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22 MESSA La SANTA MESSA e le sue parti La Messa è il <<memoriale della Pasqua del Signore>>. Con queste parole si intendono: l’ultima Cena, la morte e la risur- rezione di Gesù.

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MESSA

La SANTA MESSAe le sue parti

La Messa è il <<memoriale della Pasqua del Signore>>. Conqueste parole si intendono: l’ultima Cena, la morte e la risur-rezione di Gesù.

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Memoriale non significa solo ricordo, commemorazione, masignifica che nella Messa, per la potenza di Dio, è resa vera-mente presente oggi la Pasqua di Gesù.

La Messa è un invito a far festa. Incontri molte persone cheti vogliono bene; ti attende specialmente il grande amico Gesù.

Nella Messa il popolo di Dio si raduna, sotto la presidenzadel sacerdote, che agisce "in persona di Cristo capo", per cele-brare il memoriale del Signore, cioè il sacrificio eucaristico.

Nella Messa Cristo è realmente presente: nell'assemblea ri-unita in suo nome, nel ministro (sacerdote), nella Parola, e inmodo "sostanziale" e permanente nell'Eucaristia.

Le parti fondamentali della Messa sono due: "Liturgia dellaParola" e "Liturgia Eucaristica", strettamente congiunte;due mense, da entrambe le quali riceviamo istruzione e nutri-mento.

Le PARTI della MESSA:

1

� Riti di INTRODUZIONE

2

� LITURGIA della PAROLA

3

� LITURGIA EUCARISTICA

4

� Riti di CONCLUSIONE

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Come si volge il rito

Riti diIntroduzione

1. Canto d'ingresso

2. Segno di croce Sac: “Nel nome del Padre e

del Figlio e dello Spi-rito Santo”.

Tutti: “Amen”

3.Saluto al popolo radunato Sac: “II Signore sia con voi”

(o altro) Tutti: “E con il tuo spirito”

Spiegazione del rito

Lo scopo è di far sì che i fe-deli, riuniti insieme, forminouna comunità, e si disponga-no ad ascoltare con fede laParola e a celebrare degna-mente l'Eucaristia."Dalla vita all'Eucaristia"

- Favorisce l'unione dei fedeli- Introduce nello spirito del

tempo liturgico o della fe-stività

Esprime il senso di tuttoquello che si farà nella Mes-sa:- riconoscere in Cristo morto

per noi il senso della nostraesistenza

- voler vivere in comunionecon il Padre e il Figlio e loSpirito

- accettare lo stile di vitadella croce

- Annuncia alla comunità ri-unita la presenza del Signore- manifesta la realtà sacradella Chiesa radunata

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4. Atto penitenziale

5. Gloria a DioTutti: “Gloria a Dio nell’altodei cieli e pace in terra agliuomini di buona volontà…”

6. Orazione (Colletta)

Esprime la dimensione dipeccatori che ognuno si porta

dietro; riconoscendosi tali siinvoca il perdono di Dio.Il celebrante assicura il per-dono di Dio (ciò non sostitui-sce la Riconciliazione sacra-mentale).Esistono 3 tipi di atti peni-tenziali e durante la messane viene usato solo uno.Serve a cancellare i peccativeniali.

Inno antichissimo (IV secolo),che esprime la gioia di esseresalvati.La Chiesa radunata dalloSpirito glorifica e supplicaDio Padre e l'Agnello.Si tralascia in Avvento (sicanterà solennemente la not-te di Natale) e in Quaresima(perché risalti di più la gioiapasquale).

Il celebrante invita a prega-re, poi lascia qualche istantedi silenzio, per prendere co-scienza di essere alla presen-za di Dio e per poter formula-re nel cuore la preghiera per-sonale.

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LITURGIADELLA

PAROLA

La preghiera si dice "Collet-ta" perché "raccoglie" le pre-ghiere di tutti. "Cosa chiedo aDio in questa Messa?".Essa esprime il caratteredella celebrazione e a volteintroduce il tema delle lettu-re.Il popolo fa sua la preghieracon l'"Amen".

