MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE PER LA RIAPERTURA · L’Università del Piemonte Orientale (di...
Transcript of MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE PER LA RIAPERTURA · L’Università del Piemonte Orientale (di...
1
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE PER LA RIAPERTURA
DELL’UNIVERSITA’ DEL PIEMONTE ORIENTALE
Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento
della diffusione del COVID-19 negli ambienti dell’Università del Piemonte Orientale - Fase 2
SOMMARIO
2 Premessa 2 Misure organizzative, procedurali e tecniche
Dispositivi di protezione individuale, 2 — Mascherine, 3 — Guanti monouso in nitrile, 4 — Rischi secondari associati all’utilizzo dei dispositivi di prevenzione del contagio, 5 — Modalità di rientro del personale, 5 — Revisione della organizzazione del lavoro in presenza, 6 — Entrata/uscita del personale, 6 — Distanziamento nelle varie fasi dell’attività lavorativa, 7 — Ristoro, 8 — Riunioni, 8 — Revisione lay-out e percorsi, 9 — Gestione sistemi di ricambio dell’aria, 9 — Buone pratiche di igiene, 9 — Pratiche per il sistema dei trasporti privati ed aziendali, 10
11 Pulizia e sanificazione luoghi e attrezzature di lavoro
Pulizia e sanificazione luoghi e attrezzature di lavoro, 11 — Attività di pulizia, 11 — Attività di sanificazione, 12 — Informazione, Formazione e Addestramento, 12 — Contenuti della informazione, 12 — Modalità di erogazione, 14 — Indicazioni organizzative, 14 — Contenuti della Formazione, 14 — Soggetti ai quali erogare la formazione, 15
15 Sorveglianza sanitaria e monitoraggio dei casi positivi
Sorveglianza sanitaria, 15 — Gestione dei casi sintomatici e monitoraggio dei casi, 16
17 Definizione del sistema di vigilanza
Datore di Lavoro e Dirigenti, 17 — Preposto, 17
17 Fornitori esterni Modalità d'accesso dei fornitori esterni - solo consegna, 18 — Modalità d'accesso dei fornitori esterni - lavori, servizi, fornitura e installazione, cantieri, 18
19 Aggiornamento del presente protocollo
2
Premessa
Le misure di prevenzione e protezione sono finalizzate alla gestione del rischio di trasmissione del contagio
all’interno dell’Università del Piemonte Orientale e non vanno intese come tra loro alternative.
Rappresentano misure minime ai fini del contenimento del contagio e potranno essere modificate in
relazione all’evoluzione della situazione epidemiologica.
I presenti documenti sono stati redatti tenendo conto di quanto previsto dal DPCM 26 aprile 2020 “Ulteriori
disposizioni attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di
contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19, applicabili sull'intero territorio
nazionale” con particolare riferimento a quanto indicato nell’allegato 6 “Protocollo condiviso di
regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus COVID-19 negli
ambienti di lavoro fra il Governo e le parti sociali”.
I documenti si basano inoltre sulle indicazioni fornite nella comunicazione del Rettore e del Direttore
Generale pubblicata il 30 aprile sul sito di Ateneo (link https://multiblog.uniupo.it/news/covid-
comunicazioni-aggiornamenti/coronavirus-aggiornamento-del-30042020) e sono stati aggiornati in base
alla Nota del Ministro dell’Università del 4 maggio 2020 prot. n. 798 e al relativo Allegato Il post “lockdown”
e le nuove fasi 2 e 3 per il sistema della formazione superiore e della ricerca.
Il protocollo qui contenuto mira a individuare le condizioni necessarie ad assicurare alle persone che a vario
titolo frequentano gli ambienti dell’Ateneo adeguati livelli di protezione attraverso specifiche misure di
prevenzione finalizzate al contrasto e al contenimento del virus SARS-CoV-2, nel rispetto dei principi di
precauzione, proporzionalità e ragionevolezza.
L’Università del Piemonte Orientale (di seguito Università) adotta per la fase 2 le misure di seguito
descritte.
Misure organizzative, procedurali e tecniche
È obbligatorio rimanere nel proprio domicilio in presenza di febbre (oltre 37.5°C) o altri sintomi influenzali e
chiamare il proprio medico di famiglia e l’autorità sanitaria.
Non è consentito l’ingresso in Ateneo in caso sussistano condizioni di possibile contagio (sintomi di
influenza, temperatura elevata, contatto con persone positive al virus nei 14 giorni precedenti, etc.),
qualora dette condizioni si palesino durante l’attività, è necessario informare tempestivamente l’EP avendo
cura di rimanere ad adeguata distanza dalle persone presenti, informando successivamente il proprio
medico di famiglia e l’autorità sanitaria.
Dispositivi di protezione individuale
L’UPO fornirà a tutto il personale che presta attività lavorative in presenza la seguente dotazione di
dispostivi di protezione:
due mascherine chirurgiche ad uso personale/die;
due paia di guanti monouso in nitrile/die se necessario per le condizioni lavorative;
gel disinfettante per le mani nei dispenser distribuiti nelle zone di transito, atrii e spazi comuni;
disinfettante per le superfici per la disinfezione dei dispositivi di uso comune;
3
mascherine del tipo FFP2 senza valvola ai portinai, al PTA che effettua attività di front office o a chi
effettuerà misurazione della temperatura.
L’UPO metterà a disposizione corsi di formazione obbligatori per i dipendenti sull’utilizzo dei DPI e sul
relativo smaltimento, da effettuarsi esclusivamente su piattaforma FAD prima dell’inizio delle attività.
Mascherine
Per l’utilizzo in Università in presenza da parte del PTA, docenti e studenti, nelle normali pratiche
quotidiane sono previste tre tipologie di mascherine:
1) mascherina chirurgica
2) mascherina FFP2
3) mascherina di comunità
mascherina chirurgica mascherina FFP2 mascherina di comunità
La mascherina chirurgica impedisce, a chi la indossa, la fuoriuscita di goccioline mentre si parla, si respira,
tossisce o sternutisce. È utile per proteggere il prossimo dalle particelle di saliva, che potrebbero contenere
il virus, emesse da parte di chi la indossa. Richiede il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di
(almeno) 1 metro.
La mascherina di comunità impedisce, a chi la indossa, la fuoriuscita di goccioline mentre si parla, si respira,
tossisce o sternutisce. È utile per proteggere il prossimo dalle particelle di saliva, che potrebbero contenere
il virus, emesse da parte di chi la indossa. Richiede al pari della mascherina chirurgica il rispetto della
distanza di sicurezza interpersonale di almeno 1 metro.
La mascherina FFP2 “filtering face piece” 2 ha una duplice funzione: impedisce, a chi la indossa, la
fuoriuscita di goccioline mentre si parla, si respira, tossisce o sternutisce ma impedisce anche l’ingresso del
virus nella bocca o nel naso di chi la indossa poiché filtra fino al 95% le particelle sospese in aria.
