MESSINA, BERLUSCONI: IL DISASTRO ERA STATO ... · Web view“Da giorni – scrive Bertolaso - i...

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Giovedì 18 Febbraio 2010 - Anno XV - Numero 7 - Direttore Isabella Liberatori SOMMARIO 1 ATTUALITA’ 4 SOCIETA’ 7 ECONOMIA 8 EUROPA 10 SPORT 11 MADE IN ITALY 13 EMILIANO ROMAGNOLI NEL MONDO 14 REGIONI 17 ITALIA NEL MONDO 19 FARNESINA ATTUALITA’ BERTOLASO: “UN PATIBOLO CHE NON MERITO” (Nove Colonne ATG) Roma - “Un patibolo che non ho scelto né meritato”: queste le parole con cui il sottosegretario Guido Bertolaso definisce la vicenda giudiziaria e mediatica che lo vede coinvolto. Il capo della Protezione civile le scrive in una lettera inviata “alle donne e agli uomini della Protezione civile”, in cui afferma: “Faccio mia la sofferenza di tutti coloro che si sentono colpiti ingiustamente per questo attacco forsennato e squallido che mi riguarda e, da questo patibolo che non ho scelto né meritato, vi saluto con tutto il mio affetto e la mia fedeltà al patto di rispetto e di onore che ci ha permesso di realizzare qualcosa di buono, molto buono, troppo buono per non suscitare tempeste di fango”. “Nulla da eccepire a che la magistratura indaghi su tutti e chiunque, me compreso”, afferma relativamente all’inchiesta che lo vede coinvolto, rilevando però come ci sia sulla stampa “una seconda iniziativa giudiziaria di cui sono oggetto” che è “solo fango”. “Da giorni – scrive Bertolaso - i giornali titolano non sospetti su di me, ma certezze; pubblicano intercettazioni usandole non come elementi indiziari, ma come prove di colpe commesse, di fatto dando una immagine complessiva della rete dei corrotti e corruttori, di cui

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Giovedì 18 Febbraio 2010 - Anno XV - Numero 7 - Direttore Isabella Liberatori

SOMMARIO 1 ATTUALITA’ 4 SOCIETA’ 7 ECONOMIA

8 EUROPA10 SPORT11 MADE IN ITALY13 EMILIANO ROMAGNOLI NEL MONDO14 REGIONI17 ITALIA NEL MONDO19 FARNESINA

ATTUALITA’BERTOLASO: “UN PATIBOLO CHE NON MERITO”(Nove Colonne ATG) Roma - “Un patibolo che non ho scelto né meritato”: queste le parole con cui il sottosegretario Guido Bertolaso definisce la vicenda giudiziaria e mediatica che lo vede coinvolto. Il capo della Protezione civile le scrive in una lettera inviata “alle donne e agli uomini della Protezione civile”, in cui afferma: “Faccio mia la sofferenza di tutti coloro che si sentono colpiti ingiustamente per questo attacco forsennato e squallido che mi riguarda e, da questo patibolo che non ho scelto né meritato, vi saluto con tutto il mio affetto e la mia fedeltà al patto di rispetto e di onore che ci ha permesso di realizzare qualcosa di buono, molto buono, troppo buono per non suscitare tempeste di fango”. “Nulla da eccepire a che la magistratura indaghi su tutti e chiunque, me compreso”, afferma relativamente all’inchiesta che lo vede coinvolto, rilevando però come ci sia sulla stampa “una seconda iniziativa giudiziaria di cui sono oggetto” che è “solo fango”. “Da giorni – scrive Bertolaso - i giornali titolano non sospetti su di me, ma certezze; pubblicano intercettazioni usandole non come elementi indiziari, ma come prove di colpe commesse, di fatto dando una immagine complessiva della rete dei corrotti e corruttori, di cui sarei parte, magari non proprio protagonista, ma sicuramente parte”. Secondo il sottosegretario questo “secondo procedimento giudiziario si chiama giustizia sommaria, si chiama fango gettato nelle pale del ventilatore, si chiama diffondere illazioni, interpretazioni, accuse, pseudocertezze, precondanne e stigmate di malavitoso addosso a chi non ha altro strumento per difendersi che la propria storia, la propria pretesa innocenza, l'inservibile appello alla verità”. Nei processi mediatici, sostiene Bertolaso, “la verità è l’ultima cosa che interessa, si cercano emozioni, pruderie, notizie sfiziose sui difetti, le debolezze, le leggerezze, ma soprattutto si cerca e si riesce, gettando fango, di sfigurare il profilo di ogni persona investita da questa tempesta provocata ad arte”.

UNITA’ D’ITALIA, NAPOLITANO: REAGIRE A PREGIUDIZI VOLGARI (NoveColonne ATG) Roma - Giù le mani dall’Unità d’Italia. Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano interviene in modo deciso sulle polemiche politiche e storiografiche che accompagnano l’avvicinarsi del 150esimo anniversario del processo che portò all’unificazione della nazione. ''Bisogna reagire – ha detto il Capo dello Stato – all'eco che suscitano in sfere lontane da

quella degli studi più seri i rumorosi detrattori dell'unità italiana”. Bando, quindi, alle ricostruzioni di parte: “Con l'avvicinarsi del centocinquantenario si vedono emergere, tra loro strettamente connessi, giudizi sommari e pregiudizi volgari su quel che fu nell'ottocento il formarsi dell'Italia come stato unitario, e bilanci approssimativi e tendenziosi, di stampo intimidatorio, del lungo cammino intrapreso dopo il cruciale 17 marzo 1861. C’é chi afferma con disinvoltura che sempre fragili sono stati le basi del comune sentire nazionale, pur alimentato dai secoli da profonde radici di cultura e di lingua; e sempre fragili comunque le basi del disegno volto a tradurre elementi riconoscibili di unità culturale in fondamenti di unità politica e statuale. E c'è chi tratteggia il quadro dell'Italia di oggi in termini di così radicale divisione, da ogni punto di vista, da inficiare irrimediabilmente il progetto unitario che trovò il suo compimento nel 1861. Non deve sottovalutarsi - ha aggiunto Napolitano - la presa che può avere in diversi strati dell'opinione pubblica questa deriva di vecchi e nuovi luoghi comuni, di umori negativi e di calcoli di parte. E bisogna perciò reagire all'eco che suscitano, in sfere lontane da quella degli studi più seri, i rumorosi detrattori dell'Unità italiana”. In realtà, per il Presidente della Repubblica, “per ardui che siano gli sforzi da compiere, non c'è alternativa al crescere insieme, di più e meglio insieme, Nord e Sud, essendo storicamente insostenibili e obbiettivamente inimmaginabili nell'Europa e nel mondo d'oggi prospettive separatiste o indipendentiste, e più semplicemente ipotesi di sviluppo autosufficiente di una parte soltanto, fosse anche la più avanzata economicamente, dell'Italia unita. Tutte le tensioni, le spinte divisive, e le sfide nuove con cui è chiamata a fare i conti la nostra unità, vanno riconosciute, non taciute o minimizzate, e vanno affrontate con il necessario coraggio”. Napolitano ha indicato “il tema del più grave dei motivi di divisione e debolezza che hanno insidiato e insidiano la nostra unità nazionale: mi riferisco ovviamente, alla divaricazione e allo squilibrio tra Nord e Sud, alla condizione reale del Mezzogiorno. Anche le analisi più recenti hanno confermato quanto profondo resti, per molteplici aspetti, il divario tra le regioni del Centro-Nord e le regioni meridionali, al di là delle pur sensibili differenziazioni che tra queste ultime si sono prodotte. E oggi meritano forse una riflessione formule come quella, per lungo tempo circolata, della 'unificazione economica' che avrebbe dovuto seguire e non seguì alla 'unificazione politica' del paese; s'impone un approccio meno schematico, più attento alle peculiarità che possono caratterizzare lo sviluppo nelle diverse parti del paese, e ai modi in cui se ne può perseguire l'integrazione riducendosi il divario tra i relativi ritmi di crescita. Si impone un approccio più attento a tutte le molteplici componenti di un aggravamento della questione meridionale che ha la sua espressione più evidente nel peso assunto dalla criminalità organizzata. E nell'allargare e approfondire l'analisi, si incontra il nodo di una crisi di rappresentanza e direzione politica nel Mezzogiorno che è stata fatale dinanzi alla prova dell'autogoverno regionale”. Per il Capo dello Stato “c'è da chiedersi quanto, da alcuni decenni, questo patrimonio di valori unitari si sia venuto oscurando - anche nella formazione delle giovani generazioni - e come ciò abbia favorito il diffondersi di nuovi particolarismi, di nuovi motivi di frammentazione e di tensione nel tessuto della società e della vita pubblica nazionale. E non possiamo sottovalutare i rischi che ne sono derivati e che ci si presentano oggi, alla vigilia del centocinquantenario dell'Unità. E' indispensabile un nuovo impegno condiviso per suscitare una ben maggiore consapevolezza storica del nostro essere nazione e per irrobustire la coscienza nazionale unitaria degli italiani”.

PEDOFILIA, PAPA: CRIMINE ODIOSO CONTRO DIGNITA’ UMANA (NoveColonne ATG) Roma - La pedofilia “non è solo un crimine odioso, ma anche un grave peccato che offende Dio e ferisce la dignità della persona umana creata a sua immagine”. È una condanna perentoria quella pronunciata da Papa Benedetto XVI davanti ai vescovi irlandesi convocati in Vaticano dopo lo scandalo sui casi di abusi su minori compiuti da sacerdoti a Dublino. Il Pontefice ha anche chiesto che si agisca “in fretta”, con “determinazione, onestà e coraggio” per uscire dalla crisi che sta travolgendo la Chiesa in Irlanda, la quale si è detta “pronta a collaborare con le autorità giudiziarie per fare piena luce sullo scandalo degli abusi sessuali su minori che ha coinvolto dal 1975 al 2004 la diocesi di Dublino. Nel summit avvenuto in Curia si è constatato “il

fallimento pluriennale delle autorità ecclesiastiche irlandesi nell’agire efficacemente per affrontare i casi di abusi sessuali su minori perpetrati dal clero irlandese e dai religiosi”, prendendo atto che “questa grave crisi ha portato al crollo della fiducia nei confronti dei vertici ecclesiastici e ha danneggiato la testimonianza del Vangelo e degli insegnamenti morali da parte della Chiesa”. Il Papa ha poi fatto un appello all’unità della Chiesa augurandosi che “l’attuale incontro - si legge nel comunicato - possa aiutare e tenere uniti i vescovi e a renderli in grado di parlare con una sola voce per identificare i passi concreti tesi a guarire le ferite di coloro che sono stati abusati, a incoraggiare un rinnovamento nella fede in Cristo e a riportare la credibilità morale e spirituale della Chiesa”. Dal Vaticano, infine, si fa sapere che sullo scandalo della pedofilia nella Chiesa irlandese sarà diffusa nelle prossime settimane, in tempo di Quaresima, una lettera pastorale di Benedetto XVI.

