Mensile Online dei Bambini di Vercelli e...

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" “ La voce dei bambini” Mensile Online dei Bambini di Vercelli e Provincia www.lavocedeibambini.altervista.org; email:[email protected] Coordinamento: Associazione di Volontariato del Piemonte Janusz Korczak NUOVA EDIZIONE - APRILE 2012 RICERCA LA PASQUA IN EUROPA GERMANIA: Nel periodo pasquale le case ven- gono decorate: alla vigilia della Pasqua in molte città ci sono dei mercati dove si possono trovare decorazioni, dolci e tutto quello che serve per abbellire le case. Le finestre vengono ab- bellite con disegni di coniglietti, uova e altri motivi; nei vasi si mettono alcuni rami che vengono poi addob- bati. Chi ha tempo, poi, decora i gusci delle uova, attività che per i bambini rappresenta sempre un gran divertimento! La domenica di Pasqua è il giorno in cui i bambini vanno alla ricerca delle uova di ciocco- lato (a volte anche dei giocattoli!) che il "coniglietto" pasquale – il simbolo della festa - nasconde nel giar- dino o in casa. Il pranzo pasquale è quasi sempre a base di agnello. FRANCIA: Le campane delle chiese sono silenziose dal venerdì fino alla domenica di Pasqua, come se- gno di dolore per il Cristo crocifisso. Le mamme dicono ai loro bambini che "le campane sono volate via a Roma". La mattina di Pasqua, i bimbi francesi corrono fuori casa per guardare le campane "tornare indietro da Roma". Mentre i piccoli sono occupati a scrutare il cielo alla ricerca delle campane che "tornano a casa", i loro genitori nascondono le uova di cioccolato che i bimbi cercheranno in casa o in giardino per tutta la mattina! INGHILTERRA: Il Venerdì Santo si mangiano gli hot cross buns, delle brioches fatte con la cannella e uvetta, con sopra una croce di glassa di zucchero, che ricorda la passione di Cristo. Un’usanza curiosa è quella di far rotolare le uova colorate su di un prato o lungo una strada, fino a quando tutti i gusci non sia- no stati spezzati. Un’altra tradizione divertente è quella di contendersi le uova e le torte con battaglie, combattute principalmente da ragazzi. SVEZIA: Un’antica credenza popolare voleva che nel periodo immediatamente precedente alla Pasqua le streghe volassero verso la montagna di "Blakulla", per trovare il diavolo. Da quell’antica credenza ha avuto origine la tradizione delle "streghette di Pa- squa": si tratta di gruppetti di bambine che nel perio- do pasquale, imbacuccate con scialli e lunghe sotta- ne, vanno in giro con un bricco da caffè dove la gen- te deve mettere un soldino o una caramella. GRECIA: In Grecia si festeggia la Pasqua con i riti greco-ortodossi. Con il suono delle campane nella notte di Pasqua e la celebrazione del rito della Resur- rezione, termina la Quaresima. Ogni fedele accende nella chiesa la candela che ha con sé e che porterà a casa ancora accesa. Si mangeranno poi pane pasqua- le, dolcetti, la tipica Maghiritsa (una zuppa fatta con le interiora dell’agnello) e uova colorate di rosso. Anche in Grecia, infatti, come in molti altri paesi slavi, c’è l’usanza di regalare per Pasqua delle uova OLANDA: In tutta la nazione la Pasqua viene celebrata come una festa primaverile. La maggior parte della gente appende una corona decorata alla porta di casa. Si pitturano le uova che poi vengono appese ad un albero nel giardino. In casa si metto- no dei fiori gialli. Il coniglietto pasquale nasconde in giardino le uova sode colorate che poi i bambini cercheranno per tutta la mattinata! Per quel che riguarda la cucina una delle specialità è il "Paasbrod", un buonissimo pane dolce pieno di uvetta. (Luca Attinà) CURIOSANGOLO PASQUALE Perché a Pasqua si scambiano le uova ? Le uova di Pasqua si regalano perché sono di buon auspicio! Ed è una tradizione antichissima. Già migliaia di anni fa i Persiani, gli Egizi, i Greci si scambiavano uova come dono durante le feste di primavera. L'uovo è il simbolo del risveglio della natura, della fertilità, della rinascita e, nella cultura cristiana, della resurrezione di Cristo. Da cosa deriva il nome “EASTER” (Pasqua in inglese)? Il nome “EASTER” deriva dal nome della dea Eostre, che i Celti invocavano durante le festività. Infatti Easter è l’anagramma di Eostre. Perché l’animale pasquale è il coniglio? Perché la dea Eostre, nelle pitture, era raffigurata con in braccio un coniglio (o una lepre ). (Luca Attinà) LA CRONACA “Grande festa dei bambini al parco Janusz Korczak di Vercelli” Mercoledì 21 Marzo 2012 ci siamo recati al parco Korczak per la tradizionale festa di primavera dei bambini delle scuole materne del vercellese. Anche se noi facciamo le elementari, siamo stati lo stes- so invitati perché abbiamo dovuto ritirare i premi per la vincita del concorso " L'angolo della mia città o del mio paese che preferisco" ; finita la premiazione ci sono stati alcuni giochi, che abbiamo fatto insieme ai bambini delle materne. E' stata una specie di caccia al tesoro: bisognava ritrovare pezzi o interi monumenti all'interno del parco. Tutti questi giochi animati dai ragazzi più grandi ci hanno divertiti moltissimo e per dipiù li abbiamo svolti in mezzo alla natura e al verde. Siamo stati molto bene al parco e quindi vorremmo ringraziare i bambini delle scuole e gli organizza- tori del concorso per averci invitato a partecipare alla manifestazione. Grazie di cuore a tutti!!! (Caterina Buffa) E’ ARRIVATA PRIMAVERA La primavera sulla sua casetta a schiera, dalla finestra entra una luce brillante che penetra nei mobili una luce luccicante ma quando cala la sera ecco la primavera che se ne va poi al mattino ritornerà e splenderà di nuovo nella casetta perfetta perfetta. (Anais Corrain) FESTA DELLE BAMBINE E DEI BAMBINI (Edoardo Vigiach)

