MERCOLEDÌ 8 LUGLIO 2015 Spettacoli L’ex Robinson Bill Cosby€¦ · gnia del pianista Roberto...

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L’ECO DI BERGAMO 43 MERCOLEDÌ 8 LUGLIO 2015 Era il 2008 quando gli «Elio e le storie tese» cantarono a Sanremo la loro versione de Il Bar- biere di Siviglia. Ora Elio Belisari – leader del gruppo, compositore e polistrumentista nonché popo- lare personaggio televisivo - porta «Largo al factotum», viaggio nella storia della musica classica, al Cas- sano Festival. Mercoledì 15 luglio alle 21.30 nell parco di Villa Borro- meo (via Vittorio Veneto 58, Cas- sano d’Adda) andrà in scena il sug- gestivo recital di Elio in compa- gnia del pianista Roberto Prosse- da; i biglietti vanno da 18 a 32 euro. In programma Rossini, Mozart e Weill, ma anche le canzoni del compositore contemporaneo Lu- ca Lombardi. Ne abbiamo parlato proprio con Elio. È difficile proporre al pubblico la mu- sica colta di oggi? «C’è un trucco: partiamo da arie famosissime per arrivare a com- posizioni contemporanee che nessuno mai si aspetterebbe di ascoltare né, soprattutto, di ap- prezzare». I puristi della classica storcono il naso nel vederla interprete di Mozart e Rossini. «Penso che i puristi non vengano neanche a sentirmi. Io non mi pre- sento come cantante lirico e nes- suno crede che io possa esserlo. Uso la mia popolarità per diffon- dere un tesoro di composizioni di opera e musica classica ignoto al 90 per cento - anzi al 95 per cento - del pubblico. Questo è un peccato Elio Belisari, leader di «Elio e le Storie tese», durante un concerto L’ultima di Elio «Rendo popolare la musica classica» L’intervista. Il leader di «Elio e le storie tese» sarà a Cassano in un recital con Rossini e Mozart: «L’opera è un tesoro sconosciuto al 95% degli italiani» perché è musica composta in ma- niera meravigliosa e molto più soddisfacente rispetto a ciò che si ascolta oggi, che è sempre più semplice e omologato. Non lo dico per fare lo snob: è un fatto oggetti- vo che la quantità e la complessità di accordi e melodie sia sempre minore». Anche«IlMusichione»,ilprogramma chehacondottosuRai2erauntentati- vo di fare cultura musicale? «Per noi amanti delle imprese al limite dell’impossibile era un mo- do per fare servizio pubblico. Se- condo me è andata bene, ma in tv si tende a valutare tutto solo dal punto di vista degli ascolti. È stato un peccato interrompersi dopo sole sei puntate. Anche perché le repliche – in onda subito dopo The Voice – hanno fatto il quadruplo degli ascolti rispetto alla prima visione». Come mai, dopo aver detto che non sarebbe mai tornato, ha deciso di prendere parte alla prossima edizio- ne di «X Factor»? «È per via dell’insistenza di chi me l’ha chiesto. Mika mi ha chiamato continuamente per convincermi. E poi per la presenza di Skin, che è una cantante che colloco tra le cinque migliori al mondo. Chiac- chierare con lei di musica è una fortuna immensa». Quest’annocisarannoanchedelleve- rebandmusicalitraiconcorrenti,cosa ne pensa? «È una novità molto interessante, abbiamo già visto buoni gruppi. Un’altra ragione per cui partecipo volentieri al programma è che l’X Factor italiano si è trasformato in un laboratorio per gli X Factor di tutto il mondo. Questa è la prima volta in assoluto caso che si pre- sentano band musicali». Non crede che i talent abbiano una partedicolpanell’omologazionedel- la musica? «Non sono i talent ad avere inven- tato le canzoni di quattro accordi. In Italia il talent ha il merito di aver riportato la musica in televi- sione. Prima di “X Factor” la musi- ca era bandita dai palinsesti tv; io ricordo che quando eravamo ospi- ti di qualche trasmissione ci pre- gavano di fare presto, perché nei minuti di esibizione crollava l’au- ditel. La musica era vissuta come un pericolo, una sofferenza da ac- cettare a patto di fare in fretta. Sia- mo passati da questo alla musica come momento essenziale dello spettacolo. Bisognerebbe sfrutta- re il successo di pubblico per dare linfa al panorama musicale». Con una nuova generazione di autori e compositori, magari? «Quest’anno a X Factor ho trovato un altro ambiente, molta atten- zione anche alla composizione. Per carità, non