MINISTERO DELLE INFRASTRUTTUREtire la sicurezza degli utenti e del personale di esercizio. Egli gode...

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MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI DECRETO 28 ottobre 2005. Sicurezza nelle gallerie ferroviarie. IL MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI di concerto con IL MINISTRO DELL’INTERNO Vista la legge 6 dicembre 1978, n. 835 recante ßDelega al Governo ad emanare nuove norme in mate- ria di polizia, sicurezza e regolarita' dell’esercizio delle ferrovie e di altri servizi di trasportoɓ; Visto, in particolare, l’art 1, che prevede che il Governo sia delegato a ßdeterminare, tenendo conto del prevalente carattere tecnico della regolamentazione dell’esercizio ferroviario, gli organi competenti ad ema- nare od approvare norme regolamentari e disposizioni interneɓ in materia, tra l’altro, di ßorganizzazione tec- nica e amministrativa del servizio ferroviario e moda- lita' del suo svolgimentoɓ; Visto il decreto del Presidente della Repubblica 11 luglio 1980, n. 753, emanato in attuazione della richiamata legge delega n. 835/1978, recante ßNuove norme in materia di polizia, sicurezza e regolarita' dell’esercizio delle ferrovie e di altri servizi di tra- sportoɓ; Preso atto che le norme del presente decreto hanno lo scopo di assicurare un livello adeguato di sicurezza anche nelle gallerie ferroviarie, attraverso l’adozione di specifiche prescrizioni tecniche di prevenzione e prote- zione rivolte al Gestore dell’infrastruttura; Preso atto, in particolare, che il citato decreto del Presidente della Repubblica 11 luglio 1980, n. 753 attri- buisce al Ministro dei trasporti la facolta' di emanare norme tecniche in materia ferroviaria, definendole ßnorme regolamentariɓ; Ritenuto, sulla base del principio cronologico della successione delle leggi nel tempo che la locuzione ßnorme regolamentariɓ del decreto del Presidente della Repubblica n. 753/1980 sia utilizzata per riferirsi gene- ricamente a fonti di grado non primario, non essendo, all’epoca, ancora intervenuta la legge 23 agosto 1988, n. 400 recante ßDisciplina dell’attivita' di Governo e ordinamento della Presidenza del Consiglio dei Mini- striɓ; Considerato che e' principio consolidato che per indi- viduare la natura giuridica di un provvedimento e' determinante non il nomen iuris, bens|' la effettiva sostanza dello stesso; Verificato che, nel caso di specie, il provvedimento da adottare ha natura di un decreto ministeriale, per il carattere strettamente tecnico delle prescrizioni, non- che¤ per la idoneita' a rivolgersi, non alla generalita' , bens|' in via esclusiva al gestore dell’infrastruttura; Considerato che in data successiva alla legge n. 400/ 1988, il legislatore ha espressamente disposto, con il decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285 (codice della strada) che la regolamentazione tecnica su analoga materia - ossia la sicurezza di tunnel stradali - fosse disciplinata con decreto ministeriale, non risultando corretto, allo stato, definire ßregolamentoɓ un atto dispositivo di mero carattere tecnico; Considerato, pertanto, che in analoghe materie sono stati emanati, successivamente all’entrata in vigore della citata legge n. 400/1988, decreti ministeriali, ossia il decreto ministeriale 5 giugno 2001 ( Gazzetta Ufficiale n. 217 del 18 settembre 2001) ßSicurezza nelle gallerie stradaliɓ e il decreto ministeriale 6 dicembre 1999, n. 7938 ( Gazzetta Ufficiale n. 57 del 9 marzo 2000). ßSicurezza della circolazione nelle gallerie stradali con particolare riferimento ai veicoli che trasportano mate- riali pericolosiɓ; Visto il decreto legislativo 19 novembre 1997, n. 422, riguardante il conferimento alle regioni ed agli enti locali di funzioni e compiti in materia di trasporto pub- blico, ed in particolare l’articolo 4 che disciplina le competenze dello Stato; Considerato che il presente decreto e' emanato in con- formita' agli indirizzi elaborati dalla Commissione Europea nel Libro Bianco del 2001 ßLa politica euro- pea dei trasporti fino al 2010ɓ; Sentito il parere del Consiglio Superiore dei LL.PP. con voto n. 54 del 13 aprile 2005 della V Sezione. Emana il seguente decreto: Art. 1. Oggetto e Scopo 1. Il presente decreto ha lo scopo di assicurare un livello adeguato di sicurezza nelle gallerie ferroviarie, mediante l’adozione di misure di prevenzione e prote- zione atte alla riduzione di situazioni critiche che pos- sano mettere in pericolo la vita umana, l’ambiente e gli impianti della galleria, nonche¤ mirate alla limitazione delle conseguenze in caso di incidente. 2. A tal fine, le gallerie ferroviarie devono essere pro- gettate, costruite, sottoposte a manutenzione ed eser- cite in maniera da assicurare adeguati livelli di sicu- rezza agli utenti, ai lavoratori e agli incaricati delle ope- razioni di soccorso. Supplemento ordinario alla ‘‘Gazzetta Ufficiale,, n. 83 dell’8 aprile 2006 - Serie generale Pag. 1