Le mascherine indossate devono coprire bene naso, bocca e mento.
Le mascherine chirurgiche devono essere cambiate con una frequenza adeguata, tipicamente ogni 4 ore
oppure sostituite quando vengono rimosse per mangiare o bere o se sono sporche o bagnate o
danneggiate. Le mascherine di comunità possono durare di più, anche più giorni, soprattutto quelle che
4
hanno più strati. Le mascherine FFP2 durano di più e possono essere utilizzate a lungo, a condizione che
non si danneggino o sporchino.
La Tabella illustra l’utilizzo delle mascherine in rapporto alle situazioni di distanziamento interpersonale,
nell’ipotesi che non siano predisposte barriere di plexiglas tra postazioni di lavoro.
SITUAZIONE DI DISTANZIAMENTO SOCIALE Mascherina chirurgica /di comunità
Attività al chiuso - Persona sola nella stanza / in auto Non necessaria
Attività in ufficio, se la distanza sociale di 2 metri è sempre rispettata
Attività in ufficio, laboratorio o altri spazi se la distanza sociale di 2 metri non è sempre rispettata ma distanza di 1 metro rispettata
Non necessaria
Necessaria
Attività in ufficio, laboratorio o altri spazi distanza sociale 1 metro momentaneamente non rispettata
Obbligatoria
SITUAZIONE DI DISTANZIAMENTO SOCIALE Mascherina FFP2
Attività con Contatto (es: addetti alla misurazione della temperatura corporea, portinai, etc)
Necessaria
Per imparare come indossare la mascherina chirurgica ed evitare che si appannino gli occhiali: tutorial del
Prof. Sergio Gentilli, Associato di Chirurgia generale all’UPO al link https://youtu.be/LSaGA7EudYA
Guanti monouso in nitrile
Ai fini del contenimento del contagio guanti monouso in nitrile saranno resi disponibili da parte
dell’Università e dovranno essere utilizzati esclusivamente in quelle situazioni in cui il lavoratore non ha
accesso in modo frequente ed agevole a gel igienizzanti o ad acqua e sapone per il lavaggio delle mani.
Come devo mettere e togliere la mascherina? prima di indossare la mascherina, lavati le mani con acqua e sapone o con una soluzione alcolica maneggia la mascherina utilizzando i lacci e comunque sempre avendo effettuato correttamente la
procedura di igiene delle mani e/o con guanti puliti assicurati che il lato corretto della mascherina, solitamente bianco in quelle colorate, sia rivolto
verso l’interno e che la parte rigida (stringinaso) sia nella parte superiore copri bocca e naso con la mascherina assicurandoti che aderisca bene al volto e che il bordo
inferiore sia sotto il mento modella l’eventuale stringinaso per garantire la più completa aderenza al viso evita di toccare la mascherina mentre la indossi, se la tocchi, lavati le mani ogni 4 ore oppure quando diventa umida, sostituiscila con una nuova se vi è l’indicazione monouso, non riutilizzarla togli la mascherina prendendola dall’elastico e non toccare la parte anteriore della mascherina smaltisci la mascherina in un sacchetto o contenitore dedicato richiudibile dopo la rimozione della mascherina, o ogni volta che si tocca inavvertitamente una mascherina
usata, lavare le mani usando un detergente a base di alcool o con acqua e sapone.
5
Tali dispositivi espletano la propria funzione protettiva solo se frequentemente (tipicamente più volte al
giorno) e correttamente indossati e rimossi.
Rischi secondari associati all’utilizzo dei dispositivi di prevenzione del contagio
Tutti i dispositivi sopra elencati possono presentare alcuni rischi secondari associati, tra cui:
chi li indossa potrebbe provare una sensazione di falsa sicurezza, che potrebbe portarlo a non rispettare
le norme basilari di distanza interpersonale e igiene delle mani, pulizia con sanificante delle zone a
contatto con la cute;
in caso di uso di guanti, chi li indossa potrebbe provare una sensazione di falsa sicurezza, che potrebbe
portarlo a diminuire la frequenza di igienizzazione delle mani guantate, facendosi involontario agente di
trasmissione;
disagio per non abitudine all’uso prolungato di dispositivi per l’emergenza COVID-19.
Modalità di rientro del personale
Il rientro avverrà con modalità graduali, rispettando le indicazioni dei ministeri di riferimento (Ministero
dell’Università e della Ricerca e Ministero della Pubblica Amministrazione) e attraverso un’attenta
valutazione delle esigenze organizzative delle strutture in relazione alle attività ritenute necessarie e
indifferibili ed alle specifiche competenze individuali.
Il rientro sarà pianificato in modo da far svolgere le mansioni in uffici singoli, ove possibile. L’organizzazione
di postazioni e spazi di lavoro dovrà comunque garantire il rispetto della distanza minima di 1 metro (anche
negli open space).
Nel programmare la ripresa delle attività lavorative in presenza dei soggetti “fragili”, fino al 31 luglio 2020,
verranno adottati i seguenti criteri:
a. i lavoratori in possesso del riconoscimento di disabilità con connotazione di gravità ai sensi dell'articolo 3,
comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, nonché per i lavoratori in possesso di certificazione rilasciata
dai competenti organi medico-legali, attestante una condizione di rischio derivante da immunodepressione
o da esiti da patologie oncologiche o dallo svolgimento di relative terapie salvavita, ai sensi dell’art. 26 D.L
18/2020, saranno esenti dal servizio ed il periodo di assenza dal lavoro è equiparato al ricovero ospedaliero
di cui all'articolo 87, comma 1, primo periodo;
b. i lavoratori dipendenti disabili nelle condizioni di cui all'articolo 3, comma 3, della legge 5 febbraio 1992,
n. 104 o lavoratori immunodepressi ai sensi dell’art. 39 D.L. 18/2020 hanno diritto a svolgere la prestazione
di lavoro in modalità agile ai sensi dagli articoli da 18 a 23 della legge 22 maggio 2017, n. 81, a condizione
che tale modalità sia compatibile con le caratteristiche della prestazione. Qualora ciò non sia possibile,
qualora richiesto, lo stato di disabilità o immunodepressione costituirà criterio di posteriorità del rientro al
lavoro in presenza;
c. i lavoratori che abbiano nel proprio nucleo familiare una persona con disabilità nelle condizioni di cui
all'articolo 3, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, o che siano familiari conviventi di
immunodepressi, hanno diritto a svolgere la prestazione di lavoro in modalità agile, a condizione che tale
6
modalità sia compatibile con le caratteristiche della prestazione. Qualora ciò non sia possibile, qualora
richiesto, la condizione costituirà criterio di posteriorità del rientro al lavoro in presenza;
d. qualora segnalato, costituirà criterio di posteriorità del rientro al lavoro in presenza, essere genitori con
figli di età fino ai 14 anni.
