Memorie ed immagini sulle vie di Finalborgo

18

description

Un pretesto per descrivere il nostro burgum e la sua Pubblica Assistenza

Transcript of Memorie ed immagini sulle vie di Finalborgo

Page 1: Memorie ed immagini sulle vie di Finalborgo
Page 2: Memorie ed immagini sulle vie di Finalborgo

Tratto dal libro: Memorie ed immagini sulle vie di Finalborgo

8Q�SUHWHVWR�SHU�GHVFULYHUH�LO�QRVWUR�EXUJXP��

H�OD�VXD�3XEEOLFD�$VVLVWHQ]D� 'DOOD�QDVFLWD�DOO¶LQL]LR�GHO�GRSRJXHUUD� La Croce Verde di Finalborgo nasce settantasette anni fa quando, durante la prima seduta della direzione del 30 gennaio 1922, venne deliberata come data di costituzione di Societa’ il 23 gennaio 1922, Finalborgo, allora comune autonomo può così anch'esso vantare un pubblica assistenza in grado di aiutare i bisognosi indipendentemente dal loro censo e dal loro credo religioso e politico. Nella zona di Savona nel 1899 erano già state fondate la Croce bianca del capoluogo e quella di Albenga nel 1912 per diretta filiazione della prima. A questo proposito è importante che gli anni compresi fra il 1920 e il 1939 coincidono con il periodo in cui vi fu una sensibile flessione nelle nascite delle pubbliche assistenze; mentre tra il 1910 e il 1919 ne sorsero l' 8,3% del totale, nel decennio successivo il dato precipita al 2,8%. La Croce Verde inizia quindi la sua opera in un momento molto sfavorevole ad istituzione coma la P.A. che è per loro natura agiscono indipendentemente dalla politica e del credo religioso. Dalla lettura dei verbali di direzione ricaviamo utili indicazioni per comprendere lo spirito e la vita di una P.A. ed anche il tipo di rapporti instaurati con le autorità politiche. Nei primi mesi di vita i dirigenti cercano di procurarsi gli strumenti necessari all'operatività: venti paia di scarpe vengono donate in favore die militi. Ci si impegna immediatamente ad organizzare le sottoscrizioni, fattore indispensabile per la sopravvivenza del sodalizio; vengono incaricati dieci membri per la raccolta dei fondi. La prima riunione si svolge in una sala del Circolo Finalese e già in quella occasione si sottolinea la necessità di avere una propria sede in cui poter esercitare l'attività benefica a cui l'associazione è destinata; si parla allora di un eventuale locale ubicato in via Torcelli. Nel Marzo la Croce Verde riceve la donazione di due barelle da campo, di una camicia di forza e di un carro lettiga da parte della Croce Verde genovese. Ma successivamente risulta che questi indispensabili mezzi erano stati soltanto prestati "causa la domanda fatta alla stessa P.A. di Diano Marina. La Croce Verde genovese dovetti quindi ritirare parola e far conoscere soltanto il prestito a noi, per non obbligarsi anche a farne regalo a Diano Marina". Si decidono anche le fattezze e dimensioni del vessillo: "Bianca con scudo e croce verde, misura 1,20 x 1,50, asta nichelata montabile in 2 pezzi; incisione del motto: Offerta delle donne finalborghesi" . La prima composizione della struttura prevede dieci squadre di militi ciascuna con un caposquadra ed un sotto caposquadra. Le difficoltà in cui si trovano ad operare la Croce Verde e tutti i volontari del soccorso risultano dalla richiesta di un sussidio al Comune fatta dal Dottor Vittorio Barusso e anche dalla proposta del Consigliere Bonomo di scrivere una lettera alle imprese locali affinchè i militi che vi lavorano non vengano multati a causa del loro servizio. Non esiste, infatti, una legislazione che salvaguardi la posizione dei militi in caso di assenza per motivi di soccorso, durante le ore lavorative. Per incrementare la consistenza della cassa sociale vengono organizzate feste, veglioni e recite teatrali. Il 19 marzo del 1922 viene messa in scena ne teatro Aycardi la recita del "Beffardo" da parte di alcuni dilettanti finalborghesi, con un introito di 1407 lire.

Page 3: Memorie ed immagini sulle vie di Finalborgo

L’organizzazione è molto precisa e prevede i ruoli di ogni milite per il buon esito della manifestazione. Oltre all'addetto per il palcoscenico e sipario, sono presenti quelli per la biglietteria, per l'entrata dei palchi e della platea, per le sedie numerate e infine per il loggiato del teatro. E' frequente l'organizzazione di recite, di gite sociali, come quelle al colle del Melogno, e di feste in occasione del carnevale o delle fiere; le Pubbliche Assistenze svolgevano infatti una funzione sociale fondamentale e il loro ruolo non si limitava al semplice soccorso dei malati o dei feriti, ma si apriva anche ad attività culturali e ricreative. Il teatro Aycardi è il luogo in cui si svolgono tali attività ed il Comune di Finalborgo lo destina ad ospitare iniziative anche di altri sodalizi. Dal punto di vista Giuseppe Azais ed infine da Emilio Isetta: questi due ultimi già membri della società fin dalla sua nascita; il cassiere rimane per più tempo il Cavaliere Francesco Bolla, così come il segretario Francesco Gasco. Anche il ruolo di vicepresidente è ricoperto da diverse persone nel giro di poche settimane; prima Azais, poi Francesco Enrile, poi Pietro Basso. Nel maggio del 1922 viene nominato un custode collettore, una figura il cui compito consiste nel reperire i fondi; ad esso spetta anche una gratifica di 300 lire l'anno. Il 30 maggio il presidente Azais si dimette, al suo posto, nell'assemblea generale del 3 giugno, viene eletto Isetta, il quale deve subito occuparsi della questione di una barella che l'ospedale "S. Biagio" ha venduto alla Croce Verde senza però ricevere il regolare pagamento. La società non può ancora permettersi di acquistare per proprio conto i mezzi primari del soccorso. In quel periodo la Croce Rossa Italiana e altre Pubbliche Assistenze possiedono autolettighe, ma nella maggior parte dei casi i militi devono ancora spingere a mano le barelle di diverso tipo che hanno in dotazione. La barella a mano è allora la più comune e, tenuto conto dello sviluppo tecnico di quei tempi, può considerarsi un mezzo snello ed efficente; sei uomini bastavano a trasportate il degente sulla barella adagiata su di un telaio in legno. Per proteggere il malato dalle intemperie la volata a mano è equipaggiata con una capotta in tela. Una di queste barelle viene acquistata nel 1931 per £ 3.600 presso la ditta "Mario Viacava" di Genova dopo aver visionato diversi preventivi. Altre consorelle, come la Croce Verde di Pegli (in possesso però, già dal 1924, di due automezzi; una "SCT" costruita dagli stessi militi ed una "Itala"), possiedono delle barelle trainate da cavalli, le cosiddette "ippotrainate"; ma un grave ostacolo al loro utilizzo è la non facile reperibilità di cavalli in caso di urgenza. Interessante appare il dibattito sulla benedizione del vessillo sociale, probabilmente frutto di contrapposte ideologie politiche in senso alla direzione e ad una precisa interpretazione dello statuto che sancisce la neutralità politica e religiosa dell'ente. Nell'ultima seduta del'anno si svolge il rendiconto di cassa e si preventiva l'acquisto di un tavolo, di sedie, di carte murali, di uno scaffale per medicine e di un quadro dei soci. Negli anni seguenti la direzione si riunisce in poche occasioni; tre volte nel 1923 e nel 1924 e due volte nel 1925, contro le 22 del 1922; si registra probabilmente l'effetto della maggiore ingerenza da parte del potere politico. Nella seduta del 6 gennaio del 1924, si discute della partecipazione ai funerali di un caduto di guerra, il tenente Bolla Antonio, richiesta dal Podestà. Poichè lo statuto prevede l'intervento di un gruppo di militi e l'uscita della bandiera sociale soltanto in caso di morte di un socio, si decide di modificare l'articolo che tratta l'argomento inserendo la presenza dell'ente per i funerali delle "salme in arrivo dal fronte e per i casi di morte pietosa purchè non causata da una rissa". Nella riunione del 6 marzo 1925 viene deliberata una spesa per rendere più efficienti gli interventi di soccorso; si acquistano cotone, tafetà, ammoniaca, cognac, acqua ossigenata, garza, lenzuola per barelle, zaini per sala e per barelle.