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"“ La voce dei bambini”

Mensile Online dei Bambini di Vercelli e Provincia

www.lavocedeibambini.altervista.org; email:[email protected]

Coordinamento: Associazione di Volontariato del Piemonte Janusz Korczak

NUOVA EDIZIONE - APRILE 2012

RICERCA

LA PASQUA IN EUROPA

GERMANIA: Nel periodo pasquale le case ven-

gono decorate: alla vigilia della

Pasqua in molte città ci sono dei mercati dove si

possono trovare decorazioni, dolci e tutto quello che serve per abbellire le case. Le finestre vengono ab-

bellite con disegni di coniglietti, uova e altri motivi;

nei

vasi si mettono alcuni rami che vengono poi addob-bati. Chi ha tempo, poi, decora i gusci delle uova,

attività che per i bambini rappresenta sempre un gran

divertimento! La domenica di Pasqua è il giorno in

cui i bambini vanno alla ricerca delle uova di ciocco-lato (a volte anche dei giocattoli!) che il "coniglietto"

pasquale – il simbolo della festa - nasconde nel giar-

dino o in casa. Il pranzo pasquale è quasi sempre a

base di agnello.

FRANCIA: Le campane delle chiese sono silenziose

dal venerdì fino alla domenica di Pasqua, come se-

gno di dolore per il Cristo crocifisso. Le mamme

dicono ai loro bambini che "le campane sono volate

via a Roma". La mattina di Pasqua, i bimbi francesi

corrono fuori casa per guardare le campane "tornare

indietro da Roma". Mentre i piccoli sono occupati a

scrutare il cielo alla ricerca delle campane che

"tornano a casa", i loro genitori nascondono le uova

di cioccolato che i bimbi cercheranno in casa o in

giardino per tutta la mattina!

INGHILTERRA: Il Venerdì Santo si mangiano gli

hot cross buns, delle brioches fatte con la cannella e

uvetta, con sopra una croce di glassa di zucchero, che

ricorda la passione di Cristo. Un’usanza curiosa è

quella di far rotolare le uova colorate su di un prato o

lungo una strada, fino a quando tutti i gusci non sia-

no stati spezzati. Un’altra tradizione divertente è

quella di contendersi le uova e le torte con battaglie,

combattute principalmente da ragazzi.

SVEZIA: Un’antica credenza popolare voleva che

nel periodo immediatamente precedente alla Pasqua

le streghe volassero verso la montagna di "Blakulla",

per trovare il diavolo. Da quell’antica credenza ha

avuto origine la tradizione delle "streghette di Pa-

squa": si tratta di gruppetti di bambine che nel perio-

do pasquale, imbacuccate con scialli e lunghe sotta-

ne, vanno in giro con un bricco da caffè dove la gen-

te deve mettere un soldino o una caramella.

