MEDICINA GENERALE E NUOVE TERAPIE PER IL TRATTAMENTO...
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CORSODIAGGIORMAMENTOPER
MEDICIDIMEDICINAGENERALE
ANNO2019
MEDICINAGENERALEENUOVETERAPIE
PERILTRATTAMENTODELLAEPATITEC
Coordinatore:Dott.LucianoGiacci
Docenti:
Dott.ssaMariaPinaSciotti
Prof.ssaCosimaSchiavone
Prof.JacopoVecchiet
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INDICEABBREVIAZIONI
AIFA=AgenziaItalianadelFarmaco
ALT=Alaninaaminotransferasi
APRI=ASTtoplateletindexAST=Aspartatoaminotransferasi
DAA=Directactingantivirals
DAS=Dasabuvir
DCV=Daclatasvir
DS=DeviazioneStandard
EIA=EnzymeImmunoAssay
EPQ=ElastographyPointQuantification
EVR=EarlyVirologicResponse
FIB-4=indiceplasmaticoperlavalutazionedellafibrosiepatica
HCC=HepatocellularCarcinoma
HCV=HepatitisCVirus
HIV=HumanImmunodeficiencyVirus
IFN=interferone
GOT=GlutamicOxaloaceticTransaminase
GPT=GlutamicPyruvicTransaminase
LDV=Ledipasvir
MELD=Modelofend-stageLiverDisease
MRE=MagneticResonanceElastography
NANBH=non-Anon-BHepatitis
NS=Non-Structural(proteins)
PCR=PolymeraseChainReaction
PEG-IFN=PegylatedInterferon
PLT=Platelet
PT=ProthrombinTime
PTO=ProntuarioTerapeuticoOspedaliero
RBV=Ribavirina
ROI=RegionofInterest
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RTV/PAR/OMB=Ritonavir/Paritaprevir/Ombitasvir
RVR=RapidVirologicResponse
SMV=Simeprevir
SOF=Sofosbuvir
SPSS=StatisticalPackageforSocialScience
SVR=SustainedVirologicResponse
SWE=ShearWaveElastography
TE=TransientElastography
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1.L’INFEZIONEDAHCV
1.1IlVirusHCVL’epatite C è un’infezione virale causata dall’Hepatitis C Virus (HCV), un virus definito
“epatiticomaggiore” appartenentealla famigliadeiFlaviviridaeeunicomembrodel genere
Hepacivirus.HCV fu scopertonel1989e identificato comecausadell’epatite “nonAnonB”
(NANBH)(1).
Il virusèdotatodiunpericapsideacomposizioneprevalentemente lipidicaediuncapside
icosaedricocontenenteunamolecoladiRNAafilamentosingoloconpolaritàpositiva, lungo
all'incirca9.600nucleotidichecodificaperunasingolapoliproteinadi3000amminoacidi.La
poliproteina,processatadaproteasiviraliecellulari,contieneproteinestrutturalieproteine
nonstrutturali(NS)responsabilidellareplicazionevirale.Delprimogruppofannopartedue
glicoproteinedelpericapsidedetteE1edE2chepossiedonoregioniipervariabiliresponsabili
dellagrandevariabilitàantigenicae laproteinaC,parteintegrantedelnucleocapside.Trale
non strutturali si distinguono: NS1 e NS2, due proteine trans membrana, NS3 è una RNA
elicasieunaproteasi,NS4AeNS4BsonocofattoridiNS3,NS5Aèunaproteinadiresistenza
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agliinterferonichesilegaalrecettoreperTNFeallaproteinachinasiRbloccandol'apoptosie
infineNS5Bèlapolimerasivirale(2).
Una caratteristicapeculiarediHCVè l’elevatogradodi variabilitàgenetica,dovuto inparte
agli errori della RNA-polimerasi nell’incorporare nucleotidi, dall’altro all’elevata capacità
replicativa. La grande variabilità della sequenza genomica ha permesso di distinguere 6
genotipi(indicaticoninumerida1a6),alorovoltasuddivisiinnumerosisottotipi(indicati
conletteredell’alfabeto).QuestoaspettodiHCVhaprofondeimplicazionisullapossibilitàdi
allestireunvaccinoefficaceesullacapacitàdieludereilsistemaimmunitarioedeterminarela
persistenzadell’infezione.
HCVèingradodiinfettarediversepopolazionicellulari,anchesegliepatocitisonoilbersaglio
elettivo attraverso il legame al recettore a CD81 (tetraspanina), espresso da epatociti e
linfocitiB.Unavoltaendocitatonellacellula,HCVescedagliendosomi,rilasciailproprioRNA
a polarità positiva che, funzionando come un mRNA, tramite un'ansa si lega ai ribosomi
cominciando la traduzione. Si ottiene così un polipeptide di 3.011 amminoacidi che è poi
scissoproteoliticamentedaNS2,NS3,NS4Aedaproteasicellulari.Ilgenomavienereplicatoa
partiredall'RNAapolaritàpositivatramiteNS5B, laRNA-polimerasiRNA-dipendentevirale,
si trascrive prima uno stampo di RNA a polarità negativa e successivamente a partire da
questo si ottiene il genoma a polarità positiva. Il virione completo viene rilasciato per
esocitosi.Sistimacheciascunacellulainfettataproduca50virionialgiorno.(1)(3)
Circal’85%deisoggettiinfettatisviluppaun’epatopatiacronicachepuòdeterminare,inuna
partediquestapopolazione,losviluppodicirrosiepaticaedepatocarcinoma.(1)
1.2Epidemiologia
Sistimachesiano14milioniinEuropaicasidiepatopatiacronicadaHCVechel’infezionesia
responsabilediunterzodeicasidicirrosiepaticaalivellomondiale.Eogniannosiregistrano
dai27milaai29milanuovicasidiinfezione.(4)
InItaliasicontanooltreunmilionedisoggettiinfetticonun’incidenzaannuadicirca0,2-0,3
per100.000abitanti (5). L’Italiaha il tristeprimato inEuropapernumerodi soggettiHCV
positiviemortalitàpertumoreprimitivodelfegato(6)
InItaliaedinEuropavièunanettaprevalenzadelgenotipo1,edinparticolaredelgenotipo
1b.InItaliaoltreil50%deicasidiepatiteCècausatodalgenotipo1b,neirestanticasii
genotipipiùfrequentementeresponsabilisonoil2,il3eil4.
