MESSA IN SICUREZZA DELLA VIABILITA’ COMUNALE … · “Norme sulle caratteristiche geometriche e...

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COMUNE DI PONSO Provincia di Padova MESSA IN SICUREZZA DELLA VIABILITA’ COMUNALE REALIZZAZIONE DI UNA ROTATORIA IN S.P. 76 PROGETTO DEFINITIVO/ESECUTIVO Progetto FRANCESCO P O L I Dorsoduro 1128 Venezia 30123 [email protected] cell. 3356812803 Relazione idraulica D01.3

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COMUNE DI PONSO Provincia di Padova

MESSA IN SICUREZZA DELLA VIABILITA’ COMUNALE REALIZZAZIONE DI UNA ROTATORIA IN S.P. 76

PROGETTO DEFINITIVO/ESECUTIVO

Progetto

FRANCESCO P O L I Dorsoduro 1128 Venezia 30123 [email protected] cell. 3356812803

Relazione idraulica D01.3

Comune di Ponso Provincia di Padova

MESSA IN SICUREZZA DELLA VIABILITA’ COMUNALE REALIZZAZIONE

DI UNA ROTATORIA IN S.P.76

PROGETTO DEFINITIVO - ESECUTIVO

1- PREMESSA

Il presente progetto definitivo - esecutivo: " MESSA IN SICUREZZA DELLA

VIABILITA’ COMUNALE REALIZZAZIONE DI UNA ROTATORIA IN S.P.76”

riguarda un intervento di messa in sicurezza della viabilità in ambito comunale,

mediante realizzazione di una rotatoria tra la Strada Provinciale n° 76 “ via Braggio

e via Tresto, è prevista la realizzazione di un marciapiede che da suddetta rotatoria

prosegue costeggiando la strada Provinciale n°76 e in occasione di tale

realizzazione è previsto in accordo con la Provincia l’aumento della sezione

stradale della Strada Provinciale dagli attuali 6,50m circa ai 7m previsti da

normativa.

Attualmente l’intersezione fra queste strade (S.P.76 – via Braggio – Via Tresto) è

regolata da incroci a raso; l’intervento di progetto prevede la sostituzione

dell’incrocio esistente con una rotatoria sullo stesso sedime.

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FIG. 1: Ambito di intervento

In tale zona si immettono sulla strada provinciale tre strade comunali e pur

vigendo il limite di 50 km./ora, il tratto interessato è spesso percorso dai veicoli a

forte velocità, con conseguente pericolo per i mezzi che si immettono sulla

provinciale, per quelli che dalla stessa escono e imboccano le strade comunali e

per i pedoni che attraversano l’incrocio. La presenza di una rotonda porterà dei

vantaggi evidenti ed in particolare: provocherà un deciso e forzato

rallentamento dei veicoli provenienti dalla strada statale, in entrambe le direzioni;

migliorerà decisamente le condizioni di sicurezza nell’interscambio dei veicoli,

permetterà l’attraversamento da parte dei pedoni in condizione di sicurezza

maggiore.

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2- CARATTERISTICHE TECNICO PROGETTUALI DEL TRACCIATO

La progettazione è stata effettuata rispettando la seguente normativa:

“Norme sulle caratteristiche geometriche delle strade extraurbane”, B.U. del

C.N.R. n. 78 del 28/07/1980;

“Norme sulle caratteristiche geometriche e di traffico delle intersezioni stradali

urbane”, B.U. del C.N.R. n. 90 del 15/04/1983,

“Norme funzionali e geometriche per la costruzione delle strade”, Decreto del

Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti del 05/11/2001;

Altra normativa specifica di settore.