GRECIA: In Grecia si festeggia la Pasqua con i riti

greco-ortodossi. Con il suono delle campane nella

notte di Pasqua e la celebrazione del rito della Resur-

rezione, termina la Quaresima. Ogni fedele accende

nella chiesa la candela che ha con sé e che porterà a

casa ancora accesa. Si mangeranno poi pane pasqua-

le, dolcetti, la tipica Maghiritsa (una zuppa fatta con

le interiora dell’agnello) e uova colorate di rosso.

Anche in Grecia, infatti, come in molti altri paesi

slavi, c’è l’usanza di regalare per Pasqua delle uova

OLANDA: In tutta la nazione la Pasqua viene

celebrata come una festa primaverile. La maggior

parte della gente appende una corona decorata alla porta di casa. Si pitturano le uova che poi vengono

appese ad un albero nel giardino. In casa si metto-

no dei fiori gialli. Il coniglietto pasquale nasconde

in giardino le uova sode colorate che poi i bambini cercheranno per tutta la mattinata! Per quel che

riguarda la cucina una delle specialità è il

"Paasbrod", un buonissimo pane dolce pieno di

uvetta. (Luca Attinà)

CURIOSANGOLO PASQUALE

Perché a Pasqua si scambiano le uova ?

Le uova di Pasqua si regalano perché sono di buon

auspicio! Ed è una tradizione antichissima. Già

migliaia di anni fa i Persiani, gli Egizi, i Greci si

scambiavano uova come dono durante le feste di

primavera. L'uovo è il simbolo del risveglio della natura, della fertilità, della rinascita e, nella cultura

cristiana, della resurrezione di Cristo.

Da cosa deriva il nome “EASTER” (Pasqua in

inglese)? Il nome “EASTER” deriva dal nome della dea

Eostre, che i Celti invocavano durante le festività.

Infatti Easter è l’anagramma di Eostre.

Perché l’animale pasquale è il coniglio? Perché la dea Eostre, nelle pitture, era raffigurata

con in braccio un coniglio (o una lepre ).

(Luca Attinà)

LA CRONACA

“Grande festa dei bambini al parco Janusz Korczak di Vercelli”

Mercoledì 21 Marzo 2012 ci siamo recati al parco Korczak per la tradizionale festa di primavera dei bambini delle scuole materne del vercellese. Anche se noi facciamo le elementari, siamo stati lo stes-

so invitati perché abbiamo dovuto ritirare i premi per la vincita del concorso "L'angolo della mia città

o del mio paese che preferisco"; finita la premiazione ci sono stati alcuni giochi, che abbiamo fatto

insieme ai bambini delle materne. E' stata una specie di caccia al tesoro: bisognava ritrovare pezzi o interi monumenti all'interno del parco. Tutti questi giochi animati dai ragazzi più grandi ci hanno

divertiti moltissimo e per dipiù li abbiamo svolti in mezzo alla natura e al verde.

Siamo stati molto bene al parco e quindi vorremmo ringraziare i bambini delle scuole e gli organizza-

tori del concorso per averci invitato a partecipare alla manifestazione. Grazie di cuore a tutti!!! (Caterina Buffa)

E’ ARRIVATA PRIMAVERA La primavera

sulla sua casetta a schiera, dalla finestra entra

una luce brillante

che penetra nei mobili

una luce luccicante ma quando cala la sera

ecco la primavera

che se ne va

poi al mattino ritornerà e splenderà

di nuovo nella casetta

perfetta perfetta.

(Anais Corrain)

FESTA DELLE BAMBINE E DEI BAMBINI (Edoardo Vigiach)

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PRIMAVERA NELLA MODA (Anais Corrain)

“NINA E L’OCCHIO SEGRETO DI ATLANTIDE”

Autore: Moony Witchher.

Editore: Giunti Junior, 2006. Nina è la protagonista di una serie di storie e questa che vi presento, è l’ultima della serie in cui ci

ritroviamo a viaggiare con tutta la sua banda composta da:

1. Cesco, un ragazzino spavaldo innamorato pazzo di Nina;

2. Fiore, ragazzina sognante e snob, filo-classicista con una paura ossessiva dei ragni. E’ sognante e romantica;

3. Roxy, ragazzina bionda, avventurosa, diversa dalle altre e dotata di forza;

4. Dodo, timido ragazzino balbuziente dai capelli rossi;

5. Max 10p1, androide buono che aiuta Nina; 6. Andora, androide creato da Karkon (individuo malvagio), che però passa dalla parte del Bene.

