MENSILE DI ATTUALITÀ E CULTURA ANNO 3 N 22 APRILE …°22... · che indignano e spaventa-no il...

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N ° 22 sasso lino il il punt o Distribuzione gratuita IL FANTASMA DEL CASTELLO... ...E I FANTASMI DEL QUARTIERE Mi ha scritto Pupi Avati Ci dicono che nel castello di Spezzano accadano cose strane. Gira anche un video misterioso. Un fantasma? Chissà… Qualche scienziato sem- bra smentire. Però… Ci dicono che il parchetto di via Verdi sia fre- quentato da soggetti fastidiosi. Girano anche foto esplicative. Esagerazioni? Chissà… La gente del quartiere pare confermare... M.M. LA REDAZIONE DA PAG.2 A PAG.7 Un libro della sassolese Antonella Vandelli ha smosso l’interesse del mondo del cinema Un pezzo di storia che se ne è andato Se ne va un altro pezzo di storia dell’industria cera- mica, una di quelle persone che definire pionieri significa sminuirne il valore, la portata di un cam- mino fatto quasi per scherzo, un cammino che ha portato ad un impero, un impero fatto di idee, di produzione, di posti di lavoro, di benessere. Un mese esatto dopo il giorno del suo settantunesimo compleanno, Cirillo Mussini se n’è andato, come già fecero Afra Giacobazzi, come già fece Danilo Pifferi, pionieri, certo, depositari di un’impareggia- bile esperienza, fucine di idee soprattutto. Cirillo Mussini era una di quelle persone circondate da un’aura speciale. Subito metteva in soggezione, poi però si capiva che il suo è un carisma amico, fami- liare. Tutti lo conoscevano come “il professore”, per via di quella cattedra universitaria in Reumato- logia e un ambulatorio di medicina che abbandonò solamente tre anni fa, quando decise che anche per lui era arrivato il tempo della pensione. La cosa che più colpiva del Professore era la forza, la lucida lungimiranza, la conoscenza degli uomini che gli veniva dall’aver conosciuto, grazie alla professione medica, la sofferenza. Ex vice presidente di Asso- piastrelle era tra la persone unanimemente ricono- sciute come le più esperte del mondo ceramico, esperte e al tempo stesso lungimiranti. Con Cirillo Mussini se ne va un altro importante pezzo di sto- ria della ceramica mondiale, se ne va l’estro, la fan- tasia, il coraggio di chi seppe rischiare per dare un futuro non solo ai propri figli, ma a tutta Sassuolo. E tutta Sassuolo lo rimpiangerà. FABIO PANCIROLI MENSILE DI ATTUALITÀ E CULTURA, ANNO 3 - APRILE 2007 SCRIVERE DI SASSUOLO BANCO ORO SASSUOLO ACQUISTIAMO ORO e ARGENTO paghiamo IN CONTANTI usato - vecchio - rotto - protesi dentali piccole e grandi quantità OROLOGI - GIOIELLI - BRILLANTI ARGENTI - DISIMPEGNO POLIZZE PEGNO solo il MARTEDÌ e il VENERDÌ orario continuato 9,30 - 18,00 Via Fenuzzi 22 (dietro l’orologio della piazza piccola) Telefono 0536 871716 - Cellulare 335 497566 Dir. Sanitario Carlo Cozza Spec. in Anestesia e Rianimazione - Odontoiatria Direttore Amministrativo Francesco Ventura Dott. Ezio Arioli Dott. Roberta Rondini Dott. Vincenzo Biscaglia Dott. Lucia Tritta Dott. Massimiliano Prini VENTURA CENTRO ODONTOIATRICO AMBULATORIO PRIVATO DI ODONTOIATRIA P.zza Martiri Partigiani, 76 - Sassuolo MO Tel. 0536.800883 www.venturacentrodontoiatrico.com Aut. n. 240107 prot. 2035 Pronto intervento espurgo Pozzi neri civili e industriali Disintasamento rete fognaria e colonne di scarico Trasporto fanghi e simili Lavaggi ad alta pressione Ispezioni con videocamera Via Malmusi, 54 - FIORANO MODENESE Tel e Fax 0536.830502 - Urgenze 335.8055170 Ciao Bella!, il libro della scrittrice sassolese Anto- nella Vandelli, potrebbe diventare un film cine- matografico. Il romanzo, pubblicato nel 2005, che narra i risvolti drammatici di una ragazza sot- topostasi ad un intervento di chirurgia estetica, ha destato l’attenzione di... LAURA CORALLO A PAG.8 All’interno sport L’Aikido e il suo successore il sassolino nella scarpa Botta e risposta senza peli sulla lingua S assuolo Ventiquattr Ore

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N° 22

sasso linoil

il punto

Distribuzione gratuita

IL FANTASMA DEL CASTELLO......E I FANTASMI DEL QUARTIERE

Mi ha scritto Pupi Avati

Ci dicono che nel castello di Spezzano accadanocose strane. Gira anche un video misterioso.Un fantasma? Chissà… Qualche scienziato sem-bra smentire. Però…Ci dicono che il parchetto di via Verdi sia fre-quentato da soggetti fastidiosi. Girano anchefoto esplicative. Esagerazioni? Chissà… La gentedel quartiere pare confermare...

M.M.

LA REDAZIONE

DA PAG. 2 A PAG. 7

Un libro della sassolese Antonella Vandelli ha smosso l’interesse delmondo del cinema

Un pezzo di storia che se ne è andatoSe ne va un altro pezzo di storia dell’industria cera-mica, una di quelle persone che definire pionierisignifica sminuirne il valore, la portata di un cam-mino fatto quasi per scherzo, un cammino che haportato ad un impero, un impero fatto di idee, diproduzione, di posti di lavoro, di benessere. Unmese esatto dopo il giorno del suo settantunesimocompleanno, Cirillo Mussini se n’è andato, comegià fecero Afra Giacobazzi, come già fece DaniloPifferi, pionieri, certo, depositari di un’impareggia-bile esperienza, fucine di idee soprattutto. CirilloMussini era una di quelle persone circondate daun’aura speciale. Subito metteva in soggezione, poiperò si capiva che il suo è un carisma amico, fami-liare. Tutti lo conoscevano come “il professore”,per via di quella cattedra universitaria in Reumato-logia e un ambulatorio di medicina che abbandonòsolamente tre anni fa, quando decise che anche perlui era arrivato il tempo della pensione. La cosa chepiù colpiva del Professore era la forza, la lucidalungimiranza, la conoscenza degli uomini che gliveniva dall’aver conosciuto, grazie alla professionemedica, la sofferenza. Ex vice presidente di Asso-piastrelle era tra la persone unanimemente ricono-sciute come le più esperte del mondo ceramico,esperte e al tempo stesso lungimiranti. Con CirilloMussini se ne va un altro importante pezzo di sto-ria della ceramica mondiale, se ne va l’estro, la fan-tasia, il coraggio di chi seppe rischiare per dare unfuturo non solo ai propri figli, ma a tutta Sassuolo.E tutta Sassuolo lo rimpiangerà.

FABIO PANCIROLI

MENSILE DI ATTUALITÀ E CULTURA, ANNO 3 - APRILE 2007

S C R I V E R E D I S A S S U O L O

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Dott. Ezio Arioli Dott. Roberta RondiniDott. Vincenzo Biscaglia Dott. Lucia TrittaDott. Massimiliano Prini

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Ciao Bella!, il libro della scrittrice sassolese Anto-nella Vandelli, potrebbe diventare un film cine-matografico. Il romanzo, pubblicato nel 2005,che narra i risvolti drammatici di una ragazza sot-topostasi ad un intervento di chirurgia estetica,ha destato l’attenzione di...

LAURA CORALLO

A PAG. 8

All’interno• sport

L’Aikido e il suo successore

• il sassolino nella scarpaBotta e risposta senza peli sulla lingua

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Direttore Responsabile: Laura Corallo

Redattore: Marcello Micheloni

In Redazione: Catia Bartoli, DanieleDieci, Chiara Dini, Andrea Magna-ni, Francesco Martignoni, MarcoMazzacani

Infografici: Marcello Bandierini

Hanno collaborato a questo numero:Mirella Barchi, Luigi Giuliani,Elisa Guidelli, Stefano Landini,Giuseppe Sofo, Annalisa Vandelli

Ideazione grafica:Anna Anselmino ([email protected])

Impaginazione:Rossella Tabaroni

Illustrazioni del “Sassolino”:Silvia Casamassima

Stampa:Litostampa “La Rapida” s.n.c., ViaGaribaldi 1/a, Casalgrande (RE)

Edito e distribuito da:Associazione Culturale “Il Sassolino” Registrazione Tribu-nale di Modena N. 1743 del 14/4/05

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si può trovare anchenelle seguenti edicole:

• Edicola “Ferrari” (“del centro”),Via Cesare Battisti

• Edicola “Rivi Sauro”,c/o Stazione per Modena

• Tabaccheria Edicola “Termanini”, c/o Stazione per RE

• Edicola “Ruggi Renato”,V.le XX Settembre

• Edicola “di Via Mazzini”, Via Mazzini 283 (zona Stadio)

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... e altre

il punto

Intorno a metà Marzo ègiunto alla nostra redazio-ne un pacco, anonimo, checonteneva una serie difotografie. In queste pagi-ne vi mostriamo un paio disequenze composte daalcune delle suddette foto.Dopo un’attenta visione esolo grazie ad alcuni parti-colari minimi siamo risali-ti alla zona di Sassuolo incui sono state scattate. Sitratta del parchetto di vialeVerdi: un parco minuscolo,alberato, con aiuole irriga-

te e un gazebo nel mezzo,coronato da panchine dilegno.Viale Verdi si trova appenafuori dal centro: è una viastretta ed ombrosa, le casesono color mattone e leauto sono parcheggiatedavanti a giardinetti ordi-nati e appena fioriti. Eppu-re serpeggia il malcontentoe una forte sensazione didisagio. Dopo l’arrivo delmateriale fotografico,infatti, si è deciso di racco-gliere informazioni e

impressioni nel quartiere, eil quadro ricostruito nonrispecchia la serenità che tiaspetteresti di trovare inuna zona di Sassuolo comequella in questione.“È un bel peso sullo sto-maco - ci raccontano - ilparco è sempre invaso daragazzi che gridano, bevo-no, fumano e spacciano(come parrebbe di intuiredalle foto di queste pagine,ndr). Spesso ci sono anchedegli adulti con loro”.Tranne una, tutte le perso-

ne con cui abbiamo parlatosono concordi e, pur prefe-rendo rimanere nell’anoni-mato per ovvie ragioni,non lesinano commenti edesternazioni. Ci racconta-no di come la situazionesia ormai ingestibile: “Sifanno qualche canna, mava be’… il problema è chegira anche qualcosa di più‘grosso’. I ragazzi diventa-no irriverenti e aggressivi,soprattutto con gli anzianiche ormai non possono piùmettere piede al parco”. Ci

parlano di musica cheesplode a tutto volumedalle automobili parcheg-giate a qualsiasi ora dellanotte, di macchine danneg-giate, di incendi appiccatialle panchine, di urla e lan-cio di oggetti contro lecase; qualcuno accennaperfino ad alcune risse edepisodi di violenza scate-natesi tra i gruppi che fre-quentano il parco.L’area è sporca e da mesi sialternano interventi dimanutenzione degli operai

