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Tutti i temi del blog http://pervillafranca.wordpress.com C.I.P. - Tutti i temi del blog http://pervillafranca.wordpress.com PErvillafranca Gazette Il rifiuto riciclato: vera risorsa dei comuni 3 Luglio, 2008 Bruciare ri)iuti è una scelta che non ha nessun senso, neanche per Napoli: si buttano via risorse pregiate (plastica soprattutto, ma anche parte organica umida) dentro una fornace dalla quale scaturiscono inquinanti altamente pericolosi per la vita dei cittadini e dei loro )igli. E neanche nel disastro di Napoli ci possiamo permetterci un “lusso” del genere, risposta irrazionale ad una emergenza che dura da 15 anni! E allora che fare? Anche se ancora tanti amministratori italiani non riescono ad accorgersene, sono ormai tanti gli esempi che ci portano a capire che saper differenziare i ri)iuti, sfruttarli come risorsa signi)ica avere cura della salute dei cittadini, ma anche trovare risorse economiche importanti per ridurre il costo dei servizio, portare soldi nelle casse comunali e alimentare una )iliera industriale con materie prime‐seconde prodotte nelle nostre città, a km zero. Qualche settimana fa abbiamo portato all’assessore per l’ecologia Adami Alessio l’esempio del centro riciclo di Vedelago (Treviso): questa azienda privata, oltre a gestire il materiale differenziato dai cittadini, ha trovato anche una soluzione economicamente redditizia per la parte non riciclabile: tanti comuni hanno investito tempo e denaro sui ri)iuti e ora non hanno un problema di smaltimento, ma un vero e proprio introito economico. Ricordo anche uno dei tanti esempi all’estero come San Francisco, città di 800.000 abitanti che sta centrando l’obiettivo del “ri)iuto zero”. Per non arrivare all’emergenza di Napoli (fra poco di tanti altri comuni arriveranno a situazioni drammatiche, come Roma!) occorre che anche il nostro comune si attivi al più presto nella raccolta porta a porta in tutto il comune frazioni comprese, studiando poi in contemporanea una soluzione perchè questi materiali raccolti diventino una risorsa economica per il nostro comune. L'amministrazione deve poi cominciare a parlare con commercianti e industrie per far ridimensionare gli sprechi sugli imballaggi: non si può arrivare a casa dopo aver fatto la spesa e trovarsi già il secchio pieno d’immondizia! Sono tutti costi scaricati su noi cittadini! I cittadini possono cominciare subito DA SUBITO a dare il loro contributo: fare la raccolta differenziata, chiedere il porta a porta, impegnarsi a non accettare più sacchetti di plastica alla cassa del supermercato, sostituendoli con pratiche borse di tela. E nel frattempo, cosa stanno facendo i nostri dipendenti sull’argomento? Mentre ipotizzano sulla pazzia economica, prima ancora che sanitaria, del ripristino dell’inceneritore di Ca’ del Bue sul modello di Brescia (impianto di vecchia concezione e altamente inquinante!), qualche timida nota positiva riusciamo a trovarla leggendo sulla stampa le ultime dichiarazioni dei nostri politici e amministratori. La soluzione è una sola e speriamo che l’assessore Coletto e i sindaci veronesi se ne siano de)initivamente convinti: NON E’ L’INCENERITORE DI CA DEL BUE! La Provincia di Verona deve realizzare sul nostro territorio un centro di riciclo sul modello di Vedelago per poter separare e rivendere il materiale riciclato come materia prima-seconda! Il centro di Torretta ha un riciclo di plastica PET (le bottiglie) in grado di trattare molte tonnellate di plastica in più rispetto a Vedelago; il guaio è che, da quello che abbiamo potuto conoscere, Torretta è in grado di riciclare solo poche tipologie di plastiche. Il resto (si parla di oltre il 40% della plastica riciclata) )inisce comunque in discarica o all’inceneritore! Perchè non investire i nostri soldi per far diventare il centro di Torretta un sistema veramente integrato e più produttivo? Perchè spenderne tantissimi in più per l’inceneritore a Ca del Bue???? La voce dei Grilli di Villafranca

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Il rifiuto riciclato: vera risorsa dei comuni 3 Luglio, 2008