Ci ritroviamo nella antica Atlantide a viaggiare in 600 klerossu (quartieri) a cercare l’ultimo arcano,

l’acqua, per far in modo che Xorax (la sesta luna), ricominci a prendere tutti i pensieri dei bambini di

tutto il mondo. Troveremo un tradimento da parte di Josè che è l’insegnante privato di Nina che passa dalla parte di Karkon (malvagio alchimista che vuole impadronirsi del mondo), e Magister Magicum,

ma Nina riesce a sconfiggerlo.

E così, in groppa a delle balene, arrivano alla magica Xorax. Conoscono nonno Misha (alchimista

buono che vuole aiutare Nina), Birian Birov e Tadino De Giorgis. Tutti e quattro i ragazzi vengono proclamati alchimisti da Eterea la madre alchimista.

Così tutti i bambini del mondo pronunceranno una sentenza su come farla pagare a Karkon ed ai suoi

seguaci.

Questa storia mi è piaciuta molto perché adoro andare in mondi diversi e conoscere nuove cose. Con-siglio di leggerla a tutti voi amanti dell’avventura e della fantasia.

(Martina Francese)

LIBRI, CHE PASSIONE!

“UNA RAGAZZA FUORI MODA”

Autore: Louisa MayAlcott

Louisa May Alcott nasce negli Stati Uniti nel 1832. E' la seconda di quattro sorelle. L'autrice inizia a scri-

vere libri per adulti, in seguito si dedica ai libri per ragazzi. Le sue opere più famose sono: Piccole donne, Piccole donne crescono, Piccoli uomini e I ragazzi di Jo, che hanno avuto molto successo in tutto il mon-

do. Durante la sua vita ha lottato perché anche le donne avessero diritto al voto. Nel 1870 viene pubblica-

to per la prima volta "Una ragazza fuori moda".

Questo romanzo parla di Polly, una ragazza di campagna che viene ospitata da Fanny, una ricca amica di città. Polly viene considerata fuori moda perché non si adegua al nuovo ambiente, ma rimane se stessa.

Veste con semplicità e non sopporta i pettegolezzi, i sotterfugi e certi comportamenti dei ragazzi di città.

Saranno proprio il suo carattere e la sua semplicità a valorizzarla. La aiuteranno ad avere tanti amici e ad

essere apprezzata da tutti. Questo romanzo mi è piaciuto molto perché è romantico, avventuroso e avvincente. Vuole far capire che

non è importante solo l'aspetto esteriore delle persone ma anche quello interiore. Anche se si svolge nel

1800 è attuale perché anche oggi si tende a seguire la maggioranza, a imitare gli altri per essere accettati.

E' nel far fiorire i nostri veri valori, invece, che ci possiamo realizzare. Consiglio la lettura di questo libro alle ragazzine come me.

(Elena Fecchio)

RACCONTO

UNA MIA COMPAGNA

Giulia ha otto anni ,abita a Roasio in via Piantino ed è una

mia compagna di classe .

Lei è di statura alta , è snella ed è esile , ha i capelli castani

che sono lisci e corti ed è pettinata con una scriminatura tutta

da una parte , ha gli occhi marrone scuro .

E’ sempre allegra , quando sorride ha lo sguardo furbo.

Ha il naso grazioso e un po’ all’insù ed ha le labbra sottili e

rosate , il mento è regolare e le gambe sono esili .

Porta quasi sempre un cerchietto colorato e indossa un grem-

biule nero con i leggins color violetto con diamantini colora-

ti , le scarpe da ginnastica e le calze a righe . Lei è simpaticissima, collaborativi, competitiva, sempre alle-

gra e divertente.

Il suo hobby è andare a fare passeggiate con il suo cane e

inoltre frequenta un corso di ginnastica artistica e nell’ultimo saggio ha vinto una medaglia d’oro.

Ho scelto di descrivere questa compagna perché io ho cono-

sciuto Giulia dall’inizio dell’asilo e ci tengo molto alla sua

amicizia. (Tommaso Tromboni da Roasio)

RACCONTO

LA STORIA DEL MIO CANE

Quando ero piccola non avevo né cani né gatti e mi sentivo sola .

Dopo un po’ le mie cugine presero un meticcio e allora e da lì che ho pensato che anche

noi potevamo prendere un cane.

