Mensile Online dei Bambini di Vercelli e...
Transcript of Mensile Online dei Bambini di Vercelli e...
"“ La voce dei bambini”
Mensile Online dei Bambini di Vercelli e Provincia
www.lavocedeibambini.altervista.org; email:[email protected]
Coordinamento: Associazione di Volontariato del Piemonte Janusz Korczak
NUOVA EDIZIONE - APRILE 2012
RICERCA
LA PASQUA IN EUROPA
GERMANIA: Nel periodo pasquale le case ven-
gono decorate: alla vigilia della
Pasqua in molte città ci sono dei mercati dove si
possono trovare decorazioni, dolci e tutto quello che serve per abbellire le case. Le finestre vengono ab-
bellite con disegni di coniglietti, uova e altri motivi;
nei
vasi si mettono alcuni rami che vengono poi addob-bati. Chi ha tempo, poi, decora i gusci delle uova,
attività che per i bambini rappresenta sempre un gran
divertimento! La domenica di Pasqua è il giorno in
cui i bambini vanno alla ricerca delle uova di ciocco-lato (a volte anche dei giocattoli!) che il "coniglietto"
pasquale – il simbolo della festa - nasconde nel giar-
dino o in casa. Il pranzo pasquale è quasi sempre a
base di agnello.
FRANCIA: Le campane delle chiese sono silenziose
dal venerdì fino alla domenica di Pasqua, come se-
gno di dolore per il Cristo crocifisso. Le mamme
dicono ai loro bambini che "le campane sono volate
via a Roma". La mattina di Pasqua, i bimbi francesi
corrono fuori casa per guardare le campane "tornare
indietro da Roma". Mentre i piccoli sono occupati a
scrutare il cielo alla ricerca delle campane che
"tornano a casa", i loro genitori nascondono le uova
di cioccolato che i bimbi cercheranno in casa o in
giardino per tutta la mattina!
INGHILTERRA: Il Venerdì Santo si mangiano gli
hot cross buns, delle brioches fatte con la cannella e
uvetta, con sopra una croce di glassa di zucchero, che
ricorda la passione di Cristo. Un’usanza curiosa è
quella di far rotolare le uova colorate su di un prato o
lungo una strada, fino a quando tutti i gusci non sia-
no stati spezzati. Un’altra tradizione divertente è
quella di contendersi le uova e le torte con battaglie,
combattute principalmente da ragazzi.
SVEZIA: Un’antica credenza popolare voleva che
nel periodo immediatamente precedente alla Pasqua
le streghe volassero verso la montagna di "Blakulla",
per trovare il diavolo. Da quell’antica credenza ha
avuto origine la tradizione delle "streghette di Pa-
squa": si tratta di gruppetti di bambine che nel perio-
do pasquale, imbacuccate con scialli e lunghe sotta-
ne, vanno in giro con un bricco da caffè dove la gen-
te deve mettere un soldino o una caramella.
GRECIA: In Grecia si festeggia la Pasqua con i riti
greco-ortodossi. Con il suono delle campane nella
notte di Pasqua e la celebrazione del rito della Resur-
rezione, termina la Quaresima. Ogni fedele accende
nella chiesa la candela che ha con sé e che porterà a
casa ancora accesa. Si mangeranno poi pane pasqua-
le, dolcetti, la tipica Maghiritsa (una zuppa fatta con
le interiora dell’agnello) e uova colorate di rosso.
Anche in Grecia, infatti, come in molti altri paesi
slavi, c’è l’usanza di regalare per Pasqua delle uova
OLANDA: In tutta la nazione la Pasqua viene
celebrata come una festa primaverile. La maggior
parte della gente appende una corona decorata alla porta di casa. Si pitturano le uova che poi vengono
appese ad un albero nel giardino. In casa si metto-
no dei fiori gialli. Il coniglietto pasquale nasconde
in giardino le uova sode colorate che poi i bambini cercheranno per tutta la mattinata! Per quel che
riguarda la cucina una delle specialità è il
"Paasbrod", un buonissimo pane dolce pieno di
uvetta. (Luca Attinà)
CURIOSANGOLO PASQUALE
Perché a Pasqua si scambiano le uova ?