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MINISTERO DELLE INFRASTRUTTUREE DEI TRASPORTI

DECRETO 28 ottobre 2005.

Sicurezza nelle gallerie ferroviarie.

IL MINISTRO DELLE INFRASTRUTTUREE DEI TRASPORTIdi concerto con

IL MINISTRO DELL’INTERNO

Vista la legge 6 dicembre 1978, n. 835 recanteßDelega al Governo ad emanare nuove norme in mate-ria di polizia, sicurezza e regolarita' dell’esercizio delleferrovie e di altri servizi di trasportoý;

Visto, in particolare, l’art 1, che prevede che ilGoverno sia delegato a ßdeterminare, tenendo contodel prevalente carattere tecnico della regolamentazionedell’esercizio ferroviario, gli organi competenti ad ema-nare od approvare norme regolamentari e disposizioniinterneý in materia, tra l’altro, di ßorganizzazione tec-nica e amministrativa del servizio ferroviario e moda-lita' del suo svolgimentoý;

Visto il decreto del Presidente della Repubblica11 luglio 1980, n. 753, emanato in attuazione dellarichiamata legge delega n. 835/1978, recante ßNuovenorme in materia di polizia, sicurezza e regolarita'dell’esercizio delle ferrovie e di altri servizi di tra-sportoý;

Preso atto che le norme del presente decreto hanno loscopo di assicurare un livello adeguato di sicurezzaanche nelle gallerie ferroviarie, attraverso l’adozione dispecifiche prescrizioni tecniche di prevenzione e prote-zione rivolte al Gestore dell’infrastruttura;

Preso atto, in particolare, che il citato decreto delPresidente della Repubblica 11 luglio 1980, n. 753 attri-buisce al Ministro dei trasporti la facolta' di emanarenorme tecniche in materia ferroviaria, definendoleßnorme regolamentariý;

Ritenuto, sulla base del principio cronologico dellasuccessione delle leggi nel tempo che la locuzioneßnorme regolamentariý del decreto del Presidente dellaRepubblica n. 753/1980 sia utilizzata per riferirsi gene-ricamente a fonti di grado non primario, non essendo,all’epoca, ancora intervenuta la legge 23 agosto 1988,n. 400 recante ßDisciplina dell’attivita' di Governo eordinamento della Presidenza del Consiglio dei Mini-striý;

Considerato che e' principio consolidato che per indi-viduare la natura giuridica di un provvedimento e'determinante non il nomen iuris, bens|' la effettivasostanza dello stesso;

Verificato che, nel caso di specie, il provvedimento daadottare ha natura di un decreto ministeriale, per ilcarattere strettamente tecnico delle prescrizioni, non-che¤ per la idoneita' a rivolgersi, non alla generalita' ,bens|' in via esclusiva al gestore dell’infrastruttura;

Considerato che in data successiva alla legge n. 400/1988, il legislatore ha espressamente disposto, con ildecreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285 (codice dellastrada) che la regolamentazione tecnica su analogamateria - ossia la sicurezza di tunnel stradali - fossedisciplinata con decreto ministeriale, non risultandocorretto, allo stato, definire ßregolamentoý un attodispositivo di mero carattere tecnico;

Considerato, pertanto, che in analoghe materie sonostati emanati, successivamente all’entrata in vigoredella citata legge n. 400/1988, decreti ministeriali, ossiail decreto ministeriale 5 giugno 2001 (Gazzetta Ufficialen. 217 del 18 settembre 2001) ßSicurezza nelle galleriestradaliý e il decreto ministeriale 6 dicembre 1999,n. 7938 (Gazzetta Ufficiale n. 57 del 9 marzo 2000).ßSicurezza della circolazione nelle gallerie stradali conparticolare riferimento ai veicoli che trasportano mate-riali pericolosiý;

Visto il decreto legislativo 19 novembre 1997, n. 422,riguardante il conferimento alle regioni ed agli entilocali di funzioni e compiti in materia di trasporto pub-blico, ed in particolare l’articolo 4 che disciplina lecompetenze dello Stato;

Considerato che il presente decreto e' emanato in con-formita' agli indirizzi elaborati dalla CommissioneEuropea nel Libro Bianco del 2001 ßLa politica euro-pea dei trasporti fino al 2010ý;

Sentito il parere del Consiglio Superiore dei LL.PP.con voto n. 54 del 13 aprile 2005 della V Sezione.