Page 4: Memorie ed immagini sulle vie di Finalborgo

Nel settembre si dimette il presidente Isetta "occupato da propri affari" ed al suo posto viene nominato Giuseppe Marchese; tra gli altri dirigenti troviamo Azais Nicolò, vice segretario, Bolla Francesco, confermato cassiere, il nuovo segretario Paolino Pasquale e i consiglieri Lorenzo Azais, Giovanni Maglio, Roberto Demaestri e Francesco Cantamessa. Una delle tante lotterie organizzate a beneficio della società è quella del maggio del 1926, quando in palio viene messa una carrozza donata da un socio onorario. Sempre nel maggio la Croce Verde si vede costretta ad inviare una lettera al Segretario del Fascio Finalborghese, in cui vengono stigmatizzate alcune frasi offensive contro la società: la missiva reca la firma di tutti i componenti della direzione, compreso il presidente Marchese. Il testo riporta l'ordine del giorno votato a unanimità: "1° Considerato che i componenti il Consiglio sono tacciati da antipatriottici, come è stato scritto da un componente del P.N. Fascista (per prova abbiamo sei scritti a disposizione di V.S.). 2° Considerato che tutti i componenti della P.A. Croce Verde art. n° 2 dice: "La società è autonoma e non ha altro carattere che quello umanitario. 3° Considerato che tutti i componenti il Consiglio di qualsiasi Partito essi siano non hanno altro che la Società P.A. Croce Verde progredisca per il bene di tutti i bisognosi di cura e di assistenza in caso di infortunio o di disgrazia. Perciò i su accennati componenti il Consiglio sono pronti a dare le dimissioni qualora V.S. le credesse necessarie e lasciare nelle di lui mani il rinnovamento del Consiglio per troncare queste calunnie per il buon andamento della società". Si tratta di una presa di posizione decisa e di una rivendicazione di autonomia che urta contro la volontà del Regime di imporre il proprio controllo. Un'altra tradizione alla quale sono da sempre fedeli i membri dell'Associazione consiste nella premiazione dei militi: infatti già a pochi mesi dalla fondazione la dirigenza consegna un diploma all'ex presidente Azais e ad altri militi tra cui Bigi per una generosa offerta al sodalizio, il Dottor Barusso e il cassiere Bolla. Insieme alla cerimonia di premiazione si predispone spesso anche una festa di beneficenza per raccogliere fondi. Nel 1931 presidente è Maffei, vice Luigi D'Amico, già presidente nel 1928; nello stesso anno la sede viene trasferita nei locali di casa Berruti dove si può disporre di una sala per riunioni, di una sala di direzione e di una per le medicazioni. L'affitto non pesa sulla società in quanto a tal rigurdo si preoccupano del pagamento in parte il Municipio (400 lire) e in parte il Dottor Barusso. La serenità e la consapevolezza del ruolo ricoperto dai militi rappresentano due elementi da salvaguardare; la direzione nel novembre del 1932 riordina la struttura e invita il direttore di servizio "a voler far osservare con più scrupolosità dai militi il loro compito assegnato"; la serietà viene richiesta anche per le quote di iscrizione che, quando non vengono pagate, determinano la radiazione dei militi insolventi. Nel 1933 il servizio dell'ambulatorio non sembra dare buoni frutti e si decide di richiedere l'opera di un'infermiera, sicuramente più competente dei militi: il compenso è di 60 lire al mese. Il risultato delle elezioni generali vede come presidente Luigi Pambianco, Luigi D'Amico, Adriano Scosceria, capo dei servizi e il Bolla sempre cassiere. La situazione finanziaria mostra un attivo suddiviso in tre voci: 1687 L. attivo 2000 L. finalizzate alla gestione del teatro Aycardi 1000 L. dovute dal Municipio come sussidio per il 1932 e il 1933 interessi maturati sulle somme precedenti Per quanto riguarda il contributo comunale, occorre tuttavia rilevare la titubanza del Podestà nell'eseguire il versamento concordato, che costringe il presidente a chiedere assicurazioni in merito. Un problema analogo si verifica anche nel 1934: l'Ascenso infatti, relazionando pubblicamente sulla gestione finanziaria degli anni compresi tra il 1929 e il 1934, afferma di aver versato al sodalizio una somma di 4400lire; Panbianco contesta questa dichiarazione dichiarando di aver ricevuto

Page 5: Memorie ed immagini sulle vie di Finalborgo

soltanto 2900 lire, mentre le restanti 1500 lire sono state deliberate dalla giunta, ma non effettivamente versate. Intanto continuano le difficoltà nella sorveglianza della sala medicazioni a cui si aggiunge l'insoddisfazione dell'infermiera incaricata a causa dell'insufficienza della retribuzione. Il Dottor Barusso propone di risolvere il problema dividendo le offerte ricavate dalle prestazioni ambulatoriali da lui stesso attuate secondo un criterio ritenuto equo dalla direzione; 40% al medico, 40% alla Croce Verde e il 20% all'infermiera. La soluzione del Barusso si rivela alla prova dei fatti insoddisfacente in quanto il ricavato è troppo misero. Alla fine si decide di corrispondere all'infermiera un compenso di 60 lire. L'ambulatorio diventa un vero e proprio peso considerando anche la dei medicinali consumati (1500 lire circa). Il presidente prospetta due vie da perseguire: rinunciare alla sala medicazioni, oppure chiedere al Comune un maggior impegno economico, pari almeno alla consistenza della somma per i medicinali. Sempre nel 1934, l'ente decide di rilevare la gestione del teatro Aycardi offrendo prima una somma di 7000 lire ed in seguito di 10000 lire. Dopo poco tempo l'idea verrà abbandonata, in quanto il contratto tra il Comune e i gestori del teatro prevede il parere vincolante da parte della Regia Questura per l'utilizzazione della struttura in occasione di tutte quelle manifestazioni, come le recite e i balli, tanto redditizie per la cassa sociale. Un capitolo decisivo nella storia della società finalborghese riguarda senz'altro il suo assorbimento da parte della Croce Rossa Italiana: infatti nel maggio del 1934 i dirigenti discutono sull'opportunità di interrompere tutte le iniziative già deliberate in attesa del passaggio alla C.R.I. La dirigenza della Croce Verde avrebbe comunque voluto evitare che la fusione causasse la fine dell'esperienza della pubblica assistenza nel rione di Finalborgo; forse si poteva ottenere ciò con la creazione di un sottocomitato della C.R.I. Nel luglio dello stesso anno il Podestà sollecita la Croce Verde ad ottemperare a quanto già comunicato dal Prefetto in merito alla fusione ed inoltre il Dottor Barberis, delegato della Croce Rossa per Finale, si dimostra fiducioso sulla possibilità di creare a Finalbrogo un sottocomitato della stessa, ma autonomo; la volontà dei membri della Croce Verde sembra quindi esaudita. Purtroppo le speranze del presidente Pambianco vengono tradite, nonostante egli si sia dimostrato nel frattempo molto responsabile nel garantire un costante impegno da parte delle squadre di soccorso e dunque nel mantenere in vita lo spirito di solidarietà e di amore verso il prossimo. Alla Fine dell'anno il presidente si trova costretto a denunciare quanto segue: "Da parecchi anni si attende di conoscere la decisione per la Croce Verde circa il suo passaggio alla CRI. Deliberato fin dal 7 luglio p.p. la lunga e non spiegabile attesa ha generato nella nostra P.A. un rilassamento notevole nei servizi, un'apatia sempre più forte nei Soci, tanto che si può dire la società sia come inesistente". Viene così a determinarsi una fase di sbandamento causata, oltre che dall'azione di costrizione del regime fascista, anche dall'inconcludenza e dalla doppiezza del suo apparato burocratico: si decide, infatti, di trasformare la Pubblica Assistenza di Finalborgo, in un semplice pronto soccorso dipendente dalla Croce Bianca, divenuta invece l'unico sottocomitato nel territorio finalese. L'associazione di Marina ottiene una maggiore considerazione anche per la sua prontezza nel trasmettere al Podestà e, attraverso questi, alla Prefettura savonese, tutta la documentazione necessaria alla fusione; una copia dell'atto costitutivo, una dello statuto originario con le successive modifiche e il quadro patrimoniale. Il Presidente della Croce Verde però non si arrende facilmente, anzi, dichiara che se non saranno mantenute le promesse fatte e se non verrà assicurata la continuità dell'opera di sempre, i soci decideranno sulle sorti della società, prospettando quindi anche il suo possibile abbandono. Pochi giorni dopo il Panbianco muore, quasi a simboleggiare la fine di una pagina di storia dell'associazione ricca di soddisfazioni per i militi e per l'intera comunità.

