Migrazione di massa per i big - d110erj175o600.cloudfront.net · Pa e cittadini”, sottolinea...

1
FOCUS VOICE OVER IP pag.sei 13. 1-15luglio2008 S ono già numerose le grandi aziende italiane che hanno deciso di migrare al Voip. La necessità di abbattere i costi delle comunicazioni ma anche di usufruire di servizi all’avanguardia sono i due perni su cui fa leva la nuova sfida. Poste Italiane può già considerar- si una best practice nazionale e non solo. “La migrazione massiva di tutti gli uffici postali è iniziata. Ad oggi abbiamo convertito alla Voice over Ip circa un migliaio di uffici ed entro il 2008 arriveremo a circa 5000 uffi- ci con un risparmio stimato dei costi di comunicazione nell’ordine del 15%”, spiega Vincenzo Musella, responsabile Sviluppo Reti di Tlc di Poste Italiane. L’infrastruttura centrale è stata elaborata sulla base dell’architettura proprietaria Enter- prise ed è utilizzata oltre che per la gestione dei servizi voce e dati, anche per la formazione a distanza degli impiegati tramite sistemi di e-learning. “E sono in fase di atti- vazione - annuncia Musella - servizi di audio e videocomunicazione il cui utilizzo comporterà ulteriori benefici in termini economici e di qualità di servizi resi al cittadino”. Non tutti però potranni usufruire dei nuovi servizi: la scure del digital divide terrà fuori dalla partita del- l’innovazione circa 3000 gli uffici postali collocati in aree non raggiun- te dall’Internet veloce dove quindi non è possibile utilizzare il Voip e le applicazioni annesse. Missione Voip anche per Intesa SanPaolo. “Ci siamo accostati al Voip nel 2005 con lo scopo di ri- durre i costi della bolletta telefonica, GIAN CARLOLANZETTI E FEDERICAMETA Migrazione di massa per i big Poste Italiane, Intesa SanPaolo, Eni e Mediamarket le grandi aziende già passate al Voip inoltre, in aggiunta ai dati andremo a memorizzate sempre più immagini e informazioni vocali”. Ancora più consistenti i numeri di Eni. “Sono oggi 20 mila i siti con- nessi con il Voip con circa 40mila utenti abilitati - sottolinea Salvatore Sardo, direttore risorse umane e servizi al business Eni -. Il comple- tamento del roll puntiamo a realiz- zare entro il 2010 un risparmio di 18 milioni di euro. Quella del risparmio è stata la molla principale che ci ha avvicinato alla tecnologia. Adesso ci sono altre ragioni che ci inducono ad ampliare la esperience e la expertise del Voip che si va rivelando nel no- stro caso, ovvero di un gruppo con 76mila persone presenti in 70 Paesi, uno strumento utile al processo di cambiamento”. Grazie all’adozione del Voip Eni è riuscita inoltre a darsi un’organiz- zazione più distribuita e meno pira- midale. “La tecnologia - continua Sardo - gioca un ruolo importante nella operatività delle ‘comunità di pratica’, team di tecnici che in posti diversi nel mondo svolgono lo stesso lavoro e possono quindi facilmente scambiarsi il know how. Non più solo risparmi quindi, ma sempre più comunicazione, condivisione e gestione dei rapporti in maniera co- stante tra dipendenti e collaboratori. In aggiunta al saving e all’efficienza operativa la tecnologia Voip si pone al servizio di un’altra esigenza del business: la riduzione delle emis- sioni nocive, in particolare delle Co2, che vuol dire migliore qualità della vita”. Mediamarket (gruppo Media- markt) che possiede i marchi Media World, Saturn e Media World Com- pra On Line, è un altra delle grandi 20mila i siti connessi per 40mila utenti Risparmio di 18 mln entro il 2010 Eni aziende che si è convertita al Voip. “L’adozione della tecnologia ci ha consentito di apprezzare il saving economico rispetto alle tradizionali soluzioni - spiega Daniele Grasso, direttore divisione software Media- market -. Il nostro intento non è però di fermarci qui bensì di andare oltre. Vogliamo servirci del Voip anche per migliorare i rapporti con i nostri clien- ti, puntando in particolare sul concetto di ‘prossimità’. Non solo tra direzione centrale e negozi ma all’interno degli stessi negozi tra commessi grazie ai palmari Voip-based. Inoltre ci sono possibilità interessanti in tema di integrazione. Abbiamo già speri- mentato qualcosa in questo senso, penso ad esempio ai contact center dove l’obiettivo è quello di una stretta integrazione tra strumenti di comu- nicazione e tool di Crm, customer relationship management”. in termini di capex e opex. Ossia di realizzare vantaggi immediati. Nel frattempo