In essa Dio stesso parla alsuo popolo, manifestandogli isuoi desideri e i suo progettod'amore, da lui rivelato nellastoria della salvezza e in par-ticolare in Cristo.E' la "Mensa della Parola",dove la Parola viene ascolta-ta (letture), masticata (ome-lia), assimilata (silenzio).La Parola non viene letta, maproclamata. Chi legge impre-sta la sua voce a Dio stessoper parlare agli uomini.

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1. Letture bibliche

a. Prima lettura (alla fine della lettura: lett: “Parola di Dio” tutti:“Rendiamo grazie a Dio”).

b. Salmo responsoriale (a volte si canta ed esprime

la gioia e la lode per il donodella parola)

c. Seconda lettura (alla fine della lettura: lett: “Parola di Dio” tutti: “Rendiamo grazie a Dio”)

Costituiscono la parte princi-pale della Liturgia della Pa-rola.Nelle letture Dio- parla al suo popolo- gli manifesta il misterodell'amore che salva- offre un nutrimento spiri-tuale.Cristo stesso è presente nellasua parola.

E' dell'Antico Testamento(nel Tempo di Pasqua dagliAtti degli Apostoli), ed è rife-rita al Vangelo: di esso fa ve-dere la preparazione nella vi-ta del popolo d'Israele. An-nuncia la salvezza che saràrealizzata pienamente in Ge-sù Cristo.

E' connesso alla prima lettu-ra, e la sviluppa in forma dipreghiera. E’ collocato tra laprima e la seconda lettura.

E' tratta dalle lettere degliApostoli, delle quali presentabrani successivi. Non dipen-de dal tema del Vangelo.Ci pone nel "tempo dellaChiesa", nel quale la paroladi Gesù è annunciata dagliapostoli.

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d. Versetto al Vangelo eAlleluia

(o altro canto)

e. VangeloPrima della lettura:Sac: “Il Signore sia con voi”.Tutti: “E con il tuo spirito”.Sac:“Dal Vangelo secondo…”.Tutti: “Gloria a te, o Signore”

Alla fine del vangelo:sac: “Parola del Signore”Tutti: “Lode a te, o Cristo”

Esprime la gioia e la lode peril dono del Vangelo."Alleluia" è un'espressioneebraica che significa "lodateDio!". Nel periodo di quare-sima non si canta e al suo po-sto si può cantare: “Lode a teo Cristo, re di eterna gloria”(o similari).

E' la lettura più importante,come risalta da vari elemen-ti:- normalmente è letta dal sa-cerdote- in circostanze solenni il li-bro del Vangelo è incensato- si portano candele attornoal Libro- l'acclamazione finale è dif-ferente da quella delle altreletture, e dà lode a Cristo Si-gnoreVangelo deriva dal grecoευαγγελιου ( leggere euanghe-lion ) che significa buona no-vella.

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3. Omelia

4. Professione di fede(Credo)

5. Preghiera universale (o dei fedeli)

Spiega le letture, rendendoleattuali, facendone compren-dere il significato per l'oggi.E' una parte importante, at-traverso la quale, nonostantei limiti del ministro, Dioparla ancora al suo popolo.E' bene sia seguita da unmomento di silenzio, nelquale far scendere la parolaal profondo del cuore e dellavita.

- Suscita nell'assemblea unarisposta di assenso

- richiama alla mente la "re-gola" della fede

- richiama il sì del battesimo,dal momento che il Credo èin origine una professionedi fede battesimale.

- Con essa il popolo esercitala sua funzione "sacerdota-le" = prega per tutti gli uo-mini

- Trasforma in preghiera laParola ascoltata. Le letturesuscitano la preghiera dellacomunità.

