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MEMORIA
Spagnoletti Maria, Stella 2019/20
Lezione 4
Si ricorda che il materiale contenuto nelle slide è in parte estrapolato dalla bibliografia di riferimento per l’esame; è strettamente rivolto agli studenti del corso e non consentita la pubblicazione al di fuori della piattaforma universitaria utilizzata dal docente.
COS’È LA MEMORIA?
È un processo con cui codifichiamo, immagazziniamo e
recuperiamo le informazioni.
Può essere paragonata ad un magazzino
multicomponenziale
MEMORIA
Ciò che chiamiamo ricordo è il risultato di un insieme di sistemi di memoria differenti ma in interazione tra loro:
un sistema è un insieme di elementi collegati a formare una totalità strutturale e funzionale
Argomenti a favore della visione multicomponenziale della memoria
Sovraccaricare un sistema lascia intatti gli altri sistemi
Lesioni cerebrali possono danneggiare un sistema ma non gli altri
Certe variabili sperimentali hanno effetto sul funzionamento di un sistema ma non sul funzionamento di sistemi diversi
ESEMPIO DI TEST
DI MEMORIA
A volte si ha l’impressione
di non avere una buona
memoria. Ma è davvero
così?
Tratto dal testo Psicologia generale. Feldman.Ed. McGraw Hill
I TRE SISTEMI DI MEMORIA
Memoria sensoriale
Memoria a breve termine
Memoria a lungo termine
I TRE SISTEMI DI MEMORIA
1) Memoria sensoriale: magazzino di memoria iniziale,
temporaneo, che immagazzina le informazioni soltanto per
pochissimi secondi, come una replica esatta dello stimolo.
2) Memoria a breve termine [MBT]: magazzino di memoria che
immagazzina le informazioni per circa 20 secondi.
I TRE SISTEMI DI MEMORIA
3) Memoria a lungo termine [MLT]:
• Un magazzino a capacità pressoché illimitata.
• L’informazione nella memoria a lungo termine viene
immagazzinata e codificata in modo da essere rievocata
quando serve. Tuttavia a volte può essere difficile
recuperare l’informazione immagazzinata.
I TRE SISTEMI DI MEMORIA
OBLIO
Oblio
Perdita o impossibilità di recuperare informazioni dalla memoria.
Tempo
L’oblio dipende dal passare del tempo: quanto più lungo è
l’intervallo di tempo tra l’apprendimento e la rievocazione tanto
peggiore è il ricordo.
STADI DELLA MEMORIA
Consideriamo un qualunque evento
1. Il primo stadio dei processi di memoria è quello di codificare l’informazione (ad es., conoscere una persona nuova, il suo nome, il suo volto)
2. Il secondo stadio è quello di immagazzinare le informazioni da qualche parte
3. E il terzo è quello di recuperare l’informazione quando ci serve (ad es., quando ri-incontriamo la persona)
MAGAZZINI DELLA MEMORIA
Atkinson e Shiffrin nel 1968 ipotizzarono che ci fosse un
“buffer” di memoria in cui il materiale del ricordo risiede
temporaneamente fra il momento della codifica e quello di
immagazzinamento
Ipotizzarono una memoria a breve termine e una a lungo
termine
MAGAZZINI DELLA MEMORIA
Le teorie più recenti, ipotizzano tre magazzini:
Un magazzino sensoriale (meno di 1 secondo), dove le
informazioni vengono mantenute per le primissime analisi
Un magazzino a breve termine o di lavoro (qualche decina di
secondi)
Un magazzino a lungo termine (da pochi minuti ad anni interi).