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Il genotipo 4 sembra essere diffuso principalmente nel continenteAfricano, il genotipo 5 è
quellopiùdiffusoinSudAfrica;ilgenotipo6eisuoisottotipi,invece,hannolaloromaggiore
diffusioneinAsia(7).
1.3Modalitàditrasmissione
L’infezione si trasmette soprattutto per via parenterale: nei Paesi in via di sviluppo la
modalità di trasmissione più frequente è legata a trasfusioni di sangue infetto. Invece, nei
Paesiincuièobbligatorioloscreeningdeidonatoridisanguequestorischiosièfortemente
ridotto rispetto all’inizio degli anni ’90 per cui le popolazioni maggiormente a rischio
risultanoessereitossicodipendentichefannousodidrogheperviaendovenosaedidetenuti.
Questemodalitàditrasmissione,similiaquelledell’infezionedaHIV,spieganoanchel’elevata
incidenzadicoinfezionedapartedeiduevirus.
Altrepossibilimodalitàditrasmissioneincludono:laviaparenteraleinapparente(attraverso
rasoi,piercing,strumentiodontoiatrici,aghipertatuaggi,etc.), latrasmissioneverticale(più
probabileselamadrepresentacoinfezioneHCV+HIV),latrasmissionesessuale(perquantoil
rischiosianettamenteinferiorerispettoaquellodiinfezionedapartediHBVoHIV)(1)(3).
1.4Diagnosi
Ladiagnosidimalattiaèpossibileattraversoilriscontrodell’HCV-RNA(conlaPCRperuna
diagnosiqualitativaequantitativa)edeglianticorpianti-HCVdi classe IgG (2); le IgMsono
solitamente prodotte a titolo troppo basso da determinare. Inoltre bisogna considerare il
cosiddetto “periodo finestra”, che può durare diverse settimane, durante il quale risulta
positivo l’HCV-RNAenegativo il titoloanticorpale;questoavvienenei rari casidi infezione
acutadaHCVsintomatica,manellamaggiorpartedeicasisihapersistenzadell’RNAcontitolo
anticorpalepositivoperlacronicizzazionedell’infezione(1).
Solitamenteilprimosospettocheinduceilmedicoarichiederelaricercadeglianticorpianti-
HCVèlegatoadunaipertransaminasemiafluttuante,dientitàvariabile(8).
La positività degli anticorpi anti-HCV con test immunoenzimatico (EIA di III generazione)
permettedifarediagnosidiinfezionedaHCV.Seaquestapositivitàsiassociaaumentodelle
transaminasi (inparticolaredelleALT)siparladiepatiteC. Invece lapositivitàdelgenoma
virale(HCV-RNAqualitativo)documentalareplicazionevirale.Iltestqualitativoèeffettuato
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conPCRerisultapositivosepresentipiùdi100copiediRNA/ml.Unsoggettoconanticorpi
anti-HCV positivi e HCV-RNA negativo andrebbe ritestato dopo tremesi (raccomandazione
A1) (9). Il test quantitativo è necessario per valutare il viral loadprima, durante e dopo la
terapia. La determinazione del genotipo, pur non correlando con la gravità istologica o la
progressione della malattia, è utile a fini epidemiologici e, nel singolo individuo, per
determinarelarispostaallaterapiaeprogrammareladuratadeltrattamento(10).
Alla ricerca del virus andrà associata una stadiazione della gravità del danno epatico
attraversoesamilaboratoristiciestrumentali.
Gliesamilaboratoristiciincludono:
⁃ indici di citolisi e di colestasi AST (GOT), ALT (GPT), GGT e fosfatasi alcalina:
potrannomantenersinormaliopocoaumentati;
⁃ bilirubinemia(mista):variabile
⁃ indici di protidosintesi: albumina ridotta (minore di 3g/dL) se l’attività epatica è
ridottaaldisottodelsuo50%,PTallungato(sel’attivitàepaticaèridottaaldisotto
delsuo70%);livellidicolinesterasi(ChE)ridotti
⁃ emocromo:leucopenia,piastrinopenia,pancitopenia
gliesamistrumentaliinveceincludono:
⁃ ecografiadell’addomesuperiore
⁃ elastosonografia
⁃ biopsia epatica, attuale gold standard per l’individuazione e la stadiazione della
cirrosiepatica.
Stadiare il danno epatico è importante ai fini del follow up del paziente e, in seguito alla
recenteintroduzionedeiDAA(nuovifarmaciadazioneantiviralediretta),perlaselezionedei
pazienti con priorità ad effettuare questo tipo di terapia (si vedano più avanti i criteri di
eleggibilità alla terapia con DAA). La biopsia epatica permette una classificazione
semiquantitativa che prende in considerazione due caratteristiche istologiche: il grado di
infiammazione e di necrosi epatocitaria (GRADING) e lo stadio della risposta fibrotica
(connettivale) epatica (STAGING). I sistemidi classificazionepiùusati sono ilMETAVIRe il
sistemadiIshak
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Se il paziente sviluppa la cirrosi epatica, è possibile stadiarne la gravità in base a
caratteristicheclinichee laboratoristicheconlaclassificazionediChild-Turcotte-Pughchesi
basa su: presenza e gravità dell’encefalopatia, presenza e gravità del versamento ascitico,
albuminemia,INR,bilirubinemia(11).
