il prossi-mo futuro che porteranno ad una ulteriore collaborazione “sovraterritoriale”, nell’ottica di una proficua intesa tra enti pubblici, associazioni e privati.

Montecopiolo (PU)

Bottega di Colbordolo (PU)

Pesaro

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DOSSIER: FORMAZIONE E GIOVANI

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La giovinezza non sta nel mutare idee e passioni ogni giorno, ma nel provare ogni giorno le proprie idee e passioni contro la realtà, per vedere se tagliano. Ugo Ojetti

CHIUDE UNA PRIGIONELA PORTA DI UNA SCUOLA

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È un po’ questa la sin-tesi espressa da quat-tro Rettori, che Mondo

Lavoro ha coinvolto in un di-battito che, speriamo, possa appassionare i nostri Letto-ri: Marco Pacetti (Università Politecnica delle Marche), Giorgio Petroni (Università di San Marino), Stefano Pivato (Università di Urbino) e Fulvio Esposito (Università di Came-rino). Se per Marco Pacetti il livello qualitativo di un’università si rapporta anche al grado di ca-pacità di intercettare ed anti-cipare le esigenze del merca-to, per “assicurare ai giovani un buon posto di lavoro al ter-mine degli studi”, per Stefano Pivato è comunque “sbagliato

scegliere un corso di studi sulla base delle prospettive occupazionali” perché “un percorso di studi universi-tario aiuta a crescere anche come persona”, mentre Fulvio Esposito ricorda che, dati sta-tistici alla mano, “anche in un contesto difficile come quello attuale, il tasso di disoccupa-zione è più basso tra i laureati che tra i non laureati, il tempo per l’accesso al lavoro è più breve tra i laureati che tra i non laureati, la retribuzione media è più alta tra i laureati che tra i non laureati”. A questo proposito il Retto-re di UNIVPM, sottolinea, dal canto suo, una condizione importante, ovvero che da un lato l’ateneo sia in grado

di realizzare “corsi di laurea precisi, con contenuti mirati” e dall’altro “le famiglie siano consapevoli che un investi-mento fatto sulla formazione del proprio figlio è una scelta ben fatta”. Nella rubrica “Controcoper-tina”, poi, c’è l’interessante intervento di Giorgio Petroni, Rettore dell’Università di San Marino, il quale ci illustra un progetto innovativo quanto ambizioso per il territorio, il Parco Scientifico e Tecnolo-gico.

CONVIENE LAUREARSI?Stando alle statistiche più recenti, l’università rimane il percorso più idoneo per raggiungere presto un’occupazione ad un buon livello di reddito. Ma frequentare un corso universitario è anche molto altro: è una palestra di vita, un luogo dove il giovane riesce a formarsi caratterialmente

DOSSIER: FORMAZIONE E GIOVANI

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Ministro, in cosa consiste il progetto “Diritto al futuro”? “Si tratta di un pacchetto di iniziative da 300 milioni di euro complessivi, già interamente stanziati, dedicato

all’occupazione e al futuro dei giovani. 51 milioni di euro serviranno a dare un lavoro stabile ai giovani genitori precari, attraverso l’attivazione di “doti” di 5mila euro ciascuna da destinare alle aziende che sceglieranno di assu-merli a tempo indeterminato; 50 milioni costituiranno il fondo di garanzia per l’accesso al mutuo per l’acquisto della prima casa alle giovani coppie con contratti atipici, 100 milioni saran-no investiti sul talento giovanile che diventa impresa. Con il resto dello stanziamento daremo vita a 20 campus in tut-ta Italia per mettere i nostri migliori laureati a contatto con le imprese, e consentiremo a circa 30mila ragazzi che non hanno le disponibilità economiche di potersi mantenere durante gli anni dello studio attraverso un prestito garantito dallo Stato. In queste settimane si sta completando l’iter burocratico ed entro l’estate sarà possibile per i giovani italiani presentare ri-chiesta per usufruire di questi strumenti”.

Il Suo è un Ministero fortemente impegnato nella promozio-ne della pratica sportiva tra i giovani. Ce ne vuole parlare? “La delega allo sport è del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Rocco Crimi, con il quale spesso collabo-ro per la realizzazione di numerose iniziative rivolte ai giovani. Come Ministro della Gioventù sono molto interessata a veicola-

DOSSIER: FORMAZIONE E GIOVANI

GIORGIA MELONI“In arrivo aiuti alle aziende che assumeranno giovani genitori precari”: il Ministro della Gioventù anticipa a Mondo Lavoro alcune misure che saranno varate entro l’estate

di Guido Guidi

“Sono molto interessata a veicolare

il più possibile alle giovani generazioni quei valori di cui lo sport è portatore: il

significato dello sforzo e del sacrificio finalizzati

al raggiungimento di un obiettivo che

conta, il rispetto per l’avversario e per se

stessi, in campo come fuori, la fondamentale

importanza del collettivo per gli sport

di squadra”

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re il più possibile alle giovani generazioni quei messaggi positi-vi, quei principi e quei valori di cui lo sport è portatore: non solo dunque l’importanza di mantenersi in salute attraverso un’at-tività fisica costante, ma anche il significato dello sforzo e del sacrificio finalizzati al raggiungimento di un obiettivo che con-ta; il rispetto per l’avversario e per se stessi, in campo come fuori; la fondamentale importanza del collettivo per gli sport di squadra, metafora del significato profondo del vivere come membro di una comunità; l’esempio del campione, che stimola il volano dell’emulazione positiva, e molto altro ancora”.

Quali sono le decisioni più importanti adottate al vertice di Bruxelles il 19 e 20 maggio in materia di partecipazione ed occupazione? “Si è trattato di un incontro molto importante, la riunione del Consiglio dei Ministri dell’Unione Europea responsabili di Istruzione, Gioventù, Cultura e Sport. Dalla seduta sono usciti due documenti di grande rilievo: la Risoluzione sulla promozione di forme nuove ed effettive di partecipazione di tutti i giovani alla vita democratica in Europa e la Risoluzione sul dialogo strutturato con i giovani sull’occu-pazione giovanile”.

La prima Risoluzione cosa contiene?“Con questo documento il Consiglio ha preso l’impegno di so-stenere in particolare l’attività di volontariato, lo sviluppo di

competenze adeguate nella comunicazione e nell’alfabetizza-zione digitale e la partecipazione dei giovani al processo deci-sionale”.

E con la seconda?“Con la seconda risoluzione, invece, è stato fatto un bilancio sulla prima fase del dialogo strutturato, una forma di coinvol-gimento diretto dei giovani e delle organizzazioni giovanili eu-ropee iniziata nel 2009. Quello che è emerso dall’analisi è che il metodo funziona, ma restano alcuni aspetti da migliorare”.

Ad esempio?“La garanzia di una maggiore attenzione della politica sui ri-sultati del dialogo strutturato, ma anche la promozione di una più ampia partecipazione dei diversi soggetti sostenitori, o la considerazione di modalità per assicurare un appoggio finan-ziario sostenibile, o, infine, il miglioramento delle tempistiche e delle modalità di lavoro”.

Cosa sono i “Piani Locali Giovani”? “I Piani Locali Giovani rappresentano uno strumento di coordi-namento delle politiche giovanili pianificato in collaborazione con l’Anci, e che consente, mediante il coinvolgimento di enti, istituzioni ed organizzazioni, di armonizzare interessi diversi ed individuare obiettivi comuni. Il progetto ha durata biennale, e ha l’obiettivo di accrescere e favorire l’accesso al lavoro, sviluppa-

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DOSSIER: FORMAZIONE E GIOVANI

re la cittadinanza attiva, mi-gliorare la qualità della vita dei giovani, incrementare lo sviluppo e la fruizione della cultura, favorire la pratica sportiva ed avviare percorsi per l’inclusione sociale. Fin dall’inizio del mio manda-to ho guardato con grande interesse la proposta dei PLG: sono convinta che essi assumano particolare importanza nell’applicazio-ne del principio di sussidia-rietà verticale e orizzontale nelle politiche giovanili”.

Quante città vi hanno aderito?“Alla sperimentazione han-no aderito 14 città metro-politane sparse su tutto il territorio nazionale: Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Messina, Milano, Napoli, Palermo, Roma, Torino, Trieste e Ve-nezia”.

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CON LA LAUREA PIÙ FACILE TROVARE LAVOROSecondo i dati diffusi dall’Istat, praticamente tre laureati su quattro (il 73,2 per cento) – sia in corsi lunghi che nei triennali - trovano un impiego entro i tre anni dal conseguimento del titolo. Si tratta, per la verità, di dati che tengono conto di un dato importante: al momento della laurea circa un terzo degli interessati già lavora (il 30,2 per cento per i corsi lunghi e il 37,2 per i triennali)

a cura di GGF Group via Albertini 36 Blocco I/1 60131 Ancona - [email protected]

La situazione si inver-te già ad un anno dalla laurea, quando gli oc-

cupati tra i laureati in corsi lunghi superano i triennali (56,9 contro 52,2 per cento), tenuto conto anche del fatto che questi ultimi per la metà dei casi proseguono gli studi nel biennio specialistico. Per i laureati ai corsi lunghi, pe-raltro, se è maggiore il tasso di occupazione, è più elevata anche la percentuale di chi è

in cerca di lavoro (pari al 21,4 per cento del totale, contro il 9,4 dei triennali).

Quali sono i corsi di laurea che offrono maggiori sbocchi professionali?I corsi lunghi del gruppo inge-gneria - i cui laureati trovano un impiego entro un anno dal-la fine degli studi nel 74,1 per cento dei casi – e i corsi trien-nali attinenti alle professioni sanitarie e al gruppo medico

(con il 92,3 per cento) sono le scelte più “premianti” sotto il profilo occupazionale, come emerge dalla Tabella 1, sotto riportata.

Tabella 1LAUREA LUNGA E LAVOROLaureati in corsi lunghi del 2004 per condizione occupa-zionale nel 2007 e gruppo di corsi di laurea. Anno 2007, composizioni percentuali

DOSSIER FORMAZIONE

Conviene laurearsi?

Secondo i dati diffusi dall’Istat, nel 2007 praticamente tre laureati su quattro (il 73,2 per

cento) – sia in corsi lunghi che nei triennali - trovavano un impiego entro i tre anni dal

conseguimento del titolo. Si tratta, per la verità, di dati che tengono conto di un dato

importante: al momento della laurea circa un terzo degli interessati già lavorava (il 30,2 per

cento per i corsi lunghi e il 37,2 per i triennali)

La situazione si inverte già ad un anno dalla laurea, quando gli occupati tra i laureati in corsi lunghi

superano i triennali (56,9 contro 52,2 per cento), tenuto conto anche del fatto che questi ultimi per la

metà dei casi proseguono gli studi nel biennio specialistico. Per i laureati ai corsi lunghi, peraltro, se

è maggiore il tasso di occupazione, è più elevata anche la percentuale di chi è in cerca di lavoro

(pari al 21,4 per cento del totale, contro il 9,4 dei triennali).

Quali sono i corsi di laurea che offrono maggiori sbocchi professionali?

I corsi lunghi del gruppo ingegneria - i cui laureati trovano un impiego entro un anno dalla fine

degli studi nel 74,1 per cento dei casi – e i corsi triennali attinenti alle professioni sanitarie e al

gruppo medico (con il 92,3 per cento) sono le scelte più “premianti” sotto il profilo occupazionale,

come emerge dalla Tabella 1, sotto riportata.

Tabella 1 - LAUREA LUNGA E LAVORO

Laureati in corsi lunghi del 2004 per condizione occupazionale nel 2007 e gruppo di corsi di laurea.

Anno 2007, composizioni percentuali

GRUPPI LAVORANO NON LAVORANO TOTALE

Totale Di cui:

svolgono un

lavoro

continuativo

iniziato dopo

la laurea

Cercano lavoro Totale Di cui: svolgono

attività formativa

retribuita

Valori

assoluti

Scientifico 67,4 57,6 13,1 19,5 14,3 3.292

Chimico-

farmaceutico

78,6 73,7 9,3 12,2 8,4 5.594

Geo-biologico 60,2 46,7 20,2 19,6 13,7 6.881

Medico 36,4 24,2 3,9 59,7 52,5 7.888

Ingegneria 91,0 81,3 4,4 4,6 3,3 18.114

Architettura 88,1 63,0 8,2 3,7 0,6 8.210

Agrario 73,3 57,2 15,3 11,4 5,0 3.907

Economico-

statistico

79,8 65,7 10,7 9,5 3,2 26.437

Politico-sociale 80,5 56,9 14,3 5,3 1,4 15.773

Giuridico 52,5 38,1 25,5 21,9 1,5 25.264

Letterario 75,5 48,6 17,1 7,4 2,5 16.592

Linguistico 78,8 62,1 14,9 6,3 2,9 9.568

Insegnamento 82,2 55,4 13,4 4,4 0,6 9.654

Psicologico 70,2 52,5 22,4 7,4 1,2 6.555

Educazione

fisica

77,0 45,8 13,3 9,7 0,3 1.387

TOTALE 73,2 56,1 14,2 12,6 5,5 165.114

Fonte: Istat

E le lauree triennali fanno trovare lavoro?

La risposta è affermativa se si guarda ai corsi triennali dei gruppi linguistico, medico (professioni

infermieristiche ed ostetriche, scienze e tecnologie farmaceutiche), difesa e sicurezza nonché

Fonte: Istat

DOSSIER: FORMAZIONE E GIOVANI

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E le lauree triennali fanno trovare lavoro?La risposta è affermativa se si guarda ai corsi triennali dei gruppi linguistico, medico

(professioni infermieristiche ed ostetriche, scienze e tec-nologie farmaceutiche), dife-sa e sicurezza nonché dell’in-segnamento. Gli indici più

bassi sono invece registrati dai laureati dei gruppi giuridi-co, geo-biologico, psicologico e letterario, come illustrato nella Tabella 2.

LAUREA E DISOCCUPAZIONELa Tabella 3 evidenzia le pro-spettive occupazionali offerte dalle varie tipologie di corsi di laurea: soltanto l’1,9 per cen-to di coloro che hanno conclu-

so un corso triennale nell’am-bito medico-sanitario risulta disoccupato. In linea gene-rale, si nota come per ben 10 gruppi su 15 la situazione oc-cupazionale sia migliore per i

laureati in corsi lunghi rispet-to a quelli triennali. Inoltre, le donne sono sfavorite rispetto agli uomini, soprattutto con riferimento alle lauree lun-ghe.

Tabella 2LAUREA TRIENNALEE LAVOROLaureati in corsi triennali del 2004 per condizione occupa-zionale nel 2007 e gruppo di corsi di laurea. Anno 2007, composizioni percentuali.

Tabella 3Laureati del 2004 in cerca di occupazione nel 2007 per tipologia del corso di laurea concluso, sesso e gruppo di corsi di laurea. Anno 2007

dell’insegnamento. Gli indici più bassi sono invece registrati dai laureati dei gruppi giuridico, geo-

biologico, psicologico e letterario, come illustrato nella Tabella 2.

Tabella 2 – LAUREA TRIENNALE E LAVORO

Laureati in corsi triennali del 2004 per condizione occupazionale nel 2007 e gruppo di corsi di

laurea. Anno 2007, composizioni percentuali

GRUPPI LAVORANO NON LAVORANO TOTALE

Totale Di cui:

svolgono un

lavoro

continuativo

iniziato dopo

la laurea

Cercano

lavoro

Totale Di cui:

svolgono

attività

formativa

retribuita

Valori assoluti

Scientifico 66,9 53,4 9,3 23,8 9,5 3.176

Chimico-

farmaceutico

65,9 53,9 11,7 22,5 11,9 1.107

Geo-biologico 43,0 31,3 24,1 33,0 18,3 3.968

Medico 96,4 55,7 1,8 1,8 0,3 19.226

Ingegneria 66,3 55,1 12,0 21,7 6,0 13.984

Architettura 65,6 46,2 17,0 17,4 1,5 3.361

Agrario 73,1 53,3 15,5 11,4 3,8 1.397

Economico-

statistico

76,4 50,5 10,2 13,4 4,7 13.561

Politico-sociale 73,7 45,1 16,2 10,1 1,3 11.741

Giuridico 33,9 21,9 17,5 48,5 9,9 2,793

Letterario 56,9 35,3 22,5 20,6 3,6 4.692

Linguistico 72,2 56,8 17,0 10,9 1,8 3.018

Insegnamento 80,6 55,6 11,9 7,5 0,5 2.614

Psicologico 52,6 32,2 25,9 21,5 1,5 3.404

Educazione

fisica

77,3 38,7 11,4 11,3 0,7 1.305

Difesa e

sicurezza

97,3 27,5 0,4 2,3 0,0 379

TOTALE 73,2 48,5 12,1 14,7 3,9 89.725

Fonte: Istat

LAUREA E DISOCCUPAZIONE

La Tabella 3 evidenzia le prospettive occupazionali offerte dalle varie tipologie di corsi di laurea:

soltanto l’1,9 per cento di coloro che hanno concluso un corso triennale nell’ambito medico-

sanitario risulta disoccupato. In linea generale, si nota come per ben 10 gruppi su 15 la situazione

occupazionale sia migliore per i laureati in corsi lunghi rispetto a quelli triennali. Inoltre, le donne

sono sfavorite rispetto agli uomini, soprattutto con riferimento alle lauree lunghe.

Tabella 3 - Laureati del 2004 in cerca di occupazione nel 2007 per tipologia del corso di laurea

concluso, sesso e gruppo di corsi di laurea. Anno 2007

GRUPPI TASSO DI DISOCCUPAZIONE

LAUREE IN CORSI LUNGHI LAUREE IN CORSI TRIENNALI

Totale Maschi Femmine Totale Maschi Femmine

Scientifico 16,3 11,2 22,3 12,2 11,2 14,8

Chimico-

farmaceutico

10,5 10,2 10,7 15,1 11,6 17,9

Geo-biologico 25,1 20,9 27,5 35,9 31,2 38,5

Fonte: Istat

Fonte: Istat

GRUPPI TASSO DI DISOCCUPAZIONE

LAUREE IN CORSI LUNGHI LAUREE IN CORSI TRIENNALI

Totale Maschi Femmine Totale Maschi Femmine

Scientifico 16,3 11,2 22,3 12,2 11,2 14,8

Chimico-

farmaceutico

10,5 10,2 10,7 15,1 11,6 17,9

Geo-biologico 25,1 20,9 27,5 35,9 31,2 38,5

Medico 9,7 7,4 12,5 1,9 1,4 2,0

Ingegneria 4,6 4,0 7,1 15,3 13,8 22,5

Architettura 8,5 7,7 9,3 20,6 18,0 23,5

Agrario 17,3 15,1 19,6 17,5 13,0 24,1

Economico-

statistico

11,8 8,4 15,3 11,8 10,3 13,7

Politico-sociale 15,0 13,2 16,2 18,0 16,3 18,8

Giuridico 32,7 27,3 36,4 34,1 24,7 41,2

Letterario 18,5 16,3 19,2 28,4 29,6 27,9

Linguistico 15,9 12,3 16,4 19,0 20,1 18,9

Insegnamento 14,1 10,6 14,3 12,8 12,6 12,9

Psicologico 24,2 17,9 25,2 32,9 32,5 33,0

Educazione

fisica

14,7 11,9 18,0 12,8 14,2 11,2

Difesa e

sicurezza

- - - 0,4 0,0 3,4

TOTALE 16,2 11,8 19,3 14,2 12,7 15,4

GRUPPI CORSI LUNGHI CORSI

TRIENNALI (*)

Difesa e sicurezza - 60,9

Medico 98,7 93,8

Chimico-Farmaceutico 94,1 66,1

Ingegneria 82,6 65,6

Architettura 79,3 45,1

Geo-biologico 79,2 54,6

Agrario 78,9 50,0

Scientifico 73,7 50,9

Giuridico 70,7 35,5

TOTALE 68,9 65,8

Educazione fisica 64,9 58,4

Letterario 63,4 36,8

Economico-Statistico 63,4 54,3

Insegnamento 62,5 58,9

Psicologico 58,3 48,7

Linguistico 55,6 45,0

Politico-Sociale 46,5 54,0

(*) Sono esclusi quanti successivamente hanno conseguito una laurea

specialistica che è stata richiesta per accedere al lavoro attuale.

