Sondaggio parlamentare sull’iniziativa di legge popolare...

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Sondaggio parlamentare sull’iniziativa di legge popolare “Parlamento Pulito” www.beppegrillo.it 26 luglio 2007 v.1.0

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Sondaggio parlamentare sull’iniziativa di legge popolare “Parlamento Pulito”

www.beppegrillo.it 26 luglio 2007

v.1.0

Sondaggio parlamentare sull’iniziativa di legge popolare “Parlamento Pulito” www.beppegrillo.it

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Indice

1. Introduzione .............................................................................................................................. 3

1.1 I punti della proposta di legge popolare ............................................................................ 3 1.2 Il sondaggio parlamentare................................................................................................. 3 1.3 I risultati del sondaggio ..................................................................................................... 4

2. I votanti ..................................................................................................................................... 5

3. Camera e Senato...................................................................................................................... 8

4. I voti .......................................................................................................................................... 9

5. I gruppi parlamentari ............................................................................................................... 10

6. Cinque risposte ai tre punti ..................................................................................................... 12

6.1 E' d'accordo che un cittadino italiano non possa candidarsi in Parlamento se condannato in via definitiva, o in primo o secondo grado e in attesa di giudizio finale?................................. 12

6.1.1 Giorgio Stracquadanio............................................................................................. 12 6.1.2 Valerio Zanone ........................................................................................................ 12 6.1.3 Claudio Scajola ....................................................................................................... 12 6.1.4 Fausto Bertinotti ...................................................................................................... 12 6.1.5 Margherita Boniver .................................................................................................. 13

6.2 E' d'accordo nel limitare l'eleggibilità al Parlamento a due legislature? .......................... 13 6.2.1 Ermete Realacci ...................................................................................................... 13 6.2.2 Giuseppe Chicchi .................................................................................................... 13 6.2.3 Oliviero Diliberto ...................................................................................................... 13 6.2.4 Enrico Boselli........................................................................................................... 13 6.2.5 Lucio Malan ............................................................................................................. 13

6.3 E' d'accordo nel ripristinare la preferenza diretta per l'elezione dei parlamentari? ......... 13 6.3.1 Roberto Giachetti .................................................................................................... 13 6.3.2 Gianfranco Fini ........................................................................................................ 14 6.3.3 Marco Follini ............................................................................................................ 14 6.3.4 Edmondo Cirielli ...................................................................................................... 14 6.3.5 Fabio Mussi ............................................................................................................. 14

7. Tutte le risposte in ordine alfabetico ....................................................................................... 15

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1. Introduzione Martedì 12 luglio 2007 ho depositato alla Cassazione a Roma una richiesta di legge popolare per un Parlamento Pulito insieme ai ragazzi del gruppo MeetUp di Roma. Dalla Gazzetta Ufficiale: “Ai sensi degli articoli 7 e 48 della legge 25 maggio 1970, n. 352, si annuncia che la Cancelleria della Corte Suprema di Cassazione, in data 10 luglio 2007 ha raccolto a verbale e dato atto della dichiarazione resa da dieci cittadini italiani, muniti dei prescritti certificati di iscrizione nelle liste elettorali, di voler promuovere una proposta di legge di iniziativa popolare dal titolo: "Riforma della legge elettorale della Camera e del Senato riguardante i criteri di candidabilita' ed eleggibilita', i casi di revoca e decadenza del mandato e le modalita' di espressione della preferenza da parte degli elettori".

1.1 I punti della proposta di legge popolare I tre punti della proposta sono: 1- NO AI PARLAMENTARI CONDANNATI. No ai 25 parlamentari condannati in Parlamento - Nessun cittadino italiano può candidarsi in Parlamento se condannato in via definitiva, o in primo e secondo grado e in attesa di giudizio finale. 2- DUE LEGISLATURE. No ai parlamentari di professione da 20 e 30 anni in Parlamento - Nessun cittadino italiano può essere eletto in parlamento per più di due legislature. La regola è valida retroattivamente. 3- ELEZIONE DIRETTA. No ai parlamentari scelti dai segretari di partito - I candidati al parlamento devono essere votati dai cittadini con la preferenza diretta. La richiesta di legge popolare sarà accolta se vengono raggiunte almeno 50.000 firme autenticate. L’otto settembre in tutta Italia ci sarà la raccolta di firme organizzata dai gruppi dei Meetup di tutta Italia e dalle associazioni che vorranno aderire.

1.2 Il sondaggio parlamentare Per avere l’opinione dei parlamentari sulla proposta di legge popolare ho inviato personalmente una mail a ogni deputato e senatore. Il testo: “Egregio XXXXX, codice mail YYYYY, Le chiedo cortesemente di rispondere alle domande riportate in seguito. La sua risposta verrà pubblicata sul mio blog, www.beppegrillo.it insieme a quelle dei suoi colleghi parlamentari. Regole del sondaggio:

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- le risposte devono arrivare entro tre giorni da questa mail - vale la regola del silenzio-dissenso: nessuna risposta equivale a una risposta negativa alle domande Deve inviare la sua risposta come replica a questa mail. Le domande: 1) E' d'accordo che un cittadino italiano non possa candidarsi in Parlamento se condannato in via definitiva, o in primo o secondo grado e in attesa di giudizio finale? 2) E' d'accordo nel limitare l'eleggibilità al Parlamento a due legislature? 3) E' d'accordo nel ripristinare la preferenza diretta per l'elezione dei parlamentari? La ringrazio per l’eventuale risposta e la saluto informandola che le tre domande poste equivalgono ai tre punti della legge di iniziativa popolare da me depositata in Cassazione. Saluti. Beppe Grillo”

1.3 I risultati del sondaggio Il 20% dei parlamentari ha risposto alla mia mail. Le valutazioni positive sono state rispettivamente 121 per la preferenza diretta, 106 per la non eleggibilità dei candidati e 82 per la limitazione a due legislature. 14 parlamentari hanno risposto fuori tempo massimo per cause diverse, ho deciso di inserirli comunque nel sondaggio. Nel documento sono riportati, oltre all’elenco dei votanti, le votazioni con la distribuzione tra Camera e Senato, per gruppi parlamentari e le risposte complete di ogni parlamentare.

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2. I votanti I votanti sono in prevalenza dell’area di centro sinistra, ma tutti i principali partiti sono rappresentati. Tra coloro che hanno risposto vanno citati: Fausto Bertinotti, Antonio Di Pietro, Oliviero Diliberto, Gianfranco Fini, Fabio Mussi, Claudio Scajola e Luciano Violante. Acerbo Rifondazione comunistaAiraghi Alleanza Nazionale Albonetti L'Ulivo Alessandri Lega Nord Padania Amendola L'Ulivo Antinucci La rosa nel pugno Astore Italia dei Valori Attili Sinistra democratica Bandoli Sinistra democratica Banti L'Ulivo Barani DC - Nuovo PSI Belisario Italia dei Valori Bellillo Comunisti italiani Bellini Sinistra democratica Benvenuto L'Ulivo Bertinotti Rifondazione comunistaBertolini Forza Italia Betta L'Ulivo Bianco L'Ulivo Binetti L'Ulivo Boffa L'Ulivo Bonelli Verdi Boniver Forza Italia Bono Alleanza Nazionale Borghesi Italia dei Valori Boselli La rosa nel pugno Bosone Autonomie Bruno L'Ulivo Burchiellaro L'Ulivo Cancrini Comunisti italiani Cannavò Rifondazione comunistaCapitanio Udc Caruso Rifondazione comunistaCassola Verdi Catanoso Alleanza Nazionale Cento Verdi Cesini Comunisti Italiani Chianale L'Ulivo Chicchi L'Ulivo Ciocchetti Udc Cioffi Udeur Cirielli Alleanza Nazionale

Colombo F L'Ulivo Conti G Alleanza Nazionale Costa Forza Italia Costantini Italia dei Valori Crisci L'Ulivo Cuperlo L'Ulivo D'Agrò Udc D'Alia Udc De Biasi L'Ulivo De Brasi L'Ulivo De Zulueta Verdi Di Pietro Italia dei Valori Di Virgilio Forza Italia Diliberto Comunisti italiani Dioguardi Rifondazione comunistaDisalvo Sinistra democratica Divina Lega Nord Padania Donadi Italia dei Valori Evangelisti Italia dei Valori Fabris Udeur Fallica Forza Italia Falomi Rifondazione comunistaFarinone L'Ulivo Fasciani L'Ulivo Fedi L'Ulivo Fiano L'Ulivo Filippi L'Ulivo Fini G Alleanza Nazionale Fiorio L'Ulivo Folena Rifondazione comunistaFollini L'Ulivo Fontana C L'Ulivo Forgione Rifondazione comunistaForlani Udc Formisano Udc Franci L'Ulivo Franzoso Forza Italia Frassinetti Alleanza Nazionale Froner L'Ulivo Gentili L'Ulivo Gentiloni L'Ulivo Ghizzoni L'Ulivo

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Giachetti L'Ulivo Giulietti L'Ulivo Grassi L'Ulivo Grillini Sinistra democratica Grimoldi Lega Nord Padania Jannone Forza Italia Laganà L'Ulivo Laratta L'Ulivo Leddi L'Ulivo Lenzi L'Ulivo Leo Alleanza Nazionale Licandro Comunisti italiani Locatelli Rifondazione comunistaLomaglio Sinistra democratica Longhi Comunisti italiani Lovelli L'Ulivo Luongo L'Ulivo Maderloni Sinistra democratica Malan Forza Italia Marchi L'Ulivo Margiotta L'Ulivo Mariani L'Ulivo Marino M L'Ulivo Marino I L'Ulivo Mazzoni Udc Mellano La rosa nel pugno Meta L'Ulivo Misiti Italia dei Valori Moffa Alleanza Nazionale Morri L'Ulivo Motta L'Ulivo Mungo Rifondazione comunistaMura Italia dei Valori Musi L'Ulivo Mussi Sinistra democratica Napoli A Alleanza Nazionale Nardini Rifondazione comunistaNarducci L'Ulivo Nicco Misto Orlando A L'Ulivo Orlando L Italia dei Valori Pagliarini Comunisti italiani Palma Forza Italia Paniz Forza Italia Paoletti Forza Italia Paravia Alleanza nazionale Pedica Italia dei Valori Pedrini Italia dei Valori Pellegrino Verdi Perrin Autonomie Pertoldi L'Ulivo

Peterlini Autonomie Picano Udeur Pini Lega Nord Padania Pinzger Autonomie Pisa Sinistra democratica Piscitello L'Ulivo Pisicchio Italia dei Valori Poletti Verdi Poretti La rosa nel pugno Porfidia Italia dei Valori Possa Forza Italia Provera Rifondazione comunistaRaisi Alleanza Nazionale Raiti Italia dei Valori Rampi L'Ulivo Ranieri L'Ulivo Razzi Italia dei Valori Realacci L'Ulivo Ripamonti Verdi - Comunisti italianiRonchi Alleanza Nazionale Rossi Udeur Rossi F. Misto Ruggeri L'Ulivo Rugghia L'Ulivo Rusconi L'Ulivo Russo Spena Rifondazione comunistaSaglia Alleanza Nazionale Salvi Sinistra democratica Sanga L'Ulivo Scajola Forza Italia Scalera L'Ulivo Scotto Sinistra democratica Silvestri Verdi - Comunisti italianiSiniscalchi Rifondazione comunistaSmeriglio Rifondazione comunistaSpini Sinistra democratica Storace Alleanza Nazionale Stracquadanio Autonomie Tabacci Udc Tecce Rifondazione comunistaTenaglia L'Ulivo Testa L'Ulivo Tibaldi Verdi - Comunisti italianiTrepiccione Verdi Trupia Sinistra democratica Turci La rosa nel pugno Turigliatto Misto Ulivi Alleanza Nazionale Vacca Comunisti italiani Valpiana Rifondazione ComunistaVannucci L'Ulivo

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Venier Comunisti italiani Vico L'Ulivo Viola L'Ulivo Violante L'Ulivo Volontè Udc Zacchera Alleanza Nazionale

Zanella Verdi Zanone L'Ulivo Zanotti Sinistra democratica Zeller Misto Zucchi L'Ulivo

Hanno risposto dopo i tre giorni: Cannavò, Cento, Chicchi, Evangelisti, Marino I, Pedica, Piscitello, Pisicchio, Porfidia, Raiti, Razzi, Realacci, Ripamonti, Viola.

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3. Camera e Senato I deputati hanno votato in numero percentualmente molto superiore ai senatori. Il 26% dei deputati ha votato contro il 9% dei senatori.

• Numero parlamentari Votanti

954 197 (20%)

630

324 32 (9%)

165 (26%)

• Numero deputati Votanti

• Numero senatori Votanti

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4. I voti Il si alle proposte di legge popolare ha prevalso per la ineleggibilità dei condannati e per la preferenza al candidato. Il no ha prevalso invece per il limite a due candidature.

Si:106

Si:82

Si:121

No:14

No:84

No:62

Altro:77

Altro:31

Altro:14

E' d'accordo che un cittadino italianonon possa candidarsi in Parlamentose condannato in via definitiva, o in

primo o secondo grado e in attesa digiudizio finale?

E' d'accordo nel limitare l'eleggibilitàal Parlamento a due legislature?

E' d'accordo nel ripristinare lapreferenza diretta per l'elezione dei

parlamentari?

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5. I gruppi parlamentari Il gruppo con il maggior numero di risposte è stato l’Ulivo seguito da Alleanza Nazionale, Rifondazione Comunista e Italia dei Valori.

E' d'accordo che un cittadino italiano non possa candidarsi in Parlamento se condannato in via definitiva, o in primo o secondo grado e in attesa di giudizio finale?

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1

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Sì No Altro

E' d'accordo nel limitare l'eleggibilità al Parlamento a due legislature?

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E' d'accordo nel ripristinare la preferenza diretta per l'elezione dei parlamentari?

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6. Cinque risposte ai tre punti Molti parlamentari non si sono limitati a rispondere alle domande con un sì o con un no, ma hanno argomentato il loro voto. Di seguito sono riportate cinque risposte di diversi parlamentari per ogni domanda. I pareri, come si può notare, sono molteplici e spesso opposti.

6.1 E' d'accordo che un cittadino italiano non possa candidarsi in Parlamento se condannato in via definitiva, o in primo o secondo grado e in attesa di giudizio finale?

6.1.1 Giorgio Stracquadanio Totalmente contrario. Lei ricorda quando abbiamo eletto Enzo Tortora? Io sono stato tra questi e ne sono fiero. Con la sua proposta Tortora sarebbe morto in cella. Ci pensi se ha a cuore, come dice di avere, la democrazia.

6.1.2 Valerio Zanone Sì. Se condannati in via definitiva. fino al termine dell'interdizione. Se in attesa del giudizio finale, fino alla sentenza definitiva. La presunzione di innocenza è giusta davanti alla Legge, meno davanti all'opinione pubblica.

6.1.3 Claudio Scajola Sì

6.1.4 Fausto Bertinotti Il parlamentare deve indubbiamente saper essere espressione della legalità repubblicana. Tuttavia la legge non può contraddire il principio che nessuno può essere considerato colpevole se non sulla base del giudizio finale della magistratura né può negare, nel paese di Beccaria, che la pena espiata restituisce il condannato alla cittadinanza piena. E allora come si può fare per difendere la moralità pubblica? Penso che i partiti dovrebbero definire, a questo fine, dei codici di comportamento liberamente scelti ma vincolanti. I partiti dovrebbero, per esempio, convenire nella decisione di escludere dalle proprio liste - secondo un principio di responsabilità politica, e non giuridica - condannati o, anche, rinviati a giudizio per reati socialmente pericolosi. Per questo mi convinse molto e sostenni nelle ultime elezioni la proposta del Procuratore Grasso. Su questo trovo importante l’orientamento della Commissione Antimafia di proporre ai partiti, già nelle elezioni comunali e provinciali, un codice che impegni i partiti stessi ad un’autotutela, in particolare nei confronti di tipologie di reati quali quelli di mafia, di riciclaggio di denaro, di usura, eccetera.

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6.1.5 Margherita Boniver Se condannato in via definitiva, purché non sia condannato per reati di opinioni.

6.2 E' d'accordo nel limitare l'eleggibilità al Parlamento a due legislature?

6.2.1 Ermete Realacci non può essere una regola generale. Non avremmo avuto altrimenti in parlamento Pertini, Berlinguer, De Gasperi....

6.2.2 Giuseppe Chicchi Per i DS è già così. Perciò dico si.

6.2.3 Oliviero Diliberto Il nostro Partito già utilizza questa regola, quindi sono daccordo ...da ieri!

6.2.4 Enrico Boselli No, lo alzerei almeno a tre. Il limite delle due legislature mi sembra adeguato nel caso dei Sindaci, che nell'amministrazione del territorio hanno un contatto diretto con i cittadini e potrebbero dunque ottenere un vantaggio diretto o indiretto dall'esercizio della carica, ma nel caso del Parlamento significherebbe ridurre i benefici che derivano dall'esperienza di un'attività così complessa.

