Metapsichiatria: l'approccio psichiatrico al...

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GIOVANNI IANNUZZO Metapsichiatria: l'approccio psichiatrico al paranormale Estratto dalla rivista LUCE E OMBRA n.1/1987

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GIOVANNI IANNUZZO

Metapsichiatria: l'approccio psichiatricoal paranormale

Estratto dalla rivista

LUCE E OMBRA

n.1/1987

Metapsichiatria: l'approccio psichiatricoal paranormale

di GIOVANNI IANNUZZO

Il rapporto tra psichiatria e parapsicologia sostanzialmente è sem-pre esistito. Poiché una definizione di 'malattia mentale' è semprestata contemplata .da ogni cultura in qualunque periodo storico, e poichéil paranormale è sempre esistito, non è azzardato ritenere che questidue a&pettidel reale - il patologico e l'inspiegabile - siano statiaccostati, nel tentativo di identifkarli, distinguerli, comprenderli.

Stiamo pal'lando, naturalmente, di un rapporto tra fenomeni, piùche di un rapporto tra scienze: quest'ultimo si è presentato più proble-matico e complesso,anche se ha esso pure seguito le tre strade dell'iden-tificazione,della distinzione,della comprensione. .

Prima ancora che psichiatria e parapsico'logiasi strutturassero comescienze, chi si occupò di disturbi mentali non potè non confrontarsicol grande probJema del' paranormale '. I fenomeni di entrambe lecategorie furono spesso-accomunati in una generale condanna di tuttociò che appariva deviante.

Gli estensori del Malleus Maleficarum, il famigerato « Martello dellestreghe », i due teologi Sprenger e Kraemer, riunirono entrambi i tipidi fenomeni in un'ottica demonologica che, per secdli, in maniera piùo meno palese, è rimasta immutata.

Col progresso de!1e conoscenze, e con l'identificazione deolleprimeforme cliniche psichiatriche, il tentativo di identificazione fu tentatonon dalla teologia, bensì proprio dalla medicina. Se prima gli istericie le persone che avevano delle genuine esperienze paranormali eranoritenuti, a pari merito, colpevoli di stregoneria, con il progredire deUeconoscenze in campo psichiatrico anche i fenomeni paranormali furonoritenuti espressione di disturbi mentali. Insomma, chi sosteneva di avereavuto un episodio di telepatia doveva essere matto.

Questo tentativo di identi'ficare - o perlomeno di connettere -il paranormale e lo psichiatrico è durato sino alla fine del secolo scorso.Basti pensare a tutte le definizioni del medium come isterico o, comun-

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que, come soggetto con tratti psicopatologici,per rendersi conto di comecerti fenomeni siano stati per lungo tempo associati a'Ha patologiamentale. Intendiamoci: non è che questo sia assolutamente non vero,tutt'altro. Il problema è che non sempre avere delle esperienze para-normali implica la presenza di patologia psichiatrica. Successivamente èsubentrata la fase deHa ' distinzione': sia gli psichiatri che gli studiosidel paranormale, cioè, hanno tentato di distinguere, appunto, quei fe-nomeni espressione di patologia, da tutti quegli eventi che potevanoessere considerati' paranormali ' e non' anormali'. :t: ,bene sottolineareche tra i grandi artefici di questa distinzione vi furono diversi psichiatri(comeMorselli,per esempio,Freud - che fu, primachepsicoanalista,unneuropsichiatra -, Jung, e molti altri), psicologi (da McDougaHa James)e uno stuolo sicuramente consistente di medici.

~ soltanto in tempi relativamente recenti che, nei rapporti trapsIchiatria c parapsicologia, si è passati alla terza fase, quella della'comprensione'. Dato ormai per scontato che esiste una categoria dieventi non patologi'Ci,per quanto' devianti' rispetto ad una certa con-cezione della mente e delle sue funzioni, sia la psichiatria che la para-psicologia si sono orientate al,la comprensione del loro ruolo per cosìdire' ecologico'.

:E!:a questo orientamento che si ispira un nuovo tipo di approcciopsichiatrico al paranormale, nato negli Stati Uniti, chiamato «metapsi-chiatria ».