LAUREATI CONTRATTO

FLESSIBILE (%)

CONTRATTO A TEMPO

INDETERMINATO (%)

ATTIVITA’ AUTONOMA

(%)

Corsi lunghi 41 40,6 18,8

Corsi triennali 48 42,4 9

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120

LA COERENZA TRA TITOLO DI STUDIO E LAVORO SVOLTOL’indagine Istat conferma che non sempre il lavoro che si va a svolge-re corrisponde al percorso di studi intrapreso: il fenomeno riguarda in misura maggiore i laureati dei corsi triennali. Relativamente ai laureati in corsi lunghi, il 69 per cento di essi dichiara di svolgere un lavoro per il quale era richiesto il titolo posseduto: la percentuale scende al 65,8 per cento per i lau-

reati triennali. Curioso segnalare che il 20 per cento dei laureati in corsi lunghi e il 21,4 per cento di quelli triennali affermano di esse-re inquadrati in posizioni che non richiedono la laurea: la percen-tuale aumenta sensibilmente per i gruppi politico-sociale (53,5 per cento), linguistico (44,4 per cento) e psicologico (41,7 per cento).

QUANDO VIENE CHIESTA LA LAUREA PER LAVORARE?

Praticamente alla totalità (98,7 per cento) dei laureati in corsi lunghi del gruppo medico il futuro datore di lavoro chiede il posses-so del titolo di studio. Percen-tuali leggermente più basse per il gruppo chimico-farmaceutico, mentre soltanto nella metà dei casi ciò accade per coloro che hanno conseguito la laurea lun-ga nei settori linguistico (55,6 per cento) e politico-sociale (46,5 per cento).

LAUREA E CONTRATTI A TER-MINELe forme contrattuali atipiche - come i contratti a termine, le collaborazioni a progetto, i con-tratti di apprendistato, ecc – sono

spesso utilizzate anche in pre-senza di laureati, soprattutto giovani. Nel 2007, infatti, il 41 per cento dei laureati in corsi lunghi e il 48 per cento dei triennali ha trovato un impiego attraverso tali

forme flessibili, per lo più ricon-ducibili alla “legge Biagi”, come emerge dalla Tabella 5. Di questi ultimi, circa tre su quattro hanno dichiarato di non aver trovato un impiego migliore.

QUANTO GUADAGNANO I GIO-VANI LAUREATI? giovani che svolgono un lavo-ro (continuativo e a tempo pie-no) iniziato dopo la laurea, a tre anni dal conseguimento del titolo guadagnano in media sui 1.300 euro al mese (1.310 i laureati in corsi lunghi, 1.293 euro quelli triennali). Non dimentichiamo comunque che parliamo sem-

pre di dati relativi al 2007. Ma se guardiamo le aree di appar-tenenza, la forchetta si allarga: si va dai 1.881 euro dei laureati del gruppo medico ai 1.466 euro portati a casa dagli ingegneri, per arrivare ai 1.094 euro del gruppo insegnamento. In mezzo, i settori economico-statistico (1.360 euro) e chimico-farmaceutico (a quota 1.352). Generalmente gli uomini

guadagnano circa il 18 per cento in più rispetto alle donne. Sem-pre seguendo i documenti forniti dall’Istat, risulta che tra i laureati triennali spiccano gli stipendi del gruppo difesa e sicurezza (1.648 euro), seguiti dal settore medico (1.414 euro). Nella parte bassa della classifica si trovano invece i gruppi psicologico e dell’inse-gnamento, con meno di 1.100

euro. Tali dati devono peraltro essere letti tenendo presente che il livello di stipendio dipende molto anche dalla tipologia con-trattuale del rapporto di lavoro: i lavoratori autonomi guadagnano generalmente di più dei lavorato-ri a progetto.

TIPOLOGIE DI CONTRATTI FLESSIBILI

GRUPPI TASSO DI DISOCCUPAZIONE

LAUREE IN CORSI LUNGHI LAUREE IN CORSI TRIENNALI

Totale Maschi Femmine Totale Maschi Femmine

Scientifico 16,3 11,2 22,3 12,2 11,2 14,8

Chimico-

farmaceutico

10,5 10,2 10,7 15,1 11,6 17,9

Geo-biologico 25,1 20,9 27,5 35,9 31,2 38,5

Medico 9,7 7,4 12,5 1,9 1,4 2,0

Ingegneria 4,6 4,0 7,1 15,3 13,8 22,5

Architettura 8,5 7,7 9,3 20,6 18,0 23,5

Agrario 17,3 15,1 19,6 17,5 13,0 24,1

Economico-

statistico

11,8 8,4 15,3 11,8 10,3 13,7

Politico-sociale 15,0 13,2 16,2 18,0 16,3 18,8

Giuridico 32,7 27,3 36,4 34,1 24,7 41,2

Letterario 18,5 16,3 19,2 28,4 29,6 27,9

Linguistico 15,9 12,3 16,4 19,0 20,1 18,9

Insegnamento 14,1 10,6 14,3 12,8 12,6 12,9

Psicologico 24,2 17,9 25,2 32,9 32,5 33,0

Educazione

fisica

14,7 11,9 18,0 12,8 14,2 11,2

Difesa e

sicurezza

- - - 0,4 0,0 3,4

TOTALE 16,2 11,8 19,3 14,2 12,7 15,4

GRUPPI CORSI LUNGHI CORSI

TRIENNALI (*)

Difesa e sicurezza - 60,9

Medico 98,7 93,8

Chimico-Farmaceutico 94,1 66,1

Ingegneria 82,6 65,6

Architettura 79,3 45,1

Geo-biologico 79,2 54,6

Agrario 78,9 50,0

Scientifico 73,7 50,9

Giuridico 70,7 35,5

TOTALE 68,9 65,8

Educazione fisica 64,9 58,4

Letterario 63,4 36,8

Economico-Statistico 63,4 54,3

Insegnamento 62,5 58,9

Psicologico 58,3 48,7

Linguistico 55,6 45,0

Politico-Sociale 46,5 54,0

(*) Sono esclusi quanti successivamente hanno conseguito una laurea

specialistica che è stata richiesta per accedere al lavoro attuale.

LAUREATI CONTRATTO

FLESSIBILE (%)

CONTRATTO A TEMPO

INDETERMINATO (%)

ATTIVITA’ AUTONOMA

(%)

Corsi lunghi 41 40,6 18,8

Corsi triennali 48 42,4 9

Fonte: Istat

Tabella 4Laureati del 2004 che nel 2007 svolgono un lavoro per accedere al quale è stata ri-chiesta la laurea per tipologia e gruppo di corsi. Anno 2007, valori percentuali

GRUPPI TASSO DI DISOCCUPAZIONE

LAUREE IN CORSI LUNGHI LAUREE IN CORSI TRIENNALI

Totale Maschi Femmine Totale Maschi Femmine

Scientifico 16,3 11,2 22,3 12,2 11,2 14,8

Chimico-

farmaceutico

10,5 10,2 10,7 15,1 11,6 17,9

Geo-biologico 25,1 20,9 27,5 35,9 31,2 38,5

Medico 9,7 7,4 12,5 1,9 1,4 2,0

Ingegneria 4,6 4,0 7,1 15,3 13,8 22,5

Architettura 8,5 7,7 9,3 20,6 18,0 23,5

Agrario 17,3 15,1 19,6 17,5 13,0 24,1

Economico-

statistico

11,8 8,4 15,3 11,8 10,3 13,7

Politico-sociale 15,0 13,2 16,2 18,0 16,3 18,8

Giuridico 32,7 27,3 36,4 34,1 24,7 41,2

Letterario 18,5 16,3 19,2 28,4 29,6 27,9

Linguistico 15,9 12,3 16,4 19,0 20,1 18,9

Insegnamento 14,1 10,6 14,3 12,8 12,6 12,9

Psicologico 24,2 17,9 25,2 32,9 32,5 33,0

Educazione

fisica

14,7 11,9 18,0 12,8 14,2 11,2

Difesa e

sicurezza

- - - 0,4 0,0 3,4

TOTALE 16,2 11,8 19,3 14,2 12,7 15,4

GRUPPI CORSI LUNGHI CORSI

TRIENNALI (*)

Difesa e sicurezza - 60,9

Medico 98,7 93,8

Chimico-Farmaceutico 94,1 66,1

Ingegneria 82,6 65,6

Architettura 79,3 45,1

Geo-biologico 79,2 54,6

Agrario 78,9 50,0

Scientifico 73,7 50,9

Giuridico 70,7 35,5

TOTALE 68,9 65,8

Educazione fisica 64,9 58,4

Letterario 63,4 36,8

Economico-Statistico 63,4 54,3

Insegnamento 62,5 58,9

Psicologico 58,3 48,7

Linguistico 55,6 45,0

Politico-Sociale 46,5 54,0

(*) Sono esclusi quanti successivamente hanno conseguito una laurea

specialistica che è stata richiesta per accedere al lavoro attuale.

LAUREATI CONTRATTO

FLESSIBILE (%)

CONTRATTO A TEMPO

INDETERMINATO (%)

ATTIVITA’ AUTONOMA

(%)

Corsi lunghi 41 40,6 18,8

Corsi triennali 48 42,4 9

Fonte: Istat

Tabella 5Laureati che lavorano a tre anni dal conseguimento del titolo (considerando soltanto quelli che svolgono un lavoro iniziato dopo il conseguimento del titolo)

DOSSIER: FORMAZIONE E GIOVANI

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Leggendo i dati della prima indagine – concentrata sulle opinioni degli addetti delle imprese marchigiane rispetto alle attività di aggiornamento, riqualificazione o riconver-

sione professionale seguite negli ultimi tre anni – i dati sem-brano piuttosto incoraggianti: per il 74,6 per cento degli intervi-stati, infatti, sono soddisfatte le proprie aspettative rispetto alle attività formative svolte. Relativamente alla corrispondenza tra gli obiettivi formativi iniziali e il loro effettivo perseguimento, nel 90,7 per cento dei casi gli obiettivi formativi conseguiti sono pienamente (43,5 per cento) o abbastanza (47,2 per cento) corrispondenti con quelli dichiarati. Il 91,6 per cento degli intervistati, poi, ritiene che le compe-tenze acquisite siano adeguate alle mansioni lavorative svolte. Una seconda indagine riguardava invece i fabbisogni professio-nali e formativi delle imprese marchigiane: due imprenditori su tre (il 67 per cento) hanno manifestato un’elevata propensione verso l’aggiornamento e la riqualificazione professionale. Disponibilità messa in pratica, visto che oltre il 50 per cento del personale ha frequentato percorsi formativi nell’ultimo trien-nio. Con quali esiti? L’87 per cento degli imprenditori coinvolti nel sondaggio ha manifestato soddisfazione.

Per un imprenditore marchigiano su

quattro la crisi è stata un’occasione per

rendere più efficiente e competitiva la

propria azienda, anche ricorrendo maggiormente

alla riqualificazione e all’aggiornamento

professionale dei dipendenti.

NELLE MARCHE UN’INVERSIONE DI TENDENZA?Un’efficace fotografia della situazione marchigiana è contenuta in due indagini effettuate nell’ambito del progetto FARO LAB, nato nelle Marche nel 2010 dall’esigenza di sviluppare forme di integrazione tra le diverse fonti di finanziamento della formazione continua (FSE, Fondi Interprofessionali e leggi nazionali)

DOSSIER: FORMAZIONE E GIOVANI

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124

MARCO PACETTIIl Magnifico Rettore dell’Università Politecnica delle Marche (UNIVMP): “Bisogna anticipare le esigenze del mercato formando giovani altamente specializzati”

di A. Dachan

DOSSIER: FORMAZIONE E GIOVANI

Page 28: ML5 Luglio pt2

125

Prof. Pacetti, terminati gli esami di maturità, per molti giovani è arrivato il tempo di

un’importante scelta: l’università. Quale ragione dovrebbe spingere un giovane a scegliere l’UNIVMP?“L’UNIVMP ha concentrato la sua offer-ta formativa su percorsi che hanno ri-scontrato un alto grado di employability. Il nostro scopo è assicurare ai giovani un buon posto di lavoro al termine de-gli studi. A differenza di altre università, le nostre lauree sono di tipo tecnico-scientifico; sono sicuramente corsi che richiedono un impegno notevole, ma sono sacrifici che poi vengono ripagati in pieno. Nell’immediato, gli studenti si trovano a godere di un ambiente favore-vole, con laboratori attrezzati, bibliote-che ben fornite, docenti preparati, aule ampie ed accoglienti. A lungo termine, il titolo che conseguono dà importanti soddisfazioni sul mercato; lo dimostra-no le statistiche dalle quali emerge che gli studenti di ingegneria, ad esempio, trovano lavoro a tempo indeterminato nel giro di 2 ai 3 anni. Proposte occu-pazionali concrete arrivano anche per i laureati in agricoltura, che numerica-mente sono di meno rispetto ad altre fa-coltà, ma che sono sempre più richiesti nei nuovi settori dell’industria agroali-mentare”.

E la Facoltà di medicina, che è l’unica nelle Marche?“Ci sono, prospettive molto interessanti anche per i laureati dell’ambito medi-co-sanitario. Quest’ultimo settore, per sua natura particolarmente selettivo e a numero chiuso, forma professionisti altamente specializzati, il cui impiego è sempre e comunque legato alla pre-senza di strutture ospedaliere e sanita-rie. A fronte di una generale carenza di laureati in scienze infermieristiche, ogni anno da noi sono oltre 400 gli studenti che conseguono il titolo in questo am-bito”.

Quindi si può affermare che l’Univer-sità giochi un ruolo importante nel contrastare la mancanza di lavoro?“Sì. Bisogna anticipare e capire le esi-genze del mercato. Per formare una figura professionale con una deter-minata specializzazione, infatti, ci vo-gliono almeno tre anni. Bisogna quindi

muoversi prima, capire in che direzione si sta muovendo la crescita e prepara-re giovani con un’alta competenza in quello specifico ambito. Essere partico-larmente specializzati, in questi casi, è un vantaggio, perché ci saranno poche risorse umane e saranno subito “spen-dibili”. L’UNIVPM offre anche un’ampia rosa di master”.

Che consiglio darebbe, quindi, ad un giovane che sta valutando il percorso da intraprendere?“Quando incontro i giovani in fase di orientamento li invito sempre a diffida-re dei corsi di laurea il cui nome ha più di tre parole: spesso, infatti, si tratta di corsi dispersivi, che non hanno un obiet-tivo e una finalità chiara. Noi ci stiamo concentrando su corsi di laurea precisi, con contenuti mirati, precisi, che forma-no giovani competenti e rispondono alle esigenze sempre nuove del mercato del lavoro”.

A coloro che, invece, suggeriscono ai giovani di optare per una formazione di tipo tecnico, piuttosto che a quella di tipo universitario, cosa risponde?“La preparazione che offrono le diverse facoltà dell’UNIVPM è di tipo tecnico e scientifico, prepara, quindi, giovani che possano essere inseriti subito nel tes-suto lavorativo locale e nazionale. La scelta dei diversi corsi tiene conto sia delle nostre capacità e competenze a li-vello di docenza e di strutture, che delle richieste della comunità le imprese ter-ritoriali e non solo. Le aziende, infatti, anche quelle più piccole, per affronta-re al meglio le esigenze e le sfide del mercato di oggi, ci chiedono profili con una preparazione molto alta, un capi-tale umano e scientifico che la scuola secondaria tecnica non può garantire”. Quindi le famiglie devono …“Le famiglie devono essere consapevoli che un investimento fatto sulla forma-zione del proprio figlio per garantirgli l’opportunità di intraprendere gli studi universitari è un investimento ben fatto. Anche se, nell’immediato, questo com-porta di fare dei sacrifici, nel tempo tali sacrifici saranno ampiamente ripagati. Lo studio è in assoluto il miglior inve-stimento che si possa scegliere di fare”.

Marco Pacetti Rettore

Una vita dedicata allo studio e alla ricercaLaureato in Ingegneria Elettronica all'Università di Bologna nel 1972 opera all'Università di Ancona dal 1973; attualmente è Professore Ordinario di Fisica Tecnica Industriale presso la Facoltà di Ingegneria. È stato direttore del Dipartimento di Energetica dell'Università di Ancona, Presidente del CORIT, Presidente dell’APRE, Vice Presidente della Società SVIM, Presidente del M.I.T., Presidente della società ADRIALAB – Web Solutions.È Presidente del Centro Alti Studi Europei (CASE).È componente del Comitato Tecnico Scientifico della Fondazione Aristide Merloni.È componente del Consiglio di Amministrazione dell’ISTAO (Istituto Adriano Olivetti di Studio per la Gestione dell’Economia e delle Aziende). Dal Novembre 1997 è stato eletto Rettore dell’Università di Ancona, ora Università Politecnica delle Marche, per il triennio 1997/2000, rieletto per il triennio 2000-2003, riconfermato per i trienni 2003-2006, 2006-2009 e 2009-2012.È componente del Consiglio dei Reggenti della Banca d’Italia Sede di Ancona.È stato insignito del titolo di Gran Ufficiale al Merito Educativo della Repubblica Tunisina. Dal 1° marzo 2003 è stato nominato Presidente del Consortium GARR. Nell’aprile 2003 ha ricevuto il Dottorato honoris causa dall’Università 7 novembre di Cartagine.Nell’aprile 2007 è stato eletto Presidente di UniAdrion, Rete Universitaria del bacino adriatico-ionico.Con Decreto del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano del 2 giugno 2007 è stato nominato Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

Page 29: ML5 Luglio pt2

126

Professore, perché un giovane dovrebbe scegliere un percorso

universitario piuttosto che un’istruzione tecnica (meno impegnativa, più economica e che permette di avvicinarsi prima al mondo del lavoro?“L’Università non è il luogo dove si impara, ma dove si im-para ad imparare. Chi vive gli anni dell’Università, specie se lontano da casa, magari con periodi di studio all’estero, avrà una crescita personale che nessun’altra esperienza può offrire. Il nostro Ateneo offre diverse opportunità per gli studenti interessati a tra-scorrere periodi di studio o di tirocinio all’estero, attraverso le borse Erasmus, Erasmus placements, ISEP e accordi di cooperazione internazionale con Università australiane e statunitensi. In questo modo si cresce come uomini e con la speranza di raggiungere anche i massimi livelli nel mondo del lavoro, cosa che un’istruzione tecnica difficil-mente può offrire. Certo, mol-to spesso, purtroppo, i nostri laureati sono costretti a rea-lizzarsi all’estero, una perdita grave per il nostro Paese, ma che dimostra la qualità del nostro sistema formativo e racconta storie di grandi gra-tificazioni individuali. Occorre

avere fiducia nell’investimen-to in cultura e in istruzione superiore, che alla fine paga sempre, fosse anche solo in termini di autostima e socia-lità”.

Investimento in cultura si, ma facendo sempre attenzio-ne agli sbocchi occupazionali dei singoli percorsi di studio …“Sono sempre stato contrario all’idea che un ragazzo deb-ba scegliere il proprio corso di studi e in definitiva il corso stesso della propria vita se-condo le prospettive occupa-zionali. Innanzitutto perché queste variano nel corso del tempo e dunque cambiano dall’immatricolazione al con-seguimento della laurea, poi perché il successo, e in defi-nitiva la stessa soddisfazione di avere realizzato se stessi, non è sempre misurabile in termini monetari. Di questo ne abbiamo discusso proprio in questi giorni al “Festival della Felicità della Provincia di Pesaro e Urbino”. Seguire la propria natura, non farsi condizionare dalle mode o dai flussi del mercato del lavoro, dei quali occorre tener conto, certo, ma nella dovuta misu-ra”. Cosa distingue Urbino dagli altri atenei?

“Non partirei da noi ma dal contesto: Urbino, culla del Rinascimento italiano, è stata nominata dall’Unesco Patri-monio Mondiale dell’Umanità. Con la presenza dell’Ateneo, questa è una Città Campus a misura di studente, con circa 15mila iscritti, esattamente uno per ogni abitante. Agli studenti abbiamo messo a disposizione 1.590 alloggi nei collegi progettati e realizzati dall’architetto Giancarlo De Carlo e gestiti dall’ERSU delle Marche, che nel 2010-11 ha erogato 1.539 borse di stu-dio. Un’attenzione particola-re, normativa e strutturale è rivolta assieme all’Ersu agli studenti disabili che ricevono borse di studio, stanze attrez-zate e l’assistenza di perso-nale specializzato. Inoltre il nostro sito web - www.uniurb.it - è ai vertici della specifica graduatoria redatta dal Cen-sis, che ha riconosciuto uno dei tanti atout raggiunti dalla tecnologia ad Urbino, prima classificata nel progetto U4U per l’implementazione del VoIP in un sistema denomina-to “Wireless Campus”. La dif-fusione del wi-fi, l’e-learning, le sale multimediali e le po-stazioni internet presenti an-che in città, sono tra i punti di forza dell’Ateneo. Quest’anno poi è nato “Post Uniurb” (post.

