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Mantova Chiama Garda, settembre-ottobre 2012

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Ottobre - Novembre 2012 | 3

Per curiosità, chiarimenti e prenotazioni potete scrivere all’indirizzo mail:[email protected] o telefonare allo 0376-839431

Tutti a “Volta per Star Bene”!Attesa per la XIII edizione

10-11 NOVEMBRE Volta Mantovana, Palazzo Gonzaga Guerrieri, dalle 10.00 alle 21.00

I capunsei o capunsel è un piatto tipico Mantovano.Sono gnocchetti di pane grat-tuggiato. Un’autentica leccornia da assaggiare

Evviva il Capunsel, prodotto tipico voltese

Come prenotarsie avere informazioni

L’EVENTO DEL MESE

Tra menù luculliani e piatti della tradizioneI Ristoranti di Volta Man-tovana presentano nei giorni 10 e 11 Novem-bre 2012 un menù a prez-zo convenzionato da € 25,00 incluse le bevande, i vini locali, lo spumante ed il caffè. Potrete assaggiare non solo i classici capunsei: ogni ristorante, infatti, proporrà un proprio spe-cifico menù che esalterà le caratteristiche di ogni singolo chef.

I ristoranti di Volta Mantovana ancora protagonisti

di Vittoria Bisutti

Il tartufo: un miracolo della naturaQuello nero pregiato ha un profumo gradevole ed intenso

L’Amministrazione Comunale, unitamente alla Pro Loco vol-tese, proseguendo nell’intento di promozione turistica e cul-turale del prestigioso territorio di Volta Mantovana, ubicato nelle splendide colline moreni-che, darà vita il 10 e 11 Novem-bre 2012, alla tradizionale ma-nifestazione enogastronomica “A Volta per star bene”, giun-ta quest’anno alla sua XIII edi-zione.L’assessore comunale Giuseppe Basso e il Presidente della Pro Loco Mauro Segna sono orgo-gliosi di riproporre, in un clima di crisi generale dove diventa necessario moltiplicare gli sfor-zi per garantire il buon livello delle manifestazioni, questa se-rie di incontri dedicati alla tipi-cità e al benessere. Lo scorso anno l’associazione Colline Moreniche del Garda, proseguendo nell’intento di promozione turistica e cultura-le del territorio, aveva creato le basi insieme al consorzio Garda Colline Garda Hills per la crea-zione di un paniere di prodot-ti tipici locali che permettesse di capirne immediatamente la provenienza geografica, facen-do così conoscere le specialità locali, a testimonianza dell’im-portanza, della qualità e del li-vello dei prodotti di tutto il ter-ritorio dell’Alto Mantovano.“A Volta per star bene”, origi-nariamente nata come festa del vino novello, è la classica vetrina per rimarcare come l’Olio Ex-tra Vergine di oliva, i tartufi e i vini spumanti Metodo Clas-sico e Charmat dell’alto man-tovano rappresentino un tris assoluto di eccellenze agroali-mentari italiane. Non manche-rà un corner dedicato al Lam-

brusco mantovano, il vino che identifica la nostra provincia a livello nazionale. La manife-stazione, che lo scorso anno ha avuto migliaia di presenze, aprirà sabato mattina, 10 no-vembre, alle 10.00 e fin da subi-to sarà possibile assaggiare e ac-quistare i prodotti provenienti dalle belle colline mantovane. Oltre ai sopracitati spumanti, oli e tartufi in degustazione, po-trete trovare ed assaggiare, nel mercato allestito presso Palaz-zo Gonzaga Guerrieri, davvero di tutto: dolci, pane, conserve, mostarde, marmellate, aceti, frutta e verdura di stagione.Il primo evento della due giorni è previsto per le 11.30 quando, in modalità aperitivo, sarà pos-sibile assaggiare gli spumanti sapientemente abbinati ai pro-dotti del mercato. Ad accompagnarvi in questa commistione di gusti, ci saran-no come sempre esperti som-melier e analisti sensoriali, che quest’anno daranno prova di maestria sciabolando le bot-

tiglie. Uno spettaco-lo inusuale, assoluta-mente da non perdere. L’aperitivo verrà ripe-tuto anche in serata alle 18.30 e la dome-nica con gli stessi orari e modalità. Gli eventi collaterali alla mostra-mercato saranno ric-chi e vari. Immancabi-

le l’appuntamento con la storia: gli “Alfieri di Volta” accompa-gneranno i visitatori in un tour all’interno del palazzo (che ri-cordiamo essere dimora stori-ca gonzaghesca), sulle torri e al mastio, che anche quest’anno riservano novità e sorprese, gra-zie ai continui lavori di ricerca e ristrutturazione. Le visite ver-ranno svolte nel corso di tutta la giornata a titolo gratuito. Per gli amanti del buon mangiare, nella “Casa del giardiniere”, adiacen-te al Palazzo, si svolgeranno dei veri e propri mini corsi di Ca-punsel, il prodotto tipico volte-se a denominazione De.Co.Le signore di Volta Mantovana mostreranno, a chiunque voles-se partecipare, quali sono gli in-gredienti e come si preparano i mitici gnocchetti di pane. Al termine del corso, ognuno potrà portarsi a case e gustare, con calma e sicura soddisfazio-ne, i frutti del proprio lavoro. Per i più piccini, durante i po-meriggi di sabato e domenica, ci sarà la Compagnia de l’Ordal-legri: gli artisti racconteranno e metteranno in scena storie del-la tradizione antica, leggende, fiabe e favole, il tutto accompa-gnato da un’ottima merenda!Anche l’associazione culturale Kokeshi intratterrà i bambini insegnando loro giochi di car-ta e origami, mentre alle 17.00, per i più grandi, proporrà l’an-tica arte del sevizio del tè e la

sua degustazione secondo i ca-nonici rituali. Domenica tocca agli amici a quattro zampe che, nel bosco dei giardini di Palazzo Gonzaga, con il loro incredibi-le fiuto andranno alla ricerca del prelibato frutto: il tartufo!A Volta per star Bene, che non a caso viene realizzata duran-te l’11 novembre, giornata Eu-ropea dell’Enoturismo, è una manifestazione che ha la preci-sa volontà di far conoscere ed esportare i prodotti tipici, eno-gastronomici e culturali delle colline moreniche del Garda. Un’ottima idea per passare un pomeriggio all’insegna del gu-sto e magari approfittarne per

acquistare un regalo sicuramen-te gradito, anche in vista del S. Natale. La manifestazione, a ingresso libero, si svolgerà in luogo caldo e coperto. Per chi volesse c’è la possibilità di ac-quistare il classico bicchiere per le degustazioni di spumanti e vini al costo di 3 euro. Durante la due giorni potrete, infine, as-saggiare i prodotti tipici anche nei ristoranti del paese conven-zionati con la manifestazione, che riservano agli avventori, un menù “all inclusive” al modico prezzo di 25 euro.Tutte le informazioni le potrete trovare sul sito internet: www.avoltaperstarbene.it.

Il tartufo é un frutto della terra conosciuto fin dai tempi più antichi e decantato nel corso dei secoli da poeti e scrittori. Plinio il Vecchio, infatti, lo considerò “un mira-colo della natura” e Cicerone un “figlio della terra”. Fu presente a lungo solamente sulle tavole di nobili e di ricchi.Il tartufo è costituito in alta percentuale da acqua e da sali minerali assorbiti dal terreno tramite le radici dell’albero (quercia, pioppo, salice, carpino nero, tiglio) con cui vive in simbiosi e soprattutto, in particolari condizioni ambientali, dove le caratteristiche dei suoli che hanno contribuito a formarli sono uniche. La colorazione, il sapore ed il profumo dei tartufi sono, inoltre, determinati dai tipi di alberi presso i quali si sviluppano. La gastronomia delle colline moreniche ma soprattutto quella gardesana si è recentemente arricchita di una preziosa riscoper-ta: il tartufo, che i cercatori trovano sulle colline moreniche del Garda. Il tartufo nero pregiato ha profumo gradevole ed intenso ed è di ottima digeribilità per cui è uno dei più apprezzati, secondo solo al tartufo bianco pregiato.Ha dimensioni variabili tra quelle di una noce e quelle di una mela ed ha un aspetto tuberiforme; in genere matu-ra da novembre a marzo. Di minor pregio ma alquanto diffusi nella ristorazione sono il tartufo nero d’estate o scorzone e la trifola nera, il tartufo nero d’inverno.

Mini corsi di Capunsel, il prodotto tipico voltese a denominazione De.Co

Agriturismo Addis Abeba tel. 0376/83558 Borgo Tirolo, 1/A Volta MantovanaAgriturismo Bortolino tel 0376/801564 Str. Volta Monzambano,52 Volta MantovanaAgriturismo Bellaria tel e fax: 0376/803237 Str. Ferri 10/A Volta MantovanaAgriturismo Cà Roma tel. e fax 0376/803128Str. Dei Colli Sud 5/C Volta MantovanaAgriturismo Corte Aquileia tel. 0376/83478Via Avis, 1 Volta MantovanaAgriturismo Cascina Boschi tel. 0376/812887Via dei Boschi, 20 Volta MantovanaL’Osteria di Edmondo tel. 0376/ 819748 Loc. Castelgrimaldo, 5 Volta MantovanaTrattoria da Rita tel. 0376/83333

Str. Volta-Pozzolo, 28 presso “Piscine da Rita” Volta MantovanaTrattoria Stangada tel. 0376/801769Via Mondini, 12 – Via 1848,12 Volta MantovanaRistorante Buca di Bacco tel. 0376/ 8012 77Via S. Martino , 131/B Volta MantovanaRistorante la Fontana tel. 0376/ 838096Fraz. Ferri - Volta Mantovana Ristorante Locanda La Valle tel. 0376/803217Via Goito, 51 Volta MantovanaRistorante Miramonti tel. 0376/83496Piazza Garibaldi 1, Volta MantovanaRistorante Villa Boselli tel. 0376/ 83312Via Boselli, 10 Volta MantovanaRistorante Sqola tel. 0376/838249Str. Colli Nord 25 Volta Mantovana

Ecco l’elenco completo di chi ha aderito all’iniziativa:

E’ gradita la prenotazione

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Grandi artisti italiani e non coinvolgeranno il pubblico attraverso saggi di volteg-gio e dressage, virtuosismi tecnici e coreografie

Il fascino del nostro territoriovisto dall’alto di una sella

8-11 NOVEMBRE A Veronafiere è tempo di Fieracavalli 2012

Si entrerà dagli ingressi Cangrande e San Zeno, e Re Teodorico dalle ore 8.30 alle ore 19.00info: wwwfieracavalli.it

Gli orari da giovedìa domenica

Gala d’Oro “SYMPHONIA” al Padiglione 7B

L’EVENTO DEL MESE

Equitazione non competitiva:il cavallo compagno di vacanza idealeL’equiturismo, ecosostenibile ed emozionale, è il connubio tra l’equitazione non competitiva e l’esplorazione del territorio. In Italia, nel 2010, gli appassiona-ti di questa pratica hanno com-piuto 10,7 milioni di escursioni per un indotto di 6,3 miliardi di euro e con una spesa media di 590 euro: dati che conferma-no quanto il cavallo sia il natu-rale ambasciatore del territorio, mezzo e protagonista di un fe-nomeno, quello dell’ecoturi-smo, in continua crescita. Per la sua 114a edizione, Fieracaval-

li 2012 punta quindi sul bino-mio cavallo-turismo, dedicando 20.000 mq a Cavallo, in tutti i sensi, il nuovo spazio multidi-sciplinare in cui si possono sco-prire le migliori proposte equi-turistiche, approfittando di

speciali offerte e pacchetti stu-diati insieme a enti e associazio-ni partecipanti in esclusiva per i visitatori. Un catalogo viaggi vivente dove acquistare diretta-mente la propria vacanza a ca-vallo. Fulcro dell’iniziativa è il

padiglione 1, dove istituzioni, comuni e tour operator, dall’8 all’11 novembre a Veronafiere, raccontano la propria terra, le eccellenze produttive e i servizi offerti, in un’emozionante an-teprima di una vacanza in sel-la. Sono oltre 50.000 i cavalieri, esperti e meno esperti, che nel 2010 si sono avventurati sul-le più belle ippovie italiane, ri-percorrendo il sistema difensi-vo costiero del Granducato di Toscana attraverso i Parchi Re-gionali di Maremma, San Ros-sore e delle Alpi Apuane, oppu-re ammirando gli ulivi secolari e i trulli pugliesi partendo da Fa-sano e arrivando a Montalbano. Fieracavalli apre un dialogo di-retto e immediato con il popolo degli appassionati e dei poten-ziali equituristi di domani.

Dopo il successo della precedente edizione Fieracavalli punta sul binomio cavallo-turismo

di Vittoria Bisutti

Salone Italialleva - Razze italianeUn intero padiglione, organizzato in collaborazione con l’A.I.A. (Associazione Italiana Allevatori), dedicato alla valorizzazione del prodotto italiano, dal cavallo all’asino, dall’allevamento alle biodiversità equine. Esposti, sotto il marchio Italial-leva, circa 350 soggetti iscritti ai Libri Genealogici e al Registro Anagrafico a cui quest’anno si sono aggiunte quattro razze: il Knabstrupper, l’Asino Viterbese, il Ca-vallo Romano della Maremma Laziale e il Cavallo Appenninico.Dopo il successo dello scorso anno, tornano anche per l’edizione 2012 “Italialle-va con gusto”, dove i visitatori possono assaggiare i prodotti di origine zootecni-ca 100% Made in Italy attraverso la cucina della Federazione Nazionale Personal Chef, e la “Giornata didattica”, in cui gli esperti di Italialleva presentano le razze ita-

liane agli studenti degli istituti di agraria.Segnaliamo inoltre, all’Area D, il grande ritorno per l’edizione 2012 del Saloon di Fieracavalli. Animazioni folkloristiche, performance di line dance, musiche e balli country animano l’area esterna adiacente ai padi-glioni western con punti di ristoro a tema.Non mancano le occasioni per lo shopping e per sentirsi dei veri cowboys.

Al padiglione 8 un appuntamento da non perdere

Girare l’Italia a cavallo in soli quattro giorni: un viaggio che diventa realtà a Fieracavalli 2012. La manifestazione inter-nazionale di riferimento per il mondo equestre, infatti, torna alla Fiera di Verona dall’8 all’11 novembre per un’edizione, la numero 114, all’insegna della scoperta del territorio…dall’alto di una sella. Un ricco intreccio di spettacoli, competizioni, con-corsi ed attività che rispecchiano le tradizioni più nobili e antiche di cui il cavallo è protagonista e ambasciatore naturale. Eventi ed iniziative che propongono, ad un pubblico appassionato e sem-pre più competente, gli aspetti più innovativi del settore. Dalle migliori proposte equituristiche con Cavallo, in tutti i sensi al meglio delle competizioni spor-tive con l’unica tappa italiana della Rolex FEI World Cup™.Un itinerario che, quest’anno, parte dal padiglione 1 con Ca-vallo, in tutti i sensi, il nuovo progetto di Fieracavalli. Uno spazio interdisciplinare in cui poter scoprire le migliori propo-ste equituristiche; un catalogo viaggi vivente dove acquistare direttamente la propria vacanza a cavallo; un’emozionante an-teprima di una vacanza in sella grazie alla rete di istituzioni, associazioni e strutture turisti-che che raccontano la propria terra, le eccellenze produttive e i servizi offerti. Nella Piazza del Cibo da Strada si possono am-mirare le razze di ogni regione sfilare sulle note delle musiche popolari, mentre si assaporano

gustosi menu take away. Dalla terrazza ristorante di Cucina che spettacolo, piatti creati da chef stellati accompagnano poi la visione del talent show Talen-ti & Cavalli e della preparazio-ne agonistica dei protagonisti di Fieracavalli on stage.

Grande spazio allo sport

Il Jumping Verona si appresta a tagliare il traguardo delle do-dici edizioni in qualità di unica tappa italiana della prestigiosa Rolex FEI World Cup™. La Coppa delle Regioni giunge alla sua 37^ edizione e il Con-corso Nazionale Pony, che vede sfidarsi sul filo dei secondi le promesse del salto ostacoli italiano, festeggia la sua Silver Edition.Resta forte il focus sulle rassegne allevatoriali grazie all’A.I.A.

(Associazione Ita-liana Allevatori) che presenta oltre 350 cavalli, prodotti e associazioni che si fregiano del mar-chio Italialleva, alla continua crescita della presenza degli allevatori di ANI-CA (Associazione Nazionale Italiana del Cavallo Arabo) che promuove e or-ganizza il Salone del Cavallo Ara-

bo, e al prestigioso ingresso di U.A.I.P.R.E. (Unificazione As-sociazioni Italiane di Pura Raza Española), l’unica associazione italiana ufficialmente ricono-sciuta dall’ANCEE (Asociación Nacional de Criadores de Cabal-los de Pura Raza Española), che coordina i concorsi, le attività e gli appuntamenti dedicati alla razza spagnola. La morfologia è ancora discipli-na principe per Fieracavalli che, come ogni anno, ha in calendario numerosi concorsi internazio-nali per i migliori esemplari di cavalli Arabi, Spagnoli, Criolli, Frisoni, Paint, Quarter, Appa-loosa. Riflettori puntati anche sul mondo western che potenzia il calendario delle competizioni con gare di Barrel racing, Team penning, Pole banding e cut-ting, facendo rivivere l’atmosfe-ra del vecchio West grazie al ri-torno del Saloon di Fieracavalli.Le aree commerciali della ma-nifestazione si confermano uno dei punti di riferimento per chi cerca le tendenze più innovative e la merceologia più all’avan-guardia del settore. Quasi 30.000 mq e 300 stand “shop in shop” per una vasta e qualificata esposizione che of-fre ai visitatori - dagli addetti ai lavori ai semplici appassiona-ti - l’opportunità di acquistare abbigliamento e accessori per l’equitazione, attrezzature tecni-che, veterinaria, alimenti per ca-

valli e complementi per maneggi e scuderie. Per la prima volta il visitatore può indicare lo stand preferito attraverso l’inedita ini-ziativa Vota l’espositore.Nel Villaggio del Bambino, tra le mete più apprezzate dalle fa-miglie, il palinsesto dell’intrat-tenimento ludico-interattivo si fa sempre più ricco e fitto di ap-puntamenti: oltre al programma dedicato alle scuole “Un cavallo per amico” e all’immancabile battesimo della sella, tanti la-boratori didattici per imparare, giocando, i delicati equilibri della natura. Novità per l’edi-zione 2012 è un villaggio lette-

ralmente a misura di bambino, dove tutto non supera il metro e quaranta di altezza, dal saloon al laboratorio per preparare il lat-te: vietato l’ingresso a mamma e papà! Dopo il successo della precedente edizione tornano concorsi e talent show come Ta-lenti & Cavalli e Un clic fuori dal ring, mentre per i professio-nisti la manifestazione propone dei master class con Fieracavalli On Stage. Torna, infine, anche lo spettacolo serale, sold out nel-la scorsa edizione, che ogni anno appassiona migliaia di visitatori.

Info: www.fieracavalli.it

Dalle migliori proposte

equituristiche con cavallo, al meglio

delle competizioni sportive con l’uni-

ca tappa italiana della Rolex FEI

World Cup™

ph. Ennevì

ph. Stefano Grasso

ph. Stefano Grasso

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Sommarioil direttore

A VOLTA PER STAR BENEIl 10 e 11 novembre torna a Voltala mostra mercato di prodotti tipici

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FIERACAVALLI 2012Dall’8 all’11 novembre a Veronafiere il territorio italiano visto da una sella

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GIUSEPPE ADAMI Intervista al primo cittadino della prestigiosa località collinare

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CECILIA CAMELLINIIl nuoto? Si può fare… ad occhi chiusi! La campionessa racconta le emozioni vissute

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SILVIA DAMATONel nome di Mino. Continua l’opera di solida-rietà della “Fondazione Bambini in Emergenza”

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TAMARA LUNGERA 23 anni è stata la più giovane donna a scalare un 8000. Intervista esclusiva

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Per informazioni e pubblicazioniTel: 333 6272824

[email protected]

di GASTONE SAVIO

a parer mio

“Se perlomeno potessi sentire qualcosa!” così G. Lipovetsky nel suo libro: “L’Era del Vuoto” – saggio sull’individualismo contemporaneo; Barcellona 1986 – que-sta espressione traduce ciò che prova un numero sempre maggiore di persone. Alcuni studiosi dell’individualismo contemporaneo, indicano, infatti, che il narcisismo, sviluppatosi negli ultimi decenni, ha portato all’assorbimento dell’Io nel proprio clima psicologico ed ha creato un deserto interiore che trova

nel vuoto emotivo la sua ultima manife-stazione. Paradossalmente, quanto più la città, lo sviluppo tecnico offre occasioni d’incontro, gli esseri umani si sentono più soli; quanto più liberi sono di ogni principio etico, più difficile diventa loro instaurare un rapporto profondo e duraturo; le persone scoprono la loro impossibilità di amare, di trascendersi nell’altro. In questa situazione il tema dell’amicizia si pone con una nuova ur-genza. Ci si chiede infatti se esista e in

che cosa consista; qual è il suo valore, la sua possibilità. L’amicizia come rappor-to interpersonale duraturo, non è forse un’aspirazione irraggiungibile? Non è una velleità? Una relazione fragile, egoi-stica, mutevole? Questi interrogativi sembrano rivelare una segreta, profonda nostalgia. Un rivolgersi all’antica con-cezione dell’amicizia che ne faceva la centralità del rapporto umano. Sentite cosa ne pensava Aristotele, che attribui-va della “necessità” all’amicizia e invitava

a riflettere sul valore universale che la stessa amicizia riveste “com’essa è natu-ralmente vissuta e percepita”. Parlando dell’amicizia con Aristotele non può sfuggire l’esordio della sua celebre tratta-zione nell’ Etica Nicomachea: “Nessuno sceglierebbe di vivere senza amici, anche se possedesse tutti gli altri beni; l’amici-zia è una cosa non soltanto necessaria ma anche bella”. L’aridità del momento attuale tutto incentrato sull’economicità dell’indivi-

duo, si vincerà sostituendo alla venalità del possedere il valore dello stare insieme. L’amicizia non costituisce, in tal senso, soltanto un bisogno o un bene tra altri. Come l’amore personale che ne è a fon-damento, l’amicizia è una dimensione profondamente radicata nell’essere uma-no; nel buio dei tempi attuali va, sempli-cemente, riscoperta. Di qui si comprende ch’essa, come ben vide Aristotele, costi-tuisca un valore fondamentale. Infatti solo l’amicizia, o l’atteggiamento con-forme ad essa, la benevolenza, risponde pienamente al bene che la persona rap-presenta. Si può concludere sull’amicizia con l’altra esigenza, che l’uomo moderno sta misconoscendo, quella del rapporto con Dio. Nella perfezione eminente rea-lizzata nell’amore e nei rapporti amicali, si vede, poi, riflesso qualcosa di Dio e del destino ultimo dell’uomo: la natura per-sonale di Dio, il suo amore disinteressato per gli uomini è l’amicizia, se intenderà riscoprirla, l’uomo, proverà a riscoprirlo e ad imitarlo.

Benzina, propulsore sociale.C’è bisogno di cambiare sistemaD“

La necessitàdell’amicizia

Rendere questo paese migliore e più credibile dipende, in primis, dalla nostra volontà di cambiare sistema: la sola teoria del lamento non ci può portare altro che ad ulteriori momenti ancor più drammatici

Dieci anni fa la benzina costava meno di un euro al litro, oggi più di due. Dall’ avvento dell’Euro molti sono i prezzi più che raddoppiati, dimezzando il potere d’acquisto dei nostri stipendi sempre fermi al palo, la progressiva escalation del costo della benzina però ha colpito l’opinione comune più di altri aumenti. L’abbinata auto/benzina nel dopoguerra ha rappresentato una conquista di benessere e libertà, un pro-gresso inestimabile per il lavoro e un magnifico mezzo di relazione e ricreazione. E’ comprensibile quindi l’avvilimento e la preoccupazione che ci assale vedendo ineluttabilmente aumentare i costi legati all’auto, peggiorare i conti del bilancio familiare, nonché minata la nostra autonomia. Non sappiamo con chi pren-dercela. Da cosa sono influenzate queste impennate di costi? Le accise (la fetta del prezzo della benzina che va al governo come tassa) sono le più alte d’Europa, ma le casse vuote dello Stato non permettono di abbassarle. Il prezzo del petrolio, che paghiamo in dollari, è in aumento a causa della crisi dell’Euro e del conseguente peggioramento del cambio euro/dollaro. Il petrolio rincara inoltre anche a causa delle au-mentate richieste dei paesi emergenti (se un miliardo e mezzo di cinesi ed un miliardo di indiani comincia-no ad andare in auto..); tanta domanda, e offerta inalterata, causa inevitabilmente un aumento del prezzo. Calmierare il prezzo del greggio chiedendo un incremento delle estrazioni da parte dei paesi produttori è pressoché impossibile, essendo molti di questi ultimi in situazioni politiche disastrose (Afghanistan, Irak, Libia) con i pozzi petroliferi in larga parte inattivi. In definitiva ci troviamo di fronte alla cosiddetta “tempesta perfetta”, in cui tutto gioca gravemente a sfavore. Cosa comporta tutto questo? L’auto è uno dei volani principali della nostra economia, coinvolgendo centinaia di settori produttivi ad essa legati. Un forzato minore utilizzo dell’auto per contenerne i costi, significa un conseguente danno ingente per i milioni di posti di lavoro che ruotano attorno ad essa; si pensi non solo alle contrazioni delle vendite automobilistiche, ma all’immenso indotto, e a tutto ciò che si muove quando si muove il trasporto su ruote. Se poi, come qualche economista d’assalto auspicherebbe, l’Italia fosse costretta ad uscire dall’Euro, ci ritroveremmo a pagare il petrolio con la riesumata Lira svalutata del 50-60% su euro e dollaro, e in tal caso la benzina secondo semplici calcoli schizzerebbe in Lire all’equivalente di 3-4 euro attuali al litro. Ciò significherebbe uno scenario economico desolante, un tuffo nella povertà! Non ci resta che fare ogni tipo di scongiuro possibile, sperando che a Bruxelles si riesca a trovare un’ insperata via d’uscita da questa crisi devastante. Ma, in occasione delle prossime elezioni, oltre ad alzare le antenne e a diffida-re dei recenti movimenti che si comportano come se la politica - quella autentica e «in carne e ossa» - iniziasse con loro, documen-tiamoci e guardiamoci bene dal sostenere, soprattutto, coloro che ci hanno trascinato in questa miserevole situazione. Fare una scelta oculata non sarà facile. C’è bisogno di gente preparata, credibile e, soprattutto, che dimostri di aver voglia di lavorare per la gente: basta politici di professione in perenne contrasto tra di loro, basta leader dalle facili promesse, basta personaggi che pensano che sia sufficiente una scopa in mano per far di-menticare le proprie magagne, basta incon-trollati, immorali “magna magna” alla faccia di chi non arriva alla fine del mese svenandosi a pagare tasse su tasse. Sarà una buona occa-sione sicuramente per fare pulizia.Rendere questo paese migliore e più credibi-le dipende, in primis, dalla nostra volontà di cambiare sistema: la sola teoria del lamento non ci può portare altro che ad ulteriori mo-menti ancor più drammatici, che mi auguro di non conoscere mai.

Marco MorelliDirettore Responsabile

[email protected]

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8 | Ottobre - Novembre 2012

Mantova e dintornia cura di Elisa Turcato

COLLINE MORENICHE

Un successo la quarta edizione della Caccia ai Tesori di GardaColline tenu-tasi il 15 e 16 settembre scorsi.Buona l’affluenza che ha visto la parte-cipazione di squadre-equipaggi prove-nienti dalle varie Provincie di: Roma, Milano, Pavia, Trento, Bergamo e na-turalmente Mantova e Brescia; ma so-prattutto ottimo il gradimento espresso dagli ospiti per la formula “TUTTI IN CARROZZA” che ha permesso per-corsi immersi in uno splendido paesag-gio delle colline attraversando boschi e campagne ma anche antichi borghi e piccoli paesi caratteristici.La partenza sabato mattina è stata con una visita al Museo Risorgimentale di Solferino e all’Ossario da parte dei partecipanti che hanno poi raggiunto le carrozze radunatesi nelle splendido Parco sottostante. Nel pomeriggio di sabato visita al Santuario di Madonna della Scoperta.Domenica mattina, dopo il passaggio e il raduno delle carrozze a Cavriana, i partecipanti hanno visitato il Castello

e il Museo Archeologico. Mol-to gradite le degustazioni alla Cantina Bertagna di Cavriana con Vini, Olio e Salame Mo-renico di Pozzolengo De.Co. Molto apprezzati anche i Vini eccellen-ti e i cibi gustati presso gli Agriturismi e i Ristoranti con piatti locali come i Ca-punsei e i Tortelli di zucca all’Agrituri-smo Dalla Bertilla di Pozzolengo, il Ri-sotto alla Zafferano di Pozzolengo alla

Trattoria Quattro Gatti di Monzamba-no, i Bigoli alla mantovana all’Agrituri-smo Cascina Le Volpi di Solferino.Particolarmente gradita anche la Torta di San Biagio De.Co. di Cavriana, gu-stata domenica con i Ciottoli (i biscotti dell’accoglienza delle colline del Garda), in un particolare contesto rurale all’An-tica Fontana del Torcolo di Cavriana.Il gioco, realizzato grazie all’impegno di Cassa Padana, consistente in una serie di domande riferite a ciò che i partecipanti hanno potuto conoscere durante i due giorni sulle colline, si è concluso do-menica, dopo il pranzo all’Agriturismo Cascina Le Volpi, con la premiazione dei partecipanti che ha visto primeg-giare l’equipaggio del Gruppo Italiano Attacchi.

Cinema d’autore protagonistaMANTOVA

La città di Virgilio tornerà nuovamente ad essere la ca-pitale del Cinema d’Essai, rassegna giunta alla sua XII edizione, la quale quest’an-no si terrà dal 9 all’11 otto-bre. Lo scorso settembre, in occasione della Mostra del Cinema di Venezia, è sta-ta ufficialmente presentata l’edizione 2012 con annes-si gli Incontri del Cinema d’Essai. Durante la presen-tazione, all’interno dello spazio Incontri Venice Film Market, la FICE -Federa-zione Italiana del Cinema d’Essai – ha illustrato pro-gramma dell’edizione, dei meeting, i quali toccheran-no Mantova durante il mese di ottobre. Alla cerimonia, a cui ha partecipato anche il sindaco di Mantova Nicola Sodano, si è voluto sotto-lineare quanto gli incontri del Cinema d’Essai rappre-sentino il principale appun-tamento professionale ita-liano del cinema di qualità,

zia, affinché le opere conti-nuino ad essere promosse e valorizzate in modo costan-te, sono solo durante la mo-stra ma anche in seguito.Inoltre l’intero incasso de-rivante dall’anteprima del film francese Paris-Man-hattan di Sophie Lellouche, sarà devoluto al restauro della “Camera degli Sposi” del Castello di San Giorgio, danneggiato dal recente si-sma.

al quale intervengono pro-fessionisti del settore come esercenti, distributori, pro-duttori e naturalmente arti-sti. La città si aprirà, quindi, ad anteprime, trailer, con-vegni in particolare legati a temi di grande attualità, e saranno tutti gli addetti del settore.Novità di quest’anno, sarà per l’appunto la presenza di una selezione di film prove-niente dal Festival di Vene-

Ma non solo, appassionati e non, potranno quindi co-noscere in anticipo le pro-iezioni dei prossimi film in uscita, ed evento conclusi-vo clou, essere presenti alla consegna dei Premi FICE per un anno di cinema d’au-tore. Sede principale della manifestazione sarà la Mul-tisala Ariston di Mantova; la premiazione, invece, si svolgerà presso l’affascinan-te Teatro Bibiena. Da ricor-dare, inoltre, l’interessan-te opportunità di prendere parte ai diversi convegni aperti al pubblico. Alla riuscita degli Incontri del Cinema d’Essai hanno contribuito il Ministero per i Beni e le Attività Cultura-li, il Comune di Mantova, la Fondazione Banca Agri-cola Mantovana, Mantova Film Commission e la Re-gione Lombardia.Per informazioni, scrivere all’indirizzo mail: [email protected].

Presente all’appello l’appuntamento con prodotti tipici e prelibatezze provenien-ti da tutta Italia. Parliamo, infatti, del mercato delle specialità gastronomiche e dell’artigianato di qualità, il quale si terrà nella suggestiva cornice di Piazza Sordel-lo dal 12 al 14 ottobre. Lo si può definire un vero e proprio viaggio nello stivale, pur rimanendo fermi nella città di Virgilio, ma dal quale si potranno trarre esperienze sensoriali di palato uniche. Una manifestazione, volta anche alla promozione e all’incontro tra il grande pubblico e le piccole produzioni nazionali. L’iniziativa, organizzata dall’associazione Gusto e Buon Gusto e Novecento srl di Parma, in collaborazione con Confesercenti ed il comune, è composta da circa quaranta ope-ratori. Nota importante, l’evento non tratta solo vendita e degustazione di prodot-ti alimentari, ma tra pecorini, salami, dolcezze siciliane, trentine, e di tante altre regioni, troveranno posto anche stand di abbigliamento, bigiotteria e artigianato. Per info, telefonare ai numeri: 339.2478985 - 340.2229041.

Fiera del gusto e buongustoMANTOVA

È prevista per domenica 7 ottobre, l’iniziativa promossa da provincia e comune di Mantova, Parco del Mincio e Pro Loco locale, legata ad un suggestivo itinerario attraverso il fiume, allo sco-po di riscoprire spazi nascosti ai più della Riserva Naturale delle Valli del Mincio. Si attraverseranno canali, laghetti e affascinanti distese di fiori di loto, habitat naturale di aironi, svassi e falchi di palude. La partenza è fissata per le 10.00 con arrivo intorno alle 12.30 sempre a Rivalta. Per info: www.ilmincioincanoa.org. Gli organizzatori consigliano di scaricare e compilare prima della partenza il modulo di iscrizione.

Valli del Mincio, in canoa

RIVALTA SUL MINCIO

Dal 12 al 14 ottobre, si potranno gustare i veri prodotti tipici legati al territorio, ed ammirare gli antichi mestieri della tradizione contadina. Una sorta di rievocazione di un mondo su-perato, ma ancora vivo negli animi delle persone a stretto contatto con la terra. L’evento rientra all’interno degli appuntamenti messi in rete dal sistema Oltrepo, tesi a valorizzare e promuovere il paesaggio, la storia, l’arte, la musica, il folklore e i sapori delle antiche Terre Matildiche mantovane. Per maggiori informazioni, consultare i siti web: www.terredimatilde.it; www.oltrepomantovano.eu.

Festa d’autunno

PEGOGNAGA

mn

Cosa significa SIC? Sigla che sta per “Comples-so morenico di Castellaro Lagusello”, diverrà domenica 7 ottobre oggetto di escursione a cura degli “Amici di Castellaro” in collabora-

zione con la Festa dell’Uva. Dalle 14.30 si avrà perciò la possibilità di visitare il suddetto territorio, con il prezioso apporto di personale esperto, quali naturalisti, archeologi e storici. Saranno previste soste presso diversi habitat, punti panora-mici ed aree interessate ai siti archeologici, tra i quali, la “Palafitta” dichiarata Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’Unesco.Ingresso gratuito. Per info: www.parcodelmincio.it

Alla scoperta del SIC

CASTELLARO LAGUSELLO

Scadrà il 10 ottobre, tema “I quattro elementi”, la 1ª edizione del concorso letterario per opere inedite. Per maggiori info telefonare al numero 0386 51057 - www.comune.poggiorusco.mn.it.

POGGIO RUSCO

Torna la 2ª edizione della rassegna di arte, musi-ca e specialità agroalimentari. Sabato 6 ottobre dalle 10.30 presso il Parco Barriera si terrà l’even-to inaugurale della mostra vivaistica e floreale;

mentre domenica 7, a partire dalle 9 fino alle 22 in Via Veneto, appuntamento con degustazioni di prodotti locali e musica. Saranno ospiti infatti i Diap Ason & Amm Drums e la Percussions band. Nella tarda mattinata di domenica stuzzicante aperiti-vo… in musica. Chiuderà la kermesse, lunedì 8, presso il teatro comunale il concerto dedicato ai leggendari Pooh, con una raccolta fondi destinata alle popolazioni manto-vane colpite dal sisma. Ingresso libero. Per info, scrivere: [email protected].

Sapori e colori sotto la torre

GUIDIZZOLO

la fotografia

Con la vittoria della coppia Vesco-Guerini a bordo di una Fiat 508 S Balilla Sport del 1934, già vincitori dell’edizione 2010, si è conclusa la ventiduesima edizione del Gran Premio Nuvolari organizzata dalla Scuderia Mantova Corse, in collaborazione con il Museo Tazio Nuvolari e l’Automobile Club di Mantova.

Caccia ai tesori ok!

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Ottobre - Novembre 2012 | 9

GONZAGA

Kermesse giunta alla sua quattordi-cesima edizione, con il tempo si è tra-sformata in un vero e proprio appunta-mento da tenere evidenziato in agenda. Un’anteprima del Natale, ma soprat-tutto di quella tanto attesa atmosfera pre-natalizia, la quale prenderà il via venerdì 16 per poi concludersi dome-nica 18 novembre, presso i padiglioni della Fiera Millenaria di Gonzaga. In particolare quest’anno la manifesta-zione si ripropone con un ritorno al passato, abbandonando la parvenza di fiera campionaria degli ultimi anni e tornando all’aspetto più tradizionale. L’area espositiva, coperta e riscaldata, sarà ripartita in tre padiglioni e si con-centrerà sulle eccellenze e sulle consue-tudini natalizie composte da articoli da regalo, artigianato artistico, addobbi natalizi, specialità enogastronomiche. Un’occasione unica per i 15.000 visita-tori, oramai aficionados, che ogni anno non mancano a questo must del Natale gonzaghese. Si parla quindi di una va-lida alternativa rivolta a chi, nella dura

arte dell’acquisto dei regali natalizi, vo-glia trovare idee originali e divertenti, lontano dalla calca propria dei grandi centri commerciali. La kermesse fie-ristica, si pone, inoltre, come uno dei principali obiettivi quello di soddisfare le richieste degli ospiti più esigenti, in-dirizzando le proprie esposizioni sulla qualità e sulle peculiarità puntando sul pezzo unico ed introvabile. Oggetti dal design raffinati propri degli anni cin-quanta, per poi passare al coloratissimo ventennio sessanta e settanta, e ancora libri, stampe, bigiotteria in argento,

con pietre dure. Non mancheranno nemme-no articoli per la casa e pregiati tessuti. Sempre legato al tema “casa”, invece, come non pre-vedere un’area dedicata all’arte in cucina con produzioni d’eccellen-za prettamente italia-ne, in cui sarà possibi-le partecipare a corsi

di cucina corredati dalla sapienza di esperti nell’apparecchiare la tavola in uno dei periodi dell’anno in cui sereni-tà e convivialità restano indubbiamente le caratteristiche più evidenti. Eccellenti chef mostreranno infine l’ar-te del stupire, con sculture di cioccolato e finger food, il tutto ovviamente con un occhio di riguardo all’economia e al risparmio. All’interno della fiera, a disposizione dei visitatori saranno atti-vi servizio bar, punti ristoro in comode aree debitamente arredate, ampi par-cheggi gratuiti.

