Micrografx AIC ToolKit - Giornalista IT · no due, le librerie DLL, i file di Help, molto...

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Micrografx AIC ToolKit di Francesco Petroni ............................ I] a Micrografx è una casa super- specializzata in prodotti grafici. Ha un catalogo ricco di una dozzi- na di prodotti, molti dei quali, Designer 4. O, Picture Publisher 4. O, Graphics Works, SnapGrafx, ABC Flowcharter, ad altri, presentati a suo tempo su que- ste pagine. L'ultimo nato è l'ABC ToolKit, la cui definizione è Visual Tools for Process Modeling and Analysis, Strumenti Vi- suali per la Modellazione e l'Analisi dei Processi, che sembrerebbe andare più in là, è la prova che lo dovrà dimostrare, del sia pur raffinato prodotto grafico, in- troducendo anche elementi di tipo «cal- colo» e elementi di tipo «logico». In pratica sono due prodotti separati, nel senso che sono eseguibili separata- mente, anche se è sempre possibile un passaggio diretto dall'uno all'altro. Si tratta dell'ABC Process Analyzer 1. O, il cui scopo è quello di permettere la gra- ficizzazione, in maniera schematica ed 224 utilizzando una simbologia universal- mente riconosciuta, del processo pro- duttivo, organizzativo, ecc. che si vuole analizzare, allo scopo ad esempio di rendere più immediata l'individuazione di aree di miglioramento, e dell'ABC Da- ta Analyzer 1.0 che è un generatore di diagrammi di tipo statistico, orientati al controllo dei dati relativi al processo che si sta analizzando. Sono senza dubbio due prodotti «ver- ticali», destinati agli esperti di organizza- zione aziendale, che siano chiamati a realizzare progetti di ristrutturazione, riingegnerizzazione di processi produtti- vi aziendali, allo scopo di migliorarne la produttività. Elementi che entrano in questi processi e che quindi vanno te- nuti sotto controllo sono tempi, costi, indici di qualità ed altro. Strumenti per seguire l'andamento di questi processi sono report a vario livello di dettaglio, schemi, diagrammi di flusso e diagram- mi di andamento, ecc. Gli strumenti contenuti in ABC ToolKit servono proprio a seguire e do- cumentare questi processi e a mettere in evidenza le zone di miglioramento. I documenti prodotti poi possono essere usati per comunicare con le persone coinvolte nel processo in un modo pro- babilmente più efficace di quello tradi- zionale, ad esempio quello basato su comunicazioni vocali o scritte. Chi ha già visto gli altri prodotti della Micrografx coglie delle affinità con ABC Flowcharter, di cui ABC ToolKit è senza dubbio un'evoluzione, e con SnapGrafx, in cui venivano introdotti degli interes- santi automatismi operativi, cha facilita- no enormemente il lavoro sul diagram- ma. Tornando agli aspetti teorici è eviden- te, come detto, che ABC ToolKit ha co- me destinatario l'esperto in pianificazio- ne dei processi Aziendali. Per iniziare a tale materia anche gli inesperti la Micrografx ha inserito nel MCmicrocomputer n. 144 - ottobre 1994

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MicrografxAIC ToolKit

di Francesco Petroni............................

I]a Micrografx è una casa super-specializzata in prodotti grafici.Ha un catalogo ricco di una dozzi-

na di prodotti, molti dei quali, Designer4. O, Picture Publisher 4. O, GraphicsWorks, SnapGrafx, ABC Flowcharter,ad altri, presentati a suo tempo su que-ste pagine.

L'ultimo nato è l'ABC ToolKit, la cuidefinizione è Visual Tools for ProcessModeling and Analysis, Strumenti Vi-suali per la Modellazione e l'Analisi deiProcessi, che sembrerebbe andare piùin là, è la prova che lo dovrà dimostrare,del sia pur raffinato prodotto grafico, in-troducendo anche elementi di tipo «cal-colo» e elementi di tipo «logico».

In pratica sono due prodotti separati,nel senso che sono eseguibili separata-mente, anche se è sempre possibile unpassaggio diretto dall'uno all'altro. Sitratta dell'ABC Process Analyzer 1. O, ilcui scopo è quello di permettere la gra-ficizzazione, in maniera schematica ed

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utilizzando una simbologia universal-mente riconosciuta, del processo pro-duttivo, organizzativo, ecc. che si vuoleanalizzare, allo scopo ad esempio direndere più immediata l'individuazionedi aree di miglioramento, e dell'ABC Da-ta Analyzer 1.0 che è un generatore didiagrammi di tipo statistico, orientati alcontrollo dei dati relativi al processo chesi sta analizzando.