Page 6: Memorie ed immagini sulle vie di Finalborgo

I primi mesi del 1935 costituiscono un periodo intermedio sotto la direzione di Luigi D’Amico; il 18 marzo avviene il definitivo scioglimento e la costituzione del consiglio del nuovo sottocomitato della C.R.I.: di esso fa parte l’Ascenso, nominato presidente (appare evidente l’ingerenza politica delle locali gerarchie fasciste in un ente "geneticamente" autonomo). La gestione del Comitato non si rivela comunque agevole poichè il senso di frustrazione e di delusione è molto vivo nello spirito dei soci; infatti nel 1936 la direzione presieduta dal Sciarra stigmatizza con le seguenti parole il comportamento degli iscritti: "La direzione delibera… richiamare un pò i negligenti ai doveri di militi della Croce Rossa. Cercare di trovare i mezzi onde provvedere e tutto ciò che è inerente alla associazione, perchè se è vero che i militi attendono, come è giusto, la preparazione della festa del riconoscimento dei loro meriti (premiazione) è anche intendimento di chi presiede dare soddisfazione a chi di dovere, senza che nessuno abbia pretesto dal disertare dal dovere di assistere i sofferenti". Una simile dichiarazione fa inevitabilmente riflettere sulla problematica situazione in cui la coscienza di ogni singola persona deve scegliere tra la cessazione oppure la prosecuzione del proprio contributo umano all'interno di un'associazione che, seppur profondamente condizionata da un potere esterno, mantiene delle finalità benefiche: un dilemma che nel periodi fascista molti affronteranno a seguito dello scioglimento delle pubbliche assistenze in cui da sempre hanno operato. ,O�GRSRJXHUUD��OD�ULQDVFLWD�GHOOD�&URFH�9HUGH� Dopo gli anni bui del fascismo, inizia la primavera della libertà. La ricostruzione è dura, ma la liberazione ha portato un rinnovato spirito che permette a uomini e donne di ricominciare da capo dopo le distruzioni provocate dalla guerra. In questo contesto si inserisce anche la Croce Verde, società rifondata dopo la forzata inclusione con la Croce Rossa Italiana. Per capire meglio il sensibile cambiamento avvenuto il 25 Aprile basta leggere attentamente il verbale di Direzione del 10 Giugno 1945: "… Alle ore 21.00 nel teatro Aycardi n°43,cittadini ex militi,militi e soci contribuenti della già P.A. Croce Verde si riuniscono spontaneamente in assemblea deliberando ad unanimità il ritorno e la ricostruzione ,come prima della P.A. Croce Verde come già funzionava e da tempo assorbita dalla C.R.I…" Assai significativa è da sottolineare sono le parole "…si riuniscono spontaneamente in assemblea…"; la libertà è ritornata, così come l’autonomia di un ente che proprio per i suoi compiti non può essere sottoposta a quei rigidi controlli politici tipici di un governo totalitario. Il patrimonio di solidarietà che da sempre ha contraddistinto l’Ente di Finalborgo è rimasto dunque intatto. Il primo Presidente del dopoguerra viene eletto, seppur provvisoriamente, Umberto Bonomo, suo vice è Luigi D’Amico. Il 2 Luglio dello stesso anno è indetta l’assemblea generale; in questa occasione il Bonomo specifica quali sono gli scopi primari della società in un periodo in cui le "..le nostre campagne sono seminate di ordigni esplosivi.." ed esorta i militi "..a frequentare con passione la sede che è dovere umanitario di tutti perché solo è lo scopo di andare incontro ai sofferenti invitando tutti a collaborare per il bene dell’umanità..". Affermazioni impegnative, ma degne di elogio per le forti idealità a cui fanno riferimento. Per quanto riguarda la nuova Direzione, altre cariche importanti sono ricoperte da Primo Ongaro, direttore dei servizi Giorgio Isetta suo vice. Quest’ultimo "..dichiara di prodigarsi tutto per tutto il bene dell’assistenza del popolo intero..". Ma la vita della Croce Verde non è solo caratterizzata da nomine e da dichiarazioni; il gruppo delle donne militi è molto numeroso e attivo e in poco tempo si decide di rimpinguare le casse sanitarie organizzando tre raccolte di offerte volontarie.

Page 7: Memorie ed immagini sulle vie di Finalborgo

A Perti, in occasione della festa dei "Cinque Campanili", a Finalborgo, il giorno della Madonna del Carmine, e infine a Gorra, per la festa patronale di San Bartolomeo. Intanto la dirigenza deve fare i conti anche con problemi più pratici, come la ricerca e l’ acquisto di bende e medicinali per le pronte medicazioni e di un nuovo locale da adibire a bagno. Non mancano tuttavia le azioni di solidarietà come quella del professor Federico Drago, donatore di un armadio di ferri chirurgici, indispensabili per un’ attività di Pronto Soccorso. Il 1946 si apre con l’ elezione della nuova dirigenza: Bonomo viene confermato Presidente, così come il Direttore di servizio e il suo vice. Nel primo mese dell’ anno vengono decise le quote per i soci militi e contribuenti, determinando anche una disparità tra uomini e donne, disparità dovute alla cultura ed alla mentalità comune del tempo: Soci militi L. 20 Socie militesse L. 10 Soci contribuenti L. 40 Socie contribuenti L. 20 La riscossione di questi contributi si va ad aggiungere al ricavato delle lotterie e delle feste da ballo che il sodalizio predispone ogni anno, manifestazioni che Non si può inoltre trascurare il legame che ancora sussiste con il C.L.N. (Comitato di Liberazione Nazionale), legame che rispecchia il medesimo spirito con cui le due organizzazioni avevano vissuto gli ultimi anni del Fascismo. A conferma di ciò va detto che parecchi militi sono stati anche partigiani; intanto le difficoltà si manifestano in tutta la loro drammaticità: a causa dei pochi fondi in cassa la Direzione decide di costruire la nuova sala da bagno "in altri tempi migliori". Gli animi però non si demoralizzano, la primavera rincuora anche gli spiriti più pessimisti e così si decide di fare una gita campestre a "Cà del Moro". In aprile un generoso consigliere della P.A., di cui non si fa il nome, dona il nuovo vessillo sociale, madrina del quale viene nominata la militessa Irma Mancuso. Unica innovazione della nuova bandiera è rappresentata dal tricolore italiano posto sul retro. Pochi giorni dopo viene organizzata una recita a favore dell’ asilo infantile e della P.A.; al primo vanno L.1200, alla seconda L. 272. La solidarietà della Croce Verde appare anche quando decide di non allestire una raccolta a proprio favore nella frazione di Monticello in occasione della Festa dell’ Ascensione. Grazie a questa iniziativa si dà la possibilità di raccogliere fondi a favore della Refezione scolastica, struttura allora indispensabile per garantire un pasto giornaliero agli scolari più piccoli. Dopo i difficili primi mesi di restaurazione del sodalizio, si delibera un assetto societario più stabile; il 15 maggio si approva all’ unanimità il nuovo statuto, si decide di eleggere il Consiglio Direttivo ogni due anni e di convocare un’ assemblea generale Soci ogni tre mesi. Contemporaneamente viene riaffermata la neutralità politica, approvando la partecipazione dell’ Ente e della sua bandiera soltanto in occasione di manifestazioni apolitiche. Intanto fervono i preparativi per l’ inaugurazione del nuovo vessillo; l’ 8 settembre 1946 è il giorno prescelto, una data ricca di significati storici e che ricorda i tragici momenti vissuti da tutto il popolo italiano. Alla cerimonia partecipano anche parecchie consorelle della provincia, e non manca l’ esecuzione dell’ inno sociale, la cui partitura è stata composta, senza compenso, dal musicista Giovine; per questi motivi verrà nominato Socio Onorario. Il 1946 si rivelerà un anno fondamentale anche per altre novità di un certo valore. Una di queste si riferisce all’ ammissione di giovani che non abbiano ancora compiuto i 18 anni, con la qualifica di "aspiranti militi", in seguito il limite di età verrà spostato ancora, a 14 anni. Si tratta di una decisione importante in quanto allarga le basi della società a tanti giovani che vogliono spendere parte del loro tempo per una giusta causa. Il 26 gennaio 1947 la Croce Verde compie 25 anni, un anniversario degno di essere ricordato.

