Miti del fascismo e del nazismo. Istituto Stringher Udine. elio varutti

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Miti e simboli del fascismo e del nazionalsocialismo. Laboratorio di Storia, Istituto Stringher, Udine. Progetto "Il Secolo breve in Friuli Venezia Giulia", cofinanziato dalla Fondazione CRUP. Dirigente scolastico: Anna Maria Zilli. Coordinamento didattico: professoresse Paola Carboni (Italiano e Storia), Paola Chiopris (Storia dell’Arte) e Adriana Odorico (Tecniche di Comunicazione e Relazione). Networking: prof. Elio Varutti, Economia e Tecnica dell’Azienda Turistica.

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• Preparatori al fascismo sono altri movimenti di diversa radice ideologica :

Nazionalismo, Futurismo, sindacalismo rivoluzionario

Hanno in comune l'attesa di una imminente cesura storica che si manifesta come:

• volontà di potenza, avversione per l'egualitarismo,

• il disprezzo per il parlamentarismo, il culto della giovinezza,

• la concezione della politica come strumento per plasmare le coscienze,

• l'apologia della violenza.

• Gli atteggiamenti che ne conseguono sono:

• spregiudicatezza, mancanza di scrupoli, aggressività, capacità di comando,

• attitudine a cogliere gli stati d'animo delle masse e

• a conoscere la psicologia dell'avversario.

• Mito dell'italianismo

• 23 marzo 1919 Mussolini fonda i Fasci di combattimento età media dei membri del Direttorio nazionale 32 anni

• Non viene mai imposta un'arte di stato, per evitare effetti controproducenti;

• il fascismo evita gli eccessi; in tal modo si ottiene l'adesione e la diffusione.

• Mito di Mussolini

• fra il 1929 3 il 1936 è una sorta di “religione civile”.

• Gli incontri del duce con le masse realizzano la fusione emotiva del capo con la folla.

• Volontà di creare l'”uomo nuovo” col motto “credere, obbedire, combattere”.

• 1928 introduzione del libro di testo unico di stato per le elementari e la fascistizzazione dei manuali per le secondarie.

• Il comportamento degli alunni è militarizzato.

Dice Max Weber :” Il capo carismatico è un individuo dotato di poteri che i suoi seguaci ritengono straordinari...Quest'ultimi riconoscono in lui, con obbedienza e devozione, la personificazione di una “missione”. Tale riconoscimento è la vera fonte dell'autorevolezza del leader carismatico.

Nell'Europa tra i due conflitti mondiali, travolta a più riprese dalla crisi economica, la gente pare stanca della democrazia liberale e desiderosa di affidare il proprio destino a leader che sembrano essere provvisti di poteri fuori dell'ordinario.

Il filosofo Ernst Cassirer dice :” L'intera scala delle passioni sociali, dalle note più basse alle note più alte, si è riversata nella creazione del mito del ventesimo secolo” . Mussolini sembra incarnare proprio questo mito.

Centralità di Roma:

scavi delle rovine antiche e nuovi edifici, monumenti, strade.

Di ispirazione romana:

il saluto con il braccio teso, l'aquila e il fascio.

Il FASCIO LITTORIO scure bipenne tra 12 verghe di tradizione preromana (VIII-VII sec.a.C.) legata al culto di Ianus dio romano delle origini (simbolo di sovranità regia) ma anche al culto nordico di Thor

Le 12 verghe rappresentano il ciclo zodiacale. IL Fascio indica un'unione di forze già dalla fine dell'800 con indirizzo progressista e socialista (fasci di operai, fasci siciliani)

I Fasci di combattimento nascono nel 1919, poi diventa Partito Nazionale Fascista

Il Fascio littorio diventa emblema dello stato nel 1926, poi incorporato nello stemma italiano.

Il termine LITTORIO viene impiegato in diverse espressioni “gioventù del littorio”, “stile littorio”, città simbolo della bonifica delle paludi pontine Littoria (oggi Latina), “Ala littoria” è il nome con cui si battezza la prima compagnia aerea statale (1934), “littoriali” sono pure le gare culturali, artistiche e sportive riservate agli universitari e “littori” sono i vincitori

L'AQUILA ROMANA

Secondo la tradizione Romolo vide 11 aquile, uccello divino fedele interprete dei voleri di Giove Padre. Considerato animale superiore per forza e abilità in epoca regia e repubblicana fino a Caio Mario (100 a.C.) che la introduce come insegna ufficiale delle forze armate e la ritroviamo spesso su elmi e corazze. Con Ottaviano diventa simbolo dell'imperatore, anche capo supremo dell'esercito.