Quel parchetto trasformato in disgraziaPrima alcune foto anonime giunte in redazione. E poi la conferma, da parte di decine di residenti dellazona di confine tra i quartieri Parco e Pontenuovo, di come attorno al giardino pubblico di via Verdi lasituazione sia sempre più ingestibile, tra vandalismo, spaccio e disagio. I fantasmi del quartiere; fantasmi che però si fanno sentire…

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comunali e atti di vandali-smo, più facili da attuare eassai meno costosi. “Ilparco è sempre lercio,come se non ci fossero icassonetti proprio lì ad unpasso; bottiglie di vino ebirra sono sparse dapper-tutto per non parlare deicocci di vetro…” .Gli abitanti non nascondo-no alcuni momenti di ten-sione e di timore: “Arriva-no con decine di macchi-ne, anche molto grandi ecostose, e parcheggianodove vogliono, soprattuttoalla sera. Ma non diconiente: con gente così nonsi sa mai…”. E ancora:“Ne abbiamo passate ditutti i colori, e gli anzianiche vivono qui vicino nonpossono nemmeno piùsedersi su una di quelle

panchine se non voglionoessere insultati e maltratta-ti. Ma guai a dirgli qualco-sa! Rispondono con gridaed offese… Più volteabbiamo segnalato telefo-nicamente la situazionealle forze dell’ordine: lepoche volte che passano diqui lo fanno di mattina oin orari in cui è normaleche la situazione sia piùtranquilla e non ci sia nes-suno o quasi”.Molti fanno riferimento aldisagio causato alle perso-ne più anziane, ma trovia-mo anche chi non nascon-de una viva preoccupazio-ne per i più piccoli: “Spes-so questa gente si lanciagiù per il viale con le auto-mobili a tutto gas. Finorahanno ucciso una quantitàindefinita di cani e gatti,

ma questo viale è semprestato frequentato da bam-bini che girano a piedi o inbicicletta; il traffico unavolta era minimo e si vede-vano solo le auto dei resi-denti: ora la situazione èben più pericolosa”.Il disturbo della quiete e lapresa di possesso del parconon sono le uniche coseche indignano e spaventa-no il quartiere: “Per alcuniversi quel parco funzionabene, non per il verso giu-sto però! Non ho mai vistosiringhe, ma state certi chetutto il resto c’è.” E c’è chirincara la dose: “Ci sonostrani giri, anche alla lucedel giorno, senza paura.Adulti o ragazzi che siscambiano cose, lascianopacchetti seminascosti chepoco dopo qualcun’ altro

passa a ritirare… Ci sonodei giorni in cui evidente-mente arriva qualcosa diparticolare, e il viale siriempie di macchine par-cheggiate mentre il parcopullula di gente di ognietà”. Stando a quello chedice la gente (e a guardarele foto che ci sono statespedite), il giro di droga inquesto insospettabile quar-tiere è continuo e stabile,protetto anche dalla con-formazione del parchetto:coperto da grandi cespuglie situato in una zona in cuiil transito è minimo.Raccogliendo impressionianche nei viali confinantisi scopre che una volta ilparchetto di viale Verdi eraun’oasi felice; il vero pro-blema fino ad un anno emezzo fa era il Parco dei

Frassini, area verde benpiù ampia ed attrezzatacollocata lì a fianco, tra viaSigonio e via d’Azeglio:“Fino all’anno scorsoquella gente era qui eabbiamo passato periodimolto duri -ci racconta unaresidente di queste vie-.Ora va meglio, ma soloperché va molto peggio giùin viale Verdi, dove si sa: ildisagio è forte. Aspettiamol’estate, durante la quale avolte tornano qui al Parcodei Frassini, speriamo dino… Un parco davanti acasa è un grande patrimo-nio, ma può anche rivelarsiuna disgrazia”.

FRANCESCO MARTIGNONI(HA COLLABORATO

MARCELLO MICHELONI)

In questa pagina ed in quella a fianco, alcune foto che ritraggono gruppi di ragazzi (dai volti schermati da noi).

Il materiale ci è pervenuto in maniera anonima. Una volta individuato il parchetto in questione - quello di via Verdi-

abbiamo raccolto testimonianze di molti residenti della zona, che si lamentano con forza per una situazione che vede all’ordine del giorno

atti vandalici, minacce verbali, chiasso insopportabile oltre ad uso e spaccio di droga, come parrebbero confermare le foto che ci sono state inviate.

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Se non ci fossero sopralluo-ghi diretti da parte degliaddetti del Comune, proba-bilmente il parchetto di viaVerdi resterebbe un quadra-to da 10 metri di lato abban-donato a se stesso e a chi lomaltratta. I cittadini dellazona, esasperati dai disagicreati da chi frequenta ognigiorno il parco, evidente-mente non sentono piùcome loro quel posto lette-ralmente “conquistato” daorde di ragazzi a dir pocoarroganti. E si comportanodi conseguenza: perchésegnalare una panchinarotta o un ramo spezzato sepoi tanto chi ne usufruiràsaranno proprio coloro chespesso hanno causato ildanno? Solo negli ultimi tempi, diinterventi in quell’area nesono stati effettuati un buonnumero: “Ma sono stati inostri controlli diretti adevidenziare i danni alleattrezzature - spiegano

all’Ufficio Verde del Comu-ne - . Abbiamo, ad esempio,sostituito il tavolo con pan-che posto sotto il gazebo inquanto quello esistente erastato completamente brucia-to, sono state rimuratediverse volte le panchine,sono state sostituite assi diquelle danneggiate, s’è prov-veduto alla sostituzione deicestini, abbiamo ricostruitodue volte la colonnina dimattoni posta all'ingressodel parco, che puntualmenteveniva buttata a terra, cosìcome il cavallotto posizio-nato nell'ingresso per impe-dire l'accesso dei motorini.L'impianto d'irrigazione èstato in alcuni punti inter-rotto, perché veniva utilizza-to dai vandali come decora-zione di Natale per gli albe-ri del parco.” Considerandoanche la potatura di piante ecespugli, negli ultimi anniper quel fazzoletto di terrache vorrebbe essere pubbli-co ma che nei fatti è cosa

“privata”, sono stati spesicirca 2200 euro. Una som-metta comunque fastidiosaper le tasche dell’ammini-strazione e che si raggiungein fretta, se si pensa che neservono 790 euro per untavolo nuovo con panche,220 per una singola panchi-na, 95 euro per ogni cesti-no. Il costo della manodo-pera è stimato sui 60/70euro ad intervento. Per ilvicino ma ben più grandeparco dei Frassini negli ulti-mi anni sono stati spesi,tutto incluso, all'incirca12/13 mila euro.Gli addetti comunali solita-mente entrano in azionedopo “un sopralluogo daparte dei tecnici dell'ufficio,attraverso la collaborazionecon i comitati di gestionedelle aree verdi e con lesegnalazioni dei singoli cit-tadini su problemi ben defi-niti - raccontano sempreall’Ufficio Verde -. Capitainfatti che, quotidianamen-

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Uso “privato” di luogo pubblico Un tavolo nuovo più panche? 800 euro, manodopera esclusa.Gli atti vandalici (e costosi) nel parco di via Verdi non manca-no, ma la gente inoltra pochissime segnalazioni di danni. Forse perché ormai percepisce quel giardinetto come territorio altrui…

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te, durante i sopralluoghiall'interno delle aree su cuiabbiamo dei cantieri avviati,siano eseguiti controlli sualcuni parchi di rilievo e suiquali sappiamo possonoesserci situazioni particolari(come nel caso di via Verdi,ndr). Un notevole aiuto celo danno i comitati digestione presenti in alcuniparchi, che vivendo giornal-mente le aree ci segnalanopuntualmente eventuali pro-blemi, danneggiamenti omigliorie da apportare. Infi-ne abbiamo le segnalazionidei cittadini, che ci permet-tono di andare a verificarenel dettaglio un problemache può essere relativo allamanutenzione di un gioco,all'integrazione di un'attrez-zatura in un'area verde oche evidenziano un proble-ma più generico, con relati-va proposta di soluzione.”Le segnalazioni inerenti iltotale del verde pubblicosassolese sono state 452 nel2004, 423 nel 2005 e 408 loscorso anno. “Sono segnala-zioni che riguardano ilverde a 360° - specificano itecnici comunali - inerentirichieste di potature, di sfal-cio, di manutenzione gene-rale di parchi, giardini, areeverdi scolastiche, oltre aproposte varie. La maggiorparte delle chiamate è relati-

va a richieste d'integrazionedi giochi e arredi, più che dimanutenzione.” Gli inter-venti avvengono di solito intempi brevi: “Se si trattad'interventi urgenti ove cisono pericoli evidenti,l’azione viene eseguitaanche nel giro di un paiod'ore. Se, ad esempio, si trat-ta di cambiare il pezzo di ungioco, che al momento nonabbiamo in magazzino,provvediamo a transennareil gioco, segnalandolo e ren-dendolo inutilizzabile per iltempo necessario alla sosti-tuzione della parte (ovveroil tempo occorrente per farel'ordine alla ditta e installar-lo). Per segnalazioni di altrogenere, il tempo di interven-to dipende dagli appalti cheabbiamo in corso d'opera.”L’Urp, la Municipale, lostesso Ufficio Verde sono adisposizione per chi volessesegnalare qualcosa riguardoi giardini pubblici. Ecco:pare proprio che quello divia Verdi venga percepitocome “privato”, viste le soletre segnalazioni da parte deicittadini in questi anni.