6.2.5 Lucio Malan No, I motivi sono parecchi: - se pensassi che è male fare più di due legislature non mi sarei candidato per fare la terza

6.3 E' d'accordo nel ripristinare la preferenza diretta per l'elezione dei parlamentari?

6.3.1 Roberto Giachetti no, penso che il sistema migliore sia quello di competizione di collegio tra due candidati scelti attraverso le primarie. Per essere chiari a mio avviso la soluzione migliore è l'uninominale di collegio con doppio turno alla francese. Le preferenze hanno concorso alla degenerazione del sistema politico.

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6.3.2 Gianfranco Fini La preferenza consente agli elettori di scegliere. Ma è indubbio che nel passato la raccolta delle preferenze ha alimentato, per la grande quantità di risorse finanziarie necessarie, la corruzione. Per consentire agli elettori di scegliere meglio i collegi uninominali.

6.3.3 Marco Follini Sono d’accordissimo sul punto tre. Mi sono dato da fare in mille e una occasione perché le preferenze si accompagnassero alla legge proporzionale. Penso che occorra restituire i parlamentari agli elettori e che il modo più coerente di farlo consista appunto nel ripristinare le preferenze.

6.3.4 Edmondo Cirielli No, alimenta il clientelismo e la corruzione, soprattutto al sud italia.

6.3.5 Fabio Mussi Ho partecipato attivamente al primo grande referendum sulla legge elettorale, che abolì le preferenze multiple, intorno alle quali si formavano cordate di potere e gruppi di interesse. Ci ritroviamo oggi con le liste bloccate (grazie a Calderoli, Berlusconi, Fini, quest'ultimo divenuto ora alfiere del referendum abrogativo della sua creatura) che mettono tutto nelle mani di partiti, sempre più evanescenti sul piano politico, intellettuale e morale; e sempre più invasivi sul piano del potere e della formazione del ceto politico. Sono quindi favorevole alla preferenza singola con un'altra legge elettorale.

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7. Tutte le risposte in ordine alfabetico Le risposte di ogni parlamentare sono riportate in ordine alfabetico. Le motivazioni giuridiche, politiche e costituzionali sono spesso presenti insieme al voto. In molti casi non è possibile attribuire alla risposta una valutazione netta, in questi casi la risposta è classificata come: “altro” nei grafici. Nome E' d'accordo che un cittadino

italiano non possa candidarsi in Parlamento se condannato in via definitiva, o in primo o secondo grado e in attesa di giudizio finale?

E' d'accordo nel limitare l'eleggibilità al Parlamento a due legislature?

E' d'accordo nel ripristinare la preferenza diretta per l'elezione dei parlamentari?

Acerbo sì, ma solo per i reati di corruzione, mafia, ecc.

ho qualche riserva: mi torna in mente Pertini.

ok

Airaghi Sì No No Albonetti Sì, sono d'accordo. Sì, sono d'accordo. Sì, sono d'accordo. Alessandri Ritengo sia giusto che per certi reati

, quando si è condannati , una certa moralità , oggi quanto mai assente dai processi politici , preveda almeno una irflessione ed in certi casi ineleggibilità . Ma come paragonare condanne pesanti a reati ideologici ? Come paragonare, per esempio ,un reato di opinione con quelli per corruzione, Farei quindi dei distinguo e considererei sempre che sino a condanna definitiva uno comunque sia da considerarsi innocente senza fare processi preventivi .

Se ad ogni livello questo fosse praticato e garantito perchè no?

No. In molti casi sarebbero privilegiati coloro che hanno alle spalle partiti o lobby associazionistiche (e allora non cambierebbe nulla) o tanti soldi da spendere (e forse allora peggiorerebbe) . sarei invece favorevole a ritornare ad un sistema che rimetta al centro il rapporto tra candidato e territorio, questo assolutamnente si .Tipo sistema provinciale o similare.

Amendola E' una materia delicata che attiene anche alla sfera etica della politica. Comunque, come ogni altro cittadino, la presunzione d'innocenza vale fino a sentenza definitiva anche per coloro che si candidano al Parlamento. Sarebbe, però, opportuno applicare in pieno quanto stabilito in maniera unanime dalla Commissione Parlamentare Antimafia

Sono d'accordo. Anzi nei DS tale indicazione è prassi consolidata con l'eccezione di alcune figure di riconosciuto spessore che ottengono apposita delega dalla segreteria nazionale.

E' fondamentale ripristinare la preferenza nel momento elettorale. Fra i tanti guasti apportati al sistema italiano dall'attuale legge elettorale quello di aver consentito la presentazione di liste bloccate è stato il peggior servizio reso alla democrazia contribuendo ad allargare ulteriormente la distanza tra i cittadini e i loro rappresentanti istituzionali.

Antinucci si sono d'accordo no,perché favorirebbe un ricambio ma limiterebbe capacità ed esperienze di persone valide

si sono d'accordo.

Astore SI La seconda, però, relativa alla limitazione dell'elegibilità per due legislature potrebbero essere ammesse delle eccezioni.

SI

Attili SI NO SI Bandoli Sulle prime due domande il mio Si

è convinto ...inelleggibilità per chi ha condanne di qualsiasi grado ( anche se il secondo grado è quello definitivo), e Si anche al limite di mandati.

Sulle prime due domande il mio Si è convinto ...inelleggibilità per chi ha condanne di qualsiasi grado ( anche se il secondo grado è quello definitivo), e Si anche al limite di mandati.

Sul ripristino delle preferenze invece non concordo, ricordo cosa era la battaglia delle preferenze, i pacchetti di preferenze dei vari notabili al sud in particolare, e anche il fatto che attraverso le preferenze si può controllare il voto.

Banti Sono d'accordo parzialmente. La regola dovrebbe valere per reati particolarmente gravi o comunque per reati contro la fede pubblica. Inoltre, per come è formulata la domanda, va tenuto presente che la norma escluderebbe i casi di patteggiamento, ed anche questo non è del tutto giusto.

Sono favorevole al limite dei mandati per quanto riguarda i ruoli esecutivi (presidenti del consiglio, ministri, assessori, sindaci).Non sono favorevole quando c'è elezione diretta con preferenza (o con collegi uninominali legati a primarie).

Sono assolutamente favorevole.

Barani si se condannato in via definitiva e si se legislature a termine anche se sono Sì

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Nome E' d'accordo che un cittadino italiano non possa candidarsi in Parlamento se condannato in via definitiva, o in primo o secondo grado e in attesa di giudizio finale?

E' d'accordo nel limitare l'eleggibilità al Parlamento a due legislature?

E' d'accordo nel ripristinare la preferenza diretta per l'elezione dei parlamentari?

non si tratti di una condanna politica da preferire tre legislature atermine Belisario Sono d’accordo perché è una

basilare regola di civiltà evitareche condannati possano partecipare al procedimento legislativo, l'espressione più alta in un paese democratico.

Sì perché è giusto evitare "incrostazioni" di potere favorendola maggiore partecipazione alla vita pubblica. La regola andrebbe estesa a tutte le cariche elettive.

Sì, sono d'accordo a ripristinare la preferenza diretta perl'elezione dei parlamentari ma è giusto ricordare che la corsa allepreferenze contribuì alla degradazione della politica nella Prima Repubblica.

Bellillo Sì Sì Sì Bellini Sì Sì preferirei collegi uninominali

ristretti. Benvenuto SI NO SI Bertinotti Il parlamentare deve indubbiamente

saper essere espressione della legalità repubblicana. Tuttavia la legge non può contraddire il principio che nessuno può essere considerato colpevole se non sulla base del giudizio finale della magistratura né può negare, nel paese di Beccaria, che la pena espiata restituisce il condannato alla cittadinanza piena. E allora come si può fare per difendere la moralità pubblica? Penso che i partiti dovrebbero definire, a questo fine, dei codici di comportamento liberamente scelti ma vincolanti. I partiti dovrebbero, per esempio, convenire nella decisione di escludere dalle proprio liste - secondo un principio di responsabilità politica, e non giuridica - condannati o, anche, rinviati a giudizio per reati socialmente pericolosi. Per questo mi convinse molto e sostenni nelle ultime elezioni la proposta del Procuratore Grasso. Su questo trovo importante l’orientamento della Commissione Antimafia di proporre ai partiti, già nelle elezioni comunali e provinciali, un codice che impegni i partiti stessi ad un’autotutela, in particolare nei confronti di tipologie di reati quali quelli di mafia, di riciclaggio di denaro, di usura, eccetera.

Penso che la legge non possa impedire libere scelte degli elettori su chi li deve rappresentare. E’ giusto però proporsi il ricambio dei ceti politici che deve avvenire attraverso un consapevole progetto politico. Trovo giusto che, salvo eccezioni motivate, i partiti indichino tale ricambio a livello parlamentare dopo le due legislature.

La preferenza è stata, bisogna riconoscerlo, specie in alcune realtà del paese, il veicolo attorno al quale si sono realizzate organizzazioni clientelari, si è organizzato il voto di scambio, si è favorito uno smodato uso di materiale propagandistico molto costoso e inquinante. Così la competizione rischiava di diventare sempre più appannaggio dei ricchi. Tuttavia non si è rivelata una buona soluzione quella di eliminare la preferenza togliendo una qualche possibilità di scelta all’elettore. Probabilmente bisogna pensare ad una diversa regolamentazione della campagna elettorale, all’uso sistematico delle primarie, e a sistemi elettorali, come quello tedesco, che combinano un rigoroso proporzionale per la scelta dei partiti con le candidature di collegio per gli eletti.

Bertolini La domanda risulta confusa e furbescamente ambigua. Vi è grande differenzatra un condannato in via definitiva ed uno in attesa di giudizio. Uncittadino in attesa di giudizio gode della presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva passata in giudicato. Poi vi sono reati e reati. Alcuni non possono essere assolutamente considerati causa ostativa allo svolgimento di attività politica e parlamentare.

No Sì

Betta non sono d'accordo, se non per i casi dicondanna in via definitiva, anche per rispetto della nostra Costituzione.

Alla seconda domanda rispondo si. Per quanto riguarda la terza domanda, essendo io favorevole al sistema uninominaleplurinominali sono d'accordo sulla preferenza , purchè sia unica.

Bianco SI NO ( non intendo andare in pensione ! ! ) SI

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Nome E' d'accordo che un cittadino italiano non possa candidarsi in Parlamento se condannato in via definitiva, o in primo o secondo grado e in attesa di giudizio finale?

E' d'accordo nel limitare l'eleggibilità al Parlamento a due legislature?

E' d'accordo nel ripristinare la preferenza diretta per l'elezione dei parlamentari?

Binetti le condavve devono corrispondere a colpe effettivamente commesse....

il margine delle 2 legislature potrebbeessere a tre...

ma il problema vero è che la selezione dei candidati per l'elezione diretta dovrebbe costituire anche un condizione di conoscenza effettiva del candidato: e la conoscenza dovrebbe presupporre una valutazione dell'esperienza effettiva del candidato soprattutto nell'attività di governo...

Boffa Sì Sì Sì Bonelli SI SONO D'ACCORDO SE

CONDANNATO, MA NO SE IN ATTESA DI GIUDIZIO.

SI SONO D'ACCORDO SI SONO D'ACCORDO

Boniver SE CONDANNATO IN VIA DEFINITIVA, PURCHE' NON SIA CONDANNATO PERREATI DI OPINIONI.

NON sono d'accordo per limitare il mandato a due legislature: è quantofaceva una volta il PCI per molti dei suoi funzionari.

SI', sono d'accordo nel ripristinare la preferenza diretta per l'elezionediretta dei parlamentari.

Bono Si, sono d'accordo che un cittadino italiano non possa candidarsi inparlamento se condannato in via definitiva; non sono d'accoro negli altri casi, poichè vige il principio della presunzione di innocenza

Non sono d'accorodo nel limitare l'elegibilità nel Parlamento a duelegislature, anche perché ritengo che l'esperienza sia un elementofondamentale nel miglioramento della qualità del lavoro legislativo

Premesso che ritengo il sistema dei collegi uninominali il modo piùcorretto per eleggere i parlamentari, sono d'accordo nel ripristinare lapreferenza a condizione che i collegi elettorali siano congruamente ridotti.

Borghesi D'accordo D'accordo D'accordo Boselli Sì, ma distinguerei la gravità del

reato. Non penso, adesempio, che una condanna per interruzione dipubblico servizio nel corso di una manifestazione sindacale o politica,debba impedire di candidarsi al Parlamento.

No, lo alzerei almeno a tre. Il limite delle due legislature mi sembraadeguato nel caso dei Sindaci, che nell'amministrazione del territoriohanno un contatto diretto con i cittadini e potrebbero dunque ottenere unvantaggio diretto o indiretto dall'esercizio della carica, ma nel caso delParlamento significherebbe ridurre i benefici che derivanodall'esperienza di un'attività così complessa.

No, perché il voto di preferenza comporta più svantaggi - costi dellapolitica e clientelismo, soprattutto - che vantaggi.

Bosone sono d'accordo non sono d'accordo assolutamente d'accordo Bruno Sì sono d'accordo. Magari però

dopo tre casi in cui il giudizio finale risulti di assoluzione, riferibili ad uno stesso Magistrato, introduciamo anche una penale verso il Magistrato. Lei è d'accordo su questa ipotesi?

Tendenzialmente no. Sono per tre legislature e per estendere l'ineleggibilità ad ogni livello di incarico pubblico. Qualche bravo Sindaco di piccoli comuni possiamo benissimo lasciarlo una consiliatura in più. Tuttavia rispetto alla situazione attuale accetterei anche le due legislature.

No. Ammetto di essere chiaramente influenzato dal territorio in cui vivo: la Calabria. In quei luoghi la preferenza molto spesso è fenomeno di degenarazione della vita politica. Costi alti di campagna elettorale, fenomeni di clientelismo e comparaggi che distorcono i normali rapporti sociali, condizionano i diritti e rendono la classe politica nelle istituzioni sostanzialmente inamovibile. Poi, particolare le assicuro assolutamente non trascurabile, i condizionamenti delle cosche criminali. Mi creda quasi tutti i politici della Calabria che si sono cimentati con le preferenze, in particolare nella Prima Repubblica, sono stati sfiorati dal sospetto di voti inquinati. Ma non lo vede cosa succede nei Consigli comunali, dove si vota con la preferenza, almeno nel Sud? Migliaia di candidati ad ogni elezione. Non vengono mica eletti i migliori. Fatte le dovute eccezioni, viene eletto solo chi appartiene ad una famiglia più geneticamente disposta alla

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Nome E' d'accordo che un cittadino italiano non possa candidarsi in Parlamento se condannato in via definitiva, o in primo o secondo grado e in attesa di giudizio finale?

E' d'accordo nel limitare l'eleggibilità al Parlamento a due legislature?

E' d'accordo nel ripristinare la preferenza diretta per l'elezione dei parlamentari?

riproduzione e ai buoni rapporti con i parenti. Ma magari mi sbaglio io.

Burchiellaro Deve essere totalmente rivista la normativa relativa a eleggibilità e ineleggibilità e che per determinare una ineleggibilità sia necessaria una sentenza definitiva individuando i reati che determinano l'ineleggibilità

Il limite delle due legislature lo condivido,avendo fatto il sindaco,ma richiede una riforma radicale del sistema istituzionale e politico

Sono per i collegi uninominali a doppio turno

Cancrini Sì Sì Per collegi SI, per preferenze NO Cannavò Ovviamente d'accordo sulla non

candidatura incaso di giudizio definitivo ma nel caso di attesa del giudizio finale deve valere il principio che la colpevolezza deve essere provata

io sono per la candidatura per una sola legislatura rispettando un principiodi alternanza e rotazione

Certo che sìper la preferenza. La informo che su questo punto sto presentando un progetto di legge mentre è già depositato il mio pdl che chiede l'ABOLIZIONE DELLA PENSIONE PER I PARLAMENTARI, oltre che la riduzione a un terzodell'indennità e la diminuzione di alcuni benefit indecenti

Capitanio Si No. Credo infatti che da una parte ciò rappresenterebbe una limitazionealla libera volontà degli elettori che possono decidere di premiare ilproprio rappresentante fin quando lo ritengano opportuno; dall'altra possoaffermare con certezza che, come in tutti i campi, anche in quello dellacarica parlamentare, l'efficacia del proprio contributo sia direttamenteproporzionale (anche, ed in maniera non trascurabile) all'esperienzaacquisita sul terreno nel tempo.