Appuntamento con “Segni d’infanzia”mANtOvA

Torna anche quest’anno la VII edizione del festival per l’infanzia da giovedì 8 a domenica 11 novembre. Un grande evento artistico dedicato ai bambini, e molto atteso non solo dai più pic-coli ma anche da scuole e da famiglie. Come di consueto ad ogni edizione, c’è fibril-lazione anche per la scelta dell’animale simbolo, il qua-le andrà a caratterizzare la oramai prossima kermesse 2012.Tra i tanti disegni inviati dai bambini, tra le coccinelle, i gufi, il camaleonte e le luma-che, vi erano anche delle api. Indagando nella numerosa famiglia delle Apidae, gli organizzatori del festival si sono imbattuti nel bombo dalla grossa pancia pelosa e dalle piccole ali.Particolarissimo insetto il quale, viene comunemente associato al calabrone ma che purtroppo non può volare, poiché il rapporto fra peso,

di riferimento per bambini e ragazzi dai 18 mesi ai 18 anni, in un connubio di arte, ricerca e variegati linguaggi d’arte.Durante la manifestazione, artisti provenienti da vari paesi d’Europa e del mondo si esibiranno in spettacoli, laboratori, percorsi d’arte, performances multidiscipli-nari in cui musica, pittura, teatro, scultura, danza si mescolano in una continua contaminazione tra le arti.

forma del corpo e superficie alare risulta decisamente a favore della forza di gravità. Naturalmente questo detta-glio viene beatamente igno-rato dallo stesso, e perciò continua a volare. Questo curioso aspetto è stato per anni oggetto di studi, nella speranza di svelare il miste-ro del suo volo impossibile. Tornando a questo spetta-colare festival internazionale d’arte e teatro, Segni d’in-fanzia rappresenta un punto

Prerogativa di Segni d’In-fanzia, è quella di offrirsi come supporto alla didattica e come punto di forza grazie agli stimoli creativi che offre al bambino e allo studente.Evento nato nel 2006 da un’idea di Dario Moretti, artista mantovano di fama internazionale, il festival nel giro di sei edizioni ha acqui-sito un’identità fortemente riconoscibile e si trova oggi a vivere - con la settima edi-zione - una nuova avventu-ra con un nuovo e curioso animale. Per maggiori info, consultare il sito web: www.segnidinfanzia.org, oppure scrivere all’indirizzo [email protected].

Durante la manifestazione, artisti provenienti da vari paesi d’Europa e del mondo si esibi-ranno in spettacoli, laboratori, percorsi d’arte, performances multidisciplinari

Ritorna il magico Christmas VillageAll’interno della maxi rassegna comprensiva di tutta la vasta provincia mantovana, spicca-no alcuni appuntamenti novembrini degni di nota. Un esempio è Suzzara con un convegno

previsto per mercoledì 21 novembre alle 21.00, volto alla tutela e alla conserva-zione del patrimonio paesaggistico del fiume Po. La Giornata del Paesaggio, giunge quest’anno alla sua VI edizione, sempre pro-mossa da Mondi Locali, una comunità di pratica di ecomusei, la quale dal 2004 lavora per sensibilizzare le comunità residenti al proprio patrimonio materiale e immateriale.

Giornata del paesaggio

SUZZARA

Appellativo datogli dall’amico d’infanzia Pa-olo Villaggio, Fabrizio De André resta uno dei cantautori italiani di maggior spessore e rilievo. In quasi quarant’anni di attività, ha inciso ben tredici album più alcuni singoli. Testi comples-si, vere e proprie poesie inserite nelle antologie

scolastiche. A questo grande personaggio, è dedicata la mostra, la quale si terrà sa-bato 10 novembre a Ponti sul Mincio, presso l’affascinante cornice della Sala delle Colonne, sita in Via Marconi 30. All’inaugurazione seguirà uno speciale intratteni-mento canoro. Per info: 349 – 5017374.

Si parla di “Faber”

PONtI SUL mINCIO

Una kermesse molto attesa, la quale prenderà il via sabato 27 ottobre per terminare domenica 11 novembre. Giunta alla sua XV edizione, anche quest’anno il tartufo sarà il prelibato ingrediente proprio della cucina più raffinata. Con il suo intenso e ineguagliabile sapore, condurrà il visitatore in un viaggio attra-verso gusto ed espressività. La manifestazione si svolgerà in un ambiente conforte-vole ed elegante, con annesso un comodo servizio al tavolo. Gli organizzatori, fanno notare inoltre, che i piatti del menu saranno preparati esclusivamente con tartufo bianco, accompagnati da vini pregiati presenti sulla carta. Ogni sera saranno presenti stand espositivi e commerciali di prodotti tipici locali, con annessi invitanti stand di vendita diretta tartufo e prodotti al tartufo. Per info: www.prolococarbonarese.org.

TartufestaCARBONARA DI PO

La festa del riso vialone nano di Mantova è un evento organizzato dall’associazione Strada del Riso e dei Risotti Mantovani con il patrocinio del Comune di Mantova. La festa proporrà infiniti tipi di piatti a base di riso cuci-nato secondo le ricette tipiche mantovane dove non potrà mancare il famoso risotto alla pilota vera e propria specialità mantovana.La festa del riso vialone Mantovano è in programma dal 4 al 21 ottobre 2012.

Fiera del risovialone nano

mANtOvA

In occasione della giornata mondiale sui diritti dell’infanzia, il comune di Mantova ha indetto un concorso internazionale per bambini dai 3 ai 14 anni. La data del 3 novembre è il termine ultimo per la consegna dei disegni, i quali avranno tematica e tecnica facoltative. L’iniziativa, vuole ricordare la Convenzione sui Diritti dell’Infanzia approvata il 20 novembre 1989. Tornando al concorso, la premiazione, con mostra dei disegni sarà prevista per domenica 25 al PalaBam. Primo premio assoluto, un soggiorno presso un Resort europeo per tre persone. Per info: www.dirittiacolori.it.

Concorso per ricordarei Diritti dell’Infanzia

mANtOvA

mn

la fotografia

Il Presidente della Repubblica sentita la Giunta dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana ha conferito al Maestro prof. Sergio Maffizzoni (al centro della foto) l’onorificenza di Ufficiale dell’Ordine al Merito della Re-pubblica Italiana per singolari meriti riconosciuti nel corso dell’attività lavorativa e nella collettività.

Ottobre - Novembre 2012 Sabato 24 e domenica 25 novembre, il Palabam di Mantova, ospiterà l’esposizione internazionale felina, a cura di Anfi e F.i.f.e. Per maggiori informazioni: www.palabam.it.

MANTOVA

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10 | Ottobre - Novembre 2012

Brescia e dintornia cura di Elena Andreani

ROVATO

Arriva l’Autunno e riaprono i giardini di Castello Quistini, luogo magico sen-za tempo tra le terre della Franciacorta che già a partire dalla prima domenica di settembre ha inaugurato la nuova sta-gione dedicata alle fioriture autunnali; per tutto il mese di ottobre sarà dun-que possibile visitare alcune sale della splendida dimora del 1500 e il giardino botanico del palazzo, dove poter ammi-rare collezioni di rose antiche, moderne e inglesi, varietà rare di piante aromati-che e frutti antichi come il biricoccolo, frutto molto succoso dato dall’incrocio tra l’albicocco e susino. Potrete godere dell’energia data dal Giardino Bioe-nergetico, innovativa tecnica per pro-gettare e realizzare Parchi e Giardini di particolare beneficio per il nostro orga-nismo, che nasce da un approfondito studio della relazione elettromagnetica che si può verificare per risonanza tra la Biosfera locale, l’uomo e le piante; potrete inoltre ammirare il labirinto di rose, che consiste in tre ampi cerchi concentrici composti esclusivamente da

rose. Tra le splendide fioriture di rose autunnali potrete ammirare e acquista-re Rhapsody in Blue, dal nome di una delle più famose composizioni musicali, rappresenta una delle rose rifiorenti più particolari grazie al suo colore che tende al viola. Continuando il percorso vi tro-verete nel “brolo”, nelle zone bresciane considerata l’area produttiva della casa, sono stati reinseriti molti frutti antichi o abban¬donati, ne citiamo alcuni che i turisti nei periodi di fruttificazione pos-so anche gustare: il biricoccolo, che nel-le sue tre declinazioni varietali si distin-gue in “nostrano” “gigante” “vesuviano”. Il nashi, il fico brogiotto, il pero coto-gno. Molte varietà di frutta anticamente prodotte hanno lasciato il posto a frutti sempre più resistenti e appariscenti, ma non sempre questo è sinonimo di gusto e bontà. Il tour è intitolato “tra rose, sto-ria e leggenda” e l’ingresso a pagamento prevede una mappa con la descrizio-ne di tutti gli angoli verdi, vere oasi di pace immerse tra i profumi di centinaia di fiori. A Castello Quistini è presente

anche un’azienda agricola dove potrete acquistare tutte le rose e varietà bota-niche che troverete lungo il percorso. Appuntamento quindi a Rovato, per un tour dal titolo “tra rose, storia e leggen-da”. Apertura fino a fine Ottobre tutte le Domeniche e festivi dalle 10,00 alle 12,00 e dalle 15,00 alle 18,00. Per informazioni: www.castelloquistini.com.

Al via Hosp & Food 2012 BRESCIA

Dal 21 al 24 ottobre quattro giorni dedicata ai professio-nisti, dove gli operatori dei servizi di ristorazione, e non solo, potranno trovare tutte le novità di settore per il proprio business. Da alcuni anni il mercato del fuori casa è in costante e continua trasformazione per soddisfare sempre di più le esigenze del pubblico, con un’attenzione particola-re alla qualità e innovazione nell’ospitalità. Hosp & Food si prefigge come obiettivo principale di diventare il riferimento per le aree di Lombardia, Triveneto ed Emilia Roma-gna nell’ambito dell’Hospi-tality, Contract, Wellness, Food e Food Equipment. Le soluzioni più innovative per creare o rinnovare gli arredi interni ed esterni di strutture alberghiere, SPA e tutto ciò che è inerente all’area benessere, ristoranti e bar, allestimenti ed acces-

sione in fiera del tema della multifunzionalità ricettiva degli edifici rurali lombardi attraverso la creazione di un network che possa favorire la ristrutturazione legata alla riconversione delle ca-scine in immobili a carattere turistico-ricettivo. Nell’ambito di questo pro-getto si sta impegnando a costruire rapporti con proprietari di cascine quali

sori con le proposte top di gamma per la tavola e le sue preparazioni. Tipicità di alta gamma ed eccellenze vitivinicole per la ristorazione di qualità. Tutto ciò che riguarda pane, pizza, pasta, insaccati, caf-fetterie, pasticcerie, gelate-rie. All’interno dell’ambito Food interessante l’iniziati-va “Sette Cereali a Hosp & Food” porterà alla discus-

committenti interessati a cominciare il processo di recupero dei loro immobi-li rurali per sviluppare una rete che permetta di creare business fra le parti interes-sate. Il progetto “Sette Cereali” ha infatti l’obiettivo di co-struire una nuova dimen-sione imprenditoriale, oltre che culturale, economica e ambientale del territorio agricolo e rurale mettendo in relazione pianificazione territoriale, progetti di ri-strutturazione, alimentazio-ne e turismo. Impianti, attrezzature ed accessori per la ristorazio-ne, apparecchiature per la trasformazione e la conser-vazione dei prodotti ali-mentari, macchine per food service, ristoranti, pizzerie, mense aziendali, self-ser-vice, take-away, salumerie, gastronomie, macellerie, ortofrutta, GDO e piccola distribuzione.

Come ogni autunno si rinnova l’appuntamento con la prestigiosa Sagra del Fun-go Chiodino di Dello. Evento che rappresenta un vero e proprio appuntamento imperdibile per golosi e appassionati, per scoprire la gastronomia locale accom-pagnata ai funghi chiodini, i veri protagonisti della tre giorni di eventi, dal 26 al 28 ottobre. E poi buon vino, eventi correlati, mercatini e tanto ancora.. nel centro storico di Dello.Per chi non lo conoscesse ancora, il fungo chiodino è una varietà caratterizza-ta da uno stelo sottile e particolare nel gusto, poiché molto aromatica. Questa particolarissima varietà verrà celebrata in tutta la sua bontà nei numerosi stand enogastronomici. Non mancheranno anche altre degustazioni dei prodotti del territorio, proposti negli stand riscaldati che verranno allestiti per le vie del pae-se. E ancora, castagne, zucchine, formaggi vino e prodotti tipici locali, oltre a una serie di mostre di artigianato locale. Per finire, tanta tanta musica.

22ª Sagra del fungo chiodinoDELLO

Gardone Riviera, meta molto gradita dai turisti per la sua ricchezza storica e culturale legata al vate nazionale D’Annunzio ospiterà sul lungo-lago Zanardelli l’ormai consueto “Vintage”: Design & Fashion Market. L’edizione autunnale dell’evento vuole celebrare ten-denze e colori degli anni trascorsi per riaffermare un Vintage che non passerà mai di moda. Stile unico, inconfondibile, ricco di accessori e dettagli selezionati. Non solo abbigliamento fashion ma anche elementi di design verranno proposti dome-nica 21 ottobre a partire dalle 10 del mattino per la durata dell’intera giornata.

Rivivendo il Vintage

GARDONE RIVIERA

Il 14 ottobre un goloso itinerario tra varie canti-ne suddivise in differenti percorsi farà da scena-rio all’undicesima edizione di “Profumi di mo-sto”. Trattasi di un circuito enogastronomico, che ogni anno celebra la vendemmia nelle cantine del Garda Classico, in Valtènesi, sulla riviera bresciana del lago di Garda, evento fra i più popolari e seguiti della Lombardia. Ogni cantina proporrà in degustazione un vino della propria gamma abbinato a piatti della tradizione gastronomica gardesana, proposti in collaborazio-ne con gli chef di alcuni fra i migliori ristoranti della zona.

Profumi di mosto in Valle

VALTENESI

bs

Torna il 28 e il 29 ottobre la Mostra della pa-storizia e Festa della montagna a Rovato, che ri-allaccerà i suoi storici legami con la montagna: durante l’evento sarà infatti di scena la rassegna

che, tra animali tipici dell’allevamento di montagna (ovini, caprini ed equini) e stand di esposizione e vendita di prodotti gastronomici montani (formaggi, salu-mi, miele), che permette a tutti di avvicinarsi al mondo della montagna. La mani-festazione apre inoltre la settimana delle celebrazioni in onore di San Carlo Bor-romeo, patrono di Rovato. Sempre rilevante la partecipazione alla fiera rovatese di allevatori ed espositori da tutta la Lombardia e dal Nord Italia.

Mostra della pastorizia

ROVATO

Dal 3 al 7 ottobre “Sapori d’ottobre”: festa enogastronomica con servizio di cucina tipica locale e intrattenimento musicale.

LOVERE

Il giardino senza tempo di Castello Quistini

Ogni weekend di ottobre, la città bresciana festeggia le prelibatezze del territorio: dallo spiedo bresciano, alla polenta tiragna, dalle castagne al vino nuovo, al tartufo l’eccellenza

tra i tuberi che deve i propri natali a queste colline gardesane e un week-end da brivido dedicato ad Halloween, che concluderà il mese. Il “Gruppo Podistico Felter”, da oltre 30 anni dedito ad organizzare feste dai grandi numeri è pronto anche quest’anno ad inaugurare la stagione autunna-le. Non mancate ai cinque appuntamenti ottobrini e alla degustazione di tipici piatti della tradizione!

“Ottobre in Festa”

POLPENAZZE

la fotografia

Si sono svolte lo scorso settembre le audizioni del 13° Festival di Ghedi. Dei 41 cantanti ammessi alla semifinale, sono rimasti in dieci. E saranno loro ad accedere alla finalissima di sabato 20 ottobre 2012 al Palabrescia e la sera prima a esibirsi a Montirone duettando con i “big” ospiti della “speciale serata Sanremo”.

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CHIARI

Appuntamento a Chiari, Brescia il 9, 10, 11 novembre per la X edizio-ne della Microeditoria, l’imperdibile appuntamento con le piccole e pic-colissime case editrici italiane e i loro autori, i Grandi Ospiti, i readings, gli eventi, le tavole rotonde e i laboratori per i bambini. Tema dell’edizione 2012 ‘Il Vento dello Spirito. Ripartiamo dall’Uomo’. Nell’anno del decennale la Microe-ditoria celebra l’uomo e riparte dalla sua dimensione autentica e spiritua-le. In un momento in cui la crisi economica sembra non dare spazio al futuro, la creazione di sé si riaffer-ma come terreno di gioco, avventura e confronto, offrendo una molteplicità di percorsi possibili, che trovano nel-la cultura la loro espressione più com-posita ed eterogenea oltre che una preziosa chiave di lettura della realtà. Ecco quindi che, più di altri anni, la Microeditoria invita alla riflessione e torna ad offrire al pubblico una rete fittissima di incontri e di occasioni

uniche per confrontarsi con gli autori e con alcuni dei maggiori esponenti della cultura italiana. Tra gli ospiti che hanno già confer-mato la loro adesione per l’edizione 2012, il teologo e biblista italiano Paolo De Benedetti, che alla Micro-editoria porterà la sua riflessione par-tendo dalla Teologia degli Animali - che indaga e sostiene in un’ottica cristiana, l’ipotesi che la sensibile sof-ferenza patita dagli animali, venga un giorno riscattata cosicché tutti gli es-seri viventi possano rientrare nel pia-no di salvezza divino realizzato per l’uomo - e il famoso conduttore tele-visivo e radiofonico molto apprezzato dai giovanissimi Daniele Bossari, che in Rassegna presenterà un libro per bambini. Microeditoria 2012 significa anche esplorare nuovi territori e ‘Leggere sé stessi’ con lenti diverse come quelle offerte dalla meditazione con le cam-pane tibetane o attraverso l’incontro dedicato alla ‘Spiritualità degli Yogi’.

La Rassegna della Microeditoria, di-retta dal 2003 da Daniela Mena, è curata dall’Associazione Culturale l’Impronta, in collaborazione con il Comune di Chiari, con il patrocinio della Provincia di Brescia e della Re-gione Lombardia, del Consiglio Re-gionale della Lombardia e della Con-sigliera Provinciale di Parità. Come di consueto la Microeditoria si svolgerà negli splendidi saloni in sti-le liberty di Villa Mazzotti a Chiari, Viale Mazzini, 39 - la residenza del conte ideatore della famosa gara auto-mobilistica Mille Miglia - che resterà aperta durante tutti i tre giorni rispet-tando i seguenti orari: venerdì 9 no-vembre dalle 17.30 alle 22.00, sabato 10 dalle 10.00 alle 22.00 e domenica 12 novembre dalle 10.00 alle 20.00. L’ingresso è gratuito e aperto a tutti.Ulteriori informazioni sul program-ma, indicazioni per arrivare in Ras-segna e consigli su dove alloggiare a Chiari, sono disponibili all’indirizzo web: www.rassegnamicroeditoria.it.

Made in Vintage “mania”CILIVERGHE DI MAZZANO

Dall’8 all’11 novembre 2012 presso i Musei Maz-zucchelli torna Made in Vintage, la mostra mercato di abiti e accessori d’epoca. L’evento giunto alla quarta edizione propone interes-santi proposte e spunti per l’autunno-inverno. La Casa Museo, intitolata al noto letterato del Settecento, è visitabile attraverso un per-corso lungo durante il quale è possibile ammirare arredi e oggetti d’epoca. Il museo vanta una sezione dedicata alla moda e al costume co-stituita da circa 5000 pezzi databili tra l’inizio del Set-tecento e la nascita dell’alta moda nel Novecento. Attra-verso abiti, accessori, moni-li, abbigliamento infantile e biancheria per la casa, viene documentata l’evoluzione del “gusto” in età moderna, anche attraverso una ricca raccolta di stampe antiche, cartoline e foto storiche. Dunque nella tre giorni

moda nel mondo. Gli orga-nizzatori fermamente dico-no che stanno proseguendo il proprio cammino alla ri-cerca del Vintage di qualità, selezionando operatori che meglio interpretano la vera essenza del Vintage inteso come modo di essere e di vivere, oltre che come moda

l’appuntamento Vintage si prefigge di promuovere la cultura del vintage d’auto-re, al quale, proprio in virtù della presenza di selezionati espositori, non potranno mancare tutti gli appassio-nati e coloro che sono alla ricerca di piccoli pezzi che hanno fatto la storia della

e vogliono perseguire questi obiettivi di anno in anno.La manifestazione ospiterà un’originale mostra collate-rale dedicata alla storia del bottone, in collaborazione con l’archivio Vintage di Franco Jacassi, e allestita nelle gallerie per esposizioni temporanee dei Musei Maz-zucchelli. Gli organizzato-ri della mostra desiderano inoltre rendere la manife-stazione più viva e dinamica arricchendola di altri eventi collaterali ma che non si discostano dal Viantage – primi fra tutti le Sfilate di Moda con dj set- che sapran-no attirare e intrattenere un pubblico eterogeneo.

L’evento giunto alla quarta edizione propone interessanti proposte e spunti per l’autunno-inverno.

“Il Vento dello Spirito. Ripartiamo dall’uomo”Il 17 e il 18 novembre Monticelli Brusati si profuma di cioccolato con la squisitezza della consueta sagra. I festeggiamenti in onore dei Santi Tirso ed Emiliano fanno da sfondo alla

tradizionale fiera. All’interno di una tensostruttura saranno ad accogliere i visitatori esperti ma-estri cioccolatai, mentre negli spazi esterni adiacenti ci sarà la presenza di varie bancarelle. Non solo il profumo del cioccolato ma anche stand con degustazioni di specialità artigianali al cioccolato, degustazione di prodotti tipici bresciani, spettacolo pirotecnico conclusivo accoglierà i visitatori.

“Cioccolatando per Monticelli”

MONTICELLI BRUSATI

Grande appuntamento il 24 e il 25 novembre a Marone per valorizzare l’olio extra vergine d’oliva DOP, un appuntamento dedicato all’olio nuovo abbinato al pane locale e ad altri prodotti tipici del territorio. La manife-stazione offre anche l’occasione per un incon-

tro e confronto fra differenti realtà italiane e quindi un connubio tra oli dalle caratteristiche uniche e ben definite. L’evento prevederà visite guidate ai frantoi e agli uliveti del comprensorio, rievocazione del rito della raccolta e della moli-tura, gruppi folkloristici e figuranti in costume.

Pane e olio in frantoio

MARONE

Ottobre - Novembre 2012 A Montichiari dal 13 al 14 ottobre la kermesse che accende i riflettori sul mondo dei motori. Una festa nata per soddisfare la curiosità e tutte le esigenze degli appassionati.

Festival dei Motori

Si è svolta con successo la manifestazione più importante dedicata al verde e al giardinaggio, organizzata dall’Associazione Florovivaisti Bresciani che ha colorato le strade e le piazze di Brescia, iniziata il 15 settembre e terminata il 23. Svoltasi in oltre 1200 mq di giardino gli incontri e gli eventi hanno avuto come cornice la splendida Piazza Duomo, non solo rassegne dedicate al verde ma anche mostre mercato e serate con musica e spettacoli. In particolare domenica 16 settembre grande successo ha riscosso l’incontro aperto al pubblico sul legame tra il giardino e l’uomo. L’illustre Maria Rosa Gatti, esperta floriterapeuta, in occasione di Fio-rinsieme ha presentato il suo libro “Alchimie in giardino”, ha dialogato con gli ospi-ti presenti per far comprendere, sentire, vedere, gustare, udire, la bellezza, l’energia che un giardino riesce ad emanare.

Successo per “Meeting in the green”BRESCIA

L’olio extravergine che si estrae dai frantoi di questa parte di lago è l’ambasciatore della gar-desanità, di uno stile di vita che è dato praticare unicamente sulle sponde del Benaco. Manerba del Garda ne celebra il tempo della nascita il 17 e il 18 novembre all’interno di Palazzo Minerva. L’olio d’oliva sa innovarsi con mestiere e costanza per rispondere alle esigenze gustative della contemporaneità. Bene lo sanno i soci fondatori della neonata cooperativa “Antica Qualità Benacense”, un sodalizio che intende fornire servizi al mondo agricolo e a quell della produzione olearia.

L’olio nuovo si mette in mostra

MANERBA DEL GARDA

Energy Days è l’evento riservato alla green eco-nomy specialistica che si rivolge al pubblico ed agli operatori dei settori del risparmio energe-tico, delle energie rinnovabili, della mobilità sostenibile e dell’edilizia moderna. La manife-stazione prevede 22 appuntamenti nelle piazze e nei poli fieristici italiani fra cui Montichiari, Vicenza, Pordenone, Forlì, Cosenza, Messina, Perugia, Pesaro, Livorno. Dal 9 all’11 novembre in esposizione attrezza-ture per impianti fotovoltaici, attrezzature per impianti solari termici e altro.

Green economy

MONTICHIARI

la fotografia

Si svolgerà dal 12 al 14 ottobre 2012 a Castegnato (Bs) la XVII edizione di Franciacorta in Bianco, la rassegna nazio-nale di riferimento per gli appassionati e gli operatori del settore lattiero-caseario. Quest’anno la manifestazione vedrà l’abbinamento con il Friuli Venezia Giulia, terra di formaggi come il Montasio.

bs

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12 | Ottobre - Novembre 2012

Verona e dintorni

Lazise

Volgiamo lo sguardo al passato e affidia-moci, per il momento, all’antichità. E a una sua leggenda. Parliamo di una com-petizione fra due dei, Atena e Poseido-ne. Entrambi desideravano dominare sull’importante regione dell’Attica. Dopo una difficile lotta, il dominato-re dei mari dovette arretrare e lascia-re la vittoria alla regina della guerra. Quest’ultima, per celebrare il trionfo, portò un olivo sull’Acropoli.Rimaniamo ancora un po’ in Grecia, lasciandoci però alle spalle la leggenda: alcuni rami di tale albero venivano of-ferti ai vincitori dei Giochi Olimpici e, sempre a Olimpia, le sue foglie si lega-vano a quelle di alloro per dare vita alle corone che venivano consegnate agli atleti sul podio.Restiamo nell’antichità, ma passiamo a Roma. Nonostante venissero portati in mano dai soldati durante i cortei mili-tari (in onore di Minerva), i ramoscelli

d’olivo assunsero anche un significa-to non bellico e divennero simbolo di pace. Un richiamo, seppur breve, a sto-ria e narrazioni, diviene fondamentale se si vogliono conoscere le basi di un qualcosa che è presente anche ai gior-

ni nostri. Ancora un passo in avanti: la pianta d’olivo, assieme alla sua coltiva-zione, sono una realtà molto forte in Italia, soprattutto al sud.Al nord, d’altro canto, stanno acquisen-do un peso e una fama sempre maggio-ri e le zone che costeggiano il Garda si sono rivelate adatte a codesta tipologia di agricoltura.A Lazise, per due fine settimana conse-cutivi, l’olio prodotto su queste rive ver-rà versato sui piatti tipici del luogo. Per-tanto, il 20, 21, 27 e 28 ottobre, presso la piazza Vittorio Emanuele II, le mani-festazioni intitolate “L’Olio del lago” e “Piatti e sapori del lago” si stringeranno per creare un unico evento culinario di stampo popolare. Si riproporranno alcuni eventi della precedente edizione: una degustazione guidata, una mostra di attrezzature per la coltura, una dimostrazione di maci-natura, una esposizione di cosmetici a base di olive. Nonostante tutto, la rasse-gna non metterà in secondo piano altri pregiati beni del posto, come il miele, le grappe, la frutta, il formaggio e le uova.Dunque, una festa con le fondamenta situate nell’antichità. Non importa che siano leggendarie. Per ulteriori informa-zioni: tel. 045/6445130 oppure consul-tare il sito www.comune.lazise.vr.it.

Se c’è la vite, c’è il vino?BardoLino

Grazie clima, che sei diver-so a seconda delle varie aree del mondo. La molteplicità degli ambienti presenti sulla Terra è dovuta proprio gra-zie a te. Ogni luogo ha la sua pe-culiare temperatura, il suo livello di umidità, la sua quantità di luce solare. Par-liamo di elementi naturali che servono non solo alle persone, ma soprattutto alle piante. Infatti, è esclu-sivamente merito di queste ultime se gli esseri viventi hanno l’ossigeno necessario per respirare e per crescere.Alberi, arbusti o piccoli cespugli che affondano le radici laddove il terreno è più favorevole o più adatto. Vegetazioni che si mescola-no ad altre, riuscendo a cre-are innumerevoli ventagli di colori, di profumi e di frutti. Inoltre, ci sono delle parti-colarità: due “ventagli”, che portano con sé tratti assai simili tra loro (se non ugua-

logie di utilizzo e diverse tecniche di agricoltura.La vite ne è un esempio. Il suo frutto viene raccolto e destinato a una fermentazio-ne più o meno prolungata. Il risultato di tale processo è il vino. Il nettare che sca-turisce dalle vigne italiane è apprezzato in tutto il mon-do e quello che proviene da Bardolino è assai rinomato.Dal 4 all’8 ottobre, sul lun-

li), possono essere presenti anche a svariate migliaia di chilometri di distanza l’uno dall’altra. Il motivo? Uno solo, climi affini.Insomma, la medesima pianta può attecchire sia in Italia che in America, o in altre nazioni. Così è succes-so per molte specie e, come conseguenza, noi uomini abbiamo la possibilità di incontrare diverse metodo-

golago del borgo gardesano, si terrà la tradizionale ricor-renza conosciuta col nome de “La Festa dell’Uva e del Vino”. Si parlerà non solo del prodotto finito e lavora-to, ma anche dello zucchero e dell’acqua presenti in ogni acino. Si ammireranno i colori all’interno delle bot-tiglie, si tenderà il naso ai profumi dei vitigni che cir-condano la regione. E, per finire, si potrà indirizzare la mente alla natura e al suo clima, per conoscerli un po’.Per informazioni e pro-grammi: tel. 045/6212586 oppure consultare il sito www.bardolinotop.it.

Dal 4 all’8 ottobre, sul lungolago del borgo gardesano, si terrà la tradizionale ricorrenza conosciuta col nome de “La Festa dell’Uva e del Vino”

Nuovo appuntamento con la manifestazione intitolata “Valeggio veste il Vintage”. Nel cen-tro storico della cittadina adagiata sulle sponde del fiume Mincio, domenica 7 ottobre, a parti-re dalle ore 9.30, espositori provenienti da tut-ta Italia mostreranno a curiosi e appassionati il

fascino di collezioni sartoriali della prima metà del secolo scorso, cui si possono legare, inoltre, cappelli, borse, valigie e bauli. Oggetti di un tempo passato, ma che spesso vengono chiamati ad apparire anche nel presente. Per insegnarci qual-cosa, probabilmente. Info: 045/7951880.

Si veste il “vintage”

VaLeggio suL Mincio

Da sabato 6 a domenica 8 ottobre, tra le vie e le piazze del borgo si terrà la “Festa della Mela”. La giusta occasione per conoscere le varietà di questo frutto. Per info: 340/7372025.

BELFIORE

C’era una volta l’olivo

L’invenzione della ruota è un mattone assai pesante nella storia del progresso scientifico, non solo per quanto riguarda i mezzi di tra-sporto. Ciò nonostante, se volgiamo gli occhi

a un passato non troppo lontano da noi, la bicicletta era lo strumento maggior-mente utilizzato negli spostamenti. Domenica 28 agosto, a Malcesine, si svolgerà un particolare evento: la ciclotu-ristica d’epoca. Il ritrovo è fissato per le ore 8.00 presso la Piazza dei Capitani, situata nella zona del porto. E dopo aver pedalato, un bel piatto di spaghetti. Info: www.malcesinepiu.org.

Cicloturistica d’epoca

MaLcesine

Un piccolo paese situato sulle colline veronesi, circondato dal verde delle piante di castagno. Un terreno “speciale”, che consente a questi alberi di far nascere e cre-scere un prezioso dono. Un frutto che verrà poi adoperato sulle tavole in svariate ricette. Infatti, lo si potrà consumare lessato o al forno, nella preparazione di dolci o in zuppe, ma tradizione popolare e contadina vuole che venga abbrustolito. Si prende in mano la castagna, la si incide con un piccolo taglio e la si mette laddove il fuoco è potente. Dopo alcuni minuti, quando l’incisione si apre e si intravvede l’interno, scatta il momento del vero e proprio assaggio. L’importante è aspettare qualche istante prima di sbucciarla. La “Sagra dei Marroni”, giunta quest’anno alla 42sima edizione, si svolgerà a San Mauro di Saline da venerdì 26 a domenica 28 ottobre. Per maggiori informazioni: 045/7840009.

Sagra dei marronisan Mauro di saLine

Iniziamo con una domanda: il Lago di Gar-da è un ambiente adatto alle api? La risposta è netta, sì. Data la moltitudine di piante e di fiori presenti sulle sue sponde e nell’immediato entroterra, tali insetti hanno parecchio cibo a disposizione. E se il nutrimento è presente in abbondanza, abbondante sarà anche il miele. A Lazise, da venerdì 5 a domenica 7 ottobre, si terrà la fiera nazionale intitolata “I Giorni del Miele”. La manifestazione, che ha raggiunto la 33sima edizione, si svolgerà presso il tendone appositamente allestito in via Prà del Principe. Info: 045/6445130.

I giorni del miele

Lazise

Italia, terra di pietanze conosciute in tutto il mondo. Piatti che sono stati esportati e che si sono adattati alle diverse tradizioni e stili di vita. La pizza può considerarsi l’elemento principe di questa categoria. Un cibo che si è insediato ovunque, ma che por-ta sempre con sé alcuni tratti originari che non si possono cancellare. A Torri del Benaco, dal 5 al 7 ottobre, nei forni a legna decine e decine di ingredienti si combineranno per dare ai palati un ventaglio di sapori e gusti. Le serate saranno accompagnate da intrattenimenti musicali. Info: www.prolocotorri.it.

Festa della pizza

Torri deL Benaco

a cura di Daniele Adami

la fotografia

Wella Professionals, che da più di trent’anni cura il look delle miss, anche per l’edizione 2012 di Miss Italia ha messo in luce il fascino di ogni candidata attraverso la competenza e la creatività dei suoi migliori hair stylist. Quest’anno a Montecatini, per le finali, è arrivato da Verona anche Simone Spazian, titolare del Salone Sintesi.

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San Zeno di Montagna

La conoscono un po’ tutti, la castagna: già Ippocrate, padre della medicina, ne esalta l’alto valore nutritivo, mentre Plinio il Vecchio si sofferma sull’impie-go del frutto in ambito culinario, sug-gerendo di mangiarlo tostato. Di Bardolino ce n’è uno solo e la sua fama è tale che nulla di nuovo può es-sere detto sul conto di questo vino che nasce nell’anfiteatro morenico orienta-le del Lago di Garda e che viene espor-tato, per il 70%, nei mercati esteri di Germania, Francia e Inghilterra (sono solo alcuni dei più importanti).Il Monte Veronese, un formaggio che, con il nome che si ritrova, avrà a che fare con le montagne. Meglio allora sa-perne qualcosa di più su codesto bene tipico della zona montana. Le sue ori-gini sono lontane nel tempo e la sua storia è assai dibattuta, anche se sembra non si possano aver dubbi su un dato: viene alla luce nel corso del Medioevo. Poco importa che quest’epoca copra un periodo lungo dieci secoli, ciò che conta è l’intreccio di verità e fantasia

che contribuisce a dare più sapore al nostro protagonista: utilizzato, se-condo alcuni, come merce di scambio in sostituzione della moneta prima dell’anno 1000, oppure prodotto due secoli dopo con l’arrivo dei Cimbri o, ancora, diffusosi per merito dei for-maggiai lombardi che, in seguito alla caduta degli Scaligeri, misero a dispo-sizione la loro esperienza. Pascoli rigo-gliosi, la favorevole esposizione solare e la scarsa pendenza delle valli: ecco i fattori che hanno contribuito allo svi-luppo dell’allevamento del bestiame e alla conseguente produzione di latte e formaggio.E dove è possibile degustare una simile combinazione di sapori, se non a San Zeno di Montagna, sul Monte Baldo? Il balcone naturale affacciato sul Garda ospiterà anche quest’anno la rassegna enogastronomica denominata “Casta-gne, Bardolino e Monte Veronese”. Qui potrete assaporare, dal 14 ottobre al 13 novembre, i tre ingredienti della cucina autunnale veronese combinati in cin-

que menù degustazione preparati dagli chef di alcuni noti ristoranti del luogo. Un’occasione, oltre che per assaggiare piatti prelibati, per conoscere quel ca-ratteristico spicchio di terra che ci offre beni così gustosi e densi di storia.Per informazioni e programmi: tel. 045/6212567 oppure consultare il sito www.ilbardolino.com.

Il Robin Hood dei piattiiSola della Scala

Lui è il bollito, lei è la pea-rà, la salsa veneta per eccel-lenza, densa e cremosa, re-alizzata con brodo, pane raffermo grattugiato, midol-lo di bue, olio e pepe nero. Un’unione così felice, que-sta del bollito con la pearà, che dura da secoli. Leggen-da vuole che il piatto sovra-no della tavola invernale ve-ronese sia stato ideato nel VI secolo, ai tempi delle in-vasioni barbariche, per resti-tuire l’appetito alla regina Rosmunda. Costretta a spo-sare il re dei Longobardi Al-boino e affranta per l’ucci-sione del padre proprio per mano del marito, Rosmun-da fu obbligata, dal tutt’al-tro che umano compagno, a bere da un calice ricavato dal teschio del genitore assas-sinato. A salvare la vita del-la regina, decisa a lasciarsi morire di fame per il dolore, fu l’invenzione del cuoco di corte: la pearà, un intingolo così ben riuscito che la so-

tagli di scarto o con le gal-line che non facevano più uova. È solo verso la fine del XIX secolo che conqui-sta la cucina delle famiglie signorili, emancipandosi dall’immagine di piatto ad esclusivo appannaggio del mondo agricolo. Immancabile sulla tavola nei giorni in cui si riunisce la fa-miglia, oggi del bollito con la pearà ne esistono molte

vrana riacquistò l’appetito, la voglia di vivere e il deside-rio di vendicarsi, eliminan-do dalla scena Alboino con l’aiuto del suo amante. Una storia “piccante” che fa sor-gere qualche dubbio: forse il cuoco aveva esagerato con il pepe?Da portata regale a cibo del-la cucina povera: il bollito misto era la pietanza del-le feste, preparata con ossa,

versioni: c’è chi aggiunge il formaggio agli ingredien-ti base, chi usa tagli di car-ne più pregiati per dare più sapore, ma tutti servono la salsa ancora fumante, pro-prio come vi verrà servita a Isola della Scala, alla “Fiera del bollito con la pearà e sa-pori d’autunno”, giunta alla sua dodicesima edizione. Da giovedì 8 a domenica 25 novembre potrete gustare il piatto re della cucina scali-gera. Sperando che il cuoco non esageri con il pepe…!Per informazioni e program-mi: tel. 045/7300089 oppu-re consultare il sito:www.isolafiere.it.

La “Fiera del bollito con la pearà e sapori d’autunno”, è giunta alla sua dodicesima edizione. Da giovedì 8 a domenica 25 novembre potrete gustare il piatto re della cucina scaligera

Gli ingredienti di un “monte”Abiti di una volta, usi e comportamenti di una volta, leggende di una volta. Ma esistono anche i cibi di una volta? Non si può che indagare e…assaggiare. Tutti questi

elementi del passato si uniranno per dare vita a uno spettacolo intriso di Me-dioevo. Infatti, sabato 17 novembre, presso il Castello di Bevilacqua, vi sarà una insolita cena, nel corso della quale ciascun invitato dovrà fare i conti con abili giocolieri, esperti musici e divertenti giullari di corte. Il Medioevo “inizierà” alle ore 20.30. Info: tel. 0442/93655 o consultare il sito www.castellodibevilacqua.com.

Cena da Medioevo

Bevilacqua

Collezionisti e appassionati di filatelia e numi-smatica possono darsi appuntamento a Vero-na, per una tre giorni all’insegna di passioni non troppo conosciute o diffuse ma, senza al-cun dubbio, alquanto affascinanti. “Veronafil” si terrà in fiera da venerdì 23 a domenica 25

novembre. Non solo monete e francobolli, comunque. La manifestazione anno-vera sezioni dedicate all’hobbistica, alle cartoline, agli oggetti di antiquariato. Ecco gli orari dell’evento: venerdì dalle 10 alle 18, sabato dalle 9 alle 18, dome-nica dalle 9 alle 13. Info: 045/8007714 o consultare il sito www.veronafil.it.