ci siamo resi conto che era possibile introdurre nuovi servizi e migliorare i livelli di quelli esistenti. Ed è su questi obiettivi che ci stiamo ora misurando”, spiega Mario Gior- dani R&S It Intesa Sanpaolo. Al momento sono 25mila le po- stazioni Voip, numero destinato a salire poiché una delle prospettive di maggiore rilevanza della tecnologia è quella dell’Unified Communication, con l’uso integrato di una molteplicità di canali di comunicazione a prescin- dere dalla collocazione geografica de- gli utenti. “Questa innovazione - pun- tualizza Giordani - avrà tra profonde ripercussioni sul ridisegno del posto di lavoro: ci sarà un maggior uso di webcam mentre il telefono tenderà a scomparire fagocitato dal personal computer. Nei grandi warehousing, L’avventura è partita nel 2005 ed oggi le postazioni abilitate sono circa 25mila Intesa SanPaolo Già convertiti un migliaio di uffici ed entro la fine dell’anno si punta al tetto dei 5mila per un risparmio in bolletta del 15% Poste Italiane La Unified Communication diventa un modello di business P arola d’ordine: unified com- munication (uc). Per Telco e fornitori di apparati e tecnologie Voip il modello di business sembra già pienamente delineato. “Uc e Office Collaboration rappresenta- no nuove opportunità di efficienza e di risparmio per imprese e PA - sottolinea Giorgio Bertolina, Ad di Italtel -. Nel segmento business sono le imprese di grandi dimensioni a ricorrere mag- giormente al Voip mentre la diffusione presso le Pmi deve essere sostenuta dai service provider con prodotti inno- vativi, diversificati, interfacce easy to use, pacchetti di comunicazione cost effective, migliore Qos e si- curezza, traendo spunto dalla ‘best practice’ delle grandi imprese”. Il Voip è al momento l’ele- mento chiave della Uc. “Chi l’ha adottato ha realizzato risparmi ma soprattutto ha migliorato la qualità e i livelli di servizio. Non c’è più dunque motivo per lasciare passa- re altro tempo. Il nostro compito è far comprendere alle funzioni organizzative e di business delle aziende come sia possibile fare le cose nel modo migliore”, è il pare- re di Enrico Deluchi, managing director operations enterprise di Cisco Italia. La PA, complice la Finanziaria 2008, sarà uno dei massimi benefi- ciari della partita. “L’abbattimento dei costi del traffico voce e l’attiva- zione di una serie di servizi legati al Voip che miglioreranno la comuni- cazione tra dipendenti pubblici e tra Pa e cittadini”, sottolinea Gianluca Attura, Ad di Avaya. Grazie al Voip BT ha già rivolu- zionato il General health institute britannico: “I medici - spiega Giuseppe Bonacina, Smp & professional services di BT Italia - sono dotati di dispositivi Voip per essere rintracciati e rintracciabili in qualsiasi momento. Il Voip permette di identificare la risorsa libera più appropriata al caso.Il medico, mentre raggiunge il paziente, viene inoltre informato tramite Voip sullo stato clinico del paziente e quindi può intervenire con tempestività”. In Italia il Voip è l’asse portante del sistema Pubblico di Connettivi- tà, di cui Fastweb è principale for- nitore tecnologico. “Le pubbliche amministrazioni connesse all’Spc comunicano tra di loro a costo zero - sottolinea Mario Mella, Cto di Fastweb -. Il Voip abilita servizi inno- vativi, come la presence, ossia la possibilità di monitorare la presenza e dei dipendenti sul posto di lavoro e anche la vi- deoconferenza e telelavoro, strumenti che verranno usati in modo mas- siccio negli anni a venire”. La riorganizzazione “intelli- gente” del lavoro rappresenta una delle maggiori sfide. “Il Voip è un utile strumento per monitorare la presenza dei dipendenti alle loro postazioni di lavoro - spiega Luigi Vassallo, direttore service crea- tion & application di Telecom Italia -. Con il Voip si può abilita- re l’instradamento delle chiamate a vari terminali a seconda di dove si trovi il lavoratore utilizzando un unico numero di telefono”. Enrico Gardumi Gian Carlo Lanzetti Da sinistra a destra: Giuseppe Bonacina (Smp & professional services di Bt Italia), Gianluca Attura (amministratore delegato di Avaya) e Giorgio Bertolina (amministratore delegato di Italtel) Telesurvey: solo il 6% degli italiani usa il Voip Secondo un’indagine realizzata da Telesurvey, in termini di effettiva frui- zione solo il 6% degli italiani utilizza il Voip, il 16% di quanti lo conoscono. L’8% degli utilizzatori lo usa regolarmente.

