MEDICAL TEAM MAGAZINE - mtmweb.it · LaBioetica e la leggedel Dharma Il punto di vista di una...

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Sommario 1 DICEMBRE/MARZO 2007 MEDICAL TEAM MAGAZINE MTM PUBBLICIZZA LA TUA AZIENDA SU M.T.M. TROVEREMO IL MODO DI FAR CRESCERE LA TUA ATTIVITÀ Le associazioni NON-PROFIT avranno sempre da M.T .M. la possibiità di ricevere un servizio gratuito per i loro annunci. Infine daremo ampio spazio al malato che volesse esprimere le sue impressioni sulla rivista, i suoi suggerimenti. ABBONAMENTI Abbonamento per 6 numeri di 10,00: tramite versamento sul c/c postale 57939852 intestato alla Medical Team s.r.l. Via Ippolito Nievo, 61 00153 Roma. Bonifico postale: ABI 7601-CAB 03200. Oppure Banca di Roma c/c n° 3281-54-ABI 03002-CAB 05003 I dati inviati saranno trattati secondo l’informativa legge 675/96 [tutela dei dati personali] IL PERSONAGGIO 3 Shujaa Graham, una condanna di morte per la vita di N. Alborino RICERCA SCIENTIFICA 5 Prevenire il diabete: una scelta di vita di N. Alborino 6 I tumori della vescica di D. Femminella 7 EUTEND per integrare e aumentare le difese naturali di A. Amorone 8 La mammografia digitale di N. Alborino 10 I nuovi prick test di A.Mussari 11 Che cos’è la Sindrome di Williams di D. Concolino 12 La riabilitazione fissa di E. Iusi SOCIALE 20 La morte cerebrale e la fine della vita di R. Barcaro 22 Eutanasia morte degna? di E. Di Leo 26 Bioetica né accanimento terapeutico di Don Primo Martinuzzi 27 Le due culture di F. Sisinni 29 Comunità di Sant’Egidio «amici per la strada» di N. Alborino 30 Un cantiere aperto in Guinea Bissau di F. Fanelli 34 Total Body handicap SPECIALE M.N.C. 35 Bioetica e medicina non convenzionale di R. Tronconi 37 Scienza e dogma in medicina di S. Bardaro 39 La malattia parodontale e i sistemi tampone di M.A. Rocchi 41 Medici a 4 zampe di F. Allegrucci 42 La Bioetica e la legge del Dharma di C. Carloni Il personaggio Shujaa Graham L’ex detenuto è uno dei venti dead man degli Stati Uniti scampati all’esecuzione dopo ben 13 anni di reclusione nel braccio della morte. Shujaa racconta la sua esperienza a Roma Bioetica Eutanasia: morte degna? L’atto eutanasico, consisterebbe nel cambiare il tipo di morte, procurando una morte pacifica al posto di una morte terribile. 3 22 Medicina non convenzionale La Bioetica e la legge del Dharma Il punto di vista di una tradizione millenaria che ha ispirato tutto il suo sistema di pensiero filosofi- co ad un principio di etica uni- versale: la legge del Dharma. 42 Il caso sociale Comunità di Sant’Egidio La vita per strada è una vita dura e pericolosa, è una lotta quotidiana per la sopravvivenza 29 PER LA TUA PUBBLICITÁ 065813375 Fax 065882332 e-mail: [email protected] L’immagine in copertina Incontro tra medicine MEDICO DI STRUTTURA E PROMOZIONE AUTOMATICA Nelle grandi strutture medi- co-ospedaliere spesso i me- dici sono chiamati, di fatto, a svolgere mansioni superiori, qualora il posto si renda vacante [per quiescenza di colleghi etc.] Ancora più spesso, l’assegnazione, occasionale e re- lativa ad impedimenti temporanei, diven- ta permanente, richiedendo un impegno di grande intensità e rilevanza e ciò sen- za che ne conseguano, per il sostituto, be- nefici di carattere giuridico ed economico. In non poche occasioni poi, mentre è il so- stituto di fatto a svolgere le mansioni su- periori, l’assegnazione formale dell’incari- co superiore viene assegnato, onde evi- tare eventuali rivendicazioni, a medici di pari livello del sostituito, anche se impe- gnati in altre funzioni. Ebbene, è impor- tante ricordare che lo svolgimento di fat- to di mansioni superiori da parte del me- dico dipendente, per un periodo superio- re a tre mesi, da diritto alla promozione al- la qualifica superiore [art. 2103 c.c.], se non è dovuto alla sostituzione di un collega assente con diritto alla conservazione del posto [ad es. per malattia, servizio milita- re, etc.]. Al di fuori di questi casi, l’asse- gnazione meramente formale della tito- larità dell’incarico al quale dette mansio- ni afferiscono non è di ostacolo al rico- noscimento dell’inquadramento superio- re a chi, di fatto, le ha effettivamente eser- citate. Lo ha affermato la Suprema Corte di Cassazione riconoscendo il diritto di un “aiuto primario” ad essere inquadrato co- me primario per svolgimento delle man- sioni proprie della qualifica superiore, in caso di temporanea copertura di un po- sto rimasto vacante, e ciò malgrado il for- male conferimento ad interim della re- sponsabilità della Divisione medica fosse stata assegnata ad altro primario [Cass. 28 settembre 2006, n. 21021]. Giova ricorda- re che mentre il diritto alla qualifica supe- riore può essere azionato entro dieci an- ni dallo svolgersi dei fatti, le differenze re- tributive soggiacciono alla prescrizione quinquennale. IL PUNTO DEL PROF. AVV. G. PELLETTIERI

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DICEMBRE/MARZO 2007 MEDICAL TEAM MAGAZINE MTM

PUBBLICIZZA LA TUA AZIENDA SU M.T.M. TROVEREMO IL MODO DI FAR CRESCERE LA TUA ATTIVITÀ

Le associazioni NON-PROFIT avranno sempre da M.T.M. la possibiità di ricevere un serviziogratuito per i loro annunci. Infine daremo ampio spazio al malato che volesse esprimere lesue impressioni sulla rivista, i suoi suggerimenti.

ABBONAMENTI Abbonamento per 6 numeri di 10,00€: tramite versamento sul c/c postale 57939852intestato alla Medical Team s.r.l. Via Ippolito Nievo, 61 00153 Roma.Bonifico postale: ABI 7601-CAB 03200.Oppure Banca di Roma c/c n° 3281-54-ABI 03002-CAB 05003I dati inviati saranno trattati secondo l’informativa legge 675/96 [tutela dei dati personali]

IL PERSONAGGIO3 Shujaa Graham, unacondanna di morte per la vitadi N. Alborino

RICERCA SCIENTIFICA5 Prevenire il diabete: una scelta di vitadi N. Alborino6 I tumori della vescica di D. Femminella7 EUTEND per integraree aumentare le difese naturalidi A. Amorone8 La mammografia digitaledi N. Alborino10 I nuovi prick test di A.Mussari 11 Che cos’è la Sindromedi Williams di D. Concolino 12 La riabilitazione fissadi E. Iusi

SOCIALE20 La morte cerebrale e la finedella vita di R. Barcaro22 Eutanasia morte degna? di E. Di Leo 26 Bioetica né accanimentoterapeutico di Don Primo Martinuzzi27 Le due culture di F. Sisinni29 Comunità di Sant’Egidio «amici per la strada» di N. Alborino30 Un cantiere apertoin Guinea Bissau di F. Fanelli34 Total Body handicap

SPECIALE M.N.C.35 Bioetica e medicina non convenzionale di R. Tronconi37 Scienza e dogma in medicinadi S. Bardaro39 La malattia parodontale e i sistemi tamponedi M.A. Rocchi41 Medici a 4 zampedi F. Allegrucci42 La Bioetica e la leggedel Dharma di C. Carloni

Il personaggioShujaa Graham

L’ex detenuto è uno dei ventidead man degli Stati Uniti

scampati all’esecuzione dopo ben 13 anni

di reclusione nel braccio della morte.