La domanda richiederebbe un più ampio spazio di discussione. Qui mi limitoa dire che non sono sicura che vi fosse maggiore libertà di scelta con lo scorso sistema elettorale in quanto mi sembra che i candidati fossero anche allora scelti sulla base delle dinamiche interne ai partiti.

Caruso SI, MA DIPENDE DALLE ACCUSE..... Io sono imputato per cospirazione politica!!!!!! non so se ci siamo intesi, cospirazione!!! tanto per intenderci, le stesse accuse rivolte a Pertini e Mazzini!nell'ordinanza che fece scattare l'inchiesta SUD-RIBELLE c'è testualmente scritto: PER AVER ATTENTATO AGLI ORGANI COSTITUZIONALI DELLO STATO, COSPIRANDO ALFINE DI SOVVERTIRE L'ORDINAMENTO ECONOMICO, LA GLOBALIZZAZIONE NEOLIBERISTA E IL LIBERO MERCATO, PONENDO IN ESSERE TALI CONDOTTE SOVVERSIVE NEICONFRONTI DEI SEGUENTI CAPI DI STATO ELETTI DEMOCRATICAMENTE: George W. Bush, nato a ......, il 12/4/2007, residente a Washinghton (USA)presso White HouseSilvio Berlusconi, nato a Segrate (Mi), il 22/11/1933, residente ad Arcore (Mi) in via ......Wladimir Putin, nato a Mosca il 11/5/44 residente a Mosca (Russia) presso

io sono d'accordissimo.tieni presenti che, se non sbaglio (non sono iscritto a rifondazione, maeletto come indipendente!), nello statuto di rifondazione comunista èscritto nero su bianco, anche se poi in "varie ed eventuali" si procede aderoghe.

d'accordo, anche se il rischio congenito è l'attivazione di galoppini elettorali, compravendita di voti, mercanteggiamento vario dellepreferenze, soprattutto dalle mie parti.

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E' d'accordo nel limitare l'eleggibilità al Parlamento a due legislature?

E' d'accordo nel ripristinare la preferenza diretta per l'elezione dei parlamentari?

il Cremlinoora non ricordo le date, i dettagli che qui riporto a titolo di esempio per far capire la follia di cui stiamo parlando! MA NON HO SOLO QUESTO FOLLE PROCESSO SULLE SPALLE Caro Beppe, quindi come la mettiamo nome?io sono orgoglioso delle mie condanne, dei miei processi, l'ultimo pensa unpò, eravamo un centinaio seduti sulle scale che portavano all'appartamento di nonna Rosa, una ultraottantenne, invalida, senza figli, parenti, con una pensione minima indecente, che il proprietario della casa, un noto usuraio del quartiere, voleva sbatterla in mezzo alla strada per rimpiazzarci una decina di immigrati e triplicare l'incasso, con la compiacenza dellamagistratura che aveva rigettato i ricorsi che avevamo preparato e accolta la richiesta di sfratto palesemente illegale (c'è il blocco per le fascedisagiate!!!) Dalla casa sarebbe finita su un carrello della stazione. ci siamo presi una denuncia per resistenza senza far nulla, semplicemente abbiamo impedito con il nostro muro umano di prendere possesso del piccoloappartamento all'ufficiale gidiziario e al proprietario, ma io sonoorgoglioso e anche fiero di un eventuale condanna, a differenza dei previtie dei dell'utri. Ecco, allora, tutti i cospiratori possono candidarsi (anzi andrebbero fattele quote per i "sovversivi", cioè chi ha messo la propria faccia e lapropria fedina penale a disposizione per combattere le ingiustizie socialiche attanagliano la nostra contemporaneità), gli affaristi, mafiosi, tangentisti, corrotti, NON SOLO NON LI DOVREMMO CANDIDARE, MA LI DOVREMMOMANDARE IN FONDERIA, POSSIBILMENTE ALL'ILVA DI TARANTO DOVE TUMORI E CANCRI SONO QUASI SEMPRE IN OMAGGIO CON LA LIQUIDAZIONE, DOPO 35 ANNI DI DURO

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Nome E' d'accordo che un cittadino italiano non possa candidarsi in Parlamento se condannato in via definitiva, o in primo o secondo grado e in attesa di giudizio finale?

E' d'accordo nel limitare l'eleggibilità al Parlamento a due legislature?

E' d'accordo nel ripristinare la preferenza diretta per l'elezione dei parlamentari?

LAVORO (e ora nemmeno 35 anni vanno bene per lor signori, tanto qui da noialla camera per la pensione bastano 30 mesi e si permettono anche di darelezioni e impartire disposizioni).

Cassola SI'. Ma dipende anche dall'entità del crimine. Forse, su chi ha rubato un telefono portatile in gioventù si può discutere. Su chi ha rubato milioni da adulto, NO.

NON NECESSARIAMENTE. Ci sono politici che si comportano bene, a servizio della comunità, anche alla terza o quarta legislatura; ci potrebbero invece essere dei parlamentari che, anche alla prima legislatura, non pensano ad altro che al loro potere ed ai loro interessi!

CERTAMENTE SI'. Come succede con noi italiani eletti all'estero.

Catanoso Solo se in via definitiva e per alcuni particolari reati.

Assolutamente contrario. Con una battuta potrei rispondere: "Favorevole alla preferenza aBolzano, contrario nella mia terra di Sicilia". Il problema va approfonditocon serietà, senza ipocrisia e superficialità. La libertà di voto in alcune aree della Nazione è assicurata solo se non si consente che taluni possano fare pressioni di alcun tipo sui cittadini (addirittura con la preferenza multipla si andrebbe incontro nuovamente ad un preciso controllo delterritorio). E' altrettanto vero che la rappresentanza del popolo non puòessere esercitata per "chiamata diretta" e che, in assenza di voto dipreferenza, bisognerebbe regolare con norme precise la selezione della classe dirigente all'interno dei partiti. Facendo la somma: contro la preferenza.

Cento Sono garantista, ma con tutti, soprattutto con i poveracci. In caso di condanna definitiva o di 2° grado per reati contro la P.A. ci vuole ildivieto di eleggibilità. Per i reati di mafia l'ineleggibilità va estesaalle condanne di 1° grado.

Son favorevole a stabilire per legge un limite di mandato o comunque unarotazione degli incarichi.

Sono favorevole alla preferenza diretta per l'elezione dei parlamentari.

Cesini Assolutamente d'accordo sull'impossibilità di candidatura con pendenze giudiziarie;

D'accordo per le 2 sole legislature, con una unica eccezione per il segretario del partito (così come è previsto anche nello statuto del mio partito, il PdCI)

Molte perplessità sulla preferenza diretta che troppo spesso finisce per privilegiare i più noti (professionalmente) ed i più ricchi (coloro che hanno la possibilità di far "sapere" che sono candidati). Nel PdCI le candidature sono proposte e votate negli organismi democraticamente eletti.

Chianale Sì,a tutte tre le domande. Sì,a tutte tre le domande. Sì,a tutte tre le domande. Chicchi Si, se condannato in via definitiva. Per i DS è già così. Perciò dico si. Sono per i collegi uninominali

quindi per il superamento del ?porcellum?.

Ciocchetti solo per sentenza definitiva non lo ritengo giusto- quello che conta è il giudizio degli elettori

occorre ripristinare la preferenza- debbono scegliere i cittadini e non le oligarchie dei partiti

Cioffi Sì No Sì Cirielli Dipende dal reato No No, alimenta il clientelismo e la

corruzione, soprattutto al sud italia. Colombo F ASSOLUTAMENTE SI ASSOLUTAMENTE SI ASSOLUTAMENTE SI Conti G SI NO SI

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Nome E' d'accordo che un cittadino italiano non possa candidarsi in Parlamento se condannato in via definitiva, o in primo o secondo grado e in attesa di giudizio finale?

E' d'accordo nel limitare l'eleggibilità al Parlamento a due legislature?

E' d'accordo nel ripristinare la preferenza diretta per l'elezione dei parlamentari?

Costa Sì all'ineleggibilità a chi è condannato in via definitiva, salvo che sitratti di reati particolarmente gravi per i quali l'ineleggibilità conseguead una condanna non definitiva. Ci sono poi reati come la diffamazione o simili per i quali mi pare esagerato che da una condanna, anche definitiva, derivi l'ineleggibilità.

Sì Sì

Costantini Sono primo firmatario dei pdl 2680 e 2681, già all’esame della 1 Commissione Affari Costituzionali della Camera, in materia di incandidabilità dei condannati alle elezioni parlamentari e di ineleggibilita’ dei titolari (intesi anche come azionisti diretti o indiretti e non solo come amministratori) di concessioni dello Stato alle medesime cariche elettive. Ho esteso il principio anche ai titolari di cariche di governo che, in quanto non necessariamente eletti, potrebbero eludere un divieto circoscritto ai soli candidati alle elezioni: per questo ho presentato un emendamento al pdl sul Conflitto di interessi (ad oggi non ancora sottoposto al voto dell’aula) per rendere i condannati non solo incandidabili, ma anche impossibilitati ad accedere alle cariche di governo, ovviamente se non eletti (emendamento 7.011 al pdl 1318-A “Conflitto di interessi”).Per accelerare i tempi di approvazione ho anche trasformato i pdl 2680 e 2681 in emendamenti al pdl 1318-A sul conflitto di interessi (emendamenti nn. 2.010, 2.015, 2.012, 2.013), anch’essi ad oggi non ancora sottoposti all’esame dell’aula.Sono stato tuttavia costretto a riferirmi ai soli condannati per i reati già previsti dall’art. 58 del TUEL con sentenza definitiva, avendo la Corte Costituzionale dal 1996 in poi stabilito che solo una sentenza irrevocabile può giustificare l’esclusione dei cittadini che intendono concorrere alle cariche elettive, sia che si tratti di elezioni politiche, sia che si tratti di elezioni amministrative. La risposta alla prima domanda è, quindi, “SI”, con la sola precisazione che precede.

La mia risposta e’ “SI”.Tuttavia per assicurare un ricambio “generazionale” dei gruppi dirigenti il vincolo di permanenza decennale dovrebbe ricomprendere anche le cariche di governo, per evitare che la stessa persona, dopo aver ricoperto per dieci anni la carica parlamentare, possa ricoprire per altri dieci, quindici o venti anni la carica di ministro, vice ministro, sottosegretario o presidente del consiglio ed arrivare a cumulare mezzo secolo di presenza nelle più alte istituzioni dello Stato: trattasi, infatti, di cariche non riservate ai deputati e senatori, che frequentemente vengono affidate a “non eletti”.

La mia risposta e’ “SI”

Crisci ritengo che un cittadino italiano condannato in via definitiva o inattesa di giudizio farebbe bene a non candidarsi, e comunque, io non lo farei. La scelta, però, deve essere individuale e non disposta da una norma che esclude in via definitiva la

sono d'accordo a limitare l'eleggibilità al Parlamento cosi come previstoper i Sindaci e per i Presidenti delle Province.

ritengo che i parlamentari debbano essere eletti in collegi piccoli eduninominali con pre-selezione attraverso le primarie.

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Nome E' d'accordo che un cittadino italiano non possa candidarsi in Parlamento se condannato in via definitiva, o in primo o secondo grado e in attesa di giudizio finale?

E' d'accordo nel limitare l'eleggibilità al Parlamento a due legislature?

E' d'accordo nel ripristinare la preferenza diretta per l'elezione dei parlamentari?

possibilità di essere candidato anche dopoaver pagato la propria pena (è una forma di garantismo inaccettabile?)

Cuperlo credo che nel nostro ordinamento sia prevista la pena dell'interdizione dai pubblici uffici. Scusi ma se un cittadino è stato condannato è ha scontato interamente la pena perché non può candidarsi e sottoporsi al giudizio dei cittadini? Per dire, se Sofri venisse graziato o una volta espiata la pena perché non dovrebbe poter entrare in Parlamento? Sulla condanna di primo e secondo grado direi che non sono d'accordo con lei perché credo nel garantismo. Poi esiste un problema di opportunità. Personalmente in quel caso non mi candierei ma isittuire la regola mi pare molto complicato.

direi di no. e se le legislature durano due anni anziché cinque? e se una personalità ha tutti i requisiti per stare lì più a lungo nell'interesse del Paese (le assicuro che qui in mezzo ci sono anche persone perbene!)? mi piacerebbe discuterne nel merito, ma immagino che lei non abbia tempo da perdere con me.

ma lei a che sistema elettorale pensa? Io vorrei tornare al maggioritario di collegio, con le primarie per la scelta del candidato dello schieramento e poi il diritto dei cittadini di scegliere il "proprio" parlamentare. Lei che ne pensa?

D'Agrò SI NO SI D'Alia Sono d'accordo ad introdurre la

incandidabilità per i cittadinicondannati con sentenza definitiva per delitti non colposi di particolaregravità ed allarme sociale. Una estensione indiscriminata del divieto dicandidatura anche per ipotesi lievi rischia, infatti, di compromettere ilprincipio costituzionale fondamentale della separazione dei poteri. Inoltre,prevedere la condanna non definitiva come causa di incondidabilità sarebbein contrasto con il principio costituzionale sulla presunzione di innocenza.

Non sono d'accordo perchè la scelta dei parlamentari e la duratadel loro mandato spetta in via esclusiva agli elettori. Non può essere lalegge a stabilire il limite dei mandati perchè in evidente contrasto con laCostituzione (leggi principio di sovranità popolare)

Sono assolutamente d'accordo a condizione che si introduca una nuova disciplina che riduca fortemente le spese elettorali dei singoli candidati e che agevoli l'accesso gratutito degli stessi ai mezzi di comunicazione.Altrimenti il voto di preferenza si trasformerebbe in un ulteriore elemento di inquinamento della vita politica e democratica.

De Biasi No No No De Brasi si se condannato in via definitiva. si infatti nel mio partito la norma è proprio

quella.So già che questa sarà la mia ultima legislatura dopo averne fatta una. Ci possono essere delle eccezzioni per i leader

No non sono d'accordo per il ritorno alle preferenze perchè lungi dall'essere un modo per fare scegliere gli elettori è piuttosto lo strumento per fare emergere il peggio della vecchia politica come dimostra la storia politica del paese. Sarei invece per ripristinare il maggioritario di collegio introducendo il secondo turno. Così il parlamentare sarebbe legato al territorio e scelto dai cittadini.

De Zulueta SI no, ma a condizione che ogni mandatoparlamentare sia preceduto da un'elezione primaria

più che la preferenza vorrei ripristinare l'elezione diretta dei parlamentari

Di Pietro Al tuo quesito numero 1 la risposta è sì

Al tuo quesito numero 2 la risposta è sì Al tuo quesito numero 3 la risposta è sì

Di Virgilio Sì, quando un cittadino è condannato in via definitiva. No, quando è inattesa di giudizio.

No Sì

Diliberto Concordo senz'altro. Il nostro Partito già utilizza questa regola, quindi sono daccordo ...da ieri!

Si, ma anche accompagnata da una legge elettorale molto diversa da questa.

Dioguardi SI IN LINEA GENERALE SI, TRANNE POCHISSIME E MOTIVATE ECCEZIONI IN BASE A COMPETENZE SPECIFICHE.

SI

Disalvo d'accordo a tutte e tre d'accordo a tutte e tre d'accordo a tutte e tre

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E' d'accordo nel limitare l'eleggibilità al Parlamento a due legislature?

E' d'accordo nel ripristinare la preferenza diretta per l'elezione dei parlamentari?

Divina se in via definitiva si; nel caso di 1° grado lascierei alla coscenza dello stesso la decisione.

no, non può essere la legge a limitare la libertà di scegliere i propri rappresentanti.

assolutamente si

Donadi Non solo sono d’accordo, sono fermamente convinto che un cittadino non debba candidarsi in Parlamento se condannato in via definitiva, o in primo o secondo grado e in attesa di giudizio finale.Italia dei Valori si è mossa attivamente in questa direzione. Io stesso sono firmatario di due pdl, già all’esame della Commissione Affari Costituzionali della Camera, in materia di incandidabilità dei condannati alle elezioni parlamentari e di ineleggibilità dei titolari di concessioni dello Stato alle medesime cariche elettive.

Italia dei Valori è pienamente d’accordo. Riteniamo anzi che, per assicurare un reale ricambio generazionale dei gruppi dirigenti, sarebbe il caso di estendere il vincolo di permanenza decennale anche alle cariche di governo. Italia dei Valori ritiene che in questo modo si eviterebbe che una stessa persona, dopo essere stata parlamentare per dieci anni, vada al governo per un tempo indefinito. Quelle di ministro o sottosegretario non sono cariche riservate ai parlamentari. A nostro parere, questo sarebbe un modo per dare spazio a persone che non hanno ricoperto cariche di deputati o senatori.