Numismatica in Fiera

veRona

Prodotti di natura alimentare, articoli per il matrimonio, arredamento per la casa, materiali artigianali e da costruzione, oggetti per trascorrere il tempo libero. Questi sono solo alcuni degli ambiti commerciali presenti alla Fiera Campionaria di Cerea. La manifestazione, che ha raggiunto oramai una fama di livello regionale, è in pro-gramma il prossimo novembre, ed è suddivisa in due tronconi: dapprima, da giovedì 1 a domenica 4, in seguito, sabato 10 e domenica 11. Col passare delle varie edizioni (si è giunti alla 14sima) i visitatori sono notevolmente aumentati, giungendo a oltre 40.000 presenze. In costante crescita anche il numero delle aziende espositrici, più di 200. Tale evento si lega fortemente al territorio ed è mosso dalla volontà di pre-sentare nuove idee su come vivere, al meglio, al giorno d’oggi. Per informazioni: 0442/365439 oppure consultare il sito www.cereafiere.it.

Fiera CampionariaceRea

Pensiamo ad alcuni sinonimi del termine “no-vello”: non ancora pronto, giovane, inesperto, immaturo. Tali parole, che possono ben riferir-si alle persone, se legate al vino che significato potrebbero assumere? Una bevanda piuttosto dolce e morbida, meno alcolica, in cui i colori non sono molto intensi, ma dove il profumo è già fruttato. Insomma, ecco il “giovane” Bardolino, che porta con sé sia tratti ancora poco sviluppati che caratteristiche già ben visibili. Quest’anno la “Festa del vino novello” si terrà il 10 e l’11 novembre. Info: www.bardolinotop.it.

Il vino novelloin festa il 10/11 novembre

BaRdolino

Un giorno dedicato alla solidarietà e all’agri-coltura. Ecco la tradizionale festa di San Mar-tino, che cade l’11 novembre. Peschiera del Garda si sta impegnando nel preparare una manifestazione che possa conciliare divertimento, gastronomia e desiderio di stare assieme. Alle ore 15.30 si svolgerà il “Palio”, la speciale regata di voga veneta. Alla sera, invece, a partire dalle ore 19.30, il cielo e l’aria si riempiranno con i suoni e i colori dello spettacolo pirotecnico a ritmo di musica, sul Canale di Mezzo. Info: tel. 045/6402385 o consultare il sito www.comune.peschieradelgarda.vr.it.

Festa di San Martino

PeSchieRa del gaRda

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la fotografia

L’ immagine del primo volo Aer Lingus a Verona e la cerimonia d’inaugurazione con il tradizionale angelo d’acqua. Per quanto riguarda i collegamenti italiani la novità riguarda l’intensificazione dei voli sulla tratta Verona-Dublino. Dal 30 ottobre 2012 Aer Lingus volerà su Dublino tre volte la settimana nei giorni di martedì, giovedì e sabato.

Ottobre - Novembre 2012 Anche in questo borgo situato nella Val d’Illasi il 10 e l’11 novembre si svolgerà la Festa di San Martino. Spazio ai prodotti e alla gastronomia locali. Per info: www.comune.tregnago.vr.it.

Tregnago

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“La Chiesa è rimasta indietro di 200 anni”

In cima alle classifiche internazionali. Richiamato dal Nyt, seconda notizia più letta su Le Monde. 903 commenti sul sito della Bcc (dove è stata in cima agli share). Le parole dell’ultima inter-vista del Cardinal Martini (rilasciata a padre Georg Sporschill e Federica Radi-ce, pubblicata dal Corriere sabato 1 set-tembre) fanno discutere e pensare (for-se anche «scandalo»). Nell’intervista dell’8 agosto, il cardinal Carlo Maria Martini parla di «una Chiesa stanca» e di una «cultura Occidentale invecchia-ta». Temi di atroce contemporaneità che non avrebbero, probabilmente sor-tito nessun affetto se non le avesse pro-nunciate un uomo, che anche la Chie-sa ufficiale ha riconosciuto padre . Padre Georg Sporschill, il confratello gesuita che lo intervistò in Conversazioni not-turne a Gerusalemme , e Federica Radi-ce hanno incontrato Martini l’8 agosto: «Una sorta di testamento spirituale. Il cardinale Martini ha letto e approvato il testo». Come vede lei la situazione della Chie-sa? «La Chiesa è stanca, nell’Europa del benessere e in America. La nostra cultu-ra è invecchiata, le nostre Chiese sono grandi, le nostre case religiose sono vuo-te e l’apparato burocratico della Chiesa lievita, i nostri riti e i nostri abiti sono pomposi. Queste cose però esprimono quello che noi siamo oggi? (...) Il benes-sere pesa. Noi ci troviamo lì come il gio-vane ricco che triste se ne andò via quan-do Gesù lo chiamò per farlo diventare suo discepolo. Lo so che non possiamo lasciare tutto con facilità. Quanto meno però potremmo cercare uomini che sia-no liberi e più vicini al prossimo. Come lo sono stati il vescovo Romero e i mar-tiri gesuiti di El Salvador. Dove sono da noi gli eroi a cui ispirarci? Per nessuna ragione dobbiamo limitarli con i vincoli dell’istituzione».Chi può aiutare la Chiesa oggi? «Padre Karl Rahner usava volentieri l’immagine della brace che si nasconde sotto la cenere. Io vede nella Chiesa di oggi così tanta cenere sopra la brace che spesso mi assale un senso di impotenza. Come si può liberare la brace dalla cene-re in modo da far rinvigorire la fiamma dell’amore? Per prima cosa dobbiamo ricercare questa brace. Dove sono le sin-gole persone piene di generosità come il buon samaritano? Che hanno fede come il centurione romano? Che sono entusiaste come Giovanni Battista? Che osano il nuovo come Paolo? Che sono fedeli come Maria di Magdala? Io consi-glio al Papa e ai vescovi di cercare dodici persone fuori dalle righe per i posti di-rezionali. Uomini che siano vicini ai più

di don MARCO BELLADELLI

L’apostasia prossima venturaIl 7 Ottobre prossimo a Roma si apriranno i lavo-ri della XIII Assemblea Ordinaria del Sinodo dei Vescovi su un tema fon-damentale per la Chiesa di oggi e di domani: “La nuova evangelizzazione per la trasmissione della fede cristiana”. Nel Set-tembre 1965 Paolo VI istituì il Sinodo dei Ve-scovi come organismo consultivo composto da circa 250/300 Vescovi, in rappresentanza di tutte le Conferenze episcopali del mondo, da esperti sul tema all’ordine del gior-no e da personalità espli-citamente invitate a dare il loro contributo, che si riunisce a discrezione del Papa con scadenza di circa tre o quattro anni, in modo ordinario o straordinario, per discutere di temi di particola-re attualità ecclesiale e per offrire su di essi un parere autorevole al Santo Padre, a cui spetta trarre le conclusioni, elaborate e sintetizza-te successivamente in una esorta-zione apostolica. E’ uno strumento che esprime la collegialità del Papa con tutti i Vescovi del mondo e la comune sollecitudine per il gover-no della Chiesa.

Il Papa parla ai vescovi nell’aula del SinodoA proposito del tema del prossimo Sinodo, il primo a parlare esplicita-mente di “nuova evangelizzazione” è stato il Beato Giovanni Paolo II. Con questo termine egli intendeva suscitare nella Chiesa un nuovo en-tusiasmo per l’annuncio del Vange-lo, la ricerca di modalità più ade-guate ai tempi e alle situazioni che stiamo vivendo, che corrispondes-

mente modificando la percezione che l’uomo ha di sé e del mondo, ge-nerando ripercussioni anche sul suo modo di credere in Dio. Leggendo i documenti preparatori del prossimo Sinodo, sintesi di una consultazione capillare delle varie Diocesi sparse nel mondo, risulta che tutti devono fare i conti con la secolarizzazione. Nato in occidente, diversamente dal passato quando si caratterizzava per una esplicita negazione di Dio e del-la religione, oggi questo fenomeno culturale ha assunto la forma di una invasione della vita quotidiana delle persone, favorendo lo sviluppo di una mentalità in cui Dio è di fatto assente, in tutto o in parte, dall’esi-stenza e dalla coscienza umana. La conseguenza più immediata della secolarizzazione è una “apostasia silenziosa”, cioè il progressivo ab-bandono di numerosi fedeli della prassi cristiana, una vera e propria emorragia nella quasi assoluta indif-ferenza di molte Chiese locali, che non farebbero nulla per arrestarla. Ugualmente preoccupante è la diffi-coltà che oggi s’incontra a trasmet-tere la fede alle giovani generazioni sia in famiglia, come in parrocchia. Oggi non si riesce più a far sentire a chi non crede la presenza del Signo-re Gesù vivo in mezzo a noi, perché si realizzi quell’incontro personale che sta a fondamento di ogni espe-rienza di fede cristiana. Sorprende come, nonostante i ripetuti appelli del Papa, molti pensino ancora di risolvere questi problemi per mez-zo di un aggiornamento strategico. Preoccupano molto di più coloro che non hanno ancora compreso l’urgenza di affrontare queste situa-zioni prima di tutto attraverso una profonda conversione personale e comunitaria. Un cambiamento di vita che si risolva in una priorità as-soluta dello Spirito, in una riscoper-ta della propria anima e del deside-rio di prendersi cura di essa, perché, come dice Gesù: “Non di solo pane vivrà l’uomo” (Mt 4,4).

http://clericusvagus.blogspot.com/

sero alla forza dello Spirito Santo, e uno speciale impegno per risveglia-re la fede cristiana nei Paesi di antica evangelizzazione, per esempio quelli europei. Nella sostanza il problema si collega alle stesse motivazioni che indussero il Beato Giovanni XXIII a convocare il Concilio, quando pensava ad un semplice aggiorna-mento pastorale. Fu però Paolo VI ad accorgersi quanto fosse grave la frattura che si stava venendo a cre-are tra la Chiesa e il mondo moder-no. Una divaricazione che nel corso degli anni si è trasformata in una vera e propria contrapposizione. Per questo Benedetto XVI ha deciso di rompere ogni indugio e indicare a tutta la Chiesa come priorità assolu-ta quella di fare propria la missione che il Signore Gesù ha affidato agli Apostoli, e cioè di andare di nuovo in tutto il mondo, fare discepoli in tutti i popoli, battezzandoli e for-mandoli alla testimonianza (cfr. Mt 28,19-20), e avendo il coraggio di misurarsi con trasformazioni socia-li e culturali che stanno profonda-

Il 7 ottobre partirà la XIII Assemblea Ordinaria del Sinodo dei Vescovi su un

tema: “La nuova evangeliz-zazione per la trasmissione

della fede cristiana”

La conseguenza più immediata della secolarizzazione è una “apostasia silenziosa”, cioè l’abbandono di fedeli della prassi cristiana

poveri e che siano circondati da giovani e che sperimentino cose nuove. Abbia-mo bisogno del confronto con uomini che ardono in modo che lo spirito possa diffondersi ovunque».Che strumenti consiglia contro la stanchezza della Chiesa? «Ne consiglio tre molto forti. Il primo è la conversione: la Chiesa deve rico-noscere i propri errori e deve percorre-re un cammino radicale di cambiamen-to, cominciando dal Papa e dai vescovi. Gli scandali della pedofilia ci spingono a intraprendere un cammino di conver-sione. Le domande sulla sessualità e su tutti i temi che coinvolgono il corpo ne sono un esempio. Questi sono impor-tanti per ognuno e a volte forse sono anche troppo importanti. Dobbiamo chiederci se la gente ascolta ancora i consigli della Chiesa in materia sessua-le. La Chiesa è ancora in questo campo un’autorità di riferimento o solo una ca-ricatura nei media? Il secondo la Parola di Dio. Il Concilio Vaticano II ha resti-tuito la Bibbia ai cattolici. (...) Solo chi percepisce nel suo cuore questa Parola può far parte di coloro che aiuteranno il rinnovamento della Chiesa e sapran-no rispondere alle domande personali con una giusta scelta. La Parola di Dio è semplice e cerca come compagno un cuore che ascolti (...). Né il clero né il Diritto ecclesiale possono sostituirsi all’interiorità dell’uomo. Tutte le rego-

le esterne, le leggi, i dogmi ci sono dati per chiarire la voce interna e per il di-scernimento degli spiriti. Per chi sono i sacramenti? Questi sono il terzo stru-mento di guarigione. I sacramenti non sono uno strumento per la disciplina, ma un aiuto per gli uomini nei momen-ti del cammino e nelle debolezze della vita. Portiamo i sacramenti agli uomi-ni che necessitano una nuova forza? Io penso a tutti i divorziati e alle coppie ri-sposate, alle famiglie allargate. Questi hanno bisogno di una protezione spe-ciale. La Chiesa sostiene l’indissolubili-tà del matrimonio. È una grazia quando un matrimonio e una famiglia riescono (...). L’atteggiamento che teniamo verso le famiglie allargate determinerà l’avvi-cinamento alla Chiesa della generazione dei figli. Una donna è stata abbandonata dal marito e trova un nuovo compagno che si occupa di lei e dei suoi tre figli. Il secondo amore riesce. Se questa famiglia viene discriminata, viene tagliata fuori non solo la madre ma anche i suoi figli. Se i genitori si sentono esterni alla Chie-sa o non ne sentono il sostegno, la Chie-sa perderà la generazione futura. Prima della Comunione noi preghiamo: “Si-gnore non sono degno...” Noi sappiamo di non essere degni (...). L’amore è gra-zia. L’amore è un dono. La domanda se i divorziati possano fare la Comunione dovrebbe essere capovolta. Come può la Chiesa arrivare in aiuto con la forza dei sacramenti a chi ha situazioni familiari complesse?» Lei cosa fa personalmente? «La Chiesa è rimasta indietro di 200 anni. Come mai non si scuote? Abbia-mo paura? Paura invece di coraggio? Comunque la fede è il fondamento del-la Chiesa. La fede, la fiducia, il corag-gio. Io sono vecchio e malato e dipendo dall’aiuto degli altri. Le persone buone intorno a me mi fanno sentire l’amore. Questo amore è più forte del sentimento di sfiducia che ogni tanto percepisco nei confronti della Chiesa in Europa. Solo l’amore vince la stanchezza. Dio è Amo-re. Io ho ancora una domanda per te: che cosa puoi fare tu per la Chiesa?».

(Georg Sporschill SJ, Federica Radice Fossati Confalonieri)

Le parole dell’ultima intervista del Cardinal Martini (rilasciata a padre Georg Sporschill e Federica Radice, pubblicata dal Corriere sabato 1 settembre) fanno discutere e pensare

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“Vivo immerso nell’armonia della musica”

Pierpaolo Adda

Lo ringrazio del tempo che mi ha dedi-cato, e ci salutiamo. Sto per uscire dal suo “Guitar Ranch” – dove con il suo rac-conto mi ha davvero sorpreso – e quindi butto là, quasi con nonchalance, la mia “domanda delle cento pistole”. Gli chiedo se si senta in armonia con la vita, e lui mi fulmina con una risposta che è la più bel-la sintesi di tutta la sua storia «La musica è armonia, e non può suscitare sentimen-ti negativi; potrei non essere in armonia con la vita io, che vivo nella musica?».Quella di Pierpaolo Adda potrebbe as-somigliare alla storia di molti ragazzi dei “mitici Anni Sessanta”. Da piccolo ha studiato pianoforte, ma il suo strumen-to del cuore è sempre stata la chitarra, da quando, nel 1959, ha avuto modo di ascoltare la Gretsch 6120 di Duane Eddy in Rebel Rouser e, successivamen-te, Hank Marvin, solista de The Sha-dows, che, lanciando dalla sua Fender Stratocaster nell’aria le note del brano Apache, ha saputo emozionare i giovani di un’intera generazione. Mi racconta anche di essere stato invitato dietro le quinte del concerto dei Beatles al Vigo-relli di Milano, nel giugno del ’65. E qui, l’invidia del vostro cronista raggiunge punte stellari. Anche Pierpaolo comincia a suonare la chitarra e la batteria, e in breve il sacro fuoco per la musica diventa incendio e poi professione, e subito produce un successo bruciante, proprio nel periodo d’oro del rock. Professione e successo interrotti, come di prammatica, dalla fa-tale cartolina rosa che chiama alle armi e distrugge sogni, speranze e, qualche vol-ta, la realtà della nostra meglio gioventù. Alla fine del periodo di ferma, rientran-do a Verona, Pierpaolo trova che il grup-po musicale che aveva fondato si è sciol-to, forse proprio per la sua assenza. Non gli rimane – si fa per dire, naturalmente – che riprendere gli studi universitari, laurearsi in Scienze politiche e, dopo una breve esperienza come assistente univer-sitario di Diritto Costituzionale italiano (vinto il regolare concorso, eh!), impie-garsi in un importante istituto bancario di interesse nazionale.Ecco che qualcuno dei miei cinque let-tori starà pensando che in tutto questo non sembra esserci nulla di straordina-rio e che, come dicevamo adesso adesso, la storia di Pierpaolo Adda è proprio simile a quella di molti altri ragazzi di quegli anni. La musica nel sangue e un po’ di sregolatezza fino ai vent’anni, per poi mettere la testa a posto e trovarsi un bell’impiego fisso e sicuro, magari in banca, miraggio mai rinnegato da tutte le mamme e i papà d’Italia, particolar-mente quelli della sana provincia pada-na. No, mio caro lettore, non è sempre così! Dovresti ben sapere che il primo amore non si scorda mai, e così Pierpa-olo – dopo più di un quarto di secolo di attività bancaria, durante il quale rag-giunge la brillante posizione di diretto-re di agenzia – prende il coraggio a due mani e ricomincia tutto da capo, dando

corpo e sostanza alla sua passione di sem-pre, la chitarra acustica. Fonda il Guitar Ranch, un posto pieno zeppo di chitar-re d’epoca di grande valore acustico – e non solo – e di tutti quei congegni elet-tronici necessari a riempire una sala con le note dello strumento. Fermo! Qui mi ci vuole una piccola correzione: il corag-gio, Pierpaolo, lo prende a quattro mani, le proprie e quelle di sua moglie, che gli è sempre accanto incoraggiandolo e so-stenendolo. Con molta semplicità mi dice che, senza questa propulsione, non sarebbe andato da nessuna parte. Se mai ce ne fosse stato bisogno, ecco un’altra bella dimostrazione del famoso assioma che dietro un uomo di successo c’è sem-pre una grande donna.Certo, durante gli anni di attività finan-ziaria Pierpaolo si è sempre interessato di musica e di poesia, e ha dedicato la maggior parte del suo tempo libero alla chitarra sotto il profilo storico-colle-zionistico. In breve, è diventato uno dei maggiori esperti e collezionisti di chitarre acustiche, conosciuto da musicisti e liutai di tutto il mondo. Nel suo negozio di sole chitarre acustiche d’epoca, ci sono deci-ne di strumenti anche di grande valore, tant’è che nell’ottobre del 2006 ha subito il furto di ben 157 chitarre, per un valore complessivo di oltre un milione di euro! Di questi strumenti, ne sono stati ritrova-ti soltanto quindici, ed è ben comprensi-bile come questa brutta vicenda avrebbe

di carattere non mi abbatto mai, non mi deprimo mai. Sono un ottimista».Ma una chitarra diventa “preziosa” per la sua qualità di strumento musicale o perché è appartenuta a un musicista fa-moso? «Io ho sempre privilegiato, e pre-ferito collezionare, strumenti di grande qualità per la purezza del suono e le ca-ratteristiche acustiche. Ma certamente i grandi musicisti vanno in cerca degli strumenti migliori, e quindi le due cose finiscono per coincidere». Infatti, tra le chitarre che gli sono state rubate c’erano anche strumenti suonati da musicisti fa-mosissimi, alcuni ancora vivi e altri non più. In ogni modo, Pierpaolo era molto affezionato a queste sue chitarre, ognu-na di esse rappresentava per lui, oltre che una fonte di armonia musicale, anche il ricordo di dove l’aveva scovata, e qual-che volta inseguita e fortemente voluta. E poi, naturalmente, anche senza rappre-sentare per lui un feticcio, la consapevo-lezza delle mani che ne avevano toccato le corde: musicisti di tutto il mondo, che Pierpaolo ha conosciuto e di molti dei quali è diventato amico proprio sul-la spinta di questo comune amore per lo strumento a corde. Qualche nome? Tommy Emmanuel, per esempio. O il grandissimo Les Paul – forse il più gran-de di tutti – con il quale è stato a parlare di chitarra per tre giorni interi. E tra gli italiani, Zucchero, Ligabue, Pino Danie-le e Dodi Battaglia. Con Dodi, in parti-colare, l’amicizia è diventata importan-te, al punto che quando il musicista dei Pooh si è sposato due anni fa, ha voluto che fosse proprio Pierpaolo a officiare la cerimonia, grazie a un’apposita delega del sindaco di Castel Maggiore. Pino Daniele ha girato il video del suo disco Pigro proprio all’interno del Ranch, la mattina di una domenica delle Palme. E anche Luciano Ligabue ha inserito in un suo Dvd un pezzo girato qui.In questo negozio unico al mondo sono passati tutti i grandi della musica acustica contemporanea; qui, questo ex dirigente bancario dall’aspetto sereno e tranquillo dispensa a tutti un consiglio, un’opinio-ne e anche un aiuto. Qui, ha potuto far emergere la sua “anima nascosta”. «Tutti abbiamo un’anima nascosta, la mia è sta-ta fatta uscire allo scoperto quando ho scoperto la chitarra acustica. Sai, penso proprio che la musica sia la strada princi-pale della mia vita».

potuto mettere chiunque con le quattro ruote a terra. Ma non Pierpaolo, che con grande energia e forza d’animo – e l’im-mancabile sostegno della famiglia – ha considerato questa sventura un nuovo punto di partenza, si è rimboccato le ma-niche ricominciando da capo. Ha com-prato molte altre chitarre e trasformato il negozio in una mostra permanente, che presto potrebbe diventare un museo, e in un luogo di incontro e di scambio cul-turale per appassionati e professionisti di chitarra acustica di tutto il mondo. E la storia del furto, com’è finita? «È stato sicuramente un furto su commissione, per incarico di collezionisti senza molti scrupoli. Ho avuto la soddisfazione di far condannare, definitivamente, da un tribunale inglese il commerciante che ha ricettato almeno sessantuno delle mie chitarre, e che, probabilmente è stato il reale mandante di quel crimine. Oltre alle poche chitarre che abbiamo ritro-vato, nelle mani delle polizie di tutto il mondo c’è un elenco, dettagliato, di tut-to ciò che mi è stato sottratto. Se anche tra molti anni qualcuno si azzardasse a immettere sul mercato una delle mie preziose chitarre, e fosse beccato, lo stru-mento mi verrebbe restituito». Ai tempi di Internet tutto questo è, paradossal-mente, sia più facile sia più difficile: mol-ti scambi, anche di oggetti importanti, avvengono sulla rete e sotto gli occhi di tutti, ma il numero delle transazioni si è così tanto moltiplicato e velocizzato che è diventato molto difficile seguire le trac-ce anche di una chitarra molto preziosa e quindi ben identificabile. «Ho salvato, incredibilmente, tre chitarre preziosis-sime che quella notte avevo portato a casa, dopo averle portate a vedere a un collezionista. I ladri non le hanno tro-vate e quella è stata una grande fortuna: ho potuto venderle e con il ricavato e il rimborso parziale, molto parziale, avuto dall’assicurazione, mi sono rimesso in piedi. È stata una batosta terribile, ma io

a cura di Silvano Tommasoli

Sotto la lente

Nel suo negozio di sole chitarre acustiche

d’epoca, ci sono decine di strumenti

anche di grande valore, tant’è che nell’ottobre del 2006 ha subito un furto per un valore di

oltre un milione di euro

A Verona, nel suo Guitar Ranch, presenta alcune tra le chitarre acustiche migliori del mondo

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Pino Daniele al Guitar Ranch per il video Pigro

Pierpaolo con Tommy Emmanuel

Pierpaolo Adda è nato a Soave (Vr) nel 1944. Con-seguita la maturità scienti-fica nel 1963, si è iscritto a Scienze Politiche e ha ini-ziato una significativa car-riera artistica come batteri-sta del gruppo rock veronese Dino e i Kings e, dal 1965, I Kings. Tra produzione di-scografica, attività concer-tistica e presenze televisive, trova il tempo di fare alcu-ne partecipazioni cinemato-grafiche (ne La congiuntu-ra, con V. Gassman e Joan Collins, e nel film musicale Per un pugno di canzoni), e per comporre – con En-nio Ottofaro, chitarra soli-

sta del gruppo – buona par-te delle canzoni dei Kings, tra le quali Caffè amaro, di-ventato uno degli inni della generazione beat. Dopo la laurea in Scienze Politiche nel 1971, lavora nel mon-do bancario fino al 1998, quando decide di converti-re il suo hobby in un’attivi-tà professionale, che attual-mente si divide tra ricerca e commercio di chitarre d’epo-ca e un’intensa attività pub-blicistica come collaboratore della rivista “Guitar Club”. All’inizio degli Anni ’90, ha dato grande visibilità alla sua professione inventando il “Soave Guitar Festival”,

che nel 2012 ha vissuto la sua ventunesima edizione. Nel 2003 ha pubblicato, per le Edizioni CIERRE, nato a Soave… in casa, poemetto autobiografico in dialetto; l’anno dopo, una raccolta di poesie in lingua italiana, dal titolo Briciole d’amore, seguito, nel 2007, da Caffè amaro libro autobiografi-co sulla sua esperienza nel mondo della musica. Anco-ra, nel 2009, Soave Guitar Festival – Scene e retrosce-na. Felicemente sposato, è padre di quat-tro figli.

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Due scuole verdi per la KaramojaIl prossimo 19 ottobre 2012, all’Hotel Armani di Milano, si terrà la 4° serata di beneficenza della Costa Family Foundation a favore del X° progetto per la prima volta pianificato in Afri-ca. La Costa Family Foundation O.N.L.U.S. ha lo scopo di rende-re la presenza dei bambini nelle scuole, un’ovvietà. Inoltre, attra-verso un piano di sviluppo so-stenibile, intende migliorare la produzione agricola da parte dei contadini del distretto di Moro-to (Uganda), favorendo un mi-glioramento delle condizioni di vita della popolazione stessa per arrivare a potenziare l’accesso alle risorse delle scuole. Grazie alla cooperativa sociale “Insieme Si Può” con sede a Belluno, la fondazione ha individuato due scuole che saranno le protagoni-ste di questo progetto. Tre delegati della Costa Family Foundation, pochi giorni pri-ma della cena di beneficenza del 19 ottobre, torneranno dal viag-gio in Africa e in occasione del-la serata, racconteranno la pri-ma esperienza sostenibile della Fondazione che in questo pro-getto si fa carico, inoltre, di av-viare corsi di educazione verde (per insegnanti e alunni) ristrut-turando due scuole nel rispetto dell’ambiente e installando im-pianti energetici alternativi che sfruttino le risorse presenti.Il progetto copre tre settori di intervento: l’educazione, la sicu-rezza alimentare, l’acqua.Gli obiettivi specifici saranno: aiuto e supporto agli agricolto-ri karimojong, miglioramento dell’approvvigionamento d’ac-qua nelle scuole, ottimizzazio-

ne delle risorse energetiche delle scuole, promozione di program-mi educativi agro-forestali pres-so le scuole elementariIl progetto del valore di € 75.180 andrà a beneficio della popola-zione delKaramoja. Il Karamoja è una regione situata nel nord-est dell’Uganda e ricopre un’area di ca. 27.000 km quadrati (più del 10% del Paese). Confina ad est con il Kenya e a nord con il Sudan. È la regione più povera dell’Uganda e una tra le più po-vere di tutta l’Africa. Nella re-gione soltanto il 33% degli adul-ti ha ricevuto un’educazione. Nel distretto di Moroto, distret-to del Karamoja, la percentuale di alfabetizzazione è del 13%. Circa l’80% dei bambini iscritti alla scuola primaria abbandona prima del completamento. Solo il 18% dei maschi ed il 6% del-le femmine attualmente sono al-fabetizzati. Tuttavia dal 1996 al 2007 gli iscritti alla scuola pri-maria sono aumentati da 5.764 a 19.353, ed il numero delle scuole primarie è cresciuto da 36 a 45.Il numero dei beneficiari diret-ti è calcolato in 1050 individui, cosi suddivisi: 810 studenti, 40 insegnanti, 200 contadini. Il numero dei beneficiari indi-retti, calcolando un nucleo me-dio di 5 persone per famiglia, è di 5.250 unità.La Costa Family Foundation Onlus è una Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Socia-le ai sensi del D.Lgs. 4 dicem-bre 1997, n. 460. La Fondazione non ha scopo di lucro, non può distribuire nemmeno in modo indiretto utili né gli avanzi di

gestione né le riserve né i fondi né il capitale durante la sua vita. Essa è aconfessionale ed apoliti-ca ed è volta all’esclusivo perse-guimento di finalità sociali e be-nefiche. Scopo della Fondazione è la promozione e protezione dei diritti dei minori – secondo la Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia – in ogni parte delmondo. La Fondazione svolge la propria attività esclusivamen-te in Alto Adige – Südtirol nel settore della cooperazione in fa-vore delle popolazioni dei paesi in via di sviluppo, dell’assistenza psicologica, sociale, pedagogica e socio-sanitaria, come di ogni altra forma di assistenza e soc-corso ai bambini che vivono in condizioni disagiate o di emer-genza. L’opera di volontariato della Costa Family Foundation viene svolta dai componenti del-la famiglia Costa e da alcuni col-laboratori dell’hotel La Perla, Corvara, Italia.

COSTA FAMILY FOUNDATION o.n.l.u.s.

Col Alt, 105, 39033Corvara in Badia

Tel. 0039-0471-831076 [email protected]

codice fiscale: 92028490214

iban IT 46 I 08010 58340 000300020001

www.costafoundation.org

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Orgoglioso di amministrareun paese come Volta Mantovana

Giuseppe Adami

Dalle colonne di “Voltapagina”, periodi-co del comune di Volta Mantovana, non molto tempo fa emergeva questa descri-zione: “Abbiamo la fortuna di vivere nelle colline moreniche, un paesaggio davvero unico, che ci stupisce per la dolcezza dei suoi declivi, per i colori dei campi, delle vigne, degli alberi, per i monumenti storici e i casolari che ne definiscono il profilo. Ci piace passeg-giare a piedi, in bicicletta o a cavallo per gli innumerevoli sentieri che per-corrono queste colline, perché questo paesaggio ci appaga la vista, il cuore, l’anima”.Sono ben oltre 7.000 i suoi abitanti e la sua vicinanza al lago di Garda (20 Km), a Mantova (26 km) e a Verona (29 km)

rappresenta un plus per decidere di an-dare a vivere in collina. Nello splendide sale di Palazzo Gonzaga abbiamo in-contrato il sindaco Giuseppe Adami.Ci dica Sindaco, come si profila il bi-lancio dell’annata?«Io penso sia stato abbastanza posi-tivo. Abbiamo iniziato verso la fine di gennaio con l’approvazione del PGT e questo è de considerarsi l’elemento cardine dell’anno. Nonostante ci sia-no ancora delle transenne, penso che i primi risultati siano già evidenti, con il recupero del Centro Storico attraverso le demolizioni di strutture dismesse, so-prattutto, e lo evidenzio, a costo zero. Sono già programmati altri recuperi che dovremmo vedere realizzati entro la fine di quest’anno e per gli inizi del 2013. Credo che queste siano le ope-razioni cardine del nostro PGT. Ov-viamente non ci fermiamo a quello che è il recupero di quelle che sono delle strutture industriali dismesse, perché attraverso il PGT nasceranno delle aree dove l’intenzione è quella di far crescere i primi parchi verdi di Volta Mantovana: una particolare attenzio-ne quindi a quella che è la salvaguardia dell’ambiente. Sono state predisposte inoltre facilitazioni per quanto riguar-da strutture artigianali e agricole che sono già state individuate nell’ambito del PGT, che possono essere demolite e recuperate con nuove volumetrie, cosa che riqualificherà l’ambiente medesi-

mo e potrà genera-re economia sia per chi edifica, sia per chi porta avanti iniziative di vario genere, indirizzate verso l’attività agri-turistica».Le manifestazioni di promozione del territorio che ci sono state nell’an-no, legate all’atti-vità della Pro loco, vi hanno come sempre gratificato?«Si, abbiamo avuto l’ennesima confer-ma di un trend po-sitivo. Soprattutto la Mostra mercato dei Vini passiti, che

Abbiamo conosciuto la crisi dell’Alli-son e c’è tuttora la crisi della ditta Reni e, soprattutto quest’ultima, ha una ri-caduta piuttosto pesante su quello che è il nostro territorio. Al di la di ciò, le varie attività fondamentalmente sono state sostenute dall’amministrazione comunale con il supporto di numerosi piccoli imprenditori,artigiani e com-mercianti che tuttora hanno rinnovato la loro disponibilità nel continuare ad appoggiarle».Ci sono paesi del mantovano dove l’integrazione nel tessuto sociale da parte dei sempre più numerosi extra-comunitari sta diventando un proble-ma. Volta Mantovana è un isola felice al proposito?«Se escludiamo Reni da una parte, e la Marcegaglia dall’altra, a Volta Manto-vana abbiamo per lo più delle attività di ordine artigianale, che lavorano con pochi dipendenti. Probabilmente que-sta tipologia di economia non ha favo-rito l’afflusso di molti extracomunitari. Quelli che ci sono rappresentano una percentuale minima all’interno di un tessuto già preesistente, e pertanto certe problematiche vengono diluite all’in-terno della comunità».Volta Mantovana è vista, non solo a livello provinciale ma anche regionale, come il Comune “leader”, fra i più in-traprendenti delle colline moreniche. Questa responsabilità quanto vi pesa?«Per noi non è un peso, anzi, è un piacere. Ci stiamo muovendo in que-sta direzione. I recuperi che sono stati fatti e i progetti in essere, il lavoro che sta emergendo dalla riqualificazione di via Fosse (dove è stata fatta la Casa del Giardiniere), non sono ad esempio investimenti a se stanti ma dovranno riqualificare in positivo l’ambiente per offrire qualcosa di più al turista, come elemento di richiamo e con una ricadu-ta maggiore relativamente all’affluenza turistica che spesso fa del passaparola la sua forza. Pertanto c’è un’attenzione che va si nella direzione della protezio-ne dell’ambiente, ma con una finalità anche di tipo economico. Ammesso che noi siamo il punto di riferimento dell’al-to mantovano, teniamo a consolidare la posizione».Nonostante la presenza di alcune asso-ciazioni di promozione del territorio l’Area delle Colline Moreniche è spes-so vista, dal di fuori, non come un’area coesa ma come un territorio difficileda identificare e dove ognuno guarda un pò a casa propria.«Sicuramente è vero che esistono anco-ra dei campanilismi però ci sono altret-tante manifestazioni in cui si e andati verso una fattiva collaborazione. Piccoli ma importanti segnali, in quan-to l’esigenza di andare tutti in un’ unica direzione è un sentimento che ormai è condiviso da tutti. È ovvio che il per-corso non è breve: i piccoli egoismi personali, prima o poi, dovranno essere abbandonati ma ci si augura che quanto prima si possa intraprendere una politi-ca comune. C’è già anche nell’ambito normativo un tentativo di aggregare le comunità. Ma se è vero, da una parte,che ci sono delle peculiarità che possono essere solo di Cavriana piuttosto che di Monzambano o Volta Mantovana, dall’altra deve essere necessariamente il territorio delle Colline Moreniche a prevalere e quindi al turista va offerto il pacchetto completo. Il nostro territorio è davvero un angolo di paradiso, non dobbiamo mai dimenticarlo».

nali, ma hanno anche dei risvolti di tipo pratico che incidono positivamente su quelle che sono le attività del Comune. Da parte nostra, nonostante le difficoltà e i momenti di ristrettezza, siamo im-pegnati a trovare risorse affinchè queste attività non vengano meno, ma anzi vengano potenziate».Le aziende vi aiutano a sostenere eco-nomicamente le manifestazioni?«Al momento le sponsorizzazioni sono abbastanza limitate perchè non abbia-mo grosse industrie che ci appoggiano.

è quella che io ritengo più importate (l’unica in tal senso rimasta in Italia), e che si rivolge ad un pubblico nazionale, è stata un grande successo. Tutte le al-tre manifestazioni susseguitesi nell’ar-co dell’anno hanno avuto altrettanta attenzione e partecipazione determi-nando un maggiore afflusso di visitatori nell’ambito del nostro territorio con un ritorno considerevole anche in termi-ni propriamente economico turistici. Queste manifestazioni non sono quindi esclusivamente delle attività promozio-

a cura di Marco Morelli

Una stagione di lavori iniziata verso fine gennaiocon l’approvazionedel PGT, da considerarsi elemento cardine dell’anno

Se è vero che ci sono peculiarità che possono essere solo di Cavriana piuttosto che di Mon-zambano o Volta Man-tovana, dall’altra deve essere necessariamente il territorio delle Colline Moreniche a prevalere e quindi al turista va offerto il pacchetto completo

Foto Cavazza

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Cecilia Camellini

Il giorno senza luce, le stelle un vocabolo vuoto. Rimangono i desideri, le aspira-zioni, i sogni.Cecilia Camellini e’ una campionessa as-soluta: la sua forza, la sua tenacia e il suo talento sono quelli di una generazione di giovani diversamente abili che il nostro Paese troppo spesso ignora e che vanno invece valorizzati e sostenuti. Il valore e la determinazione che questa atleta ha profuso per raggiungere gli im-portanti e prestigiosi traguardi che han-no cambiato la percezione dell’handicap e dello sport per disabili sono di immensa portata e valore. Valore che ha il colore della passione, del-la sfida, del riscatto, della volontà, del sa-crificio, del cuore. Determinazione che le ha permesso di sormontare ostacoli e dif-ficoltà, di annullare limiti e preconcetti, alla faccia di una sorte che le ha regalato tutte le difficoltà e i disagi di chi ha una vita da portare avanti con un handicap.Alle Paralimpiadi di Londra 2012 Ce-cilia ha vinto due medaglie d’oro stabi-lendo due nuovi primati mondiali nei 100 metri stile libero categoria S11, con il tempo di 1’07”29, e nei 50 metri stile li-bero categoria S11, con il tempo di 30”94. Il 2 settembre ha vinto la medaglia di bronzo nei 100 metri dorso con il tempo di 1’19”91, realizzando un’impresa gran-diosa, storica, emozionante, da brividi.«Sarebbe bellissimo poter alzare la testa è dire… Ok! Sono arrivata prima, seconda, terza però nel momento in cui arrivo cer-co intanto di riprendere fiato perchè sono mezza morta. Dopo cerco di ascoltare i ru-mori dello stadio, perchè in base a chi sta facendo più casino si capisce chi sia arriva-ta prima, seconda o terza. Mi sono sempre messa d’accordo con gli italiani,soprattutto con mio padre,di urlare come un matto: se sono prima magari lo sento anche se è difficile perchè sono sempre lontanissimi. E’ un’attesa un pò snervante perchè passa anche un buon minuto prima di sapere il risultato, un minuto lunghissimo. Chissà come siamo arrivate, ripeti a te stessa!».Una passione precoce per il nuoto, nata per gioco a soli tre anni, per imitare il fratello maggiore. Poi il passaggio alla vasca grande, a sei anni, e un talento che cresce. Fino all’adolescenza, quando un allenatore importante la nota, le chiede di aumentare l’impegno agonistico. Alle-namento tutti i giorni, se vuole diventare una campionessa, andare alle Paralimpia-di. E Cecilia Camellini, classe 1992, non vedente, originaria di Formigine, un pa-ese in provincia di Modena, accetta. “Con

un pizzico di incoscienza e di coraggio”, dice col senno di poi. Sfogliando il pal-mares di Cecilia c’è da rimanere esterre-fatti per la ricchezza e l’ importanza dei riconoscimenti. Una carriera fulminante, che non ha nulla da invidiare a quella di molti nuotatori famosi.Viene da Modena e, con l’ironia e l’otti-mismo che contraddistinguono la gente emiliana, ha dichiarato:«Il nuoto si può fare anche ad occhi chiu-si. Sin da bambina ho sognato di cantare l’inno di Mameli alle Olimpiadi. E ci sono riuscita. Nei 50 e nei 100 stile libero. I re-cord mondiali sono un regalo che ho fatto a me stessa».Cieca dalla nascita, Cecilia l’acqua la sente, non ha bisogno di vederla. Dentro l’acqua ha addirittura avvertito la scos-sa più forte di terremoto a maggio. Si è fermata un attimo, poi ha ricominciato a macinare bracciate. «Con il nuoto ho imparato a conoscere il mio corpo ed è l’unico sport che mi rilas-sa e mi fa sentire in un ambiente protetto. Ho provato anche l’atletica, lo sci, e l’equi-tazione e posso dire che se proprio dovessi lasciare il nuoto, forse andrei a cavallo. Ma quando sto solo tre giorni senza nuotare divento matta e faccio impazzire chi ho attorno».Lei, che vive a Formigine con i genitori e suo fratello, da ottobre avrà un cane-gui-da. L’ufficio di presidenza dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna ha accol-to, infatti, la domanda di contributo arri-

Il nuoto? Si può fare…ad occhi chiusi!

vata dal Comune di Formigine (Mode-na), stanziando 6 mila euro per l’acquisto di un cane addestrato alla guida dei non vedenti. Cecilia, iscritta all’Università di Bologna alla facoltà di Psicologia parla anche del suo legame con il nuotatore tetraplegico Francesco Bettella e di come questo sentimento l’abbia aiutata a vin-cere. «Il mio fidanzato mi ascolta e mi dà co-raggio. Ci siamo incontrati agli Europei in Islanda e da lì abbiamo iniziato a fre-quentarci. A livello sportivo condividiamo molto, ma ovviamente non c’è soltanto il nuoto. Ci comprendiamo. Lui è sicuro di sé e mi trasmette tranquillità. Mi sa ca-pire: le donne fanno un po’ i capricci ogni tanto, bisogna sapere starci dietro».A chi maliziosamente ha voluto opporle la disfatta di Federica Pellegrini, Cecilia ha risposto sorridendo, ma con decisio-ne: “E’ un’amica” e la polemica è finita lì.Quando si ricorda a Cecilia la recente impresa in terra britannica lei risponde: «È un’emozione così forte che a volte an-cora non ci credo. Ma penso anche che ci siano ancora dei grandi pregiudizi sulla disabilità, anche tra gli stessi disabili: fa paura pensare che, se non sei vedente o hai qualche disabilità, puoi comunque fare le cose che fanno gli altri». Cecilia ha venti anni, spesi per dimostra-re che il marcio sta solo nella mente delle persone mediocri, che non c’è nulla di

impossibile, se ci si crede, e che innalzare il livello delle proprie aspirazioni è sempre legittimo e auspicabile.Noi, tutti in piedi, le riservia-mo la nostra standing ovation: ma con l’applauso che porta con sé non un sentimento di pietà, ma solo grande gioia e orgoglio.

