Med Desire project finding - Le ordinanze solari: come promuovere il mercato dell’energia solare...

16
Le ordinanze solari Come promuovere il mercato dell’energia solare attraverso i regolamenti

Transcript of Med Desire project finding - Le ordinanze solari: come promuovere il mercato dell’energia solare...

Le ordinanze solari Come promuovere il mercato dell’energia solare attraverso i regolamenti

CoordinatoreGiuseppe Creanza – ARTI - Agenzia Regionale della Puglia per la Tecnologia e l’Innovazione

Principale autoreFranco D’Amore – ARTI - Agenzia Regionale della Puglia per la Tecnologia e l’Innovazione

Con il contributo e la revisione diMarco Calderoni – Politecnico di MilanoAnna Liberti – ARTI - Agenzia Regionale della Puglia per la Tecnologia e l’InnovazioneSalvatore Moretta – Ministero Italiano dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del MareFrancesca Tondi – ARTI - Agenzia Regionale della Puglia per la Tecnologia e l’Innovazione

Data di pubblicazioneDicembre 2015

Adattamento grafico e stampaRagusa Service

ContattiFrancesco Clarizio – Regione Puglia – [email protected] Creanza – ARTI – [email protected]

CopyrightLe informazioni presenti in questa pubblicazione possono essere utilizzate o copiate a condizione che MED-DESIRE sia citato come fonte e che sia riportato il sito internet www.med-desire.eu. Nel caso in cui la pubblicazione avvenga online, devono essere riportati i loghi di MED-DESIRE, della bandiera dell’Unione Europea e del programma ENPI CBC MED.

Le ordinanze solariCome promuovere il mercato dell’energia solare attraverso i regolamentiI contenuti di questa pubblicazione sono basati sui documenti tecnici prodotti per il progetto MED-DESIRE e disponibili su www.med-desire.eu

INDICE

1 / Introduzione: i fallimenti del mercato e il ruolo della regolamentazione 3

2 / Ordinanze solari: un confronto internazionale 5

3 / Ordinanze solari nei Paesi del Mediterraneo 8

4 / Potenziali applicazioni di ordinanze solari nei Paesi coinvolti nel progetto MED-DESIRE 10

5 / Questioni aperte e opportunità 12

_3

1 / INTRODUZIONEI FALLIMENTI DEL MERCATO E IL RUOLO DELLA REGOLAMENTAZIONE

Le energie rinnovabili distribuite e l’efficienza energetica devono scontrarsi con diverse barriere di mercato che ostacolano la diffusione di tecnologie e sistemi, oltre al fatto che i driver di mercato non sempre sono in grado di orientare correttamente le scelte dei consumatori finali di energia.

Il primo tipo di barriera può essere identificato nella sfera economica e finanziaria. I prezzi dell’energia sono spesso distorti da finanziamenti diretti o indiretti che alterano la competizione tra le diverse fonti di energia, in genere a favore dei combustibili fossili. In particolare, l’impatto ambientale di questo tipo di risorse non è tenuto adeguatamente in considerazione. Allo stesso tempo, le tecnologie per le energie rinnovabili e l’efficienza energetica presentano elevati costi di investimento iniziale e lunghi tempi di ritorno (quest’ultimo aspetto è correlato ai prezzi dell’energia).

La seconda serie di ostacoli consiste nella relativamente scarsa consapevolezza dei consumatori di energia, i cui comportamenti sono generalmente influenzati da informazioni fuorvianti e da abitudini e approcci conservativi. Sfiducia nell’innovazione, asimmetria informativa tra consumatori e fornitori, sottovalutazione dell’importanza delle singole scelte nel raggiungimento degli obiettivi generali relativi alla tutela dell’ambiente: tutto ciò ha una forte influenza sul processo decisionale dei consumatori finali di energia.

Un terzo tipo di fattore che ostacola la diffusione delle tecnologie energetiche a basse emissioni di biossido di carbonio può essere identificato nel quadro normativo del mercato dell’energia. Norme e regolamentazioni tecniche non aggiornate, distorsioni fiscali, procedure autorizzative costose e complesse sono solo alcuni esempi di possibili ostacoli normativi per la diffusione delle energie rinnovabili distribuite e dell’efficienza energetica.

