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z LA GUERRA ' D'ITALIA L'elogio del Duce alle truppe della Libia Il Duce ha ricevuto il 21 febbraio, il gen. Bastico, comandante superiore delle Forze Armate dell'Mrica Settentrionale, il qUale gli ha fatto un'ampia relazione sulla recente battaglia e sulla situazione attuale. . Il gen. Bastico ha riferito anche su questioni di carattere civile nella sua qua- lità di governatore della Libia. Il Duce ha incaricato il gen. Bastico di elogiare le truppe italiane e tedesche che hanno riconquistato la Cirenaica ed inferto una grave disfatta agli inglesi. La morte del Duca D'Aosta L'Altezza Reale il Duca d'Aosta è de- ceduto a N airobi in prigionia di guerra martedì 3 corrente, in seguito a breve, violenta malattia. Il Duce ha inviato alla Duchessa d'Ao- sta Madre il seguente telegramma: «Altezza Reale Duchessa d'Aosta Madre - Reggia di Capodimonte - Napoli. « La notizia della morte di Amedeo di Savoia-Aosta è appresa dal popolo italia- no e dalle Forze Armate con fiero profon- do dolore. «Fedele al retaggio della Sua Casa, la Sua vita fu tutta dedicata - in pace e in guerra - alla Patria. « I fanti dell'altra guerra lo ricordano adolescente sulle doline del Carso, gh avia- tori lo hanno visto solcare i cieli con ar- dimento e perizia, i coloniali di Libia e di Etiopia ammirarono in lui la forte tem- pra del e la politica costruttiva del Vice-Rc. « La battaglia di Keren, l'eroica difesa' dell'Amba Alagi lo consacrano alla gloria della Patria e lo additano quale esempio alle presenti e future generazioni. «Vogliate, Duchessa, insieme colla espressione del ' mio rimpianto ' accogliere i sensi della mia devozione. MUSSOLINI ». DAL BOLLETTINO N. 661. N ei combattimenti aeronavali annun- ciati dal bollettino di ieri risultano sicu- ramente affondati, dall'azione dei nostri velivoli siluranti, un incrociatore, una uni- di tipo imprecisato, un piroscafo di 10.000 tonnellate; danneggiati tre altri incrociatori, un cacciatorpediniere e tre piroscafi. N elIo scontro sèguito nel golfo sirtico le nostre forze navali colpivano' sicura- mente un incrociatore e due cacciatorpedi- niere. Altra unità nemica veniva silurata da un nostro sommergibile all' agguato. Nel Mediterraneo orientale nostri ve- livoli hanno attaccato, al crepuscolo di ieri, una formazione navale inglese vero- similmente sulla rotta di ritorno dal tea- tro della battaglia mettendo a segno due siluri di un incrociatore di medio ton- nellaggio e un siluro su di un grosso cac- ciatorpediniere. Il Duce esalta le glorie del1' Ala Fascista Ecco il testo del discorso pronunciato dal Duce il 28 marzo alla celebrazione del- l'annuale dell'Aeronautica: «Ufficiali, allievi accademisti, sot- tufficiali, avieri! «Quarantanove medaglie d'oro alla memoria e sei a viventi cingono di un · ©Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo -Bollettino d'Arte

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LA GUERRA ' D'ITALIA

L'elogio del Duce alle truppe della Libia Il Duce ha ricevuto il 21 febbraio, il

gen. Bastico, comandante superiore delle Forze Armate dell'Mrica Settentrionale, il qUale gli ha fatto un'ampia relazione sulla recente battaglia e sulla situazione attuale. .

Il gen. Bastico ha riferito anche su questioni di carattere civile nella sua qua­lità di governatore della Libia.

Il Duce ha incaricato il gen. Bastico di elogiare le truppe italiane e tedesche che hanno riconquistato la Cirenaica ed inferto una grave disfatta agli inglesi.

La morte del Duca D'Aosta L'Altezza Reale il Duca d'Aosta è de­

ceduto a N airobi in prigionia di guerra martedì 3 corrente, in seguito a breve, violenta malattia.

Il Duce ha inviato alla Duchessa d'Ao­sta Madre il seguente telegramma:

«Altezza Reale Duchessa d'Aosta Madre - Reggia di Capodimonte - Napoli.

« La notizia della morte di Amedeo di Savoia-Aosta è appresa dal popolo italia­no e dalle Forze Armate con fiero profon­do dolore.

«Fedele al retaggio della Sua Casa, la Sua vita fu tutta dedicata - in pace e in guerra - alla Patria.

« I fanti dell'altra guerra lo ricordano adolescente sulle doline del Carso, gh avia­tori lo hanno visto solcare i cieli con ar­dimento e perizia, i coloniali di Libia e di Etiopia ammirarono in lui la forte tem­pra del soldat~ e la politica costruttiva del Vice-Rc.

« La battaglia di Keren, l'eroica difesa' dell'Amba Alagi lo consacrano alla gloria della Patria e lo additano quale esempio alle presenti e future generazioni.

