Migranti, minori non accompagnati

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Carla Trommino ha trovato il modo di aiutarli: tutori per andare a scuola, e per riannodare i sogni interrotti

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  • Sono la madre di tanti piccoli migranti che sbarcano senza genitori. E senza futuro

    Al tribunAle di sirAcusA

    In una sala dattesa del Tribunale, Carla e una

    sua collega aiutano due tutori legali e i

    rispettivi ragazzi affidatari a risolvere

    questioni burocratiche.

    courAge, lAspirAnte Attrice

    Carla con Courage, nigeriana 17enne che studia recitazione. In

    secondo piano, dietro la ragazza, c la sua

    tutrice legale.

    Sta per lasciare la Sicilia quando incontra per la prima volta gli

    sguardi impauriti di 70 ragazzini che hanno affrontato il

    Mediterraneo da soli. E scopre che

    rischiano di trasformarsi in

    bambini fantasma. Perch lo Stato non

    riesce a gestirli. Allora, lavvocato Carla Trommino

    crea una rete di tutori legali e di

    accoglienza diffusa nelle famiglie.

    Compresa la sua. E restituisce a quegli

    sguardi la speranza

    di Monica Piccini e Raffaella Cosentino

    cred

    itooo

    oooo

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    oo

    storie di mamme

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    Hanno i piedi tagliati, gonfi per troppa acqua di mare, coperti da fastidiose macchie della scabbia. E soprattutto non hanno le scarpe. la cosa che pi mi colpisce dei 70 ragazzini egiziani e somali arrivati soli dallaltra sponda del Mediterraneo. Li incontro nel luglio 2013, in una una struttura di prima accoglienza nei pressi di Siracusa. Hanno addosso gli abiti con cui sono partiti, non si lavano da tre giorni e sono chiusi l dentro insieme agli adulti, alcuni dei quali accusati di essere scafisti. inumano, mi sembra impossibile che succeda in Europa, culla dei diritti umani. Con altri volontari preparo un elenco dei minori che vogliono chiedere asilo, come sono abituata a fare con gli adulti perch di bambini, fino a quellestate, ne sono arrivati pochissimi. Poi vado a comprare 70 paia di ciabatte di plastica di ogni numero e colore. E quando le distribuisco, inizio a conoscere chi le porter ai piedi. Tra loro c chi ha viaggiato sotto un morto, come continua a ripetermi un ragazzino somalo, senza espressione negli occhi. Chi stato imbarcato a forza da trafficanti armati fino ai denti, sapendo gi che con quelle onde alte il viaggio sarebbe stato un suicidio. Chi partito rassicurato dalla promessa della madre di ricongiungersi presto. Hanno un passato al limite della sopravvivenza e un futuro incerto. Un operatore mi strappa il foglio con i loro nomi dalle

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  • Gio

    vann

    i Diffi

    dent

    i

    Lavvocato Carla Trommino, 38 anni, al porto di Augusta, nel siracusano, davanti a un

    barcone sequestrato.

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  • Secondo gli ultimi dati del Governo, solo nel 2013 sulle coste di Siracusa sono sbarcati 1.400 minori non accompagnati. E nel nostro Paese, oggi, i minori stranieri senza genitori sono 12mila. La legge dice che quando arrivano non possono essere espulsi. Ma la loro accoglienza difficile. . Vengono ospitati nei centri Sprar, il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati

    che dovrebbe assicurare accompagnamento legale, educazione e integrazione. Per alcuni liter sfocia in un affido a famiglie italiane, molti vanno nelle comunit per minori. . Il sistema, per, non riesce a far fronte ai grandi flussi: il rischio pi grande che i ragazzini scappino o vengano rapiti da reti di trafficanti.. Nel 2013 Carla Trommino ha fondato AccoglieRete,

    unassociazione di volontari con funzione di tutori, nata con laiuto di Asgi (Associazione di studi giuridici sullimmigrazione), Arci, Prefettura, Tribunale per i minorenni e Giudice tutelare del Tribunale di Siracusa. Dal 2014 collabora anche Cesvi, onlus di cooperazione internazionale. . Dalla nascita di AccoglieRete il numero di casi di minori ospiti dei centri e poi dispersi sceso dal 60 al 20 per cento.

    grAzie Al progetto di cArlA meno bAmbini spAriscono dAi centri

    Gio

    vann

    i diffi

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    mani: non posso aiutarli, non posso far rispettare la legge, semplicemente perch quei ragazzini, in realt, non hanno diritti. E decido che devo farmi in quattro per cambiare questa situazione.