È quella che noi chiamiamo comunemente “memoria”
DIFFERENZE NEI CONTENUTI DA RICORDARE
Quando memorizziamo qualcosa, generalmente vengono
memorizzate anche informazioni contestuali
Per molto tempo si è pensato che tutte queste informazioni
venissero immagazzinate insieme
Le teorie più recenti ipotizzano invece che le informazioni
vengano scomposte in base al tipo e memorizzate in modo
diverso l’una dall’altra
MEMORIA SENSORIALE
Gli organi di senso percepiscono le sensazioni provenienti dall’esterno e lo fanno in modo continuo
Ma abbiamo visto che noi “percepiamo” solo le cose a cui siamo interessati e che queste informazioni vengono pre-codificate
Si ipotizza quindi un’area (la memoria sensoriale) in cui le sensazioni sono immagazzinate così come vengono ricevute dagli organi di senso
MEMORIA SENSORIALE
È in grado di tenere una quantità di informazioni visive,
acustiche o di altra natura sensoriale
Tiene una rappresentazione piuttosto fedele, come una
«fotografia istantanea» proveniente dagli organi di senso
È di brevissima durata
Le più studiate sono la memoria iconica (visiva) e quella ecoica
(uditiva)
MEMORIA SENSORIALE
Osservate il segno + di sinistra e contate fino a 30 poi
spostate l’occhio sul + che sta a destra. Cosa vedete?
MEMORIA A BREVE TERMINE
Magazzino di memoria in cui le informazioni acquistano per la
prima volta significato
Può contenere approssimativamente 7 insiemi o chunk di
informazioni
Un chunk è un raggruppamento significativo di stimoli che
possono essere immagazzinati come una unità nel magazzino
di memoria a breve termine
Conserva le informazioni per circa 15-20 secondi
MEMORIA A BREVE TERMINE
Reiterazione [Rehearsal]
Ripetizione di informazioni che sono entrate nella memoria a
breve termine
Reiterazione elaborativa
Si verifica quando l’informazione viene considerata ed organizzata
in modo tale da rendere più probabile il suo trasferimento nella
memoria a lungo termine
Mnemotecniche
Tecniche per organizzare le informazioni in modo da aumentare la
probabilità che vengano ricordate
MEMORIA A BREVE TERMINE
Alcuni teorici concepiscono la memoria a breve termine come un
sistema di elaborazione delle informazioni denominato memoria
di lavoro (working memory)
Le informazioni che escono dalla memoria sensoriale passano
a quella a breve termine o memoria di lavoro
La memoria di lavoro svolge moltissimi ruoli
Decidere se, cosa e come deve essere passata alla memoria a
lungo termine
Facilita la rievocazione di informazioni utilizzando una quantità
rilevante di risorse cognitive durante il suo funzionamento
MEMORIA DI LAVORO: CODIFICA
La memoria di lavoro riceve solo una parte delle informazioni
della memoria sensoriale
Il primo compito della memoria di lavoro è di codificarle
I principali meccanismi di codifica si basano su codici acustici,
visivi o semantici
Esempio: Dovete memorizzare un numero (ad es. di telefono).
Se volete memorizzarlo solo il tempo necessario per comporlo,
sicuramente lo ripetete a voce. Se invece lo volete memorizzare
per sempre, potete usare sia strategie acustiche, sia visive, ma
anche motorie
MEMORIA DI LAVORO: CODIFICA
Ovviamente dei disegni o delle figure devono essere
memorizzate in modo diverso da quello acustico, ma solo chi
ha una memoria iconica può memorizzare solo in modo visivo
Spesso noi usiamo una combinazione visuo-spaziale, ovvero
ricordiamo determinati pezzi della figura in determinate
posizioni e non ricordiamo tutto il resto
È stato dimostrato che quando utilizziamo la codifica acustica,
viene attivata una zona del nostro cervello diversa da quella
utilizzata dalla codifica visuo-spaziale
MEMORIA DI LAVORO: IMMAGAZZINAMENTO
La memoria di lavoro ha una capacità limitata e la regola
generale è “7±2” ovvero possiamo conservare informazioni
comprese fra 5 e 9 unità (chunk)
