Menu di un chicco di grano - menudautore.files.wordpress.com · Nel frattempo macinate fi nemente...

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Menu di un chicco di grano

Come il seminatore ebbe terminato la sua opera, il chicco di grano venne a trovarsi tra due zolle di terra nera e umidiccia, e di-

venne terribilmente triste. Era buio, era umido, e l’oscurità e l’umidore aumentavano sempre di più, poiché al calar sera s’era disciolta in pioggia

fi tta. C’era da darsi alla disperazione. E il chicco di grano cominciò a ricordare. CHICCOLINO DOVE VAI ?

Tartara verde di grano saraceno con salsa di cannellini160 g di grano saraceno

1 avocado maturo1 cetriolo

3 carote10 olive kalamata

2 foglie di menta1 rametto di aneto

5 fi li di erba cipollinail succo di 1/2 limone

2 cucchiai di olio extravergine di olivasalePER LA SALSA:125 g di fagioli cannellini in scatola2 cucchiai di olio extravergine di olivail succo di 1/2 limonesalepepe nero in graniCuocete il grano saraceno in una casseruola con abbondante acqua salata in ebollizione, secondo i tempi indi-cati sulla confezione, quindi scolatelo e passatelo rapidamente sotto l’acqua corrente affi nché si raffreddi. Lavate le foglie di menta, il rametto di aneto e i fi li di erba cipollina, quindi tritateli grossolanamente insieme. Sbucciate l’avocado, dividetelo a metà e privatelo del nocciolo; sbucciate il cetriolo e, con l’aiuto di uno scavino, eliminate la parte centrale con i semi; raschiate e lavate le carote e snocciolate le olive. Tagliate il tutto a dadini, trasferite la dadolata in una terrina e aggiungete il grano saraceno, il trito di erbe aromatiche, l’olio, il succo di limone e una presa di sale; mescolate con cura. Preparate la salsa frullando nel mixer i cannellini ben scolati insieme con l’olio, una presa di sale, il succo di limone e una macinata di pepe. Suddividete la dadolata nei piatti individu-ali a mo’ di “tartara”: ponete uno stampino tagliapasta del diametro di 6-8 cm al centro del piatto e riempite-lo con il composto, quindi sfi latelo e compattate la superfi cie superiore dandole forma di cupola. Comple-tate ogni porzione con qualche cucchiaio di salsa di cannellini e servite in tavola a temperatura ambiente.

Bei tempi quelli, quando il chicco stava al caldo e al riparo in una spiga diritta e cullata dal vento, in compagnia dei fratellini! Bei tempi sì, ma così presto passati! Poi era venuta la falce con il suo suono stridulo e devastatore, a sbattere tutte le spighe. Poi i mietitori con i loro rastrelli ave-

vano caricato sui carri le spighe legate in covoni. Poi, più terribile ancora, i battitori si era-no accaniti sulle spighe pestandole senza pietà. E le famigliole dei chicchi, vissute sem-

pre insieme dalla più verde giovinezza, erano state sbalzate fuori dalle loro spighe, e i chicchi scaraventati in giro, ciascuno per conto suo, per non incontrarsi più.

SOTTOTERRA, NON LO SAI ?Cuori di grano saraceno con bresaola

Per la pasta:150 g di farina bianca

100 g di farina di grano saraceno2 uova intere

AcquaSale

Per il ripieno:100 g di bresaola

100 g di patate100 g di panna montata

100 g di ricotta50 g di parmigiano reggiano

Noce moscataSale e pepe

Impastate nel solito modo e fate riposare la pasta. Nel frattempo macinate fi nemente la bresaola e mettete a cuo-cere le patate con la buccia. Appena cotte, sbucciatele e passatele al passaverdura. Amalgamate ora la bresaola con le patate, la panna montata (ovviamente non zuccherata ;-)), la ricotta, il parmigiano grattuggiato, la noce moscata, sale e pepe quanto basta. Tirate metà della pasta in una sfoglia (nella mia nonna papera a mano sono arrivata al nu-mero 5), e preparate i ravioli mettendo l’impasto in piccoli quantità, a distanza di circa 3 cm, sulla sfoglia. Ricoprite con un’altra metà della pasta, anch’essa tirata in sfoglia: premete con le dita in modo da far aderire le due sfoglie e tagliate con la solita forma di raviolo o, come ho fatto io, date con un coppa pasta la forma che preferite, nel mio caso un cuore (eventualmente potreste utilizzarlo per il prossimo San Valentino, che ne dite?). Cuocete in acqua bollente per 10/12 minuti e servite : 1) con burro fuso e parmigiano (questi invece li ho ritagliati con la forma preferita dalla piccola, i famosi fi orellini!). Semplici, ma eccellenti. 2) se vi dovesse avanzare un po’ del ripieno, come è successo a me, scioglietelo in una piccola casseruola con un po’ di latte o panna, scaldandolo appena : sarà un condimento squisito!