Sono senza dubbio due prodotti «ver-ticali», destinati agli esperti di organizza-zione aziendale, che siano chiamati arealizzare progetti di ristrutturazione,riingegnerizzazione di processi produtti-vi aziendali, allo scopo di migliorarne laproduttività. Elementi che entrano inquesti processi e che quindi vanno te-nuti sotto controllo sono tempi, costi,indici di qualità ed altro. Strumenti perseguire l'andamento di questi processisono report a vario livello di dettaglio,schemi, diagrammi di flusso e diagram-mi di andamento, ecc.

Gli strumenti contenuti in ABCToolKit servono proprio a seguire e do-cumentare questi processi e a metterein evidenza le zone di miglioramento. Idocumenti prodotti poi possono essereusati per comunicare con le personecoinvolte nel processo in un modo pro-babilmente più efficace di quello tradi-zionale, ad esempio quello basato sucomunicazioni vocali o scritte.

Chi ha già visto gli altri prodotti dellaMicrografx coglie delle affinità con ABCFlowcharter, di cui ABC ToolKit è senzadubbio un'evoluzione, e con SnapGrafx,in cui venivano introdotti degli interes-santi automatismi operativi, cha facilita-no enormemente il lavoro sul diagram-ma.

Tornando agli aspetti teorici è eviden-te, come detto, che ABC ToolKit ha co-me destinatario l'esperto in pianificazio-ne dei processi Aziendali.

Per iniziare a tale materia anche gliinesperti la Micrografx ha inserito nel

MCmicrocomputer n. 144 - ottobre 1994

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PROVA............. . .MICROGRAFX ABC TOOLKIT

Micrografx ABC Toolkit

Figura 1 - ABC ToolKit ProcessAnalyzer - Ambiente Operativo. In questa immagine, la risoluzione èla SuperVGA 800 per 600, vediamo come si presenta l'ambiente operativo standard. C'è la Toolboxsulla sinistra, che, a seconda del tool selezionato, determina il contenuto del nastro superiore. Quici sono pulsanti, piccole palette a discesa, ecc. Svolazzante sul foglio di lavoro c'è, quando si lavoraall'inserimento di nuovi elementi, la palette con le shape.

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Figura 2 - ABC ToolKitProcessAnalyzer - Usodell'indice delle Sha-pe. Ad ogni Shape èassociato un nome edun numero. L'indicedei nomi delle Shapeordinate per nume-ro può essere usatoad esempio per rag-giungere rapidamentel'elemento desideratoin un diagramma mol-to complesso.

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cess Analyzer e non presenta alcunadifficoltà. Se si esegue la proceduranormale viene creata un directory ABC-Tool, che contiene i programmi, che so-no due, le librerie DLL, i file di Help,molto sintetici, i driver. Contiene le tresottodirectory Palette, che contiene i fi-le con le raccolte dei simboli, Samples,che contiene una serie esauriente co-me tipologia, ma un po' troppo elemen-tari, di esempi pratici. L'ultima sottodi-rectory contiene i file usati dai Tutorial,che vanno eseguiti seguendo le indica-zioni riportate in parti specifiche del ma-nuale.

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Distributori:Modo S.r.l. - Via Masaccio, 1142100 - Reggio Emilia - Tel.: 0522/512828

Computer 2000 S.p.A.Via Fieno, 8-20123 Milano - Tel. 02/722281

Ingram Micro Italia - Via Roma, 7420060 Cassina de Pecchi (MI)Te! 02/95343604

J. Soft S.rI.Via Cassanese, 224 Palazzo Tintoretto20090 Centro Direz. Milano Oltre Segrate (MI)Tel.: 02/21600229

Prezzo (lVA esclusa):Micrografx ABC Toolkit

Produttore:Micrografx Inc. ItaliaVia Ettore Sacchl~ 8-26100 CremonaTe!: 0372/461390

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pacchetto il volume Eating the Chocola-te Elephant, traducibile in Come man-giare un Elefante di Cioccolata.

Supponete di avere un elefante, delledimensioni e del peso di un elefante incarne ed ossa, ma fatto di cioccolata. Ilvostro compito è quello di mangiarel'elefante. Il vostro problema è da dovecominciare, come cominciare, con qua-le quantità (con la cioccolata c'è semprerischio di mal di pancia).

Ebbene il processo di riingegnerizza-zione del processo produttivo di unaazienda è molto complesso, va studiatonel dettaglio non tanto l'obiettivo daraggiungere, ma le varie fasi intermediedel processo, dove e come cominciare.

