Mito Nadal: 10 volte D’Artagnan93.62.133.212/pdf/st114_finale.pdf · 4 roland garros Il Re della...

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Anno XIII - n.23 - 14 giugno 2017 GLI ALTRI CONTENUTI Focus Next Gen: Popyrin vince Parigi Under 18 Pag.12 I numeri della settimana Pag.16 - Il tennis in tv Pag.18 L’evento: i Mondiali del servizio Pag.20 - Notizie dalle regioni Pag.21 - Tpra: vacanze romane Pag.25 Collezionismo Pag.26 - L’esperto risponde: come si trattano vesciche e calli? Pag.30 Guga e Jelena, figli delle stelle Congiunzione astrale: Kuerten vinse a Parigi il giorno in cui nacque la lettone Pag.14 Così Rafa si è superato ancora Pag.3 La Decima al Roland Garros Pag.4 Non solo 10: tutti i numeri Pag.16 L’analisi: 22 minuti di furia Pag.27 Mito Nadal: 10 volte D’Artagnan Prêt-à-porter, le novità da Parigi Racchette, scarpe e abbigliamento sfilano sui campi del Roland Garros Pag.28 Ostapenko: ha 20 anni e spacca tutto Pag.8

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Anno XIII - n.23 - 14 giugno 2017

GLI ALTRI CONTENUTIFocus Next Gen: Popyrin vince Parigi Under 18 Pag.12 I numeri della settimana Pag.16 - Il tennis in tv Pag.18 L’evento: i Mondiali del servizio Pag.20 - Notiziedalle regioni Pag.21 - Tpra: vacanze romane Pag.25Collezionismo Pag.26 - L’esperto risponde:come si trattano vesciche e calli? Pag.30

Guga e Jelena,figli delle stelleCongiunzione astrale: Kuerten vinsea Parigi il giorno in cui nacque la lettone

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Così Rafa si è superato ancora

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La Decimaal Roland Garros

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Non solo 10:tutti i numeri

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L’analisi: 22 minuti di furia

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Mito Nadal: 10 volte D’Artagnan

Prêt-à-porter,le novità da ParigiRacchette, scarpe e abbigliamentosfilano sui campi del Roland Garros

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Ostapenko:ha 20 annie spaccatutto

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prima pagina

Rafa alla Roger: e adesso?

DIRETTOREAngelo Binaghi

COMITATO DI DIREZIONEAngelo Binaghi, Giovanni Milan, Nicola Pietrangeli, Giancarlo Baccini, Massimo Verdina

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di Enzo AndErloni - foto GEtty imAGEs

Athos, Porthos, Aramis, D’Ar-tagnan e Nadal. Ne verrebbe fuori un nuovo, quarto ro-manzo sui Moschettieri del

Re (c’era Juan Carlos di Borbone lì pronto in tribuna) e sicuramente un nuovo film, magari con Nicole Kidman nel torbido ruolo di Milady (anche lei era pronta in tribuna, vicino alla coro-na... pardon, al trofeo). Quando la scorsa settimana strillava-mo in copertina “Adesso Rafa vuol fa-re il Roger”, come ci aveva raccontato in un’interessante intervista Emilio Sanchez, molti si saranno incurio-siti ma tanti avranno letto l’analisi dell’ex capitano in Davis di Rafa con una punta di scetticismo. Anche più di una punta... E adesso, dopo che abbiamo avuto la prova dei fatti, che lezione abbiamo imparato? I più for-ti sono più forti anche perché sanno migliorare sempre. Nadal è andato anche un po’ oltre: “Solo gli stupidi pensano che non si possa sempre mi-gliorare”, ha dichiarato.Dopo l’impresa di Federer a Melbourne avevamo titolato: “Il Migliore migliora-to” e avevamo ripercorso tutto quello che Federer aveva fatto per tornare il più forte a 35 anni e 17 Slam. Vincen-do così il diciottesimo.Ora, all’indomani dell’impresa storica della Decima di Rafa al Roland Garros, Carlos Moya (il nuovo allenatore che ha affiancato lo zio Toni dalla fine dell’an-no scorso) ha fatto l’elenco degli aspet-ti del gioco su cui uno con già 14 Slam in tasca ha lavorato per migliorare. E curiosamente la lista assomiglia tantis-simo a quella di Federer. E parte, non a caso, dalla racchetta, perché si può migliorare e ottenere sempre qualcosa di più da ogni aspetto del proprio gioco se si ha la testa e la passione per farlo.Ecco l’elenco: “Innanzitutto abbiamo appesantito in testa la racchetta in mo-do da fargli esprimere più potenza. Poi abbiamo lavorato sul diritto che, anche

per i tanti problemi fisici, aveva perso profondità. Adesso non lo fa saltare più così alto ma lo ha reso più veloce. Il rovescio è sempre più rapido, non lo ha mai giocato così bene. Rafa si è poi concentrato moltissimo sul servi-zio, in particolare sulla seconda palla. Ha aumentato la velocità per renderla meno prevedibile e cambia anche di più la direzione, dando meno punti di

riferimento. L’obiettivo è impedire che l’avversario possa colpire subito forte, magari spostandosi sul diritto, e pren-dere il controllo dello scambio”.Abbiamo dunque un nuovo Nadal e lo spaesamento di Thiem in semifinale, ma soprattutto di uno sballotatissimo Wawrinka in finale, raccontano molto bene la sorpresa.Non è dunque un caso che, mentre os-serviamo i progressi dei più giovani e applaudiamo l’exploit della Next Gen donna Jelena Ostapenko, che a vent’an-ni ha scardinato le porte del Roland Garros, la domanda più frequente ri-guarda ancora loro due, Roger e Rafa, e si proietta sul prossimo grande ap-puntamento, quello sull’erba di Wim-bledon, dove la superficie favorisce lo svizzero. Chi vincerà? Il nuovo Roger o il nuovo Rafa “alla Roger”? È una chiac-chiera da bar intrigante, che tiene tutti attaccati al tennis. Non ci deve però far perdere di vista il succo della questio-ne, la lezione di questi due fenomeni. Tutti possono migliorare, sempre. E dovrebbero farlo. Per mille motivi. So-prattutto perché guardando i sorrisi di Roger e Rafa si capisce che, farlo, è una figata. Ti riempie la vita di soddisfazio-ni e ti fa venire la voglia, come in certe notti, di non smettere, smettere mai.

tirrenia prontiper... WimbledonÈ pronto il nuovo campo in erba presso il Centro Tecnico Federale e nei prossimi giorni vi si alle-neranno in vista dello Slam londinese - seguiti dai rispettivi coach - Simone Bolelli, Alessandro Giannessi e Federico Gaio. Allenamenti “erbivo-ri” anche per alcuni tra gli junior più prometten-ti come Tatiana Pieri, Mattia Frinzi e Federico Iannaccone. I “Championships” scattano lunedì 3 luglio sui prati dell’All England Club mentre le qualificazioni sono in programma dal 26 giugno.

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Il Re della terra 10.0Nadal è il primo uomo di sempre ad andare in doppia cifra in uno Slam.10 Roland Garros, 15 major in totale: 1 più di Sampras, 3 dietro a Federer. È tornato n.2 al mondo prendendo a pallate le certezze di Stan Wawrinka

DI ANGELO MANCUsO

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Fenomeno. Nessuno come lui. Straripante. Come definire Nadal? Certo è che la storica “Decima” al Roland Garros ha

consegnato Rafa definitivamente al-la leggenda non solo del tennis ma dello sport in generale. È il primo uomo ad andare in doppia cifra in uno Slam: aveva trionfato a Parigi consecutivamente dal 2005 al 2008 e poi dal 2010 al 2014. Il secondo tennista di sempre dopo Margaret Court, che ha vinto gli Australian Open per 11 volte tra il 1960 e il 1973. Un’altra epoca. Al di là dei numeri, il 31enne mancino spagno-lo detiene un record unico nel suo genere. È risorto dalle proprie ceneri per quattro volte con un coraggio e una volontà straordinari. Era diven-tato il Signore della Terra nel 2005, ma ha rischiato di pagar caro un serio problema al ginocchio. Trova-ta la soluzione, è uscito dal tunnel ed è diventato ancora più forte fino a diventare numero 1 dopo la leg-gendaria finale di Wimbledon 2008 vinta contro Federer. L’anno succes-sivo per problemi fisici e personali ha ceduto lo scettro (perse a Parigi contro Soderling), quindi nel 2010 ha vinto tre titoli dello Slam. Dopo aver contrastato l’ascesa di Djoko-vic, si è arreso alla Sindrome di Hof-fa nel luglio 2012. Sette mesi fermo e poi rieccolo con 10 titoli nel 2013. Quindi il nuovo stop nell’estate del 2014 per un infortunio al polso de-stro. Ora la storica “Decima” tre sta-gioni dopo l’ultimo trionfo: è stato zio Toni a consegnargli sul “Philippe Chatrier” una copia della Coppa dei Moschettieri con il suo nome.

Percorso nettoNadal che si inginocchia sulla terra rossa del Roland Garros: un’immagi-ne che conosciamo alla perfezione.

Alla premiazione, sotto gli occhi di Stan Wawrinka e di Roy Emerson, Toni e Rafael Nadalmostrano le Coppe dei Moschettieri, in duplice copia eccezionalmente per la Decima di Rafa

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Anche questa volta ha dominato. Un trionfo conquistato a modo suo, con una prova di forza terrificante che ha distrutto uno dopo l’altro gli av-versari trovati lungo il cammino. I tre set a zero (6-2 6-3 6-1) rifilati in poco più di due ore a Stan Wawrinka in finale non sono che la sintesi di un torneo perfetto. Non ha perso un set e ha ceduto 35 game in 7 sfide: solo Bjorn Borg ha fatto meglio nel 1978, quando lasciò per strada 32 giochi. “Vincere per la decima vol-ta a al Roland Garros è molto spe-ciale - ha sottolineato Rafa - sono emozionato ed è difficile esprimere a parole quel che provo. Io cerco di dare il meglio in ogni torneo, ma su questo campo provo delle emozioni e un’adrenalina che non possono es-sere paragonate a null’altro. Questo è il mio campo e lo sarà sempre”. Se l’annosa querelle sul GOAT, il vir-tuale titolo di più grande di tutti i tempi, resta aperta con Federer in vantaggio, quando parliamo di terra battuta non c’è storia: il più forte è Nadal. Punto. Semplicemente imbat-tibile: non a caso 53 dei 73 titoli in carriera li ha conquistati sulla sua superficie preferita. Non lo si vedeva così in forma, mentale e atletica, da almeno un paio di stagioni. È come un robot: aziona il pilota automatico e costringe gli avversari ad andare fuori giri per stargli dietro. Neppu-re il micidiale rovescio a una mano del 32enne di Losanna, un’arma im-propria applicata al tennis (e prima di lui quello dell’emergente Thiem), ha stanato il mancino spagnolo che sembrava giocare su una tavola da surf per come scivolava leggero sul-la sua amata terra.

Evoluzione tecnicaMigliorare dopo aver raggiunto il top è qualità dei fuoriclasse assolu-ti. Lo ha fatto pure Federer, che ha vinto gli Australian Open giocando praticamente di controbalzo, roba da stropicciarsi gli occhi. Insieme a zio Toni e a Carlos Moya. entrato a far parte del suo staff a fine 2016, Nadal ha lavorato sul diritto, diven-tato ancora più profondo e incisivo. Spinge come un ossesso con l’incro-ciato, mirando a sfibrare l’avversa-rio, poi lo finisce dall’altra parte con il lungolinea. Il top spin dello spa-gnolo salta talmente alto sulla terra che i rivali devono arrampicarsi per ribattere. Ecco perché nella finale lo

stesso Wawrinka ha sparato a sal-ve con il suo colpo migliore, il ro-vescio. L’energia travolgente dei 18 anni non c’è più: è meno esplosivo ed è naturale perché gli anni pas-sano pure per lui. Nadal è sempre stato un fenomeno nella fase difen-siva: in finale il 32enne di Losanna per conquistare un quindici doveva giocare tre, quattro vincenti perché la pallina tornava invariabilmente dalla sua parte. Tuttavia, come ha rivelato Moya, Rafa ha modificato il suo tennis per fare meno fatica e allungarsi la carriera: “Rafa parte sempre da dietro, ma al momento di forzare riesce a mettere i piedi den-tro il campo”. Inoltre ha cambiato

la sua posizione dal lato del dritto per togliere pressione al martoriato ginocchio sinistro: colpisce appog-giandosi soprattutto sul destro e con un maggiore anticipo. Un picco-lo capolavoro.