Shujaa racconta la sua esperienza a Roma

BioeticaEutanasia: morte degna?L’atto eutanasico,consisterebbe nel cambiareil tipo di morte, procurandouna morte pacifica al postodi una morte terribile.

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Medicina non convenzionaleLaBioetica e la leggedel DharmaIl punto di vista di una tradizionemillenaria che ha ispirato tutto ilsuo sistema di pensiero filosofi-co ad un principio di etica uni-versale: la legge del Dharma.

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Il caso socialeComunità di Sant’EgidioLa vita per strada è una vitadura e pericolosa,è una lotta quotidianaper la sopravvivenza

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PER LA TUA PUBBLICITÁ065813375Fax 065882332e-mail:[email protected]

L’immagine in copertina Incontro tra medicine è stata realizzata da Mauro Seria

MEDICO DI STRUTTURA EPROMOZIONE AUTOMATICA

Nelle grandi strutture medi-co-ospedaliere spesso i me-dici sono chiamati, di fatto, asvolgere mansioni superiori,

qualora il posto si renda vacante [perquiescenza di colleghi etc.] Ancora piùspesso, l’assegnazione, occasionale e re-lativa ad impedimenti temporanei, diven-ta permanente, richiedendo un impegnodi grande intensità e rilevanza e ciò sen-za che ne conseguano, per il sostituto, be-nefici di carattere giuridico ed economico.In non poche occasioni poi, mentre è il so-stituto di fatto a svolgere le mansioni su-periori, l’assegnazione formale dell’incari-co superiore viene assegnato, onde evi-tare eventuali rivendicazioni, a medici dipari livello del sostituito, anche se impe-gnati in altre funzioni. Ebbene, è impor-tante ricordare che lo svolgimento di fat-to di mansioni superiori da parte del me-dico dipendente, per un periodo superio-re a tre mesi, da diritto alla promozione al-la qualifica superiore [art. 2103 c.c.], se nonè dovuto alla sostituzione di un collegaassente con diritto alla conservazione delposto [ad es. per malattia, servizio milita-re, etc.]. Al di fuori di questi casi, l’asse-gnazione meramente formale della tito-larità dell’incarico al quale dette mansio-ni afferiscono non è di ostacolo al rico-noscimento dell’inquadramento superio-re a chi, di fatto, le ha effettivamente eser-citate. Lo ha affermato la Suprema Cortedi Cassazione riconoscendo il diritto di un“aiuto primario” ad essere inquadrato co-me primario per svolgimento delle man-sioni proprie della qualifica superiore, incaso di temporanea copertura di un po-sto rimasto vacante, e ciò malgrado il for-male conferimento ad interim della re-sponsabilità della Divisione medica fossestata assegnata ad altro primario [Cass. 28settembre 2006, n. 21021]. Giova ricorda-re che mentre il diritto alla qualifica supe-riore può essere azionato entro dieci an-ni dallo svolgersi dei fatti, le differenze re-tributive soggiacciono alla prescrizionequinquennale.

IL PUNTODEL PROF. AVV. G. PELLETTIERI

SESSO IN MACCHINA, chi invece lo consuma inGrand Hotel. Ci sono tante cose proibitedall’uomo per altri uomini. Chissà perché,invece, mai per se stessi. La faccenda “ Sir-cana” mi fa riflettere. A giudicare un uomo,per le sue debolezze, sono altri uomini chemagari fanno le stesse cose senza rischiaredi essere notati. La cosa che non capisco èperché si demonizza così tanto un rappor-to sessuale e poi si fa di tutto per metteretette e fondo schiena in mostra adun pubblico giovane e meno giova-ne. È come vietare di consumareuna droga e poi vederla tutti i giornirappresentata in tv o nei pannellipubblicitari. Rifletto. Forse un uomodi successo dovrebbe stare tra le ri-ga e essere di esempio per la nostracomunità? “Lasciamo le “mignotte”di strada all’operaio, che possa go-dersele tranquillo e in santa pace, laclasse dirigente abbia il buon senso di non mettersi in mostra”. Rifletto. E se Sir-cana fosse un sincero. In fondo cosa gli manca. I soldi per poter nasconderele sue debolezze? Non credo. Penso più che, tra le tante cose che si sono det-te, la versione più giusta è che lui si senta un uomo come gli altri. Un uomo chenon ha paura di essere notato. Si è detto tanto fingendosi moralisti, sappiamoperfettamente però che non è così. Si cercano notizie, si fa clamore, solo peruna logica di mercato, per vendere più giornali e spazi pubblicitari in tra-smissioni accreditate: Porta a porta, Matrix, ecc. Il resto non conta. Questo èil vero Bordello, non l’atto sessuale fine a se stesso. È di questo che dovremmopreoccuparci. Rifletto. Crisi della nostra società? Si, ed è molto evidente. Nonlamentiamoci se poi ritornano “ Le Brigate Rosse”. Cerchiamo di combatteregli handicap fisici abbattendo le barriere architettoniche e costruiamo han-dicap psicologici con omini robot conoscitori di mortadelle, prosciutti, quize vallette Ed i ragazzi si fanno le canne, muoiono sulle strade il sabato sera. Co-me si può pagare un canone di una tv di stato per assistere in diretta al nostrofallimento. Come si può pensare di costruire le coscienze con i giochi e le tet-te! Le trasmissioni di un certo rilievo culturale vengono programmate in tar-da notte. Lo sappiamo tutti perché. Non producono sponsor. Il denaro. È tut-to li il problema. Sircana è rimasto lui stesso vittima del mondo che , in qua-lità di dirigente politico, ha contribuito a costruire. Mi piacerebbe una societàcolta in cui la sera si parlasse di Weber, Aristotele, Galilei, che ci abituasse a con-dividere o criticare il pensiero degli illustri che hanno fatto la storia dell’uma-nità. Se il degrado continuerà temo che la cultura del futuro sarà il transessualeabbordato da Sircana. Una società demente fa comodo ad una classe dirigenteastuta. Quale è il miglior modo se non quello di amministrare il potere su unpopolo ignorante. Non facciamoci ingannare. Sircana è un altro evento me-diatico. Ecco perché il giovane preferisce fuggire dal mondo n

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MTM MEDICAL TEAM MAGAZINE DICEMBRE/MARZO 2007

A cura della Medical Team s.r.l. Partita I.V.A. 02418140782

Sede legale: Largo Mattia Preti,587027 Paola [Cosenza]tel. 0982.582208

Sede romana: Via Ippolito Nievo, 6100153 Romatel. 06.5813375Fax 06.5882332

E-mail: [email protected]@mtm.it

Sito internet: www.mtmweb.it

DIRETTORE RESPONSABILEDott. Eugenio Raimondo [[email protected]]Giornalista pubblicista iscritto all’Ordine Regionale del La-zio, tessera nª 118906

EDITOREMedical team s.r.l.

