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La prima donna a fare un lavoro da uomini Beatrice Corà Tre libri sulla Resistenza presentati dall’Anpi Riccardo Degregorio T ra le tante iniziative culturali organizzate dalla sezione Anpi Martiri Niguardesi, ricordiamo le più recenti presentazioni di in- teressanti libri. Tre pubblicazioni che inquadrano diversi aspetti del- la Resistenza al fascismo; tre validi suggerimenti di lettura. • Il primo è “Italiani nei lager. Linguaggio, potere, resisten- za”. L’autore è Rocco Marzulli, storico e archivista, che in questo saggio tocca un aspetto ancora poco conosciuto della de- portazione degli italiani, non solo milita- ri, nei campi di concentramento nazisti. Marzulli, dopo un lungo lavoro di ricerca, basandosi sui racconti e testimonianze orali e scritte, parla dell’importanza del linguaggio come strumento di lotta per sopravvivere e solidarizzare. La non co- noscenza del tedesco e delle lingue degli altri prigionieri mette i nostri in ulterio- re difficoltà e li porta ad assimilare una sorta di lingua franca, gergale, un incro- cio tra diversi idiomi, che diventa anche un linguaggio in codice che li aiuta ad af- frontare la durissima vita dei campi, a raccogliere informazioni, a evitare i peri- coli, a resistere. Una ricchissima biblio- grafia della memorialistica dei deporta- ti, in appendice, completa l’opera. • Di Massimo Castoldi, professore di fi- lologia italiana e collaboratore della Fon- dazione Memoria della Deportazione, è “Insegnare libertà. Storia di mae- stri antifascisti”. Sono dodici storie di maestre e maestri, di diversa estrazione - socialisti, cattolici, liberali - e di varie lo- calità, che seppero in modi diversi oppor- si alla cultura e all’educazione che il fa- scismo voleva imporre agli scolari. Con- sapevoli che il maestro debba avere un ruolo centrale nella società, di educatore in senso ampio. Non solo per insegnare a leggere e scrivere ma, soprattutto, per accompagnare i bambini ad inserirsi nella comunità di appartenenza, acqui- sendo i valori di rispetto, libertà e solida- rietà. Ruolo che - nonostante le direttive del Regime - questi e altri maestri volle- ro e seppero perseguire anche nel Ven- tennio, rischiando molto. Alcuni, con va- ri artifizi, riuscirono a mantenere la cat- tedra ma molti dovettero lasciare l’inse- gnamento, furono perseguitati, oggetto di violenze e deportati, qualcuno perse addirittura la vita. • Infine una citazione per l’ultimo im- portante lavoro di Daniele Biacchessi, “L’Italia liberata. Storie partigiane”, presentato in anteprima alla Casa della Memoria. Il volume ripercorre la storia del fascismo per poi raccon- tare la guerra di Liberazione soffermandosi approfonditamente sulle tanti stragi e sulle principali battaglie partigiane. Ma, soprattutto, raccoglie testimonianze, dirette e indirette, di partigiani, spesso ine- dite. Tra queste una bellissima intervista al niguardese Carlo Rovelli, partigiano nella Val Grande, raccolta da Nico e Lino Tordini. Radio Popolare in festa nel parco del Paolo Pini A inizio giugno, Radio Popolare è tornata nel parco dell’ex Ospedale Psichiatrico Paolo Pini con “All you need is pop”, grande festival popolare ricchissimo di concerti, spettacoli, in- contri, arte, cultura e politica. Un weekend di festa e anche un momento per incontrare la comunità di Radio Popolare. Tra gli altri, particolarmente interessante il dibattito tra Maurizio Landini e Giuseppe Sala, che ha visto un’alta partecipazione di persone. ( Foto di Stefano Parisi ) EVENTI CULTURALI a cura di Luigi Luce Al Centro Culturale della Cooperativa un settembre pieno di proposte Il programma dei concerti U n parco archeologico industriale, una struttura d’acciaio alta venti metri e un palco: nell’area ex-Breda di Sesto San Gio- vanni si presenta così un punto di riferimento della migliore esta- te musicale. Anche nell’estate 2019 il Carroponte 2019, (Milano), torna la meta privilegiata di artisti italiani, band internazionali e festival a tema. Solo per luglio-settembre gli appuntamenti sono molto: The White Buffalo (16 luglio), A$AP Rocky (17 luglio), The Darkness (20 luglio), New York Ska-Jazz Ensemble (21 luglio), Grupo Compay Segundo (24 luglio), The Skatalites (31 luglio. Il rock viene proposto in tutte le sue sfaccettature: tra i concerti in programma spiccano l’hardcore dei Neruosis in concerto con gli Yob (12 luglio) e dei Sick of It All (11 agosto). Fra gli italiani spic- cano Marlene