Page 8: Memorie ed immagini sulle vie di Finalborgo

Viene allestita una lotteria, ma soprattutto viene celebrata una messa nella parrocchia di S. Biagio e deposta una corona al cimitero in ricordo dei militi defunti, senza la cui opera la società non sarebbe neppure nata. Nonostante gli sforzi elargiti, la situazione finanziaria non appare ancora rosea. Viene deciso, infatti, di vendere il bagno, faticosamente ottenuto grazie ad una donazione, per acquistare una barella più moderna oppure un’ autolettiga. La vendita del bagno consente soltanto la prima soluzione, vincolata, dopo un accordo con il compratore, in un libretto della Cassa di Risparmio di Genova. Dalla lettura dei verbali si comprende come la disciplina sia un fattore determinante per la sopravvivenza dell’ Ente: il Presidente propone che ciascun milite verrà punito con la sottrazione di un punto qualora fosse assente durante il servizio serale senza giustificato motivo. Per di più il capo-squadra o il suo vice verranno ritenuti responsabili dell’ ordine e della pulizia della sede. 'DO������DO�������/H�GLIILFROWj��OD�SULPD�DPEXODQ]D� All’ inizio del 1948 viene eletto un nuovo Presidente e una nuova direzione: Presidente Bordone Emanuele Vice Presidente Tagliaferro Nicolò Consigliere Marino Mario Consigliere Cantamessa Francesco Consigliere Tagliabò Luigi Consigliere Moschese Giuseppe Consigliere D’ Amico Luigi Consigliere Gallea Giovanni Consigliere Gaggero Giovanni Direttore dei servizi Isetta Giorgio Vice Direttore Ongaro Primo Vengono tuttavia riscontrate delle irregolarità procedurali. La cultura democratica che caratterizza la coscienza dei membri del sodalizio si manifesta nella prontezza con cui si accolgono le osservazione e si decide di rifare la votazione, dalla quale risultano tre cambiamenti : Vice Direttore Vinotti Paolo Consigliere Daccò Giuseppe Consigliere Gaggero Vincenzo Anche durante il 1948 si devono prendere decisioni drastiche (anche contro il parere di alcuni soci) per far fronte alle spese : viene venduta l’ unica macchina da scrivere in possesso della società e si delibera di partecipare alle manifestazioni delle consorelle soltanto nella Provincia di Savona inviando non più di quattro persone (un milite,una militessa,un alfiere e un rappresentante del consiglio) (tale vincolo porterà alla risoluzione di non partecipare neppure alla manifestazione della Croce Verde di Genova Consorella Madre). Il modo più efficace per procurarsi nuove entrate è rappresentato sempre dall’ organizzazione di fiere di beneficenza in occasione delle feste patronali, prima fra tutte quella della Madonna del Carmine di Finalborgo. A poco più di un mese delle importanti elezioni svoltasi il 18 Aprile 1948, il consiglio direttivo si riunisce per proporre le Feste Nazionali da celebrare. La scelta cade sul 25 Aprile, festa della liberazione; l’ 8 Maggio,fine della seconda guerra mondiale, il 4 Novembre, fine della prima guerra mondiale. In quel clima di dura lotta politica e di violente divisioni, la Croce Verde trova l’ unità optando per delle date politicamente neutre, ma di indubbio valore etico; tutte e tre indicano la fine di altrettanti tristi episodi della storia del nostro popolo. Le due guerre e l’ epoca fascista rappresentavano allora, più di oggi, delle esperienze tragiche per molte delle persone allora in vita e di conseguenza non potevano essere facilmente accantonate. Oltre a queste deliberazioni formali, si riscontra in quell’ anno una scarsa presenza dei militi nella sede, soprattutto durante le ore serali. Inoltre durante la principale lotteria, quella della Madonna del Carmine, si manifesta una carente attività dei soci nella vendita dei biglietti.

Page 9: Memorie ed immagini sulle vie di Finalborgo

Si tratta di due questioni fondamentali per la vita del sodalizio che porteranno all’ inizio del 1949 alle dimissioni del Presidente, il quale ritiene ci sia una campagna contro il Consiglio Direttivo da lui presieduto, evidenziatosi anche in occasione del rifiuto da parte dei militi di intervenire nella raccolta "Pro-disoccupati". Viene così indetta una votazione straordinaria con il seguenti risultati: Presidente Bonomo Umberto VicePresidente Gaggero Vincenzo Consigliere Marino Mario Consigliere Tagliabò Luigi Consigliere Cantamessa Francesco Consigliere Bonora Bernardo Consigliere Gallea Giovanni Consigliere Moschese Giuseppe Direttore Servizi Isetta Giorgio Vice Direttore Bosio Carlo Il Presidente eletto rifiuta e si decide di conferire la massima carica al secondo in graduatoria di voti, Aristide Mazzini. Inoltre a causa del rifiuto di Moschese Giuseppe , diviene consigliere Damonte Angelo . Dopo tre anni dalla rinascita della Croce Verde, la società è ancora sprovvista di un’ autolettiga. Senza l’ aiuto di altri enti non può permettersi l’ acquisto di un mezzo ormai indispensabile . Viene così contattato il Sindaco di Finale Ligure Migliorini, che, a nome dell’ amministrazione comunale, garantisce sia un appoggio morale che finanziario. Pochi giorni dopo si istituisce un comitato "Pro-autolettiga", con il compito di promuovere una sottoscrizione da parte della cittadinanza e di sollecitare un intervento economico anche da parte dei Comuni limitrofi (Calice L.,Rialto,Feglino) beneficiari dell’ attività della Croce Verde. Al fine di assicurare il successo dell’ iniziativa vengono deposte delle cassette per raccogliere fondi in ogni negozio, si inviano delle lettere ai Finalborghesi emigrati all’ estero, si cerca l’ appoggio della mutua interna della Piaggio, si stabilisce per il 24 Aprile la " Giornata della Croce Verde", viene allestita da parte dei giovani Finalborghesi una commedia. Il sodalizio riesce anche ad ottenere dal Comune la gestione, insieme all’ Unione Sportiva Finalborghese, del Teatro Aycardi in occasione del carnevale del 1950. Ogni attività è dunque finalizzata all’ acquisto dell’ autolettiga, compresi i molti sacrifici pecuniari compiuti dagli stessi soci in diverse occasioni, come, ad esempio, la presenza, a proprie spese, ad una manifestazione della consorella di Albenga e l’ offerta alla P.A. Croce Verde delle polizze di assicurazione dei soci combattenti della guerra 1915/18. In seguito a molti sacrifici il traguardo viene raggiunto: l’ autoveicolo Fiat 1100 viene pagato £ 750.000, anche se si rileva subito difettoso costringendo l’ Ente a sopportare le spese di riparazione oltre a quelle per la trasformazione in autolettiga. Ciò non avvilisce l’ orgoglio della dirigenza la quale ".. tributa il suo riconoscente ringraziamento al generoso popolo di Finalborgo che dando prova tangibile di quanto possa il sentimento della carità e solidarietà umana,ha voluto offrire alla nostra Croce Verde nella giornata del 9 Aprile fondi Pro-costruendo Autolettiga… ". Il 13 Agosto del 1950 avviene così la cerimonia di inaugurazione della prima autoambulanza della Croce Verde , una delle più moderne della Liguria. In quello stesso anno è da ritenersi degno di note l’ equiparazione della quota tra i militi e militesse (£100); senz’ altro un passo avanti verso l’ emancipazione delle dame che addirittura va oltre. Gli sforzi e i sacrifici della P.A. Finalborghese vengono anche riconosciuti anche ufficialmente da parte dell’ amministrazione comunale attraverso la consegna di una medaglia per le alte benemerenze acquistate. Significativa è poi la decisione di elevare il Corpo Bandistico di Finalborgo (altro sodalizio fondamentale nella storia della nostra comunità) a Socio Onorario Perpetuo della Croce Verde, e di "..fregiare la sua bandiera di una medaglia in segno di perenne riconoscenza.." ,O�����$QQLYHUVDULR�GL�IRQGD]LRQH��O¶HQWUDWD�QHOO¶�$13$6�

