MISTERI GAUDIOSI E DOLOROSITRA FAVOLAE NOVELLA GRISELDA … · 2017. 6. 4. · - Io son venuto a...

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MISTERI GAUDIOSI E DOLOROSITRA FAVOLA E NOVELLA GRISELDA E L AUGEL BELVERDE A CURA DI ADALINDA GASPARINI GRISELDA GRISELDA GIOVANNI BOCCACCIO GIOVANNI BOCCACCIO I I

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  • MISTERI GAUDIOSI E DOLOROSITRA FAVOLA E NOVELLAGRISELDA E L’AUGEL BELVERDE

    A CURA DI ADALINDA GASPARINI

    GRISELDAGRISELDAGIOVANNI BOCCACCIOGIOVANNI BOCCACCIO

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  • GRISELDACENTESIMA NOVELLA DEL DECAMERON

    DI GIOVANNI BOCCACCIOXIV SECOLO

  • ià è gran tempo, fu tra’ marchesi diSaluzzo il maggior della casa ungiovane chiamato Gualtieri, ilquale, essendo senza moglie e senzafigliuoli, in niuna altra cosa il suo

    tempo spendeva che in uccellare e in cacciare,né di prender moglie né d’aver figliuoli alcunpensiere avea, di che egli era da reputar moltosavio. La qual cosa a’ suoi uomini non piacendo,più volte il pregarono che moglie prendesse,acciò che egli senza erede né essi senza signorrimanessero, offerendosi di trovargliele tale e disì fatto padre e madre discesa, che buonasperanza se ne potrebbe avere, ed essocontentarsene molto.A’ quali Gualtieri rispose:- Amici miei, voi mi strignete a quello che io__

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  • del tutto aveva disposto di non far mai,considerando quanto grave cosa sia a potertrovare chi co’ suoi costumi ben si convenga, equanto del contrario sia grande la copia, ecome dura vita sia quella di colui che a donnanon bene a sé conveniente s’abbatte. E il direche voi vi crediate a’ costumi de’ padri e dellemadri le figliuole conoscere, dondeargomentate di darlami tal che mi piacerà, èuna sciocchezza; con ciò sia cosa che io nonsappia dove i padri possiate conoscere, né comei segreti delle madri di quelle; quantunque, purconoscendoli, sieno spesse volte le figliuole a’padri e alle madri dissimili. Ma poi che pure inqueste catene vi piace d’annodarmi, e io voglioesser contento; e acciò che io non abbia dadolermi d’altrui che di me, se mal venisse fatto,io stesso ne voglio essere il trovatore,affermandovi che, cui che io mi tolga, se da voinon fia come donna onorata, voi proverete congran vostro danno quanto grave mi sia l’avercontra mia voglia presa mogliere a’ vostriprieghi.I valenti uomini risposon ch’eran contenti, solche esso si recasse a prender moglie.Erano a Gualtieri buona pezza piaciuti i costumi

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  • d’una povera giovinetta che d’una villa vicina acasa sua era, e parendogli bella assai, estimò checon costei dovesse aver vita assai consolata; eper ciò, senza più avanti cercare, costei proposedi volere sposare; e fattosi il padre chiamare,con lui, che poverissimo era, si convenne ditorla per moglie.Fatto questo, fece Gualtieri tutti i suoi amicidella contrada adunare, e disse loro:- Amici miei, egli v’è piaciuto e piace che io midisponga a tor moglie, e io mi vi son dispostopiù per compiacere a voi che per disiderio cheio di moglie avessi. Voi sapete quello che voi miprometteste, cioè d’esser contenti e d’onorarcome donna qualunque quella fosse che iotogliessi; e per ciò venuto è il tempo che iosono per servare a voi la promessa, e che iovoglio che voi a me la serviate. Io ho trovatauna giovane secondo il cuor mio, assai presso diqui, la quale io intendo di tor per moglie e dimenarlami fra qui a pochi dì a casa; e per ciòpensate come la festa delle nozze sia bella, ecome voi onorevolmente ricever la possiate,acciò che io mi possa della vostra promessionchiamar contento, come voi della mia vipotrete chiamare.______