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A caccia del fantasma Guglielmo

DA QUALCHE ANNO sivocifera di strani avveni-menti all’interno delle anti-che mura del castello diSpezzano. Un’indagineeseguita dalla nostra reda-zione ha raccolto negliscorsi mesi alcune testimo-nianze dirette di personeche, titubanti, scettiche edin alcuni casi divertite, cihanno raccontato di inspie-gabili fatti avvenuti all’in-terno dell’antica dimora.Soprattutto tra gli addettialla custodia dell’edificio eallo svolgimento deglieventi che si tengono pres-so la rocca abbiamo sentitoparlare di strani rumorinotturni, luci che si accen-dono senza motivo all’im-provviso e che, spente, siriaccendono quasi perdispetto, di sedie che siste-mate ordinatamente dopouna conferenza sono stateritrovate, il mattino succes-

sivo, disposte altrettantoordinatamente ma tuttespostate in avanti, o all’in-dietro, rispetto alla disposi-zione originale.

UN FANTASMA “BUR-LONE”, dunque, che nonspaventa ma sembra volergiocare coi testimoni, e chedagli stessi è stato battezza-to “Guglielmo” (come una“firma” incisa nel muro deisotterranei ci ricorda).Ancora un fragorosorumore di piatti e bicchierirotti che non ha trovatoriscontro una volta accorsinella zona del frastuono, oun pianoforte che si èmesso a suonare da solo, inun caldo pomeriggio estivoquando in corte era presen-te una sola persona chestava sistemando gli arrediper il saggio musicale chesi sarebbe tenuto la serastessa, hanno attirato la

nostra curiosità. Soprattut-to l’esistenza di un videogirato con il telefonino neisotterranei del castello, e dicui abbiamo potuto pren-dere visione, che sembrariprodurre la sagoma di unguerriero (ma altri, come sinota qui sotto, vi hanno rico-nosciuto una figura didonna, ndr), con elmo elancia, seduto dove untempo, durante gli assedi,si nascondeva la popola-zione del borgo per resiste-re alle truppe degli assalito-ri, e dove c’erano le prigio-ni ed il pozzo rasoio, ci haconvinto ad interpellarealcuni esperti e studiosi ditali fenomeni, che hannoaccettato di eseguire alcunisopralluoghi al castello.

TRE STUDIOSI apparte-nenti al C.I.C.A.P. (Comita-to Italiano per il Controllodelle Affermazioni sul

Paranormale), hanno pas-sato alcune ore nella corte,nel giardino e nelle stanzedel castello, cercando, conle loro strumentazioni, dirilevare prove della presen-za di fenomeni cosiddetti“paranormali”. Le lorosensibili apparecchiaturenon hanno rilevato nulla dianormale e le testimonian-ze da noi riportate sonostate ricondotte a semplicifenomeni “fisici”. Nessunodunque può confermareche la rocca sia abitata daqualche antico spirito, diguerriero o bambino burlo-ne, ma non è di più di duesettimane fa la testimo-nianza di un giovane sasso-lese che giunto al parcheg-gio del castello per cenarenel noto ristorante, dopoaver chiuso la macchina,poco prima di varcare lasoglia del cancello, ha vistola propria auto salutarlo

accendendo all’improvvisotutte le luci, come se qual-cuno l’avesse improvvisa-mente rimessa in moto.O a Guglielmo non piacesalire alla ribalta delle cro-nache o la suggestione ed ilfascino del luogo risvegliail senso del mistero nasco-sto dentro ciascuno di noi.

CATIA BARTOLI

Ecco alcuni fotogrammi di un filmato ripreso nei sotterranei del castello

Fotogrammi estrapolati da un videogirato con un videofonino nelle cantinedel castello. All'improvviso pare com-parire una sagoma.Qualcuno vi riconosce un guerriero...

...qualcun altro invece una donna

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ilsasso lino

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Il bel maniero, recente-

mente restaurato, ha origi-

ni antichissime. Anche se

le fonti documentarie lo

citano per la prima volta

solo nell’anno 1228, pro-

babilmente la costruzione

originaria risale al secolo

undicesimo. Durante il

basso medioevo, con fun-

zioni di difesa ed offesa

tipiche del travagliato e

guerresco periodo, carat-

terizzato da un ampia

cinta di mura, torri, alcu-

ne abitazioni rurali, il

pozzo che assicurava l’ap-

provvigionamento idrico

in caso di assedio, e, dal

‘300 in poi, dal fossato e

ponte levatoio, fu sotto la

signoria dei “Da Spezza-

no” prima e dei “Da

Castello” poi. Nel 1395 gli

Este concedettero in feudo

il maniero al signore di

Carpi Marco Pio e sotto la

signoria dei Pio rimase

fino al 1629, quando

passò alla famiglia del

marchese Coccapani.

Durante la signoria dei

Pio il castello venne modi-

ficato e strutturato a

dimora signorile e nel

‘500 vennero realizzati gli

straordinari cicli pittorici

della “Sala delle Vedute”,

dove sono rappresentati in

57 vedute tutti i paesi, le

residenze ed i borghi di

appartenenza della casata,

e “La Galleria delle Batta-

glie”, dove sono ricordate

le epiche imprese guerre-

sche degli Este a cui i Pio

avevano gloriosamente

partecipato. Durante il

dominio “Coccapani” il

castello divenne il luogo

di ritrovo eletto per la

Comunità. Residenza dei

marchesi prima di tutto,

all’interno del fortilizio si

tenevano le riunioni del

Consiglio, vi era dislocato

il tribunale, le prigioni, e

nella corte si teneva il

“pavaglione”, il mercato

dei bachi da seta. Tra

alterne vicende (dal 1797

al 1810 il castello divenne

Rocca o Palazzo Naziona-

le) alla famiglia Coccapa-

ni il castello rimase fino

alla fine dell’800, quando

venne ereditato dai conti

Pignatti Morano. Fu

acquistato dall’ammini-

strazione comunale solo

nel 1982, quando iniziò

l’opera di recupero e

restauro, tuttora in atto,

che ha finalmente restitui-

to al maniero gli antichi

fasti architettonici e deco-

rativi.

C.B.

Vuoi saperne di più sul Fantasma del Castello? Su TRC e su InternetSegui la puntata di Fuori giovedì 19 aprile alle 13.45 e venerdì 20 aprile alle 20.30 su TRC.E poi sui due siti www.fuori.tv e www.myspace.com/fuoritv

Fuori è un programma televisivo fatto dai giovani per i giovani.

Fuori è arte, storie, inchieste, esperienze.Per comunicare emozioni, non solo informazioni.

Fuori è una redazione aperta, una tv diversa.Innesca nuove relazioni, attiva le persone.

Fuori è in onda su TRC tutti i giovedì alle 13.45 e i venerdì alle 20.30 e online su www.fuori.tv

Viale Gramsci, 85Sassuolo

Tel. 0536 811963

C E N T R O F I T N E S S

w w w . p e r f e c t p a l e s t r e . i t

N U O V O S T U D I O P I L A T E S

Il castello di Spezzano, da mille anni sulla collina

Nella pagina a fianco:

- in alto, particolare di un altorilievo- in centro a dx, immagine incisa sul muro di una delle prigioni situate nella torre del castello, dove tra l'altro vennero

reclusi anche partigiani durante la Resistenza. Le righe sopra la sagoma incisa, con ogni probabilità indicano i giorni trascorsi nella galera da parte di un detenuto

- sul fondo, fotogrammi estrapolati da un filmato effettuato con un telefonino, filmato in cui parecchie persone vihanno riconosciuto una sagoma strana

In questa pagina:

- a sinistra l'ingresso del castello di Spezzano- sopra, un gancio del ponte levatoio

(Le fotografie del castello sono di Francesco Martignoni)

Ciao Bella!, il libro dellascrittrice sassolese Antonel-la Vandelli, potrebbe diven-tare un film cinematografi-co. Il romanzo, pubblicatonel 2005, che narra i risvoltidrammatici di una ragazzasottopostasi ad un interven-to di chirurgia estetica, hadestato l’attenzione diFabrizio Rivelli, costumi-sta, sceneggiatore romanoe, tra l’altro, fratello dellacelebre attrice OrnellaMuti. E addirittura PupiAvati, il regista di film rima-sti celebri nella storia delcinema come Impiegati(1985) e Regalo di Natale

(1986) ha dedicato alla Van-delli parole di stima e diinteresse per il suo roman-zo. Il libro della Vandelli,infatti, affronta un temasenz’altro attuale: la pauradel tempo che cambia ognicosa, a tal punto da spinge-re tante donne a non accet-tarsi più. E che le spinge,sempre più giovani, a ricor-rere alla chirurgia esteticacome soluzione ai problemiesistenziali. “Ho letto illibro di Antonella Vandellicon molto interesse - hadetto Fabrizio Rivelli, che sioccupa di cinema e di teatro- . Devo dire che l’ elemen-

to che più mi ha colpito leg-gendo queste pagine, oltrealla scrittura semplice echiara, è il forte realismo eil rispecchiamento di unproblema preoccupantenella nostra società, ovverola crisi d’identità che tantoaffligge i nostri giovani enon solo. Il ricorso agliinterventi estetici regalanuovi tratti, ma parallela-mente dà il via ad una con-fusione identitaria cherichiama anche l’inquietu-dine per un modello di vitasempre più centrato sull’ap-parire. Un modello a cuitroppi giovani fanno riferi-

mento così come ai vari ste-reotipi e modelli estetici chenon appartengono loro. Nelcaso specifico del romanzoCiao Bella!, la protagonistaaveva un’anima pura, bellache però viene destabilizza-ta dopo aver effettuatol’operazione chirurgica,perché la nuova immaginenon ha trovato corrispon-denza con il canone esterio-re condiviso dalla società”.Ora, Rivelli sta lavorandoalla sceneggiatura del filmche, probabilmente, potreb-be diventare un lungome-traggio. “Occorre attenzio-ne a creare la formula giusta- dice Rivelli -. Lo stilenarrativo non deve neces-sariamente ricalcare tonidrammatici: penso inveceche l’intensità della storiapossa trovare maggioreforza adottando la formuladella commedia brillante,con una punta di amarezzae magari spunti fantasti-ci”. Possiamo azzardarequalche nome sulla prota-gonista del film? “Non hoancora un’idea precisa dichi potrebbe essere la prota-gonista del film - conclude -Sicuramente sarà una gio-vane attrice, anche se l’ele-mento determinante nellascelta dell’artista sarà lapresenza di una grande sen-sibilità rispetto a questetematica e la capacità dientrare nelle corde del per-sonaggio”.