Page 10: Memorie ed immagini sulle vie di Finalborgo

Il 1951 inizia nel migliore dei modi con l’ offerta all’ ente di £ 40.000 da parte del comandante Augusto Migliorini. Il Presidente Mazzini oltre a questo atto di generosità si vede anche ricompensato per il suo duro lavoro con la rinnovata fiducia datagli in occasione dell’ elezione dell’ Aprile 1951. Gli altri componenti della direzione sono : Vice presidente Cantamessa Francesco Consigliere Gallea Emilio Consigliere Tagliabò Luigi Consigliere Calcagno Nicolo Consigliere Enrile Alberto Consigliere Guido.. Giovanni Consigliere Bonora Bernardo Consigliere Caffarena Emilio Consigliere Marino Mario Consigliere Onorario Daccò Giuseppe Direttore Servizi Isetta Giorgio Vice Direttore Novello Mario Vice Direttore Bosio Camillo Il 30° anniversario della Fondazione vede come oratore ufficiale una delle persone più stimate di Finale L., l’ Avvocato Flaminio Buraggi. Quest’ anno va ricordato anche per l’ iscrizione della Croce Verde alla Federazione Nazionale delle PP.AA. Intanto nel dicembre, si dimette Giorgio Isetta, dopo aver ricoperto la carica di direttore dei servizi (carica essenziale per il funzionamento di una P.A.) dal 1948. Al suo posto viene nominato Mario Novello. Nel 1953 viene nuovamente confermato Presidente Aristide Mazzini. Durante il suo terzo mandato ottiene dal Comune la possibilità di aprire un Buffet in occasione del Carnevale, intelligente azione per incrementare le possibilità economiche del sodalizio. Note negative riguardano ancora una volta la scarsa disciplina e attività dimostrata da molti militi (… disubbidiscono agli ordini dei superiori e rispondono con frasi piuttosto offensive… ), ma dagli stessi militi arriva la richiesta, allora assai innovativa di partecipare ad un corso di Pronto Soccorso, corso che verrà tenuto dal Dottor Staricco. Sempre in quell’ anno si ampia la rosa degli autisti dell’ autolettiga: Giuseppe Firpo, Fedele Casanova, Rino Viola, Roberto Viola, Guglielmo Morello, Romolo Ettore, Vincenzo Molina. Nel 1954 viene deliberato una spesa di £ 40.000 per rendere più decorosa la sede e più igienico l’ ambulatorio, constatata la loro condizione poco idonea. Il 22 Agosto 1954 avviene la Premiazione dei militi e l’ oratore ufficiale è il Dottor Mario Cocco. La vita del sodalizio incontra spesso dei momenti di forte tensione come è ben descritto nel verbale della seduta del 30 settembre ("… Domanda la parola il Capo-Squadra Rescigno Giuseppe ,il quale rivolgendosi al Vice capo-Squadra DeMaestri si esprime con parole offensive. Nel contempo il Vice capo-Squadra Rescigno Eufemio senza chiedere la parola si scaglia con i pugni tesi verso il DeMaestri e prendendolo per il bavero della giacca lo scuote minacciandolo di botte… ") Succede anche questo in un sodalizio: le incomprensioni fanno parte dei rapporti umani. Comunque la giusta punizione non si fa attendere e il Rescigno Eufemio viene discreta, i momenti più difficili sono ormai alle spalle.

Page 11: Memorie ed immagini sulle vie di Finalborgo

*OL�DQQL�����8QD�QXRYD�$PEXODQ]D�HG�XQD�QXRYD�VHGH�VRFLDOH�� L’ era di Aristide Mazzini finisce nel 1960. La nuova direzione è composta : Presidente Firpo Giampietro Vice Presidente Gallea Giovanni Cassiere Isetta Giorgio Consiglieri Mazzini Aristide Gallizia Vittorio Daccò Walter Tagliabò Luigi Segretario Zampella Luigi Direttore servizi Bosio Carlo Vice Direttore Bolla Mario I tempi sono cambiati; la destinazione delle nuove gite sociali è Cannes, non più Cà del moro!. Ma ottengono sempre grande successo i balli carnevaleschi organizzati nel teatro Aycardi. Sotto la Presidenza di Firpo vi è un risveglio delle attività della Croce Verde dopo un periodo di decadenza confermato anche dalla mancata redazione dei verbali nel periodo che va dal 30 Dicembre 1954 al 30 Novembre 1959, come denunciato dal segretario Enrile Alberto. Dopo aver venduto la vecchia autolettiga ne viene comprata una nuova (del costo di circa di 2 milioni di Lire), benedetta Domenica 17 Luglio con la partecipazione di ben otto autoambulanze delle consorelle della Provincia. Intanto continua la gestione del teatro Aycardi, tenuto in vita proprio dalla P.A. Finalborghese. Un mutamento importante riguardale nuove tariffe per il trasporto con l’ autoambulanza: Ospedale Finale Ligure £ 400 " " " Santa Corona £ 800 " " " Loano £ 1000 " " " Albenga £ 2000 " " " Savona £ 2500 " " " Genova £ 7500 Incomprensioni sorgono intanto con la Croce Bianca di FinalMarina in merito alle trattenute che la Società Piaggio fa ai propri dipendenti per la pubblica assistenza; da diversi mesi infatti le quote ritirate dalla consorella di finalMarina non vengono equamente divise con la Croce Verde. Nonostante la mancata disponibilità di queste quote, la congiuntura finanziaria appare assai favorevole, migliore rispetto a quella dell’ amministrazione precedente. Rimane comunque irrisolto il problema di una nuova sede sociale che sia adeguata alle esigenze di una moderna Pubblica Assistenza. In pochissimi mesi la gestione Firpo spicca per l’ efficienza e la solerzia nell’ affrontare i problemi, portando anche un notevole aumento delle iscrizioni dei militi (dai 632 del 1960 ai 684 del 1961). L’ assemblea generale del novembre 1961 elegge nuovo Presidente Mario Maldini, Vice Presidente Vittorio Gallizia, segretario Ferdinando Bianchi, cassiere Giorgio Isetta. La nuova direzione decide di incrementare le giornate di … ..portandole 14 durante l’ intero anno, nel periodo che va da Natale a S. Giuseppe. viaggio sociale a coloro che si dimostrano più meritevoli. Dall’ ottobre del 1962 la Croce Verde possiede finalmente una nuova sede sociale, quella che occupa ancora oggi: l’ ex-ospedale San Biagio sito in Piazza Milite Ignoto. Un progetto è già pronto per allestire al meglio i locali anche se alcuni di essi sono occupati ancora dalle Scuole Elementari.

Page 12: Memorie ed immagini sulle vie di Finalborgo

Nel 1963 si incominciano comunque i lavori anche perché l’ eccessivo ritardo porta ad uno scarso impegno da parte dei militi, ma non solo, non potendo questi far affidamento su una struttura funzionale. Si sollecita così l’ aiuto economico di ogni cittadino di Finalborgo, Calice L., Perti, Feglino, Orco e Gorra. Anche in questo caso, come per l’ autolettiga, la risposta della popolazione sarà determinante per il raggiungimento del risultato. Tra il 1964 e il 1965 le opere sono già a buon punto; tra i lavori da ultimare rimane anche l’ istallazione della balaustra della nuova scala di accesso alla sede. L’ affitto viene pagato all’ Ospedale Ruffini, ancora proprietaria dei locali, la somma raggiunge le 1000 lire annue comprensive dell’ alloggio del custode e dell’ autorimessa. �����,QL]LD�O¶HUD�GL�%LDQFR�3LHWUR� Il 6 Dicembre del 1967 inizia l’ era di Piero Bianco; egli rimarrà Presidente del Sodalizio fino al 1998, dunque per più di trent’ anni; vice Presidente viene eletto Alessandro Carosio, cassiere Giorgio Isetta, segretario PierGiacomo Ornolio, Direttore dei servizi Novello GianFranco, consiglieri Bonora Bernardo, Rubatto Aldo e Bolla Mario. Il Presidente deve prendere subito la drastica decisione di non usufruire più del teatro Aycardi a causa della precarietà della struttura; invita dunque l’ amministrazione comunale guidata allora da Augusto Migliorini non solo a provvedere a delle riparazioni urgenti, ma anche a contribuire al progresso dell’ Ente attraverso un più concreto appoggio finanziario. Un’ innovazione che dimostra una profonda coscienza democratica viene avanzata dal consigliere Bolla allorchè propone la pubblicazione di una parte dei verbali per rendere partecipe delle decisioni per i cittadini di Finalborgo. Si tratta di una proposta valida che trova il pieno appoggio della Dirigenza. In quel periodo si cerca di razionalizzare il tariffario del trasporto con l’ autolettiga sia urbano che fuori provincia; ciò avviene di comune accordo con la Croce Bianca di Marina e l’ INAM,troppo spesso insolvente con i due enti benefici. Purtroppo sia il Sindaco che l’ INAM si dimostreranno inadempienti per parecchio tempo, dal punto di vista economico va per fortuna segnalato un contributo di £ 300.000 lire da parte dell’ onorevole Taviani, Ministro dell’ Interno, e uno della Banca San Paolo. Intanto si provvede al giusto riconoscimento per l’ opera svolta da Santina Bolla (pulizia della biancheria usata in sede) e da Franca Ettore (compilatrice da diversi anni delle tessere sociali). Nel mese di Novembre, constatati gli inconvenienti meccanici della vecchia autolettiga, si decide di comprarne una seconda: una Fiat 124, madrina della quale sarà Aurelia Celesia . Interessante risulta poi il modo con cui si cerca di reperire materiale utile alla P.A.; addirittura, venuti a sapere della demolizione di una nave nel porto di Vado Ligure, si provvede a recuperare i medicinali di bordo prima che sia troppo tardi. Il 1969 inizia con un problema molto serio l’ impossibilità di organizzare i tradizionali veglioni carnevaleschi soprattutto a causa dell’ inagibilità del teatro Aycardi. Le condizioni di quest’ ultimo sono, come si è già detto, dovute alla negligenza dell’ amministrazione comunale. Ciò sta a dimostrare, come si è potuto constatare per gli anni passati, l’ oscillante rapporto tra la Croce Verde e Il Comune, alla luce anche del fatto che solo pochi mesi dopo si ringrazia il Sindaco Migliorini per lo stanziamento di ben £ 500.000,divenuti poi £ 300.000. Oltre all’ aiuto dell’ ente e della popolazione locale la dirigenza cerca di accedere a dei finanziamenti del Ministero della Sanità tramite l’ appoggio del Ministro Carlo Russo e del Senatore Ripamonti. Alle difficoltà di carattere finanziario si aggiungono quelle scaturite dall’ insufficiente numero dei militi a disposizione, inconveniente che ha origine dalla passata gestione e a cui bisogna dare una soluzione nel più breve tempo possibile, pena la stessa funzionalità della P.A.