Sopra:Cecilia sul podioe insieme al capo dello StatoGiorgio Napolitano.A destra, mentremostra uno degliori olimpicivinti a Londra.A sinistra, un momentodella gara,e l’accoglienza a Formigine

a cura di Doni Ferrari

Un gruppo di atleti che ha reso onore alla vita e allo sportNel nuoto erano undici gli atleti in partenza: Nicolò Bensi, Francesco Bettella, Fabrizio Sot-tile, Federico Morlacchi, Francesco Bocciardo, Michele Ferrarin, Efrem Morelli, Cecilia Camellini,Stefania Chiarioni, Emanuela Romano e la veterana Immacolata Cerasuolo

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Silvia Damato

Il fenomeno dell’abbandono nei paesi dell’est non è qualcosa che appartiene al passato. Migliaia di bambini spinti ai margini della società, con la loro presen-za, urlano al mondo intero quello che è l’autentico scandalo della Romania. Il loro numero negli anni progressiva-mente aumenta. Dopo la crisi economi-ca del 2009 il fenomeno è estesissimo in tutta lo Stato dove, secondo l’Unicef, il numero dei neonati lasciati nelle culle, tra reparti di maternità e di pediatria, tocca le 9mila unità ogni anno.Dal 2005 una legge vieta anche le ado-zioni internazionali. Decisione presa dopo che sono state perse le tracce di 1500 bambini adottati in Usa, Svizzera, Spagna e Italia. In questo paese lontano, che continua a documentare casi di traffico di esseri umani con giovanissime che, uscite dagli istituti, finiscono a prostituirsi lungo le strade delle città italiane, Mino Damato ha dedicato parte della sua vita ai bambi-ni “in emergenza” ma soprattutto a quelli abbandonati e affetti da Aids. Mino era presidente e direttore della “Fondazione bambini in emergenza” che opera in Romania, a Singureni, at-traverso la “Fundatia Bambini in Emer-genza”, una Fondazione con personalità giuridica rumena costituita, nel mese di ottobre 1996, al fine di poter ottenere le autorizzazioni ad operare sul territorio a pieno titolo, così come previsto dalle leggi rumene. E’ la sua eredità che è sta-ta raccolta, dopo la sua scomparsa, dalla moglie Silvia.«Mino diceva che Singureni poteva morire con lui, la vedeva come una grande respon-sabilità, e spesso mi diceva “ Quel giorno fai come ti senti”. So che sarebbe stato d’ac-cordo anche se non avessi accettato. Ma questa è la mia vita, non potrei fare altro lavoro. Mi sento privilegiata a fare quello che faccio e ad avere conosciuto Mino. Fac-cio fatica a ricordare la mia vita prima di averlo conosciuto: il mio posto è con questi ragazzi che abbiamo cresciuto insieme».Silvia Saini Damato è una donna molto intelligente, semplice, umile ma capace e determinata. Ebbi la fortuna di cono-scerla insieme a Mino qualche anno fa, in Val di Non, in occasione di “Pomaria”, la festa dedicata alle mele trentine. Non a caso, nel Centro Pilota Andreea Da-mato che Mino ha fondato a Singureni fa bella mostra di se un meraviglioso me-leto impiantato dai volontari trentini.Sono passati due anni dalla scomparsa di Mino: come procede l’attività della Fondazione?«Le cose sono cambiate anche perché una persona come Mino è insostituibile: a volte

mesi, abbandonati subito dopo il parto da una madre che non si è nemmeno “presa la briga” di dare loro un nome ( sul foglio al posto del nome c’è una X) mentre ha lasciato in loro denutrizione, dipendenza da droghe o alcol e/o il virus dell’HIV e/o dell’epatite. Quando un nuovo bimbo ar-riva in una delle case famiglia del nostro Centro viene amato subito, da tutti, so-prattutto dagli altri bambini. Nella nuo-va casa finalmente troverà chi penserà a nutrirlo, lavarlo, vestirlo, che giocherà con lui, lo consolerà, lo proteggerà, lo eduche-rà, gli rimboccherà le coperte la sera...ma non troverà, purtroppo, una famiglia vera, una mamma soprattutto. Se un bambino non vive l’esperienza della famiglia diven-ta in pochi anni un “disadattato sociale” e da adulto non saprà crearsene una propria perchè non l’ha mai “vissuta».La finestra temporale per reinserire un bimbo in un nucleo familiare, è limitata (massimo i 6-8 anni di età). Da diversi anni esiste in Romania la figura dell’assi-stente maternale e cioè di una donna (con determinati titoli e requisiti) che accetta di accudire uno o due bimbi con un minimo rimborso delle spese sostenute. Qualche mese fa abbiamo organizzato e finanzia-to il corso di formazione per 10 assistenti maternali e a maggio di quest’anno ab-biamo “trasferito” il nostro primo bam-bino, Andrei (6 anni) ovviamente dopo

visite reciproche e periodiche. Il bambino è rinato: nella nuova famiglia ha trova-to non solo una mamma ma anche un papà, e due “fratelli” che sono diventati i suoi compagni di gioco. Lunedì scorso per Andrei è stato il primo giorno di scuola...è entrato nella nuova scuola fiero per la sua cartella di Spiderman, per la sua divisa con giacca e cravattino, ma soprattutto per la“mamma” e il “papà” al suo fianco. Que-sti sono i nostri più grandi successi!”Cosa le ha trasmesso Mino e in quali scelte risente i suoi insegnamenti?«Mino mi ha insegnato a fare le cose bene, belle, velocemente. A Singureni la gente ci considera alla stregua degli untori di un tempo: sputano per terra quando ci incrociano e io dico a tutti di non abbas-sare mai lo sguardo per dimostrare ai no-stri bambini che non devono mai avere paura e non hanno motivo di vergognar-si. I bambini sanno poi riconoscere il bel-lo anche se hanno provato l’orrore degli

ospedali lager. Il bello è curativo, soprattutto quan-do lo si partorisce lavorando coi ra-gazzi nei labora-tori artistici. L’ agire veloce-mente ha, infine, gli occhi di Doru. Un bambino straordinario che dava a Mino una lista di giochi da comprare non per se, ma per gli al-tri bambini e al quale Mino aveva

non è per niente vero che morto un papa se ne fa un altro. Siamo cambiati anche noi, anche se lo staff è pressoché immutato e con specifiche competenze: suor Maria e le suo-re francescane missionarie di Assisi, Tania (assistente sociale che mantiene i rapporti con le autorità), Dan (manutenzione e logistica) e Giulia, la mia più stretta col-laboratrice in Italia. Il primo anno dopo la scomparsa di Mino è stato molto duro sotto tutti i punti di vista: farsi conoscere dalle autorità locali, gestire con scelte in-novative la Fondazione (dato che i tempi erano cambiati e le stesse si imponevano) non è stato facile».Qual è stata la scelta più significativa? «Sono sempre stata convinta che i bam-bini devono rientrare in famiglia dopo la “casa famiglia”. Anche se il personale al Centro garantisce la copertura per le 24 ore con cuoche, animatrici, assistenti, psi-cologhe non si respira la calda atmosfera della casa. I bambini al Centro Pilota disegnano sempre oggetti, naturalmente mai un riferimento ad una casa, ad una mamma, ad un papà. Ho ideato e avvia-to un progetto in tal senso nonostante le molte resistenze incontrate attorno a me: ma dopo i primi 4 mesi ha già iniziato a dare i suoi meravigliosi frutti. I bambini che accogliamo nel Centro Pilota Andreea Damato di Singureni, sono tutti bimbi abbandonati. Arrivano da noi di pochi

promesso che nel nuovo padiglione sareb-be stato il primo ad entrare. Ma è morto la sera prima». Prossimamente Silvia sarà ospite a Man-tova dell’Associazione “Restituiamogli i sogni” che contribuirà a finanziare il suo splendido progetto e il lavoro di un grande indimenticabile uomo.

Fondazione Bambini in Emergenza Piazzale delle Belle Arti, 1

00196 Roma | Tel. +39 06.32.20.611 www.bambiniinemergenza.org

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CODICE BIC SWIFT: UNCRITM1003 presso Unicredit Banca di Roma

L’eredità di Mino Damato: il Centro Pilota Un’eredità pesante, che comporta rischi, sacrifici, ri-nunce, l’affidarsi spesso alla Provvidenza per risolvere problemi che sembrano insormontabili. Ma che rega-la vita e sorrisi, quelli senza prezzo dei bambini

A sinistra:Il momento della consegna da parte di Silvia Damatodel Premio Mino Damato (alla sua seeconda edizione)a Robert Gallo, medicoe virologo statunitense, notoper aver scoperto nel 1983 il virus HIV di tipo 1, insieme al dottor Luc Montagnier.

Nel segno di Mino: la mia vita per i bambini di Singureni

a cura di Marco Morelli

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20 | Ottobre - Novembre 2012

L’Alpine Wellness Hotel Masl:di meglio non potreste desiderare

Una vacanza benessere fra le montagne della val Pusteria in Alto Adige

A Stoccolma si dorme nel Jumbo Hostel, suite e camere all’interno di un jet 747/200 proposte da Hostelsclub. Stanze da 108,36 euro.www.hostelsclub.com

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lUsnerhoF 2L’hotel è infatti incastonato nella suggestiva cornice dei pascoli alpini di Luson, Larice... che raccontano l’essenza di questa valle.Fino al 4 novembre. www.naturhotel.it

la “dritta”Il fascino del sigaro toscanoUn’occasione per scoprire il suggestivo Fumoir Concept dedicato alla degustazione di esclusivi prodotti di grande qualità, dai classici prodot-ti da fumo ai più blasonati sigari di tutto il mondo che permettono l’abbinamento ad altre selezionate tipologie di prodotto come vini, distil-lati, cioccolato e caffè. Il Fu-moir Parco dei Principi potrà essere riservato alla migliore clientela per business educa-tional e ogni altra occasione di incontro. Apre la kermes-se di 4 appuntamenti dedi-cati al sigaro Toscano in tut-te le sue tipologie, la serata con i prestigiosi vini Antino-ri in abbinamento all’Extra-vecchio, a seguire l’appunta-mento con i cru di cioccolato Domori in abbinamento al Soldati, il terzo evento vede protagonista il caffè mono-

rigine Illy in abbinamento all’Antico, e conclude il ci-clo di appuntamenti la sera-ta con i distillati Nonino in abbinamento all’Originale. Il Fumoir Parco dei Princi-pi, ideato dal General Mana-ger Gerardo Fruncillo, è solo la prima di una serie di atti-vità promozionali che parto-no con la stagione autunnale e che prevedono eventi set-timanali legati alla gastrono-mia e altri numerosi appun-tamenti a tema.

Parco dei Principi Grand Hotel & Spa Via G. Frescobaldi 5

(Villa Borghese) RomaTel. 06/854421

www.parcodeiprincipi.com

Il fascino di Capri in... autunno: assolutamente al Punta Tragara

Lussureggiante, incantevole, dal fascino senza tempo, Ca-pri con la sua bellezza qua-si magica, è il sogno che al-meno una volta nella vita deve essere vissuto. Magari a ottobre,quando il clima è più fresco e il traffico turistico meno convulso. Per chi vuole concedersi un long weekend, imperdibile la proposta del Punta Tragara, il 5 stelle lus-so gioiello caprese unico nel suo genere, a picco sul mare, proprio di fronte ai Faraglio-ni: fino al 14 Ottobre 2012 è disponibile il pacchetto “3 notti al prezzo di due”. Pro-grammando un soggiorno di 3 notti, si avrà la terza notte in omaggio. E non è tutto: agli ospiti è riservato anche

uno sconto del 15% sui trat-tamenti presso la spa Unica e uno sconto del 15% per una cena al ristorante Monzù. La tariffa parte da € 420,00 per camera doppia al giorno, pri-ma colazione inclusa.Con le sue 44 stanze, il Pun-ta Tragara è un resort 5 stel-le lusso, membro di Small Luxury Hotels of the World, ricco di storia che si respira in tutti i suoi ambienti. Lo scor-so anno è stata inaugurata la nuova spa UNICA, un’oasi di benessere per la remise en forme degli ospiti.

Punta TragaraVia Tragara 57, Capri Tel. +39 081 8370844

www.hoteltragara.it

L’Alpine Wellness Hotel Masl sorge a 1.300 m di quota nel ro-mantico paesino di Valles, fra i monti che sovrastano la val Pu-steria, nel cuore del comprenso-rio sciistico Gitschberg Jochtal. Nato nel 1680 come locanda del paese, l’hotel a tre stelle superior è situato direttamente sulle piste ed offre un armo-nioso connubio tra ospitalità e tradizione, accogliente roman-ticismo e moderno comfort. Gestito oggi in quarta genera-zione, con dedizione e passio-ne, dalla famiglia Messner, pre-senta ambienti curati e camere arredate in tipico stile con legni locali. Disponibili anche sui-tes, ampie camere famiglia con stanza separata per i bambini nonché appartamenti. Il Masl si propone anche come hotel ideale per famiglie, sia per la sua posizione vicino alle piste sia per l’attenzione da sempre dedicata ai piccoli ospiti.Il fiore all’occhiello della casa è il centro “Alpine wellness” con splendida vista sulle montagne circostanti: 800mq di benessere con piscina coperta, saune, pale-

stra, idromassaggio, bagni di fie-no, lettini ad acqua, massaggi e trattamenti di bellezza a base di essenze ed erbe alpine naturali. La cucina propone ottimi piat-ti della tradizione sudtirolese arricchiti dai prodotti biologici dell’annessa azienda agricola. Una volta alla settimana vie-ne proposta una visita guidata della fattoria con degustazione di latte. Gli amanti dello sci po-tranno partire dall’hotel con gli sci ai piedi. Infatti, le piste e gli impianti della stazione sciistica Gitschberg Jochtal (parte del

carosello Dolomiti Superski) si trovano proprio di fronte all’ho-tel. L’offerta include complessi-vamente 16 impianti di risalita e 44 spettacolari km di piste. Chi invece è in cerca di nuove sfide troverà tutto a portata di mano: fondo, slittino, escursioni con le ciaspole, accoglienti baite dove ristorarsi. Da non perdere: una visita ai ca-ratteristici Mercatini di Natale delle città di Bressanone, Bru-nico e Vipiteno, raggiungibili in soli 30 minuti di auto.Settimane bianche con speciale

benessere,periodo 05.01.2013 - 25.01.2013: a partire da 429 € a persona. Includono: 7 giorni in mezza pensione benessere più spuntino pomeridiano, 1 buono di 50 € per il centro benessere, Skipass da 6 gg disponibile al prezzo di 5 gg, Visita dell’annes-sa azienda agricola,1 escursione guidata alla Malga Fane.

Alpine Wellness Hotel Masl Unterlände 21

39037 Valles/Rio di Pusteria (Bz), Tel. 0472 547187

www.hotel-masl.com

SCELTI DA NOI

Autunno di design tra i vigneti e i più bei colori autunnali

Dalla spettacolare terrazza di 850 metri quadri, i vi-gneti si dilatano a perdita d’occhio. Stando comoda-mente nella whirlpool si possono degustare i presti-giosi vini della zona. Qui non c’è fretta: il tempo si ferma tra wellness, arte e cantine aperte per i numerosi

eventi che celebrano il rito della vendemmia, come il “Vinosafa-ri” di Caldaro in programma il 4 ottobre e il 1° novembre, le visite guidate in bicicletta tra i vigneti, organizzate nell’area Bolzano e dintorni oppure la festa del Tör-gellen a Termeno il 5-6 ottobre. Tra Merano e Bolzano, nel cuo-re della Strada del Vino, l’hotel Napura ha 41 eleganti apartment suite. La particolare struttura si integra perfettamente nel paesag-gio vinicolo. Vetro, legno e pietra sono il leitmotiv dell’architettura

dell’hotel, tre elementi che garantiscono il suo equili-brio e la sua eleganza. Altro fiore all’occhiello, è la ma-gnifica terrazza “Sky Terrace” posta sul tetto: 850 mq di spazio dedicati al benessere del corpo e della mente, grazie ad una spettacolare vista sull’intera Val d’Adige e su tutte le Dolomiti. Le vasche idromassaggio riscal-date, la spa con il suo bagno a vapore e cromoterapia, sauna finlandese, docce emozionali, una esclusiva zona relax e, last but not least, il bar, aperto fino alle 22.30, con il suo ampio salotto con comode sdraio, poltrone e confortevoli angoli, dove sorseggiare le migliori pro-poste delle cantine altoatesine. Pacchetto Autunnale valido fino al 23.12.12: 3 per-nottamenti da venerdi a lunedi mattina con late check-out a partire da 258 euro per persona Info: Napura Art & Design Hotel // Suites & Aparte-ments, Via Steurer 7, Settequerce / Terlano (BZ). Tel.: 0471 195 60 56

www.napurahotel.it

di ANNA MARIA CATANO

il suggerimento

Renaissanceeuropeo

Tra le dolci colline della Gar-fagnana - che l’autunno colo-ra di mille sfumature di giallo, di rosso, di marrone - s’in-contra a 500 metri d’altezza il Renaissance Tuscany Cioc-co Resort & Spa, primo Re-naissance Resort d’Europa, marchio di lusso del gruppo Marriott. Immerso in una tenuta di due-

mila ettari, antica riser-va di caccia, Il Ciocco è un piccolo borgo, ar-roccato in una corni-ce naturale

dove il tempo sembra essersi fermato. Ma senza nulla to-gliere alle più moderne como-dità. L’atmosfera è intima ed elegante. Non a caso il nome – di pa-

scoliana memoria – ricorda il legno che arde nel camino, simbolo del calore del focolare domestico. Un lusso “semplice” pensato per soddisfare ogni possibile desiderio dell’ospite. Dall’ot-tima cucina toscana accom-pagnata da vini selezionati. Ai trattamenti della beauty spa Daniela Steiner, agli eventi re-alizzati secondo la filosofia “In-triguingMeetings” – con una grande attenzione ai partico-lari di design e alle atmosfere - alle serate danzanti a tema. Tanti i pacchetti benessere. Ma il vero plus è la vista moz-zafiato - sulle Alpi Apuane e sull’Appennino tosco emilia-no - che si gode dal ristorante e dalla piscina esterna.

Numero Verde: 800 82 00 12.

www.renaissancetuscany.com

Gestito oggi in quarta generazione, con dedizio-ne e passione, dalla fa-miglia Messner, presenta ambienti curati e camere arredate in tipico stile con legni locali

di Marco Morelli

Un giorno con il pastore per scoprirne il segreto Una Sardegna fuori stagione, ancora calda e piena di colori,mare e pastori-zia, terra di ultracentenari. Una gior-nata con il pastore per scoprire il ritmo di vita e il segreto della loro longevità: un pacchetto proposto dall’hotel Co-sta dei Fiori di Santa Margherita di Pula. Un hotel 4 stelle in riva al mare, cene a lume di candela a bordo pisci-na, un’escursione dal pastore, nel suo ovile, per assaggiare vino e formaggio e per scoprire i suoi antichi strumenti di lavoro. Ecco l’offerta: fino al 13 otto-bre, 3 pernottamenti in mezza pensio-ne e 1 escursione dal pastore costano 261 euro a persona in camera doppia.

Info: Tel. 070 – 9245333www.costadeifiori.it

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Ottobre - Novembre 2012 | 21

Il 14 ottobre 2012 il Castello apre le antiche cucine e le dispense per portarvi a scoprire cosa si serviva “Alla Tavola dei Re”. www.castellodigropparello.com

AllA tAvolAdei Re 3 lA dispensA

mAgicA 4Dall’1 al 31 ottobre l’appuntamento più gustoso è a Fié allo Sciliar. Dodici chef propongono i menu della tradizione altoatesina www.alpedisiusi.info

APPUNTI DI VIAGGIO

Shopping contadino firmato Gallo RossoAppuntamento da non per-dere il 20 ottobre 2012. Nella vivace ed accogliente piazza Walther, i prodotti agricoli saranno i protagonisti della Festa del Ringraziamento. Dalle 8.30 i coltivatori diretti altoatesini, le cooperative di produttori e varie associa-zioni di contadini, presente-ranno in rassegna i prodotti agricoli e i generi alimentari altoatesini più rinomati. La Festa del Ringraziamento ha radici che risalgono ad un passato lontano, e che, ancor oggi, costituiscono un valore che non ha perso il suo antico e orgoglioso significato. In autunno, alla fine dei raccol-ti che hanno accompagnato il lavoro agricolo durante i mesi estivi, i contadini fe-steggiano e ringraziano per i prodotti che la natura ha loro donato. Sulle bancarelle del mercato centinaia di prodotti di prima qualità, provenienti direttamente dalle fattorie e dai masi altoatesini, molti dei quali sono affiliati Gallo Rosso. Dai formaggi di alpeg-gio, alle marmellate di frutta maturata al sole, dal miele ai distillati, dal pane alla frutta secca. Per un soggiorno “con-tadino” a 360° si può sceglie-re un autentico maso altoa-tesino “Gallo Rosso”, dove vivere e gustare l’atmosfera della fattoria: al maso Gallo

Rosso Quellenhof, ad Appia-no sulla Strada del Vino ed immerso nei frutteti, si può osservare da vicino il lavoro della famiglia Pertoll e degu-stare succhi, erbe aromatiche, marmellate, frutta e verdura fresca del maso. La cantina offre un luogo davvero insoli-to per serate in compagnia: il legno e il profumo delle botti invadono gli ambienti, cre-ando una situazione partico-larmente accogliente. Sopra Bolzano, nell’incantevole e panoramica zona del Renon con vista sulle Dolomiti, a 1020 metri d’altitudine, c’è invece il maso Haidgerberhof Gallo Rosso che offre l’oc-casione di vivere la vita del maso. Tra frutteti e animali della fattoria (galline, maiali, pecore e conigli), l’atmosfera è autenticamente contadina: si ha la possibilità di colla-borare al maso e osservare da vicino il lavoro agricolo. La famiglia Pechlaner organizza serate con grigliate e prepa-razione “in diretta” del pane. Proprio come una volta.

Gallo RossoTel. 0471-999308www.gallorosso.it

Bratislava e Kosice, accoppiata vincente della SlovacchiaUna delle icone turistiche identi-ficative della Slovacchia, il picco-lo Paese dell’Europa centrale ri-nato, di fatto, dopo la caduta del muro e la successiva separazione dalla Repubblica Cechia, è la cit-tà di Kosice, Capitale Europea della Cultura nel 2013. Si trat-ta di una città medioevale che si trova nella parte sud-orientale del Paese, adagiata sulle rive del fiume Hornad. Il suo centro sto-rico, si estende intorno alla piaz-za a forma di fuso e circondata da splendidi edifici e, un po’ più iso-lata, dalla cattedrale di Santa Eli-sabetta, la più grande chiesa della Slovacchia, considerata una del-le più belle strutture gotiche del Pianeta. Di fronte alla cattedra-le, ecco la vecchia torre del XIV° secolo che, insieme alla cappella di San Michele e all’ossario, co-stituiscono un esempio unico di

edifici monumentali gotici. Infi-ne suggeriamo di visita il Výcho-doslovenské Muzeum, famoso per il Golden Hoard di Košice, un tesoro costituto da 11 chili di monili del metallo giallo e l’uni-ca collezione al mondo di mone-te d’oro del XV°, XVI° e XVII°

secolo, provenienti da 81 diver-se zecche di tutta Europa. (www.kosice.info). La capitale Bratisla-va, in passato luogo di incorona-zione dei re d’Ungheria, è una città ricca di architettura medie-vale e barocca. Da qualche anno è facilmente raggiungibile anche per mezzo di un aliscafo che par-te da Vienna e navigando sul Da-nubio, in meno di due ore, rag-giunge questa splendida città, che si estende su entrambe le rive del Danubio, ai piedi dei piccoli Carpazi. La città è oggi caratte-rizzata un palpitante vita socia-le unita ad un fascino storico che risale al XIV° e XV° secolo quan-do, con lo sviluppo degli scambi commerciali si rafforzò anche la sua importanza culturale, cul-minata con l’apertura dell’Aca-demia Istropolitana (1467), una delle prime università dell’Euro-

pa Centrale. La parte più attraen-te di Bratislava è la città vecchia dove sono concentrati i monu-menti storici più importanti e le istituzioni culturali. Il castel-lo di Bratislava è visibile anche da molto lontano essendo stato edificato su di un costone roc-cioso che domina il Danubio e dal quale, nelle giornate più lim-pide è possibile scorgere anche Vienna e parte dell’Ungheria. Nei pressi del castello troviamo la cattedrale gotica di St Martin, il simbolo religioso di Bratislava, con la sua suggestiva torre impre-ziosita dalla copia dorata della corona ungherese, a ricordo de-gli undici re e delle otto regine - inclusa Maria Teresa - che sono stati incoronati in questo luogo, tra il 1563 e il 1830 (info in Ita-lia: 333 4885545).

Paolo Ferrari

Le due perle più luminose di uno Statoin pienaevoluzione e crescita, entrano di diritto nel novero delle nuove destinazioni turistiche europee

di ALESSANDRA CAPATO

il giramondo

In Uganda con i gorilla

Colazione originale? Caffè e Champagne in Ovovia!

le. Un incredi-bile itinerario in un Paese ancora vergi-ne e selvaggio, capace di re-galare ancora forti emozio-ni. Accompa-gnati da guide esperte si vivrà un’esperienza a contatto con la natura. Il tour parte dalla capitale, Kampala e da lì in direzione Nord-Ovest, verso la città di Masindi e il Parco Nazionale delle Murchison Falls. A Masindi, si potrà fare una passeggiata all’interno della Riser-va di Ziwa, nata da un progetto di conservazione che ha riportato qui i rari rinoceronti bianchi e neri. Si proseguirà poi verso il Parco Nazio-nale Murchison Falls, il più grande nel Paese, sosta al Top of the Falls, la sommità delle cascate, dove il Nilo

si restringe in una stretta gola di soli sette metri prima di compiere un salto di quaran-tatre metri cre-ando un ruggito assordante e una serie di spruzzi e arcobaleni incan-tevoli. E poi ancora Fort Portal con

la regione dei laghi craterici Kasen-da e la foresta del Parco Naziona-le di Kibale dove vivono numerosi scimpanzé. Si raggiungerà il Parco Nazionale Queen Elizabeth, cele-bre luogo dove i leoni sono soliti ar-rampicarsi sugli alberi. Si proseguirà verso la foresta tropi-cale di Bwindi fino a raggiungere il confine con il Ruanda, dove si po-tranno avvistare con permessi spe-ciali i pochi esemplari di gorilla di montagna.

Autunno: wellness alpino.Kitzbühel lifestyle e glamour

A Kitzbühel si respira un mix tra tradizione alpina e art de vivre contemporaneo

Se vi siete stancati di safari in sava-na e ricordate con un brivido il film Gorilla nella nebbia, siete pronti per andare in Uganda. A Azonzo Tra-vel (info: www.azonzotravel.com) propone un viaggio unico e specia-

Cominciare in Austria la giornata in salita non è una cattiva idea. I Fal-kensteiner Hotel & Spa Carinzia e Hotel Son-nenalpe nella regione di Nassfeld/Hermagor, per assicurarsi di regalare ai propri ospiti un ricordo fuori dal comune offro-no la possibilità di fare

colazione direttamente sulla moderna ovovia Millennium Ex-press, verso il Tressdorfer Alm ad una altezza di 1.590 m o anco-ra più su verso il Madritsche posta a 1.919 metri: un cestino da picnic completo e servizio champagne Butler presso la stazione intermedia e vista sulla montagna e sulla natura di Nassfeld.

Per info: www.falkensteiner.com | www.sonnenalpe.falkensteiner.com

Kitzbühel, la più nota delle località austria-che di montagna, è da anni il salotto dell’alta società in quota. Ritenuta la Montecarlo delle Alpi, per tutto il glamour e il lifestyle che si respira tutto l’anno, è oggi rinnovata nel look e nell’hotellerie di lusso, con il restyling di al-berghi storici e con nuovi 5 stelle davvero top con servizi e standard di altissima qualità. Una zona ben estesa, che oltre alla cittadina di Kitzbühel, comprende i villaggi di Reith, Aurach e Jochberg che insieme costituiscono uno scenario variegato e differente per carat-

teristiche e aspetti. Il carico di energia alpina è assicurato per il corpo, per la mente e per lo spirito, grazie ai panorami mozzafiato, ai soffici prati, alle verdi foreste e ai laghi cristal-lini. Nelle SPA degli hotel, i professionisti del wellness alpino hanno ideato trattamenti e pacchetti per un benessere totale.La sua energia contagiosa coinvolge gli ospiti ogni giorno. Oltre ai negozi per lo shopping griffato, il suggestivo centro storico della cittadina si anima nel tardo pomeriggio, per dar vita all’inimitabile rito dell’aperitivo, un

appuntamento imperdibile tra musica inter-nazionale e divertimento, nei mitici locali come lo Stamperl, il Fünferl, il Ganslernalm e il Londoner. Anche la gastronomia è al top, i numerosi ristoranti gourmet dove gustare le specialità locali e non solo, costituiscono il polo culinario più importante del Tirolo.

Un concentrato di hotel di lussoIn questi ultimi anni l’offerta turistico-al-berghiera di alto livello si è rinnovata grazie a investimenti notevoli e all’apertura di nuo-ve strutture. Sono stati inaugurati due nuovi hotel a 5 stelle, il Grand Tirolia Golf & Ski Resort – www.grand-tirolia.com raffinato, accogliente e con una forte identità alpina e il Kempinski Hotel Das Tirol di Jochberg, moderno, spazioso e con una SPA tra le più grandi delle Alpi. In più si sono rinnovati alcuni storici hotel di lusso, come lo Sch-warzer Adler Kitzbühel – www.adlerkitz.at con un’atmosfera retrò-chic e un ristorante gourmet, il Kitzhof Mountain Design Resort – www.hotel-kitzhof.com con ambienti che mixano modernità e stile alpino con sobrie-tà ed eleganza, e poi lo Schloss Lebenberg – www.austria-trend.at/leb e il Maria Theresia – www.hotel-maria-theresia.at.

Info e offerte: Kitzbühel Tourismus Hinterstadt 18 Kitzbühel

T. 0043535666660-77 www.kitzbuehel.com

Ritenuta la Montecarlo delle Alpi è oggi

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e con nuovi 5 stelle davvero top

di Marco Morelli

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L’inverno comincia a Modena? Ebbene sì, con Nissan Skipass!

500 le località turistiche presenti500 località turistiche, vale a dire l’intero panorama sciistico europeo, (con qualche seducente incursione proveniente da oltre Oceano), hanno scelto, fin dal 1994, di aprire a Modena la loro stagione sciistica. La centralità della location, al centro di un territorio più o meno a metà strada tra la catena alpina e quella appenninica, situata strategicamente a poche decine di metri dal nodo autostradale A1/A22, ha decreta-to il successo di Nissan Skipass. L’aspetto espositivo è inoltre completato ed arricchito dal tradizionale workshop della neve, che da anni mette a contatto diretto gli operatori turistici presenti in fiera, con centinaia di rappresentanti del cosiddetto turismo organizzato.

800 marchi e 100 produttoriOltre 100 produttori di attrezzatura ed abbiglia-mento sportivo, in rappresentanza di circa 800 mar-chi, sono presenti nei padiglioni Modena Fiere per presentare le novità della stagione. Si provano sci, attacchi, bastoncini, caschi, tavole, tute e scarponi. Si fanno confronti e – volendo - si possono anche provare sulla mega pista (30 metri altezza e 140 me-tri lunghezza), ricoperta da 800 tonnellate di neve prodotta in quattro giorni. Accanto al prodotto neve vero e proprio, Nissan Skipass propone inoltre una vasta gamma di accessori per gli sport inverna-li, dai pali per lo slalom, ai gusci per proteggere la schiena, agli altimetri, agli slittini da gara etc. etc. La formula di Nissan SKIPASS, garantisce quattro giorni di contatti diretti con circa 100 mila visitatori e con gli addetti ai lavori, riuniti in fiera.

“numeri” anche su sci e snowboardQualche automobilista in transito sulla A1, ci ha confessato che pensava di sognare. A pochi metri dalla sua auto lanciata ad oltre 100 chilometri all’ora, ha visto sfrecciare in aria sciatori e snowboardisti, “decollati” dalla poderosa rampa di neve sistemata nel piazzale della fiera, attiguo all’autostrada. E’ il cuore dello spettacolo offerto da Nissan Skipass che ogni anno si arricchisce di novità: eventi ufficiali e contest di snowboard, freeski, skate, bmx, mountain bike, arrampicata, oltre alle lezioni gratuite di sci e di snowboard per i più piccoli. Inoltre sleddog, ga-stronomia, e la grande parata di campioni che inter-vengono a Nissan Skipass per la Festa degli Azzurri, prevista quest’anno alle 19 di giovedì 1 novembre.