Le uova di Pasqua si regalano perché sono di buon
auspicio! Ed è una tradizione antichissima. Già
migliaia di anni fa i Persiani, gli Egizi, i Greci si
scambiavano uova come dono durante le feste di
primavera. L'uovo è il simbolo del risveglio della natura, della fertilità, della rinascita e, nella cultura
cristiana, della resurrezione di Cristo.
Da cosa deriva il nome “EASTER” (Pasqua in
inglese)? Il nome “EASTER” deriva dal nome della dea
Eostre, che i Celti invocavano durante le festività.
Infatti Easter è l’anagramma di Eostre.
Perché l’animale pasquale è il coniglio? Perché la dea Eostre, nelle pitture, era raffigurata
con in braccio un coniglio (o una lepre ).
(Luca Attinà)
LA CRONACA
“Grande festa dei bambini al parco Janusz Korczak di Vercelli”
Mercoledì 21 Marzo 2012 ci siamo recati al parco Korczak per la tradizionale festa di primavera dei bambini delle scuole materne del vercellese. Anche se noi facciamo le elementari, siamo stati lo stes-
so invitati perché abbiamo dovuto ritirare i premi per la vincita del concorso "L'angolo della mia città
o del mio paese che preferisco"; finita la premiazione ci sono stati alcuni giochi, che abbiamo fatto
insieme ai bambini delle materne. E' stata una specie di caccia al tesoro: bisognava ritrovare pezzi o interi monumenti all'interno del parco. Tutti questi giochi animati dai ragazzi più grandi ci hanno
divertiti moltissimo e per dipiù li abbiamo svolti in mezzo alla natura e al verde.
Siamo stati molto bene al parco e quindi vorremmo ringraziare i bambini delle scuole e gli organizza-
tori del concorso per averci invitato a partecipare alla manifestazione. Grazie di cuore a tutti!!! (Caterina Buffa)
E’ ARRIVATA PRIMAVERA La primavera
sulla sua casetta a schiera, dalla finestra entra
una luce brillante
che penetra nei mobili
una luce luccicante ma quando cala la sera
ecco la primavera
che se ne va
poi al mattino ritornerà e splenderà
di nuovo nella casetta
perfetta perfetta.
(Anais Corrain)
FESTA DELLE BAMBINE E DEI BAMBINI (Edoardo Vigiach)
PRIMAVERA NELLA MODA (Anais Corrain)
“NINA E L’OCCHIO SEGRETO DI ATLANTIDE”
Autore: Moony Witchher.
Editore: Giunti Junior, 2006. Nina è la protagonista di una serie di storie e questa che vi presento, è l’ultima della serie in cui ci
ritroviamo a viaggiare con tutta la sua banda composta da:
1. Cesco, un ragazzino spavaldo innamorato pazzo di Nina;
2. Fiore, ragazzina sognante e snob, filo-classicista con una paura ossessiva dei ragni. E’ sognante e romantica;
3. Roxy, ragazzina bionda, avventurosa, diversa dalle altre e dotata di forza;
4. Dodo, timido ragazzino balbuziente dai capelli rossi;
5. Max 10p1, androide buono che aiuta Nina; 6. Andora, androide creato da Karkon (individuo malvagio), che però passa dalla parte del Bene.
Ci ritroviamo nella antica Atlantide a viaggiare in 600 klerossu (quartieri) a cercare l’ultimo arcano,
l’acqua, per far in modo che Xorax (la sesta luna), ricominci a prendere tutti i pensieri dei bambini di
tutto il mondo. Troveremo un tradimento da parte di Josè che è l’insegnante privato di Nina che passa dalla parte di Karkon (malvagio alchimista che vuole impadronirsi del mondo), e Magister Magicum,
ma Nina riesce a sconfiggerlo.
E così, in groppa a delle balene, arrivano alla magica Xorax. Conoscono nonno Misha (alchimista
buono che vuole aiutare Nina), Birian Birov e Tadino De Giorgis. Tutti e quattro i ragazzi vengono proclamati alchimisti da Eterea la madre alchimista.
Così tutti i bambini del mondo pronunceranno una sentenza su come farla pagare a Karkon ed ai suoi
seguaci.
Questa storia mi è piaciuta molto perché adoro andare in mondi diversi e conoscere nuove cose. Con-siglio di leggerla a tutti voi amanti dell’avventura e della fantasia.