Insomma questo volumetto, di oltre330 pagine, introduce la teoria che poitrova supporto nei Tools Visuali del pac-chetto. Non è quindi un manualedell'ABC ToolKit, ma serve come pre-messa al suo utilizzo. Tutte le illustrazio-ni in esso presente sono state realizza-te con ABC ToolKit. È anche caratteriz-zato da numerose citazioni «dotte» chevanno da Seneca a Bob 0vlan, da Ma-chiavelli a Mark Twain.

1/materialeIl pacchetto segue il Look dei prodot-

ti Micrografx e contiene i tre manuali,quattro opuscoletti e i quattro dischetti.

Il manuale teorico è il già citato Ea-ting the Chocolate Elephant.

C'è poi il manuale ABC ToolKit Pro-cess Analyzer User's Guide, di circa300 pagine, divise in 15 capitoli, ognunodei quali riguarda un singolo argomento.L'ultimo capitolo invece fa da Referen-ce, in quanto contiene l'elenco ordinatodei comandi di menu.

Il manuale successivo è l'ABCToolKit Data Analyzer User's Guide, di150 pagine in 9 capitoli. Anche in que-sto manuale l'ultimo capitolo svolge lafunzione di Reference.

Gli opuscoli sono il Read Me First,che parla sostanzialmente dell'Installa-zione, stand alone ed in rete, poi un'uti-le Introduzione al Flowcharting, attivitàgrafica della quale l'ABC ToolKit è unaevoluzione, di una quindicina di pagine,e la Guida alle Palette dei Simboli. LePalette sono quasi trenta e sono combi-nabili, nel senso che se ne possonousare più di una in uno stesso diagram-ma. La Guida Rapida svolge la funzionedi campionario e permette di trovare fa-cilmente quella che serve al momento.

C'è infine il cartoncino Quick Refe-rence in sei facciate, con il riassunto deicomandi.

La procedura di installazione è de-scritta nel manuale ABC ToolKit Pro-

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nee che li uniscono quanto dalla loroposIzione.

C'è poi il diagramma a dispiega me n-to, che corrisponde ad una specie di ta-bella grafica in cui gli elementi sono ca-ratterizzati dal fatto di appartenere aduna certa riga e ad una certa colonna.

Il Flowchart più classico è il DataFlow, il diagramma di flusso dei dati, incui esistono alcuni tipi di elementi, ter-minali, processi, decisioni, input/ouput,connettori, ecc. e frecce che indicano ilvero e proprio flusso.

Altro diagramma simbolico moltousato in informatica è quello che rap-presenta reti di computer, in cui i sim-boli sono i componenti hardware esoftware e vengono rappresentate conlinee le connessioni fisiche tra le varieapparecchiature.

Quando uno qualsiasi dei diagrammiviene arricchito di dati, che, ad esem-pio, specifichino caratteristiche numeri-che, costi, tempi, valori di qualsiasi ge-nere, il diagramma diventa un diagram-ma utile per eseguire Analisi (AnalysisChart).

Tornando alla teoria, sulla quale si de-ve basare il processo di analisi che siconcretizza nel diagramma, i termini piùsignificativi introdotti nel libro degli ele-fanti sono:

TQM, Total Quality Management, in-troduzione sistematica dell'elementoqualità in ogni aspetto dell'azienda. Si-gnifica che ogni intervento che modifi-chi un aspetto dell'organizzazione azien-dale, deve avere come obiettivo il rag-giungimento della Qualità.

TPM, Total Process Management,l'insieme delle risorse aziendali, intesein senso lato e suddivise in vari sottoin-siemi, tra loro correlati, destinati al per-seguimento della TQM.

BPR, Business Process Reenginee-ring, completa e radicale reinvenzionedi come un certo lavoro viene eseguito.

AI BPR si contrappone il metodogiapponese, il Kaizen, che significa rag-giungi mento della qualità apportandosuccessivi piccoli miglioramenti gradua-li.

Il problema della Qualità è talmenteimportante e talmente sentito che, an-che a livello di organizzazioni internazio-nali (in particolare la ISO), si è deciso didare delle regole per perseguire, per te-stare e per certificare la qualità.

Citiamo, per chiudere questa partedella prova che cerca di introdurre gliaspetti teorici generali e di individuare aquali attività aziendali gli strumenti pre-senti in ABC danno supporto grafico, isette mattoncini in cui la teoria «elefan-te» scompone la metodologia del TPM.