Rispondo si, senza ombra di dubbio.

Evangelisti Si, sono d'accordo. E per questo sostengo l'analoga proposta di legge formulata dall'On. Costantini del Gruppo dell'Italia dei Valori.

Non sono contrario, quale contributo al rinnovamento continuo della classe politica, anche se questo limite è più adatto alle posizioni uninominali di vertice: Presidenti del Consiglio, della Regione, della Provincia e finanche del quartiere e della municipalizzata, Sindaci, Amministratori Delegati ecc..

Sono d'accordo. Anche se non è l'unico modo di riconsegnare "lo scettro" nelle mani dell'elettore, ossia il potere di scegliere direttamente il candidato.Con la preferenza (unica) certamente si può offrire un aiuto a superare una serie di ostacoli che ultimamente sono stati riposizionati lungo la strada che porta ad una compiuta democrazia.

Fabris Sì No Sì Fallica Ovviamente dipende dal tipo di

reato consumato ed esclusivamente con sentenza definitiva.

Se un Deputato ha lavorato bene in Parlamento nelle 2 precedenti Legislature ed è apprezzato nel proprio territorio,non ritengo si possa precludergli eventuali altre candidature.

Sarebbe giusto che i cittadini potessero decidere e quindi scegliere il proprio rappresentante in Parlamento,così come nel passato.Tutto ciò comporta,però,dei rischi riferiti alla ricerca del consenso personale(voto di scambio,costi elevatissimi della campagna elettorale e di conseguenza reperimento delle risorse finanziarie,etc.etc).

Falomi Sì No se il candidato è scelto con procedura democratica

Farinone Sì L'esperienza ha una sua importanza anche in Parlamento: direi che un limite di eleggibilità razionale e giusto è tre legislature

Solo se con rigido e non elevato limite alle spese di propaganda elettorale (e conseguente decadenza in caso di non rispetto della norma): altrimenti i costi sarebbero talmente elevati da impedire la competizione a chiunque non disponesse di patrimoni cospicui o di "sponsor" economicamente importanti (e quindi inevitabilmente "influenti" sulle future scelte del parlamentare). Spese contenute significa, conseguentemente, collegi di dimensioni contenute (tipo legge elettorale precedente, cd "Mattarellum").

Fasciani sulle prime due domande rispondo si

sulle prime due domande rispondo si Sulla terza, riguardante la preferenza diretta per la scelta del parlamentare, o per qualsivoglia candidatura, proporrei una riflessione rispetto al fatto che essa favorisce candidature tra chi ha parecchi soldi da spendere per la campagna elettorale e un già consolidato potere nella

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E' d'accordo nel ripristinare la preferenza diretta per l'elezione dei parlamentari?

intercettazione delle preferenze stesse. Preferirei liste bloccate molto corte, con candidati scelti con primarie, ben riconoscibili, con la possibilità, per l'elettore, di scegliere mettendoli in ordine di preferenza

Fedi Se la condanna è definitiva credo non vi possano essere dubbi sullaineleggibilità. E' evidente, tuttavia, che le sentenze non passate ingiudicato non debbano inibire l'eleggibilità stessa - salvo l'interdizione dai pubblici uffici decisa dal giudice.

Credo sia giusto, in una visione della poltica come servizio, dare lapossibilità di assolvere compiti di rappresentanza parlamentare al maggiornumero possibile di cittadini e quindi sono convinto che il limite di duelegislature sia regionevole.

La preferenza diretta consente agli elettori di esprimere un voto basatosulle caratteristiche politiche e personali dei candidati e pertanto èsicuramente la soluzione che andrebbe privilegiata.

Fiano sul punto uno sono d'accordo, ma aspetterei il secondo grado

sul punto due non sono d'accordo per il fatto che le legislature possono durare anche un anno soltanto

d'accordo con il punto tre

Filippi SONO D'ACCORDO SONO D'ACCORDO ON SONO D'ACCORDO PER RIPRISTINARE LE PREFERENZE CHE SONO STATE LO STRUMENTO PRINCIPE PER COLTIVARE ILVOTO DI SCAMBIO IN UNA STAGIONE NEFASTA DELLA NOSTRA REPUBBLICA> SONO FAVOREVOLE INVECE AD UNA LOGICA DI PRIMARIE PER LA SELEZIONE DELLE CANDIDATURE ALL'ITERNO DI UNA COALIZIONE NELL'AMBITO DI COLLEGI UNINOMINALI

Fini G Non è corretto fare l’equazione: condanna definitiva = incompatibilità con l’attività parlamentare. Occorre tenere conto del reato oggetto della condanna. Ogni reato ha un diverso disvalore sociale e quindi diverse conseguenze. Il codice penale attuale opera già questa distinzione. L'interdizione perpetua dai pubblici uffici è conseguenza automatica di condanne all'ergastolo a alla reclusione non inferiore a 5 anni; consegue alla dichiarazione di pericolosità qualificata (abitualità, professionalità nel delitto o tendenza a delinquere); è stabilita negli altri casi espressamente previsti dalla legge (cfr. artt 317 bis in relazione al peculato e alla concussione). L'interdizione temporanea, invece, è prevista per una durata fissa di 5 anni in caso di condanna alla reclusione per un tempo non inferiore a 3 anni. E' stabilita anche, qualunque sia l'entità della pena principale, quando venga pronunciata sentenza di condanna per specifici delitti; consegue, altresì, ad una condanna per un delitto commesso con abuso di poteri o violazioni di doveri inerenti ad una funzione pubblica o ad un pubblico servizio.

No. Credo che personaggi come De Gasperi, Togliatti e Almirante, per citare leader di ieri, abbiano onorato il Parlamento dove sono stati eletti per tante legislature perché scelti come propri rappresentanti dal popolo sovrano.

La preferenza consente agli elettori di scegliere. Ma è indubbio che nel passato la raccolta delle preferenze ha alimentato, per la grande quantità di risorse finanziarie necessarie, la corruzione. Per consentire agli elettori di scegliere meglio i collegi uninominali.

Fiorio Alla sua cortese richiesta rispondo affermativamente ai tre quesiti posti.

Alla sua cortese richiesta rispondo affermativamente ai tre quesiti posti.

Alla sua cortese richiesta rispondo affermativamente ai tre quesiti posti.

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Nome E' d'accordo che un cittadino italiano non possa candidarsi in Parlamento se condannato in via definitiva, o in primo o secondo grado e in attesa di giudizio finale?

E' d'accordo nel limitare l'eleggibilità al Parlamento a due legislature?

E' d'accordo nel ripristinare la preferenza diretta per l'elezione dei parlamentari?

Folena con la precisazione che non possono essere oggetto di esclusione dalla candidatura i reati di opinione

ritiene che il limite delle 2 legislature debba essere inteso nel senso di due legislature consecutive (così come oggi è previsto per il mandato dei sindaci).

pienamente favorevole

Follini Non sono d’accordo sul fatto che una condanna –tanto più in primo o secondo grado- precluda la possibilità di candidarsi. Mi sembra più corretto che su questo siano gli elettori a decidere, a condizione ovviamente che essi riacquistino voce in capitolo nella scelta delle persone che li rappresentano in parlamento. Per quanto riguarda le condanne con sentenza definitiva si tratta, ovviamente, di valutare in funzione del tipo di reato.

Sono d’accordo nel porre un limite di mandato dopo tre, e non due legislature. Mi pare che su questo principio i partiti debbano darsi una regola che sancisca la rotazione dei parlamentari. Sono meno convinto che questa “ghigliottina” si debba introdurre per legge.

Sono d’accordissimo sul punto tre. Mi sono dato da fare in mille e una occasione perché le preferenze si accompagnassero alla legge proporzionale. Penso che occorra restituire i parlamentari agli elettori e che il modo più coerente di farlo consista appunto nel ripristinare le preferenze.

Fontana C Sì, assolutamente! Sì, assolutamente! Di principio sono d'accordo con la preferenza diretta per l'elezione dei parlamentari eppure ci sono due temi che la preferenza diretta sembra addirittura aggravare: - le donne sono sempre state penalizzate dalla preferenza diretta (questione di campagna elettorale svolta in modo diverso? questione di approccio diverso nei confronti dell'elettorato?...) - la preferenza diretta costa molto perchè il soggetto deve investire molto sull'immagine personale. Si rischia così di penalizzare chi non se lo può permettere. Mi sembrano due temi importanti che mi fanno sorgere parecchi dubbi su quale possa essere la soluzione migliore.

Forgione Sono d'accordo a escludere la candidatura o a prevedere la decadenza, se già eletto, per chi, dopo una sentenza passata in cosa giudicata, si trovi compreso nei casi previsti dal codice approvato dalla Commissione parlamentare antimafia in data 3 aprile 2007.

Aderisco ad un partito che ha nel proprio regolamento il vincolo delle due legislature, ma l'esperienza che si matura nell'attività parlamentare e il suo rapporto con l'esigenza di ricambio delle classi dirigenti devono trovare un equilibrio e non possono essere regolate burocraticamente da un vincolo normativo che potrebbe rappresentare la perdita anche di necessarie esperienze e competenze parlamentari.

No. La preferenza diretta per l'elezione dei parlamentari nelle zone di mafia è un'arma data ai mafiosi per controllare, uno a uno, il voto degli elettori e per favorire solo i candidati che hanno nelle proprie disponibilità grandi risorse finanziarie.

Forlani Si, se condannato in via definitiva, se condannato in I° e II° grado o in attesa di giudizio finale, penso che la scelta debba essere rimessa alla discrezionalità del movimento politico di appartenenza, tenendo conto della gravità delle imputazioni e delle circostanze.

No, sarebbe un limite grave alla possibilità di scelta dell'elettore

Si, come del resto è il mio partito, l'UDC.

Formisano SI MA LE CHIEDO E SE POI IL GIUDIOZIO FINALE E DI ASSOLUZIONE?

NON LA RITENGO INDISPENSABILE POICHÈ ALCUNE VOLTE SI INTERRROMPE UN PERCORSO POSITIVO INIZIATO

Franci Sì In via teorica potrei rispondere di si,l'esperienza parlamentare mi consente di dire che per assolvere alcune funzioni con cognizione di causa il limite massimo potrebbe essere esteso a tre legislature.

Più che la preferenza ritengo che le candidature e l'elezione nel collegio elettorale, come avveniva con la precedente legge, consente di sviluppare un rapporto vero fra eletto e cittadini

Franzoso SONO D'ACCORDO CHE UN CITTADINO ITALIANO NON

NON SONO D'ACCORDO SONO D'ACCORDO

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Pagina 26 di 43 v.1.0 - 26/07/07

Nome E' d'accordo che un cittadino italiano non possa candidarsi in Parlamento se condannato in via definitiva, o in primo o secondo grado e in attesa di giudizio finale?

E' d'accordo nel limitare l'eleggibilità al Parlamento a due legislature?

E' d'accordo nel ripristinare la preferenza diretta per l'elezione dei parlamentari?

POSSA CANDIDARSI IN PARLAMENTO SOLO ED ESCLUSIVAMENTE SE E' STATO CONDANNATO IN VIA DEFINITIVA.

Frassinetti Sono d'accordo che non possa candidarsi in parlamento chi ha una condanna definitiva in appello.

In considerazione che in questa fase le legislature non sono quasi mai di cinque anni le limiterei a tre.

No, non sono d'accordo in quanto una volta stabilito che i costi della politica sono troppo elevati è assurdo che i candidati debbano far fronte a spese enormi per sostenere le campagne elettorali; in secondo luogo, soprattutto al Sud, la preferenza potrebbe diventare un motivo di pressione da parte di lobbies o gruppi di potere. Va invece regolamentata la democrazia interna ai partiti in modo che i candidati siano comunque rappresentativi del territorio.

Froner Rispondo affermativamente a tutte e tre le domande.

Rispondo affermativamente a tutte e tre le domande.

Rispondo affermativamente a tutte e tre le domande.

Gentili si, sono d'accordo si, sono d'accordo preferisco la competizione di collegio perchè a) ilrapporto è con tutti gli elettori e non solo con una parte (quello delleprefernze), b) il candidato dovrà essere scelto (anche con la primarie) giànella fase di definizione delle liste e questo imporrebbe un percorso ditrasparenza e di verifica pubblica alle scelte dei partiti, c) considero la competizione tra candidati della stessa lista un elemento di debolezza dellapolitica, d) la competizione diretta tra candidati nel collegio renderebbe più chiaroil confronto politico e le diversità programmatiche dei singolischieramenti.

Gentiloni Sì Sì come regola per il mio partito con eventuali eccezioni. No come legge dello Stato.

Sì, ma preferirei i collegi uninominali.

Ghizzoni Rispondo affermativamente Rispondo affermativamente rispondo affermativamente ai tre requisiti, precisando che al terzo punto occorrerebbe prevedere un sistema di preferenze che consenta una rappresentanza dei generi aderente al dato reale (oggi, su 630 deputati solo 109 sono donne).

Giachetti Sì se si avanza una proposta legislativa in questa direzione la mia firma ècerta e, se consentito, aggiungerei ancche un divieto alla sovrapposizionedi incarichi istituzionali.

no, penso che il sistema migliore sia quello di competizione di collegio tra due candidati scelti attraverso le primarie. Per essere chiari a mioavviso la soluzione migliore è l'uninominale di collegio con doppio turno alla francese. Le preferenze hanno concorso alla degenerazione del sistema politico.

Giulietti Si! Non credo ad una norma così rigida,ritengo però essenziale che qualsiasi candidatura debba passare dalle "primarie", prevedendo regole valide per

Si, definendo anche la rappresentatività dei candidati all'interno deicollegi elettorali

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Nome E' d'accordo che un cittadino italiano non possa candidarsi in Parlamento se condannato in via definitiva, o in primo o secondo grado e in attesa di giudizio finale?

E' d'accordo nel limitare l'eleggibilità al Parlamento a due legislature?

E' d'accordo nel ripristinare la preferenza diretta per l'elezione dei parlamentari?

tutti. In questo contesto è possibile affrontare il tema del numero dellelegislature e della permanenza nelle varie assemblee elettive.

Grassi Se condannato definitivamente non deve essere eleggibile. Non è possibile la sospensiva del diritto di elettorato passivo in assenza di condanna definitiva. Siamo una democrazia che giustamente presuppone innocenza siano al grado finale. E' un principio di giustizia questo non di ingiustizia.

Non si puiò limitare a due legislature la eleggibilità ma i partiti dovrebbero essere più propensi al trunover. Una considerazione: i cittadini votano. Quibdi potrebbero con altra legge elettorale scegliere e favorire il turnover.

D'accordissimo alla introduzione della preferenza. le faccio notare però che in Europa non esiste quasi da nessuna parte ed affido a lei ogni valutazione.

Grillini Sono d'accordo Sono d'accordo Sono d'accordo Grimoldi si sono d'accordo ma dipende dalla

fattispecie giurica. Non sono d'accordo, per esempio, per i reati d'opinione.

d'accordissimo. Al max escludere i leader di partito

Dipende. In linea teorica si ma se ci si basa solo sulle preferenze si rischia di favorire chi è "supportato economicamente" da grandi gruppi, sindacati, lobby, aziende ecc.

Jannone Sì. Solo se condannato in via definitiva.

No No. Auspico il sistema elettorale maggioritario puro.

Laganà Assolutamente sì, anche se distinguerei i reati gravi dalla bagatelle.

Penso e propongo che quando una coalizione risulti sconfitta i suoivertici debbano essere rinnovati attraverso nuovi congressi. Cambia poco seun deputato sia eletto per due o più legislature.

Assolutamente sì. Bisogna restituire al cittadino il diritto di esprimere non solo una ma più preferenze.

Laratta si, sonod'accordo. ho avuto moto di sostenerlo pubblicamente e sulla stampa indiverse occasioni. sono anche per la decadenza dei parlamentari incarica in questa legislatura che abbiamo subito condanne in viadefinitiva

si, sono d'accordo. nel mio sito www.francolaratta.it sono riportati miei interventi a questo proposito. sono anzi dell'ideache il limite delle due legislature debba riguardare tutti i livelliistituzionali, quindi Consigli regionali e Parlamento (così come giàaccade per i sindaci e presidenti di province).

Si, ho già firmato la proposta della CdO per la ripristinare la preferenza

Leddi ritengo che un cittadino che sia condannato con sentenza passata in giudicato per reati contro la pubblica amministrazione non possa candidarsi ad amministrarla

E' ragionevole limitare la eleggibilità nello stesso ente a non più di due legislature complete ( è un danno alla collettività che l'esperienza maturata in un ente non possa essere messa a pieno frutto nella legislatura successiva, è un principio acquisito in ogni genere di attività , la capitalizzazione dell'esperienza professionale)

non sono favorevole alla preferenza diretta perché sono favorevole al maggioritario secco.