Transcript of Migrazione di massa per i big - d110erj175o600.cloudfront.net · Pa e cittadini”, sottolinea...

FOCUS VOICE OVER IP

pag.sei N°13. 1-15luglio2008

Sono già numerose le grandi aziende italiane che hanno deciso di migrare al Voip.

La necessità di abbattere i costi delle comunicazioni ma anche di usufruire di servizi all’avanguardia sono i due perni su cui fa leva la nuova sfida.

Poste Italiane può già considerar-si una best practice nazionale e non solo. “La migrazione massiva di tutti gli uffici postali è iniziata. Ad oggi abbiamo convertito alla Voice over Ip circa un migliaio di uffici ed entro il 2008 arriveremo a circa 5000 uffi-ci con un risparmio stimato dei costi di comunicazione nell’ordine del 15%”, spiega Vincenzo Musella, responsabile Sviluppo Reti di Tlc di Poste Italiane. L’infrastruttura centrale è stata elaborata sulla base dell’architettura proprietaria Enter-prise ed è utilizzata oltre che per la gestione dei servizi voce e dati, anche per la formazione a distanza degli impiegati tramite sistemi di e-learning. “E sono in fase di atti-vazione - annuncia Musella - servizi di audio e videocomunicazione il cui utilizzo comporterà ulteriori benefici in termini economici e di qualità di servizi resi al cittadino”.

Non tutti però potranni usufruire dei nuovi servizi: la scure del digital divide terrà fuori dalla partita del-l’innovazione circa 3000 gli uffici postali collocati in aree non raggiun-te dall’Internet veloce dove quindi non è possibile utilizzare il Voip e le applicazioni annesse.

Missione Voip anche per Intesa SanPaolo. “Ci siamo accostati al Voip nel 2005 con lo scopo di ri-durre i costi della bolletta telefonica,

GIAN CARLOLANZETTIE FEDERICAMETA

Migrazione di massa per i bigPoste Italiane, Intesa SanPaolo, Eni e Mediamarket le grandi aziende già passate al Voip

inoltre, in aggiunta ai dati andremo a memorizzate sempre più immagini e informazioni vocali”.

Ancora più consistenti i numeri di Eni. “Sono oggi 20 mila i siti con-nessi con il Voip con circa 40mila utenti abilitati - sottolinea Salvatore Sardo, direttore risorse umane e servizi al business Eni -. Il comple-tamento del roll puntiamo a realiz-zare entro il 2010 un risparmio di 18 milioni di euro. Quella del risparmio è stata la molla principale che ci ha avvicinato alla tecnologia. Adesso ci sono altre ragioni che ci inducono ad ampliare la esperience e la expertise del Voip che si va rivelando nel no-stro caso, ovvero di un gruppo con 76mila persone presenti in 70 Paesi, uno strumento utile al processo di cambiamento”.

Grazie all’adozione del Voip Eni è riuscita inoltre a darsi un’organiz-zazione più distribuita e meno pira-midale. “La tecnologia - continua Sardo - gioca un ruolo importante nella operatività delle ‘comunità di pratica’, team di tecnici che in posti diversi nel mondo svolgono lo stesso lavoro e possono quindi facilmente scambiarsi il know how. Non più solo risparmi quindi, ma sempre più comunicazione, condivisione e gestione dei rapporti in maniera co-stante tra dipendenti e collaboratori. In aggiunta al saving e all’efficienza operativa la tecnologia Voip si pone al servizio di un’altra esigenza del business: la riduzione delle emis-sioni nocive, in particolare delle Co2, che vuol dire migliore qualità della vita”.

Mediamarket (gruppo Media-markt) che possiede i marchi Media World, Saturn e Media World Com-pra On Line, è un altra delle grandi

20mila i siti connessiper 40mila utentiRisparmio di 18 mlnentro il 2010

Eni

aziende che si è convertita al Voip. “L’adozione della tecnologia ci

ha consentito di apprezzare il saving economico rispetto alle tradizionali soluzioni - spiega Daniele Grasso, direttore divisione software Media-market -. Il nostro intento non è però di fermarci qui bensì di andare oltre. Vogliamo servirci del Voip anche per migliorare i rapporti con i nostri clien-ti, puntando in particolare sul concetto di ‘prossimità’. Non solo tra direzione centrale e negozi ma all’interno degli stessi negozi tra commessi grazie ai palmari Voip-based. Inoltre ci sono possibilità interessanti in tema di integrazione. Abbiamo già speri-mentato qualcosa in questo senso, penso ad esempio ai contact center dove l’obiettivo è quello di una stretta integrazione tra strumenti di comu-nicazione e tool di Crm, customer relationship management”.

in termini di capex e opex. Ossia di realizzare vantaggi immediati. Nel frattempo ci siamo resi conto che era possibile introdurre nuovi servizi e migliorare i livelli di quelli esistenti. Ed è su questi obiettivi che ci stiamo ora misurando”, spiega Mario Gior-dani R&S It Intesa Sanpaolo.