LAURA CORALLO

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ilsasso lino

“Cari Amici”, di Antonella Vandelli,Matarrese Editore. È il nuovo libro della scrittrice sassolese. Il precedente “Ciao Bella”ha smosso addirittura l’interesse dell’industria cinematografia italiana

culture e spettacoli

Il Cinema chiama il libro di una sassolese

I complimenti di Pupi Avati

Il libro della scrittrice sassolese Antonella Vandelli “Ciao Bella!” potrebbe diventare un film. L’attualità della tematica affrontata nel libro, ovvero la crisi d’identità al tempo della chirurgia estetica,hanno portato alla scrittrice gli apprezzamenti del celebre regista bolognese Pupi Avati, mentre lo sceneggiatore Fabrizio Rivelli sta lavorando al riadattamento del testo

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NUOVO LAVORO

“Con l’espressione CariAmici, ho sottolineato quan-to sia bello essere attorniatida chi fa il tifo per noi, dachi ci fa tornare il sorrisodopo una giornata di piog-gia e da chi, nascosto nellanostra anima, affiora persollevarci quando siamo aterra”. Antonella Vandelli,sassolese ed insegnante disostegno, sviscera il temadell’amicizia in quest’ulti-ma opera Cari Amici, unasequenza di micro ritrattiche danno vita ad episodi estorie di vita di uomini edonne importanti per l’au-trice. Antonella Vandelli ècosì giunta alla sua terzaopera dopo La mano nel cap-pello e Ciao Bella!.

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Yabello ha nel nome un chèdi italiano e di incoraggiante.È una cittadina che sorgenella conca di tre colline, inpiena savana, nel profondosud dell’Etiopia. A pochecentinaia di chilometri siattraversa il confine e si baciala terra del Kenya. Si vociferache qui i coloni italiani pen-sassero di edificare una picco-la Roma e senz’altro questospazio era “bello” per unaposizione di ristoro, rispettoallo sconfinato, sconfortantee senza rimedio secco circo-stante. L’unico monumentodi Yabello sorge al centro diuna rotonda poco geometri-ca, intorno a cui sfrecciano iGari, piccoli calesse trainatida cavalli stremati ed è dedi-cato all’Oda, un umile albe-rello che ha un grande meri-to: indicare la presenza diacqua nel sottosuolo nel rag-gio di 200 metri quadrati.Raramente tra acacie e spinivedi spuntare il tronco ciccio-ne di un’oda, ma quando suc-cede è festa grande e si iniziaa cercare. Sotto ai suoi rami sitengono le più importanti riu-nioni dei Borana, i pastorinomadi che hanno l’ardire divivere da queste parti. Le lorodonne ogni giorno percorro-no minimo 20 Km con le

taniche da 20 litri sulle spalleper arrivare a una pozza o aun pozzo. I giovani ne cam-minano il doppio per portareal pascolo il bestiame adulto.Ai bambini restano gli ani-mali coetanei da condurredue volte a settimana allastessa fonte che usano ledonne. Sì perché qui il bestia-me beve due volte a settima-na. Le mucche hanno unaspecie di gobba ad imitazionedel cammello per fare scortad’acqua. Se la natura vegetalenon si piega, si adatta quellaanimale.Si vive insieme, nella stessacapanna, uomini, cucciolie… parassiti. La natura quinon si manipola, si abita ebasta. Decide lei tutto. L’uo-mo si piega semplicemente,di buon grado alla sua volon-tà. L’indovino prevede l’arri-vo e la quantità delle piogge,attraverso la conoscenza dellestelle e l’indagine degli inte-stini del toro, ma ciò noncambia l’ordine delle cose.Qui la struttura del pensieronon è aristotelica e ad azionenon corrisponde reazione. Siaspetta e basta. Anche perchéche cosa si potrebbe fare inun territorio estesissimo esempre uguale a se stesso.Non si sfugge e questa ineso-

rabilità del tutto ha struttura-to anche la forma dellamente. Al limite si prega chela natura sia benevola.L’acqua è tutto, dà il ritmoalla vita, ad ogni giornata, adogni passo di ciascun esserevivente. Alla pozza si fa aturni: di notte gli animali sel-vatici, di mattina i cavalli cheservono per combattere, poile donne, poi i bambini colbestiame. Gli anziani regola-no e osservano il traffico dal-l’ombra di un’acacia. I pozziinvece si dividono in duetipologie: tradizionali emotorizzati. I primi vengonoanche detti “cantanti”, per-ché dentro vi si forma unacatena di giovani, anche 12persone, che tirando fuori

l’acqua a secchi, cantando leloro fatiche, benedicono ilbestiame, narrano di belledonne. Questo passaggio rit-mato di secchi riempie gliabbeveratoi e fortifica i fisiciche dovranno essere prestantiper prendere moglie. Il padreo il nonno dovrà tastare que-sti giovani corpi per senten-ziare la loro possibilità di ini-ziare la vita sessuale. Leprove sono tante, anche quel-la di andare a prendere il salea El Sod, un piccolo lagoposto dentro un vulcano acirca 70 km di distanza. Iltutto da compiere in giorna-ta. I pozzi motorizzati sonoinvece il frutto dell’impegnodi qualche organizzazionenon governativa che ha cerca-

to una diversa soluzione peralleviare le fatiche di questapopolazione.A Yabello c’è solo un Motelcon due servizi di lusso: l’ac-qua e una tv al centro delgiardinetto, su un catafalco,protetta da una specie di tecache si apre e si chiude allabisogna. Dietro al mistero diquesto sipario ferroso si apreper la gente di qui una partitadi calcio, mentre per me restaquello della sopravvivenzaumana, dell’attaccamentoalla vita, della morte per sic-cità di adulti e bambini. Restala magia di un rubinetto chesi rinnova ad ogni tocco e lasua ormai inavvertibile scon-tatezza.A Yabello si suda senza bere.

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ilsasso lino

El Sod, piccolo lago salato a 70 km da Yobello

Così lontano, così vicinodi Annalisa Vandelli, dall’Etiopia

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YABELLO

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L'ultima lezione che ho impa-rato in America è che esistonoparole al mondo che non pos-sono essere pronunciate, perchétroppo offensive. Parole cheriportano alla mente eventi tra-gici, casi di discriminazionepiccoli o grandi. E così la paro-la “nigger”, il nostro “negro”,in America non esiste quasipiù. Non solo nel senso chenon ci si può riferire ad una per-sona dalla pelle nera con il ter-mine “nigger”, ma nel sensoche non si può più parlareneanche della parola stessa.Una frase come “La parolanegro è offensiva” in America èimpronunciabile, perché il solofatto di dire “negro”, anche sein un contesto puramente meta-linguistico, è considerato unatto di discriminazione razzia-

le. Perfettamente d'accordo sulfatto che il termine sia offensivoe da evitare, ma cancellarlodalla lingua, in ogni caso, signi-fica cancellare il ricordo dellesue conseguenze. Significa di-menticare il fatto che questopaese è nato e cresciuto sullaschiavitù e anche il fatto, altret-tanto importante, che poi è riu-scito con grandi difficoltà aliberarsene. Non significarispettare una cultura, ma evita-re di riconoscere una realtàimportante da ricordare. È laforma più pura e subdola direvisionismo storico, perchémira al subconscio. Il giorno incui nessuno ricorderà più laparola “nigger”, nessuno potràcredere che qualcuno l'abbiaeffettivamente usata e nessunoricorderà ciò che è stato. Perché

non cancellare le parole“lager”, “nazismo”? Perché ilrazzismo, insieme alle tragedieche ha generato sarebbe dimen-ticato; il modo migliore perchénasca ancora più forte. Ancheperché se non si parla più di“niggers”, ancora oggi si parladi “razze”, concetto estintodalle nostre parti, non per moti-vi di linguistica morale ma per-ché dimostrato scientificamen-te insensato. Allo stesso tempoun ragazzo nero su tre è in car-cere o schedato dalla polizia,una percentuale più grande deiragazzi neri che hanno la possi-bilità di studiare all'università.Ma non c'è nessun problema,perché quando entreranno ingalera verranno definiti afroa-mericani e non negri, quindi vatutto bene così.

ilsasso lino

rubriche

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È una mania in costante cresci-ta di popolarità: anno dopoanno, stilisti ed esperti di looksi preoccupano di riproporli evalorizzarli con calzine inusua-li, tatuaggi e disegni permanen-ti o removibili, anellini, cavi-gliere, gioielli, smalti originali,pedicure curatissimi, sandalichic per trasformarli in assolu-to oggetto di culto. Insomma,

se l’occhio non cade subito lìsei totalmente out. Sto parlan-do dei piedi femminili, che inquesti ultimi tempi stannofacendo concorrenza ai tradi-zionali “punti caldi” dellaseduzione e si stanno ritaglian-do sempre più uno spazio nellahit parade dell’erotismo. Unarivoluzione annunciata in reteattraverso siti e blog tutti dedi-cati alla celebrazione delledolci estremità. Per alcuni èancora una cosa strana: parec-chi amanti dei piedi femminilifaticano a parlare dell’oggettodel loro desiderio per timore diessere giudicati male, nono-stante di recente le dive preferi-scano andare scalze. È grazie alweb che il velo della timidezzasta pian piano cadendo e lereticenze scomparendo, ancheper merito di siti internet singo-lari e divertenti che se ne occu-

pano: si va dai blog di chi siimprovvisa fotografo e, armatodi cellulare, scatta foto in stra-de, autobus, uffici pubblici perimmortalare l’infradito o il san-dalo che svela dita affusolatedipinte di rosso (http://piediru-bati.splinder.com/: niente volti,solo piedi, la legge sulla privacyè rispettata), ai siti che organiz-zano veri e propri Feet Contestper eleggere i piedi più belli emeglio valorizzati dello starsystem (in fondo è solo questio-ne di stile), a spazi che offronola possibilità di pubblicare lefoto dei propri piedi (http://gla-mourology.splinder.com/: perchél’esibizionismo è una realtà).Basta fare una ricerca su Goo-gle e si trova davvero di tutto.Un mondo riscoperto dallamoda che lo ha trasformatonel nuovo trend. Aspettandol’estate.