Con la denominazione di ' metapsichiatria' alcùni autori hanno in-teso delimitare un'area di ricerca che si riferisce alla «confluenza dipsichiatriae fenomenipsichici» (Dean et aL, 1980). Questi autori (Dean, -1973, 1977, 1978; Dean, Plyler e Dean, 1980; Tornatore, 1977) dall'nodella metapsichiatria una definizione generale che dovrebbe indicarel'ambito al quale tale branca dena psichiatria dovrebbe estendere leproprie indagini: .

'({ In aggiuntaalla e includendola parapsicologia,che ha a che ve-dere fondamentalmente con ESP, telepatia, precognizione, psicocinesireincarnazione, e altri campi correlati, la metapsichiatria include moltealtre manifestazioni paranorma'li che influenzano il comportamento uma-no, per esempio gli stati alterati di coscienza, la meditazione e la trance,le esperienze fuori dal corpo, le allucinazioni non psicotiche, la soprav-vivenza dopo la morte, la manipdlazione della mente, il carisma, ilvoodismo, gli effetti placebo, i campi di energia e la 'fotografia Kirlian "i culti, la fede e il potere della suggestione, il controllo volontario dellefunzioni autonomiche (come praticato in origine da sètte esoteriche e oraconfermato dalle tecniche di biofeedback) e, soprattutto, il modus ope-randi scientifico della cosiddetta guarigione paranormale (Dean et aL,1980).

Di fronte ad un campo di studi così vasto ed eterogeneo, che com-prende argomenti quanto mai diversi tra loro, spesso oggetto di studiodi discipline differenti, è innegabile qualche perplessità. Se da un lato,infatti, esso potrebbe consentire una integrazione delle conoscenze dispo-

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nibili su fenomeni tradizionalmente connessi tra loro e tutti afIerentiad un modello implicante una espansione del modeHo di 'normalità'meccanicistico, dall'altro esso appare troppo esteso perché possa far-sene carico una sola disciplina. Un simile progetto conoscitivo presup-pone necessariamente l'interdisciplinarietà. Bisogna però prendere attoche non è cosa da poco che questi argomenti abbiano susdtato interessenel prestigioso ambiente della American Psychiatric Association.

Una analisi più attenta ci consente di comprendere quali siano learee' paranormali ' che attualmente presentano interesse scientifico perla psichiatria. Esse sono tre: quella dei fenomeni' parapsicologici' insenso stretto, quel'la dei fenomeni' tanatologici' (connessi alla morte eall'ipotesi della sopravvivenza) e queHa dei fenomeni di cosiddetta'guarigione paranormale '. Dean e gli altri autori che si sono occupatidi metapsichiatria non precisano, purtroppo, i criteri che dovrebberoguidare le ricerche in queste tre aree, che peraltro essi non hanno nem-meno delimitato.

Eppure il problema dei criteri è fondamentale per lo studio diciascuna di queste aree. Se infatti essi fossero più o meno sovrapponibilia quelli già utHizzati dalle altre discipline scientifiche che di questicampi di indagine si sono occupate, una metapsichiatria sarebbe deltutto superflua. La questione potrebbe, cioè, essere posta in questi ter-mini: quale contributo originale potrebbe fornire le metapsichiatria allacomprensione dei paranormale? La risposta è diversa in relazione all'areapresa in considerazione.

L'area parapsicologica

Uno dei problemi della ricerca parapsicologica aHa cui soluzionepotrebbe contribuire la metapsichiatria è quello della relazione tradisturbi psichiatrici e fenomeni paranormali. Per quanto l'argomentosia stato discusso nella letteratura parapsicologica, lo è stato in manierasuperfidale e sporadica. Un cexto numero di domande andrebbe inveceposto con chiarezza. In questo scritto possiamo soltanto accennare enpassant ad a.Jcune di esse. Per esempio: quale nesso esiste tra fenomenipsichiatrici e fenomeni paranormali? Quali quadri psichiatrici, cioè,possono simulare un fenomeno paranormale e quali fenomeni paranor-mali possono essere scambiati per quadri psichiatrici? Quali carattericonsentono invece una distinzione? Sono quesiti solo in apparenzafacili. Si sa che certe manifestazioni deliranti (per esempio il 'deliriodi influenzamento ') hanno come caratterisitca la convinzione del pa-ziente di poter essere, tra l'altro, influenzato telepaticamente da altrepersone che lo perseguitano. La difIerenziazione tra vera' trasmissionedel pensiero e manifestazione delirante è semplice, ma certe volte ri-schia di essere semplicistica. E se il paziente potesse dimostrare di avereanche delle genuine manifestazioni telepatiche? Quale dovrebbe essereun approccio corretto?