L’edilizia rappresenta uno dei settori chiave per l’applicazione dell’energia distribuita e dell’efficienza energetica, con un notevole potenziale di risparmio. Oltre alle barriere generali già citate, il settore è caratterizzato da specificità che complicano ulteriormente la diffusione di tecnologie e sistemi per la sostenibilità energetica negli edifici. Il primo ostacolo specifico consiste nel conflitto di interessi tra i costruttori e i proprietari/inquilini. I costruttori tendono a ridurre i costi di costruzione (investimento iniziale) e sono meno sensibili ai costi operativi, che graveranno sugli utenti finali. D’altra parte, gli acquirenti/inquilini sono indotti a considerare con attenzione i costi di investimento iniziale, mentre hanno scarse informazioni sui costi di gestione, in particolare quelli relativi al consumo energetico. Inoltre, il settore edile in generale è caratterizzato da un certo grado di inerzia nei confronti dell’innovazione e soffre della mancanza di un’adeguata manodopera qualificata. Infine, la normativa edilizia è molto datata, risalendo a periodi in cui la consapevolezza ambientale era molto bassa e comunque basata su standard oggi obsoleti. Per queste ragioni, favorire la diffusione dell’efficienza energetica e delle energie rinnovabili distribuite negli edifici necessita di innovazioni appropriate nel quadro normativo che regolamenta il settore.

_4

L’architettura di gestione e gli strumenti normativi relativi all’ambiente costruito sono spesso molto complessi e cambiano da paese a paese. Da un punto di vista istituzionale, le linee generali delle normative edili sono fissate a livello centrale o di governo federale. Le autorità locali (ad esempio i Comuni) hanno il compito di far rispettare e monitorare queste normative. In generale, le line guida nazionali per la regolamentazione in edilizia sono definite da una specifica legge quadro nazionale: in alcuni casi, le autorità regionali possono emanare disposizioni più restrittive. Lo stesso accade per i Comuni, che possono fissare parametri più severi per specifiche tipologie di edifici.

I regolamenti edilizi rappresentano una parte importante del codice delle costruzioni: un regolamento edilizio stabilisce gli standard di prestazione che tutti gli edifici devono soddisfare. Esso riguarda aspetti quali la stabilità strutturale, la sicurezza antincendio, l’accessibilità, il controllo dell’umidità, la durata nel tempo, i servizi e le funzioni di un edificio. Tutti i lavori di costruzione devono essere conformi al regolamento edilizio.

La regolamentazione dell’ambiente costruito ha una lunga storia. Il primo esempio di regolamento edilizio risale a circa 4.000 anni fa e può essere trovato nel Codice babilonese di Hammurabi. Sei delle 282 leggi e disposizioni giuridiche che disciplinavano la vita quotidiana nel regno di Babilonia si riferivano specificatamente agli edifici.

Un capitolo specifico del regolamento edilizio può essere dedicato all’efficienza energetica. I regolamenti edilizi contengono requisiti che consentono di sfruttare il potenziale di efficienza energetica nei nuovi edifici, tenendo adeguatamente conto dei consumi in fase di progettazione e costruzione. Le disposizioni in materia di efficienza energetica contenute nei regolamenti edilizi possono avere un impatto a lungo termine sui consumi di energia del settore edile, in particolare nei Paesi dotati di nuovi e rilevanti piani costruttivi, in quanto l’efficienza di un nuovo edificio influenzerà il suo consumo energetico fino a quando non sarà necessaria una ristrutturazione consistente (generalmente a 30 o 40 anni dalla costruzione) o persino durante tutta la sua vita. L’applicazione di standard energetici inadeguati nella fase di realizzazione di un edificio può essere considerata un’occasione persa, dato che in questa fase molte soluzioni di efficientamento energetico presentano bassi costi marginali se paragonati alle soluzioni standard, mentre una ristrutturazione energetica operata a posteriori presenta costi più alti.

La definizione di standard minimi di rendimento energetico per gli edifici di nuova costruzione può essere complessa dal punto di vista tecnico e amministrativo e richiede la messa a punto di specifici schemi di certificazione energetica. È d’altra parte possibile introdurre, in una prima fase, dei semplici obblighi relativi all’istallazione di tecnologie energeticamente efficienti: è questo il caso delle cosiddette ordinanze solari.