Dimensionamento rotatoria e sezioni tipo piattaforma

CARATTERISTICHE GEOMETRICHE DI PROGETTO

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Le caratteristiche generali della rotonda

Le caratteristiche della rotonda sono le seguenti:

- diametro esterno m 33,00

- anello carreggiabile m 7,50

- anello semicarreggiabile m 1,00

- diametro isola centrale m 8,50

- Numero corsie dell’anello n 1

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- Larghezza entrate m 4,10

- Larghezza uscite m 4,50

FIG. 3 – PLANIMETRIA DI PROGETTO

3- OPERE D’ARTE PRINCIPALI

Sovrastrutture stradali

Si prevede di operare sulla pavimentazione esistente con la fresatura e

l’accantonamento dei primi 10 cm e la successiva rimozione di 30 cm del

sottofondo stradale anch’esso accantonato per le successive lavorazioni con la

rimozione complessiva di 40 cm di materiale.

DEFINIZIONE DEL PACCHETTO STRADALE DI

PROGETTO

Per la definizione del pacchetto stradale di progetto, secondo le schede

del Catalogo delle Pavimentazioni del CNR, sono state utilizzati i

seguenti dati:

la strada in esame si può classificare come tipologia “C – Strade extraurbane

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secondarie” per il Nuovo Codice della Strada, corrispondente alla tipologia “4 – Strade

extraurbane secondarie - ordinarie” nel catalogo del CNR;

la pavimentazione di progetto è di tipo flessibile;

come numero di passaggi di veicoli commerciali, vista la situazione di flusso

riscontrata, si considera 1.500.000;

il progetto richiede un piano di posa del rilevato stradale con modulo di deformazione

Md>150 daN/cm2 corrispondente al modulo resiliente MR>30 N/mm

2 e al modulo di

reazione k>2 daN/cm3; nel caso in cui il terreno esistente, oggetto di preventiva

escavazione, non garantisse una portanza di valore minimo richiesto, verrà effettuata

un’adeguata bonifica per renderlo idoneo;

il progetto richiede un sottofondo in tout venant con modulo di deformazione Md>800

daN/cm2 che, come si può evincere dalla tabella 11 delle correlazioni tra i vari indici di

portanza del sottofondo, corrisponde ad un modulo resiliente MR>150 N/mm2.

E’ STATOSCELTO IL SEGUENTE PACCHETTO

strato di base spessore 10 cm

strato di collegamento (binder) spessore 7 cm

tappeto di usura spessore 4 cm

per uno spessore totale pari

a 21 cm.

Lo spessore complessivo del nuovo pacchetto stradale sarà pertanto di 21 cm

complessivi, a ripristino della quota stradale esistente.

Nei punti di terreno vegetale o dove non presente la piattaforma stradale viene

aggiunto un ulteriore strato di 40 cm di tout-venant per un totale di 41 cm sempre

rimanendo con le quote al livello strada attuale.

Gli scavi di bonifica, per gli ammorsamenti laterali, comprendono lo scotico di 20

cm, lo sbancamento di 30 cm ed il trattamento del terreno naturale per uno

spessore di cm 50 circa.

Il materiale derivante dalla fresatura sarà conferito a discarica autorizzata.

Opere minori e di completamento

Con il presente progetto sono stati definiti:

la protezione dei sottoservizi quali gasdotti e acquedotti;

le opere di allontanamento delle acque superficiali attraverso il tombinamento

del tratto rimanente di scolo laterale e conseguente collegamento ai tratti di

tombinamento già effettuati;

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l’inserimento barriere stradali di protezione esterni alla rotatoria;

la segnaletica orizzontale e verticale;

la realizzazione di impianto di illuminazione su pali lungo le vie e con

installazione di palo interno alla rotatoria per l’illuminazione della stessa.

interno alla rotatoria..

4- INVARIANZA IDRAULICA

Premessa

Nelle aree interessate dall’intervento in progetto la captazione e lo scarico delle

acque meteoriche ricadenti nelle superfici coperte o pavimentate avviene

attraverso il reticolo idraulico superficiale.