Figura 4 . ABC ToolKitProcessAnalyzerField Viewer. I daticontenuti nei campiassociati alla singolaShape possono esse-re visualizzati diretta·mente sul diagramma,oppure. come visto.nella apposita finestra.Il comando Field Re·porto che dispone dinumerose varianti,permette di trattare edi riversare i da ti alfa-numerici su file. sucfipboard (in formatotabellare e quindi ri·versabile su spread·sheet) oppure di ripro-durli su carta.

tortuosi, deve avere gli elementi ben al-lineati (ABC dispone di apposite lineeguida rispetto alle quali allineare gli ele-menti grafici).

Se il diagramma è complesso si puòscomporre in parti omogenee, creando,tra le varie parti, dei collegamenti. Altrosuggerimento, in caso di diagrammicomplessi, è quello di numerare, in ma-niera decimale, i vari elementi (es. 1.0,1.1, 1.2, 1.3, 2.1, 2.2, 2.3, 2.4, ecc.).

E chiaro che già stiamo parlando del-le caratteristiche di ABC. In particolarela numerazione può essere definita amano, oppure in maniera automatica.

Va poi detto che esistono diverse ti-pologie di Flowchart.

Ad esempio il diagramma a blocchi,tipico è l'organigramma, in cui non c'èdifferenza tra gli elementi e la gerarchiatra gli elementi è data non tanto dalle li-

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lnnanzittutto deve essere ben chiaroil termine ,dlowchart», in italiano dia-gramma di flusso, ovvero un diagram-ma, un disegno insomma, che mostra espiega in maniera chiara ed inequivoca-bile un processo, molto meglio di quan-to possa farlo una descrizione testualein chiaro.

In un flowchart ci sono shape, ovve-ro elementi grafici, la cui forma è stan-dardizzata ed ha un suo significato, e li-nee che congiungono tali elementi. Talilinee in genere hanno una direzione epossono apparire come frecce.

Un flowchart ben leggibile deve usa-re pochi tipi di shape, li chiameremo an-che simboli, non deve avere testi pe-santi (con ABC si può ricorrere alle no-te), non deve avere linee con percorsi

Terminologie

Figura 3 - ABC ToolKitProcessAnalyzer - De·finizione ed uso deiCampi. Ad ogni singo-la Shape possono es-sere associati dati al-fanumerici. Occorredapprima definire la((struttura», ovveronomi e tipo dei campi,operazione che si ese-gue con il comandoSetup Fields. Poi unavolta raggiunto l'ele-mento si aziona i! pul-sante (i! terzo in bassoa destra) che attiva ilField Viewer che nemostra il contenuto.

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spezzato, curvo, ecc.) e l'estetica, e co-sì via.

Esistono comunque facili _lloni ope-rative che permettono di passare imme-diatamente, con il tasto destro del mou-se, ad una situazione di Selezione, sen-za modificare l'icona selezionata nellaToolbox.

Il lavoro è aiutato dai «fumetti» cheindicano, dopo un mezzo secondo di«esitation», il significato dell'oggettopuntato,

In basso a destra un'ulteriore serie dipulsanti che attivano e disattivano fine-stre .

Il primo serve per attivare la finestradelle Palette, che ha un suo menu euna sua serie di comandi che vedremodopo. Il secondo richiama la finestraNote, che serve per associare ad un og-getto una Nota descrittiva. Il fatto cheesista una nota è evidenziato sulla Sha-pe da un simbolo, impostabile comepreferenza.

Il terzo pulsante attiva la Box chemostra i campi. Ad un simbolo possonoessere associati uno o più campi, cia-scuno dei quali contiene una informa-zione che può essere alfabetica, nume-rica o data. Esistono comandi specifici,c'è una specifica voce di menu, dedicatiai campi. Sui campi numerici e data èanche possibile eseguire delle operazio-ni aritmetiche.

Il quarto pulsante è dedicato alla vi-sualizzazione della finestra «Index» chemostra l'elenco degli elementi, indivi-duati dal nome. Anche questa finestraha un suo menu, da quale è possibile,ad esempio, stampare l'elenco deglielementi. Facendo un doppio click suuna voce dell'indice si arriva diretta-mente, nel grafico, all'elemento corri-spondente.

Il quinto pulsante fa apparire le Linee

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Figura 5 - ABC ToolKitProcessAnalyzer - Pre-ference. Idue prodot-ti, il Process e il DataAnalyzer, non sonomolto allineati in ter-mini di look e di fun-zionalità in comune.Ad esempio nel primoc'è questo elegantesistema di definizionedelle preference di la-voro, mentre nel se-condo c'è una finestramolto più spartana.Nel DataAnalyzer c'èuna funzione di zoompiù efficace, in quantoè possibile definire lafinestra da zoommare.Nel ProcessAnalyzerinvece ci sono solo tremodalità di zoom: 1:1,tutta pagina o tutte lepagine.

stione delle figure, la gestione dei testi(ABC si porta dietro 24 font True Type edispone anche del correttore ortografi-co), il contatore dei simboli, il visualizza-tore dello Zoom e il pulsante con cui sipassa all'ABC ToolKit DataAnalizer.