Unaltrosistemadipunteggioutilizzatoperlarealizzazionedellalistadiattesaperiltrapianto
epaticoè ilMELD(Model forEnd-stageLiverDisease)cheassegnaunvalorecalcolatosulla
basedibilirubinemia,creatininemiaedINRcorrelabileallaprognosi.
1.5ManifestazioniclinicheL’infezioneacutaèraramentesintomatica.Lemanifestazionicliniche,ovepresenti(10-20%
deicasi),nondifferisconodaquelledelleepatiticausatedaglialtrivirusesonocostituiteda
astenia,inappetenza,doloriarticolari,ittero,nausea.
L’infezionepuò risolversi spontaneamenteo cronicizzarenell’85%dei casi circa. Fattoridi
rischioperlacronicizzazioneincludono:ilsessomaschile,l’infezioneinetàavanzata.
Circal'85%dellepersoneespostealvirussviluppaun'infezionecronica(1).Lamaggiorparte
presentapochionessunsintomoduranteidecenni inizialidell'infezione,generalmentesolo
astenia.Dopo20-30 anni, l'epatiteC cronicapuòportare allo sviluppodi cirrosi epatica ed
epatocarcinoma
Circa il 10-30% delle personemanifesta cirrosi dopo oltre 30 anni dimalattia. Fattori che
favoriscono la progressione di malattia sono: il consumo di alcool, stati di
immunodepressione(piùfrequentementesecondarioallacoinfezioneconHIV),l’infezioneda
HBVedHDV,fattoriepatotossiciambientali,lasteatosiepatica,l’accumulodiferro,l’infezione
dagenotipo1,l’obesità(12).
Colorochesviluppanocirrosihannounrischio20voltemaggioredicarcinomaepatocellulare
(12),esequestisonoancheforticonsumatoridialcool,ilrischiodiventa100voltemaggiore.
L'epatiteCècausa,intuttoilmondo,del27%deicasidicirrosiepaticaedel25%deicasidi
carcinoma epatocellulare. L’infezione cronica può essere caratterizzata da variazioni
fluttuanti delle transaminasi o da una malattia sostanzialmente stabile con transaminasi
normali(8).
LemanifestazioniclinichedellacirrosiepaticadovutaadinfezionedaHCVnondifferisconoda
quelledellacirrosilegataadaltrecause(8);dalpuntodivistaistologicolacirrosidaHCVèin
generemista,micro-emacronodulare;questaèunadefinizionebasatasulledimensionidei
nodulidi rigenerazione, rispettivamentedidimensioniminoriomaggioridi3mm. Il fegato
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risulta ridotto di dimensioni, duro e conmargini irregolari per la presenza delle suddette
formazioni nodulari. I principali sintomi quindi saranno: astenia,malessere, vago dolore in
ipocondriodestro,anoressia,debolezzamuscolare, ittero.Segnidiaccumulodiestrogeni(in
particolareestradiolo)perlaridottadegradazionedell’ormonedapartedelfegato,saranno:
comparsadispidernaevi,eritemapalmare,ginecomastianeimaschi.
I segni di ipertensione portale includono: caput medusae a livello periombelicale,
splenomegalia,ascite.
Il tropismo allargato del virus spiega le manifestazioni cliniche extraepatiche di
accompagnamento all’epatite che si osservano in alcuni casi in corso di infezione (1). Sono
possibili infatti sintomi e segni clinici extraepatici: tra questi la crioglobulinemiamista è la
manifestazione più documentata e accertata. Essa sembrerebbe essere legata alla
stimolazione dei linfociti B dei pazienti infettati da HCV, che spiegherebbe soprattutto la
produzionedelleIgpoliclonali,menoquelladelleIgmonoclonali(diclasseGodiclasseMcon
attività anti IgG). Questa aumentata stimolazione linfocitaria determina la formazione di
immunocomplessiche,depositandosi,possonodeterminareunasintomatologiacon:astenia,
artralgie,porpora,nefropatiaeneuropatieperiferichemiste,prevalentementesensitive.Altre
manifestazioni extraepatiche includono: linfomi non Hodgkin a cellule B, gammopatie
monoclonali, porfiria, lichen planus e, meno frequentemente, sindrome di Sjögren, diabete
mellito,nefropatienoncrioglobulinemicheecarcinomadellatiroide(13).
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2.ILVALOREDIAGNOSTICODELL’ECOGRAFIANELL’EPATOPATIA
HCVRELATA
Ladefinizionedi“epatopatiadiffusa”implicaunampiospettrodimalattieconinteressamento
estesodelparenchimaepaticoevariaeziologia(principalmentemetabolicaeinfettiva),con
manifestazionicliniche,decorsoedevoluzioneassaivariabili.
Sulpianoistologicoleprincipaliepatopatiediffusepossonoesseredistintein:
• steatosiepatica
• fibrosiepatica
• epatiteacuta
• epatitecronica
• cirrosiepatica
L’ecografia è di primaria importanza per la diagnosi e il follow up delle epatopatie, se
opportunamentecorrelataalcontestoclinico,ossiaalleinformazionianamnestiche,obiettive
edilaboratorio.Clinicamentecontestualizzata,l’ecografiasvolgedunqueilruolodimetodica
di primo livello nella diagnostica delle epatopatie diffuse, potendo evidenziare aspetti di
steatosi, di progressione da epatite cronica a cirrosi e sue complicanze, quali ascite,
ipertensioneportaleedepatocarcinoma.
Lostudioecograficodel fegato,nelleepatopatie, èvoltoavalutareun insiemediparametri
epaticiedextra-epatici,miratiadidentificareeventualisegnidimalattia.
Iparametriepaticisonorappresentatida:volume,angolimarginali,superficie,ecotessitura,
ecogenicità.