Lenzi si no almeno non per tutti perchè l'esperienza serve e fatta bene questa attività richiede persone competenti almeno quanto un medico o un magistrato

no ho visto la puntata su rai tre di Iacona sulle preferenze in calabria e mi è bastato, preferisco i collegi come nella legge elettorale precedente

Leo SI FORSE E' MEGLIO A TRE LEGISLATURE

SI

Licandro Sono assolutamente d'accordo. Purtroppo in Italia si usa a sproposito la costituzione e il garantismo (quest'ultimo per altro in una versione assai pelosa come ci hanno abituati il capo della destra e i suoi sodali), ma non c'è dubbio che in Parlamento non dovrebbe accedere nessuno che abbia commesso reati gravi o contro la pubblica amministrazione o la giustizia, peggio ancora se di mafia. Mi permetto appena di ricordare che presentai all'inizio di legislatura un emendamento che introduceva un analogo filtro per la nomina dei componenti della commissione d'inchiesta antimafia. Il verdetto

Sì. E la mia non è una risposta farisaica, perché quella del limite delle due legislature è una precisa, esplicita previsione del nostro partito. La ratio è semplice: evitare incrostazioni, favorire ricambi, perché la rotazione nelle cariche è essenziale per il funzionamento democratico di qualunque organismo.

No. Per tante ragioni e ne elenco qui qualcuna, partendo dalla osservazione che la preferenza per l'elezione dei parlamentari non esiste negli altri paesi europei. E forse non casualmente. La preferenza infatti 1) non garantisce affatto l'accesso a chi, privo di una conoscenza diffusa, potrebbe dare un contributo serio e alto alla direzione politica del paese; mentre va bene per le elezioni dei livelli inferiori; 2) mette in posizione di vantaggio chi gode territorialmente di una diffusa conoscenza per ragioni che non attengono al merito e al valore; 3) mette in posizione di indiscutibile vantaggio chi ha

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Nome E' d'accordo che un cittadino italiano non possa candidarsi in Parlamento se condannato in via definitiva, o in primo o secondo grado e in attesa di giudizio finale?

E' d'accordo nel limitare l'eleggibilità al Parlamento a due legislature?

E' d'accordo nel ripristinare la preferenza diretta per l'elezione dei parlamentari?

della Camera fu piuttosto desolante: su 630 a favore hanno votato soltanto in 21 di cui 16 dei comunisti italiani.

disponibilità economiche sufficienti per affrontare i costi delle campagne elettorali, producendo di fatto un notabilato della politica; 4) è un elemento di inquinamento profondo e pericoloso soprattutto nel Sud e per questo ne parlo alla fine come meridionale. L'infiltrazione mafiosa di uomini organici o contigui è il rischio costante e subdolo a cui è esposta quotidianamente la politica e i partiti e la preferenza ne costituisce lo strumento principe. E' sufficiente osservare qualche campagna elettorale per rendersene conto e finché i partiti saranno così deboli nella selezione del loro personale e delle candidature, anche l'esclusione delle preferenze rappresenta uno di quei filtri di cui abbiamo parlato poco sopra. Se dinanzi alle liste bloccate poi c'è chi candida esponenti sotto processo per gravi reati di mafia, beh, il quadro non cambia ma nessuno può dire che non sapeva chi fosse, che si trattava di uno sconosciuto. Insomma più grande diventa la responsabilità dei partiti e più intransigente deve essere la scelta degli elettori. E infine una constatazione personale: alle ultime politiche in Sicilia si è fatta campagna elettorale libera, sui contenuti, sui programmi, non si sono coperte le città con quegli insopportabili faccioni ridenti e ammiccanti, non è utile anche questo?

Locatelli Sì Si, semmai con pochissime e motivate eccezioni. Peraltro il mio partito,con l'ultima Conferenza di organizzazione, ha deciso che questo vincolocostituisca parte integrante del proprio Statuto;

Personalmente sono possibilista anche se a riguardo esistono orientamenti diversi a sinistra motivati dal rischio di campagne elettorali giocate ancor più in termini fortemente personalistici.

Lomaglio Sì Sì Sì Longhi Sì No Sì Lovelli Sono d'accordo Non sono d'accordo; a differenza, per

esempio, dei sindaci, i parlamentari non hanno funzioni esecutive e non c'è il rischio di un accentramento di poteri; in ogni caso è importante che il cittadino possa scegliere il proprio rappresentante liberamente (ho fatto il sindaco e mi sono fatto un'idea abbastanza precisa sulla differenza di ruoli e funzioni)

Sono d'accordo su un sistema uninominale a doppio turno; in caso di mantenimento di un sistema proporzionale, sono per un sistema di primarie per la selezione dei candidati; la preferenza ha portato spesso a un rapporto clientelare e corruttivo con gli elettori, oltre che ad un eccesso nelle spese elettorali.

Luongo Sì no.è preferibile stabilire un massimo di 15 anni per funzione di rappresentanza istituzionale(regione,parlamento nazionale,parlamento europeo)ed un massimo di 10 anni consecutivi con funzioni amministrative o di governo.(Sindaci grandi città,presidenti di provincia o regione,assessori regionali,ministri)

si,anche se non sono poche le "controindicazioni"ma qualsiasi soluzione risulterà comunque migliorativa rispetto all'attuale sistema elettorale.

Maderloni non posso rispondere affermativamente, in quanto in via

rispondo sì. sì, anche se mi rendo conto che maggiori disponibilità economiche

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Nome E' d'accordo che un cittadino italiano non possa candidarsi in Parlamento se condannato in via definitiva, o in primo o secondo grado e in attesa di giudizio finale?

E' d'accordo nel limitare l'eleggibilità al Parlamento a due legislature?

E' d'accordo nel ripristinare la preferenza diretta per l'elezione dei parlamentari?

di principio una condanna dovrebbe escludere l'ipotesi di candidatura in Parlamento, ma occorre considerare il tipo di reato; ad esempio una condanna per manifestazione non autorizzata in difesa di un diritto, durante uno sciopero, può rappresentare un motivo di esclusione da un'aula in cui si rappresentano gli interessi dei cittadini?

possono creare disparità insanabili fra i diversi candidati.

Malan Già oggi chi è condannato in via definitiva con interdizione dai pubblici uffici non può candidarsi, fintanto che non scade l'interdizione. A parte questo, ritengo che siano gli elettori a dover giudicare. Lei fa bene a ricordare le condanne di taluni miei colleghi: bisogna che gli elettori sappiano questo ed altre cose sui candidati. Ad esempio la loro assiduità ai lavori degli organismi di cui fanno parte, il loro voto, o mancanza di voto su argomenti particolarmente importanti. e poi giudicano.C'è poi un'altra ragione, cheillustro con un esempio. Io sono contrario alla legalizzazione delle droghe, ma ritengo che se uno ha l'opinione opposta deve poterla difendere, anche in Parlamento se gli elettori lo vogliono. E deve poterlo fare anche se è già stato condannato per quel reato che lui e i suoi elettori ritengono non vada punito.Detto queseto, in linea di massimo preferirei, da cittadino e da parlamentare, avere senatori e deputati incensurati.

No, I motivi sono parecchi:- se pensassi che è male fare più di due legislature non mi sarei candidato per fare la terza;- gli elettori devono poter scegliere;- l'esperienza non è indispensabile, ma non può essere proibita;- in teoria, si può anche arrivare a sorteggiare le cariche, come si faceva nell'Atene antica; il risultato a quei tempi fu che le cariche sorteggiate non contavano più niente, le poche elttove divennero, come è giusto, le più importanti; - nel presente, appiattire la "classe" parlamentare squilibrerebbe ulteriormente il sistema a favore del governo (o dei poteri forti), del già ora intoccabile e incriticabile Presidente della Repubblica, dei potentati economici.

Anche qui, i motivi sono parecchi:- la campagna elettorale per le preferenze ha costi enormi, assai superiore ai compensi dell'intero mandato; per pagarla perciò o sei ricco di tuo o pensi di rubare per rifarti: lo spazio per gli onesti non ricchi si riduce a pochi personaggi di grande celebrità, e anche quelli se non sepndono rischiano assai;- la democraticità della preferenza è apparente e ingannevole: i consiglieri regionali e i parlamentari europei sono eletti con un numero di preferenze (salvo pochissime eccezioni come Berlusconi, Lilli Gruber o Di Pietro) inferiore di dieci venti o trenta volte al numero di voti necessari per ottenere un seggio; dunque, ad esempio nel mio partito, il consigliere regionale X è eletto con un voto per lui e nove che sono dati per fiducia a Berlusconi (negli altri partiti è all'incirca lo stesso); è più giusta la lista formata da chi riscute la fiducia di nove elettori su dieci di quel partito (come succede alle politiche) o l'elezione di quel tizio che riesce a tirare su qualche migliaio di voti, magari clientelari o addirittura pagati ?

Marchi Sì NO, ritengo possa essere solo una regola interna dei Partiti.

NO, preferisco ripristinare i collegi della precedente legge elettorale prevedento le primarie per le candidature.

Margiotta se condannato in via definitiva deve essere non eleggibile:

porrei il limite a 3 legislature si

Mariani Si, sono d'accordo Si, sono d'accordo Si, sono d'accordo Marino M sono d'accordo che un cittadino

italiano non possa candidarsi non solo in Parlamento, ma a qualunque carica pubblica, se condannato in via definitiva con sentenza passata in giudicato per un reato di natura dolosa. Nelle altre fattispecie penso che sarebbe più opportuna una norma che colpisca, con pesanti sanzioni di tipo pecuniario, i partiti, che candidano persone condannate in via non definitiva. Diversamente ritengo che da un punto di vista giuridico si commetterebbe un abuso, poichè l'articolo 27 della nostra Costituzione sancisce la presunzione di innocenza dell'imputato sino alla sentenza definitiva.

sono d'accordo nel limitare l'eleggibilità al Parlamento a due legislature continuative o ancora meglio sarei per stabilire che non ci si può candidare due volte consecutivamente, non creando quindi le condizioni per sclerotizzarsi in un ruolo.

personalmente sarei per il ripristino dei collegi uninominali con preventive primarie per l'individuazione dei candidati. La preferenza, soprattutto se unica, si può prestare a degenerazioni di tipo clientelare, che bisognerebbe analizzare attentamente.

Marino I Sì Sì Sì

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Nome E' d'accordo che un cittadino italiano non possa candidarsi in Parlamento se condannato in via definitiva, o in primo o secondo grado e in attesa di giudizio finale?

E' d'accordo nel limitare l'eleggibilità al Parlamento a due legislature?

E' d'accordo nel ripristinare la preferenza diretta per l'elezione dei parlamentari?

Mazzoni Ritemgo fondamentale porre dei limiti per l'accesso alle cariche elettive ed impedire ai cittadini che abbiano riportato condanne definitive per reati contro la P.A. o reati associativi di essere eletti al Parlamento. Credo, pertanto, che per restituire dignità morale alle istituzioni del nostro Paese, sia importante regolare con legge quanto sarebbe dovuto scaturire dalle coscienze; le segnalo al riguardo, una proposta di legge di mia iniziativa, la n. 2564, che è stata assegnata in sede referente alla I Commissione Affari Costituzionali, con la quale si introduce l'ineleggibilità, la sospensione e la decadenza dal mandato parlamentare per coloro i quali siano stati condannati per reati contro la P.A. o per reati associativi;

Non sono d'accordo con l'idea di limitare per legge il numero dei mandati parlamentari, il problema, a mio avviso, non è tanto quello di limitare il numero dei mandati, quanto piuttosto, quello del rinnovo della classe politica nelle idee e nei programmi;

Credo sia molto importante che gli elettori esprimano la propria preferenza scegliendo direttamente i politici che dovranno rappresentarli al fine di garantire un reale contatto tra le Istituzioni e i cittadini.

Mellano No. Sono daccordo solo per la condanna definitiva per alcuni reati da stabilire con cura.

No Sì

Meta Ritengo fondamentale per la correttezza nell'esercizio dellefunzioni istituzionali sgomberare il campo da qualsiasi sospetto, equivoco ogiudizio che possa riguardare eletti in Parlamento coinvolti in vicendepenalmente rilevanti. I deputati e i senatori, difatti, sono titolari dellafunzione legislativa, che gli deriva dall'essere uno dei potericostituzionali. Credo, quindi, che per la credibilità delle istituzioni siameglio evitare di far accedere alla carica di parlamentare tutti coloro che siano stati condannati in primo e secondo grado e ovviamente in via definitiva.

Certo. Per quanto riguarda il mio partito, i DS, questa prassi è stata giàintrodotta alle ultime elezioni politiche, prevedendo appunto il limitemassimo di permanenza in Parlamento di due legislature, e la conseguenteimpossibilità a candidarsi. Scelta che ovviamente condivido, anche sebisogna considerare alcune eccezioni che riguardano personalità che hannoesperienza e ruoli fondamentali, oltre ad un consenso diffuso tra icittadini, per il funzionamento della macchina legislativa cui è giustoriconoscere il lavoro svolto e le potenzialità di azione politica.

Sono d'accordo a cambiare l'attuale Legge elettorale che ritengo sia una vera "porcata", attraverso un provvedimento approvato dal Parlamento o attraverso il referendum. Il sistema che preferisco è quello uninominale maggioritario sul modello francese o tedesco. La cosa più importante, comunque, è che si cambi e presto.

Misiti In questo caso rispondo SI a tutte e tre le domande di B G. La risposta alla prima domanda si riferisce alla condanna definitiva

In questo caso rispondo SI a tutte e tre le domande di B G. La risposta alla prima domanda si riferisce alla condanna definitiva

In questo caso rispondo SI a tutte e tre le domande di B G. La risposta alla prima domanda si riferisce alla condanna definitiva

Moffa SONO D'ACCORDO SE CONDANNATO IN VIA DEFINITIVA

SI SI IN ASSENZA DI PRIMARIE

Morri Solo in caso di condanna defitiva,perchè difendo il principio di presunzione di innocenza per ogni cittadino fino a prova contraria,come elemento cardine di uno stato di diritto.

il mio partito ha già questa regola nel proprio statuto,con possibilità dilimitate deroghe.

il voto di preferenza sui candidati era degenerato nell'acquisto di voticlientelari da parte dei candidati ricchi e in danno di quelli bravi mapoveri.Il sistema attuale non permette al cittadino alcuna scelta.Io tornerei ai coolegi uninominali con selezione democratica dei candidati attraverso primarie dei cittadini.

Motta rispondo SI alle prime due domande poste

rispondo SI alle prime due domande poste non rispondo perché il tema della preferenza non può essere risolto con un si o con un no. Dipende dal sistema elettorale prescelto.

Mungo Dipende dalla tipologia del reato (reati di stampo mafioso e simili, corruzione e altri reati contro la pubblica amministrazione, contro

Sì, anche se preferirei una autoregolamentazione da parte delle forze politiche in questo senso. Anche perché ci sono anche altre postazioni di provilegio

Non credo che l'espressione della preferenza sia di per sè democratica, in quanto il consenso è manovrabile, avendone i mezzi

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Nome E' d'accordo che un cittadino italiano non possa candidarsi in Parlamento se condannato in via definitiva, o in primo o secondo grado e in attesa di giudizio finale?

E' d'accordo nel limitare l'eleggibilità al Parlamento a due legislature?

E' d'accordo nel ripristinare la preferenza diretta per l'elezione dei parlamentari?

l'amministrazione della giustizia e simili, reati finanziari, ecc....) e solo con condanna definitiva.

che non sono elettive e nelle quali potrebbero essere collocati coloro i quali hanno raggiunto i due mandati. Non ci sono risposte semplicistiche in questo senso.

economici e non solo. Preferirei che le forze politiche o comunque le liste che si presentano alle elezioni attivassero meccanismi di partecipazione prima della formazione delle liste stesse. Invece credo che dovrebbe essere obbligatorio il rispetto del genere, nel senso di consentire davvero alle donne di essere rappresentative della popolazione (sono favorevole al 50/50 non nella candidatura, ma nell'effettiva elezione).

Mura sono d'accordo che un condannato anche in primo o secondo grado non possa candidarsi al parlamento. Chi è chiamato a fare le leggi per il paese deve essere il primo a rispettarle e dunque non deve sedere in parlamento chi ha riportato condanne. E' vero che in Italia c'è la presunzione d'innocenza fino a sentenza passata in giudicato, ma se ci sono procedimenti in corso è opportuno che prima questi si concludano. Solo allora se una persona risulta innocente allora si può candidare.

Assolutamente d'accordo con il limite di due mandati, visto che è uno dei punti del programma dell'Italia dei Valori. E sono così favorevole da aver inserito tale limite in una mia Proposta di legge, dove propongo anche il limite di età per essere candidati. Largo ai giovani.