Ranking e titoli slamNadal è salito al secondo posto nel ranking Atp dietro ad Andy Murray, posizione che non occupava dall’ot-tobre 2014. Ed è primo nella Race, la classifica stagionale: è al comando nel 2017 per i match vinti (43, di cui 24 sul rosso). Con il successo al Ro-land Garros è salito a quota 15 suc-cessi nei tornei dello Slam: ha supe-rato Pete Sampras (14) e davanti c’è

Rafael Nadal ha giocato una finalesuper aggressiva

contro Stan Wawrinka (sotto),

costringendo sempre lo svizzero sulla

difensiva: è finita6-2 6-3 6-1

in 2 ore e 5’

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10 volti, 10 coppe, 10 esultanze

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solo Federer a quota 18. A Melbourne era avanti 3-1 nel quinto e decisivo set contro il rivale di sempre: aves-se completato l’opera ora saremmo 17-16 per King Roger. Con Djoko-vic e Murray “desaparecidi” e i Next Gen che devono ancora sbocciare del tutto (vedi Zverev a Parigi), il 2017 va avanti nel segno dello spagnolo e dello svizzero, ovvero i due rivali che hanno scritto la storia del tennis dell’ultimo decennio e oltre. E allo-ra per dirla alla Lubrano la doman-da nasce spontanea: Nadal può rag-giungere Federer? A poche giorni dal successo parigino, è inevitabile porsi il quesito. Imbattibile al Roland Gar-ros, negli altri Slam è più vulnerabi-le: 10 dei 15 titoli major sono arrivati sulla terra rossa parigina. I restanti 5? A parte gli Us Open 2013, gli altri quattro (Australian Open 2009, Wim-bledon 2008 e 2010 e US Open 2010) sono racchiusi nel triennio che va dal 2008 al 2010, quando Rafa aveva tra i 22 e i 24 anni, più o meno la stessa età che aveva Federer quando inta-scava un titolo dopo l’altro.

Quanta benzina?Dopo è molto difficile dominare in questo modo e Nadal ha appena compiuto 31 anni. La domanda delle domande è: quanta benzina c’è an-cora nel serbatoio del maiorchino? Difficile a dirsi. Senza contare l’u-sura delle ginocchia, da sempre suo tallone d’Achille. Il cemento, ovvia-mente, non lo aiuta. Come il Fede-rer visto in avvio di 2017, prima che decidesse di saltare l’intera stagione sulla terra per preparare al meglio quella sull’erba. Dove, nonostan-te i quasi 36 anni, partirà favorito:

Wimbledon è il suo giardino, come il Roland Garros è quello di Rafa. In attesa dei Next Gen, è bello rivede-re i due grandi rivali in sella. Il loro dualismo, per quanto all’insegna del “politically correct”, è uno dei più

suggestivi della storia dello sport, oltre che una perfetta contrapposi-zione di stili. Non ci sono Djokovic o Murray che tengano: quando gioca-no Roger e Rafa il mondo del tennis si ferma. Chi vivrà, vedrà.

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Divina... per casoL’hanno fotografata davanti alla statua di Suzanne Lenglen dopo aver vintoil 1° Slam a sorpresa. Jelena Ostapenko preferisce l’erba e non aveva mai vinto un torneo Wta. Ora non le si può chiedere di “salvare” il circuito da sola

DI ANDREA NIzzERO

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Sapete qual è la superficie pre-ferita di Aljiona “Jelena” Osta-penko? L’erba. Si potrebbe iniziare con questo paradosso

per parlare del successo più fuori dall’ordinario cui il tennis femmini-le abbia assistito negli ultimi 15 an-ni, forse più. È pressoché impossi-bile interpretare ora la conclusione dell’unico Roland Garros, dal 1933 a questa parte, vinto da una giocatrice non inclusa tra le teste di serie. È un evento che va ben oltre l’imprevedi-bilità annunciata di questa edizione dello Slam sul rosso: da settimane si diceva e scriveva che nessuno pote-va sapere chi, tra le molte potenziali candidate, avrebbe portato a casa il trofeo. Simona Halep era la pri-ma della lista, certo, ma l’asterisco gigantesco collegato alla nota “mai vinto un titolo Slam” non permette-va alcun pronostico con basi solide (e infatti). Il fatto è che Jelena, tra le molte candidate, non c’era neanche lontanamente.

Chi se lo aspettava?Per quanto impossibile da interpre-tare, ciò che è successo sabato po-meriggio a Parigi non lascia dubbi su una cosa: è stato un botto formi-dabile il cui pulviscolo, dopo la luce abbagliante emessa dalla giovane stella Ostapenko, non sedimenterà completamente prima di qualche an-no. Si legge pressoché ovunque che Jelena aveva già impressionato mol-ti, addetti ai lavori e non, ma rimane il fatto che fino a non più di quindici giorni fa nemmeno un’illuminazione lisergica avrebbe fatto pensare a lei come vincitrice al Roland Garros. I più ottimisti avrebbero potuta met-terla in una lista di giocatrici che, sull’erba e sotto qualche combina-zione irripetibile di circostanze, avrebbe potuto fare quarti di finale

Jelena Ostapenko, 20 anni, con la coppa del Roland Garros davanti alla statua della “Divina” Suzanne

Lenglen. Fin qui al massimo aveva vinto un torneo Itf da 50 mila dollari di montepremi... oggi è n.12 Wta

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a Wimbledon, un torneo che aveva vinto nel 2014 nella sua versione per gli Under 18. Ma sulla terra battuta, prima di vincere un qualsiasi torneo Wta? Se le chiedete di mettervi in fi-la dove preferisce giocare, il rosso sarà l’ultimo colore della lista. Il suo unico titolo di un certo valore tra i professionisti - un ITF con monte-premi complessivo di 50.000$, me-no dei soldi che ha messo in tasca superando il primo turno a Parigi - l’aveva vinto a San Pietroburgo nel 2015 sul veloce indoor. Se esiste una superficie di gioco che rappresenta l’esatto opposto del Roland Garros, ça va sans dire, quello è il veloce al coperto.

Tira più forte di MurrayCinquantaquattro sono stati i vin-centi che questa ventenne ha mes-so alle spalle di Simona Halep, nella sua prima finale Slam. Sono addirit-tura 299 quelli che ha messo a segno nel torneo, dove il suo diritto viag-giava a 122 chilometri l’ora di me-dia (per intenderci, quello di Rafa si assestava sui 127, quello di Murray sui 118). Insomma, una giocatrice con armi da superfici veloci. A Mel-bourne, non a caso, era andata a un passo dall’eliminare Karolina Plisko-va: la finalista degli scorsi Us Open aveva dovuto rimontare da sotto 5-2 nel terzo set, per batterla 10-8. Aveva accolto la sconfitta con un sorriso, parlandone addirittura alla stessa Karolina in spogliatoio che, interdetta, raccontò poi l’incontro nel post partita: “E’ venuta da me e

La festa negli spogliatoi con la coach Anabel Medina Garrigues (a destra), e il milanese Ugo Colombini, manager di Jelena; a sinistra, la finalista rumena Simona Halep battuta 4-6 6-4 6-3

Lorenzi e schiavone nei quarti a ParigiNon solo i cinque italiani al 2° turno del Roland Garros maschile, come non succedeva da 39 anni a questa parte. Ma anche due ottime prestazioni in doppio. Quelle di Paolo Lorenzi, impegnato in coppia con il brasiliano Rogerio Dutra Silva e di Francesca Schiavone, con la belga Kirsten Flipkens (nelle foto sopra by Tonelli). Nel doppio maschile, la coppia italo-carioca si è spinta fino ai quarti di finale. Per arrivarci, i due hanno sconfitto gli spagnoli Carreno-Busta/Garcia-Lopez, i francesi Halys/Mannarino e i cechi Vesely/Jebavy, prima di arrendersi per 7-6 7-5 all’iberico Fernando Verdasco e al serbo Nenad Zimonjic. Schiavone e Flipkens invece hanno lasciato strada, sempre nei quarti, soltanto alle prime favorite della vigilia, vale a dire all’americana Bethanie Mattek-Sands e alla ceca Lucie Safavora (6-2 6-4). Nel loro percorso si erano liberate nell’ordine delle russe Putintseva/Vikhlyantse-va, delle transalpine Georges/Paquet e infine delle coppia nippo-polacca Hibino/Rosolska.

Ostapenko: “Tensione? 5 minuti”Nadal: “Ho sempre dubbi”Simona Halep sui vincenti di Jelena Ostapenko: “Mi sono sentita spesso come una spettatrice”. Roger Federer sulla seconda parte di 2017: “Basta pause. Ne ho avute abbastanza. Sono il campione del mondo in allenamento adesso, non è quello che voglio essere. Voglio esserlo in partita, quindi giocherò regolarmente per il resto della stagione”.

Rafa Nadal sulle certezze che non ha: “Ho dubbi ogni giorno. I dubbi sono buoni, perché ti fanno lavorare con più intensità, essere più umile, e accettare che devi continuare a lavorare per migliorare le cose. La vita non è così chiara. Se non hai nessun dubbio probabilmente è perché sei troppo arrogante”.

Jelena Ostapenko, la prima finale in uno Slam e cinque minuti di tensione: “Ho dormito molto bene la notte prima. Solo cinque, dieci minuti prima della partita, ho sentito un po’ la tensione”.

L’ormai ex Ana Ivanovic, celebrata sul Philippe Chatrier dopo 9 anni dal suo trionfo, conferma che i gio-vanissimi sono a loro agio a Parigi: “C’è qualcosa di speciale, magico: mi sentivo a casa anche a 17 anni”.

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mi ha detto ‘sì, ero tesissima sul 5-2 nel terzo’ e io le ho detto ‘sì lo so, l’ho visto”. È una reazione che dice qualcosa di lei, come dice di lei la reazione del tutto naive, pura, lim-pida, che l’ha travolta dopo aver vin-to il punto più importante della sua carriera. Una felicità priva di aspet-tative, passate e future.

simona, questa farà maleLa consapevolezza che non ha è quella che le ha permesso di sorri-dere a una sconfitta che altrimenti sarebbe stata dolorosa, ed è stata una delle armi che le hanno permes-so di superare una campionessa in potenza come Simona Halep, fiacca-ta invece dal pensiero di ciò che sa-rebbe dovuto succedere. La romena, già in una finale a Parigi nel 2014, sapeva di trovarsi di fronte alla sua occasione, fin troppo. Come è sta-ta fin troppo consapevole di quan-to importante sarebbe stato fare il punto del 4-0 nel secondo set. Inu-tile nasconderlo: farà male, e farà male a lungo, il suo primo trionfo Slam che non è stato. Jelena ha inve-ce infranto ogni regola non scritta di questo sport per confermare che a Parigi ormai vincono le attaccanti, e che rimane un luogo in cui possono succedere cose al limite del sovran-naturale. Come spiegare, altrimenti, il fatto che sia nata il giorno in cui la versione maschile della sua sto-ria, interpretata da un ragazzo bra-siliano ventenne e non testa di se-rie, Gustavo detto Guga, stravolgeva il mondo del tennis trionfando sul Philippe Chatrier (a Kuerten, alme-no, la terra battuta piaceva eccome).