mi aspetto di trova- re il nuovo Mozart, anche perché c’è già Allevi e mi accontento». Oltreadavereunabellavoce,èimpor- tante soprattutto avere qualcosa da dire? «Credo ci sia una forte esigenza in questo senso, basta che poi non passi il concetto: “Non importa se sei intonato”. Invece no: io voglio qualcuno che canti bene e faccia cose interessanti». Se fosse Dario Franceschini, ministro della Cultura, cosa farebbe? «Prima di tutto sono contento che si sia cambiata ottica rispetto al “Con la cultura non si mangia” di Tremonti. Con la cultura si man- gia eccome, anzi, ci si strafoga. E investendo di più si incassa di più». Marina Marzulli nn Torno a «X Factor» perché c’è molta attenzione alla composizione musicale» Tutto pronto per il Festival di Salisburgo È caccia aperta per gli ultimi biglietti A pochi giorni dal- l’inaugurazione, è corsa al Fe- stival di Salisburgo per acca- parrarsi gli ultimi biglietti: in duemila, sotto un sole cocen- te, si sono presentati in carne e ossa in questi giorni agli spor- telli per assicurarsi 10.000 bi- glietti messi in vendita per l’inaugurazione e altre mani- festazioni. L’acquisto procede da mesi anche via telefono e on line. In tutto 250.000 i bi- glietti a disposizione per quel- lo che è considerato il maggio- re, e più importante, festival di musica e teatro al mondo. Cinque settimane piene zeppe di recite, rappresenta- zioni e concerti a beneficio di un pubblico che in genere non ha problemi di budget (i bi- glietti per le prime di opera ar- rivano fino a 400 euro, ma ci sono contingenti anche più abbordabili che però finisco- no subito). La rassegna si apre il 18 lu- glio con l’«Ouverture spiri- tuelle» (concerti di musica sa- cra) e si chiude il 30 agosto. La prima opera è il 26 luglio. Car- tellone pieno zeppo di eventi come sempre anche quest’an- no, anche se per questa edizio- ne le nuove produzioni di ope- ra sono solo tre e il riciclo è molto «in». Le novità sono «Le nozze di Figaro» di Mozart, con la regia di Sven-Eric Bechtolf e il mae- stro Dan Ettinger sul podio dei Wiener Philharmoniker; il «Fidelio» di Beethoven, con la regia di Claus Guth, al debutto nell’opera, mentre Franz Wel- ser-Moest dirige i Wiener e Jonas Kaufmann è il protago- nista; «La conquista del Mes- sico» del compositore con- temporaneo tedesco Wolf- gang Rihm, regia di Peter Konwitschny, al suo debutto a Salisburgo, direzione di Ingo Metzmacher sul podio del- l’Orchestra Sinfonica dell’Orf. Il tenore Jonas Kaufmann sarà protagonista di «Fidelio» a Salisburgo «Hell’s Kitchen» Sfida finale ai fornelli per Mirko Ronzoni Appuntamento domani sera su Sky Uno alle 21,10 per tifare il bergama- sco Mirko Ronzoni, finalista della seconda edizione italiana di «Hell’s Kitchen», il reality show con Carlo Cracco alla guida di una vera briga- ta di cucina, protagonisti cuochi professionisti alla ricerca di un salto di qualità. Lo chef «stiloso», com’è stato ribattezzato Ronzoni all’interno del programma per la sua attenzione al look, si gioca la vittoria contro altri tre concorrenti: Chang Liu, ventisettenne di origini cinesi che lavora a Udine; Chiara Pannozzo, 20 anni, da Latina, ed Eleonora Ricci, 29 anni, romana. Mirko Ronzoni, classe 1990, è tra i concorrenti più giovani. Amato e odiato, istrionico e talentuoso, Ronzoni si distingue a prima vista per i suoi baffoni da hipster, gli occhiali con la montatura spessa e i dettagli curatissimi del vestire. Poi vengono la tecnica, la concentra- zione e la serietà in cucina: «Penso di potere stare agli standard di Carlo Cracco», ha detto il cuoco bergamasco, che ha iniziato a cucinare alle elementari. Ma c’è anche tanta voglia di visibilità, come ha dichiarato Ronzoni all’ini- zio del programma: «”Hell’s Ki- tchen” mi offre la possibilità di mettermi in evidenza, non solo per le mie doti tecniche e culinarie, ma anche per la mia personalità che ritengo essere originale, creativa, anticonformista». MA.MA. Spettacoli [email protected] www.ecodibergamo.it L’ex Robinson Bill Cosby drogò giovani donne Bill Cosby, l’ex papà dei «Robinson», il popolaris- simo telefilm degli anni ’80, ha ammesso di aver drogato giovani donne con cui voleva fare sesso