Nissan SKIPASS, il Salone del turismo, degli sport invernali e del freestyle, è la manifestazione dedicata alle vacanze e agli sport sulla neve. Organizzata da studio Lobo e Modena Fiere, rappresenta l’evento di riferimento in Italia per gli appassionati

della montagna e degli sport invernali, per gli operatori turistici, le aziende ed i negozi di attrezzatura e abbigliamento sportivo

a cura di Marco Morelli

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MODENAFIERE 1-4 NOVEMBRE 2012

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AltA BAdiA, vocAzione ecologicA

Qualche numero ? 5.600 abi-tanti, una disponibilità di poco meno di 17.000 posti letto e quasi due milioni di pernotta-menti l’anno, tra estate e inver-no. Ecco l’Alta Badia, la vallata ladina che termina davanti al massiccio del Sella, all’imboc-co dei due passi dolomitici del Gardena e del Livinallongo. Potremmo aggiungere 500 chi-lometri di piste da sci collegate tra loro nel comprensorio del Dolomti Superski (incluso il mito della Gran Risa, che ospi-ta ogni anno il gigante più fa-moso della Coppa del Mondo), ma ci preme soprattutto sotto-lineare la grande vocazione ecologica dell’Alta Badia, evi-denziata dal teleriscaldamento che permette di riscaldare gran parte del paese de La Villa con il solo aiuto della legna, e dal-la recente decisione del paese di San Cassiano di chiudere definitivamente al traffico il centro della cittadina, che verrà animato sempre più spesso da numerose manifestazioni.

tel. 0471 836176 [email protected]

vAl di Fiemme, mondiAli Alle porte

Sono oltre 100 le gare di Cop-pa del Mondo organizzate in Val di Fiemme negli ultimi 20 anni, incluse le due tappe conclusive del Tour de Ski, che rappresentano l’evento con il maggiore share televisivo del-la stagione invernale. Tra il 20 febbraio ed il 3 marzo, La Val di Fiemme ospiterà i Campionati del Mondo di discipline nordi-che, un evento che ha già orga-nizzato altre due volte (1991 e 2003) negli ultimi anni. Con-fermata inoltre la finale del Tour de ski, in programma il 5 e 6 gennaio 2013. Passando agli sci da discesa, segnaliamo l’alpe di Pampeago come uno dei centri più importanti della vallata, cuore dello Ski Center Latemar, che da quota 1.757, si sviluppa verso Predazzo e Obe-reggen per un totale di 40 km

di piste. Segnalazione dovero-sa infine per la pista Olimpia dell’Alpe del Cermis (Predaz-zo) che si conclude a Predazzo dopo 7,5 km di piacere sciistico e 1.400 metri di dislivello

tel. 0462 241111 [email protected]

ABetone, lA neve dei cAmpioni

Sulle piste dell’Abetone, sono sciisticamente cresciuti Zeno Colò, Celina Seghi, e Vittorio Chierroni, tre autentiche icone dello sci del passato. Questa località, posta orograficamen-te sul versante emiliano, ma amministrativamente toscana a tutti gli effetti, propone un vasto comprensorio sciistico formato da oltre 50 chilometri di piste e 22 impianti di risali-ta, un’accoglienza alberghiera ed extralberghiera qualificata, ottima cucina e prezzi conte-nuti: ecco il sontuoso biglietto da visita che oggi l’Abetone esibisce con orgoglio. Situato a poca distanza da quattro cit-tà (Bologna, Modena, Firenze e Pistoia) che garantiscono un bacino di utenza potenziale di diverse centinaia di migliaia di sciatori, il comprensorio scii-stico dell’Abetone è composto da tre aree: la Selletta, il Monte Gomito - Pulicchio con le fa-mose piste Zeno e Stucchi, e la Val di Luce che si collega con la vetta del Monte Gomito.

tel. 0573 60186 [email protected]

roccArAso, montAgnA BiAncA, mAre BluDi tutto il bacino sciistico abruzzese, composto da una ventina di località, Roccaraso rappresenta la punta di dia-mante, l’eccellenza assoluta. Consente, in più di mezz’ora d’auto, dalle piste innevate di Roccaraso, di raggiungere il mare classificato come uno dei più puliti e limpidi del nostro Paese. Il suo comprensorio sci-istico, che gravita attorno alle cime più alte dell’Appennino Centrale, dove vivono l’aquila, l’orso marsicano ed il lupo, è

suddiviso in tre zone collegate tra loro, sci ai piedi. La zona del Pizzalto, quella dell’Aremogna e quella del Montepratello, che costituiscono un grande caro-sello di piste (120 km.) e im-pianti (34), con cinque diversi punti di arroccamento. Si scia da dicembre a marzo, grazie ad un nuovo impianto di inne-vamento. Ha ospitato le finali di Coppa Europa nel 2005 e i mondiali juniores nel marzo scorso

tel. 0864 845049 [email protected]

seeFeld, l’eccellenzA AlpinA in tirolo

Adagiata su un altopiano a cir-ca 1200 metri quota, Seefeld è un mix di sole, qualità della vita ed eccellenza delle strutture ri-cettive. E’ la principale delle lo-calità che formano l’Olympia-region (che comprende anche Leutasch, Moesern/Buchen, Reith, Scharnitz), e vanta un primato invidiabile: è la secon-da città austriaca (dopo Vien-na, of course) come numero di presenze turistiche annuali, e l’unica località austriaca ad annoverare ben 5 alberghi a 5 stelle nel suo territorio. Parti-colarmente amata dagli italia-ni (qui, tutti parlano la nostra lingua), è considerata il tempio planetario dello sci nordico (262 chilometri di tracciati battuti e segnalati), prescelta dai lettori del DSV Atlas Ski Winter sulle 232 aree sciistiche di tutto il mondo, in queste di-scipline. Anche lo sci alpino è praticabile in diverse zone del territorio con una ventina di impianti e circa 50 chilometri di piste.

tel. +43 (0)5 0880-50 [email protected]

les deux Alpes,

lA città dellA neveSorta intorno alle baite degli an-tichi villaggi di Venosc e Mont de Lans, oggi Les Deux Alpes è divenuta un domaine skiable di prima grandezza che si sviluppa dai 1300 ai 3600 metri di alti-tudine, dove si può praticare lo sci estivo sul ghiacciaio sciabile più vasto del continente. Si tro-va nel cuore dell’Oisans, nella Regione Rhone Alpes, a circa un’ora d’auto da Grenoble. La fotografia sciistica inquadra bel 1400 ettari di area sciistica non battuta per gli amanti del fuo-ripista, con 104 piste battute e segnalate (14 nere, 18 rosse, 45 blu e 27 verdi), 51 impianti di risalita che assicurano una portata oraria di più di 70.000 persone. Dagli anni ’90, Les 2 Alpes ha inoltre inaugurato di-verse aree “slide” per il freesty-

le, tra cui il Vallon de la Meje, con un dislivello di 2150 metri in neve fresca che rappresenta un autentico must a livello in-ternazionale.

tel. +33 (0) 476792200 [email protected]

st. moritz, noBlesse oBlige

Culla del turismo invernale da quasi centocinquanta anni, nel capoluogo dell’Engadina, si sono disputate due edizioni dei Giochi Olimpici Invernali (nel 1928 e nel 1948), e quat-tro edizioni dei Mondiali di sci alpino. Favorita da un clima particolarmente generoso (una media di 322 giorni di sole ogni anno), il suo nome sim-boleggia esclusività, eleganza e classe a livello internazionale. Con 350 chilometri di piste per lo sci alpino (e 55 impianti di risalita per 65000 persone/ora), Saint Moritz dispone di uno dei più vasti comprensori sciistici delle Alpi. Il domaine skiable si sviluppa intorno al Piz Nair con neve quasi sempre abbondante e impianti di risa-lita veloci. Tappa d’obbligo, la funicolare che porta a Corvi-glia, a 2.486 metri di altitudine, ed una imperdibile cena a lume di candela al Muottas Muragl (mt. 2456) dove, al tramonto, si scorgono i quattro laghi fino al Passo Maloja

tel. + 41 (0) [email protected]

trentino spA, mArketing A 360°

L’immagine turistica e territo-riale del Trentino in senso am-pio: questo il compito di Tren-tino SPA che ha preso il posto dell’Apt nel 2003. Dalla gestio-ne del marchio, alla promozione e pubblicità del Trentino come sistema integrato di valori e at-tività; dalla valorizzazione delle specificità, all’attività di marke-ting sui diversi mercati; dalle relazioni esterne e dei rapporti con i media, alla ricerca e analisi. Non solo promozione del turi-smo pertanto, ma marketing di tutto un territorio, dai prodotti tipici alla cultura, per finire con il coordinamento con tutti gli altri soggetti che operano nel settore: Provincia, Camera di Commercio, Università, APT d’ambito, Consorzi Pro Loco, Associazioni di categoria, ope-ratori, imprese. Tra i numerosi compiti della Trentino SPA, una segnalazione particolare per l’area comunicazione, che svolge un’attività articolata per consolidare una buona imma-gine complessiva del Trentino.

tel. 0461 219300 [email protected]

Otto “case history” della neve, a Nissan Skipass 2012

Modena 500 località turistiche presenti in Fiera, vale a dire l’intero panorama sciistico europeo

Due vallate dolomitiche (Alta Badia e Val di Fiemme), e due località appenniniche di rango (Abetone

e Roccaraso); tre località dell’eccellenza turistica d’oltralpe (Seefeld in Austria,

Les Deux Alpes in Francia e Saint Moritz in Svizzera); una società regionale di marketing turistico

(Trentino SPA). Saranno tutte presenti a Skipass 2012 per presentare la prossima stagione sciistica. Vediamo chi sono, e quali sono

i loro plus sciistici

a cura di Paolo Ferrari

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Ottobre - Novembre 2012 | 27

All’Excelsior Resort ****S mountain style spa resort di San Vigilio per immergersi nelle atmosfere incantate delle Dolomiti fino al 4 novembrewww.myexcelsior.com

Activ & RelAx A SAn vigilio (BZ)8 Un mASSAggio

in fondo Al mARe9Dall’unione di acqua e shiatsu, il Falkensteiner Hotel & Spa Iadera, a Punta Skala, in Croazia propone lo Watsu.www.iadera.falkensteiner.com

PARADISI DEL BENESSERE

Ritemprarsia Loipersdorf

Loipersdorf ”. Una nuova zona di 700 mq ne “Il Mio S chaffe lbad” ospiterà l’Area Sauna Roma-na per un in-vestimento di 600 mila euro. 6 nuove saune di diverse tipo-logie, arredate con materiali comple-tamente naturali del posto, saranno a disposizione degli ospiti delle Terme di Loipersdorf. Due volte al giorno i maestri di sauna, vestiti negli abiti tra-dizionali romani, eseguiranno la ceri-monia romana illustrando il percor-so da seguire e gli effetti benefici del calore. Fanno parte del resort terma-le cinque hotel da cui è possibile ac-cedere comodamente alle terme che sono aperte tutti i giorni. L’area “Ter-

me da vivere” è la parte più grande dedicata al diver-timento di tutte le età, compren-de: 21 piscine in-terne ed esterne, 9 saune, l’Acqua-fun con gli scivo-li, il Babybeach e l’Acquapark per i bambini, un ri-

storante. L’area “Il mio Schaffelbad” è invece la parte più elegante ed esclu-siva, dedicata a chi cerca benessere e relax, con 14 piscine, 14 saune, sale relax, cabine per i trattamenti, un ri-storante e una biblioteca. Il biglietto giornaliero per le “Terme da vivere” è di 27,50 euro; quello per entrambe le aree invece è di 39,50 euro. Per gli altri prezzi, gli orari e le prenotazio-ni è possibile consultare il sito www.therme.at.

Le Terme di Loipersdorf in Stiria, il resort termale più grande d’Europa, ha registrato 75.000 visitatori in più dall’inaugurazione del nuovo Acqua-fun, lo scorso novembre 2011.Ai numeri positivi corrispondono im-portanti investimenti e novità: trat-tamenti innovativi, nuove aree di be-nessere e restyling di ambienti già esistenti, per un’offerta sempre più ricca e al passo con i tempi. “Lasciarsi andare”, “sperimentare” e “rinvigorirsi”: questi sono i tre pila-stri delle Terme di Loipersdorf, fon-damenti del vero benessere. La tec-nica del Life Balance insegna proprio l’armoniosa combinazione dei tre ele-menti, secondo il “Metodo Olistico

Il 29 ottobre si celebra la Giorna-ta Mondiale della Psoriasi, ma alle Terme di Comano le affezioni cu-tanee si curano con successo tutti i giorni. In modo naturale, senza l’impiego di farmaci, grazie ad an-tiche acque benefiche, la cui effica-cia è confortata da numerosi lavori clinici che ne garantiscono scien-tificamente la validità( un ciclo di balneoterapia,confrontata con pa-zienti trattati con acqua di rete, ha dimostrato miglioramenti nel 64% dei pazienti a distanza di 3 mesi). Situate nelle Valli Giudicarie, alle spalle del Lago di Garda le Terme di Comano sono le uniche in Eu-ropa a poter vantare una specifica indicazione dermatologica, in pri-mis per curare psoriasi e dermatite atopicaUn passaparola entusiasta con-tribuisce alla scelta da parte degli

oltre 15.000 ospiti che ogni anno si affidano alle Terme di Comano. Dal 27 al 29 ottobre le Terme offri-ranno a tutti, malati e non, speciali momenti di approfondimento sul-la Psoriasi e sulle nuove frontiere curative.Innanzitutto il check-up derma-tologico gratuito per la psoriasi, riservato a chi viene per la prima volta alle Terme di Comano (su prenotazione, allo 0465/701277) con cura idropinica gratuita. Per tutti, invece, il 27 e 29, la possibili-tà di partecipare a visite guidate ai reparti cura del centro termale. Di psoriasi si parlerà domenica 28 ottobre alle 10.00: gli specialisti delle Terme di Comano illustre-ranno le nuove frontiere curative per la stessa e risponderanno alle domande del pubblico (ingresso li-bero). Convenzionate con il S.S.N.

e aperte fino al 4 novembre, le Ter-me di Comano offrono anche una breve stagione invernale (7 dicem-bre 2012-13 gennaio 2013) nel moderno stabilimento all’interno del Grand Hotel Terme.Quest’ultimo, classificato 4 stelle superior, immerso nel parco delle Terme di ben 14 ettari, rappresenta il luogo ideale per una cura/vacan-za. Al suo interno potrete effettua-re tutte le cure (alcune direttamen-te nella stanza dell’hotel) ed essere seguiti quotidianamente da uno dei medici del centro Termale, goden-do della privacy e degli spazi relax che l’hotel offre, dell’area wellness, dei numerosi trattamenti benessere nonché della rinomata cucina che il Grand Hotel offre.Ecco una del-le tante proposte che troverete sul sito www.ghtcomano.it.Honeymoon Short Stay: a parti-

re da € 806,00 a coppia. 3 notti/4 giorni in camera doppia Supe-rior da 2 perso-ne in pensione completa e p r o g r a m m a benessere con: 2 massaggio relax ( 50 min), 2 trattamenti viso (50 min), 1 accesso alla Private Spa con idromassag-gio, sauna finlandese e bagno turco agli aromi ( 90 min) con spumante e fragole. Per informazioni: APT Terme di Comano-Dolomiti di Brenta, tel. 0465.702626, fax 0465.702281, www.visitAcomano.it e [email protected].

Sempre più coccolatiall’ Hotel Terme Merano

Il centro benessere Passer Wellness & Spa per chi desidera il massimo della privacy

Hotel Terme Merano si rinno-va. Dopo il recente passaggio di proprietà, dalla Provincia a una cordata di imprenditori e alber-gatori altoatesini ( Sanoner, De-metz, Nestl e Athesia ) si appre-sta a vivere un nuovo percorso in fatto di accoglienza. Le novità sono l’introduzione della mezza pensione, il potenziamento del-le offerte Spa con incremento dello staff e nuovi trattamenti, la fusione dei due ristoranti Olivi e Wolkentein per la mezza pen-sione e la colazione con cucina a vista, la trasformazione del bar

Piazza in bistrò, con show coo-king e una terrazza aperta tutto l’anno (con tavoli in stile bras-serie e un menù à la carte con prelibatezze di vario genere, uno spazio unico in Alto Adige e per Merano). Piccoli ritocchi anche per le stanze e per l’area wellness dove i colori, hanno delineato meglio i principi del feng shui.Il nuovo direttore è Rudi Thei-ner, giovane e brillante altoa-tesino di 32 anni. Idee chiare e determinazione nel raggiungere gli obiettivi, con investimenti sul marketing online e risorse

umane preparate per tali propo-siti e compiti. La sua strategia è semplice e di apertura verso la clientela leisure, target che vuole incrementare.“Innanzitutto vorremmo in par-te cambiare la tipologia di pub-blico. Un po’ meno hotel di città con uomini d’affari e clientela da week end, ma prevalentemente hotel di vacanza con soggiorni prolungati (nel 2011, il 70 % dei pernottamenti era riferito a clienti in vacanza per brevi pe-riodi ed estimatori del benessere e della SPA” ). Ad esempio, prima da noi l’ospite poteva solamen-te mangiare “à la carte” mentre ora, con l’introduzione della mezza pensione, ce lo coccoliamo. Non vogliamo ridimensionare la clientela business, ma vogliamo aumentare i pernottamenti dei vacanzieri. Gli ospiti business potranno continuare a prenotare l’alloggio in b&b e chiedere la maggiorazione di prezzo per la mezza pensione: e le possibilità strutturali per organizzare mee-tings e congressi rimarranno inal-terate. Per fidelizzare la clientela leisure intendiamo dare valore

alle esigenze dei nostri ospiti cer-cando di soddisfarle in modo per-sonalizzato”. L’Hotel Terme Merano, ha con-tribuito al rilancio e alla svolta di questa destinazione turistica e di cura, insieme all’adiacente com-plesso termale. E’ l’albergo più trendy della città, decisamente moderno ma con accenti alpini rivisitati al suo interno. Insieme al design contemporaneo, arredi e accessori dalle tinte vivaci, le-gno e pietra, tappeti in pelle di mucca e lampadari fatti di corna di cervo, esaltati da colori come l’oro, il bordeaux e il verde mela.

L’hotel dispone di 115 camere e di 24 suite, del centro benes-sere Passer Wellness & SPA di 1.250 mq con piscina interna ed esterna immersa in un esclusivo giardino, soprattutto dell’acces-so diretto alle adiacenti Terme tramite un comodo tunnel sot-terraneo rinnovato di recente. Il cocktail bar Terrazza dei Cedri è il living dell’hotel dove domina un ritratto gigante di Sissi.

Hotel Terme MeranoPiazza Terme 1 – Merano (Bz)

T. 0473/259.000 www.hoteltermemerano.it

L’Hotel Terme Merano ha contribuito al rilancio e alla svolta di questa destinazione turistica e di cura, insieme all’adiacentecomplesso termale. E’ l’albergo più trendy della città, decisamente moderno ma con accenti alpini rivisitati al suo interno

Il nuovo direttore è Rudi Theiner.

La sua strategia è di apertura

verso la clientela leisure, target

da incrementare

di Marco Morelli

Terme di Comano: amiche per la pelle, ogni giorno

Il segreto della bellezzacon i trattamenti “Shanti”Un ‘tempio del wellness’ al co-spetto dell’ “Imperatore selvag-gio”, quel massiccio del Wilder Kaiser che è un simbolo del Tirolo. Nel centro benessere del Biohotel Stanglwirt, c’è davvero da ‘perdersi’ fra le mille possibilità di prendersi cura di sé. Per la cura preventiva e rige-nerante della pelle del viso e del corpo qui si utilizzano nuovi cosmetici naturali e bio, ispi-rati alle millenarie conoscenze dell’Ayurveda, con oli essenzia-li di altissima qualità. Si tratta dei prodotti ‘Shanti’, di Andrea L’Arronge.

www.stanglwirt.com

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28 | Ottobre - Novembre 2012

La casa dei sogni vicino a ParigiNel luogo magico per ec-cellenza, amato dai gran-di e dai piccini, è possibi-le trovare la Casa dei Sogni del XXI secolo, immagina-ta dalla Disney. La “casa del futuro”, ipertecnologica e interattiva, è stata ricreata al Disneyland Resort e, dal 16 giugno scorso, è anche visitabile. Entrare in questa abitazione è come fare un salto avanti nel tempo, op-pure nel mondo delle favo-le: schermi giganti, specchi Magici che trasformano la nostra immagine, proie-zioni, musica di sottofon-do secondo i nostri gusti, stampanti tridimensionali.Quando si varca la soglia della Innoventions Dre-am Home si viene accolti con fare cortese dalla fami-glia (immaginaria) Elias. Al proprio passaggio le pareti si colorano e parte una mu-sica di accompagnamento. Naturalmente è possibile personalizzare i disegni sui muri ed i brani musicali ri-spettando i propri gusti. La cucina è un insieme di fun-zioni interattive all’avan-guardia. Un tavolo speciale ricorda i vari appuntamen-ti, oltre alla spesa da fare ed i cibi e le bevande sono memorizzate dal sistema.

pollici, un impianto audio 7.1 e una stampante tridi-mensionale sono invece i punti forte dello studio. E per chi volesse giocare a travestirsi, la casa è do-tata di Specchi Magici che consentono di agghinda-re la propria immagine in svariati modi, dai tipi di ve-stiti ai baffi. Insomma, gra-zie alle nuove tecnologie disponibili, tra cui quelle RFId, che consentono il ri-conoscimento a distanza di oggetti, animali e persone sfruttando le onde radio, la Disney è riuscita come sempre ad andare oltre e a proporre qualcosa che nessun altro ancora aveva osato. Tutto questi a pochi passi da Parigi, per conti-

Le scorte alimentari sono totalmente automatizzate ed i gusti di chi li consu-ma memorizzati. La came-ra dei bambini sarebbe un sogno per tutti i più piccoli: letto a forma di nave pirata con cannone incorporato e stanza che reagisce alla fa-vola che il papà sta raccon-tando con proiezioni video a parete e luci e suoni sof-fusi in tema con la fiaba. La stanza dei ragazzi più gran-di, invece, c’è la possibilità di connettersi con gli amici o con le postazioni di gio-co. La sala da pranzo è ca-ratterizzata da un grande tavolo con schermi e com-puter con cui è possibile interagire in svariati modi. Un megaschermo da 100

nuare la favola nella magia, passeggiare per gli champs elisée, tuffarsi nella cultura del Louvre, concedersi un romantico tour sui famosi bateau mouches sulla Sen-na. Per i più curiosi, i quartie-ri latini, senza dimentica-re che è anche il posto mi-gliore per mangiare, dove trovare fornite bancarelle di libri usati, un susseguir-si di vie una più suggesti-va dell’altra, negozietti ca-ratteristici, accompagnati da musica di artisti da stra-da per raggiungere la fa-mosa cattedrale del Sacro cuore. Per concedersi un ultimo lusso, salire fino in cima alla tour eiffel e brin-dare con una coppa di pre-stigioso champagne, a quel punto sentirete realmente scendere una magica pol-vere di stelle, non prova-te ad esprimere un deside-rio perché sarebbe davvero chiedere troppo!

Entrare in questa abitazione è come fare un salto avanti nel tempo, oppure nel mondo delle favole

Gaggenau, l’eccellenza in cucina

Volevo il meglio e alla fine l’ho trova-to, Gaggenau.Gaggenau rappresenta oggi per archi-tetti, designer, chef di tutto il mondo l’eccellenza nell’ambito degli elettro-domestici per la cucina, ha presen-tato, in anteprima ad Eurocucina, le novità 2012. Materiali selezionati, pre-stazioni eccezionali e il fascino di una presenza marcata nello spazio: negli apparecchi per la cottura della Se-rie Vario 400 di Gaggenau, la tecnica professionale più innovativa al servi-zio della cucina domestica e il design scultoreo confluiscono e formano un tutt’uno. Le manopole di regolazione in acciaio massiccio posizionate sul pannello frontale sottolineano il rigo-roso linguaggio formale. Per la prima volta gli apparecchi speciali come il grill elettrico, la piastra Teppan Yaki, la vaporiera o la friggitrice possono essere abbinati secondo il proprio gu-sto e desiderio con i piani cottura a gas o a induzione da 38, 60, 80 o 90 cm, andando a creare un’unità estetica perfetta. Grazie alla precisa lavorazio-ne dell’acciaio inox da 3 mm di spes-sore, i piani cottura della Serie Vario 400 di Gaggenau possono essere in-stallati completamente a filo top o in appoggio, per mettere in evidenza i loro profili al vivo e possono essere installati uno accanto all’altro creando un perfetto allineamento. Tra i piani cottura a gas, a induzione e gli appa-recchi speciali possono essere inseriti fino a quattro unità di aspirazione da piano VL 414. Collegati ad un grup-po motore regolabile comodamente con un’unica manopola comandi, essi garantiscono un’aspirazione ottimale direttamente nel punto di cottura.Per le cucine a isola e per gli ambien-ti aperti e spaziosi Gaggenau propo-

ne una nuova soluzione : il centro di aspirazione da piano telescopico AL 400. I vapori e gli odori vengono efficacemente aspirati direttamente nel punto di cottura. Il tutto, nell’as-soluto silenzio. Il centro di aspira-zione da piano telescopico AL 400 si sposa perfettamente con i piani cottu-ra della nuova Serie Vario 400. Il suo design minimalista riprende il rigoro-so linguaggio formale degli apparec-chi della Serie Vario 400. Quando non è in uso, si ritrae per scomparire to-talmente nel suo alloggiamento. Per la prima volta tutta la superficie del piano si trasforma in un’unica, gran-de area di cottura senza limiti, pro-prio come nelle cucine professionali. Nel piano cottura Full Induction CX 480 tutta la superficie diventa quindi un’unica, grande area di cottura, sen-za zone e senza limiti. La posizione della pentola viene automaticamente riconosciuta e si scalda solo il punto in cui si trova.Ancora non sapete cosa cucinare, non importa riuscirei a restare immobile, con la mano ferma sul piano cottura, in un sorriso contemplativo per molto molto tempo, sapendo che Gaggenau non è solo un sogno.

ABITAREdi Barbara Gazzi

I netsukegiapponesi

I Netsuke giapponesi sono piccole sculture di avorio o legno la cui origine risale al XV secolo. Queste piccole sculture erano forate da due buchi per i quali pas-sava un cordoncino in seta ed erano destinate a fissare alla cintu-ra del kimono la scatoletta delle medicine o la scatola del tabac-co o l’astuccio della pipa. Questi meravigliosi oggetti antichi sono ora diventati pezzi d’ar-te raffinata da alloggiare in una vetrinetta in salotto, offrendovi la sensazione della magia d’oriente ogni volta che andrete a sfio-rarlo con le vostre mani.

C’era una volta…

La serradomestica

Un complemento d’arredo in grado di stupire e sorprendere, la Serra Domesti-ca Smeg permette di concepire e vivere in maniera differente il verde all’interno degli spazi domestici. Progettato in col-laborazione con lo studio Piano De-sign, l’elettrodomestico unisce il rigore della struttura in vetro e acciaio tempe-rato con le luci diffuse ed il nebulizzato-re interni, esaltando forme e colori delle piante poste all’interno di esso. Realiz-zata su concetto d’arredo con il verde, la Serra Domestica è un complemento d’arredo, ideale per chi ama dedicarsi alle piante pur non avendo a disposizio-ne un giardino o un terrazzo. Particolar-mente pratica e funzionale, si colloca su qualsiasi piano o sull’apposito piedistal-lo, mentre i vasetti contenuti al suo in-terno si estraggono comodamente evi-tando, a chi li deve sfilare, di chinarsi. Le virtù estetiche di questo oggetto di design s’accompagnano a soluzioni tec-nologiche di altrettanto valore. Il pro-gramma manuale permette di impostare a propria discrezione i differenti para-

metri dell’ambiente interno, individuan-do così le condizioni ideali per la cresci-ta di particolari tipi di piante. A questo si aggiungono altri tre programmi au-tomatici che consentono di ricreare dif-ferenti microclimi, adeguati alla cresci-ta ed al mantenimento di diversi tipi di piante: Tropicale, adatto per orchidee, piante verdi, bonsai e talee; Desertico, ideale per le piante grasse e Temperato per quelle fiorite. Per ottenere il clima desiderato è sufficiente premere un ta-sto sul telecomando e automaticamente la serra individua i parametri necessari alla sua impostazione. Inoltre, grazie ad un’apposita funzione che riscalda il ter-riccio, è possibile adoperarsi nella ripro-duzione delle piante per talea: l’attività che mediante il radicamento delle talee, i rametti potati, permette di riprodurre le piante desiderate. Progettata sul mo-dello di un’ abitazione, con tetto ed in-gressi, la Serra Domestica diventa un regalo perfetto per gli appassionati del verde e per chi ama oggetti dal design sobrio ed elegante.

VIAGGIO NELL’ARREDAMENTO

La birra la servo io

RENDERE UNICA LA PROPRIA CASA

Ciò che non manca mai in casa, so-prattutto a tavola, sono le bevande, ac-qua, coca cola, aranciata, birra, vino e quant’altro, oltre ai liquori da assapo-rare durante la giornata, da offrire ad amici, ospiti. Ma perché accontentarsi dei soliti reci-pienti, come caraffe, bottiglie, per servi-re le bibite? Esiste un originale conteni-tore per bevande la cui forma è davvero eccentrica: il dispenser per bevande a forma di pompa di benzina retrò. Il suo design ricorda le vecchie stazioni di rifornimento americane. Il materiale di cui è costituito è la pla-stica dura, il colore è silver, mentre la parte interessata a contenere i liqui-

di è in plastica trasparente con tacche graduate stampate, in modo da avere sempre sotto controllo il livello del con-tenuto e rifornirlo quando è necessa-rio, il dispenser è in grado di contenere fino a 900 cl di liquido ed è alto 48 cm circa. Per servire i drink basta preme-re la “pistola della pompa di benzina” che si trova alla fine del tubo di gom-ma flessibile ed erogare la bevanda nei bicchieri. È un regalo perfetto per tutti quelli che hanno voglia di dare un tocco di novità agli oggetti d’uso quotidiano, portan-do una ventata di divertimento ai soli-ti gesti come quello di versare bevande in un bicchiere!

Il camino elettricoad acqua

TENDENZESe non siete ancora attrezzati per l’inverno, un piccolo sugge-rimento vi scalderà la stanza e anche l’anima: il camino elet-trico! Un’ accattivante camino elettrico ad acqua di forma qua-drata, dimensioni contenute e finiture di tendenza lo rendono un acquisto che da solo può cam-biare l’aspetto della casa, rega-lando un angolo di magia ai fortunati possessori. Disponibi-le bianco lucido o “nero motor-bike”, o nell’eccentrica finitura a specchio. Effetto fumo e bra-ce di incredibile realismo grazie alla raffinata tecnologia “Opti-myst” by Glen Dimplex, pratica funzione riscaldamento a due potenze, telecomando fornito di serie. E’ possibile appendere il camino elettrico a parete, no in-casso, completo di rivestimento.

Le dimensioni si aggirano tra una larghezza di 713mm, una profondità di 180mm e un’ al-tezza di 710mm. Tra le prin-cipali caratteristiche tecniche si evidenziano il consumo orario solo effetto estetico, 212 watt, un peso di 22.6 kg, i colori sono disponibili in bianco laccato, nero opaco “motorbike”/spec-chio. E ora siete pronti a seder-vi in poltrona osservando le fiamme del fuoco e coccolarvi con la copertina della nonna, la cioccolata calda chi l’avrà preparata?!

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Quando l’accessorio è indispensabile!

ve tendenze dal momento che, rispetto alle collezioni dello scorso autunno- inverno, non ci sono stati troppi cambiamen-ti, soprattutto nel fronte degli stivali col pelo e del tacco alto e plateau, quest’ultimo emerso prepotentemente già nelle col-lezioni delle stagioni preceden-ti, che però non da segno di vo-lerci abbandonare. Le linee di quest’inverno diven-tano però più aggressive e spre-giudicate, spesso impreziosite da borchie e paillettes, mentre

Borse e scarpe contraddistin-guono da sempre l’eleganza e lo stile di ogni donna sottoline-andone il gusto e la personalità. Diciamoci la verità: non ce ne sono mai abbastanza... Alzi la mano chi non è mai stata presa in giro da mariti, fidanza-ti o amici per la “piccola” colle-zione di questi capi d’abbiglia-mento!Per quanto riguarda il pianeta scarpe quest’anno state tran-quille, non dovrete fare spese pazze per stare dietro alle nuo-

rimane un must la scarpa pi-tonata (come propone Fendi e Manholo Blanik) insieme con i fiocchetti in punta (vedere la collezione di Valentino).Accanto al classico tacco, sem-pre intramontabile, e agli im-perdibili tronchetti o scarpon-cini alla caviglia, quest’anno diventano estrema-mente attuali an-che i mocassini e le ballerine, come mo-stra la collezione del grande stilista Chri-stian Loubotin che propone, accanto all’ormai famoso tacco 12, anche una collezione di mocas-sini con le linee im-preziosite da strass, borchie e altri incre-dibili dettagli.Le ballerine questa stagione avranno un successo enorme, proposte in vari colori o con fiocchetti in punta. Lo stile do-minante però sarà quello retrò con creazioni davvero origina-li.Spesso una delle prime cose che guardiamo quando cerchiamo una borsa sono le dimensioni, per avere lo spazio per portarci via tutte le nostre cose. La col-lezione di Luis Vuitton propo-ne una linea di borse che van-

no dai maxi bauletti alle valigie tonde in pelle o con stampa a coccodrillo o in vernice, tut-te allo stesso tempo eleganti e funzionali, per far fronte alle esigenze della donna moderna.Essendo uno degli accesso-ri preferiti dalle donne anche quest’anno gli stilisti ne pro-

pongono molteplici tipologie per soddisfare ogni tipo di esi-genza. Dalla borsa a trapezio, accessorio ideale per le donne in carriera (proposto da Guc-ci in molteplici varianti) alla tracolla, comoda e per tutti i giorni ma ormai diventata irri-nunciabile per tutte le fashion victim, fino alla pochette, per le serate più eleganti, impreziosita da inserti in oro e pietre prezio-se. Si sa: il dettaglio fa la diffe-renza... quindi sbizzarritevi!

Le linee di quest’inverno diventano

più aggressive e spregiudicate,

spesso impreziosite da borchie

e paillettes, mentre rimane un must

la mitica scarpa pitonata

di ANTONIO SCOLARI

stile libero

È lo stivale il protago-nista della moda ma-schile per il prossimo inverno. Un accesso-rio che è stato defini-to come il fondamen-to dal quale partire per costruire quello che sarà il look preferito. Del resto, la calzatura è molto importante, un dettaglio in grado di stabilire l’eleganza o meno della persona. I materiali sono la pelle e il camoscio, nelle to-nalità classiche e anche in quelle più colorate e vistose. Le forme sono anch’esse differenti: da quelli alti a quelli più corti e accessibili, strin-gati e con lacci e fibbie, a quelli semplici con cerniera laterale. Nel primo caso sono più casual e adatti a chi in-dossa un abbigliamento sportivo, fatto di jeans e di felpa, altro acces-sorio cool, oppure con un altro capo trendy dell’inverno, i maglio-ni armatura, così defi-niti perché di lana rigi-da e lavorazione grossa quasi come una maglia metallica. Inoltre sono proposti con particola-ri dettagli, dalle suole

colorate o dalla parti-colare consistenza, alle finiture con le borchie, altro vezzo di questa moda invernale e pre-senti anche su capi in pelle e giubbini. Lo sti-vale dalle sobrie fattez-ze, liscio ed elegante, si abbina meglio all’ab-bigliamento classico e dai tagli sartoriali come dettano le regole degli stilisti, con abiti in grigio chiaro o scu-ro, che sono quelli più giusti per la prossima stagione e ancor di più se in total look ovvero con camicia e cravat-ta grigie. Le sneackers sono riproposte nella riedizione dei classi-ci dei marchi più noti, mentre borse e borso-ni sono da usare senza troppi eccessi.

L’accessorio perfetto per il dopo vacanzaTristi per il rientro dalle vacan-ze? Vorreste uscire spensierate di casa con kafkano e infradito e dovete infilarvi tailleur e de-coltè? Alla scrivania in ufficio ripensate con nostalgia a come bastava poco nelle giornate estive per sentirsi belle? Gli oc-chiali- gioiello Raffaella di Mon-talban sono l’accessorio perfetto per rendere felice una donna donandole quella sensazione di bellezza naturale che il relax e la serenità estive sanno dare. Per l’inizio della nuova stagione, la collezione Raffaella di Montal-ban – Luxury Frame propone

due modelli dalla mascherina tartarugata in linea con le ultime tendenze fashion che riscopro-no gli stampati animalier e i tes-suti più particolari, dal velluto all’astrakan. www.raffaelladimontalban.com

Occhiali gioiello Raffaella di Montalban - Luxury Frame

Per le principesse e le eroine di oggi, alla corte del romanticismo più raffi-nato, del fantasy più immaginifico e del rock’n’ roll più estremo. Ogni scarpa, ogni borsa, ogni acces-sorio fa sognare come in una fiaba. Per design e manifattura. Grazie all’impareggiabile maestria di esperti artigiani. Grandi Maestri del made in Italy capaci di interpretare la creatività cosmopolita della Maison svizzera.Il designer Philipp Plein vuole che le sue creazioni facciano sentire ogni donna la protagonista di una favola contemporanea. Come Biancaneve. Cenerentola. O Alice nel Paese delle Meraviglie. Oggi. Con un lato punk

rock così passionale da renderla as-solutamente sensuale. Philipp Plein Shoes&Accessories Primavera/Esta-te 2013 propone una collezione di calzature ricche di dettagli preziosi: décolleté tempestate di Crystallized - Swarovski Elements che disegnano le stelle e le strisce della bandiera Ame-ricana; cinturini alla schiava, plateau e tacchi vertiginosi con borchie e schegge metalliche che richiamano i decori delle giacche biker; oppure lavorate a tricot sempre intarsiate di Crystallized - Swarovski Elements. Non mancano le comodissime slip-pers da smoking, con il vessillo della Maison svizzera: il teschio impresso sulla tomaia. E poi le ballerine di ogni

colore e materiale, i camperos in tes-suto fiorato e le sneakers alte in pelle di serpente profilate in pelle laminata oro e argento.

di Vittoria Bisutti

FASHION STYLE

Le tendenze ai piedi

Woman Collection P/E 2013 “The Tale of Philipp Plein”

UN MARCHIO, UNA STORIAFratelli Rossetti è uno dei marchi di alta moda Made in Italy, un’eccellenza che ci rappresenta nel mondo. Questa azienda calzaturiera italiana, che produce scarpe di lusso per uomo e donna, trae le sue origini dall’attività di calzolaio di Renzo Rossetti che nel 1945 a Parabiago ini-ziò la produzione artigiana di calzature sportive per il negozio Brigatti di Milano e successivamente quelle per ciclisti per Atala Sport. Nel 1953 nasce la Fratelli Rossetti SPA e inizia la produzione di ballerine da donna e scarpe semplici da uomo. Nel 1961 i mocassini da uomo con i fiocchetti vengono esportati ne-gli Stati Uniti insieme a quelli morbidi “yacht” con grande successo anche nel resto del mondo, dove l’azienda si af-ferma alla grande. Le collaborazioni con Armani, Ralph Lauren, Yves Saint Laurent e Pierre Cardin, inducono alla produzione di scarpe di lusso da don-na che debutta nei primi anni settanta. Negli anni ottanta entrano in azienda i tre figli di Renzo, Diego, Luca e Dario Rossetti,attualmente Consiglieri De-legati. La linea “Flexa”, scarpe casual da uomo, che lo stesso Renzo definisce calzature multiuso “sportivo-cittadino”

risale agli anni novanta, mentre nel 2003 l’azienda ha festeggiato i suoi primi cin-quant’anni dalla fondazione, con un francobollo emesso dalle Poste italiane. Nella boutique di via Montenapoleone a Milano, il secondo piano è dedicato al progetto ‘Su Misura Uomo’, il nuovo servizio sartoriale per soddisfare anche la clientela più esigente alla ricerca di un prodotto fatto a mano come da tradizio-ne aziendale e modellato per le singole necessità.

www.fratellirossetti.com

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Catrina Davies, nuova vita alla console

Ispirata dall’ambiente in cui vive, suoni, colori e persone che frequenta

Aperto solo nei week end, la sua serata di punta è il venerdì latino, diventando un punto di riferimento. Decibel - Via degli artigiani 58, Verolavecchia (Bs)

Decibel Disco, caribema non solo

spazio maD, quella pazzia che ci fa vivere

Aperto ogni sabato notte dalle 22 alle 04, con ingresso 5 - 15 euro, ha un sito molto piacevole, design curato e proposte multimediali. Spazio Mad - Castenedolo (Bs)

Molti di voi la ricorderanno come ragazza scatenata al Gf di qualche anno fa ma, cosa pe-raltro non comune, Catrina ha saputo inventarsi una passione che è diventata mestiere. Ecco cosa ci ha detto:Quali sono stati i tuoi primi passi nel mondo della musi-ca?«Ho iniziato a muovermi a tempo quando ero ancora nel-la pancia di mia mamma, me l’ha detto lei! E non mi muo-vevo sempre, mi muovevo solo quando c’era la musica, se spe-gneva lo stereo mi fermavo. Si vede che già allora avevo il rit-mo nel sangue, proprio come mia mamma. Non molti san-no che mia mamma è ancora oggi una dj specializzata in mu-sica reggae! Insomma, la musi-ca è proprio una passione di fa-miglia».Qual è la tua ispirazione quan-do suoni e quando produci la tua musica? «La mia musica nasce prima di tutto dentro di me. Sono poi ispirata dall’ambiente in cui vivo, i colori che vedo, le per-

sone che frequento e conosco, il panorama che mi godo quan-do viaggio. Sono sempre in giro a guardare tutto… Noi dj abbia-mo la fortuna di viaggiare mol-to e a me viaggiare piace. Non certo gli hotel di lusso, che non mi interessano affatto. Mi piac-ciono di più le persone…». Parlaci del tuo nuovo singo-lo…«A dire la verità “Every Time” è stato uno sbaglio… nel sen-so che sarebbe dovuta uscire lo scorso anno. Ho già prodot-to un album, che uscirà l’anno

prossimo. Ma non appena Do-menico Gallotti della G Re-cords ha sentito “Every Time”, se n’è innamorato. E dire che ho scritto e registrato la parte vo-cale in mezz’ora! Ero a Miami, per la WMC (un incontro an-nuale che dj e produttori non si perdono mai, ndr), stavo ascol-tando la base creata dai miei produttori Daniele di Marino e Francesco Radaelli e in un atti-

mo è venuto fuori tut-to. Per gli altri brani, il processo creativo è invece molto più len-to…». Quali sono tre brani che non togli mai dal-la tua valigia dei di-schi e quali sono tre brani che suoni più spesso nei tuoi dj set di questo periodo? «È difficile rispon-dere… tre brani sono

proprio pochi. Ma ci provo! Tra i classici Novy vs Snap - Rhythm is a Dancer, Sidekick - Deep Fear e “Love is Gnuk” di Nari & Milani. Tra i bra-ni che suono di più in questo periodo senz’altro c’è la mia “Every Time”, ci sono Ingros-so & Alesso con “Calling” e c’è “Walking Alone” dei Dirty South & Those Usual Suspects feat. Erik Hecht».

LIVING THE NIGHT

“La Belle Epoque”, punto d’incontro a CommessaggioNon capita spesso che la provincia mantovana veda la nascita di un nuovo locale ma quando questo accade è d’obbliga partecipare all’entu-siasmo di chi decide di intraprendere un’avven-tura tanto ardua quanto gratificante. Apre in questi giorni infatti La Belle Epoque a Com-messaggio e gli facciamo un poderoso in bocca al lupo. Ho incontrato uno dei proprietari, Ste-fano che descrive così la sua creatura: “Appena

visto il locale, gli spazi, le pos-sibilità che essi davano, subito abbiamo capito che sfruttare un luogo del genere in un solo verso sarebbe stato davvero uno spreco. Così mettendo a frutto le nostre esperienze sia lavorative che di vita vissuta abbiamo deciso di creare un locale polivalente, capace di accogliere varie cate-gorie di persone, sia per età che per gusti ed interessi. La Belle Époque è un insieme di possi-bilità e di attrazioni.