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  • I buoni uomini lieti tutti risposero ciò piacerloro, e che, fosse chi volesse, essi l’avrebber perdonna e onorerebbonla in tutte cose sì comedonna. Appresso questo, tutti si misero inassetto di far bella e grande e lieta festa, e ilsimigliante fece Gualtieri. Egli fece preparare lenozze grandissime e belle, e invitarvi molti suoiamici e parenti e gran gentili uomini e altridattorno; e oltre a questo fece tagliare e far piùrobe belle e ricche al dosso d’una giovane, laquale della persona gli pareva che la giovinettala quale avea proposto di sposare; e oltre aquesto apparecchiò cinture e anella e una riccae bella corona, e tutto ciò che a novella sposa sirichiedea.E venuto il dì che alle nozze predetto avea,Gualtieri in su la mezza terza montò a cavallo, eciascuno altro che ad onorarlo era venuto; eogni cosa opportuna avendo disposta, disse:- Signori, tempo è d’andare per la novellasposa; - e messosi in via con tutta la compagniasua pervennero alla villetta. E giunti a casa delpadre della fanciulla, e lei trovata che con acquatornava dalla fonte in gran fretta, per andar poicon altre femine a veder venire la sposa diGualtieri, la quale come Gualtieri vide,______

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  • chiamatala per nome, cioè Griselda, domandòdove il padre fosse; al quale ellavergognosamente rispose:- Signor mio, egli è in casa.Allora Gualtieri smontato e comandato adogn’uomo che l’aspettasse, solo se n’entrònella povera casa, dove trovò il padre di lei cheaveva nome Giannucole, e dissegli:- Io son venuto a sposar la Griselda, ma primada lei voglio sapere alcuna cosa in tua presenzia;- e domandolla se ella sempre, togliendola egliper moglie, s’ingegnerebbe di compiacergli e diniuna cosa che egli dicesse o facesse nonturbarsi, e s’ella sarebbe obbediente, e similialtre cose assai, delle quali ella a tutte risposedel sì.Allora Gualtieri, presala per mano, la menòfuori, e in presenzia di tutta la sua compagnia ed’ogni altra persona la fece spogliare ignuda, efattisi quegli vestimenti venire che fatti avevafare, prestamente la fece vestire e calzare, esopra i suoi capegli così scarmigliati com’eglierano le fece mettere una corona, e appressoquesto, maravigliandosi ogn’uomo di questacosa, disse:- Signori, costei è colei la quale io intendo che_

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  • Maestro di Griselda Banchetto 1a

  • Maestro di Griselda Matrimonio a

  • Maestro di Griselda Matrimonio b

  • Maestro di Griselda Matrimonio c

  • Maestro di Griselda Matrimonio d

  • mia moglie sia, dove ella me voglia per marito;- e poi a lei rivolto, che di sé medesimavergognosa e sospesa stava, le disse: - Griselda,vuo’mi tu per tuo marito?A cui ella rispose:- Signor mio, sì.Ed egli disse:- E io voglio te per mia moglie; - e in presenzadi tutti la sposò. E fattala sopra un pallafrenmontare, onorevolmente accompagnata a casala si menò.Quivi furon le nozze belle e grandi e la festanon altramenti che se presa avesse la figliuoladel re di Francia.La giovane sposa parve che co’ vestimentiinsieme l’animo e i costumi mutasse. Ella era,come già dicemmo, di persona e di viso bella, ecosì come bella era, divenne tanto avvenevole,tanto piacevole e tanto costumata, che nonfigliuola di Giannucole e guardiana di pecorepareva stata, ma d’alcun nobile signore; di cheella faceva maravigliare ogn’uom che primaconosciuta l’avea. E oltre a questo era tantoobbediente al marito e tanto servente, che eglisi teneva il più contento e il più appagato uomodel mondo; e similmente verso i sudditi del___

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  • marito era tanto graziosa e tanto benigna, cheniun ve n’era che più che sé non l’amasse e chenon l’onorasse di grado, tutti per lo suo bene eper lo suo stato e per lo suo essaltamentopregando; dicendo, dove dir solieno Gualtieriaver fatto come poco savio d’averla per mogliepresa, che egli era il più savio e il più avvedutouomo che al mondo fosse; per ciò che niunaltro che egli avrebbe mai potuto conoscerel’alta virtù di costei nascosa sotto i poveri pannie sotto l’abito villesco.E in brieve non solamente nel suo marchesato,ma per tutto, anzi che gran tempo fossepassato, seppe ella sì fare che ella fece ragionaredel suo valore e del suo bene adoperare, e incontrario rivolgere, se alcuna cosa detta s’eracontra ’l marito per lei quando sposata l’avea.Ella non fu guari con Gualtieri dimorata, cheella ingravidò, e al tempo partorì una fanciulla,di che Gualtieri fece gran festa.Ma poco appresso, entratogli un nuovo pensiernell’animo, cioè di volere con lunga esperienziae con cose intollerabili provare la pazienzia dilei, primieramente la punse con parole,mostrandosi turbato e dicendo che i suoiuomini pessimamente si contentavano di lei per_____