Kuntz (18 luglio), Loredana Bertè (4 settembre), Emis Killa (8 settembre) e Måneskin (14 settembre). Memoria e fantasia nelle tele di Urso e nelle foto di Lesca Valeria Casarotti-Teresa Garofalo P er chi segue da tempo l’attività di Art Action, la piccola galleria d’arte del pittore Gero Urso, entrare in questi giorni in via Dante 15 a Bresso è come fare un salto indietro nel tempo. Si prova la sen- sazione di un dejà-vu e in realtà le 16 immagini fotografiche che ve- diamo esposte ci riportano al giu- gno di 12 anni fa, a un evento me- morabile sia per la location sia per il soggetto della mostra stes- sa. Ospiti del Ricetto di Candelo, un bellissimo borgo medievale in provincia di Biella, erano allora 16 tele di Gero Urso raffiguranti Anna, modella e compagna di vi- ta dell’artista, immortalata con gli abiti indossati ai vernissages delle personali tenute da Gero in vari paesi europei. Accanto a ogni quadro un mani- chino indossava lo stesso splendi- do vestito completo di accessori, guanti, gioielli e gli immancabili cappellini, passione di Anna, che il dipinto riproduceva fedelmente. L’originalità e la bellezza de “Il Vestiario Incantato” stava proprio nel gioco di rimandi tra la realtà degli abiti esposti e il fascino evocativo delle tele, il tutto racchiuso nella splendida cornice della Sala Ceri- monie dell’antico Castello, dove passato e presente, storia e leggenda, realtà e mistero si intrecciano e si armonizzano. Tra i moltissimi visitatori un giovanissimo fotografo, Fabio Lesca, colpito dalla singolarità della mostra, fissa con i suoi scatti l’evento, e sono proprio sue le bellissime fotografie che Art Action ha voluto riproporre dopo tanti anni, un emozionante “amarcord” per chi 12 anni fa era presente a Candelo. Nelle fotografie di Fabio Lesca uno sfondo in bianco e nero, cupo, misterioso, fa da cornice, porta in pri- mo piano ed esalta la preziosità degli abiti, l’eleganza delle forme, la luminosità dei colori e il valore artistico dei dipinti. Una tecnica affascinante l’uso del bianco e nero che valorizza i soggetti e per- mette a chi guarda di spaziare con la fantasia, andare oltre il “Ve- stiario Incantato” chiuso nello scrigno prezioso di un “Castello Incantato” come è quello di Candelo. Molte sono le storie recenti raccontate dai dipinti di Gero Urso e mol- te le storie più antiche sussurrate dalle mura del vecchio maniero, storie che si perdono nel tempo e che con le sue immagini intrigan- ti e suggestive Fabio Lesca da va- lente professionista riesce molto bene a evocare. Quella della foto- grafia è stata fin dall’infanzia una vera passione per Fabio.”Avevo solo 8 anni - ci racconta - quando ho iniziato a ‘giocare’ con una macchina fotografica compatta, più tardi sono passato a una Canon T60 e dopo molti scatti, qualche errore ma anche molti progressi ho potuto avere tra le mani le fantastiche Nikon F75 e F70 che mi hanno permesso di scoprire nuovi orizzonti. Così gra- zie anche all’aiuto e ai suggeri- menti di due noti fotografi biellesi da semplice hobby la fotografia è diventata per me un lavoro. Come professionista ho potuto accreditarmi per seguire grandi eventi di ca- rattere sociale, importanti cerimonie pubbliche, iniziative culturali, artistiche di rilievo e campionarti sportivi a livello europeo e mondia- le. All’attività di fotografo oggi affianco anche quella di grafico soprat- tutto per quanto riguarda realizzazioni di progetti su commissione e pubblicazioni editoriali e commerciali”. Un campo molto ricco e varie- gato questo in cui si muove Fabio, un artista disponibile allo studio e alla ricerca, curioso e pronto a sperimentare tecniche nuove e sempre più sofisticate. Del suo lavoro ci parla con grande entusiasmo. Dai suoi occhi e dalle sue parole è evidente la passione che lo anima e che lo porta a risultati notevolmente interessanti come possiamo consta- tare osservando le “magiche” immagini da lui realizzate per il “Vestiario Incantato”di Gero e Anna. La mostra, da non perdere, rimarrà aperta al pubblico fino al 31 luglio. P rima di lasciare i lettori di “Zona Nove” con gli auguri di buo- ne vacanze, il Centro Culturale della Cooperativa ricorda che a settembre riprenderà l’attività. Segnaliamo il ritorno degli Incontri del Venerdì per i quali sono già fis- sato alcuni appuntamenti: dalla letteratura alla Street Art, dalle mi- grazioni nella storia e mitologia al- la Cina odierna. Ancora mostre e viaggi in compagnia di Anna Torterolo, critica e storica dell’arte. A