Gli aspetti idraulici più rilevanti da prendere in considerazione nell’ambito del

progetto riguardano oltre alla sicurezza idraulica delle opere in progetto, le

modificazioni indotte all’ambiente esistente in termini di rischio idraulico e la

compatibilità idraulica.

Valutazione di compatibilità idraulica

Il presupposto normativo per la valutazione di compatibilità idraulica è costituito

dalla - Deliberazione Giunta Regione Veneto 13 dicembre 2002 n. 3637 (B.U.R.

18-02-2003, n. 18) - Legge 3 agosto 1998, n. 267 – individuazione e

perimetrazione delle aree a rischio idraulico e idrologico. Indicazioni per la

formazione dei nuovi strumenti urbanistici - che introduce ai punti 1 e 2 di seguito

riportati la “Valutazione di compatibilità idraulica” a supporto degli strumenti

urbanistici generali:

1. Le presenti disposizioni si applicano agli strumenti urbanistici generali o

varianti generali o varianti che comportino una trasformazione territoriale che

possa modificare il regime idraulico per i quali, alla data del presente

provvedimento, non sia già concluso l’iter di adozione e pubblicazione

compreso l’eventuale espressione del parere del comune sulle osservazioni

pervenute.

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2. per gli strumenti di cui sopra dovrà essere redatta una specifica “Valutazione

di compatibilità idraulica” dalla quale si desuma, in relazione alle nuove

previsioni urbanistiche, che non viene aggravato l’esistente livello di rischio

idraulico né viene pregiudicata la possibilità di riduzione, anche futura, di tale

livello; l’elaborato di” valutazione” indicherà altresì le misure compensative

introdotte nello strumento urbanistico ai fini del rispetto delle condizioni

esposte;

3. - Omissis -

Le precedenti considerazioni sono state ulteriormente rafforzate con la

- Deliberazione Giunta Regione Veneto 10 maggio 2006 n. 1322 - Legge 3

agosto 1998, n. 267 – individuazione e perimetrazione delle aree a rischio

idraulico e idrologico. Nuove indicazioni per la formazione dei nuovi strumenti

urbanistici – successivamente modificata dalla - Deliberazione Giunta

Regione Veneto 19 giugno 2007 n. 1841 - Legge 3 agosto 1998, n. 267 –

individuazione e perimetrazione delle aree a rischio idraulico e idrogeologico.

Nuove indicazioni per la formazione dei nuovi strumenti urbanistici – Modifica

D.G.R. 1322 del 10 maggio 2006, in attuazione della sentenza del TAR del

Veneto n. 1500/07 del 17 maggio 2007 - che introduce la necessità della

realizzazione di misure compensative alle alterazioni provocate dalle nuove

previsioni urbanistiche; questo decreto focalizza principalmente l’attenzione

sul concetto di “invarianza idraulica” delle trasformazioni del territorio, dove

“per trasformazione del territorio ad invarianza idraulica si intende la

trasformazione di un’area che non provochi un aggravio della portata di piena

del corpo idrico ricevente i deflussi superficiali originati dall’area stessa”.

Inoltre fornisce alcuni valori numerici di riferimento per quanto riguarda il

tempo di ritorno da utilizzare nelle calcolazioni (50 anni) e per i coefficienti di

deflusso da assumere in base alle caratteristiche del terreno (0.10 per

superfici agricole, 0.20 per superfici permeabili, 0.60 per superfici semi

permeabili quali grigliati e terra battuta, 0.90 per le superfici impermeabili).

Questa invarianza può essere ottenuta prevedendo una serie di invasi (fossi

di guardia, canalizzazioni, bacini, ecc.) che consentano di invasare e di

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laminare il maggior volume di pioggia dovuto all’incremento del coefficiente

udometrico delle aree.

Il calcolo del volume d’invaso necessario per mantenere costante il

coefficiente udometrico si effettua considerando costante il valore della

portata in uscita (Qu=uS) dal bacino posto pari a quello che si stima essere

prodotto dalla superficie scolante. (Per il coefficiente udometrico si adotta il

valore imposto dal Consorzio di Bonifica pari a 5 l/sec/ha).