Iparametriextraepatici includonolostudiodi:milza,viebiliari,colecisti,distrettovenoso
portale, mesenterico e splenico, linfonodi, legamento epatoduodenale, circoli collaterali ed
eventualepresenzadiascite.
2.1EPATOPATIAHCVRELATA
L’infezionedaHCVè la causaviralepiù frequentedi epatite cronica; attualmente circa170
milionidipersonenelmondosonoinfette.
Esistono tuttavia notevoli differenze geografiche nella prevalenza dell’infezione, che va da
0.4–1.1% nel Nord America a 9.6-13% nel Nord Africa. In Italia è stimata una prevalenza
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dell’HCV di circa il 3.2%. Il virus dell’epatite C è il tra i primi responsabili delle forme di
epatopatiadiffusa.
2.2EPATITEACUTA
Nell’epatiteacutaladiagnosisiavvaledidaticliniciedilaboratorio,l’ecografianonpresenta
segnioquadri caratteristici,maèutilenel completamentodellavalutazionedepaziente.Vi
puòessereunaumentovolumetricocheinteressasimmetricamentetuttol’organo,conangoli
arrotondatiesuperficieregolare;nellamaggiorpartedeicasil’ecostrutturaapparenormale;a
volte si può avere un aspetto di bright liver, espressione di fenomeni flogistici e vascolari
epatocitari.L’aspetto“acielostellato”,caratterizzatodaipoecogenicitàdiffusadelfegato,nel
cuicontestosiapprezzanoimmaginiiperecogeneincorrispondenzadellepiccolediramazioni
portali,nonhaalcunaspecificitàesipuòtrovareancheinsoggettinormali.Frequentisonole
modificazionidellacolecisti,chepuòappariresovradistesa(ipotonia)oipodistesa(ipertonia),
spesso con pareti ispessite (>3mm) e aspetto a triplice strato, verosimilmente da flogosi/
edema per contiguità. Tra i segni extra-epatici possono essere evidenti linfoadenomegalie
periportali,altripodeceliacoeperi-mesenteriche.
2.3EPATITECRONICA
Nell’epatitecronica,almenoinizialmente,l’esameecograficononrivelaalterazionispecifiche.
Ladiagnosieziologicapoggiasempresullostudiosierologico,mentrenellavalutazionedelle
caratteristiche epatiche l’ecografia ha progressivamente assunto un ruolo preponderante
rispettoallabiopsiapoichépiùaccessibile,noninvasiva,menocostosaeadattanellagestione
di patologie croniche. Nell’epatopatie croniche, a seconda dello stadio, le dimensioni del
fegatoappaiononormaliosimmetricamenteaumentateconprevalenzapiùomenomarcata
dei segmenti di sinistra; la superficie dell’organo è regolare, gli angoli sono normali o
arrotondati; l’ecostruttura e l’ecogenicità appaiono conservate nellamaggior parte dei casi,
ma è possibile il rilievo di aspetti di bright liver o coarse pattern. Nei pazienti con
epatopatiadaHCVèimportantesegnalarelapresenzadiunaconcomitantesteatosi(circail
50%dei casi), specialmente da genotipo 3, verosimilmente per effetto steatosico del virus
stesso.
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Unsegnoecograficoextra-epaticospessopresentenelleepatopatiecronicheèilriscontrodi
linfoadenopatia dell’ilo epatico (linfoadenopatia del legamento epatoduodenale - LED).
Ilinfonodisipresentanocomeformazionidimorfologiaovale,didimensionivariabilidapoco
menodi1cma3,5cm,disolitoipoecogenerispettoalparenchimaepatico,benseparatedagli
organi vicini e dai vasi da un chiaro piano di clivaggio, ben evidenziabili tramite scansioni
longitudinali,obliqueetrasversali.
La presenza di LED è stata correlata sia al grado di necrosi-infiammazione epatica, sia
all’eziologiadell’epatopatiacronica,essendopiùfrequenteaparitàdidannoistologico,nelle
forme autoimmuni e da HCV. In pazienti HCV-positivi con valori ematici di transaminasi
normaliolievementeaumentati,ilrilievodiLEDdeveindurreauncomportamentopiùdeciso
interminiditerapiaemonitoraggio,correlandoconunquadroistologicopiùseveroeduna
progressione più rapida rispetto a quelli con transaminasi normali ma senza evidenza di
linfoadenopatia.
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3.ELASTOGRAFIASHEARWAVEMetodi non invasivi possono essere utilizzati invece della biopsia epatica per valutare la
severitàdellapatologiaepatica.Lamisurazionedellarigiditàepaticapuòessereutilizzataper
valutare la fibrosi epatica in pazienti con epatite C cronica. Per le sue caratteristiche
l’elastografiaShareWaverisultautileperilmonitoraggioneltempodell’epatopatiacronicae
per lavalutazionedirispostaal trattamentoantivirale.Lamisurazionedellarigiditàepatica
vieneespressainkPaestratificatasecondolaclassificazioneMetavir.
3.1CIRROSIEPATICALacirrosirappresentalastazionefinalecomunedipatologieepatichecronicheinfiammatorie
e/odegenerativedidiversaeziologia.Dalpuntodivistaistologicoècaratterizzatadanecrosi
epatocitaria, rigenerazione nodulare e aumento del tessuto connettivo, con conseguente
sovvertimentonodularedell’architetturaedellamicrocircolazionedeilobuli.
Lacirrosièstoricamenteclassificatacome:
• Micronodulare caratterizzata da noduli di dimensioni inferiori ai 3mm, causata da
alcool,emocromatosi,cirrosicolestaticheoostruzionealflussovenoso.
• Macronodulare caratterizzata da noduli di varie dimensioni ma più grandi di 3mm,
solitamentepostvirale.