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Il problema può, però, essere posto anche in termini inversi: unsoggetto che all'esame clinico non appare gravemente disturbato dalpunto di vista psichiatrico, narra di aver visto un'apparizione. Nonessendo uno psicotico, si sarebbe portati a credere ad un fenomenoautenticamente' paranormale '.

In realtà, egli può anche presentare una forma assai poco appari-scente di narcolessia, una malattia che talvolta ha come sintomo fonda-menta1eproprio esperienze allucinatorie estremamente realistiche e com-plesse.

Qualcosa di simile è vaIrdo anche per quetlestrane esperienze nellequali i soggetti odono delle voci di persone care defunte. Quanto èfacile, in questi casi, capire se si tratta davvero di qualcosa di para-normale o di una espressione sintomatica di ciò che in psichiatria dina-mica viene definita' cattiva elaborazione del lutto'? E ancora: esistedavvero una relazione tra la mancata esteriorizzazione deH'aggressività,certi tratti di personalità e i fenomeni detti di 'psicocinesi ricorrente espontanea' o, tradizionalmente, di 'poltergeist '? Esiste davvero una« parapskopato'logia», come suggerì lo stesso Rhine?

Queste poche osservazioni penso che bastino a dare un'idea dellacomplessità di questo problema. La metapsichiatria potrebbe occuparsiproprio di tali argomenti, suggerendo nuove ipotesi, confermando odisconfermando quelle attualmente esistenti.

L'area' tanatologica '

È un argomento che sembra ricevere molta attenzione negli ambientipsichiatrici; l'interesse sembra attualmente fooalizzato soprattutto sulle« esperienze vicino alia morte» (Near Death Experiences). Dopo i primi"apporti di Moody (1975, 1976), si sono moltiplicati gli studi compiuti'111fenomeno che, com'è noto, consiste nel fatto che persone in puntodi morte (per arresto cardiaco o per altre cause morbose) e richiamati invita con tecniche di rianimazione, riferiscono esperienze mh,tiche, visionidi defunti che si presentano per accompagnarli nel trapasso, lucide visionidi un mondo dell'a1dilà e sensazioni di incommensurabHe benessere.Questi rapporti sono stati presentati anche da non psichiatri (Sabom,1982; Druss e Kornfeld, 1967; Osis e Haraldsson, 1978), ma la maggiorparte del materiale oggi disponibile proviene proprio da studi psichiatrici(Kastenbaum, 1979; Greyson e Stevenson, 1980; Stevenson e Greyson,1979; Noyes, 1972; Noyes e Kletti, 1976, 1976a, 1977, 1977a).

'Per spiegare il fenomeno sono stati ipotizzati fattori di varia natura:psicologica, culturale, psicofisiologica (deprivazione sensoriale) , neuro-fisiologica (risposte riflesse adattative allo stress), e via dicendo, manessuno di tali fattori sembra, considerato singolarmente, in grado dispiegare tutti gli eventi rilevati. In uno studio retrospettivo di questeesperienze, che prese in considerazione 78 rapporti di NDEs, Stevensone Greyson (1979) conclusero che questi fenomeni, suggestivi di una

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sopravvivenzadopo la morte, solo per il fatto di avere un impatto pro-fondo sui soggetti che le esperivano {molti dei quali acquisirono unaconcezionespirituale della vita) meritavano U'lterioriricerche.