E’ possibile passare una piacevole serata immer-gendosi nell’atmosfera più classica della Roma anni 50’, diciamo alla Sordi, con piatti tipici del-le fraschette romane di Ariccia. Oppure semplicemente gustarsi una buona birra e un panino. Tutto seguito o accompagnato da piacevoli momenti di svago che spazieranno dalle più classiche serate con DJ a cose ben più partico-lari, come cene a tema in cui i commensali ver-ranno coinvolti nel gioco, serate a tema GLBT, serate con karaoke, spettacoli di burlesque, dan-za, canto, siparietti comici e molto altro ancora. Tutto questo suddiviso tra 4 sale, ognuna con uno stile diverso, adatto al tipo di serata che si desidera passare. In più l’ampio spazio esterno offre la possibilità di un location suggestiva e accogliente, a tema orientale, dove trascorre piacevoli momenti in compagnia o in intimità”.

La Belle Epoque, Via Mazzini 5 46010 Commessaggio (Mn)

Tel 3487310666mail: [email protected]

L’ex ragazzascatenata del GFha saputo inventarsi una passione che è diventata in breve tempoun lavoro

di Paolo Filipin

la “dritta”

Bolgia Disco, nuova stagione

Ha inaugurato l’8 settembre la nuova stagione 2012-2013 del Bolgia di Dalmine. Po-che chiacchiere, poche dichia-razioni e molta sostanza. Al Bolgia suonano soprattutto coloro che stanno per diven-tarlo. Basta guardare le scelte degli anni passati per accor-gersene.

www.bolgia.it

Posh Nightlife al Be Club Lonato

Il locale è aperto anche il week end ma uno degli appunta-menti più attesi è senz’altro quello del lunedì. “E’ un par-ty da sogno, I nostri ospiti li coccoliamo cercando di offri-re loro il meglio”, spiega Vit-torio Scala. E allora, via a lus-so, ironia, moda, splendide performer e ottima musica da ballare.

Be Club - Lonato (Brescia)

Too late, uno stile di vita

Too Late Design Cafè nasce a Brescia perché Too Late, il marchio italiano di easy de-sign è bresciano. L’ha creato Ale Fogazzi, bresciano d.o.c. Lo stile Too Late, chic, facile e contemporaneo sta spopo-lando in Europa, Italia, negli USA e non solo… ed aveva bisogno di uno spazio che in qualche modo lo rappresen-tasse. Un meeting point di-verso dagli altri, in cui bere qualcosa oppure dare un’oc-chiata alle ultime novità.

Too Late Design Cafè (Bs)

Hollywood, passato e futuro

Abbiamo celebrato con loro l’anno scorso i 25 anni di at-tività sottolineando nella vo-glia continua di rinnovamen-to il segreto della longevità. Dopo un’estate all’insegna della classe e della buona musica Hollywood rimarrà aperto per tutto il mese di Ottobre il sabato quasi per non abbandonare brusca-mente gli aficionados…

Hollywood DanceClubVia Montavoletta, Bardolino

Tel. 045 7210580www.hollywood.it

Mix sensualeal Nikita

Si ispira nel décor interno agli ambienti dell’Hermi-tage, del Palazzo d’Inverno, degli storici palazzi di San Pietroburgo unito agli ar-redi contemporanei. Muri a vista e cornici barocche Lampadari di cristallo e boi-serie Pedane luminose ed ar-redi di design costituiscono un mix sensuale e stimolante dove atmosfere retrò si fon-dono con la moderna “ club culture “ originando un in-sieme di sensazioni uniche.

Nikita - Telgate (Bg)

Skylight disco, notte giocosa

Aperta il sabato sera lo Skylight Disco è uno dei locali più frequentati dal-la fashion people di Vero-na .Organizzato in un gran complesso con tanto di giardino e piscine utilizza-te nelle notti calde d’esta-te, è un ambiente elegante e trasgressivo, quasi surreale, animato da una particolare e spettacolare animazione. Al sabato propone musica house, revival, hip hop, r&b e commerciale.

Skylight - San Bonifacio(Vr)

Catrina Davies,figlia d’arte

Un locale polivalente, capace di accogliere varie categorie di persone, sia per età che per gusti d interessi

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perché si dice avere la coda di paglia?

come si formano le nuove targhe?

perché si dice "fare il biscotto" nel calcio?

che effetti ha il cortisone?

che cos’è il behaviorismo?Il behaviorismo (dall’inglese: behaviour = comportamento), detto anche comportamen-tismo, è una teoria psicologica elaborata per la prima volta in modo sistematico dall’america-no John B. Watson nel 1913 e approfondita poi da Edward Tolman.Per i behavioristi la psiche può essere studiata in modo scientifico solo attraverso le sue ma-nifestazioni esterne, ovvero il comportamento umano. Al contrario, i fenomeni interni della psiche non sono conoscibili, perché i dati rica-vati attraverso l’introspezione sono soggettivi e impossibili da verificare. La psicologia behavio-rista si dedica quindi allo studio del comporta-mento per risalire alle caratteristiche dell’atti-vità mentale degli individui.

che cos’è il taoismo?Il nome deriva dalla parola cinese tao (“via”) e si riferisce al sistema filosofico e mistico elaborato tra il V e il IV secolo avanti Cristo dal filosofo cinese Lao Tzu. Essenza della dottrina è il tao, principio universale di tutte le cose, entità inde-terminata che rappresenta il continuo mutamen-to della natura e il suo alternarsi tra fasi positive e fasi negative, che l’uomo non deve tentare di modificare, ma alle quali deve adeguarsi. Il taoi-smo si diffuse in Cina tra il IV e il III secolo a.C., periodo nel quale il Paese fu sconvolto da violente lotte tra regni feudali.

mancini si nasce o si diventa?Il mancinismo è dovuto a una prevalenza dell’uso dell’emisfero destro del cervello in alcune attivi-tà Quindi i mancini, oltre a usare di più la mano sinistra, usano di più occhio e orecchio sinistri. I mancini presentano uno sviluppo motorio e intellettivo pari a quello degli altri, ma talvol-ta mostrano iniziali difficoltà nell’usare alcuni utensili o nello scrivere, mostrando la tendenza a sviluppare una scrittura speculare. Mancini si può anche diventare per necessità: nel caso di una paralisi della parte destra del corpo diventa necessario utilizzare la mano sinistra e quindi se ne sviluppa la capacità.

Quanto è buio il cosmo?La luce che arriva sulla Terra è diffusa e riflessa in ogni direzione dalle particelle di aria: da qui l’im-pressione di illuminazione generalizzata. Nello spazio non c’è aria, di conseguenza esiste una di-visione netta tra luce e ombra: un astronauta che gira le spalle al Sole può percepirne la luce solo se qualche oggetto la riflette. Totalmente buio, però il cosmo non è, perché da ogni punto si possono distinguere le luci delle stelle: la vera differenza rispetto alla Terra è che se un oggetto è all’ombra, risulta totalmente invisibile.

L’espressione deriva da una fa-vola di Esopo che narra di una volpe cui una tagliola mozzò la coda. La bestiola si vergognava, così deturpata nella sua eleganza, e gli altri animali decisero di farle una coda di paglia. Un giorno un gallo si lasciò scappare il segreto e la notizia della volpe con la coda di paglia arrivò fino all’orecchio dei contadini. Conoscendo il punto debole della volpe, questi accesero dei fuochi vicino ai pollai, perché non potesse più rubare i loro polli. La volpe sapeva che la paglia prende fuoco fa-cilmente, e per paura di bruciarsi non si avvicinò più ai pollai. Da qui “avere la coda di paglia”, che signifi-ca temere ogni tipo di critica per un comportamento su cui si teme che gli altri possano infierire.

Le nuove targhe delle auto non comprendono più la sigla della provincia. Dato che per ragioni di leggibilità non era possibile utilizzare più di 7 sim-boli, un numero progressivo avrebbe permesso al massimo 9.999.999 targhe. Perciò è stata adottata una sequenza di 2 lettere, 3 cifre e altre 2 lettere. La prima targa è AA 000 AA, la seconda AA 000 AB, e così via fino a AA 000 ZZ. Poi si passa ad AA 001 AA fino ad AA 001 ZZ. Dopo la sigla AA 999 ZZ seguono AB 000 AA, AB 000 AB, eccetera. Si usano 22 lettere (sono esclu-se la I, la O, la Q e la U perché si possono confondere con altre lettere o cifre) e le combinazio-ni possibili sono 234.256.000, sufficienti per 80-90 anni.

Verosimilmente l'espressione deriva dal mondo dell'ippica, in particolare dagli ambienti delle scommesse clandestine. Il "biscotto" in questio-ne (ultimamente si usa anche la parola "torta") sarebbe una galletta, impastata con sostanze proibite (stimolanti o sedative, a seconda del-lo scopo), che viene dato da mangiare a uno o più cavalli prima della gara, per alterare il risultato della competizione (e gli esiti delle scommesse). In quegli am-bienti "preparare un biscotto" è diventato così sinonimo di "truccare a proprio vantag-gio" l'esito di una gara. E con modalità diverse, ma finalità analoghe, è stato adottato nel mondo del calcio.

Il cortisone è un potente farmaco antinfiammatorio: diminuisce cioè i sintomi dell’infiammazione ma non ne elimina la causa. Abbassa an-che la risposta immunitaria e per questo si usa nella terapia antirigetto nei trapianti e nella cura delle allergie.Sostanza naturale. Il cortisone viene prodotto anche nel nostro orga-nismo a partire dal cortisolo, ormone prodotto nella zona superiore delle ghiandole surrenali. Viene quindi usato anche nei casi di cat-tiva funzionalità di queste ghiandole. Soprattutto se usato a lungo, ha numerosi effetti collaterali, come aumento del glucosio del sangue, distribuzione anomala del tessuto adiposo, perdita di calcio dalle ossa, aumentata suscettibilità alle infezioni, diminuita escrezione dei liqui-di, gonfiore, eccetera. Va quindi sempre utilizzato sotto costante con-trollo medico.

come si conservano le scorie radioattive?

Quali pianeti sono visibili a occhio nudo?

La soluzione più frequente è quella dei bidoni an-tiradiazioni, riempiti di scorie e immagazzinati in luoghi appositi o in centrali inattive. In Italia, il deposito principale si trova a Casaccia (Roma), ge-stito dalla società Nucleco: vi sono immagazzinati 6.000 metri cubi di bidoni. In tutto, in varie aree d’Italia, si trovano circa 23 mila metri cubi di sco-rie. In altri Paesi, per esempio in Francia, Germania, Usa, i bido-ni vengono sigillati in un bozzo-lo di vetro, bitume e cemento e poi chiusi nei depositi di lungo periodo: in genere miniere ab-bandonate, caverne, cavità na-turali o create apposta lontano dalle zone sismiche. Nulla del genere è ancora stato fatto per le scorie nucleari italiane.

Sono visibili a occhio nudo tutti i pianeti del sistema solare, esclusi Nettuno e Plutone. Però, per la rotazione terrestre attorno al Sole, la loro posizione non è mai la stessa rispetto alle stelle. Quindi, per vederli è meglio consultare un calendario astronomico (l’effemèri-de). Mercurio e Venere, per la vicinanza al Sole, sono visibili solo per alcune ore. Mercurio appare di colore rossastro e più luminoso di una stella, anche se di dimensioni simili. Venere è addirittura l’og-getto celeste più luminoso dopo il Sole e la Luna. Marte ha una vivi-da colorazione rossa e si vede un anno sì e uno no. Giove, il gigante del sistema solare, è riconoscibile molto bene per almeno otto mesi all’anno. Urano: pur visibile a occhio nudo, è stato sempre scambiato per una stella, e solo nel 1781 l'astronomo inglese William Herschel si accorse che era un pianeta.

di Valentina Tomirotti

la durata dell’inverno diminuisce?Nell’emisfero nord, sì. Bisogna precisare che l’inverno è più corto dell’estate (89 giorni, contro 93 giorni e 15 ore). Il motivo è che la Terra corre più veloce quando è più vicina al Sole e questo suc-cede proprio tra il 21 dicembre (solstizio d’inverno) e il 21 mar-zo (equinozio di primavera). Fa più freddo perché l’asse terrestre è inclinato, i raggi solari arrivano più obliqui e quindi scaldano meno. L’equinozio di primavera avviene ogni anno un istante pri-ma dell’anno precedente, e così anche il solstizio d’inverno. L’emi-sfero boreale comincia a percorrere il tratto di orbita “invernale” sempre un po’ prima e ne esce un po’ prima (appena 20 secondi l’anno). Così, il periodo invernale coincide sempre più con il tratto di orbita più vicino al perielio, dove la Terra corre di più. Questo continuerà fino a quando la rotazione conica dell’asse sposterà il solstizio e l’equinozio in modo che il perielio si trovi a metà strada: secondo il calcoli tra circa duemila anni l’inverno avrà la durata minima, 88 giorni e 13 ore. Poi tornerà ad allungarsi.

chi ha inventato le marche da bollo?L’idea di attestare la validità di un documento con l’apposizione di un marchio fornito a pagamento dallo Stato sembra sia stata dell’imperatore Giustiniano: nel 537 avrebbe ordinato ai pubblici scrivani di redigere gli atti ufficiali solo su carta munita del nome del funzionario addetto alla cassa imperiale. In realtà sembra che l’invenzione sia avvenuta verso il 1624 in Olanda, da parte di un cittadino allettato dal premio offerto dagli Stati Generali (il parlamento) a chi avesse inventato una nuova im-posta proficua per il fisco. Altri storici sostengono che le marche furono create nello stesso secolo in Spagna e subito dopo in Lombardia, a Napoli e in Tosca-na, provocando tumulti e rivolte popolari. Genova le adottò nel 1655 e il Piemonte nel 1694. Nello stesso anno furono introdotte in Inghilterra per far fronte alle spese di guerra e rimasero in vigore per sempre. In Francia furono introdotte nel 1673 e nello Stato pontificio nel 1741.

Che cosa significa “don”?È la forma tronca dell’antico “donno”,

derivato dal latino dominus, signore.Si usava come appellativo d’onore per ecclesiasti-

ci e laici come principi, duchi, cadetti e nobili.In Meridione don e donna si usano al posto di signore e

signora.

lo sapevateQUESTO?

prossimamente anche su www.mantovachiamagarda.it

a che cosa serve il cuscino?

Un cuscino basso e leggermente rigido, comunque, per-mette di mantenere la curvatura fisiologica della cervi-

cale (il tratto della spina dorsale che comprende le prime sette vertebre). È invece sconsigliabile

usare cuscini alti…

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JazzHenri Matisse

Jazz di Henri Matisse è proba-bilmente il più bel libro d’ar-tista pubblicato nel corso del Novecento. Uscito nel 1947 da Tériade, raffinato editore d’arte parigino, fu stampato in una tiratura limitata di 250 copie. Quelle oggi ancora in circola-zione, in alcuni musei e presso collezionisti privati, hanno un valore di mercato inestimabile. Electa pubblica l’edizione in fac-simile, in accordo con la Fondazione Matisse, con l’am-bizione di riprodurre con mas-sima fedeltà l’opera originale in tutti i suoi aspetti, dalla resa dei

“Sulle tracce della Grande Guerra in Trentino” è una pubblicazione illu-strata da una giovane disegnatrice, Federica Periotto, che da qualche gior-no viene consegnata gratuitamente ai piccoli ospiti dei musei dedicati alla Grande Guerra e degli Ecomusei pre-senti sul territorio. Questa iniziativa si inserisce in un’am-pia rete di attività programmate in vista del centenario dall’inizio del Pri-mo conflitto mondiale. Il 1914, infatti è l’anno in cui la nostra terra, in antici-po sul resto d’Italia, entrò in guerra.L’obiettivo, in questo caso, è incurio-sire i bambini fra gli 8 ed i 13 anni e sollecitare i genitori ad accompagnarli sul territorio per cercare e scoprire i numerosi manufatti della Prima guer-ra mondiale ancora oggi visibili in Trentino. La possibilità di coniugare una gita o una piccola escursione in montagna ad una visita ai luoghi della Grande Guerra può essere infatti mol-to allettante, oltre che educativa.Nel fumetto, attraverso una breve nar-razione, si ripercorrono i temi princi-pali: dalla vita in trincea ai prigionieri, dall’assedio alla “guerra bianca”, dalla costruzione dei forti ai paesi distrutti, per finire con una breve riflessione su cosa rimane di quel conflitto e con un invito a riflettere sul tema della guerra e della pace oggi.Ogni tavola illustrata è accompagna-ta da fotografie che mostrano oggetti come elmetti e pinzee strutture come forti e trincee nelle quali il giovane visitatore si può im-battere nella sua ricerca. Tutti i Musei della Rete Trentino Grande Guerra e gli Ecomusei del Trentino sono infine presentati su una cartina nelle ultime pagine della guida.«Un progetto che - è il primo bilancio di Camillo Zadra, provveditore del Museo storico italiano della guerra di Rovereto - è stato accolto dai bam-bini con grande curiosità ed interesse. Il libretto è realizzato in tre lingue, ol-tre all’italiano anche in tedesco ed in inglese, visto che si rivolge ad un pub-

blico internazionale. Una scelta sicu-ramente azzeccata se si considera che negli ultimi mesi i visitatori stranieri sono aumentati considerevolmente».L’iniziativa rappresenta uno dei tas-selli verso la grande celebrazione, che cadrà fra due anni, La Provincia autonoma di Trento sta mettendo in campo, attraverso la rete di musei e di forti ristrutturati presente su tutto il territorio e in collaborazione con il Museo della guerra di Rovereto, un percorso di grande suggestione che lega diverse località, teatro di scontri, che ci raccontano molto della nostra storia, indicandoci anche la strada affinché certi errori non vengano più commessi. Un impegno forte che ha consentito, in collaborazione con le amministrazioni locali, di ristruttu-rare le testimonianze più significative presenti sul territorio, mettendole in rete e evitandone il degrado, per con-segnarle ai nostri figli intatte nella loro suggestione.

OTTIMO - La trilogia firmata da Christopher Nolan si chiude qui. Batman diventa definitivamente leggen-da, salvando ancora una volta la sua Gotham City dal nemico di turno che si rivela essere il più ostico da lui mai incontrato. Bane è una montagna e Batman a confronto sembra dappri-ma un piccolo pipistrello e poi finalmente tira fuori le unghie e si riscatta sacrifi-candosi. Sicuramente è uno dei migliori film dell’anno, come dimostrano i dati al botteghino, soprattutto negli USA.

REGIA: Christopher NolanINTERPRETI: Christian Bale, Tom Hardy, Michael Caine, Anne Hathaway

SUFFICIENTE - I nomi sul ta-bellone parlano chiaro: Stallone, Schwarzenegger, Lundgren, Van Damme, Chuck Norris, Bruce Willis. Ci troviamo di fronte ad uno dei film d’azione più me-morabili che siano mai stati fatti con i duri più duri di Hollywo-od? No. La pellicola, nonostante questi marchi di garanzia, produce esattamente l’effetto opposto, trasformandosi in una commedia. Più che fare a gara tra chi ha i muscoli più grossi, si sfidano su chi fa ridere meglio. E’ di Chuck Norris la battuta più bella del film.

REGIA: Simon WestINTERPRETI: Sylvester Stallone, Jason Statham, Dolph Lundgren, Terry Crews

BUONO - Ridley Scott firma il prequel del suo leggendario “Alien”, che aprì le porte del cinema al suo mostruoso e ferocissimo alieno, figlio della coppia Hans Rudolf Giger e Carlo Rambaldi (il primo è stato la mente, il secondo il braccio). Una squadra di scienziati per rispondere alla domanda “chi sono i nostri creatori?”, solca lo spazio e approda su un pianeta dove vengono rinvenute le ro-vine di un’ antichissima civiltà aliena. La scoperta delle nostre origini potrebbe essere la nostra fine.

REGIA: Ridley ScottINTERPRETI: Noomi Rapace, Michael Fassbender, Charlize Theron

BUONO - Se state pensando ad un remake de “Lo squalo” di Spielberg invertite la marcia, avete sbagliato strada. Ciò non significa che il film demeriti. Anzi. La costa australiana vive l’incubo di un maremoto che ha devastato il suo intero pae-saggio inghiottendo ogni cosa senza risparmiare nulla. Per i pochi supertiti all’interno di un supermercato i guai non sono certo finiti: a fargli “compagnia” ci pensano due ferocissimi e affamati squali bianchi arrivati con le onde. Suspense delle migliori.

REGIA: Kimble RendallINTERPRETI: Julian McMahon, Xavier Samuel, Phoebe Tonkin

DISCRETO - Il creatore del car-tone animato “I Griffin” fa il suo debutto sul grande schermo. Ted è un orsacchiotto di peluche. Ma non è quello che sembra: è sof-fice, certo, ma è anche sboccato, volgare, donnaiolo, alcolizzato e si fa di stupefacenti. Eppure è il migliore amico di John, il suo compagno d’avventura con il quale ogni giorno se la spassa cercando di ingannare il tempo come meglio può, ovvero parlando di ragazze, cose da uomini molto intime e dimo-strando così una sfrontatezza quasi senza pari.

REGIA: Seth MacFarlaneINTERPRETI: Mark Wahlberg, Mila Kunis, Giovanni Ribisi, Laura Vandervoort

La Grande Guerraspiegata ai bambini

Distribuito nei Musei della guerra e negli ecomusei

IL CAVALIEREOSCURO

I mecenari 2 Prometheus Shark 3D Ted

colori alla qualità della carta. Un cofanetto rivestito in tela contiene 38 quartini sciolti, in-sieme a un volume che raccoglie due contributi: uno di Corrado Mingardi sul collezionismo bi-bliofilo dei libri d’artista, e un saggio a cura del critico France-sco Poli sul libro di Matisse.Anche l’edizione originale di Jazz non era rilegata, ma co-stituita di quartini sciolti. Le tavole sono ispirate al circo, alla danza, al teatro, al viaggio, e anche se non direttamente al jazz, il titolo dell’opera, coniato dall’editore Tériade in accordo con l’artista, si riferisce all’as-semblaggio di testi e immagini che in questo libro d’artista seguono un principio di im-provvisazione ritmica, tipica del jazz.

Le tavole sono affiancate da fra-si e pensieri, scritti da Matisse con inchiostro nero e pennello, relativi alla sua vita da pittore.Quando lavorò a Jazz, Matisse era ultrasettantenne e malato. Non riuscendo più a dipinge-re con i pennelli, si inventò un modo per “dipingere con le forbici” creando la tecnica del papier découpé: colorava dei fogli con la tempera dai colo-ri intensi e brillanti, ritagliava delle sagome di figure e forme, le assemblava su grandi tavole, creando composizioni di ca-rattere astratto. Alcune tavole come Icaro o Il circo sono vere e proprie icone dell’arte moder-na. Sono tutte papier découpé le opere degli ultimi anni della sua vita, in particolare la cele-berrima serie dei Nudi blu.

Il ricordo del Primo conflitto mondiale sul territorio provinciale diventano un fumetto

Engadina-Val Bregaglia e Val Poschiavo:Itinerari e trekking nelle valli svizzere

Visti Per VOIdi Marzio Pecchioli

DaLEGGERE

L’Engadina è una valle sviz-zera del Canton Grigioni. Un opuscolo turistico potrebbe recitare che “qui si trova pace e serenità; la mente e lo spirito ne traggono giovamento e non è necessario essere esperti alpi-nisti o escursionisti per godere delle bellezze del posto. E’ una valle baciata dal sole ed i suoi abitanti hanno saputo fondere insieme natura e storia, con la saggezza propria dei valligiani.” La guida prende in esame vari aspetti: culturali, paesaggistici, escursionistici ed alpinistici, per chi desidera visitarla d’esta-te ma anche per gli amanti della stagione invernale. Questi ul-timi non dovranno essere ne-cessariamente sciatori provetti, perché in Engadina c’è una fitta rete di facili sentieri invernali ben tenuti e battuti.

Engadina, in romancio “giar-dino dell’Inn”. Un posto dove i villaggi hanno mantenuto le loro caratteristiche con una profonda differenza fra l’Alta e la Bassa Engadina. La prima vuole dire grandi spazi, i ghiac-ciai del Bernina, del Palù, i la-ghi del Maloja, nonché piccole chiese che nella parlata locale vengono chiamate baselgia. Ma significa anche la mondanità, di St. Moritz. La valle che ha incantato scrittori e personaggi famosi di un tempo per i suoi laghi, le sue montagne, i suoi sentieri e per la sua cultura. Il li-bro di Daniela Pulvirenti vi sti-molerà in questo viaggio in cui c’è spazio per tutti i gusti. C’è chi apprezzerà un tour sulla car-rozza Gurmino della Ferrovia Retica per gli assaggi delle spe-cialità svizzere; chi preferirà go-

di Serena Maioli

dersi i panorami comodamente seduto in auto. Ma soprattutto ci sono tante idee per quelli che amano la montagna; dai cicli-sti agli amanti del trekking e del sano e semplice relax.

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Torna il 10 novembre al Forum di Assago. Il maestro festeggia 10 anni di concertiInfo: www.forumnet.it

Ennio MorriconE1 Wilco:

la band 210 ottobre: Gran Teatro Geox di Padova.Proporranno il loro sound raffinato Info: www.zedlive.com

Anche quest’anno il Teatro Nuovo di Verona, il palcosce-nico più prestigioso del Veneto e sede della rassegna comunale “Il Grande Teatro”, ospiterà gli spettacoli più rilevanti della stagione 2012-2013, con attori e registi di indubbio spessore artistico.Si comincia con “Cosi è (se vi pare)” di Luigi Pirandello, in scena dal 6 all’11 novembre per la regia di Michele Placido con Giuliana Lojodice, Pino Micol e Luciano Virgilio. Sarà poi il turno del Teatro Stabile di Genova con Tullio Solen-ghi e lo “zelighiano” Maurizio Lastrico che, guidati dalla regia di Marco Sciaccaluga, saranno in scena dal 20 al 25 novembre con “Moscheta” di Angelo Be-loco, detto Ruzante. Toccherà al Teatro Stabile di Catania, in scena dall’11 al 16 dicem-bre, mettere in scena “Miseria e Nobiltà”, classico di Eduardo Scarpetta con Geppy Gleijeses, Lello Arena e Marianella Bar-gilli, per la regia della Gleijeses. Dopo la pausa natalizia, ripren-de la stagione con il Teatro del-la Pergola, dall’8 al 13 gennaio con “Il gioco dell’amore e del caso” di Marivaux, per la regia di Piero Maccarinelli con Pao-lo Briguglia, Antonia Liskova, Francesco Montanari e Fabrizia Sacchi. Un classico poi, uno dei drammi più intensi di William Shakespeare, terrà col fiato so-speso il pubblico dal 22 al 27 gennaio; si tratta di “Macbeth” per l’allestimento di Fondazio-ne Teatro Stabile di Torino/

Teatro Stabile del Veneto; in scena Giuseppe Battistion e Frédérique Loliée, guidati da Andrea de Rosa. Giulio Scar-pati, anche lui conosciuto dal pubblico televisivo, per una produzione similare a quella precedente, Teatro Stabile del

Veneto/Fondazione Teatro Sta-bile di Torino, sarà in scena dal 12 al 17 febbraio con “Oscura immensità”, tratto dal romanzo di Massimo Carlotto per la re-gia di Alessandro Gassman. La rassegna volge al termine con due spettacoli con interpreti

d’eccezione: dal 5 al 10 marzo “La resistibile ascesa di Artu-ro UI” di Bertolt Brecht con Umberto Orsini e, dal 19 al 24 marzo “Art”, di Yasmina Reza, con Alessandro Haber, Alessio Boni e Gigio Alberti per la re-gia di Giampiero Solari. Come sempre gli appuntamenti sono alle ore 20.45 tranne l’ultimo spettacolo del turno, in rap-presentazione pomeridiana alle 16.00.

Informazioni:www.teatrostabileverona.it

Teatro Nuovo Tel. 045 8006100

Box Office via Pallone12/a,

Tel. 045 8011154

Gran Teatro anche per ridere Con la nuova stagione, riprende anche la rasse-gna “Divertiamoci a tea-tro”, caratterizzata da un successo sempre crescen-te; il calendario affianca quello del “Grande Tea-tro”, differenziandosi per una scelta drammaturgi-ca più leggera, connotata da una sana vena ironica. A inaugurare il cartellone sarà il duo comico Ficarra e Picone con “Apriti cie-lo”, in scena dal 13 al 15 novembre con uno spet-tacolo interamente scrit-to, diretto e interpretato da loro stessi. Si prose-gue, sempre a novembre, dal 28 al 30, con “Obli-voion 2.0” per la regia di

Gioele Dix. Il gruppo di attori comici si alterne-rà in una serie di sketch a testimonianza dell’ele-vato valore artistico delle loro proposte. A gennaio, dal 15 al 17, per la regia di Leo Muscato, saranno sul palcoscenico veronese Emilio Solfrizzi e Lunet-ta Savino in “Due di noi” di Michael Frayn. A feb-braio, dal 5 al 7, un altro classico del teatro del No-vecento: “Se devi dire una bugia dilla (ancora) più grossa” di Ray Cooney con Antonio Catania, Gianluca Ramazzotti, Nini Salerno e Raffaele Pisu per la regia di Gian-luca Guidi. A febbraio si

prosegue con “Stand up Balasso” di e con Natali-no Balasso, in scena dal 19 al 21. Un altro comi-co e attore d’eccezione: Gioele Dix, dal 12 al 14 marzo in “Nascosto dove c’è più luce” spettacolo di gioiose, spudorate, rab-biose e sofferte opinioni di un comico. Dal 26 al 28, Franco Oppini sarà in scena con “Tartufo” di Moliere, per la regia di Giovanni Anfuso. Si con-clude dal 9 all’11 marzo con “Una vita da strega”, di Elvio Porta e Armando Pugliese, che firma anche la regia. In scena Bian-ca Guaccero e Francesco Venditti.

Info:www.teatrosta-bileverona.it Teatro Nuovo Tel. 045 8006100Box Office via Pallone 12/a, Tel. 045 8011154

Si comincia con “Cosi è (se vi pare)” di Luigi Pirandello, in scena dal 6 all’11 novembre per la regia di Michele Placidocon Giuliana Lojodice

Da Ruzante a Marivaux, ecco il calendario più atteso del VenetoBiagio Antonacci, successo per il nuovo tourIl 2 novembre, al Palasport di Verona, si esibirà Biagio Antonacci. Dopo il successo della prima parte del tour primaverile, lo spettaco-lo, che ha registrato quasi ovunque il tutto esaurito, e già imposto il raddoppio di alcune tappe fra cui Roma e Bari a cui si aggiungono Eboli (SA), Firenze e Tori-no, replica in versione au-tunnale e invernale nei vari palasport d’Italia. Il nuovo album di inediti, “Sapessi dire no”, uscito il 17 aprile, è in vetta alle classifiche di vendita ed è dedicato a Lu-cio Dalla, suo autore prefe-rito. Riguardo al successo dell’album è lo stesso An-tonacci a sottolineare: “E’ vero, sto passando un bel momento e sinceramente non mi aspettavo che solo al secondo singolo di un album che ho scritto pensando ad una vita lunga, si potesse

arrivare a questi traguardi. In questa seconda parte del tour, ho “esauriti” un po’ dappertutto e addirittura in alcune città mi chiedono di raddoppiare la data perché i palazzetti fanno fatica a contenere le richieste”. Le 14 tracce inedite, tutte scrit-te da Antonacci, spaziano da tematiche socali e politiche, dalla corruzione alla crisi economica fino all’imman-cabile tema dell’amore.

Info: Tel. 045.8039156 www.eventiverona.it

Verona, Palasport

Grande attesa per il mitico Pino DanieleEra previsto per il 24 aprile il concerto di Pino Daniele a Mantova ma, per problemi logistici, è stato posticipa-to al 17 ottobre, sempre al Palabam. Dopo la tournée primaverile ed estiva che ha seguito l’uscita (20 marzo 2012, n.d.r.) del nuovo al-bum “La Grande Madre”, Pino Daniele proseguirà an-che nei mesi invernali il suo lungo percorso di esibizioni dal vivo. Il disco ha visto il cantautore napoletano im-pegnarsi nella stesura dei testi e delle musiche di quasi tutte le undici tracce che lo compongono, ad eccezione del brano “Searching For The Water Of Life”, scrit-to da Kathleen Hagen e di “Wonderful Tonight” il cui testo è la traduzione di un brano di Eric Clapton. L’album, inoltre è il primo a essere autoprodotto dal cantautore stesso per trami-

te della sua casa discografica, la Blue Drag. Un’occasione quindi, per i numerosi fan, di assistere a un concerto dove a trionfare sarà il per-fezionismo di un artista che, nel suo lavoro, con grande coerenza, ha sempre fatto trasparire passione e anima, pubblicando album solo quando aveva emozioni da trasmettere e comunicare. Durante il tour il cantante metterà in evidenza nuove sonorità, sempre attento a stupire il pubblico con la sua inconfondibile voce blues.

Info: Box Office 0376 224599 www.mantova.com

Mantova, Palabam

I Pooh a Brescia, rock e orchestraI Pooh sbarcano al PalaBre-scia per un concerto che si terrà il 6 novembre alle ore 21.00. In queste settimane hanno ultimato, in sala di re-gistrazione, il nuovo album “Opera Seconda”, che strizza l’occhio al loro “Opera Pri-ma”, del 1971. In uscita il 9 ottobre l’album, pubblicato da Trio e distribuito da Artist First, vede Roby, Dodi e Red al lavoro insieme a Danilo Ballo (che sta curando gli arrangiamenti), a Phil Mer (alla batteria) e ad una gran-de orchestra sinfonica. Per il titolo del disco non poteva-mo non utilizzare la parola “opera”, perché è proprio di questo che si tratta – raccon-tano Roby, Dodi e Red – È un progetto “veramente spe-ciale“, artisticamente stimo-

lante ma molto complesso… è facile immaginare quanto lavoro ci sia per inserire una grande orchestra all’interno di un “suono” così definito e “solido” come quello dei Pooh. Sui palcoscenici più prestigiosi, per la prima volta i Pooh saranno accompagna-ti dalla Ensemble Symphony Orchestra, diretta dal ma-estro Giacomo Loprieno e riproporranno anche, con nuovi e originali arrangia-menti, i successi che dal 1966 ad oggi li hanno fatti apprez-zare da più generazioni.

Info: 030/2791881

Brescia, PalaBrescia

Accanto al Grande Teatro, prosegue il Divertiamoci, spensieratezza nel segno della qualità

A Verona l’autunno si tinge di prosa

SPETTACOLIdi Federico Martinelli

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GiGi D’Alessio5

12 novembre. Milano, Filaforum. Si celebra il ventennale della carriera del mitico Gigi

Non poteva mancare Emma, al Geox di Pa-dova. Il 15 novembre, con tutta la sua grintaInfo: www.zedlive.com

9 novembre, Gran Teatro Geox di Padova. Torna la voce più inconfondibile degli ultimi anni Info: www.zedlive.com

emmA, enerGiA purA

mikA: “we Are GolDen” 43

Le stelle italiane brillano al GeoxLa nuova stagione del Gran Teatro Geox di Padova sarà caratterizzata dalla presenza di grandi musicisti, autori e interpreti della musica italia-na. Si comincia con Fiorella Mannoia il 6 ottobre per poi proseguire il 13 ottobre con Antonello Venditti e il tour “Unica”, evento tra passato e presente che presenterà tut-ti i maggiori successi e le più recenti poesie in musica del cantautore romano. Il 20 ottobre, il vento della rivoluzione musicale degli anni 70 sarà ripreso da due

delle più importanti band dell’epoca: Banco di Mutuo Soccorso e Le Orme. Sono loro, assieme alla PFM, ad aver fatto la storia del rock italiano; inoltre, fu il Banco di Mutuo a ricevere, da una giuria di 300 critici america-ni, il premio per il miglior di-sco progressive. Il concerto, si può dire davvero “unico”, sarà un appuntamento che sa già di storia della musi-ca, che proporrà il meglio di quell’avventura musicale che fu il progressive italiano. Il 7 novembre si torna agli anni

Novanta con Cesare Cremo-nini, che sbarca a Padova per l’unica data del Nord Est. Il nuovo disco di inediti, il cui singolo “Il comico” sta-ziona al numero uno della classifica dei brani più tra-smessi dalle radio, si dimo-stra un album maturo. Il live è costruito attorno alle sonorità maturate nel corso di quegli anni: non manche-ranno i pezzi di “Squerez”, “Bagus” e “Maggese”, album che hanno segnato il viag-gio musicale di Lunapop e di Cremonini.

Si cominciala rassegnadei brillanticoncertiil 6 ottobrecon FiorellaMannoia

Lorenzo Cilembrini: “Siamo morti a vent’anni”

Un memorabile28-29 settembre 2012

avere successo anche al di fuori dei talent show. “Siamo morti a vent’anni riassume in parole e musica gli ultimi dieci anni della mia vita. Una vita (come spesso accade per i miei coetanei, ma accade anche con le generazioni più giovani e accadeva con quelle passate) fatta di sensazioni alta-lenanti, di equilibri precari, di gioie immense che si traformano in immensi vuoti, ma anche di paure che diventano speranze, come crisalidi che si trasforma-no in farfalle e volano dove l’aria sembra essere più leggera”.

Una spettacolare due giorni di concerti ed eventi in musica ha visto protagonista l’Orchestra da Camera di Mantova per so-lidarietà lo scorso 28 e 29 set-tembre dal titolo “L’arte bat-te il Terremoto - Due giorni a tutta classica”, una maratona di solidarietà che si è svilup-pata in 26 comuni dall’Alto al Basso mantovano con oltre 50 concerti per raccogliere fondi destinati al recupero del com-plesso monastico del Polirone a San Benedetto Po.

Un’occasione unica che coin-cide con le ce-lebrazioni per i vent’anni di “Tempo d’Or-chestra” e le Giornate Europee del Patrimonio.Una moltitudine di concer-ti, con la musica che si mette al servizio della ricostruzione cui hanno aderito tutti i musi-cisti dell’Orchestra. Insieme a loro artisti e inter-preti di grande fama interna-zionale che da sempre colla-

borano con l’Orchestra da Camera di Mantova durante la stagione musicale. A sostenere la singolare inizia-tiva si sono prodigati la Provin-cia di Mantova, la Fondazione della Comunità Mantovana Onlus e tutti i comuni che han-no aderito, compreso il capo-luogo, insieme ad alcuni spon-sor tecnici.