L’esameecograficopermettediridurreicasidubbiedieseguireunminornumerodibiopsie;
rispetto alle epatiti croniche, infatti, per la cirrosi epaticapresentaunamaggior sensibilità,
specificitàeaccuratezzadiagnostica.L’ecografiasvolgeunruolodisupportonelladiagnosidi
malattia: integrando i segniclinici, idatidi laboratorioe l’ecografiaèpossibileuncorretto
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inquadramentodiagnostico.Primariaimportanzahainoltrenelladiagnosidellecomplicanze
dimalattiaelorofollowupedinfinenelladiagnosiprecocedelcarcinomaepatocellulare.
Lostudioecograficodellacirrosimiraarilevarealterazioniintraedextra-epatiche.
v ECOGENICITA’
L’echo pattern della cirrosi è stato definito come Coarse pattern, caratterizzata da echi a
punta di spillo distribuiti in maniera grossolana, in assenza di attenuazione del fascio
posterioreUS.
Sensibilitàespecificitàdelcoarsepatternnelladiagnosidicirrosisiattestano,rispettivamente,
intorno al 50% e al 90%. Nell’ambito di un’ecostruttura a coarse pattern, in pazienti con
cirrosi epatica e meno frequentemente in quelli con epatite cronica è possibile rilevare la
presenzadipiccolinoduliipoecogenidelledimensionimassimedi3-6mm,checostituiscono
il cosiddetto coarse nodular pattern, considerato un fattore di rischio per l’insorgenza di
epatocarcinoma.
Inpratica,neipazientipositiviperl’HCV,l’HBVeneglialcolisti,ilcoarsenodularpatternnonè
frequente(esiguaprevalenzadicirrosidaHBV/HDVassociati;circa20%nellecirrosidaaltra
eziologia), ma i pazienti con tale aspetto ecografico meritano particolare attenzione,
specialmentequandoinodulimultiplisonodicirca1cm(coarselargenodularpattern):sia
perchél’HCCinsorgeconmaggiorfrequenzainquestipazienti,siaperchéinpresenzadiuna
taleecostrutturaèdifficileporreunaprecocediagnosiecograficadiepatocarcinoma(HCC).
v VOLUMETRIA
Nella cirrosi epatica il fegato può presentarsi di volume aumentato, normale o ridotto.
Lariduzioneèespressionedicirrosiatrofica,avanzata,aprognosimoltosevera.
L’aumentodivolumedisolitoèasimmetrico,riguardaprevalentementeisegmentiepaticidel
lobosinistroeinparticolareillobocaudato.
Basandosi su queste variazioni di dimensioni sono stati proposti alcuni rapporti con
l’obiettivodiquantificarel’aumentoasimmetrico.
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• Diametro trasversale del lobo caudato / diametro trasversale del lobo destro
(rapporto C/RL): valori di normalità < 0,65 con valori di sensibilità del 43%, di
specificitàdel100%edA.D.79%.
v SUPERFICIE
L’irregolaritàdella superficie è considerataunodei segniUSpiù sensibile e soprattuttopiù
riproducibile. L’irregolarità della superficie è il corrispettivo ecografico della nodularità
istologica della cirrosi epatica. Nelle formemicronodulari i profili del fegato si presentano
normalioconirregolaritàsimiliadentellature;nellemacronodularilasuperficiedell’organo
apparechiaramentebozzuta.
Utilizzandounasondalinearedi7,5MHzeconsiderandocomepositivepernodularitàsolole
irregolaritàdisuperficiediffuseeriproducibili,èstataraggiuntaunasensibilitàdel91%ed
unaspecificitàdel94%conunaA.D.del92%.
L’irregolarità dei profili epatici è riportata da diversi Autori come l’elemento dotato di
maggioresensibilità,ancorpiùseassociatoariduzionedellavelocitàdiflussoportale.
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v ANGOLIMARGINALI
Neipazienticoncirrosigliangolimarginalisonodisolitoarrotondatiemenoacuti
v VENAPORTAeDOPPLERPORTALE
Nellacirrosiepaticaèpossibileevidenziareunavariabiledilatazionedeivasiportalidicalibro
maggiore,unacanalizzazionedelleveneparombelicalie,avolte,unatrombosideglistessivasi
venosi,caratterizzatadallapresenzadiechicheoccupanointeramenteoinparteil lumedel
vaso.
La trombosi può essere conseguenza della stessa cirrosi o segno di infiltrazione vascolare
neoplastica da parte di un’epatocarcinoma; in questo caso il rilievo color-Doppler di flusso
arteriosoneltromboèdirimente.
Undiametro>16mmhamostratounasensibilitàdel72%,unaspecificitàdel100%eduna
accuratezzadel91%nelladiagnosidiipertensioneportale.
Ilcut-offgeneralmenteaccettatoè>13mm.
Lo studio doppler consente di ottenere informazioni qualitative, quantiative e
semiquantitativealivellodelsistemaportaleedeiprincipalivasiarteriosisplancnici.
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Per la venaporta vieneeffettuato in scansioneobliqua lungo l’assemaxdel troncoportale,
attraversoscansioniintercostalidestre,neltrattomediodeltronco,nelpuntodiincrociocon
l’arteriaepaticaosubitoavalle,utilizzandounvolumecampionepariacircametàdelcalibro
vasale,unangolodiinsonazionetrafasciodopplereassedelvasocompresotra30°e60°e
untracciatodelladuratadialmeno3-4sec.
Nei soggetti normali la velocità media del doppler portale è maggiore a 16 cm/sec.
Il valore medio della velocità di flusso suggestivo per ipertensione portale è un valore
INFERIOREaquellocompresotrai14edi17cm/sec.
Valoriinferioria10cm/secsonoprognosticamentesfavorevolinellacirrosiepatica.