ALLARME DELLA CORTE DEI CONTI, CRESCE LA CORRUZIONE (NoveColonne ATG) Roma -La Corte dei conti lancia l’allarme corruzione: si tratta di una “patologia” che “resta tuttora grave”, che nel 2009 ha anzi fatto registrare un aumento di denunce alla Guardia di finanza del 229% rispetto al 2008, cui si aggiunge un aumento del 153% per fatti di concussione: lo denunciano il procuratore generale Mario Ristuccia e il presidente della Corte Tullio Lazzaro. Il pg Ristuccia sottolinea nella sua relazione come la corruzione dilaghi nella Pubblica amministrazione: ministero dell’Interno, carabinieri e gdf nel periodo gennaio-novembre 2009 hanno denunciato 221 reati di corruzione, 219 di concussione e 1714 reati di abuso di ufficio. “Grave”, sottolinea il presidente della Corte, è la mancanza di “anticorpi” nella Pa contro le condotte illecite individuali, le quali determinano “offuscamento dell'immagine dello Stato” e “flessione della fiducia che la collettività ripone nelle amministrazioni e nelle stesse istituzioni del Paese”. “Se le pervicaci resistenze che questa patologia sembra opporre a qualsiasi intervento volto ad assicurare la trasparenza e l’integrità nelle amministrazioni possono dirsi essere una sorta di ‘ombra’ o di ‘nebbia’ che sovrasta e avvolge il tessuto più vitale operoso del Paese – aggiunge Lazzaro -, non si può fare a meno di notare che l’oscuramento resta tuttora grave, non accenna neppure a dissolversi o a flettere nella sua intensità ispessita”. La Toscana – emerge dalle relazione del pg Ristuccia – è in testa alla classifica delle regioni in cui la Corte ha emesso il maggior numero di citazioni in giudizio per danno erariale (21), seguita da Lombardia (18), Puglia (11), Sicilia (10), Umbria (7), Piemonte (7), Trento (5), Calabria (4), Lazio (3) Abruzzo (2) Emilia Romagna (2) Friuli Venezia Giulia (1), Liguria (1). Ristuccia sottolinea inoltre come le “opere incompiute” determinino un “ingente spreco di risorse pubbliche”, ciò a causa di “carenza di programmazione, eccessiva frammentazione dei centri decisionali, complessità delle procedure di progettazione, dilatazione dei tempi di esecuzioni, imputabili alle imprese committenti e alle amministrazioni aggiudicatrici, carenze ed inadeguatezza dei controlli tecnici ed amministrativi”. Il presidente Lazzaro, nel discorso di apertura dell’anno giudiziaro, pur riconoscendo la “grandissima importanza” di alcune misure contenute nella riforma Brunetta della Pubblica amministrazione, ha affermato che “occorre provvedere con urgenza alla riforma della procedura per i giudizi davanti alla Corte dei conti”, sostenendo che l’attuale procedura che regola i giudizi contabili sia “disciplinata da norme ormai del tutto superate e inadeguate”. Il presidente della Corte ritiene necessaria un’“attenta riflessione” sia sulle funzioni del Pm contabile – una “figura ontologicamente e giuridicamente diversa dal Pm penale” per cui la riflessione sul suo ruolo è “tanto più necessaria e urgente nel momento in cui il Parlamento è investito dell’esame di riforme del sistema giustizia” - sia sulle attività di controllo e consultive della Corte dei Conti. La Corte dei Conti, sottolinea inoltre Lazzaro, “sarà inevitabilmente sempre più coinvolta nell’attuazione dell’applicazione del disegno di federalismo fiscale”, necessitando di “un’innovazione altrettanto forte della governance dell’istituto e della linee di azione del Consiglio di presidenza”. Rispondendo infine a una domanda su un presunto ‘buco’ di 9 miliardi di euro nel bilancio dello Stato, il presidente della Corte ha spiegato che “non esiste un buco di bilancio, al massimo c’è una scarsa correttezza contabile nello scrivere alcune poste”. Nella relazione del procuratore generale Mario Ristuccia, c’è stato un accenno al ddl sul processo breve: dato che la giustizia contabile, sostiene il procuratore, “non può certo dirsi

affetta dalla sistematica lentezza che colpisce altri giurisdizioni”, l’aver previsto nel ddl sul processo breve una norma che fa valere retroattivamente la prescrizione processuale se i tempi del giudizio sono troppo lunghi, è “irragionevole”.

FINI: OGGI CHI RUBA NON LO FA PER PARTITO MA PERCHE’ LADRO (NoveColonne ATG) Roma - Oggi chi ruba non lo fa per il partito, come prima di Tangentopoli, ma perché è un ladro: ad affermarlo il presidente della Camera Gianfranco Fini, a proposito del parallelismo tra gli attuali episodi di corruzione e Tangentopoli: “Non so se oggi c’è una questione morale, indubbiamente il malvezzo e la corruzione ci sono, ci sono sempre stati e ci saranno – spiega Fini -. Non condivido – prosegue - la tesi di chi dice che è più o meno come era prima di Tangentopoli quando chi raccoglieva le tangenti diceva che servivano alla politica. Spero che nessuno voglia sostenere che la politica è marcia perché ha bisogno di tanti soldi. La realtà è diversa. I grandi partiti del passato avevano in ogni città decine di impiegati e strutture che non esistono più. C’era il peso mastodontico di questi apparati. Oggi non c’è più”. Secondo la terza carica dello Stato “oggi ci sono tanti episodi di tangenti e corruzione”, ma coloro che ne sono protagonisti “devono essere chiamati come meritano: volgari lestofanti. Evitiamo paragoni impropri”. Fini attacca poi gli uomini politici che ricoprono più incarichi contemporaneamente: “La storia delle incompatibilità sta superando la soglia della decenza”, afferma, sottolineando: “Si vuol essere contemporaneamente parlamentari e sindaci o consiglieri regionali. È già difficile fare bene una cosa, figurarsi due o tre”. Questo, sostiene il presidente della Camera, “significa abusare della fiducia degli italiani”. A proposito di riforma della legge elettorale, Fini ritiene che “quella dei collegi uninominali è la soluzione più idonea”. “Se dipendesse solo da me – spiega -, tornerei a quel breve periodo in cui non c’erano circoscrizioni grandi come una regione ma a collegi di 80-100 mila elettori nel quale si sceglieva in base alla famiglia politica ma anche alla bravura del candidato”.

SOCIETA’ADDIO A MCQUEEN, IL GENIO RIBELLE DELLA MODA INGLESE (NoveColonne ATG) Londra - Si è impiccato nella sua casa di Londra, sopraffatto dal dolore per la morte di sua madre solo una settimana fa. E’ morto così, a soli 40 anni, Alexander McQueen, genio ribelle della moda inglese. E’ stato trovato senza vita da un’ambulanza che questa mattina non ha potuto far altro se non constatarne il decesso. La notizia, che ha fatto subito il giro del mondo, è stata confermata da Ed Filipowski, portavoce della sua griffe, mentre i familiari si trincerava dietro al dolore per la tragica scomparsa. Le riflessioni di McQueen su Twitter, solo qualche giorno fa, appaiono oggi come un tragico presagio. Nel 2007 il designer aveva perso un altro dei suoi affetti più cari, l’amica Isabella Blow, anche lei morta suicida. Era stata proprio la nota editorialista di moda ad aver creduto nel suo talento lanciandolo sulla scena internazionale. Figlio di un tassista, Alexander lascia la scuola a soli 16 anni per seguire il fuoco sacro della moda. Come molti altri colleghi della sua generazione, anche lui è un “enfant prodige”. La sua carriera comincia da apprendista in uno dei tanti atelier della leggendaria Saville Row, la via de migliori sarti di Londra. Dopo essersi trasferito, a soli 20 anni, a Milano per lavorare con Romeo Gigli, nel 1996 approda da Givenchy, a Parigi, dove sostituisce John Galliano come direttore artistico. Guiderà la raffinata maison francese fino al 2001, accusando in seguito i vertici dell’azienda di soffocare la sua vena creativa in nome del business. E’ proprio in questi anni che McQueen si dedica alla sua linea, un mix di sartorialità e provocazione, di glamour e avanguardia. Nonostante il successo, la stima degli addetti ai lavori, l’onorificenza come Cavaliere e ben quattro riconoscimenti come British Designer of the Year, McQueen resterà sempre un outsider, conservando quella vena eversiva, visionaria e anticonformista tipici del suo personalissimo stile. Presto le sue sfilate diventano un evento da non perdere, attese e seguite dalla stampa internazionale, tra effetti teatrali e suggestioni gotiche che conquistano anche il grande pubblico. Nel 1999 tutti i media parlano della modella Aimee Mullins, la giovane modella con le gambe amputate che McQueen fa sfilare su sofisticate protesi di legno. Negli ultimi anni il suo marchio aveva inaugurato nuove boutique a Londra, New York e Milano e

il designer aveva intrapreso una felice collaborazione con il brand Puma, firmando un’apprezzata linea di scarpe da ginnastica. La sua nuova collezione, in programma per il prossimo 9 marzo, era uno degli eventi più attesi della settimana della moda francese. Con lui se ne va un pezzo della nostra moda contemporanea.

MODA: VUITTON VINCE BATTAGLIA LEGALE CONTRO EBAY (NoveColonne ATG) Roma - Si è aggiunto un nuovo capitolo alla saga di Louis Vuitton contro eBay. Il colosso della moda francese ha ingaggiato ormai da tempo un’aspra battaglia contro il sito numero uno al mondo per la compravendita on-line, accusato di vendere prodotti contraffatti col famoso monogramma. Una missione quasi impossibile, vista la vastissima rete di utenti che ogni giorno in tutto il mondo acquistano e offrono merce sul popolare portale e la difficoltà di monitorare tutti i prodotti in circolazione. Eppure la maison parigina è comunque riuscita a prendersi una bella soddisfazione, vincendo una causa per la vendita di cosmetici falsificati intentata assieme ad altri illustri colleghi: Christian Dior, Kenzo, Givenchy e Guerlain. “Siamo soddisfatti per l’esito della vicenda, a conferma del fatto che la giurisprudenza in materia mira a tutelare i consumatori” spiega Nathalie Moullé-Berteaux a nome del gruppo transalpino. EBay dovrà restituire a LVMH – la potentissima holding che vanta una sessantina tra i più prestigiosi brand del lusso internazionale – una cifra tutto sommato irrisoria: solo 200mila euro a fronte del milione e 200mila euro richiesti. Ben più importante il monito del giudice alla compagnia americana, cui è stato vietato di usare la parola “Vuitton” per qualsiasi link, parola chiave o ricerca relativa alla merce venduta on-line e che soprattutto dovrà pagare una multa di 1000 euro per ogni trasgressione. “Questo argomento è stato usato da tutta una serie di marchi per continuare a detenere il controllo totale di tutto ciò che la gente può comprare, di dove fa acquisti e di quanto debba pagare” ribatte Yohan Russo, direttore generale di eBay in Francia. Non è ancora chiaro se il portale ricorrerà in appello, ma nel frattempo la griffe si gode la vittoria. E riempie (anche) le pagine delle cronache mondane grazie al suo prezioso aiuto per le cause sociali. Proprio lo scorso 10 febbraio Yves Carcelle, presidente e direttore generale di Louis Vuitton, è stato protagonista dell’annuale serata di gala dell’amfAR, la famosa associazione da anni in prima linea per la raccolta di fondi destinati alla ricerca sull’Aids. Moltissime le personalità che hanno animato lo sfavillante party, ospitato nell’elegante hotel Cipriani di New York: dalla direttrice di Vogue America Anna Wintour alla cantante Lady Gaga, con un’attesa performance che non ha deluso le aspettative. Premiato assieme a Carcelle anche la star del pop Elton John e il suo costante impegno per la nobile causa. Già nel 2000 Louis Vuitton aveva collaborato con l’attrice Sharon Stone – madrina storica dell’evento annuale amfAR – per la creazione di una speciale linea di beauty-case che ha raccolto più di 4 milioni di dollari dei suoi benefattori. Vuitton ha anche contribuito a supportare finanziariamente l’amfAR negli ultimi dieci anni, sponsorizzando le serate di beneficenza che l’associazione promuove in tutto il mondo.