“È SBAGLIATO SCEGLIERE UN CORSO DI STUDI SULLA BASE DELLE PROSPETTIVE OCCUPAZIONALI”di P. Duranti

Per Stefano Pivato, Rettore dell’Università di Urbino, “un percorso di studi universitario aiuta

a crescere anche come persona, non soltanto

con la speranza di raggiungere importanti

traguardi nel lavoro”

DOSSIER: FORMAZIONE E GIOVANI

Page 30: ML5 Luglio pt2

127

“Mi piace immaginare l’università come un luogo di interscambio dinamico con le culture e i giovani di altri Paesi, al quale le famiglie affidano i propri

figli per dar loro un futuro felice. L’anima viva, cosmopolita e prospettica di un’Italia di vecchi che

l’accerchia”

uniurb.it), il magazine di Ate-neo che era uno degli obiet-tivi del mio programma e che racconta la vita dell’ate-neo con taglio giornalistico, con interviste ed approfon-dimenti. Dopo pochi mesi conta già più di 5.000 pagine visitate al mese. Dal 2008 e per prima in Italia, Urbino esenta dal pagamento delle tasse del primo anno le ma-tricole che hanno conseguito la maturità con il massimo dei voti. Un percorso che non termina neppure con la lau-rea: ad Urbino esiste l’”Asso-ciazione Ex-Alumni”, mossa dall’ispirazione anglosasso-

ne a tenere vivi i legami tra l’Ateneo e suoi laureati, sia attraverso i contatti via web che attraverso la promozio-ne di giornate di scambio e relazioni dei neolaureati con il mondo delle imprese”.

Qual è il bacino di utenza dell’Università di Urbino?“Da decenni l’Università di Urbino attrae studenti da ogni parte d’Italia, tanto che più del 50 per cento pro-vengono da altre regioni, in particolare quelle della co-sta adriatica oltre a Campa-nia e Calabria. Ma Urbino è anche tra gli atenei più in-

ternazionali d’Italia con più di mille studenti stranieri (una percentuale del 7 per cento), doppia rispetto alla media nazionale, ai quali da quest’anno offriamo un nuo-vissimo Collegio Internazio-nale in pieno centro cittadino con tutte le risorse tecnolo-giche e pratiche per ospitare studenti ed ospiti da tutto il mondo”.

E come vede il futuro della Sua università?“Sono ottimista, anche se in ansia per la conclusione di questo iter di statizzazione iniziato nel 2006. La valuta-

zione del MIUR ha rilevato la virtuosità della gestione e del percorso intrapreso dall’Ateneo, pertanto contia-mo di ricevere presto la quo-ta di FFO che ci spetta, per riavviare politiche di crescita in condizione di pari oppor-tunità con gli altri atenei e scendere sotto il rapporto di 90 per cento tra spese in personale e trasferimenti statali, sopra la quale ci tro-viamo, direi ingiustamente, a causa del sottofinanziamen-to”.

Page 31: ML5 Luglio pt2

128

Il 13 giugno scorso è sta-to presentato il Rapporto annuale “L’economia delle

Marche”, curato come ogni anno dalla Banca d’Italia. Tra gli interventi, quello del Vice Direttore Generale dell’Isti-tuto di Via Nazionale, Anna Maria Tarantola, che si è sof-fermato anche sull’importan-za del capitale umano per lo sviluppo competitivo delle no-stre aziende. Il capitale uma-no rappresenta infatti un “in-grediente imprescindibile non solo per le funzioni manage-riali e di ricerca, ma anche per favorire un uso pervasivo e intensivo delle nuove tecno-logie dell’informazione e della comunicazione, input deter-

minanti nei processi di inno-vazione tecnologica e organiz-zativa”. Il livello di istruzione, inoltre, accresce la capacità di adattamento dei lavoratori ai nuovi contesti tecnologi-ci. Pertanto – ha proseguito la funzionaria di Bankitalia - occorre intervenire sia sulla domanda sia sull’offerta, per evitare un circolo vizioso: da un lato la mancanza di grandi imprese frena la domanda di laureati, soprattutto in mate-rie tecnologiche e innovative, dall’altro, le competenze dei nostri giovani laureati sono troppo spesso distanti dalle esigenze del sistema produt-tivo.

IL CAPITALE UMANO INDISPENSABILE PER L’INNOVAZIONE”

“La mancanza di grandi imprese

frena la domanda di laureati, soprattutto in

materie tecnologiche e innovative”: lo ha

dichiarato Anna maria Tarantola, Vice Direttore

Generale della Banca d’Italia nel corso

della presentazione del Rapporto annuale

“L’economia delle Marche”

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Economie regionali

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DOSSIER: FORMAZIONE E GIOVANI

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“LAUREARSI È E RESTA UN BUON INVESTIMENTO”Lo rimarca con decisione Fulvio Esposito, Rettore dell’Università di Camerino

di J. Celant

Professore, perché un giovane dovrebbe scegliere un percorso universitario piuttosto che un’istruzione tecnica

(meno impegnativa, più economica e che permette di avvicinarsi prima al mondo del lavoro)?“Lo scarso valore della laurea per l’accesso all’occupazione credo sia una di quelle classi-che ‘leggende metropolitane’. Tutte le statisti-che smentiscono questi luoghi comuni: anche in un contesto difficile come l’attuale, il tas-so di disoccupazione è più basso tra i laureati che tra i non laureati, il tempo per l’accesso al lavoro è più breve tra i laureati che tra i non laureati, la retribuzione media è più alta tra i laureati che tra i non laureati. L’Università di Camerino opera con determinazione affinché la formazione dei propri laureati sia coeren-te con le prevedibili esigenze del mercato del lavoro, anche progettando i percorsi di studio attraverso un processo di consultazione con le realtà produttive più dinamiche della regione e non solo. In questo modo si punta ad un pron-to inserimento dei giovani e delle giovani nella vita professionale. E i dati forniti dal Consor-zio AlmaLaurea, forse tra i migliori indici della qualità della formazione, confermano che si tratta della strategia giusta, attribuendo ottimi risultati per i laureati UNICAM. Insomma, lau-rearsi è e resta un buon investimento!”.

Cosa distingue Camerino dagli altri atenei?“L’Università di Camerino è pensata e struttu-rata per dare ad ogni studente non solo i ser-vizi di cui ha bisogno, ma anche la tranquillità necessaria per dedicare con profitto il proprio tempo allo studio: un ambiente sano ed acco-gliente, che pone lo studente al centro dell’or-ganizzazione. Per il settimo anno consecutivo UNICAM è al primo posto tra i piccoli atenei nell’annuale classifica redatta dal CENSIS. Ricercatori di livello straordinario: ben undici di loro rientrano tra i “top italian scientists”.

Relazioni internazionali estremamente svi-luppate: tutte le lauree magistrali dell’ambi-to scientifico e tecnologico sono in consorzio con università europee in Germania, Islanda, Polonia, Portogallo, Spagna e Svizzera. Rap-porti eccellenti con il tessuto produttivo regio-nale, che offre non solo possibilità illimitate di stage, ma anche corsi di dottorato con solide prospettive professionali. Ottime opportunità residenziali, sia pubbliche che private, a prezzi accettabili, in una città a misura di studente. Infrastrutture informatiche e di comunicazio-ne eccellenti (il wifi è praticamente ovunque), impianti sportivi funzionali e moderni estesi su 20.000 mq di cui circa 5.000 coperti, residen-ze e collegi universitari con oltre 600 posti, il nuovo campus con oltre 200 posti, biblioteche e laboratori a disposizione di tutti gli studenti. Il rapporto professore-studente assolutamen-te concorrenziale (un docente ogni 30 studenti) rappresenta un ulteriore elemento che garan-tisce la qualità dello studio in UNICAM. Uno spettro di agevolazioni per ogni categoria di studente (da quest’anno anche per le mam-me-studentesse!), e rimborsi per chi è bravo e in corso con gli studi, in modo che chiunque abbia davvero voglia di studiare possa rag-giungere la laurea nei tempi previsti”.

Qual è il bacino di utenza dell’Università di Camerino?“L’Università di Camerino è, a livello naziona-le, tra gli Atenei con la più alta percentuale di studenti provenienti da fuori regione (oltre il 50 per cento). Vorrei inoltre evidenziare un al-tro dato che ci rende molto orgogliosi: la per-centuale di studenti stranieri, in genere molto bassa nel sistema italiano della formazione universitaria (circa il 2 per cento), raggiunge in UNICAM il 7,5 per cento, oltre il triplo della media nazionale. Segno quindi che la politica intrapresa da UNICAM nei confronti dell’inter-nazionalizzazione (con l’attivazione di corsi di

DOSSIER: FORMAZIONE E GIOVANI

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131

laurea e dei corsi di dottorato interamente in lingua inglese, la promozione del bando di dottorato a livello mondiale, consorzi interuniversitari in-ternazionali che permettono agli studenti interessati di ot-tenere il Double Degree (dop-pio titolo di laurea magistrale, valido in entrambi i Paesi) sta dando i suoi frutti”.

E come vede il futuro della Sua università?“Confortato anche da valu-tazioni esterne indipendenti, credo di poter affermare che, negli ultimi 20 anni, l’Univer-sità di Camerino ha saputo percorrere molta strada per migliorare il suo posiziona-mento nel sistema universi-tario nazionale, che in questo momento sta però attraver-sando, com’è noto, un difficile periodo per carenza di risor-

se. Senza risorse, le novità introdotte dalla Legge Gelmi-ni, sul reclutamento in parti-colare, diverrebbero di fatto impraticabili per mancanza di coperture. A causa della progressiva contrazione delle risorse, dal 2000 al 2009 rela-tivamente ai costi e dal 2010 in termini assoluti, anche per l’Università di Camerino si sono resi necessari interventi di razionalizzazione della spe-sa e di realizzazione di econo-mie di scala. Qualora tuttavia il Governo non dovesse rive-dere i tagli già decisi per il 2011 e il 2012, anche questi interventi risulteranno insuf-ficienti, malgrado l’accordo di programma, poiché anche un’entrata stabile, in un con-testo di costi in aumento, non consente politiche di sviluppo dinamiche come vorremmo; anzi, richiede sacrifici e tagli.

Tagli che comunque all’Uni-versità di Camerino siamo riusciti fin qui ad evitare al-meno sui servizi agli studen-ti e sul dottorato di ricerca, continuando così ad onorare la nostra missione, quella di essere e rimanere Università. L’Università di Camerino gode comunque nel complesso di buona salute: oltre al primo posto tra i “piccoli atenei”, ricordo il quinto posto asso-luto tra le Università statali nella classifica ministeriale redatta dal MIUR sulla base del miglioramento di un set di 15 indicatori. I nostri studen-ti costantemente esprimo-no un grado di soddisfazione superiore al 90 per cento e, nella stessa proporzione, di-chiarano che, se tornassero indietro, si ri-iscriverebbero all’Università di Camerino. Da tutto questo spero che emer-

ga l’immagine di un’Univer-sità che non si accontenta di sopravvivere, ma vuole conti-nuare a crescere, se possibi-le nell’ambito di un sistema integrato a livello regionale, provando, con fatica e tra mil-le difficoltà, ad intraprendere la strada del cambiamento, ponendo al centro della pro-pria azione gli studenti e le risorse umane per la ricer-ca, operando con autonomia responsabile per contribuire in maniera significativa allo sviluppo del territorio, della Regione, del Paese”.

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132

Dott.ssa Bitti, ci può presentare l’offerta formativa dell’Istituto da Lei diretto? “L’Istituto Panzini dall’anno scolasti-

co 2011/2012 si amplia diventando Istituto di Istruzione Superiore (IIS): accanto all’istituto Professionale, che da oltre 50 anni lo caratte-rizza sarà presente il percorso formativo del Tecnico Turistico”.

Che tipo di percorso seguono i ragazzi all’in-terno della Scuola?“L’offerta formativa si declina quindi nell’istru-zione professionale e prevede quattro situazio-ni: 1- l’articolazione dell’enogastronomia;2- l’articolazione servizi di sala e vendita;3- l’articolazione accoglienza turistica;4- l’articolazione nell’istruzione tecnica turi-stica”.

Una volta terminati gli studi, di solito quali strade intraprendono? Continuano a studiare o iniziano a lavorare?“Al termine del percorso di studi i diploma-ti, in numero piuttosto contenuto, scelgono di proseguire nel percorso universitario (con particolare riferimento alle facoltà ad indirizzo economico-turistico e linguistico), mentre la percentuale più alta si riversa nel settore la-vorativo”.

Quali sono i maggiori sbocchi lavorativi e quali sono le professionalità più richieste?“Per coloro che scelgono di iniziare a lavorare, considerando la vocazione del territorio regio-

nale e locale in particolare, nonostante la fase di crisi contingente, si presentano tuttavia del-le buone prospettive di inserimento immedia-to nel mondo del lavoro. Ciò è reso possibile anche dalle richieste provenienti dalle aziende del settore le quali ricercano, attraverso la se-lezione degli alunni all’interno dell’Istituto, fi-gure specifiche, professionalmente preparate e qualificate”.

Il turismo è uno dei fiori all’occhiello dell’Ita-lia e anche delle Marche: quanto conta la competenza di chi lavora nel settore?“Nell’arco dei cinque anni di studi gli studen-ti implementano la loro formazione tecnico-professionale, nonché linguistica, attraverso esperienze all’estero successive a progetti europei ai quali l’Istituto aderisce. Competen-ze queste fondamentali per tutti i corsi, ma in particolare per i diplomati del corso professio-nale ad indirizzo enogastronomico per i quali le richieste pervengono anche da altre aree geografiche: l’Australia, Stati Uniti, ecc.”.

Come vede il futuro del settore?“Il futuro del settore, nonostante il momento di crisi, anche su scala mondiale, è sicuramente in crescita considerando le potenzialità che of-frono paesi emergenti come la Cina, l’India e il Brasile il cui tasso di sviluppo è molto elevato rispetto ai paesi occidentali. Per questi ultimi il potere di acquisto di una parte della popola-zione, i cosiddetti “nuovi ricchi”, favorirà per-tanto anche il settore turistico”.

ISTITUTO PANZINILa Preside Maria Rosella Bitti: “Il futuro del settore, nonostante il momento di crisi, anche su scala mondiale, è sicuramente in crescita”

di M. Rossi

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Assessore, ci può trac-ciare un quadro dei fabbisogni professiona-

li e formativi degli occupati e delle imprese marchigiane?“Nel corso del 2010 è stato at-tivato il progetto F.A.R.O. LAB, ideato per dar vita a laboratori formativi sul territorio e alla costituzione di un osservato-rio regionale sulla formazione continua; hanno contribui-to fattivamente all’iniziativa le istituzioni locali, le parti sociali e i Fondi interprofes-sionali. Sono state realizzate una serie di analisi e ricerche finalizzate a definire le figure professionali maggiormente richieste dal tessuto produt-tivo regionale, i relativi profili professionali e le conoscenze/competenze ad essi correlati, utili allo sviluppo del capita-le umano occupato presso le imprese del sistema marchi-giano”.

Chi ha gestito il progetto?“Ifoa, Censis e Associazione Nuovi Lavori, che hanno re-alizzato un’indagine di tipo quantitativo condotta pres-so gli occupati delle imprese marchigiane che hanno fruito di interventi di Formazione Continua a partire dal 2007 e sino al giugno 2010, comun-que conclusi”.

Come giudica i risultati di quest'analisi?“In linea generale l’analisi dei dati relativi alle opinioni e ai giudizi espressi dai lavoratori intervistati sui percorsi for-mativi espletati, ha restituito una valutazione molto positiva di tali esperienze”.

Cioé?“Ben il 74,6 per cento di essi ritiene soddisfatte le proprie aspettative rispetto alle atti-vità formative svolte. Ugual-mente positivo il loro giudi-zio sulla corrispondenza tra obiettivi iniziali e il loro effet-tivo perseguimento al termine delle attività di formazione: il 90,7 per cento degli intervi-stati considera gli obiettivi conseguiti “pienamente” (43,5 per cento) o “abbastanza” (47,2 per cento) corrispon-denti con quelli dichiarati. An-cor più elevata la percentuale (91,6 per cento) di coloro che considerano le competenze acquisite adeguate alle man-sioni lavorative svolte”.

Quali sono le leve attraverso le quali si origina la motiva-zione a partecipare alla for-mazione?“Essenzialmente tre: le esi-genze dell’azienda o ente di appartenenza (58,4 per cen-

to), l’interesse personale (52,4 per cento) e l’aspirazione a progredire all’interno del pro-prio contesto lavorativo (25,8 per cento). La scelta di formarsi ruota pertanto intorno a due ordini di fattori: il primo compete all’aggiornamento profes-sionale utile per affrontare i cambiamenti produttivi e di mercato ed è dirimente per intraprendere i percorsi di carriera; il secondo, che coin-volge l’interesse personale, cresce tendenzialmente in funzione dei titoli di istruzio-ne posseduti: 53,6 e 54,6 per cento nel caso di diplomati e laureati, 40,5 e 50,6 per cento nel caso di soggetti con qua-lifica professionale e licenza media”.

Questi dati tengono conto della crisi?“Rispetto alla rilevazione ef-fettuata sulle aziende che hanno posto i loro lavoratori in formazione nel periodo preso in considerazione, tenendo conto della congiuntura eco-nomica, sono ovviamente po-che quelle che assumeranno personale nei prossimi due anni e che si muovono, per lo più, dentro una rete di cono-scenze personali per indivi-duare i potenziali candidati”.

“DALLA REGIONE IMPORTANTI INCENTIVI” Intervista a Marco Luchetti, Assessore alla Formazione e al Lavoro della Regione Marche

di P Duranti

DOSSIER: FORMAZIONE E GIOVANI

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Quali sono le figure più im-portanti?“Per le aziende interpellate, i dirigenti e gli amministrativi. Molte imprese, poi, avrebbe-ro maggiormente bisogno di operai specializzati e di figure tecniche. Si cercano profes-sionalità con alta scolariz-zazione e con un'esperienza specifica o nel settore o nella mansione”.

Nella formazione quali sono le materie più richieste?“Prevalentemente quelle tec-niche di settore e quelle in-formatiche (ma non di base, semmai avanzate), il marke-ting e, ancora, quelle lingui-stiche (con una forte richiesta di italiano L2 per gli immigrati che operano in azienda). Si privilegia la capacità di essere autonomi nel proprio lavoro e, sul versante dei compor-tamenti, si chiede maggiore collaborazione e intrapren-denza”.

Qual è il ruolo della forma-zione continua e come si può applicare?“Il ruolo della formazione continua oggi va riletto anche alla luce del quadro socio-economico di crisi. La scelta di incrementare la quota di occupati coinvolta in attività di formazione continua rappre-senta una strategia che punta a garantire, oltre ad una mag-gior stabilità del lavoro, anche la progressiva qualificazione delle produzioni e dei modelli organizzativi delle Pmi locali.Nel corso degli ultimi anni le procedure e i processi affe-renti la formazione continua sono stati oggetto di signi-ficativi mutamenti, anche in conseguenza del confronto intervenuto tra gli operatori, gli organismi istituzionali na-zionali e locali e le Parti So-ciali. Tale evoluzione ha visto, grazie alle rinnovate dinami-che della "bilateralità", l'atti-vazione dei Fondi Paritetici In-terprofessionali, oltre ad una maggiore attenzione della contrattazione collettiva verso gli aspetti legati alla forma-

zione dei lavoratori, nonché una moltiplicazione delle sedi di confronto interistituzionale. Tra le linee guida dell'accor-do Stato-Regioni siglato il 12 febbraio 2009 è fondamentale la correlazione tra politiche attive e di sostegno al reddito, attraverso cui il lavoratore vie-ne posto al centro di una stra-tegia che prevede una serie di azioni di aggiornamento e riqualificazione professionale che accompagnano l'eroga-zione dell'indennità. Gli stru-menti e le modalità operative esistenti, a seconda dei target di destinatari e del contesto di riferimento (catalogo regiona-le della formazione continua, composto da oltre 900 corsi utilizzabili anche attraverso moduli formativi, erogazione della formazione direttamen-te da parte dei CIOF, avvisi pubblici, utilizzando in parti-colare la procedura a sportel-lo), potranno essere messi a sistema e divenire strumenti ordinari di attuazione delle politiche del lavoro”.