A seconda della icona selezionatacambia il contenuto della Ribbon, la zo-na in alto con gli altri pulsanti che servo-no per scegliere le caratteristichedell'oggetto selezionato. Ad esempio,se è attivo il pulsante di Selezione, èpossibile definire la gerarchia tra gli og-getti (primo e secondo piano), se è atti-vo il pulsante Shape è possibile definiremotivo dei riempimenti, tipo delle linee,colori, ecc., se è attivo quello delle Li-nee è possibile definirne il tipo (dritto,

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Figura 6 - ABC ToolKit ProcessAnalyzer - Uso della Palette delle Shape. Il diagramma, rappresen-tante una rete di computer, è stato realizzato assemblando una serie di Shape (figure, profili! giàesistenti nelle raccolte di simboli a disposizione. La finestra che mostra isimboli ha un suo menu,con una sola voce principale, che permette di eseguire una serie di operazioni sulle palette e sulleshape.

ABC Too/Kit ProcessAna/ysisAmbiente

La procedura di installazione creadue Icone che lanciano rispettivamentei due programmi, ProcessAnalysis e Da-taAnalysis. Iniziamo con descrivere ilprimo dei due.

L'ambiente operativo (fig.1) è carat-terizzato dal foglio di lavoro vero e pro-prio e da una serie di zone con bottoni,come risulta da tutte le illustrazione chefanno vedere le videate in cui si lavora.

Sulla sinistra, la Toolbox, che contie-ne i sette pulsanti principali, quello perla selezione dell'elemento, quello per lagestione dei simboli, quello per la ge-

- Costituzione del comitato per il mi-glioramento delle performance,

- creazione della capacità per il per-segui mento dei miglioramenti,

- valutazione della situazione attuale,- esecuzione dei test,- stabilire gli obiettivi misurati sulle

necessità dei clienti,- ragionare liberamente delle innova-

zioni,- sviluppare i miglioramenti.Questi sette argomenti sono i titoli

dei capitoli principali del libro.Per tornare ad ABC ToolKit ribadiamo

un'altra volta il fatto che il prodotto èdestinato a chi già conosce questi temi.Il libro degli Elefanti (non sarebbe maletradurlo in italiano), può costituire percostoro un modo per vedere gli aspettiteorici, che già sono loro noti, in una ot-tica ABC.

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Figura 7 - ABC ToolKit ProcessAnalyzer - Editazione della Palette delle Shape. Qui vediamo un as-semblaggio di shape, prese da palette differenti, al fine di creare una nuova palette con le shapeche servono per un certo diagramma. Della shape è possibile definire alcune caratteristiche, comedimensioni, posizione e numero dei punti di aggancio delle linee, posizione e dimensione della zo-na per il testo, ed altro.

Figura 8 -ABC ToolKit ProcessAnalyzer - Organization Chart. In alto a sinistra illogo, che può esse-re un qualsiasi file BMP, che viene stampato sulla prima pagina del diagramma. Da ogni elementoè possibile realizzare un "linb con un altro diagramma. Nel nostro caso un elemento presente neldiagramma principale può essere, ad esempio, il "capo" di un 'altra organizzazione. Tra i due dia-grammi c'è un collegamento basato proprio su questo individuo.

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MICROGRAFX ABC TOOLKIT

Finestre volantiLa differenza tra ABC ToolKit e un

normale strumento per il disegno vetto-riale consiste in una serie elementi chesi aggiungono a quelli grafici, e che so-no, in genere, definibili con speciali fine-stre di dialogo.

È possibile aggiungere ad ogni ele-mento grafico, ad ogni simbolo insom-ma, una nota descrittiva, che può esse-re scritta, può essere copiata, tagliando-la da un qualsiasi word processor, nelquale si scrive magari meglio, e chepuò essere stampata.

Esiste un catalogo generale degli ele-menti, accessibile dall'icona che richia-ma l'indice (fig. 2). Tale indice, cui è de-dicato il capitolo 12 del manuale, può ri-guardare anche gli elementi presentinei diagrammi aperti e in quelli nonaperti presenti nella sottodirectory. L'in-dice può essere stampato, su carta e suclipboard, e può essere usato, comedetto, come metodo per accedere rapi-damente ad un elemento qualsiasi deldiagramma.