ISTAT: NEGLI ALBERGHI ITALIANI PIÙ SOGGIORNI MA PER MENO NOTTI(NoveColonne ATG) Roma - Nel periodo compreso fra Natale e l’Epifania (precisamente dal 23 dicembre 2009 al 6 gennaio 2010), negli alberghi italiani si è verificato, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, un aumento dell’1,6% negli arrivi ed un calo dell’1,3% nelle giornate di presenza. Lo rende noto l’Istat, pubblicando i dati sul movimento alberghiero nel periodo compreso tra il Natale 2009 e l’Epifania 2010. Per la clientela italiana si è registrata – comunica sempre l’Istat -, nel confronto con lo stesso periodo dell’anno precedente, una crescita dell’1,6% degli arrivi ed una diminuzione del 2,3% delle presenze. Per la clientela straniera vi è stato un aumento dell’1,8% degli arrivi e dell’1,1% delle giornate di presenza. Rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente, nel Nord-ovest gli arrivi sono diminuiti dell’1% per la clientela italiana mentre sono saliti del 9,9% per quella straniera, con un aumento complessivo del 2,7%. Sempre con riferimento agli arrivi, nel Nord-est vi è stato un calo dell’1,3% per la clientela nazionale e del 4,5% di quella estera, con una variazione negativa complessiva del 2,1%. Nell’Italia centrale, un lieve aumento dello 0,2% della componente nazionale e una diminuzione dell’1,4% di quella estera hanno

condotto ad una diminuzione dello 0,5% degli arrivi totali. Nell’Italia meridionale ed insulare, vi è stato un incremento del 10,9% degli arrivi della componente italiana e del 13,2% della componente straniera, per una crescita complessiva degli arrivi dell’11,2%. Per quanto riguarda le presenze, nell’Italia nord occidentale si è registrata una variazione positiva dello 0,9%, derivante da una diminuzione della componente nazionale (-1,5%) e da un incremento di quella estera (+6,2%). Nell’Italia nord orientale vi è stata una diminuzione complessiva, rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente, del 3,7%, dovuta ad un calo sia della clientela nazionale (-3,9 %), sia di quella estera (-3,3%). Nell’Italia centrale, l’aumento dello 0,7% è la risultante di un incremento del 2,8% degli stranieri e di una diminuzione dell’1,2% degli italiani. Infine, nell’Italia meridionale ed insulare sono cresciute le presenze sia della componente nazionale (+1,4%) sia della componente straniera (+10,8%), con un incremento complessivo del 2,7%. La durata media della permanenza negli esercizi alberghieri è stata di 2,93 giornate, con una diminuzione assoluta, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, di 0,09 giornate. La permanenza media ha segnato cali sia per la componente italiana (-0,11 giornate) sia per quella straniera (-0,02 giornate). Il 65,7% della clientela ha preferito le località con turismo prevalentemente stagionale (località montane, marine, lacuali, termali, collinari); tale quota è diminuita di 2,1 punti percentuali rispetto all’analogo periodo dello scorso anno. Il restante 34,3% delle presenze ha riguardato città d’arte e capoluoghi non altrimenti classificati.

INCIDENTI SUL LAVORO, INAIL: IL PERICOLO E' TRA I FORNELLI(NoveColonne ATG) Roma - Preparare manicaretti e leccornie non è un mestiere senza pericoli. Lo sanno bene i cuochi professionisti, che rappresentano i lavoratori più colpiti da incidenti nel settore alberghiero e della ristorazione. Lo rivela l'ultimo numero di Dati Inail (dicembre 2009) che analizza il fattore infortunistico negli alberghi e nei ristoranti italiani. Uno spaccato imprenditoriale variegato che nel nostro Paese comprende 286mila aziende assicurate e che, malgrado la crisi economica, va a gonfie vele (il settore, infatti, ha retto chiudendo il 2008 con un giro d'affari pari al 10,5% del Pil). Anche sul versante infortunistico la situazione è stabile ormai da qualche anno e gli incidenti si mantengono su una in media di 33.500 denunce l'anno. Nel 2008 sono stati 31 invece i casi mortali, il 68% dei quali è avvenuto però in itinere (nel tragitto casa-lavoro-casa). Un infortunio su tre avviene nei ristoranti (11.347 denunce nel 2008), seguono le mense (7.234), gli alberghi (7.121), i bar (6.234), i villaggi turistici e campeggi (1.777). A essere più colpite sono le donne che denunciano il 53,6% degli infortuni totali del settore. Le cause più frequenti di infortunio sono gli scivolamenti, i movimenti bruschi e la perdita di controllo degli utensili e degli oggetti taglienti, che determinano soprattutto danni alle mani, alla colonna vertebrale e alle caviglie. In testa alla spiacevole classifica infortunistica i cuochi (22% del totale), seguiti da camerieri( 21%), inservienti (13%), baristi (7%) e rosticcieri/pizzaioli (4%). Il 20% degli incidenti riguarda i lavoratori stranieri. Nel 2008 le denunce degli immigrati impiegati nel settore sono state 6.802, mentre erano 5.495 nel 2004 (pari al 17% del totale). Per quanto riguarda invece i casi mortali, l'incidenza è contenuta e la media è di 4 vittime l'anno. In totale gli stranieri impiegati nel settore sono oltre 300mila e la maggior parte (60%) è costituito da donne. L'imprenditoria immigrata è un settore in espansione: sono ormai moltissime le imprese straniere in Italia, soprattutto nel settore Alberghi e ristorazione. A gestirle sono soprattutto cinesi (che detengono il 33% del totale) e marocchini. Circa un quarto dei locali etnici si trova in Lombardia, il 12% nel Lazio e l'8% in Veneto.

ECONOMIAISTAT, PIL 2009 A - 4,9%: IL DATO PEGGIORE DAL 1971 (NoveColonne ATG) Roma - Un Pil da record quello italiano nel 2009. In negativo, però, perché è il dato peggiore registrato dall’Istat dal 1971 (da quando è iniziata la serie storica). Il prodotto interno lordo nel 2009 è calato del 4,9%, mentre nel quarto trimestre 2009 rispetto al trimestre precedente è diminuito dello 0,2% e del 2,8% rispetto al quarto trimestre 2008. La crescita acquisita

per il 2010, invece, è pari allo zero. Il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, commentando i dati Istat, ha detto che bisogna “fare una manovra economica, sollecitare un po’ l’economia e affrontare con più determinazione la situazione, e non continuare a parlare di altro come il processo breve e cose del genere”. Per il leader del Pd il governo ha tentato di nascondere la gravità della crisi, raccontando che “la crisi sarebbe stata finanziaria ma non avrebbe inciso sull’economia reale. Poi ha detto che era psicologica, poi che ce l’avevamo alle spalle, che andavamo meglio di altri e così ci siamo disarmati. C’è qualcosa che non gira e penso che il governo debba rendersi conto che quello che è stato fatto fino a qui - ha concluso Bersani - assolutamente non basta”. Obiezioni che il Pdl, per voce del suo vicepresidente alla Camera, Osvaldo Napoli, boccia come propaganda dovuta all’imminente campagna elettorale per le regionali. Per Napoli, il segretario dell’opposizione dovrebbe “guardare oltre la punta del proprio naso”, riconoscendo che il calo del Pil di oggi, ampiamente previsto, non è molto inferiore alla media dei Paesi di Eurolandia. Bersani poi, secondo il deputato Pdl, dovrebbe tenere in considerazione il fatto che sì, “la minore crescita dell’Italia nel 2009 è vera, ma quanto peserà sull’occupazione dei Paesi europei la crescita esponenziale del rapporto deficit-Pil e del debito pubblico complessivo mentre l’Italia ne è rimasta al riparo?”. Secondo l’esponente del Pdl il governo dovrebbe rafforzare le azioni di stimolo dell’economia reale ma sempre nel quadro di un rigoroso controllo della finanza pubblica per tenersi al riparo da un sentiero pericoloso che invece economie come quelle di Spagna, Grecia, Portogallo e Irlanda hanno ormai intrapreso e “dal quale, per fortuna degli italiani - conclude Napoli - siamo al momento rimasti fuori”. Anche i dati sulla crescita del Pil nell’Eurozona mostrano un rallentamento, nell’ultimo trimestre del 2009, secondo una stima di Eurostat, è aumentato dello 0,1% contro il rialzo dello 0,4% nel trimestre precedente, mentre rispetto al quarto trimestre 2008 è sceso del 2,1%. Per la Commissione europea l’Europa deve fare “ancora molto per rafforzare la ripresa” e “gli Stati membri - ha dichiarato il portavoce del commissario agli Affari economici e monetari Olli Rehn - devono riflettere sulle strategie di uscita dalla crisi rispettando le regole del patto di stabilità e crescita”.

FIAT, SCAJOLA: PER TERMINI 14 PROGETTI. PRIMA L’AUTOMOTIVE (NoveColonne ATG) Roma -Secondo la Fiat lo stabilimento di Termini Imerese è antieconomico e quindi va chiuso ma il governo “sta compiendo ogni sforzo” per salvaguardare “la vocazione industriale dell’area, privilegiando i progetti del settore automotive”, “per ora ci sono 14 proposte”. Questo il pensiero del ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola. A breve, ha precisato il ministro, verrà presentata una “short list” sulle iniziative che verranno ritenute più idonee a garantire una prospettiva futura allo stabilimento. Il ministero ha istituito già da gennaio una task force per valutare le diverse manifestazioni di interesse per nuove attività produttive e una prima verifica sul lavoro svolto si farà il 5 marzo al tavolo tecnico con la Regione, la Fiat e i sindacati. L’analisi tecnico-finanziaria delle proposte è stata affidata ad Invitalia, l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa, che lavorerà con “criteri certi e trasparenti”, tenendo “essenzialmente conto della solidità economico-finanziaria dei progetti e dei proponenti, della fattibilità industriale e delle ricadute occupazionali”. Verranno prese in considerazione anche altre proposte “nel settore terziario, multimediale, turistico, agroindustriale e logistico” ma queste potranno solo “concorrere a supportare i processi di sviluppo dell’area, integrando e non sostituendo l’utilizzo produttivo del sito”. Tra i potenziali investitori, ha poi detto Scajola, “vi sono anche imprese straniere e spero che ulteriori manifestazioni possano scaturire dai contatti avviati anche nel corso delle mie recenti missioni all’estero”. L’obiettivo è quello di “assicurare la sopravvivenza e lo sviluppo futuro” dell’impianto siciliano dal 2012, anno in cui la Fiat ha annunciato che terminerà lì la produzione della Lancia Ypsilon. Per Scajola “non dobbiamo agire in modo affrettato e approssimativo. Sull’onda di una emotività comprensibile, ma che potrebbe farci prendere decisioni poco meditate: abbiamo tempo per selezionare, in modo trasparente, proposte serie ed affidabili”, che abbiano come condizione fondamentale – ha aggiunto il ministro –“il mantenimento dell’occupazione e la salvaguardia della presenza industriale sul territorio”. Per far questo

l’esecutivo sta valutando l’ipotesi “di rivolgere un invito internazionale a tutti i soggetti potenzialmente interessati al rilancio industriale dell’area”, ha detto Scajola, mettendo in evidenza che “sono a disposizione 450 milioni di finanziamenti statali e regionali per migliorare le infrastrutture e sostenere la ristrutturazione del polo produttivo”. Il titolare dell’Mse ha poi sostenuto che “il ‘caso’ di Termini Imerese sarà anche un test molto importante per misurare concretamente l’attrattività dei nostri territori, soprattutto nel Mezzogiorno, e per adeguare le nostre normative e procedure all’esigenza di assicurare agli investitori nazionali e stranieri le migliori condizioni di accoglienza”. Riguardo alla questione del rinnovo degli incentivi per il settore auto, il ministro Scajola ha sostenuto che “sarebbe sbagliato” collegarla “al mantenimento di singoli insediamenti produttivi, perché questo è contrario non solo alla logica economica, ma anche alle norme europee”.