Spesso l'aquila è “scortata” da altre immagini : corona d'alloro (gloria) e strali (saette e folgori simbolo di potere militare)

ARCHITETTURA - linee maschie, finestre disposte ordinatamente, spigoli vivi, colonne ed archi ispirano virilità, severità e marzialità. Neo- romanità

FORO MUSSOLINI A nord di Roma inaugurato nel 1932, doveva essere “una fucina di educatori e dirigenti politici”. Nucleo centrale del Foro è l'edificio dell'Accademia Fascista di Educazione Fisica: 2 blocchi verticali e uno centrale trasversale color rosso pompeiano. Davanti nella piazza un obelisco di marmo bianco di m 18 dedicato al duce. Fino all'inizio della guerra il foro continua ad ampliarsi, con variazioni che ne modificano la struttura originaria. Presenta decorazioni parietali a mosaico. Si aggiungono poi la Fontana della sfera, simbolo cosmico di perfezione ed eternità che si affaccia su piazzale dell'Impero.

Il Foro Mussolini , Piazza Venezia e via dell'Impero sono i principali luoghi per la celebrazione collettiva del culto littorio.

Altre architetture :

EUR - Esposizione Universale di Roma ora quartiere Europa, messo in cantiere nella seconda metà degli anni '30 e affidato a Marcello Piacentini in previsione di una Esposizione Universale che non si svolgerà mai.

STAZIONE FERROVIARIA DI REDIPUGLIA , in prossimità del Sacrario, progettata da Roberto Narducci, architetto delle Ferrovie, viene inaugurata il 4 novembre 1936 al cospetto del sottosegretario alle Comunicazioni Mario Jannelli, esempio del patriota italiano, icona dell'interventismo e dell'eroismo militare.

Nazionalsocialismo

• Complesso ideologico elaborato in Germania soprattutto da A. Hitler

• divenuto sistema di governo dittatoriale dal 1933 al 1945 con la presa del potere da parte del partito nazionalsocialista

• incentrato sul mito della superiorità della razza ariana e del popolo tedesco

• respinge le tradizioni democratiche occidentali per realizzare la riunione di tutti i Tedeschi, sotto la guida del Führer, in una sola grande Germania

• Giustifica e attua a tal fine la guerra di aggressione e ogni sorta di violenze e di crimini. (Dizionario Treccani)

I SIMBOLI: la svastica

• croce uncinata con bracci di uguale lunghezza

• in origine simbolo di significato magico-religioso che suggerisce la rotazione (sole), rimanda alle 4 direzioni spaziali e allo scorrere del tempo.

• deriva dal sanscrito che significa “fortunato, di buon augurio” “vita felice”. Ha carattere dunque positivo e propiziatorio.

• Diviene un elemento magico-religioso per il volk (popolo) la scelta di Hitler viene fatta perchè rappresenta il sole, mentre gli ebrei sono devoti alla luna.

• Hitler appare agli occhi devoti del suo popolo più che un uomo. • Hitler rappresenta una fusione alchemica dagli esiti micidiali tra ideologia,

retaggio storico, apparati di propaganda, simbologia politica, inconscio collettivo e carisma individuale.

• Jung, psicologo svizzero, dice:– Mussolini e Stalin sono veri capi, Hitler è uno stregone, lo sciamano del popolo tedesco.– “ A paragone di Mussolini, Hitler mi diede l'impressione di un manichino di legno coperto da

un telo, di un automa con la maschera, di un robot (...) Durante tutta la cerimonia non fece mai un sorriso...non diede mai un segno di umanità...

– Hitler non è un uomo, è qualcosa di collettivo. Non è un individuo; è una nazione intera”.

• Hitler ha una personalità singolare .

– Per un verso, egli ha il culto dell'ipercontrollo delle emozioni, della pacatezza, del calcolo, dell'astuzia. Per quest'aspetto, egli può apparire un essere ragionevole, affidabile, addirittura saggio. Tale, purtroppo, apparirà al suo popolo e ai capi di stato stranieri.

– Per un altro verso, egli è preda di eccessi di passione e di rabbia assolutamente squilibrati.

Nel momento in cui si imbatte in qualcosa che ritiene ingiusto, si sente autorizzato a perdere il controllo, e vive la perdita di controllo come una prova di forza.

• Hitler esordisce, con un tono di voce grave e basso, con una mimica seria e impenetrabile, con una gestualità molto contenuta. Via via che il discorso procede il tono di voce tende progressivamente ad innalzarsi, diventando martellante e stentoreo, la mimica si anima, la gestualità diventa ampia, imperiosa. Quando il discorso raggiunge il suo apice comunicativo, l'impressione complessiva è quello di una persona quasi in trance, agitata da passioni incontrollabili, che possono essere contenute solo al prezzo di un repentino e transitorio blocco della parola e della gestualità, associato ad una mimica che rimane tesa e ad uno sguardo febbricitante.