Piani formativi territoriali: sono uno strumento per la valutazione dei bisogni?“Nell’ambito del progetto F.A.R.O LAB sono stati svi-luppati anche i piani forma-tivi territoriali. Questi mirano ad essere degli strumenti di supporto di pianificazione ter-ritoriale e di sviluppo locale in quanto portano a sintesi di-verse fonti integrandole in una visione strategica: essi sono un prodotto condiviso con le parti sociali e con il Comitato regionale per la Formazione continua, oltre ad essere frut-to di analisi e di studi specifici nell’ambito dell’evoluzione del sistema economico locale e globale, dei contenuti delle professioni e del mercato del lavoro, del fabbisogno delle competenze, dei fabbisogni di personale, delle strategie di sviluppo e delle strategie formative. I piani formativi devono indicare, nella sostan-za, le priorità di sviluppo del settore e del territorio sulla scorta delle quali, come pre-

visto anche dal citato progetto Farolab, è possibile giungere alla definizione di piani for-mativi aziendali collocati nel contesto di specifici accordi aziendali in coerenza con le priorità e le linee di sviluppo individuate nel piano territo-riale di riferimento”.

Vi sono agevolazioni per i soggetti svantaggiati?“Con la Delibera n. 63 del 24 gennaio 2011 la Giunta Re-gionale ha approvato le linee guida regionali del progetto nazionale “Welfare to Work”. Sono stati stanziati 2 milio-ni e 637.000 euro: un milione e 100 mila euro provengono dai fondi ministeriali asse-gnati alle Marche, 679 mila euro dal bilancio regionale, 858 mila dalle risorse euro-pee (F.S.E.). Questo nuovo strumento segna il passaggio dagli interventi di carattere sperimentale, seppur com-plessi e articolati e già attuati con il precedente Programma PARI, ad un intervento strut-turale di welfare to work, che tiene conto dell’attuale crisi congiunturale e sottolinea la necessità di intervenire con misure di carattere integrato, in grado di incidere sul mer-cato del lavoro regionale e di mettere in campo interventi volti a tutelare l’occupazione, con particolare attenzione ai soggetti più deboli e perciò maggiormente esposti alle ri-cadute della crisi. Il program-ma viene gestito dalle Pro-vince i cui bandi scadranno il prossimo 15 luglio: saranno erogati un sostegno al reddito (1.500 euro per tre mesi di ti-rocinio formativo) e un “bonus per l’assunzione” per l’inseri-mento di lavoratori “svantag-giati” che siano iscritti presso i Centri per l’Impiego della Regione Marche. Tra questi le donne che non lavorano da più di due anni che desidera-no intraprendere o riprendere un’attività lavorativa, i giovani disoccupati o inoccupati con più di 25 anni (29 se laureati), gli ultracinquantenni in stato di disoccupazione. L’attività di

pre-selezione dei candidati ti-rocinanti sarà svolta dai Cen-tri per l’Impiego, l’Orienta-mento e la Formazione sulla base del profilo professionale richiesto dal soggetto ospi-tante, delle esperienze e qua-lifiche, della disponibilità alla riconversione/riqualificazione del tirocinante. Gli incentivi a disposizione saranno pari a 5.000 euro per ogni assunzio-ne a tempo indeterminato e a 2.000 euro per quelle con con-tratto a tempo determinato di almeno 12 mesi, a patto che siano state effettuate entro 15 giorni dal termine del ti-rocinio formativo. Per quanto riguarda un’altra tipologia di lavoratori svantaggiati come gli iscritti alle liste di mobili-tà e i percettori di indennità di disoccupazione, occorre pre-cisare che potranno essere assunti, previa selezione, da Agenzie per il Lavoro con con-tratto di somministrazione di lavoro della durata di tre mesi e con orario di lavoro non in-feriore a 24 ore settimanali. Alle Agenzie verrà rimborsata una somma a titolo di voucher formativo dell'importo mas-simo di 1.000 euro lorde per ogni assunzione, a condizione che garantiscano un percor-so formativo personalizzato e articolato in bilancio delle competenze, l’adeguamen-to delle competenze on the job (percorso di formazione di 40 ore) da attuarsi entro lo svolgimento del contratto di somministrazione di lavoro e la verifica finale degli obietti-vi formativi da parte del tutor aziendale e del tutor didattico. I datori di lavoro, comprese le stesse Agenzie sommini-stratrici, che assumeranno il lavoratore entro 15 giorni dal termine del contratto di som-ministrazione, potranno be-neficare degli stessi incentivi di 5.000 euro (a tempo inde-terminato), e di 2.000 euro (a tempo determinato)”.

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Emerge un calo pressoché costante della quota di “im-prese formatrici” (ossia quelle che erogano formazione per i propri dipendenti, direttamente o acquistandola sul

mercato): si passa da una loro incidenza del 24,7% sul totale delle aziende industriali e terziarie nel 2002 al 18,8% nel 2005.Analogamente, la percentuale di dipendenti che sono stati de-stinatari di iniziative di formazione è aumentato gradualmente fino al 2003, per poi subire una battuta d’arresto e attestar-si al 18,5% nel 2005, con diverse percentuali a seconda del-la localizzazione delle imprese e della loro dimensione: valori più elevati nelle regioni del Sud e delle Isole (-1,6 punti) e del Nord Ovest (-1,2), più contenuti al Centro (-0,5) e in lieve con-trotendenza al Nord Est (+0,1). Il fenomeno non ha riguardato le imprese medio-grandi e grandi, mentre si è manifestato in maniera pesante per le piccole (scendendo dall’11 all’8,7%) e per le medio-piccole (dall’11,8 al 10,4%).Se prendiamo in considerazione anche la classifica di produt-tività (sulla base del grado di consapevolezza dei manager del significato che produttività vuol dire maggiore sviluppo) l’Italia risulta al settimo posto al mondo, a pari merito con la Francia e dopo Stati Uniti, Giappone, Germania, Svezia, Canada e Re-gno Unito.Molte zavorre pesano ancora sull’impresa italiana per farla ri-partire dalla situazione di crisi. Non pochi economisti hanno dimostrato che la produttività di un’azienda dipende in misura considerevole dalla qualità delle pratiche di gestione adottate dai manager e che la sua gestione richiede formazione speci-fica e continuo aggiornamento.È naturale chiedersi perché i manager italiani siano meno consapevoli delle migliori tecniche gestionali rispetto a quelli americani e tedeschi, o meno disposti ad usarle. Investire nella propria formazione è costoso e richiede sacrifici significativi: ha senso farlo quando il mercato per il talento manageriale è competitivo e meritocratico: se le imprese italiane assumono i migliori e un nuovo assunto sa che se produce risultati può

arrivare al vertice, l’investimento formativo e lo sforzo per met-tere in pratica le lezioni apprese pagano. Inoltre le imprese ita-liane sono piccole. Quindi investire in conoscenze manageriali non è visto come necessario: come non è razionale investire in conoscenze quando non si compete per fare carriera all’in-terno dell’azienda, così non lo è quando c’è poca competizione esterna.Allo stesso tempo avvertiamo un paradosso: il Ministero del Lavoro evidenzia che i finanziamenti per la formazione non vengono spesi ma rimangono spesso inutilizzati (in particolare quelli dei fondi interprofessionali), raggiungendo addirittura il 62%. Il problema è capire l’origine del fenomeno: miopia im-prenditoriale, rendimenti insufficienti degli investimenti in for-mazione, fallimenti delle politiche di formazione?I motivi per cui le imprese non farebbero formazione sono i se-guenti: il 50% perchè le competenze esistenti sono sufficienti, e/o perchè il personale assunto è già formato (41%); soltanto l’11% delle imprese dichiara che i costi della formazione sono troppo elevati, il che fa pensare che il ROI (il tasso di rendimen-to) della formazione sia troppo basso, quando non addirittura negativo, anche se questa non è tra le prime motivazioni, stan-do alle risposte fornite dalle imprese che non formano. Un’altra considerazione riguarda le modalità dell’attività for-mativa: primeggiano i tradizionali corsi esterni (nel 71,4% dei casi), mentre scarsa rilevanza hanno metodi più moderni ed efficaci, quali la formazione in situazione di lavoro (33,8%), la rotazione/affiancamento (16,5%), l’autoapprendimento (6%) e i circoli di qualità (5,8%).

FORMAZIONE IN AZIENDA ANCORA TROPPO BASSA: PERCHÈ?

Le statistiche più recenti dell’Istat ci collocano per la formazione aziendale

al terz’ultimo posto della gerarchia europea (EU a 27 Paesi), prima

di Bulgaria e Grecia, con una percentuale di

imprese impegnate a svolgere una qualche

attività formativa pari al 32 per cento (contro

la media europea del 60 per cento)

Francesca De PalmaArea Formazione Gruppo [email protected]. 071.28521

DOSSIER: FORMAZIONE E GIOVANI

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DOSSIER: FORMAZIONE E GIOVANI

“LA VENDITA È UN PROCESSO SCIENTIFICO CHE RICHIEDE UN APPROCCIO FORMATIVO”Marcello Mancini, fondatore e amministratore delegato di Performance Strategies, una delle più importanti società italiane di formazione e grandi eventi formativi. ML lo ha contattato per conoscere qualcosa di più sui servizi che tale realtà può oggi offrire alle imprese

Dottor Mancini, Performance Strategies è una realtà marchigiana ma affermata in tutta Italia, ci può spiegare

brevemente cosa fa?”“Realizziamo eventi e percorsi formativi con i migliori trainers e speakers provenienti da tutto il mondo, perseguendo un modello di eccellenza nella formazione orientata ai ri-sultati”.

In cosa si differenzia Performance Strategies dalle altre società di formazione?“Performance Strategies affianca al proprio staff di docenti e product manager, i migliori esperti nel proprio campo, creando con essi delle temporary partnership per la partecipa-zione ai singoli eventi. Questo modello orga-nizzativo permette di rinnovare costantemen-te la proposta formativa offerta ai clienti, che beneficiano di una visione a 360° sul panora-ma della formazione e possono costruirsi nel tempo un patrimonio personale di know how e strategie unico e dal valore inestimabile”.

Chi sono i Vostri clienti? “Principalmente imprenditori, ma in genere persone che desiderano migliorare le proprie performance nel lavoro, nel business e nella vita di tutti i giorni: manager, professionisti e privati, anche in funzione del tipo di evento o percorso che abbiamo in programma”.

Secondo Lei chi partecipa ai vostri eventi rimane soddisfatto?

“Le rispondo mostrandole alcune indagini che abbiamo commissionato recentemente: il 23 per cento degli intervistati dichiara un livello di soddisfazione buono, mentre il 75 per cento (tre persone su quattro) ha dichiarato un otti-mo livello di soddisfazione”.

Parliamo del prossimo evento, in program-ma in ottobre.“Il 15 e il 16 ottobre a Bologna avrà luogo il SI (Seminario Intensivo), che in Italia rappresen-ta l’unico evento dedicato alla scienza della persuasione, una full immersion di specializ-zazione in tecniche di comunicazione efficace, persuasione e negoziazione”.

E’ a numero chiuso?“Si: 300 posti. So che può sembrare un nume-ro piuttosto alto per esprimere il concetto di “numero chiuso” ma tenga conto che in altri eventi tocchiamo numeri di circa 1000 perso-ne”.

Come mai un evento dedicato alla negozia-zione e alla persuasione?“Stiamo vivendo due tipi di crisi: da un lato quella “reale” dettata dalla contrazione dei mercati, da un affollamento dell’offerta e da ciò che gli indicatori analitici ci raccontano, dall’altro vi è un tipo di crisi ancor peggiore della prima, e cioè la “crisi percepita”: il fat-to di sentir parlare sempre di “crisi” blocca i processi decisionali anche a chi in questo mo-mento problemi di crisi non ne avverte. In un

“Non è la più forte delle specie che

sopravvive, né la più intelligente, ma quella più reattiva ai cambiamenti”.

Charles Darwin

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momento difficile come questo, in cui il cliente è maggiormen-te critico e ostile, bisogna essere prima di tutto abili comunica-tori, persuasori efficaci e diplomatici negoziatori”.

Quali sono i vantaggi per chi parteciperà a questo importan-te evento?“Acquisire le tecniche per indurre il cliente a rimuovere gli osta-coli psicologici e ad abbassare le difese immotivate, facendo emergere la collaboratività latente, riconoscere le fasi salienti del percorso negoziale e i principali fattori strategici e umani che intervengono durante il processo e soprattutto conoscere le dinamiche della negoziazione e imparare a dirigerla”.

In concreto, a chi è rivolta l’iniziativa?“In generale a direttori commerciali, venditori, consulenti di marketing, area manager di aziende sia private che pubbliche, direttori della comunicazione, agenti immobiliari, account ma-nager, liberi professionisti, buyer ma anche ad imprenditori, visto che hanno l’esigenza di negoziare condizioni di favore con fornitori e banche”.

Un evento come questo, quindi, diventa un ottimo momento di networking?“E’ una straordinaria occasione, per aziende ed organizzazio-ni, per offrire un momento di grande crescita ed aggregazione al proprio gruppo di lavoro, all’insegna della formazione. Po-ter condividere con clienti e collaboratori queste due intense giornate ricche di stimoli permette di sintonizzarsi sulla stessa onda, vivendo un’esperienza comune di forte impatto emotivo. Il vantaggio di condividere ed utilizzare nel tempo tutti i concet-ti e gli “ancoraggi” mentali vissuti insieme permette ai team di raggiungere una maggiore coesione e crescita collettiva. Inol-tre, sono numerose le occasioni favorevoli per instaurare nuove relazioni sociali che spesso si trasformano in proficue partner-

ship commerciali”.

Ci anticipa chi saranno i docenti?“Questo sicuramente è uno dei punti più importanti dell’evento. Le faccio tre nomi, che si presentano da soli: Beau Toskich, Anthony Smith e per la prima volta in Italia Kurt Mortensen”.

Ce ne traccia un breve profilo?“Negli Usa Kurt Mortensen è considerato una vera e propria autorità nel campo della persuasione e della negoziazione. Ha dedicato gran parte della sua vita a studiare e scrivere, svol-gendo un’attività di ricerca ad altissimi livelli. Posso anticipare che in occasione del Seminario Intensivo di ottobre presenterà in esclusiva (quindi per la prima volta in Italia) il nuovo modello del “persuasion IQ”, cioè il “quoziente di intelligenza persuasi-va”, vale a dire la conoscenza delle nostre necessità al fine di riuscire a persuadere una determinata persona”.

Di Beau Toskich e Anthony Smith cosa ci dice?“Il primo è un esperto a livello mondiale in materia di comuni-cazione commerciale competitiva; non a caso il Management Centre Europe (Mce) di Bruxelles lo ha definito “world leader nel marketing”. Speaker d’eccezione a corsi e conferenze su marketing, management e vendite tra cui: Global Conferen-ce On Marketing di Londra, Alitalia Business School di Roma, Università Cattolica di Milano. Autore del best seller “Verbal Driver”. Smith è un manager che vanta un’esperienza plurien-nale in multinazionali come Nike e Levi Strauss Italia”.

Per saperne di più?“Suggerisco di visitare il sito internet: www.seminariointensi-vo.it o di chiamare il nostro numero verde: 800.03.51.57”.

Per tutti i Lettori di ML che si iscriveranno entro il 31 luglio 2011 - tramite numero verde 800.03.51.57 o mail all’indirizzo [email protected] – è previsto uno sconto del 10 per cento. Per poter usufruire della promozione è sufficiente inserire il codice sconto MLSI nel modulo di iscrizione, scaricabile dal sito

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A cosa dovrebbe servi-re?”. “Quanto costa?”. Queste le prime do-

mande da parte dei nostri imprenditori. Dopo una prima fase in cui prevale la curiosi-tà, subentrano le obiezioni: “Fino ad oggi siamo riusciti senza aiuti!!!!”. “La nostra è un impresa particolare, cosa ne sa lui?”. “Sarà sicura-mente abituato alla grande impresa!”Nella realtà il temporary ma-nager è una persona che, con un “ingaggio” breve (dai sei mesi ai due anni), deve rag-giungere determinati obiet-tivi. Solitamente trasferisce le sue competenze a tutto il personale, riuscendo ad inse-rirsi velocemente in azienda, perchè non genera sospetti, reazioni o rigetti. Per sapere qualcosa di più di questa figu-ra abbiamo contattato Giulio Guidi, Responsabile Divisione Risorse Umane e Formazio-ne del Gruppo Sida, il quale ci spiega che “anagraficamente è una persona con un’età tra i 40 e i 60 anni e ha mediamen-te un’esperienza come ma-

nager di almeno cinque anni nella gestione di un gruppo di persone, spesso a capo di una funzione aziendale come direttore commerciale, di pro-duzione oppure finanziario”.

Quella del temporary mana-ger può essere considerata una professione del futuro?“La crisi di questi ultimi anni ha fatto crescere il numero di manager che si propongono per missioni limitate nel tem-po, anche se molti di loro non hanno la consapevolezza che questa sia una professione”.

In che senso?“Spesso viene considerata una fase di passaggio. Peral-tro talvolta questi professio-nisti si appassionano e, sono inseriti in realtà consulenzia-li come la nostra, iniziano a pensare al ruolo del TM come una vera e propria professio-ne”.

Sulla base della Sua espe-rienza in che percentuale av-viene questo passaggio?“All’incirca nel 50 per cento dei

casi l’imprenditore trasforma il rapporto con il tempora-ry manager in un contratto a tempo indeterminato”.

Ma perché un’azienda do-vrebbe ingaggiare un TM?“I motivi possono essere mol-teplici: è molto difficile elabo-rare una statistica. Un tem-porary manager può essere richiesto da una banca prima di prolungare un affidamen-to o di consolidare un debito, oppure nella gestione di un passaggio da “padre in figlio”. Non di rado, in queste ultime ipotesi il TM rimane in azien-da anche successivamente all’avvenuto passaggio gene-razionale, magari ricoprendo responsabilità direttive. Altre volte l’intervento è diretto allo sviluppo commerciale estero, per entrare in mercati già af-frontati dal TM. La creazione di reti di imprese o lo stimo-lo dei private equity possono rappresentare altri momen-ti favorevoli all’inserimento, come anche il recupero di competitività in tempi rapidi o l’avvio di ristrutturazioni com-

plesse di carattere strategi-co–finanziario”.

All’estero quella del TM è una figura più presente?“Gli studi condotti sul tema a livello europeo mostrano in-teressanti differenze tra i vari Paesi”.

Ad esempio?“Nelle nostre Pmi la moti-vazione principale è rappre-sentata dalla gestione di un cambiamento o di una crisi aziendale, mentre nel Regno Unito, ad esempio, risiede nella volontà di rafforzare le competenze aziendali o di lanciare nuovi prodotti”.

E in Sida la pensate all’italia-na o all’anglosassone?“Grazie ad anni di colloqui e selezioni di manager di-sponiamo di un interessante squadra di TM e siamo in gra-do di intervenire in tempi brevi con un ottimo rapporto prez-zo–beneficio”.

CHI È IL TEMPORARY MANAGER?Lo abbiamo chiesto a Giulio Guidi, Responsabile Divisione Risorse Umane e Formazione del Gruppo Sida

di A. Monticelli

DOSSIER: FORMAZIONE E GIOVANI

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Si è svolta nel Salone delle Feste del Quirinale, alla presenza del Presidente

della Repubblica Giorgio Na-politano, del Presidente di Eni Giuseppe Recchi e dell’Am-ministratore Delegato di Eni Paolo Scaroni, la cerimonia di premiazione degli Eni Award 2011. Il premio, istituito nel 2007, è divenuto nel corso de-gli anni un punto di riferimen-to a livello internazionale per la ricerca nei campi dell’ener-

gia e dell’ambiente. Eni Award ha lo scopo di sviluppare un migliore utilizzo delle fonti energetiche e valorizzare le nuove generazioni di ricerca-tori, a testimonianza dell’im-portanza critica assegnata da Eni alla ricerca scientifica e ai temi della sostenibilità. L’osimano Frontalini, insieme al milanese Simone Gamba, ha ottenuto il Premio Debutto alla Ricerca riservato ai ricer-catori under 30.