«Vogliate, Duchessa, insieme colla espressione del ' mio rimpianto' accogliere i sensi della mia devozione.

MUSSOLINI ».

DAL BOLLETTINO N. 661.

N ei combattimenti aeronavali annun­ciati dal bollettino di ieri risultano sicu­ramente affondati, dall'azione dei nostri velivoli siluranti, un incrociatore, una uni­tà di tipo imprecisato, un piroscafo di 10.000 tonnellate; danneggiati tre altri incrociatori, un cacciatorpediniere e tre piroscafi.

N elIo scontro sèguito nel golfo sirtico le nostre forze navali colpivano' sicura­mente un incrociatore e due cacciatorpedi­niere. Altra unità nemica veniva silurata da un nostro sommergibile all' agguato.

Nel Mediterraneo orientale nostri ve­livoli hanno attaccato, al crepuscolo di ieri, una formazione navale inglese vero­similmente sulla rotta di ritorno dal tea­tro della battaglia mettendo a segno due siluri ~u di un incrociatore di medio ton­nellaggio e un siluro su di un grosso cac­ciatorpediniere.

Il Duce esalta le glorie del1' Ala Fascista

Ecco il testo del discorso pronunciato dal Duce il 28 marzo alla celebrazione del­l'annuale dell'Aeronautica:

«Ufficiali, allievi accademisti, sot­tufficiali, avieri!

«Quarantanove medaglie d'oro alla memoria e sei a viventi cingono di un ·

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nuovo serto di gloria l'ala della Patria e documentano e consacrano l'indomito va­lore guerriero della nostra razza.

«Oggi, diciannovesimo annuale del­l'Arma azzurra, giova ricordare tempi vi­cini e che pur sembrano lontani e incre­dibili quasi. Non per gli smemorati e nemmeno per i residui gruppi di bastardi incapaci di sentire la grandezza di questo momento unico nella storia umana, ma per i giovani, per i giovanissimi anzi e una volta per tutte.

« Verità inconfutabile è: quando la Rivoluzione delle Camicie nere diventò Governo e ' Regime, non esisteva più let­teralmente nulla di quell'aviazione che, durantè la guerra europea, sulle doline del Carso e sui picchi delle Alpi, da Vien­na a Cattaro, aveva scritto imperiture pagine di eroismo, e in Francesco Barac­ca, immacolato e intrepido come Baiardo, . aveva trovato il suo cavaliere del cielo.

« N egli anni '19 e '20, '21 e '22, nei campi deserti infoltivano le erbe maligne. N elle rimesse scarsi rottami a guisa di reliquie. E i piloti assistevano con la più profonda tristezza nel cuore a tanta va­sta, assurda, criminosa rovina.

« Fu lanciato l'appello e risposero per primi coloro che in tempi di universale scetticismo avevano sempre fermamente creduto • .

« Le volontà furono tese al massimo e dopo poco tempo · - merito escll,lsivo del Fascismo - l'ala italiana risorta valica-

, va il Mediterraneo, si spingeva fino al Mar Nero. E poco tempo dopo ancora, guidati da Balbo, grandi stormi supera­vano l'Atlantico fra l'ammirazione del mondo.

«Venne l'ora delle decisioni, l'evento eternamente insostituibile per saggiare la

LE ARTI ---

tempra dei popoli _e determinare fra di essi le scale dei valori e le necessarie ge­rarchie. E fu la guerra: guerra per la ri­conquista della Libia, guerra per la con­quista dell'Impero, guerra per la libera­zione della Spagna dal pericolo bolscevi­co, guerra, oggi, contro la' laida coalizione denioplutocraticobolscevica, guerra per liberare definitivamente l'Italia e spezza­re le catene che la tengono incarcerata nel suo stesso mare. (La folla prorompe in vibranti, entusiastici applausi, e grida a lungo: " Viva il Duce! ").

«In ognuna di queste guerre l'avia­zione italiana si è prodigata sino al limite umano, nel rischio, nel sacrificio, nell'of-ferta suprema. .

« Gioventù, entusiasmo, ardimento, ec­co le doti dei soldati che proteggono il cielo della Patria e contribuiscono alla vittoria.

«Possente come il rombo dei motori sia il monito che sorge dal transitG di mille e mille camerati . caduti. Essi sono ancora e sempre presenti e guidano invi­sibilmente dall'alto gli stormi ai quali ap­partennero. Essi vivono e per i secoli continueranno a vivere nel cuore profon­do, generoso e memore del pppolo italia­no ». (Applausi vivissimi e grida di "Du­ce! Duce! ").

DAL BOLLETTINO N. 666.

In prossimità delle coste degli Stàti Uniti il sommergibile comandato dal ca­pitano di corvetta Carlo Fecia Di Cossa­to ha affondato altre 4 navi mercantili per complessive 20.000 tonnellate, por­tando cosÌ a 32.000 il to~nellaggio totale colato a picco nel corso della sua attuale crociera.

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