(Martina Francese)
LIBRI, CHE PASSIONE!
“UNA RAGAZZA FUORI MODA”
Autore: Louisa MayAlcott
Louisa May Alcott nasce negli Stati Uniti nel 1832. E' la seconda di quattro sorelle. L'autrice inizia a scri-
vere libri per adulti, in seguito si dedica ai libri per ragazzi. Le sue opere più famose sono: Piccole donne, Piccole donne crescono, Piccoli uomini e I ragazzi di Jo, che hanno avuto molto successo in tutto il mon-
do. Durante la sua vita ha lottato perché anche le donne avessero diritto al voto. Nel 1870 viene pubblica-
to per la prima volta "Una ragazza fuori moda".
Questo romanzo parla di Polly, una ragazza di campagna che viene ospitata da Fanny, una ricca amica di città. Polly viene considerata fuori moda perché non si adegua al nuovo ambiente, ma rimane se stessa.
Veste con semplicità e non sopporta i pettegolezzi, i sotterfugi e certi comportamenti dei ragazzi di città.
Saranno proprio il suo carattere e la sua semplicità a valorizzarla. La aiuteranno ad avere tanti amici e ad
essere apprezzata da tutti. Questo romanzo mi è piaciuto molto perché è romantico, avventuroso e avvincente. Vuole far capire che
non è importante solo l'aspetto esteriore delle persone ma anche quello interiore. Anche se si svolge nel
1800 è attuale perché anche oggi si tende a seguire la maggioranza, a imitare gli altri per essere accettati.
E' nel far fiorire i nostri veri valori, invece, che ci possiamo realizzare. Consiglio la lettura di questo libro alle ragazzine come me.
(Elena Fecchio)
RACCONTO
UNA MIA COMPAGNA
Giulia ha otto anni ,abita a Roasio in via Piantino ed è una
mia compagna di classe .
Lei è di statura alta , è snella ed è esile , ha i capelli castani
che sono lisci e corti ed è pettinata con una scriminatura tutta
da una parte , ha gli occhi marrone scuro .
E’ sempre allegra , quando sorride ha lo sguardo furbo.
Ha il naso grazioso e un po’ all’insù ed ha le labbra sottili e
rosate , il mento è regolare e le gambe sono esili .
Porta quasi sempre un cerchietto colorato e indossa un grem-
biule nero con i leggins color violetto con diamantini colora-
ti , le scarpe da ginnastica e le calze a righe . Lei è simpaticissima, collaborativi, competitiva, sempre alle-
gra e divertente.
Il suo hobby è andare a fare passeggiate con il suo cane e
inoltre frequenta un corso di ginnastica artistica e nell’ultimo saggio ha vinto una medaglia d’oro.
Ho scelto di descrivere questa compagna perché io ho cono-
sciuto Giulia dall’inizio dell’asilo e ci tengo molto alla sua
amicizia. (Tommaso Tromboni da Roasio)
RACCONTO
LA STORIA DEL MIO CANE
Quando ero piccola non avevo né cani né gatti e mi sentivo sola .
Dopo un po’ le mie cugine presero un meticcio e allora e da lì che ho pensato che anche
noi potevamo prendere un cane.
La mia mamma era d’accordo ma papà non era tanto convinto. Mia mamma voleva chia-mare il cane Penelope perché un drago si chiamava così. Allora ci mettemmo d’accordo
che doveva essere una femmina e siamo andati dall’addestratore di Pincher nani.
C’era una famiglia di Pincher e vedemmo una piccola cagnolina dietro alla sedia, dopo un
po’ era deciso che volevamo quella perché ci sembrava perfetta per noi . Allora l’addestratore l’ha prenotata, dopo un po’ la mamma e il papà sono andati a pren-
derla e la portammo a casa.
Quando arrivammo la prima cosa che ha fatto (il cane) è stata quella di abbaiare alla tele e
a me piaceva moltissimo. Era piccola, aveva occhi minuscoli e furbi, il pelo era color cervo e sulla schiena una
striscia color nero.
Era curiosa ed interessata alla casa e alla persone che ci vivevano. Mangiò subito e da lì
avevamo capito che sarebbe stata una mangiona. Scodinzolava, giocava un po’ perché l’addestratore aveva detto che dovevamo aspettare
un po’ prima di farla giocare .