Anche serena ci mise un po’Oggi è lei la sconosciuta che ha rapi-to il cuore di tutti. Con l’aiuto della

La piccola Jelena in ItaliaDall’Avvenire a PomeziaDI ALEssANDRO NIzEGORODCEW

“Nel 2008 mi trovavo a Riga, in Lettonia, per un torneo under 12 Tennis Europe. Ero in macchina con mio padre e altri ragazzini del Trentino Alto Adige, quando il tassista esclamò: ‘ho una figlia fortis-

sima, è numero 1 a livello nazionale, perché non vi allenate insieme?’ Il suo nome era Jevgenijs Ostapenko, papà di Jelena”. Parole e musica di Deborah Chiesa, recente protagonista agli Internazionali BNL d’Italia e un anno più ‘anziana’ della vincitrice del Roland Garros 2017. “Ci allenammo in un circolo davvero brutto - racconta la giovane azzurra - e intorno avevamo solamente filo spinato e un paesaggio desolante. Jelena, che lì però chiamavano Alona, era già una piccola professionista, impostata per diventare una cam-pioncina. Giocammo anche il doppio insieme ed era esattamente come la si vede oggi: tirava tutto, dentro o fuori non era importante. Quest’anno ci siamo incontrate al Foro Italico con tanto di auguri reciproci per la stagione. I miei di sicuro hanno funzionato...”. L’Italia e i tornei dello ‘Stivale’ hanno rappresentato un importante momento di crescita per Jelena Ostapenko, che nel corso della sua giovane carriera ha vinto e convinto da Milano sino a Crema, passando per Santa Margherita di Pula e Pomezia.

La regina della pioggia - Il 2011 è la stagione del suc-cesso al Torneo Avvenire (nella foto by Panunzio, a destra), una sorta di campionato del mondo under 16 che va in scena ogni anno al Tc Ambrosiano di Milano. “Quell’edizione fu un incubo - racconta Andrea Villa, oggi direttore del torneo -: in Lombardia non smise di piovere per oltre 10 giorni. Jelena era sempre calma, tranquilla, come se nulla potesse scalfirla, mentre tanti altri ragaz-zi si erano parecchio innervositi”. Si giocò gran parte dell’evento su campi al coperto e la Ostapenko vinse age-volmente superando Giorgia Marchetti e Ivana Jorovic. “Cosa ricordo? Che tirava veramente forte - spiega la Marchetti, battuta 6-3 7-5 in semifinale -. Spingeva su ogni colpo, era tignosa e mi colpì il fatto che parlasse parecchio in campo nonostante l’atteggiamento fosse sempre positivo. Era già iper sponsorizzata, aveva intorno tante persone, ma che fosse molto promettente era palese”. La settimana successiva la Ostapenko si presenta al Tennis Europe under 16 di Crema che, come ricorda il direttore del torneo Dino Aliprandi “vinse sbadigliando”.

Il battesimo di Pomezia - “Vorrei portare a Roma una ragazza veramente forte, ha 14 anni, mi date una wild card?”. La voce al telefono è quella di Ugo Co-lombini, uno dei manager di maggior fama del circuito internazionale. L’anno è il 2012 e dall’altra parte della cornetta c’è Rita Costa, direttore del $10.000 di Po-mezia, in provincia di Roma. “All’inizio ero un po’ titu-bante - racconta la Costa - ma alla fine mi sono fidata di Ugo. Ho chiesto quale fosse il nome della ragazza e mi fu risposto: Jelena Ostapenko (nella foto by Fioriti, a sinistra)”. La giovanissima lettone arriva a Pomezia reduce dalla sua prima semifinale, al terzo torneo da professionista, nel $10.000 di Torrent in Spagna. “E riuscì a giocare un’ottima settimana nonostante i primi due giorni fosse rimasta in albergo, a letto, con la febbre

alta - racconta ancora la Costa -. Non pensavamo potesse riprendersi così in fretta e invece... Il tennis? Impressionante per una ragazza così giovane”. Jelena si spinge sino alla semifinale, conquistando i suoi primi punti Wta su suolo italiano. Nel 2014 arrivano tre vittorie in altrettanti $10.000 a Santa Mar-gherita di Pula, che le consentono di riprendersi dopo un periodo non esaltante, certificando il grande rapporto della Ostapenko con l’Italia. Prossima tappa, Foro Italico?

Simona Halep, 25 anni, n.2 Wta e ancora senza titoli Slam, ammira quello di Jelena...

sua coach Anabel Medina Garrigues, che due cose sulla terra battuta le sa, e della nuvoletta su cui è salita alla fine del primo turno lottatis-simo con Louisa Chirico, si ritrova non solo improvvisamente fuori dalla teen-age ma anche milionaria, oltre che con gli occhi del mondo

addosso. Ora cerchiamo di tenere tutti a mente una cosa, prima di ca-ricarla di aspettative e di chiederle di salvare questo tennis femminile senza regina: Serena Williams, dopo aver vinto il suo primo Slam a New York nel 1999, aspettò tre anni per vincere il secondo.

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Alexei Popyrin,il prodigio giramondoL’australiano ha vinto il Roland Garros Junior bissando il successodel Bonfiglio di Milano. Ha origini russe, è nato a Sydney, vive a Marbellae si allena a Nizza. Ma è passato anche da Bordighera con coach Piatti

di AlessAndro nizegorodcew

foto getty imAges

Edberg, McEnroe, Wilander, Monfils, Wawrinka. Alexei Popyrin guarda con aria assor-ta l’albo d’oro del Roland Gar-

ros Junior mentre è pronto ad alzare al cielo il piatto del nuovo vincitore di Parigi. “Quanti nomi incredibili - sospira - è fantastico che ci sia anche il mio. Mi sembra di volare, è come se camminassi sulla luna”. Diciotto anni da compiere, nato in Australia da genitori russi, Alexei Popyrin ha le stimmate del predestinato e, dopo il successo al Trofeo Bonfiglio di Mi-lano, ha portato a casa il suo primo Slam di categoria al Bois de Boulo-gne. Numero 3 del mondo under 18, Popyrin si allena attualmente a Nizza alla Mouratoglu Tennis Academy ma, nella sua giovanissima carriera, ha già toccato lidi tennistici australiani, spagnoli e anche italiani, insieme a Riccardo Piatti.

enfant prodige giramondoAlexei Popyrin nasce a Sydney il 5 agosto 1999 da papà Alex e mamma Elena che, circa 20 anni fa, si sono trasferiti in Australia lasciando la natia Russia. Una famiglia numero-sa, che può contare su altri 3 fratel-li, uno dei quali, Anthony, deciso a seguire le orme di Alexei. “Ci siamo trasferiti successivamente a Dubai - racconta il papà Alex - dove Alexei si è allenato con Zeeshan Ali, un ex numero 1 del mondo under 18 in-diano. I ricordi di quel periodo sono bellissimi, con il momento più emo-zionante vissuto quando Alexei, 9 anni all’epoca, giocò sul centrale di Dubai contro Jim Courier di fronte ad uno stadio pieno per il torneo Atp”. La vita della famiglia Popyrin è un

sfiora i 2 metriAlexei Popyrin - Nato a: Sydneyil: 5 agosto 1999Altezza: 196 cm. Peso: 78 kgRanking Atp: 1.039Ranking Itf Junior: 3 (best ranking)Titoli Itf under 18: 5

Visto dal campo: “È velocissimo”“Tecnicamente Popyrin è molto preparato ed esegue al meglio ogni colpo - racconta Jacopo Ste-fanini, giovane italiano che l’ha recentemente affrontato e battuto a Santa Margherita di Pula -. Credo che per fare il salto nel mondo Futures dovrà però crescere dal punto di vista mentale. La palla non è ancora particolarmente pesante ma è davvero molto veloce. Le potenzialità di Alexei sono davvero notevoli”.

A fianco, Popyrin; sopra, la vincitricedel torneo Junior femminile Whitney Osuigwe, statunitense di origini nigeriane: 6-4 6-7 6-3 in finale alla connazionale Liu

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HAsHTAG #NEXTGEN

Tsitsipas è già sull’erbae su Twitter va a tutto... selfie

Stefanos Tsitsipas, uno dei più talentuosi Next Gen in circolazione, ha le caratteristiche per ben disimpegnarsi sull’erba. Come compagno di allenamento, a s’Hertogenbosch, ha scelto un altro che ci sa fare, l’ex top 10 Janko Tipsarevic.

futures, 2 squilli Next GenYosuke Watanuki e David Pichler portano in alto la bandiera Next Gen in quest’ultima settimana avara di soddisfazioni per la cate-goria under 21. Yosuke Watanuki, giovanissimo giapponese classe 1998, ha conquistato sul cemento casalingo di Tokyo il 3° Futures in carriera nonché 1° del 2017, avvicinandosi così alla Top 600 Atp. Nel corso del torneo ha affrontato e battuto tutti giocatori nipponici. 1° titolo in carriera per l’austriaco Pichler, classe 1996, che si è fatto valere sulla terra bosniaca di Kiseljak, portandosi a un passo dai primi 400 giocatori al mondo. (al.ni.)

Reilly Opelka l’erbivoroche vuole scoprire l’ItaliaIl gigante Reilly Opelka ha aperto la stagione su erba con un buon quarto di finale al challenger di Surbiton, primo appuntamento ‘verde’ dell’anno. Opelka ha superato Ebden e Whittington prima di arrendersi a Thompson. Grazie al suo grande servizio lo statunitense, classe ‘97 e n.130 Atp, potrà togliersi belle soddisfazioni, Wimbledon compreso. Attualmente alla piazza n.18 della ‘Race to Milan’, ha dichiarato di non essere mai stato in Italia ma spera proprio di “poterla visitare alle Atp Next Gen Finals. Le nuove regole mi entusiasmano, sarebbe bellissimo partecipare”. (al.ni.)

continuo peregrinare: IMG Academy di Nick Bollettieri, il trasferimento in terra iberica ad Alicante, alcuni mesi in Australia e l’importante esperien-za vissuta a Bordighera, dal 2011 al 2013, agli ordini di Riccardo Piatti (“uno dei migliori coach che vi sia-no al mondo”, secondo l’opinione di papà Alex). I risultati parlano subito per il giovanissimo Alexei, che nel 2011 si fa notare al Circolo Canot-tieri Roma durante gli Internazionali BNL d’Italia under 12, dove raggiun-ge una bellissima finale. “Mi sembra di vedere un piccolo Xavier Malisse” – esclamò convinto il tecnico nazio-nale Silvano Papi, presente durante tutta la settimana. Nelle settimane successive, a livello Tennis Europe, trionfa a Padova e Porto San Giorgio.

Da Milano a Parigi via NizzaAlto, potente, dritto al fulmicotone e ottimo rovescio bimane, Popyrin vanta anche un buonissimo tocco nei pressi della rete. A livello Itf un-der 18 è andato in crescendo e, tro-vata una nuova base di allenamento a Nizza presso la Mouratoglou Ten-nis Academy, ha messo in fila 17 vittorie consecutive conquistando il G1 di Casablanca, il Trofeo Bonfi-glio e il Roland Garros Junior, dove ha sconfitto in finale il bravissimo spagnolo, classe 2000, Nicola Kuhn. “Alexei ha un potenziale enorme - ha spiegato proprio Mouratoglou. Parigi è lo Slam junior a mio avviso più complicato da vincere ma Popy-rin ha dimostrato di sapere come si portano a casa i match. Conquistare il Roland Garros junior significa dav-vero tanto in termini di potenzialità future. Chi mi ricorda? Ha qualità si-mili a Juan Martin Del Potro”. A bre-ve il definitivo salto nel mondo del professionismo, Popyrin ha fretta e vuole continuare a stupire.

I sondaggi di stefanosNon solo frasi da filosofo greco. Stefanos Tsitsipas, iniziata la sta-gione su erba, ha voluto concentrare la propria attenzione su un in-teressante sondaggio lanciato via Twitter. Chi è il miglior colpitore in tuffo della storia del tennis? Più di 1.000 utenti hanno risposto al quesito posto dal talento ellenico dando vita al seguente risul-tato: vittoria schiacciante per Dustin Brown (49%), seguito da Boris Becker (28%), Jo-Wilfred Tsonga (12%) e, al quarto posto, lo statunitense Andy Roddick (11%). Proteste (di altri giocatori e appassionati) per l’assenza di Gael Monfils... (al.ni.)

Il finalista a Parigi Junior, lo spagnolo Nicola Kuhn, battuto da Popyrin per 7-6 6-3

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terza pagina

Jelena e Guga, figli delle stelle20 anni fa Kuerten, da n.66 al mondo, stupivail suo Brasile (e il mondo) conquistando il 1° torneo al Roland Garros. Come la Ostapenko, che nasceva a Riga, in Lettonia, proprio lo stesso giorno...