Si perchè il cittadino elettore ha il diritto di poter scegliere la persona a cui dare il suo voto.

Musi alla prima domanda la risposta è Si consapevole che chi avviò quel costume furono i Radicali

alla seconda la risposta è Si alla terza la risposta è No consapevole che una parte dei problemi della fine della prima Repubblica nasce da quel modello elettorale

Mussi Ricordando che i gradi di giudizio nell'ordinamento italiano sono 2 (il "terzo" riguarda i formalismi del provvedimento), sono favorevole alla ineleggibilità in caso di condanna in via definitiva, stabilendo i reati per i quali l'ineggibilità scatta. Per esempio, io ho ricevuto una condanna per una manifestazione con gli operai di Piombino, contro un piano di ristrutturazione che prevedeva centinaia di licenziamenti. Alla fine si arrivò ad un accordo accettabile e io penso di aver fatto il mio dovere di parlamentare.

No. Quelli che non sono all'altezza, devono poter essere sostituiti anche dopo la prima legislatura. Ma l'automatismo mi sembra autolesionista: non c'è Paese in cui non si formi una più stabile classe dirigente politica, quando la selezione risponde a criteri di merito, di onestà, di capacità sperimentate sul campo.

Ho partecipato attivamente al primo grande referendum sulla legge elettorale, che abolì le preferenze multiple, intorno alle quali si formavano cordate di potere e gruppi di interesse. Ci ritroviamo oggi con le liste bloccate (grazie a Calderoli, Berlusconi, Fini, quest'ultimo divenuto ora alfiere del referendum abrogativo della sua creatura) che mettono tutto nelle mani di partiti, sempre più evanescenti sul piano politico, intellettuale e morale; e sempre più invasivi sul piano del potere e della formazione del ceto politico. Sono quindi favorevole alla preferenza singola con un'altra legge elettorale.

Napoli A Costituzionalmente sarebbe lecita la non candidatura per il Parlamento italiano di qualsiasi persona condannata in via definitiva. Considerata, però, la lentezza e la lungaggine delle fasi processuali, previste dall’ordinamento giudiziario italiano, nonché l’incapacità dei Partiti politici a non candidare persone condannate anche solo con sentenza di primo grado, penso che sarebbe opportuno intervenire legislativamente vietando la candidatura in Parlamento di persone condannate in secondo grado. Ho il dovere di precisare che sono la parlamentare di Alleanza

Decisamente favorevole, se non in casi eccezionali quali quelli dei Presidenti di Partito o di personalità che hanno saputo dimostrare la validità del loro incarico parlamentare.

Su questo tema ho qualche perplessità che deriva dalla conoscenza del fenomeno mafioso, che imperversa principalmente nelle regioni meridionali. La mancanza della preferenza di fatto impedisce la scelta da parte degli elettori e, pertanto, non appare democratica, tuttavia, avendolo anche sperimentato quale candidata in recenti elezioni amministrative in Calabria, ritengo che la mafia dirotti i voti su quei candidati che sa di trovare poi maggiormente disponibili ad esaudire le proprie richieste. Il problema andrebbe, pertanto, valutato adeguatamente, anche

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Nome E' d'accordo che un cittadino italiano non possa candidarsi in Parlamento se condannato in via definitiva, o in primo o secondo grado e in attesa di giudizio finale?

E' d'accordo nel limitare l'eleggibilità al Parlamento a due legislature?

E' d'accordo nel ripristinare la preferenza diretta per l'elezione dei parlamentari?

Nazionale, componente della Commissione Parlamentare Antimafia, che nella propria proposta di legge per l’istituzione di questa Commissione aveva inserito il comma in base al quale non avrebbero potuto far parte della stessa i Parlamentari inquisiti per reati di mafia o contro la pubblica amministrazione. Purtroppo, il mio comma trasformato in emendamento, è stato respinto dalla stragrande maggioranza del Parlamento, poiché ritenuto anticostituzionale.

impedendo la campagna elettorale ai sorvegliati speciali, e diminuendo il numero delle liste elettorali. Nonostante la perplessità dimostrata, ritengo tuttavia che debba prevalere, in uno Stato democratico, la libertà di scelta del cittadino.

Nardini Se è condannato in via definitiva. Il principio può essere giusto ma credo sia giusto far decidere agli elettori.

Si, sono daccordo.

Narducci Sono d'accordo. Sono d'accordo nel limitarla a tre legislature (occorre chiamare alle proprie responsabilità anche la cultura "civica" degli elettori, al pari di quanto avviene nei Paesi mitteleuropei)

Sono assolutamente d'accordo. E' stata fatta violenza alla democrazia, consegnando il Parlamento alle segreterie dei partiti. Come eletto nella circoscrizione estero ho avuto il mandato dagli elettori, ovvero 280 mila voti di lista e 29 mila di preferenza.

Nicco sono d'accordo su tutti i punti indicati.

sono d'accordo su tutti i punti indicati. sono d'accordo su tutti i punti indicati. Sul terzo, segnalo che nella mia Regione, la Valle d'Aosta, in quanto collegio uninominale, già oggi il deputato è eletto direttamente.

Nome Primo quesito Secondo quesito Terzo quesito Orlando A Sì Sì Sì Orlando L Un doppio SI alle proposte di

reintrodurre le preferenze dirette e di escludere dal Parlamento coloro che sono stati condannati in viadefinitiva o in primo e secondo grado.

Circa il limite delle legislature, non nascondo le mie perplessità,essenzialmente per due motivi:- il primo è che il Parlamento, quello ideale e pulito che noi vorremmo,è un luogo che produce leggi e atti normativi e non dove i parlamentaririspondono solo alle logiche e agli ordini di partito. Un Parlamentoideale è quello nel quale i suoi componenti sono anche COMPETENTI e nonrispondo a questa o quell'altra lobby. Non dimentichiamoci che le leggiadottate in Parlamento sono poi quelle che regolano le nostre vite! Eccoallora che la limitazione del numero dei mandati rischia di creare unParlamento i cui componenti non sono sufficientemente qualificati.- altro motivo dei miei dubbi è il fatto che se fosse reintrodotta, comedeve essere reintrodotta, la preferenza, gli eletti sarebbero davvero edirettamente espressione del corpo elettorale, cui risponderebbero inpieno assumendosi la responsabilità dei propri comportamenti e deipropri atti.Allora provo ad avanzare una proposta, modesta e ovviamente tutta dadiscutere ed eventualmente emendare: quella di mettere un limite massimoai mandati di eleggibilità nello stesso collegio elettorale, ma lapossibilità per un parlamentare di candidarsi (quindi, con lapreferenza, sottoporsi davvero al giudizio

Un doppio SI alle proposte di reintrodurre le preferenze dirette e di escludere dal Parlamento coloro che sono stati condannati in viadefinitiva o in primo e secondo grado.

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Nome E' d'accordo che un cittadino italiano non possa candidarsi in Parlamento se condannato in via definitiva, o in primo o secondo grado e in attesa di giudizio finale?

E' d'accordo nel limitare l'eleggibilità al Parlamento a due legislature?

E' d'accordo nel ripristinare la preferenza diretta per l'elezione dei parlamentari?

degli elettori) in uncollegio diverso da quello della precedente elezione.

Pagliarini Sì, penso si tratti di una proposta giusta e necessaria. Ritengo che per conferire maggior forza a questa misura vada approfondito il tema della tipologia dei reati per i quali può essere previsto l'impedimento alla candidatura. Nello stesso tempo, occorre intervenire per garantire lo svolgimento dei processi in tempi celeri.

Sì, sono d'accordo. Segnalo che lo Statuto del mio partito di riferimento, il Pdci, prevede già l'applicazione di questa regola.

Sì, sono favorevole all'introduzione delle preferenze, ma tale misura non va disgiunta dal sistema elettorale. Personalmente ritengo il proporzionale puro con preferenze il miglior sistema per la verifica della rappresentanza. Tema che non va confuso con le esigenze di governabilità, eventualmente risolvibili ricorrendo al premio di maggioranza.

Palma Ritengo che non possano candidarsi tutti i cittadini condannati in via definitiva che abbiano avuto la pena accessoria dell'interdizione perpetua dai pubblici uffici (non trova scandaloso che l'ìon. D'Elia sia segretario dellaCamera nonostante i suoi trascorsi giudiziari?). Evidentemente per fare ciò bisognerebbe modificare la legge Simeoni.

Ritengo che che il limite dovrebbe essere di tre legislature in tutto.

Sono contrario alle preferenze /unica, multipla, ecc.)

Paniz solo se la condanna è definitiva, per delitto (non per contravvenzione) e con pena superiore a 2 anni (limite della sospensione condizionale della pena)

non sono d'accordo (ci sono esperienze che non si possono eliminare con decisione precostituita)

non sono d'accordo (prima debbono essere individuati i collegi elettorali, altrimenti non può mai essere eletto un parlamentare che rappresenta territori a basso tasso demografico; naturalmente sono d'accordo se i collegi elettorali fossero quelli del 2001 o anche legati alla provincia di provenienza del candidato)

Paoletti No. Perchè qualunque imputato è presunto innocente fino sentenza definitiva passata in giudicato.

No No

Paravia Visto come funziona il sistema giudiziario nel nostro Paese, sono d'accordo esclusivamente per chi è condannato in via definitiva, escludendo ovviamente quelle tipologie di reati minimali come per esempio "lesioni colpose" e "piccoli abusi" edilizi.Ho cognizione diretta che per piccole banalità vengono pronunciate sentenze definitive mentre per reati seri finisce spesso con la prescrizione.

Vista la durata delle nostre legislature credo che tre possa essere il numero "perfetto"

La risposta è complessa perchè dovrebbe riferirsi all'intero sistema elettorale: maggioritario, proporzionale, misto.In Italia il voto di preferenza ha significato quasi ovunque voto di scambio, pertanto se vuole una risposta secca circa il mero ripristino del voto di preferenza, non può che essere negativa

Pedica NOI DI IDV DICIAMO CHE NON SI PUO' CANDIDARE UNA PERSONA CONDANNATA CON SENTENZA PASSATA IN GIUDICATO, OPER REATI GRAVI ANCHE PRIMA DELLA SENTENZA

SONO D'ACCORDO PERCHE' SOLO COSI SI PUO' CAMBIARE LA POLITICA E LEGENERAZIONI POLITICHE.

IL VOTO DI PREFERENZA E'NECESSARIO, IL TIPO DI RIFORMA ELETTORALE DEVE COINVOLGERE LA GENTE PERRAPPRESENTARLA NEL CORSO DELLA DURATA DELLA LEGISLATURA

Pedrini ??? NO SI Pellegrino assolutamente d’accordo, anzi

atterrebbe anche alla responsabilità dei partiti la scelta di non candidare persone condannate o coinvolte in determinati procedimenti giudiziari.

No, perché ritengo che in una democrazia elettiva non può essere stabilito un limite alla libera volontà e scelta dei cittadini. Solo ai cittadini bisogna lasciare il compito di decidere da chi farsi rappresentare.

Assolutamente si. Come ho risposto nella precedente domanda la scelta della rappresentanza va garantita non ai partiti ma ai cittadini e la preferenza diretta è sicuramente l’espressione più vera del concetto di rappresentanza democratica.

Perrin Sì No Sì Pertoldi concordo pienamente ed

affermativamente sui tre quesiti. concordo pienamente ed affermativamente sui tre quesiti.

concordo pienamente ed affermativamente sui tre quesiti.

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Nome E' d'accordo che un cittadino italiano non possa candidarsi in Parlamento se condannato in via definitiva, o in primo o secondo grado e in attesa di giudizio finale?

E' d'accordo nel limitare l'eleggibilità al Parlamento a due legislature?

E' d'accordo nel ripristinare la preferenza diretta per l'elezione dei parlamentari?

Peterlini Dipende dalla gravità del reato, p.es. non escluderei la candidatura per reati di oppinione (diffamazione anche a mezzo stampa e simili reati minori) mentre sarei rigidissimo e sarei favorevole ad una esclusione in caso di reati contro il patrimonio pubblico, di mafia, di abbusi sessuali.

No, sia la popolazione a scegliere e mandare a casa chi ritiene.

Si, assolutamente e ho anche preparato un proprio disegno di legge.

Picano CONDANNATO IN VIA DEFINITIVA

NO SI

Pini Si, ma solo se condannato in via definitiva escludendo i reati tipo diffamazione o calunnia, troppo discrezionali nel giudizio da parte della magistratura, così come i c.d. "reati d'opinione" o altri reati minori. Per i reati gravi contro la persona e contro la pubblica amministrazione ed il patrimonio comunque mi trova pienamente d'accordo.Non sono d'accordo se non c'è una sentenza definitiva, basterebbe stare sui coglioni ad un qualsiasi PM e questo avrebbe potere di decidere, anche sulla base di imputazioni fantasiose, di far fuori un parlamentare. Magari per far spazio ad un altro.

Assolutamente si Si, in linea di principio. Si ricordi però che questo paese è spaccato in due.. Rispristinare le preferenze significa far eleggere al 99 % solo chi è ricchissimo, chi ha 4-500 mila euro da investire in campagna elettorale al nord (questi soldi non li riprende nemmeno in una legislatura piena, poi ci si deve chiedere cosa farà per rientrare da questo "investimento"...) o chi ha "buoni uffici" con certe "organizzazioni" al sud...

Pinzger No, non sono d'accordo. Sono d'accordo nel caso in cui la persona è stata condannata in via definitiva

No, non sono d'accordo. Sono a favoro di limitare l'eleggibilità a 3 legislature.

Si, sono d'accordo.

Pisa d'accordissimo in linea di massima si, salvo motivate eccezioni.

si ( sistema regionale: preferenza + listino) con alcune perplessità : èvero che si limiterebbe il potere dei partiti - anche se la scelta di chimettere in lista resta comunque dei partiti - ma significherebbe aumentare le spese della campagna elettorale e privilegiare chi ha piu' soldi daspenderci.

Piscitello Si. Sono d'accordo che un cittadino condannato in via definitiva non possa candidarsi in Parlamento. È necessario tuttavia impegnarsi per definire l'ambito dei reati. Appare infatti più che ragionevole impedire la candidatura per tutti i reati gravi (ad esempio quelli contro la persona, quelli contro la pubblica amministrazione, quelli legati alla criminalità organizzata e anche comune). Apparirebbe invece meno ragionevole impedire la candidatura di condannati con sentenza definitiva per reati minimali o, ad esempio per reati legati ad una scelta sociale e politica (un blocco stradale in seguito ad uno sciopero o ad esempio coloro che praticano l'obiezione fiscale alle spese militari o i condannati degli anni passati come obiettori totali al servizio militare e così via). Altro discorso occorre fare per chi, condannato in primo o secondo

Proposta interessante della quale mi sfugge assolutamente la motivazione. A prescindere dal fatto che io, in tutta onestà, sono il meno adatto a rispondere a questa domanda perché, nonostante la mia età relativamente giovane, mi trovo oggi ad affrontare la mia quarta legislatura. Ma forse, anche grazie a questa esperienza, qualcosa la posso dire. Nella mia vita parlamentare ho dovuto imparare a distinguere il merito dal metodo. E ho verificato che il merito è irriducibilmente trasversale alle caratteristiche di genere, di età o di provenienza geografica. Insomma: il merito è una variabile indipendente. Limitare il numero di mandati (e poi perchè due e non tre? o uno?) non garantisce, di per sè, nè una migliore classe dirigente, nè un serio ricambio generazionale. Peraltro, sono numerosi i casi di parlamentari che hanno superato la seconda legislatura e senza il contributo dei quali le nostre istituzioni sarebbero davvero più "povere" e colleghi di più

No. Fermamente. Sono assolutamente contrario. Sono, anzi, per eliminare le preferenze da tutte le leggi elettorali nel nostro paese. È evidente che l'attuale legge elettorale, assurta agli onori della cronaca con il calzante nome di "porcata" o "porcellum", è una pessima legge, che non dà agli elettori alcuna possibilità di scegliere i propri rappresentanti, costrigendoli a votare una lista preparata solo dai segretari dei partiti. Ma le soluzioni a questo problema sono rappresentate dalle primarie che affidano agli elettori dei partiti la possibilità di stabilire l'ordine all'interno delle liste, e dalla democrazia interna ai partiti imposta per legge. Non certo le preferenze. Dai primi anni '90, anche attraverso l'impegno referendario, è stata condotta una battaglia nel Paese contro le degenerazioni figlie del

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Nome E' d'accordo che un cittadino italiano non possa candidarsi in Parlamento se condannato in via definitiva, o in primo o secondo grado e in attesa di giudizio finale?

E' d'accordo nel limitare l'eleggibilità al Parlamento a due legislature?