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  • la sua bassa condizione, e spezialmente poi chevedevano che ella portava figliuoli; e dellafigliuola che nata era tristissimi, altro chemormorar non facevano.Le quali parole udendo la donna, senza mutarviso o buon proponimento in alcuno atto, disse:- Signor mio, fa di me quello che tu credi chepiù tuo onore e consolazion sia, ché io sarò ditutto contenta, sì come colei che conosco cheio sono da men di loro, e che io non era degnadi questo onore al quale tu per tua cortesia mirecasti.Questa risposta fu molto cara a Gualtieri,conoscendo costei non essere in alcuna superbialevata, per onor che egli o altri fatto l’avesse.Poco tempo appresso, avendo con parolegenerali detto alla moglie che i sudditi nonpotevan patir quella fanciulla di lei nata,informato un suo famigliare, il mandò a lei, ilquale con assai dolente viso le disse:- Madonna, se io non voglio morire, a meconviene far quello che il mio signor micomanda. Egli m’ha comandato che io prendaquesta vostra figliuola e ch’io... - e non dissepiù.La donna, udendo le parole e vedendo il viso__

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  • del famigliare, e delle parole dettericordandosi, comprese che a costui fosseimposto che egli l’uccidesse; per cheprestamente presala della culla e baciatala ebenedettala, come che gran noia nel cuorsentisse, senza mutar viso in braccio la pose alfamigliare e dissegli:- Te’: fa compiutamente quello che il tuo e miosignore t’ha imposto; ma non la lasciar permodo che le bestie e gli uccelli la divorino,salvo se egli nol ti comandasse.Il famigliare, presa la fanciulla, e fatto aGualtieri sentire ciò che detto aveva la donna,maravigliandosi egli della sua costanzia, lui conessa ne mandò a Bologna ad una sua parente,pregandola che, senza mai dire cui figliuola sifosse, diligentemente l’allevasse e costumasse.Sopravenne appresso che la donna da capoingravidò, e al tempo debito partorì un figliuolmaschio, il che carissimo fu a Gualtieri; ma,non bastandogli quello che fatto avea, conmaggior puntura trafisse la donna, e consembiante turbato un dì le disse:- Donna, poscia che tu questo figliuol maschiofacesti, per niuna guisa con questi miei viverson potuto, sì duramente si ramaricano che uno___

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  • nepote di Giannucole dopo me debba rimanerlor signore; di che io mi dotto, se io non civorrò esser cacciato, che non mi convenga fardi quello che io altra volta feci, e alla finelasciar te e prendere un’altra moglie.La donna con paziente animo l’ascoltò, né altrorispose se non:- Signor mio, pensa di contentar te e disodisfare al piacer tuo, e di me non averepensiere alcuno, per ciò che niuna cosa m’ècara se non quant’io la veggo a te piacere.Dopo non molti dì Gualtieri, in quellamedesima maniera che mandato avea per lafigliuola, mandò per lo figliuolo, e similmentedimostrato d’averlo fatto uccidere, a nutricarnel mandò a Bologna, come la fanciulla avevamandata; della qual cosa la donna né altro visoné altre parole fece che della fanciulla fattoavesse; di che Gualtieri si maravigliava forte eseco stesso affermava niun’altra femina questopoter fare che ella faceva; e se non fosse checarnalissima de’ figliuoli, mentre gli piacea, lavedea, lei avrebbe creduto ciò fare per più noncurarsene, dove come savia lei farlo cognobbe.I sudditi suoi, credendo che egli uccidere avessefatti i figliuoli, il biasimavan forte e reputavanlo