3.2RUOLODELL’ECOGRAFIANELLAGESTIONEDELLECOMPLICANZEDELLA
CIRROSIEPATICATralecomplicanzepiùfrequentidellacirrosiepaticaricordiamo:
Ø Ipertensioneportale
.Ascite
.Sanguinamentodavaricigastroesofagee
Ø Trombosiportale(0,6-26%)
Ø Sindromeepato-renale
Ø EpatocarcinomaHCC
Isegniecograficisuggestividiipertensioneportalesonoiseguenti:
- DilatazioneassevenosoSpleno-portale
- RidottaescursionerespiratoriadelcalibrovenosoSP
- Aumentodegliindicidiresistenzaa.epaticaea.splenica
- Circolivenosicollaterali(ric.Venaombelicale,splenorenali)
- Splenomegalia
- Ascite
- Gastropatiacongestizia
- Colecistopatiacongestizia
Ø CARCINOMAEPATOCELLULARE(HCC)
Il carcinoma epatocellulare rappresenta oltre il 90% di tutti i tumori epatici maligni,
seguitodalcolangio-carcinomaedell’angiosarcoma.Ilmetodopiùampiamenteutilizzato
cometestdiscreeningèl’ecografia(Sn58-89%-Sp90%).
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IlpiccoloHCC,sipresentadisolitoipoecogenoepertantoindistinguibiledaimacronoduli
nonneoplastici.Intalicasil’esameistologico,amenochenonvisiaunnodulopiùgrosso
deglialtri,nonèutile;infatti, lasuanegativitànondàinformazionisullostatodellealtre
lesionifocali.
AltriesamistrumentalicomeTCoRMNoecografiaconmezzodicontrastorisultanopiù
utilie,qualoranegativi,ilfollowupecograficodeveessereabrevetermineeassociatoal
dosaggiodell’alfa-fetoproteina.
In generale, a prescindere dall’aspetto ecografico, i soggetti con cirrosi epatica hanno
un’incidenza annua del 3-6% di degenerazione neoplastica e pertanto è opportuna una
sorveglianzasemestrale conecografiaedosaggiodell’alfa-fetoproteina,al finediporre
unadiagnosiprecocediHCC.
Ogni lesione solida su fegato cirrotico deve essere considerata HCC fino a prova
contraria.
Ipiùcomuniecho-pattendell’HCCsono:
-LESIONEIPOECOGENA(<2cm),
-LESIONEISOECOGENA(2-4cm),
-LESIONEIPERECOGENA(>4cm),
-MISTA,
-PATTERNAMOSAICO(>5cm)
All’ecocolodopplerpossonopresentarsi: -Prividivascolarizzazione
-Distribuzioneacanestro
-Aspettoramificatoedirregolare
19
Mentre l’ecografia consente la detection delle lesioni focali epatiche, le metodiche
contrastografichediIIlivellonehannofavoritolacaratterizzazione. InparticolarelaCEUS
ha notevolmente migliorato l’accuratezza diagnostica, consentendo una corretta diagnosi
differenziale tra lesione benigna e maligna nella quasi totalità dei casi.
In conclusione l’ecografia permette di migliorare la gestione del paziente con
epatopatiadaHCVnella fasedivalutazione,nellostudiodellecomplicanzeedel loro
follow-upenelladiagnosiprecoceeneltrattamentodell’HCC.
20
4.Trattamentodell’infezionedaHCV
Secondo l’associazione Europea per lo studio del fegato (EASL) tutti i pazienti, naïve o
precedentementetrattati,conepatopatiacronicasecondariaadinfezionedaHCVcompensata
o scompensata devono essere valutati per il trattamento (raccomandazione A1) (9).
Dovrebbeessereprioritarioiltrattamentodeipazienticonfibrosiepaticainstadioavanzato
(METAVIRF3oF4) finoallacirrosiepatica,oppurepazientiche,aprescinderedalgradodi
fibrosi, presentino condizioni cliniche particolari come: coinfezione da HBV o HIV,
manifestazioni extraepatiche importanti (ad es. vasculiti sintomatiche legate alla
crioglobulinemiamista,nefropatiadaimmunocomplessi,linfomanonHodgkinacelluleB)(9).
L’obiettivo della terapia è quello di ottenere una guarigione dall’epatite C per prevenire
cirrosiepatica,HCCoseveremanifestazioniextraepatiche.
Larispostavirologicaallaterapiasivalutaattraversol’andamentodellaviremiachenonsarà
quantitativamentemisurabile, quindi negativa, se le copie virali scendono al di sotto di 15
UI/ml. SequestoavvieneentroleprimequattrosettimanediterapiasiparladiRVR(rapid
virologicresponse);seavvieneentroleprime12settimanedall’iniziodellaterapiasiparladi
EVR(earlyvirologicresponse);ETRrappresentainvecelanegativizzazionedellaviremiaalla
finedeltrattamento(endtreatmentresponse).
Quellocheèimportanteperòègarantireunarispostavirologicasostenuta(SVR)dopo12e24
settimanedallafinedeltrattamento(definiterispettivamenteSVR12edSVR24).Lacomparsa
di una risposta rapida (RVR), precoce (EVR) o di fine trattamento correla solo con una
maggioreprobabilitàdiottenereunarispostasostenutaallaterapia.
Per quanto riguarda i cosiddetti non-responders essi si possono distinguere in null-
responders se hanno avuto una riduzione non significativa della viremia (<2log IU/ml) o
partial-responders se c’è stata una riduzione significativa (>2log IU/ml) ma comunque
misurabile(8).
Altriobiettivideltrattamentodell’infezionesono:neipazienticonfibrosidigradoavanzatoe
cirrosi scompensata, ridurre il rischiodi scompensoeHCCedi conseguenza lanecessitàdi
trapianto.InquestipazientiilrischiodiHCC,perquantobasso,esisteerendenecessarioun
monitoraggio periodico (raccomandazione A1) (9). Nonostante l’eradicazione del virus
l’impattosullasopravvivenzaamedio-lungotermineèancoraignota(9).