DI ALEssANDRO MAsTROLUCA

La coppa Suzanne Lenglen come regalo di compleanno. Non ave-va mai vinto un titolo nel circu-ito maggiore, Jelena Ostapenko,

prima di conquistare Parigi e mettersi sulle spalle dei giganti. Erano vent’anni che un giocatore non vinceva al Roland Garros il suo primo titolo in carrie-ra. Era l’8 giugno 1997: Jelena (che la mamma avrebbe voluto chiamare Ale-na ma non fu possibile per impedimen-ti burocratici) nasceva a Riga e Gustavo Kuerten, vestito nei colori del Brasile, faceva innamorare due nazioni.Un torneo indimenticabile. Come Jele-na in finale quest’anno, Guga riuscì a ri-montare da sotto 3-0 nel set decisivo in un match di impatto simbolico inten-so, benché meno duraturo. Ribaltò co-sì infatti il terzo turno contro Thomas Muster e vinse la sua prima partita in carriera al quinto: al ventesimo torneo in carriera (e i numeri si sa raccontano la storia) Kuerten ottenne per la prima volta tre successi di fila. E non si sareb-be fermato.

Immaginazione al potereNella Parigi dell’immaginazione al po-tere, negli ottavi riacciuffa anche la partita contro un perfetto esempio di regolarità e costanza, quell’Andrei Medvedev che due anni dopo sarebbe arrivato a un set dal trionfo. Cede il primo set, cancella tre palle break sul 4-4 nel quinto e chiude 7-5 al quarto match point. È il secondo brasiliano dopo Thomas Koch nel 1968 a spinger-si così avanti al Roland Garros. Affron-ta a quel punto il campione in carica, Yevgeny Kafelnikov, una delle sole due teste di serie ancora in tabellone: mai ne erano arrivate così poche ai quarti

a Parigi nell’era open. Sente la grande occasione, Kuerten, che non smette di crederci nemmeno quando si ritrova a un set dall’eliminazione. Vince otto game di fila, prima di chiudere 6-4 al quinto con tre vincenti consecutivi. Dietro il sorriso che conquista, il ven-tenne nasconde un carattere forgia-to dal dolore e un’intelligenza tattica aiutata dai consigli della nonna. “Ha studiato ogni giocatore - rivela -, e mi dice come devo giocare contro questo o quell’avversario”. Nemmeno la nonna avrebbe potuto immaginare che Guga, n.66 al mondo, avrebbe giocato da fa-vorito la sua prima semifinale in uno Slam. Eppure, l’exploit di Filip Dewulf, n.122 Atp, che batte Magnus Norman a due giorni dal successo dello svedese su Pete Sampras, gli regala un sogno di quelli che non fanno svegliare.

“forse Dio...”Kuerten si fa crescere la barba, vorreb-be portarla lunga come Alexi Lalas, il calciatore chitarrista americano che ha lasciato un segno anche a Padova,

e diventa l’icona di un popolo. Per la semifinale, i tifosi riempiono lo stadio di bandiere e delle maglie della nazio-nale di calcio, in campo per il torneo amichevole pre-mondiale rimasto nella storia per un incredibile punizione di Roberto Carlos. Kuerten perde solo un set, il secondo, dal 3-1, ma il destino è dalla sua. Il nastro rende imprendibi-le la sua volée di rovescio e lo porta al match point. “Forse Dio è del Brasile” commenta dopo il 6-1 3-6 6-1 7-6. È il primo “verdeoro” in finale in uno Slam. Il resto è storia. Lascia nove game a Sergi Bruguera. Al 49° match in carriera nel circuito maggiore, diventa il terzo giocatore non testa di serie a trionfare a Parigi dopo Marcel Bernard nel 1946 e Mats Wilander nel 1982. Nessuno, pe-rò, aveva mai alzato la coppa dei mo-schettieri con una classifica così bassa. In quelle ore, a Riga, viene alla luce la figlia di una maestra di tennis che vent’anni dopo diventerà la giocatrice peggio classificata ad alzare la coppa Suzanne Lenglen nell’era open. E salirà sulle spalle dei giganti.

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i numeri della settimana

I primi 20 del ranking AtpPos. Nome (nazionalità) Punti

1 Andy Murray (GBR) 98902 Rafael Nadal (ESP) 72853 Stan Wawrinka (SUI) 61754 Novak Djokovic (SRB) 58055 Roger Federer (SUI) 49456 Milos Raonic (CAN) 44507 Marin Cilic (CRO) 41158 Dominic Thiem (AUT) 39859 Kei Nishikori (JPN) 3830

10 Alexander Zverev (GER) 307011 Jo-Wilfried Tsonga (FRA) 304012 Grigor Dimitrov (BUL) 298013 David Goffin (BEL) 278514 Tomas Berdych (CZE) 257015 Gael Monfils (FRA) 254516 Lucas Pouille (FRA) 236517 Pablo Carreno Busta (ESP) 236018 Jack Sock (USA) 233519 Roberto Bautista Agut (ESP) 215520 Nick Kyrgios (AUS) 2110

I PRIMI 16 DELLA ATP RACE TO MILANPos. Nome (nazionalità) Punti

1 Alexander Zverev (GER) 21402 Borna Coric (CRO) 6763 Karen Khachanov (RUS) 5154 Hyeon Chung (KOR) 5055 Frances Tiafoe (USA) 4076 Ernesto Escobedo (USA) 3587 Jared Donaldson (USA) 3378 Daniil Medvedev (RUS) 325

Pos. Nome (nazionalità) Punti9 Casper Ruud (NOR) 306

10 Andrey Rublev (RUS) 28811 Quentin Halys (FRA) 28512 Alexander Bublik (KAZ) 21213 Taylor Fritz (USA) 20014 Noah Rubin (USA) 18915 Denis Shapovalov (CAN) 18316 Soon Woo Kwon (KOR) 177

I primi 20 italiani del ranking AtpPos. Rank. Nome Punti

1 26 Fabio Fognini 14302 36 Paolo Lorenzi 10833 76 Andreas Seppi 6864 97 Marco Cecchinato 5415 103 Thomas Fabbiano 5096 118 Alessandro Giannessi 4647 119 Luca Vanni 4628 152 Stefano Napolitano 3609 157 Stefano Travaglia 351

10 161 Federico Gaio 34511 167 Lorenzo Giustino 33412 198 Salvatore Caruso 27513 217 Riccardo Bellotti 24214 235 Matteo Berrettini 22015 252 Andrea Arnaboldi 203

16 263 Gianluigi Quinzi 19217 288 Matteo Donati 16918 317 Alessandro Bega 15219 331 Simone Bolelli 13820 347 Lorenzo Sonego 131

Le prime 20 del ranking WtaPos. Nome (nazionalità) Punti

1 Angelique Kerber (GER) 70352 Simona Halep (ROU) 68503 Karolina Pliskova (CZE) 66904 Serena Williams (USA) 48105 Elina Svitolina (UKR) 47656 Dominika Cibulkova (SVK) 44207 Caroline Wozniacki (DEN) 43458 Johanna Konta (GBR) 43309 Svetlana Kuznetsova (RUS) 4310

10 Agnieszka Radwanska (POL) 398511 Venus Williams (USA) 394112 Jelena Ostapenko (LAT) 315513 Kristina Mladenovic (FRA) 309514 Madison Keys (USA) 299315 Garbine Muguruza (ESP) 287616 Elena Vesnina (RUS) 287617 Petra Kvitova (CZE) 272018 Anastasia Pavlyuchenkova (RUS) 258019 Anastasija Sevastova (LAT) 222520 Barbora Strycova (CZE) 1990

Le prime 20 italiane del ranking WtaPos. Rank. Nome Punti

1 32 Roberta Vinci 14902 71 Sara Errani 7993 72 Francesca Schiavone 7904 105 Camila Giorgi 5875 132 Jasmine Paolini 4116 205 Martina Trevisan 2727 237 Georgia Brescia 2158 271 Giulia Gatto-Monticone 1739 287 Jessica Pieri 160

10 289 Camilla Rosatello 15911 338 Karin Knapp 12012 349 Cristiana Ferrando 11613 368 Anastasia Grymalska 10514 369 Martina Di Giuseppe 10515 386 Martina Caregaro 96

16 406 Alice Matteucci 8517 419 Camilla Scala 8018 425 Claudia Giovine 7919 446 Deborah Chiesa 7220 498 Alberta Brianti 57

Non c’è solo il 10

DI GIORGIO sPALLUTO - fOTO GETTy IMAGEs

6 i break subiti da Rafael Nadal(nella foto sopra) nel corso dell’intero torneo. Si tratta della migliore prestazione al servizio per il maiorchino che, nelle altre 9 affermazioni al Roland Garros, aveva perso al massimo 8 volte la battuta (2012).

3 i Roland Garros vinti dallo spagnolo senza perdere alcun set. Il maiorchino, autore di un percorso netto anche nel 2008e 2010, eguaglia il record di Slam vintisenza cedere alcun parziale detenutoda Bjorn Borg. Lo svedese non avevaperso alcun set a Wimbledon 1976e al Roland Garros 1978 e 1980.

38 i game concessi da Nadalnel corso della cavalcata parigina.Si tratta della più dominante performance a Parigi per Rafa che al massimo aveva ceduto 41 game nel 2008. Il solo Bjorn Borg ha fatto meglio nella storia, lasciando per strada nel 1978 appena 32 game.

14 le semifinali consecutive vinteda Nadal nei tornei dello Slam. L’iberico, che a Parigi ha vinto tutte e 10 le semifinali disputate, non perde un penultimo atto, a livello major, dagli Us Open del 2009, quando fu battuto da Del Potro.

5 le stagioni in cui Roger Federere Rafael Nadal si sono spartiti i primi 2 Slam dell’anno. Era accaduto anchenel 2006, 2007, 2009 e 2010. Nelle precedenti 4 occasioni, uno dei 2 avevapoi vinto il successivo torneo di Wimbledon chiudendo la stagione al numero 1(3 volte Federer e 1 Nadal).

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il tennis in tv

Domenica 18 ci sono tre finali in diretta: inizio alle 12.00Giovedì 15

00:30 - Sharapova vs Li, WTA Roma 2012 03:30 - Nadal vs Thiem, ATP Barcellona 2017 05:00 - WTA S- Hertogenbsch (replica)06:45 - Kia Trophy Cagliari 07:00 - ATP S- Hertogenbsch (replica) 08:45 - La Voce delle Regioni 09:00 - ATP S- Hertogenbsch (replica) 10:30 - Tennis Magazine11:00 - LIVE ATP S-Hertogenbosch 12:15 - La Voce delle Regioni 12:30 - LIVE ATP S-Hertogenbosch14:15 - Supertennis Today 14:30 - LIVE WTA S-Hertogenbosch16:25 - Supertennis Today 16:30 - LIVE WTA S-Hertogenbosch18:25 - Supertennis Today 18:30 - ATP S- Hertogenbsch (replica) 20:15 - La Voce delle Regioni 20:30 - ATP S- Hertogenbsch (replica)22:00 - WTA S- Hertogenbsch (replica) 23:30 - WTA S- Hertogenbsch (replica)

Venerdì 1601:00 - Murray vs Thiem, ATP Barcellona 2017 02:45 - ATP S- Hertogenbsch (replica) 04:30 - ATP S- Hertogenbsch (replica)06:15 - WTA S- Hertogenbsch (replica) 08:15 - Tennis Magazine 08:45 - La Voce delle Regioni 09:00 - WTA S- Hertogenbsch (replica) 11:00 - LIVE WTA S-Hertogenbosch 12:30 - LIVE WTA S-Hertogenbosch 14:15 - Supertennis Today 14:30 - LIVE ATP S-Hertogenbosch16:25 - Supertennis Today 14:30 - LIVE ATP S-Hertogenbosch18:25 - Supertennis Today 18:30 - WTA S-Hertogebosch (differita)20:15 - WTA S-Hertogebosch (differita) 22:00 - WTA S- Hertogenbsch (replica) 23:30 - WTA S- Hertogenbsch (replica)