La successione delle inten-zioni sono in genere:a. per la Chiesab. per i governanti e il mondoc. per quelli in difficoltàd. per la comunità locale

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LITURGIA

EUCARISTICA

Preparazionedei doni

a. Processione delle offerte

In essa si compie ciò che feceCristo nell'Ultima Cena, pre-annunciando e spiegando ilsignificato di ciò che sarebbesuccesso all'indomani, il ve-nerdì santo.Nella Liturgia Eucaristica sicelebra il "memoriale" dellapassione, morte e risurrezio-ne di Cristo; ossia, queglieventi sono "ricordati e resiattuali" ("memoriale"), per-ché quanti partecipano pos-sano riceverne i frutti.La Messa è quindi "il" canaleattraverso cui ci giungono ifrutti della morte e risurre-zione di Cristo.

Vengono preparati i doni chediverranno il Corpo e Sanguedi Cristo.

Si portano le offerte:- anzitutto pane e vino.- altri doni, per i poveri o per

le necessità della Chiesa(raccolta delle offerte).

- l'offerta del pane e del vinorichiama l'offerta di sé,delle gioie, speranze, timo-ri, sofferenze, ecc., cheognuno è chiamato a depor-re spiritualmente sull'alta-re. "Cosa presento al Signo-re in questa Messa?".

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b. Presentazione del pane e del vinoSac: “Benedetto sei tu, Signore,Dio dell’universo: dalla tuabontà abbiamo ricevuto questopane, frutto della terra e dellavoro dell’uomo; lo presen-tiamo a te, perché diventi pernoi cibo di vita eterna”Tutti: “Benedetto nei secoli ilSignore”Lo stesso lo si fa per il vino.

c. "Lavabo"

d. Preghiera sulle offerte

Preghiera Eucaristica

Abbiamo ben 10 preghiereeucaristiche: I II III IV VAVB VC VD IR( riconciliazio-ne ) IIR.

La preghiera che il celebran-te recita nel deporre pane e

vino sull'altare ringrazia e dàlode a Dio, dal quale ricevia-mo tutto.Al vino aggiunge qualchegoccia d'acqua, segno "dellanostra unione con la vita di-vina di colui che ha volutoassumere la nostra naturaumana".

Questo rito esprime il deside-rio di purificazione interioredel celebrante e di tutti i fe-deli presenti: "Lavami daogni colpa, purificami da ognipeccato".

Dopo l'invito alla preghiera,l'orazione riassume l'offertadei doni a Dio e chiede chevengano trasformati nell'Eu-caristia.

Siamo al momento centraledella Messa. E' una grandepreghiera di ringraziamentoe santificazione.E' pronunciata dal sacerdote,che dice le parole della con-sacrazione "in persona diCristo". Tutta l'assemblea siunisce nella lode e nell'offer-ta del sacrificio ("sacerdoziocomune" del cristiano).Le varie parti dellaPreghiera Eucaristica:

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a. Prefazio (o Azione di grazie)Sac: “Il Signore sia con voi”

Tutti: “Econ il tuo spirito.

Sac: “In alto i nostri cuori”

Tutti: “Sono rivolti al Signore”

Sac: “Rendiamo grazie al Signore no-stro Dio”

Tutti: “E’ cosa buona e giusta”

b. "Santo"Tutti: “Santo, Santo, Santo ilSignore Dio dell’universo…”

c. Invocazione dello Spirito Santo (Epìclesi)Sac: “…santifica questi donicon l’effusione del tuo Spirito,perché diventino il corpo e ilsangue di Gesù Cristo”.

d. Racconto dell'istituzione e consacrazioneSac: “…Prendete, e mangiate-ne tutti: questo è il mio Corpoofferto in sacrificio per voi…”

Glorifica Dio Padre e lo rin-grazia per tutta l'opera dellasalvezza o per qualche suoaspetto particolare, a secondadel momento liturgico.