Revisione della organizzazione del lavoro in presenza
A partire dal 10 giugno 2020 saranno riaperti i dipartimenti e gli uffici centrali in Rettorato, Il lavoro agile
continuerà ad essere l’ordinaria modalità di lavoro fino alla cessazione dello stato di emergenza
epidemiologica da COVID-2019 deliberato dal Consiglio dei Ministri il 31 gennaio 2020, così come previsto
dall’art. 87 del D.L. 18/2020 e ulteriormente declinato dalla direttiva n° 2/2020 della Funzione Pubblica. In
alcune situazioni ove si renda necessario e indifferibile, l’attività potrà essere disposta in presenza
prevedendo le opportune misure di prevenzione e protezione dal contagio. Per il lavoro in presenza, verrà
attuato il distanziamento del personale presente tramite:
riorganizzazione delle attività tenendo conto delle regole di distanziamento;
turnazione e/o rotazione del PTA durante i turni in presenza anche al fine di creare gruppi autonomi,
distinti e riconoscibili;
attività specifiche di verifica, da parte del preposto (vedi sotto), che vi siano tutti i dispositivi necessari
per la prevenzione del contagio e di avere effettuato tutte le misure previste (lavaggio delle mani,
presenza mascherina, presenza di guanti, sanificazione tavolo di lavoro, presenza gel mani, eccetera).
Entrata/uscita del personale
Per ogni edificio è individuato un unico accesso. In caso di edifici con accessi multipli, l’ingresso da accessi
diversi da quello indicato è severamente vietato.
Gli EP organizzeranno orari di ingresso/uscita e di pausa scaglionati per tutte le componenti che a vario
titolo frequenteranno il nostro Ateneo (PTA, docenti, studenti, assegnisti, dottorandi, borsisti) in modo da
evitare il più possibile contatti nelle zone comuni (ingressi, corridoi, aule, laboratori). Chiunque venisse a
conoscenza di palese inadempimento alle disposizioni degli EP è invitato a segnalarlo all’EP stesso o al
Preposto.
Dal momento in cui l’Ateneo entrerà in possesso degli strumenti di rilevazione della temperatura corporea
ordinati, saranno adottati sistemi di misura della temperatura indiretti (termoscanner o telecamere a
distanza, senza registrazione del dato ai sensi della disciplina sulla privacy) con l’obiettivo di identificare
anticipatamente condizioni di febbre ed indirizzare a casa propria i casi sintomatici. Se tale temperatura
risulterà superiore ai 37.5°, non sarà consentito l’accesso all’interno dei locali.
Gli EP organizzeranno, prevedendone eventualmente anche la turnazione, la presenza di un PTA nella
postazione di rilevamento della temperatura che consenta di garantirne la costante copertura.
Presso i punti di accesso degli edifici sarà garantita la presenza di dispenser distributori di igienizzante
idroalcolico per le mani, mascherine e guanti a disposizione di coloro che ne risultino sprovvisti.
Non è consentita la permanenza negli ambienti universitari in caso di insorgenza di febbre (oltre 37.5°C) e/o
sintomi di infezione respiratoria.
7
Distanziamento nelle varie fasi dell’attività lavorativa
Una delle principali misure di prevenzione finalizzate a contrastare la diffusione del COVID-19 risulta essere
quella del distanziamento sociale, quindi il mantenimento di una distanza di sicurezza di 1 metro tra le
persone. Risulta pertanto fondamentale definire il numero massimo di persone che possono essere
contemporaneamente presenti all’interno di un ufficio, aula, biblioteca, corridoio, laboratorio (riferimento
“Documento Tecnico INAIL” aprile 2020). Tale considerazione deve tenere conto di alcuni aspetti, tra i
quali: lo spazio disponibile, il tempo di permanenze e le attività svolte. Le postazioni di lavoro dovranno
essere distanti tra di loro almeno 1,5 m (immagine n. 1) e le persone dovranno disporsi al tavolo a modalità
a scacchiera (immagine n. 2). - La suddetta regola risulta applicabile qualora, tramite la stessa si riesca a
garantire la distanza interpersonale di 1 metro, in caso contrario risulta necessario ridurre ulteriormente la
capienza massima.
L’accesso sarà contingentato al fine di evitare assembramenti; a tale scopo, il preposto (si veda sotto)
dovrà scaglionare gli accessi. Nello specifico il PTA, i docenti e gli studenti dovranno, in maniera
ordinata, disporsi creando una fila mantenendo la distanza interpersonale di sicurezza di almeno 1
metro quindi entrare solo su indicazione dell’operatore.
Ove possibile, sarà prevista una separazione degli accessi, quindi sarà dedicata una porta per l’entrata
ed una per l’uscita.
Per facilitare il rispetto della distanza interpersonale di sicurezza di 1 metro, sarà predisposta debita
segnaletica orizzontale in modo da definire le distanze da mantenere.
Nei locali dell’Università aperti al pubblico è fatto obbligo di indossare la mascherina, a prescindere dalla
distanza (art. 3, 2° c. D.P.C.M. 26/04/2020).
Dovrà essere rispettata la distanza di almeno 1 metro tra le postazioni di lavoro, ove non fosse possibile
le postazioni saranno separate con barriere di plexiglas.
Dovranno essere evitati, il più possibile, gruppi di lavoro in locali open space o sale riunioni passando a
riunioni telematiche di persone prevalentemente collocate in uffici a singola occupazione.
Nel caso di attività svolte in ambiente esterno alle strutture dell’Ateneo, i contatti con soggetti terzi da
parte del personale che opera all’esterno dovrebbero essere ridotti quanto più possibile. Qualora non
sia possibile evitare contatti con personale terzo, si dovranno indossare gli opportuni dispositivi di
prevenzione del contagio (maschere facciali di tipo FFP2 senza valvola). Si dovrà sempre tenere la
distanza interpersonale di almeno 1 metro. Il contatto dovrà avvenire con terzi dotati di opportuni
dispositivi di prevenzione del contagio. I contatti non dovranno aver luogo in ambienti di dimensioni
ridotte, che non consentono di mantenere le distanze di sicurezza.
Nelle zone considerate critiche per contatto diretto (ad es. front office) prima dell’avvio delle relative
attività saranno installate barriere fisiche "antirespiro” (pannelli in plexiglass) e laddove necessario
saranno posti sul pavimento degli indicatori visivi sul distanziamento necessario in caso di attesa in fila.