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grado, è in attesa di giudizio finale. In questo caso qualsiasi legge incapperebbe nella violazione del principio costituzionale della presunzione di innocenza; principio di civiltà assolutamente inderogabile. Per porre rimedio a tutto questo, l'unica soluzione sono codici di autoregolamentazione appositamente predisposti dai partiti che impediscano (per scelta politica e in caso di reati considerati particolarmente gravi) a chi è in attesa di una condanna in primo e secondo grado, di candidarsi. Mi batterò affinchè il Partito Democratico si dia un severo codice di autoregolamentazione per questi casi.

fresca nomina, di cui il Paese potrebbe fare più tranquillamente a meno. Più serio è invece insistere sulla riduzione del numero di parlamentari. Mille sono davvero un numero pletorico, un numero sovradimensionato rispetto alle altre democrazie occidentali. Un intervento di quel tipo darebbe anche un contributo più serio sulla questione della riduzione dei costi della politica. Ma voglio comunque seguirla nella sua proposta. Il limite di mandati ha un senso in tanti altri casi. Sto parlando di tutti gli incarichi cosiddetti 'monocratici' (penso ai Sindaci, i presidenti di regione e provincia, allo stesso Presidente del Consiglio) che per loro natura innestano delle dinamiche di potere individuale di cui è bene evitare l'eccessiva sedimentazione garantendo dei meccanismi di sana alternanza.

sistema delle preferenze. Le preferenze hanno costituito, in tutto il paese, ma soprattutto al Sud, di fatto il principale strumento di intervento della corruzione e della criminalità organizzata all'interno della politica; hanno consentito il radicarsi e lo sclerotizzarsi di sistemi di potere dai quali è tutt'ora difficilissimo liberarsi. La preferenza non costituisce, in sostanza, una garanzia di selezione positiva della classe dirigente, anzi, spesso è lo strumento con cui si ottiene il contrario. Speriamo davvero che si possa giungere, nel corso dei prossimi mesi ad una seria e definitiva riforma del sistema elettorale che determini insieme governabilità e qualità degli eletti, oltre ad un rapporto diretto di questi con gli elettori. Per concludere, caro Grillo, in tutte le categorie,ci sono persone perbene e farabutti. È possibile che in alcune di esse, probabilmente nella politica, i secondi si notino più delle persone serie, ma le dico anche che ho visto troppe volte come le buone battaglie sono ostacolate tanto dai "farabutti", che da chi permette alla giusta indignazione di trasformarsi in luogo comune tramite la demagogia; da chi rinuncia al ragionamento, passando direttamente alla condanna; da chi crede di avere la verità in tasca e quindi di poter giudicare tutti gli altri; da chi sacrifica la sostanza alla forma; da chi consegna il cervello all'ammasso della superficialità. Mi creda: proprio in questo momento particolare è un lusso che non ci possiamo permettere.

Pisicchio direi proprio di si. E' pur vero che per un rappresentante del popolo non devono venir meno le garanzie previste per ogni altro cittadino, ma l'assunzione di responsabilità verso gli elettori deve comportare un "di più" in termini di trasparenza. Dunque è bene che, per condanne reletive a reati di una certa importanza (e sopratutto rilevanti dal punto di vista della pubblica amministrazione), chi ne sia colpito si chiami fuori.

No. Certo, se a scegliere i rappresentanti del popolo sono gli oligarchi, un mendato è pure troppo. Ma se a scegliere sono i cittadini, con il voto di preferenza, bisogna che siano loro a mandare a casa o tenere nelle assemblee elettive chi li rappresenta.

Si. C'è una mia proposta di legge che introduce il voto di preferenza. Anzi due voti di preferenza: il secondo per essere valido deve andare al genere diverso dal primo. Insomma se il primo voto va al candidato uomo l'altro alla candidata donna. E viceversa

Poletti D'accordissimo. Anche una!!! Subito! Poretti NO, credo fermamente nel principio

di innocenza fino a sentenza definitiva

NO, capisco lo spirito ma se cio' puo' essere valido in caso di mandato diPresidente del Governo e di Presidente della Repubblica, non puo' esseretrasposto al parlamentare.

SI', anche se piu' che per la preferenza tipico di un sistema elettorale proporzionale, sarei per il sistema maggioritario uninominale.

Porfidia sì, solo se condannato in via definitiva con giudizio finale.

No No

Possa non sono d'accordo che un cittadino Non sono d'accordo sulla limitazione della Non sono d'accordo, senza un

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Nome E' d'accordo che un cittadino italiano non possa candidarsi in Parlamento se condannato in via definitiva, o in primo o secondo grado e in attesa di giudizio finale?

E' d'accordo nel limitare l'eleggibilità al Parlamento a due legislature?

E' d'accordo nel ripristinare la preferenza diretta per l'elezione dei parlamentari?

italiano non possa candidarsi in parlamento se condannato per reato penale (in 1° grado, in 2°grado, in attesa di giudizio finale o condannato in via definitiva). La perdita del diritto ad essere eletto non può avvenire automaticamente a seguito di condanna (ci sono enormi differenze di gravità tra condanna e condanna), ma deve conseguire a seguito di specifica decisione della magistratura giudicante.

eleggibilità al parlamento per due legislature. A mio avviso sarebbe invece assai opportuno che i Partiti adottassero prassi generalizzate di ricambio dei candidati non oltre tre legislature (salvo naturalmente i leader di partito e comunque le personalità politiche di altissima levatura).

preciso riferimento ad una legge elettorale, che venga ripristinata in ogni caso la preferenza diretta per l'elezione dei parlamentari. Per essere più chiaro, la preferenza diretta può essere ragionevole quando il collegio elettorale ha una dimensione limitata (200-300.000 elettori). Per collegi elettorali più estesi (ad esempio sopra il milioni di elettori) il meccanismo della preferenza diretta obbligherebbe i candidati a spese elettorali folli (non limitabili mediante disposizioni di legge) con le immaginabili conseguenze (straverificate durante il corso della I° Repubblica).

Provera un rappresentante del popolo non può portare macchia. Prima di ogni candidatura la sua situazione deve essere chiarita. Non solo, ma anche perchè dopo eventuale elezione a parlamentare scattano norme che lo distinguono non per tutela dell'opinione politica ma per reati o presunti tali non costruibili per lederlo politicamente per l'attività che sta svolgendo da parlamentare, visto che ancora non lo è, e quindi solo per inibirne l'azione. Chiedo scusa per la sintesi (e la sintassi) ma è per essere breve.

Al secondo quesito è sempre sì perchè crea più freschezza nell'istituzione portando maggiore rapporto con la realtà che è fuori da questo contenitore. Fa toccare con mano a più persone della realtà interna all'istituzione smitizzandone poteri e prerogative. Ed ancora non chiude su pochi il sapere che nei partiti va maggiormente condiviso tornando ad altri incarichi di partito, istituzionali o naturalmente di attività lavorativa precedentemente (ed in alcuni casi contestualmente) svolta.

In quanto credo che valgano le preferenze espresse dall'elettore sulle persone ma valga (e pesi necessariamente nell'attività concreta) l'orientamento del partito, la sua "linea" nel fare e nel votare e in molti casi per oggettive condizioni di impossibilità dell'essere "tuttologhi, vale anche più del singolo. Per ciò è influente il giudizio primerio sull'organizzazione nelle liste della quale si è eletti e poi sulle capacità ed integrità della singola persona candidata.

Raisi sono d'accordo che un cittadino condannato in via definitiva per reati concernenti la corruzione o particolarmente gravi non possa candidarsi manon certo uno che è in giudizio visto che fino a prova contrario c'è pertutti la salvaguardia della presunzione di innocenza. In caso contrario sarebbe sufficiente che un politico antipatico a qualche giudice venisse messo sotto accusa è sarebbe automaticamente eleminato.

Credo che il limite per i mandati dovrebberro essere almeno tre visto cheil primo mandato lo passi a comprendere i meccanismi del sistemaparlamentare e un parlamento di principianti sarebbe in mano alla burocrazia ministeriale.

Non sono d'accordo sulle preferenze perchè in primo luogo sono il primomotivo di corruzione della politica, poi non è vero che l'elettore sceglieperchè i più votati con le preferenze sono sempre le persone dello spettacolo ( do you rember cicciolina ? ) o i quadri dei partiti ( io sonouno di loro e conosco bene i meccanismi visto che dal 1985 sono eletto anchenel Consiglio Comunale di Bologna con il sistema delle preferenze ) mentre persone qualificate ma poco conosciute non avrebbere nessuna chance diessere eletti, infine al sud il voto di preferenza è sinonimo di voto discambio con le organizzazione criminali e su questo tema ci sono migliaia diatti giudiziari che lo dimostrano. D'altra parte se in nessun paese d'Europa esiste il sistema delle preferenze ci sarà un motivo ?

Raiti Sì No Sì Rampi Sì Sì no, perchè ripristina la falsa

democrazia del censo, aLL' AMERICANA, chi può permettersi campagne elettorali dispendiose viene eletto. Meglio prevedere primarie interne ai partiti per identificare le candidature.

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Nome E' d'accordo che un cittadino italiano non possa candidarsi in Parlamento se condannato in via definitiva, o in primo o secondo grado e in attesa di giudizio finale?

E' d'accordo nel limitare l'eleggibilità al Parlamento a due legislature?

E' d'accordo nel ripristinare la preferenza diretta per l'elezione dei parlamentari?

Ranieri Sì. La vita è difficile. Come si dice a Napoli, "siamo tutti sotto ilcielo", nel senso che a tutti è dato di trovarsi nei guai. Tuttavia, credoche chi aspira a rappresentare i cittadini nel Parlamento, debba essere aldi sopra di ogni sospetto.

No. Capisco il rischio che la politica diventi un mondo separato.Tuttavia, nell'attività parlamentare si accumula un patrimonio di conoscenzee di esperienze utili e spesso indispensabili nelle vicende politiche. Sifacciano le primarie per scegliere i candidati migliori. Forse questa è lavia.

Non lo so. Occorre riflettere e discutere. La preferenza, anche quella unica è, spesso, non solo nel sud, un fattore di corrompimento clientelare (se non peggio) della vita pubblica. Certo è necessario modificare l'attuale sistema ma la via maestra potrebbe essere quella di reintrodurre il collegiouninominale che permette ai cittadini di decidere con il loro voto quale candidato eleggere al Parlamento.

Razzi Sì Sì Sì Realacci se la condanna in questione è per

reati gravi e in qualche modo connessi all'attività parlamentare, certamente sì;

non può essere una regola generale. Non avremmo avuto altrimenti inparlamento Pertini, Berlinguer, De Gasperi....

il sistema migliore credo sarebbe il maggioritario di collegio a doppioturno. Le preferenze hanno controindicazioni.

Ripamonti Sì No si, però bisogna stabilire un tetto di spesa per ogni singolo candidato, esercitare controlli severi sulle spese elettorali e prevedere la decadenza dal Parlamento per coloro che hanno sforato il tetto di spesa. Altrimenti le preferenze possono provocare il ritorno del voto di scambio e l'aumento della corruzione per reperire le risorse per la campagna elettorale.

Ronchi SI NO SI Rossi SI SI NON HO UNA RISPOSTA

UNILATERALE; SOLO COMPLESSA PERCHE' IL TEMA E' COMPLESSO.

Rossi F. SI UNA SI Ruggeri SI SI PER TUTTI SI Rugghia Ritengo che un cittadino italiano

non possa candidarsi al parlamento se condannato con sentenza definitiva. Per i primi gradi di giudizio l'incompatibiltà deve valere solo per reti di particolare gravità e per quelli contro la pubblica amministrazione.

Sì Preferisco i collegi uninominali alle preferenze.

Rusconi SI sono per concordare un limite per tutte le più alte cariche

SI

Russo Spena Sì Sì Sì, ma con una specifica e forte perplessità: la reintroduzione delle preferenze deerminerebbe un'impennata nei costi della politica. Sarebbe quindi necessario trovare il modo di reintrodurre le preferenze evitando un effetto controproducente di questo tipo.

Saglia Sì, solo se condannato in via definitiva.

No, perchè sarebbe negativo precludere la possibilità di continuare l'attività parlamentare a chi ha maggiore esperienza.

Sì, purchè ciò non implichi il ripristino di meccanismi clientelari.

Salvi sì, in caso di reati gravi o comunque contro l'onestà pubblica.

No Sì

Sanga Sì No Sì Scajola Sì No No Scalera Perfettamente d'accordo. Considerando come alcune legislature si

concludano traumaticamente (dopo 2-3 anni9 l'indirizzo più logico sarebbe 3

la preferenza qualifica meglio la capacità di rappresentazione del singolo parlamentare.

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E' d'accordo nel limitare l'eleggibilità al Parlamento a due legislature?

E' d'accordo nel ripristinare la preferenza diretta per l'elezione dei parlamentari?

legislature. Scotto non ho difficoltà a sottoscrivere la

prima domanda, ma la limiterei ai reati di mafia, di corruzione, concussione, peculato e reati gravi contro la persona.

Non credo sia una buona idea per forza. In alcuni partiti, prevalentemente in quelli di sinistra, questo limite già c'è nello statuto, eccetto figure portatrici di una particolare competenza e dirigenti di rilievo nazionale. In parlamento esistono esperienze, capacità specifiche che vanno talvolta preservate e sono utili per trasmettere conoscenze ai deputati più giovani. Credo che, ovviamente, debba essere il cittadino a valutare le liste in grado di rappresentare maggiormente le esigenze di rinnovamento. i due mandati sono giusti, e li condivido. non credo che vadano normati per legge.

In Europa non esiste la preferenza. Fa parte di una vicenda tutta italiana, forse legata alla presenza ancora del proporzionale puro per tanti anni. Può darsi che sia il sistema apparentemente più democratico e dinnanzi ad una legge elettorale come il porcellum tutto spinge verso la nostalgia delle preferenze. ma, caro Grillo, la invito a riflettere sui bei faccioni che popolano le nostre città ( soprattutto al sud) durante le competizioni amministrative e regionali, sullo spreco indecente di danaro per conquistare voto su voto all'interno di una lista, sulla inarrestabile deriva personalistica che ha distrutto i partiti e li ridotti a puri e semplici comitati elettorali. Non sempre questo metodo garantisce sobrietà e partecipazione. vince chi ha più relazioni, più contiguità con alcuni poteri e con il mondo economico, chi riece a mettere più facilmente le mani sui centri di spesa. Insomma, la preferenza aiuta più il censo che il ricambio delle classi dirigenti. con quel sistema difficilmente donne e giovani entrerebbero dentro le assemblee elettive, a meno che non siano già parte di un sistema di relazioni familiari e clientelari consolidato. Mi risponderà che la mia è la valutazione di un garantito, di un apparatcnik di partito che in una dimensione più ampia non verrebbe mai eletto. non so, ma vorrei approfondire la questione. come si riavvicina il territorio al cittadino? come si garantiscono meccanismi di selezione più trasparenti e partecipati? Con l'apertura e il rinnovamento dei partiti. Con il contributo decisivo dei movimenti e delle associazioni. Non amo questa legge elettorale vigente. Credo che vada abolita e sostituita. Non so se la direzione che lei indica è la migliore. In ogni caso, sono pronto al confronto e auspico che lei mi convinca.

Silvestri Sì No No Siniscalchi La mia risposta è sicuramente sì

alle prime due domande. La mia risposta è sicuramente sì alle prime due domande.

Per la terza ho dei dubbi, perchè è vero che le preferenze favoriscono trasparenza e controllo da parte degli elettorli sugli eletti, ma è anche vero che nelle campagne elettorali personali alla ricerca delle preferenze, sono avvantaggiati coloro che hanno più soldi da investire in pubblicità.

Smeriglio Dipende dal reato. Sono d'accordo nel caso di una condanna per reati di corruzione, truffa, concussione, falso in bilancio ecc. Non sono d'accordo nel caso si tratti di reati di opinione.

Sono d'accordo a limitare l'eleggibilità al Parlamento a due legislature.

Sono d'accordo nel ripristinare la preferenza diretta per l'elezione dei parlamentari, anche più di una preferenza.

Spini Si. Sono stato nel passato Assolutamente no. Si cancellerebbe il Meglio ripristinare i collegi

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E' d'accordo nel limitare l'eleggibilità al Parlamento a due legislature?

E' d'accordo nel ripristinare la preferenza diretta per l'elezione dei parlamentari?

presentatore di una legge, approvata e poismantellata, di condannati in primo grado per determinate materie neiconsigli regionali, provinciali e comunali. ( Cfr. "La difesa dellaregolarità dei voti. Questione istituzionale e questione morale". "Riforma della politica:bilancio di una legislatura". Quaderni del Circolo Rosselli, rispettivamente n.3/1991, n.4/1991 e n.3/1992.)

diritto del cittadino a scegliersiil suo rappresentante.

uninominali. Ma se questo non è possibile, si alle preferenze. Occorre ripristinare il rapporto tra cittadini ed eletti.

