Metodi e tecniche per lE-Tutor nella scuola Modulo 1 – Tecnologie didattiche e comunicazione...

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Metodi e tecniche per l’E-Tutor nella scuola Modulo 1 – Tecnologie didattiche e comunicazione multimediale Modulo 2 Lezione 1 L’integrazione dei disabili, i suoi valori e il modello di valutazione ICF. Docente: Maura Gelati

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Metodi e tecniche per l’E-Tutor nella scuola

Modulo 1 – Tecnologie didattiche e comunicazione multimediale

Modulo 2Lezione 1

L’integrazione dei disabili, i suoi valori e il modello di valutazione ICF.

Docente: Maura Gelati

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1. Da Handicappato a Disabile a Diversamente Abile a Diversabile

Metodi e tecniche per l’E-Tutor nella scuola

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• Stiamo vivendo a livello internazionaleuna stagione nella quale non una stagione nella quale non casualmente è sparito il termini casualmente è sparito il termini handicappato handicappato e il concetto di e il concetto di disabilità disabilità ha perso la connotazione di ha perso la connotazione di “caratteristica di un soggetto”.“caratteristica di un soggetto”.

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L’ Organizzazione Mondiale della Sanità (O.M.S.) L’ Organizzazione Mondiale della Sanità (O.M.S.) con l’ con l’ I.C.F.(International Classification of I.C.F.(International Classification of Functioning, Disability and Health),Functioning, Disability and Health), pubblicato nel 2002, pubblicato nel 2002, ha offerto invece spazio a termini ha offerto invece spazio a termini come: come: •FunzionamentoFunzionamento•AttivitàAttività•PartecipazionePartecipazione

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Tutto l’ICF ruota infatti intorno ad un’idea:

risultano determinanti i fattori contestuali risultano determinanti i fattori contestuali (ambientali e personali) che, interagendo (ambientali e personali) che, interagendo con l’individuo e il suo stato di salute, con l’individuo e il suo stato di salute, ne definiscono il grado di ne definiscono il grado di attività, attività, funzionamentofunzionamento e di e di partecipazionepartecipazione

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Attività e partecipazione

• Nell’I.C.F. sono compresi in un unico elenco che, copre l’intera gamma delle aree di vita, i domini riguardanti

• Attività e• PartecipazioneLe aree sono quantificate rispetto a: • performance (ciò che un soggetto fa nel

suo ambiente attuale)• capacità (abilità ad eseguire un compito)

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Domini

• d1 Apprendimento e applicazione delle conoscenze• d2 Compiti e richieste generali• d3 Comunicazione• d4 Mobilità• d5 Cura della propria persona• d6 Vita domestica• d7 Interazioni e relazioni interpersonali• d8 Aree di vita fondamentali• d9 Vita sociale, civile e di comunità

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I fattori contestuali

Visto il ruolo determinante che hanno nella qualità di vita della persona, consideriamo i fattori contestuali, nel loro comprendere fattori ambientali e personali.

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Fattori ambientali

Comprendono l’ambiente fisico, sociale e degli Comprendono l’ambiente fisico, sociale e degli apprendimenti in cui le persone vivono e apprendimenti in cui le persone vivono e conducono la loro esistenza econducono la loro esistenza e

• hanno un peso determinante, sia in senso hanno un peso determinante, sia in senso negativo, sia positivo,negativo, sia positivo,

• sulla partecipazione attiva o meno del soggetto sulla partecipazione attiva o meno del soggetto

• alla società, dunque sul suo “funzionamento”.alla società, dunque sul suo “funzionamento”.

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• Sono il background personale della vita e Sono il background personale della vita e dell’esistenza di un individuo.dell’esistenza di un individuo.

• Rappresentano quelle caratteristiche Rappresentano quelle caratteristiche dell’individuo che non fanno parte delle dell’individuo che non fanno parte delle condizioni di salute o degli stati di salute .condizioni di salute o degli stati di salute .

 

Fattori personali

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Tra i fattori personali annoveriamo:

• “ “ il sesso, la razza, l’età, (…) lo stile di vita, le il sesso, la razza, l’età, (…) lo stile di vita, le abitudini, l’educazione ricevuta, la capacità di abitudini, l’educazione ricevuta, la capacità di adattamento, il background sociale, l’istruzione, adattamento, il background sociale, l’istruzione, la professione e l’esperienza passata e attuale la professione e l’esperienza passata e attuale (eventi della vita passata e eventi contemporanei), (eventi della vita passata e eventi contemporanei), modelli di comportamento generali e stili modelli di comportamento generali e stili caratteriali, che possono giocare un certo ruolo caratteriali, che possono giocare un certo ruolo nella disabilità a qualsiasi livello”. (nella disabilità a qualsiasi livello”. (dall’I.C.Fdall’I.C.F.).)