Tutta l'assemblea si uniscecon questo canto, tratto dallaBibbia: lodiamo Dio con leparole che lui stesso ci hadonato.

Lo Spirito Santo viene invo-cato sui doni, perché diven-gano il Corpo offerto e ilSangue versato di Cristo.Lo Spirito viene invocato an-che sui presenti, perché nellapartecipazione al convito sia-no anch'essi trasformati nel-l'unico Corpo di Cristo che èla Chiesa.

Si attualizza e si compie ilSacrificio della croce, cheCristo stesso istituì nell'Ul-tima Cena.Le parole di Cristo sono pro-nunciate dal sacerdote in

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e. Memoria della Pasqua di Cristo (Anàmnesi)Sac: “Celebrando il memorialedella morte e risurrezione delTuo Figlio…”(Es: IIª Pregh.Euc.)

f. OffertaSac: “… ti offriamo Padre, ilpane della vita e il calice dellasalvezza…Ti preghiamo umilmente: perla comunione al corpo e san-gue di Cristo lo Spirito Santoci riunisca in un solo corpo”.(es: IIª Pregh. Eucar.)

g. IntercessioniSac: “Ricordati, Padre dellatua Chiesa….dei nostri fratelli(defunti)…di noi tutti abbi mi-sericordia…”(es: IIª Pregh. Eucar.)

persona di (= "a nome e conla potenza e l'autorità") Cri-sto stesso; ciò in forza delmandato che Cristo diedeagli apostoli di perpetuarequesto mistero d'amore at-traverso la celebrazione del-l'Eucaristia.

Vengono ricordati i momentidella Pasqua di Cristo: pas-sione, morte, risurrezione,ascensione al cielo, dono delloSpirito. Essi tutti sono resiattuali nell'Eucaristia.

La Chiesa offre al Padrenello Spirito Santo Cristo chesi fece vittima per noi.Qui tutti i presenti son chia-mati a offrire sé stessi e tuttociò che alla presentazione deidoni hanno deposto sull'alta-re.

L'offerta del sacrificio di Cri-sto è fatta per tutta la Chie-sa, in comunione gerarchicacon il papa e il proprio vesco-vo.Si prega per tutti i membridella Chiesa, vivi e defunti.

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h. Lode conclusiva (dossologia)

Sac:“Per Cristo, con Cristo e inCristo, a te, Dio Padre onnipoten-te, nell’unità dello Spirito Santo,ogni onore e gloria per tutti i se-coli dei secoli”.Tutti: “AMEN”

Esprime la glorificazione diDio.

- A tutta l'opera di salvezza,donata da Dio agli uomini,corrisponde qui la glorifica-zione del Padre per mezzo diCristo nello Spirito. Il movi-mento discendente dei doniritorna a Dio nel movimentoascendente della lode.

- Si prepara così la glorifica-zione totale di Dio della finedei tempi, quando Cristo con-segnerà al Padre ogni cosa eDio sarà "tutto in tutti".

L'assemblea risponde conl'acclamazione dell'Amen(grande Amen): attraversoesso esprime la sua parteci-pazione attiva alla PreghieraEucaristica.

N.B.: A celebrare la Messanon è il solo sacerdote, matutta l'assemblea, presiedutadal sacerdote: "Ti rendiamograzie - noi assemblea - per-ché ci hai ammesso alla tuapresenza a compiere il servi-zio sacerdotale".

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3. Riti di Comunione

a. Padre Nostro

Tutti: “Padre nostro, che seinei cieli…”

b. Rito della PaceSac: “La pace del Signore sia

sempre con voi”.Tutti: “E con il tuo spirito”Sac: “Scambiatevi un segno di pace” (o altre formule)

Poiché la Messa è un convitopasquale, la partecipazionepiena si ha facendo la comu-nione (chi ne ha le disposi-zioni), ricevendo il Corpo eSangue di Cristo come cibospirituale.Con esso chiediamo il panequotidiano (riferimento an-che al pane eucaristico) e lapurificazione dei peccati, inmodo che "i santi doni ven-gano dati ai santi".Non è tanto la preghieradella fraternità, quanto del-l'invocazione forte al Padreperché compia il suo disegnodi amore. Per questo i fedelisono invitati a recitarlo conle mani alzate, in atteggia-mento di richiesta.Si conclude con una preghie-ra: essa sviluppa l'ultimadomanda del Padre Nostro.