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L’ECO DI BERGAMO 43MERCOLEDÌ 8 LUGLIO 2015

Era il 2008 quando gli «Elio e le storie tese» cantarono aSanremo la loro versione de Il Bar-biere di Siviglia. Ora Elio Belisari– leader del gruppo, compositoree polistrumentista nonché popo-lare personaggio televisivo - porta«Largo al factotum», viaggio nellastoria della musica classica, al Cas-sano Festival. Mercoledì 15 luglioalle 21.30 nell parco di Villa Borro-meo (via Vittorio Veneto 58, Cas-sano d’Adda) andrà in scena il sug-gestivo recital di Elio in compa-gnia del pianista Roberto Prosse-da; i biglietti vanno da 18 a 32 euro.In programma Rossini, Mozart eWeill, ma anche le canzoni del compositore contemporaneo Lu-ca Lombardi. Ne abbiamo parlatoproprio con Elio.

È difficile proporre al pubblico la mu-sica colta di oggi?«C’è un trucco: partiamo da arie famosissime per arrivare a com-posizioni contemporanee che nessuno mai si aspetterebbe di ascoltare né, soprattutto, di ap-prezzare».

I puristi della classica storcono il nasonel vederla interprete di Mozart e Rossini.«Penso che i puristi non venganoneanche a sentirmi. Io non mi pre-sento come cantante lirico e nes-suno crede che io possa esserlo. Uso la mia popolarità per diffon-dere un tesoro di composizioni diopera e musica classica ignoto al90 per cento - anzi al 95 per cento- del pubblico. Questo è un peccato

Elio Belisari, leader di «Elio e le Storie tese», durante un concerto

L’ultima di Elio«Rendo popolare la musica classica»L’intervista. Il leader di «Elio e le storie tese» sarà a Cassano in un recital con Rossini e Mozart:«L’opera è un tesoro sconosciuto al 95% degli italiani»

perché è musica composta in ma-niera meravigliosa e molto più soddisfacente rispetto a ciò che siascolta oggi, che è sempre più semplice e omologato. Non lo dicoper fare lo snob: è un fatto oggetti-vo che la quantità e la complessitàdi accordi e melodie sia sempre minore».

Anche «Il Musichione», il programmache ha condotto su Rai 2 era un tentati-vo di fare cultura musicale?«Per noi amanti delle imprese allimite dell’impossibile era un mo-do per fare servizio pubblico. Se-condo me è andata bene, ma in tvsi tende a valutare tutto solo dal punto di vista degli ascolti. È statoun peccato interrompersi dopo sole sei puntate. Anche perché lerepliche – in onda subito dopo TheVoice – hanno fatto il quadruplodegli ascolti rispetto alla prima visione».

Come mai, dopo aver detto che non sarebbe mai tornato, ha deciso di prendere parte alla prossima edizio-ne di «X Factor»?«È per via dell’insistenza di chi mel’ha chiesto. Mika mi ha chiamatocontinuamente per convincermi.

E poi per la presenza di Skin, cheè una cantante che colloco tra le cinque migliori al mondo. Chiac-chierare con lei di musica è una fortuna immensa».

Quest’anno ci saranno anche delle ve-re band musicali tra i concorrenti, cosane pensa?«È una novità molto interessante,abbiamo già visto buoni gruppi. Un’altra ragione per cui partecipovolentieri al programma è che l’XFactor italiano si è trasformato inun laboratorio per gli X Factor ditutto il mondo. Questa è la primavolta in assoluto caso che si pre-sentano band musicali».

Non crede che i talent abbiano una parte di colpa nell’omologazione del-la musica?«Non sono i talent ad avere inven-tato le canzoni di quattro accordi.In Italia il talent ha il merito di aver riportato la musica in televi-sione. Prima di “X Factor” la musi-ca era bandita dai palinsesti tv; ioricordo che quando eravamo ospi-ti di qualche trasmissione ci pre-gavano di fare presto, perché neiminuti di esibizione crollava l’au-ditel. La musica era vissuta comeun pericolo, una sofferenza da ac-cettare a patto di fare in fretta. Sia-mo passati da questo alla musicacome momento essenziale dellospettacolo. Bisognerebbe sfrutta-re il successo di pubblico per darelinfa al panorama musicale».

Con una nuova generazione di autorie compositori, magari?

«Quest’anno a X Factor ho trovatoun altro ambiente, molta atten-zione anche alla composizione. Per carità, non mi aspetto di trova-re il nuovo Mozart, anche perchéc’è già Allevi e mi accontento».