Ma nel sacco del grano almeno ci si trovava ancora in compagnia. Un po’ pigiati, è vero, e magari si respirava a fatica, ma insomma si poteva chiacchierare un po’. Ora invece, era l’abbandono assoluto, la solitudine tetra, una disperazi-one! Ma l’indomani fu peggio, quando l’erpice passò sul campo e il chicco si trovò nella tenebra più densa, con terra dappertutto, sopra, sotto, in parte. L’acqua lo penetrava tutto, non sentiva più in sé il minimo cantuccio asciutto. E LI SOTTO NON FAI NULLA ?Zuppa di grano300 g di grano2 cipolle3 rametti di basilico più alcuni ciuffi per guarnireolio extravergine di olivasalepepeParmigiano Reggiano grattugiato

Mettete il grano in una ciotola colma di acqua e lasciatelo in ammollo per 8 ore, poi lavatelo ac-curatamente più volte fi nché l’acqua non sarà limpida e priva di scorie; scolate i chicchi, fateli

asciugare e tostare in una pentola per circa 2 minuti a fi amma moderata, mescolando in con-tinuazione. Sbucciate le cipolle, tagliatele a dadini molto piccoli e fatele rosolare in 4 cuc-

chiai di olio in una casseruola per circa 3 minuti a fi amma dolce, mescolando spesso per evitare che imbiondiscano troppo. Unite il grano e il triplo del suo volume

di acqua calda salata, fate prendere il bollore e cuocete per circa 50 minuti o fi no a quando sarà tenero. A cottura ultimata aggiungete le foglie di

basilico, lavate, asciugate e tagliate a julienne, regolate di sale, pepate a piacere, mescolate e spegnete il fuoco. Servite la

zuppa di grano ben calda nelle fondine individu-ali, decorandola con ciuffetti di basilico.

A piacere potete insa-porirla ulteriormente con del parmigia-

no grattugiato.

“Ma perché fui creato, se dovevo fi nire in modo così miserando? Non sarebbe stato meglio per me non aver mai conosciuto la vita e la luce

del sole?” Pensava tra sé. Allora dal profondo della terra una voce si fece sentire. Gli diceva: “Abbandonati con fi ducia. Volentieri, senza paura. Tu muori per rinascere

ad una vita più bella”. “Chi sei?” domandò il povero chicco, mentre un senso di rispetto sorgeva in lui. Poiché sembrava che la Voce parlasse a tutta la terra, anzi all’universo intero.

DORMO DENTRO LA MIA CULLA.Ravioli di grano saraceno con montasio e carciofi

Per la pasta:100 gr di farina 00

100 gr di farina di grano saraceno2 uova

olio extravergine di oliva q.b.Per il ripieno:

300 gr di patate lessate100 gr di formaggio montasio1 scalognoburro q.b.noce moscata q.b.sale e pepe q.b.Per il condimento:3 carciofi 1 limone1 cucchiaio di prezzemolo tritato1 spicchio d’aglioburro q.b.sale q.b.Tappa 1 Si puliscono i carciofi , si tagliano a spicchi sottili e si tuffano in acqua acidulata con del succo di limone.Tappa 2 Nel frattempo si prepara la pasta: si mescolano bene le due farine e si dispongono a fon-tana sul piano di lavoro; vi si incorporano le uova, leggermente sbattute e un goccio di olio extra-vergine di oliva. Si lavora la pasta a lungo e la si fa riposare, avvolta nella pellicola, per almeno un ora.Tappa 3 Mentre la pasta è fuori di fi nestra a riposare (e ghiacciare visto il freddo), si schiacciano le patate, prec-edentemente lessate, e si mettono in una ciotola. Si aggiunge lo scalogno, fatto rosolare con una noce di burro, il formaggio montasio grattugiato, un pizzico di sale, di pepe e di noce moscata e si mescola bene. (tra gli ingre-dienti della ricetta originale, per l’impasto del ripieno, era menzionato anche un uovo che però non compare nella descrizione della preparazione...io non l’ho messo e posso garantirvi che è venuto ottimo lo stesso).Tappa 4 Con l’aiuto dell’apposita macchinetta si tira la sfoglia (basta alla posizione numero 5).Tappa 5 Si ritagliano tanti dischi e su ciascuno di essi si poggia un po’ di ripie-no. Si chiudono a mezzaluna sigillando bene i bordi con l’aiuto di una forchetta.Tappa 6 In una padella antiaderente si scalda una noce di burro e lo spicchio d’aglio e vi si