Le ordinanze solari sono disposizioni legali che obbligano proprietari e/o costruttori edili a installare un sistema solare termico, principalmente negli edifici di nuova costruzione o in quelli soggetti a ristrutturazioni di carattere straordinario. Le ordinanze solari hanno dimostrato di essere una misura di sostegno molto potente per incrementare l’introduzione dei sistemi solari termici nel mercato nazionale o a livello locale.

Introdotto per la prima volta in Israele nel 1980, questo strumento è diventato molto popolare grazie alla Città di Barcellona, in Spagna, che ha fatto da apripista in Europa emanando un’ordinanza solare nel 1999. Per effetto imitativo, molte città e Paesi europei hanno cominciato ad adottare analoghe ordinanze solari. L’importanza di questo strumento è diventata ufficiale grazie alla sua esplicita inclusione nella Direttiva Europea n. 28 del 2009, in cui all’articolo 13.4 si richiede che “gli Stati Membri debbano introdurre nei propri regolamenti edilizi misure appropriate all’incremento della quota di ogni tipo di fonte rinnovabile nel settore edile.”

_5

2 / ORDINANZE SOLARI: UN CONFRONTO INTERNAZIONALE

Sin dalle prime pionieristiche esperienze di regolamentazione edilizia, le ordinanze in tema di efficienza energetica sono state replicate in diversi Paesi in tutto il mondo, come sintetizzato nella mappa riportata nella pagina seguente.

Come dimostra la rassegna internazionale sulle ordinanze solari esistenti, questa disposizione normativa è stata adottata in 22 Paesi (secondo i dati del 2014).

2010 2011 2012 2013 2014

25

20

15

10

5

0

Numero di Paesi

Paesi con ordinanze solari nel 2014: USA, Brasile, Namibia, Kenia, Israele, Giordania, Cina, India, Corea del Sud, Grecia, Uruguay, Messico, Argentina

Paesi con ordinanze neutrali rispetto alla tecnologia nel 2014: Sud Africa, Australia, Irlanda, Spagna, Francia, Portogallo, Germania, Svizzera, Italia

Fonte: ricerche solrico/ solarthermalworld.org

Il 60% delle ordinanze attualmente esistenti si riferisce a tecnologie solari, mentre la restante parte è neutrale rispetto alla tecnologia, nel senso che è lasciata libera la possibilità di scegliere quale tecnologia rinnovabile installare nell’edificio al fine di soddisfare una certa quota della domanda di energia.

L’analisi delle ordinanze solari esistenti presenta alcuni interessanti elementi comuni che dovrebbero essere presi in considerazione con attenzione quando si pianifica l’introduzione di un regolamento edilizio solare/rinnovabile. Il primo elemento comune riguarda il settore di riferimento: la maggior parte delle ordinanze solari è dedicata al settore residenziale, anche se molte di esse sono estese a diversi edifici pubblici; in pochi casi, invece, le ordinanze coprono tutti i tipi di edifici. L’obbligo è imposto principalmente sulle nuove costruzioni o sugli edifici in fase di significativa ristrutturazione. Un elemento cardine è la scelta dei parametri utilizzati per calcolare i requisiti minimi: molte delle ordinanze analizzate utilizzano la percentuale di bisogni di acqua calda domestica (basati su modelli di consumo standard) coperti dalla fonte solare. Altre opzioni sono quelle di calcolare l’obbligo sulla base del tasso di occupazione dell’edificio (superficie dei pannelli solari termici diviso il numero di persone residenti) o in funzione della superficie dell’edificio stesso. Inoltre, è molto interessante notare che tutte le ordinanze solari esistenti, ad eccezione di un solo caso, impongono requisiti sulla qualità delle installazioni, da requisiti standard di base a garanzie di prestazioni più complesse. È anche piuttosto comune l’introduzione di meccanismi per verificare l’applicazione delle obbligazioni.