Al momento sono 25mila le po-stazioni Voip, numero destinato a salire poiché una delle prospettive di maggiore rilevanza della tecnologia è quella dell’Unified Communication, con l’uso integrato di una molteplicità di canali di comunicazione a prescin-dere dalla collocazione geografica de-gli utenti. “Questa innovazione - pun-tualizza Giordani - avrà tra profonde ripercussioni sul ridisegno del posto di lavoro: ci sarà un maggior uso di webcam mentre il telefono tenderà a scomparire fagocitato dal personal computer. Nei grandi warehousing,

L’avventura è partitanel 2005 ed oggile postazioni abilitatesono circa 25mila

Intesa SanPaolo

Già convertiti un migliaio di uffici ed entro la fine dell’annosi punta al tetto dei 5mila per un risparmio in bolletta del 15%

Poste Italiane

La Unified Communicationdiventa un modello di businessParola d’ordine: unified com-

munication (uc). Per Telco e fornitori di apparati e tecnologie Voip il modello di business sembra già pienamente delineato. “Uc e Office Collaboration rappresenta-no nuove opportunità di efficienza e di risparmio per imprese e PA - sottolinea Giorgio Bertolina, Ad di Italtel -. Nel segmento business sono le imprese di grandi dimensioni a ricorrere mag-giormente al Voip mentre la diffusione presso le Pmi deve essere s o s t e n u t a dai service provider con prodotti inno-vativi, diversificati, interfacce easy to use, pacchetti di comunicazione cost effective, migliore Qos e si-curezza, traendo spunto dalla ‘best practice’ delle grandi imprese”.

Il Voip è al momento l’ele-mento chiave della Uc. “Chi l’ha adottato ha realizzato risparmi ma soprattutto ha migliorato la qualità e i livelli di servizio. Non c’è più dunque motivo per lasciare passa-re altro tempo. Il nostro compito è far comprendere alle funzioni organizzative e di business delle aziende come sia possibile fare le cose nel modo migliore”, è il pare-

re di Enrico Deluchi, managing director operations enterprise di Cisco Italia.

La PA, complice la Finanziaria 2008, sarà uno dei massimi benefi-ciari della partita. “L’abbattimento dei costi del traffico voce e l’attiva-zione di una serie di servizi legati al Voip che miglioreranno la comuni-

cazione tra dipendenti pubblici e tra Pa e cittadini”, sottolinea Gianluca Attura, Ad di Avaya.

Grazie al Voip BT ha già rivolu-zionato il General health institute britannico: “I medici - spiega Giuseppe Bonacina, Smp & professional services di BT Italia - sono dotati di dispositivi Voip per essere rintracciati e rintracciabili in qualsiasi momento.

Il Voip permette di identificare la risorsa libera più appropriata al caso.Il medico, mentre raggiunge il paziente, viene inoltre informato tramite Voip sullo stato clinico del

paziente e quindi può intervenire con tempestività”.

In Italia il Voip è l’asse portante del sistema Pubblico di Connettivi-tà, di cui Fastweb è principale for-nitore tecnologico. “Le pubbliche amministrazioni connesse all’Spc comunicano tra di loro a costo zero - sottolinea Mario Mella, Cto di

Fastweb -. Il Voip abilita servizi inno-vativi, come la presence, ossia la possibilità di monitorare la presenza e dei dipendenti sul posto di lavoro e anche la vi-deoconferenza e telelavoro, strumenti che verranno usati in modo mas-

siccio negli anni a venire”.La riorganizzazione “intelli-

gente” del lavoro rappresenta una delle maggiori sfide. “Il Voip è un utile strumento per monitorare la presenza dei dipendenti alle loro postazioni di lavoro - spiega Luigi Vassallo, direttore service crea-tion & application di Telecom Italia -. Con il Voip si può abilita-re l’instradamento delle chiamate a vari terminali a seconda di dove si trovi il lavoratore utilizzando un unico numero di telefono”.

Enrico Gardumi Gian Carlo Lanzetti

Da sinistra a destra: Giuseppe Bonacina (Smp & professional services di Bt Italia), Gianluca Attura (amministratore delegato di Avaya) e Giorgio Bertolina (amministratore delegato di Italtel)

Telesurvey: solo il 6% degli italiani usa il VoipSecondo un’indagine realizzata da Telesurvey, in termini di effettiva frui-zione solo il 6% degli italiani utilizza il Voip, il 16% di quanti lo conoscono. L’8% degli utilizzatori lo usa regolarmente.