cuociono i carciofi ; si regola di sale e si spolverizza il tutto con il trito di prezzemolo.Tappa 7 Si lessano i ravioli in abbondante acqua leggermente salata e, una vol-

ta cotti, si scolano e si condiscono con la salsa di carciofi , aggiungen-do (a piacimento) una noce di burro fuso. Si porta in tavola e si serve

“Io sono Colui che ti ha creato, e che ora ti vuole creare un’altra volta”. Allora il chicco di grano si abbandonò alla volontà del suo Cre-

atore, e non seppe più nulla di nulla. Un mattino di primav-era, un germoglio verde mise fuori la testolina dalla

terra umida. Si guardò attorno inebriato.

Era proprio lui, il chicco di grano, tornato a vivere un’altra volta.

Nell’azzurro del cielo il sole splendeva e la lodo letta cantava.

DORMI SEMPRE, MA PERCHE’ ? Arrosto di maiale al grano saraceno farcito alle prugne

800 g di polpa di maiale per arrosto in una sola fetta250 g di prugne gialle

150 g di grano saraceno8 prugne essiccate denocciolate

1 mela1 cipolla

2 cucchiai di mieleolio di oliva

saleMettete in ammollo le prugne essiccate in acqua tiepida per 20 minuti. Macinate grossolanamente nel cutter

il grano saraceno, quindi fatelo tostare in una casseruola con mezzo cucchiaio di olio per 4-5 minuti o sino a quando sentirete un profumo che ricorda la noce; unite 3 dl di acqua e portate a ebollizione; salate, abbassate la

fi amma e fate cuocere per 20 minuti unendo, se foss e necessaria, altra acqua bollente. Affettate la cipolla e fatela appassire in una casseruola con 1 cucchiaio di olio a fi amma bassa per circa 5 minuti, mescolandola spesso. Nel frattempo lavate le prugne gialle e denocciolatele; sbucciate e mondate la mela, poi tagliatela a pezzetti; strizzate le prugne essiccate e unitele insieme con gli altri frutti alla cipolla; lasciate insaporire per 3 minuti. Battete leggermente la fetta di maiale, salatela, distribuitevi sopra il composto di frutta e arrotolate la carne, quindi legatela con fi lo bianco da cucina. Pennellatela con il miele, con una spatola spalmatevi sopra il grano saraceno, disponetela in una teglia unta con mezzo cucchiaio di olio e passatela in forno a 180 °C per circa 1 ora, poi eliminate il fi lo, affettate l’arrosto e servitelo.

Era tornato a vivere... E non da solo, poiché intorno a sé vedeva uno stuolo di germogli in cui riconobbe i suoi fratellini. Allora la tenera pianticella si sentì invadere dalla gioia di esistere, e avrebbe voluto alzarsi fi no al cielo per accarezzarlo con le sue foglioline. VOGLIO CRESCERE COME TE. Filetti di trota con pomodoro, erbe e grano saraceno4 fi letti di trota2 pomodori100 g di grano saraceno30 g di prezzemolo10 g di burro2 cucchiai di capperi sott?aceto1 cipollotto1 cucchiaio di maizena1 cucchiaio di scorza di limone1 dl di brodo di pesce4 cucchiai di succo di limoneolio extravergine di olivasale

Sciacquate bene il grano, versatelo in una casseruola con acqua fredda e portate a ebollizione; salate e fate cuocere per 20 minuti, mescolando di tanto in tanto. Scolatelo e conditelo in

una ciotola con 1 cucchiaio di olio e qualche foglia di prezzemolo. Fate sciogliere il burro in una padella antiaderente con 1 cucchiaio di acqua. Adagiate sopra i fi letti

di trota dalla parte della pelle e fateli cuocere per 10 minuti, a fi amma bassa e recipiente coperto; girateli e proseguite la cottura per 7-8 minuti. Lavate

i pomodori, tagliateli a metà, eliminate i semini e l’acqua di veg-etazione, poi riduceteli a dadini. Lavate il prezzemolo, asciu-