8
L’accesso alle aree ristoro/snack è consentito a fronte:
della limitazione del tempo di sosta al minimo indispensabile per prelevare la bevanda/snack;
della presenza di un dispenser di gel disinfettante per le mani e nell’osservanza delle regole di igiene;
del mantenimento della distanza interpersonale di 1 metro tra le persone, seguendo l’apposita
segnalazione indicata a pavimento;
non è consentita la consumazione della bevanda/snack nelle vicinanze dei distributori. A seguito del
prelievo della bevanda/snack è necessario allontanarsi dall’area per evitare assembramenti;
i distributori di snack e bevande saranno adeguatamente igienizzati al termine di ogni giornata;
devono essere sempre rispettate le distanze di sicurezza minime indicate tramite segnaletica orizzontale
a pavimento. Le aree di transito, atrii e corridoi devono essere mantenuti il più possibile liberi. Va
mantenuta in ogni caso la distanza interpersonale di 1 metro.
Ristoro
È consigliato il consumo dei pasti al di fuori delle strutture dell’Ateneo o nelle aree esterne delle strutture.
Qualora ciò non fosse possibile si potranno utilizzare le aree ristoro mantenendo la distanza di un metro e
mezzo e rispettando la numerosità massima delle persone simultaneamente presenti indicato sulla porta di
ingresso. Nei locali saranno disponibili kit di pulizia e sanificazione.
Riunioni
Le riunioni in presenza sono da evitare. Qualora si rendessero strettamente necessarie, dovranno svolgersi
esclusivamente secondo quanto indicato dalla OMS, in particolare:
il numero di partecipanti deve essere ridotto al minimo;
gli interessati non dovranno partecipare in caso di presenza di febbre, mancanza di fiato, tosse,
nausea/vomito/diarrea, mancanza di forze;
tutti gli interessati dovranno eseguire il lavaggio delle mani prima di partecipare alla riunione;
tutti i partecipanti dovranno indossare le mascherine chirurgiche;
dovrà essere stilata, ad opera dell’organizzatore della riunione, una lista di tutti i partecipanti che
contenga numero di cellulare, email, indirizzo, da utilizzarsi quali contatti in caso uno dei partecipanti
9
manifesti successivamente sintomi da COVID-19, qualora un partecipante non volesse fornire i contatti
non sarà ammesso;
i locali che ospitano le riunioni devono essere di dimensioni adeguate al numero di partecipanti in modo
da poter garantire la massima distanza interpersonale possibile, comunque non inferiore a 1 metro;
durante e dopo la riunione i locali dovranno essere ventilati;
dopo la riunione l’aula dovrà essere sottoposta a pulizia e sanificazione delle superfici a contatto diretto
con la pelle delle persone (es. superficie tavoli, maniglie porte, finestre, ecc.).
Revisione lay-out e percorsi
Saranno adottate, ove possibile, nuove e diverse modalità della circolazione interna:
saranno differenziati i punti di ingresso alla struttura dai punti di uscita con ipotesi di percorrenza
interna degli spazi che minimizzino le possibilità di incrocio dei flussi;
verrà incentivato l’utilizzo delle scale in luogo degli ascensori;
l’impiego degli ascensori deve essere il più possibile evitato e comunque limitato ad 1 persona per volta;
è consentita la sosta nei cortili interni alle sedi nel rispetto della distanza interpersonale di 2 metri e
senza obbligo di utilizzo di mascherina;
verranno installate barriere fisiche "antirespiro” nelle zone considerate critiche per contatto diretto
(servizi al pubblico o agli studenti) quali barriere di plexiglass o schermi protettivi;
verranno posti sul pavimento degli indicatori visivi sul distanziamento necessario in caso di attesa in fila;
verranno simulati i percorsi ed i flussi di spostamento delle persone tra un luogo e l’altro, per valutare
eventuali assembramenti anche in ingresso ed uscita;
verranno conferiti incarichi specifici e adeguata formazione per coloro che devono gestire gli accessi
(preposti, si veda sotto).
Gestione sistemi di ricambio dell’aria
Il PTA e i docenti dovranno assicurare adeguato ricambio d’aria e ventilazione naturale degli ambienti;
si eviterà, ove tecnicamente possibile, il ricircolo dell’aria negli impianti, verrà comunque implementata
la manutenzione dei filtri degli impianti;
saranno disattivati temporaneamente gli asciugamani a getto d’aria e sostituirli con salviette usa e getta
al fine di evitare la possibile dispersione di droplet e la circolazione di getti d’aria;
tutti gli impianti sono stati già verificati e sanificati. Gli operatori interverranno periodicamente per
verificare lo stato di pulizia e sanificazione delle condotte aerauliche e, nel caso risultasse necessaria, si
provvederà alla sanificazione.
Buone pratiche di igiene
È necessario che tutti seguano queste indicazioni:
lavarsi frequentemente le mani, come da prescrizioni sanitarie nella figura sotto;
non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani;
10
starnutire e/o tossire in un fazzoletto evitando il contatto delle mani con le secrezioni respiratorie; se
non si ha a disposizione un fazzoletto monouso (da gettare dopo l’utilizzo), starnutire nella piega interna
del gomito;
aerare periodicamente, durante la giornata, gli ambienti abitati;
tutto il materiale monouso (mascherine, guanti, ecc.) utilizzato dopo aver svolto attività di teledidattica,
di supporto tecnico alla teledidattica o di front office deve essere gettato all'interno degli appositi
contenitori per lo smaltimento dei rifiuti urbani;
tutto il materiale monouso utilizzato durante il turno lavorativo nei laboratori deve essere gettato negli
appositi contenitori di rifiuti pericolosi, conformi alle specifiche norme in materia, che sono disponibili
sul posto;
è sconsigliato l’uso promiscuo di dispositivi (telefoni, scrivanie, tastiere, chiavi di mezzi di trasporto,
badge, ecc.);
Ai fini dell’attuazione delle buone pratiche igieniche verranno messi a disposizione del PTA, docenti,
studenti e visitatori:
procedure informative affisse nei luoghi comuni e nelle zone di lavoro;
sistema di raccolta dedicato ai rifiuti potenzialmente infetti (ad es. fazzoletti monouso, mascherine) che
preveda bidoni chiusi.
Pratiche per il sistema dei trasporti privati ed aziendali
È auspicato l’utilizzo di mezzi di trasporto singoli (biciclette, ciclomotori) alternativi ai mezzi pubblici.
Le automobili o i veicoli aziendali utilizzati da più lavoratori saranno temporaneamente utilizzati da un
solo lavoratore. In caso contrario, sarà prevista adeguata pulizia e sanificazione anche dell’abitacolo del
mezzo a cura dell’utilizzatore (pulizia volante e pomello cambio marce pulizia delle chiavi, delle tessere e
11
dei telecomandi aziendali utilizzati da più lavoratori.) e aerare fra un utilizzo e l’altro. Ogni mezzo sarà
fornito di un kit per la pulizia e sanificazione.
Pulizia e sanificazione luoghi e attrezzature di lavoro
Per la pulizia (detersione con soluzione di acqua e detergente) e la sanificazione (decontaminazione o
abbattimento della carica virale con apposite soluzioni disinfettanti - riferimento UNI 10585:1993) si fa
riferimento alla circolare 5443 del 22 febbraio 2020 del Ministero della Salute.