Emana

il seguente decreto:

Art. 1.

Oggetto e Scopo

1. Il presente decreto ha lo scopo di assicurare unlivello adeguato di sicurezza nelle gallerie ferroviarie,mediante l’adozione di misure di prevenzione e prote-zione atte alla riduzione di situazioni critiche che pos-sano mettere in pericolo la vita umana, l’ambiente e gliimpianti della galleria, nonche¤ mirate alla limitazionedelle conseguenze in caso di incidente.

2. A tal fine, le gallerie ferroviarie devono essere pro-gettate, costruite, sottoposte a manutenzione ed eser-cite in maniera da assicurare adeguati livelli di sicu-rezza agli utenti, ai lavoratori e agli incaricati delle ope-razioni di soccorso.

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Art. 2.

Campo di applicazione

1. Il presente decreto si applica a tutte le gallerie fer-roviarie di lunghezza superiore a 1000 m, siano essegia' in esercizio, in fase di costruzione o allo stato diprogettazione, ubicate sull’infrastruttura ferroviaria esulle reti regionali non isolate, di cui al decreto legisla-tivo 8 luglio 2003, n. 188, fatto salvo quanto specificatonell’Allegato II per le gallerie da 500 m a 1000 m.

2. Le presenti norme non si applicano alle metropoli-tane e alle stazioni/fermate ferroviarie in sotterraneo.

Art. 3.

Requisiti di sicurezza

1. Nell’esercizio delle gallerie ferroviarie devonoessere valutati, utilizzando gli strumenti e seguendo leprocedure di cui al presente decreto, i tipi di pericolispecificati nell’Allegato III, ed in particolare quelli deri-vanti da collisioni, deragliamenti e incendi. Quanto aipericoli derivanti da rilasci di sostanze pericolose tra-sportate il Gestore dell’infrastruttura, di cui al succes-sivo art. 5, valutera' le condizioni di sicurezza nella gal-leria imponendo eventuali vincoli gestionali e di eserci-zio.

2. Ai fini della sicurezza, per far fronte ai tipi di peri-coli di cui al comma 1, sono individuate le seguentiazioni:

a) prevenire gli incidenti;b) limitare gli effetti degli incidenti;c) favorire l’autosoccorso e/o l’esodo delle per-

sone coinvolte in un incidente;d) consentire un rapido ed efficace intervento

delle squadre di soccorso nelle migliori condizioni disicurezza per le stesse.

3. Nella progettazione, costruzione, esercizio emanutenzione delle gallerie devono essere adottati irequisiti minimi di cui all’Allegato II.

4. Il Gestore dell’infrastruttura, nel caso in cui con-stati che i requisiti minimi non sono sufficienti, in con-formita' alle disposizioni di cui all’Allegato III, anchecon riferimento a situazioni di criticita' indotte da causeesterne al sistema di trasporto ferroviario, deve indivi-duare le misure di sicurezza integrative, tra quelle elen-cate nell’Allegato II, attraverso una specifica analisi dirischio di cui all’art. 14.

5. Si potranno adottare, in aggiunta o in alternativaalle misure di sicurezza integrative di cui sopra, ulte-riori misure di sicurezza, anche di tipo innovativo, noncomprese nell’Allegato II, affinche¤ sia raggiunto l’obiet-tivo di sicurezza di cui all’Allegato III.

6. I requisiti di sicurezza ulteriori rispetto a quellielencati nell’Allegato II sono individuati attraversoprincipi e metodi dell’analisi di rischio di cui all’art. 14e agli Allegati II, III e IV.

7. Le imprese ferroviarie mettono in servizio, a par-tire dal 5� anno della entrata in vigore del presentedecreto, materiale rotabile di nuova costruzione,rispondente a criteri di sicurezza di cui all’Allegato II.

8. In occasione della ristrutturazione del materialerotabile in esercizio, tutti i componenti sostituiti e inte-grativi devono rispettare i criteri di sicurezza di cuiall’Allegato II. Comunque entro 15 anni dall’entrata invigore del presente decreto tutto il materiale rotabilecircolante sulle infrastrutture ferroviarie di cui al prece-dente art. 2 deve rispettare i criteri di sicurezza di cuiall’Allegato II.