Già nel 1885, Ebbinghaus aveva fatto ricerche con parole e poi
con sillabe e con lettere: la nostra capacità di ricordare una
sequenza è di circa 7 lettere, 7 sillabe, 7 parole…
Tuttavia questo riguarda solo la memoria di lavoro
MEMORIA DI LAVORO: IMMAGAZZINAMENTO
Provate a memorizzare gli stimoli presentati:
d r k l t f s p w c j q
da ra la te fu se po ca mu pir za ne nil vu
f a r e l a t e l a d a s e d u t i s e n z a
v e d e r e n u l l a
MEMORIA DI LAVORO: IMMAGAZZINAMENTO
Se riusciamo a “semantizzare” lo stimolo nella memoria di lavoro, la nostra capacità aumenta
Il concetto di chunk corrisponde all’unità di senso, dunque ad un raggruppamento significativo di stimoli che possono essere immagazzinati come un’unità nella memoria a breve termine
Un lungo numero di telefono viene memorizzato in chunk più facili da ricordare:
03165433740 => 031-65-43-37-40, 031 654 33 740
MEMORIA DI LAVORO: IMMAGAZZINAMENTO
La capacità della memoria di lavoro dipende dalla lunghezza
degli stimoli e dalla loro velocità
Se ci sono molte parole, ne ricordiamo solo alcune
Se le parole sono molto lunghe, ne ricordiamo di meno
Se arrivano nuove parole, ne ricordiamo ancora di meno
È come se i nuovi stimoli “buttino fuori” gli stimoli più vecchi
MEMORIA DI LAVORO: RECUPERO
Apparentemente, se la nostra memoria di lavoro contiene una
certa quantità di informazioni, recuperarle dovrebbe essere facile
Abbiamo già visto che non è così, ma…
Immaginate di dover memorizzare una lista di numeri (3, 6, 1)
che poi scompaiono, quindi compare un nuovo numero (6) e
dovete decidere se questo numero era presente nella lista
Ci vuole più tempo a rispondere se il numero NON è presente
Ci vuole più tempo a rispondere se la lista è più lunga (circa 40
ms per numero)
MEMORIA DI LAVORO: RECUPERO
Lo stesso succede con lettere, parole, simboli, grafici,
immagini…
Questo fa pensare che il recupero delle informazioni dalla
memoria di lavoro sia “seriale”
Ogni elemento necessita di circa 40ms per essere esaminato e
per decidere
MEMORIA DI LAVORO E PENSIERO
Nella memoria di lavoro non arrivano solo informazioni dalla
memoria sensoriale, ma anche dalla memoria a lungo termine.
Quando dobbiamo capire il significato di una frase molto lunga,
la spezziamo in parti e, per ciascuna parte, dobbiamo ricavare i
significati delle parole, metterli insieme, trovare un significato
unico (chunk), memorizzarlo e passare alla successiva parte
della frase
MEMORIA DI LAVORO E PENSIERO
In molti problemi da risolvere, noi dobbiamo tenere
nella memoria di lavoro una serie di informazioni e
usarle per trovare la risposta
Questo procedimento non è limitato ai giochini, ma
anche a decisioni che dobbiamo prendere nella vita
Indicare la parola da scartare:
Sassari Parigi Genova Ferrara Taranto
■+■=● se ■=1, ● sarà uguale a:
MEMORIA DI LAVORO
1. La memoria di lavoro immagazzina le informazioni per brevi
periodi di tempo
2. La memoria di lavoro è una stazione di transito verso la
memoria a lungo termine
In entrambi i casi è implicata la “reiterazione” (una sorta di
meccanismo automatico) ossia ripetizione di informazioni che
sono entrate nella MBT
Solo le informazioni “ripetute” transitano alla memoria a
lungo termine
MEMORIA DI LAVORO
Baddeley elabora un modello multicomponenziale della Memoria di
lavoro.
Tale modello evidenzia come la memoria di lavoro (working memory) è
un sistema attivo, caratterizzato da diverse componenti, che svolge la
funzione di coordinare processi sia di mantenimento che di
elaborazione.
La memoria di lavoro contiene un esecutivo centrale che interviene nel
ragionamento e nel processo decisionale coordinando :
Magazzino visivo
Magazzino verbale
Buffer episodico
MEMORIA A LUNGO TERMINE
La memoria a lungo termine trattiene le informazioni per periodi che
oscillano fra pochi minuti, anni interi e, addirittura, tutta la vita.