L’EP, o un suo delegato, dovrà tenere un registro delle pulizie e delle sanificazioni periodiche (quotidiane,
settimanali, mensili, in occasione di avvenuta presenza negli ambienti di lavoro di persone contagiate, ecc.).
Queste considerazioni valgono sia se le pulizie vengono eseguite da parte di personale addetto sia se
vengono eseguite da ciascun lavoratore sulla propria postazione di lavoro.
Attività di pulizia
Nel piano di pulizia sono inclusi:
gli ambienti di lavoro;
le aree comuni;
i servizi igienici e gli spogliatoi;
le auto di servizio;
le attrezzature e postazioni di lavoro ad uso promiscuo;
gli ascensori, i distributori di bevande e snack, con particolare attenzione alle superfici toccate più di
frequente;
le parti esposte dell’impianto di ventilazione (es. prese e griglie di ventilazione se facilmente
raggiungibili). Saranno date istruzioni specifiche in merito alla pulizia di dette componenti di
raffrescamento dell’aria o di ventilazione. La pulizia potrà essere operata con panni puliti in microfibra
inumiditi con acqua e sapone, oppure con alcool etilico al 70% con successiva asciugatura, pulizia ed
eventuale sostituzione dei filtri con altri più efficienti, etc.
Le attività di pulizia saranno effettuate con cadenza giornaliera su:
superfici toccate più di frequente (utilizzando panni diversi per ciascun tipo di oggetto/superficie): porte,
maniglie, finestre, vetri, tavoli, interruttori della luce, servizi igienici, rubinetti, lavandini, scrivanie, sedie,
tasti, tastiere, telecomandi, stampanti, telefoni;
strumenti individuali di lavoro, attrezzature e veicoli. La pulizia giornaliera a fine turno può essere
effettuata dal lavoratore stesso, al quale verrà messo a disposizione idoneo detergente e fornita
adeguata informazione;
è garantito quanto più possibile il ricambio dell’aria, arieggiando gli ambienti sia durante sia dopo l’uso
dei prodotti per la pulizia - soprattutto se si utilizzano prodotti disinfettanti/detergenti potenzialmente
tossici - evitando o limitando l’utilizzo di detergenti profumati, in quanto, nonostante la profumazione,
aggiungono inutilmente sostanze inquinanti e degradano la qualità dell’aria all’interno degli ambienti
chiusi.
Pulizia straordinaria in presenza di soggetto COVID-19:
12
nel caso in cui si verifichi la presenza di una persona con COVID-19 o sospetta per COVID-19 all’interno
dei locali dell’Università si procede alla loro pulizia e alla sanificazione.
Attività di sanificazione
La procedura di sanificazione, effettuata mediante un passaggio giornaliero con l'impiego di Antisapril o
equipollente presidio medico-chirurgico, è mirata in particolare agli oggetti e superfici di uso frequente (es.
porte, maniglie, finestre, vetri, tavoli, interruttori della luce, servizi igienici, rubinetti, lavandini, scrivanie,
sedie, tasti, tastiere, telecomandi, stampanti, telefoni) presenti negli spazi di uso comune e nei punti di
front office.
Il livello di diffusione del virus a livello nazionale e locale, al momento della stesura di queste linee guida, è
piuttosto basso pertanto si presume che non sia necessario sanificare gli ambienti tutti i giorni, tuttavia a
causa della possibile sopravvivenza del virus nell’ambiente e sulle superfici per diverso tempo, i luoghi e le
aree frequentati dalle persone, nonché le attrezzature utilizzate e le superfici toccate di frequente,
dovranno essere sottoposti a completa pulizia con acqua e detergenti comuni, dopo la pulizia con
detergente, si dovrà procedere con la sanificazione da effettuare con disinfettanti a base di ipoclorito di
sodio 0,1% o con etanolo al 70% per le superfici che possono essere danneggiate dall’ipoclorito di sodio.
La sanificazione dovrebbe avere luogo con cadenza settimanale negli uffici. Nelle aule e biblioteche la
sanificazione dovrebbe essere effettuata solo se si sono verificate presenze, in tal caso andrebbe effettuata
alla fine della giornata lavorativa.
A seguito di ogni intervento di sanificazione occorre sempre prevedere la ventilazione per rischio inalazione
di fumi tossici.
Informazione, Formazione e Addestramento
L’informazione, la formazione e l’addestramento in tema di salute e sicurezza sul lavoro sono rivolte al PTA,
ai docenti ed agli studenti dal sistema di prevenzione e protezione.
Gli interventi specifici, di seguito descritti, per evitare la diffusione del contagio da COVID-19 negli ambienti
di lavoro sono da integrare con le attività di informazione, formazione ed addestramento già effettuate
dall’UPO nel rispetto della normativa vigente e sono finalizzati a:
rendere il personale informato e consapevole dei rischi associati al virus mediante fonti istituzionali e
validate;
formare il personale, a tutti i livelli, su quali comportamenti devono essere adottati per contrastare la
diffusione del virus e garantire la salute e il benessere di tutti;
addestrare e responsabilizzare il personale all’uso delle misure di prevenzione in maniera corretta e
sicura.
Contenuti della informazione
L’Università, attraverso le modalità più idonee ed efficaci, informa chiunque entri in Ateneo sulle
disposizioni delle Autorità in merito alle misure di contenimento dell'emergenza da coronavirus COVID-19.
13
Tali informazioni sono consultabili nella sezione dedicata presente nel portale di Ateneo,
https://multiblog.uniupo.it/l%E2%80%99upo-al-tempo-del-covid-19/comunicazioni-e-aggiornamenti, in cui
sono riportati gli atti governativi e regionali, le linee guida e le disposizioni interne assunte dall’Università.
I contenuti riguardano la necessità di contenimento della diffusione del contagio da SARS-Cov-2 e
specificatamente la pandemia COVID-19 e le modalità di trasmissione. L’obiettivo è informare e rendere
consapevoli e responsabili tutti i lavoratori della necessità di rispettare le misure di prevenzione e
protezione per il contagio da SARS-Cov-2 sulla base del principio “ognuno protegge tutti” (colleghi di lavoro,
familiari e popolazione), ed in particolare:
caratteristiche del virus COVID-19: generalità sul virus e sulla sua origine;
sintomatologia da infezione di COVID-19: sintomi che possono presentare le persone che hanno
contratto COVID-19 con l’indicazione della frequenza degli stessi, patologie preesistenti che espongono
a rischio maggiore di presentare forme gravi di malattia, periodo di incubazione della stessa;
modalità e meccanismi di trasmissione: elencazione delle diverse modalità di contagio con l’indicazione
della probabilità di accadimento, indicazioni circa la possibilità di trasmissione del contagio da portatori
sintomatici e asintomatici;
epidemia in corso: definizione di pandemia, spiegazione dell’evoluzione epidemiologica in atto a livello
globale e locale e descrizione dei possibili scenari futuri;
concetti generali di identificazione e gestione del rischio di contagio da virus: modalità di contenimento
del contagio e misure tecniche di prevenzione e protezione (es. distanziamento, ecc.); gestione
dell’igiene e della disinfezione; modalità e procedure di igiene personale; comportamenti da adottare
nell’attività ordinaria e nelle eventuali fasi di emergenza;
necessità d’impegno a rispettare tutte le disposizioni delle Autorità e del datore di lavoro nel fare
accesso in azienda.