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  • crudele uomo, e alla donna avevan grandissimacompassione; la quale con le donne, le qualicon lei de’ figliuoli così morti si condoleano,mai altro non disse se non che quello ne piacevaa lei che a colui che generati gli avea.Ma, essendo più anni passati dopo la nativitàdella fanciulla, parendo tempo a Gualtieri difare l’ultima pruova della sofferenza di costei,con molti de’ suoi disse che per niuna guisa piùsofferir poteva d’aver per moglie Griselda e cheegli cognosceva che male e giovenilmente avevafatto quando l’aveva presa, e per ciò a suo potervoleva procacciar col papa che con luidispensasse che un’altra donna prender potessee lasciar Griselda; di che egli da assai buoniuomini fu molto ripreso. A che null’altrorispose, se non che convenia che così fosse.La donna, sentendo queste cose e parendoledovere sperare di ritornare a casa del padre eforse a guardar le pecore come altra volta avevafatto e vedere ad un’altra donna tener colui alquale ella voleva tutto il suo bene, forte in sémedesima si dolea; ma pur, come l’altreingiurie della fortuna avea sostenute, così confermo viso si dispose a questa dover sostenere.Non dopo molto tempo Gualtieri fece venire__

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  • Esilio 1

  • Esilio 2

  • Esilio 3

  • Esilio 4

  • sue lettere contraffatte da Roma, e fece vedutoa’ suoi sudditi il papa per quelle aver secodispensato di poter torre altra moglie e lasciarGriselda.Per che, fattalasi venir dinanzi, in presenza dimolti le disse:- Donna, per concession fattami dal papa, ioposso altra donna pigliare e lasciar te; e per ciòche i miei passati sono stati gran gentili uominie signori di queste contrade, dove i tuoi statison sempre lavoratori, io intendo che tu piùmia moglie non sia, ma che tu a casaGiannucole te ne torni con la dote che tu mirecasti, e io poi un’altra, che trovata n’hoconvenevole a me, ce ne menerò.La donna, udendo queste parole, non senzagrandissima fatica, oltre alla natura dellefemine, ritenne le lagrime, e rispose:- Signor mio, io conobbi sempre la mia bassacondizione alla vostra nobilità in alcun modonon convenirsi, e quello che io stata son convoi, da Dio e da voi il riconoscea, né mai, comedonatolmi, mio il feci o tenni, ma sempre l’ebbicome prestatomi; piacevi di rivolerlo, e a me alpadre se ne tornò con lagrime e con pianto ditutti coloro che la videro. __

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  • dee piacere e piace di renderlovi; ecco il vostroanello col quale voi mi sposaste, prendetelo.Comandatemi che io quella dote me ne portiche io ci recai, alla qual cosa fare, né a voipagator né a me borsa bisognerà né somiere,per ciò che di mente uscito non m’è che ignudam’aveste: e se voi giudicate onesto che quelcorpo, nel qual io ho portati figliuoli da voigenerati, sia da tutti veduto, io me n’andròignuda; ma io vi priego, in premio della miaverginità, che io ci recai e non ne la porto, chealmeno una sola camicia sopra la dote mia vipiaccia che io portar ne possa.Gualtieri, che maggior voglia di piagnere aveache d’altro, stando pur col viso duro, disse:- E tu una camicia ne porta.Quanti dintorno v’erano il pregavano che egliuna roba le donasse, ché non fosse veduta colei,che sua moglie tredici anni e più era stata, dicasa sua così poveramente e cosìvituperosamente uscire, come era uscirne incamicia; ma in vano andarono i prieghi; di chela donna, in camicia e scalza e senza alcuna cosain capo, accomandatili a Dio, gli uscì di casa, eGiannucole, che creder non avea mai potutoquesto esser vero che Gualtieri la figliuola____

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  • dovesse tener moglie, e ogni dì questo casoaspettando guardati l’aveva i panni che spogliatis’avea quella mattina che Gualtieri la sposò; perche recatigliele ed ella rivestitiglisi, ai piccoliservigi della paterna casa si diede, sì come farsoleva, con forte animo sostenendo il fieroassalto della nimica fortuna.Come Gualtieri questo ebbe fatto, così feceveduto a’ suoi che presa aveva una figliuolad’uno dei conti da Panago; e faccendo farel’appresto grande per le nozze, mandò perGriselda che a lui venisse, alla quale venutadisse:- Io meno questa donna la quale io honuovamente tolta, e intendo in questa suaprima venuta d’onorarla; e tu sai che io non hoin casa donne che mi sappiano acconciare lecamere né fare molte cose che a così fatta festasi richeggiono; e per ciò tu, che meglio chealtra persona queste cose di casa sai, metti inordine quello che da far ci è, e quelle donne fainvitare che ti pare, e ricevile come se donna diqui fossi; poi, fatte le nozze, te ne potrai a casatua tornare.Come che queste parole fossero tutte coltella alcuore di Griselda, come a colei che non aveva__