Bruciareri)iuti èunasceltachenonhanessunsenso,neancheperNapoli:sibuttanoviarisorsepregiate(plasticasoprattutto,maancheparteorganicaumida)dentrounafornacedallaqualescaturiscono inquinanti altamente pericolosi per la vita deicittadini e dei loro )igli. E neanche nel disastro di Napoli cipossiamo permetterci un “lusso” del genere, rispostairrazionaleadunaemergenzachedurada15anni!Eallorachefare?Ancheseancora tanti amministratori italianinonriescono adaccorgersene, sono ormai tanti gli esempi che ci portano acapire che saper differenziare i ri)iuti, sfruttarli come risorsasigni)icaaverecuradellasalutedeicittadini,maanchetrovarerisorseeconomicheimportantiperridurreilcostodeiservizio,portare soldi nelle casse comunali e alimentare una )ilieraindustriale con materie prime‐seconde prodotte nelle nostrecittà,akmzero.Qualche settimana fa abbiamo portato all’assessore perl’ecologia Adami Alessio l’esempio del centro  riciclo  di Vedelago (Treviso): questa azienda privata, oltre a gestire ilmateriale differenziato dai cittadini, ha trovato anche unasoluzione economicamente redditizia per la parte nonriciclabile: tanti comuni hanno investito tempo e denaro suiri)iutieoranonhannounproblemadismaltimento,maunveroe proprio introito economico. Ricordo anche uno dei tantiesempiall’esterocomeSanFrancisco,cittàdi800.000abitantichestacentrandol’obiettivodel“ri)iutozero”.Pernonarrivareall’emergenzadiNapoli(frapocoditantialtricomuni arriveranno a situazioni drammatiche, come Roma!)occorreche anche  il  nostro  comune  si  attivi  al  più  presto nella  raccolta  porta  a  porta  in  tutto  il  comune  frazioni comprese, studiando poi in contemporanea una soluzione

perchè questi materiali raccolti diventino una risorsaeconomicaperilnostrocomune.L'amministrazione deve poi cominciare a parlare concommercianti e industrie per farridimensionare  gli  sprechi sugli imballaggi:nonsipuòarrivareacasadopoaver fatto laspesa e trovarsigiàilsecchio pieno d’immondizia!Sono tutti costi scaricati su noi cittadini!I cittadinipossono cominciaresubito DA SUBITOadareillorocontributo:fare la raccolta differenziata, chiedere il porta a porta,  impegnarsi a  non  accettare più sacchetti di plastica alla  cassa  del  supermercato,  sostituendoli  con  pratiche borse di tela.E nel frattempo, cosa stanno facendo i nostri dipendentisull’argomento? Mentre ipotizzano sulla pazzia economica,primaancorachesanitaria,delripristinodell’inceneritorediCa’delBuesulmodellodiBrescia(impiantodivecchiaconcezionee altamente inquinante!), qualche timida nota positivariusciamo a trovarla leggendo sulla stampa le ultimedichiarazionideinostripoliticieamministratori.La soluzioneè unasola esperiamo che l’assessore Coletto e isindaci veronesisenesiano de)initivamente convinti:NON  E’ L’INCENERITORE  DI  CA DEL BUE!  La  Provincia  di  Verona deve realizzare sul nostro territorio un centro di riciclo sul modello  di  Vedelago  per  poter  separare  e  rivendere  il materiale riciclato come materia prima­seconda!IlcentrodiTorrettahaunriciclodiplasticaPET(lebottiglie)ingrado di trattaremolte tonnellate di plastica inpiùrispetto aVedelago; il guaio è che, da quello che abbiamo potutoconoscere,Torrettaèingradodiriciclare solopoche tipologiedi plastiche. Il resto (si parla di oltre il 40% della plasticariciclata) )inisce comunque in discarica o all’inceneritore!Perchè  non  investire  i  nostri  soldi  per  far  diventare  il centro  di  Torretta  un  sistema  veramente  integrato e  più produttivo?  Perchè  spenderne  tantissimi  in  più  per l’inceneritore a Ca del Bue????

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Adesso basta darcela a bere!24 Giugno, 2008

Il tema è l’acqua che sgorga dai nostri rubinetti oggi e chesgorgheràtraqualchemese,cariconcittadinidiVillafranca!daL’Arenadel24/06/2008:

VILLAFRANCA.  Michele  Sommaruga  ha  sporto  denuncia  ai carabinieri: svanite dalla  sua casa di Verona sei cartelle con  i sondaggi  in  cava  Caluri,  giallo  alla  discarica  Il  geologo: «Sparite le carte».Ma, come in un gioco di magia, le delicate perizie ricompaiono nel garage dell’UfGicio Ecologia.