9. Per quanto riguarda le gallerie di valico in parteinteressanti un altro paese, devono essere concordati,con apposita convenzione, i requisiti di sicurezza e lametodologia di analisi dei rischi concernenti l’infra-struttura, il materiale rotabile e le procedure operativedi esercizio, in maniera da armonizzare i requisiti disicurezza tra i gestori delle infrastrutture. In partico-lare, sono coordinati e testati i piani di emergenza esoccorso.

Art. 4.

Vigilanza

1. Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti -Dipartimento trasporti terrestri vigila sull’attuazionedel presente decreto.

2. Il Ministero vigila affinche¤ venga utilizzata unifor-memente, a livello nazionale, la metodologia analiticae di valutazione del rischio di cui all’art. 14.

3. I Gestori delle infrastrutture, di cui al successivoart. 5, forniranno al Ministero, entro sei mesi dalla datadi entrata in vigore del presente decreto, le specificheed i dati disponibili per la costituzione della banca datiincidentali di cui all’Allegato III - annesso C - e provve-deranno a fornire gli aggiornamenti con cadenzaannuale.

4. Il Ministero provvede altres|' ad assicurare la con-divisione delle banche dati e il relativo monitoraggio epresidio, allo scopo di uniformarne i criteri di rileva-zione e di garantirne significativita' statistica.

Art. 5.

Gestore della Infrastruttura

1. Il Gestore della infrastruttura e' responsabile delrispetto delle norme e delle procedure riguardanti lasicurezza della galleria.

2. Il Gestore della infrastruttura provvede alla appro-vazione dei progetti ed alla messa in esercizio delle gal-lerie, secondo le norme e i regolamenti vigenti esecondo le procedure dell’Allegato IV.

3. Il Gestore dell’infrastruttura svolge in particolare iseguenti compiti:

a) approntamento della documentazione di sicu-rezza di cui all’Allegato IV;

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b) effettuazione delle ispezioni periodiche dellegallerie ed elaborazione delle relative procedure ;

c) elaborazione ed attuazione di schemi organizza-tivi e operativi (inclusi i piani di intervento in caso diemergenza) per i propri servizi di pronto intervento,nonche¤ formazione adeguata ed equipaggiamento delpersonale dipendente;

d) definizione della procedura per la chiusuraimmediata di una galleria in caso di emergenza;

e) svolgimento delle inchieste per ogni episodioche abbia compromesso la sicurezza della galleria,comunicandone l’esito al Ministero;

f) raccolta dei dati per la banca dati, da fornire alMinistero secondo le direttive definite dallo stesso.

Art. 6.

Responsabile di galleria

1. Per ciascuna galleria il Gestore della infrastrutturanomina il responsabile di galleria ed il suo sostituto, ene comunica il nominativo al Ministero;

2. Il responsabile di galleria esercita le seguenti fun-zioni:

a) attua le procedure di cui all’Allegato IV per lamessa in servizio della galleria;

b) dispone la messa fuori servizio della galleria incaso di emergenza, secondo quanto previsto nell’Alle-gato IV;

c) garantisce il mantenimento di efficienza dell’in-frastruttura e dei dispositivi di sicurezza;

d) organizza e garantisce che vengano effettuate leesercitazioni, come previsto dall’Allegato II;

e) redige annualmente un rapporto di sintesi sullasicurezza della galleria in collaborazione con il respon-sabile della sicurezza e lo trasmette al Gestore dell’In-frastruttura;

f) mantiene aggiornato il registro delle esercita-zioni di sicurezza di cui all’Allegato IV;

g) garantisce, durante lo svolgimento di lavori inpresenza di esercizio, il mantenimento di condizioni disicurezza adeguate nelle gallerie.

3. Per tutti gli incidenti o eventi di rilievo che si verifi-chino.

4. In una galleria, il responsabile della galleria redigee trasmette al Gestore un rapporto informativo sugliinconvenienti entro le 48 ore successive.

5. Il responsabile di galleria puo' esercitare le sue fun-zioni per piu' gallerie di una o piu' tratte ferroviarie.

Art. 7.

Responsabile della sicurezza

1. Per ogni galleria il Gestore dell’infrastrutturanomina un responsabile della sicurezza ed il suo sosti-tuto e ne comunica il nominativo al Ministero. Ilresponsabile della sicurezza, puo' coincidere con ilresponsabile della galleria.