Palazzo Reale vedremo Giorgio De Chirico con opere provenienti dai grandi musei internazionali e in ottobre è previsto un nuovo viag- gio a Venezia con focus sulla Bien- nale d’arte. Inoltre passeggeremo sui Navigli con Clara Amodeo, esperta di Street Art e con Lalla Fumagalli, che guida straordinarie visite a tema in quella inesauribile fonte di idee e opere che è il Cimitero Monumentale. Di tutto que- sto riparleremo prossimamente, ma teniamo a segnalarvi già tre eventi che si terranno tra ottobre a dicembre e che ci stanno par- ticolarmente a cuore. Il primo di essi, domenica 17 novembre, è la partecipazione a Book City con uno nuovo spettacolo teatrale. Un reading di racconti tragicomici di scrittori russi: da Anton Cechov, il più famoso, a Michail Zoscenko, autore di cen- tinaia di storie umoristiche con forti accenti grotteschi sugli aspetti negativi della realtà post-rivoluzionaria. Il secondo appuntamento prevede la proiezione di un film, o me- glio un docu/film, già presentato in Zona 1 e 3 e che ora sarà porta- to anche nella nostra zona. Titolo: “La straordinaria storia dei teatri di Milano”, primo atto di una trilogia che farà rivivere i tea- tri milanesi (alcuni tuttora esisten- ti ed altri scomparsi) dall’antichità ai giorni nostri e il mondo variopin- to che ruotava intorno ad essi. Prodotto dall’associazione Slow City, è un film in cui momenti di vi- ta cittadina del passato vengono ri- costruiti con documenti, cronache giornalistiche, aneddoti, tradizioni. La musica e la presenza di tre at- tori riportano alla ribalta la magia della recitazione. L’ultimo appuntamento del 2019 (sabato 21 dicembre) prevede il tradizionale concerto di Natale del Centro Culturale, che quest’anno sarà “meno tradizionale” del so- lito. Vi anticipiamo solo che si aggancerà a una trasmissione anni ’60 della BBC, emittente televisiva inglese, per un… Natale con i Beatles. Dunque musica dal vivo con tastiera, basso, chitarra e voce con le più belle canzoni che hanno accompagnato la vita di molti di noi. Ovviamente il concerto chiuderà con un caloroso au- gurio: Happy New Year di Paul McCartney. Info: 02/66114499 - 349/0777807. M atilde Serao, giornalista e scrittrice come il marito, Edoardo Scarfoglio fu definita da Giosuè Carducci la più forte prosatrice d’Italia e Benedetto Croce le riconobbe una fantasia limpida e viva. Matilde nasce a Patrasso (Grecia) il 7 marzo 1856 da Francesco Serao, av- vocato e giornalista napoletano che aveva sposato una nobile greca, Paolina Borely. Ragazzina molto vivace, respira fin dall’adolescenza l’odore del piombo, che a quei tempi serviva per la stampa; infatti, il padre la portava con sé in redazione. Imparò tardi a leggere e scrivere ma, appena quindi- cenne, pur senza titolo di studio, per la sua notevole intelligenza venne am- messa come uditrice alla Scuola Normale “Eleonora Pimentel Fonseca” a Napoli e in poco tempo riuscì ad ottenere il diploma di maestra. L’anno se- guente abiurò alla religione ortodossa per il cattolicesimo. La vocazione letteraria non tardò a divenire importante per lei. Iniziò con brevi articoli per un quotidiano, poi proseguì con novelle e racconti. Lasciò quindi Napoli per Roma, dove collaborò a un settimanale scrivendo di tut- to. Nel 1883 il suo primo romanzo, “Fantasia”, la rende famosa. Conosce quindi Edoardo Scarfoglio con cui nel 1885 si sposa. Nascono 4 figli. Insie- me fondano un quotidiano, “Il Corriere di Roma”, che non avrà vita facile per poi aprire “Il Mattino” di Napoli ma in quei tempi dovette affrontare un periodo amaro sia per la salute che per il tradimento del marito. Ma è nel 1903 che entra nella sua vita un altro giornalista, Giuseppe Natale, e con lui a fianco fondò e diresse - prima donna nella storia del giornalismo ita- liano - un nuovo quotidiano “Il Giorno”. Si distinse per le sue battaglie pacate e poco polemiche e riscosse un gran successo. Dall’unione con Natale nacque una bimba che Matilde volle chia- mare Eleonora, in segno di stima per la Duse. Dopo la morte di Scarfoglio (1917) la Serao sposò Giuseppe Natale e, morto anche il secondo marito, ri- mase sola con la medesima vitalità per il suo lavoro giornalistico e lettera- rio. Matilde morì a 71 anni, a Napoli, il 25 luglio 1927, colpita da un infar- to mentre era intenta a scrivere. Lascia uno sterminato elenco di titoli. Per la sua epoca è stata definita una “ribelle” perché scrisse molto sulle donne. Pur non potendo ancora essere definita femminista!