Negliultimiannilaterapiaperl’eradicazionedell’HCVhasubitounsostanzialecambiamento
grazieall’introduzionedeiDAA,farmaciadazioneantiviralediretta(direct-actingantivirals)
chehannorivoluzionatoiltrattamentodellamalattianonchélaprognosi.
21
Prima dell’introduzione degli antivirali ad azione diretta, la terapia di scelta prevedeva
l’associazionetraPEG-IFNa2ao2beribavirina;iltassodiSVRneipazientitrattaticonquesta
combinazioneèsuperioreal40%perigenotipi1e4eintornoall’80%perigenotipi2e3(8).
Ungrossoproblemarelativoaquestotrattamento,oltreallasualimitataefficacia,riguardala
compliancedelpazienteche,inalcunicasi,sospendelaterapiaacausadeglieventiavversidi
questi farmaci: i più frequenti sono astenia, cefalea, sindrome similinfluenzale, insonnia,
depressione, anemia, piastrinopenia, neutropenia, disturbi gastrointestinali quali nausea e
diarrea.
Lelineeguidaeuropeeaggiornateal2015prevedono6opzioniditrattamentodiassociazione
conDAAperilgenotipo1,piùfrequenteinItaliaedEuropa,dicui2includonoilPEG-IFN(ela
ribavirina,senoncontroindicata)elealtre4sonoIFN-free(9).
L’AIFA ha approvato per i pazienti con epatite C, genotipo di tipo 1, non tolleranti ad una
terapia con interferone, il ricorso alla terapia costituita da
ombitasvir/paritaprenavir/ritonaviredasabuvir.Ilricorsoaquestaterapiaècontroindicata
nei soggetti con cirrosi scompensata (Child-PughC) e non raccomandatoper i soggetti con
cirrosiinclasseBperlascarsatollerabilitàepaticainquestipazienti.
AncheiltrattamentodeglialtrigenotipiprevedesiaopzioniIFN-freecheopzionicontenenti
l’associazioneDAA+PEG-IFN+RBV(9).
In Italia le terapie per l’epatite C costituite da farmaci antivirali ad azione diretta in
combinazione, per i costi ingenti che comportano, sono riservate ad alcune categorie di
pazienti.Icriteridiprioritizzazionedefinitidall’AIFAedall’AISFindividuanoiseguentigruppi
dipazientiperiqualièprevistalarimborsabilità(14):
1. PazienticoncirrosiinclassediChildAoBe/oconHCCconrispostacompletaaterapie
resettive chirurgicheo loco-regionali non candidabili a trapianto epaticonei quali la
malattiaepaticasiadeterminanteperlaprognosi.
2. Epatite ricorrente HCV-RNA positiva del fegato trapiantato in paziente stabile
clinicamenteeconlivelliottimalidiimmunosoppressione
3. Epatite cronica con gravi manifestazioni extra-epatiche HCV-correlate (sindrome
crioglobulinemicacondannod'organo,sindromilinfoproliferativeacelluleB).
4. EpatitecronicaconfibrosiMETAVIRF3(ocorrispondenteIshak)
5. InlistapertrapiantodifegatoconcirrosiMELD<25e/oconHCCall'internodeicriteri
diMilanoconlapossibilitàdiunaattesainlistadialmeno2mesi.
6. Epatitecronicadopo trapiantodiorganosolido (non fegato)odimidollocon fibrosi
METAVIR≥2(ocorrispondenteIshack).
22
7. Epatite cronica con fibrosi METAVIR F0-F2 o corrispondente Ishack (solo per
simeprevir),oinpazientigiàtrattatirelapserononrespondersancheconDAAdiIeII
generazione(15)(16).
RecentistudihannodimostratocomelapercentualediSVRneipazientisottopostiaterapia
conDAAsiattestiintornoal90-95%.(17).Questeterapiesonoefficaciinmoltecategoriedi
pazienti, inclusi quelli con epatopatia avanzata o coinfetti da HIV (18) (19) (che non
rappresentaunostacoloaltrattamento)(9).
Gli effetti collaterali, generalmente ben tollerati, includono: nausea, cefalea, affaticamento,
rash e fotosensibilità (simeprevir), aumento degli enzimi epatici (che ha reso viekirax ed
exvieracontroindicatineipazienticirrotici)dasommareaglieffettilegatiall’associazionecon
interferonieribavirina.Unaltroaspettoimportantedaconsiderareèl’interazioneconalcuni
farmaci(inparticolarel’amiodarone)(20).
4.1ValutazioneestagingdellafibrosiepaticaNegliultimianni l’accuratavalutazionedella “stiffnessepatica”haassuntounruolosempre
più importante per la diagnosi, la prognosi e la terapia delle epatopatie croniche. Si è già
parlatodicomeicostielevatideinuoviDAAabbianoimpostolanecessitàdiselezionaredal
punto di vista clinico quei pazienti che abbiano una priorità ad effettuare questa terapia
rispettoadaltri.Perfarciòrisultaimprescindibilelastadiazionedelgradodifibrosiepatica.
Labiopsiaepatica,puressendostataperanni l’approcciopiùutilizzato,èunmetodomolto
invasivo, rischioso (dolore, ipotensione, sanguinamento) inoltre è unametodica costosa in
quantoprevedelaformazionediunaequipespecializzatacheeffettuiunnumerodiprocedure
sufficiente da ridurne il rischio e da aumentare la probabilità di prelevare un campione
adeguatamenterappresentativo.
L’elevatainvasivitànonlorendeunbuontestdiscreening(21).
Inoltre viene eseguito il prelievo di un campione di parenchima epatico di dimensioni
piuttostoridotte:unfrustolobiopticoconunalunghezzacompresatra15e25mmeilcalibro
diunagoda16Gaugeè considerato sufficiente;perquestomotivo lo stagingpuò risultare
noncorrettoinunapercentualedicasichepuòraggiungereil20%(22).