_6

Map

pa m

ondi

ale

delle

ord

inan

ze

sola

ri/r

inno

vabi

li 20

1522

Pae

si

Aut

ore:

B

ärb

el E

pp

, sol

rico,

www.solric

o.co

mLa

yout

: E

ILE

RS

-Med

ia, w

ww.eilers-m

edia.de

Dat

a:

Ap

rile

2015

Font

e:

ricer

che

pro

prie

, www.solarthermalworld.org

Leg

end

aor

din

anze

sol

ari (

amm

essi

sol

o im

pia

nti s

olar

i ter

mic

i)or

din

anze

sul

le r

inno

vab

ili (a

per

te a

div

erse

tec

nolo

gie)

obb

lighi

sol

o p

er g

li ed

ifici

pub

blic

ici

ttà

con

ord

inan

ze s

olar

ici

ttà

con

ord

inan

ze s

ulle

rin

nova

bili

ord

inan

ze s

olo

per

ab

itazi

oni r

esid

enzi

ali

(new

) ut

ilizz

o di

rego

lam

enti

edili

zi p

er e

dific

i di n

uova

cos

truzi

one

(MR)

ut

ilizz

o di

rego

lam

enti

edili

zi in

cas

o di

edi

fici s

ogge

tti a

ris

truttu

razi

oni d

i car

atte

re s

traor

dina

rio

* Co

rea

del S

ud: e

dific

i con

sup

erfic

ie m

aggi

ore

a 1,

000

_7

Elementi comuni delle ordinanze sul solare termico/sulle energie rinnovabili

il principale ambito di applicazione è il settore residenziale;

il principale target sono le nuove costruzioni o gli edifici in fase di ristrutturazione;

ci sono diversi criteri per calcolare l’obbligo, dalla percentuale di consumo di acqua calda domestica a parametri basati sulla superficie dell’edificio;

requisiti di qualità dei componenti o dei sistemi sono molto comuni;

le procedure di controllo sono altamente consigliate.

Mappa mondiale delle ordinanze solari/rinnovabili 201522 Paesi

Autore: Bärbel Epp, solrico, www.solrico.comLayout: EILERS-Media, www.eilers-media.deData: Aprile 2015Fonte: ricerche proprie, www.solarthermalworld.org

Legendaordinanze solari (ammessi solo impianti solari termici)ordinanze sulle rinnovabili (aperte a diverse tecnologie)obblighi solo per gli edifici pubblicicittà con ordinanze solaricittà con ordinanze sulle rinnovabiliordinanze solo per abitazioni residenziali

(new) utilizzo di regolamenti edilizi per edifici di nuova costruzione(MR) utilizzo di regolamenti edilizi in caso di edifici soggetti a

ristrutturazioni di carattere straordinario

* Alcune Regioni Italiane hanno attuato un regolamento edilizio nazionale adattato.

_8

3 / ORDINANZE SOLARI NEI PAESI DEL MEDITERRANEO

Sei delle 22 ordinanze solari/rinnovabili esistenti sono state attuate nei Paesi del Mediterraneo: quattro nella sponda nord (Francia, Grecia, Italia e Spagna) e due nella sponda sud (Giordania e Israele).

Nel 1999 la città di Barcellona è stata la prima in Europa a introdurre un’ordinanza che rendeva obbligatoria l’installazione e l’uso di impianti solari termici nei nuovi edifici, in quelli in fase di ristrutturazione e in quelli in fase di cambio di destinazione d’uso. L’ordinanza sul solare termico ha reso obbligatorio che almeno il 60% di acqua calda domestica fosse fornita attraverso energia solare sia negli edifici pubblici sia in quelli privati.

Quando l’ordinanza solare è stata emanata per la prima volta, le elezioni comunali di Barcellona portarono alla creazione di una nuova coalizione, in cui fu eletto per la prima volta nella storia della città un candidato del partito ecologista. Il nuovo governo della città si è basato su un accordo che includeva l’introduzione del nuovo Assessorato alla Sostenibilità e si è impegnato nella promozione di programmi per lo sviluppo e la diffusione delle energie rinnovabili. Tra gli obiettivi politici, l’uso delle rinnovabili, la creazione di nuovi posti di lavoro e la riduzione delle emissioni di CO2. Quest’iniziativa ha favorito l’indipendenza energetica della città e ne ha migliorato la reputazione a livello internazionale.