Per la definizione degli aspetti di dettaglio si farà riferimento, oltre a quanto riportato al paragrafo 1 del
presente documento (Inquadramento del rischio), a quanto già proposto da:
Organizzazione mondiale della Sanità
Ministero della Salute
Istituto Superiore di Sanità
Di seguito si richiamano le principali misure di prevenzione e contenimento che devono essere conosciute
da tutti gli appartenenti alla comunità dell’UPO:
è obbligatorio rimanere nel proprio domicilio in presenza di febbre (oltre 37.5°) o altri sintomi influenzali
e di chiamare il proprio medico di famiglia e l’autorità sanitaria;
non è consentito l’ingresso in Ateneo in caso sussistano condizioni di pericolo (sintomi di influenza,
temperatura, contatto con persone positive al virus nei 14 giorni precedenti, etc.);
qualora dette condizioni si palesino durante l’attività, è necessario informare tempestivamente e
responsabilmente il proprio Responsabile e/o al Responsabile di struttura, avendo cura di rimanere ad
adeguata distanza dalle persone presenti, informando successivamente il proprio medico di famiglia e
l’autorità sanitaria;
14
negli edifici dell’Ateneo è obbligatorio rispettare tutte le disposizioni finalizzate al contrasto e al
contenimento del virus SARS-CoV-2 (in particolare, mantenere la distanza di sicurezza e tenere
comportamenti corretti sul piano dell’igiene).
Negli ingressi degli edifici e nei luoghi maggiormente frequentati (portinerie, timbratrici per la
rilevazione delle presenze, ingressi e corridoi delle aree di ricerca, biblioteche e tutti gli ambienti
verosimilmente più frequentati) saranno affissi appositi poster informativi, in lingua italiana e inglese
prodotti dalle Autorità competenti.
Le informazioni riguardano:
1. il decalogo con i principali comportamenti da adottare;
2. il corretto utilizzo delle mascherine;
3. il corretto utilizzo dei guanti;
4. la corretta igiene delle mani con acqua e sapone, e con gel alcolico.
La cartellonistica potrà essere integrata con successive comunicazioni ritenute rilevanti ai fini delle misure
di contenimento.
Modalità di erogazione
Saranno utilizzate modalità FAD (Formazione A Distanza) e complementari (depliant, locandine,
cartellonistica, segnaletica orizzontale, documenti informatizzati).
Indicazioni organizzative
Al fine di garantire l’attendibilità delle informazioni diffuse ed evitare la circolazione di contenuti impropri,
non adeguati e fake news, l’UPO individua i referenti sul tema misure di prevenzione da contagio da COVID-
19 (RSPP, MC, specifico referente individuato, Comitato interno per l’applicazione del presente Protocollo),
ai quali i dipendenti potranno rivolgersi per la richiesta di informazioni o necessità di comunicazioni.
I materiali di comunicazione conterranno i nominativi dei referenti COVID-19 nel luogo di lavoro, ai quali
rivolgersi per qualsiasi chiarimento o necessità.
Considerando il continuo evolversi delle conoscenze sulle dinamiche di trasmissione del contagio, lo
sviluppo di nuove tecnologie per la riduzione dei rischi derivanti dal contagio (cura, vaccino) e l’emersione
di tecnologie adatte al contenimento o all’eliminazione della trasmissione del virus, l’UPO garantisce un
costante aggiornamento dei formatori e del/dei referenti.
Contenuti della Formazione
1. Modalità e procedure volte a ridurre la possibilità dell’accesso e permanenza in UPO di soggetti positivi
al virus:
modalità di richiesta e di fornitura, da parte dell’individuo, di informazioni personali inerenti lo stato di
salute, l’eventuale frequentazione di persone malate, i mezzi di trasporto utilizzati per giungere sul
luogo di lavoro, ecc.;
procedure all’ingresso e durante il turno lavorativo al fine di individuare precocemente individui positivi
alla malattia e i necessari comportamenti derivanti (obbligo di rimanere al proprio domicilio in presenza
di febbre -temperatura oltre 37,5 °C- consapevolezza di non poter permanere in Ateneo e di doverlo
15
dichiarare tempestivamente laddove, anche successivamente all’ingresso, sussistano le condizioni di
pericolo, necessità di informare il proprio Medico di famiglia e l’Autorità sanitaria);
procedure per la gestione del rischio derivante dalla possibile interazione con lavoratori di aziende
esterne (DUVRI per i rischi interferenziali, sia per quelle svolte da aziende esterne all’interno
dell’Ateneo, sia per le attività in esterno e/o da clienti).
2. Modalità e procedure volte a ridurre la possibilità di diffusione del virus in Ateneo (principio “ognuno
protegge tutti”):
attività di distanziamento sociale conseguente anche alla classificazione dei luoghi di lavoro e delle
caratteristiche degli stessi: minimizzazione del personale presente in sede, revisione dei lay-out,
distanziamento nelle varie fasi dell’attività lavorativa, gestione dei turni e delle entrate e uscite
dall’Ateneo, gestione dell’utilizzo delle aree ristoro e delle ulteriori zone di assembramento;
pratiche di igiene personale con particolare attenzione al lavaggio delle mani e/o all’uso di guanti e alla
prevenzione della dispersione di aerosol personali;
procedure operative per la distribuzione e l’utilizzo dei dispositivi di prevenzione del contagio, anche
conseguente alla classificazione delle attività lavorative e delle postazioni di lavoro e illustrazione dei
rischi secondari;
procedure di pulizia e sanificazione dei luoghi e delle attrezzature di lavoro;
procedure per la segnalazione di comportamenti non in linea con le prescrizioni e il predisposto sistema
di vigilanza;
procedure per la gestione delle emergenze e dei casi di positività emersi in Ateneo, comprese le azioni di
monitoraggio dei casi positivi;
procedure messe in atto da parte dell’Ateneo per supportare i soggetti nel periodo di transizione, con specifico riferimento a quelli facenti parte delle categorie sensibili (“lavoratori fragili”).
Soggetti ai quali erogare la formazione
Il rischio COVID-19 è trasversale e interessa tutte le figure presenti in Ateneo.
La formazione deve essere quindi erogata a tutto il PTA, a tutti i docenti ed agli studenti.