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ElzeviroRiflessioni di varia natura “a soggetto narrativo, critico, di costume”

Avete anche voi riflessioni “a soggetto narrativo, critico, di costume”? La rubrica L’elzeviro è aperta ai contributi dei lettori.

Scriveteci a [email protected]

Tutto cominciò poco più di una ventina d’anni fa, in casa dei nonni, i quali facevano fatica ad accetta-re l’uso della parola “okay”, adesso divenuta forse più comune di “va bene”. Ormai nessuno fa più casoa questo termine ma almeno allora usarlo aveva un senso: la parola era più corta dell’equivalente ita-liano e quindi adatta alla sostituzione. Adesso però le cose stanno veramente cambiando. Insegnandol’italiano in America e venendo in Italia una volta l’anno per circa un mese o due, mi rendo conto forsepiù dei residenti italiani stessi quanto questa vera e propria ossessione riguardo la lingua inglese stiarovinando la nostra bella lingua e purtroppo anche la nostra ricca cultura. Al telegiornale non si fa altroche parlare di “opinion leaders”, lavori “part-time”, i problemi del “budget” e del “racket” e così via,mentre nella vita quotidiana si stanno diffondendo termini veramente preoccupanti, e direi anche inu-tili, data la loro lunghezza rispetto ad equivalenti italiani. Ormai si va a fare un po’ di “shopping” per-chè il termine è molto “in”, ovviamente “out” invece fare delle spese. Di moda c’è proprio solo quel-lo che ha a che fare con l’inglese, per esempio, quando si ha voglia di un po’ di “relax”, si va al “bar”o a un “party”, si ordina un bel “drink” e, almeno in alcuni locali, si paga con il “cash” (anche se que-sto termine non è ancora molto diffuso, per fortuna). Ogni “weekend” la nuova generazione gioca ai“videogame” o fa un bel giro in “mountain bike” perchè questi “hobby”, anche se sono sempre esisti-ti, suonano meglio in inglese. [Chi non ha dei bei ricordi della sala giochi o delle gare in bici nel corti-le del condominio?] Purtroppo ormai uno dei più comuni dei vecchi passatempi del fine settimana,cioè il gioco delle carte, sta diventando datato, per non dire che sta scomparendo piano piano, maanche lì si nota l'influenza dell'inglese: la chiusura in mano adesso è la “kit”, che in inglese vuol diretutt'altra cosa (è un contenitore o recipiente di varie dimensioni contenente, per esempio, ago e filo).Veramente vergognosa questa situazione ma di certo non finisce lì. L’altro giorno la vicina di casa civoleva far vedere il suo nuovo “top” ma non parlava di una blusa, ossia, del suo nuovo ripiano in cuci-na. Poi, con l’arrivo del caldo estivo in casa nostra si è subito fatto fare un preventivo per un impiantodi condizionatore d’aria. Non fosse mai successo perchè per farne uno come si deve bisogna avere uno“split” per accedere ad ogni camera e un “inverter” per far sì che il condizionatore possa, per l’appun-to, invertire il suo movimento e riscaldare l’aria durante le mezze stagioni. Non si parli poi del nostro“sport” preferito perchè tra il “dribbling”, i “cross” e il “pressing” si ha proprio bisogno di un “break”o di un “time out” durante un “match”. Nella Formula 1 si vuole sempre partire in “pole position”perchè in prima fila suona male (anche se ha tre lettere in meno) e non si parli poi di stabilire nuoviprimati perchè “record” non ce lo toglie nessuno. I maggiori stilisti italiani ci fanno vedere i nuovi“look” ogni stagione perchè le cose “trendy” e “sexy” si sa, devono cambiare spesso. Addirittura nel-l’ultima rivista automobilistica che mi sono azzardato a leggere ho trovato termini inglesi una frase sìuna no, tra cui alcuni che forse solo gli appassionati di macchine saprebbero definire: “grip” e “han-dling” (la tenuta di strada), “twin spark” (due candele per cilindro), “common rail” (un nuovo tipo dimotore diesel), “off road” (fuori strada), “full optional” (cioè auto dotata di tutti gli accessori offerti),le gomme “run flat” (che si mantengono semi-rigide anche prive d’aria), ecc. I termini più comuni sonoforse “performance”, “leasing” (fra l'altro in America si fa un “lease” non un “leasing”), “stationwagon” ecc. ma ricordo che ci sono anche termini italiani più o meno equivalenti: prestazioni, loca-zione-vendita (cioè un tipo di affitto/noleggio pagato a rate) e familiare. Passando al settore dell’infor-matica si comincia da “computer” e si arriva fino a “chattare on line” con vari “partner” che, a monavis, dovrebbero essere termini vietati proprio come avviene in Francia. La cosa che dà più fastidioperò è la pubblicità (ovvero, per coloro che preferiscono, gli “spot” pubblicitari) con un “mix” d’italia-no e d’inglese davvero impressionante, anzi, orripilante se preso dal punto di vista grammaticale. Peresempio: “Du gusti’s meglio che one” cioè “due gusti is meglio che one” che tradotto (e corretto) diven-ta “È meglio avere due gusti che non solo uno”. Se i miei nonni fossero ancora vivi non capirebberopiù niente poveretti, e se io potessi, consiglierei loro di sfogarsi (preferibilmente in dialetto) l'uno conl'altra. Sono sicuro che sarebbero loro i primi a dare lo “stop” a questo brutto vizio, anzi, a dire: “Basta,fermiamoci qui!”

Giovanni Biasin è lettore di lingua e cultura italiane all'università della California a Berkeley dapiù di sette anni, “università da cui ho ricevuto - racconta - il “baccalaureato” (la prima laurea).Precedentemente avevo insegnato all'università statale di San Francisco, al college di Diablo Val-ley e inizialmente all'università della California a Los Angeles, presso la quale avevo anche rice-vuto il “Master” (la seconda laurea) in lingua e letteratura italiane.”

L'INGLESE: UN BRUTTO VIZIO? DI GIOVANNI BIASIN

A fianco la copertina di “Pazza Inter -Cento anni di una squadra da amare”,ed. Mondadori, l’ultimo libro del sassolese Leo Turrini.

Nella foto sotto, il grande RobertoBoninsegna, il sindaco Graziano Pattuzzi, l’autore Leo Turrini ed ilsassolese Giorgio Mariani, altro miticocalciatore, durante la presentazionedel libro “Pazza Inter”, lo scorso 23marzo in sala Biasin. Alla serata erano presenti, tra gli altri,anche Roberto Cesati, altro campionesassolese che vestì la maglia nerazzur-ra, e Padre Sebastiano Bernardini, per25 anni alla direzione del RicreatorioSan Francesco, dove diedero i primicalci al pallone gli stessi Mariani eCesati.

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Egregio Turrini,mi scusi questa lettera apertama sono giorni che capita di incrociare soventepersone che si avvicinano a libreriecon baffi finti e parrucca. Di solito ne escono con il suo nuovo libro in mano.Se qualcuno li ferma, raccontano balbettandodi non averlo acquistato per loro, ma magari su commissione di un amico, oppure di volerlo regalare al figlio per fargli comprendere la strada della perdizione.Dia retta a me, non se la prenda: sono solo pazzi e juventini, o forse entrambe le cose.E in fondo l’apprezzano.Cordiali saluti

Un suo lettore(con i baffi finti)

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È stato come trovare un dia-mante tra i rovi di una siepe.Emidio Lezza, maestro d’Ai-kido presso l’Aikido Club diSassuolo, forse brilla ancorpiù di un diamante. E a bril-lare è la sua straordinaria car-riera, che lo ha portato ai ver-tici dell’Aikido mondiale.Annebbiata dallo smog e cer-tamente distratta dai solitisport, Sassuolo non ha anco-ra scoperto Emidio Lezza.Inutile dire che sia un pecca-to, oltre che un grave errore.L’Aikido non è solo un’artemarziale, è un incessanteallenamento dell’anima. Enoi abbiamo la fortuna diavere nella nostra città unodei massimi conoscitori diquesta disciplina. Siamo invi-diati da mezza Europa, enemmeno lo sappiamo.Allora, innanzitutto unbreve riepilogo della tua car-riera nell'Aikido, del tuoattuale ruolo e dei titoli con-seguiti.Ho cominciato la pratica del-l'Aikido a 16 anni, a 19 hopreso la cintura nera 1° dan.All'epoca ero la più giovanecintura nera in Italia. Dopo10 anni di ricerca e di praticacon i più grandi Maestri diAikido ho incontrato quelloche sarebbe diventato il mioMaestro. Il Maestro Tomita.Con lui ho scoperto il veroAikido. Oggi dopo 22 anni dipratica col Maestro Tomita,considerato il migliore Mae-stro al Mondo, sono 6° daned ho conseguito il titolo diShihandai. Attualmentesono il responsabile per l'Ita-

lia della “Takemusu AikiTomita Academy Europe” einsegno in diversi paesi tracui Francia, Inghilterra, Por-togallo, Svezia, Russia.Esattamente cosa significaconseguire il titolo di Shia-handai?Il titolo di Shihandai non èun grado tecnico, bensì unriconoscimento onorifico,che, mediante una particola-re cerimonia, conferisce a unallievo del Maestro (nel miocaso il Maestro Tomita) ilruolo di Successore.Com'è il tuo rapporto colMaestro Tomita? Come vivila responsabilità del titolodi ShihanDai?Il rapporto col MaestroTomita è un rapporto dirispetto e di amicizia. Lorispetto come Maestro ecome uomo è penso che luiabbia per me lo stesso senti-mento. È una grossa respon-sabilità quella di Shihandai.Non solo tecnica ma ancheumana. Devi sempre esserepronto ad aiutare gli altri.Nella vita nascono spesso deiproblemi e devi essere sem-pre pronto a risolverli senzacreare troppo danno.E nonostante il tuo altissi-mo livello rimani qui a Sas-suolo. Riesci a sentirti valo-rizzato?Nel 1987 quando ho portatol'Aikido qui a Sassuolo l'hofatto per seguire i dettami delFondatore che chiese di farconoscere l'Aikido in tutto ilMondo. Ho insegnato intante città italiane per diversotempo: Firenze, Parma,