EUROPAUE: ACCORDO TRA LEADER EUROPEI SU PIANO SOSTEGNO GRECIA (NoveColonne ATG) Roma - Accordo raggiunto tra i leader della Ue per sostenere la Grecia nella drammatica crisi economico-finanziaria che sta attraversando: ad annunciarlo il presidente stabile dell’Unione europea Herman Von Rompuy, prima dell’avvio del vertice a Bruxelles sul piano di sostegno per il paese ellenico cui hanno preso parte la cancelliera tedesca Angela Merkel (la quale aveva assicurato, poco prima dell’inizio del vertice, che la Ue “non lascerà cadere” la Grecia), il presidente francese Nicolas Sarkozy, il premier spagnolo Luis Zapatero e quello greco George Papandreou. L’annuncio di Van Rompuy giungeva in seguito a un incontro avvenuto con i leader che hanno partecipato al vertice, con il presidente della Bce Jean Claude Trichet, il presidente della Commissione Europea Josè Manuel Durao Barroso e il premier del Lussemburgo, presidente dell’Eurogruppo, Jean-Claude Juncker. La Grecia non chiede sostegno finanziario ai partner europei nonostante le difficoltà, affermano i leader in una dichiarazione letta da Von Rompuy, dove si chiede al paese ellenico di applicare il piano di risanamento delle finanze pubbliche - comprese le misure supplementari -, per rispettare gli obiettivi di riduzione del deficit. I leader europei esprimono “pieno sostegno al piano di risanamento della Grecia, che dovrà fare quanto necessario per realizzare l’ambizioso programma, compresa l’attuazione di misure supplementari” nel caso si rendessero necessarie: l’obiettivo previsto dal programma di stabilità varato dalla Grecia è quello di ridurre il deficit di 4 punti nel 2010; a metà marzo Atene dovrà presentare un primo rapporto sullo stato di attuazione del piano di risanamento, sulla base del quale si deciderà se sarà necessario prendere nuove misure correttive. I leader Ue assicurano che su queste raccomandazioni ci sarà “uno stretto monitoraggio da parte della Commissione Ue, della Banca centrale europea, insieme ad esperti del Fondo monetario internazionale”. Per quanto riguarda gli Usa, il consigliere economico della Casa Bianca Christina Romer assicura pieno sostegno alle iniziative tese a rendere più stabile la situazione in Grecia. In un’intervista al quotidiano francese Le Monde, Papandreou afferma che la Grecia ha bisogno del “sostegno psicologico e politico dell’Europa”; il premier si dice poi “ottimista” osservando tra i greci “una forte volontà di cambiare le cose” anche se le riforme “non saranno facili”.

LIBIA-UE, CRISI DIPLOMATICA SUI VISTI D’INGRESSO (NoveColonne ATG) Roma - Libia e Unione Europea sull’orlo della crisi diplomatica. Tripoli ha infatti sospeso il rilascio dei visti di ingresso ai cittadini dell’area Schengen. Sospesa anche la validità dei visti già rilasciati. Si tratta, a quanto pare, di una sorta di “ritorsione” libica nei confronti della Svizzera, che ha bandito dal proprio territorio Muhammar Gheddafi e altri 187 cittadini libici. L’Italia, insieme a tutti i paesi dell'Unione Europea e dell’area Schengen, si sono già mossi per richiedere il ritiro del provvedimento. Immediate, ovviamente, le reazioni politiche al provvedimento. La presidente del Comitato Schengen, Margherita Boniver, ha affermato a Radio CNR: “Mi auguro che si tratti di una misura temporanea. Certo, si tratta di una decisione autolesionista che lascia stupiti. Penso che si tratti di una decisione che danneggia in primo luogo

proprio la Libia perché in questo modo l'economia libica non potrà che essere svantaggiata. E' una decisione autolesionista”. Sandro Gozi, capogruppo del Pd nella commissione Politiche della Ue della Camera, ha parlato di “una vera e propria rappresaglia”. La misura, ha continuato, “è inaccettabile e ci aspettiamo un’immediata telefonata del presidente del Consiglio Berlusconi al suo amico Gheddafi, a meno che la loro amicizia non arrivi alla accettazione passiva della ritorsione libica”. Lo scontro tra Tripoli e Berna risale al luglio 2008, quando il figlio di Gheddafi, Hannibal, fu arrestato insieme alla moglie con l'accusa di aver maltrattato due dipendenti di un albergo di Ginevra. La Libia risponde bloccando per una settimana le forniture di petrolio alla Svizzera, ripicca attuata di nuovo anche ad ottobre dello stesso anno. Due uomini d’affari svizzeri vengono inoltre arrestati per essere liberati solo nel novembre del 2009 (per stabilirsi nell’ambasciata elvetica a Tripoli dove tuttora dimorano). Vengono inoltre ritirati sette miliardi di dollari dalle banche della confederazione elvetica. A settembre del 2009 Gheddafi propone addirittura lo smembramento del paese alpino. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata quella della Svizzera che ha proibito a 188 libici - tra cui tutta la famiglia Gheddafi - l'ingresso in territorio elvetico.

TRAGICO SCONTRO TRA TRENI, 25 MORTI IN BELGIO(NoveColonne ATG) - E’ di 25 morti il bilancio dell’incidente ferroviario avvenuto in Belgio lo scorso 15 febbraio. Due treni si sarebbero scontrati frontalmente vicino Halle, a circa quindici chilometri da Bruxelles. Lo scontro ha provocato anche numerosi. La collisione è avvenuta all’altezza di Buizingen, località all’uscita dalla stazione di Halle, sulla linea che collega Soignies a Bruxelles. Il convoglio partito da Quievrain e diretto a Liegi si è trovato sullo stesso binario di quello partito da Louvain-La-Neuve alla volta di Braine-Le –Comte, sui due treni viaggiavano molti lavoratori pendolari diretti a Bruxelles. Il ministro dei Trasporti, Etienne Schouppe, ha parlato di numerose amputazioni eseguite sul luogo dell’incidente. Un testimone ha raccontato che l’impatto è stato violentissimo e “i treni non hanno neppure frenato”. Christian Wampach, un passeggero del treno che viaggiava da Mons verso Bruxelles, ha raccontato che” i primi vagoni sono stati completamente distrutti e il primo è disintegrato”. Sulle cause dell’incidente le ipotesi per ora ruotano intorno all’errore umano o a un’anomalia tecnica. Un responsabile del centro di crisi subito allestito nei pressi del luogo della tragedia non ha escluso la possibilità “che uno dei due treni non abbia rispettato il segnale rosso”, ma lo stesso può dirsi per un difetto tecnico e secondo il responsabile “al momento è difficile fare speculazioni sulle cause”. Almeno uno dei due treni marciava a circa 60 chilometri all’ora e al momento dell’impatto si stava verificando una normale nevicata e non una tempesta di forte intensità.

SPORTCALCIO, CHAMPIONS: MILAN SPERA NONOSTANTE IL KO COL MANCHESTER (NoveColonne ATG) Roma - Quando, nell’andata di un ottavo di finale di Champions League, si perde 2-3 in casa, la situazione sembra compromessa e le possibilità di passare il turno sono ridotte al minimo. Se, però, l’insuccesso viene fuori al termine di una partita come Milan – Manchester United, ecco che il discorso non può considerarsi chiuso a priori. I rossoneri hanno le carte in regola per mettere in difficoltà gli inglesi e, pertanto, devono credere nella rimonta, a patto di non commettere gli errori che hanno condizionato le ultime sfide. Certo, l’impresa è ardua, agli uomini di Leonardo, infatti, non basterà soltanto vincere all’Old Trafford, ma dovranno superare i Red Devils con almeno 2 gol di scarto. Il 2-3 finale è un risultato ingiusto. Vero è che il Manchester United ha dimostrato di essere una grande squadra, riuscendo a non crollare quando i padroni di casa macinavano gioco ed occasioni. Ma è altrettanto innegabile che il Milan, per più di sessanta minuti, ha controllato la gara, è andato diverse volte vicino al vantaggio, e poi al raddoppio, e, pur avendo subito l’1-3, ha continuato ad attaccare, accorciando le distanze, e sfiorando con Inzaghi ed Ambrosini un clamoroso pareggio. Leonardo ha riproposto il tridente, con Pato e Ronaldinho molto larghi, proprio per mettere in difficoltà gli esterni bassi di Ferguson. Missione compiuta, infatti le

due marcature rossonere vengono proprio da sinistra, la prima direttamente da Ronaldinho, mentre la seconda è firmata da Seedorf, su assist del talento brasiliano. L’agilità di Pato, poi, ha messo in notevole crisi Evra, suo dirimpettaio. Il francese, per caratteristiche tecniche, è molto più abile nella spinta che non nel contenimento. Tendendo così alta la posizione di Pato, il Milan ha impedito al terzino sinistro di attaccare ed ha messo a nudo tutti i suoi limiti nella fase difensiva, soprattutto nell’effettuare le diagonali. Proponendo ritmi così alti anche nella gara di ritorno, l’impresa sarà possibile. I milanesi, però, devono risolvere quei problemi difensivi che troppe volte hanno condizionato prestazioni e risultati. Quello delle palle alte è un handicap che i rossoneri si portano dietro da moltissimo tempo e a Manchester ringraziano.

VANCOUVER 2010: 4 MEDAGLIE PER L’ITALIA NELLA PRIMA PARTE DEI GIOCHI(NoveColonne ATG) Vancouver - L’Italia festeggia con una bella medaglia di bronzo la chiusura di fatto della prima settimana di gare alle Olimpiadi invernali di Vancouver: la protagonista è Arianna Fontana, che ha conquistato il primo alloro olimpico individuale dello short track al femminile, chiudendo nei 500 metri con 43"804 la sua migliore prestazione personale. L'azzurra diciannovenne ha compiuto una progressione formidabile. Seconda in semifinale, corsa in 43"991 dove ha battuto di un millesimo la cinese Zhou, l'azzurra già in quella occasione aveva migliorato il suo record personale. Arianna ha superato il primo turno nei 500 metri grazie al secondo posto ottenuto nella terza batteria con 44”257. La medaglia conquistata dalla Fontana, secondo bronzo personale dopo quello vinto con la staffetta a Torino 2006, è la prima nello short track in una gara individuale femminile. Il medagliere azzurro sale così a quota quattro (in totale tre bronzi e un argento) quando Vancouver si avvicina al giro di boa. In precedenza Pietro Piller Cottrer aveva conquistato l’argento nella 15 km skating di Whistler: il carabiniere di Sappada ha gareggiato da grande protagonista in graduale crescita di rendimento dall'inizio alla fine. Solo lo svizzero Dario Cologna ha fatto meglio dell'azzurro coprendo la distanza in 33'36"3. Piller, già vincitore di tre medaglie olimpiche (1 oro e 1 argento nella staffetta a Torino 2006 e Salt Lake 2002, 1 bronzo nella 30 km inseguimento a Torino), ha però trovato la forza di mettersi alle spalle tutti gli altri chiudendo con il tempo di 34'00.9 a soli 24"6 dall'oro. I primi sorrisi azzurri avevano avuto la faccia ‘di bronzo’ di Armin Zoeggeler e Alessandro Pittin. Il cannibale dello slittino ha conquistato una medaglia che vale oro nel singolo maschile nella gara dominata dalla coppia tedesca Felix Loch e David Moeller, che hanno infilato oro e argento con distacchi abissali nei confronti degli avversari. Zoeggeler è riuscito a tenere a bada per appena 3 centesimi la rimonta di Albert Demtschenko, russo d'assalto che fino alla fine ha cercato di strappare la medaglia all'azzurro, che grazie a questa ennesima impresa della carriera conquista la quinta medaglia consecutiva in una rassegna olimpica dopo il bronzo di Lillehammer 1994, l'argento di Nagano 1998 e gli ori di Salt Lake City 2002 e Torino 2006. Pittin, venti anni appena, ha invece portato a casa una medaglia insperata alla vigilia nella combinata nordica: una disciplina storicamente avara di soddisfazioni per lo sport azzurro.