2. Il responsabile della sicurezza coordina tutte lemisure di prevenzione e di salvaguardia dirette a garan-tire la sicurezza degli utenti e del personale di esercizio.Egli gode di piena autonomia ed indipendenza per tuttele questioni attinenti alla sicurezza nella galleria ferro-viaria. Un solo responsabile della sicurezza puo' eserci-tare le sue funzioni per piu' gallerie appartenenti aduna o piu' tratte ferroviarie.

3. Il responsabile della sicurezza esercita inoltre leseguenti funzioni:

a) assicura il coordinamento con i servizi di prontointervento e partecipa alla preparazione dei piani ope-rativi;

b) partecipa alla pianificazione, all’attuazione ealla valutazione degli interventi di emergenza, inclusi ipiani ed i programmi di formazione del personaleinterno per l’emergenza esterna ed il soccorso;

c) partecipa alla definizione dei piani di sicurezza edegli eventuali adeguamenti delle misure di sicurezzada apportare alle gallerie in esercizio ;

d) verifica che il personale di esercizio, i servizi dipronto intervento interni del Gestore e delle impreseferroviarie vengano formati e partecipa all’organizza-zione di esercitazioni svolte a intervalli regolari;

e) prima della messa in esercizio della galleria,esprime un parere secondo quanto previsto nell’Allega-to IV;

f) verifica che siano effettuate la manutenzione, leprove funzionali e le riparazioni della infrastruttura edegli impianti delle gallerie per gli aspetti inerenti lasicurezza;

g) partecipa alla valutazione di ogni evento perico-loso/incidente ai sensi dell’articolo 6, commi 2 e 3, eart. 7 comma 2.

h) mantiene aggiornato il fascicolo di sicurezzadella galleria di cui all’Allegato IV.

4. Per le gallerie in costruzione il responsabile dellasicurezza viene nominato prima della messa in eserciziodella stessa.

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Art. 8.

Commissione Sicurezza

1. EØ istituita, con decreto del Ministro delle infra-strutture e dei trasporti e con oneri a carico dei Gestori,la Commissione sicurezza, formata da tecnici del Mini-stero delle infrastrutture e dei trasporti e del Ministerodell’interno, ed integrata da esperti.

2. La Commissione sicurezza, in coerenza alla pre-sente normativa, esprime parere sulla conformita'secondo le procedure dell’All. IV.

3. La Commissione sicurezza provvede inoltre a valu-tare aggiornamenti ed eventuali proposte di nuovemetodologie di analisi di rischio nonche¤ ulteriori requi-siti di sicurezza, in coerenza con i principi generali con-tenuti nell’all. III.

Art. 9.

Gallerie il cui progetto definitivonon e' stato ancora approvato

1. Tutte le gallerie, il cui progetto definitivo non siastato ancora approvato dal Gestore della infrastrutturaper l’infrastruttura ferroviaria adibita a servizio di tra-sporto ferroviario nazionale ed internazionale, o daaltre autorita' competenti per le altre infrastrutture fer-roviarie, prima dell’entrata in vigore del presentedecreto, sono soggette alle disposizioni contenute inesso. Per le gallerie il cui progetto definitivo, alla datadi entrata in vigore del presente decreto, non sia statoancora approvato dal Gestore della infrastruttura, mache risultino in possesso di una approvazione ai sensidell’art. 3 del decreto legislativo 2 agosto 2002, n. 190,si applicano le disposizioni di cui al successivo art. 10.

2. La galleria entra in servizio secondo la proceduradi cui all’Allegato IV.

Art. 10.

Gallerie il cui progetto definitivo e' gia' stato approvato

1. Per le gallerie il cui progetto sia stato approvato aisensi dell’art. 3 del decreto legislativo 2 agosto 2002,n. 190, ovvero il definitivo sia stato gia' approvato alladata dell’entrata in vigore del presente decreto e per legallerie in costruzione, il Gestore dell’infrastruttura,fermo restando i principi di sicurezza di cui all’AllegatoII del presente decreto, valuta la conformita' del pro-getto e dell’opera in costruzione o in esercizio agliobiettivi di sicurezza definiti nell’Allegato III, secondoquanto indicato nell’art. 4 e secondo le procedure dicui all’Allegato IV.

2. Entro 3 anni dall’entrata in vigore del presentedecreto il Gestore dell’infrastruttura propone al Mini-stero un programma di realizzazione delle misure disicurezza modulato nel tempo, da attuarsi comunque

non oltre i successivi sette anni, che rispetti l’obiettivodi sicurezza di cui all’Allegato III. Il Ministero, sentitoil parere della Commissione sicurezza, comunica il pro-gramma di realizzazione degli interventi di adegua-mento ai soggetti erogatori dei finanziamenti per gliinvestimenti in attuazione delle norme vigenti.