gatelo, eliminate i gambi e tritatelo grossolanamente. Pulite il cipollotto eliminando le radici, le

parti verdi e la guaina esterna;

tagliatelo a rondelle e raccoglietelo in una ciotola con il pr-

ezzemolo, i pomodori e i capperi. Condite con 1 cucchiaio di olio e una presa di sale. Sgocciolate i fi letti

di pesce, adagiateli in un piatto da portata e salateli leggermente. Versate nella padella il brodo e portatelo a ebollizione, mescolando con

un cucchiaio di legno per sciogliere le incrostazioni. Versate la maizena, poca alla volta, e la scorza di limone; fate cuocere per qualche minuto, continuando a

mescolare. Bagnate con il succo di limone e dopo 2 minuti spegnete la fi amma. Versate la salsa sui fi letti, distribuite sopra l’insalata di pomodori e servite con il grano saraceno.]

Sciacquate bene il grano, versatelo in una casseruola con acqua fredda e portate a ebollizione; salate e fate cuocere per 20 minuti, mescolando di tanto in tanto. Scolatelo e conditelo in una

ciotola con 1 cucchiaio di olio e qualche foglia di prezzemolo. Fate sciogliere il burro in una padella antiaderente con 1 cucchiaio di acqua. Adagiate sopra i fi letti di trota dalla parte della pelle e fateli

cuocere per 10 minuti, a fi amma bassa e recipiente coperto; girateli e proseguite la cottura per 7-8 minuti. Lavate i pomodori, tagliateli a metà, eliminate i semini e l’acqua di vegetazione, poi riduceteli a dadini.

Lavate il prezzemolo, asciugatelo, eliminate i gambi e tritatelo grossolanamente. Pulite il cipollotto elimi-nando le radici, le parti verdi e la guaina esterna; tagliatelo a rondelle e raccoglietelo in una ciotola con il prez-

zemolo, i pomodori e i capperi. Condite con 1 cucchiaio di olio e una presa di sale.Sgocciolate i fi letti di pesce, adagiateli in un piatto da portata e salateli leggermente. Versate nella padella il brodo e portatelo a ebollizione, mescolando con un cucchiaio di legno per sciogliere le incrostazioni. Versate la maizena, poca alla volta, e la scorza di limone; fate cuocere per qualche minuto, continuando a mescolare. Bagnate con il succo di limone e dopo 2 minuti spegnete la fi amma. Versate la salsa sui fi letti, distribuite sopra l’insalata di pomodori e servite con il grano saraceno.

Era una bell’estate e nei campi il grano era ormai maturo. Arrivarono gli uomini, che iniziarono a tagliare le spighe, poi le raccoglievano e formavano le presse. Le presse venivano caricate sui trattori e portate al mulino per fare la farina. Il grano era molto, e quando arrivò la sera, gli uomini benché stanchi erano soddisfatti per il buon raccolto! L’ultimo carico di presse si stava allontanando lentamente sul trattore, nessuno si accorse che era caduta una spiga di grano e da lei stavano uscendo dei chicchini! E SE TANTO CRESCERAIRotolini di sardine con mandorle e grano saraceno8 sardine40 g di grano saraceno20 g di mandorle a lamelleolio extravergine di olivasaleburro aromatizzato per accompagnare (facoltativo)Squamate le sardine, poi apritele a libro ed evisceratele eliminando la testa e la lisca. Lavatele bene sotto l’acqua corrente e lasciatele asciugare aperte su carta assorbente da cucina.Cuocete il grano saraceno in acqua bol-lente leggermente salata per circa 10 minuti. Scolatelo, passatelo velocemente sotto l’acqua corrente e sgocciolatelo. Conditelo con 1 cucchiaio di olio, sgranandolo con una forchetta, poi lasciatelo intiepidire. Tritate grossolanamente le lamelle di mandorla, versatele in un piatto piano, unitevi il grano, una presa di sale e mescolate. Quando le sardine saranno perfettamente asciutte, disponetele aperte a libro sul trito di mandorle e grano e pressatele con la mano per farlo aderire; voltatele e pressatele nuova-

mente in modo da rivestire anche l’altro lato con il trito. Avvolgete le sardine su loro stesse for-mando tanti rotolini e fermate ciascuno con uno stecchino. Trasferite i rotolini sulla placca

foderata con un foglio di carta da forno e infornateli a 180 °C per circa 10 minuti. Ser-vite i rotolini di sardine caldi, accompagnandoli a piacere con burro aromatizzato