La legislazione ha portato ad un significativo incremento dell’uso di energia solare: 3.000 edifici sono stati dotati di pannelli solari grazie a questa norma. Le richieste di autorizzazione per l’installazione di pannelli solari sono aumentate da 1.650 m2 nel 2000 a 87.600 m2 nel 2010. Barcellona ha aumentato di 50 volte la superficie in metri quadri di solare termico in città, passando da 1,1 m2 per 1.000 abitanti nel 2000 a 59 m2 per 1.000 abitanti nel dicembre 2010. Il risparmio energetico stimato supera i 70.000 MWh all’anno, che corrispondono a 4.300 tonnellate di emissioni di CO2 all’anno.

Nel 2006, Barcellona ha aggiornato l’ordinanza sul solare termico ampliando lo spettro degli edifici a cui si applica. I requisiti minimi di domanda di energia solare sono stati eliminati al fine di includere un maggior numero di edifici nell’ordinanza. Nel 2011 la città ha rivisto la legislazione esistente e ha approvato l’Ordinanza Ambientale di Barcellona, che ha anche reso obbligatori gli impianti fotovoltaici nei nuovi edifici.

L’esempio di Barcellona è stato seguito da un’altra città spagnola: Siviglia. Nel 2002 l’“Ordinanza per la gestione energetica locale” sul solare termico è stata emanata per raggiungere gli obiettivi europei per il 2010, che prevedevano un contributo delle energie rinnovabili al consumo di energia pari al 12% e un aumento del risparmio e dell’efficienza energetica. Le politiche energetiche locali avevano l’obiettivo di contribuire alla riduzione della domanda energetica pro capite e, allo stesso tempo, di promuovere un approccio di sistema alla gestione del settore energetico nel comune di Siviglia, promuovendo l’efficienza energetica e le rinnovabili, in particolar modo l’energia solare, insieme alla certificazione energetica degli edifici.

Il criterio per il dimensionamento degli impianti solari termici per la produzione di acqua calda sanitaria è quello di progettarli in maniera da ottenere un contributo minimo annuo apportato dal solare che superi i 2/3 della domanda di energia attesa. In alcuni casi, specificatamente stabiliti dal municipio, il contributo di energia solare alla domanda energetica può essere dell’80%. Quest’obbligo si applica a tutte le nuove

_9

costruzioni o agli edifici in fase di ristrutturazione in cui si consuma acqua calda. Prima di consentire l’occupazione dell’immobile, di concedere una licenza o di autorizzare l’uso e il funzionamento a lavori terminati, è obbligatorio presentare:• una certificazione attestante che l’installazione è stata effettuata in base al progetto e alla normativa

vigente;• una certificazione attestante che è stato stipulato un contratto di manutenzione di almeno un anno.

Nel 2012 l’ordinanza comunale è stata modificata per rispettare gli impegni assunti dalla città di Siviglia in tre ambiti: sviluppo sostenibile (come conseguenza della firma della Carta di Aalborg e della Campagna Europea per Città e Paesi Sostenibili); cambiamenti climatici (dopo la firma del Patto dei Sindaci contro il cambiamento climatico); miglioramento continuo della gestione energetica a livello locale.

Il primo esempio di ordinanza solare nei Paesi della sponda sud del Mediterraneo è stato implementato in Israele, il primo Paese in tutto il mondo ad approvare una legge sugli edifici solari nel 1980. La legge prevedeva l’installazione di impianti solari termici nelle nuove costruzioni che utilizzano acqua calda, come le abitazioni, gli hotel, le pensioni, i convitti, le piscine, ad eccezione del settore industriale, delle officine e degli ospedali. Erano inoltre escluse anche le installazioni su edifici oltre i 27 metri di altezza, all’incirca con 8 o 9 piani. Nel settembre 2012 la legge è stata estesa anche a queste tipologie di edifici, prevedendo l’installazione di impianti solari termici per i primi sette piani sotto il tetto. L’emendamento del 2012 è stato avviato da un comitato istituito dal governo e che include rappresentanti dell’industria del solare termico.

Dopo 35 anni, l’ordinanza solare ha dimostrato di avere un notevole impatto sul mercato nazionale del solare termico e gli scaldacqua solari sono oggi considerati apparecchiature di base nelle abitazioni in Israele.