Oltre ad avere una bella voce, è impor-tante soprattutto avere qualcosa dadire?«Credo ci sia una forte esigenza inquesto senso, basta che poi non passi il concetto: “Non importa sesei intonato”. Invece no: io voglioqualcuno che canti bene e facciacose interessanti».

Se fosse Dario Franceschini, ministrodella Cultura, cosa farebbe?«Prima di tutto sono contento chesi sia cambiata ottica rispetto al “Con la cultura non si mangia” diTremonti. Con la cultura si man-gia eccome, anzi, ci si strafoga. Einvestendo di più si incassa di più».Marina Marzulli

n n Torno a «X Factor» perché c’è molta attenzione alla composizione musicale»

Tutto pronto per il Festival di SalisburgoÈ caccia aperta per gli ultimi biglietti

A pochi giorni dal-l’inaugurazione, è corsa al Fe-stival di Salisburgo per acca-parrarsi gli ultimi biglietti: induemila, sotto un sole cocen-te, si sono presentati in carne eossa in questi giorni agli spor-telli per assicurarsi 10.000 bi-glietti messi in vendita perl’inaugurazione e altre mani-festazioni. L’acquisto procededa mesi anche via telefono eon line. In tutto 250.000 i bi-glietti a disposizione per quel-

lo che è considerato il maggio-re, e più importante, festival dimusica e teatro al mondo.

Cinque settimane pienezeppe di recite, rappresenta-zioni e concerti a beneficio diun pubblico che in genere nonha problemi di budget (i bi-glietti per le prime di opera ar-rivano fino a 400 euro, ma cisono contingenti anche piùabbordabili che però finisco-no subito).

La rassegna si apre il 18 lu-

glio con l’«Ouverture spiri-tuelle» (concerti di musica sa-cra) e si chiude il 30 agosto. Laprima opera è il 26 luglio. Car-tellone pieno zeppo di eventicome sempre anche quest’an-no, anche se per questa edizio-ne le nuove produzioni di ope-ra sono solo tre e il riciclo èmolto «in».

Le novità sono «Le nozze diFigaro» di Mozart, con la regiadi Sven-Eric Bechtolf e il mae-stro Dan Ettinger sul podio dei

Wiener Philharmoniker; il«Fidelio» di Beethoven, con laregia di Claus Guth, al debuttonell’opera, mentre Franz Wel-ser-Moest dirige i Wiener eJonas Kaufmann è il protago-nista; «La conquista del Mes-sico» del compositore con-temporaneo tedesco Wolf-gang Rihm, regia di PeterKonwitschny, al suo debutto aSalisburgo, direzione di Ingo Metzmacher sul podio del-l’Orchestra Sinfonica dell’Orf. Il tenore Jonas Kaufmann sarà protagonista di «Fidelio» a Salisburgo

«Hell’s Kitchen»

Sfida finale ai fornelliper Mirko RonzoniAppuntamento domani sera su Sky Uno alle 21,10 per tifare il bergama-sco Mirko Ronzoni, finalista della seconda edizione italiana di «Hell’s Kitchen», il reality show con Carlo Cracco alla guida di una vera briga-ta di cucina, protagonisti cuochi professionisti alla ricerca di un salto di qualità. Lo chef «stiloso», com’è stato ribattezzato Ronzoni all’interno del programma per la sua attenzione al look, si gioca la vittoria contro altri tre concorrenti:Chang Liu, ventisettenne di origini cinesi che lavora a Udine; Chiara

Pannozzo, 20 anni, da Latina, ed Eleonora Ricci, 29 anni, romana. Mirko Ronzoni, classe 1990, è tra i concorrenti più giovani. Amato e odiato, istrionico e talentuoso, Ronzoni si distingue a prima vista per i suoi baffoni da hipster, gli occhiali con la montatura spessa e i dettagli curatissimi del vestire. Poi vengono la tecnica, la concentra-zione e la serietà in cucina: «Penso di potere stare agli standard di Carlo Cracco», ha detto il cuoco bergamasco, che ha iniziato a cucinare alle elementari. Ma c’è anche tanta voglia di visibilità, come ha dichiarato Ronzoni all’ini-zio del programma: «”Hell’s Ki-tchen” mi offre la possibilità di mettermi in evidenza, non solo per le mie doti tecniche e culinarie, ma anche per la mia personalità che ritengo essere originale, creativa, anticonformista». MA. MA.

[email protected]

L’ex Robinson Bill Cosbydrogò giovani donneBill Cosby, l’ex papà dei «Robinson», il popolaris-simo telefilm degli anni ’80, ha ammesso di averdrogato giovani donne con cui voleva fare sesso