 

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Fattori contestuali facilitanti e relazione educativa.

• Molti dei fattori contestuali che giocano un ruolo Molti dei fattori contestuali che giocano un ruolo nella disabilità e nel funzionamento del disabile nella disabilità e nel funzionamento del disabile hanno le loro radici nel contesto sociale. hanno le loro radici nel contesto sociale.

• Diventa allora responsabilità della società creare Diventa allora responsabilità della società creare condizioni tali da favorire lo sviluppo di ogni condizioni tali da favorire lo sviluppo di ogni individuo secondo linee che tendano individuo secondo linee che tendano a ridurne la a ridurne la disabilità ed aumentarne la partecipazione.disabilità ed aumentarne la partecipazione.

 

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In un’ottica di funzionamento e di partecipazione

Il processo educativo e il processo Il processo educativo e il processo d’integrazione occupano allora un posto d’integrazione occupano allora un posto “chiave” rispetto a quella che sarà “chiave” rispetto a quella che sarà l’acquisizione dei fattori personali di un l’acquisizione dei fattori personali di un soggetto. soggetto.

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Per realizzare tutto ciò occorre:

    Una piena solidarietà da parte di tutta la società Una piena solidarietà da parte di tutta la società che si dovrà esprimere attraverso: che si dovrà esprimere attraverso:

1. I mezzi1. I mezzi

2. Le strutture2. Le strutture

      3. La formazione 3. La formazione

4. La cultura dell’integrazione4. La cultura dell’integrazione

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Riflettiamo sulle ragioni che rendono tanto Riflettiamo sulle ragioni che rendono tanto complicati i processi d’integrazionecomplicati i processi d’integrazione

     

Poiché la premessa perché vi sia Poiché la premessa perché vi sia necessità d’integrare è che esista necessità d’integrare è che esista diversità,diversità, è sul problema della è sul problema della diversità che ci soffermeremo. diversità che ci soffermeremo.

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Diversità

La La diversitàdiversità è stata spesso bersaglio è stata spesso bersaglio di pregiudizi, di discriminazioni, di di pregiudizi, di discriminazioni, di stereotipi, di paure e di persecuzioni stereotipi, di paure e di persecuzioni di vario genere. di vario genere.

 

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Infatti il Infatti il diversodiverso

è stato riconosciuto come portatore di valori ed è stato riconosciuto come portatore di valori ed integrato solamente nelle società nelle quali: integrato solamente nelle società nelle quali:

• - prevalgono principi come il rispetto dei diritti - prevalgono principi come il rispetto dei diritti dei soggetti e delle differenze, dei soggetti e delle differenze,

• - nei contesti nei quali vengono messi in atto - nei contesti nei quali vengono messi in atto modelli di condivisione, di etica, di tolleranza modelli di condivisione, di etica, di tolleranza in vista di costruire una società più giusta. in vista di costruire una società più giusta.

  

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La La diversitàdiversità accoglie al suo interno una accoglie al suo interno una molteplicità di variabilimolteplicità di variabili

ma per eccellenza i diversi sono coloro ma per eccellenza i diversi sono coloro che nel tempo sono state indicati con che nel tempo sono state indicati con termini come anormale, termini come anormale, handicappatohandicappato, , disabiledisabile, , diversamente abile, diversabilediversamente abile, diversabile. .

  

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Questo tipo di Questo tipo di diversitàdiversità

è oggi in larga misura presente nella è oggi in larga misura presente nella nostra società, in individui di varie età e nostra società, in individui di varie età e situazioni che a causa di fattori situazioni che a causa di fattori contestuali, ambientali e personali contestuali, ambientali e personali possono partecipare o meno attivamente possono partecipare o meno attivamente alla vita sociale e sviluppare a pieno tutte alla vita sociale e sviluppare a pieno tutte le loro potenzialità solamente se educati le loro potenzialità solamente se educati all’interno di un contesto integrante.all’interno di un contesto integrante.

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2. Integrazione

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Un soggetto è integrato in un contesto sociale quando

• si sente parte del contesto stesso, • vive alcune esperienze relazionali,

emotive, cognitive in sintonia con le persone che appartengono ad un gruppo,

• scambia con esse esperienze scambia con esse esperienze significativesignificative..