Ad ogni elemento del diagrammapossono essere associate una serie diinformazioni alfanumeriche. In praticaoccorre definire la struttura dei dati as-sociati all'elemento. Il dato/campo haun nome, un tipo (testo, data, ora, dura-ta, numero, valuta, ecc.) e un formato. Ilcampo numerico può essere anche as-soggettato a vari tipi di calcolo.

I dati associati possono essere visua-lizzati direttamente sul grafico, oppurein una apposita Box, e in questo casose ne vede uno per volta (figg. 3,4).

I dati possono essere poi sommariz-zati e essere visualizzati in stampa, o ri-portati su un file o sulla c1ipboard. I for-mato è un formato tabella re, che, sesuccessivamente incollato su unospreadsheet, comporta la distribuzionedei dati, ben organizzati per riga e co-lonna, nelle celle del foglio elettronico.

Guida, che sono delle linee impostabilie posiziona bili a mano, puntandole espostandole con il mouse, rispetto allequali viene facilitato l'allineamento deglielementi.

L'ultimo pulsante mostra la finestradei colori personalizzati.

Come si disegnaLe "preferences» di lavoro, il coman-

do è File Preferences, permettono didefinire a monte una serie di imposta-zioni che caratterizzano anche l'impagi-nazione del diagramma. Ad esempio èpossibile impostare la distanza di de-fault tra gli oggetti (fig. 5).

Altro concetto generale è quello diMaster Items, ovvero tutto quello, scrit-te, date, logo aziendale, che si vuole siacomunque ripetuto su ogni pagina, o'solo sulla prima, del disegno finale.

All'inizio occorre, ovviamente, ancheimpostare il Layout della Pagina, in fun-zione dell'orientamento che si vuoi farassumere al diagramma. È possibile

creare diagrammi grandi che si svilup-pano su più pagine, così come è possi-bile impaginare più diagrammi nellostesso file.

Passando al disegno vero e propriova anticipato il fatto che non esistonostrumenti per disegnare. Il diagrammasi compone prelevando elementi, profi-li, ovvero shape, dalla Palette attiva. Si

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Figura 9 - ABC ToolKit ProcessAnalyzer - Diagramma Causa ed Effetto. È uno dei principali tipi didiagramma disponibili in ABC. È detto anche diagramma a spina di pesce, e si può facilmente rea-lizzare, grazie agli specifici tipi di elementi. Serve quando si vogliano mettere in evidenza tutti i fat-tori che influenzano una data situazione.

Figura IO - ABC ToolKit ProcessAnalyzer - Utilizzo del diagramma esportato in formato Metafile.Abbiamo condotto il seguente esperimento. Abbiamo preso un diagramma ABC, lo abbiamo sotto-posto ad alcune modifiche di tipo esteriore, lo abbiamo esportato in formato WMF, Windows Me-tafile. Passati in Microsoft Word per Windows, la versione è la 6.0, ma va bene qualsiasi altra ver-sione, lo abbiamo felicemente, non avendo perso nessuna sua caratteristica, importato.

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PROVA

MICROGRAFX ABC TOOLKIT

attivo il pulsante Selezione nel Ribbonsono disponibili altri pulsanti per portarein primo o in secondo piano gli elemen-ti, oppure per duplicarli, oppure per alli-nearli, a sinistra, al centro, a destra.

Gli elementi possono essere con-giunti con una linea, che può essere unsegmento retto, una spezzata fatta disegmenti orizzontali o verticali, oppureuna curva di Bezier, tracciata tra due deipunti caldi degli elementi e della qualesi possono impostare le linee di tangen-za all'elemento stesso.

La massima importanza in un siste-ma del genere la assumono quindi lePalette. Quelle in dotazione sono ben27, alcune con poche e semplici shape,altre invece, ad esempio quelle che ser-vono per comporre disegni di reti dicomputer, hanno molte shape alcunedelle quali a colori e complesse. Di cia-scuna shape è possibile definire una se-rie di elementi globali, come punti di ag-gancio, oppure posizione ed estensionedella zona per il testo, ed altro.