I volumi in ingresso Vi al sistema e in uscita Vu alla rete esterna per effetto di

una pioggia di durata τ risultano:

)( hSVi

uu QV

dove S è la superficie del bacino, φ è il coefficiente di deflusso e h(τ)

l’altezza di pioggia caduta nel tempo τ data dalla formula:

nah

Per “a” ed “n” vengono utilizzati i coefficienti indicati nelle elaborazioni

idrogeologiche fornite dall' Arpav, relativi alla stazione pluviometrica di Este

che indica i seguenti valori:

Tabella 1

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Il volume da invasare è quindi:

u

n

ui QaSVVV

Il volume da assegnare alla laminazione è quello massimo ottenibile dalla

precedente e quindi quello corrispondente ad una precipitazione di durata

τVmax. Il problema si riduce al calcolo del massimo di una funzione, che

matematicamente si esprime eguagliando a zero la sua derivata prima.

1

1

max

nu

VnaS

Q

e quindi

1

1

1

max

nu

u

n

n

u

naS

QQ

naS

QaSV

Tale volume massimo di pioggia è quello che al minimo deve essere

accumulato dalle opere idrauliche progettate e predisposte a corredo della

presente relazione.

Descrizione delle superfici e della rete di scarico delle acque

meteoriche

Nell’area di intervento, sono presenti aree scoperte pavimentate e aree a

verde la suddivisione delle aree è la seguente:

Descrizione Area Recapito

Superficie asfaltata dell’incrocio

esistente

850 mq Fosso di guardia stradale

che confluisce nel

tombinamento esistente

Area a verde (aiuole) 300 mq Fosso di guardia stra che

confluisce nel

tombinamento esistente

Totale 1.150 mq

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La superficie scolante che interessa il nuovo progetto è la seguente:

Descrizione Area Recapito

Superficie asfaltata della rotatoria 1050 mq Tombinamento laterale

Area a verde (aiuole) 160 mq Tombinamento laterale

Totale 1.210 mq

Sulla base di tali dati si è ottenuta la seguente tabella:

intervento

Area

paviment.

(φ=0,9)

Area verde

(φ=0,1) Ʃ Sup. x φ Ʃ Sup. φmedio

stato di fatto 850 mq 300 mq 850,00 mq 1.150 mq 0.73

stato di progetto 1050 mq 160 mq 961,00 mq 1.210 mq 0,79

- Il max volume di pioggia per lo stato di fatto calcolato per il tempo τVmax che

corrisponde ad una durata di pioggia di 3 h e 30 min. è pari a:

Vm = 39,21 m3

- Volume uscente calcolato con il coefficiente udometrico esistente sul

territorio ante operam, che deve essere rispettato per ottenere

l’invarianza idraulica: Vu = 21,92 m3

- Volume minimo di accumulo: Vmin = Ve - Vu = 16,75 m3.

Il calcolo è stato sviluppato, vista l’evoluzione climatica degli ultimi anni, per

piogge con durata < 1 h, utilizzando i coefficienti "a" e "n" indicati in tabella.

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Per lo stato di progetto:

- Il max volume di pioggia calcolato per il tempo τVmax che corrisponde ad

una durata di pioggia di 2 h e 50 min. è pari a : Vm = 31,56 m3

- Volume uscente calcolato con il coefficiente udometrico esistente sul

territorio ante operam, che deve essere rispettato per ottenere

l’invarianza idraulica: Vu = 18,36 m3

- Volume minimo di accumulo: Vmin = Ve - Vu = 13,21 m3.

Poiché il volume di accumulo necessario al progetto è inferiore a quello dello

stato di fatto si conferma che anche con la formazione della nuova rete

scolante non variano le condizioni esistenti.