Il concerto dello scorso 24 settembre è stato un memorabile successo

Scrivo, non appena uscito dall’Arena di Verona, in una sera d’inizio autunno che ci ha in-gannato tutti, con quella bufe-ra di pioggia a metà pomerig-gio. Scrivo, ho i piedi ghiacciati ma il cuore è bollente. Per i te-sti e la musica delle canzoni di Leonard Cohen, che ai cuori di “ragazzi” come me dà fuoco da quarant’anni. Questa sera, in più, mi ha riscaldato il fantastico tributo di affetto che i diecimi-la dell’Arena hanno reso al gran-de cantautore e poeta canadese. Alla fine del concerto, una stan-ding ovation di 35 minuti, forse mai vista prima. Meritatissima, i diecimila tutti in piedi per il tronfo di Cohen. E lui concede ancora una canzone, e un’altra e un’altra ancora. Per cinque volte, fino a quan-do, sulla musica di uno dei suoi successi, intona «I try to leave you», sto cercando di lasciarvi, e i diecimila ridono, applaudono, lo chiamano a gran voce, si strin-gono ancora di più attorno al palcoscenico. Lui s’inginocchia davanti al pubblico in delirio, congiunge le mani e ringrazia con un gesto delicato e gentile che ricorda la sua fede buddhi-sta. Finisce così un concerto me-morabile. Lo è stato sicuramen-te, per tutti i diecimila. Perfetto

famosissimi So Long, Marianne e Hallelujah. E ancora Suzanne, dal suo primo lavoro del 1966 e che, all’Arena, non ha dimenti-cato di dedicare al suo amico Fa-brizio (De André). Tutti i musi-cisti del gruppo – dai “vecchi” Roscoe Beck (basso) e Mitch Watkins (chitarra), al più gio-vane Alexandru Bublitchi (vio-lino) – si sono esibiti all’altez-za della loro fama individuale, sorprendendoci non solo per le qualità musicali e vocali ben note, ma anche con eleganti per-formance extramusicali, come The Webbe Sisters (vocalist so-prani) che, durante l’esecuzione di The future, si sono prodotte

per l’impeccabilità degli arran-giamenti e degli assolo che tut-ti i musicisti ci concedono, per-fetto per l’eleganza con la quale il “cantautore più grande e più influente” della storia del rock – secondo Lou Reed – tiene il pal-co, si toglie l’immancabile cap-pello quando un suo musicista suona da solo, esce di scena sal-tellando come un ragazzino. Proprio così. Questo “ragazzi-no” nato nel 1934 ci ha regala-to tre ore di emozioni incalzanti e di brividi continui, eseguendo, con grande generosità, una tren-tina di brani tra quelli tratti dal suo ultimo album, Old Ideas, e quelli classici, di sempre. Come i

da non perdere

Fabio Bartolo Rizzo:il rapper Marracash Sabato 20 ottobre, alle ore 21.00 all’interno del PalaEib, alla Fiera di Brescia, si esibi-rà in un nuovo ed energico spettacolo il rapper Fabio Bartolo Rizzo, meglio noto come Marracash. L’infanzia del rapper, nato ad Enna nel 1979, ne influenza fortemen-te la formazione artistica: a dieci anni la sua famiglia viene sfrattata e si trasferisce a Milano, nel quartiere pe-riferico della Barona, dove vive tutt’oggi. Nel 2005 au-toproduce una “compilation di strada”, in cui collaborano nomi noti della scena hip hop italiana. Nel 2008 firma con la Universal Music, un contratto per il quale pub-blica l’album Marracash, che raggiunge il disco d’oro. Il nuovo tour, “Giusto un giro”,

prende il nome da un brano tratto dalla sua ultima fatica, “King del rap” (2011) in col-laborazione con Emis Killa. Il tour parte proprio da Bre-scia per poi proseguire per ol-tre dieci date già confermate. Inutile dire che il successo che lo aveva consacrato sul palco dell’Alcatraz è destinato a ri-petersi. Si preannunciano già i “tutto esaurito”.

Info: 030/2791881

Fiera di Brescia, PalaEib

Iniziato il countdownd per Celentano LiveSi intitola “Rock Economy” il doppio concerto di Adria-no Celentano in programma l’8 e il 9 ottobre all’Arena di Verona. L’evento che segna il ritorno del Molleggiato allo spettacolo dal vivo dopo qualche anno di assenza dai riflettori sarà trasmesso in diretta su Canale 5 e vedrà il cantante esibirsi nei suoi maggiori successi musicali.Inevitabile dire che, visto il titolo dell’evento, Adria-no di certo non mancherà di messaggi e dichiarazioni espressi in libertà sulla situa-zione economica e politica dell’Europa intera, come d’altronde è nel suo stile fare. E’ stato infatti Adria-no stesso a svelare sul suo sito ufficiale le motivazioni dell’evento che vuole, ap-punto, essere incentrato su temi di attualità economica a base, però, di musica rock. Per annunciare e confermare le voci riguardanti, appunto, la sua esibizione live, Adria-no ha pubblicato sul suo blog un promo che si apre

con le immagini di una pan-tera nera molto tranquilla, e si chiude con il bell’animale che ruggisce con fare minac-cioso. La moglie Claudia Mori ha chiarito le voci che circolavano sulla presenza di ospiti importanti ai due concerti: “devo smentire ancora una volta la parteci-pazione di Jovanotti, Bat-tiato e Giuliano Sangiorgi ai concerti di Adriano all’Are-na perché lo spettacolo, così com’è costruito, non la prevede”. Confermata sul palco, invece, la partecipa-zione di Gianni Morandi, grande amico ed estimatore di Adriano con cui ha con-diviso notevoli emozioni, non ultima quella sul palco di Sanremo 2012.

Arena di Verona, 8 e 9 ottobre

Rezzato (BS), Teatro CTM Maratona per l’Orchestra di Mantova

Padova, Gran Teatro Geox

Leonard Cohen infiamma l’Arena di Verona

Venerdì 19 ottobre alle ore 21.00, al Teatro CTM di Rezza-to, Lorenzo Cilembrini, in arte Il Cile, presenterà il suo primo disco “Siamo morti a vent’an-ni”, album che dal 28 agosto ha immediatamente scalato la vetta della classifica di album di iTunes. Sembra un successo destinato a consolidarsi, quello del giovane cantautore che gode già della stima di pubblico, cri-tica e web. Il suo primo singolo “Cemento armato”, ha superato il milione di visualizzazioni su Youtube, confermando che si più

in un esercizio ginnico, un’im-peccabile ruota.Per tutti i diecimila presenti all’Arena di Verona, la gioia di aver partecipato a uno straor-dinario concerto del cantauto-re e poeta canadese, per la prima volta in Arena. Per tutti coloro che si sono lasciati intimorire da questo freddo inizio d’autunno, il rimpianto che, questo di Ve-rona, sia stato l’unico concerto italiano nel tour mondiale che prende il titolo dall´ultimo al-bum di Leonard Cohen, il dodi-cesimo e bellissimo Old Ideas. Silvano Tommasoli

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il loggioneCime, uno sguardo sul presente indicativo della musica

Il nome di Casalmaggiore, così familiare nella sua col-loquiale vicinanza geografi-ca e affettiva, sembra nelle settimane di luglio un mi-nuscolo atollo di nostrana italianità disperso nel mare di suoni consonantici e nel mosaico di volti qui appro-dati per prender parte al mi-racolo del suo Festival inter-nazionale, giunto all’ultima settimana di quest’edizione numero sedici. Oltre alla cornice di S. Chiara, ruti-lante cantiere per assestare l’insieme e per divertirsi nelle formule più dispara-te è stato l’Auditorium di S. Croce, dove è andato in scena il CIME, una rassegna nella rassegna interamente sbilanciata sul contempora-neo in alcuni casi ancora fre-sco d’inchiostro. Musiche fluide, spesso imprendibili per mercuriale liquidità sti-listica, per genetica compe-netrazione alla letteratura, all’immagine, alla sinestesia delle arti. Ne ha dato il più vertiginoso esempio il piani-sta Everett Hopfner , tanto timido e urbano fuori scena quanto dionisiaco, surreale istrione nel dare carne e vita alle parole (e con esse alle urla, ai battiti, al commo-vente delirio) di Sunflower Sutra, scritto da Jerome Kit-

zke su testo di Ginsberg. Ma applausi generosissimi van-no anche alla sua insegnan-te, quella magnifica figura umana e artistica che è Me-gumi Masaki, discreta e im-maginativa, quasi oracolare nel dispiegare il fitto lino di “Ferrovia” di Brent Lee (qui in prima mondiale). Infine, in uno stimolante raffronto con il presente indicativo, due sere dopo erano le disar-manti profezie schubertiane del Quintetto D 956 in Do maggiore ad aprire il sipario su un appuntamento magi-co, giocato sullo scacchie-re del tempo come in un contrappunto tra bianchi e neri: un unico abbraccio di inquietante visionarietà il cui sguardo, oggi come in quell’ultima estate del 1828, alla faccia del contempora-neo, non smette di turbare.

Loro ricorderanno l’Italia per l’ospitalità, per la bellezza ad ogni angolo, per una cucina che a noi appare normale ma che dalle loro parti proprio non esiste, ma forse ancor prima per quell’infinito concerto di cam-pane – immancabile, sinfonico, un tripudio di combinazioni e di echi per un totale di dieci minuti di anarchica surrealtà – che puntualmente assaliva le esecuzioni pomeridiane in Aula Magna di S. Chiara. Noi per tutto il resto: per l’in-formalità con cui sciorinano il loro talento quasi senza capir-ne la grandezza, per la tenuta di muscoli e di nervi con cui, dopo ore di studio, giorno dopo gior-no, si cimentano in nuove sfide, per la gioiosa voglia di stare in-sieme costruendo un puzzle di storie e di lingue a cui il collan-te della musica regala un’ele-ganza e armonia senza pari. Più che tre settimane di Festival, quelle regalate a Casalmaggio-re dai 127 studenti provenienti da ben 21 nazioni del mondo sono state picaresche esperien-ze suddivise in 21 segmenti di giorni e di notti in cui anche l’ascoltatore finiva per essere risucchiato dal gorgo fascino-so di questa avventura sempre nuova, puntualmente diversa dal cartellone annunciato dal libretto, frutto di una ancora perfettibile macchina orga-nizzativa fatta di pochi eroici volontari ma per questo arric-chita del valore aggiunto della generosità. Lo scorso 29 luglio, sull’edizione n°16 dell’Interna-

tional Festival calava il sipario. Una lunga notte, lunghissima, perché – come ha ricordato sul palco il Direttore Artistico del Festival Anne Shih – è impos-sibile sintetizzare la vitalità e la molteplicità che si trovano

in questo tranquillo lembo di terra in riva al Po. Si sono esibiti i più rappresen-tativi, come in ultimo giorno di scuola in cui ci si saluta e insieme si scattano le foto da appendere accanto alle altre:

il violino da condottiero prus-siano della bulgara Irina Bou-rissova, quello rinascimentale dell’ungherese Agnes Langer, quello affilato come lama di Sean Riley, quello strepitoso di Belle Ting e di Royce Richert, poco più di vent’anni in due. Il violino sciamanico, da hippy illuminato, di Jan Bislin, quello ferreo, sotto l’insinuante malìa di un fraseggio seduttivo, di Valeria Kapko, già volata nella sua Mosca. Il violoncello evo-cativo, a tratti orfico, di Ame-lia Boyarsky. E il pianoforte: su tutti, quello carnalissimo – fatto di polposa freschezza e di una classe che non si impara-no – di Julia Kociuban, polacca come la raffinata Radoslawa Jasik; il pianismo terso, rifles-sivo, dell’austriaco Andreas Eggertsberger e la ormai sicura strumentalità di Samson Tsoy. E, chiuso il sipario, ormai quando mancava poco all’una di notte, l’ex sindaco Araldi non ha mancato di rilanciare il dado: “Arrivederci al 4 luglio 2013”.

Prove generali per cavalli di razzaCasalmaggiore, serata di metà luglio. Prova generale a qualche ora dal debutto londinese degli interpreti. Sala gremita. Sul leggio, l’integrale per violino e pia-noforte di Johannes Brahms; un viaggio lungo tre Sonate, musica intinta nella ma-cerazione di un’epoca ormai lontana dal-le febbrili atmosfere di primo Ottocento, fatta di silenzi più che di furibonde scin-tille, di lirica decantazione pur irrorata di sanguigna, tragica ebbrezza. A dipanarla, il violino di Agnes Langer e il pianoforte di Pavel Kolesnikov: connubio di opposti complementari, in un gioco di geometrie ancora da assestare nella cura del cesello, rubate ad una fucina ancora in piena at-tività. Un Brahms avvolgente e dioscu-rale: latteo nell’immacolato arco della Langer e nella sua visione “classica” stesa a pasta grumosa e a tempi larghi, estatici;

pungente e spiritato nel contrappunto in crescendo di Kolesnikov, magistrale nell’insinuare in questo incontaminato idillio il tarlo del dubbio, dell’humor, dell’improvvisa vampata che sorprende e che rimescola le carte. E la trama si fa-ceva così ordito, drammaturgia, gioco di specchi. Il giorno prima, un’altra stella nasceva sul palcoscenico del Casalmag-giore Festival: il pianista lettone Andrejs Osokins, indelebile per sinfonismo, im-maginazione, intelligenza, feroce esattez-za del gesto. L’erotismo morente del suo “Isolde Liebstod”, il climax d’amore e di congedo ultimo con cui Isotta cade tra-sfigurata sul corpo di Tristano e si unisce così a lui nella morte, aveva nella cordiera i colori e il respiro di un’intera orchestra, guidata dall’immaginaria bacchetta di un direttore – sciamano.

La splendidaviolinistaAgnes Langer

Lo scorso 29 luglio, sull’edizione n°16 dell’Interna-tional Festival calava il sipario. Grande soddisfazioneda parte del Direttore Artistico del Festival Anne Shih

Brahms dioscurale, Liszt drammatico

LE TREMUSEdi Elide Bergamaschi

Preziosa, nella cornice

del Festival la mini

rassegna sul contemporaneo

Palpita d’incanto la promenade sentimentale di Roussel

Il passo sicuro e il lucido sguar-do di Emanuele Torquati, giova-ne alfiere della contemporaneità quanto illuminato esploratore del caleidoscopio tardoroman-tico, sono i binari che condu-cono l’ascoltatore nel regno segreto di Albert Roussel, attra-verso i colori e le fragranze di un mondo – quello della Francia a cavallo tra XIX e XX secolo – insieme familiare e inedito. Un doppio CD firmato Brilliant con cui il pianista toscano si affaccia con la classe di sempre sull’intero percorso creativo del compositore, svelandone asso-nanze e peculiarità. Da un lato, le visionarie sinestesie attinte da

Fauré e condivise con Debussy, la ricerca di timbri evocativi, quella leggerezza impalpabile di scritture avvolte nell’aria; dall’altro, le severe profondità contrappuntistiche, tese ad una verticalità quasi orante, rubate a Franck e a d’Indy. Sul sentiero, miniature come il fatato “Con-te à la poupée” o lo sghembo “Doute”, pagine di cesellato liri-smo, conducono alle opere più articolate, su cui spiccano le sca-pricciate libertà ritmiche delle Rustiques op. 5 e soprattutto la pulsante trilogia dell’op. 49, tre pezzi in cui il suono pare scio-gliersi in una danza che è inno alla gioia.

Guiducci, avventuroso cantador

Un cobra e un vulcano; da un lato la spietata lucidità di Simone Guiducci e della sua chitarra, dall’altro la traci-mante istintualità della fisarmonica di Fausto Beccalossi. E’ attorno a questo nucleo di opposti complementari che si raggruma la ciurma del Gramelot ensemble, formazione mantovana che dell’urgenza del racconto, delle sue incessanti metamorfosi, fa da sempre una bandiera creativa. Nelle terre di Virgilio “Cantador” significa proprio questo: cantastorie, narratore inteso anche nella sua seduttiva capacità di ricreare, forse barando, orizzonti sem-pre nuovi. E in questo viaggio di qual-che anno fa, sette tracce tutte a firma di Guiducci, la scheggia germinale sembra dilatarsi, lirica e mai scontata,

su ritmi che recuperano il popolare e ne rimestano le acque andandone a recuperare anche lo spurio, il torbido, il quotidiano. Avventure in musica, senza rete, a finale aperto (non è for-se questo il jazz?) in cui la riflessione, l’esercizio di autocoscienza di uno striminzito appunto prende il volo e si accende nella complicità di un’in-tesa che alimenta questo avvincente dialogo fino all’ultima nota.

Casalmaggiore: un international festival da incorniciare

21 nazioni, più di 100 studenti per un’annata di grande musica

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le mostre

I volti di Michela Bogoni, pit-trice veronese originaria di San Bonifacio, scavano nell’anima partendo dalla fisicità. Dice di es-sere nata con la passione “mania” per l’arte, e che certe cose non si possono scegliere, si puo solo accettarle e dirigerle verso il loro compimento. Si definisce un’arti-giana poichè lavora con le mani e crea. Per Michela Bogoni l’artista è chi apporta un cambiamento al corso della storia dell’arte con il proprio operato. Nata nel 1973 l’artista fin da piccola sognava di dipingere. All’età di 15 anni ha iniziato a vivere di pittura la-vorando come madonnara e rea-lizzando dipinti su commissione. Diplomata con 110 e lode all’Ac-cademia di Belle Arti di Venezia, Michela Bogoni ha fatto dell’arte la sua professione. Attualmente vive a Monteforte d’Alpone in-sieme al marito, anche lui pittore, e alle loro due bambine: Stella e Celeste. La sua famiglia sostiene e rafforza il suo amore per l’arte e nonostante dedicarsi a loro tolga molto tempo al dipingere silen-zioso e prolungato, costringen-dola a lavorare ad intervalli, per lei ne vale la pena. Perchè ha optato per la ritratti-stica?«Perchè mi emozionava sentir-mi scrutata dagli occhi che avevo appena dipinto. La fisiognomi-ca che si anima di sentimento è misteriosa e affascinante: può raccontare moltissimo dell’essere umano e del suo vivere».Ci descrive come nasce e si con-

cretizza una sua opera? «L’idea parte dal ricordo di un momento che ho vissuto e che ho fotografato. Seleziono le foto fino a stringere un’inquadratura e farla mia. L’emozione di quel momento si rivela nel dipingerla. E’ sempre tutto piacevole quan-do il pennello traccia le forme di un sentimento. Nei miei volti posso leggere mille pensieri flut-tuanti che mi fanno sognare. Alla fine adoro rimirare i dipinti più volte per immaginare piccole sfumature del pensiero dei miei personaggi».Quale tecnica utilizza e su quali materiali? «La pittura ad olio su tela con cui ho stretto profonda amicizia. Dipingere è una sorta di terapia e i colori ad olio sono le mie me-dicine!».Quali personaggi l’hanno so-stenuta e quali l’hanno ostaco-lata?«Non ho mai cercato grandi consensi. L’ostacolo più grande è la paura di non poter più un gior-no avere il privilegio di vivere di pittura».Come si svolge la sua giornata tipo? «Vorrei essere sempre al caval-letto molto prima, ma famiglia e committenti mi occupano molto tempo. Amo riuscire a risponde-re alle aspettative dei miei com-mittenti, anche se alle volte han-no richieste che non condivido.

Questo è l’altro lato della meda-glia. La mia fortuna è la rapidità. Eseguo i miei lavori in un giorno, al massimo due. Ciò mi consente di comunque di soddisfare le mie esigenze creative».Con chi collabora attualmente? «Non sono supportata da nessu-na galleria, ma in effetti non l’ho mai neanche cercata .Vivere di pittura ha aperto varie strade che mi hanno comunque permesso una discreta visibili-tà».Dove ha allestito le sue mostre personali? «A Verona all’ex macello e allo Spazio Arte Pisanello, a Vicenza e alla Galleria ArteArte di Man-tova. La mia esperienza espositiva è limitata a causa del poco tempo a disposizione per propormi alle gallerie d’arte. Le mie opere sono presenti nelle abitazioni e nei lo-cali pubblici di molte città».Quali sono stati a suo parere i migliori artisti del passato e quali quelli attuali?«Amando la pittura figurativa mi piace tutta la storia dell’arte del passato. Tra i contemporanei apprezzo Luciano Ventrone, vir-tuoso maestro di una tecnica che non potrà mai essere sostituita dall’arte concettuale».Quali sono le sue aspirazioni per il futuro?«Sogno il mio futuro pieno di pittura e lavori grandi che abbia-no una possibile collocazione. Aspiro a migliorare, ad emozio-narmi e ad emozionare sempre più dipingendo. Poche convin-zioni ma solide: dipingere, dipin-gere, dipingere!».

Per informazionicell 3475934228

FerraraPalazzo dei DiamantiDal 13 ottobre al 13 gennaio ‘13BOLDINI, PREVIATI E DE PISIS.

MAG Museo Alto Garda Arco, Palazzo dei PanniFino al 9 dicembre 2012KOEN VAN DEN BROEK SHADOWS

MilanoGall. Cred. ValtellineseDal 19 ottobre al 2 dicembre LE METAMORFOSI DEL VIAGGIATORE

Sopra:un particolaredell’opera “Matilde”, olio tela 60x80. Sotto “Nei tuoi pensieri”, olio su tela,60x60 (2012)

Per Michela Bogoni l’artista è chi apporta un cambiamento al corso della storia dell’arte con il proprio operato

C’è un’indiscutibile ripresa per il figurativo nell’arte. In primo piano: la ritrattistica

di Barbara Ghisi

Michela Bogoni: volti dipinti che scavano nell’anima

LA CASA DEGLIARTISTI

VicenzaBasilica PalladianaDal 6 ottobre – 20 gennaio ‘13RAFFAELLO VERSO PICASSO

F.Vimercati: “Tutte le cose emergono dal nulla” A Franco Vimercati, grande protagonista della fotografia italiana, è dedicata la principale delle mostre autunnali di Palaz-zo Fortuny, a Venezia. “Tutte le cose emergono dal nulla” questo il titolo evocativo per questa rassegna che vanta di essere la più esaustiva, fino ad oggi, nel mostrare gli scatti di Vimerca-ti, e che descrive perfettamente lo spirito suggerito dalle opere, in mostra dal 1° settembre al 19 novembre 2012. Protagonisti indiscussi delle fo-tografie sono gli oggetti, quegli oggetti della vita quotidiana che l’artista sceglie di rappre-sentare come fossero sospesi in uno spazio indefinito, senza

confini. Si tratta di piccoli vasi, di un bicchiere, di un ferro da stiro, di una grattuggia, di un bricco del latte, della famosa Bialetti. È con questi oggetti semplici che Vimercati (1940-2001), ha sovvertito un ordine: non più una ricerca sulla realtà tramite la macchina fotografi-ca ma una ricerca sulla fotogra-fia che utilizza elementi presi dalla realtà. Come diceva lui stesso: “si tratta del piacere di lavorare senza essere disturbato dal soggetto. A me interessava che scoccasse la fotografia, non mi interessava leggere l’oggetto, ma assistere ogni volta a questo miracolo”. L’effetto è meravi-glioso: più che fotografie sem-

bra di vedere effetti luminosi, quasi intrisi di un’atmosfera da sogno. Siamo di fronte a infinite va-riazioni dal nero al grigio, con qualche tocco più chiaro, che smaterializzano l’oggetto facen-doci varcare la soglia della poe-sia. Info Palazzo Fortuny: da Se-stiere San Marco, 3958 - 30124 Venezia - 041 520 0995. ( f.m.)

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ANIMALI E AMBIENTE

Editori ecologisti: da dove viene la carta di un libro?

Welsh Corgi, il piccolo bovaro gallese, razza eletta dei Reali inglesiIl Welsh Corgi Pembroke è un vivace, curioso ed intel-ligentissimo piccolo cane, con una caratteristica testa da volpe, gambe piuttosto corte, con o senza coda, originario e diffuso partico-larmente nel Pembrokeshire del Galles. L’aggettivo “pic-colo” va riferito solo alla sua taglia, poiché il carattere è quello di un cane grande, di un cane da lavoro. E’ sta-to usato, e lo è ancora oggi anche se in misura sempre più ridotta, come pastore di mucche, famoso per la sua particolare caratteristica di mordere i garretti dei bovini e subito dopo appiattirsi al suolo per evitarne il calcio.

Il Corgi, nonostante le sue doti e le sue capacità non comuni, sarebbe rimasto un cane da fattoria se il suo de-stino non avesse previsto un giorno l’incontro con una bambina molto particolare. Nel 1933, l’allora duca di York, divenuto poi re Giorgio VI, acquistò un cucciolo di questa razza per regalarlo alla figlia Elisabetta (poi diventata regina Elisabetta II ). Il cane, dal nome altisonante Rozavel Golden Eagle, venne ribattez-

Le sue capacità lavorative però non finiscono qui, il Corgi è un ottimo cacciato-re di topi e conigli e talvolta anche di fagiani, può essere addestrato all’obbedienza e alle prove di agility e resta per natura un ottimo cane da guardia. Anche i sogget-ti cosiddetti “da esposizio-ne” mantengono inalterate queste caratteristiche, con-trariamente a quanto è ac-caduto a molte altre razze che, selezionate solo in base a caratteristiche morfologi-che, hanno sì raggiunto alti livelli di perfezione estetica, ma hanno perso nel contem-po qualità di carattere e di attitudine al lavoro.

zato Dookie e conquistò im-mediatamente il cuore della famiglia reale. A questo pri-mo soggetto se ne aggiunsero presto molti altri dando vita all’allevamento della famiglia reale conosciuto con l’affisso Windsor. Da allora i Corgi sono divenuti per definizione “i cani della regina”, definizio-ne entrata nell’uso corrente e conosciuta da tutti, mentre il nome ‘Welsh Corgi Pembro-ke’ è ancora poco conosciuto in Italia.

Com’è diventato il cane ufficiale della Regina?

di GIACOMOMORELLI

mondo da cani

Biologico, localeo equo e solidale? Le nostre scelte influiscono sul pianeta. Lo sappiamo e per questo fare la spesa è sempre più difficile. Gli scaffali del su-permercato sono pieni di pro-dotti bio, a km zero ed equi e solidali. Che cosa sono e quali è meglio scegliere? Biologico è un ortaggio coltivato senza pe-sticidi, o un alimento fatto con animali nutriti con prodotti bio; garantisce un alimento na-turale e l’abbattimento dell’in-quinamento da pesticidi, ma ha prezzi elevati per i numerosi controlli cui è sottoposto. A

km zero è un alimento fatto localmente; costa poco, garan-tisce un prodotto di stagione e l’eliminazione dell’inquina-mento causato dal trasporto delle merci, ma non sempre si trova tutto quello che serve. Equo e solidale, è una forma commerciale, che lotta contro lo sfruttamento e la povertà; garantisce che ciò che stiamo comprando è stato prodotto nel rispetto dei lavoratori, però è molto caro, non esclude l’uso di pesticidi e le merci devono fare lunghi viaggi.

Uno sguardo sui nostri acquisti

Se di libro elettronico proprio non vogliamo sentire parlare ma, non vogliamo nemmeno essere responsabili della distru-zione delle ultime foreste in-donesiane, dobbiamo stare più attenti ai libri che acquistiamo. Ogni anno sono sempre di più gli editori italiani che stampa-no i loro libri in Cina, dove le multinazionali della carta in-donesiane APP (Asia Pulp & Paper) e APRIL (Asia Pacific Resources International Hol-dings Limited) hanno il loro impero. Le foreste indonesia-ne sono l’habitat delle ultime tigri di Sumatra, dell’orango e dell’albero ramino, specie ormai in via d’estinzione e rappresentano una risorsa con-tro l’inquinamento dell’aria. APP e APRIL nel loro statuto s’impegnano a non acquistare legno illegale ma, a livello pra-tico, Greenpeace in un’analisi della carta, ha trovato tracce di questo legno. La correttezza di queste multinazionali appare, quindi, controversa. Greenpe-ace ha fatto analizzare, inoltre, la carta di undici libri italiani, stampati in Cina ed è risultato che in nove di questi, c’erano tracce di legno delle foreste in-donesiane. In seguito a questi risultati, l’associazione ha posto un questionario sulla carta, alle principali case editrici italiane e ha stilato una classifica degli editori più virtuosi (http://www.greenpeace.it/deforesta-zionezero/salvaforeste/). Le ri-sposte delle case editrici fanno ben sperare. Gli editori italiani

“ecologisti”, sono circa il 40%, usano per lo più carta ricicla-ta, inserendo fibre vergini sole se necessarie e provenienti da foreste FSC (Forest Stewar-ship Council: foreste gestite responsabilmente), tra di loro troviamo Altraeconomia, Ter-ra nuova; Fandango; La gru; Macro;… Molti utilizzano solo carta certificata FSC, ma non la riciclata, tra questi troviamo Garzanti; Feltrinelli; Laterza; Sonzogno; Einaudi stile libero; Sellerio; Zanichelli; Longa-nesi; il Saggiatore; Bompiani;

Tea; De Agostini;…. Ci sono poi alcuni editori che pur non essendo “verdi” hanno risposto al questionario, dimostrando trasparenza e voglia di miglio-rarsi, come Fabbri; Harmony;

Il Mulino; Fazi; Adelphi; Ho-epli editore;… e altri che messi a conoscenza della situazione, hanno deciso di migliorarsi, ripulendo la loro filiera dal le-gname illegale e fissandosi de-gli obiettivi concreti per l’uti-lizzo di carta riciclata: Giunti e Mondadori. Infine troviamo numerose case editrici che si sono rifiutate di partecipare al questionario, dimostrando disinteresse per l’argomento e nessuna volontà di migliorar-si. Naturalmente questo pro-blema non riguarda soltanto i libri e gli editori ma, richiede un maggior controllo e scelte responsabili anche di tipogra-fie, produttori di packaging e rivenditori di carta.

Quando la natura fa miracoliLa natura ci ha sem-pre offerto tutto quel-lo di cui avevamo biso-gno, anche se con la vita moderna certi rimedi si sono dimenticati. Tra le tante cose utili in natu-ra, talvolta si trovano ele-menti davvero miracolo-si, non solo piante ma, anche, funghi, minerali e animali. L’Artemisia, è una pianta cinese, che serve a curare la mala-ria, una malattia che col-pisce circa cinquecento milioni di persone l’an-no, soprattutto bambi-ni e in Africa vengono quotidianamente salva-te molte vite con questa pianta. Il Ganoderma lu-

cidum è un fungo paras-sita degli alberi, in grado di influire sui principali organi umani: cuore, fe-gato, polmoni, pancreas e reni. I suoi principi attivi han-no un effetto benefico sulla circolazione sangui-gna; rafforzano il sistema immunitario aiutando a prevenire le influenze e le allergie; risanano il siste-ma respiratorio, curan-do l’asma e la bronchite; agiscono sul sistema ner-voso, riducendo lo stress e gli stati depressivi e ral-lentano gli effetti dell’in-vecchiamento. Questo elisir di lunga vita viene anche usato

per prevenire i tumori e ridurre gli effetti negati-vi della chemioterapia. L’argilla verde, è usata fin dai tempi degli anti-chi romani, come disin-fiammatorio e nelle cure disintossicanti per la sua capacità di “assorbire” i mali. Di recente in Italia si è sentito parlare anche di Escozul, un farmaco cu-bano, fatto con un estrat-to del veleno di scorpio-ne azzurro, che sembra fare miracoli nella cura del cancro. Questo co-stoso farmaco, però, è il-legale in Italia e i risultati sono ancora tutti da veri-ficare.

Artemisia per la malaria; Ganoderma per la chemiote-rapia; Argilla verde per assorbire i mali e Scorpione per il cancro

Eccezionali rimedi naturali, purtroppo ai molti sconosciuti

Greenpeace stila una classifica degli editori italiani virtuosi e di quelli che possono fare di meglio

di Benedetta Bottura

Le foreste indonesiane sono l’habitat delle ultime tigri di Sumatra

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Le proprietà nutrizionali dei legumi sono ben note: sono ricche di fibra, sono un’ottima fonte di pro-teine vegetali e i loro semi sono i vegetali con il più alto tenore di proteine di valore nutrizionale medio. Nei piatti tradizionali del-la cucina mediterranea le leguminose sono spesso associate ai cereali e que-sto garantisce una ottimale composizione delle pro-teine ingerite. Grazie al basso contenuto d’acqua i legumi secchi si distinguono per l’elevato contenuto anche di altre importanti sostanze nutritive, la presenza di fibra, elementi minerali e vitami-ne e poveri di grassi. Questi vegetali sono utilizzate dall’uomo fin dai tempi più remoti ma di recente il loro impiego è diminuito (In Italia, negli ultimi 60-70 anni il consumo giornaliero è passato da circa 50 grammi pro capite agli attuali 5-6 g) principalmente per il lungo tempo di cottura che poco si concilia con i ritmi della vita di oggi. L’azienda Pedon ha di recente presentato “le Purezze”, creme naturali di legumi e cereali, 100% biologiche e senza glutine che si preparano in soli due minuti. Questa nuova linea è proposta in tre varianti: ceci, piselli e cereali e legumi (un mix bilanciato di qui-noa, fagioli, mais e ceci). Le confezioni, pensate per due porzioni, contengono unicamente farine precotte di legumi e cereali ricche di fibre, proteine e ferro, al 100% naturali e biologiche, senza ag-giunta di conservanti, addensanti, coloranti, glutammato e aromi e sono di facile preparazione: basta versare il contenuto della busta in acqua fredda e cuocere per soli due minuti di tempo.

Energia dal sole: sana e sempre più incentivata!

“Conto Energia”, un sistema di incentivazione per favorire la produzione di energia elettrica

Quando è tempo di tornare a scuolaChe sia scuola dell’infanzia, scuola primaria o seconda-ria, il ritorno a scuola può rappresentare, per bambini e ragazzi, un momento dif-ficile. La vacanza in luoghi ameni, ma anche starsene semplicemente a casa, rap-presenta quasi sempre una sorta di zona franca in cui i doveri diminuiscono note-volmente.Mamma e papà sembrano più comprensivi, più disponibili all’ascolto e all’attenzione. Anche i ritmi biologici si al-lentano durante l’estate: c’è più tempo per dormire, per stare all’aria aperta, per gio-care, per incontrare gli altri. Rinunciare a tutto questo, per alcuni può essere parti-colarmente faticoso; mentre altri bambini sono ben felici di tornare a scuola e di poter godere della compagnia di altri ragazzini e degli inse-gnanti. Cosa fare allora per facilitare il rientro a scuo-la? La psicologa Maria Rita

Carissima, mi risulta difficile credere che la colpa sia della sua pancia. A 3/4 anni i bam-bini sono felicissimi all’idea di avere un fratellino o una sorellina e durante l’attesa si mostrano impazienti, men-tre alla nascita l’atteggiamen-to cambia. L’idea di avere un fratellino per loro è avere un compagno di giochi, della loro età. A questo stato d’animo seguirà la delusione e quin-di la gelosia quando si rendo-no conto di avere per casa un

Parsi nel suo “manuale anti ansia per genitori” ci regala qualche suggerimento: - la gradualità: organizzarsi per abituare i bambini ai rit-mi invernali ;- no ai predicozzi di inizio anno a favore di un piano di studio mirato;- favorire l’amore per la cultura con opportune in-tegrazioni, come la visita al museo, cinema, teatro;- ricordare, da adulti, le pro-prie esperienze di studenti;- organizzare una festa per celebrare l’inizio di un nuo-vo anno scolastico.

neonato che ha bisogno di at-tenzioni e cure. L’opposizione all’asilo può avere tuttavia un legame con la sua pancia: sua figlia sente che c’è un cambia-mento in arrivo, e il bisogno dei bambini quando sentono una perturbazione è quello di rimanere vicini alle persone che danno loro stabilità, cioè a voi genitori. Le consiglio di dare ancora un po’ di tempo a sua figlia, magari ha solo biso-gno di più tempo per adattarsi e tutto il resto è in più.

Scuola e famiglia sono le due basilari agenzie edu-cative ed ha ragione quan-do scrive che dovreste es-sere in sintonia o almeno in comunicazione. E’ im-portante che i colloqui con gli insegnanti diventino un

momento in cui si parla del bambino come persona e non come figlio o allievo. L’accordo tra genitori e in-segnanti moltiplica le ener-gie e le forze, e il bambino è il primo ad avvalersi di tale energia.

Gentile dottoressa, il rapporto con gli insegnanti è fondamen-

tale. Mio figlio frequenterà quest’anno la seconda media e so bene che dovrei essere in

sintonia con i suoi insegnanti, ma lo scorso anno è stata una

guerra ai colloqui. Cosa dovrei fare o non fare?

Cara dott.ssa, ho 30 anni , una bambina di 4 e sono in dolce attesa. La mia bimba ha cominciato a darmi problemi nell’andare a scuola già da un po’ di tempo . Non riesco a ca-pire se il problema è la scuola o la gravidanza. Piange fino provocarsi il vomito. Ho pro-vato a parlarne con la maestra e mi ha risposto che la colpa è della mia pancia. Confesso che ho anche pensato di cam-biarle scuola. Grazie

Specchi, teli o coperture: a chi non è capitato di chiedersi che cosa fossero quella distese di materiale luccicante posizionate sopra tetti o su varie costruzioni? Si tratta di pannelli fotovoltaici, (termine derivante dalla parola greca phos, cioè luce, e Volt, cioè unità di misura della tensione elettrica), ossia di dispositivi che trasformano la luce in energia elettrica grazie alla presenza di materiali semiconduttori. I pan-nelli possono essere posizionati su impianti isolati o installati su edifici ed intergrati alla rete elettrica. Queste due tipologie di applicazioni, che hanno permes-so al mercato del fotovoltaico di avere un notevole sviluppo negli ultimi anni, sono state larga-mente usate in Giappone, Stati Uniti e Germania e, di recente, anche apprezzati nel nostro pa-ese. Dal 2001, infatti è iniziato il programma “Tetti fotovoltai-ci” ed oggi si parla sempre più del “Conto Energia”, un sistema di incentivazione per favorire la produzione di energia elettrica da una delle fonti rinnovabili più facilmente utilizzabili: il so-lare fotovoltaico. “Dal 27 agosto 2012 è in vigore la 5^ edizione di questo sistema incentivante” spiega Federico Obrietan, Am-

ministratore Delegato dell’azien-da vicentina Greenplus srl, che promuovere l’utilizzo di energia generata da fonti rinnovabili in Veneto e Lombardia, con parti-colare riguardo al fotovoltaico, e aggiunge: “Vengono concessi per 20 anni due tipi di incenti-vo: una tariffa omnicomprensiva corrisposta dal Gestore Servizi Energetici al cliente per l’energia che viene immessa in rete e una tariffa premio per l’energia auto-consumata”. Incentivi maggio-rati sono previsti se si utilizzano componenti europei oppure se per l’installazione si rimuo-ve l’amianto o se l’impianto è completamente integrato con il tetto dell’abitazione. E conclude Obrietan “Installando un im-

pianto fotovoltaico della potenza di 6 kWp, è come se piantassimo, ogni anno, fino a 1 ettaro di bo-sco! E grazie agli incentivi statali il costo dell’investimento può ri-entrare in 6 anni per arrivare a un guadagno in 20 anni, sommando gli incentivi e i risparmi in bol-letta, fino a 38.000 Euro”. Tra i vari vantaggi: l’inesauribilità del sole, la non produzione di scorie, elevata durata e quasi assenza di manutenzione, impianti senza li-miti inferiori di grandezza e am-pliabili successivamente in modo facile. Si prevede che gli incentivi durino ancora pochi mesi, quin-di chi ha intenzione di investire in questa tecnologia è meglio che non attenda troppo! Maggiori info su www.greenplus.it.

I pannelli possono essere tranquillamente posizionati su impianti isolati o installati su edifici ed intergrati alla rete elettrica

di ISOLDESEEBER

trucchi & strucchi

Donna Felina e China DollCosa ci propongono le azien-de di cosmetici per l’autunno 2012?Per valorizzare il nostro viso in questa stagione dai colori caldi e dalle temperature fresche, ab-biamo bisogno di un look che richiama riflessi iridescenti e perle preziose per un’allure as-

solutamente femminile e sofi-sticata, in cui l’eyeliner diventa una vera e propria opera d’ar-te per uno sguardo che lascia a bocca aperta.Dior propone una donna feli-na che ama il trucco fatale, uno smalto animalier che ricorda la pelle di un serpente, occhi in primo piano e bocche scarlatte. L’ultimo nato in casa Collistar

è il rossetto effetto tatuaggio duo che, da un lato, si presen-ta come base liquida colora-ta (alcohol-free), fondamenta-le per fissare il colore per tutto il giorno, mentre dall’altra sfo-dera un rossetto in stick super-confortevole, rigorosamente in nuance, che intensifica la resa

INFORMA

di Michela Toninel

cromatica, ne esalta l’effetto “inchiostro” ed in più idrata, rendendo le labbra turgide ed idratate. Il colore dominante della pro-posta Lancome è il viola in tut-te le sue tonalità, dal rosa chia-ro per il blush al prugna per i gloss fino ad arrivare al viola scuro per l’eyeliner in gel con la relativa crayon khola. Per Pupa, l’autunno incon-tra la preziosità e l’eleganza dell’oriente, per un nuovo raf-finato stile neo-geisha: ombret-ti wet & dry dalla formula in-novativa creano uno sguardo magnetico per una luminosi-tà estrema; i nuovi colori mul-tiplay completano il look con delicati dettagli oriental chic; labbra piene e definite sublima-no il make-up con un tocco di colore puro e le guance si vesto-no con una delicata carezza di luce.