Ohhh… esclamarono i chicchini, dove siamo? Forse ci hanno perso, cosa facciamo? Qualcuno disse: stiamo calmi e aspettiamo che ci tornino

a prendere! Intanto il tempo passava, l’Estate stava fi nendo e gli uccellini erano in cerca di cibo. E quando videro

tutti quei chicchini si buttarono in picchiata per beccarli…

arrivarono proprio vi-cinissimi, quando, s’alzò una gelida fo-

lata di vento, che portò lontano tutti i chicchini, Ma gli uccellini si riavvicinavano e allora il vento li spingeva

ancora più lontano. Dopo un po’ di quest’inseguimento gli uccelli si stancarono e decisero di andare alla ricerca di cibo più facile!

CHICCOLINO CHE FARAI ?Polenta saracena con ricotta salata, mela e cren

100 g di farina di grano saraceno200 g di ricotta salata stagionata (preferibilmente di malga)

1 mela100 g di radice di cren

100 g di burro1 cucchiaio di farina gialla

Portate a ebollizione in una casseruola 4 dl di acqua, salatela, poi versate a pioggia la farina di grano saraceno, mescolando con una frusta per evitare la formazione di grumi. Portate la polenta a cottura in circa

40 minuti, mescolando continuamente con un cucchiaio di legno, fi no a ottenere una consistenza morbida e fl uida. Nel frattempo lavate e asciugate accuratamente la mela, privatela del torsolo e grattugiatela nei fori più

grossi della grattugia. Grattugiate nello stesso modo anche il cren.Non appena la polenta sarà pronta, disponetela al centro dei piatti individuali e adagiate sopra una piccola polpet-tina allungata di ricotta, la mela e il cren. Infi ne fate rosolare in un tegamino il burro per alcuni minuti con la farina di mais e condite la polenta. Servite subito.

Che paura!.. Ai chicchini batteva forte il cuore per lo spavento e, per di più si erano tutti infreddoliti. Si strinsero tutti vicini uno all’altro per scaldarsi quando, sentirono un forte rumore di tuono, e, di lì a poco iniziò a piovere fortissimo! Rischiavano di affogare con tutta quell’acqua! Iniziarono ad agitarsi, parlavano tutti insieme…chi diceva di fare una cosa chi di farne un’altra, insomma facevano una gran confusione senza concludere niente! Quando, uno di loro disse: sssst…fate silenzio… ascoltate! Allora sentirono una voce molto dolce che diceva: chicchini… non abbiate paura…venite, venite dentro a me…era Madre Terra che li chiamava ed aveva preparato un posticino, per ognuno di loro. UNA SPIGA METTERO’Grano saraceno e caprino2 bicchieri di grano saraceno decorticato biologico200 g di Caprino Valpalot2 manciate di olive verdi tagliate a rondelle - foto 24 bicchieri di acqua2 cm di alga kombudue abbondanti manciate di foglie di sedano verde1/2 spicchio d’aglio5 gherigli di noceolio evo q.b.sale integralequalche pomodorino per dare il tocco rossoTappa 1 Sciacquate con cura il grano saraceno e tostatelo in padella con due cucchiai d’olio, aggi-ungete l’acqua, l’alga Kombu (serve a inibire la fermentazione intestinale data dai cereali) e una

presa di sale. Portate a cottura, ci vorranno circa 20 minuti, se l’acqua non si fosse assorbita tutta scolate il grano, se tende a seccarsi unitene, io l’ho cucinato 200 volte e non è mai

uguale, si vede che è proprio vero che molto dipende dall’umidità ambientale.Tappa 2 in un robot da cucina mettete le foglie di sedano, le noci, 2 cucchiai di olio

evo e salate, frullate fi no a ottenere un pesto cremoso.Tappa 3 - Grano saraceno e caprinoTappa 3 Tagliate il caprino prima a

fettine e poi a cubetti.Tappa 4 Tagliate i pomodorini a fettine.

Tappa 5 - Grano sarace-no e caprinoTappa 5 una volta scolato il

grano saraceno ripassatelo in padella con il pesto e le olive a rondelle a fi amma vivace per un paio di minuti,

in modo tale che i sapori si fondano, mettere da parte e fare ra-freddare.

Tappa 6 una volta che il tutto è freddo impiattate unendo al grano saraceno i cubetti di caprino e un pomodorino rosso a fettine.