    Decido di rivedere i miei progettiQuesta decisione manda allaria tutti i miei piani: avevo le valigie pronte per trasferirmi a Londra dal mio fidanzato, siciliano pure lui. Mi sembrava il grande salto. Pensavo che, finalmente, avrei smesso di fare i conti con quella paura strisciante di fare lavvocato in una Regione dove rischi cos facilmente di pestare i piedi a qualcuno. Ma non avevo fatto i conti con la Storia. Perch quando vedi gli sbarchi in tv capisci che la Sicilia al centro di un fenomeno epocale. Non ti immagini che tra i migranti ci siano migliaia di bambini soli. Storie al contrario, le loro. Iniziano bene, con la speranza di una vita migliore o la spavalderia di esseri arrivati in Europa, in una terra lontana e fantasticata. Finiscono troppe volte male. Dentro lincubo dello sfruttamento lavorativo o, peggio ancora, sessuale. Tanti hanno 16, 17 anni, altri solo 11 o 12. Identificati da un numero e una data di sbarco, rischiano di essere per sempre bambini fantasma.

    Ho i loro volti nei miei occhi Vengo fra un po, continuo a ripetere al mio compagno. Litighiamo perch arrivo a far saltare le vacanze insieme. E, anche quando lo raggiungo a Londra, ho sempre la testa a Siracusa. Penso a Lamin, originario del Gambia. Rimasto

    orfano, a 14 anni stato rinchiuso per cinque mesi in una prigione di Tripoli. Per lasciarlo andare i libici volevano soldi dai suoi genitori che per erano morti. E gi botte e sevizie. Alla fine riuscito a salpare per lEuropa. Penso a Courage, nigeriana, 17 anni, una delle poche ragazze portate alla famigerata scuola verde di Augusta, ora chiusa. Un edificio abbandonato dove stipavano i minori a centinaia senza un custode notturno. Era terrorizzata quando lho tirata fuori da l.

    Io grande, no bambino Sanno bene che nei centri di accoglienza i minori subiscono prevaricazioni e violenze. Per questo implorano di essere registrati come adulti, loro che gi hanno vissuto come grandi. Intuisco che buona parte dei problemi di questi ragazzi si possano risolvere con un tutore legale, un adulto, cio, che consenta al bambino di potersi iscrivere a scuola e acquisire gli altri diritti negati. Cos fondo AccoglieRete, unassociazione di volontari con funzione di tutori. Oggi sono 150, conoscono i mille minori di cui sono responsabili, li accompagnano alle visite mediche e in

    questura per i permessi. Ma, soprattutto, sanno cosa gli piace e hanno un legame vero con loro. La cosa di cui vado orgogliosa? Pi di 30 ragazzi sono accolti nelle famiglie siciliane. la risposta migliore alla migrazione under 18. E la pi conveniente: allo Stato costano

    400 euro al mese, al pari di un affido, invece dei 2000 euro per le comunit.

    Kalifa viene a vivere da noiAlla fine il mio compagno capisce quanto questa cosa sia importante per me. E torna in Sicilia per darmi una mano. Insieme, stiamo aiutando questi bambini a realizzare i loro sogni. Che non sono molto diversi da quelli dei coetanei italiani. Courage, per esempio, vuole diventare unattrice. E grazie a una borsa di studio frequenta un corso recitazione. Vive in una famiglia in attesa di collocazione in un centro per minori. Tutte le mattine la sveglio per spronarla ad andare a scuola. Kalifa ha 16 anni, del Gambia e vive con me e il mio compagno. Vuole fare il calciatore. Gli ho procurato un provino con una squadra locale. Quando lhanno preso venuto spontaneo che stesse a casa nostra per raggiungere gli allenamenti. Mi racconta che, nel suo Paese, se come lui sei figlio di un oppositore politico, meglio che ti allontani prima di diventare grande. L rischi il carcere se anche solo ti lamenti che non c lavoro, dice. Allinizio, a tavola gli facevo un sacco di domande, in pieno stile mamma siciliana, ma lui abbassava lo sguardo e continuava a mangiare. Non sapevo pi cosa pensare, quando una sera sbottato dicendomi che non poteva parlare quando mangiava semplicemente perch, per la sua cultura, segno di cattiva educazione. Non voleva mancarmi di rispetto! bello sapere che non dobbiamo avere le stesse abitudini per sentirci vicini. Per me commovente, per esempio, sapere che ogni giorno sono nelle sue preghiere, perch tu ti converta allIslam, cos anche in paradiso saremo insieme.

    Da sinistra, Sharrif, la sua tutrice legale, Kalifa, e Carla. Kalifa del Gambia dove rischia la vita perch figlio di un oppositore politico. Ha superato un provino da calciatore ed andato a vivere con Carla e il suo compagno.

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    storiedi mamme

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