Sorveglianza sanitaria e monitoraggio dei casi positivi
Sorveglianza sanitaria
Il Medico Competente dell’UPO applicherà il protocollo di sorveglianza sanitaria previsto per le specifiche
mansioni, a seguito dei rischi emersi e considerati nel Documento di Valutazione dei Rischi, nonché tutte le
altre visite previste dall’art. 41 c. 2. D. Lgs. 81/08.
Stante l’emergenza epidemiologica in corso, fino al termine della stessa, il protocollo di sorveglianza
sanitaria comprenderà anche il rischio correlato alla trasmissione del contagio da SARS-CoV-2, secondo le
seguenti linee:
visita medica su richiesta del lavoratore, al fine di:
- valutare se condizioni di salute preesistenti possano causare una maggior suscettibilità all’infezione
da SARS-CoV-2 (come nel caso di fattori predisponenti o malattie che riducono le difese immunitarie,
malattie autoimmuni, terapia immunosoppressiva);
16
- valutare le condizioni di salute nei casi non rientranti nel programma di sorveglianza sanitaria già in
essere (lavoratore che abbia avuto contatto diretto con un malato COVID-19 accertato o lavoratore
che abbia avuto sintomi prolungati nei mesi precedenti e che non abbia seguito l'iter di controlli
previsto dal SSN);
- valutare un possibile rischio di complicanze a causa di infezione per la presenza di co-morbilità
(malattie cardiovascolari, diabete, malattie croniche dell’apparato respiratorio, insufficienza renale,
ipertensione arteriosa);
visita medica disposta dal Datore di Lavoro nel caso in cui lo stesso riscontri una condizione di potenziale
contagiosità rispetto al virus SARS-CoV-2, ai fini di un eventuale formulazione di giudizio di inidoneità
temporanea alla mansione specifica, rimandando la gestione dei lavoratori al Medico di Medicina Generale
e ai servizi territoriali di Sanità Pubblica delle ASL;
il lavoratore risultato positivo al COVID-19 dà comunicazione al Rettore tramite la mail
[email protected] e al Medico Competente ([email protected]) del proprio stato di salute. Quando
entra in possesso della certificazione di guarigione del Dipartimento di Prevenzione della ASL, a seguito di
due tamponi negativi, prima di rientrare al lavoro deve effettuare la visita di rientro da malattia presso il
Medico Competente, anche se la durata dell’assenza è inferiore a 60 giorni.
Gestione dei casi sintomatici e monitoraggio dei casi
Prendendo come riferimento la Circolare Ministeriale del 22 febbraio 2020 n. 5443 si forniscono le
indicazioni, a scopo precauzionale, su come gestire eventuali casi che si presentino con sintomi compatibili
con infezione da Coronavirus.
Il lavoratore segnala la presenza di sintomi al proprio preposto/dirigente, il quale provvede sempre ad
assicurarsi di indossare mascherina chirurgica e guanti e a far indossare la mascherina chirurgica al
lavoratore se ne è sprovvisto. Poi conduce il lavoratore nel luogo individuato dal datore di lavoro per
l’isolamento temporaneo. Successivamente telefona al numero dedicato del Servizio sanitario di
emergenza, al fine di adottare le procedure indicate da detto numero, e provvede a segnalare il caso al
Servizio di Igiene Pubblica dell’ASL (SISP).
La disponibilità di un luogo per isolamento dovrebbe corrispondere ad una zona in prossimità degli
ingressi dell’Ateneo, per ridurre possibili contatti anche solo “in transito”.
In entrambi i casi il Rettore dovrà comunque adottare idonei provvedimenti sul luogo di lavoro e sulle
attrezzature ove il lavoratore ha operato e sui contatti avuti, in raccordo anche con l’ASL.
È inoltre importante che il Rettore venga a conoscenza dei casi di lavoratori che hanno contratto
l’infezione, al fine di poter adottare le misure di prevenzione per gli altri lavoratori, consistenti nella
disinfezione di luoghi ed attrezzature utilizzati dal lavoratore e nella individuazione dei contatti. Essenziale a
questo fine è la comunicazione all’UPO, da parte del Servizio di Igiene e Sanità Pubblica, dei casi di
lavoratori COVID-19 positivi. Per gli altri casi, per i quali non è stata fatta diagnosi certa ma il lavoratore ha
disturbi/patologia assimilabili, è auspicabile che il lavoratore informi il Rettore, attraverso il RSPP, il Medico
Competente o altro servizio di Ateneo. A tal fine il datore di lavoro informerà i lavoratori dell’importanza di
effettuare questa comunicazione. I possibili contatti stretti con persone risultate positive al COVID-19
17
dovranno cautelativamente abbandonare gli ambienti universitari e seguire le indicazioni dell’Autorità
Sanitaria.
A supporto dell’individuazione dei casi positivi ed al fine di evitare una ulteriore fonte di contagio si
adotteranno misure di controllo della temperatura del lavoratore in ingresso sul luogo di lavoro a decorrere
dal ricevimento della fornitura degli strumenti di rilevazione della temperatura corporea.
Definizione del sistema di vigilanza
Risulta indispensabile la messa in campo di vigilanza e controllo di modo che le procedure e le prassi per il
contenimento del rischio di contagio vengano effettivamente messe in opera dai lavoratori, anche in
collaborazione con il Comitato per l’applicazione e la verifica delle regole del protocollo di
regolamentazione di cui al punto 13 del Protocollo del 24 aprile 2020.
Datore di Lavoro e Dirigenti
Come stabilito dall’art. 18 del D. Lgs. 81/08 e s.m.i., le figure che organizzano e dirigono le attività lavorative
hanno, tra gli altri, i seguenti obblighi:
designare preventivamente i lavoratori incaricati al controllo della corretta implementazione ed
attuazione delle misure ordinarie e di emergenza;
richiedere l’osservanza da parte dei singoli lavoratori delle norme vigenti, nonché delle disposizioni
aziendali in materia di sicurezza e di igiene del lavoro e di uso dei dispositivi di protezione individuali messi
a loro disposizione;
nel caso di specie, consentire ai lavoratori di verificare, mediante il Rappresentante dei Lavoratori per la
Sicurezza, l’applicazione delle misure poste in atto in collaborazione con il Comitato nominato nell’ambito
del citato Protocollo condiviso del 24 aprile 2020.
Preposto
Come stabilito dall’art. 19 del D. Lgs. 81/08 e s.m.i., la figura del Preposto ha, tra le altre, le seguenti
attribuzioni e competenze:
sovrintendere e vigilare sulla osservanza da parte dei singoli lavoratori dei loro obblighi di legge, nonché
delle disposizioni aziendali in materia di salute e sicurezza sul lavoro e di uso dei mezzi di protezione
collettivi e dei dispositivi di protezione individuale messi a loro disposizione e, in caso di persistenza della
inosservanza, informare i loro superiori diretti;
nel caso di specie, si potrebbe ad esso richiedere di sovrintendere e vigilare sulla osservanza delle
contromisure disposte in caso di eventi incidentali legati alla emergenza COVID-19;
il Preposto è individuato tra gli EP da parte del Dirigente.