Sabato 1701:00 - ATP S- Hertogenbsch (replica) 02:45 - ATP S- Hertogenbsch (replica) 04:30 - WTA S- Hertogenbsch (replica)06:15 - WTA S- Hertogenbsch (replica) 08:00 - ATP S- Hertogenbsch (replica) 08:45 - La Voce delle Regioni 09:00 - ATP S- Hertogenbsch (replica) 11:00 - LIVE WTA S-Hertogenbosch 13:00 - LIVE WTA S-Hertogenbosch 14:45 - Supertennis Today15:00 - LIVE ATP S-Hertogenbosch 16:55 - News17:00 - LIVE ATP S-Hertogenbosch 18:25 - Supertennis Today 18:30 - Avvenire (differita) 20:15 - Supertennis Today20:30 - Avvenire (differita) 22:00 - WTA S- Hertogenbsch (replica) 23:30 - WTA S- Hertogenbsch (replica)

Domenica 181101:00 - ATP S- Hertogenbsch (replica) 02:45 - ATP S- Hertogenbsch (replica) 04:30 - Avvenire (replica)06:15 - Avvenire (replica) 08:15 - WTA S- Hertogenbsch (replica) 08:45 - La Voce delle Regioni 10:00 - WTA S- Hertogenbsch (replica) 11:45 - Supertennis Today12:00 - LIVE WTA S-Hertogenbosch 14:15 - Supertennis Today14:30 - LIVE ATP S-Hertogenbosch 16:15 - Supertennis Today16:30 - Tennis Magazine 17:00 - Gasquet vs Zverev, ATP Montpellier 2017 18:30 - LIVE Challenger Caltanissetta 21:00 - Bandeja 21:30 - WTA S- Hertogenbsch Finale (replica) 23:00 - ATP S- Hertogenbsch Finale (replica)

Lunedì 1901:00 - Avvenire (replica) 03:00 - Challenger Caltanissetta Finale (replica) 05:00 - WTA S- Hertogenbsch Finale (replica)07:00 - ATP S- Hertogenbsch Finale (replica) 09:15 - Challenger Caltanissetta Finale (replica) 11:15 - Magazine WTA 11:45 - La Voce delle Regioni 12:00 - LIVE ATP 500 Halle 13:00 - LIVE ATP 500 Queen’s 14:30 - LIVE ATP 500 Queen’s 16:00 - LIVE ATP 500 Queen’s17:25 - News 17:30 - LIVE ATP 500 Halle 19:30 - ATP 500 Halle (differita) 20:55 - News 21:00 - WTA Birmingham (differita) 22:30 - ATP 500 Halle (differita)

Martedì 2000:00 - ATP 500 Queen’s (differita) 02:00 - ATP 500 Halle (replica)04:00 - ATP 500 Queen’s (replica)06:00 - WTA Birmingham (replica)08:00 - ATP 500 Queen’s (replica) 09:00 - ATP 500 Halle (replica) 11:45 - La Voce delle Regioni 12:00 - LIVE ATP 500 Halle 13:00 - LIVE ATP 500 Queen’s 14:30 - LIVE ATP 500 Queen’s16:00 - LIVE ATP 500 Queen’s17:25 - News 17:30 - LIVE ATP 500 Halle 19:30 - ATP 500 Halle (differita) 20:55 - News 21:00 - ATP 500 Queen’s (differita) 22:45 - La Voce delle Regioni 23:00 - WTA Birmingham (differita)

Mercoledì 2101:00 - WTA Birmingham (differita) 03:00 - WTA Birmingham (differita) 05:00 - ATP 500 Halle (differita) 07:00 - ATP 500 Halle (replica) 08:45 - La Voce delle Regioni 09:00 - WTA Birmingham (differita) 11:15 - Tennis Magazine 11:45 - La Voce delle Regioni 12:00 - LIVE ATP 500 Halle 13:00 - LIVE ATP 500 Queen’s 14:30 - LIVE ATP 500 Queen’s16:00 - LIVE ATP 500 Queen’s17:25 - News17:30 - LIVE ATP 500 Halle 19:30 - ATP 500 Halle (differita) 20:55 - News 21:00 - Tennis Magazine 21:30 - ATP 500 Queen’s (differita) 23:00 - La Voce delle Regioni 23:15 - WTA Birmingham (differita)

NB: il palinsesto è soggetto a modifiche. In rosso gli eventi live, in giallo le News, in verde le prime emissioni, in azzurro le differite e in viola gli speciali

Erba über... HalleC

on la polvere rossa del Ro-land Garros che si posa sulla Decima di Rafa Nadal, la pro-tagonista di questa nuova fa-

se di stagione diventa l’erba. Quella di S-Hertogenbosch per iniziare, con un evento combined Atp e Wta che da sempre apre i campi verdi. Le dirette olandesi su SuperTennis cominciano in tarda mattinata (dalle 11) per prose-guire fino a fine programma di gioco. Lo stesso vale per il sabato delle semi-finali, quando tutte e quattro saranno trasmesse in diretta sempre a partire dalle 11. E per la domenica finale, al-le 12.00 il match clou Wta, non prima delle 14.30 quello Atp.E poi dall’Olanda si passa alla Ger-mania, per il torneo che dal 2015 è entrato a far parte della cerchia dei 500. Proprio in quell’anno Roger Fe-

Italia in tv:dall’Avvenirea CaltanissettaNon c’è solo erba nella programmazione di Su-perTennis dei prossimi giorni. Perché nel week-end, per esempio, a essere protagonisti sono anche i campi di casa nostra. Da Nord a Sud. Sabato, dopo le dirette da S-Hertogenbosch, spazio alle differite di uno dei tornei giovanili Under 16 più importanti del mondo, quel Tor-neo Avvenire che nel 2011 ha incoronato Je-lena Ostapenko, lanciandola verso il tennis dei grandi e fino al successo al Roland Garros. Alle 18.30 la prima finale, quella femminile, e poi alle 20.30 quella maschile. Con la speranza di ritrovare un italiano, come lo scorso anno (era Federico Arnaboldi, che vinse il titolo). Dome-nica invece è la volta del circuito Challenger che fa tappa in Sicilia, a Caltanissetta (125 mi-la dollari). Ultimo atto live dalle 18.30.

derer, da sempre impegnato ad Halle in preparazione di Wimbledon, vinse per l’ottava volta. Tutti i giorni live da mezzogiorno.

in italia òòòl'evento

Batti bene e diventicampione del mondoTirar forte non basta: a Torino ci sono i Mondiali... del servizio. 5 categorie (con 6 giocatori ciascuna), 5 mila euro di montepremi, punti ridottidel 40% per le classifiche Fit. Si parte il 24 giugno, ci si può già iscrivere

di RobeRto beRtellino

Lo scorso anno, in campo ma-schile, ha vinto Federico Sa-lotto. Lo ha fatto servendo a 177 km/h da destra, a 181 da

sinistra, con un coefficiente di pre-cisione da destra di 120 e da sini-stra di 200. Si chiama Campionato di Tennis Service ed è organizzato dalla APD De Coubertin presso l’im-pianto di via Terraneo 11/a a Tori-no. La manifestazione, giunta al suo secondo anno di vita e che riguarda l’abilità al servizio, ha cambiato al-cuni aspetti regolamentari rispetto alla “prima” datata 2016 che aveva in ogni caso avuto buoni riscontri di numeri (oltre 200 gli iscritti) con tanti partecipanti provenienti anche dall’estero. Sono cinque le categorie previste al via dell’edizione 2017, quella under 14, quella Normali, l’Over 50, e i non agonisti maschile e femminile. Saranno 6 gli eletti a misurarsi nelle varie forme del ser-vizio (tre nello specifico) per ogni categoria. Sei giocatori per cinque categorie che usciranno dalle qua-lificazioni, previste a partire dal 24 giugno nella stessa sede, con la for-mula delle sfide sulla distanza dei due tie-break su tre.L’evento è approvato dalla Federa-zione Italiana Tennis nella casistica delle manifestazioni sperimenta-li e assegna punti per la classifica nazionale ai giocatori agonisti con una riduzione del 40% rispetto alle competizioni tradizionali.

Velocità, precisione e... Suggestive le abilità che dovranno dimostrare, davanti ai giudici, i pro-tagonisti. Nello specifico la velocità del servizio ma soprattutto la pre-cisione e l’altezza del rimbalzo. I

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partecipanti avranno a disposizione tre tentativi per ogni prova. Le finali andranno in scena il 2 luglio.La manifestazione gode del Patro-cinio della Regione Piemonte e del Comune di Torino. Grande coinvol-gimento anche da parte dell’asses-sore allo sport della Regione Pie-monte, Giovanni Maria Ferraris, che ha suggerito l’introduzione all’in-terno dell’evento di un momento di formazione sulle regole del tennis e sul comportamento dello sportivo (fairplay), aprendo l’iniziativa an-che agli aspetti prettamente sociali. Il Campionato avrà anche un inte-ressante montepremi (5.000 euro) adeguatamente suddiviso tra i pro-tagonisti delle diverse categorie.

iscrizioni via mailSpettacolo dunque da non perde-re, a partire dal 24 giugno sui cam-pi dell’APD De Coubertin. Il primo momento dell’evento verrà vissuto proprio il 24 con l’inaugurazione ufficiale della manifestazione, arric-chita da uno spettacolo artistico e dal fatto di essere stata inserita tra quelle facenti parte del ricco pro-gramma del giorno che festeggia il patrono di Torino, San Giovanni. Per iscrizioni: [email protected], maggiori dettagli su www.ten-nisworldservice.com.

Qui sopra il vincitore 2016 in campo maschile Federico Salotto; sotto,la vincitrice Alessia Curci; in bassoa destra, Mario Saggese, vincitore Over 50

notizie delle regioni

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Circuito Fit-babolat:bel poker venetoCirca 300 giovani per la quarta tappa (nella foto 1 il gruppo dei premiati), unica in Veneto, del 7° Circuito giovanile osservato Fit-Babolat 2017 (macroarea nord est) sui campi patavini del Cs Plebisci-to e del Cs 2000. Quattro i titoli ve-neti, con tre finali tutte regionali.Nell’Under 16 Tommaso Bettella (3.2/Cs Plebiscito) vince su Riccar-do Padovani (3.1/At Verona); Mi-chelle Zanatta (2.7/International T. Team Venezia) ha la meglio su So-fia Antolini (2.8/At Verona).Tra le Under 14 Alice Benvegnù (3.2/Tc Padova) supera Vittoria Pa-storello (3.4/Tc Padova).Per quanto rigurada gli Under 12 Jacopo Menegazzo (4.1/Tc Padova) supera il trentino Stefan Vedovel-li (3.5). Nell’Under 14 finale anche per Thomas Facchini (3.4/T. Villa-franca), k.o. contro l’emiliano Lu-dovico Truffelli (3.2).Nelle altre categorie, sigillo friu-lano (U12) di Margherita Marcon (3.5) sull’emiliana Ludovica Azzo-lini (4.1) e doppietta romagnola (U10): Pietro Augusto Bonivento (4.Nc) sul pugliese Umberto Cicci-rillo (4.Nc) e Chiara Bartoli (4.Nc) sulla corregionale Clara Marzocchi (4.Nc). Giudici arbitri: C.A. Farnedi e M. V. Mastronardi.