Premio Debutto nella RicercaFabrizio Frontalini (Osimo, 1980) ha contribuito con la sua Tesi di Dottorato di Ricerca allo studio di una specie di protozoi marini (benthic foraminifera), che sono estremamente esigenti dal punto di vista ambientale: scelgono il loro habitat, modificano il loro guscio per meglio adattarsi ad eventuali variazioni dell'ambiente e si estinguono quando le loro strategie non sono più sufficienti a farli sopravvivere. Elementi pericolosi ed inquinanti – come ad esempio i rifiuti industriali -, possono indurre vari tipi di anomalie nel guscio di questi organismi, che quindi possono essere utilizzati come sensibili, rapidi ed economici bioindicatori dello stato di salute dell’ambiente marino, per consentire di attivare i metodi di protezione e bonifica più appropriati.

FABRIZIO FRONTALINIIl ricercatore dell’Università di Urbino premiato nel corso della cerimonia ENI AWARD 2011

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Due sono gli assi di in-tervento previsti da INVITALIA: l’autoim-

prenditorialità e l’autoimpie-go. Con l’asse dell’autoim-prenditorialità l’obiettivo è quello di incentivare la crea-zione o l’ampliamento di re-altà imprenditoriali promos-se dai giovani e ubicate in zone considerate “sensibili” in relazione alla necessità di incentivazione dell’iniziativa imprenditoriale sul territorio o del rilancio occupazionale. Più precisamente, INVITALIA considera cantierabili le ini-ziative promosse da giovani al di sotto dei 35 anni e residenti in Regioni o Comuni elencati in appositi documenti rintrac-ciabili sul sito internet www.invitalia.it. È agevolata la co-stituzione di società in cui tali soggetti detengano la mag-

gioranza del capitale sociale e dove la sede legale e operati-va sia ubicata in uno dei ter-ritori elencati nei documenti citati in precedenza.L’intervento agevolativo si ar-ticola in un contributo a fondo perduto al quale si aggiunge un finanziamento agevolato, per arrivare ad una copertura dell’investimento anche in-torno al 60-70 per cento. La determinazione della quota di contributo, e quindi di quel-la del finanziamento, sono di competenza della stessa IN-VITALIA che nel processo va-lutativo, in relazione ai requi-siti che il progetto possiede, propone all’imprenditore la migliore soluzione a disposi-zione.Il progetto in questione, il qua-le dovrà essere esplicitato in un apposito “Studio di fattibi-

lità”, riguarda principalmente investimenti in immobilizza-zioni materiali ed immateriali, comprendendo altresì talune spese di gestione connesse all’avvio dell’attività.Per quanto riguarda lo stru-mento dell’autoimpiego, INVI-TALIA cerca di supportare ed incentivare l’iniziativa impren-ditoriale come alternativa al classico lavoro dipendente, mettendo a disposizione due tipologie di intervento agevo-lativo: uno rivolto a chi vuole costituire una ditta individuale e un altro destinato a chi ha la possibilità di creare una so-cietà.Anche in queste forme di in-tervento le spese considerate ammissibili sono quelle rela-tive a beni strumentali mate-riali ed immateriali, oltre che a determinati oneri di gestio-

ne relativi al primo anno di attività.Questi due assi di intervento - autoimprenditorialità e auto impiego - vengono visti da INVITALIA come due impor-tanti strumenti per suppor-tare le fasi iniziali dell’attività di impresa di chi non avrebbe altrimenti la possibilità di im-prendere, essendo sì dotato di iniziativa, ma privo di mezzi finanziari idonei.Gli imprenditori-tipo, nel caso dell’autoimprenditorialità, sono giovani sotto i 35 anni di età, disoccupati, dotati di competenze tecniche relati-ve all’iniziativa che intendo-no promuovere e residenti in uno dei territori considerati ammissibili. INVITALIA, dopo aver verificato i requisiti sog-gettivi formali, passa a valu-tare il progetto e il business

LE AGEVOLAZIONI PER DIVENTARE IMPRENDITORI, ARTIGIANI O PROFESSIONISTILa creazione di nuove iniziative imprenditoriali e professionali è da sempre un punto fermo dell’attività di incentivazione da parte degli enti pubblici. Attualmente a livello nazionale è operativa INVITALIA – Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e per lo sviluppo d’impresa – la quale agisce su mandato del Governo al fine di sostenere l’innovazione e la crescita del sistema produttivo e valorizzare le potenzialità dei territori

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plan, cercando di compren-derne le finalità e la validità. Parte fondamentale dell’iter valutativo è il colloquio che i funzionari di INVITALIA orga-nizzano con i possibili neo-imprenditori, al fine di poter “saggiare” di persona la bon-tà dell’iniziativa anche da un punto di vista umano.Un iter similare viene se-guito per l’asse di intervento dell’autoimpiego, dove però è sufficiente che l’imprenditore sia maggiorenne e disoccu-pato; viene inoltre rimosso il limite territoriale, essendo in questo caso possibile presen-tare la domanda per chiunque abbia la residenza sul territo-rio nazionale.Anche in questo caso una

parte fondamentale dell’iter valutativo è rappresentata dal colloquio personale che INVITALIA organizza con chi ha presentato la domanda, riaffermando ulteriormente il concetto che si vuole effettua-re una valutazione che possa andare oltre dati e numeri, scommettendo sulle persone e le loro qualità personali.

La Sida, società di consulenza aziendale, è a disposizione per conferire tutto il supporto possibile a chi volesse usufruire di tali strumenti, supportando il futuro imprenditore nelle fasi riguardanti la valutazione dell’iniziativa da promuovere e la strutturazione del progetto e del business plan che ne consegue.L’area Corporate Finance del gruppo anconetano è a disposizione di quanti fossero interessati all’indirizzo mail: [email protected].

Francesco De NicolaArea Corporate Finance Sida [email protected]. 071.28521

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A chi si riferisce quando parla di “politici”?“La mia vuole essere una critica costruttiva, un appello. Quando parlo dei politici intendo riferirmi alla “cultura”

politica in senso lato. Tutti i comportamenti di una società “fan-no” politica: si fa politica anche quando si vota, oppure se si è investiti di un ruolo di coordinamento o di direzione”.

Perché allora è determinante il “fare” politica?“In un contesto sempre più globalizzato in cui i Paesi con un’elevata disponibilità di lavoro e con buoni livelli di scola-rizzazione tendono a crescere in termini di offerta di beni ver-so una domanda globale, il nostro futuro ruolo economico è correlato alla nostra capacità di competere. La competitività diventa quindi una piattaforma su cui si articoleranno ripresa e sviluppo oppure depressione o decadenza, con un conseguente declino nel livello di reddito prodotto e con inevitabili ripercus-sioni anche sul patrimonio”.

Quali sono i fattori che incidono sulla competitività?“Un elemento molto rilevante è rappresentato dalla pressione fiscale, che impoverisce l’autofinanziamento comprimendo il processo di accumulo e la capitalizazzione, fattore determi-nante per sostenere il cambiamento, la ristrutturazione e lo sviluppo. Tra l’altro, la mancanza di un adeguato ritorno dall’in-vestimento inibisce la propensione al medesimo”.

L’elevato livello di tassazione frena anche gli investimenti stranieri …“Non soltanto i capitali italiani, ma anche quelli di provenienza estera non confluiscono verso l’economia che crea valore ag-giunto”.

Però le organizzazioni internazionali individuano anche altri fattori che incidono in negativo sugli investimenti.“Indubbiamente. Pensiamo ad esempio all’eccessivo livel-lo di indebitamento del nostro Paese: una mina vagante che, se scoppia, in questa situazione di recessione e depressione può generare un aumento dei tassi di interesse con una con-seguente ripresa dell’inflazione. Ciò avrebbe effetti devastanti

sui redditi sia delle famiglie che delle imprese. L’appartenenza all’Unione europea, per fortuna, ci consente di contare su di un controllo dei tassi di interesse più attento, in quanto inse-riti in una comunità più allargata in cui sono presenti anche economie più forti rispetto alla nostra. L’alto livello di indebita-mento è la conseguenza di una gestione della spesa pubblica e del Welfare non troppo avveduta, frutto di politiche di breve periodo per lo più orientate ad opportunismi elettorali e non di una sana e lungimirante politica economica che avrebbe do-vuto premiare, più che l’agio, la meritocrazia e l’efficienza del servizio offerto. A tutto questo si aggiungano i costi della poli-tica e della burocrazia, diventati insostenibili. L’incertezza e la lentezza della giustizia è un altro grosso problema, che rischia di scoraggiare l’intraprendenza”.

Perché?“Talvolta si ha la sensazione che sia meglio non muoversi per non correre il rischio di incorrere in errori degli apparati di con-trollo e di giustizia, tra l’altro spesso amplificati e distorti dai media. Non si può tacere, inoltre, della carenza di dotazioni infrastrutturali – che pesano eccessivamente sui costi di mo-bilità delle merci e delle persone –, dei ritardi nella digitalizza-zione, della bassa propensione alla ricerca e all’innovazione: anch’essi fattori che giocano negativamente sulla corsa alla competitività e sulla ripresa economica. Anche per quanto ri-guarda il costo dell’energia e dei combustibili, la nostra econo-mia si trova svantaggiata rispetto ai competitors”.

In un contesto come quello descritto, in che misura può inci-dere la formazione?“La formazione è un altro fattore che gioca sulla competitività. I giovani escono per lo più disorientati dal mondo dello studio, con ripercussioni sui livelli occupazionali, distorsioni nei per-corsi professionali e minori opportunità di utilizzare l’energia giovanile. Prima parlavo della pressione fiscale abnorme: se a tale handicap aggiungiamo anche il peso dei contributi, l’in-cidenza sul costo del lavoro è impressionante, creando disa-gio sociale e processi di impoverimento. La situazione attuale di scarsa flessibilità del lavoro rende l’attività imprenditoriale

QUAL È IL RUOLO DELLA POLITICA PER AUMENTARE LA COMPETITIVITÀ?di P. Duranti

Per Flavio Guidi del Gruppo Sida, “i politici

hanno una grossa responsabilità sul futuro

e sul benessere sociale della nostra Nazione”. Da qui l’esigenza che

intervengano, sulla base di un’adeguata

pianificazione ed abbandonando

opportunismi elettorali …

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particolarmente rigida, non di rado diseconomica e quindi non conveniente”.

In conclusione?“L’insieme dei fattori negativi sopra descritti genera un sistema inefficiente che si ripercuote sui costi dei prodotti, non consen-tendo alle nostre aziende di essere competitive rispetto all’of-ferta proveniente da mercati più forti oppure Paesi emergenti. Tutto ciò genera una mancanza di domanda, poichè il prezzo dei nostri prodotti è troppo elevato, l’attività economica delle aziende italiane rischia di generare situazioni di regressione o di ridimensionamento e il processo porta al decadimento del sistema economico generale”.

Il Suo però non può essere un discorso generalizzato …“In linea generale questa è la situazione che caratterizza l’inte-ra economia. È peraltro vero che questa realtà varia da settore a settore: non tutti i comparti e le aree subiscono la stessa

dinamica”.

Qual è un settore che si salva?“Il turismo, visto che tra i fattori distintivi può contare su risor-se esclusive ed uniche. Lo stesso discorso vale per i settori del lusso, in cui sono presenti elementi distintivi che consentono di giustificare prezzi più elevati e quindi di competere”.

E quindi i politici cosa possono e devono fare?“Devono energicamente, con la pianificazione, intervenire sui problemi ormai noti che attanagliano la nostra economia, pen-sare ai giovani, e quindi ad un futuro più lontano, abbandonare l’opportunismo elettoralistico, distinguersi per competenza, laboriosità, onestà intellettuale, generosità, coraggio e giusti-zia sociale”.

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Perchè secondo Lei l'Occidente ha visto superata la logica del

lavoro industriale?“Proviamo a dare una rispo-sta con qualche dato che svela la presenza di un’im-portante trasformazione in atto apparentemente irrever-sibile. I Paesi OCSE hanno raggiunto un livello di disoc-cupazione superiore a quel-la che si registrava nel 1945 (siamo all’otto e mezzo per cento), l’economia dei servizi non solo supera quella della produzione di beni industriali ma, nelle economie mature, si attesta ormai intorno all’80 per cento del PIL. Anche per quanto riguarda i prodotti, la componente realizzata con le tradizionali metodologie indu-striali è sempre più affiancata e integrata da prodotti imma-teriali e servizi. Questo feno-meno porterà a una ulteriore flessione del numero delle persone addette ad attività in-dustriali tipiche. Anche coloro che basano il loro business su prodotti materiali devono sempre più fare i conti con

l’immateriale, sia in termini di innovazione e ricerca sia in termini di offerta di servi-zi complementari. Si parla di “servitization”, termine con il quale si indica la tendenza a considerare il prodotto come l’insieme inscindibile di ele-menti materiali e immateriali, di beni e di servizi che concre-tizzano un’offerta unica al fine di distinguersi da chi produce qualcosa di analogo. I modelli che tipicamente hanno carat-terizzato la produzione indu-striale sono quindi destinati ad essere messi in discussio-ne”.

Quali sono i fattori che determinano la (ri)scoperta della componente "umana" del prodotto?“La produzione industriale attraverso la specializzazione e la riproduzione seriale se-para sostanzialmente l’atti-vità umana necessaria per la produzione del prodotto dal prodotto stesso, che assume quindi una sua indipendenza da chi lo realizza. Un servi-zio invece ha come oggetto

una persona, è svolto da una persona ed esiste una in-terazione collaborativa, più o meno spiccata, tra le due persone in gioco. In buona so-stanza il prodotto finisce con l’identificarsi con chi svolge l’attività e col concretizzarsi nell’effetto (di soddisfazione, di aiuto o di rifiuto, ecc.) che da questa attività si ottiene nei confronti del cliente. Ecco quindi che, più che nell’indu-stria nella quale pesano di più i fattori organizzativi, la risorsa coinvolta in questo la-voro - la componente umana, quindi - diviene il vero fattore critico capace di determina-re il successo o l’insuccesso dell’azienda”.

Seguendo il Suo ragiona-mento, il modello produttivo classico è superato?“Io penso che non lo sia an-cora. Per molto tempo si af-fiancheranno i metodi pro-duttivi industriali a quelli tipici dell’economia della co-noscenza. Sono anche con-vinto del fatto che nelle eco-nomie mature saranno questi

“I LAVORATORI DELLA CONOSCENZA SONO UN FATTORE PRODUTTIVO, NON UN COSTO”Intervista ad Angelo Pasquarella, autore di “Quinto Stato”

di L. Osmani

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ultimi a dover prevalere dal momento che, nella produzio-ne di beni materiali, subiranno sempre più la concorrenza dei paesi cosiddetti emergenti, nei quali il costo per l’impiego della mano d’opera è sensibil-mente più basso. Ciò significa che, se vogliamo mantenere i nostri livelli stipendiali, il no-stro prodotto deve essere più competitivo, deve contenere un più alto valore aggiunto e cioè più conoscenza. Il teno-re di vita raggiunto da paesi come il nostro appare in un certo senso incompatibile con quello ipotizzabile in un’eco-nomia basata sulla produzio-ne di beni materiali a basso valore aggiunto”.

Chi sono gli "operatori della conoscenza"?“Non esiste una definizione e una classificazione condivisa. Ogni lavoratore, per il fatto di svolgere un’attività, anche la

più semplice, impiega delle conoscenze, anche, ad esem-pio, per usare una vanga o un piccone. Ritengo che per “lavoratori della conoscenza” dobbiamo intendere coloro che svolgono attività che ri-chiedono, per profondità od estensione, una grande quan-tità di conoscenze, spesso di tipo esperienziale, che debbo-no tra di loro interagire al fine di risolvere problemi, produr-re modelli o spiegare fenome-ni. In buona sostanza, in que-sta categoria rientrano non soltanto tutte le professioni li-berali, ma anche le migliaia di professioni non riconosciute che si sono andate definendo nelle aziende e fuori di esse (consulenti, specialisti, ecc.) necessarie all’attuale sistema produttivo, che deve affronta-re problemi di una complessi-tà impensabile fino a qualche decennio fa. Rappresentano, in base ad una recente ricerca

effettuata dal Professor Bu-tera, circa il 41 per cento dei lavoratori attivi italiani”.

Il "Quinto Stato" può o me-glio deve entrare nei bilanci societari? “Un grande pensatore di ma-nagement, Peter Drucker, che peraltro è anche l’inven-tore del termine “knowledge management”, sostiene che, a dispetto del nome, i lavora-tori della conoscenza non sia-no assimilabili al lavoro, ma al capitale in quanto la loro con-notazione distintiva, come per il capitale, non è nè il costo, né la quantità, ma la produttività. Facciamo un esempio: non è tanto importante che io abbia un capitale di 100 o di 1.000 (posto che sia il massimo che posso ottenere), né che mi co-sti il 10 o il 12 per cento, se mi renderà il 50 per cento. Se i knowledge worker funzionano allo stesso modo divengono di

fatto non un costo ma un fat-tore produttivo vero e proprio, soprattutto in un sistema che valorizza la produzione di idee e la capacità di trasformarle in realtà. Ad oggi non è però prevista questa possibilità. Gli operatori della conoscenza non possono essere inseriti nel patrimonio dell’impresa, ma nei costi. Fanno eccezione ad esempio le squadre di cal-cio, il cui reale patrimonio è proprio dato da persone (i gio-catori), anche se sempre più spesso molte aziende finisco-no con il somigliare a squadre di professionisti, che possono valere di più o di meno a se-conda della presenza nell’im-presa di determinate “teste”. Bill Gates soleva dire che per far fallire Microsoft bastava che contemporaneamente dessero le dimissioni i suoi venti migliori ingegneri”.

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MARTA MANCINI AL CONTEMPORANEO DI JESIGiovani proposte marchigiane

di G. Bevilacqua

In principio è l’emozione della cosa bella, quando si rimane attratti e disorientati e la ragione non riesce a sfornare pa-role credibili. Una parete bianca, arcate con mattoni a vista,

e poi dipinti di grandi dimensioni che sprigionano un profumo d’ambra, di resina. Sì, all’inizio il bello è sinestetico. Le luci si abbassano, si modulano come un crescendo sinfonico per ar-rivare al climax. La reiterazione, come nelle bellissime Attese (2011) amplifica la prima percezione. Sono le opere di Marta Mancini, ospitate con sapienza e cura dal 10 aprile al 25 giu-gno in quel “Contemporaneo” di Jesi al quale siamo grati per l’opera di promozione culturale di giovani presenze. L’artista, classe 1974, studi all’Accademia di Belle Arti d’Urbino e già un lusinghiero curriculum di mostre, premi e consenso critico, è sicuramente una delle proposte più interessanti della giovane arte nelle Marche. Sicuro richiamo per chi vuole investire in tale direzione. In principio l’opera di Marta colpisce per la sua prorompente e calcolata potenza espressiva, dosaggio d’istinto e ordine, geometrico e dýnamis di una pasta pittorica trattenu-ta o tracimante (Polvere, 2011). Per questo non dobbiamo cer-carne subito un significato razionale. La percezione sensoriale primitiva è enfatizzata dalle grandi dimensioni. Una narrazione

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Pubblichiamo il testo della giovanissima poe-tessa Sofia, con il quale

ha ottenuto il premio per il concorso letterario dell’Istitu-to Antognini. In bocca al lupo Sofia! Un applauso da tutta la redazione di ML.