Fornitori esterni
In caso di contratti d’appalto, d’opera o di somministrazione che ricadono nel campo di applicazione
dell’art. 26, c. 3 del D. Lgs. 81/08, sarà necessario considerare e valutare all’interno del DUVRI il rischio di
contagio e diffusione del COVID-19 legato alla sovrapposizione delle attività tra il committente e
l’appaltatore.
18
Nel caso di contratti in essere, per i quali il coordinamento tra le attività e la valutazione dei rischi da
interferenze siano già stati effettuati e vi sia già un DUVRI, sarà necessario provvedere ad un
aggiornamento dello stesso e all’integrazione delle misure previste con le altre misure di prevenzione e
protezione per la riduzione del rischio legato al contenimento del contagio.
Per tutti i lavori, servizi e forniture affidati in appalto per i quali non sussiste l’obbligo di redazione del
DUVRI, è comunque necessario valutare il rischio di esposizione al virus e di contagio dei lavoratori
derivanti da tali attività e definire le relative contromisure.
Poiché anche per i lavoratori impegnati in lavori, servizi e forniture in appalto le aziende da cui dipendono
devono mettere in atto tutte le norme di tutela della salute e della sicurezza, sarebbe auspicabile:
far operare all’interno dell’Ateneo solo quelle aziende che garantiscono la piena tutela dei lavoratori
(considerando anche la necessità di adeguare i costi dell’appalto);
prevedere momenti di informazione e formazione comuni;
prevedere l’individuazione del rappresentante dei lavoratori della sicurezza di sito.
Modalità di accesso dei fornitori esterni - solo consegna
Per l’accesso di fornitori esterni l’EP di ogni struttura dovrà individuare procedure di ingresso, transito e
uscita, mediante modalità, percorsi e tempistiche predefinite, al fine di ridurre le occasioni di contatto con
quanti lavorano e studiano in Ateneo.
In ogni caso i fornitori e coloro che ricevono la fornitura devono indossare idonei dispositivi di
protezione (mascherine).
Per le necessarie attività di carico e scarico, il trasportatore deve attenersi alla rigorosa distanza
interpersonale di 1 metro.
Le suddette modalità operative sono applicate anche nel caso degli smaltimenti dei materiali e dei rifiuti
prodotti dall’Ateneo.
Deve essere limitata al massimo la presenza di visitatori.
Modalità di accesso dei fornitori esterni - lavori, servizi, forniture e installazioni, cantieri
Il personale dell’operatore economico appaltatore che esegue la prestazione di lavori, servizi o fornitura,
presso i locali di pertinenza dell’Università, compresi i gestori di distributori di bevande/bibite/snack, ha
l’obbligo di rispettare i divieti e le limitazioni imposti da tutte le disposizioni adottate ai fini di prevenire e
ridurre la propagazione del contagio da COVID-19. La prosecuzione delle attività lavorative può infatti
avvenire solo in presenza di condizioni che assicurino alle persone che lavorano adeguati livelli di
protezione.
A tale fine, il presente protocollo è inoltrato a tutti gli operatori il cui personale frequenta gli ambienti
dell’Università.
Per i cantieri dovranno essere applicate le misure contenute nel “Protocollo condiviso di
regolamentazione per il contenimento della diffusione del COVID-19 nei cantieri” (Allegato 7 del D.P.C.M.
26 aprile 2020).
19
Per quanto riguarda la fornitura dei DPI relativi al rischio COVID-19, la sanificazione delle aree e tutto
quanto oggetto del presente protocollo, specifici accordi dovranno essere espressamente indicati nei PSC,
POS, o nei Documenti per i rischi di interferenza (DUVRI) che dovranno essere opportunamente
integrati/aggiornati.
I presìdi di protezione adottati dall’Ateneo (mascherine, guanti e gel alcolico) saranno messi a
disposizione dei visitatori qualora ne risultino sprovvisti; se non disponibili, non sarà possibile accedere.
Aggiornamento del presente Protocollo
È costituito un Comitato composto da:
- Prof.ssa Fabrizia Santini (per la parte pubblica)
- Sig. Valerio Marinucci (per la parte pubblica)
- Prof.ssa Marcella Trambaioli (in rappresentanza del CUG)
- Dott. Gianluca Croce (RSU e RLS)
- Dott.ssa Barbara Nosari (RSU)
- Dott. Antonio Grassedonio (OO.SS.)
per l’applicazione e la verifica delle regole del “Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il
contrasto e il contenimento della diffusione del COVID-19 negli ambienti dell’Università del Piemonte
Orientale – fase 2” con la partecipazione della RSU, delle OO.SS., del CUG e degli RLS di Ateneo.
Il presente Protocollo sarà comunque aggiornato in caso di intervenute modifiche ai dettami normativi
nazionali e/o locali e in funzione dell’evoluzione epidemiologica dell’emergenza.
Per le diverse tipologie di attività il presente protocollo è integrato dai documenti specifici:
- Attività Didattica
- Attività di Ricerca
- Attività Amministrativa
- Elenco delle attività imprescindibili da garantire in presenza
Sedi Aperte
Vercelli:
- Dipartimento Studi Umanistici
- Dipartimento Studi Umanistici – Palazzo Tartara
- Dipartimento Studi Umanistici – Sant’Andrea
- Rettorato
- Complesso San Giuseppe
Novara:
- Scuola di Medicina, Palazzo Bellini
- Scuola di Medicina, Via Lanino (Salesiani)
20
- CAAD
- Complesso Perrone
- Dipartimento Scienze del Farmaco
Alessandria:
- Dipartimento Giurisprudenza e Scienze Politiche, Economiche e Sociali – Palazzo Borsalino
- Dipartimento Giurisprudenza e Scienze Politiche, Economiche e Sociali – Via Mondovì
- Dipartimento Scienze e innovazione Tecnologica
- Scuola di Medicina, complesso CdS Infermieristica
Vercelli, 9 giugno 2020
Per la Parte pubblica Il Rettore Prof. Giancarlo Avanzi Il Direttore Generale Prof. Andrea Turolla Il Direttore Generale Vicario Dott. Paolo Pasquini Il Responsabile del Settore Risorse Umane Dott.ssa Annalisa Barbale Per la RSU Dott. Gabriele Cagliano Dott. Gianluca Croce Dott.ssa Chiara Gabellieri Dott.ssa Barbara Nosari Sig. Salvatore Panarello Dott.ssa Antonietta Startari Per le OO.SS. Dott. Antonio Grassedonio FLC - CGIL Sig.ra Laura Secchi CISL FSUR