L’approcciomiglioreperovviareall’esecuzionediunabiopsiaepaticasembrerebbequellodi
combinarebiomarkerssierologici,ottenutiattraversounsempliceprelievoematico,edesami
strumentali.
I vantaggi nel calcolare gli indici sierologici includono il basso costo, la riproducibilità dei
risultati anche tra un laboratorio e l’altro, la ampia applicabilità alla maggior parte dei
23
pazienti e lapossibilitàdieffettuare ilprelievoambulatorialmente.Tuttaviaquestimarkers
nonsonoepatospecificiecomunquesoggettiavariazioniinrispostaacondizionidelpaziente
che esulano l’epatopatia (21); inoltre presentano una buona sensibilità e specificità nel
distinguerecondizioniestreme(escluderelafibrosi,diagnosticareunafibrosisevera/cirrosi)
manonneldiscriminarecondizioniintermedie(22).
Per quanto riguarda gli esami strumentali questi danno un’indicazione della “Stiffness”
epatica attraverso l’elastografia ShearWave (SWE) che include una serie dimetodiche che
utilizzano onde elastiche o ultrasuoni, oppure grazie alla risonanza magnetica (MRE).
Quest’ultimaèunametodicasperimentatasudiversiorganiparenchimatosipermisurarnela
stiffnessmasul fegatosembraaverdatoirisultatimegliodocumentatiebencorrelabilicon
stadio della fibrosi valutato con l’esame istologico. La MRE presenta il vantaggio di poter
effettuarel’esameinqueipazientiincuiunaSWErisultidifficoltosaperlapresenzaditessuto
adiposo o versamento ascitico (23); inoltre questa tecnica dà una visione complessiva
dell’organoelapossibilitàdiimplementareunsemplicemacchinarioperRMperpoteressere
effettuato.Essendounesamecostosononpuòessereutilizzatoperloscreeningedèdilunga
durata,alcontrariodelleSWE(21).
L’elastografia transiente (TE) è il sistemapiù utilizzato in Europa (24). È costituito da una
sonda ecograficamodificata contenente un generatore di onde elastiche ed un trasduttore
emittenteericeventediultrasuoni.Iltrasduttoreregistraemisuralavelocitàdipropagazione
dell’ondamettendola in relazione con l’elasticità delmezzo attraversato (nel nostro caso il
parenchimaepatico).Questavelocitàdipropagazioneèmisurata inKPa.LaTEpermette la
valutazione di un campione circa 100 volte più grande di quello prelevato con l’esame
biopticomalaROI(regionediinteresse)nonpuòesseresceltadall’operatoremaselezionata
alla cieca ponendo la sonda tra il 9° e l’11° spazio intercostale. Inoltre la sua esecuzione è
semplice, riproducibile e di basso costo. Essendo la più utilizzata tra le metodiche non
invasive, presenta anche dei criteri qualitativi ben definiti ma necessita di un apparecchio
dedicato(21).
Invece l’elastosonografia che utilizza la sonda ecografica ed un fascio di ultrasuoni è un
sistema che può essere integrato ad un normale ecografo, ha una sensibilità e specificità
paragonabiliallaTE(25)enonnepresentalimitidiapplicazionelegatiacaratteristichedel
paziente quali la presenza di versamento ascitico o l’obesità (26). Anche in questo caso la
formazione del personale per l’esecuzione dell’esame è semplice. La dipendenza
dall’operatore è maggiore in questo caso visto che la ROI viene individuata dall’operatore
stessotramiteunaimmagineecograficaconvenzionale.Questoeviteràdiposizionarelasonda
24
in corrispondenza di vasi o dotti biliari di grosso calibro e lesioni focali. Come nella TE,
l’esameècondizionatodall’assunzionedicibo,dai livellidiattivitànecroinfiammatoriaeda
alti livelli di transaminasi (21). In entrambi i casi, specificità e sensibilità della metodica
aumentano per valori estremi (fibrosi assente/lieve e cirrosi) e sono ridotti per valori
intermedi(26).
L’obiettivo da raggiungere col tempo è quello di sostituire la biopsia epatica con la TE, o
meglio con l’elastosonografia, combinati con il calcolo di markers plasmatici per lo studio
dellafibrosiepaticadavariecause.
La fibrosi epatica è un processo dinamico in cui l'infiammazione stimola la produzione e
l'accumulo di collagene e matrice extracellulare. Nell'infezione cronica da HCV aumenta il
contenuto epatico di collagene con sviluppo di fibrosi e possibile progressione a cirrosi ed
HCC.
Stabilireilgradodifibrosiepaticapuòessereutilenelprediremortalitàemorbilitàlegateal
dannoepaticoel'insorgenzadicomplicanzequalil'ipertensioneportale.
Ilgoldstandardperlostagingdellafibrosiepaticaèrappresentatodallabiopsiaepatica(22).
Questapermetteunaclassificazionein5stadidefinitaMETAVIRscore
• F0:assenzadifibrosi
• F1:fibrosiportalesenzasetti
• F2:fibrosiportaleconpochisetti
• F3:fibrosisettalesenzacirrosi
• F4:cirrosi
Tuttavialabiopsiaepaticaèunesameinvasivoerischioso,percuirecentementesièvistoun
crescente interesse per una serie di valutazioni meno invasive, strumentali e non, che,
integrate tra loro, possono dare una accettabile valutazione del grado di fibrosi epatica
(considerati vantaggi quali il basso costo, la scarsa invasività e la rapidità e facilità di
esecuzione)(27-29).
Alla luce di quanto esposto riteniamo che questa giornata di aggiornamento possa
essere utile al fine di creare un sempre più concreta integrazione tra gli ambulatori
specialisticieilterritorio,dovespessoiMedicidiMedicinaGeneralerappresentanoil
primoèpiùimportanteriferimentoperlapopolazioneaffettadainfezionecronicada
HCV.
25
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