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  • così potuto por giù l’amore che ella gli portava,come fatto avea la buona fortuna, rispose:- Signor mio, io son presta e apparecchiata.Ed entratasene co’ suoi pannicelli romagnuoli egrossi in quella casa, della qual poco avanti erauscita in camicia, cominciò a spazzare le cameree ordinarle, e a far porre capoletti e pancali perle sale, a fare apprestare la cucina, e ad ognicosa, come se una piccola fanticella della casafosse, porre le mani; né mai ristette che ellaebbe tutto acconcio e ordinato quanto siconvenia.E appresso questo, fatto da parte di Gualtieriinvitare tutte le donne della contrada, cominciòad attender la festa; e venuto il giorno dellenozze, come che i panni avesse poveri in dosso,con animo e con costume donnesco tutte ledonne che a quelle vennero, e con lieto viso,ricevette.Gualtieri, il quale diligentemente aveva ifigliuoli fatti allevare in Bologna alla suaparente, che maritata era in casa de’ conti daPanago, essendo già la fanciulla d’età di dodicianni la più bella cosa che mai si vedesse, e ilfanciullo era di sei, avea mandato a Bologna alparente suo, pregandol che gli piacesse di_____

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  • dovere con questa sua figliuola e col figliuolovenire a Saluzzo, e ordinare di menare bella eorrevole compagnia con seco, e di dire a tuttiche costei per sua mogliere gli menasse, senzamanifestare alcuna cosa ad alcuno chi ella sifosse altramenti. Il gentile uomo, fatto secondoche il marchese il pregava, entrato in cammino,dopo alquanti dì con la fanciulla e col fratello econ nobile compagnia in su l’ora del desinaregiunse a Saluzzo, dove tutti i paesani e moltialtri vicini dattorno trovò, che attendevanquesta novella sposa di Gualtieri. La quale dalledonne ricevuta, e nella sala dove erano messe letavole venuta, Griselda, così come era, le si fecelietamente incontro dicendo: - Ben venga la miadonna -. Le donne (che molto avevano, mainvano, pregato Gualtieri che o facesse che laGriselda si stesse in una camera, o che eglialcuna delle robe che sue erano state leprestasse, acciò che così non andasse davanti a’suoi forestieri) furon messe a tavola, ecominciate a servire. La fanciulla era guardatada ogn’uomo, e ciascun diceva che Gualtieriaveva fatto buon cambio; ma intra gli altriGriselda la lodava molto, e lei e il suofratellino.

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  • Gualtieri, al qual pareva pienamente averveduto quantunque disiderava della pazienzadella sua donna, veggendo che di niente lanovità delle cose la cambiava, ed essendo certociò per mentecattaggine non avvenire, per ciòche savia molto la conoscea, gli parve tempo didoverla trarre dell’amaritudine, la qualeestimava che ella sotto il forte viso nascosatenesse. Per che, fattalasi venire, in presenziad’ogn’uomo sorridendo le disse: - Che ti pardella nostra sposa?- Signor mio, - rispose Griselda - a me ne parmolto bene; e se così è savia come ella è bella,che ’l credo, io non dubito punto che voi nondobbiate con lei vivere il più consolato signoredel mondo; ma quanto posso vi priego chequelle punture, le quali all’altra, che vostra fu,già deste, non diate a questa; ché appena che iocreda che ella le potesse sostenere, sì perchépiù giovane è, e sì ancora perché in dilicatezze èallevata, ove colei in continue fatiche dapiccolina era stata.Gualtieri, veggendo che ella fermamentecredeva costei dovere esser sua moglie, né perciò in alcuna cosa men che ben parlava, la sifece sedere allato, e disse: - Griselda, tempo è__