Ravenna… Ma per me Sas-suolo rimane sempre il cen-tro da cui partire, è qui cheho creato la mia scuola. Seb-bene Sassuolo sia una picco-la cittadina si vive bene.Anche se non è facile sentirsivalorizzato: le ambizionisono tante e la voglia di fareanche. A volte Sassuolo mista stretta.Consideri l'Aikido “un otti-mo sistema di vita”: qualisono i valori e gli insegna-menti tipici dell'Aikido ingrado di organizzare e rego-lamentare una vita?Io considero l'Aikido un lea-sing sulla vita. Mi spiego,devi praticare molto da gio-vane per poter trarre benefi-cio quando sei più vecchio.L'Aikido insegna ad esseregenerosi e gentili con tutti, arispettare se stessi e gli altri,insegna la concentrazione e ilcontrollo: tutte cose estrema-mente importanti, soprattut-to al giorno d'oggi in cui ilritmo della vita è talmenteveloce da farti perdere, avolte, il controllo della situa-zione.Hai progetti per il futuro? Omagari qualche sogno...I progetti per il futuro sonotanti, primo fra tutti quello dicontinuare a portare l'Aikidoin giro per il mondo, per que-sto sono in continuo movi-mento, e in continua evolu-zione.La frase che più ti identifi-ca.Preciso e potente.

DANIELE DIECI

ilsasso lino

Emidio Lezza in compagnia del grande Maestro Tekeji Tomida

l’intervistaEmidio Lezza

Che cos’è l’AikidoL’Aikido (letteralmente “via [do] dell'armonizzazione

[ai] dell'energia [ki]”) è una moderna arte marziale

giapponese praticata a mano nuda e con armi tradi-

zionali (bastone, spada, pugnale). I praticanti vengo-

no chiamati aikidoka. Fu sviluppata da Morihei

Ueshiba (anche chiamato O sensei - “Grande mae-

stro”) a cominciare dagli anni trenta del '900. Il fon-

datore continuò ad insegnare la sua arte sino a poche

settimane dalla morte, praticando nonostante un

tumore allo stomaco in fase terminale. Il fondatore

praticò moltissimi stili ed arti di combattimento, di

cui l'Aikido è una geniale sintesi tecnica e spirituale.

Come gli fu riconosciuto anche in vita, egli è stato tra

i più grandi guerrieri della storia del Giappone.

D.D.

L’Aikido e il suo successoreIntervista ad Emidio Lezza, attivo anche a Sassuolo, 6° dan diAikido e successore del grande Maestro Tomita

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ilsasso lino

Disegno di Vittoria Maria Anceschi - anni 9 intitolato “Il Pianeta Lunare”

Vittoria Maria Anceschi, 9 anni, ci ha scritto: “Ciao a tutta la redazione del giornalino “ilSassolino”, vi mando questo disegno che é in bianco e nero (l'unico!) a me piacciono moltoi colori. Questo disegno l'ho creato così: prima per divertirmi ho scarabbocchiato tutta laschermata lasciando qualche punto bianco poi mi sono resa conto che avevo disegnato lospazio e che cos'è lo spazio senza la luna ? Eccola! Ora il mio disegno è pronto per esserevisto sul giornalino!”

sassolmini

Cari bambini, se avete tra i 3 e i 10 anni e avete voglia di mandarci un vostro disegno da pubblicare,

dite a mamma o papà di contattarci all’indirizzo di posta elettronica

[email protected]

E mi raccomando, usate un pennarello nero! Anche a noi piacciono tanto i colori, ma in questa occasione

non ci è possibile usarli. A presto!

...i disegni dei bambini!

FIORANO: ECCO ILNUOVO SINDACO DEIRAGAZZINoemi Pederzini è il nuovo Sindacodel Consiglio comunale dei ragazzidi Fiorano. La giovane prima citta-dina è ritratta (prima a dx) nellafoto qui a fianco in compagnia delsindaco “degli adulti” ClaudioPistoni e del viceministro on.Mariangela Bastico.

Una parte degli alunni di 1^B con una suora della Congregazione di MadreTeresa di Calcutta

Una giornata trascorsa con le suore di Madre Teresa di Calcutta.Un’esperienza indimenticabile quella vissuta dai bambini della 1aBdella Scuola Don Gnocchi di San Michele dei Mucchietti che, in occa-sione del Natale 2006, hanno incontrato le suore della Carità dellaCongregazione di Madre Teresa di Calcutta a Bologna. La struttura,gestita anche da suore provenienti da tutto il mondo e che hanno lavo-rato nelle missioni di Madre Teresa in India, accoglie ragazze madri edonne bisognose con figli. La visita ha concluso un progetto realizza-to dalla docente Stefania Praticò con la finalità di far risaltare la figu-ra della grande missionaria, facendo conoscere la sua vita e le sueopere. “Tutti i bambini hanno affrontato con grande affetto questaesperienza, imparando il valore della solidarietà - ha detto StefaniaPraticò - Hanno raccolto sia viveri che capi di abbigliamento da dona-re ai bambini accolti nella struttura”

LAURA CORALLO

Una giornata con Madre Teresa

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La sala era pressoché deserta: dieci file di dieci sedie solcate centralmen-te da una corsia che correva fin sotto la cattedra del relatore ma solootto persone ad occupare i posti. C'era il sindaco Tosetti che confabula-

va con il neo assessore Gattabui. C'era Fat Emiro, corrotto ed obeso impren-ditore, che sbocconcellava annoiato una pagnotta di Altamura e c'era la suaguardia del corpo impettita e guardinga. C'era un noto critico, tale MirloMannaggia, ingaggiato dalla Gazzetta di Ceramicopoli per recensire “l'impor-tante occasione culturale”. C'era una coppia di rasta che si palpeggiava disin-voltamente negli ultimi posti. Infine c'era un omino simile ad Alvaro Vitalicon un prepotente neo peloso al lato destro della bocca.Sulla cattedra c'erano l'editore Buzzurri delle Edizioni Buzzurri Riuniti ed ilprotagonista della serata Jodel Sfinteri, lì per la presentazione del ponderososaggio “Il fenomeno del brigantaggio di ritorno in relazione al governo Bervi-stoni: la macchia come riscatto ai problemi di calvizie”. Buzzurri aspettavainutilmente che la sala si riempisse e cercava un attacco plausibile per un sag-gio di millesettecento pagine in Arial 10, composto di quattro capitoli e senzafigure.Sfinteri era ribaltato sui suoi appunti, apparentemente stroncato da un infar-to: in realtà li stava semplicemente ripassando. Ribattezzato uomo-talpa,Jodel Sfinteri era un omino a tratti accostabile ad un essere umano, con dueocchietti piccoli veicolati da due formidabili lenti di spessore mitologico.Quasi un binocolo con le stanghette. Aveva passato la sua vita ad acculturar-si e la sua vita lo aveva ricambiato trasformandolo in un insettivoro bipede erachitico: al suo confronto Leopardi sarebbe parso Brad Pitt.Tosetti sorrise ad Emiro il quale indicò spazientito l'orologio e si ficcò inbocca un paio di etti di pane. Il sindaco fece allora lo stesso gesto a Buzzurriche si decise a scuotere Sfinteri.- Buona serata a tutti voi. - esordì l'editore alla platea affetta da alopecia. I duerasta continuarono a scambiarsi centimetri vorticanti di lingua. - Questoimportante incontro è stato organizzato per far conoscere a tutti voi le crucia-li scoperte del dottor Sfinteri, tuttologo orizzontale, trasversale ed azimutale.Le sue ricerche da anni si sono indirizzate nell'analisi dei cambiamenti intro-

dotti dal nostro Presidente Salumiere, cavalier Bervistoni, il quale...La sala era già piombata in un sonno preletargico. I rasta si erano appisolaticon lingue in reciproci esofagi, con grande pericolo di soffocamento. Lo stes-so Buzzurri masticava le parole e ciondolava il capo.L'unico all'oscuro di tutto, in senso lato, era Sfinteri che fissava un puntoimprecisato tra la grande finestra sulla sinistra ed una riproduzione 1:15 delDavid di Michelangelo sul fondo della sala. Annuiva soddisfatto e desiderosodi mettere quel folto pubblico al corrente delle sue scoperte.

Danilo Giovanelli, sassolese, classe1976. Dice di sè: “Combattuto frauna presente passione tecnica e unaforte pulsione umanistica mi sonolaureato in Ingegneria Informaticaritagliandomi i momenti per la lettu-ra, il disegno e la scrittura. Ho scrittoromanzi e racconti. Il romanzo‘L'Enigma dei Bastardi’ è stato pubbli-cato da Marchio Giallo Editore nel2004. Il racconto ‘La Variabile’ è statopubblicato nell'antologia NASF1edita da NuoviAutori.org mentre ilracconto ‘Eden’ è stato pubblicatosull'antologia NASF2. ‘Il passato dellaTerra’ è stato selezionato nell'ambitodel concorso ApuliaCon 2006. Il brano proposto è tratto dal bloghttp://bastardi.blogspot.com checostituisce una sorta di ‘dietro lequinte’ de ‘L'Enigma dei Bastardi’ “.La vignetta qui a fianco è opera dello stessoautore

i vostri racconti Questa sezione sarà dedicata alla creatività dei lettori. Mandateci i vostri racconti (max 6000 battute) o le vostre poesie a:

[email protected] da qualche nota biografica e, se volete,

da una fotografia (o un disegno, etc.) da affiancare al testo. Grazie e buona lettura…

IL SONNO DELLA CULTURADI DANILO GIOVANELLI

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ilsasso lino

fatevi gli scatti vostri...la foto del mese

Questo spazio verrà dedica-

to ogni mese alle fotografie

dei lettori.

Mandateci i vostri scatti in

bianco e nero (e comunque

contattateci per qualsiasi

domanda) all’indirizzo:

[email protected]

Il tema? Assolutamente

libero, compresi soggetti

sassolesi.

La definizione e la qualità

della carta ovviamente non

possono essere paragonate a

quelle della carta fotografi-

ca, ma d’altra parte è l’idea

che conta.