Ecco, disse, accoccolatevi, state comodi? Non vi preoccupate io vi proteggerò dal freddo, dall’acqua e dagli uccellini. Vi nutrirò dandovi tutto il necessario, affi nché a Primavera pos-

siate germogliare. Dormite pure, state tranquilli io penserò a voi per tutto l’inverno! Cosi parlò loro Madre Terra. Arrivò l’inverno con pioggia torrenziale, gran freddo, gelo e neve, ma, i chicchini

dormivano beati dentro Madre terra al calduccio, proprio, come i bambini ed i cuccioli nella pancia della loro mamma!

TANTI CHICCHI TI DARO’.Crepes al grano saraceno con battuto di verdure e crema al gorgonzola e fi chi

Per le crepes (24/25)100 g di farina 00100 g di farina di grano saraceno4 uova400 ml di latte2 cucchiai di burro salato fusoSale q.b.Per le Verdure1 carota piccola1 zucchina media1 manciata di cipolla rossa di tropeaMarsala secco q.b.Olio evo q.b.Per la Crema al Gorgonzola4 cucchiai di gorgonzola4 cucchiaini di marmellata di fi chi neriTappa 1 Pulite le verdure e tagliatele a cubetti molto piccoli. In una padella versate l’olio con la cipolla: non appena inizierà a soffriggere aggiungete la carota e dopo qualche minuto sarà il turno della zucchina.Tappa 2 Sfumate con il marsala e lasciate cuocere sino a che le verdure saranno tenere. Fate raffreddare.Tappa 3 Preparate quindi una pastella: mettete le due farine setacciate in un contenitore, unitevi le uova, il sale e metà del latte. Mescolate bene.Unitevi il latte rimanente e il burro fuso, quindi rimestate.Tappa 4 Utilizzate una pentola antiaderente (la mia ha diametro di 15 cm ) leggermente unta di burro , ver-sateci un mestolo d’impasto e stendetelo per tutta la larghezza della pentola.Cuocete le crepes da ambo i lati e sistematele su di un piatto.Tappa 5 Il passo seguente sarà cercare di rendere il gorgonzola il più cremoso possibile. Unitevi poi la marmellata di fi chi e mescolate.Tappa 6 Componete quindi le crepes : la crema sarà suffi cente per circa 8 crepes, la verdura sarà

la farcitura per le altre.Tappa 7 Servitele fredde accompagnate da insalata valerianella.

. Intanto la stagione fredda stava fi nendo, ed il sole cominciava a solleticare madre

Terra coi suoi raggi tiepidi! Era il modo di dirle che era tempo che svegli-asse i chicchini. Allora madre terra iniziò a guardare uno ad uno tutti i

chicchi, per vedere se erano cresciuti, se avevano sviluppato delle radici abbastanza forti da poter uscire. Dopo un attento con-

trollo Madre Terra era proprio soddisfatta! I chicchi-ni si erano fi dati e lei aveva potuto renderli

grandi, forti e con delle

delle bellissime radici robuste, a prova del vento più forte!

Torta di grano saracenoIngredienti:

125 g di grano saraceno (o di farina di grano saraceno) 100 g di mandorle con la buccia

100 g di zucchero di canna integrale 60 g di olio di germe di grano

110 ml (circa) di latte di soia la punta di un cucchiaino di vaniglia in polvere

un pizzico di sale 1 bustina di lievito biologico (cremor tartaro +bicarbonato)

4 cucchiai di marmellata di lamponi senza zucchero (per farcire) zucchero a velo

Con un macina caffè riducete a farina i chicchi di grano saraceno e le mandorle. Mescolate assieme le due farine, quindi aggiungete lo zucchero, la vaniglia, il lievito e il sale. Unite l’olio e il latte e lavorate l’impasto

energicamente fi nchè è bello morbido. Bagnate e strizzate un foglio di carta da forno e foderate una tortiera piccola (23 cm di diametro), versateci il composto e cuocete a 175° per circa 35 minuti. Lasciate raffreddare completamente la torta, quindi tagliatela a metà e farcitela con la marmellata di lamponi. Spolverate con abbon-dante zucchero a velo.

Erano proprio pronti per nascere! Sveglia …sveglia…iniziò a dire Madre Terra, siete pronti, siete grandi oramai, non abbiate timore, io continuerò a nutrirvi attraverso le vostre radici, ma ora è tempo che conosciate vostro padre il sole! Allora i chicchini iniziarono ad uscire uno ad uno…..e quando furono nati, alzarono tutti insieme le braccia verso il sole gridando fortissimo yessole gridando fortissimo yes