3. Per le gallerie di cui al presente articolo dovrannocomunque essere rese fruibili le predisposizioni even-tualmente gia' presenti.

4. Per la redazione del progetto della sicurezza ilGestore dell’infrastruttura fornira' le specifiche tecnichecon i requisiti prestazionali di cui all’Allegato II sullabase delle verifiche di cui all’Allegato III.

5. La galleria e' messa in esercizio secondo la proce-dura di cui all’Allegato IV, previo parere della Commis-sione sicurezza.

Art. 11.

Gallerie in esercizio

1. Il Gestore dell’infrastruttura deve verificare larispondenza ai requisiti minimi previsti dall’Allegato IIdelle gallerie gia' in esercizio alla data di entrata invigore del presente decreto; tale verifica e' effettuataentro tre anni a partire dalla data di entrata in vigoredel presente decreto.

2. Sulla base delle risultanze delle valutazioni di cuial comma 1 il Gestore dell’infrastruttura elabora, entrosette anni dall’entrata in vigore del presente decreto,un piano di interventi correttivi di natura infrastruttu-rale, tecnologica e organizzativa, corredato da corri-spondenti stime di costo di investimento e relativi tempidi intervento e/o di impatto sull’esercizio, secondo unascala di priorita' . Il piano privilegia l’adeguamento dellegallerie ai requisiti minimi di cui all’Allegato II. Per legallerie in esercizio dovranno essere rese fruibili le pre-disposizioni eventualmente gia' presenti.

3. Il Ministero, sentito il parere della Commissionesicurezza, comunica il programma di realizzazionedegli interventi di adeguamento ai soggetti erogatoridei finanziamenti per gli investimenti in attuazionedelle norme vigenti.

4. I lavori di adeguamento delle gallerie, in base agliinterventi approvati di cui ai commi precedenti, devonoessere realizzati entro quindici anni dall’entrata invigore del presente decreto.

5. In occasione di interventi di rinnovo o di ristruttu-razione di carattere straordinario, il Gestore dell’infra-struttura valuta la fattibilita' di adeguamento ai requi-siti minimi di cui all’Allegato II redigendo uno specificopiano di interventi da eseguire sulla galleria.

6. L’adeguamento della galleria ai requisiti di sicu-rezza e la messa in servizio seguono le procedure di cuiall’Allegato IV.

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Art. 12.

Ispezioni periodiche

1. Il Gestore della infrastruttura effettua ispezioniperiodiche al fine di garantire che tutte le gallerie con-template nel presente Decreto siano mantenute con-formi alle disposizioni dello stesso.

2. Il periodo intercorrente fra due ispezioni consecu-tive di una determinata galleria e' stabilito dal Gestoredell’infrastruttura e comunque non deve superare i treanni.

Delle singole ispezioni effettuate verra' redatto unrapporto che sara' trasmesso al Ministero.

3. Fermo restando quanto disposto dall’art. 11, ilGestore della infrastruttura deve, qualora constati cheuna galleria non e' conforme alle disposizioni del pre-sente decreto, definire le condizioni di sicurezza per ilmantenimento in esercizio o la riapertura della galleria,da applicarsi fino al completamento degli interventicorrettivi, nonche¤ qualsiasi altra restrizione e disposi-zione pertinente.

Se gli interventi correttivi comportano modifichesostanziali all’infrastruttura e/o all’esercizio, una voltarealizzati tali interventi, la galleria e' sottoposta allaprocedura prevista dall’Allegato IV.

Art. 13.

Analisi dei rischi

1. L’analisi dei rischi viene effettuata da un soggettoterzo o funzionalmente indipendente dal Gestore dellainfrastruttura, secondo i principi generali riportati nel-l’Allegato III. Il contenuto e i risultati delle analisi deirischi devono essere inseriti nella documentazione disicurezza, come indicato nell’Allegato IV.

2. L’analisi dei rischi deve dimostrare che, con i para-metri di riferimento e i requisiti di sicurezza, di cuiall’Allegato II, sono conseguiti gli obiettivi di sicurezzadi cui all’Allegato III, con particolare riferimento allasicurezza degli utenti, del personale addetto, dei servizidi soccorso.

Art. 14.

Relazioni periodiche

1. I responsabili delle gallerie compilano annual-mente relazioni sullo stato dell’infrastruttura e degliimpianti nonche¤ sugli eventi pericolosi e sugli incidenti,fornendone una valutazione e indicando gli interventiadottati o da adottare. Le relazioni sono trasmesse dalGestore della infrastruttura al Ministero entro la finedi ciascun anno.