La mia famiglia l’ha accolta con tanto affetto; papà ha cambiato idea! Con il cane la no-
stra famiglia è cambiata dal quel giorno . Ora io e la mia cagnolina siamo inseparabili e tutti noi siamo felicissimi di avere un nuo-
vo cane e in tutte le foto di famiglia non può mancare lei.
Noi ora siamo al completo e questa è la storia del mio cane.
(Giulia Zonco da Roasio)
RACCONTO
La storia che vi sto per raccontare non è vera, ma specifica più o meno il
comportamento di ……UN GATTO SPECIALE. CIRO è un gatto speciale: simpatico, intuitivo, divertente, ma soprattutto
pigrone. Anche se randagio il piccolo micino di appena un anno se la cava
anche con gli imprevisti più sconfortevoli, infatti quando si ferisce o si fa
male trova sempre una soluzione, e il gioco è fatto. Quando a CIRO viene fame, mette in piano la sua tecnica preferita, una
tecnica per commuovere le persone con la sua dolcezza irresistibile: si mette
davanti a una porta di una casa e inizia a miagolare dolcemente, le persone
si commuovono e voilà, il piatto è servito con deliziosi spuntini per gatti. Quando le persone non hanno niente da offrirgli, diventa pigro e mangia
tutto quello che la natura gli consente.L’arma usata da CIRO è il suo pelo
folto e setoso di colore bianco come il latte, inoltre gli occhi sono di color
azzurro mare che spiccano come pietre preziose rendendolo ancora più in-cantevole di quello che è.Ciro, essendo pigro, molte volte si caccia nei guai
senza volerlo. Infatti, quando ci sono i più forti temporali, non si cerca un
rifugio dove trascorrerci la notte, ma preferisce bagnarsi il pelo per averlo
più pulito per il giorno seguente. Di giorno quando c’è il sole CIRO si sdraia e se lo gode. Ma quando il sole è cocente si rifugia sotto la tranquilli-
tà di un albero. Nelle notti di luna piena, si accoccola sul ramo più alto di un
albero e con i suoi grandi occhi osserva la luna, intanto pensa di vivere con
una famiglia tutta per lui disteso su un calorifero a far niente. (Alessandra Orrico)
“FATTI E SOSPETTI IN CASA JASPER”
In una giornata come molte altre i cinque amici, Alice, Derek, Marta, Arian-
na e Jo si avviano dalle loro case verso la scuola con la cartella in spalla. Durante la lezione di inglese, il professor Jasper, da loro considerata una
persona molto strana, invita i cinque alla festa di compleanno di suo figlio
Emmet, altrettanto strano.
Tre giorni dopo, la sera della festa, il gruppo felice, ma allo stesso tempo insospettito dall’invito del prof, si reca a casa Jasper.
Arrivati alla festa notano, dentro casa, un grande tavolo imbandito di: pizzet-
te, patatine, popcorn …......
Subito cominciano a divertirsi ballando e scherzando. Dall’altra parte della sala il prof Jasper, cercando di non farsi notare, comin-
cia a scendere la lunghissima scala a chiocciola che porta in cantina.
Senza farsi sentire, molto silenziosamente aziona il sistema di chiusura di
tutte le porte e finestre. I cinque, sentendo un rumore proveniente da tutte le porte e finestre, capiscono subito di essere stati chiusi dentro.
All’inizio non si scatenò il panico, ma pochi minuti dopo, l’agitazione co-
minciò a farsi sentire.
Cominciano a chiedere al prof Jasper il motivo di quel rumore strano. Egli, con aria più strana del solito, disse loro: “Mi dispiace ragazzi che ab-
biate accettato il mio invito, ma ormai siete caduti nella mia trappola, dove
non c’è via d’uscita“.
I cinque, che fino ad allora avevano avuto il sorriso stampato sul viso, co-minciano ad assumere un’espressione di paura.
Emmet che fino ad allora era rimasto zitto, piano piano comincia a cammi-
nare verso il padre con aria complice, la stessa cosa fa sua madre Jasmine.
I ragazzi, che a questo punto avevano capito che la famiglia Jasper era ormai del tutto pazza, decisero nello stesso momento nelle loro teste di cominciare
a scappare in gruppo, anche se non sapevano la piantina della casa.