(Roberto bonigolo)

l’Atp a Mestre e Vicenzacon due challengerLa stagione del grande tennis è arriva-ta in Veneto con due tornei ($50.000/terra) a livello internazionale inseriti nell’Atp Challenger tour (nella foto 2 le premiazioni: sopra Me-stre, sotto Vicenza). Il primo, sui campi del Tc Mestre nell’entroterra veneziano, è vissuto sugli exploit nei primi turni dei portacolori azzurri (8 nel main draw), ma i sogni di gloria

si sono infranti nei “quarti” dove si sono arenati i due superstiti: il qua-lificato Gianluigi Quinzi (238 Atp) e il beniamino locale Matteo Viola (378 Atp), gratificato di una wild card, stoppati dall’australiano Mott e dal portoghese Joao Domingues (221 Atp). Proprio quest’ultimo ha inca-merato la quindicesima edizione del Venice Challenge Save Cup, quarta al maschile: il lusitano, al primo succes-so nel circuito, ha superato in finale (7-6 6-4) l’austriaco Sebastian Ofner. Nel doppio ha prevalso la coppia dei

fratelli inglesi Ken e Neal Skupski. A seguire, nella settimana successi-va, la carovana si è spostata a Vicen-za sui campi del Ct Palladio 98 per gli Internazionali di Tennis “Città di Vicenza”, giunti alla IV edizione con un tabellone di rango (otto teste di serie comprese tra la 100ª e la 140ª posizione mondiale). Anche qui buone prove da parte della schiera azzurra (7 in tabellone), ma senza l’acuto finale, perché i migliori (le wild card Matteo Berrettini e Matteo Donati) si sono fermati ai quarti e Lorenzo Giustino (175 Atp) è inciam-pato al penultimo ostacolo sul serbo Laslo Djere, a sua volta stoppato poi dall’ungherese Marton Fucsovics al termine di una finale maratona. Nel doppio, trofeo per la coppia tedesca Kretschmer/Satschko. (r.b.)

itf Futures Wheelchair:Albarella e Maserà Doppio torneo Itf Futures di tennis in carrozzina: l’Albarella Open in terra rodigina e l’8° Maserà Trophy al Cs Maserà in provincia patavina (fo-to 3, le premiazioni: sopra quella femminile di Albarella, sotto il gruppo a Maserà). Ad Albarella ti-toli a Martin Legner (Aut) su Steffen Sommerfeld (Ger) con Silviu Culea e Ivan Tratter in “semi”, a Lauren Jo-nes (Gbr) nel femminile e alla coppia Banci/Culea (su Legner/Sommer-feld). A Maserà titoli al classe 2001 Jef Vandorpe (Bel) su Culea con Trat-ter in “semi” e a Banci/Culea. Mase-rà ha ospitato anche il primo evento “quad”, vinto da Andrea Silvestrone al suo debutto internazionale. Ha di-retto i due tornei Francesco Nardi (Itf Referee), organizzazione e direzione di Francesco Valentini (r.b.)

Venetovia Zamenhof 803, 36100 - Vicenza

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telefono0444/911230

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notizie delle regioni

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il 5° Memorial Pongiluppiincorona Pietro AnsaldoIl 5° Memorial Franco Pongiluppi (foto 1, la premiazione), Open (M) allo Sp. C. Genova per ricordare lo storico mae-stro locale, si conferma evento di primo piano (92 iscritti e 28 di “2ª”) e incorona il numero uno Pietro Ansaldo (2.5/Park Tc Genova). L’ex campione europeo U16 ha regolato in finale (6-4 6-1) Luca Mor-diglia (2.6/Sg Andrea Doria Genova). In semifinale: Matteo Micali (2.6/Park) e Alessandro Costa (2.7/Cus Genova). Tanti i match spettacolari, seguiti da un pubblico sempre numeroso: da “cir-coletto rosso” le vittorie nei quarti di finale di Micali (7-5 4-6 6-3) su Ettore Damiani (2.8/Cus) e di Costa (4-6 6-4 7-6) sul numero due lombardo Alberto Comasco (2.5) e il successo negli “otta-vi” (6-4 4-6 6-3) del beniamino di casa Federico Gaio (3.2) sul numero tre Ke-vin Albonetti (2.5/Park). Nella sezione finale (lim. 3.3), sigillo dell’altro idolo locale Giacomo Tantari (3.3).

(enrico Casareto)

Fit-babolat: pokerligure a loanoPoker ligure nella quarta tappa (Tc Lo-ano/circa 300 iscritti) di macroarea nord ovest del Circuito giovanile os-servato Fit-Babolat 2017 (foto 2, la premiazione U16 femminile con livia beltrame sulla destra e il gruppo dei premiati).U16: Livia Beltrame (3.1/Break Point Savona) e Loris Di Fabrizio (3.3/Tc Ospedaletti). U14: Matilda Buscaglia (3.2/Tc S. Margherita Ligure). U10: Tyra Caterina Grant (4.Nc/Bordighe-ra Tc). Gli altri titoli ai piemontesi Filippo Pecorini (4.Nc/U10) e Federi-co Garbero (3.5/U12) ed ai lombardi Sofia Maffeis (3.4/U12) e Michael Ros-soni (3.2/U14). (e.c.)

Campionati a squadreDoppia sconfitta per il Park Tc Genova nella seconda fase dei Campionati na-

zionali a squadre. Nei play-out di A2 maschile ko (2-4) a Borgaro Torinese, ora doppia sfida per non retrocede-re contro i piacentini del “Nino Bixio 1883”. Nei play off di B femminile, ko (1-3) casalingo contro il Tc Bari e fine delle speranze di promozione. In Serie C, chiusa la fase regionale: i ragazzi del tc Finale (foto 3) e del Tc S. Marghe-rita Ligure e le ragazze del Tc Genova A hanno ottenuto i tre posti per la fase nazionale che conduce in Serie B. (e.c.)

Coppa delle Province:la Spezia sempre al top la rappresentativa di la Spezia (foto 4) si è qualificata per la fase fi-nale di Coppa delle Province 2017, 12ª edizione della competizione mista (U9-10-11) per squadre provinciali. Nella fase finale di macroearea (nord ovest), la selezione guidata dai tecnici Marzia Cecada e Annalia Dell’Orso ha battuto Varese, Milano A e Milano B. Il team spezzino: Filippo Albani, Giu-lia Bizzarri, Gemma Borgna, Leonardo Emanueli, Tom Mammi, Arianna Mat-taroni, Niccolò Nistri, Aurora Nosei, Pavel Paita, Niccolò Russo, Ryan Sa-vio. Appuntamento per la fase finale nazionale nella prima settimana di agosto, dove il team spezzino prove-rà a bissare il trionfo del 2016. (e.c.)

liguriavia Padro Santo 1, 16122 - Genova

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telefono010/513431

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lorenzo Repetti vince a Varazze Lorenzo Repetti (3.1/Play T. Genova) ha vinto il torneo (lim. 3.1) al Tie Break Va-razze (nella foto), rimontando in finale (4-6 6-3 6-2) il portacolori locale Mattias Alessandria (3.2). Repetti aveva sconfitto Alessio Giusto (3.3/T. & Squash Vado) e Andrea Raimondo (3.3/Granarolo Genova) nei “quarti” e in semifinale, Alessandria aveva invece vinto due maratone: sull’ex 2.8 Simone Muci (3.1/Park) e sul numero due Stefano Frediani (3.1/Vado). (e.c.)

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notizie delle regioni

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Coppa delle Province:Roma domina in macroarea Già vincitrice della fase regionale, la squadra di Roma A (foto 1, con i ca-pitani Alessandro Galli e Fabrizio egizi ed il Presidente Commentuc-ci), ha dominato la finale di macroarea centro nord (al Centro T. Perugia): 9-0 a Cagliari e Grosseto e 7-2 ai locali, qualificandosi per la finale nazionale di Coppa delle Province. La selezione capitolina. U11: Daniele Rapagnetta, Giorgio Gatto, Andrea Giulianelli; Matil-de Ercoli, Sara Pacetti, Flaminia Michie-letti. U10: Tommaso Bruno, Andrea De

Marchi; Camilla Livioni, Sara Macchio-ne; U9: Alessio Babudri, Pietro Sagone, Vito Darderi; Gaia Mais, Fabiola Marino. Roberto Commentucci, Presidente Cr Lazio, presente nelle due giornate fina-li: “Sono molto contento. Non tanto per il risultato, che in una manifestazione di bambini conta il giusto, quanto per il comportamento corretto e leale di tutti i ragazzi, in campo e fuori. A loro, ai genitori e ai tecnici va il mio caloroso ringraziamento a nome di tutto il Cr”.

(Alessandro nizegorodcew)

Under 12: gli scudettiregionali a squadreI Campionati giovanili (U12) a squadre hanno assegnato gli scudetti regionali ai ragazzi dello Junior Palocco e alle ra-gazze dell’Asd New Magnolie. Nel ma-schile (foto 2, i vincitori palocchini Giorgio Gatto e daniele Rapagnet-ta, i finalisti pariolini teo Masera, Gabriele Vulpitta e Gabriele dell’o-mo e in basso il gruppo dei quattro team), secondo posto per i padroni di casa del Tc Parioli e terzo per il Grande Slam sul Canottieri Aniene. Nel femmi-

lazioStadio Olimpico - Curva NordIngresso 42, 00194 - Roma

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itf Frascati:vince escobar L’ecuadoregno Gonzalo Escobar ha vinto la 17a edizione del torneo Itf Futures “Città di Frascati” ($15.000/terra). In finale l’i-talo-croato Viktor Galovic ko per 6-1 6-2. Per Escobar è il sesto titolo Itf, il primo in Europa. Tra i 22 italiani (12 U21) nel main draw, in evidenza due 18enni laziali (nella foto Riccardo Balzerani, a sinistra, Jacopo Berrettini by D’Urso), protagonisti di uno splendido “ottavo” vinto 6-4 7-6(17) dal reatino che si allena a Foligno col fra-tello minore di Matteo (Can. Aniene). Diret-tore del torneo Marcello Molinari, coadiu-vato dal padre Modesto e dallo staff del Tc New Country. (f.b.)

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nile (foto 3, l’equipe delle Magnolie benedetta Sensi, Valeria Urbini e Francesca Pace: sopra col maestro Massimiliano Corzani e il presiden-te Commentucci, sotto col gruppo delle squadre finaliste e i maestri Paolo Verna e Piero Picchione), se-condo posto per La Signoretta Genaz-zano e terzo per l’Atlas sull’Aureliano Civitavecchia (al.ni.)

eschilo 2: Master FJP170 bambini all’ “Eschilo 2” per il Master regionale Fit Junior Program (foto 4, la premiazione by Zauro). Ecco i dieci vincitori, che hanno guadagnato la bor-sa di studio (€250) per partecipare a un centro estivo Fit. Red: Gabriele Perazzi, Lisa Ferri. Orange: Luca Cosimi, Paola Tarantino. Super Orange: Alessandro Monaco, Martina Cerbo. Green: Mattia Selli, Rachele Villa. Super Green: Ga-briele Andi, Giulia Colla. Grazie ai Fidu-ciari dell’Istituto di Formazione: Gian Marco Benveduti, Mauro Caruso, Fede-rico Lucchetti e Mauro Zuaro; con loro: il padrone di casa Alessandro Galli (Ro-ma), Pino Cafiero (Frosinone), Andrea Ferrazzani (Viterbo), Enrico Santantoni (Rieti) e Fabrizio “Zeppo” Zeppieri (La-tina). Ultima citazione per il Fiduciario del Cr Lazio, Amedeo Rivelli, deus ex machina dell’iniziativa. (al.ni.)

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notizie delle regioni

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Coppa delle Provincea Pizzo: Reggio è terzaLa fase di macroarea di Coppa delle Province è ormai un appuntamento fisso del calendario tennistico ca-labrese. I campi del Club Med “Na-pitia” di Pizzo Calabro hanno ospi-tato ancora una volta la kermesse con due tornei: macroarea sud e centro sud. Nella macroarea sud ottimo terzo posto per Reggio Ca-labria (foto 1), ottenuto piegando (5-4) Napoli al doppio di spareggio. Davanti ai reggini: Palermo (prima testa di serie e prima classificata) e Siracusa (numero due del tabellone e seconda classificata), qualificate per la fase finale nazionale. Per Co-senza l’ottavo posto. Quinta piazza per Salerno, sesta per Messina e set-tima per Catania.Ecco tutti i componenti del team di Reggio Calabria: Martina Alfieri, Ga-briele Aromato, Gabriel Brigandì, Antonino Cassalia, Mia Chiantella, Antonino Colella, Matteo Commisso, Alessia Gaetano, Pasquale Libri, Ales-sio Pergola, Gaia Porcino, Alessio Ro-meo, Linda Siclari; capitani: Antoni-no Croce e Giovanni Faraone.La rappresentativa di Cosenza: Claudia Aiello, Lorenzo Alessi, Mat-teo De Stasio, Paolo Felice, Ales-sandro Laino, Guido Pietromaria, Alessia Sciuto, Lorenzo Tagarelli, Beatrice Veltri; capitani: Alessia e Massimiliano Zinga.Nel torneo di macroarea centro sud

ha vinto Ancona in finale su Taran-to, terza Ascoli su Pescara. Quinta Lecce, sesta Bari, settima Pesaro e ottava Chieti.