Implora la pace e l'unità perla Chiesa e il mondo.Lo scambio di pace vuole faresprimere ai partecipantil'amore vicendevole e il per-dono reciproco: "se ti presentiall'altare e ti ricordi che tuofratello ha qualcosa contro dite...".

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c. Frazione del pane e"Agnello di Dio"

Tutti: “Agnello di Dio che toglii peccati del mondo…”

d. "Immixtio"Sac. (sottovoce): “Il Corpo e ilSangue di Cristo, uniti in que-sto calice, siano per noi cibo divita eterna”.Sac. (sottovoce): “La comunio-ne con il tuo Corpo e il tuoSangue, non diventi per megiudizio di condanna, ma pertua misericordia sia rimedio edifesa dell’anima e del corpo”(o un’altra formula presentenel messale)

e. Presentazione dell'Eucaristia ai fedeliSac: “Beati gli invitati alla ce-na del Signore. Ecco l’Agnellodi Dio che toglie i peccati delmondo”.

L'unico pane viene spezzatoperché se ne possa mangiaretutti.Significa che attraverso lacomunione noi, pur essendomolti, diventiamo un corposolo in Cristo.Mentre viene spezzato il pa-ne si canta l'Agnello di Dio: èun'ulteriore invocazione ditipo "penitenziale", che vienerivolta a Dio subito prima diricevere l'Eucaristia.

Un frammento di pane vieneposto nel calice.Questo rito nasce nella Chie-sa romana nel primo millen-nio: il papa mandava a chicelebrava l'Eucaristia nelleparrocchie un frammentodell'Eucaristia, come segno dicomunione con lui, e il rice-vente, ponendolo nel calice, sicomunicava anche alla stessaEucaristia del papa. E' quin-di un gesto che esprime lacomunione con il proprio ve-scovo e con il papa.

Tutti: "O Signore, non sondegno..": un ultimo gesto diumiltà, e al tempo stessoesprime la fede in Cristo cheha il potere di liberarci dalmale con la sua potenza.

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f. Comunione

Sac: “Il Corpo di Cristo”

Com.: “Amen”

Mangiare il Corpo e bereil Sangue di Cristo ha unsignificato molto ricco:- riceviamo nuovamente, tra-

sformati dallo Spirito, i do-no che avevamo offerto: lanostra vita ci viene rido-nata trasfigurata attraver-so la croce e la risurrezionedi Cristo

- accettiamo in noi e comeSignore della nostra vitaGesù, che si è offerto pernoi

- accettiamo quindi il suostile di vita, di donazionetotale a Dio e ai fratelli,come nostro

- l'Eucaristia ci dà la forza divincere il male che rattristala nostra vita

- diciamo a Dio la nostra fedeche è lui la forza per vin-cere il nostro peccato

- veniamo edificati comeChiesa-Corpo-di-Cristo, ve-niamo resi una cosa sola daDio

- esprimiamo la nostra di-sponibilità a essere un solocorpo con i fratelli che connoi celebrano l'Eucaristia

- non solo con loro ma contutta la Chiesa

- in particolare con il nostrovescovo e con il papa

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- veniamo nutriti da Cristostesso, la linfa vitale delloSpirito scorre in noi (cf lavite e i tralci)

- l'Eucaristia che mangiamoè una "caparra" che Dio cidà per la vita eterna che ri-ceveremo attraverso la no-stra morte.