COORDINATORE REDAZIONALENicoletta Alborino

COMITATO SCIENTIFICO MEDICINE NON CONVENZIONALIDott. Salvatore Bardaro

TECNOLOGIE E PRODUZIONELuca Raimondo [[email protected]]

COLLABORATORIAndrea Amorone, Salvatore Bardaro, S. Bonfirraro,Maria Caroti, D. Concolino, Francesca DeCarlo,Olimpia De Caro, Antonio Di Maio, Dario Feminella,Ernesto Iusi, Alessandra Malito, Nino Marazzita,Primo Martinuzzi, Giovanni Pellettieri,Francesco Sisinni

AUTORI DEGLI ARTICOLI DI QUESTO NUMEROFrancesca Allegrucci, Stefania Barbieri,Luigi Biancolella, Rosangela Barcaro, Caterina Carloni,Emanuele Di Leo, Francesca Fanelli, M. Antonietta Roc-chi, Rita Tronconi, Alberto Villarosa Giovanna Zara

PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONEMarisa Puglisi [[email protected]]

WEB MASTERDomenico Vetere

STAMPA«La Tipografia» s.a.s. di Umberto Frisardi & Company Via Panfilo Castaldi, 24 00153 Roma

Autorizzazione del Tribunale di Roma nº 215/2002 del 9/5/2002Iscrizione Reg. Naz. della Stampa-R.O.C.

Questo periodico è associatoall’Unione Stampa Periodica Italiana

MTM

®EUGENIO RAIMONDO

Una società dementefa comodoad una classe dirigenteastuta.Quale è il migliormodo se non quellodi amministrareil poteresu unpopolo ignorante

Si cercano notizie, si fa clamore,solo per una logica di mercato,per vendere più giornali e spazipubblicitari in trasmissioniaccreditate: Porta a porta, Matrix,ecc. Il resto non conta

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DICEMBRE/MARZO 2007 MEDICAL TEAM MAGAZINE MTM

SHUJAA GRAHAM,UNA CONDANNA DI MORTE

PER LA VITA

cambiare verdetto, non devepiù morire. A questo punto ini-zia la battaglia per la revisionedel processo, nel terzo la giuriaè spaccata a metà, non riesce adecidere, nel quarto finalmenteviene assolto.Graham oggi vive nel Mary-

land, gestisce una piccola com-pagnia che si occupa di giardi-naggio, ha moglie, conosciuta incarcere, dove faceva l’infermie-ra, e tre figli, due ragazze e unmaschio e ben tre nipoti. Un pa-dre adorato e rispettato, sonostati proprio i suoi figli a dargli laforza di riprendere a vivere e so-

no stati proprio loro ad insiste-re affinché continuasse a girareil mondo per far conoscere almondo la sua storia, per testi-moniare il valore della dignitàumana.La vita, fuori. All’improvviso.«Riabituarsi è dura. Le macchi-

ne vanno più veloci, tutto corre,non sono abituato alle tastieredel computer, al cellulare. Sem-bra una stupidata, ma mi ritro-vo incapace, quasi invalido. Miallaccio le scarpe e mi viene vo-glia di piangere. Per la speranzarubata. Che io ho riavuto, ma al-tri no. Per la sofferenza di quelli

che non hanno evitato il boia.La sento mia, fino in fondo. È unveleno che non riesci a elimina-re, è come essere seppelliti e poitogliersi via la terra. Non ce la faidel tutto, ti resta sempre qual-che granello. La pena di mortepuzza, inquina la libertà, perquesto va eliminata» n

UANDO TI RESTITUISCONO LA VITA,dopo anni in cui ti hanno fattocredere che non aveva valore, incui ti hanno detto che bisogna-va “vivere” solo per attendere ilgiorno dell’esecuzione, allora… solo allora capisci il furto chahai subito. Sei fuori, sei libero.Bello, bellissimo, tanto da nonriuscire più a riconoscere leproprie emozioni. Finalmentepuoi, devi uscire dal braccio del-la morte, però prendi tempo, seistato in una cella per quasi die-ci anni, pensi che il tuo primoistinto sarà quello di correrefuori, invece ti fermi, sei come intrance, in fondo per ben diecianni la vita si è svolta in pochimetri quadri con un’unica im-maginaria finestra sul mondo egli occhi fissi nel vuoto persi inlontani ricordi .Shujaa Graham, americano, è ilventesimo condannato a mortericonosciuto innocente e libe-rato. Entrato in galera a 18 anni,ne è uscito a 31. Prosciolto dal-l’accusa di omicidio, dopo 4processi. Nato in Louisiana nel ’51, si ètrasferito a Los Angeles con i ge-nitori in una zona di South Cen-tral. Rubava macchine, a 18 è fi-nito in riformatorio, quattro an-ni dopo è stato arrestato per unarapina di 35 dollari in un nego-zio. E condannato all’ergastolo.L’accusa ha sostenuto che fossearmato. In galera ha imparato aleggere e a scrivere. Nel novem-bre del ’73 durante una rivoltacarceraria è stata un’uccisa unaguardia bianca a pugnalate.Hanno colto l’occasione perfargli pagare il sostegno per i di-ritti dei neri, per i diritti civili.L’accusato ideale: nero e rompi-scatole. Aveva precedenti e cosìè stato condannato a morte.Una sera del ’79 la Corte Supre-ma della California decide di

Una sera del ’79 la Corte Supremadella California decide di cambiareverdetto, non deve più morire.Nel quarto giudizio finalmente vieneassolto. Graham oggi vive nel Maryland

I DATI SULLAPENA DI MORTE

Sono 128 i paesi che hanno aboli-to la pena di morte nella legge onella pratica:88 sono abolizionisti per tutti i rea-ti, 11 per reati eccezionali, in 29non si registrano esecuzioni da al-meno dieci anni oppure hanno as-sunto un impegno a livello inter-nazionale a non eseguire con-danne a morte. I paesi mantenito-ri sono 69 ma il numero dove lecondanne a morte sono eseguiteè molto più basso. Di seguito lecondanne a morte eseguite nel2006, secondo i dati a disposizio-ne di Amnesty International [te-nendo conto che in alcuni paesiasiatici e mediorientali il totale po-trebbe essere molto più elevato]:

Arabia Saudita almeno 31Bahrain 3Cina non quantificabileGiordania almeno 4Egitto almeno 2Indonesia 3Iran almeno 159Iraq almeno 51Kuwait 9Pakistan almeno 70Somalia almeno 3Stati Uniti d’America 52Vietnam almeno 13Yemen almeno 2

[DATI AGGIORNATIAL 13 DICEMBRE 2006] FONTE: AMNESTY INTERNATIONAL

L’ex detenuto è uno dei venti "dead man" degli Stati Uniti scampati all’esecuzione

di NICOLETTA ALBORINO

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DICEMBRE/MARZO 2007 MEDICAL TEAM MAGAZINE MTMRicerca scientifica

altri Paesi. Ma nonostante ciò, "l’epidemia"diabete si farà sentire anche nel nostro pae-se, che di conseguenza dovrà adeguare l’or-ganizzazione sanitaria. Il professor Leo-nardo Pinelli, delegato della Consulta Ita-liana Diabete dell’Età evolutiva, sostieneche occorre una cultura diabetologica perriconoscere i sintomi tramite una diagnosiprecoce, infatti, la prevenzione primaria de-ve essere fatta nella scuola seguendo il mo-dello di altri partner europei che già stannopercorrendo questa strada con buoni risul-tati. Secondo il professore sono quattro lepriorità nella lotta al diabete: la necessità diun forte impegno economico per la ricerca;l’uniformazione dell’efficienza sanitaria intutte le regioni; la formazione del persona-le medico e paramedico e l’organizzazionedi percorsi assistenziali mirati che facilitinouna minore incisione sulla spesa pubblica.Insomma, la lotta al diabete è una delle sfi-de più delicate che il mondo medico e po-litico devono affrontare.Una malattia in forte espansione che hal’ulteriore inconveniente di avere altissimicosti per il bilancio dello Stato, ma che ne-cessità indubbiamente di un rinnovatoimpegno, sociale ed economico, da parte diprivati e istituzioni n

Le ultime ricerche scientifiche•L’insulina da "inalare" •Farmaci "costruiti" con il veleno di un ret-

tile, il Gila monster. •Farmaci ad azione antiossidante che, se

somministrati molto precocemente, po-trebbero proteggere l’organismo da tuttele complicazioni del diabete

•Cellule adipose delle carpe da cui è stata ri-cavata un’insulina che, purificata potreb-be essere inserita, con la tecnologia gene-tica, negli organismi che soffrono di dia-bete mellito

•Autotrapianto di staminali dal midollo os-seo dello stesso paziente.