La mia mamma era d’accordo ma papà non era tanto convinto. Mia mamma voleva chia-mare il cane Penelope perché un drago si chiamava così. Allora ci mettemmo d’accordo

che doveva essere una femmina e siamo andati dall’addestratore di Pincher nani.

C’era una famiglia di Pincher e vedemmo una piccola cagnolina dietro alla sedia, dopo un

po’ era deciso che volevamo quella perché ci sembrava perfetta per noi . Allora l’addestratore l’ha prenotata, dopo un po’ la mamma e il papà sono andati a pren-

derla e la portammo a casa.

Quando arrivammo la prima cosa che ha fatto (il cane) è stata quella di abbaiare alla tele e

a me piaceva moltissimo. Era piccola, aveva occhi minuscoli e furbi, il pelo era color cervo e sulla schiena una

striscia color nero.

Era curiosa ed interessata alla casa e alla persone che ci vivevano. Mangiò subito e da lì

avevamo capito che sarebbe stata una mangiona. Scodinzolava, giocava un po’ perché l’addestratore aveva detto che dovevamo aspettare

un po’ prima di farla giocare .

La mia famiglia l’ha accolta con tanto affetto; papà ha cambiato idea! Con il cane la no-

stra famiglia è cambiata dal quel giorno . Ora io e la mia cagnolina siamo inseparabili e tutti noi siamo felicissimi di avere un nuo-

vo cane e in tutte le foto di famiglia non può mancare lei.

Noi ora siamo al completo e questa è la storia del mio cane.

(Giulia Zonco da Roasio)

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RACCONTO

La storia che vi sto per raccontare non è vera, ma specifica più o meno il

comportamento di ……UN GATTO SPECIALE. CIRO è un gatto speciale: simpatico, intuitivo, divertente, ma soprattutto

pigrone. Anche se randagio il piccolo micino di appena un anno se la cava

anche con gli imprevisti più sconfortevoli, infatti quando si ferisce o si fa

male trova sempre una soluzione, e il gioco è fatto. Quando a CIRO viene fame, mette in piano la sua tecnica preferita, una

tecnica per commuovere le persone con la sua dolcezza irresistibile: si mette

davanti a una porta di una casa e inizia a miagolare dolcemente, le persone

si commuovono e voilà, il piatto è servito con deliziosi spuntini per gatti. Quando le persone non hanno niente da offrirgli, diventa pigro e mangia

tutto quello che la natura gli consente.L’arma usata da CIRO è il suo pelo

folto e setoso di colore bianco come il latte, inoltre gli occhi sono di color

azzurro mare che spiccano come pietre preziose rendendolo ancora più in-cantevole di quello che è.Ciro, essendo pigro, molte volte si caccia nei guai

senza volerlo. Infatti, quando ci sono i più forti temporali, non si cerca un

rifugio dove trascorrerci la notte, ma preferisce bagnarsi il pelo per averlo

più pulito per il giorno seguente. Di giorno quando c’è il sole CIRO si sdraia e se lo gode. Ma quando il sole è cocente si rifugia sotto la tranquilli-

tà di un albero. Nelle notti di luna piena, si accoccola sul ramo più alto di un

albero e con i suoi grandi occhi osserva la luna, intanto pensa di vivere con

una famiglia tutta per lui disteso su un calorifero a far niente. (Alessandra Orrico)

“FATTI E SOSPETTI IN CASA JASPER”

In una giornata come molte altre i cinque amici, Alice, Derek, Marta, Arian-

na e Jo si avviano dalle loro case verso la scuola con la cartella in spalla. Durante la lezione di inglese, il professor Jasper, da loro considerata una

persona molto strana, invita i cinque alla festa di compleanno di suo figlio

Emmet, altrettanto strano.

Tre giorni dopo, la sera della festa, il gruppo felice, ma allo stesso tempo insospettito dall’invito del prof, si reca a casa Jasper.

Arrivati alla festa notano, dentro casa, un grande tavolo imbandito di: pizzet-

te, patatine, popcorn …......

Subito cominciano a divertirsi ballando e scherzando. Dall’altra parte della sala il prof Jasper, cercando di non farsi notare, comin-

cia a scendere la lunghissima scala a chiocciola che porta in cantina.

Senza farsi sentire, molto silenziosamente aziona il sistema di chiusura di

tutte le porte e finestre. I cinque, sentendo un rumore proveniente da tutte le porte e finestre, capiscono subito di essere stati chiusi dentro.