Le teorie contemporanee evidenziano come sia costituita da più
componenti diverse, detti moduli di memoria, correlati con un
sistema mnestico caratterizzato da una collocazione anatomica
specifica nell’encefalo.
La distinzione più importante è quella tra memoria procedurale e
memoria dichiarativa. Quest’ultima è a sua volta divisa in memoria
semantica e memoria episodica
MEMORIA A LUNGO TERMINE
Memoria a lungo termine
Memoria dichiarativa: contiene le informazioni
fattuali (per esempio nomi, date, volti..)
Memoria semantica: è relativa alle conoscenze, i fatti generali e le regole
della logica che sono usate per dedurre i fatti.
Memoria episodica:
è relativa ad esperienze fatte e ai particolari autobiografici della
nostra vita.
Memoria procedurale: è correlata alle abilità (come
andare in bicicletta o nuotare) e alle abitudini
MEMORIA A LUNGO TERMINE: CODIFICA
La codifica in memoria è prevalentemente di tipo “significato” per tutto il materiale verbale
Esempio: se doveste riportare una conversazione avuta con una persona, difficilmente ricordereste le singole frasi esatte. Più probabilmente ricorderete il “significato” della conversazione e qualche pezzo di frase (se aveva un uso insolito, indicava una situazione particolare o dava un senso particolare al discorso)
Sono possibili anche codifiche “iconiche” ma sono più facili in giovane età (poesie) o dopo un lungo allenamento.
MEMORIA A LUNGO TERMINE: CODIFICA
In realtà anche quando codifichiamo il significato delle
informazioni, vengono codificate anche una serie di
informazioni collaterali che sono a loro collegate
In alcuni casi sono relazioni fra concetti precedentemente
codificati (ad es. per la musica, una lezione di filosofia…)
Ma possono essere associazioni mnemoniche (tipo gli acronimi
o le frasi di “suggerimento”)
MEMORIA A LUNGO TERMINE: CODIFICA
In altri casi si tratta di informazioni provenienti da altri sensi o
da elaborazioni involontarie
come riconoscere una persona da lontano in base a come
cammina,
una voce al telefono (ed anche scambiare la voce di una
persona con quella di un’altra perché il telefono altera le
frequenze)
MEMORIA A LUNGO TERMINE: CODIFICA
Nel memorizzare i brani, sono importanti le informazioni
aggiuntive.
Se un brano contiene solo “cose importanti”, non le ricordiamo
tutte
Se le parti importanti sono frammezzate da parti secondarie,
quelle importanti si ricordano più facilmente.
Anche le parti che includono spiegazioni che giustificano delle
conclusioni sono più facilmente ricordate.
Parti legate fra loro logicamente, sono più facili da ricordare
MEMORIA A LUNGO TERMINE: RECUPERO
Si crede che la maggior parte delle volte in cui dimentichiamo
informazioni della memoria a lungo termine, sia dovuto a
problema di recupero
Le situazioni di vero oblio sembrano essere molto poche e
legate a degenerazioni cerebrali
MEMORIA A LUNGO TERMINE: RECUPERO
Capita spesso di non riuscire a ricordare qualcosa quando ci
serve (un esame, un colloquio importante) e, appena passato il
momento di stress, l’informazione cercata viene alla memoria
da sola
Nelle sedute psicoterapeutiche capito spesso che il paziente
riporti delle informazioni di cui non si ricordava da tempo
MEMORIA A LUNGO TERMINE: RECUPERO
E’ più facile ricordare qualcosa con un suggerimento
(riconoscimento) che tramite il richiamo semplice
dell’informazione.
Per questo, un “esame” basato su domande a scelta multipla è
più facile di un esame con domande aperte!