SOFIA MARCUCCIPICCOLI TALENTI CRESCONO

da assaporare senza un eccessivo sovraccarico intellettuale. Così ci fermiamo a quel muto sinestetico piacere che non vuole altro, se non evocare brumosi verdi e bruni bituminosi, spato-lati lentamente a tasselli ortogonali od orizzontali che lasciano intravedere fondi oscuri (come ne Il dolce e l’amaro, 2011); ov-vero i bellissimi grandi reticolati (Dentro l’anima, 2004). Artista colta, sicura nella tecnica e con un retaggio verso movimenti pittorici del secondo Novecento. Marta non nasconde la pri-ma, la padronanza pittorica (l’abilità nel caricare di bitume e sabbia il pigmento, o nel preparare il fondo con colla d’ani-male, bitume e coppale). Padronanza apparentemente secon-daria, perché il materialismo visuale dell’oggetto realizzato fa un tutt’uno con il significato. C’è poi in Marta la sicurezza di cimentarsi con la storia dell’arte che l’artista sa frequentare e rileggere. Da qui il tentativo di contestualizzare l’opera, di rintracciarne le affinità elettive con la pittura ‘a striature’ del-

lo statunitense di origini irlandesi, Sean Scully, e in generale con l’hard-edge, termine coniato dal critico Jules Langsner nel 1958 e i cui maggiori esponenti sono Ellsworth Kelly e Kenneth Noland. Si tratta di una ricerca robusta -l’arte non è mai di get-to, e su questo basta rileggere le lettere di Van Gogh. Lei stessa confessa che l’opera da realizzare viene pensata a lungo, sulla scorta di quel demone interiore che di tanto in tanto si fa vivo. E ciò non esclude tutta la sofferenza interiore del venire alla luce. Il valore di un’opera d’arte non si ferma all’impressioni-smo sensoriale. Il consenso critico che va coagulandosi attor-no a Marta e al suo espressionismo minimalista, indica che è in atto un processo di significazione: dalla bella cosa pittorica al suo significato. Tale tensione ermeneutica, in cui è coinvolta l’artista stessa attraverso un colloquio in profondità, segnala che la sua arte interroga e attende una risposta di senso, oltre il puro dato sensibile.

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La leggenda dice che Ferruccio Lam-borghini abbia avuto un diverbio con un certo Enzo Ferrari, che lo accusava di

saper costruire trattori, ma non automobili decisamente sportive e lussuose. Lambor-ghini, industriale già molto ricco e cono-sciuto nel settore delle macchine agricole, acquistò diverse Ferrari e altre automobili di lusso, riducendole a pezzi, scoprendone i segreti, le qualità e i difetti. Lui è convinto di poterle migliorare: prende forma così, in una modernissima ed efficiente fabbrica, per l’epoca, la leggenda Automobili Lamborghi-ni. La prima vettura, sfornata a tempo record, fu la 350 GTV, 12 cilindri a V e 360 Cv, un’enor-mità per l’epoca. Negli anni, fino ai giorni no-stri, si sono susseguiti altri capolavori, ben impressi nella memoria degli appassionati: Miura (nelle sue diverse edizioni), Urraco, Countach, Diablo e, in tempi più recenti, Gal-lardo e Murciélago per la prima volta, dopo l’acquisizione della Lamborghini da parte del Gruppo Audi, con la trazione sulle quat-tro ruote.Torniamo all’ultima nata: la Aventador è bas-sa, larga e spigolosa e prende il nome da un toro che si distinse per il coraggio in una cor-rida. Sostituisce la Murciélago. È la Lambo

più potente mai prodotta, con una potenza di 700 Cv, quindi quasi una F1 con la targa, addirittura con un sistema (il Drive Select Mode), che varia su tre impostazioni la ri-sposta di trazione, motore, sterzo e cambio.L’acciaio è stato bandito su questa automo-bile: per non pesare troppo, l’Aventador ha un autotelaio formato da un leggerissima cellula in fibra di carbonio (l’abitacolo) colle-gata a due strutture in alluminio che sorreg-gono motore (dietro) e sospensioni (sia da-vanti che dietro). Un lavoro certosino è stato fatto anche sul motore, tutto in alluminio, dal peso di soli 235 kg.Si parla di prestazioni stravolgenti, ma an-che di facilità di guida per i meno “esperti”. Per dare il meglio questo bolide richiede una guida pulita, ma la trazione integrale non deve trarre in inganno: se si cercano i limiti dell’auto, in mani non esperte, il sovrasterzo e i testacoda sono in agguato.Come vediamo dalle immagini, la carrozze-ria si fa decisamente notare, con la reintro-duzione delle lunghe porte con apertura ver-so l’alto, presentate per la prima volta con la Countach del 1973. Gli interni sono molto es-senziali e il tocco Audi, soprattutto sul tun-nel centrale dei comandi, si fa vedere: forme semplici, diversi tasti, tra cui accensione, in-

LA LEGGENDASI RINNOVA

La storia della Lamborghini inizia nel non

molto lontano 1963. E continua

oggi con l’ultimo modello

della casa di Sant’Agata

Bolognese, la Lamborghini

Aventador

AUTO

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serimento della retromarcia e mo-dalità manuale del cambio (manca la classica leva), impianto audio e, più su, uno schermo da 7” per il sistema di navigazione satellitare. La strumentazione è del tipo digi-tale, invisibile a motore spento, ma di grande effetto: riproduce alla perfezione un classico cruscot-to analogico, con lancette e spie di bordo. Chi l’ha provata parla di interni decisamente spaziosi e co-modi, al contrario di quanto ci si possa aspettare da un’auto spor-tiva. Imponente, ma mai fastidioso (e per alcuni potrebbe non essere un aspetto positivo) il rombo del 12 cilindri, piazzato in posizione longitudinale dietro i sedili.Come già anticipato, la neonata Lambo scarica a terra 700 Cv: per farlo senza far perdere aderenza alle ruote e nel tentativo di garan-tire un’elevata tenuta di strada si affida ad una trazione integrale. Normalmente la ripartizione è per il 70 per cento sull’asse posteriore e per il restante 30 per cento su quello anteriore: una condizio-ne che, grazie ad una frizione a controllo elettronico che legge le condizioni di guida ed asfalto, può variare molto velocemente. Dal-la coda, in funzione della veloci-tà, fuoriesce un alettone, mentre dalle fiancate, quando il motore si surriscalda troppo, si aprono due “orecchie” che lo aiutano a tornare alla temperatura otti-male. Stesso discorso per i freni anteriori, che beneficiano di due imponenti prese d’aria sul muso dell’auto. Velocità massima di-chiarata: 350 km/h e uno 0–100 in appena 2,9 secondi. I consumi, per una volta, su un sogno con quattro ruote del valore di 315.600,00 euro non ci interessano … e comunque, se il successo di un’automobile si misura dai tempi di consegna, sappia, il Lettore, che dovrà atten-dere oltre 18 mesi per chiuderla nel proprio garage!

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GIAMPAOLO BAIOCCO “I’LL TRY TO TAKE U IN MY DREAMS”di M. Palumbo

Dottor Baiocco, sulla homepage del suo blog si legge: “I’ll try to take U in my dreams”. Qual è il Suo Dream?

“Per quanto io mi sforzi di definire il mio come “un lavoro”, la passione con cui lo vivo lo fa me lo fa sentire più come un “sogno”. Fin dall’in-fanzia, infatti, sono sempre stato attratto e in-curiosito dall’eleganza degli oggetti, dei luoghi e delle persone; ho sempre avuto un’innata curiosità per il bello che ho cercato di cogliere nei viaggi, nelle letture e in tutto ciò che mi trasportasse in un’altra realtà. Tutto questo con il tempo si è trasformato in una profes-sione-passione, che mi spinge a sensibilizzare il prossimo all’eleganza e al bello, senza però cedere alla retorica, alla vanità, al narcisismo, all’esagerazione…”.

Come è iniziato il Suo viaggio nel mondo della moda?“È iniziato durante il liceo artistico: al mattino andavo a scuola e nel pomeriggio mi dilettavo come vetrinista nelle più belle boutique del-la mia città. Non volevo essere pagato con il denaro, mi bastava semplicemente toccare, vedere il prodotto che esponevo, creando dei piedistalli per l’esposizione di quelli che per me erano trofei. E così, muovendomi tra i bel-lissimi abiti eleganti e i profumi e spaziando in diversi settori, sono entrato in diretto contatto con quel mondo favoloso che è la Moda … Di lì a poco ho iniziato a lavorare per le più grandi firme dell’abbigliamento, prima come segre-tario d’ufficio, per arrivare poi, con molta co-stanza e determinazione a progettare ciò che anni prima esponevo. Quello alla Genny è stato il mio primo lavoro come Designer”.

Il Suo percorso indica cambiamenti impor-tanti: dagli accessori ai costumi da bagno, dagli abiti sartoriali e di lusso all’easywear: cosa implica lavorare in ambiti così diversi? “Non mi sono mai posto limiti nel proget-

tare un prodotto. Ho anche disegnato piatti, bicchieri, spaziando anche dall’industrial al visual design. Mi piace mettere il senso del buon gusto a favore di chi ne ha bisogno anche nella quotidianità”.

Nel corso della Sua carriera Lei si è occupa-to sia di abbigliamento maschile, che femmi-nile: quali sono le differenze più rilevanti tra questi due tipi di clientela?“Fino a dieci anni fa l’uomo guardava mol-to alla praticità e poco alla “voga” del capo che acquistava, al contrario invece del pub-blico femminile. Ora si sono equiparati, anzi, talvolta è l’uomo ad essere più propositivo e pretenzioso; io amo progettare indistintamen-te collezioni sia per l’uomo che per la donna, favorendo nelle mie ricerche e nelle mie pro-poste, un abbigliamento elegante sobrio e che duri nel tempo”.

Cosa Le hanno dato le esperienze all’estero?“Premetto che amo l’Italia e sono un fautore del Made in Italy….noi italiani uniamo la ma-nodopera artigianale alla poesia e all’arte di saper cucire, ma mi ha sempre appassionato e incuriosito anche l’idea di conoscere altre realtà, come quella francese, (che in realtà è molto simile a quella italiana). Ultimamen-te ho scoperto le meraviglie della Cina, con Shanghai, la nuova Grande Mela. Viaggiare come professionista e non solo come turista, mi ha arricchito di profonde conoscenze, di cui ho fatto tesoro e che hanno arricchito il mio bagaglio culturale”.

Quando lavora, ha una musa o un pensiero ispiratore?“Mahler sosteneva di non comporre, ma di essere composto; Aristotele definiva l’Arti-sta come colui il quale “è posseduto dall’ar-te”. Lungi da me di paragonarmi ad Artisti di questo calibro, ma avevano ragione … La mia

TENDENZE

Storico dell’arte, Stilista, Progettista di abbigliamento e

accessori, Consulente, Visual Merchandiser,

Interior Design, Art Director e Fashion

Blogger. Ha esordito con Genny e oggi è stilista di

Vilebrequin

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Ritratto di un artista

Giampaolo Baiocco, classe 1967Colore preferito: il BIANCO, come la mia casa

Canzone preferita: “San Francisco”, di Scott McKenzie

Libro preferito: “Cent’anni di solitudine”,di Gabriel García Márquez

Come definirebbe le Marche?: un diamante luminoso appoggiato

tra colline di grano verde. Il vero stile per me è:Il rispetto

degli altri, la fiducia nell’umanità.

ispirazione altro non è che ri-evocare qualcosa di profonda-mente personale, che appar-tiene alla mia storia, alla mia interiorità, magari sollecitata da una musica, da un viaggio, da un libro o semplicemente da una persona.

Cos’è per Lei l’eleganza? “Sobrietà, cura della sostan-za, cortesia. Ogni piccola cosa può essere elegante se ben curata per la sua utilità e può contribuire a rendere più gradevole l’ambiente in cui vi-viamo, o a migliorare anche il nostro stile di vita”.

L’estate è ormai nel suo vivo: quali sono le tendenze in spiaggia per quest’anno?“La compagnia per la quale curo la direzione artistica è specializzata nel progettare shorts da uomo divertenti ed eleganti, quindi molto colo-re e fantasie marine. Per la donna, invece, la raffinatezza del bianco del blu e del rosso connoterà eleganza e raffina-tezza”.

È più difficile esprimere stile ed eleganza con un costume o con un abito da sera?“L’eleganza, come affermavo prima, non si misura in ciò che progettiamo, ma da come

lo progettiamo, dalla passio-ne che possiamo dedicare allo studio di un abito da sera o al disegno di un costume da bagno. Dedico molta cura a ciò che faccio, scoprendo ogni volta stili infiniti, come sono infiniti i modi di esprimersi, anche nell’ambito di diversi settori merceologici”.

Storico dell’arte, Stilista, Progettista di abbigliamen-to e accessori, Consulen-te, Visual Merchandiser, Interior Design, Art Director e Fashion Blogger: come si definirebbe oggi Giampaolo Baiocco?“Curioso, molto curioso! Si figuri che sto imparando il cinese e sto facendo dei corsi di cucina Tibetana, oltre che francese. Sono un curioso di natura….viaggio molto sia in rete, che in aereo, cercando di carpire più cose possibili per me e di conseguenza per la mia passione …il mio lavoro…

Non possiamo che augu-rarLe di continuare a fare scoperte”“Grazie!”.

TENDENZE

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A CASA DI...

LE CASE PIÙ BELLE DELLE MARCHE

“I colori sono i veri abitanti dello spazio.

La linea non fa che viaggiarvi

attraverso e percorrerlo; essa passa soltanto”.

(I.Klein)

In questa dimora, il

bianco si fa luce e la luce si

fa poesia.

Il bianco è la somma dei tre colori fondamentali, è la sobrietà dell’eleganza

innata, è l’armonia delle forme, è l’infinito che

diventa presente.(A. Dachan)

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VIAGGI

Eden Village Li Cupulatti, SardegnaNOVITÀ 2011

Il nuovo Eden Village Li Cupulatti sorge sul tratto più incantevole della costa nord orientale della Sardegna, presso la località di Agrustos, a poca distanza da Olbia e dal centro di Budoni. Il villaggio si trova in una magnifica posizione, direttamente in riva al mare trasparente e incontaminato che lambisce un’ampia spiaggia di sabbia bianca e fine. Accanto alla spiaggia, si susseguono insenature e piccole calette alternate a scogliere di granito e basalto. Tessera club: Include accesso alla piscina, alla spiaggia e a tutti i servizi ad esso collegati, attività di animazione e miniclub, accesso alle zone sportive e utilizzo delle attrezzature.

LE SETTE CITTÀ CAPITALI CON COSTA MAGICA11 giorni - 10 notti Partenza dall’ItaliaAmsterdam, Amburgo, Berlino, Copenhagen, Oslo, Edimburgo, Parigi e Londra

Passato, presente o futuro? Concediti il lusso di non scegliere, e vivili tutti, contemporaneamente, nelle sette capitali più fascinose e suggestive del Nord Europa. Ci trovi la storia che hai letto nei libri e le tendenze più attuali che conquistano il mondo. Esci da straordinari luoghi d’arte e cultura, e a pochi passi vivi l’esperienza dei locali del divertimento e dello shopping più innovativi e coinvolgenti. E poi idee, stili e mode originali, scenari d’epoca integrati in nuove architetture urbane, per un continuo incontro tra la tradizione e l’avanguardia da esplorare passo dopo passo. Tutto in una volta, tutto moltiplicato per sette. Una “crociera metropolitana”, multiculturale e cosmopolita. Il tuo nuovo modo di scoprire le capitali d’Europa, con Costa Magica.

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SOLUZIONILONG BREAK

A cura di Saima viaggi PER

STACCARE LA SPINA

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LE PROPOSTE WEEKEND DI MARAVIGLIA A DUE PASSI DA CASA

SFERISTERIO OPERA FESTIVAL (47esima edizione):una meravigliosa arena, un’acustica eccezionale per la liricadal 22 luglio al 12 agosto, Macerata

Manifestazione artistica amata in tutto il mondo, lo Sferisterio Opera Festival rende omaggio quest’anno a Giuseppe Verdi, nell’emozionante cornice dell’arena Sferisterio. Il pacchetto comprende: 2 notti in Resort con cena Gourmet a 206 € a persona; 2 notti in Casolare con cena inedita accompagnata da the pregiati a 100 € a persona; 2 notti in hotel*** a 90 euro a persona.

VILLA INCANTO: UN NUOVO MODO DI PENSARE L’OPERAVivi l’Opera da protagonista in un’affascinate Villa nobiliare dal 10 luglio al 8 agosto, Recanati

Vivere così da vicino grandi voci, il coinvolgimento nella storia, l’arte, gli stucchi e l’ambiente tutto rendono Villa InCanto il sogno di chi la frequenta. Il pubblico è parte integrante della scena, immerso nella scenografia di una Villa-Museo che ad ogni atto offre un’emozione e un salone diverso da scoprire. Il pacchetto comprende: 2 notti con colazione, aperitivo, Opera e dopo-Opera con cena. A partire da 154 euro a persona.

SERATA MEDIEVALE AL CASTELLO DI GRA-DARA E TOUR DELL’ AMOR IMMORTALEOfferta usufruibile fino al 9 settembre

Nelle sere d’estate, ogni giovedì Gradara vi fa tuffare nell’epoca dell’amor immortale di Paolo e Francesca. Acrobati e danzatrici danno spettacolo per i vicoli del borgo, mentre la Corte Malatestiana sfoggia col suo seguito di cortigiani e tamburini. Le taverne ripropongono sapori medievali. Il pac-chetto comprende: 2 notti in relais con Spa nel cuore di Gradara, colazione in camera, percorso guidato esclusivo per la coppia, cena a lume di cande-la, trattamento ai Sali di Cervia. A partire da 336 euro a persona.

RISVEGLIARSI A PARIGI? MAI STATO COSÌ FACILE!

Vola da Ancona e vivi 3 magiche notti, senza pensieri dal 15 luglio al 12 settembre

Parigi è romanticismo, è storia, è arte, è eleganza, è scoperta, è prestigio. È tutto quello che vi aspettate e molto di più... Il pacchetto comprende:

volo A/R da Ancona, 3 notti in hotel 3 o 4 stelle, sistemazione in camera doppia con prima camera.

A partire da soli 278 euro a persona.

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VIAGGI

COSA VEDERERocca Roveresca, fulcro delle difese a mare dei Signori Della Rovere. Tel. 071 63258. Orari: 8.30 - 19.30 tutti i giorni con aperture serali.Palazzo del Duca, con il prezioso soffitto a cassettoni dipinto da Taddeo Zuccai. Tel. 071 6629350.Portici Ercolani, realizzati in pietra d’Istria Rotonda a Mare, simbolo turistico della città sin dal 1933, anno della sua apertura.

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I VIAGGI DI MICHELAMichela Rossi (classe ’79) è una sognante anima esploratrice, che attualmente lavora come Product Manager presso Maraviglia Tour Operator. L’appuntamento mensile con la sua rubrica è occasione di scoperta, attraverso i suoi occhi e le sue emozioni, di angoli meravigliosi e talvolta poco conosciuti delle Marche.

Miei cari lettori, benve-nuti da Michela, la vo-stra musa ispiratrice

delle uscite fuori porta.

Per chi legge per la prima vol-ta questa rubrica, ricordo che nello scorso numero ci siamo avventurati alla scoperta dei Monti Sibillini e in particola-re dei piccolo laboratori arti-gianali di salumi e formaggio lungo l’antica via dei pastori, dove si possono ancora gu-stare vere “poesie di sapori”, spesso dimenticati.

Questa volta, visto che siamo nel bel pieno dell’estate, vo-glio portarvi alla scoperta del-le chicche cha anche la nostra costa offre. Danza, jazz, blues, opera, sagre, gare e rievoca-zioni medievali di ogni epoca: il calendario dell’estate è pie-no di eventi interessanti. Ma ve ne è uno in particolare che più di tutti appare sui generis e che negli anni ha calamitato l’attenzione di un pubblico va-stissimo e sempre più inter-nazionale. Stiamo parlando del Summer Jamboree Festi-val di Senigallia.

Avete mai visto un film dell’America anni ‘50? O, se siete di quell’epoca, ricordate la vivacità e la spensieratezza di quegli anni, la voglia di vive-re e di ballare? Bè, Senigallia per quasi due settimane l’an-no, tra luglio e agosto, torna a vivere quella fantastica atmo-sfera, votandosi totalmente al culto degli anni ’50, alla mu-sica e ai balli rock’n’roll, ai ci-meli vintage contesi nei mer-catini del centro come vecchi LP, poster firmati, scarpe, occhiali e ogni altro oggetto che racchiuda in sé il fascino di una grande epoca. Colorate Vespa, moto d’epoca e lunghe e maestose Cadillac con la cappotta aperta per farsi ammirare. Ciuffi arroto-lati sulla fronte e gonne a pal-loncino che svolazzano nelle tante piazzette al ritmo di una scatenata band. Burlesque show e Hawaiian party. Que-

sta è la magica atmosfera con cui vi accoglie Senigallia nel Summer Jamboree!Anche la mitica Rotonda a mare (già, proprio quella che pensate, la Rotonda cantata da Fred Bongusto) si riappro-pria della sua anima e sfoggia il sorriso smagliante delle sue piste assetate di piedi scalpi-tanti! E una sera, su un pal-co, ritrovai anche lui, il mitico cantante dei Fabulous Daddy, che l’inverno prima fece tan-to clamore sdraiandosi su un tavolino di un pub mentre cantava un pezzo di Elvis tra la folla in fibrillazione.