Il gruppo si nascose in una stanza che a loro pareva sicura, ma avevano pen-
sato male, perché lì sarebbe stato il primo posto in cui il professore li avreb-be cercati. Tutti erano in silenzio, cercando di non fiatare, ma non ci riusci-
rono perché scoppiarono tutti a piangere dalla disperazione di non rivedere i
loro genitori. Purtroppo, anche questa volta avevano sbagliato mossa, perché il prof. stava
già salendo le scale con in mano un coltello.
I cinque che non avevano ancora intuito la presenza del coltello, ma solo
l’arrivo del professore, si sentirono non solo il cuore in gola ma che stava per scoppiare.
I ragazzi fecero la mossa più brutta: si misero a correre per il corridoio inse-
guiti dal professore.
Passarono alcuni giorni sempre più angoscianti sia per i ragazzi che per i genitori che non vedevano arrivare a casa i propri figli da ben tre giorni.
Il quarto giorno di permanenza forzata nella casa, Jo ricordandosi la sera del
compleanno, si ricordò che appena prima della chiusura di tutto il prof. era
sceso in cantina. Jo con tutti gli altri amici scesero, con passo felpato, in cantina (mentre la
famiglia Jasper era uscita) e azionarono il sistema di apertura.
Per i ragazzi erano stati i cinque secondi più belli della loro vita.
Tutti in tempo record uscirono dalla casa, fortunatamente la famiglia Jasper
non ritornò in tempo per vederli uscire. (Marta Curto e Arianna Bianchi )
INVENTASTORIE
Un giorno Thomas era chiuso in casa perché pioveva e si stava annoiando molto; aveva appena finito di giocare a scacchi con il padre ed aveva
vinto troppo facilmente. Ad un certo punto gli venne voglia di vivere
un’altra avventura con il suo violino. Andò in soffitta, scoperchiò il baule,
prese un talismano, il violino magico e, lo suonò. Immediatamente, si ritrovò in una reggia meravigliosa dove regnava una grande confusione,
tutti correvano affannati di qua e di là.
Una dama di corte gli andò subito incontro dicendo: ”Oh parbleu, e tu da
dove sbuchi? Chi sei? E poi, di tutti i vestiti che ho visto, i tuoi sono i più strani. “Io sono Thomas e vengo dal futuro. Ma, dove mi trovo?”.
Lei, senza dire una parola, lo portò subito da un ometto tutto agghindato
di nome Colbert, ministro delle finanze di re Luigi XIV, il quale gli
disse che si trovava a Versailles, in Francia, nella reggia di Re Sole, così veniva chiamato Luigi XIV, egli era molto preoccupato perché il re era
misteriosamente scomparso.
Thomas si offrì subito volontario per andare a cercarlo, ansioso di cono-
scere un così illustre personaggio. Chiese al violino, pizzicando una corda, in quale luogo si potesse trovare
il re e il violino lo portò davanti ad un immenso labirinto fatto di altissime
siepi.
Thomas scoprì, purtroppo, che quel luogo era avvolto da un incantesimo per cui il violino, al suo interno, non poteva avere nessun potere.
C’erano cariatidi e colonne con mezzi busti di marmo di Dei greci. Im-
provvisamente, questi presero vita e con fare minaccioso ed a grandi
balzi gli si avventarono contro. Spaventato a morte, Thomas si ricordò di avere con sé il talismano,
estrasse lo specchio e provò ad intrappolare un busto che gli stava finendo
addosso, ma lo specchio si ruppe in mille pezzi. Solo allora, Thomas, si
accorse che neanche il talismano funzionava. Terrorizzato, corse all’impazzata finché non oltrepassò due siepi e giunse
in un’area al di fuori del labirinto. Si voltò e vide che un busto, ormai
troppo vicino per sfuggirgli, l’avrebbe già afferrato con le sue lunghe dita
quando improvvisamente si sgretolò: una barriera invisibile del labirinto, per fortuna, non permetteva ai busti di poterla attraversare.
Ritornato all’interno del labirinto superò ancora molti pericoli ma, infine,
riuscì a trovare il re ed anche l’incantesimo che avvolgeva il labirinto
cessò. Il re gli disse che si era perso e non era riuscito a trovare la via di uscita
perché le siepi continuavano a spostarsi.