Recentemente, la Giordania ha emanato un’ordinanza solare. Nel 2012, il Ministero dell’Energia e delle Risorse Minerali, insieme al Centro di Ricerca sull’Energia della Giordania, ha approvato un’ordinanza solare, entrata in vigore nell’aprile 2013. Secondo l’articolo 10 della legge n. 73, gli impianti solari termici sono obbligatori in tutte le costruzioni multifamiliari con più di 150 m2 di spazio abitabile, in tutti gli uffici con più di 100 m2, così come in tutti gli edifici pubblici con più di 250 m2 di superficie. La legge incoraggia la diffusione della consapevolezza nazionale nell’ambito del risparmio energetico e nel miglioramento della sua efficienza e promuove la creazione di una banca dati relativa al risparmio di energia e all’efficienza energetica. Non ci sono tuttavia ulteriori indicazioni di legge che riguardino gli standard di qualità o il dimensionamento dei sistemi.

_10

4 / POTENZIALI APPLICAZIONI DI ORDINANZE SOLARI NEI PAESI COINVOLTI NEL PROGETTO MED-DESIRE

Partendo dalle informazioni ottenute nel confronto internazionale delle ordinanze solari esistenti e delle applicazioni più di successo, il progetto MED-DESIRE ha preparato uno studio di fattibilità per l’introduzione delle ordinanze sul solare termico nei Paesi direttamente coinvolti nelle attività, ossia Egitto, Libano e Tunisia.

Prima di proporre gli schemi dettagliati di ordinanze solari ad hoc per ciascun Paese, è stata condotta un’ampia consultazione di soggetti interessati per valutare l’applicabilità delle proposte, definire i livelli amministrativi più idonei da coinvolgere e valutare tutte le possibili misure di sostegno da proporre. Il risultato della consultazione degli stakeholder ha ispirato l’ideazione dell’ordinanza solare per lo specifico contesto di riferimento ed è stato l’input di base per l’elaborazione dei documenti di contesto sulle opportunità dell’introduzione di una regolamentazione sul solare termico nei Paesi di destinazione di MED-DESIRE. Sono disponibili sul sito del progetto www.med-desire.eu dei rapporti tecnici che presentano le specifiche opzioni scelte per ciascun Paese e i loro vantaggi.

In Egitto, l’amministrazione di riferimento scelta per l’introduzione di un’ordinanza solare è l’Autorità per le Nuove Comunità Urbane (NUCA). Fondata nel 1979 e strutturata in 24 dipartimenti dislocati in tutto il Paese, NUCA è un’agenzia governativa con funzioni di autorità competente responsabile dello sviluppo di nuovi centri urbani. NUCA realizza progetti mediante bandi di gara, quindi il modo più adatto per introdurre un’ordinanza solare obbligatoria è quella di aggiungere specifiche tecniche riguardanti gli impianti solari termici tra i requisiti dei bandi di gara.

Il Direttore Esecutivo di NREA, Mohammed El Sobky, e Mazen Hassan, Vice Ministro presso NUCA, firmano un memorandum d’intesa sul risparmio energetico nei nuovi edifici alla presenza di Mostafa Medbouly, Ministro egiziano del settore abitativo

In Libano, i Comuni sono associati nelle cosiddette Unioni dei Comuni. Dopo ampie consultazioni che hanno coinvolto sia singoli Comuni che Unioni, sono state preferite queste ultime poiché in generale hanno più fondi disponibili per l’attuazione delle misure di accompagnamento. Coinvolgere le Unioni dei Comuni produce un grande impatto, poiché sono automaticamente coinvolti numerosi Comuni. Tra le diverse Unioni, la scelta è ricaduta su Tiro, che ha mostrato il più elevato impegno politico. Dato il basso livello di decentramento che caratterizza l’organizzazione amministrativa del Libano, i Comuni e le Unioni dei Comuni hanno un potere molto limitato nell’apportare modifiche indipendenti al codice edilizio nazionale. Per questo motivo, l’ordinanza solare proposta si basa su criteri volontari e costituisce un esperimento pi-lota. Allo stesso tempo, il Consiglio Superiore per l’Urbanistica, che ha il compito di definire il regolamento

_11

edilizio nazionale, è stato coinvolto per introdurre disposizioni obbligatorie per l’installazione di impianti solari termici in edifici di nuova costruzione.