(Paolo talarico)

Amichevole Under 14:italia-Gran bretagna a Catona Evento di caratura internazionale al-lo Sp. Village Catona di Reggio Cala-bria: le squadre Under 14 di italia e inghilterra (foto 2) si sono sfida-te in un’amichevole che ha anticipa-to la partecipazione al torneo inter-nazionale “Carlo Stagno D’Alcontres” (grade 1) di Messina. Un’occasione importante per i tecnici, che han-no potuto lavorare con i giocatori nel modo migliore possibile, lonta-no dalla pressione per il risultato. L’Italia: Gianmarco Gandolfi, Benito Massacri, Giorgio Tabacco, Alessio Tramontin; Chiara Fornasieri, Gine-vra Parentini, Alessandra Simone, Camilla Zanolini; tecnici: Germano Di Mauro e Antonio Rubino, prepa-ratore fisico Fabio Buzzanca. La Gran Bretagna: Derrick Chen, Harry Lazell, Joel Pierleoni, Jack Pinnington-Jones; Lily Hutchings, Millie Mae Matthews, Matilda Mutavdzic, Andrea Pine-da; tecnici: Andrew Barne e Richard Plewes. L’evento è stato coordinato da Martina Bellè, istruttrice dell’Ac-cademia del T. di Reggio Calabria

presieduta da Nino Girella. (p.t.)

Fit-tpra: Roland Garrosad AcquappesaContinuano in Calabria gli appun-tamenti del circuito amatoriale Fit-Tpra 2017. Uno degli ultimi, in ordine cronologico, è stato il Su-perSlam Roland Garros (foto 3, le premiazioni con finalisti e fi-naliste dell’open, sopra, poi li-mit 45 e doppio maschile) ospi-tato dalla Polisportiva Acquappesa sul Tirreno cosentino. Nell’Open maschile, semifinali con tre benia-mini locali, ma titolo a Pierluigi Meraglia (Ct Bonavita Campora S. Giovanni); finalista Vincenzo Pica-relli, semifinalisti Marco Caprio e Umberto Tundis. Il circolo di casa si è rifatto nella torneo Limit 45, dove Vincenzo Montalto ha sconfit-to Paolo Praticó. Nella categoria Li-mit 65, vittoria di Enrico Maria Bar-bieri (Nuovo Tc Maierato) su Carmi-ne Longo (Ct Bonavita). Nell’Open femminile, timbro di Ada Rega (Ct Bonavita) su Bibiana De Cristofaro (Sporting Vibo). Nei doppi, succes-si di Longo/Meraglia su Picarelli/Tundis e di De Caria/De Cristofaro su Franconeri/Logiudice. (p.t.)

Calabriavia degli Stadi c/o Stadio San VitoCurva Nord - 87100 - Cosenza

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circuito fit-tpra

Vacanze romaneDal 6 al 9 e dal 20 al 23 luglio il Foro Italico diventa la sede di due stage Fit per adulti. Dal giovedì alla domenica tra terra rossa, allenamenti, sfide e tornei del circuito amatoriale. Ci si può ancora iscrivere on-line

di MARCello SPoRtelli

Scendere in campo sulla stessa terra rossa sulla quale hanno giocato loro, i grandi mostri sacri del ranking mondiale.

Rafael Nadal, Andy Murray, Novak Djokovic, tutti i fenomeni NextGen. E giocare sulla NextGen Arena, entrare sul Campo Pietrangeli, catturare dal campo, un piccolo scorcio del tunnel. Emozioni senza eguali. Gli amatori tornano al Foro Italico dopo le sfide di maggio e lo faranno vivendo quat-tro giorni di vacanza a tutto tennis in una delle location tennistiche più affascinanti e apprezzate dell’intero circuito mondiale. Luglio 2017 rimar-rà un momento storico nel processo di crescita delle vacanze specializza-te organizzate dalla Fit, infatti, ecce-zionalmente quest’anno, saranno due i turni di stage che si svolgeranno al Foro Italico, uno dal 6 al 9 luglio e uno dal 20 al 23 Luglio.

il programmaMezza giornata per gli allenamenti e mezza giornata a scelta tra tennis in libertà, partite valide per il ranking Tpra o puro turismo nella Città Eter-na. Si parte con il ritrovo e check-in all’ora di pranzo del giovedì, diretta-mente al Foro Italico, a partire dalle 13.30. Poi briefing tecnico con il Tec-nico Coordinatore e tutto lo staff, a se-guire subito in campo per le selezioni e per la formazione dei gruppi. Dalle 15.30 si farà già sul serio: un gruppo si allenerà fino alle 17.00, l’altro lo se-guirà fino alle 18. Per venerdì e sabato mattina sono previste due sessioni da

due ore per ciascun gruppo, mentre per il pomeriggio i campi sono dispo-nibili per allenamenti liberi e per le sfide, sia all’interno di un torneo Fit-Tpra, sia, per i più “competitivi”, al di fuori dello stesso. Per la domenica è prevista invece una sessione di un’o-ra e 30 minuti di tennis per gruppo, oltre alle fasi finali del torneo e delle sfide. Non mancheranno momenti di approfondimento tecnico e teorico, così come relax e divertimento.

nel 2016 la prima edizioneIl 2017 bissa un’esperienza nata lo scorso anno. Esperienza che ha lascia-to entusiasta chi vi ha preso parte: “C’è tanta passione per queste iniziative, e

non solo Foro italico...le iscrizioni sono on-lineGli stage estivi della Fit non saranno solo storia, mito e fascino del Foro Italico, ma anche mare, montagna e tennis intenso per una settimana a Trabia (Palermo) 31 luglio-6 agosto, Serramazzoni (Modena) tra 14-20 e 21-27 agosto, e Brallo di Pregola (Pavia) 21-27 agosto. Le iscrizioni si posso-no effettuare on-line o dal sito www.federtennis.it (cliccando sul banner “Scopri gli stage estivi adulti della Fit) oppure dal sito www.tpratennis.it (seguendo il link presente in home page).

si realizzano pure i desideri: dopo tan-ti anni passati da spettatori finalmente la possibilità di giocare sui campi del Foro Italico!”, è l’opinione comune. Il tutto con tanti maestri a disposizione e tanti compagni di gioco provenienti da tutta Italia. “Per un po’ mi sono an-che dimenticata delle statue e di dove ero - ha detto Anna, una delle parteci-panti -, ho pensato solo a colpire be-ne la palla, a divertirmi, a mettere in pratica gli insegnamenti ricevuti nei giorni precedenti. Poi però, finito l’al-lenamento, ho attraversato il corridoio che collega il Pietrangeli agli spoglia-toi, con le foto dei campioni appese al muro. Momenti speciali che ogni ten-nista dovrebbe poter vivere”.

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collezionismo

Un libro pieno di ThonetLa ditta austriaca è famosa nel mondo dell’antiquariato per le sue splendide sedie: con lo stesso sistema di piegatura del legno a caldo realizzòanche, a fine Ottocento, bellissime racchette. Ora raccolte in un volume

di FRAnCo AlCiAti*

La fabbrica austriaca Thonet è universalmente conosciuta nel mondo dell’antiquariato per le sue splendide sedie che

venivano fabbricate con ineguaglia-bili curvature. Michael Thonet era un ebanista austro-ungarico che per primo inventò il metodo di piegare a caldo strisce di legno massiccio. Un sistema che migliorò radical-mente la qualità delle sedie e delle poltroncine a dondolo tanto che la loro richiesta aumentò considere-volmente e alla fabbrica di Vienna, sorta nel 1842, si rese necessario aprirne poco dopo altre in Ungheria e Moravia. Ed è proprio in Moravia

la curiosità: una busta da Parigi 1976Tra le numerose curiosità collezionistiche legate al Roland Garros c’è questa busta emessa dalla Federazione Francese Tennis il 27 maggio 1978 a ricordo del cinquantenario dello storico torneo parigino. Unitamente al francobollo e all’affrancatura postale, creati apposi-tamente a celebrazione di tale evento, ‘l’enveloppe’ ritrae Adriano Panatta in azione di gioco nell’anno della sua vittoria del 1976.

a Koritschan, nella parte orientale dell’attuale Repubblica Ceca, che in una ottica di ampliare e diversificare la gamma dei propri articoli, la Tho-net sul finire del 1891 iniziò la pro-duzione delle racchette da tennis. Tre i modelli iniziali, contrassegnati dalle sigle *A; *B; *C, per un totale di 321 telai che divennero 1.100 l’an-no successivo con ben dieci modelli diversi; racchette di ottima fattura, ben rifinite nei particolari e talune con manici a bulbo, fishtail, martello e ventaglio.

Quattromila all’annoSul finire dell’ottocento la produzio-ne annua di racchette raggiunse le 4.000 unità per poi poco alla volta regredire a seguito della forte con-correnza esercitata dalle industrie inglesi tanto da indurre la proprietà nel 1930 a cessarne definitivamen-te la fabbricazione. Queste racchet-te ed in particolare quelle dei primi anni sono oggigiorno assai ricerca-te dai collezionisti e le valutazioni raggiungono alle aste on line cifre consistenti. Da qualche mese tutte queste ‘chicche’ sono racchiuse in uno splendido libro dal titolo ‘Ten-nisschlager der Firma Gebruder Tho-net’ scritto dal Dr. Heiner Kerling il più grande collezionista al mondo di questi telai.Un libro di 140 pagine ben fatto ed illustrato che contiene una miriade di immagini a colori e in b/nero che ben documentano la storia di queste stupende racchette. Un testo che non dovrebbe mancare nella biblioteca di un tennista ancorché sia scritto solo in lingua tedesca.

*presidente Associazione Collezionisti Tennis

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personal coach

22 minuti di furiaCome la durata effettiva della finale del Roland Garros. Nadal ha mai giocato meglio di così? Forse, o forse no. Di sicuro contro Wawrinka (e per tutto il torneo) ha dominato in lungo e in largo. Come confermano i numeri

di CRaig o’ShanneSSy*

foto getty imageS

Sono stati 22 minuti di furia. Il match è durato due ore e 5 mi-nuti, ma il tempo effettivo in cui la palla è stata in gioco è stato di

21 minuti e 59 secondi. Devono essere sembrati un’eternità a Stan Wawrinka. Domenica pomeriggio al Roland Garros Rafael Nadal lo ha battuto per 6-2 6-3 6-1: a partire dal 2-2 nel primo set la partita era già praticamente finita.Nel complesso, Nadal ha vinto 94 punti a 57 (il 62%). La durata media di ogni punto è stata di soli 8 secondi. Otto secondi di tergicristallo, il dominio dell’acido lattico. Otto secondi in cui è stato Nadal a spedire sistematicamente Wawrinka in uno qualsiasi degli arron-dissement di Parigi nel quale ha voluto mandarlo. Wawrinka diventa molto pe-ricoloso quando riesce a spingere sulla palla, ma ha passato la maggior parte di quei 22 minuti molto al di fuori del campo, giocando in difesa contro il mi-glior interprete della terra rossa di tutti i tempi. Nadal ha mai giocato un match migliore di quello disputato domenica pomeriggio a Parigi? Forse. Forse no.

il diritto - Il colpo più determinan-te sul campo è stato il diritto di Nadal. Ha giocato soltanto 14 diritti vincenti (comunque tre in più rispetto agli 11 di Wawrinka) ma ha condizionato tan-tissimo il gioco. Quando lo svizzero sconfisse Djokovic vincendo il Roland Garros 2015, mise a segno 60 colpi vincenti in totale. Contro Nadal non è nemmeno riuscito ad arrivare a un ter-zo (19). Wawrinka allora giocò 26 dirit-ti vincenti, scesi a 11 questa volta con Nadal. Il flusso degli scambi ha sempre visto Rafa dare profondità e aggressi-vità ai suoi diritti, mentre Wawrinka è sempre stato in difesa, ben al di fuori dal campo. Stan ha commesso 20 errori forzati dalla parte del diritto, oltre a 17 non forzati e ha essenzialmente gioca-to per tutto il match sulla difensiva.