Per chi volesse vivere a pieno e con comfort questa espe-rienza, suggeriamo di preno-tare almeno una notte in hotel (sperando che siate fortunati a trovare ancora posto!). Po-trete approfittarne per godere di un momento di relax nella “spiaggia di velluto”, magari ai piedi della Rotonda, e per visitare gli splendidi Palaz-zi che si affacciano attorno a Piazza del Duca, tra cui la Rocca Roveresca e di un fan-tastico panorama sulla città dall’alto del.

Non mi resta che augurarvi buon divertimento e alla pros-sima!

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Sirolo, Frazione Coppo: concentrazione, un oc-chio al bersaglio e poi un

tiro deciso: i golfisti sul green lasciano fuori il mondo e si tuf-fano, corpo e anima, nel gio-co. Al Conero Golf Club è una bella mattinata di sole e gli appassionati di questo sport si stanno cimentando sullo splendido campo a 18 buche delle Marche. Nel mondo sono 70 milioni coloro che praticano il Golf, che, in occasione delle Olimpiadi in Brasile, diventerà a tutti gli effetti una disciplina olimpica. Sebbene sia anco-ra piuttosto diffusa l’idea che si tratti di uno sport elitario, in Italia aumentano, di anno in anno, coloro che se ne ap-passionano e si iscrivono alla Federazione. Il Conero Golf Club rappresen-ta, in questo senso, una strut-tura d’eccellenza, che attira non solo gli iscritti della zona e tutti gli appassionati, inglesi e tedeschi, che risiedono nel-le Marche, ma anche un gran numero di turisti che giungono nella regione per trascorrere le vacanze e che qui trovano un campo attrezzato perfetta-mente funzionale, con green di ottima qualità, in un contesto sorprendentemente bello e suggestivo, dove si incontrano mare e montagna. In questo senso, il CGC rappresenta una risorsa per l’intero territorio, che richiama gli ospiti degli al-berghi più rinomati, dall’Excel-sior di Pesaro agli hotel della Riviera delle Palme. Abbiamo sottoscritto accordi con gli al-bergatori, che offrono tariffe vantaggiose e questo incre-menta sensibilmente il flusso verso i campi da golf. Oltre a quello di Sirolo, nelle Marche ce ne sono altri, 2 con nove buche e 10 campi per la prati-ca. Le opportunità da cogliere, per il Golf in Italia, sono molte. Se consideriamo, ad esempio,

che nel Nord Europa ci sono oltre sette milioni di iscritti a federazioni locali, ma che que-sti ultimi possono usufruire dei campi solo nel periodo da aprile a fine settembre, per-ché i campi, altrimenti, sono ghiacciati, è immediato pen-sare di offrire le nostre strut-ture a tutti questi appassiona-ti. Solo nella Baviera ci sono 175 mila iscritti e da Monaco abbiamo un volo diretto per Ancona, quindi, con un’ora di viaggio i giocatori possono raggiungere la nostra strut-tura e dedicarsi al loro sport preferito anche nella stagione fredda. Non bisogna dimen-ticare, inoltre, l’effetto traino che hanno i giovani campioni come i fratelli Francesco ed Edoardo Molinari, Diana Luna e il giovanissimo Matteo Ma-nassero, che a soli 18 anni, ha conquistato il suo secondo torneo dell'European Tour. Se-guendo il loro esempio sono sempre di più i giovani che si avvicinano a questo sport; pro-prio a loro, dedichiamo alcuni corsi di presentazione che hanno luogo nelle scuole.

Società Sportiva Dilettantistica Conero Golf Club s.r.l. Via Betelico n. 6, 60020 SIROLO (AN)[email protected]. +39 071 7360613 Fax +39 071 7360380

CONERO GOLF CLUB

Il ClubInaugurato nel 1992, il Conero Golf Club si sviluppa all’interno del Parco del Conero, con quasi 70 ettari. La cornice, immutata e preservata nei secoli, è quella offerta dalla straordinaria bellezza della campagna marchigiana. Seimila metri di puro divertimento per l’unico percorso da 18 buche delle Marche.

Il Golf nelle Marche384 soci iscritti al Conero Golf Club dai 5 ai 93 anni (è uno sport per tutte le età) Oltre 13.000 visitatori registrati, di cui circa 1000 stranieri Oltre 80 gare disputate, tra cui alcune molto importanti come quelle BMW, ACI, Audi, Mercedes, Volkswagen, Peavey, Lindt, “Ginestra d’oro” (gara per i giovani); Trofeo città di Osimo.

Alla scoperta dello sport che porta ad estraniarsi dal mondo, entrare in contatto con la natura e immergersi totalmente nel gioco.

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ITINERARI DEL GUSTO

OSTERIA ENOTECA LA BOTTEPiazza V Novembre, 11 Gradara ItaliaT. 0541.964404

Situata nel cuore del Borgo medievale di Gradara, la struttura fa parte di un Palazzo del 1600, un tempo di proprietà della famiglia nobile “Morandi Bonacossi”. L’Osteria del Borgo si presenta come una rivisitazione, in chiave moderna, della classica osteria ormai scomparsa; l’ambientazione che viene creata all’interno dei locali è semplice, legata alle tradizioni, ma allo stesso tempo innovativa. L’Osteria propone uno stile semplice, di qualità, in un ambiente caldo, accogliente e familiare: per l’Oste è un po’ come accogliere i clienti nella taverna o nella cucina di casa. L’Osteria vuole, quindi, far riscoprire al cliente e ai viaggiatori uno stile di aggregazione legato alle tradizioni, ma sempre in continua evoluzione.

OPERA NOVA DELLA MARCAVia Santa Maria di Vico, 12760029 Varano di AnconaT. 071.2861093

Il ristorante si trova a pochi minuti dal centro di Ancona, nel verde e nella tranquillità del Parco del Conero. L’eleganza del suo ambiente si fonde con il gusto di una cucina raffinata e vocata alla tradizione. L’OPERA NOVA DELLA MARCA: è questo, il desiderio dei giovani titolari, impegnati a rendere ogni cena un convivio, curando gli ospiti in un ambiente unico.La cucina stagionale è arricchita nei sapori dall’ausilio di erbe aromatiche coltivate in giardini di proprietà. Stefano, il cuoco, realizzerà per voi menù stagionali, mentre Mauro, sommelier proporrà una vasta gamma di ottimi vini rigorosamente regionali. I piatti tipici vanno dai tagliolini al pecorino e menta, al coniglio disossato al finocchietto selvatico, allo speciale risotto con gli “spaccasassi” della casa.

ROSTICCERIA “CUCINA DI MARE” - Cooperativa Sena GallicaViale Pietro Bonopera, 43 60019 Senigallia AnconaT. 071.60684

Situata nel centro storico di Senigallia, nasce dalla lunga amicizia dei nove soci, che nel 1988 hanno dato vita alla Cooperativa Sena Gallica. Inizialmente dedita unicamente all’allevamento di molluschi, ha poi avviato la lavorazione dei frutti di mare all’interno delle strutture dell’ex mercato del pesce di Senigallia, per poi aprire successivamente una pescheria. Nel 2008 i soci hanno allargato la loro attività inaugurando una rosticceria, che propone piatti da asporto e gustosi aperitivi, offrendo una variegata offerta di specialità di pesce da accostare ad uno dei vini bianchi suggeriti al banco. Un’esperienza culinaria molto speciale, vissuta in un ambiente semplice ma dall’atmosfera marinaresca e dai veri profumi del mare.

PIZZERIA TUCANO’S BEACHLungo mare Antonio Gramsci 63017 - Porto San Giorgio (FM) T. 0734.679616

Struttura moderna e dal design ricercato, situata direttamente sulla spiaggia di Porto San Giorgio e all’interno della quale si possono gustare una tra le migliori pizze del litorale marchigiano e gustose grigliate di pesce fresco. Ottima organizzazione, attenzione e cordialità nei confronti dei clienti. Luogo ideale anche per tutti coloro che vogliono trascorrere una piacevole giornata al mare, grazie ai servizi offerti dallo stabilimento balneare. Per gli amanti degli happy hour e della movida estiva, la struttura organizza anche aperitivi in spiaggia e spettacoli.

ITINERARI DEL GUSTO

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Kitsy Kintè & The JazzBlues BandKitsy Kintè è una cantante-compositrice di origini italo-nigeriane.Dotata naturalmente di un timbro dolce e allo stesso tempo graffiante e di uno stile molto personale, evoca con le sue composizioni atmosfere intriganti, pensanti e ritmate che si modellano su testi intimi e sinceri.Il connubio di culture così lontane nello spazio fisico fomenta sempre più la sua già innata passione per le musiche “etniche” dando forma infine, ad un genere che è roots nell'anima ma indefinibile come stereotipo.Poliglotta, si diverte a scrivere in diverse lingue del mondo.Si spazia da un jazz che ricorda un lamento alla Billie Holiday ad un reggae giamaicano di speranza, da un funk divertito e vecchio stile a un soul intenso e impegnato.Kitsy e la sua band apriranno il dolciastro mondo del suo primo disco di inediti.

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Castelfidardo: emozioni per 'Marchigiani nel Mondo'Conclusione dei lavori per la tre giorni del Consiglio dei marchigiani all’estero: dal teatro di Numana alla deposizione della corona sul monumento al Risorgimento

Momenti di emozioni e grande intensità per una degna conclusio-

ne dei lavori del Consiglio dei Marchigiani nel mondo con due appuntamenti che rimar-ranno nel cuore dei 52 dele-gati delle associazioni di mar-chigiani all’estero arrivati da tutto il mondo a Sirolo. Nella splendida cornice di Numa-na, con le musiche del ma-estro Marco Santini e le voci di Tiziana Bonifazi e Giuseppe Russo, il giornalista Rai Gian-carlo Trapanese ha intervista-to l’autrice del libro “In mio figlio vivrai per sempre”, Rita Amabili Rivet. Una serata che ha toccato vertici di alto spet-tacolo ricordando episodi di

vita vissuta dai nostri nonni emigranti con tutte le difficol-tà e le soddisfazioni di chi ha avuto il coraggio e la neces-sità di emigrare in un Paese lontano. Con la leggerezza e l’acume di chi, sul filo del ricordo, è riuscita a trasmet-tere così profondamente alle nuove generazioni non solo l’amore per la propria terra e le origini dei padri e dei nonni ma una vera, straordinaria le-zione di vita, piena di valori e di sani principi.Una vita “alla marchigiana” fra tenacia, lavoro e successi.Tali nostre tradizioni presen-ti nell’orgoglio del 150° an-niversario dell’Unità d’Italia sono rivissute nella celebra-

zione di domenica mattina a Castelfidardo. Qui il neoe-letto sindaco Mirco Soprani ha accolto l’assessore alla Emigrazione della Regio-ne Marche Luca Marconi, il presidente della Consulta dei marchigiani nel mondo Emilio Berionni e il generale Cancellieri venuto apposta da Roma in rappresentanza dei marchigiani in Italia, ponendo l’accento sull’operosità della nostra comunità e sulla ca-pacità che ha sempre avuto di rinnovarsi. A questo propo-sito infatti dopo la lezione del prof. Gilberto Piccinini sui fatti storici di Castelfidardo e dopo aver visitato il museo della fi-sarmonica, sul monumento a

Cialdini è stata posta una co-rona alla memoria.Castelfidardo conclude una tre giorni di proficuo lavoro per i marchigiani all’estero e non poteva esserci luogo più significativo visto che qui si è combattuto e vinto per l’Uni-tà d’Italia, fra diversi popo-li d’Europa che costituivano l’esercito del Papa, fra la di-versa Italia del nord e del sud poi unite nell’unico popolo e visto anche che Castelfidar-do stessa vanta un passato d’emigrazione molto intenso in America del Sud.

ACCADDE IN REGIONE…Come ogni mese, ML vi offre una collezione di cartoline dalla regione, che immortalano gli eventi più importanti che si sono svolti nelle diverse province

EVENTI

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PANAMERA NIGHTPresentati al Casale di Ascoli Piceno tre nuovi modelli della scuderia Porsche

Si è svolto venerdì 24 giugno, nella bellissima piazzetta adiacente la piscina del prestigioso Hotel Casale di Ascoli Piceno, l’evento “Pana-

mera Night”, nel corso del quale sono stati presentati tre nuovi modelli della scuderia Porsche: Panamera Turbo S, Panamera S Hybrid, Panamera Diesel. Clau-dio Zito, responsabile marketing del Centro Porsche Pescara e Centro Porsche Ancona ha salutato gli ospiti e presentato al pubblico lo staff Porsche, com-posto Luca Bonazza, Marco Marzoli, Fabrizio Bramato del Centro Porsche Ancona e Marco Dell’Elce e Fran-ca Addante, del Centro Porsche Pescara. Nel corso della serata sono stati proiettati video emozionali che hanno svelato alcuni particolari di queste nuove auto sportive.Hanno collaborato come partner dell’evento alcuni dei più esclusivi esercizi commerciali della Marche: Coltorti, da sempre sinonimo di stile nell’abbiglia-mento, Cartechini Giolleria di Civitanova Marche, che ha esposto le nuove collezioni di orologi Porsche De-sign e la Red Studio, Società di servizi nel campo fo-tovoltaico. La presenza del Red Studio è legata alla filosofia Porsche che, attraverso il Porsche Intelligent Perfomance, vuole comunicare l’impegno nel rispet-to dell’ambiente con nuove tecnologie, che riducono i consumi mantenendo standard d’eccellenza nella guida e che permettono di creare modelli d’avanguar-dia come la Panamera Hybrid. Dopo il piacevole catering la serata si è conclusa con una divertente Estrazione di Premi della Porsche Sport Design Selection e con la raccolta di prenota-zioni di Test Drive della Panamera Diesel.

Il vostro cuore batte per una vettura sportiva. La vostra ragione per una vettura razionale. O viceversa? L’antitesi è superata. Ancora una volta. La nuova Panamera Diesel è ora disponibile per voi!

EVENTI

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Pesaro, 26 giugno – Serata di premiazioni alla 47a Mostra Internazionale del Nuovo Cinema: alle 21.45 in Piazza del Popolo sono stati assegnati i riconoscimenti ai film

scelti dalle giurie. La premiazione è stata preceduta dalla pro-iezione dell’ultimo episodio dei cortometraggi di Gael Garcia Bernal e Marc Silver Los Invisibles e seguita da También la lluvia / Even the rain di Iciar Bollain (regista spagnola tra i mi-gliori cineasti d’europa) sulla guerra per l’acqua, che riveste una attualità assoluta. Gli interpreti principali sono due star del cinema latino: il messicano Gael García Bernal e Luis To-sar, premio Goya per I lunedi al sole, Ti do i miei occhi, Cella 211. La Mostra si è conclusa definitivamente lunedì 27 con la replica dell’opera vincitrice del concorso Pesaro Nuovo Cine-ma – Lino Miccichè: Musalingi / The Journals of Musan di Park Jung-Bum, a cui è andato anche il Premio della Giuria giovani, composta da studenti e neo laureati dell’Università di Urbino “Carlo Bo”. La Giuria ha assegnato una Menzione d’Onore al film “Qu’ils reposent en revolte (des figures de guerre I) di Sylvain George. Il premio “Cinema e diritti umani” di Amnesty International è stato assegnato al film “También la lluvia” di Icíar Bollaín. La giuria della prima edizione del concorso video PREMIO CINEMARCHE GIOVANI, riservato ai giovani, entro i 30 anni d’età, che vivono, studiano o lavorano nella Regione Mar-che (per cortometraggi a tema libero della durata massima di 3 minuti) ha assegnato all’unanimità il PREMIO CINEMARCHE GIOVANI 2011 al cortometraggio L’ILLUSIONE di Stefano Del Frate, Gianluca Grandinetti, Gianluca Marone, Diego Di Gian-domenico. Gli spettatori della “piazza” dell’edizione 2011 , che hanno votato alla fine di ogni proiezione e sul sito fel festival, hanno assegnato il PREMIO DEL PUBBLICO a Tambien la llu-via lluvia (Even the rain) di Iciair Bollain.

Il film vincitoreMusalingi / The Journals of

Musan di ParkIl regista coreano Park

Jung-bum (già assistente alla regia di Lee Chang-dong per Poetry), ha spiegato così

la genesi di The Journasls of Musan, di cui è anche

interprete principale: "Siamo nati e cresciuti con il problema della divisione tra Corea del Nord e Corea del Sud, per noi è un'abitudine: la tensione ce la portiamo

dentro la testa e nel cuore da sempre. Volevo raccontarlo".

PESARO FILM FESTIVAL47a Mostra Internazionale del Nuovo Cinema

Bertolucci e Jhon Malkovich

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Inaugurati a giugno 2010, i nuovi uffici della sede centrale dell’Azienda Santoni Spa sono stati pre-sentati alla stampa martedì 5 luglio. Luce natu-

rale, risparmio energetico ed eco-compatibilità: questi i tre elementi chiave della nuova struttura, di Corridonia. Il progetto si inserisce all’interno di un percorso di attenzione all’ambiente, che Santoni ha avviato da tempo, in primis dal punto di vista produt-tivo: i pellami utilizzati per realizzazione delle calza-ture sono sempre naturali e non trattati, la concia al vegetale porta pelli grezze a divenire cuoio nel totale rispetto della natura. Anche la carta utilizzata in tutti i coordinati aziendali e nei materiali di comunicazio-ne è certificata FSC (ossia, proveniente da foreste ge-stite correttamente e nel rispetto dell’ambiente) e a breve lo sarà anche tutto il packaging. Gli stessi ma-teriali utilizzati per la realizzazione dell’ufficio- ve-tro, acciaio e alluminio - sono riciclabili al 90%. Studi sulla luce solare hanno guidato verso la scelta di una facciata “a doppia pelle”, che consente all’edificio - completamente trasparente – di funzionare come una vera e propria serra nei mesi invernali e come un camino solare nei mesi estivi. Le due pareti in vetro, distanziate di 80 centimetri, creano un vuoto all’in-terno del quale, durante l’inverno, l’aria si riscalda, fungendo da isolante termico, mentre in estate cir-

EVENTI

SantoniPresentato alla stampa il nuovo head quarter eco-compatibile: l’eccellenza italiana a impatto zero

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cola tramite griglie, creando correnti che rinfrescano le superfici. Lo specchio d’ac-qua all’ingresso contribuisce al funzionamento di questo meccanismo. Questo sistema abbatte radicalmente i con-sumi elettrici dell’edificio. I sorprendenti giardini verticali nelle hall e nelle sale riunioni regalano all’ambiente un re-spiro inaspettato, rendendolo il più piacevole possibile e vi-vibile e purificando l’aria.

903 KWP DI FOTOVOLTAI-CO PER L’INDIPENDENZA ENERGETICA SOSTENIBILEA completamento del proget-to green è stata realizzata una centrale fotovoltaica (capace di produrre 1.107.500 kWh annui, corrispondenti al 170% del fabbisogno del gruppo in-dustriale) sui parcheggi e sul-le coperture delle unità pro-

duttive Santoni. La maggior autoproduzione rispetto alla richiesta energetica attuale permetterà di coprire i futuri aumenti di fabbisogno, garan-tendo la completa sostenibili-tà della produzione. Grazie ad un investimento di circa 3,5 milioni di euro, le calzature Santoni vengono create “a impatto zero”. Un successo che si aggiunge ai successi di questa straordinaria azienda, che ha fatto dell’innovazione, della qualità e dello stile un modello di riferimento in Italia e nel mondo.