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Integrarsi per partecipare

• L’integrazione va favorita in funzione dell’aiutare il soggetto a sviluppare tutte le sue potenzialità, anche quando queste sembrano ridotte, affinché egli possa realizzare rapporti di partecipazione e di scambio, dunque integrarsi, nel tempo libero, nello sport, nel lavoro, ecc…,

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Integrazione e vita adulta

L’accesso all’integrazione nella vita adulta è modulato da una educazione che ha visto il soggetto in età evolutiva sperimentare le sue risorse in contesti integranti, sia istituzionali, sia non istituzionali, capaci di accogliere le diversità.

 

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Dispersione

Un mondo opposto a quello dell’integrazione è certamente il contesto che può essere definito della dispersione.

Il disabile vive un forte rischio di essere coinvolto in processi di esclusione sociale che conducono a dispersione.

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Per evitare la dispersione si deve

- lavorare per lo sviluppo di metodologie, di progetti e di esperienze per aumentare le occasioni d’integrazione di chi mostrava bisogni educativi speciali ;

- sollecitare la società tutta affinché si producano leggi a favore dell’integrazione dei disabili;

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E ancora

• - - richiedere l’abbattimento delle barriere fisiche, determinanti per l’esclusione dei disabili;  

• attivare reti sociali per migliorare i servizi atti a ridurre l’esclusione sociale dei disabili;

• -  impegnarsi affinché la partecipazione dei diversabili avvenga anche nei contesti non istituzionali (tempo libero, e dello sport, associazionismo ecc…).

 

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Sono tante le forme di dispersione

• Oggi alcuni segnali ci dicono che permangono per i disabili gravi occasioni di dispersione: di esperienze, di lavoro, di risorse.

• Questo significa privare alcuni, i più deboli, della possibilità di avere prospettive e di vivere opportunità.

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Sentirsi escluso

Situazioni di questo genere risultano, oltre che dannose sul piano materiale, un rischio per l’equilibrio psichico del soggetto escluso, perché mettono in discussione la sua autostima, portandolo a pensare che non è tanto la società a commettere un errore nei suoi confronti, ma piuttosto che vi è da parte sua inadeguatezza.

 

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3. Integrazione scolastica

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Oggi la legislazione italiana garantisce

a tutti i soggetti in situazione di disabilità di assolvere l’obbligo scolastico frequentando scuole comuni, dall’asilo nido all’Università.

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L’integrazione scolastica

Il raggiungimento di questo obiettivo è stato lungo e difficile, segnato da importanti traguardi, ma anche da frequenti periodi d’incertezza.

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Le 4 grandi tappedi questo percorso sono

state:

• 1a tappa

Inizio del diritto/dovere alla scolarizzazione, esclusivamente in istituzioni speciali, di alcune categorie di disabili (ciechi e sordi) che, per menomazioni, minorazioni o deficit ,uscivano dalla “norma”.

(Riforma Gentile 1923).

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2a tappa

Avvio dei primi processi d’inserimento nelle scuole comuni di alcuni disabili puntando soprattutto sulla loro socializzazione (Legge n. 118 del 30 marzo 1971)

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3a tappa

Chiusura delle classi differenziali e passaggio degli alunni nelle classi comuni con la collaborazione:

• di servizi psicopedagogici,

• insegnante specializzati per i disabili,

• attività di sostegno interclassi.

(Legge n. 517 del 4 agosto 1977).

 

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4a tappa

 

Integrazione scolastica prevista per ogni alunno, anche con grado molto severo di menomazioni o di deficit.

• (Legge –quadro n.104 del 5 febbraio 1992).

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Processi d’integrazione

L’integrazione scolastica si realizza L’integrazione scolastica si realizza pienamente all’interno di un ecosistema pienamente all’interno di un ecosistema educativo convinto della sua validità. educativo convinto della sua validità.

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Costituiscono l’ecosistema educativo

• Il dirigente scolastico.

• I docenti curriculari della classe.

• L’insegnante specializzato per il sostegno.

• Il personale scolastico non docente del plesso.

• Gli alunni della classe.

• Le famiglie degli alunni abili e disabili.

• I servizi sociosanitari per i disabili.

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I documenti dell’integrazione scolastica

Ogni alunno disabile, integrato nella scuola comune, deve essere accompagnato da:

• Diagnosi Funzionale (DF)

• Profilo Dinamico Funzionale (PDF)

• Piano Educativo Individualizzato (PEI).