Luca Scacchetti: PRIMAVERA STA ARRIVANDO... FORSE.

Luca Scacchetti, sassolese, di professione fa il grafico e lavo-

ra sia in “3d” che in “2d”.

Come si può notare dallo scatto immortalato e riportato in

questa pagina, ha una passione per la fotografia.

“Il Comune risolverà il problema Carani”Sassuolo, metà marzo 2007

Ritengo che la città tutta debba sincera riconoscenza verso i Soci della società CINEMA TEA-TRO CARANI SASSUOLO (proprietaria dell’immobile) per avere mantenuto in vita il teatro Cara-ni nonostante che negli ultimi vent’anni abbiano subito continue perdite di gestione. È pertan-to comprensibilissima la loro intenzione di cedere il locale.

L’Amministrazione Comunale di Sassuolo ha sempre dimostrato particolare interesse edattenzione verso questo bene storico cittadino, per cui sono certo che riuscirà a trovare la solu-zione giusta affinché l’attività artistico/ culturale del “Carani” non abbia ad interrompersi. Mipreme poi ricordare e ringraziare la stessa Amministrazione che annualmente ha concesso unindispensabile contributo per la realizzazione della Stagione Teatrale Sassolese e ciò dal lon-tano 1996.

ROBERTO COSTIDIRETTORE DEL TEATRO CARANI Essere o non essere? Cosa sarà del teatro Carani?

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Il Sassolino direttamente nella tua e-mailScrivici per essere aggiunto alla “mailing list”

e ricevere gratuitamente ogni mese la rivista in formato [email protected]

La versione on-line del giornale può essere scaricata dal sito del Circolo Culturale Fahrenheit 451

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ilsasso lino

culture e spettacoli

Appuntamenti da non perdere alla Casa nel ParcoSONORAMENTE HAPPENING

Venerdì 13 AprileCold Turkey - Rock Avantgarde - Piccoli Omicidi

Domenica 15 AprileAngus McOg - Dodo Reale

Per saperne di più www.sonoramente.it

ATTEGGIAMENTO DEMOCRATICO

Domenica 22 AprileIl rock'n roll non è ancora del tutto morto...

Pip Carter Lighter Maker - 4Oclock Men Marra Christmas

Tutti i concerti si terranno presso il Teatrino della Casanel Parco, Largo Bezzi 4 a Sassuolo.

Ingresso gratuito. Inizio concerti ore 21.30Info: [email protected] - www.fahreweb.it

“Born to Rock” e per beneficenza“Che cosa potranno mai avere in comune Elvis Presley e Jon Bon Jovi e come è possibile pensarea Chuck Berry ascoltando Elton John? La risposta è una soltanto: passione, sentimento e musica,in una parola Rock’N’Roll. Born to Rock: un viaggio musicale per capire un’evoluzione e cono-scere una storia, ma soprattutto un viaggio per sognare tra parole e note.”

Martedì 8 maggio, ore 21.00 al Teatro San Francesco, ingresso gratuito: una band moltospeciale, di cui fanno parte talentuosi giovani musicisti della provincia, ripropone dal vivograndi classici: dal grezzo ed ingenuo Rock dei ‘50 fino alle sonorità dei giorni nostri, in unconcerto-spettacolo della durata di circa 2 ore, dedicato alla “Storia del Rock’N’Roll”.All’interno della band, una voce narrante guiderà lo spettatore durante questo viaggio musi-cale.

Gli artisti: Alberto Bertoli, Alessio Borghi, Manuel Tavoni, Giovanni Stefani, Davide Mez-zanotte, Guido Pelati, Sebastiano Venosino, Lucio Stefani e Alberto Paderni.

Il progetto Born to Rock si propone come unico scopo quello benefico. L’eventuale incasso equalunque forma di contributo ricevuto durante la serata verranno interamente devoluti ad“AUT AUT” Associazione Famiglie con portatori di Autismo ONLUS (www.autaut.org).La serata è a cura di Simone Rinaldini e dell’associazione le Rune.

MUSICAL AL TEATRO CARANI

Dopo le tappe al Palasport di Formigine e allo Storchi di Modena,arriva al teatro Carani di Sassuolo, Giovedì 19 Aprile, il musicaltutto formiginese “ Milioni... di sogni”. Lo spettacolo, totalmenteinedito, vede la partecipazione di circa un centinaio di ragazzi, conalle spalle un lavoro preparatorio di oltre sette mesi. Si parlerà deisogni di un gruppo di giovani, catapultati in una realtà più grandedi ogni loro desiderio, e si inviterà il pubblico a riflettere sulla forzadell’amicizia e sulle aspettative dei ragazzi d’oggi.

D10

Il noto sassolese Ennio Tori, già autore della grande croce inferro installata presso la parrocchia di Pontenuovo, realizzeràuna nuova opera in ferro battuto raffigurante San Giorgiopatrono di Sassuolo che verrà donata alla chiesa omonima, inpiazza Martiri Partigiani. Lo scorso Febbraio l’artigiano sas-solese ha avuto il “via libera” da monsignor Romano Baisiper la costruzione dell’opera il cui prototipo, già costruito inacciaio, sarà esposto nel Duomo di San Giorgio il giorno delpatrono, 23 Aprile, in presenza delle autorità religiose e degliamministratori comunali, sindaco compreso. La realizzazio-

ne una volta terminata risul-terà di 2 metri in larghezza e1,750 metri in altezza.“Il progetto – dice EnnioTori – vuole essere un omag-gio e un ricordo in memoriadella mia amata figlia adotti-va Tiziana (Tiziana Risola,già segretario della LegaNord di Sassuolo, ndr) scom-parsa prematuramente loscorso anno”.

MARCO MAZZACANI

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ilsasso lino

Il prototipo del “San Giorgio” diTori, che verrà esposto in duomo il 23aprile in occasione della festa delpatrono della città. L’opera vuoleessere un omaggio a Tiziana Risola,figlia adottiva dello scultore

culture e spettacoli

In Paggeriarte le opere di Rita Vitali RosatiPaggeriarte e Associazione Culturale Betta Frigieripresentano la mostra Rita Vitali Rosati, una personaledell’artista fotografa milanese curata da Betta Frigieri eLuca Panaro.L'artista gioca con le regole della comunicazione e con illinguaggio della pubblicità comparendo volutamentesulle pagine di note riviste specializzate (Around Photo-graphy, Flash Art, Segno…), mediante enigmaticheimmagini che la vedono protagonista di azioni o travesti-menti. Il linguaggio utilizzato è quello dell'inserzionepubblicitaria (doppia pagina con fotografia al vivo,accompagnata da un breve ma incisivo titolo): il lavoroche ottiene non è una semplice propaganda ma un'operad'arte a tutti gli effetti, esposta fra le pagine di una rivistapiuttosto che fra le mura di una galleria.In mostra troveranno collocazione tutte le riviste utiliz-zate dall'artista per gridare il proprio messaggio artistico,accompagnate da grandi immagini a parete tratte dallaserie Postcards.Ospite della rassegna anche l'artista bolognese SilviaZagni che per l'occasione presenterà un'originale instal-lazione.

Sarà possibile visitare la mostra di Rita Vitali Rosatifino al 13 Maggio.

PAGGERIARTE, Piazzale delle Rosa, Sassuolo (Mo)giovedì e venerdì ore 16-19 sabato e domenica ore 10-12.30 e 16-19

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“Permesso?” È installata una piccola mostra di scultura di Lia Maria-ni presso il Circolo Temple Bar di Sassuolo, in largoBezzi 4.Fin dal titolo la personale invita ad entrare nell'immagi-nario della giovane sassolese, popolato da oggetti oniri-ci, minuti e coloratissimi. È un'arte sospesa tra il gioco-so e l'inquieto, che trova il suo naturale collocamentonel privé del Temple Bar, dove sono mescolati persona-lità e atmosfere intime.L'associazione Temple Bar sostiene fin dal suo iniziol'arte emergente locale, promuovendo e accogliendoopere e mostre di giovani artisti.La mostra sarà visitabile fino a domenica 22 aprile:dal mercoledì al sabato a partire dalle 21,domenica dalle 16.

XZY, ai Magazzini CriminaliContinua fino al 22 Aprile presso lo spazio Magazzini Criminali di Piazzale Gazzadi lamostra di Yuri Degola dal titolo XZY.T-shirt designer, musicista, ideatore di sonorizzazioni e videoscrittura con DJ set, fotogra-fo, Degola può essere considerato un miscelatore di arti visive. L’artista di Novellara for-matosi presso il conservatorio di Parma e Reggio Emilia si è diplomato in clarinetto e con-trabbasso e da musicista ha collaborato con personaggi del calibro di Giovanni Lindo Fer-retti, E. Bernocchi, Maicol Allen, Enrico Micheletti, Ajello, Mafia Sound System.Da sempre alla passione per la musica unisce quella per la pittura e la fotografia.

La mostra sarà visitabile il sabato e la domenica dalle 10 alle 12.30 e dalle 16 alle 19.

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Orizzontali

1. Gesto delicato e dialettale – 7. Addio transalpino – 8. Non giudicabile – 10. Aggettivo possessivo – 11. Caru-so, attore italiano – 13. L'articolo nel film – 14. Johnson, uno dei personaggi di “Saranno famosi” – 15. Cera-mica del distretto – 16. Spaziata – 17. Simbolo dell'Iridio – 18. Tecno senza testa – 19. Una delle più caratteri-stiche zone sassolesi – 26. La nostra provincia – 28. Alza la sbarra – 29. Incursione decisa – 31. Le iniziali diAllodi, grande manager del calcio – 33. Decreto Presidenziale – 34. Competizione solenne – 35. Primo citta-dino di Fiorano.

Verticali

1. Si oppose al senato romano, con tanto di congiura – 2. Un condizionale di adulare – 3. Se è “bravo” è ancheun film con John Wayne – 4. La fine delle idee – 5. Commissario di bordo – 6. Espressione dei calendari giu-liano e gregoriano – 9. Uno dei nomi che ha avuto un mitico locale sassolese (vedi foto) – 12. Confina con la Tur-chia – 18. Al principio e alla fine degli errori – 19. Sigla che indica la combinazione delle crescenti Brasile, Rus-sia, India e Cina – 20. Rieti – 21. 2000 anni fa era ancora un fanciullo – 22. Sono in volo – 23. Guardi, osser-vi – 24. Organizzazione europea che cura la salute comune – 25. I limiti di Zeus – 27. Componimento poeti-co di metro vario – 30. Associazione Obiettori Nonviolenti – 32. Punta d'alabarda – 34. Asti per l'Aci.