Page 13: Memorie ed immagini sulle vie di Finalborgo

La funzionalità, tuttavia, viene qualitativamente migliorata grazie alle lezioni sul trattamento del malato e del ferito tenute dai dottori Serrato e Staricco ed alla istituzione di una squadra notturna, vista la non più giovane età del custode. A tal fine si provvede all’ allestimento di una stanza riscaldata, dotata di doccia e servizi igienici. Una nuova forma di reperimento dei fondi consiste nel distribuire dei libretti per le offerte presso alcuni negozi: in quell’ anno (come riferisce il nuovo segretario Angelo Massola) si ottengono così £ 25000 dal negozio di alimentari di Bertoli Gabriele e L.121000 dal giornalaio Basso Santo. Negli anni successivi si deve affrontare il nuovo servizio da effettuarsi nella nuova autostrada dei fiori e di conseguenza suddividere la competenza territoriale tra le diverse consorelle, con le quali non sempre i rapporti sono buoni. Il sentimento di appartenenza e di rivalità rionale si fa sentire quindi anche nelle Pubbliche Assistenze; ne è un esempio quanto riportato nel verbale di Direzione del 7 gennaio: "… una vettura è uscita di strada domenica scorsa… è stata chiamata la nostra Croce Verde, ma quando è arrivata sul posto, c’ era già la Croce Bianca di Finalmarina, in quanto il custode non ha trovato subito il personale per effettuare il servizio. Così alcune persone si sono messe a criticare in pubblico la poca serietà nel servizio da parte della nostra società. Questo fatto è spiaciuto a tutti noi… ". La costruzione del nuovo ospedale di Finale Ligure costringe l’ Ente ad organizzare intanto un ulteriore servizio in collaborazione con le altre due P.A. presenti sul territorio. Per quanto riguarda la questione della trascuratezza dei militi per i servizi serali, essa continua a creare non pochi inconvenienti per la soluzione dei quali si è indecisi: c’ è chi lamenta la mancanza di divertimenti all’ interno della sede, ma non manca la voce di chi condanna "… la mentalità dei giovani stessi, i quali si staccano presto da tutto… ". Un problema, questo, che ancora oggi ciclicamente riappare e che allora si cerca di risolvere organizzando dei tornei di ping-pong, calciobalilla e biliardo. Nel 1970, nonostante alcune resistenze, viene riconfermato il Consiglio Direttivo guidato da Pietro Bianco. La divisa dei militi rimane sempre la stessa (camicia bianca con bottoni, nastrino e cravattino verde), ma la Dirigenza deve affrontare, nei due anni successivi, alcune questioni molto importanti: il 50° Anniversario di Fondazione, la stesura di un nuovo Statuto e la candidatura del Presidente a Consigliere comunale. La terza trova una veloce soluzione in quanto viene respinta la possibilità di dimissione di Pietro Bianco, constatate le candidature di altri quattro membri del Consiglio in liste diverse. Il Consiglio augura:"… di avere tutti un brillante successo per il benessere di Finalborgo e per la nostra Croce Verde". Nel corso di queste elezioni tre dei cinque candidati vengono eletti: il Presidente Bianco, Angelo Massola e Ornoglio. Intanto continuano gli screzi con la Croce Bianca, la quale: "… ha mandato i propri militi a raccogliere nelle zone di Orco e Feglino, nonostante per parecchi anni si è sempre insistito e si abbiano avuto garanzie sul fatto che non ci sarebbero più andati. Viene deciso di inviare … un’ energica lettera di protesta… ". Il campanilismo dei due rioni viene evidenziato in queste poche righe di verbale. La questione del rinnovamento dello Statuto si rileva abbastanza agevole in quanto prevede soltanto l’ aggiunta di due Consiglieri e di un segretario; quest’ ultimo senza diritto di voto. Per poter affrontare nel migliore dei modi i festeggiamenti del 50° anniversario la Dirigenza decide di convocare con un anno di anticipo l’ Assemblea Generale dei soci che, seppur con molte assenze, rimanda il mandato di Presidente a Bianco, mentre le altre cariche vengono così suddivise: Vice-Presidente Carosio Alessandro Segretari Massola Angelo e Bosoni Pietro Tesoriere Isetta Giorgio Revisori dei Conti Vinotti Paolo, Mantero Angelo, Carlini Pier Bruno La Direzione dei Servizi viene assegnata al sig. Galizia e al Dr. Assirelli con l’ incarico di dare impulso all’ attività dei militi e di ampliare il servizio alle ragazze.

Page 14: Memorie ed immagini sulle vie di Finalborgo

La presenza nella Direzione dei Servizi di un dottore garantisce la possibilità di insegnare il funzionamento di nuove apparecchiature mediche, come, ad esempio, del respiratore, indispensabile per il pronto intervento. Il mese successivo la Direzione dei Servizi viene affidata ai signori Ettore Emanuele, Terribile Aquilino, Roella Bruno; contemporaneamente si istituisce anche un Consiglio Direttivo composto da Carosio, Isetta, Galizia, Bolla, Assirelli. ,/�����$QQLYHUVDULR�GL�)RQGD]LRQH�H�PROWH�QRYLWj� Dopo lunghi preparativi, il 14 maggio del 1972 avviene la cerimonia per il 50° Anniversario di Fondazione con la presenza del Vescovo della "Sacra Rota", di vari rappresentanti delle società di Finalborgo e di Giuseppe Cerisola, Presidente del gruppo dei pittori finalesi, degli "spegassi", di cui è prevista una mostra retrospettiva. In occasione dei festeggiamenti, vengono preparate le nuove divise dei militi e delle militesse, un nuovo vessillo, una pesca di beneficenza. I militi del sodalizio si dimostrano assai generosi, donando una medaglia d’ oro in ricordo della ricorrenza ed un diploma ai membri del Consiglio Direttivo. Sempre in quegli anni, viene istituito un ambulatorio comunale nella sede della Croce Verde; i medici che usufruiscono dei locali sono Serrato Antonio, Berton Aldo, Porasso Elio; i quali devono contribuire per le spese del riscaldamento della sala d’ attesa. Altri elementi innovativi sono la creazione di un locale adeguato per l’ areosol terapia, l’ acquisto di una nuova ambulanza (D.S. 20 Citroen) dotata di un divisorio interno, di un impianto di ossigeno completo di bombola, di tendine ai vetri laterali e di un seggiolino supplementare. Il processo di modernizzazione delle strutture è dunque ben avviato; processo simboleggiato dalla cessione della prima autoambulanza (FIAT 1100) e dall’ allestimento di un bar all’ interno della sede. L’ innovazione riguarda anche gli uomini; all’ inizio del 1975, infatti, si decide di aumentare il numero dei Dirigenti: "… per avere gente nuova, idee nuove, spirito nuovo… ". Tra le persone nuove ci sono Arrives Giuseppe, in qualità di aiuto e Bevione Aldo, che, insieme alla propria famiglia, diventa il nuovo custode, provvisoriamente alloggiato nella sala consigliare della società. Questa nuova figura si rivela molto importante in quanto avendo la possibilità di aprire i locali nelle ore serali, ha reso possibile un risveglio della società, testimoniato da una maggiore partecipazione dei militi. Passano gli anni ma immutata rimane la consapevolezza dell’ importanza delle sagre, al fine di reperire fondi; continua la festa in occasione della Madonna del Carmine, anche se la Dirigenza deve purtroppo constatare la scorrettezza dei "Commercianti del Borgo", che, sempre in passato, da tale ricorrenza hanno tratto vantaggio, senza, quasi mai, nulla dare alla Croce Verde. Si provvede inoltre ad una razionalizzazione delle tariffe del trasporto in ambulanza: Servizi locali offerta Servizi a Santa Corona offerta o L. 3000 Servizi a Savona L. 7000 Servizi a Genova L.18000 Servizi a distanze superiori L.120 a chilometro Oggi come allora, elemento fondamentale risulta la presenza dei giovani, vera e propria linfa vitale per una P.A.; leggendo quanto riporta il verbale del 1° settembre 1976, si comprende come ciò sia da sempre vero, allorchè il Presidente afferma che "è necessario far partecipare fisicamente ed effettivamente alla vita della società e perciò "… che i locali della Croce Verde appartengono ai militi e nessuno può allontanarli se non per motivi gravi e solo temporaneamente… ". Allo stesso tempo si ribadisce che "l’ imperativo categorico che tutti si debbono porre è quello di dare impulso alla vita della Croce Verde. Quello stesso impulso dato negli anni passati da altri militi e di cui sempre il sodalizio è riconoscente soprattutto nei casi di infermità e di grave malattia. Nel 1977 viene eletto il Consiglio Direttivo