il rovescio - Il rovescio di Nadal è stato solido come la roccia. Ha gio-cato 5 vincenti da quel lato commet-tendo soltanto 14 errori. In entrambi questi indici di riferimento ha sur-classato Wawrinka, che è riuscito a mettere a segno solo 3 colpi vincen-ti sul lato del rovescio a fronte di un consistente numeri di errori (28). Lo spagnolo è riuscito a trovare ottimi angoli da questo lato del campo, mol-to frequentemente giocando incrocia-to e costringendo Stan a colpire molti diritti difensivi in corsa.

il servizio - Servendo da destra, Na-dal ha vinto il 91% dei punti (20 su 22) sulla sua prima palla. Pazzesco. Sulla seconda, ha vinto il 67% dei punti (8 su 12). Questo non succede mai.Nadal ha dovuto affrontare soltanto un break point in tutto il match, sull’1-1 30-40 nel primo set. Come ci si poteva aspettare, lì Nadal ha servito a uscire dal lato sinistro e Wawrinka ha sbaglia-to il rovescio (lungo e largo). Subito dopo Nadal ha sparato un ace a 189 km/h, sempre all’esterno, da destra, e ha vinto il punto successivo grazie a

un errore di diritto in risposta. In tutto il torneo Nadal ha vinto il 72% dei punti sulla prima di servizio, e un incredibile 74% con la seconda. Contro Wawrinka, sulla seconda, ha vinto il 65% (15 su 23) dei punti giocati.

la linea di fondo - Nadal ha con-quistato un impressionante 60% (370 su 618) dei punti giocati dalla linea di fondo in tutto il torneo, percentuale che diventa un tombale 65% prenden-do in considerazione solo la finale (58 su 89). La tattica primaria prevedeva di spingere Wawrinka a giocare dei colpi difensivi di rovescio dal lato sinistro del campo, per poi far correre la star svizzera verso l’altro lato e costringer-lo a giocare dei diritti altrettanto difen-sivi. Wawrinka raramente è riuscito a spingere. E questo è dipeso totalmen-te da Nadal, perché è riuscito a creare questa specifica dinamica di gioco.

in definitiva - Nadal ha messo a referto un differenziale di +19 punti negli scambi tra gli 0 e i 4 colpi. +12 in quelli dai 5 agli 8 colpi, e soltanto +6 in quelli dai 9 colpi in su. Ha dominato i punti brevi vincendo una percentua-le imbarazzante (il 90%, 18 su 20) dei punti a rete. Inoltre, non ha commesso nemmeno un doppio fallo.Ecco la nuova versione di Rafael Na-dal, una versione che porta la firma del nuovo coach Carlos Moya. Rafa non ha “remato”. Non ha aspettato. È stato sempre propositivo, pronto a mettere Wawrinka in difficoltà. Ma un match così porta anche i segni vintage di Toni Nadal: non si vincono 10 Roland Gar-ros senza un mentore così esperto. E quando tutto è finito, è stato proprio lo Zio Toni a consegnare a Rafa il trofeo. La simmetria perfetta per La Decima.

* Quotatissimo analista e stratega per Atp, Wta e NY Times, è statorelatore al 3° Simposio Internazionale di Roma. Il suo sito braingametennis.com è famoso nel mondo

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racchette e dintorni

Prêt-à-porter... sul campoPer ogni torneo dello Slam i grandi marchi esibiscono attrezzi e abbigliamento in edizioni limitate, con colori nuovi. Che i campioni hanno sfoggiatoper la prima volta sulla terra rossa di Parigi, imitati da moltissimi appassionati

di Mauro SiMoncini

Ogni torneo dello Slam segna un momento decisivo della stagione. Non solo per i ri-sultati agonistici della sta-

gione dei campioni e delle campiones-se della racchetta, anche per tutti gli appassionati, per i milioni di giocatori di Club che aspettano di vedere i nuo-vi outfit, le nuove racchette, alcune edizioni limitate o dedicate di scarpe, completini o telai. E Parigi, insieme a Milano capitale della moda mondiale, è un appuntamento classico.

Jelena e la racchetta verdeIl sabato pomeriggio si sono presen-tate per l’atto finale del singolare fem-minile da un lato Simona Halep dall’al-tro la sorpresa lettone Ostapenko, che ha poi addirittura sollevato il tro-feo in rimonta. Punti in comune? Pro-prio i due sponsor tecnici: entrambe racchetta Wilson e Adidas per outfit. E mentre la rumena Halep gioca con la Wilson Burn 100 con CounterVail, la neo ventenne Jelena Ostapenko ha spazzolato e menato la pallina con la nuova Blade 18x20 Reversed ovvero un modello esteticamente nuovo con l’abbinamento cromatico ribaltato ri-spetto alla versione comune: verde lime al posto del nero e viceversa, de-cisamente un look più giovane e più aggressivo. In realtà anche la Burn

della finalista avrebbe una sua Rever-sed, quasi tutta arancio, adocchiata per esempio tra le mani dell’ottimo spagnolo Carreno Busta, uscito vinci-tore da un match bellissimo al quinto contro Raonic. Vince la palma del più sfortunato invece David Goffin, con caviglia ko dopo essere scivolato ma-lamente su un telone a bordo campo; il belga esibiva una verde Blade ver-sione Reversed.Queste possibilità di Wilson sono ap-plicate anche alla versione 98L Blade

o alla Burn LS, due agonistiche legge-re molto interessanti e performanti specialmente per il pubblico femmi-nile e giovanile, da testare in campo.

Gemelle diverse? - Le due contendenti erano vestite esatta-mente uguali, il trionfo dei tede-schi di Adidas a tre strisce. Canotti-na bianca con spalline nere e verdi, logo Adidas a destra e Roland Gar-ros a sinistra (in realtà disponibi-le identica ma in nero); gonnellino

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racchette e dintorni

bianco con pinces a destra verdi e grigio-nere a richiamare i colori di questa linea. Uniche differenze: la giovanissima vincitrice aveva an-che una bandana verde e ai piedi le Adizero Ubersonic 2 versione terra in verde e rosso (intersuola e bat-tistrada). Invece la rumena Halep un modello recentissimo meno co-nosciuto: Adizero Defiant Bounce (sempre da terra), una scarpa più economica ma performante e av-volgente oltre che morbida.

Rafa sulla linguetta o logo Nike ben evidente sull’esterno piede.

Babolat linea ad hoc - Non è più una novità la sponsorizza-zione tutta transalpina di Babolat al Roland Garros; oltre al servizio di incordatura e le palline (da tem-po esiste un modello top di gamma denominato proprio Roland Gar-ros) l’azienda di Lione riveste cro-maticamente tutta la famiglia Pure Aero, sempre con qualche tocco “francese” in più. Ecco per esem-pio Tsonga con la sua Pure Aero, la stessa racchetta del plurideco-rato Nadal ma in veste estetica da French Open, in blu giallo fluo con scritte e doppia banda in arancio-ne. Idem per la Lite che ha molto più bianco al posto del giallo. Marchiato ufficialmente Roland Garros e ben colorato anche il ca-pientissimo portaracchette da 12: molto blu con zip giallo fluo e bianche come la scritta Babolat.

Stan e Rafa, due azzurri?Come dicevano una volta i radio-cronisti sportivi: nella finale ma-schile alla destra dell’arbitro scarpe blu pantaloncini bianchi e maglia blu con inserti gialli Stan Wawrinka; alla sinistra Rafa Nadal, in scarpe blu/azzurre, pantaloncini bianchi e maglia azzurra, con inserti e righe gialle. Due sponsor diversi ma co-lori molto simili. Da un lato il total look dei giapponesi di Yonex per lo svizzero, con le nuove PC Eclipsion 2 ai piedi, in versione da terra bat-tuta. E la polo che si chiama French Open per l’appunto, con schiena color verde acqua. È invece un mo-dello girocollo quello indossato dal maiorchino Nadal: fondo azzurro-blu ma con giallo quasi fluo bordo maniche, girocollo, riga orizzonta-le, logo Nike e stemma della linea di Rafa sulla manica destra. I piedi velocissimi dello spagnolo si gio-vavano della nuova versione delle sue Lunar Ballistec (1.5): stemma di

Qui, il borsone celebrativo; a destra, Rafael Nadal ed Eric Babolat festeggiano insieme la Decima dello spagnolo al Roland Garros

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l'’esperto risponde

la domanda - Una vescica imprevista o una callosità infiammata e il match diventa un incubo, anche per un campione. Come prevenire o rimediare?

la rispostaVesciche e calli sono una costante tra chi gioca a tennis. Vesciche che vengono soprattutto a chi è agli inizi o a chi passa a una racchet-ta nuova, con una conformazione diversa del manico, o a una calza-tura nuova. Oppure possono esse-re causate semplicemente da una calza messa male. I professionisti (o chi gioca con grande intensità) hanno più spesso a che fare con le callosità, che possono diventare anche molto limitanti. Vesciche e calli in realtà sono un meccanismo di difesa della pelle e dell’organismo in generale. Nella vescica abbiamo un fatto acuto, la callosità è invece un fatto cronico. La pelle si difende da uno strofi-namento continuo perché se così non facesse si bucherebbe. Questo meccanismo di difesa può essere legato sia alla presenza di un os-so immediatamente sotto la pelle, che quindi spinge verso l’esterno, sia allo sfregamento contro qual-cosa di duro all’esterno, come uno spigolo sul tacco della racchetta o una cucitura sul fondo della scar-pa, che induce la pelle a formare questo aumento di spessore. Che cosa fare? E, soprattutto, che cosa non fare? Nel caso della vesci-ca le domande più frequenti sono: la buco? La taglio? Tolgo la pelle che la ricopre? Oppure lascio che si asciughi da sola? Per quanto ri-guarda le vesciche la mia opinione è che sia sempre meglio inciderle. Non bucarle, perché un foro pic-colo si richiuderebbe facilmente e parte del liquido rimarrebbe tra il tetto della bolla e il resto della pelle. È molto meglio creare un pic-

inviate via mail le vostredomande per l’espertoI nostri esperti sono pronti a rispondere alle vostre domande sui più vari argomenti riguar-danti i vari aspetti del tennis. Come? Semplicissimo: scriveteci una email al seguente indiriz-zo di posta elettronica [email protected] con i vostri quesiti, le vostre curiosità, non più solo e soltanto di natura regolamentare. Sottoporremo i vostri messaggi ai nostri esperti, settore per settore, e vi risponderemo sulle pagine di questa rubrica setti-mana dopo settimana.

RispondeLa dottoressa Emanuela Cecca, specialista in dermatologia

colo taglio e disinfettare bene con un impacco di 15/20 minuti utiliz-zando una soluzione disinfettante. Aiuta a far rimarginare più veloce-mente la zona. È un errore invece, nel momento in cui la vescica si è già formata, co-prirla con quei cerottini che spes-so si trovano in commercio come rimedio, perché la vescica rischia di macerare molto di più sotto il cerottino, che va bene invece come prevenzione sulla pelle sana.Cosa fare invece con le callosità? È assolutamente sbagliato cercare

di eliminarle perché si riformereb-bero tali e quali; e anche di dimen-sioni maggiori, o più profonde. In realtà questi cuscinetti che la pelle crea vanno tenuti ed elasticizzati. È utile quindi applicare delle cre-me ad alta concentrazione di urea, al 40/50%, eventualmente durante la notte, magari con la protezione di un cerottino che permette un as-sorbimento maggiore della crema e la rende più efficace, per elasti-cizzare la pelle e quindi togliere il dolore e l’infiammazione. Ma man-tenere la protezione.

La mano sinistra di Rafael Nadal, quella con cui ha sparato il “drittone” che ha massacrato Stan Wawrinka in finale al Roland Garros. La foto, e i cerotti, sono proprio di quel giorno...