All’inizio non si scatenò il panico, ma pochi minuti dopo, l’agitazione co-

minciò a farsi sentire.

Cominciano a chiedere al prof Jasper il motivo di quel rumore strano. Egli, con aria più strana del solito, disse loro: “Mi dispiace ragazzi che ab-

biate accettato il mio invito, ma ormai siete caduti nella mia trappola, dove

non c’è via d’uscita“.

I cinque, che fino ad allora avevano avuto il sorriso stampato sul viso, co-minciano ad assumere un’espressione di paura.

Emmet che fino ad allora era rimasto zitto, piano piano comincia a cammi-

nare verso il padre con aria complice, la stessa cosa fa sua madre Jasmine.

I ragazzi, che a questo punto avevano capito che la famiglia Jasper era ormai del tutto pazza, decisero nello stesso momento nelle loro teste di cominciare

a scappare in gruppo, anche se non sapevano la piantina della casa.

Il gruppo si nascose in una stanza che a loro pareva sicura, ma avevano pen-

sato male, perché lì sarebbe stato il primo posto in cui il professore li avreb-be cercati. Tutti erano in silenzio, cercando di non fiatare, ma non ci riusci-

rono perché scoppiarono tutti a piangere dalla disperazione di non rivedere i

loro genitori. Purtroppo, anche questa volta avevano sbagliato mossa, perché il prof. stava

già salendo le scale con in mano un coltello.

I cinque che non avevano ancora intuito la presenza del coltello, ma solo

l’arrivo del professore, si sentirono non solo il cuore in gola ma che stava per scoppiare.

I ragazzi fecero la mossa più brutta: si misero a correre per il corridoio inse-

guiti dal professore.

Passarono alcuni giorni sempre più angoscianti sia per i ragazzi che per i genitori che non vedevano arrivare a casa i propri figli da ben tre giorni.

Il quarto giorno di permanenza forzata nella casa, Jo ricordandosi la sera del

compleanno, si ricordò che appena prima della chiusura di tutto il prof. era

sceso in cantina. Jo con tutti gli altri amici scesero, con passo felpato, in cantina (mentre la

famiglia Jasper era uscita) e azionarono il sistema di apertura.

Per i ragazzi erano stati i cinque secondi più belli della loro vita.

Tutti in tempo record uscirono dalla casa, fortunatamente la famiglia Jasper

non ritornò in tempo per vederli uscire. (Marta Curto e Arianna Bianchi )

INVENTASTORIE

Un giorno Thomas era chiuso in casa perché pioveva e si stava annoiando molto; aveva appena finito di giocare a scacchi con il padre ed aveva

vinto troppo facilmente. Ad un certo punto gli venne voglia di vivere

un’altra avventura con il suo violino. Andò in soffitta, scoperchiò il baule,

prese un talismano, il violino magico e, lo suonò. Immediatamente, si ritrovò in una reggia meravigliosa dove regnava una grande confusione,

tutti correvano affannati di qua e di là.

Una dama di corte gli andò subito incontro dicendo: ”Oh parbleu, e tu da

dove sbuchi? Chi sei? E poi, di tutti i vestiti che ho visto, i tuoi sono i più strani. “Io sono Thomas e vengo dal futuro. Ma, dove mi trovo?”.

Lei, senza dire una parola, lo portò subito da un ometto tutto agghindato

di nome Colbert, ministro delle finanze di re Luigi XIV, il quale gli

disse che si trovava a Versailles, in Francia, nella reggia di Re Sole, così veniva chiamato Luigi XIV, egli era molto preoccupato perché il re era

misteriosamente scomparso.

Thomas si offrì subito volontario per andare a cercarlo, ansioso di cono-

scere un così illustre personaggio. Chiese al violino, pizzicando una corda, in quale luogo si potesse trovare

il re e il violino lo portò davanti ad un immenso labirinto fatto di altissime

siepi.

Thomas scoprì, purtroppo, che quel luogo era avvolto da un incantesimo per cui il violino, al suo interno, non poteva avere nessun potere.