Incontro di consultazione con l’Unione dei Comuni di Tiro - Libano

In Tunisia, i Comuni sono responsabili per il rilascio di permessi di costruzione e dispongono di personale tecnico interno che potrebbe occuparsi di controllare che i progetti siano conformi ai requisiti dell’ordinanza solare. Per l’impegno politico, l’ammissibilità nel quadro del programma ENPI e i piani urbanistici esistenti per il futuro, il comune di Hammam Sousse è stato scelto per ospitare un’ordinanza pilota sul solare termico. A causa dell’attuale quadro giuridico in Tunisia, i comuni non hanno il potere di far rispettare un’ordinanza solare; quindi è stata progettata un’ordinanza su base volontaria. Comunque, poiché la nuova Costituzione tunisina adottata il 26 gennaio 2014 impegna il Paese in una variazione del potere istituzionale verso il decentramento, un’ordinanza solare termica volontaria può rappresentare un primo passo su questo percorso, promuovendo la consapevolezza delle autorità locali sulle possibilità offerte dalla nuova Costituzione riguardo a una più incisiva governance locale dei territori.

I possibili impatti a lungo termine dell’estensione a livello nazionale delle ordinanze solari locali proposte sono stati calcolati e riportati nella tabella seguente.

IMPATTO EGITTO TUNISIA LIBANO

Criteri minimi Impianti solari termici da 2 m2/unità immobiliare

Unità immobiliare con 4 camere o più 4 m2/ unità immobiliareUnità immobiliare con meno di 4 camere 2 m2/unità immobiliare

Superficie dell’unità immobiliare da 100 m2 o più Impianti solari termici da 4 m2/ unità immobiliareSuperficie dell’unità immobiliare da meno di 100 m2 2 m2/unità immobiliare

Superficie del collettore da installare entro il 2030 [m2] 1.000.000 1.200.000 825.000Annuale risparmio medio di emissioni di CO2 [t] 391.000 113.000 340.000Posti di lavoro diretti regolari creati 1.300 1.500 930

_12

5 / QUESTIONI APERTE E OPPORTUNITÀ

Le ordinanze solari si sono rivelate uno strumento normativo relativamente semplice ma molto potente per stimolare la diffusione sul mercato delle tecnologie solari. Storicamente, questo strumento è stato introdotto a livello locale (in pratica dai Comuni) ed in seguito esteso a livello nazionale. Ciò significa che al fine di emanare disposizioni solari obbligatorie nei regolamenti edilizi i Comuni devono essere autorizzati dalla legge a farlo. D’altro canto, i Comuni devono profondere uno speciale impegno politico nell’introduzione di un’ordinanza solare e dedicare risorse specifiche per la sua attuazione e follow-up.

In generale, un’ordinanza solare può essere considerata uno strumento vantaggioso per tutti poiché produce benefici a differenti livelli:

• singoli consumatori (risparmi energetici; limitato impatto sui costi d’investimento per una nuova casa);

• società in generale (risparmio di sovvenzioni ai combustibili fossili, creazione di posti di lavoro, sicurezza energetica);

• industria (domanda stabile); • ambiente (minori emissioni di CO2 ed altri inquinanti).

Oltre alle specifiche caratteristiche nazionali istituzionali, climatiche e comportamentali, i seguenti elementi devono essere attentamente presi in considerazione quando si progetta un’ordinanza solare:

• le categorie di edifici che rientrano nel campo di applicazione del regolamento possono includere sia le nuove costruzioni che gli edifici ristrutturati;

• le eccezioni sono spesso incluse nell’ordinanza solare attraverso definizioni troppo vaghe, che portano a un elevato numero di edifici non conformi alla legge;

• l’obbligo quantitativo minimo può essere definito in vari modi; tuttavia è fondamentale che questa soglia minima sia da un lato raggiungibile e ragionevole e, dall’altro, rilevante rispetto all’intero fabbisogno energetico dell’edificio;

• i requisiti di qualità devono essere messi in atto, possibilmente riferendosi a principi già esistenti; regole di qualità troppo complicate dovrebbero essere evitate poiché sono difficilmente verificabili;

• i controlli devono essere effettuati in tutte le fasi di sviluppo dei progetti (documenti di programmazione, concessione edilizia, cantiere, consegna dell’edificio completo) e dovrebbero essere previste e applicate le sanzioni corrispondenti;

• il monitoraggio degli effetti dell’ordinanza solare termica dovrebbe essere messo in atto fin dall’inizio e i suoi risultati dovrebbero essere utilizzati per migliorare il regolamento stesso;

• il coinvolgimento di tutti gli stakeholder già dalla fase preparatoria è un fattore chiave di successo;• il rafforzamento delle capacità degli attori della filiera è fondamentale: la formazione di installatori e

progettisti, la preparazione di strumenti software comuni, etc.;• altre misure leggere di sostegno, come giornate d’informazione per i cittadini, la formazione del

personale comunale, etc., sono importanti.