• il popolo tedesco si identifica nel leader perché è colui che lavora con passione e senza interesse personale per il bene della comunità e della nazione.

• E' facile riconoscere in questo stile comunicativo una tecnica retorica in cui Hitler è maestro: quella di preparare l'uditorio per poi coinvolgerlo emotivamente, dandogli ogni tanto tempo per distillare le emozioni.

«La propaganda non deve servire la verità, specialmente perché questa potrebbe favorire l'avversario. » (Hitler)

• Joseph Paul Goebbels , gerarca nazista, Ministro della Propaganda nel Terzo Reich dal 1933 al 1945. Nutriva un fervente odio verso gli ebrei

• Sosteneva che le bugie prima o poi sarebbero diventate verità e riuscì benissimo ad adottare questo tipo di sistema

• I suoi Principi per la propaganda sono quando di peggio possa offrire la comunicazione, in quanto non differenziano, non progettano, non ascoltano, ma semplicemente “assalgono”.

• E’ comunicazione unilaterale, martellante e con i paraocchi.

• E’ dittatura mediatica.

PROPAGANDA POLITICA

Semplificazione e nemico unico

• E’ necessario adottare una sola idea, un unico simbolo. E, soprattutto, identificare l’avversario in un nemico, nell’unico responsabile di tutti i mali.

• "Prima di tutto bisogna eliminare i peggiori nemici della libertà della Germania, cioè i traditori della patria tedesca... «

• - 25 GENNAIO 1923: dal discorso al primo raduno nazista a Monaco

vera comunicazione

AVERE UNA PROPRIA IDENTITA’

E’ necessario scegliere la propria identità, che rappresenti la propria visione, un valore aggiunto, che sappia integrarsi con gli altri che sono tanti e diversi.

Contagio• Caricare sull’avversario i propri errori e difetti,

rispondendo all’attacco con l’attacco. Se non puoi negare le cattive notizie, inventane di nuove per distrarre.

• Il nazionalismo è prima di tutto una vaccinazione contro un bacillo, e l'idea antisemita è la difesa necessaria, l'anticorpo, se si preferisce, contro una pestilenza che oggi stringe nella sua morsa il mondo intero.

• - 25 GENNAIO 1923: dal discorso al primo raduno nazista a Monaco

vera comunicazione• TARGET DI RIFERIMENTO

• Bisogna segmentare il proprio pubblico, scegliere un proprio target, studiarlo e conoscerlo.

Trasposizione

Caricare sull’avversario i propri errori e difetti, rispondendo all’attacco con l’attacco. Se non puoi negare le cattive notizie, inventane di nuove per distrarre.

"Pretendo, per me stesso e per i miei successori alla guida del Partito la rivendicazione dell'infallibilità politica. Spero che il mondo impari a rispettare questa rivendicazione come fa con le rivendicazioni del Santo Padre”.- 1930: ad un incontro riservato ai soli membri del NSDAP, presso la Casa Bruna

• CONOSCI TE STESSO

Bisogna conoscere il proprio brand, i propri punti di debolezza e di forza. Solo così si potrà creare una programmazione strategica per il futuro.

Esagerazione e travisamentoTrasformare qualunque aneddoto, per piccolo che sia, in minaccia grave.- "Il miscuglio delle razze è il peccato originale di questo mondo [...]. I peccati contro il sangue e la razza sono i peccati originali di questo mondo."

- "Il giudeo è la personificazione del Diavolo e di tutto il male."

• LE MINACCE SONO STIMOLI

Se ci sono delle minacce, non trasformarle in un nemico da combattere, ma in uno stimolo a creare nuove idee, nuovi contenuti, nuove iniziative.

Volgarizzazione

• Tutta la propaganda deve essere popolare, adattando il suo livello al meno intelligente degli individui ai quali va diretta.

• I negri sono delle mezze scimmie.• Gli ebrei non furono mai nomadi, ma sempre e

soltanto parassiti.• I preti sono aborti in sottana, un brulichio di cimici

nere, dei rettili: la Chiesa cattolica stessa non ha che un desiderio: la nostra rovina.

• PARLARE AL PROPRIO TARGET CON CONTENUTI DI QUALITA’

Bisogna parlare sinceramente e correttamente al proprio target di riferimento. I contenuti devono essere di qualità, coerenti e originali.