MADE IN ITALYLA CITTA’ DI NEW YORK SI PREPARA PER IL GALA ITALIA(NoveColonne ATG) Roma - Il 25 febbraio, anniversario della 25esima edizione del Gala Italia, è stato formalmente proclamato dal Sindaco di New York, Michael Bloomberg, “Italian Wine & Food Institute Day”. Nel suo proclama il Sindaco Bloomberg asserisce che la città di New York “è orgogliosa di ospitare la 25esima edizione del Gala Italia”. “Per oltre 25 anni l'Italian Wine & Food Institute - prosegue il proclama - si è dedicato a promuovere e a educare i consumatori americani sui vini, il cibo, la moda, l'arte ed il disegno italiano così come su ogni prodotto che orgogliosamente porta il logo Made in Italy ”. “Dai seminari alle degustazioni, alle ricerche di mercato e ai sondaggi l'Italian Wine & Food Institute - continua il proclama - è la fonte più importante per tutti i cittadini di New York che amano l'Italia”. Il Gala Italia è “una meravigliosa celebrazione dell'Italian Wine & Food Institute e della qualità dei prodotti che promuove, fra cui le nuove Fiat 500, le Vespa della Piaggio e la moda di StarChic” (di Simona Ventura). “L'evento di

quest'anno - sottolinea ancora il proclama del Sindaco - sarà sicuramente uno dei più eccitanti fin ora realizzato”. “A nome della Città di New York - conclude il Sindaco Bloomberg - nel porgere i suoi auguri per un continuo successo, “desidero complimentarmi con l'Italian Wine & Food Institute per l'instancabile attività che svolge per rafforzare i legami fra gli Stati Uniti e l'Italia”. Sono entrati nella febbrile fase finale i preparativi per la manifestazione italiana che - come sottolineato dal Sindaco Bloomberg - presenterà il meglio dell'Italia a New York. Oltre cinquanta dei più qualificati produttori vinicoli (fra cui Antinori, Biondi Santi, Bertani, Castello di Querceto, Michele Chiarlo, Fazi Battaglia, Feudi di San Gregorio, Fonterutoli Marchesi di Barolo, Planeta, Pellegrino, Rocca delle Macie, Ruffino, Sella e Mosca,Tenuta di Biserno e Travaglini). Oltre 15 dei più noti ristoranti di Manhattan (da Serafina, il ristorante del Jet Set Internazionale, al nuovissimo ed elegante SD26 di Tony May, al famoso Osteria del Circo di Sirio Maccioni). E poi ancora alcuni dei maggiori successi italiani cantati da Elena Bonelli, una selezione di capi sportivi della collezione StarChic di Simona Ventura, la campagna promozionale in favore della Moda Italiana If you speak Fashion, you speak Italian, la sfilata di abiti da sposa della casa di alta moda Atelier Aimée, le Fiat 500, le Vespa, le biciclette della Compagnia Ducale, i premi, le Golden Medals, tanti VIP e personalità del mondo dello spettacolo, fra cui l'attrice Samuela Sardo ed il regista Massimo Piparo, la grande torta con le 25 candeline e l'eccezionale madrina del Gala Italia: Simona Ventura. Il Gala Italia è congiuntamente organizzato dall'Italian Wine & Food Institute e dall'Istituto Commercio Estero sotto l'alto patronato dell'Ambasciatore Italiano a Washington, Giulio Terzi di Sant'Agata, e con la sponsorizzazione dalla Camera di Commercio di Milano, dell'Istituto Regionale Vite e Vino di Palermo e dell'Enit di New York.

“PASSIONE ITALIA” ARRIVA IL LIBRO DELLA FONDAZIONE ITALIA-USA(NoveColonne ATG) Roma - E’ in corso di pubblicazione il libro “Passione Italia - Made in little Italy” di Fabiana Romano, docente di marketing internazionale all’Università del Minnesota, edito con il patrocinio della Fondazione Italia Usa con un’introduzione di Christine Anderson, direttore della programmazione dell’Università del Minnesota e Stephen Conger, direttore di Accent International. “Il made in Italy consente di far conoscere l’Italia in America, ma anche di far conoscere l’America in Italia - scrive nell’introduzione al libro il presidente della Fondazione Italia USA, il deputato del Pdl Rocco Girlanda - per apprezzarne i lati ancora poco noti alla maggioranza degli italiani, esercitando quello spirito critico che guarda alla realtà senza pregiudizi, comprendendo gli Stati Uniti per quello che realmente sono senza filtri politici e ideologici. Non ci sono dubbi su come il costume italiano e quello che potremmo chiamare ‘Italian sounding’ abbiano contribuito in maniera essenziale all’idea di ‘American way of life’, in particolare con riferimento a cibo (pasta e pizza), bevande di qualità (vino e acqua) e caffè (Starbucks nasce dall’idea italiana di caffè come luogo di ritrovo, poi adattata allo stile americano). La moda è un ulteriore esempio in cui la creatività italiana si è espressa da sempre ai massimi livelli e che ha trovato a partire dagli anni Ottanta un forte legame con l’America, che per prima decretò il successo della moda italiana con l’ormai storica copertina di Time dedicata a ‘re’ Giorgio Armani”. “Tanti altri miti dell’Italian fashion - ricorda ancora il presidente della Fondazione Italia USA - hanno trovato la loro consacrazione negli Usa: negli anni Settanta le giovani e sconosciute sorelle Fendi partirono per New York con le loro rivoluzionarie pellicce nei bauli e conquistarono Neiman Marcus. Mentre un americano come Tom Ford è stato negli anni Novanta l’artefice di una rinascita clamorosa, quella del più storico dei marchi italiani, Gucci”. DESIGN, BONDI: VALORIZZARLO DOVE E’ RADICATO(NoveColonne ATG) Roma - “Riguardo la proposta formulata in seno al consiglio nazionale del design sull’ipotesi di una Biennale del design a Venezia dopo un’attenta valutazione sulla fattibilità del progetto, ritengo che una realtà come quella del design che unisce creatività e imprenditorialità non possa che essere valorizzata nei territori in cui questa importante industria culturale nazionale, vanto dell’Italia nel mondo, è da sempre radicata. Resto inoltre convinto della necessità di una

grande manifestazione internazionale che promuova l’eccellenza del design e del Made in Italy nel mondo”. Lo ha dichiarato il ministro per i Beni e le Attività Culturali, Sandro Bondi.

EMILIANO ROMAGNOLI NEL MONDO CONSULTA: TRA I LAVORI E IL RICORDO DI BIGLIARDI E BENINI(NoveColonne ATG) Riccione - Ricordando Dante Bigliardi e Sergio Benini, scomparsi entrambi lo scorso dicembre, si è aperta a Riccione la due giorni di lavori della Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo, presieduta da Silvia Bartolini, e svoltasi lo scorso 11 e 12 febbraio. Bigliardi, presidente della Filef di Reggio Emilia e per anni consultore della Regione Emilia-Romagna, e Benini, presidente dell’Associazione Emilia-Romagna di Bruxelles e rappresentante della Provincia di Ferrara nella Consulta, sono stati ricordati nella prima riunione del 2010 dalla presidente Bartolini, ma anche da coloro che all’interno della Consulta li conoscevano bene. Dopo aver osservato un minuto di silenzio, i membri della Consulta hanno affrontato i principali temi riguardanti l’emigrazione emiliano-romagnola. Primo fra tutti, la conferenza dei giovani emiliano-romagnoli nel mondo, che si terrà a Santiago dal 28 febbraio al 3 marzo. All’incontro parteciperanno, oltre all’esecutivo, 86 giovani delegati, otto giovani consultori e alcuni invitati che hanno preso parte alla prima conferenza dei giovani italiani nel mondo di Roma. Tra gli interventi previsti anche un videocontributo del presidente della Regione Emilia-Romagna Vasco Errani. Gli emiliano-romagnoli saranno inoltre ospiti dell’ambasciatore d’Italia in Cile, Vincenzo Palladino, e il 1 marzo saranno al Parlamento cileno per i discorsi ufficiali. I ragazzi che parteciperanno alla riunione a Santiago si incontreranno prima per aree geografiche, affrontando tutti gli argomenti previsti, e poi, nei giorni successivi, divisi nei gruppi tematici (rappresentanza, formazione, reti/comunicazione). L’obiettivo della conferenza dei giovani è quello di dare maggiori responsabilità alle nuove generazioni partendo dal coordinamento dei gruppi di lavoro, attività precedentemente svolta dall’esecutivo, fino alla proposta e allo sviluppo di nuovi progetti. Ai giovani anche il compito di ampliare e tenere aggiornato il museo virtuale dell’emigrazione che verrà presentato a Santiago. Nella pagina web del museo sarà possibile inserire tutto il materiale passato e presente finora raccolto sull’emigrazione emiliano-romagnola in tutto il mondo.

CONSULTA, BARTOLINI RICORDA L’IMPORTANZA DELL’EMIGRAZIONE FEMMINILE(NoveColonne ATG) Riccione - Tra le proposte della scorsa conferenza degli emiliano-romagnoli nel mondo, la presidente Bartolini si è soffermata sull’impossibilità e la scarsa utilità della realizzazione del database: “La Consulta non è il luogo dell’incrocio tra domanda e offerta sul piano economico”, ha spiegato Bartolini. “Quello che possiamo fare – ha aggiunto la presidente – è aumentare le opportunità formative per i nostri ragazzi e creare sul sito una bacheca di opportunità formative”. “Il fatto di voler chiudere questa legislatura con un’altra conferenza dei giovani non è casuale”, ha precisato la Bartolini: “ci riuniamo per fare il punto su cosa abbiamo realizzato e cosa c’è da fare. Questo significa costruire dei rapporti di fiducia con i ragazzi, essere trasparenti”. La presidente ha ricordato anche l’importanza della riflessione sull’emigrazione femminile su cui si era già organizzato un gruppo di lavoro a Buenos Aires, e ha presentato il progetto relativo alla creazione di un catalogo dell’emigrazione femminile nel mondo. Il catalogo si presenterà come un quadernone ad anelli in cui verranno inserite man mano le schede con la biografia, il commento di chi la propone, la fonte. Saranno schede di colori diversi a seconda del periodo di emigrazione e verranno aggiunte in quello che la Bartolini ha definito “catalogo infinito”, perché in continuo aggiornamento. “Le donne – ha detto la presidente - sono state e sono la forza delle famiglie rimaste e partite, ma spesso restano in ombra. Questo eroismo della vita quotidiana delle donne va celebrato più spesso”. La Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo si è poi spostata per un pomeriggio da Riccione a Forlimpopoli (Fc) per seguire il seminario “Le politiche europee della Regione Emilia Romagna”. Erano presenti il sindaco di Forlimpopoli Paolo Zoffoli, il responsabile del servizio Politiche europee e relazioni internazionali Marco Capodaglio, il responsabile per i Rapporti

intersettoriali Michele Migliori, la responsabile del servizio Collegamento con gli organi dell’Unione europea Lorenza Badiello, il segretario generale della Camera di commercio di Forlì-Cesena Antonio Nannini.

GIOVANI EMILIANO-ROMAGNOLI: APPUNTAMENTO IN CILE A INIZIO MARZO(NoveColonne ATG) Riccione - L’appuntamento con la conferenza dei giovani emiliano-romagnoli nel mondo, che si terrà a Santiago del Cile dal 28 febbraio al 3 marzo, e il ruolo della Consulta regionale sono stati gli altri argomenti affrontati dalla presidente della Consulta Silvia Bartolini. “Il fatto di voler chiudere questa legislatura con un’altra conferenza dei giovani non è casuale”, ha precisato la Bartolini. “Abbiamo chiuso la conferenza a Buenos Aires e preso degli impegni con i giovani – ha detto - e ora ci riuniamo per fare il punto su cosa abbiamo realizzato e cosa c’è da fare. Questo significa costruire dei rapporti di fiducia con i ragazzi, essere trasparenti”, perché “la verità è rivoluzionaria”. Secondo la presidente della Consulta, solo con la responsabilità e la trasparenza delle istituzioni si può ottenere la fiducia dei cittadini e chiedere in cambio, in questo caso ai giovani della conferenza e delle associazioni, responsabilità e attivismo. L’allarme lanciato dalla Bartolini riguarda invece l’eventuale “burocratizzazione” del settore dell’emigrazione regionale all’estero: ridurre questa realtà all’ambito “delle burocrazie dei diversi settori sarebbe la morte della Consulta e il modo per togliere la motivazione di tanta gente che lavora all’estero”.