Tuttavia, il riconoscimento può essere facilmente “deviato” con
suggerimenti “erronei”
MEMORIA A LUNGO TERMINE: RECUPERO
Il recupero delle informazioni è associato a delle “chiavi di
ricerca”
Se più informazioni sono associate alla stessa “chiave” sarà
più difficile recuperare l’informazione cercata
A meno che non usiamo più chiavi di ricerca per
quell’informazione
MEMORIA A LUNGO TERMINE: RECUPERO
Ci sono interferenze fra il numero di informazioni associate ad
una chiave di ricerca, e il tipo di associazioni
Informazioni che rientrano in un “contesto” sono più facilmente
memorizzabili di quelle che non lo sono
Il contesto sembra funzionare come un aiuto al riconoscimento
MEMORIA A LUNGO TERMINE: RECUPERO
Esperimento:
Si chiede a delle persone di memorizzare 13 sillabe e di riperterle
più volte finche non si riesca a riprodurle correttamente per due
volte. Siamo così sicuri che sono nella memoria a lungo termine
Dopo 20 minuti devono recitarle e se sbagliano devono ri-
impararle di nuovo
Il giorno successivo, dopo una settimana e dopo un mese, di
nuovo
Il tempo necessario per ri-imparare diventa sempre più breve
MLT: CODIFICA E RECUPERO
Vi sono interazioni fra il modo il cui viene codificata
l’informazione e il suo recupero:
Organizzazione delle informazioni al momento della codifica
Contesto di codifica simile al contesto di recupero
Sia esterno (luoghi, situazioni)
Sia interno (stato emotivi, attivazione, alterazione)
MODULI DI MLT
Memoria esplicita:
Ricordo intenzionale o conscio di informazioni
Memoria implicita:
Ricordi di cui le persone non hanno consapevolezza conscia, ma
che possono influenzare la prestazione e il comportamento
successivi
MLT
Tutto quello che, generalmente, chiamiamo “abilità” sono
basate sulla memoria implicita
Esempi:
Una lingua man mano la usiamo, il significato delle parole, il
nostro parlare/scrivere
La strada per raggiungere una meta
Allacciarsi le scarpe
Guidare la macchina (andare in bicicletta)
Ci sono situazioni in cui i nostri comportamenti “migliorano” in
efficienza perché abbiamo imparato dalle esperienze
precedenti
È evidente che abbiamo memorizzato, ma non siamo
minimamente consapevoli del processo di recupero di queste
informazioni
MLT
Fenomeno “sulla punta della lingua” (tip of the tongue):
Incapacità di rievocare informazioni che si è persuasi di
conoscere
Cue di recupero:
Stimolo che permette di rievocare più facilmente le informazioni
che sono immagazzinate nella memoria a lungo termine
MLT
• Teoria dei livelli di elaborazione
Pone in rilievo il grado a cui il nuovo materiale viene analizzato
mentalmente
• Memorie fotografiche (flashbulb memories)
Memorie incentrate su un evento specifico, importante o
sorprendente, che sono così vivide da rappresentare
un’istantanea dell’evento
PROCESSI COSTRUTTIVI DELLA MEMORIA
Processi costruttivi
Processi in cui le memorie sono influenzate dal significato
che attribuiamo agli eventi
Schemi
Corpi organizzati di informazioni immagazzinate nella
memoria, che distorcono il modo in cui le nuove
informazioni vengono interpretate, immagazzinate e
rievocate
MLT
Rievocazione dei ricordi a lungo termine:
La memoria in tribunale
Memorie represse
Falsi ricordi
Memoria autobiografica
I ricordi di circostanze ed episodi della nostra vita
OBLIO
Herman Ebbinghaus
OBLIO
Decadimento
Perdita di informazione a causa del non uso
Presuppone che, quando viene appreso nuovo materiale, compaia una
traccia mnestica (una modificazione fisica effettiva dell’encefalo)
Interferenza
Informazioni immagazzinate nella memoria disturbano la rievocazione delle
altre informazioni
Oblio dipendente dai cue