Citiamo alcuni dei nomi delle palette,alcune delle quale sono generiche, nelsenso che sono molto diffuse, altre so-no legate al'utilizzo di particolare meto-dologie di analisi:

- Auditing e Auditing Estended,- Basic e Basic Color, Simplified,

Standard,- Business Process, Process Chart,- Catalyst, relativa all'omonima me-

todologia sviluppata dalla ComputerSciences Corporation,

- Color Samples, disegnini «fantasia»,- Data Flow, per il flusso dei dati,- DIN 66001/ISO 5807 Information

Processing, il primo è lo standard tede-sco, il secondo quello internazionale,

- Extensions, per allargare le altre pa-lettes, contiene ad esempio elementi3D,

- Networks, MinijMainframe, PC, Ex-tensions,

- Office, dalla scrivania alla penna,- Organization,- Originai, derivazione del progenito-

re di ABC ToolKit che è ABC Flowchar-ter 1.0,

- Process Mapping,- Quality Managment ISO 9000, Ex-

tended, Telephone Company,- Schematics, per diagrammi basati

sulla logica booleana,- SDL - CCITT, System Description

Languages,- Total Process Management.ABC ToolKit ProcessAnalyzer dispo-

ne di una serie di feature che rendono ilsuo uso produttivo, sia in caso di uso in-dividuale che aziendale.

Di un diagramma si può salvare ilTemplate, in pratica un diagramma in

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palette, ma, in caso di uso pesante delprodotto, è probabile che convengaspendere inizialmente un po' di tempoper persona lizzare, in maniera mirata eraffinata, proprie palette.

Per posizionare correttamente gli ele-menti si possono tracciare delle lineeguida, che sono «calamitate» quando cisi appoggiano gli elementi. Quando è

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possono attivare più palette, così comesi possono creare proprie palette, co-piando shape sia dalle varie palette, chedal di fuori (figg. 6,7).

È anche possibile realizzare ex novoproprie shape, con un prodotto di tipoDraw, esterno ad ABC e poi copiarledentro la Palette.

Insomma si parte da una base di 27

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MICROGRAFX ABC TOOLKIT

Figura 12 - ABC ToolKit DataAnalyzer - Diagramma di Controllo. Serve quando si vogliano individua-re ed evidenziare le variazioni nelle performance in un processo. In tale tipologia di diagramma esi-stono alcuni sottotipi, che possono essere scelti nella Box, alcuni dei quali mostrano anche dei va-lori significativi che indicano l'andamento globale del fenomeno osservato.

Figura Il -ABC ToolKit DataAnalyzer - Pareto Chart. Questo diagramma evidenzia i problemi chepossono nascere in un processo. Questi vanno indicati e ne va indicata la frequenza nella tabelladati. Gli eventi vengono evidenziati in ordine di frequenza, ne viene costruito sia l'istogramma chela curva sommatoria. In pratica si tratta di un diagramma «mistoll barre-linea.

ABC Too/Kit DataAna/ysisTipi di grafici e ambiente

Si tratta di un prodotto di Charting,orientato alla produzione di diagrammidi tipo specializzato, di supporto all'ana-lisi dei dati. In particolare produce sei ti-pi di diagrammi:

- Istogrammi classici, per la visualiz-zazione della distribuzione di frequenze,

- Run chart, diagrammi lineari in cuil'asse delle ascisse è una scala tempo-rale, quindi adatti a rappresentare anda-menti nel tempo,

- Pareto Chart, evidenzia i problemiche possono nascere in un processo. Idati sono un elenco che descrive glieventi e ne indica la frequenza. Pareto limette in ordine di importanza e ne co-struisce la curva sommatoria. In praticasi tratta (fig.11) di un diagramma mistoin cui la parte a barre è ordinata e fa ve-dere le frequenze di certi eventi e laparte lineare fa vedere la percentualiz-zazione dell'accumularsi di tali frequen-ze,

- Control Chart, individua le variazioninelle performance in un processo e leevidenzia, mostrando anche alcuni para-metri significativi del processo stesso(fig,12), come medie, intervalli di valori,percentuali, deviazioni, frequenze, ecc.È comunque possibile impaginare an-che la tabella numerica, con i valori cor-

collegare più diagrammi attraverso unLink tra due Shape presenti in due dia-grammi. In caso di uso massiccio deiLink, ad esempio quando si lavora conpiù diagrammi e si lavora in rete, equando i vari diagrammi siano gestiti dapersone differenti, è possibile protegge-re un file, e dotarlo di password di ac-cesso. I vari file collegati possono esse-re salvati in un unico Workspace (all'ar-gomento Link è dedicato il capitolo 13del manuale).

In caso di lavoro su più file è possibi-le lavorare sfruttando i comandi del me-nu Window e le tecniche MDI, cui ABCToolKit è allineato.

Per quanto riguarda i rapporti conl'esterno, ABC ToolKit legge diagrammicreati con Easy Flow e con ABC Flow-chart, mentre esporta in formato graficoMetafile (fig.1 O).