Page 15: Memorie ed immagini sulle vie di Finalborgo

Presidente Bianco Pietro Vice – presidente Bolla Mario Tesoriere Isetta Giorgio Segretario Arrives Giuseppe Consiglieri Assirelli Goffredo, Donante Riccardo, Galizia Vittorio, Massola Angelo, Rubatto Aldo Revisori dei conti Chiericato Pietro Luigi, Rotuno Giuseppe Negli ultimi anni ’ 70 permangono difficoltà nel reperire dei militi durante i giorni festivi; il problema viene risolto garantendo l’ impegno di almeno tre: un autista, un barelliere e un altro che rimanga in sede a rispondere ad eventuali altre chiamate, nel caso che i primi due siano già occupati in un servizio. Nonostante l’ impegno di molti militi vengono però riscontrate diverse assenze nei turni di guardia domenicale, manchevolezze stigmatizzate prontamente dalla Dirigenza, consapevole dell’ estrema importanza della serietà dei militi. In un’ altra occasione il Presidente è costretto ad intervenire nei confronti di alcuni giovani il cui comportamento viene però giustificato dal loro "grande attaccamento al Sodalizio". Il caso in questione riguarda l’ aver sostituito alcuni adesivi della Croce Bianca di Finalmarina con altri della Croce Verde, in una zona della competenza della prima, in’ azione che riflette la permanenza di un sano campanilismo. Viene comunque considerata l’ opportunità di ricordare a tutti quali siano le competenze territoriali delle due P.P.A.A.: quella della Croce Verde va da Finalborgo al bar Altino, mentre la Croce Bianca opera a Finalmarina e Finalpia, luogo considerato comunque "neutro". I dissapori trovano comunque una pronta soluzione soprattutto quando si tratta di riunirsi per decidere questioni inerenti la vita di tutte le consorelle finalesi; nel maggio 1978 viene deciso infatti di rivedere le convenzioni stipulate con l’ Ente Ospedaliero Ruffini S. Biagio, al fine di riorganizzare il servizio di "guardia notturna" e quello del trasporto di ammalati per conto dell’ Ospedale. L’ unanimità della decisione presa riflette la volontà di continuare un percorso comune di solidarietà e di efficienza, tanto apprezzato dai cittadini, compresi quegli operai ed impiegati della Piaggio che hanno scelto le Pubbliche Assistenze finalesi per il trasporto degli ammalati iscritti alla cassa assistenziale dell’ azienda. Nel novembre di quello stesso anno viene indetta la seconda Assemblea Nazionale del volontariato, con la partecipazione di tre militi della Croce Verde, i quali, al loro ritorno, riferiscono le linee guida decise: assistenza agli anziani, contatto con la gente, eliminazione di qualsiasi rivalità con le altre Pubbliche Assistenze, maggiore presenza delle donne. Tali elementi cardine sono stati fatti propri con il passare degli anni da tutti gli Enti di volontariato, proprio per il loro carattere di dedizione e di solidarietà. Bisogna tuttavia ricordare che a Finalborgo buoni rapporti si sono instaurati anche con associazioni di altro tipo; è il caso della Banda di Finalborgo, ricostituita nel 1978 da Angelo Massola e ben accolta presso la sede dei militi dove effettuava le prove, visto l’ ambiente troppo freddo del teatro Aicardi. La banda pochi mesi dopo riceverà anche il contributo da parte della Croce Verde, costituito dall’ incasso di due serate dell’ annuale sagra delle frittelle (circa L. 500000). In quell’ epoca c’ è la cosiddetta "crisi del petrolio" con il conseguente rincaro della benzina; anche la Croce Verde deve adeguarsi per sopravvivere, decidendo così di aumentare il tariffario dei trasporti: Trasporti locali offerta Trasporti Santa Corona offerta o L.5000 Trasporti a Savona £ 10000 Trasporti a Imperia £ 20000 Trasporti a Genova £ 25000 Altri trasporti £ 200 a chilometro *OL�DQQL�¶����/¶HVSHULHQ]D�LQ�,USLQLD�H�OD�FRQYHQ]LRQH�FRQ�O¶86/� Il 1980 inizia positivamente grazie al contributo di L.11000000 concesso dalla Cassa di Risparmio di Savona per acquistare una nuova ambulanza, un furgone FIAT 238 tipo elegant.

Page 16: Memorie ed immagini sulle vie di Finalborgo

Purtroppo un altro contributo, questa volta da parte della Cassa di Genova e Imperia non può pervenire perché il Presidente "sembra essere invischiato nello scandalo Italcasse". In seguito la Banca savonese concederà ancora un milione in modo da evitare un eccessivo aggravio per le casse della P.A. Al di là di queste buone notizie, nel Maggio il compianto Massola non può portare a termine la raccolta dei fondi presso i negozianti a causa di impedimenti circolatori alle gambe, un triste presagio il futuro. La vita della Croce Verde continua; i preparativi per la premiazione dei militi risultano assai fervidi. In occasione della manifestazione giungono da Ovada alcuni componenti della locale P.A. trainando da quel paese una barella a mano, un’ impresa decisamente straordinaria. Il 1980 è l’ anno del terremoto in Irpinia, la Croce Verde partecipa direttamente agli sforzi profusi da tutta la nazione per aiutare le popolazioni martoriate, compresi i bambini che potranno almeno alleviare le sofferenze con dei giocattoli. Nel 1981 muta il servizio di trasporto in quanto il pagamento non viene più effettuato dall’ ammalato, ma direttamente dalle USL . Tale novità però non convince del tutto la dirigenza in quanto si prevedono già i possibili ritardi nella consegna dei soldi "trattandosi di un Ente Pubblico". L’ 11 aprile viene indetta l’ Assemblea Generale dei soci con l’ auspicio del Presidente Bianco dell’ inserimento nel futuro Consiglio di giovani che, con la guida e l’ esperienza dei meno giovani, formino un insieme valido ed efficiente. Parole sagge e apprezzate vista la sua rielezione. Vice-presidente diventa Bertoli Gabriele, mentre nuovo Direttore dei servizi è Moro, Isetta Giorgio viene nominato Consigliere a vita. In agosto le diverse consorelle finalesi organizzano una manifestazione molto originale che anticipa sotto alcuni aspetti le future iniziative del Centro Storico; si tratta infatti di una festa a carattere storico-folcloristico per celebrare le nozze del Marchese del Carretto, con l’ illuminazione del Castel Gavone. Un’ esperienza dunque in grado di unire la consapevolezza della ricchezza storica di Finalborgo ad uno scopo umanitario. Intanto, come accadrà più volte negli anni successivi, vengono segnalati i troppi danni arrecati alle autoambulanze a causa della "condotta spericolata" degli autisti. Condotta che verrà spesso stigmatizzata, ma che spesso troverà la comprensione della Dirigenza dei Servizi, solleciti nel ricordare l’ intensità del lavoro dei militi in alcuni periodi. Positiva è invece la dotazione di radio ricetrasmittenti, un passo in avanti verso la modernizzazione dell’ Ente, attuato in concomitanza con il 60° anniversario della fondazione, celebrato il 30 maggio 1982. Per quanto riguarda la Direzione dei Servizi si riscontra nel volgere di pochi mesi l’ avvicendamento di tre persone: Moro, Giuliano Perissuti e Giovanni Vallese, mentre i militi possono adesso contare su lezioni di pronto soccorso organizzate dalla V° U.S.L. e tenute da medici di ottimo valore. Nonostante queste lezioni i rapporti tra la società e l’ U.S.L. non sono sempre buoni, soprattutto a causa di alcune irregolarità riscontrate nella tabella dei servizi prestati dalle ambulanze. Altro elemento di dissidio riguarda il trasferimento di malati verso località lontane per conto dell’ USL; un servizio che perde il carattere tipico del continua a non essere retribuito dall’ Ente sanitario; si decide in tal senso di elargire un emolumento a quegli autisti che trovassero spesso impegnati in trasporti per conto della V° U.S.L. /H�QXRYH�DPEXODQ]H�HG�L�QXRYL�LPSHJQL� Un fattore di ammodernamento consiste nella nuova dotazione di una barella e di attrezzature per le autoambulanze; per tale scopo si costituisce una speciale commissione. Una delle innovazioni principali è costituita dalle barelle "a cucchiaio", strumento ormai indispensabile per effettuare un soccorso efficiente, alla luce anche di un dato assai significativo che vede la Croce Verde primeggiare tre le Pubbliche Assistenze del savonese per il numero di servizi effettuati nell'ambito della V° U.S.L.; conseguenza logica di questa situazione è la richiesta da parte