2. Il Gestore dell’infrastruttura valuta i rapporti disintesi dei responsabili di galleria e redige la relazionegenerale annuale sullo stato della sicurezza delle galle-rie. Nella relazione sono altres|' indicati i valori degliindicatori di riferimento relativi al funzionamento del-l’infrastruttura, del materiale rotabile e delle procedureoperative indicati nell’Allegato II.

La relazione generale e' trasmessa alla Commissionesicurezza ed al Ministero.

Art. 15.

Entrata in vigore

Il presente decreto entra in vigore alla data della pub-blicazione nella Gazzetta Ufficiale.

Allegato I - Definizioni

Allegato II - Requisiti di sicurezza per le gallerie nel sistema ferroviario

Allegato III - Analisi di rischi

Allegato IV - Procedure tecnico-amministrative

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INDICE

INTRODUZIONE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 25

REQUISITI MINIMI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ý 27

1 Infrastruttura . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ý 29

1.1 Prevenzione incidenti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ý 29

1.1.1 Sistema di radiocomunicazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ý 29

1.1.2 Limitazione deviatoi in galleria. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ý 29

1.1.3 Controllo sistematico dello stato del binario . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ý 29

1.1.4 Protezione e controllo accessi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ý 29

1.1.5 Ispezione regolare dello stato della galleria . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ý 29

1.1.6 Piano manutenzione galleria . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ý 30

1.2 Mitigazione delle conseguenze di incidenti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ý 30

1.2.1 Requisiti di resistenza e reazione al fuoco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ý 30

1.2.2 Affidabilita' delle installazioni elettriche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ý 30

1.2.3 Impianto idrico antincendio. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ý 30

1.3 Facilitazione dell’esodo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ý 31

1.3.1 Marciapiede . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ý 31

1.3.2 Corrimano. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ý 31

1.3.3 Segnaletica di emergenza. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ý 31

1.3.4 Illuminazione di emergenza nella galleria . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ý 32

1.3.5 Uscite/accessi. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ý 32

1.3.6 Realizzazione uscite/accessi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ý 32

1.3.7 Sistema di controllo fumi nelle vie di esodo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ý 33

1.3.8 Impianto telefonico di emergenza (viva/voce) e di diffusione sonora . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ý 33

1.4 Facilitazione del soccorso . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ý 34

1.4.1 Piazzale di emergenza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ý 34

1.4.2 Area di triage . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ý 34

1.4.3 Piazzole per l’elisoccorso . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ý 34

1.4.4 Strade di accesso. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ý 34

1.4.5 Impianto di radiopropagazione in galleria per le operazioni di soccorso . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ý 35

1.4.6 Disponibilita' di energia elettrica per le squadre di soccorso . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ý 35

1.4.7 Postazioni di controllo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ý 35

1.4.8 Sezionamento linea di contatto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ý 35

1.4.9 Sistema di interruzione e messa a terra della linea di contatto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ý 35

2 Materiale rotabile . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ý 36

2.1 Prevenzione e mitigazione incidenti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ý 36

2.1.1 Misure di protezione dal fuoco (materiali di motrici e carrozze) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ý 36

2.1.2 Rilevatori di incendio a bordo (motrici, carrozze notte, ristorante e passeggeri) . . . . . . . . . . . . ý 36

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2.1.3 Dispositivi manuali di allarme. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 36