_13

APPROFONDIMENTOAttività di MED-DESIRE sulle ordinanze solariMED-DESIRE ha iniziato il processo di progettazione dell’ordinanza solare con una consultazione dei soggetti interessati, coinvolgendo le principali autorità nazionali e locali competenti. Questa ha compreso amministrazioni centrali responsabili della pianificazione urbana e dello sviluppo di nuovi insediamenti urbani, amministrazioni locali e dell’energia (sia ministeri che organi tecnici).

Sono stati allo stesso tempo coinvolti Università, Centri di Ricerca e associazioni professionali (come l’Ordine degli Architetti e Ingegneri). Infine, la consultazione ha interessato direttamente le autorità locali come i Comuni o le Unioni dei Comuni.

Le informazioni ottenute durante questa fase sono state usate come base per la progettazione dell’ordinanza solare specifica per ciascuna amministrazione locale selezionata nei tre Paesi. I risultati dell’analisi sono stati pubblicati in specifici rapporti, disponibili sul sito di progetto (www.med-desire.eu).

Un ultimo passo delle attività del progetto è stato compiuto con l’organizzazione di tre seminari di capacity building (uno per ciascun Paese) sulle ordinanze solari proposte, che hanno coinvolto i soggetti chiave interessati.

Formazione sulle ordinanze solari in Egitto

Formazione sulle ordinanze solari in Libano

Formazione sulle ordinanze solari in Tunisia

DIPARTIMENTO SVILUPPO ECONOMICO INNOVAZIONE, ISTRUZIONE FORMAZIONE E LAVORO

SEZIONE RICERCA INDUSTRIALE E INNOVAZIONE

Co-attuatore del progetto per Regione Puglia

Partner

Cap

ofila

Clausola di esclusione di responsabilità. Questa pubblicazione è stata realizzata con il supporto finanziario dell’Unione Europea nell’ambito del Programma ENPI CBC Bacino del Mediterraneo. I contenuti riportati in questo documento ricadono sotto la responsabilità

esclusiva di regione Puglia/ARTI e in nessun caso sono da considerarsi espressione della posizione dell’Unione Europea o delle strutture di gestione del Programma.

Il Programma ENPI CBC Bacino del Mediterraneo 2007-2013 è un’iniziativa di cooperazione transfrontaliera multilaterale finanziata dallo Strumento Europeo di Vicinato e Partenariato (ENPI). L’obiettivo del Programma è quello di promuovere il processo di cooperazione

armoniosa e sostenibile nel Bacino del Mediterraneo, affrontando le sfide comuni e valorizzandone il potenziale endogeno. Finanzia progetti di cooperazione come contributo allo sviluppo economico, sociale, ambientale e culturale della regione mediterranea. Partecipano al programma i seguenti 14 paesi: Cipro, Egitto, Francia, Grecia, Israele, Italia, Giordania, Libano, Malta, Palestina, Autorità, Portogallo, Spagna, Siria, Tunisia. L’Autorità di Gestione Comune è la Regione Autonoma della Sardegna (Italia). Lingue ufficiali del Programma sono: arabo, inglese e francese.

Il progetto MED-DESIRE è realizzato nell’ambito del Programma CBC ENPI Bacino del Mediterraneo (www.enpicbcmed.eu). Il suo budget totale è di 4.470.463,70 euro ed è finanziato, per un importo di 4.023.417,24 euro dall’Unione Europea attraverso lo Strumento europeo

di Vicinato e Partenariato. Il Programma ENPI CBC Med mira a rafforzare la cooperazione tra l’Unione Europea e le regioni dei paesi partner poste lungo le rive del Mar Mediterraneo.