REGIONIPUGLIA, NUOVI COLLEGAMENTI AEREI TRA LA REGIONE E LA GERMANIA(NoveColonne ATG) Roma - Nuovi voli da e per Bari, Berlino, Amburgo e Dusseldorf: la Puglia turistica ha suscitato grande interesse in Germania. Circa 40, tra giornalisti e tour operator tedeschi, hanno partecipato a Berlino alla presentazione dei nuovi voli da e per la Puglia provenienti dalla Germania con la compagnia AirBerlin che - a partire da maggio - aggiunge cinque nuove rotte e collega per la prima volta Bari ad Amburgo, Berlino e Dusseldorf. Nuovi voli diretti anche da Brindisi per Berlino e Stoccarda (due volte a settimana) e per Zurigo (tre volte a settimana). Alla conferenza stampa, a cui hanno preso parte l’assessore al Turismo Magda Terrevoli, il direttore Enit di Monaco Leonardo Campanelli e Mario Pertile di Aeroporti di Puglia, è stata inoltre presentata la regione con le sue proposte turistiche. “Con i nuovi voli tra gli aeroporti di Bari e Brindisi e la Germania intendiamo potenziare l’offerta di viaggio da e per la Puglia per promuovere le nostre eccellenze verso quel mercato. La scelta di AirBerlin conferma l’importanza che la nostra Regione ha nell’ambito del sistema del trasporto aereo europeo, soprattutto in questo periodo che gli aeroporti pugliesi registrano un incremento dei flussi incoming in un mercato notoriamente in controtendenza”, spiega Terrevoli.

LA FLORIDA SI PREPARA PER IL SICILIAN FILM FESTIVAL(NoveColonne ATG) Miami - Organizzata da Emanuele Viscuso, presidente del Sicilian Film Festival, delegato di Sicilia Mondo e siciliano doc in Florida, ha avuto luogo la visita dell’ex senatare Nino Strano a Miami Beach, dove ha incontrato la comunità siciliana che lo ha festeggiato, presente il Presidente della Fondazione Leo Matiz e il tour operator siciliano Tony Cirino. Viscuso è conosciutissimo negli Stati Uniti dove il Sicilian Film Festival è ormai consolidata vetrina americana della migliore cinematografia siciliana alla sua V edizione, dal 16 al 21 aprile 2010. Strano ha incontrato il sindaco di Miami Beach Matti Bower e alcuni dei City Commissioneer fra cui Michael Congora, con il Console Generale d’Italia Ambasciatore Marco Rocca, i rappresentanti dei Comites di Miami ed i numerosi sostenitori ed amatori del mondo cinematografico. Secondo Strano "negli Usa cadono i tradizionali steccati delle nazionalità ed in questa terra, come in un crogiuolo, si fondono le diverse esperienze culturali tra le quali, con la sua tipicità, quella siciliana che racchiude, per la sua millenaria storia, tante esperienze di civiltà diverse, così come ben interpreta Viscuso che ho visto essere un ideale tramite non solo per la Sicilia e i siciliani ma anche per tutto un mondo internazionale che in lui vede un preciso punto di

riferimento non dimenticando che il cinema, per la sua specificità, è non solo esperienza culturale ma anche un formidabile volano di promozione turistica. E' per questo che daremo al Sicilian Film Festival tutto il nostro supporto". Precedentemente Strano aveva fatto visita a New York dove si era incontrato il Presidente della Camera Gianfranco Fini in un evento organizzato dall’Ambasciatore italiano Giulio Terzi di Sant’Agata ed il Presidente di Rai Corporation Massimo Magliaro.

ABRUZZESI NEL MONDO: SI TORNA A PARLARE DI PROGETTAZIONE(NoveColonne ATG) Pescara - E’ stata definita la nuova composizione del Consiglio Regionale degli Abruzzesi nel Mondo. Il 2009 è stato un anno difficile per l’Abruzzo. La distruzione dell’Aquila per le conseguenze del terremoto ha determinato un conseguente blocco delle attività pubbliche non direttamente collegate alla ricostruzione. E, se nel corso dell’anno la voce emigrazione ha fatto rima con sostegno e donazioni ora si torna a parlare di progettazione. Alla presenza due parlamentari abruzzesi eletti all’estero, Giuseppe Angeli per il Sudamerica, e Antonio Razzi per l’Europa, il Cram ha eletto Franco Santellocco, rappresentante per l’Algeria, quale vicepresidente; e la scelta rappresenta un chiaro riconoscimento per un uomo di grande esperienza. Insignito dal presidente della Repubblica dell’Onorificenza di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito e della Stella al Merito della Solidarietà Italiana, Franco Santellocco, originario di Luco dei Marsi, rappresenta un pilastro dell’associazionismo abruzzese nel mondo, e risiede da trent’anni in Algeria. Il neo vicepresidente del Cram, al quale sarà affidato il timone dell’istituzione regionale, ha iniziato la sua attività professionale nell’ambito di un gruppo petrolchimico internazionale, e nel 1975 ha fondato l’Aile, Associazione Italiana Lavoratori all’Estero. Attuale presidente della Confaam, la Confederazione delle Associazioni Abruzzesi nel Mondo, Santellocco rappresenta anche l’Aie-Associazione Italiani all’Estero che fa parte, quale osservatore, della Consulta Nazionale dell’Emigrazione. Tante le iniziative e i progetti per l'emigrazione sostenuti da Franco Santellocco nel corso degli anni. Dal Progetto Mediterraneo, avviato con lo scopo di sostenere la formazione professionale di studenti magrebini in Italia al programma Dona la gioia di vivere a un bimbo, dedicato ai bambini nordafricani affetti da malformazione cardiaca congenita realizzato in collaborazione con l’Ospedale Pediatrico Pasquinucci di Massa, in Toscana. Nel Comitato esecutivo abruzzese sono entrati anche Rafael Petrocco dal Brasile, Rosetta Romagnoli dal Nord America, Mario Di Cicco dall’Africa, Simeone Di Francesco dall’Australia, Levino Di Placido dall’Europa, Patrizia Santurbano per i patronati, Giovanni Margiotta dal Venezuela, Giuseppe Mangolini e Augusto Cicchinelli per le associazioni dell’emigrazione.

SCIENZA: UN TRENTINO AL VERTICE DELLA RICERCA INTERNAZIONALE(NoveColonne ATG) Roma - Con 33 voti su 33, è stato eletto all’unanimità il ricercatore trentino Mariano Anderle come prossimo presidente della Iuvsta (International Union for Vacuum Science, Technique and Applications), una realtà che nel mondo mette in relazione enti e strutture di ricerca di oltre 30 paesi e più di 15mila ricercatori tra fisici, chimici, ingegneri e scienziati che si occupano di scienza e tecnologia dei materiali. Anderle, dopo aver lavorato per molti anni all'Irst di Povo, è attualmente in servizio presso il dipartimento Innovazione, Ricerca e I.C.T. (tecnologie dell'informazione e comunicazione) della Provincia autonoma di Trento con un incarico speciale per l'internazionalizzazione del sistema trentino della ricerca e di supporto al comitato tecnico scientifico. E' anche membro del Consiglio di amministrazione della Fondazione Bruno Kessler. "Un riconoscimento per il sistema trentino della ricerca". L'elezione di Mariano Anderle, che dal 2007 aveva il ruolo di direttore scientifico della Iuvsta, si è svolta a Edimburgo, in Scozia. Quando è stata avanzata la sua candidatura da parte dell'Associazione italiana di scienza e tecnologia sono state ritirate tutte le altre e l'Executive Council Meeting dell'associazione lo ha scelto come Presidente Elect, carica che, dopo la ratifica da parte del General Meeting previsto ad agosto a Pechino, lo vedrà impegnato per tre anni a fianco dell'attuale presidente, il belga Jean Jaques Pireaux. Dopo questo triennio, secondo lo statuto della Iuvsta, riceverà da Pireaux il simbolico martelletto di legno e sarà a tutti gli effetti presidente in carica per altri tre anni. Poi per altri tre avrà

l'incarico di Past President. “Sono molto soddisfatto di questa nomina - ha commentato Anderle - che mi offre l'opportunità di far conoscere ancora di più nel mondo la qualità della ricerca trentina. Sono ancor più soddisfatto per le modalità con cui è maturata. La mia elezione è un riconoscimento non per me ma per la nostra ‘scuola’, per il sistema trentino della ricerca e per quello di tutto il Paese. E' un risultato che premia anche il lavoro dell'Associazione italiana di scienza e tecnologia”.

I MARCHIGIANI D’ARGENTINA: LA NOSTRA REGIONE È SEMPRE AL NOSTRO FIANCO(NoveColonne ATG) Ancona - "La Regione Marche è sempre al nostro fianco”. Lo dichiara senza ombra di dubbio Mario Ercoli, classe 1949, origini civitanovesi ed ora residente a Buenos Aires dove lavora come architetto. “Mio padre venne qui - racconta al quotidiano Corriere Adriatico - nel 1954 chiamò tutta la famiglia”. Il padre emigrò in Argentina subito dopo la guerra: era falegname e nella sua città il lavoro scarseggiava. “Io oggi sono architetto, ho aperto un mio studio con un amico e vivo bene ormai sono argentino, una volta all’anno torno in Italia e nelle Marche dove a Potenza Picena vive mia sorella ma la mia vita è qui, con la mia compagna, la mia casa e gli affetti”. Un legame, quello con le Marche, comunque costante anche perché Ercoli è tesoriere della Federazione marchigiana della repubblica argentina che raccoglie le 23 associazioni locali, presidente della Società potentina di mutuo soccorso nonché consigliere per l’emigrazione della Regione Marche. Nel suo racconto al quotidiano locale, Ercoli ricorda che il padre ha lavorato molto mentre lui doveva studiare. “È un destino comune a molti emigrati”. Dei marchigiani che vivono in Argentina, dice che “lavorano tanto ma non amano molto socializzare” ma a questo serve la federazione, organizziamo manifestazioni culturali, corsi di lingue, ci sono borse di studio. Tante iniziative che aiutano a ricordare le nostre origini che sono importanti". I cittadini italiani residenti all’estero sono 3.915.767, all’incirca lo stesso numero degli stranieri residenti in Italia (3.891.295). Un equilibri destinato a cedere nei prossimi anni dato che gli immigrati crescono a un ritmo più accentuato. Dei cittadini italiani oggi sparsi nel mondo un terzo è nato all’estero e più della metà ha meno di 35 anni. Nuove generazioni che scelgono un futuro da giocarsi tutto sul fronte estero. E ancora, sempre rispetto al panorama nazionale, il 52,4% sono uomini e il 47,6% donne. Sfumature professionali: negli ultimi due anni si sono spostati molti ingegneri e tecnici per la telefonia e funzionari nelle organizzazioni internazionali. Resta il fatto che i due terzi dell’emigrazione sono ancora composti da chi si sposta per lavori più umili . In cima alla classifica dei Comuni i cui residenti all’estero superano quelli in Italia, ecco Castelnuovo di Conza, in Campania: 1.930 sono oltre frontiera; 677 in patria.

CAMPANIA-CONGO, INTESA DI COOPERAZIONE TRA UNIVERSITÀ(NoveColonne ATG) Napoli - Accordo di collaborazione culturale e scientifica tra l'Università del Sannio e l'Ista Kinshasa, l’Istituto Superiore di Tecniche Applicate della Repubblica democratica del Congo. La collaborazione siglata prevede attività che potranno coinvolgere docenti, ricercatori, studenti e personale tecnico/amministrativo dei Dipartimenti di Ingegneria delle rispettive istituzioni. La collaborazione sarà ispirata a criteri di reciprocità e potrà svilupparsi attraverso scambi di visite fra docenti e ricercatori per favorire lo svolgimento di seminari, cicli di lezioni, convegni, conferenze, ricerche comuni; scambi di studenti post-laurea per soggiorni di studio e di ricerca; scambi di studenti, finalizzati alla frequenza di corsi, tirocini, specializzazioni o altre attività formative; infine, scambi di personale tecnico e amministrativo.