2.1.4 Neutralizzazione freno di emergenza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ý 37

2.1.5 Mantenimento della capacita' di movimento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ý 37

2.1.6 Estintori portatili a bordo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ý 37

2.1.7 Impianti fissi di estinzione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ý 37

2.1.8 Comando centralizzato spegnimento aria condizionamento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ý 37

2.1.9 Illuminazione d’emergenza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ý 38

2.1.10 Equipaggiamento di primo soccorso a bordo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ý 38

2.2 Facilitazione dell’esodo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ý 38

2.2.1 Dimensionamento per l’esodo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ý 38

3 Procedure operative . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ý 39

3.1 Prevenzione e mitigazione incidenti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ý 39

3.1.1 Arresto per emergenza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ý 39

3.2 Facilitazione dell’esodo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ý 40

3.2.1 Formazione del personale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ý 40

3.2.2 Informazioni di sicurezza e istruzioni sul comportamento in caso di emergenza. . . . . . . . . . . . ý 40

3.3 Facilitazione del soccorso . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ý 41

3.3.1 Piani di emergenza e soccorso . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ý 41

3.3.2 Esercitazioni periodiche con le squadre di soccorso . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ý 41

3.3.3 Mezzi di soccorso (mezzo bimodale) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ý 41

3.3.4 Informazioni sul trasporto di merci pericolose . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ý 41

3.3.5 Disponibilita' attrezzature di soccorso . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ý 41

REQUISITI INTEGRATIVI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ý 43

1 Infrastruttura . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ý 45

1.1 Prevenzione incidenti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ý 45

1.1.1 Monitoraggio della velocita' /sistema di segnalamento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ý 45

1.1.2 Individuazione del treno (conta assi, circuito binario) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ý 45

1.1.3 Impianti fissi per il controllo dello stato del treno . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ý 45

1.1.4 Indipendenza dei binari in galleria. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ý 46

1.2 Mitigazione delle conseguenze di incidenti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ý 47

1.2.1 Requisiti di resistenza e reazione al fuoco (Cavi elettrici) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ý 47

1.2.2 Uscite/accessi. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ý 47

1.2.3 Sezione collegamenti trasversali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ý 47

1.2.4 Rivelazione di incendio, fumo e gas nei locali tecnici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ý 47

1.2.5 Sistema di controllo a distanza TVCC . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ý 47

1.2.6 Sistemi di estinzione incendio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ý 48

1.2.7 Sistemi di estrazione fumi/sistema di ventilazione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ý 48

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1.3 Facilitazione dell’esodo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 49

1.3.1 Nicchie . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ý 49

1.3.2 Galleria parallela di servizio e di sicurezza. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ý 49

1.4 Facilitazione del soccorso . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ý 50

1.4.1 Accessibilita' per veicoli stradali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ý 50

1.4.2 Mezzi di soccorso . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ý 50

2 Materiale rotabile . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ý 51

2.1 Facilitazione dell’esodo. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ý 51

2.1.1 Equipaggiamento delle carrozze per facilitare l’esodo dei passeggeri e l’accesso delle squadredi soccorso. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ý 51

3 Procedure operative . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ý 52

3.1 Prevenzione incidenti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ý 52

3.1.1 Orario/programma di esercizio (specialmente treni passeggeri/treni merci pericolose). . . . . . ý 52

3.1.2 Regolamenti per il trasporto di merci pericolose . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ý 52

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INDICE

1. Premessa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 57

2. Scopo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ý 57

3. Metodologia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ý 59

3.1 Procedura di Analisi di Rischio. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ý 59

3.2 Scenari Incidentali di Riferimento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ý 59

3.3 Identificazione e classificazione dei sottosistemi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ý 60

3.4 Estensione ed integrabilita' della Procedura . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ý 61

4. Accettabilita' del Rischio. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ý 63

4.1 Definizioni preliminari . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ý 63

4.2 Livelli di accettabilita' del rischio individuale. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ý 64

4.3 Livelli di accettabilita' del rischio cumulato . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ý 66

5. Analisi di Rischio Base (ARB) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ý 68

6. Scelta dei metodi di verifica della sicurezza. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ý 69

ANNESSI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ý 71

ANNESSO A . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ý 71

Schema indicativo delle fasi operative dell’analisi di rischio. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ý 71

ANNESSO B . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ý 71

Lista preliminare degli eventi pericolosi e delle cause. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ý 71

ANNESSO C . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ý 71

Banche dati incidentali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ý 71

ANNESSO D1 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ý 71

Descrizione dell’analisi di rischio base in ambito probabilistico. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ý 71

ANNESSO D2 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ý 71

Descrizione del modello deterministico di riferimento per l’analisi di scenario e verifica delleconseguenze limite - Analisi di Rischio Base (ARB). . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ý 71

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INDICE

1. Premessa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 93

2. Gallerie in progettazione: approvazione dei progetti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ý 94

2.1. Generalita' . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ý 94

2.2. Gallerie per le quali i requisiti minimi sono sufficienti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ý 94

2.3. Gallerie per le quali i requisiti minimi non sono sufficienti. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ý 94

3. Gallerie il cui progetto definitivo e' gia' stato approvato, ma non ancora aperte all’esercizio.. . . . . . . . ý 95

4. Gallerie in esercizio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ý 96

5. Procedura per la modifica dei requisiti di sicurezza e/o dei parametri di galleria. . . . . . . . . . . . . . . . . . . ý 97

6. Notifica di conformita' della apertura all’esercizio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ý 97

7. Documentazione di sicurezza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ý 98

7.1. Progetto Preliminare . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ý 98

7.2. Progetto Definitivo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ý 98

7.3 Documentazione per l’esercizio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ý 99

8. Esercitazioni periodiche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ý 100

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