Storace credo che per chi e' stato condannato in via definitiva non debba essere candidabile. prima di dire si' anche per chi e' stato condannato in primo o secondo grado vorrei essere certo dell'affidabilita' della magistratura. ci sono passato anch'io e so che cosa vuol dire essere innocente e doversi dimettere da ministro (senza essere parlamentare)

credo che sia una regola su cui ragionare, ma ovviamente non passera' mai: ce lo vedete il tacchino che anticipa il Natale?

assolutamente si', visto che non c'e' legge per la democrazia interna ai partiti. oggi impera l'oligarchia, e' molto meglio affidarsi al sovrano popolare

Stracquadanio Totalmente contrario. Lei ricorda quando abbiamo eletto Enzo Tortora? Iosono stato tra questi e ne sono fiero. Con la sua proposta Tortora sarebbe morto in cella. Ci pensi se ha a cuore, come dice di avere, la democrazia.

Totalmente contrario. Lei conosce la distinzione tra governo ad elezionediretta (es. Presidente Usa, con limite di mandato) e rappresentanzaparlamentare senza limite di mandati (ad es. tutti i parlamenti del mondo)?Se non la conosce, studi un manuale di diritto pubblico e costituzionalecomparato. Quando avrà imparato l'abc e la sua rozza ignoranza nel camposarà superata ne riparliamo.

Questa è la fessseria più grossa. Siccome Lei non ha quindici anni,ricorda che nel 1993, quindici anni fa, votammo un referendum per abolire lepreferenze multiple e lasciare un'unica preferenza? Allora si diceva daparte dei moralizzatori come Lei che si sarebbe voluto abolire del tutto lepreferenze perché causa del voto di scambio, della corruzione, delclientelismo. Oggi la stessa nefandezza diventa virtù. Lei lo sa che unparlamentare o un consigliere regionale (dove si vota con la preferenza) viene eletto da circa centomila elettori che sbarrano un simbolo e, nei casidei consiglieri regionali, i migliori ne prendono 10mila, i peggiori 5mila,cioè tra il 5% e il 10% degli elettori che si rappresentano. E questasarebbe elezione diretta? E poi chi fa le liste, forse qualcuno di diversodai gruppi dirigenti dei partiti? E ancora, oggi si votano con le preferenze consiglieri comunali, regionale e parlamentari europei. Sono meglio dei deputati, dei senatori e dei consiglieri provinciali? Ma mi faccia il piacere! Infine, anche con il collegio uninominale tutti sanno che esistonocollegi buoni, meno buoni e cattivi per ogni parte politica. E che sipiazzano i candidati in funzione dei risultati attesi. Si è calcolato che uncandidato può far crescere del 2%-3% il consenso dei partiti che lo

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Nome E' d'accordo che un cittadino italiano non possa candidarsi in Parlamento se condannato in via definitiva, o in primo o secondo grado e in attesa di giudizio finale?

E' d'accordo nel limitare l'eleggibilità al Parlamento a due legislature?

E' d'accordo nel ripristinare la preferenza diretta per l'elezione dei parlamentari?

sostengono, il che vuol dire che solo 2 o 3 elettori su 100 sono interessati a chi sia il candidato.

Tabacci si, se condannato in via definitva; no, il limite lo mettono gli elettori; si, la presenza è fondamentale. Tecce Sì Sì si ma non la preferenza unica Tenaglia Ritengo che la condanna definitiva

debba costituire condizioned'ineleggibilità anche se occorre individuare le categorie di reati ocontravvenzioni che potrebbero, per la scarsa o nulla rilevanza del benegiuridico protetto, escludere tale conseguenza ovvero sul limite di pena aldi sopra del quale far derivare l'ineleggibilità

Sono d'accordo nel nostro ordinamento già esistono previsioni di talgenere (ad esempio per l'elezione dei membri togati del c.s.m.o deisindaci), anche se la previsione potrebbe essere integrata con la necessitàdi due legislature intere e dell'intervallo di una legislatura per ottenereun'altra candidatura.

Ritengo che le leggi elettorali devono essere omogenee rispetto al sistema istituzionale: con un sistema di premierato, da me preferito, ritenga sia indispensabile la previsione di una legge elettoralemaggioritaria con collegi uninominali ad uno o due turni; con un sistemaparlamentare ritengo utile una legge elettorale proporzionale consbarramento significativo, con liste bloccate o preferenza plurima, ma non preferenza unica che a mio avviso non consente un'adeguate selezione dellaclasse politica e premia la capacità di clientela e di raccolta delfinanziamento più o meno trasparente.

Testa SI SI SI Tibaldi Alla Domanda "se sono d'accordo

che un cittadino italiano non possa candidarsi in Parlamentose condannato in via definitiva, o in primo o secondo grado e in attesa di giudizio finale" sono assolutamente d'accordo.

Per la seconda domanda, quella sul limitare l'eleggibilità al Parlamento a due legislature, io sono in linea di principio d'accordo. Che questa debba essere la norma è possibile però prevedere pochissime eccezioni, ad esempio per i segretari dei partiti. D'altra parte questa era la regola che vigeva nel PCI prima del suo scioglimento, e questa è la norma che vige nel nostro partito, ed è stato il criterio della composizione delle liste dei Comunisti Italiani alle ultime politiche.

Nella terza e ultima domanda, quella "se sono d'accordo nel ripristinare la preferenza diretta per l'elezione dei parlamentari" io rispondo no, perchè si riaprirebbe il mercato delle preferenze con la conseguente compravendita di voti.Di conseguenza si rischierebbe di impedire la presenza in Parlamento e nelle istituzioni di tutti coloro, e penso ad esempio ai lavoratori, che non dispongo di risorse ingenti per farsi propaganda elettorale personale.

Trepiccione Sono d’accordo che un cittadino italiano non possa candidarsi in Parlamento se condannato in via definitiva, o in primo o secondo grado e in attesa di giudizio finale.

Limitare l'eleggibilità al Parlamento a due legislature potrebbe sfavorire un ricambio generazionale, in quanto posso essere penalizzati i giovani politici. Potrebbe essere più utile, invece, intervenire sull’elettorato passivo, cioè fissare un limite massimo di età superato il quale non si può più essere eletti.

Ripristino della preferenza diretta per l'elezione dei parlamentari: pur non essendo contrario in linea di principio, credo che l’argomento necessiti di una più attenta riflessione in quanto gli esempi del passato (prima Repubblica) hanno dimostrato come la preferenza diretta possa incentivare di fatto il voto di scambio attribuendo a caste e corporazioni un potere sulla scelta degli eletti, influenzandone conseguentemente l’operato.

Trupia Sono assolutamente d?accordo. Il Parlamento deve essere composto da persone ?per bene?. Non è una condizione, ma una pre-condizione per la credibilità degli eletti.

Si può fare, ma non mi sembra il problema principale se ciò che davvero conta è competenza, serietà, impegno, consenso. Tuttavia in Italia c?è un?emergenza: il blocco delle classi dirigenti che impedisce -a differenza degli altri paesi europei- quel ricambio generazionale e di genere, urgente in politica, come in tutti gli ambiti che contano. Perciò tutto quello che può servire per sbloccare e rinnovare classi dirigenti in gravissima crisi di autorevolezza, inossidabili e inaccessibili ai giovani, alle donne, alla società civile può andar bene: dalle quote femminili, di

Sono d?accordo. La pessima legge elettorale voluta dal Polo ha contribuito a rendere ancora più lontani gli eletti dai cittadini/e e a farne una ?casta?. Si è passati dall?elezione diretta dell?uninominale maggioritario alla scelta da parte delle oligarchie romane. Ripristinare in fretta la possibilità di scelta dei parlamentari da parte degli elettori/elettrici serve alla democrazia e alla qualità della rappresentanza.

Sondaggio parlamentare sull’iniziativa di legge popolare “Parlamento Pulito” www.beppegrillo.it

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Nome E' d'accordo che un cittadino italiano non possa candidarsi in Parlamento se condannato in via definitiva, o in primo o secondo grado e in attesa di giudizio finale?

E' d'accordo nel limitare l'eleggibilità al Parlamento a due legislature?

E' d'accordo nel ripristinare la preferenza diretta per l'elezione dei parlamentari?

cui sono completamente convinta, alle due legislature, che mi convincono meno.

Turci solo se la condanna definitiva prevede l'esclusione dai pubblici uffici,se

no si

Turigliatto la risposta è affermativa a tutti e tre i quesiti.

la risposta è affermativa a tutti e tre i quesiti.

la risposta è affermativa a tutti e tre i quesiti.

Ulivi Certamente SI', come per ogni modalità (sistema tedesco in prims) che favorisca la libertà di scelta dei cittadini verso i candidati.

Si, ma dopo 3 legislature Si

Vacca Sono d'accordo che un condannato in via definitiva non debba tornare in Parlamento, salvo che per reati lievissimi o riguardanti la sfera privata. Come dirigente politico non candiderei persone in attesa di giudizio. Non mi sento di imporlo per legge perché credo nella presunzione d'innocenza.

Sì Sì

Valpiana in via definitiva. no, il popolo è sovrano e può ritenere di voler avere tra i suoi rappresentanti una stessa persona anche per più tempo. I partiti hanno spesso questa regola nei loro statuti Il mio lo ha). sta al senso del limite di ciascuno non candidarsi più e alla volontà di ricambio dell'elettore nonvotarlo più

sì, perchè permette a chi lo voglia di scegliere una donnna, ma il pericolo di controllo attraverso le preferenze mafioso in certe zone è reale.

Vannucci Rispondo SI alle tre domande del questionario

Rispondo SI alle tre domande del questionario

Rispondo SI alle tre domande del questionario

Venier Sono d'accordo nel caso di condanna in secondo grado. Bisogna tenere fermoil principio fondamentale che ogni cittadino è innocente sino allaconclusione del processo. Non credo si debba invece attendere l'eventuale giudizio in Cassazione in quanto questa dovrebbe giudicare sulla correttezza del processo e non sul reato.Credo che vadano al contempo riviste completamente le norme sulle immunità esulle incompatibilità che oggi sono spesso utilizzate per affermareprivilegi inaccettabili.

Sono d'accordo a limitare l'eleggibilità, per legge, a due legislature. E'una norma importantissima per colpire la tendenza della politica a farsioligarchia e gerontocrazia. Faccio presente che il PdCI ha applicatoautonomamente questa norma non ricandidando tutti gli uscenti che avevanoalle spalle due legislature.

Non sono d'accordo. E' una pura illusione demagogica pensare che la preferenza individuale consenta ai cittadini di scegliere i candidati daeleggere. Basta vedere cosa accade nei Comuni e nelle Regioni o alParlamento Europeo. Con la preferenze individuale vince chi ha più soldi daspendere per la propria campagna personale, chi è già famoso, chi ha alle spalle lobby o corporazioni. La preferenza individuale porta i candidati ascontrarsi all'interno delle liste e non ad affermare il programma delproprio partito. Con la preferenza individuale i partiti diventano solocomitati elettorali che inseriscono nelle liste solo coloro che "portano"voti e tagliano fuori competenze e personalità che non hanno già un loro elettorato. La preferenza individuale soprattutto moltiplica i costi dellapolitica e quindi anche il rischio di corruzione. Bisognerebbe invece fare una legge sui partiti che imponga regole di democrazia interna e di trasparenza a quelle forze che godono di unfinanziamento pubblico. Bisogna approvare le quote rosa imponendo l'elezione

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Nome E' d'accordo che un cittadino italiano non possa candidarsi in Parlamento se condannato in via definitiva, o in primo o secondo grado e in attesa di giudizio finale?

E' d'accordo nel limitare l'eleggibilità al Parlamento a due legislature?

E' d'accordo nel ripristinare la preferenza diretta per l'elezione dei parlamentari?

del 50% di donne nel Parlamento. Vico Son d'accordo , nel senso che

rispondo seccamente "si". Son d'accordo , nel senso che rispondo seccamente "si".

Son d'accordo , nel senso che rispondo seccamente "si".

Viola Sì No Sì Violante Se condannato in via definitiva per

delitto (non per contravvenzione), si. Negli altri casi dipende dalla gravità del delitto (che dimostri infedeltà ai doveri specifici dell’uomo pubblico, art.54 Cost.) e se c’è già stata una o più sentenze di condanna, anche non definitive.

NO; non credo che questa clausola sia prevista in alcun paese civile. Sono favorevole alle “quote verdi”nei vertici dei partiti; di qui nasce il rinnovamento anche del Parlamento.

No. Io sono favorevole al collegio uninominale a doppio turno (sistema francese).

Volontè No, perchè equivarrebbe a discriminare il candidato che potrebbe, inrispetto all'ordinamento, essere anche assolto nel giudizio finale;

No, perchè limitare a dieci, avolte ancor meno anni, l'attività deideputati.Dovrebbe invece esser un scelta libera e responsabile del singolo,favorita dalle decisioni interne degli Statuti dei singoli partiti;

Certamente SI', come per ogni modalità (sistema tedesco in prims) che favorisca la libertà di scelta dei cittadini verso i candidati.

Zacchera al quesito n. 1 (candidabilità) rispondo che condivido che NON debba essere candidato chi sia stato dichiarato colpevole di reati contro la pubblica amministrazione o comunque legati ad un suo precedente mandato politico, ma non posso non considerare altre condanne (pensi al caso-limite di un omicidio colposo) per i quali una persona sia colpevole, ma nulla c'entra con la sua capacità di essere a capo o eletto per una amministrazione pubblica.

Credo che un termine più corretto più che alle legislature debba essere temporale, ad esempio 10/15 anni, tenuto conto della lunghezza delle legislature italiane. Io sono deputato da 12 anni e penso di essere una persona molto attiva, oggi all'opposizione: mi creda che riesco a lavorare oggi molto meglio e di più, avendo "imparato il mestiere" rispetto ai primi anni.

le preferenze sono un grosso problema, ma alla risposta "rimettiamole" eccepisco che però dovrebbero allora esserci per cominciare circoscrizioni comparabili per grandezza geografica e numero di abitanti. Ad esempio io sono deputato di 7 province: come sarebbe mai possibile - essendo rimasto un NON miliardario - affrontare economicamente una campagna elettorale preferenziale? Non avrei alcune centinaia di migliaia di euro da buttare

Zanella Dipende dalla condanna, soprattutto se in via definitiva.

No, anche se sono d'accordo con la necessità di un ricambio delle classidirigenti ma in senso assoluto, anzi, sottopongo alla vostra attenzione ilproblema della mancanza di ricambio dei vertici nel mondo delle associazioni(di volontariato, sportive, culturali, ecc) nelle quali troppo spesso leposizioni di direzione non sono decise democraticamente e restano le stesseper decenni.

Sì.

Zanone Sì. Se condannati in via definitiva. fino al termine dell'interdizione. Se in attesa del giudizio finale, fino alla sentenza definitiva. La presunzione di innocenza è giusta davanti alla Legge, meno davanti all'opinione publica.

No. I limiti di mandato si giustificano per gli incarichi esecutivi, non per quelli rappresentativi

Sì. Con preferenza unica, su liste brevi, a sistema proporzionale.

Zanotti Rispondo SI convinta a tutte e tre le domande.

Rispondo SI convinta a tutte e tre le domande.

Rispondo SI convinta a tutte e tre le domande.

Zeller Sono d´accordo che un cittadino non possa candidarsi se condannato invia definitiva per reati di una determinata gravità.

No, perché la scelta degli eletti deve spettare agli elettori.

Sono per l´introduzione di preferenze o per il ripristino dei collegi uninominali.

Zucchi premetto di essere un garantista, sono d'accordo che un cittadino in attesa di giudizio, e comunque che non abbia espiato la pena non possa essere candidato.Sarei più prudente per coloro che la pena l'hanno scontata, perchè la nostra giustizia e direi anche la nostra cultura giuridica, si ispira al recupero del condannato ( o almeno teoricamente così dovrebbe essere), e proprio in questo caso forse per reati minori che non

sono in linea di massima d'accordo, faccio parte di un partito ( D.S.) che questo principio lo applica già.

sono d'accordo che un cittadino possa eleggere il proprio rappresentante direttamente esprimendo consapevolmente il proprio voto

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Nome E' d'accordo che un cittadino italiano non possa candidarsi in Parlamento se condannato in via definitiva, o in primo o secondo grado e in attesa di giudizio finale?

E' d'accordo nel limitare l'eleggibilità al Parlamento a due legislature?

E' d'accordo nel ripristinare la preferenza diretta per l'elezione dei parlamentari?

prevedano l'interdizione dai pubblici uffici, magari uno spiraglio lo lascerei.