Un altro fenomeno di un qualche interesse per le sue implicazionipsichiatriche, qualunque sia il suo livello di attendrbilità scientifica, èquello delle presunte reincamazioni di soggetti che riferiscono di ricor-dare, in età infantile, esperienze presumibilmente connesse ad una vitaprecedente, fornendo nel contempo informazioni alle quali non hannoavuto alcun accesso normale e che si rivelano sostanzialmente esatte.Gli studi su questo argomento sono stati condotti soprattutto da Steven-son (1966, 1966a, 1970, 1973, 1974, 1975, 1977, 1980), ma non hannodimostrato alcun fatto indubitabile. Una simile area di ricerca sembre-rebbe implicare infatti studi approfonditi sui meccanismi mnemonici,sulla percezione e sU'1differente modo di elaborare il concetto di mortee di sopravvivenza in diverse culture. A questa area di indagine sem-brano afferire anche gli studi sul medianismoe la trance, in un continnumche comprende pure ricerche sugli altri stati di coscienza. Globa~mente,come suggerito da Stevenson (1977), l'area tanatologica sembra comun-que avere acquisito una certa rilevanza.

Un approccio metapsichiatrico dovrebbe favorire la comprensione diquesti fenomeni, fornendo dati che possano consentire di stabi:lire sequesti fenomeni sono realmente prove della sopravvivenza o accadimentidi pertinenza psichiatrica. È probabilmente l'area di ricerca nella qualela metapsichiatria potrebbe fornire il contributo più rilevante.

L'area delle guarigioni' paranonnali '

Dovrebberoessere ritenute' paranormali " secondo la metapsichiatria,le guarigioni, sia di malattie organiche che di malattie psicosomatiche,ottenute senza l'ausilio di terapie ortodosse: esse includono le guarigioniper fede, le guarigioni magiche popolari e le guarigioni per' imposi-zione delle mani '. Di esse la metapsichiatria dovrebbe studiare l'at-tendibilità e la dinamica. Si tratterebbe, secondo Dean et al. (1980), delcampo di ricerche privilegiato della metapsichiatria. In realtà i~ campoin questione è troppo complessamente articolato per potere essere og-getto di studio di una sola branca della medicina. Uno studio scientificodelle guarigioni' paranormali ' implica, infatti, ampie copperazioni inter-disciplinari che si estendano a numerose scienze, dalla medicina allapsicologiadinamica, alla fisica, all'antropologia culturale, e last but notleast alla parapsicologia,per menzionarne solo alcune.

L'argomento delle guarigioni' paranormali' è comunque di rico-nosciuta importanza scientifica, ed è stato studiato in numerosi suoiaspetti (Cassoli, 1979; Cassoli e Iannuzzo, 1983; Iannuzzo, 1985). Oltre-tutto basterebbe a tal proposito ricordare le conclusioni della Conferenzadi Alma Ata e i suggerimentidell'Organizzazione Mondiale della Sanità(1984) sulla opportunità di utilizzare tecni'Cheafferenti all'area della

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guarigione' para normale , ove occorra e senza pregiudizi. La metapsi-chiatria potrebbe recare nuovi contributi in questo campo indagandòquali fattori psichiatrici sono connessi al processo di malattia e diguarigione. Come Dean et al. suggeriscono, infatti, si sente oggi lanecessità di una ricerca sui meccanismi della guarigione paranormale,per comprendere se essa sia solo un aspetto esterno deUe dinami'Cheposte in atto daUa 'triade terapeutica ' che può condizionare la guari-gione (il guaritore, il paziente, gli astanti e le loro aspettative) (Ehren-wald, 1977), oppure se in effetti esistono forze o campi odienergie sco-nosciute che possano spiegare certi risultati terapeutici, ipotesi che oggiappare sempre menocredi:biIe.

Sono soltanto questi, penso, i contributi originali che la metapsichia-tria potrebbe fornire aU'indagine del cosiddetto' paranormale', senzache le ricerche di questa nuova :' branca' della psi'Chiatria si sovrappon-gano a quelle condotte da altre scienze. II rischio di 'sovrapposizione'con le ricerche paTapsicologiche è, naturalmente, il più rilevante, tranneche la metapsichiatria utilizzasse un approccio totalmente diverso, ren-dendo così estremamente stimol-ante un confronto con l'approccio se-guito in parapsicologia. In questo caso, il paranormale potrebbe essereindagato da prospettive diverse - quella parapsicdlogica, quella' scet-tica " quella' psichiatrica' - in un tentativo di integrazione di tuttele conoscenze disponibili su questo aspetto della realtà. Per quantoattiene -ad altri argomenti che dovrebbero essere indagati -dalla metapsi-chiatria, dal biofeedback ai culti voodoo, è semplicemente irrealisticopensare -che possa esistere una disciplina in grado di occuparsi concompletezza di questioni che implicano conoscenze tanto specifiche.Tranne che non vengano, anche in questo caso, precisati i criteri del-l'indagine metapsichiatrica.