PREVENIRE IL DIABETE:UNA SCELTA DI VITA

ÈLA VERA E PROPRIA EPIDEMIA del ter-zo millennio, che secondo l’Or-ganizzazione mondiale dellaSanità porterà ad avere cinquemilioni di diabetici nella peni-sola nel 2025. Attualmente sonopiù di 230 milioni nel mondo [il5,7% della popolazione) le per-sone che convivono con la malattia. Solo inItalia due milioni di persone soffrono di dia-bete [il 5-6% della popolazione, mentre so-lo dieci anni fa interessava 4 italiani su 100)ed ogni anno si aggiungono centomila nuo-vi malati che in un caso su tre non sanno diesserlo. Eppure il diabete non fa paura, se sipensa che il 99,6 per cento degli italiani nonne ha alcun timore. Gli italiani non temonole malattie croniche, che pure sono re-sponsabili di tante complicazioni e delmaggior numero di morti, ma si ha unagrande paura dell’evento acuto, come l’in-farto o il tumore. Una situazione molto de-licata, aggravata dal fatto che il tasso di dia-bete sta crescendo vertiginosamente anchenei paesi in via di sviluppo, dove un miglio-ramento delle condizioni di vita non è af-fiancato da una sensibilizzazione capillaree da una cultura della sana alimentazione.Tale epidemia porterà, quindi, gravi riper-cussioni economiche, sociali e sanitarieproprio in quei paesi che meno avrebberobisogno di ulteriori freni allo sviluppo. Ma contrariamente a quanto avviene in al-tri settori, la diabetologia italiana è consi-derata, sotto il profilo scientifico, una dellescuole di riferimento nel mondo e la nostralegislazione in materia è presa a modello in

La diabetologia italiana è considerata,sotto il profilo scientifico,una delle scuole di riferimentonel mondo e la nostra legislazionein materia è presa a modello

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MTM MEDICAL TEAM MAGAZINE DICEMBRE/MARZO 2007

I TUMORI DELLA VESCICAdi DARIO FEMMINELLA

Ricerca scientifica

AVESCICA È UN ORGANO adibito alla raccolta del-le urine, alloggiato all’interno del bacino ecostituita da una struttura di supporto mu-scolare rivestita da mucosa. In essa i condottiprovenienti dai reni , gli ureteri, convoglianole urine. Dalla vescica le urine raggiungonol'esterno attraverso un altro condotto deno-minato uretra. Le pareti interne di tutto l’apparato urinariosono rivestite da uno strato di cellule specialidefinito epitelio transizionale o uroteliale.Esso è un epitelio molto specializzato con unturnover molto lento che, tuttavia, ha la par-ticolarità di rigenerarsi velocemente nei ca-si di insulto lesivo. Il primum movens di un tumore vescicale èda ricercare nei prodotti escreti nelle urineche a contatto con la mucosa inducono, inconcorso con altri fattori di rischio la cance-rogenesi. Tra le molecole più indiziate tro-viamo le amine aromatiche o nitrosamineche vengono facilmente assorbite dalla mu-cosa e dalla cute e attraverso un’azione me-tabolizzante e attivante del fegato vengonoeliminate nelle vie urinarie. Le nitrosaminepossono anche avere una genesi endovesci-cale ad opera di batteri stanziali che utiliz-zano i nitrati urinari come substrato. In al-cuni casi, soprattutto durante le infezioni daschistosomiasi [malattia provocata dallapresenza di un parassita nell’acqua potabi-le], predomina l’insorgenza di tumori mali-gni a cellule squamose [ il 5% del totale].Nel fegato esistono enzimi come la N-ace-tiltrasferasi la glutatione transferasi, con unaattività variabile, capaci di inattivare le so-stanze cancerogene. Tra i principali fattori dirischio del tumore vescicale troviamo il fumodi sigaretta , per la liberazione di sostanze co-me la 2-naftilamina e il 4 -aminodifenile sul-le quali incide anche il tempo di esposizioneo l’età del paziente. Le differenze legate alsesso che vedono una prevalenza dell’insor-genza del tumore vescicale nell’uomo, sem-brerebbero da mettersi in relazione all’e-sposizione lavorativa. Un innalzamento delpicco di incidenza è da rilevarsi anche neisoggetti esposti a radiazioni ionizzanti: inprimis delle pazienti trattate con radiotera-pia per cancro della cervice uterina. I tumori della vescica per il 90% sono costituitida cellule uroteliali e per il 5% da cellule squa-mose. Rari sono anche gli adenocarcinomi. I tumori vescicali si dividono, grosso modo, indue gruppi: quelli detti "superficiali", chia-mati anche "papillomi" o "polipi" della ve-scica e quelli "infiltranti" o invasivi. Entram-

bi sono tumori maligni, anche se la malignitàdella lesione superficiale è di basso grado. TUMORE VESCICALE SUPERFICIALE

Sebbene non si parli molto del tumore dellavescica, esso non è affatto una malattia rara.Infatti si registrano ogni anno circa 50.000nuovi casi nei soli Stati Uniti. Il tumore su-perficiale della vescica è invece rara nei pa-zienti con età inferiore ai 40 anni, mentre hauno speciale picco di incidenza intorno allasesta e settima decade di vita. È più fre-quente nell'uomo rispetto alla donna. Altrifattori di rischio sono il fumo ed i colorantidell’industria.SEGNI E SINTOMI

L'ematuria è spesso l'unico segno rivelatoredi una lesione tumorale a sede vescicale su-perficiale. Tuttavia non sempre è vero che ilsangue nelle urine indica la presenza di le-sione neoplastica. I casi più frequenti diematuria microscopica non devono procu-rare falsi allarmi soprattutto nei pazienti gio-vani, per i quali l’insorgenza della malattiamaligna è più rara. Tali pazienti dovrebberoessere inviati innanzitutto dal nefrologo se lamicroematuria è confermata e soprattutto sead essa si associa proteinuria [perdita di pro-teine con le urine], ipertensione arteriosa, al-terazioni anatomo-funzionali dei reni [comel’aumento della creatininemia]. Invece isoggetti anziani, con test positivo all’ematu-ria devono essere sottoposti ad accurate in-dagini morfologiche a meno che l’ematurianon sia attribuibile a patologie infiammato-rie note e documentabili. I pazienti maschidi età compresa tra i 55 ed i 75 anni, fumato-ri o ex-fumatori, con anamnesi positiva peresposizione a cancerogeni uroteliali sono isoggetti da sottoporre a o screening di mas-sa con stick per la microematuria. Tale studioimpiegato su popolazione selezionata puòassumere un elevato valore costo-efficacia.Infatti, nel sospetto di lesione neoplastica, altest di screening positivo per ematuria,

possono seguire indagini strumentali piùapprofondite TUMORE VESCICALE INFILTRANTE