C’erano cariatidi e colonne con mezzi busti di marmo di Dei greci. Im-

provvisamente, questi presero vita e con fare minaccioso ed a grandi

balzi gli si avventarono contro. Spaventato a morte, Thomas si ricordò di avere con sé il talismano,

estrasse lo specchio e provò ad intrappolare un busto che gli stava finendo

addosso, ma lo specchio si ruppe in mille pezzi. Solo allora, Thomas, si

accorse che neanche il talismano funzionava. Terrorizzato, corse all’impazzata finché non oltrepassò due siepi e giunse

in un’area al di fuori del labirinto. Si voltò e vide che un busto, ormai

troppo vicino per sfuggirgli, l’avrebbe già afferrato con le sue lunghe dita

quando improvvisamente si sgretolò: una barriera invisibile del labirinto, per fortuna, non permetteva ai busti di poterla attraversare.

Ritornato all’interno del labirinto superò ancora molti pericoli ma, infine,

riuscì a trovare il re ed anche l’incantesimo che avvolgeva il labirinto

cessò. Il re gli disse che si era perso e non era riuscito a trovare la via di uscita

perché le siepi continuavano a spostarsi.

Quando finalmente uscirono di lì, come premio per averlo liberato, il re

gli diede un talismano a forma di sole che aveva il potere di far evaporare l’acqua o far invertire il tempo meteorologico.

Thomas ringraziò e se ne andò felice di aver trascorso que-

sta avventura.

(Erik Vigliani)

“LE AVVENTURE

DI THOMAS”

5° EPISODIO

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RIFLESSIONI

“LA TECNOLOGIA”

Al giorno d’oggi, l’uomo comunica e soddisfa le proprie esigenze con molti tipi di mezzi tecnologici, che nel tempo sono divenuti sempre più

moderni e sofisticati.

Uno strumento molto avanzato che l’uomo usa per comunicare con per-

sone di altri paesi, città o Stati molto lontani è il computer noto a tutti come PC, ovvero personal computer.

Esso contiene tantissime informazioni e notizie su tutto quello che suc-

cede nel mondo, dunque, è anche un utile strumento di lavoro per appro-

fondire le proprie conoscenze.

Attraverso i motori di ricerca come Google, Virgilio si accede ai siti e si

possono trovare mille e mille notizie, curiosità, ma anche immagini,

suoni, giochi, filmati... che rendono il computer anche uno strumento di

svago e divertimento.

Negli ultimi anni le persone preferiscono il PC alla televisione che ai

tempi in cui i miei genitori erano bambini come me era considerata un

mezzo tecnologico eccezionale.

E che dire dei cellulari che oggi sono utilizzati, non solo per telefonare, ma anche per scrivere ed inviare messaggi (SMS) che nell’antichità veni-

vano addirittura affidati ai colombi viaggiatori oppure usando segnali

come il fumo!

Se potessimo fare un balzo all’indietro nel tempo e dire ad un uomo o ad una donna: ”Ehi, sai che fra ottant’anni ci saranno telefonini e computer

per comunicare più velocemente con altre persone “, non ci crederebbe-

ro, oppure, non riuscirebbero neanche ad immaginarlo!

Tutti questi mezzi tecnologici sono di grande aiuto anche ai giornalisti, che pubblicano i loro articoli non solo tramite la carta stampata, ma an-

che on line.

L’uomo però non deve lasciarsi contagiare da tutta questa tecnologia, e non dobbiamo dimenticare che la lettura di un buon libro è sempre ne-

cessaria in quanto “nutre la mente”!

(Alessandra Orrico)

PROPOSTE

“IL RISPARMIO”

Sin da piccola ho ricevuto in regalo dai miei genitori diversi salvadanai,

parola che vuol dire “salva denaro”. Ebbene, questi salvadanai avevano tutti forme molto originali: di cilindro, di scatolina con il lucchetto d’oro, di

pallone……

Gli aspetti positivi del risparmio, sono che la gente risparmia i soldi avan-

zati per poi comprare quello che vuole (bracciali, scarpe, moto), e questo è soltanto uno dei tanti vantaggi. Questo aspetto si può ritrovare anche in una

famosa favola molto istruttiva e significativa, quella della formica e la cica-

la. Infatti, la formichina lavorava sodo tutta l’estate per conservare il cibo e

metterlo da parte per l’inverno. Gli aspetti negativi di un consumo esagerato, sono che le varie pubblicità

trasmesse in televisione invogliano i bambini più piccoli a dire “me lo com-

pri”?! E più si compra e più i soldi se ne vanno.

Infatti, in questi ultimi tre anni “regna in Italia “una così chiamata crisi economica, proprio perché non ci sono più soldi e, tornando alla nostra

favola, noi cittadini italiani rappresentiamo la cicala che si diverte e se la

spassa senza pensare alle tragiche conseguenze.