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La prima donnaa fare un lavoro da uomini

Beatrice Corà

Tre libri sulla Resistenzapresentati dall’Anpi

Riccardo Degregorio

Tra le tante iniziative culturali organizzate dalla sezione AnpiMartiri Niguardesi, ricordiamo le più recenti presentazioni di in-

teressanti libri. Tre pubblicazioni che inquadrano diversi aspetti del-la Resistenza al fascismo; tre validi suggerimenti di lettura.• Il primo è “Italiani nei lager. Linguaggio, potere, resisten-za”. L’autore è Rocco Marzulli, storico earchivista, che in questo saggio tocca unaspetto ancora poco conosciuto della de-portazione degli italiani, non solo milita-ri, nei campi di concentramento nazisti.Marzulli, dopo un lungo lavoro di ricerca,basandosi sui racconti e testimonianzeorali e scritte, parla dell’importanza dellinguaggio come strumento di lotta persopravvivere e solidarizzare. La non co-noscenza del tedesco e delle lingue deglialtri prigionieri mette i nostri in ulterio-re difficoltà e li porta ad assimilare unasorta di lingua franca, gergale, un incro-cio tra diversi idiomi, che diventa ancheun linguaggio in codice che li aiuta ad af-frontare la durissima vita dei campi, araccogliere informazioni, a evitare i peri-coli, a resistere. Una ricchissima biblio-grafia della memorialistica dei deporta-ti, in appendice, completa l’opera.• Di Massimo Castoldi, professore di fi-lologia italiana e collaboratore della Fon-dazione Memoria della Deportazione, è“Insegnare libertà. Storia di mae-stri antifascisti”. Sono dodici storie dimaestre e maestri, di diversa estrazione- socialisti, cattolici, liberali - e di varie lo-calità, che seppero in modi diversi oppor-si alla cultura e all’educazione che il fa-scismo voleva imporre agli scolari. Con-sapevoli che il maestro debba avere unruolo centrale nella società, di educatorein senso ampio. Non solo per insegnare aleggere e scrivere ma, soprattutto, peraccompagnare i bambini ad inserirsinella comunità di appartenenza, acqui-sendo i valori di rispetto, libertà e solida-rietà. Ruolo che - nonostante le direttivedel Regime - questi e altri maestri volle-ro e seppero perseguire anche nel Ven-tennio, rischiando molto. Alcuni, con va-ri artifizi, riuscirono a mantenere la cat-tedra ma molti dovettero lasciare l’inse-gnamento, furono perseguitati, oggettodi violenze e deportati, qualcuno perseaddirittura la vita. • Infine una citazione per l’ultimo im-portante lavoro di Daniele Biacchessi,“L’Italia liberata. Storie partigiane”,presentato in anteprima alla Casa dellaMemoria. Il volume ripercorre la storia del fascismo per poi raccon-tare la guerra di Liberazione soffermandosi approfonditamente sulletanti stragi e sulle principali battaglie partigiane. Ma, soprattutto,raccoglie testimonianze, dirette e indirette, di partigiani, spesso ine-dite. Tra queste una bellissima intervista al niguardese Carlo Rovelli,partigiano nella Val Grande, raccolta da Nico e Lino Tordini.