Il tumore vescicale superficiale dopo il tratta-mento può andare incontro a due processi se-parati ma in rapporto tra loro: la recidiva e laprogressione della malattia verso uno stadiosuperiore. In generale la recidiva si verifica nel50% - 70% dei casi, mentre la progressionedella malattia solo nel 15% dei casi. Tra i fattori di rischio del tumore infiltrantetroviamo gli stessi agenti del tumore vesci-cale superficiale: le amine aromatiche, le so-stanze di derivazione del fumo del tabacco,i coloranti industriali. Anche la fenacetina [analgesici], il consumo di caffè e l’infezioneda Schistosoma haematobium sembrano di-rettamente correlati a tale patologia. In par-ticolare l’infezione da Schistosoma haema-tobium e l’irritazione vescicale cronica sem-bra correlata al tumore a cellule squamose.Le alterazioni del gene oncosoppressore p53[ sul cromosoma 17p] rappresentano i mu-tamenti più frequentemente riscontrati ingenerale nei tumori maligni umani e quindisi ritrovano anche nel caso del tumore inva-sivo della vescica. Istologicamente il tumore vescicale infi-trante è per il 90% costituito da cellule a tran-sizione, per il 2 % da adenocarcinomi, per larestante parte è costituito da tumori a cellu-le squamose. Quest’ultimo tumore è spessoassociato ad infezioni, ad irritazioni cronichecome da cateterismi ripetuti della vescica. SEGNI E SINTOMI

Tra i segni più frequenti iniziali ritroviamo l’e-maturia macro- o microscopica, accompa-gnata o meno da sintomi di irritabilità vesci-cale, fra i sintomi più avanzati il dolore al fian-co, il dolore osseo ed il calo ponderale.Il tumore infiltrante è considerato quello cheabbia superato gli strati superficiali mucosidella parete e che quindi infiltra la muscola-tura parietale vescicale o gli strati periviscerali.

[email protected] Docente presso il Corso di Laurea B dell’Università di RomaLa Sapienza polo reatino. Specialista in Chirurgia Generale. Specializzando in Urologia

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TENDINI PERMETTONO DI TRASMETTERE, distri-buire e graduare le sollecitazioni che le at-tività muscolari esercitano sullo scheletro.Sono però strutture vulnerabili agli insultitraumatici, specie se l’organismo è carentedei microelementi essenziali per il loro fun-zionamento e conservazione, il cui appor-to è necessario a prevenire e trattare i dan-ni tendinei connessi all’attività muscolare.La ricerca ha chiarito la struttura dei tendi-ni nei suoi microelementi essenziali: Alfa-Ketoglurato di Ortinina [OKG], Metil-Solfo-nil-Metano [MSM], L-Lisina, Vitamina C,Biotina, Glucosamina-Solfato e Condroitin-solfato. L’OKG è un composto presente neimeccanismi di produzione dell’energiausato in varie terapie in caso di debilitazio-ne. La letteratura tecnica ne suggerisce l’u-so nel recupero degli stadi post-traumaticie nel miglioramento del tono muscolare. IlMSM, forma naturale dello zolfo organico, èusato in caso di disturbi infiammatori e do-lorosi. Dati di letteratura indicano che lozolfo è essenziale per le cellule: se non c’èl’organismo non può ricostruire cellule sa-ne dotate della permeabilità necessaria adeliminare le “tossine” al loro interno e ad as-sorbire le sostanze nutrienti. Ciò spiega lasua capacità di lenire il dolore causato dal-l’accumulo di “tossine”. La L-Lisina è unamminoacido componente della molecolaproteica e precursore di molecole con fun-zioni biologiche salienti. È utile per la sta-bilità e la densità del collagene e protegge lacartilagine. La vitamina C, oltre ad averefunzioni antiossidanti, è essenziale in casodi patologie articolari. Questo antiossidan-te stimola inoltre la crescita dei fibroblastima, purtroppo, non è sintetizzato dal corpoumano, che deve essere perciò semprerifornito di questo componente. La Biotinaè una vitamina prodotta dalla flora batteri-ca e dall’alimentazione, presente nella for-mazione di acidi grassi e carboidrati. Lamancanza di biotina nell’uomo causa do-lori muscolari, inappetenza, pelle secca, in-sonnia e disturbi nervosi. La Glucosamina-

Solfato è un amino-monosaccaride neces-sario a formare le catene di glicosaminogli-cani della cartilagine articolare, usato nel-le patologie artrosiche poiché fa parte del

pool metabolico per la biosintesi dei glico-saminoglicani. Ha azione sul metabolismocartilagineo e compie attività antiflogistica.Il Condroitin-solfato lavora con la glucosa-mina e costituisce il substrato per la sinte-si della matrice cartilaginea. La sua strut-tura le permette di attrarre e trattenere ac-qua da cedere ai glicosaminoglicani, pernutrire e lubrificare le articolazioni. È statovisto come essi favoriscano l’efficienza deitendini, specie in soggetti con carenze nu-trizionali. Tali evidenze hanno consentito diottenere EUTEND [completo alimentare checontiene tutti i microelementi essenziali], icui componenti sono stati studiati e sele-zionati per la loro spiccata attività sinergi-ca che assicura il corretto apporto all’orga-nismo così da integrarne ed aumentarne ledifese naturali n

Ricerca scientifica

di ANDREA AMORONE

EUTEND PER INTEGRAREE AUMENTARELE DIFESE NATURALI

I tendini sono strutture vulnerabili agli insulti traumatici, specie se l’organismo è caren-te dei microelementi essenziali per il loro funzionamento e conservazione

EUTEND è un completoalimentareche contienetutti i microelementiessenzialie assicurail corretto apportoall’organismocosì da integrarneed aumentarnele difese naturali

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Ricerca scientifica

nato le due tecniche, concludendo con un verdetto disostanziale “parità”, sia pure rilevando una maggioreprecisione del digitale per le donne più giovani o concaratteristiche particolari. Lo studio, condotto da ungruppo molto nutrito di ricercatori del Digital Mam-mographic Imaging Screening Group Trial [DMIST], chehanno analizzato i dati di 49.528 donne apparente-mente sane, ha rilevato che l’accuratezza diagnostica diquelle digitali è simile alla precisione di quelle con-venzionali, ma si è rivelata superiore nelle donne conmeno di 50 anni, nelle donne con una struttura mam-maria densa, e nelle donne in pre-menopausa oppureperi-menopausa [il periodo compreso tra i primi sin-tomi e l’anno successivo alla menopausa]. Ma si deveprecisare che il rendimento complessivo del sistema, inparticolare per quanto riguarda la risoluzione di con-

trasto, è decisamente superioreal sistema convenzionale. Unodei fattori che talvolta non con-sentono alla mammografia didiagnosticare un tumore è do-vuto al fatto che l’area patologi-ca è dotata di una differenza dicontrasto intrinseco troppobassa nei confronti del tessutosano circostante. Poiché l’im-magine digitale può venire ela-borata dopo l’acquisizione, ledifferenze di contrasto possonoessere esaltate, rendendo piùagevole la diagnosi. Inoltre, poi-ché le immagini possono essererielaborate al computer, è pos-sibile avere una buona mam-mografia anche in condizioni diesposizione non ottimali. Per-tanto viene ridotto il problema,comune invece con tecnica tra-dizionale, della ripetizione diesami non diagnostici perchénon correttamente esposti. Si ri-duce quindi la dose di radiazio-ni somministrata alle donne,fattore questo particolarmenteimportante in mammografia inquanto l’indagine, per essere ef-ficace ai fini della prevenzione,deve essere ripetuta periodica-mente ogni 1-2 anni.Infine, l’immagine digitale puòessere trasmessa a distanza [altrestazioni di lavoro presso ospe-dali, medici di base, centri di ri-cerca, qualunque computer col-legato tramite rete o linea telefo-nica] con diverse possibili appli-cazioni: trasmissione dal luogodi esecuzione al luogo di referta-zione, trasmissione a centri di ri-ferimento per consulto, ecc n