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  • omai che tu senta frutto della tua lungapazienza, e che coloro, li quali me hannoreputato crudele e iniquo e bestiale, conoscanoche ciò che io faceva, ad antiveduto fineoperava, vogliendo a te insegnar d’esser mogliee a loro di saperla torre e tenere, e a mepartorire perpetua quiete mentre teco a vivereavessi; il che, quando venni a prender moglie,gran paura ebbi che non mi intervenisse, e perciò, per prova pigliarne, in quanti modi tu sai tipunsi e trafissi. E però che io mai non mi sonoaccorto che in parola né in fatto dal mio piacerpartita ti sii, parendo a me aver di te quellaconsolazione che io disiderava, intendo direndere a te ad una ora ciò che io tra molte titolsi, e con somma dolcezza le puntureristorare che io ti diedi; e per ciò con lietoanimo prendi questa, che tu mia sposa credi, eil suo fratello: sono i nostri figliuoli, li quali e tue molti altri lungamente stimato avete che iocrudelmente uccider facessi; e io sono il tuomarito, il quale sopra ogn’altra cosa t’amo,credendomi poter dar vanto che niuno altro siache, sì com’io, si possa di sua moglie contentare.E così detto, l’abbracciò e baciò, e con leiinsieme, la qual d’allegrezza piagnea, levatosi,__

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  • n’andarono là dove la figliuola tutta stupefattaqueste cose ascoltando sedea, e abbracciatalateneramente e il fratello altressì, lei e moltialtri che quivi erano sgannarono. Le donnelietissime levate dalle tavole, con Griseldan’andarono in camera, e con migliore auguriotrattile i suoi pannicelli, d’una nobile roba dellesue la rivestirono, e come donna, la quale ellaeziandio negli stracci pareva, nella sala larimenarono. E quivi fattasi co’ figliuolimaravigliosa festa, essendo ogn’uomo lietissimodi questa cosa, il sollazzo e’ festeggiaremultiplicarono e in più giorni tirarono; esavissimo reputaron Gualtieri, come che tropporeputassero agre e intollerabili l’esperienzeprese della sua donna; e sopra tutti savissimatenner Griselda. Il conte da Panago si tornòdopo alquanti dì a Bologna, e Gualtieri, toltoGiannucole dal suo lavorio, come suocero ilpuose in istato, che egli onoratamente e congran consolazione visse e finì la sua vecchiezza.Ed egli appresso, maritata altamente la suafigliuola, con Griselda, onorandola semprequanto più si potea, lungamente e consolatovisse.Che si potrà dir qui, se non che anche nelle___

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  • Finale 1

  • Finale 3

  • Finale 2

  • Finale 4

  • povere case piovono dal cielo de’ divini spiriti,come nelle reali di quegli che sarien più degnidi guardar porci che d’avere sopra uominisignoria? Chi avrebbe, altri che Griselda,potuto col viso, non solamente asciutto malieto, sofferire le rigide e mai più non uditeprove da Gualtieri fatte? Al quale non sarebbeforse stato male investito d’essersi abbattuto auna, che quando fuor di casa l’avesse in camiciacacciata, s’avesse sì ad un altro fatto scuotere ilpelliccione, che riuscita ne fosse una bellaroba.__

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  • FONTI

    TESTOGiovanni Boccaccio, Decameron (1349-1351); Decima novella della decima giornata; Tratto da Griseldaonline. Portale di letteratura; http://www.griseldaonline.it/archivio/boccaccio_griselda.htm; consultato il 29/12/14.

    IMMAGINIMaestro di Griselda: Matrimonio di Griselda; Esilio di Griselda; Banchetto in onore di Griselda (1490-1499). Londra, National Gallery.Tratte da: Torresani-edu; http://torresani-edu.blogspot.it/2013/06/boccaccio-e-larte-della-narrazione-1414.html; consultato il 29/12/14.

    Particolare in copertina tratto da Meister der Griseldis; http://de.wikipedia.org/wiki/Meister_der_Griseldis; consultato il 29/12/14.

    http://www.griseldaonline.it/archivio/boccaccio_griselda.htmhttp://torresani-edu.blogspot.it/2013/06/boccaccio-e-larte-della-narrazione-1414.htmlhttp://de.wikipedia.org/wiki/Meister_der_Griseldis

  • FABULANDO Progetto di

    Adalinda Gasparini e Claudia Chellini© FAIRITALY ONLUS

    Firenze 2015

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