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I 3 documenti

• Sono realizzati con la collaborazione dei Sono realizzati con la collaborazione dei servizi sanitari, della scuola, del territorio, servizi sanitari, della scuola, del territorio, della famiglia del soggetto con bisogni della famiglia del soggetto con bisogni educativi speciali, in funzione di costruire educativi speciali, in funzione di costruire un unitario un unitario Progetto Educativo Progetto Educativo IndividualizzatoIndividualizzato

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Alle classi in cui sono presenti disabili è assegnato

l’insegnante specializzato per l’integrazione che non è l’unico responsabile dell’integrazione scolastica dell’alunno disabile.

Tutto il sistema sociale deve operare Tutto il sistema sociale deve operare per raggiungere questo obiettivo. per raggiungere questo obiettivo.

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4. Una comunità che integra

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Visto il ruolo dei fattori personali per il funzionamento e la partecipazione

del disabile alla vita sociale

egli deve trovare nella scuola, sin dall’infanzia, la egli deve trovare nella scuola, sin dall’infanzia, la possibilità di svilupparli, attraverso processi di possibilità di svilupparli, attraverso processi di cooperazione, di condivisione, di partecipazione cooperazione, di condivisione, di partecipazione che, correttamente condotti, aprono la strada che, correttamente condotti, aprono la strada alla piena alla piena integrazione sociale. integrazione sociale.

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Tutto ciò avviene solamente se

la scuola è messa in condizione di rispondere ai bisogni educativi speciali di questi alunni speciali, senza soggiacere alla tentazione di costruire categorie separate, ma individualizzando e “specializzando” la propria offerta educativa.

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Ciò richiede che

• Sia potenziata la formazione di tutti i docenti nell’ottica dell’integrazione degli alunni disabili;

• La dirigenza scolastica sia sensibilizzata al valore dell’integrazione scolastica .

• Gli operatori educativi siano preparati a rispondere ai bisogni educativi speciali degli alunni in situazione di disabilità.

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Inoltre che

• Gli Enti Locali provvedano a fornire le risorse di loro competenza (servizi trasporto, assistenza alla persona, materiali didattici speciali -trascrizioni in Braille- ecc.)

• Siano diffuse le tecnologie informatiche per la didattica speciale (Tecnologie assistive, software didattico speciale).

 

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I benefici dell’integrazione

Dove l’integrazione scolastica è ben realizzata “fa bene” non solamente al disabile, ma alla scuola tutta.

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Lavoro di Rete e Progetto di Vita

La scuola realizza l’integrazione in interazione con la famiglia dell’alunno in situazione di disabilità e con le figure professionali (sanitarie, riabilitative, sociali del territorio) chiamate a dare risposta ai bisogni del soggetto con minorazione o deficit.

Questo significa lavorare in rete.

 

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Progetto di Vita

Qualsiasi il Qualsiasi il Piano EducativoPiano Educativo Individualizzato Individualizzato rischia di rimanere rischia di rimanere poca cosa se non si sviluppa in una poca cosa se non si sviluppa in una dimensione esistenziale di rete che lo dimensione esistenziale di rete che lo trasformi in un trasformi in un Progetto di vitaProgetto di vita. .

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Tre obiettivi

L’O.M.S., nell’I.C.F. ( Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute), specifica tre obiettivi a lungo termine che devono connotare il Progetto di vita di ogni soggetto disabile.

 

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Primo obiettivo:Primo obiettivo:

mirare al potenziamento di capacità, mirare al potenziamento di capacità, competenze, attività del soggetto.competenze, attività del soggetto.

  

 

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Secondo obiettivo:

garantire la partecipazione sociale del garantire la partecipazione sociale del disabile, in rapporto alla quale egli potrà disabile, in rapporto alla quale egli potrà spendere nei contesti di vita le sue spendere nei contesti di vita le sue competenze.competenze.

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Terzo obiettivo:

prendere in considerazione i prendere in considerazione i fattori fattori contestuali facilitanticontestuali facilitanti, personali e , personali e ambientali, che “rappresentano l’intero ambientali, che “rappresentano l’intero background della vita e della conduzione background della vita e della conduzione dell’esistenza di un individuo”.dell’esistenza di un individuo”.

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L’integrazione scolastica, quando è correttamente realizzata

comprende tutti i 3 gruppi di obiettivi segnalati dall’ICF come elementi chiave del Progetto di Vita.