LA MAMMOGRAFIA È L’ESAME più im-portante per scoprire in antici-po i tumori mammari, ed è or-mai dimostrato che grazie al-l’effetto combinato della dia-gnosi precoce e delle migliori te-rapie è possibile aumentare inmodo consistente la sopravvi-venza delle pazienti affette daquesto tipo di neoplasia. Lamammografia digitale è unanuova metodica diagnosticache utilizza, per la formazionedell’immagine mammografica,una apparecchiatura denomi-nata mammografo digitale. In mammografia digitale la pelli-cola radiografica è sostituita daun detettore: questo assorbe iraggi X trasmessi attraverso lamammella e converte la loroenergia in segnali elettronici, chevengono digitalizzati e fissatinella memoria del computer. Daqui, dopo essere stata opportu-namente elaborata, può essereimpressa su pellicola mediantestampante laser o memorizzatasu apposito supporto. Grazie aquesta nuova metodica diagno-stica le pazienti sono sottopostea una dose minore di radiazioni,ma il costo delle attrezzature èmolto elevato [mediamente da 4a 8 volte in più rispetto a quelleanalogiche tradizionali]. A questo punto la domanda so-stanziale è se sia meglio la mam-mografia digitale o quella tradi-zionale per diagnosticare pre-cocemente un carcinoma dellamammella? Il New EnglandJournal of Medicine ha pubbli-cato uno studio che ha parago-

di NICOLETTA ALBORINO

RAPPRESENTAUN’EVOLUZIONE DELLATECNICA CONVENZIONALE

LA MAMMOGRAFIA DIGITALE

Il rendimento complessivodel sistema, in particolareper quanto riguarda la risoluzionedi contrasto, è decisamentesuperiore al sistema convenzionale.

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Ricerca scientifica

IL PRICK TEST È TRA I TEST ALLERGOLOGICI quellomaggiormente usato in campo pediatricoper la sua elevata efficienza ed accuratezza,per la semplicità nella esecuzione e nella in-terpretazione, per i costi modesti e il rischioquasi nullo di effetti collaterali. Il prick testrealizza una reazione immediata cutanea ditipo IgE mediato: le IgE di membrana ade-se alla superficie dei mastociti [nel bambi-no sensibile], a contatto con l’allergene cheviene testato, causano la liberazione di ista-mina e altre sostanze vasoattive responsa-bili di vasodilatazione e di uno stravaso diplasma a cui corrisponde lacomparsa di un pomfo e di uneritema. Per eseguire un prick test si po-ne una goccia di estratto aller-genico standardizzato sulla fac-cia volare dell’avambraccio e,attraverso questa goccia, si pun-ge la cute con una apposita lan-cetta monouso sterile [tipoMorrow-Brown che penetra per1 mm nella cute]; dopo circa 60 secondi siasporta la goccia e dopo 15 minuti si valutala comparsa di una reazione caratterizzatada un pomfo con alone eritematoso e pru-rito. Una tecnica alternativa prevede l’uso diuna lancetta con punta più lunga che, in-clinata a 45°, solleva la cute in corrispon-denza della goccia di estratto allergenico; inentrambe le circostanze non si deve provo-care la fuoriuscita di sangue. Bisogna sem-pre aggiungere un controllo positivo dellareazione [istamina cloridrato 10 mg/ml] eun controllo negativo [soluzione diluentel’estratto allergenico]. I prick test possono essere eseguiti a qual-siasi età: infatti a partire dal compimentodel primo mese di vita inizia ad essere pre-sente una certa reattività cutanea nei con-fronti della istamina; tuttavia il bambinopiccolo può presentare reazioni cutanee piùlimitate per un minor numero di mastocitipresenti nella cute, per un ridotto numerodi recettori per le IgE presenti su queste cel-lule e un diminuito rilascio di mediatori. Le

I NUOVI PRICK TESTLE PROVE ALLERGICHEIN ETÀ PEDIATRICA

di ANDREA MUSSARI

uniche controindicazioni all’esecuzionedei prick test sono rappresentate dal der-mografismo o da lesioni cutanee nella sededove deve essere eseguito il test. Inoltre al-cuni farmaci possono ridurre la reattivitàcutanea, in particolare gli antistaminici cheandrebbero sospesi circa 15 giorni prima ei cortisonici topici se applicati nelle sedi do-ve viene eseguito il test.Il prick test è considerato positivo quando ildiametro medio del pomfo è maggiore di 3mm [o l’area>7 mm

2]; un ulteriore parame-

tro di valutazione è lo skin index, ovvero ilrapporto tra il diametro medio del pomfoindotto dall’allergene e di quello da istami-na: lo skin index infatti permette di supera-re le variazioni nelle dimensioni del pomfolegate all’età.Alcuni allergeni alimentari, in particolarevegetali, presentano una particolare labilitàche può portare alla perdita di frazioni an-tigeniche durante il processo di prepara-zione industriale degli estratti; per ovviare aquesto problema si possono testare diret-

tamente gli alimenti freschi, mediante unatecnica denominata prick by prick. Tale me-todica consiste nel pungere la cute attra-verso una goccia di un alimento liquido [es.latte vaccino fresco] o, in caso di alimentisolidi, nel pungere la cute con una lancettache precedentemente ha toccato l’alimen-to da testare. I prick by prick sono estrema-mente affidabili, infatti esiste una correla-zione tra positività del test cutaneo e del te-st di scatenamento del 91.7%, contro il58.8% dei prick eseguiti con estratti com-merciali. Le principali indicazioni al prick test sonol’asma e la rinocongiuntivite primaverile;inoltre la bronchite asmatiforme dell’etàprescolare, dove permette di prevedere se ilbambino svilupperà un’asma allergica nel-l’età della scuola [prick positivo] o se cre-scendo non presenterà più broncospasmo[prick negativo]. Un’altra situazione nellaquale il prick test può essere utile è la der-matite atopica del lattante, dove la positi-vità verso latte o uovo dà un orientamentoprognostico [evoluzione in asma] e sugge-risce di iniziare da subito una profilassi am-bientale per l’acaro. Nell’orticaria invece ilprick test non è quasi mai utile, perché so-lo una minima parte riconosce una pato-genesi IgE mediata e in questi casi l’ali-mento scatenante è spesso già identifica-bile nella storia clinica. Nelle vere allergiealimentari il prick test conferma la reattivitàverso un alimento e permette nel tempo dipoter valutare l’eventuale acquisizione del-la tolleranza. Nonostante l’esecuzione del prick test, siadal punto di vista tecnico, banale, è beneche venga eseguito solo da personale qua-lificato, in grado di interpretare corretta-mente i risultati e prendere le decisioni te-rapeutiche opportune. Inoltre, sebbenereazioni indesiderate sistemiche sianoestremamente rare, il medico deve esserepronto, per competenza e per disponibilitàdi farmaci e strumentario adatto, ad af-frontare situazioni di emergenza quali loshock anafilattico n