Cristo ha detto nell'Ulti-ma Cena: "Prendete emangiatene TUTTI":- chi è in comunione con Cri-

sto non solo può, ma è in-vitato caldamente da Cristostesso a mangiare l'Eucari-stia

- chi ha rotto la comunionecon Cristo non può fare laComunione eucaristica:porrebbe un gesto che noncorrisponde a verità. "Chimangia il corpo del Signoresenza esserne degno man-gia e beve la sua condanna"(S. Paolo)

- chi, pur non avendo rotto lacomunione con Cristo, sisente "freddo" nei suoi con-fronti, chieda anche con lacomunione eucaristica lagrazia di riprendere con en-tusiasmo il cammino di fede

- chi vive situazioni che nonsono di peccato grave, ma

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g. Silenzio di ringraziamento

h. Preghiera dopo la comunione

che rappresentano com-promessi con Cristo, facciala comunione eucaristica sevuole iniziare un camminodi superamento di queicompromessi.

Ognuno nel silenzio del suocuore "fa festa" a Cristo che èvenuto in lui, lo adora comeproprio Dio e si intrattiene adialogare con lui.Un canto può esprimere lagioia di essere uniti e il rin-graziamento per quanto rice-vuto.

Chiede che maturino nellavita i frutti del mistero cele-brato.

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Riti di Conclusione

1. Saluto del celebranteSac: “Il Signore sia con voi”.Tutti: “E con il tuo spirito”.

2. BenedizioneSac: “Vi benedica Dio onnipo

tente, Padre e Figlio eSpirito Santo”.

Tutti: “Amen”

3. CongedoSac: “La messa è finita: andate

in pace” (o altre formule)Tutti: “Rendiamo grazie a Dio”

"Dall'Eucaristia alla vita"

Il saluto annuncia la presen-za di Cristo nell'assembleache si disperde per le vie delmondo.

Nell'Antico Testamento "be-nedire" = "rendere fecondo".Viene chiesto a Dio di donarela sua fecondità nella nostravita di cristiani. Ciò è espres-so esplicitamente nelle Bene-dizioni solenni.

Si scioglie l'assemblea, nonperché sia finito tutto, maperché viene l'ora di portarefrutto nel mondo attraversouna presenza santa, come te-stimoni e annunciatori diCristo risorto.

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I NOMI DELLA MESSA

��0(66$: vuol dire «missione», «invio».Il Signore ci congeda alla fine della Messa e ci manda nel mondoa continuare quello che abbiamo celebrato: la nostra fede, la no-stra comunione con lui, la fratellanza tra gli uomini.

��(8&$5,67,$: vuoi dire «ringraziamento».Gesù, infatti, al momento di istituire questo sacramento, «resegrazie a Dio». La Messa è perciò azione di grazie, una grande lo-de a Dio per i beni che ci ha dato, per i prodigi che ha operato pernoi. n più grande dono di Dio è Gesù che offre la sua vita per noi.

��&(1$ '(/ 6,*125( (o banchetto): l'Eucaristia è un radunodi amici attorno alla stessa mensa.Gesù è l'ospite che ci in vita alla sua cena e ci «serve» a ta-vola, facendosi lui stesso cibo per nutrirci.

��6$&5,),&,2 ', $//($1=$: Gesù sacrifica se stesso offren-doci la sua vita e facendo di noi degli alleati per realizzare ilgrande progetto della salvezza.

��0,67(52 3$648$/(: mistero vuoi dire «azione di Dio» chel'uomo può percepire solo nella fede. La più grande azione diDio è la salvezza operata attraverso la Pasqua di Gesù. OgniMessa è Pasqua, cioè passaggio dalla schiavitù alla libertà, dal-l'egoismo all'amore, dalla morte alla vita.

��)5$=,21( '(/ 3$1(: così chiamavano l'Eucaristia i primicristiani, per indicare che il mangiare insieme il«pane per tutti» èfare comunione con i fratelli, nell'unica fede del Signore.