Radio Popolare in festanel parco del Paolo PiniAinizio giugno, Radio Popolare è tornata nel parco dell’ex

Ospedale Psichiatrico Paolo Pini con “All you need is pop”,grande festival popolare ricchissimo di concerti, spettacoli, in-contri, arte, cultura e politica. Un weekend di festa e anche unmomento per incontrare la comunità di Radio Popolare. Tra glialtri, particolarmente interessante il dibattito tra MaurizioLandini e Giuseppe Sala, che ha visto un’alta partecipazione dipersone. (Foto di Stefano Parisi)

EVENTI CULTURALI

a cura di Luigi Luce

Al Centro Culturale della Cooperativaun settembre pieno di proposte

Il programma dei concertiUn parco archeologico industriale, una struttura d’acciaio alta

venti metri e un palco: nell’area ex-Breda di Sesto San Gio-vanni si presenta così un punto di riferimento della migliore esta-te musicale. Anche nell’estate 2019 il Carroponte 2019, (Milano),torna la meta privilegiata di artisti italiani, band internazionali efestival a tema. Solo per luglio-settembre gli appuntamenti sonomolto: The White Buffalo (16 luglio), A$AP Rocky (17 luglio), TheDarkness (20 luglio), New York Ska-Jazz Ensemble (21 luglio),Grupo Compay Segundo (24 luglio), The Skatalites (31 luglio. Ilrock viene proposto in tutte le sue sfaccettature: tra i concerti inprogramma spiccano l’hardcore dei Neruosis in concerto con gliYob (12 luglio) e dei Sick of It All (11 agosto). Fra gli italiani spic-cano Marlene Kuntz (18 luglio), Loredana Bertè (4 settembre),Emis Killa (8 settembre) e Måneskin (14 settembre).

Memoria e fantasia nelle tele di Urso e nelle foto di LescaValeria Casarotti-Teresa Garofalo

Per chi segue da tempo l’attività di Art Action, la piccola galleriad’arte del pittore Gero Urso, entrare in questi giorni in via Dante

15 a Bresso è come fare un salto indietro nel tempo. Si prova la sen-sazione di un dejà-vu e in realtà le16 immagini fotografiche che ve-diamo esposte ci riportano al giu-gno di 12 anni fa, a un evento me-morabile sia per la location siaper il soggetto della mostra stes-sa. Ospiti del Ricetto di Candelo,un bellissimo borgo medievale inprovincia di Biella, erano allora16 tele di Gero Urso raffigurantiAnna, modella e compagna di vi-ta dell’artista, immortalata congli abiti indossati ai vernissagesdelle personali tenute da Gero invari paesi europei. Accanto a ogni quadro un mani-chino indossava lo stesso splendi-do vestito completo di accessori,guanti, gioielli e gli immancabilicappellini, passione di Anna, cheil dipinto riproduceva fedelmente.L’originalità e la bellezza de “Il Vestiario Incantato” stava proprio nelgioco di rimandi tra la realtà degli abiti esposti e il fascino evocativodelle tele, il tutto racchiuso nella splendida cornice della Sala Ceri-monie dell’antico Castello, dove passato e presente, storia e leggenda,realtà e mistero si intrecciano e si armonizzano. Tra i moltissimi visitatori un giovanissimo fotografo, Fabio Lesca,colpito dalla singolarità della mostra, fissa con i suoi scatti l’evento,e sono proprio sue le bellissime fotografie che Art Action ha volutoriproporre dopo tanti anni, un emozionante “amarcord” per chi 12anni fa era presente a Candelo. Nelle fotografie di Fabio Lesca unosfondo in bianco e nero, cupo, misterioso, fa da cornice, porta in pri-mo piano ed esalta la preziosità degli abiti, l’eleganza delle forme,la luminosità dei colori e il valore artistico dei dipinti. Una tecnicaaffascinante l’uso del bianco e nero che valorizza i soggetti e per-mette a chi guarda di spaziare con la fantasia, andare oltre il “Ve-