I prick test possono essere eseguitia qualsiasi età: infatti a partiredal compimento del primo mesedi vita inizia ad essere presenteuna certa reattività cutaneanei confronti della istamina

Specializzato in Pediatria Dirigente Medicopresso l’Unità Operativa di Pediatriadell’Ospedale di Adria [RO)

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DICEMBRE/MARZO 2007 MEDICAL TEAM MAGAZINE MTMRicerca scientifica

CHE COS’È LA SINDROMEDI WILLIAMS

di DANIELA CONCOLINO

Nel 1993 è stata individuata una microdelezione all'interno di uncromosoma 7 come causa della S. di Williams. La regione coinvoltanella delezione contiene numerosi geni, solo alcuni dei quali so-no stati identificati. Uno di questi è il gene dell’elastina, una pro-teina che dà elasticità a molti tessuti e organi come le arterie, l’in-testino, i polmoni, la pelle, le corde vocali. La mancanza di essapuò spiegare molte manifestazioni della sindrome, come la par-ticolare conformazione del viso, le alterazioni cardiache e vasco-lari, le frequenti ernie e la voce rauca. Altre caratteristiche invece,come il ritardo mentale, non sono correlabili a tale difetto gene-tico. Le ricerche sono in corso per verificare l'esistenza di altri ge-ni coinvolti in regioni cromosomiche contigue. Nella maggior par-te dei casi la sindrome di Williams non è ereditaria. La microde-lezione si produce come un evento nuovo in famiglia, al momentodel concepimento per cui i genitori di un bambino affetto [così co-me i fratelli e le sorelle dei genitori o del paziente stesso] non cor-rono, in una successiva gravidanza, rischi maggiori rispetto a qua-lunque altra persona. I pazienti affetti hanno invece un rischio del50% ad ogni gravidanza di trasmettere la sindrome ai propri figli.

GENETICA

NOTIZIE UTILICodice Malattia rara:RN1270Associazioni:Associazione Sindromedi WilliamsPiazza dei Cavalieri di Malta,4- 00153 RomaTel. 06.47026733Fax: 06. 6741342E-mail: [email protected]

ti che interessano la rifrazioneed il senso di profondità, di-sturbi dell’udito [tipica è unaipersensibilità ai rumori forti edacuti]. Dal punto di vista neu-ropsicologico i pazienti affettida sindrome di Williams pre-sentano un ritardo dello svi-luppo motorio e mentale di li-vello variabile da medio a grave.Le conseguenti difficoltà di ap-prendimento e di coordinazio-ne motoria non impedisconoperò lo sviluppo di una espan-

sività, socievolezza e capacitàdi espressione. Infatti, caratte-rialmente sono pazienti estre-mamente loquaci e gioviali conuna notevole predisposizioneper la musica, le lingue stranie-re e le arti in generale. La dia-gnosi clinica può essere postasin dalle prime settimane di vi-ta, ma oggi è possibile avereuna diagnosi certa, nei casi cli-nicamente sospetti, mediantel’esecuzione di una indaginenota come FISH [Fluorescent In

Situ Hybridisation], che mettein evidenza la microdelezionedella regione “critica” sul cro-mosoma 7. Non vi è una terapiaspecifica ma solo sintomatica ei pazienti vengono inseriti in unprogramma di follow-up cheprevede controllo clinici e stru-mentali [visita oculistica, esa-me ecocardiografico, ecocolor-doppler dell’arteria renale]. Èinoltre utile valutare con testappropriati lo sviluppo menta-le che può venire sottostimato acausa della caratteristica per-sonalità. È importante intervenire sulbambino dalla nascita poichèun intervento educativo preco-ce e mirato è di fondamentaleimportanza per un miglioresviluppo delle competenze co-gnitive e sociali dei bambinicon sindrome di Williams n

L A SINDROME DI WILLIAMS è unamalattia genetica causata dallaperdita di un piccolo frammen-to [microdelezione] del bracciolungo del cromosoma 7 checolpisce 1 neonato su 10.000-20.000. Viene anche definitasindrome da ipercalcemia idio-patica [ipercalcemia eviden-ziabile alla nascita e che tende ascomparire spontaneamentenel secondo anno di vita] o sin-drome di Williams-Beuren, daidue medici che per primi l'han-no descritta. I pazienti affetti presentanodelle caratteristiche facciali ti-piche che li rendono somi-glianti tra di loro e che spessoinducono a sospettare la dia-gnosi. Queste sono costituite dauna microcefalia [testa piccolarispetto all’età], fronte ampia,occhi vicini tra loro [ipotelori-smo], iride stellata, radice delnaso appiattita con narici ante-verse, filtro [solco sottolabiale]lungo, labbra carnose, boccaaperta. La voce è roca e i dentisono piccoli e iperdistanziati.Dal punto di vista clinico è ca-ratterizzata dall’associazionedi tali anomalie facciali ad unritardo di crescita staturo-pon-derale [statura e peso sono in-feriori alla norma], di stenosisopravalvolare aortica [cardio-patia congenita che determinail restringimento dell’aorta nel-la sua parte iniziale ], di distur-bi visivi quali strabismo e difet-

La sindrome ha un’incidenza di1:10.000-20.000 nati, è causatadalla perdita di un piccolo frammentodel braccio lungo del cromosoma 7.I pazienti affetti dalla sindromepresentano un ritardo dello sviluppomotorio e mentale di livello variabileda medio a grave

La diagnosi clinicapuò essere postasin dalle primesettimane di vita,è possibile avereuna diagnosi certa,nei casi sospetti,mediante l’esecuzionedi una indagine notacome Fish

Ricercatore della cattedradi pediatria - Università MagnaGrecia di Catanzaro. Referente del centro regionaleMalattie Rare PediatricheRegione Calabria

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Ricerca scientifica

Oggi la riabilitazione implantarepermette di risolvererapidamentee in maniera estremamentesoddisfacente per il paziente,casi di edentulia totale e parzialealtrimenti risolvibilicon manufatti protesici rimovibilinon sempre accettatidal paziente

LA RIABILITAZIONE FISSA TRAMITE IMPIANTI OSTEO-INTEGRATI di ERNESTO IUSI odontoiatra EUGENIO RAIMONDO odontoiatra LUIGI BIANCOLELLA odontotecnico ALBERTO VILLAROSA odontotecnico

1] Panoramica iniziale 2] Impianti inseriti 3] Scopertura impianti con viti guarigione

7] Struttura unica in Titanio realizzata dalla casa produttrice di impianti 8] Prova della struttura sugli impianti 9] Ceramizzazione del bordo inferiore

con porcellana rosa

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IntroduzioneA PARTIRE DAGLI ANNI OTTANTA, la riabilitazio-ne protesica tramite impianti osteo-inte-grati è diventata una possibilità terapeuti-ca sempre più percorsa dall’odontoiatra èsempre più richiesta dal paziente. Le per-centuali di successo hanno raggiunto valo-ri sempre più alti con studi che indicano da-ti che vanno dal 95,5% al 100%. I requisitiper il successo implantare includono unaattenta selezione del paziente, una proce-dura chirurgica eseguita in perfetta sterilitàe che permetta di ottenere la stabilità pri-maria dell’impianto al momento del posi-zionamento nel comparto osseo.Oggi la riabilitazione implantare permettedi risolvere rapidamente e in maniera estre-mamente soddisfacente per il paziente, ca-si di edentulia totale e parziale altrimenti ri-

solvibili con manufatti protesici rimovibilinon sempre accettati dal paziente. La riabilitazione totale delle arcate dentariecon l’uso degli impianti osteo-integrati puòessere ottenuta in due modi differenti:

1] Riabilitazione mobile.Si ottiene con un overdenture su im-pianti, cioè un manufatto protesico ri-movibile che si abbottona su degli attac-chi posizionati sugli impianti endo-ossei.I vantaggi di questa metodica compren-dono l’uso di un numero limitato di im-pianti [generalmente da 4 a 6] la possibi-lità di avere una protesi totale assoluta-mente stabile e dalle dimensioni note-volmente ridotte per una più facile sop-portabilità.