UN BRAND DI SUCCESSO, DA QUASI 40 ANNIL’Azienda, fondata nel 1972 da Andrea Santoni, è oggi guida-ta dai due figli, Giuseppe e Ile-nia, che continuano un lavoro fatto di passione e tradizione. Oggi Santoni è un brand rico-

nosciuto a livello internazio-nale, sia nel mercato degli ac-cessori di alta gamma, che in quello della pelletteria e delle calzature da uomo, donna e bambino. Le calzature Santo-ni sono pezzi unici, realizzati a mano da maestri calzolai che, con passione, dedicano ogni giorno la stessa attenzione a ciascuna delle fasi, dalla scelta dei migliori pellami, alla creazione della calzatura, continuando con la coloritura e i meticolosi controlli fina-li. L’innovazione, la durata, il comfort, la qualità, la pro-duzione artigianale e lo stile italiano sono i valori distintivi dei prodotti Santoni, veri ca-polavori d’arte manifatturie-ra. Santoni è oggi presente in oltre 70 paesi ed è leader indi-scusso per le scarpe da uomo sul mercato mondiale. Con innovazioni d’avanguardia,

ricerca stilistica e importanti investimenti in comunicazio-ne, Santoni sta diventando protagonista anche nella li-nea informale, Santoni Club e nelle calzature da donna, con la linea Rose Collection. Con le sue boutiques esclusive nelle più importanti città del mondo (Milano, Roma, Tori-no, Capri, Cannes, St. Moritz, Pechino, Tokyo, Baku e Doha), Santoni punta all’espansione retail in particolare in Estre-mo Oriente. L’eccellenza del marchio è dimostrata anche dalle partnership: Mercedes e IWC Schaffhausen hanno, infatti, scelto Santoni per svi-luppare insieme importanti progetti internazionali.

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PREMIO “MARCHIGIANI DELL’ANNO”Tra i premiati dell’edizione 2011 l’Arcivescovo di Ancona, Edoardo Menichelli e il Patron di Brosway Lanfranco Beleggia

Nella splendida cornice dell’Hotel Excelsior di Portonovo si è svolta la 22° edizione del Premio “Marchigiani dell’anno – Beniamino Gigli”. Presentata da Roberto Carloni e Vanessa Gravina, la serata si è svolta in un’atmosfera

elegante, conviviale, glamour e intensa allo stesso tempo, che ha visto la parteci-pazione dei nomi più illustri del panorama regionale. Come ogni anno, il prestigioso riconoscimento è andato a personaggi del mondo imprenditoriale, sportivo, dello spettacolo e della realtà civile e religiosa, che, grazie al loro impegno e al loro talento, recano lustro alle Marche. La giuria era composta da Giorgio Santini, Pre-sidente dell’Aics (Associazione Italiana Cultura e Sport), dal Rettore dell’Università Politecnica delle Marche Marco Pacetti e da altri esponenti del mondo del lavoro e dell’imprenditorialità. Si è rinnovata, come ogni anno, la tradizione di una rosa di premiati davvero eccezionale. Le statuine e le pergamene sono andate all’Arcive-scovo di Ancona, Mons. Edoardo Menichelli, all’imprenditore Lanfranco Beleggia, ai creatori dell’azienda Dond up, ad Elisa di Francisca, campionessa mondiale di scherma a Parigi, al Gruppo Opera Pop; all’attrice Amanda Sandrelli e al suo col-lega Massimo Lopez, invece, è andato il Premio Internazionale Portonovo. Al Ge-nerale dei Carabinieri Agostino Capanna è andato il premio Ankon del Marchigiano dell’anno. Al termine dell’emozionante consegna dei premi, gli ospiti si sono acco-modati sulla splendida terrazza panoramica, per una deliziosa cena con prodotti dell’eccellenza marchigiana. Musica, candele e vino hanno completato il quadro di una serata di luglio, davvero indimenticabile.

EVENTI

Premio a Lanfranco BeleggiaPatron di Bros Manifatture (cui fanno capo i marchi Bros, Brosway Jewels, Brosway Watches, Brosway 925, Dhiva, Officina Italia e S’Agapõ), ha ottenuto il premio “Marchigiano dell’anno”, edizione 2011, per il suo indiscusso talento imprenditoriale, grazie al quale Bros è divenuto uno dei brand più conosciuti ed apprezzati del suo settore. Quello stesso talento che lo ha spinto all’acquisto e alla ristrutturazione di Villa Lattanzi, la residenza del XVIII secolo di proprietà della famiglia Beleggia, che ospiterà un nuovo ed esclusivo hotel 5 stelle - l’unico nelle province di Fermo, Ascoli Piceno e Macerata - che si candida per essere la prima struttura di “Charme” delle Marche. “Sono estremamente onorato di questo riconoscimento – ha commentato Lanfranco Beleggia – che mi fa sentire ancora più vicino alla mia terra, la quale è stata sempre per me fonte di ispirazione, sia per la sua bellezza in termini paesaggistici e culturali, che per la sua vocazione all’eccellenza a livello manifatturiero e industriale”.

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M’arcord MarioI luoghi, i volti e le parole di Mario Giacomelli – Senigallia (Marche - AN)

Grande evento espositivo dedicato a Mario Giacomelli con due mostre di inediti, mai esposti

1 – 24 luglio 2011La terra dalle ombre lunghe

Foto inedite di Mario GiacomelliPalazzo del Duca - Aperto tutti i giorni 21-24

Rimasta finora interamente inedita, “La terra dalle ombre lunghe” è un raro caso di una serie fotografica sviluppata e stampata da

Giacomelli, ma non scattata dall’artista stesso. 1 luglio – 31 agosto 2011

Storia della fotografia a Senigallia: il gruppo MisaMuseo d’Arte Moderna dell’Informazione e della Fotografia

Per comprendere e osservare le origini e la formazione di Mario Giacomelli a Senigallia, il Museo Comunale d’Arte Moderna

dell’Informazione e della Fotografia ospita in mostra permanente le fotografie degli artisti del Gruppo Misa a cui anche Giacomelli aderì.

INFO – [email protected], 0716629203-350 Ufficio Cultura, 07160424 Musinf

Ufficio Stampa - Alessandro Piccinini [email protected] - T. 339.6829791-338.4169263-071.7922244

M’ARCORDMARIO

APPUNTI IN AGENDA

ROF ROSSINI OPERA FESTIVALXXXII edizione

10 – 23 agosto PesaroArriva nella città di Pesaro l’appuntamento dedicato alla musica liri-ca internazionale con il Rossini Opera Festival 2011. Sono numerosi i teatri che prenderanno parte a questo appuntamento estivo con la lirica, che vedrà protagonista di quest’anno Gioachino Rossini. Dall’omonimo Teatro Rossini fino all’Adriatic Arena, una serie di spettacoli imperdibili, che avranno, come soggetti: “Mosè in Egitto”, “La scala di seta” e “Adelaide di Borgogna”. Per info: www.rossinioperafestival.it; [email protected]

ROF Rossini Opera

FestivalXXXII Edizione

Sotto l’Alto Patronatodel Presidente della Repubblica

Programma

XXXII EdizionePesaro, 10~23 agosto 2011

Cosa facciamo di bello stasera?SAI SE C’È QUALCOSA IN GIRO?Quante volte vi sarete posti questa domanda… ML ha pensato a voi selezionando una rosa di iniziative culturali, d’intrattenimento, sportive e musicali davvero imperdibili!

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150^ anniversario dell’Unità di Italia

Nell’ambito del Progetto Padiglione Italia della Biennale di Venezia 2011, è stato elaborato a cura di Vittorio Sgarbi un progetto che con-siste nell’estensione, in occasione delle Celebrazioni del 150^ anni-versario dell’Unità d’Italia, del Padiglione Italia a ogni Capoluogo di Regione e ad altre città di grande attrattiva turistica. Per la regio-ne Marche vengono individuate le sedi di Ancona e Urbino, con due mostre di arte contemporanea. Le due mostre saranno aperte dal 20 giugno al 27 novembre 2011. In particolare, è stata presa in conside-razione la produzione artistica contemporanea tra il 2001 e il 2011, articolata in sette sezioni: pittura, scultura, ceramica, fotografia, gra-fica, design e video arte.Per info: Regione Marche -Servizio Internazionalizzazione, Cultura, Turismo, Commercio e Attività Promozionali. Via Gentile da Fabriano 9 – 60125 Ancona Tel. 071/8062334Fax. 071/8062318

150^ ANNIVERSARIO

DELL’UNITÀ DI ITALIA

Amo la Mole Ancona

Amo la Mole Ancona

martedì 19 luglio ore 21.30Canalone Cinema

NESSUNO MI PUO’ GIUDICAREUn film di Massimiliano Bruno

Con Paola Cortellesi, Raoul Bova, Rocco Papaleo, Pietro De Silva, Caterina Guzzanti

Commedia. Durata 95’ – Italia 2011.In caso di maltempo: Cinema Galleria

Ingresso € 5 intero / € 4 ridotto (soci arci)Informazioni

www.lazzarettoestate.org

Giorgio Morandi e Osvaldo Licini

A Fermo e Monte Vidon Corrado si tiene la grande esposizione “Osvaldo Licini - Giorgio Morandi. Divergenze parallele articolata in due sedi”, intende approfondire gli studi sui rapporti tra i due grandi artisti del Novecento, dalla comune formazione all’Accademia di Bologna alla loro ultima corrispondenza del 1958. La mostra è stata inaugurata il 25 giugno e rimarrà aperta fino al 25 settembre 2011.

Giorgio Morandi e

Osvaldo Licini

Segni dell’Eucarestia alla Pinacoteca Diocesana

La mostra sarà visitabile dal 25 giugno al 30 settembre con ingresso gratuito

Sabato 25 giugno alle ore 18.30, è stata inaugurata la mostra “Segni dell’Eucarestia” alla Pinacoteca Diocesana in Piazza G.Garibaldi,3.

La mostra della Diocesi di Senigallia, in collaborazione con il Co-mune di Senigallia, è una delle tre iniziative artistiche promosse dal

Comitato organizzatore in preparazione al XXV Congresso Eucaristico Nazionale. La rassegna è infatti diffusa in sette comuni: Ancona,

Osimo, Loreto, Jesi, Senigallia, Fabriano e Matelica.

Segni dell’Eucarestia alla Pinacoteca Diocesana

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Lo scorso 23 giugno alla casa di cura Villa dei Pini di Civi-tanova Marche è stato eseguito un intervento chirurgico innovativo per l’impianto di protesi all’anca. Con l’equipe

della clinica - guidata dal Professor Raul Zini - ha collaborato il dottor chirurgo di fama mondiale e massimo esperto della nuova tecnica.

Hanno detto

“L’aspetto più innovativo di questa tecnica sta nel fatto che la protesi viene impiantata con una minima incisione senza ledere i tessuti molli e con un minimo sacrificio di osso. In questo modo il decorso operatorio è meno doloroso e molto più rapido; il paziente cammina il giorno stesso, non ha difficoltà nella deambulazione e recupera più

velocemente. Questa nuova tecnica è in rapida diffusione negli Stati Uniti e in Giappone e sta crescendo anche in Italia, dove è stata introdotta dal 2006”.Erik De Witte

“Questo nuovo approccio nel settore ortopedico fa parte di quelle tecniche mini invasive, più moderne ed efficaci, da tempo introdotte a Villa dei Pini. Grazie ad una sempre maggiore

affidabilità di tecniche e materiali, è possibile trattare patologie altamente invalidanti, come nel caso dell’anca, con risultati brillanti che permettono il recupero dell’autonomia e di una buona qualità della vita. Per questo sono fondamentali occasioni di scambio tra esperti: l’intervento di oggi è stato eseguito in live surgery, l’operazione è stata cioè teletrasmessa dalla sala operatoria

alla sala convegni di Villa dei Pini, davanti ad una platea di specialisti ortopedici della provincia di Macerata e del personale medico e fisioterapico della Clinica, con possibilità di interagire con l’equipe che stava effettuando l’intervento”.Raul Zini

SALUTE E BENESSERE

UN INTERVENTO INNOVATIVO A VILLA DEI PINIErik De Witte, responsabile del Dipartimento Ortopedia dell’ospedale di Aalst (Bruxelles) e chirurgo di fama mondiale, ha collaborato con l’equipe della Clinica Villa dei Pini di Civitanova Marche in un intervento chirurgico innovativo

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UN INTERVENTO INNOVATIVO A VILLA DEI PINIErik De Witte, responsabile del Dipartimento Ortopedia dell’ospedale di Aalst (Bruxelles) e chirurgo di fama mondiale, ha collaborato con l’equipe della Clinica Villa dei Pini di Civitanova Marche in un intervento chirurgico innovativo

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Gli interessati sono pregati di inviare dettagliato curriculum, con consenso al trattamento dei dati, citando in busta il riferimento a: SIDA S.r.l.Via I° Maggio - 60131 Ancona - Fax 071/2852245 - [email protected] - www.sidasrl.itConsenso: richieste di autorizzazione provvisioria alla Ricerca e Selezione del personale in corso, ai sensi del D.Lgs. 276/03.I candidati ambosessi (L. 903/77) sono invitati a leggere sul nostro sito l’informativa sulla Privacy (D. Lgs. 196/03).

a cura del Gruppo Sida di Ancona - www.sidasrl.it OFFERTE DI LAVORO

> GGA SPA azienda leader nel contesto nazionale per la proget-tazione e produzione di compo-nenti metallici ed accessori per l’arredamento dell’ufficio, asse-gna:RIF: BGG/01 1 BORSA DI STU-DIO PARZIALE FINALIZZATA AD INSERIMENTO LAVORATIVO - MASTER IN “FINANZA E CON-TROLLO”Il percorso formativo e di job ro-tation è orientato a creare un pro-fessionista in grado di operare e gestire con progressiva autono-mia un ruolo chiave dell’Ufficio Amministrativo: la nuova figura verrà inserita come IMPIEGATO/A AMMINISTRATIVO/A e, affiancata da consulenti esperti, intrapren-derà un interessante percorso di crescita professionale all’interno dell’azienda.Il candidato ideale è un giovane talento di età compresa tra i 24 ed i 29 anni, laureato in Economia e Commercio e desideroso di intra-prendere un percorso professio-nalizzante all’interno di una realtà consolidata.E’ richiesta una buona conoscen-za della lingua inglese, del pac-chetto office e dei principali siste-mi applicativi.Precisione, metodo, ottime com-petenze organizzative e capacità relazionali completano il profilo.Dopo un attento processo seletti-vo, l’azienda individuerà il nuovo collaboratore che inizierà il se-guente percorso formativo: - Frequenza al Master in General Management con specializzazione in Finanza e Controllo organizzato e gestito dalla Sida Group (ad An-cona) della durata complessiva di 6 mesi con frequenza obbligatoria tutti i venerdì + sabato mattina. - Stage della durata di 6 mesi (in contemporanea al Master) da svolgere presso la sede centrale dell’azienda - Al termine del percorso formati-vo è previsto l’inserimento lavora-tivo all’interno dell’azienda. - Il candidato dovrà sostenere solo il costo di iscrizione al Ma-ster che avrà inizio a Settembre. Sarà considerato requisito prefe-renziale la residenza nella Pro-vincia di Macerata.

> RADIO E MEDIA di Civitano-va Marche (MC), concessionaria pubblicitaria di emittenti radiofo-niche leader nel territorio delle Marche, come Radio Linea n° 1 e Skyline, assegna:RIF: BSK/01 1 BORSA DI STU-DIO TOTALE FINALIZZATA AD INSERIMENTO LAVORATIVO MA-STER IN “SALES E MARKETING MANAGER”Il vincitore della borsa di studio intraprenderà un percorso forma-tivo e professionalizzante all’in-terno dell’azienda con l’obiettivo di diventare un professionista in grado di operare e gestire con progressiva autonomia il ruolo di KEY ACCOUNT per la PROVIN-CIA DI ANCONA. La nuova figu-ra, rispondendo al Responsabile Commerciale, si occuperà prin-cipalmente di gestire ed ampliare il portafoglio clienti della propria zona di riferimento, entrando in contatto con attività commercia-li, aziende, studi professionali ed ogni altro soggetto interessato all’acquisto di uno spazio pubbli-citario radiofonico. Il candidato ideale è un giovane talento di età compresa tra i 24 ed i 29 anni, laureato in Scienze della Comu-nicazione o indirizzi equipollen-ti, interessato ad intraprendere un percorso professionalizzante finalizzato a ricoprire un ruolo dinamico all’interno di una realtà in continua crescita. Dinamismo, orientamento al cliente, ottime doti comunicative e di vendita completano il profilo. Dopo un at-tento processo selettivo, l’azienda individuerà il nuovo collaboratore che inizierà il seguente percorso formativo: - Frequenza al Master in General Management con specializzazio-ne in Sales e Marketing Manager organizzato e gestito dalla Sida Group (ad Ancona) della durata complessiva di 6 mesi con fre-quenza obbligatoria tutti i venerdì + sabato mattina. - Stage della durata di 6 mesi (in contemporanea al Master) da svolgere presso la sede centrale dell’azienda - Al termine del percorso formati-vo è previsto l’inserimento lavora-tivo all’interno dell’azienda. Il Master avrà inizio a Settembre.Sarà considerato requisito prefe-renziale la residenza nella Pro-vincia di Ancona.

> TDN Trasporti Srl, azienda le-ader nei Servizi logistico distribu-tivi, per il potenziamento dell’area Amministrativa e Logistica ha deciso di puntare sui giovani as-segnando:RIF: BTD/01 1 BORSA DI STU-DIO TOTALE ad OCCUPAZIONE GARANTITA PER MASTER IN GE-NERAL MANAGEMENTIl percorso formativo e di job ro-tation ha l’obiettivo di creare un professionista in grado di rico-prire il ruolo JUNIOR ANALYST che si occuperà principalmente del controllo della produttività del processo e del livello di ser-vizio ottenuto, al fine di ottimiz-zare i processi di trasporto. Il candidato ideale è un giovane ta-lento di età compresa tra i 24 ed i 29 anni, laureato in Ingegneria (preferibilmente gestionale, civi-le o trasporti) ed interessato ad intraprendere un percorso pro-fessionalizzante finalizzato a ri-coprire un ruolo di responsabilità all’interno di un’azienda giovane e dinamica. E’ richiesta l’ottima conoscenza del pacchetto office e dei principali sistemi applicativi.Dopo aver superato un attento processo selettivo, l’azienda in-dividuerà il nuovo collaboratore che inizierà il seguente percorso formativo: - Frequenza al Master in General Management organizzato e ge-stito dalla Sida Group (ad Anco-na) della durata complessiva di 6 mesi con frequenza obbligatoria tutti i venerdì + sabato mattina. - Stage della durata di 6 mesi (in contemporanea al Master) da svolgere presso la sede centrale dell’azienda - Al termine del percorso formati-vo è previsto l’inserimento lavora-tivo all’interno dell’azienda. Il Master avrà inizio a fine giugno; è quindi richiesta disponibilità im-mediata.La sede di lavoro è in provincia di Ancona.

> Brosway, a z i e n d a

leader a livello nazionale nella commercializzazione di accessori moda fashion, per il potenziamen-

to del proprio organico decide di puntare sui giovani assegnando:RIF: BW/01 1 BORSA DI STU-DIO TOTALE ad OCCUPAZIONE GARANTITA per il MASTER IN GENERAL MANAGEMENT con specializzazione in SALES E MARKETINGIl percorso formativo e di job ro-tation è orientato a creare un pro-fessionista in grado di ricoprire il ruolo di account – area manager per conto dell’azienda all’este-ro. I candidati ideali sono giovani talenti di età compresa tra i 24 ed i 29 anni, laureati in Scienze Economiche o Umanistiche ed interessati ad intraprendere un percorso di crescita professionale all’interno di un’azienda giovane e dinamica. E’ richiesta l’ottima conoscenza delle lingue tedesco e inglese e preferibilmente di una terza lingua. Dopo aver supera-to un attento processo selettivo, l’azienda individuerà il collabora-tore che inizierà il seguente per-corso professionalizzante: - Frequenza al Master in General Management organizzato e ge-stito dalla Sida Group (ad Anco-na) della durata complessiva di 6 mesi con frequenza obbligato-ria tutti i venerdì + sabato matti-na. - Stage della durata di 6 mesi (in contemporanea al Master) da svolgere presso la sede centrale dell’azienda - Al termine del percorso formati-vo è previsto l’inserimento lavora-tivo all’interno dell’azienda. La sede di lavoro è nelle Marche; è richiesta quindi disponibilità al trasferimento immediato all’avvio del progetto.

> Nota azienda del settore arre-damento ricerca:RIF: VV/06 EXPORT AREA MANA-GER ( SETTORE IMBOTTITI)Il candidato ideale ha maturato un esperienza di almeno 5 anni nel-la gestione di agenti/distributori e key clients per marchi posizio-nati nel segmento medio-alto e nell’elaborazione di strategie di marketing mirate ad ogni diverso mercato.Sarà considerato titolo preferen-ziale la provenienza da azienda del settore imbottiti.Un’ottima conoscenza di una o più lingue completano il profilo.La sede di lavoro è nella Provincia di Ancona

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