Page 17: Memorie ed immagini sulle vie di Finalborgo

del Sodalizio di una carica all’interno della Federazione Regionale delle PP.AA.; il nominativo prescelto e proposto risulta quello di Piermarco Casanova. Quest’ ultimo è eletto il 15 gennaio 1984 come Consigliere Regionale delle P.A., un risultato che certamente rende orgogliosi tutti gli appartenenti del Sodalizio Finalborghese All'inizio del 1984 la Croce Verde possiede una nuova ambulanza modello Wolswagen Transporter; in aggiunta alla Fiat 238 E e al vecchio Fiat 238; le due ultime però sono ormai ridotte ai minimi termini dall’ impiego intenso e viene avanzata la necessità di acquistare un'altra ambulanza nuova, sempre di tipo Wolswagen Transporter ed inoltre viene stabilito l'obbligo di mantenere fissa una nella Piazza Milite Ignoto in modo di garantire il pronto intervento in tempi ristrettissimi. Nonostante siano passati molti anni dalla sua fondazione, in varie occasioni viene ribadito il principio del dovere di militi e di ciascun associato " … indipendentemente dalla carica ricoperta … i dirigenti sono prima di tutto militi che per la loro veste particolare debbono essere sempre di esempio e di guida per i militi che essendo più giovani d'età hanno bisogno di essere consigliati per ben operare nella vita della società… ". Dal 1985 il Direttore dei Servizi è Gasparotto Riccardo, coadiuvato da due vicedirettori: Casanova P Piermarco e Guido Paolo. In occasione dell' elezioni del nuovo Consiglio un avvenimento turba la regolare vita del sodalizio: infatti un esposto al Pretore prevede la consegna dei verbali ai Carabinieri i quali devono contestare la regolarità del voto per delega, una consuetudine ormai consolidata all'interno della Croce Verde, purché mantenuta entro certi limiti; si tratta comunque di un fatto grave che vede l'associazione difendersi da un'accusa meschina. Nell'estate del 1985 il parco macchine viene incrementato con un'altra Wolswagen, dotata di una centralina speciale nella cabina guida; alla nuova autovettura viene dato il numero progressivo 6 ed anch'essa viene inaugurata con una benedizione e la partecipazione di altre consorelle. Il 1985 vede purtroppo anche la prematura scomparsa del milite e socio Ivano Bevione, figlio dei custodi della Croce Verde; al giovane vengono tributate le onoranze normalmente organizzate per i dirigenti. Nel maggio 1986 viene approvata la bozza di un nuovo statuto, la cui lettura da parte dei militi e dei soci non è garantita al fine di permettere eventuali osservazioni e modifiche, (il documento viene ufficialmente approvato nel successivo mese di novembre). Nel mese successivo l'associazione riceve la congrua somma di cinque milioni di lire dalla Cassa di Risparmio di Savona, cifra che permette il completamento dell'allestimento di un nuovo salone nella sede sociale e l'acquisto di una nuova autoambulanza. Intanto anche in questi anni continua la tradizionale preparazione delle feste in occasione della "Madonna del Carmine", le attrezzature necessarie allo svolgimento della manifestazione vengono reperie grazie alla collaborazione del Comitato Festeggiamenti di Monticello, del P.C.I. e del P.S.I.. Verde, problemi facilmente risolti in nome delle complementarietà dei sodalizi, ambedue impegnati in un servizio di tutela, sia esse di persone o dell'ambiente. Nell'ambito di una sempre maggior apertura verso l'esterno la Croce Verde accetta, una proposta dal C.A.I., di allestire un posto di chiamata per il soccorso ai rocciatori e la necessaria attrezzatura per questo tipo di soccorso; viene permesso inoltre l'utilizzo del nuovo salone da parte di altre associazioni, con l'obbligo di tenerlo in ordine. Nel 1987 cade il 65° anniversario della fondazione della P.A. finalborghese, celebrazione che vede la partecipazione della Fanfara dei Bersaglieri di Albenga e la presentazione di una nuova autoambulanza questa volta una Volvo, la cui omologazione di trasformazione in autoambulanza risulta difficoltosa per parecchi mesi. Nel 1988 avviene a giudizio dei dirigenti, un fatto spiacevole, il parroco di Finalborgo Don Giorgio Barbaccini rifiuta, infatti, l'offerta di divenire Presidente dei Probiviri della Società; un rifiuto che viene stigmatizzato con le seguenti parole del Presidente: "… duole che un uomo che è investito della missione cristiana non abbia capito cosa vuol dire partecipare alla vita di una società il cui fine è il bene della popolazione… nella P.A. Croce Verde non esistono trampolini di lancio per scopi

Page 18: Memorie ed immagini sulle vie di Finalborgo

personali ma soltanto l’unione di un gruppo di persone legate per operare per il bene del prossimo e chiunque voglia fare sondaggi miranti all’affermazione del proprio, credo ha evidentemente sbagliato società… ". Parole dure, ma che riassumono il significato profondo dell'impiego in una società di volontariato. Nel 1988 viene rieletto come Direttore del Servizi Gasparotto, suoi vice sono Paolo Guido ed Angelo Bolla. Il direttore, tuttavia, denuncia delle irregolarità consistenti nella distribuzione fuori dalla sede di bigliettini contenenti indicazioni di voto; il Presidente condanna l'accaduto, anche se dopo tutto si è trattato un mezzo per invogliare i soci a partecipare alle elezioni ed inoltre si dimostra preoccupato perché in diverse circostanze i militi "… sbandierano i problemi interni in luoghi non opportuni… ". Nel 1989 i militi vengono informati dell'acquisto di una ambulanza modello Mercedes MB 100 D ed in quello stesso anno viene eletto il nuovo Direttore dei Servizi nella persona di Moreno Broglia, al posto del dimissionario Pier Marco Casanova, fino ad allora direttore "ad interim". Una delle principali questioni che assillano il Presidente è l'eccessiva velocità raggiunta dai militi autisti dalle ambulanze senza alcun motivo di urgenza; problema questo che, oltre a creare pericoli per l'incolumità delle persone, determina un costo aggiunto per la Società a causa di eventuali multe. La fine del decennio vede la necessità di un rinnovamento adeguato alle nuove esigenze del soccorso: infatti il dottor Pietro Rocca, nuovo Direttore Sanitario della P.A. organizza un corso di aggiornamento tenuto i collaborazione con i migliori medici del Santa Corona, ed in cui i militi sono invitati a non essere semplici spettatori, ma attivi protagonisti; detto corso prevede anche una fase pratica soprattutto per insegnare ad usare il ventilatore polmonare in dotazione nella nuova ambulanza. Vorrei terminare questa breve cronologia storica della Croce Verde ricordando un fatto allo stesso tempo demenziale e pericoloso: nel giugno del 1989 un'ambulanza con a bordo due militi e un malato, viene sequestrata da tre malviventi in fuga; per fortuna la vicenda si concluse positivamente dopo una folle corsa in autostrada. Il decennio 1990-1999 è ancora troppo recente per essere oggetto di un'analisi oggettiva di tipo storico, ma sicuramente ciò che bisogna sottolineare è il persistente impegno etico che contraddistingue il Sodalizio di Finalborgo, come le sue consorelle. Tale positiva situazione va senz'antro vista nell'ambito di una regione, come la Liguria, da sempre tra le prime nel settore delle Pubbliche Assistenze e dunque rappresentativa di una Comunità nazionale in cui è sempre vivo il valore della solidarietà e del rispetto della vita.