 

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Infatti, il Progetto di vita

non sopporta interruzioni e ogni azione educativa messa in atto nei confronti del disabile deve essere vista in funzione dello sviluppo di tutte le potenzialità che questi possiede.

 

 

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Per il massimo grado di autonomia

Il processo d’integrazione è un potente stimolo al raggiungimento del massimo grado di autonomia possibile per ogni soggetto, abile o diversamente abile.

 

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E non dimentichiamo che

quando parliamo di contesto sociale non possiamo limitarci ad identificarlo esclusivamente con la scuola, ma in ogni tempo della vita di ogni individuo in situazione di disabilità devono essere realizzati processi d’integrazione come mezzi e fine di sviluppo e di crescita delle sue potenzialità.

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5. Disabilità e tecnologie

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Disabilità

• È l’espressione che l’O.M.S. usa: È l’espressione che l’O.M.S. usa: “…come termine ombrello per “…come termine ombrello per menomazioni, limitazioni menomazioni, limitazioni dell’attività o restrizioni della dell’attività o restrizioni della partecipazione” nelle quali si può partecipazione” nelle quali si può trovare un individuo in rapporto trovare un individuo in rapporto alla propria salute”.alla propria salute”.

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Disabilità o diversabilità?

La “normalità si frammenta in una pluralità di La “normalità si frammenta in una pluralità di modi di agire, di pensare, di “funzionare”, di modi di agire, di pensare, di “funzionare”, di raggiungere obiettivi. La normalità diventa raggiungere obiettivi. La normalità diventa pluralità di differenze, non uniformità fissa, pluralità di differenze, non uniformità fissa, definita attraverso standard”. definita attraverso standard”.

Allora più che di disabilità dobbiamo Allora più che di disabilità dobbiamo parlare di parlare di diversabilità.diversabilità.

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Credere che si posseggono diverse abilità

      Aiuta a vedere nelle tecnologie una Aiuta a vedere nelle tecnologie una risorsa allo sviluppo delle potenzialità risorsa allo sviluppo delle potenzialità anche di coloro che vivono realtà di anche di coloro che vivono realtà di limitazioni che li fanno raggruppare sotto limitazioni che li fanno raggruppare sotto il grande ombrello dei soggetti che il grande ombrello dei soggetti che posseggono posseggono abilità diverseabilità diverse. .

  

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Le tecnologie informatiche possono:

    * favorire e migliorare l’integrazione scolastica * favorire e migliorare l’integrazione scolastica e sociale in generale dei diversamente abili; e sociale in generale dei diversamente abili;

* contribuire allo sviluppo della “cultura * contribuire allo sviluppo della “cultura dell’integrazione dei diversabili. dell’integrazione dei diversabili.

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Scuola e tecnologie informatiche

Negli ultimi 15 anni anche buona parte della Negli ultimi 15 anni anche buona parte della scuola italiana ha “aperto le porte” alle scuola italiana ha “aperto le porte” alle tecnologie informatiche, da prima limitandone tecnologie informatiche, da prima limitandone la presenza nei laboratori d’informatica, poi la presenza nei laboratori d’informatica, poi inserendole in modo sempre più disinvolto inserendole in modo sempre più disinvolto nell’attività didattica quotidiana. nell’attività didattica quotidiana. 

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Tutto ciò ha richiesto ai docenti di:Tutto ciò ha richiesto ai docenti di:

• - aggiornare le proprie competenze;- aggiornare le proprie competenze;

• - ripensare il loro ruolo di docente all’interno - ripensare il loro ruolo di docente all’interno del gruppo classe;del gruppo classe;

• - cambiare il concetto stesso di classe, da - cambiare il concetto stesso di classe, da gruppo chiuso e circoscritto dai confini gruppo chiuso e circoscritto dai confini dell’aula, a gruppo aperto in interazione dell’aula, a gruppo aperto in interazione continua con gli altri e con il contesto globale continua con gli altri e con il contesto globale della società della comunicazione. della società della comunicazione. 