ITALIA NEL MONDOIL PD SI AFFIDA A MARINO PER GLI ITALIANI NEL MONDO(NoveColonne ATG) Roma - Nell’ambito della riorganizzazione delle aree di lavoro del Partito democratico, l’Ufficio Italiani nel mondo è stato inserito tra le aree di lavoro del Dipartimento Organizzazione, pertanto ad assumere la responsabilità politica per ciò che riguarda tale tematica sarà Nico Stumpo, responsabile Organizzazione del Pd. Responsabile dell’Ufficio Italiani nel

mondo della Direzione nazionale del Pd sarà Eugenio Marino. E’ stata già indetta la prima riunione con i parlamentari del pd eletti nella circoscrizione estero per la prossima settimana. Eugenio Marino, 37 anni, nato a Crotone, dopo aver iniziato la carriera politica nella sezione del Pci locale, ha collaborato col Dipartimento Internazionale dei Ds, e nel corso degli anni si è dedicato anche al giornalismo collaborando con agenzie stampa, giornali e portali internet su questioni di politica, cultura e musica. Il suo impegno si è concentrato soprattutto sulle politiche per gli italiani all'estero e l’internazionalizzazione dell'Italia: è stato Responsabile comunicazione del Coordinamento de L’Unione per gli italiani nel mondo, viceresponsabile dei Ds per gli italiani all’estero, componente del Coordinamento nazionale del Pd per gli italiani nel mondo e membro del Comitato di controllo della Presidenza del Consiglio su Rai International. “La nomina di Eugenio Marino rappresenta la scelta giusta per far ripartire la Circoscrizione Estero del Pd, per ricostruire un percorso di unità, di coinvolgimento e di concretezza operativa della quale c’è davvero bisogno. Così come fondamentale è il riferimento al Dipartimento Organizzazione e al suo responsabile, Nico Stumpo, un dirigente sensibile alle tematiche degli italiani all’estero, che ha con dedizione e responsabilità accompagnato questo positivo percorso di confronto e di ricostruzione della Circoscrizione Estero stessa”. Lo dichiarano in una nota congiunta gli esponenti della Circoscrizione Estero del Pd Luciano Neri, Nino Randazzo, Anna Ruedeberg, Renato Turano, Giovanni Rapanà, Michele Cristalli, Pietro Mariani, Maria Luisa Mendozzi, Francisco Rotundo, Nicole Focone, Rita Blasioli, Emirano Colombo, José Mendez Zilli, Pat Nestico e Paolo Gianfelici. “Sul passato, segnato da scelte incomprensibili e burocratiche, e da sconfitte elettorali alle politiche e alle europee assolutamente evitabili, non vale la pena soffermarsi – prosegue la nota -. Diciamo solo che occorre cambiare, radicalmente”. In risposta al governo Berlusconi “che sta aggredendo le strutture associative e istituzionali degli italiani all’estero, sta tagliando servizi e risorse”, “sta tentando di smantellare un patrimonio di saperi, di rappresentanze della italianità più vera e più moderna, diffusa in tutti i continenti”, “abbiamo bisogno – prosegue la nota - di una Circoscrizione Estero del Pd forte, unita e rafforzata dal suo pluralismo di provenienze e di culture, capace di coordinare e mettere in comunicazione tutti gli ambiti operativi, quello del partito, in Italia e all’estero, quello parlamentare, quello associativo. Eugenio Marino è la persona giusta per questo obbiettivo”, perché “conosce i problemi, le tematiche e le persone attive nelle collettività all’estero e nelle associazioni in Italia. E’ stato tra i protagonisti fondativi della Circoscrizione Estero. Ora abbiamo la possibilità di ricostruire un quadro certo, di coinvolgere e motivare tutti, ricostruendo fiducia, solidarietà e solidità di intervento. Guardando avanti – concludono gli esponenti del Pd estero - con senso di responsabilità e con spirito unitario”.

EMIGRAZIONE, UNA NAVE DI RICORDI ANCORATA SULLA SILA (NoveColonne ATG) Roma - Suscita curiosità e interesse il bastimento che da qualche tempo ha gettato l’ancora sull’altopiano della Sila, a Camigliatello, provincia di Cosenza. Si tratta del Museo Narrante dell’Emigrazione, ospitato in un’antica vaccheria interamente ristrutturata, circondata da pini loricati ed abeti, denominato “Nave della Sila” perché ha, al suo interno, l’aspetto della tolda di un piroscafo, proprio uno di quelli che un tempo portavano verso terre lontane gli emigranti, con un biglietto di sola andata, una valigia di cartone legata con lo spago ed il cuore colmo di belle speranze. Un carico di ricordi sono evocati tra gli spazi del museo. Visitandolo ci si trova a rivivere la loro avventura grazie ad un singolare allestimento che coinvolge gli spettatori, catturandone quasi tutti i sensi. Il percorso dell’esposizione, curata da Gian Antonio Stella, si snoda tra vecchi documenti, lettere, poesie e gigantografie in bianco e nero che immortalano momenti di un lungo viaggio verso l’ignoto, compiuto spesso in condizioni disperate. Come la foto, bellissima, degli emigranti accalcati sul ponte di una nave a guardare, in lontananza, verso Ellis Island e la baia di Manhattan. In sottofondo, una voce narrante commenta le immagini, raccontando storie di dolorosi distacchi dalla terra d’origine, di emarginazione, angosce e nostalgia, ma anche di sogni e di nuovi inizi in una nuova patria. A rendere ancora più suggestiva l’atmosfera, ci sono l’uso sapiente delle luci e la colonna sonora, fatta di vecchi canti dell’emigrazione italiana. In questo modo, vista ed

udito sono appagati. Ed anche l’olfatto si può dire soddisfatto, in una delle tre ciminiere del piroscafo è infatti riproposto perfino negli odori, l’ambiente di una cuccetta di terza classe. Nelle altre due ciminiere l’allestimento è interattivo: la prima è una saletta musicale dove è possibile ascoltare vecchie canzoni tratte da un vasta selezione, curata da Gualtiero Bertelli, mentre l’altra è una piccola cineteca in cui assistere a filmati d’epoca scegliendoli tra quelli realizzati dall’Istituto Luce. Non mancano una biblioteca e postazioni multimediali attraverso le quali si può andare alla scoperta di storie di famiglie italiane sparse in giro per il mondo. Il museo è stato realizzato dalla Fondazione Napoli Novantanove all’interno del “Parco Letterario Old Calabria ed i viaggiatori del Grand Tour”.

EMIGRAZIONE: LA ‘DAMNATIO MEMORIAE’ DEGLI ITALIANI D’ARGENTINA(NoveColonne ATG) Roma - Sono “antichi” e “vasti” i legami tra Italia e Argentina. Così li ha definiti Loris Zanatta, docente di Storia dell’America latina all’Università di Bologna, durante il convegno “Damnatio Memoriae – Argentina tra emigrazioni e storia d’Italia” tenutosi a Roma presso la Casa della storia e della memoria e presentato dall’associazione Ponte della memoria e dall’Anpi. Insieme a Zanatta sono intervenuti il docente, storico, scrittore e giornalista argentino Osvaldo Bayer e Fabian D’Aloisio e Bruno Napoli, professori e ricercatori di Historia de Madres presso l’Università popolare delle Madres de Plaza de Mayo a Buenos Aires, moderati da Camilla Cattarulla, docente di Lingua e letterature ispano-americane presso l’Università Roma Tre. “La storia umana è fatta di movimento e incontri che provocano inevitabilmente degli scontri, dei conflitti”, ha detto Zanatta parlando di emigrazione. “Se non si ricorda l’emigrazione – ha aggiunto Cattarulla – non si può essere un Paese predisposto all’immigrazione”. Proprio da queste basi ha costruito il proprio intervento Zanatta che ha messo a confronto l’emigrazione italiana in Argentina del passato con l’immigrazione straniera in Italia oggi. L’emigrazione italiana e spagnola in Argentina è stata “un’emigrazione di massa” e raggiunse in pochi anni, soprattutto tra la fine dell’Ottocento e la prima guerra mondiale, “una dimensione che non ha pari nella storia dell’umanità”, ha sottolineato Zanatta. Si trattava, inoltre, di un’emigrazione “eterogenea”, composta “da vittime e carnefici, da desaparecidos e militari, da imprenditori e braccianti, da contadini e intellettuali, da fascisti e anarchici”, ha precisato il docente dell’ateneo bolognese. Molto differente il fenomeno attuale in Italia: gli immigrati corrispondono ancora a “una piccola percentuale rispetto alla popolazione italiana”. “In Italia oggi si parla di ‘italianità’ e di ‘anti italiano’” parole che fanno parte di “un immaginario di un’identità eterna che rischia di ‘saltare’ a causa degli immigrati”, afferma Zanatti. Come ha spiegato Bayer, in Argentina all’epoca qualche esponente del governo parlava di “immigrazione selezionata”, aspirando a ricevere lavoratori dal Nord Europa, anche se questi ultimi preferivano emigrare negli Stati Uniti. Il maggior numero degli immigrati erano spagnoli e italiani. “Con loro – ha spiegato Bayer – arrivano le ideologie politiche legate all’anarchia e al movimento operaio” e iniziano i primi grandi scioperi. Tra gli anarchici italiani, Bayer si è soffermato sulla figura di Severino Di Giovanni, fucilato dai militari in Argentina nel 1931, a cui lo studioso argentino ha dedicato un saggio. “Di Giovanni è stato una figura maledetta dell’Argentina – ha detto Bayer – dipinto come uno dei peggiori criminali del Paese, ma che aveva una storia diversa da quello che la stampa borghese dell’epoca riportava”, una storia ancora troppo in ombra, secondo Bayer, che definisce Di Giovanni un “lottatore perseguitato”.

ASSOCAMERESTERO: 2009 DIFFICILE MA SEGNALI DI RIPRESA (NoveColonne ATG) Roma - Tra i Paesi europei, l’Italia segna nel 2009 una forte riduzione del deficit della bilancia commerciale, pari a 6,1 miliardi di euro nei dati destagionalizzati, che si attesta sul valore di 4,5 miliardi di euro. Testa a testa con il Regno Unito (+6,5 miliardi), mentre la Germania registra un deciso calo del proprio attivo (-34 miliardi). “Se consideriamo però il grado di apertura del mercato, dato dal rapporto export/PIL, l’Italia, con il 19%, risulta seconda solo alla Germania con il 34%”, afferma Gaetano Fausto Esposito, segretario generale di Assocamerestero,

commentando i dati Istat sul commercio estero. “Nell’ultimo mese dell’anno, inoltre, l’Italia registra un incremento delle esportazioni complessive del 4,4% e in Europa del 3,3% - prosegue Esposito -, superiori alla media degli altri Paesi che in alcuni casi sperimentano addirittura una riduzione, come ad esempio la Germania (-6,4%). I prossimi mesi ci diranno se questi segnali si irrobustiranno”. Tra i principali settori dell’export italiano, risultati incoraggianti per l’agroalimentare, con una quota del 7% (in crescita di due punti percentuali rispetto al 2008), che riduce il proprio disavanzo di circa un miliardo di euro e registra la minor contrazione delle vendite su base annua (-3,5%). Risulta maggiormente penalizzato dalla crisi, invece, il tessile-abbigliamento, che rappresenta il nostro secondo comparto per quota export (11%): in un anno, le esportazioni si riducono del 19% circa e l’attivo di poco meno di 5 miliardi di euro. Anche la meccanica, che rappresenta con una quota del 19% il primo settore dell’export italiano, vede il proprio surplus ridursi di circa 8 miliardi di euro e attestarsi sul valore di 36 miliardi.

RETE CONSOLARE: GIAI (MAIE) FATTO GRAVE CHIUSURA CONSOLATO LILLE (NoveColonne ATG) Roma - La senatrice del Movimento associativo italiani all'estero, Mirella Giai ha espresso la propria solidarietà all'Unione degli Italiani nel Mondo che ha manifestato contro la chiusura del Consolato d'Italia a Lille. “Quello che sta accadendo nella città francese è un fatto grave perché riduce il legame tra l'Italia e i nostri connazionali residenti all'estero. Sfortunatamente Lille non sarà l'unico caso di chiusura e - spiega Giai - spero che il Ministero degli Esteri possa rivedere alcune sue decisioni per poter garantire la continuità dell'operato degli uffici consolari. L'esistenza delle reti consolari, ha svolto per anni un ruolo importante, facendo sentire i nostri connazionali all'estero ancora parte integrante del nostro Paese. Mi auguro - conclude Giai - che quello che si è costruito in anni di lavoro non venga distrutto con semplici direttive romane".