Tutto questo probabilmente succede perché ci sono pochissime persone che ancora oggi in casa hanno il salvadanaio, mentre la maggior parte ha

solo il portafogli, ed è proprio questo il motore dei nostri consumi.

La mia maestra di matematica ci dice sempre “risparmiate”, oppure i nostri

genitori ci ricordano “risparmiate”, non è tanto difficile.

RIS PAR MIA TE, per voi e per gli altri.

(Alessandra Orrico)

CRONACA

“VISITA AL CASEIFICIO VALLE ELVO”

Giovedì 15 Marzo 2012 siamo andati a visitare il caseificio Valle Elvo che

si trova ad Occhieppo Superiore in provincia di Biella . Siamo partiti da Roasio, in due classi, con lo scuolabus, accompagnati dalle

nostre maestre .

Quando siamo arrivati al caseificio abbiamo trovato ad aspettarci il biologo,

il professor Luigi, che ci ha fatto visitare le stalle e ci ha permesso di dare da mangiare alle mucche .

Il professore ci ha spiegato che le mucche preferiscono mangiare l’erba di

secondo taglio, ci ha anche mostrato dei vitellini, uno di questi era nato da

pochi giorni. In seguito abbiamo osservato la mungitrice elettrica: ha quattro pompe at-

taccate che aspirano il latte; da quelle pompe il latte passa ad una centrifuga

dopo di che viene sterilizzato e versato in una cisterna adatta a raccogliere il

latte ancora “crudo“. Dopo essere usciti dalle stalle siamo andati a visitare il caseificio dove, il

latte, viene lavorato per produrre i formaggi.

Prima di entrare ci hanno fatto indossare dei soprascarpe che servono per

mantenere la massima igiene all’interno del caseificio. Appena entrati, nella prima stanza, vi erano due cisterne dove veniva divisa

la cagliata dal siero del latta; all’ interno di questa stanza faceva molto cal-

do!

Successivamente, siamo andati nella sala delle salature dove c’era delle griglie che tenevano a bagno le forme di formaggio appena preparate. Nella

terza stanza, la sala dell’asciugatura, c’erano i formaggi di prima stagiona-

tura; nella stanza successiva vi erano i formaggi di seconda stagionatura.

Entrati nella quinta stanza abbiamo sentito i brividi perché era la stanza frigorifera.

All’uscita il professor Luigi ci ha fatto assaggiare tre tipi di formaggio: il

maccagno, tipico biellese, la toma stagionata e la toma dolce. Dopo questi assaggi siamo andati nello spaccio del caseificio e abbiamo

comprato tante buone cose per le nostre famiglie:il latte fresco, lo yogurt e

diversi tipi di formaggi.

Dopo gli acquisti siamo ritornati a scuola felici e contenti di questa bella giornata.

(Giovanni Barboni da Roasio)

CRONACA: IL BIOLOGO A SCUOLA

“DAL LATTE AL FORMAGGIO”

Il 14 Marzo il biologo professore Luigi è venuto a scuola per spiegarci la

lavorazione del latte in burro e formaggio. Per primo ci ha spiegato perché il latte é bianco, poi qual era la percen-

tuale di acqua nel latte.

Il professore Luigi ci ha specificato che il latte vaccino ha il 3,5% di

grasso, ci ha detto che la globulina, l’albumina e la caseina sono delle proteine e inoltre contiene le vitamine A-B-D-B12-PP-V e i sali minerali

che sono: il calcio, il potassio, lo zinco e il fosforo.

Per preparare il formaggio bisogna prendere 3 litri di latte e scaldarlo in

un pentolone a 40 gradi, poi si aggiunge il caglio per separare le proteine dal siero, poi il professore Luigi ha preso la cagliata e noi bambini l’ab-

biamo schiacciata delicatamente nei colini per togliere il siero e così ha

preso forma ed è diventata primosale.

Per preparare il burro bisogna prendere 2 confezioni di panna, frullarli per 10 minuti finché non diventa solida, poi si lava il burro con l’acqua

fredda.

Alla fine le maestre hanno tagliato in tante parti il formaggio primosale e

sulle fette biscottate hanno spalmato il burro e la marmellata e noi le abbiamo assaggiate.

Questa lezione mi è piaciuta moltissimo perché ho scoperto come si fa il

formaggio.

(Pietro Lovisetto da Roasio)

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