È compatibile OLE 2,0, sia comeClient che come Server (capitolo 14 delmanuale). Sfrutta in numerose situazio-ni la tecniche di Drag and Drop. A livellopiù basso, essendo ovviamente compa-tibile con il Clipboard di Windows, ac-cetta testi, immagini vettoriali, immaginibitmap, che possono essere impune-mente impaginati con il resto del dia-gramma,

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A livello più basso è possibile «salva-re» lo stile estetico di una Shape, con ilprimo pulsante a sinistra sul Ribbon del-le Shape, per poi facilmente riutilizzarlo.

Abbiamo già detto che è possibile

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cui sono salvati tutte le impostazioni ge-nerali e gli stili estetici. Un Templatepuò essere un diagramma «muto», incui l'utilizzatore deve solo riempire levoci lasciate vuote,

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MICROGRAFX ABC TOOLKIT

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rispondenti al grafico.- Scatter, evidenzia le relazioni tra

due fattori e permette all'analista di co-gliere eventuali leggi tra le due grandez-ze (fig.13l,

- Pie Chart. il diagramma a torta chemostra le proporzioni di ciascun compo-nente di un universo.

I dati da graficare vanno digitati, o im-portati da formati esterni, in una am-biente di tipo Worksheet. dopodiché sidecide quale tipo di grafico realizzare. Silavora con il concetto della pagina equindi da un singolo worksheet si pos-sono ricavare anche più grafici impagi-nabili insieme.

I grafico prodotto può subire numero-se manipolazioni di tipo «estetico»(fig.14). poche di tipo contenutistico. Sipossono ad esempio spostare i titoli,ma non si può intervenire sulle scale.

Figura 14 - ABC ToolKit OataAnalyzer - Ambiente Operativo. È molto simile a quello dell'ABCToolKit Process Analyzer. In più c'è la possibilità di eseguire degli zoom continui, con il sistemadella finestra. Mancano invece alcune funzionalità presenti nei prodotti charting evoluti, ad esem-pio la possibilità di intervenire sulle scale.

Figura 13 - ABC ToolKit OataAnalyzer - Scatter Chart. Anche questo non è una novità. Serve pervedere sullo stesso grafico misurazioni di due grandezze apparentemente indipendenti tra di loro(si pensi per esempio al peso e all'altezza dei bambini di IO anni), per osservare come si distribui-scono i punti e per valutare, è l'esperto che lo fa, se tra le due grandezze possono esserci delleleggi che le mettono in relazione tra di loro.

ConclusioniL'impressione finale è che ABC

ToolKit sia più un prodotto grafico, ed intal senso mette a frutto tutta la tecnolo-gia di cui è capace in tale settore la Mi-crografx, che un prodotto orientato alcalcolo logico e matematico.

È quindi destinato solo a quegli spe-cialisti a cui serve proprio uno strumen-to con il quale formalizzare in modo gra-fico le proprie idee, allo scopo sia dimetterle maggiormente a fuoco, e quin-di di migliorarle, sia di produrre elaboratigrafici da distribuire, come forma di co-municazione tecnica e strutturata, inazienda.

Da un punto di vista operativo, a par-te il non allineamento alla tecnologia delquick menu, che invece sarebbe beneche diventasse standard (parliamodell'uso del tasto destro del mouse). ilprogramma ci è parso ben organizzato,ed in grado effettivamente di sfornarein pochi minuti diagrammi anche moltocomplessi, usando ovviamente le nu-merose librerie di shape.

Interessante è la possibilità di perso-nalizzare queste librerie, con la possibi-lità di inserirvi propri disegni, anchemolto complessi oppure disegni moltotecnici, provenienti anche da ambientiCAD

La sezione Chart. il programma Da-taAnalysis, è un po' povera, sia perché itipi di grafici che propone in definitivasono realizzabili anche con un qualsiasimoderno spreadsheet (che consentediagrammi a dispersione, diagrammi mi-sti, ecc.) sia perché non dispone di nu-merose funzionalità di manipolazionedel grafico (ad esempio non permette diintervenire sulle scale).

Diventa accettabile se lo vediamo co-

me accessorio asservito al ProcessA-nalyzer, non per nulla i due si richiama-no vicendevolmente con uno specificopulsante, al quale può fornire facilmen-te diagrammi di tipo analisi da impagina-

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re assieme agli elementi coinvolti nelflusso, magari per dare maggiore enfasiai motivi che giustificano un certo inter-vento di riorganizzazione di un processoaziendale.O ~

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