stiario Incantato” chiuso nello scrigno prezioso di un “CastelloIncantato” come è quello di Candelo. Molte sono le storie recenti raccontate dai dipinti di Gero Urso e mol-

te le storie più antiche sussurratedalle mura del vecchio maniero,storie che si perdono nel tempo eche con le sue immagini intrigan-ti e suggestive Fabio Lesca da va-lente professionista riesce moltobene a evocare. Quella della foto-grafia è stata fin dall’infanzia unavera passione per Fabio.”Avevosolo 8 anni - ci racconta - quandoho iniziato a ‘giocare’ con unamacchina fotografica compatta,più tardi sono passato a unaCanon T60 e dopo molti scatti,qualche errore ma anche moltiprogressi ho potuto avere tra lemani le fantastiche Nikon F75 eF70 che mi hanno permesso discoprire nuovi orizzonti. Così gra-zie anche all’aiuto e ai suggeri-menti di due noti fotografi biellesi

da semplice hobby la fotografia è diventata per me un lavoro. Comeprofessionista ho potuto accreditarmi per seguire grandi eventi di ca-rattere sociale, importanti cerimonie pubbliche, iniziative culturali,artistiche di rilievo e campionarti sportivi a livello europeo e mondia-le. All’attività di fotografo oggi affianco anche quella di grafico soprat-tutto per quanto riguarda realizzazioni di progetti su commissione epubblicazioni editoriali e commerciali”. Un campo molto ricco e varie-gato questo in cui si muove Fabio, un artista disponibile allo studio ealla ricerca, curioso e pronto a sperimentare tecniche nuove e semprepiù sofisticate. Del suo lavoro ci parla con grande entusiasmo. Daisuoi occhi e dalle sue parole è evidente la passione che lo anima e chelo porta a risultati notevolmente interessanti come possiamo consta-tare osservando le “magiche” immagini da lui realizzate per il“Vestiario Incantato”di Gero e Anna.La mostra, da non perdere, rimarrà aperta al pubblico fino al 31 luglio.

Prima di lasciare i lettori di “Zona Nove” con gli auguri di buo-ne vacanze, il Centro Culturale della Cooperativa ricorda che

a settembre riprenderà l’attività.Segnaliamo il ritorno degli Incontridel Venerdì per i quali sono già fis-sato alcuni appuntamenti: dallaletteratura alla Street Art, dalle mi-grazioni nella storia e mitologia al-la Cina odierna. Ancora mostre eviaggi in compagnia di AnnaTorterolo, critica e storica dell’arte.A Palazzo Reale vedremo GiorgioDe Chirico con opere provenientidai grandi musei internazionali ein ottobre è previsto un nuovo viag-gio a Venezia con focus sulla Bien-nale d’arte. Inoltre passeggeremosui Navigli con Clara Amodeo,esperta di Street Art e con LallaFumagalli, che guida straordinarievisite a tema in quella inesauribilefonte di idee e opere che è il Cimitero Monumentale. Di tutto que-sto riparleremo prossimamente, ma teniamo a segnalarvi già treeventi che si terranno tra ottobre a dicembre e che ci stanno par-ticolarmente a cuore.Il primo di essi, domenica 17 novembre, è la partecipazione aBook City con uno nuovo spettacolo teatrale.Un reading di racconti tragicomici di scrittori russi: daAnton Cechov, il più famoso, a Michail Zoscenko, autore di cen-tinaia di storie umoristiche con forti accenti grotteschi sugli