FARNESINACONGO, BONIVER: GRAVE IL SILENZIO INTERNAZIONALE (NoveColonne ATG) Roma - La Camera ha approvato con voto unanime quattro mozioni di tutti gli schieramenti riguardanti iniziative volte a favorire il processo di pace nella Repubblica Democratica del Congo e a fronteggiare l’emergenza umanitaria in atto. Su tutte le mozioni il governo aveva espresso parere favorevole. Nell’annunciare in Aula il voto favorevole del suo gruppo a tutte le mozioni, Margherita Boniver deputata del Pdl e inviata speciale del ministero degli Esteri per le emergenze umanitarie ha ammesso: “Non mi era mai capitato nella mia lunga carriera in politica internazionale di vedere una situazione ai limiti della catastrofe come mi è capitato di toccare con mano nella Repubblica Democratica del Congo, va detto con molta chiarezza che c’è un colpevole, complice e inspiegabile silenzio della comunità internazionale attorno a quello che sta succedendo in quel vastissimo paese” ha spiegato Boniver che ha sottolineatop la necessità di aiutare il Paese ad uscire “dalla drammatica instabilità politica”. La mozione presentata dall’Italia dei Valori e di cui è primo firmatario Leoluca Orlando impegna tra l’altro il governo ad “attivarsi in prima linea, di concerto con i partner europei, per sostenere l'importanza della presenza della missione Monuc che rimane necessaria” ad “intraprendere ogni azione utile affinché il Consiglio di sicurezza adotti tutte le misure possibili necessarie per rendere più efficace il lavoro della missione Monuc nella difesa dei civili” oltre a “favorire e sostenere, con il coinvolgimento delle istituzioni europee, soluzioni di carattere politico in quell'area nella direzione della ricerca della verità su ciò che è accaduto nel passato e su ciò che sta accadendo nel presente, nella lotta contro l'impunità di cui usufruiscono attualmente gli autori di crimini di guerra e di crimini contro l'umanità, affinché sia resa giustizia alle vittime”.

FRATTINI INCONTRA MINISTRO FRANCESE PER IRAN E RAPPORTI BILATERALI(NoveColonne ATG) Parigi - Iran, Afghanistan, integrazione dei Balcani nell'Unione Europea, ma anche rapporti bilaterali in settori strategici come quello del nucleare civile. Questi i temi fondamentali che affrontati durante l'incontro bilaterale a Parigi tra il ministro degli Esteri Franco

Frattini e il suo omologo francese Bernard Kouchner. Una visita che aveva anche lo scopo di affrontare la risposta che la comunità internazionale deve fornire all'Iran sul dossier nucleare. Sul fronte Afghanistan, i due hanno riflettuto su come assicurare un più efficace passaggio di responsabilità agli afgani. Poi ancora il processo di integrazione dei Balcani occidentali nell'Ue, ed i particolare il ruolo di Bruxelles in Bosnia-Erzegovina. L'incontro serviva anche a fare il punto sulla cooperazione italo-francese, nella prospettiva del prossimo Vertice intergovernativo di aprile. L'Italia è il secondo partner economico della Francia e ci sono cooperazioni importanti nel settore del nucleare civile, dove l'Italia rilancia attualmente il suo programma, in materia di trasporti (tratta ferroviaria Lione-Torino), ma anche nei settori aerospaziale e navale. I due ministri hanno anche affrontato la crisi dei visti scatenata dalla Libia, spiegando che l’Unione Europea non può accettare “di rimanere ostaggio di una controversia bilaterale” tra Tripoli e la Libia. Per quanto riguarda la Somalia, infine, Frattini ha detto che l'Italia vuole organizzare al più presto una conferenza Onu ''per attirare l'attenzione sui problemi della Somalia, che sono strettamente legati ai problemi del terrorismo''.

CONGO, SCOTTI: IMPEGNO COOPERAZIONE ITALIANA PER LA POPOLAZIONE (NoveColonne ATG) Roma - La Cooperazione Italiana allo Sviluppo è impegnata in Congo “per migliorare le condizioni della popolazione residente nella provincia del Kivu”. E’ quanto ha affermato il sottosegretario di Stato agli Esteri Vincenzo Scotti nell’aula di Montecitorio, dove si è tenuta la discussione di quattro mozioni concernenti iniziative volte a favorire il processo di pace nella Repubblica democratica del Congo e a fronteggiare l'emergenza umanitaria in atto. Il rappresentante del governo ha sottolineato che nella martoriata provincia congolese del Kivu sono già in corso “due interventi di emergenza”. “La prima iniziativa di emergenza – spiega Scotti - riguarda la lotta contro le malattie epidemiche ed è stata finanziata nel corso del 2009 con 1,1 milioni di euro: il suo obiettivo è il rafforzamento dei meccanismi istituzionali di controllo e supervisione epidemiologica e della capacità di risposta allo scoppio di un'epidemia, costituendo stock strategici di medicinali”. “La seconda iniziativa di emergenza – ha proseguito il sottosegretario - verrà realizzata attraverso interventi nei settori di protezione delle donne e dei minori, acqua e sanità, ricostruzione e riabilitazione di scuole, centri sanitari e sociali: essa prevede un contributo di 1,8 milioni di euro ed avrà inizio nei prossimi mesi. Va infine citato il contributo per 600 mila euro nell'ottobre del 2009 alla Croce rossa internazionale”. Scotti ha dunque espresso parere favorevole del governo sulla “parte dispositiva delle mozioni in oggetto” ed ha augurato a nome dell’esecutivo “un voto unanime del Parlamento che possa anche costituire, rispetto alle iniziative internazionali dell'Italia, un ulteriore stimolo e forza per una più incisiva azione internazionale in questo momento”.

M’ILLUMINO DI MENO, LE INIZIATIVE DEL MAE PER L’AMBIENTE (NoveColonne ATG) Roma - Anche per il 2010, come in passato, il Ministero degli Affari Esteri ha aderito all’iniziativa Rai “M’illumino di meno”, giornata di mobilitazione internazionale in nome del risparmio energetico, giunta alla sesta edizione consecutiva. Nell’occasione, venerdì 12 febbraio dalle 17 è rimasta spenta l’illuminazione della facciata del Palazzo della Farnesina e del piazzale antistante e tutto il personale del Ministero ha partecipato al “silenzio energetico”, contribuendo allo spegnimento di dispositivi di illuminazione ed elettrici non indispensabili. L’iniziativa è stata diffusa sul portale “Farnesina Verde” che contiene le informazioni sulle iniziative di sostenibilità ambientale sin qui adottate dal Ministero, nel quadro di un Piano d’Azione per la promozione di più alti standard ambientali lanciato da alcuni mesi e comprensivo di varie iniziative ecologiche. La partecipazione del Ministero degli Esteri alla campagna di “Caterpillar” avviene infatti nel contesto di una costante attenzione al tema dell’ecosostenibilità, che, nei suoi vari aspetti - tutela dell’ ambiente, uso razionale delle risorse, risparmio energetico – vede la Farnesina impegnata in un ventaglio di azioni, che coinvolgono sia il Palazzo dove ha sede il Ministero che le Ambasciate ed i Consolati all’ estero. Fra le aree d’intervento si segnalano: mensa ministeriale e forniture eco-

responsabili (alimenti a “km zero” ed acquisti di prodotti con etichetta “EMAS”, sistema comunitario di ecogestione e audit); raccolta differenziata di carta e plastica, già avviata presso la Farnesina e progressivamente estesa alla rete all’estero; aggiornamento dei sistemi di illuminazione (sostituzione delle vecchie lampadine con nuove a basso consumo e progressiva introduzione di sistemi automatici di accensione / spegnimento delle luci begli spazi comuni); iniziative di mobilità sostenibile (lanciate in via sperimentale iniziative quali il bike-parking ed ilcar pooling e, in collaborazione con ATAC, una campagna di abbonamenti agevolati, allo scopo di incentivare l'uso dei mezzi pubblici per il tragitto casa-lavoro); organizzazione di eventi ad “Impatto Zero” - ad esempio, nel 2009 la riunioneG8 dei Ministri dello Sviluppo – con compensazione delle emissioni prodotte tramite interventi di rimboschimento in Italia ed in America Centrale; adozione di modelli a basso consumo per il parco auto. Inoltre, al fine di rendere la Farnesinaquanto possibile "autosufficiente"per iconsumi energetici, è allo studio la realizzazione di un impianto solare fotovoltaico sul tetto dell'edificio.

IRAN: FRATTINI, SANZIONI DEVONO COLPIRE LE AUTORITÀ E NON IL POPOLO (NoveColonne ATG) Roma - Le sanzioni nei confronti dell'Iran devono servire per “colpire le autorità e non la popolazione”. Lo ha detto il Ministro degli Esteri Franco Frattini, spiegando che “assetare il popolo iraniano di benzina per le automobili non sarebbe probabilmente la misura giusta”. Il ministro ha poi ribadito l'appello “all'unità della comunità internazionale”. Nemmeno la Cina, infatti, “ha alcun interesse a vedere una nuova potenza atomica ai suoi confini”. Resta ferma la volontà di negoziare: “Si torni al tavolo dell'Aiea. Vogliamo che l'uranio dell'Iran sia arricchito fuori dall'Iran, in questo modo i problemi con la comunità internazionale si avvierebbero a soluzione”. Porte chiuse, invece, ad un’azione militare contro l’Iran, che sarebbe “una catastrofe per il mondo intero”. Bisogna invece percorrere la strada delle “sanzioni condivise ed effettive” per convincere Teheran a sedersi ad un tavolo negoziale. Al momento infatti, secondo Frattini, “preoccupa tutti i Paesi europei ed anche gli Stati Uniti il fatto che l'Iran non è ancora arrivato alla decisione di sedersi seriamente al tavolo del negoziato”. Lo stallo sul dossier nucleare si intreccia inoltre con la difficile situazione in Iran sul fronte dei diritti civili. “E' il momento che l'Iran la smetta con questa violenza” sull’opposizione, ha detto Frattini, commentando le “brutte notizie, che purtroppo attendevamo” che provengono da Teheran e da altre città iraniane dove sono in corso manifestazioni per il trentunesimo anniversario della Rivoluzione. Di qui un appello a fermare la spirale di violenza: “Noi non interferiamo con gli affari interni, ma questi sono diritti fondamentali e assoluti, che tutta la comunità internazionale vuole vedere rispettati”.

LE INIZIATIVE ITALIANE PER IL BICENTENARIO DELL’INDIPENDENZA DELL’AMERICA LATINA (NoveColonne ATG) Roma - L’Italia si unisce ai festeggiamenti per il Bicentenario dell’Indipendenza dalla Spagna dei Paesi latino-americani, organizzando una serie di manifestazioni per riflettere sul ruolo degli italiani nella nascita e nel progresso di quelle nazioni. La scelta italiana è stata quasi obbligata, considerando che proprio a Roma Simon Bolivar lanciò il suo giuramento per l’indipendenza della nazioni sudamericane. Il nostro Paese, inoltre, pur non essendo mai stato una potenza coloniale in quella regione del mondo, può vantare legami forti e consolidati con l’intera area, grazie alla presenza di importanti collettività di origine italiana. L’appello lanciato dal Mae nel 2008 per la realizzazione di un programma di manifestazioni celebrative del Bicentenario è stato accolto da istituzioni governative, autonomie territoriali ed enti privati. Le numerose iniziative sono elencate in una pubblicazione realizzata grazie al contributo dell’Ance, l’Associazione Nazionale dei Costruttori Edili. La pubblicazione – già consegnata alle autorità che hanno partecipato nello scorso dicembre alla IV Conferenza Nazionale Italia-America Latina – non è di per sé esaustiva. Altre manifestazioni, infatti, sono state programmate nelle ultime settimane.