A TRAMITE IMPIANTI OSTEO-INTEGRATI ALBERTO VILLAROSA odontotecnico

Ricerca scientifica

4] Impronta presacon i transfert da impronta

5] Modello sviluppato e preparatoper essere inviato

6] Struttura unica in Titanio realizzata dalla casa produttrice di impianti

10] Prova sugli impianti 11] Risultato finale

2] Riabilitazione fissa. In questo caso si realizzano delle capsulein lega aurea-porcellana che vengono ce-mentate in modo definitivo sugli impian-ti endo-ossei che devono essere in nume-ro adeguato [almeno 8 impianti]. Il van-taggio è indubbiamente quello di avereuna riabilitazione fissa. Da pochi anni,precisamente dal 1998, sempre nell’am-bito della riabilitazione fissa, è stata in-trodotta una nuova tecnica che sfruttan-do la tecnologia CAD/CAM permette di ot-tenere per fusione una struttura unica dititanio perfettamente adattabile sugli im-pianti sottostanti. Nell’ambito di questolavoro abbiamo esposto un caso di riabi-litazione protesica fissa sfruttando la tec-nologia CAD/CAM.

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Ricerca scientifica

Presentazione del casoPaziente di sesso femminile di anni 43. Sipresentava alla nostra osservazione dopouna lunga storia odontoiatrica senza risol-vere in maniera definitiva e soddisfacente ilsuo problema. La paziente mostrava un’e-dentulia parziale inferiore con gli elementiresidui gravemente compromessi e persi-stenza in sede endo-ossea di frammenti diimpianti precedentemente utilizzati da altrioperatori. La paziente, dopo attenta anam-nesi,si mostrava in buone condizioni di sa-lute generale [foto 1].

Piano terapeuticoIn accordo con le esigenze della paziente, siè deciso di procedere con l’estrazione di tut-ti gli elementi residui e dei frammenti degliimpianti precedentemente inseriti. Sareb-bero stati inseriti successivamente 4 im-pianti atti a supportare un manufatto prote-sico rimovibile abbottonato. Il numero degliimpianti si addiceva perfettamente conl’applicazione di una overdenture [cioè unaprotesi totale] ancorata ad una barra metal-lica fissata sugli impianti stessi come ini-zialmente stabilito con il consenso della pa-ziente stessa.

Fase chirurgicaDopo aver proceduta all’estrazione degli ele-menti dentali e alla rimozione dei residui im-plantari, si è pulito accuratamente l’alveoloe sono stati applicati 4 impianti Replace Ta-pered [Nobel Biocare] nella regione parasin-fisaria. Si decideva di lasciare sommersi gliimpianti e di utilizzare come protesi provvi-soria la vecchia protesi mobile inferiore del-la paziente, naturalmente, modificata. Siaspettavano quattro mesi per favorire unabuona osteo-integrazione degli impianti, co-sì come suggerisce buona parte della lette-ratura scientifica al riguardo. [foto 2].

Nuovo piano terapeuticoDurante lo sviluppo del lavoro, la pazientemostrava, però, sempre più perplessità inmerito all’utilizzo di una protesi rimovibile,in virtù soprattutto della giovane età.Si decideva, pertanto, di variare il piano te-rapeutico utilizzando lo stesso numero degliimpianti per una riabilitazione fissa..

Fase protesica finaleDopo 4 mesi si procedeva alla scopertura de-gli impianti e per venire incontro alla nuovarichiesta della paziente si prendeva un’im-pronta definitiva con dei transfert da im-

pronta direttamente connessi agli impiantiche permettono di riprodurre in manieraestremamente fedele la posizione degli im-pianti in laboratorio. Prima di procedere al-la rilevazione delle impronte, si univano imonconi da impronta con resina [Dura Lay]in modo da fissarli gli uni agli altri evitandodistorsioni. [foto3 e foto 4].L’impronta viene sviluppata e il modello ot-tenuto inviato alla sede centrale della NobelBiocare, in Svezia, la quale valuta se il nu-mero degli impianti è sufficiente a suppor-tare un manufatto protesico fisso, avendoprevisto inizialmente di applicare una pro-tesi totale che, come già detto, richiede unnumero minore di impianti. [foto 5].La casa produttrice degli impianti, utiliz-zando la tecnologia CAD/CAM [un partico-lare software di scansione] procedeva allarealizzazione per fusione di una struttura diTitanio, ricavata da un unico blocco. La

struttura si estendeva per un centimetro di-stalmente oltre il limite stesso degli im-pianti sia nel quadrante di destra che inquello di sinistra. [foto 6 e foto 7].La struttura così realizzata ci veniva inviatae veniva fissata sugli impianti, mostrando unadattamento perfetto. [foto 8 ].Sulla struttura in Titanio, il nostro laborato-rio, realizza una ceramizzazione del bordoinferiore con ceramica rosa per mimetizza-re la gengiva. [foto 9 e foto 10].Successivamente sulla parte coronale dellastruttura in titanio, viene realizzata una so-vrastruttura in lega aurea. Si procede suc-cessivamente alla ceramizzazione della so-vrastruttura ottenendo 11 capsule in lega au-rea-porcellana che permettono di avereun’estensione dell’arcata dentaria inferioredall’elemento 35 all’elemento 46 con un ri-sultato assolutamente soddisfacente per ilpaziente sia dal punto di vista estetico che

funzionale. Il manufatto prote-sico viene fissato alla struttura inTitanio sia con tecnica avvitatache cementata. [foto 11].

ConclusioniLa realizzazione di una barraunica di titanio ottenuta per fu-sione, permette di avere unastruttura senza saldature, comeinvece hanno quelle tradiziona-li, e quindi senza punti di possi-bili distorsioni. La perfetta adat-tabilità della struttura sugli im-pianti permette, inoltre, di evita-re lo sviluppo di forze non cor-rettamente dirette lungo l’assedell’impianto che potrebberocreare delle sollecitazioni ano-male con rischi per la stabilitàendo-ossea dell’impianto stesso.Oggi, sempre più studi dimo-strano come il carico immediatodegli impianti non costituisca unrischio per la loro stabilità e lepercentuali di successo nei cari-chi immediati sono molto vicinea quelle in cui il carico viene po-sticipato al periodo di osteointe-grazione. Questo in termini con-creti si traduce nella possibilitàdi eliminare i canonici tempi diattesa di 4-6 mesi per l’osteoin-tegrazione e addirittura di averenell’arco di 24-48 ore un primomanufatto protesico provvisoriofissato sugli impianti n

Oggi, sempre più studidimostrano come il caricoimmediato degli impiantinon costituisca un rischioper la loro stabilitàe le percentuali di successonei carichi immediatisono molto vicine a quellein cui il carico viene posticipatoal periodo di osteointegrazione.Questo in termini concretisi traduce nella possibilitàdi eliminare i canonici tempidi attesa di 4-6 mesiper l’osteointegrazionee addirittura di averenell’arco di 24-48 oreun primo manufatto protesicoprovvisorio fissato sugli impianti

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