Ma cosa c’era scritto in questa relazione del Sommaruga? Inattesadipoter leggere la relazione, troviamodeglistralcinellacronistoria sulla discarica di Caluriprodottadal comitato anti‐discarica:

[11.04.2005]  I  Tecnici  Sommaruga  e  Farina  incaricati  dal Comune  di  Villafranca  presentano  le  “Osservazioni  tecniche sullo studio di impatto ambientale” rilevando che:(…)  Si  fa  presente  che  sia nel  lotto  2 che nel  lotto  3,  sia stata  rilevata  la  presenza  di  ri4iuti  non  conformi  ai dettami  autorizzativi,ed  il  lotto  n.  2  è  stato  messo  in sicurezza  e  non  boni4icato,  Tale  soluzione  è  stata applicata  vista  l’impossibilità  di  un  intervento  di asportazione radicale di tutti i ri4iuti già messi a dimora.Lo  studio  d’impatto  ambientale presentato  non  tiene conto della  situazione  del  sottosuolo  della  ex   cava,  che  fu ampiamente studiata  e  veriGicata  dai tecnici del Comune dal febbraio  1990  al marzo  1991.  Si accertò  innanzitutto  che la cava  era  stata  sovraescavata  per  un  totale  di  282.393  mc rispetto all’ammissibile, In secondo luogo si scoprì che il fondo cava  era  stato  interrato  sino  a  10  m  dal  piano  campagna utilizzando  materiali  assimilabili  a  categorie  merceologiche non  idonee allo stoccaggio  libero: riGiuti speciali, riGiuti urbani e inerti per  demolizioni  in percentuali variabili dal 36,47% al 39% del totale conferito.):Nei  controlli  chimici  che  vennero  attivati  dall’  ARPAV, dall’anno  1996  in  poi  si  accertò  la  compromissione  del 

chimismo  della  falda  da  monte  a  valle  in  rapporto  alla cava­discaricaLa  zona  della  cava­discarica  di  Caluri  si  trova  in  una porzione di estrema vulnerabilità della pianura veronese, in quanto interna alla fascia di ricarica degli acquiferi.I  sedimenti  sotterranei  ospitanti  la  falda  sono  costituiti  da alluvioni prevalentemente ghiaiose­sabbiose, aventi in zona  lo spessore di almeno una settantina di metri, ciò comporta che, almeno sino a questa profondità, l’acquifero è da considerarsi indifferenziato  e  pertanto  estremamente  vulnerabile; d’altronde,  come  noto,  ci  troviamo  in  piena  zona  di  ricarica degli  acquiferi.  Il   fondo  di  tutta  la  cava­discarica,  ospita mediamente uno spessore di 2,25 metri di materiali di riporto di  cui  circa  il  38%  è  costituito  da  riGiuti  assimilabili  agli speciali,  agli  urbani  e  agli  inerti,  che  risultano  imbevuti  di acqua  di  falda  per  il  50% del  loro  spessore  in  anni di  scarsa alimentazione  idrica  e  completamente  sommersi  in  anni  di ricarica pingue.(…)Tali elaborazioni confermano l’avvenuto peggioramento della qualità dell’acqua  di falda al di sotto dell’area di discarica da monte verso valle, in armonia col senso di deGlusso della falda e con  la presenza sul fondo cava di riporti con abbondanti riGiuti di varia tipologia  (circa 38% del totale) e dei lotti 2  e 3  della discarica di II categoria tipo B.InGine sottolineiamo che, tenendo conto della velocità reale di  scorrimento  della  falda  accertata  dall’  Ing.  Santo Cozzupoli  (Tecnico  della  B.  Beton)  pari  a  1,66 metri  al giorno, i tempi di attraversamento della falda dalla cava­d i scar i ca  a i  pozz i  “acquedot t i s t i c i ”  d i s tant i rispettivamente 3900 m e  5730 m, teoricamente valutati nello studio di VIA in 80,9 e 13 anni sono  in realtà ridotti di circa il 25% e cioè a 6,5 e 9,5 anni.V a  c omu n q u e  e v i d e n z i a t o  c h e  i l  p o z z o  p e r approvvigionamento  potabile  umano  più  prossimo  alla discarica  è  quello  ubicato  circa  200  a  valle  della  stessa, appartenente all’  Aeronautica Militare, che si è  infatti dotata di un  pozzo autonomo. A  tale pozzo gli  inquinanti potrebbero pervenire dopo soli circa quattro mesi, rendendo  impossibili o ridotti  al  limite  i  tempi  di  approntamento  di  interventi  di boniGica e messa in sicurezza.

ARPAV, Acque Veronesi, Sindaco: spero darete presto dellespiegazioni ai cittadini su cosa esce dai rubinetti del nostroacquedottooggiecosausciràtra3anni!Echesiachiarochenoncibastacertosaperecheètuttoanormadilegge!Ribadiamo la richiestagiàfattaadAcqueVeronesie ribadita incampagnaelettorale:vogliamoidatidellaqualitàdell’acquanellebolletteevogliamosaperedachi,quando,doveecomevengonoeseguiteleanalisi!

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