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Tra gli elementi che hanno richiesto e Tra gli elementi che hanno richiesto e richiedono l’acquisizione di abilitàrichiedono l’acquisizione di abilità

e di competenze che il docente deve fare proprie, e di competenze che il docente deve fare proprie, per non vivere le risorse tecnologiche né come per non vivere le risorse tecnologiche né come superflue, né come onnipotenti, possiamo ricordare:superflue, né come onnipotenti, possiamo ricordare:

- l’accesso ad un panorama sterminato di - l’accesso ad un panorama sterminato di informazioni e risorse,informazioni e risorse,

-  la possibilità di lavorare in rete,-  la possibilità di lavorare in rete,

- l’abbattimento delle distanze temporali e - l’abbattimento delle distanze temporali e geografiche geografiche

  

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“Tecnologie Didattiche” (TD)

• La distanza tra il mondo della formazione e La distanza tra il mondo della formazione e quello dell’informatica oggi si è ridotta anche quello dell’informatica oggi si è ridotta anche grazie alle “Tecnologie Didattiche” (TD), grazie alle “Tecnologie Didattiche” (TD), impegnate a studiare: impegnate a studiare:

• gli strumenti per migliorare il processo di gli strumenti per migliorare il processo di comunicazione didattica;comunicazione didattica;

• gli effetti delle tecnologie sui processi di gli effetti delle tecnologie sui processi di crescita, sviluppo e formazione degli individui.crescita, sviluppo e formazione degli individui.

 

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Strumenti

Non bastano le nuove tecnologie per Non bastano le nuove tecnologie per migliorare l’apprendimento degli alunni, migliorare l’apprendimento degli alunni, poiché esse sono solamente degli strumenti. poiché esse sono solamente degli strumenti.

In sé non sono né buoni, né cattivi.In sé non sono né buoni, né cattivi.

La loro “bontà” dipenderà:La loro “bontà” dipenderà:

- dalle condizioni in cui si useranno,- dalle condizioni in cui si useranno,

             - dagli obiettivi che si perseguiranno.- dagli obiettivi che si perseguiranno.

  

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E per il disabile?

    Per il disabile le nuove tecnologie possono Per il disabile le nuove tecnologie possono risultare strumenti flessibili, in grado di:risultare strumenti flessibili, in grado di:

- adattarsi alle sue molteplici esigenze - adattarsi alle sue molteplici esigenze

    - favorirne lo sviluppo e- favorirne lo sviluppo e

- - una buona integrazione.una buona integrazione.

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Rischi

Qualche volta si affida alle “macchine” il Qualche volta si affida alle “macchine” il compito quasi taumaturgico di modificare compito quasi taumaturgico di modificare sostanzialmente i comportamenti e le sostanzialmente i comportamenti e le situazioni di chi le usa.situazioni di chi le usa.

La conseguenza è che non solo non si La conseguenza è che non solo non si raggiungono gli obiettivi attesi, ma viene raggiungono gli obiettivi attesi, ma viene meno anche la fiducia nello stesso strumento meno anche la fiducia nello stesso strumento tecnologicotecnologico

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Precauzioni

Usare il Usare il computer computer a scuola come strumento che a scuola come strumento che entra nel progetto didattico richiede alcune entra nel progetto didattico richiede alcune precauzioni: precauzioni:

la macchina possiede, infatti, un notevole la macchina possiede, infatti, un notevole potere d’attrazione e questo può portare il potere d’attrazione e questo può portare il soggetto disabile ad isolarsi dal gruppo dei soggetto disabile ad isolarsi dal gruppo dei coetanei. coetanei.

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inoltre

    i docenti e i compagni di classe i docenti e i compagni di classe possono dimenticare una “presenza possono dimenticare una “presenza scomoda”, quella del diversamente scomoda”, quella del diversamente abile, affidandola al computer quasi abile, affidandola al computer quasi fosse una fosse una baby-sitterbaby-sitter..

  

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Pregiudizi

I materiali tecnologici possono essere I materiali tecnologici possono essere vissuti dal disabile o dai suoi famigliari, vissuti dal disabile o dai suoi famigliari, come un rinforzo alla diversità, finendo come un rinforzo alla diversità, finendo per essere rifiutati o accantonati, perché per essere rifiutati o accantonati, perché giudicati barriere alle interazioni sociali e giudicati barriere alle interazioni sociali e perciò all’integrazione.perciò all’integrazione.

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La famiglia del disabile

dovrà per questo essere coinvolta nel momento nel dovrà per questo essere coinvolta nel momento nel quale all’alunno disabile venga rivolta una quale all’alunno disabile venga rivolta una proposta didattica che preveda l’uso di tecnologie proposta didattica che preveda l’uso di tecnologie informatiche per: informatiche per:

        riuscire a capirne eventuali dubbi ed incertezze, riuscire a capirne eventuali dubbi ed incertezze,

        smantellarne le false credenze, smantellarne le false credenze,

        averla alleata nei momenti di difficoltà che si averla alleata nei momenti di difficoltà che si possono sperimentarepossono sperimentare