Per quanto .per certi versi criticabile, l'idea di una metapsichiatria ècomunque suggestiva. Non è un caso che gli ambienti psichiatrici ame-ricani più accreditati abbiano espresso un certo interesse nei confrontidi questa branca psichiatrica. - - .

Nel- suo discorso presMenziale al Meeting annuale della AmericanPsychiatric Association, Jules Masserman ha sostenuto in propositoche «c'è anche un crescente interesse tra noi verso quella che chiamia-mo metapsichiatria» (Masserman, 1979).

L'affermazione di Masserman è confermata da una indagine com-piuta da Dean, Plyler e Dean (1980), che hanno intervistato 288 psi-chiatri, specializzandi in psichiatria ed educatori psichiatrici, ponendosei quesiti suUa metapsichiatria. La prima deUe domande 'Ierteva sul-l'importanza degli studi parapsicologici per i futuri psichiatri. II 58 %degli intervistati rispose che riteneva importanti tali studi per una com-pleta formazione psichiatrica, contro un 22 % che riteneva vero ilcontrario. Il 17% si dichiarò neutrale e il 4% indeciso.

Il secondo quesito verteva suHa necessità, o meno, di compierericerche sull'esistenza -di fattori non medici neUa guarigione e il 52%degli intervistati, contro 1'8%, dichiarò di sentire questa esigenza. La

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domanda che comunque appare più indicativa di una tendenza in attotra gli psichiatri intervistati, era la sesta, nella quale veniva chiestoquale fosse, secondo gli intervistati, la frequenza e l'incidenza demo-grafica di ' fenomeniparanormali': il 42% degli intervistati ammise cheritenevano tali fenomeni possibili e diffusi nella popolazione, il 14%

- che queste facoltà erano possedute da tutti e il 35% ammise di avereavuto simiUesperienze, o di averne sentito il racconto da conoscenti otalora da pazienti. .

I dati di questo studio sono in qualche modo emblematici: essidimostrano che esiste la precisa esigenza di ricerche più attente sufenomeni che, in qualche modo, sembrano afferire anche alla psichiatria.Come scrivono Dean et al. (1980):

«I nostri risultati indicano un'alta incidenza di convinzione trai decani delle scuole mediche e gli educatori psichiatrici che molti fe-nomeni psichici possono essere una realtà, che poteri psichici ,sonopresenti in molti o in tutti noi, che fattori non medici giocano un ruoloimportante nei processi di guarigione, e, soprattutto, che gli studi suifenomeni psichici possono essere indusi neU'ooucazione psichiatrica e,in misura minore, in altre branche della medicina ».

Questo potrebbe essere ,un ruolo fondamentale della metapsichiatriache potrebbe riuscire a veicolare, aU'interno della medicina in generale edella psichiatria in parti'Colare(e quindi della scienza istituzionalizzata)la parapsicologia. ,

Nello stesso tempo, molti fenomeni, afferenti a diverse aree, sinorascarsamente presi in considerazione dalla ricerca accademica, potrebberoessere studiati nelle università. ,"

,Questo aspetto' politico', importantissimo per la parapsicologia,nOli deve indurre a sottovalutare il fatto che la metapsichiatria, cioèl'approccio psichiatrico al paranormale, potrebbe anche suggerire nuoveprospettive per la comprensione di alcuni peculiari fenomeni ed" espan-dere nel contempo gli orizzonti della psichiatria.

Giovanni Iannuzzo

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SUMMARY

Metapsychiatry: the Psychiatric Approach to Paranormal. by Giovanni lannuzzo.

The Author discusses the concepì of «metapsychiatry ». a field of psychiatricinquiry that deals with parapsychological phenomena, thanatology and 'psychichealing '. He revewed some contributions -in tbis area and briefIy analyzes theavaiIable literature. The Author believes that metapsychiatry can suggest some newscientific interpretation of phenomena traditionaIIy inc\uded in the 'paranormal'

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