CRUCIVERBA SASSOLESEIn corsivo, le definizioni sassolesi

Soluzione marzo

l’oroscopoARIETE (21/03-20/04)

Attività particolarmente dense...Amore: segreti!Lavoro: non richiederà dispendio di energieSalute: pericolo di torcicollo…

TORO (21/04-20/05) Grinta eccezionale!Amore: sorprese eccitanti..Lavoro: notevoli passi in avantiSalute: urge una seduta dall'estetista…

GEMELLI (21/05-21/06)Critici verso tutti e tutto...Amore: qualche malumoreLavoro: la solita routineSalute: buona!

CANCRO (22/06-22/07) Siete dinamici e positiviAmore: rivedrete persone alle quali eravate legatiLavoro: risolvete questioni lasciate a metà!Salute: siete in forma!

LEONE (23/07-23/08) Incomprensioni con un parente…Amore: siete molto divertenti!Lavoro: straordinariSalute: è eccellente!

VERGINE (24/08-22/09) Moderate l'orgoglio!Amore: non è sempre facile andare d'accordo…Lavoro: vi offendete per motivi futiliSalute: mal di testa…

BILANCIA (23/09-22/10) Siete molto socievoliAmore: tranquilli ma…con qualche bella sorpresaLavoro: farete un incontro interessante!Salute: non sopravvalutate le vostre capacità digestive…

SCORPIONE (23/10-22/11) Siete frizzanti...Amore: potreste guardare un/a amico/a con occhi diversi…Lavoro: settimane intenseSalute: riposate il più possibile!

SAGITTARIO (23/11-21/12) Cercate di stare tranquilliAmore: fate di tutto per evitare discussioni...Lavoro: più serenitàSalute: più equilibrio col cibo e più aria aperta

CAPRICORNO (22/12-20/01)Sofferenti alle regoleAmore: sesso incandescente…Lavoro: più armonia!Salute: buone difese immunitarie...

ACQUARIO (21/01-19/02) Novità!Amore: un momento per fare progetti per il futuro…Lavoro: tanti amici sul posto di lavoro!Salute: raffreddore di origine virale

PESCI (20/02-20/03) Vitali, creativi, dinamiciAmore: tutto a gonfie vele!Lavoro: cambiamenti lavorativi molto stimolantiSalute: un po’ di ginnastica mirata

dal 8/04/2007 al 7/05/2007

il sassolino nella scarpa...la parola ai lettori

Doverosa rettifica a riguardo delle scuole PascoliIn un’intervista pubblicata sul numero 19 del Sassolino delGennaio 2007 (pag. 3, Lo sfogo dei genitori: “Pochi soldi,troppi stranieri e… genitori esagerati) una mamma che pre-ferì mantenere l’anonimato, dichiarò che alle scuole Pasco-li la media degli stranieri in alcune classi “arriva a raggiun-gere percentuali altissime, fino al 70%”. Non è affatto vero,come ci conferma tra l’altro la stessa direzione del I° Cir-colo e come si può intuire dai dati ufficiali, che pubblicam-mo sullo stesso numero di Gennaio a pagina 2: la mediadegli alunni stranieri nelle 9 classi delle scuole GiovanniPascoli è del 23%.Ci scusiamo con gli interessati e con i lettori per non avereverificato con la dovuta solerzia la dichiarazione della per-sona intervistata.

LA REDAZIONE

La bottega d’Oltremare ha chiusoDopo quasi sei anni di attività i volontari della Bottega di commercio equo e solidale hannodovuto abbassare la serranda. Il grosso dei guadagni di un prodotto che un cliente acquista-va alla Bottega andava direttamente nelle mani del produttore nel paese di produzione; inquesto modo il lavoro di un contadino o di un artigiano che confezionavano fisicamente ilprodotto venivano pagati ad un prezzo equo. Il basso trend di vendite e lo scarso interesseper questa nuova cultura del mercato hanno portato alla cessazione dell’attività.Un altro mondo è possibile? A Sassuolo ancora no.

FRANCESCO MARTIGNONI

di Mirella Barchi

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ilsasso lino

“Parcheggi: pochi e cari”

Egregio lettore che ti lamenti delfatto che di parcheggi non se netrovano, sono d’accordo con te.Inoltre sono anche molto cari,specialmente quelli in piazza.

MIRKO

“Zampagna”

Metti Zampagna ke Maccaroneè loffio.

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SCRIVETECI!! !Tutte le critiche verranno ascoltate;

le lettere ed i messaggi più significativi

saranno pubblicati.

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“Cara signora, bisognerebbe chiedersi perché si cambia.E poi lei come fa a saperlo?”

Alla redazione del “il Sassolino”Ai membri del Consiglio del I Circolo di Sassuolo

Addi: 20/03/2007

Volevo con la presente rispondere pubblicamente alla signoraAnna Palandri che lamenta un uso improprio dei cambi di resi-denza.Come Lei stessa asserisce nella sua lettera al Consiglio di Circo-lo, il cambio di residenza è formalmente legale, anzi, io direi cheè legale.Quindi, la signora si lamenta per una cosa inesistente.Se suo figlio non è stato ammesso alla scuola a lui destinatavuole dire che altri elementi lo hanno escluso.Cosa a mio parere più grave è il fatto che la stessa, così foriera dionestà, sia a conoscenza di situazioni che dovrebbero comunqueessere riservate.Questo non è formalmente legale, anzi è illegale, legge 675 del31/12/1996.Mi piacerebbe conoscere come fa a sapere di questi tre cambisospetti (è anche precisa), mi piacerebbe sapere se è a conoscen-za delle storie che ci sono dietro questi tre cambi, mi piacerebbesapere chi a Lei ha detto tutto ciò, mi piacerebbe sapere come faa conoscere in anticipo le graduatorie di ammissione alle scuoleelementari, mi piacerebbe dirLe che le indagini nel ns. paesesono (ancora) a cura della magistratura, mi piacerebbe sapereperché questa sua denuncia l’ha fatta al Consiglio di Circolo enon ai Carabinieri (forse perché non è illegale cambiare residen-za, il cambio di residenza per avere diritto agli sgravi per la primacasa invece è legale).Il problema è diverso, e andrebbe affrontato in maniera diversa.La “guerra” tra poveri o presunti tali non porta a niente, perchéandrebbero controllate anche le dichiarazioni dei redditi o ledichiarazioni ISEE che queste non dovrebbero essere falsificate.In tutti i Circoli dovrebbe essere offerta la stessa tipologia di ser-vizi, i cambi di residenza non avrebbero più necessità d’esistere.Bisognerebbe chiedersi perché si cambia e si avrebbe subito larisposta da dare al problema.Sforzo mentale eccessivo … continuiamo così.

GRAZIE, UN CITTADINO

“Le rispondo subito…”Gentile cittadino/a o genitore,rispondo alla sua lettera inviata a “Il Sassolino”, anche se anoni-ma e quindi priva del coraggio delle proprie idee e azioni.Questi i fatti oggettivi in risposta ai contenuti del suo anonimoscritto.

1. Il mio esposto al Consiglio di Circolo parla di almeno tre casi dicambi di residenza, di cui sono venuta a conoscenza parlando conun nonno, una mamma e una zia, che ingenuamente lo hannoammesso probabilmente neanche immaginando che il loro agireavrebbe avuto come conseguenza l’esclusione di bambini obbligatidi stradario. Molti pensano, che essendo la scuola primaria obbliga-toria, sia automatica l’ammissione di tutti gli obbligati.Esaminando la graduatoria e chiacchierando con altri genitori, misono resa conto che i casi non sono solo tre e non riguardano soloil plesso S.Agostino.

2. Se per “storie che ci sono dietro” intende orari di lavoro dei geni-tori, lavoro fuori provincia, lontananza dei nonni,.. le conosco benepoiché le vivo quotidianamente. Se intende cose ben più gravi, sug-gerisco di rivolgersi ai Servizi Sociali. Con la loro tutela, senza biso-gno di cambiare residenza, può iscrivere suo figlio dove vuole.

3. Non ritengo di aver violato il D.Lgs 196/2003, in quanto non houtilizzato informazioni riservate e non ho mai fatto nomi.

4. Non ho avuto notizie della graduatoria fino al 15/03, se le aves-si avute non avrei perso il mio tempo, dal momento che sono fra gliammessi. E lei?

5. Ho fatto l’esposto al Consiglio di Circolo (ben sapendo che nullaavrebbe potuto fare se non chiedere conferma all’Ufficio Anagrafedei dati dichiarati) poiché è l’organo che amministra la scuola ed ègiusto che sia messo al corrente di come i cittadini eludono le sueregole e si chieda perché lo fanno. Magari una soluzione si può tro-vare in accordo con l’Ente Locale. Ad esempio: spostare la cucinasituata all’interno della scuola e aumentare le classi a 15 o rivederelo stradario.

6. Concludo sottolineando che in questa guerra tra poveri, hannoperso i più poveri. Sei bambini di stradario non sono stati ammessi(di cui tre stranieri) e dal punteggio con cui sono stati graduati sidesume che appartengano a nuclei famigliari monoreddito. Per nonparlare poi delle cinque famiglie che a settembre avranno un figlioalla S.Agostino e un figlio in un'altra scuola.

Cordiali saluti

ANNA PALANDRI

BOTTA E RISPOSTA SENZA PELI SULLA LINGUA

Visti i contenuti della lettera qui pubblicata (sotto a sx) ed il fatto che l'autore abbia fatto di tuttoper restare anonimo, abbiamo deciso -in via del tutto eccezionale- di far leggere tale lettera alla per-sona tirata in ballo direttamente nello scritto, in modo che questa persona avesse la possibilità direplicare immediatamente. Cosa che questa persona ha poi fatto, come potete leggere nella risposta(sotto a dx).

In generale, a prescindere dai contenuti, la Redazione del Sassolino considera l'anonimato unastrada assai discutibile per esprimere le proprie opinioni, a meno di casi particolari, giustificati enon offensivi per alcuno.

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