Quando finalmente uscirono di lì, come premio per averlo liberato, il re
gli diede un talismano a forma di sole che aveva il potere di far evaporare l’acqua o far invertire il tempo meteorologico.
Thomas ringraziò e se ne andò felice di aver trascorso que-
sta avventura.
(Erik Vigliani)
“LE AVVENTURE
DI THOMAS”
5° EPISODIO
RIFLESSIONI
“LA TECNOLOGIA”
Al giorno d’oggi, l’uomo comunica e soddisfa le proprie esigenze con molti tipi di mezzi tecnologici, che nel tempo sono divenuti sempre più
moderni e sofisticati.
Uno strumento molto avanzato che l’uomo usa per comunicare con per-
sone di altri paesi, città o Stati molto lontani è il computer noto a tutti come PC, ovvero personal computer.
Esso contiene tantissime informazioni e notizie su tutto quello che suc-
cede nel mondo, dunque, è anche un utile strumento di lavoro per appro-
fondire le proprie conoscenze.
Attraverso i motori di ricerca come Google, Virgilio si accede ai siti e si
possono trovare mille e mille notizie, curiosità, ma anche immagini,
suoni, giochi, filmati... che rendono il computer anche uno strumento di
svago e divertimento.
Negli ultimi anni le persone preferiscono il PC alla televisione che ai
tempi in cui i miei genitori erano bambini come me era considerata un
mezzo tecnologico eccezionale.
E che dire dei cellulari che oggi sono utilizzati, non solo per telefonare, ma anche per scrivere ed inviare messaggi (SMS) che nell’antichità veni-
vano addirittura affidati ai colombi viaggiatori oppure usando segnali
come il fumo!
Se potessimo fare un balzo all’indietro nel tempo e dire ad un uomo o ad una donna: ”Ehi, sai che fra ottant’anni ci saranno telefonini e computer
per comunicare più velocemente con altre persone “, non ci crederebbe-
ro, oppure, non riuscirebbero neanche ad immaginarlo!
Tutti questi mezzi tecnologici sono di grande aiuto anche ai giornalisti, che pubblicano i loro articoli non solo tramite la carta stampata, ma an-
che on line.
L’uomo però non deve lasciarsi contagiare da tutta questa tecnologia, e non dobbiamo dimenticare che la lettura di un buon libro è sempre ne-
cessaria in quanto “nutre la mente”!
(Alessandra Orrico)
PROPOSTE
“IL RISPARMIO”
Sin da piccola ho ricevuto in regalo dai miei genitori diversi salvadanai,
parola che vuol dire “salva denaro”. Ebbene, questi salvadanai avevano tutti forme molto originali: di cilindro, di scatolina con il lucchetto d’oro, di
pallone……
Gli aspetti positivi del risparmio, sono che la gente risparmia i soldi avan-
zati per poi comprare quello che vuole (bracciali, scarpe, moto), e questo è soltanto uno dei tanti vantaggi. Questo aspetto si può ritrovare anche in una
famosa favola molto istruttiva e significativa, quella della formica e la cica-
la. Infatti, la formichina lavorava sodo tutta l’estate per conservare il cibo e
metterlo da parte per l’inverno. Gli aspetti negativi di un consumo esagerato, sono che le varie pubblicità
trasmesse in televisione invogliano i bambini più piccoli a dire “me lo com-
pri”?! E più si compra e più i soldi se ne vanno.
Infatti, in questi ultimi tre anni “regna in Italia “una così chiamata crisi economica, proprio perché non ci sono più soldi e, tornando alla nostra
favola, noi cittadini italiani rappresentiamo la cicala che si diverte e se la
spassa senza pensare alle tragiche conseguenze.
Tutto questo probabilmente succede perché ci sono pochissime persone che ancora oggi in casa hanno il salvadanaio, mentre la maggior parte ha
solo il portafogli, ed è proprio questo il motore dei nostri consumi.
La mia maestra di matematica ci dice sempre “risparmiate”, oppure i nostri
genitori ci ricordano “risparmiate”, non è tanto difficile.
RIS PAR MIA TE, per voi e per gli altri.