si verifica quando i cue di recupero sono insufficienti per risvegliare le
informazioni in memoria
OBLIO
Interferenza proattiva:
Le informazioni apprese precedentemente disturbano la
rievocazione del materiale più recente
Interferenza retroattiva:
Difficoltà nella rievocazione di informazioni a causa
dell’esposizione successiva a materiale differente
OBLIO ED EMOZIONI
L’emozione influenza il recupero o l’oblio in 5 differenti
situazioni:
Ripetizione
Ricordi flash
Ansia
Contesto
Rimozione
OBLIO ED EMOZIONI
Ripetizione
Quando siamo emotivamente attivati (in senso positivo o in
senso negativo) tendiamo a ripetere nella nostra testa la
situazione e a riviverla più volte
Abbiamo visto come la ripetizione favorisca il passaggio
nella MLT
Diversi esperimenti hanno rilevato come la memorizzazione
sia migliore sui ricordi emotivamente “carichi” rispetto a
quelli “neutri”
OBLIO ED EMOZIONI
Ricordi flash
“registrazione vivida e relativamente stabile delle circostanze in
cui si ha notizia di un evento significativo e a forte carica emotiva”
Molte persone dicono di ricordare esattamente dov’erano e cosa
stessero facendo nel momento in cui hanno saputo dell’attacco
alle torri gemelle, hanno sentito il terremoto, hanno visto un certo
film…
In questi casi, l’intera situazione contestuale viene memorizzata
in modo apparentemente fedele
In realtà anche i ricordi flash sono soggetti ad oblio o alterazioni
OBLIO ED EMOZIONI
Ansia interferente con il recupero
L’ansia (emozione negativa) può interferire con il recupero
delle informazioni
La spiegazione più accettata è che lo stato d’ansia attivi il
ricordo di informazioni ad essa legate e questi ricordi
interferiscano con il recupero dell’informazione cercata
La situazione più eclatante sono le situazioni d’esame: se si
entra in ansia, si viene assaliti da molti dubbi e ricordi di
fallimenti….
OBLIO ED EMOZIONI
Effetti del contesto
Abbiamo visto che il contesto può facilitare il ricordo
Quando “memorizziamo” qualcosa viene memorizzato
anche il contesto e questo contesto implica anche lo stato
emotivo
Se quindi abbiamo memorizzato mentre eravamo tristi o
felici, un contesto differente può contrastare il ricordo
I DISTURBI DELLA MEMORIA
Morbo di Alzheimer
Malattia degenerativa che comprende, nella sua sintomatologia,
gravi problemi di memoria
Sindrome di Korsakoff
Malattia generalmente associata ad alcolismo
I DISTURBI DELLA MEMORIA
La maggior parte della informazioni derivano dallo studio delle amnesia (perdita parziale della memoria)
L’amnesia può dipendere da lesioni cerebrali, colpo apoplettico, encefalite, terapia elettroconvulsiva, interventi chirurgici al cervello, alcolismo…
Può essere anterograda o retrograda:
Amnesia anterograda
Perdita della memoria di eventi che avvengono dopo il verificarsi di una lesione. Incapacità di ricordare cose che non fossero gia immagazzinate in MLT prima dell’incidente.
Amnesia retrograda
Perdita della memoria di eventi accaduti prima di un certo avvenimento (incidente o evento traumatico).
I DISTURBI DELLA MEMORIA
Le amnesie di solito non sono complete, ma parziali
Una persona può essere incapace di ricordare cose vecchie o
di imparare cose nuove; ma, in genere è in grado di fare altre
cose, come mangiare, allacciarsi una scarpa…
Questo porta a pensare che la memoria esplicita si occupa di
fatti e quella implicita di abilità e che siano basate su
meccanismi diversi
DIFFERENZE MNESTICHE
GIOVANI
ANZIANI
Percezione
Velocità di elaborazione
Attenzione
Inibizione elementi irrilevanti
INPUT
INPUT
ACQUISIZIONE
ACQUISIZIONE
CODIFICA
CODIFICA
RECUPERO
RECUPERO
Working memory
Metamemoria
Strategie