Orchestrazione• La propaganda deve limitarsi a un piccolo numero

di idee e ripeterle instancabilmente, presentarle sempre sotto diverse prospettive, ma convergendo sempre sullo stesso concetto. Senza dubbi o incertezze. Da qui proviene anche la frase:

• “Una menzogna ripetuta all’infinito diventa la verità”.

• BISOGNA AVERE IDEE

Non basta avere una sola idea ed usarla di continuo. Bisogna diversificare le proprie iniziative, proporne di nuove, essere sempre stimolanti.

Continuo rinnovamento• Occorre emettere costantemente informazioni e

argomenti nuovi (anche non strettamente pertinenti) a un tale ritmo che, quando l’avversario risponda, il pubblico sia già interessato ad altre cose.

• …è un movimento che non può essere fermato... non capiscono che questo movimento è tenuto insieme da una forza inarrestabile che non può essere distrutta.. noi non siamo un partito, rappresentiamo l'intero popolo, un popolo nuovo...” (Discorso per le elezioni 1932)

•   NON BISOGNA ESAGERARE

Proporre nuove idee non vuol dire esasperare il proprio pubblico. Bisogna trovare sempre il giusto mezzo, scegliendo e selezionando tra le idee e le proposte solo le migliori, che possano essere meglio accettate e condivise dal pubblico.

• Costruire argomenti fittizi a partire da fonti diverse, attraverso i cosiddetti palloni sonda, o attraverso informazioni frammentarie.

• "[Viene autorizzato] l'ampliamento dei poteri di alcuni medici - da specificare nominativamente - ai quali bisogna accordare la facoltà di praticare l'eutanasia a malati considerati ragionevolmente inguaribili, sulla base di una valutazione critica del loro stato patologico."

OTTOBRE 1939: da un'ordinanza segreta

•    NON INVENTARE

• Bisogna essere sinceri e parlare solo di cose che si conoscono. Se si mente, prima o poi si viene scoperti e si perde di credibilità.

Silenziamento• Passare sotto silenzio le domande sulle quali non si vuole rispondere

• "Le masse non sanno cosa farsi della libertà e, dovendone portare il peso, si sentono come abbandonate. Esse non si avvedono di essere terrorizzate spiritualmente e private della libertà e ammirano solo la forza, la brutalità e i suoi scopi, disposti a sottomettersi. Capiscono a fatica e lentamente, mentre dimenticano con facilità ..."perchè le masse non sono capaci di assorbire il materiale, nè di ritenerlo" Hitler – Mein Kampf

•  RISPONDERE SEMPRE

Se il pubblico pone domande, bisogna rispondere. Non rispondere fa perdere di credibilità e stima.

Trasfusione• Si tratta di diffondere argomenti che possano mettere

le radici in atteggiamenti primitivi. • "Scacciare i giudei mi fa pensare a Gesù nel tempio."

- "Così come fu per Cristo, anch'io ho un dovere verso il mio popolo.“  (14 dicembre 1941)

•  NON SFRUTTARE GLI ALTRI

    Per comunicare se stessi non bisogna sfruttare gli altri. C’è bisogno di basare tutto sulle proprie capacità.

• Portare la gente a credere che le opinioni espresse siano condivise da tutti, creando una falsa impressione di unanimità.

• Quando il nazionalsocialismo avrà regnato per un periodo abbastanza lungo di tempo, non sarà più possibile concepire una forma di vita diversa dalla nostra. (notte tra l'11 e il 12 luglio 1941)

• La razza umana è diventata forte nella lotta perpetua, e non potrà che perire in una perpetua pace.

•   ACCETTARE LA DIVERSITA’ DI OPINIONI

•Non tutti apprezzeranno quel che fai: accetta con favore le critiche, ed impara da esse.

Istituto Statale d’Istruzione Superiore “B. Stringher” Udine

Anno scolastico 2013-2014Hanno collaborato alla realizzazione gli allievi delle classi:

•5^ A Alberghiero: Katwar Bougjda, Alina Boussim, Egi Cepele, Andrea Colussi, Monica Fasan, Marco Folli, Marco Puntin, Hamza Touissi.•5^ C Turistico: Lorenzo Badiale, Jenny Bigaran, Jessica Carnevali, Erika Del Giudice, Landry Kadjo, Filippo Milani, Mattia Trangoni, Vanessa Vittor.•5^ D Turistico: Arianna Bonini, Vanessa Bosco, Cristiana Cottrer, Simone Felcaro.

Dirigente scolastico: Anna Maria Zilli. Coordinamento didattico: professoresse Paola Carboni (Italiano e Storia), Paola Chiopris (Storia dell’Arte) e Adriana Odorico (Tecniche di Comunicazione e Relazione). Networking: prof. Elio Varutti, Economia e Tecnica dell’Azienda Turistica.