(Alessandra Orrico)
CRONACA
“VISITA AL CASEIFICIO VALLE ELVO”
Giovedì 15 Marzo 2012 siamo andati a visitare il caseificio Valle Elvo che
si trova ad Occhieppo Superiore in provincia di Biella . Siamo partiti da Roasio, in due classi, con lo scuolabus, accompagnati dalle
nostre maestre .
Quando siamo arrivati al caseificio abbiamo trovato ad aspettarci il biologo,
il professor Luigi, che ci ha fatto visitare le stalle e ci ha permesso di dare da mangiare alle mucche .
Il professore ci ha spiegato che le mucche preferiscono mangiare l’erba di
secondo taglio, ci ha anche mostrato dei vitellini, uno di questi era nato da
pochi giorni. In seguito abbiamo osservato la mungitrice elettrica: ha quattro pompe at-
taccate che aspirano il latte; da quelle pompe il latte passa ad una centrifuga
dopo di che viene sterilizzato e versato in una cisterna adatta a raccogliere il
latte ancora “crudo“. Dopo essere usciti dalle stalle siamo andati a visitare il caseificio dove, il
latte, viene lavorato per produrre i formaggi.
Prima di entrare ci hanno fatto indossare dei soprascarpe che servono per
mantenere la massima igiene all’interno del caseificio. Appena entrati, nella prima stanza, vi erano due cisterne dove veniva divisa
la cagliata dal siero del latta; all’ interno di questa stanza faceva molto cal-
do!
Successivamente, siamo andati nella sala delle salature dove c’era delle griglie che tenevano a bagno le forme di formaggio appena preparate. Nella
terza stanza, la sala dell’asciugatura, c’erano i formaggi di prima stagiona-
tura; nella stanza successiva vi erano i formaggi di seconda stagionatura.
Entrati nella quinta stanza abbiamo sentito i brividi perché era la stanza frigorifera.
All’uscita il professor Luigi ci ha fatto assaggiare tre tipi di formaggio: il
maccagno, tipico biellese, la toma stagionata e la toma dolce. Dopo questi assaggi siamo andati nello spaccio del caseificio e abbiamo
comprato tante buone cose per le nostre famiglie:il latte fresco, lo yogurt e
diversi tipi di formaggi.
Dopo gli acquisti siamo ritornati a scuola felici e contenti di questa bella giornata.
(Giovanni Barboni da Roasio)
CRONACA: IL BIOLOGO A SCUOLA
“DAL LATTE AL FORMAGGIO”
Il 14 Marzo il biologo professore Luigi è venuto a scuola per spiegarci la
lavorazione del latte in burro e formaggio. Per primo ci ha spiegato perché il latte é bianco, poi qual era la percen-
tuale di acqua nel latte.
Il professore Luigi ci ha specificato che il latte vaccino ha il 3,5% di
grasso, ci ha detto che la globulina, l’albumina e la caseina sono delle proteine e inoltre contiene le vitamine A-B-D-B12-PP-V e i sali minerali
che sono: il calcio, il potassio, lo zinco e il fosforo.
Per preparare il formaggio bisogna prendere 3 litri di latte e scaldarlo in
un pentolone a 40 gradi, poi si aggiunge il caglio per separare le proteine dal siero, poi il professore Luigi ha preso la cagliata e noi bambini l’ab-
biamo schiacciata delicatamente nei colini per togliere il siero e così ha
preso forma ed è diventata primosale.
Per preparare il burro bisogna prendere 2 confezioni di panna, frullarli per 10 minuti finché non diventa solida, poi si lava il burro con l’acqua
fredda.
Alla fine le maestre hanno tagliato in tante parti il formaggio primosale e
sulle fette biscottate hanno spalmato il burro e la marmellata e noi le abbiamo assaggiate.
Questa lezione mi è piaciuta moltissimo perché ho scoperto come si fa il
formaggio.
(Pietro Lovisetto da Roasio)
LA NUOVA REDAZIONE DE “LA VOCE DEI BAMBINI”
Gruppo Redattori di Vercelli
Luca Attinà, Arianna Bianchi, Caterina Buffa, Anais Corrain, Marta Curto, Elena Fecchio, Martina Francese, Alessandra Orrico, Edoardo Vigiach, Erik Vigliani, Francesca Vignale.
Gruppo Redattori - Corrispondenti di Roasio (VC)
Giovanni Barboni, Pietro Lovisetto, Tommaso Tromboni, Giulia Zonco