aspetti negativi della realtà post-rivoluzionaria.Il secondo appuntamento prevede la proiezione di un film, o me-

glio un docu/film, già presentatoin Zona 1 e 3 e che ora sarà porta-to anche nella nostra zona. Titolo:“La straordinaria storia deiteatri di Milano”, primo atto diuna trilogia che farà rivivere i tea-tri milanesi (alcuni tuttora esisten-ti ed altri scomparsi) dall’antichitàai giorni nostri e il mondo variopin-to che ruotava intorno ad essi.Prodotto dall’associazione SlowCity, è un film in cui momenti di vi-ta cittadina del passato vengono ri-costruiti con documenti, cronachegiornalistiche, aneddoti, tradizioni.La musica e la presenza di tre at-tori riportano alla ribalta la magiadella recitazione. L’ultimo appuntamento del 2019

(sabato 21 dicembre) prevede il tradizionale concerto di Natale delCentro Culturale, che quest’anno sarà “meno tradizionale” del so-lito. Vi anticipiamo solo che si aggancerà a una trasmissione anni’60 della BBC, emittente televisiva inglese, per un… Natale coni Beatles. Dunque musica dal vivo con tastiera, basso, chitarra evoce con le più belle canzoni che hanno accompagnato la vita dimolti di noi. Ovviamente il concerto chiuderà con un caloroso au-gurio: Happy New Year di Paul McCartney.Info: 02/66114499 - 349/0777807.

Matilde Serao, giornalista e scrittrice come il marito, Edoardo Scarfogliofu definita da Giosuè Carducci la più forte prosatrice d’Italia e

Benedetto Croce le riconobbe una fantasia limpida e viva. Matilde nasce a Patrasso (Grecia) il 7 marzo 1856 da Francesco Serao, av-vocato e giornalista napoletano che aveva sposato una nobile greca, PaolinaBorely. Ragazzina molto vivace, respira fin dall’adolescenza l’odore delpiombo, che a quei tempi serviva per la stampa; infatti, il padre la portavacon sé in redazione. Imparò tardi a leggere e scrivere ma, appena quindi-cenne, pur senza titolo di studio, per la sua notevole intelligenza venne am-messa come uditrice alla Scuola Normale “Eleonora Pimentel Fonseca” aNapoli e in poco tempo riuscì ad ottenere il diploma di maestra. L’anno se-guente abiurò alla religione ortodossa per il cattolicesimo.La vocazione letteraria non tardò a divenire importante per lei. Iniziò conbrevi articoli per un quotidiano, poi proseguì con novelle e racconti. Lasciòquindi Napoli per Roma, dove collaborò a un settimanale scrivendo di tut-to. Nel 1883 il suo primo romanzo, “Fantasia”, la rende famosa. Conoscequindi Edoardo Scarfoglio con cui nel 1885 si sposa. Nascono 4 figli. Insie-me fondano un quotidiano, “Il Corriere di Roma”, che non avrà vita facileper poi aprire “Il Mattino” di Napoli ma in quei tempi dovette affrontare unperiodo amaro sia per la salute che per il tradimento del marito. Ma è nel1903 che entra nella sua vita un altro giornalista, Giuseppe Natale, e conlui a fianco fondò e diresse - prima donna nella storia del giornalismo ita-liano - un nuovo quotidiano “Il Giorno”. Si distinse per le sue battaglie pacate e poco polemiche e riscosse un gransuccesso. Dall’unione con Natale nacque una bimba che Matilde volle chia-mare Eleonora, in segno di stima per la Duse. Dopo la morte di Scarfoglio(1917) la Serao sposò Giuseppe Natale e, morto anche il secondo marito, ri-mase sola con la medesima vitalità per il suo lavoro giornalistico e lettera-rio. Matilde morì a 71 anni, a Napoli, il 25 luglio 1927, colpita da un infar-to mentre era intenta a scrivere. Lascia uno sterminato elenco di titoli. Perla sua epoca è stata definita una “ribelle” perché scrisse molto sulle donne.Pur non potendo ancora essere definita femminista!