Legumi e cereali: zuppe buone e rapide! Benefici del mare alla

Thalasso SPA di Alassio

TENDENZE

Un centro benessere di 1500 mq su tre diversi piani con luce naturale, piscina di ac-qua salata e prodotti natu-rali di origine marina: que-sta è la offerta della Spa del Grand Hotel di Alassio tor-nato al suo splendore dopo una recente ristrutturazio-ne. La piscina interna, esclu-sivamente di acqua di mare riscaldata e microfiltrata, ha un temperatura che oscilla tra i 30/35° che mantiene intatte le proprietà organo-lettiche marine. A questo si

aggiungono trattamenti che utilizzano esclusivamente cosmetici in linea con la filosofia talassoterapica e sfruttano prodotti naturali di origine marina, (quali al-ghe, sali, fanghi e impacchi marini, ecc.) che favorisco-no la naturale detossina-zione, il rilassamento e la tonicità tissutale favorendo il rilassamento psichico e fi-sico. La Thalassio Spa offre: molteplici trattamenti come cure disintossicanti, antia-ging, dimagranti e masso fisioterapiche; cabine dotate di vasche Niagara, Osmosis, Vicky Talasso e Talax idro; un’area thermarium con camera relax; fitness corner con personal trainer e un terrazzo solarium. Il centro è anche dotato di un ambu-latorio di medicina-estetica e dietologia e gode della prestigiosa consulenza del Dott. Giacomo Urtis. www.grandhotelalassio.it

di ELEONORA CAFFELLI

la psicologa risponde

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Daniele Molmenti testimonialper l’Adigemarathon 2012

21 ottobre 2012 La Gara è giunta alla nona edizione

Sarà Daniele Momenti, medaglia d’oro alla Olimpiadi di Londra nella canoa slalom, il testimo-nial 2012 della nona edizione dell’Adigemarathon di canoa, kayak e rafting in programma domenica 21 ottobre sul fiume Adige. Il fuoriclasse friulano va così ad arricchire l’albo d’oro dell’Adigemarathon che, oltre ad Antonio Rossi ambasciatore dello sport italiano nel mondo, riporta i nomi olimpici di Sara Simeoni, Livio Berruti, Klaus Di-biasi, Fulvio Valbusa, Paola Pez-zo, Beniamino Bonomi: sportivi

che sono entrati nel cuore non soltanto degli italiani e che con-tribuiscono a rendere ancora più prestigiosa la maratona. Domenica 21 ottobre sul fiume Adige si confronteranno in gara, grazie al fondamentale supporto di Hydro Dolomiti Enel e di Se Hydropower per la regolazione del livello dell’acqua dell’Adige e del Genio Civile di Verona, oltre 400 atleti lungo i 35 chi-lometri che separano Borghetto d’Avio, ai limiti della provincia di Trento, da Pescantina. Mentre gli atleti saranno in piena gara,

dall’isola di Dolcè partiranno al-meno 800 canoisti amatori, con lo stesso obiettivo di raggiungere Pescantina dopo 20 chilometri, e gli equipaggi del rafting. Si trat-terà, per l’ennesimo anno, della più grande e colorata festa della canoa italiana.L’Adigemarathon sarà inaugura-ta nella serata di sabato 20 otto-bre a Pescantina con l’accensione del tripode tricolore e l’incontro pubblico con Daniele Molmenti. “Quest’anno l’Adigemarathon si fregia di un nuovo riconosci-mento internazionale in quanto

concluderà, quale prova unica italiana, le Word Series 2012 di maratona classica fluviale, la co-siddetta Coppa del Mondo di Maratona Fluviale” precisa Bru-no Panziera, presidente dell’Adi-gemarathon nonché del Canoa Club Verona che recentemente ha sottoscritto un accordo con la società calcistica ChievoVero-na ed il Comune di Verona per la realizzazione imminente di un centro di eccellenza della ca-noa a Verona. Anche quest’anno l’Adigemarathon rafforzerà la missione di manifestazione nel segno di “Sport & Solidarietà”. Gli organizzatori hanno aderito al progetto del Comune mode-nese di Cavezzo, che prevede tra l’altro la costruzione di una struttura pressostatica per con-sentire ai bambini ed ai ragazzi del paese lo svolgimento di atti-vità sportive al coperto durante l’inverno.

Last 10Km Marathon: chilometri per solidarietàLa VeronaMarathon è pronta ad abbracciare il 7 ottobre con par-tenza ore 9.00 i podisti di tutto il mondo per un evento unico e indimenticabile! “Last 10KM Marathon si prefigge di lancia-re un messaggio di solidarietà a favore delle numerose Associa-zioni locali e nazionali che ne-cessitano di risorse da destinare alla Ricerca in ambito medico e sociale. Al 32°km di gara, in da Piazza Bra, l’attesa dei marato-neti sarà allietata dai colori della marcia “del cuore” che percorre-rà gli ultimi 10 km di percorso. Due i risultati: divertirsi con lo sport che più appassiona e tra-sformare la sfida in una oppor-tunità di aiuto. La “marcia della solidarietà” partirà alle ore 9 da una gre-mita Piazza Bra per seguire un

percorso lungo il centro storico con taglio della linea di arrivo all’interno dell’Arena di Vero-na, dove sono attesi con trepida-zione i campioni che si sfidano per vincere la grande Marato-na. Per l’edizione 2012 sarà pos-sibile sostenere Medici Senza Frontiere, organizzazione inter-nazionale di soccorso medico d’emergenza che dal 1971 porta assistenza medica gratuita in ol-tre 68 paesi. Della quota di iscri-zione di € 10,00, € 4,00 saranno destinati alle attività di MSF in Sud Sudan.Info VeronaMara-thon Tel: 345 4638168. Ma le marce autunnali non si fermano qui: a Cerea il 6 ottobre si ter-rà la “Marcia dei Tre Gemelli”, a Casaleone il 7 ottobre la “Ca-minada ne la val del Caselon” e a Peschiera del Garda la “Marcia

della Città fortificata”. A Malce-sine il 14 ottobre sarà di scena l’International Lake Garda Ma-rathon, evento podistico di li-vello internazionale che prevede per i partecipanti una distanza di 42,195 km da percorrere da Limone sul Garda a Malcesine, su di un tracciato unico e irripe-tibile, dalla sponda lombarda del Lago di Garda fino a quella ve-

neta, passando dal Garda Tren-tino! Uno scenario e un conte-sto meravigliosi, tra le acque del Garda e le montagne a farne cor-nice, per cimentarsi in una com-petizione sportiva e non solo. L’occasione è ghiotta per assa-porarsi anche una “rilassante” vacanza attiva in quest’angolo di mediterraneo che si affaccia appena dopo le Dolomiti.

Un vecchio adagio recita che ‘il tempo non è mai orribi-le per stare all’aria aperta. Semmai è orribile ciò che ab-biamo addosso’.Parole sante. Se la scorsa estate abbia-mo preso la buona abitudine di cam-minare, correre, andare in bici o ancor meglio andare in montagna, non perdia-mo l’abbrivio solo perché fa più freddo o c’è il rischio di pioggia.Del resto, lo sapete bene, i capi di abbigliamento (e l’attrezzatura) in commer-cio oggigiorno sono incre-dibilmente traspiranti, anti-vento, impermeabili, caldi, morbidi, resistenti ed effi-cienti. E perfino belli a ve-dersi. Certo, meglio ac-quistare un ottimo capo tecnico che dura tanto tem-po piuttosto che tre capi di scarsa qualità ma quel capo tecnico costa. Vogliamo quindi informarvi di una serie di outlet monomarca presenti nella zona intorno a Mantova dove, per le col-lezioni invernali 2011-12, si può trovare uno sconto ben oltre il 50%.Tutti sanno che marchi come Slam per la vela e Sa-lewa per la montagna hanno un punto vendita al Manto-

va District (il brand altoate-sino ha anche un outlet esclu-sivo a Bussolengo, tra Verona e il Garda - Via I Maggio 26, tel.045-6717781) dove – da Adidas e Nike – si può tro-vare anche qualche capo o accessorio outdoor di tan-to in tanto. Nel veronese si acquistano anche le giac-che da sci di seconda scel-ta di Aesse (via Ca’ Magre 33, Isola della Scala, tel.045-6630551) mentre Dainese a Vicenza, vicino al suo gran-de centro logistico sulla MI-VE (via dell’Economia 64, tel.0444-224153) non ven-de solo giacche a protezioni per la moto ma anche quelle per i winter sport, caschi da sci, guanti e protezioni.In Italia abbiamo il più im-portante produttore al mon-do di scarpette da arram-picata e di scarponi da alta montagna - LaSportiva - ma, per trovarne l’outlet (dove si vende anche molto abbiglia-mento tecnico - Via Ischia 2, tel.0462-571800) bisogna arrivare in fabbrica a Ziano di Fiemme in Trentino. Sulla strada in effetti ci si potreb-be fermare anche da Bailo, appena fuori Trento (Loca-lità Coldanè, Pieve Tesino, tel.0461-591241). RipCurl (presente al Franciacorta Outlet Village di Brescia) non ha solo linee surf ma an-che una collezione per sci e snowboard. E poi c’è Vuar-net a Grassobbio (Bg), Vist a Bassano (Vi), Saxe a Bre-scia per la bici…

di ENRICO MARIACORNO

il consiglio del mese

di Paolo Carli

LINEAALLO SPORT

18° TROfEO MARCO MAgELLI

Il club federato ASI Associazione Mantovana Auto e Moto Storiche Tazio Nuvolari organizza per le giornate del 6 e 7 ottobre 2012 il 18° Trofeo Marco Magelli: con-sueto omaggio che ricorda la figu-ra di Marco Magelli, socio fonda-tore dell’Amams Tazio Nuvolari, scomparso prematuramente nel 1994. La manifestazione fa par-te del Trofeo ASI V. Zanon, con un numero di prove da 10 a 30, una lunghezza del percorso libe-ra e velocità media-massima non superiore a 40 km/h.e utilizzo di strumentazioni analogica con lan-cette.Come da regolamento ASI e come per le passate edizioni, sa-

ranno ammesse vetture in posses-so di Omologazione o Certificato di Identità ASI, ovvero Carta di Identità FIVA, o permesso di par-tecipazione rilasciato dall’ASI.La manifestazione si svilupperà secondo il seguente programma che verrà puntualizzato prossima-mente e sarà disponibile, insieme al regolamento, sul sito www.amams.org:Sabato 6 Ottobre 2012 la città di Mantova farà da cornice alla partenza della manifestazione per prolungare il percorso raggiun-gendo le prime prove nel paese del “Mantovano Volante” Tazio Nuvolari. Il percorso proseguirà tra le morbide colline moreniche

mantovane, fino a raggiungere Gardone Riviera, con serata di gala e pernottamento in uno degli alberghi più belli incastonato in un contesto Liberty, ridondante su tutto il litorale Bresciano.Domenica 7 ottobre 2012 percor-so di ritorno, attraversando i bor-ghi sulle rive del fiume Mincio, le colline moreniche mantovane e le prove speciali. La città di Manto-va farà nuovamente sfondo per le premiazioni e saluti.

Per ulteriori informazioni www.amams.orgTel: 0376 648205Fax: 0376 649302

E-mail: [email protected]

Countdown per il Trofeo Marco Magelli 2012Si tratta di un evento di regolarità non competitiva con rilevamento di passaggio valido per il trofeo di regolarità Vittorio Zanon

Oltre 400 atleti lungo i 35 chilometri che separano Borghetto d’Avio, ai limiti della provincia di Trento, da Pescantina

Dove risparmiaresull’outdoor

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Ottobre - Novembre 2012 | 41

del ghiacciaio dove lo abbiamo lasciato agli sherpa che lo hanno portato al campo base avanzato. Dopo ben 10 ore eravamo tor-nati alle nostre tende: una lunga giornata dove mi ero illusa che mi sarei liberata un po’ del dolo-re. Ma non è stato così. Ho anche pensato di scalare ugualmente la cima per Walter, ma quel che era successo fece scemare la mia vo-glia e la gioia di scalare». Una scelta che le fece onore, un se-gno di grande rispetto per l’amico e per quella montagna, spesso fa-tale per molti, di cui si è innamo-rata sin da quando era in fasce.Tamara è nata e cresciuta in Alto Adige, a San Valentino in Campo (Cornedo). Figlia del noto sci al-pinista italiano Hansjörg Lunger, ha sempre vissuto in montagna ed è stato forse inevitabile che pro-prio la montagna avesse un’enor-me influenza su di lei e diventasse

la sua più grande passione.Tamara inizia a praticare lo sci al-pinismo nel 2002 e, identificando presto i suoi punti di forza, ottie-ne alcuni successi nelle gare clas-siche. Nel 2007, alla sua seconda esperienza di arrampicata su ghiaccio, porta a termine l’asce-sa della parete nord dell’Ortler (3905 m): si tratta della sfida per lei più estrema compiuta fino a questo momento (…giurerà a se stessa che sarà l’ultima volta sul ghiaccio). Ma solo pochi giorni dopo già sente di dover tornare a sfidare la montagna, e in quel momento capisce che l’alpinismo sarà la missione della sua vita.Dall’Alto Adige al Nepal il sal-to è lungo. Raccontaci come è andata«La conquista del Lhotse è un sogno che parte da lontano e ha un padrino d’eccezione: il fuori-classe bergamasco Simone Moro. Sua moglie, Barbara Zwerger, era la mia ex insegnante. Durante il ballo della maturità ho sempli-cemente chiesto a Simone«Mi porti con te?». Lui mi ha ri-sposto :”potresti venire con me in ottobre al Cho Oyu!”. Ero al settimo cielo!». Simone Moro ha avuto parole entusiaste per Tamara Lunger:

«E’ lei il fu-turo dell’al-p i n i s m o femminile». Dichiarazio-ni che hanno subito acceso i riflettori sul-la ventitreen-

ne diventata la donna più giovane al mondo a salire il Lhotse. Con Dawa Sherpa, che l’ha accompa-gnata in vetta il 20 maggio 2010, è partita dal campo base, sfruttando una finestra di bel tempo. A mez-zanotte del 22 maggio la partenza dal campo 3, che si è conclusa po-sitivamente in vetta ben 10 ore e mezza più tardi.Che si prova Tamara a 8516 me-tri di altezza?«Una sensazione indescrivibile. In cima al Lothse più che altro avevo fretta di fare alcune belle foto. Eravamo in cima in sette, era ora di iniziare la discesa, per-ché dovevamo andare ancora fino a campo 2. In certe condizioni anche i minuti sono importanti (Non è un caso che la giovanis-sima scalatrice ha dovuto fare i conti con un principio di con-gelamento ai piedi). Sono molto felice di aver fatto il mio primo ottomila, ho imparato molto da quella esperienza».Qual è il tuo rapporto con Dio?«Sono credente. Il silenzio e il contatto con la natura che si ha vivendo con la montagna mi ri-porta a Dio che ringrazio ad ogni mia impresa. Vado in montagna non con paura, ma con rispetto e prudenza. La vita è un grande dono che cerco di non mettere mai a repentaglio».Tamara ha due bellissimi occhi blu, un sorriso contagioso. E’ una bella ragazza: fisicamente una au-tentica roccia. Riesce a trasmette-re la sua semplicità, la sua energia, il suo entusiasmo.D`estate lavora al Rifugio Croce di Latzfons gestito dai suoi geni-tori e continua ad allenarsi dura-mente facendo parte del team di local atlete THE NORTH FACE.Quali sono i tuoi progetti futu-ri?«Mi auguro di tornare presto in Himalaya per conquistare altri 8000, e non solo dalle vie tradi-zionali. Inoltre cercherò di sod-disfare la mia passione di esplo-rare montagne ancora inviolate. Voglio continuare a faticare sulle montagne: coricarsi la sera prima di dormire e sentire la sensazione della fatica sul corpo è per me una sensazione meravigliosa. E in que-sto mi sento una privilegiata». Simone Moro sostiene che “non ci sono sogni impossibili, ma dob-biamo lavorare per raggiungerli e renderli realtà. Quando il tuo obiettivo è ambizioso, hai un la-voro duro e intenso davanti a te. Ma questo è il modo migliore per sentirsi totalmente vivi”.

La conquista del Lhotse è un obiettivo che parte da lontano e ha un padrino d’ec-cezione: il fuoriclasse alpinistabergamasco Simone Moro

Tamara Lunger

Era partita lo scorso fine giugno con l’obiettivo di salire ben due cime: prima il Muztagh Ata con gli sci (7546 metri, in Cina) e poi il Broad Peak (8051 metri, in Pakistan). Quest’ultimo sarebbe stato il suo secondo Ottomila, ma le condizioni terribili del tempo e la neve nella quale si sprofondava fino all’anca hanno fatto desistere, dopo alcuni tentativi, l’alpinista altoatesina salita alle ribalte inter-nazionali per essere stata la donna più giovane,a 23 anni, a conquista-re il mitico Lhotse (8.516 metri), la quarta cima più alta del mondo, cancellando così il precedente primato condiviso dalla ceca Son-ja Bostikova, in vetta a 27 anni nel 1999, e dalla cilena Maria Ibarra Letelier, salita nel 2006. Il primo obiettivo, sulla vetta del Muztagh Ata, è stato, invece, brillantemen-te raggiunto il 3 luglio 2012, in-sieme al compagno di spedizione Paul Augscheller.La storia di Tamara Lunger è quella di un sogno che si realizza. Un percorso costellato non solo da immense conquiste e gratifica-zioni ma anche da drammatiche esperienze legate alla montagna, che hanno segnato profondamen-te la sua vita. Tamara si trovava,infatti, sul Cho You negli stessi giorni in cui perse la vita il famoso alpinista Walter Nones: dopo aver aiutato i soc-corritori a riportare a valle il cor-po dell’amico, decise di rinuncia-re alla sua salita.Come andò quella giornata Ta-mara?«Il pomeriggio del 3 ottobre Ma-nuel Nocker venne a dirmi che Walter si era schiantato! Rimasi frastornata della gravità della cosa e decisi di andare nel loro campo per aiutarli. Una scelta che si rive-lò importante. Quel 3 ottobre mi ha cambiato molto. Alcuni giorni prima avevamo festeggiato insie-me con Walter, e mi ritrovavo a partire alle 8.00 della mattina per andare alla parete sud a recupe-rare il corpo“. Fu un’ esperienza dolorosa ed impegnativa. Il luogo dell’incidente era a quota 6400 m: abbiamo recuperato il corpo e lo abbiamo trasportato alla fine

La storia di Tamara Lunger è quella di un sogno che si realizza. Un percorso costellato non solo da immense conquiste e gratificazioni ma anche da drammatiche esperienze legate alla montagna che hanno segnato profondamente la sua vita

A sinistraTamara Lungersulla cima delLothse.Sotto: durante un allenamento e in Tibet

TamaraLunger

a 23 anniè stata

la donnapiù giovane

a scalareun 8000 mt, il

miticoLothse

L’ebbrezza della faticatra le vette dell’Himalaya

Vado in montagna non con paura,

ma con rispetto e prudenza.

La vita è un grande dono

che cerco di non mettere mai

a repentaglio

Servizio a cura di Marco Morelli

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MOTORI

Arriva con un po’ di ritardo nel mercato più interessante del mo-mento, quello del Nord America, la BMW X1. Se per le grandi strade americane si vedrà per la prima volta, per noi invece è la seconda generazione del Suv compatto della casa dell’elica. Presentata al Salone di New York 2012, la X1 si può descrivere come il risultato della tendenza dei costruttori verso il downsi-zing dei motori per ridurre i con-sumi e le emissioni da una parte e per allargare la propria clientela dall’altra.Come la versione precedente, anche la nuova BMW X1 sfrutta

il pianale dell’ultima generazio-ne della Serie 3 con opportune modifiche sia dal punto di vista estetico che tecnico.Il nuovo design conferisce alla X1 un aspetto più possente e moderno che valorizzano la sua natura sportiva. La BMW X1 si caratterizza per la sua forma due volumi con un cofano slanciato, un passo lungo ed un abitacolo arretrato mentre, sul margine in-feriore della carrozzeria e le am-pie arcate passaruota, è in eviden-za la bordatura nera ma aumenta la parte di carrozzeria verniciata, mettendo in risalto l’eleganza della vettura. Per caratterizzare

ulteriormente l’aspetto della pro-pria BMW X1 i clienti potranno scegliere anche gli esclusivi pac-chetti xLine e Sport LineSportivo è l’aggettivo seguito per il rinnovo degli interni della X1, caratterizzati da versatilità e qualità premium. La plancia è orientata verso il guidatore a tutto vantaggio della comodità di guida. Per il momento, l’attuale gamma motori BMW X1 è composta dalle motorizzazioni che vanno dai benzina a quattro cilindri (sDrive18i sDrive20i xDrive20i) con potenza da 150 a 184 CV e sei cilindri (xDrive25i da 218 CV xDrive28i da 258 CV).Per quanto riguarda la gamma diesel della BMW, ci sono i quat-tro cilindri in linea (sDrive18d xDrive18d sDrive20d xDrive20d xDrive23d) con potenza da 143, 177 e 204 CV.A questi motor viene abbinato un cambio manuale a 6 velocità oltre all’automatico Steptronic sempre a sei marce.Inoltre è pre-vista sia la versione a due ruote motrici che quella con sistema di trazione integrale BMW xDrive.

La X1 si può descrivere come il risultato della tendenza dei costruttori verso il downsizing dei motori per ridurre i consumi e le emissioni e per allargare la propria clientela

Il nuovo design conferisce alla X1 un aspetto più possente e moderno che valorizzano la sua natura sportiva

Toyota GT 86: vettura di successoE’ stata commercializzata senza troppa enfasi e troppo clamore, eppure la nuova sportiva giap-ponese ha le carte in regola per diventare, nella sua nicchia di mercato, una vettura di succes-so. Stiamo parlando della Toyo-ta GT86, sportiva 2+2 in vendi-ta da Ottobre 2012 a meno di 30.000 euro.La Toyota Celica ha rappre-sentato, per tutti gli anni 90, un’idea particolare di auto sportiva. Ora, nonostante la cri-si mondiale che colpisce soprat-tutto il mondo delle quattro ruote, Toyota decide di torna-re a presenziare la nicchia delle sportive abbordabili.Il look della GT86 è decisamen-te forte ma complessivamente apprezzabile: compatta nelle di-mensioni, con soli 4,24 metri di

lunghezza, con una seduta bas-sa che più bassa non si può (ci si siede a soli 38 centimetri da terra), si fa apprezzare più per lo slancio e la linea della fianca-ta che per frontale e posteriore, che hanno qualcosa di già visto. l posto guida è ben congeniato, il volante è piccolo e regala im-mediatamente la sensazione di guidare un’auto sportiva. I sedi-li anteriori sono sagomati spor-tivamente e riscaldati mentre quelli dietro, pur essendo ben realizzati, sono pressochè inu-tili, almeno per quanto riguar-da gli adulti. La Toyota GT86 è un’auto di-vertente, senza dubbio, anche se occorre, prima di procedere al suo acquisto, tenere presente il fatto che il suo motore, un due litri 4 cilindri boxer con 200 ca-

valli di potenza, è aspirato. L’as-senza del turbo si fa sentire, spe-cie nei regimi bassi. La GT86 necessita infatti di arrivare oltre i 5.000 giri per farsi apprezzare. Il vantaggio rispetto alle con-correnti deriva però dai consu-mi, in particolare in autostrada e nelle lunghe percorrenze men-tre in città, se tirata a dovere, ri-sulta essere poco parsimoniosa e

quanto meno sullo stesso livello delle rivali.La tenuta di strada è ottima, così come l’agilità. La GT86 di-spone di un sound provenien-te dal motore che non lascia in-differenti, mentre le asperità del terreno vengono piuttosto ben assorbite per passeggero e pilo-ta mentre vengono decisamente patite e subite dietro.

di Alberto Gazzoli

Amore a prima vista

Opel Adam, la citycar fashion

NUOVA PANDA 4x4

E’ decisamente attesa la ver-sione 4×4, quella più amata ed apprezzata, la più ricca di dotazioni e quella che regala maggiori emozioni. Nessuna auto del gruppo torinese, in-fatti, ha mai goduto di con-sensi unanimi come la picco-la Panda, sin dal suo debutto nel 1980. Ed ogni versione della Panda a trazione anteriore è stata accompagnata da una subli-me versione a 4 ruote motri-ci. Capace di riuscire laddo-ve riuscivano solo le vecchie fuoristrada. Le novità stilistiche per la 4×4 sono poche ma riusci-

te: dai paraur-ti anteriori e po-steriori rinforzati all’assetto rialza-to, proseguendo per gli inserti in plastica a rinfor-zare la carrozzeria nei punti nevral-gici, oltre all’uti-

lissimo scivolo anteriore e la tipica placca posteriore. La Panda 4×4 2012 sarà equi-paggiata con il motore 0.9 TwinAir da 85 cavalli e con il 1.3 Multijet da 75 cavalli, mentre la trazione integra-le disporrà del giunto elet-tromeccanico utilizzato per la ripartizione della coppia motrice tra ruote anteriori e ruote posteriori. Il cambio sarà manuale a 6 marce, mentre nella versio-ne 2 ruote motrici è a 5 rap-porti: la prima marcia sarà corta, in modo da agevola-re le ripartenze in condizio-ni offroad.

La Opel Adam si appresta a lanciare la sfida alle regi-ne delle city car chic. Le caratteristiche della Opel Adam sono quelle che, almeno sulla carta, garan-tiscono l’approvazione del pubblico: una linea mo-derna con qualche tocco retrò che non guasta mai, molti dettagli ricercati ed un elevato livello di personalizzazione.La Opel Adam, piccola auto fashion in arrivo ad inizio 2013, è una vettura che cercherà sicuramente di farsi ap-prezzare nonostante la scelta del nome (scelta che deriva dal nome di battesimo del fondatore dell’azienda tedesca: Adam Opel).La Opel punta di ingredienti di sicuro impatto: linee origi-nali, eleganti e con qualche richiamo al passato, un forte li-vello di personalizzazione, optional e accessori di categoria superiore, prezzo non da citycar (probabilmente superiore, seppur di poche centinaia di euro, rispetto a quello della Fiat 500, ndr). In particolare, la Opel Adam avrà un fron-tale pronunciato, il tetto nero a contrasto rispetto a quello del resto della carrozzeria, il montante posteriore in vetro trasparente, il taglio dei finestrini piuttosto alto e tagliato. Le dimensioni della Adam saranno all’incirca quelle delle rivali, sui 3,70 metri, superiori quindi a quelli della 500 (3,55) e inferiori rispetto a quelli della DS3 (3,95 metri); con carrozzeria a tre porte. Tra le motorizzazioni verranno selezionate quelle già disponibili per la Corsa, con l’aggiun-ta, dal 2014, degli Ecotec turbo iniezione diretta da 1 e da 1,5 litri di prossima generazione.

Splendida anche la versione sta-tion wagon della Bmw Serie 3: la Nuova Bmw Serie 3 Touring avrà, rispetto alla berlina, il pas-so allungato e la carreggiata mag-giorata rispetto alla berlina. Le caratteristiche della Bmw Serie 3 Touring sono sempre le medesime, quelle che l’hanno resa una delle station wagon più amate e desiderate in Europa: eleganza che rasenta il lusso, affi-dabilità BMW, allestimenti ric-chi, molto spazio a bordo.I 5 centimetri di passo in più della versione station wagon ri-spetto alla berlina portano la vettura ad avere una lunghezza totale di 4,624 metri (quasi 10 cm in più). Modifiche nelle di-mensioni che consentono di ot-tenere maggiore spazio a bor-do, sia per i passeggeri anteriori che, soprattutto, per quelli occu-panti il divanetto posteriore, ol-tre ad una capacità di bagaglia-

io notevole, da 495 fino a 1.500 litri, con possibilità di fraziona-re i sedili ribaltabili con rappor-to 40/20/40. Con la versione Touring la Serie 3 si arricchisce di tre nuovi allestimenti: Sport Line, Luxury Line, Modern Line, oltre al consueto pacchet-to sportivo M Sport. Al lancio, i motori saranno il benzina 328i Touring 4 cilindri TwinPower Turbo da 245 cavalli di poten-za, con una coppia massima di 350 Nm a 1500 giri; l’accelera-zione 0-100 km/h si ottiene in 6 secondi e la velocità massima è di 250 km/h. Contenuti, alme-no stando a quanto dichiarato, i consumi: 6,8 litri per percorrere 100 km con un livello di emis-sioni inquinanti di CO2 pari a 159 g/km. Seguono due versio-ni alimentate a gasolio: la 2.0 da 184 cavalli, 380 Nm di cop-pia max, 7,7 per accelerare da 0 a 100 km/h e 230 km/h di velo-

cità massima. Contenuti i con-sumi: 4,7 litri per 100 km con 124 g/km di emissioni di CO2. Consumi che si abbassano ulte-riormente per la versione dotata di cambio automatico (4,6 litri per 100 km). La seconda moto-rizzazione diesel è la 330d, 3 litri di cilindrata, con motore Twin-Power Turbo, con 258 cavalli di potenza, una coppia massima di

560 Nm a 1.500 giri. Ottime le prestazioni: accelerazione 0-100 km/h in 5,6 secondi, velocità massima di 250 km/h e consu-mi nell’ordine dei 5,1 litri per 100 km, con 135 g/km di CO2. Entro la fine dell’anno, saranno disponibili anche le motorizza-zioni 320i benzina da 184 caval-li, 318d da 143 cavalli e 316d da 116 cavalli.

Una delle station wagon più amate in eUropa

Bmw Serie 3 Touring,la Serie 3 Station Wagon

BMW X1: nuova star di Holliwood?

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44 | Ottobre - Novembre 2012

di Flora Lisetta Artioli“Ciao, abbiamo finito ora la ri-unione. La pizzeria è chiusa. Se vengo con gli amici ci prepari qualcosa al volo?”. Quante volte vi è capitato di ricevere questa telefonata quando magari aveva-te già preventivato una serata del tutto tranquilla, senza imprevi-sti. L’importante è non lasciarsi prendere dal panico: con la giu-sta organizzazione tutti sono in grado di preparare una buona cenetta in quattro e quattr’otto.Che fare allora per non farsi tro-vare impreparati di fronte a que-sta situazione?In primis assicuratevi di avere la dispensa sempre fornita con degli alimenti che non si dete-riorano (riso, pasta, passata di pomodoro, scatolette e simili). La stessa cosa vale per il con-gelatore, dove non dovrebbero mai mancare scorte di alimenti da mettere in forno e cuocere in pochi minuti (bastoncini di pesce, crocchette,piatti precotti e surgelati e simili). Certo, non è il cibo da preferire per tutti i giorni, ma seguen-do questo suggerimento sarete sempre in grado di far fronte ad ospiti inaspettati anche a corto di provviste fresco. Sicuramente si rivelano un valido aiuto anche se arrivate a casa in ritardo e la voglia di mettersi ai fornelli è praticamente nulla!In seconda battuta concentrate-vi su un piatto semplice (una pa-sta, una frittata ripiena e simili) e mettetevi sul piano da lavoro tutti gli ingredienti. Organiz-zatevi coi tempi: se dovete far bollire l’acqua, prendetela dal rubinetto dell’acqua calda; se devi sbucciare e tritare diversi alimenti fallo in una volta sola anche se li dovrete utilizzare poi

in tempi diversi. Usate il timer, così eviterete continui assaggi per timore che i cibi scuocia-no. I piccoli elettrodomestici elettrici come tritaprezzemolo, frullatore, spremiagrumi ecc., sono indispensabili per cucinare in fretta. Qualcuno storcerà il naso pensando, ad esempio, alla qualità di un pesto nel mortaio, ma sono raffinatezze da grandi chef: quello che conta per noi che abbiamo poco tempo è solo la qualità degli ingredienti.Preparate, infine, in un ango-lo piatti, bicchieri, posate e tovaglioli e quando gli ospiti finalmente arriveranno, invita-teli cortesemente ad apparec-chiarsi la tavola mentre voi gli preparerete, seduta stante, “dei buoni manicaretti”. E se volete ridurre al minimo il vostro im-pegno dopo la cena vi consiglio

di optare per il “tutto carta”. Al vostro compagno, certamente soddisfatto della vostra capacità e fantasia in cucina, non reste-rà che gettare tutto nel secchio dell’immondizia. Vedrete, lo farà volentieri… finalmente rin-graziandovi di cuore.

E per i dolci veloci basta affidarsi alla tradizioneVi suggeriamo di seguito un paio di ricette facili fa-cili da realizzare e soprat-tutto non impegnative a livello di elaborazione.

Torta con crema pasticciera

Ingredienti: 1 confezione Pasta Frolla, Crema per pasticceria, legumi secchiPreparazione: sistemare 1 disco di pasta frolla pronta già stesa in uno stampo di 24 cm di diametro oppure suddividere la pasta frolla in più stampi per tartellet-te. Punzecchiare il fondo con i rebbi di una forchet-ta, coprire con un foglio di alluminio e riempire di le-gumi secchi. Cuocere per

circa 40 minuti la torta grande o per 25 minuti le tartellette in forno già cal-do a 180 gradi, finchè la pa-sta sarà cotta. Lasciare raf-freddare, togliere alluminio e legumi e farcire con crema pasticcera (questa non ve la possiamo insegnare, sta nel Dna di ogni brava cuoca) e frutta fresca a pezzetti o frutti di bosco.

Torta a strati Ingredienti: 125 g Farina, 2 di Lievito Vanigliato, qb Limone Succo Conserva-to, 1 Limone Succo Fresco, 3 Mele, 1 dl Olio Di Oli-va, 3 Uova, 220 g Zucche-ro, Zucchero A Velo, 100 g Burro

Versa in una ciotola 125 g di farina 00, 2 cucchiaini di lievito per dolci setac-ciato e 220 g di zucchero. Monta il composto, unen-do 3 uova e 100 g di burro fuso o 1 dl di olio di oliva. Taglia a spicchietti 3 mele sbucciate e private del tor-solo e irrorale con il succo di 1 limone. Disponi 1/3 delle mele in uno stampo di 24 cm di diametro fo-derato di carta da forno bagnata e strizzata. Versa-ci sopra 1/3 del compo-sto. Prosegui gli strati, fino a esaurire gli ingredienti. Cuoci la torta in forno gia caldo a 180 ?C per 40 mi-nuti. Servila spolverizzata di zucchero a velo.

I dolci della tradizione italiana sono sinonimo di gusto, piacere,fantasia e lavorazione artigianale.

Essere organizzate per gestire questo tipo di situazione diventa fondamentale

È davvero ottimale concludere una cena tra amici con una torta semplice ma raffinata

RIsotto allo Champagne

Ingredienti: brodo vegetale q.b. (almeno 500 ml), bur-ro 50 gr, champagne 500 ml, cipolle 1 piccola, par-migiano reggiano grattu-giato 100 gr, riso carnaroli 350 gr

Il risotto allo Champagne è un primo piatto classi-co, semplicissimo nella preparazione, velocissimo nell’esecuzione, molto raf-finato e leggero. Per preparare il risotto allo champagne, ponete in un tegame 30 gr di bur-ro, aggiungete la cipolla finenemente tritata e fa-tela imbiondire; versate il riso,a pioggia che farete tostare qualche istante a fiamma vivace girando con un cucchiaio di legno.Poi versate nel tegame tutto lo Champagne; mescolate continuamente il riso in modo che non attacchi al fondo e se necessario ag-giungete qualche mestolo di brodo vegetale per ter-minare la cottura.Pochi istanti prima del termine della cottura spegnete il fuoco e mantecate il riso con il rimanente burro (6) e il parmigiano reggia-no.Servite il risotto allo champagne ancora caldo accompagnato da un flute dello stesso champagne usato per la cottura.

Frico di patate e Formaggi

iNSaLatoNa tedeSca

paSta coN verdure e ricotta dura

Ingredienti: 300 gr formaggio latteria, 300 gr gru-yere, 200 gr pancetta affumicata o bacon, 300 gr patate, qb sale, 300 gr fontinaLessate le patate intere in una casseruola; scola-tele morbide, sbucciatele, lasciatele raffreddare e schiacciatele con la forchetta. Tagliate a pezzettini 300 g di formaggio tipo latteria, 300 g di formag-gio gruyere e 300 g di formaggio fontina; aggiungete 200 g di pancetta affumicata a pezzetti e versate il tutto nella ciotola delle patate. Mescolate bene e regola-te di sale. Mettete sul fuoco una padella: versatevi il composto di formaggi e patate quando e calda e livellatelo affinche lo spessore sia uniforme. Poi alzate il fuoco per qualche minuto per ottenere un tortino morbido all’interno e dorato all’esterno.

Ingredienti (x 4 persone): 6 patate di media grandezza, 4 grossi würstel, 4 ce-triolini in agrodolce, capperi, senape, erba cipollina, vino bianco secco, aceto balsamico, olio extravergine d’oliva, saleLessare le patate, sbucciarle, affettarle e unirle ai würstel, tagliati a tocchetti, i cetriolini a fettine non troppo sottili, un cucchia-io di capperi.Condire con un’emulsione preparata con 4 cucchiai d’olio extravergine d’oliva, un cuc-chiaino di aceto balsamico, un pizzico di sale, un cucchiaio di senape e 1/2 bicchiere di vino bianco secco; mescolare, spolverizzare di erba cipollina tritata e servire. Servito caldo è davvero invitante!

Ingredienti: 2 carote, 200 gr fa-giolini, 6 cu olio di oliva extraver-gine, qb origano secco. 200 gr pa-sta di semola, 40 gr ricotta dura, 2 zucchine, 4 pomodoro perino, 1 porro, qb pepe

Spellate 2 carote piccole e taglia-tele a rondelle; pulite 1 piccolo porro, 150 g di fagiolini verdi, spezzettateli, poi scottate tutte e 3 le verdure per 4 minuti in acqua bollente salata. Scolatele con un mestolo forato, mettete di nuovo l’acqua sul fuoco e quando bolle unite 200 g di ruo-te. Lavate 4 pomodori perini e tagliateli a cubetti. Lavate, spuntate e affettate 2 zucchine. Versate 6 cucchiai di olio extravergine di oliva in una capace padella antiaderente. Appena sara caldo, fatevi do-rare le zucchine per 5 minuti circa, unite le carote, i fagiolini e i pomodori e cuocete per altri 5 minuti. Scolate la pasta al dente, rovesciatela nella padella, cospargetela con un pizzico di origano, 40 g di ri-cotta dura grattugiata e una generosa macinata di pepe. Fate saltare tutto a fiamma viva in modo che la pasta risulti ben condita, e servite.

In primis assicuratevi di avere la dispensa sempre fornita con degli alimenti che non si deteriorano

di eLeNacardiNaLi

il buongustaio GiuRo, ambasciatoredella città dell’amore

Si chiama GiuRo, sposando le iniziali di Giulietta e Romeo, e vuol diventare un goloso am-basciatore della città dell’amo-re, Verona. GiuRo è un ciocco-latino realizzato con materie prime di alta qualità dall’Altea di Cuneo, a forma di cuore, del peso di 18 grammi, proposto in un’elegante confezione da servire in occasione di eventi speciali. L’idea di realizzare questa dolce promessa d’amore

è di Leopoldo Ramponi, titola-re della Trattoria al Bersagliere di Verona, che ha voluto creare un prodotto e un marchio che inconfondibilmente facciano pensare a Verona città degli in-namorati. Il progetto si propone di posi-zionare all’interno del merca-to, sia nazionale che interna-zionale, un prodotto in grado di rappresentare con passione la storia d’amore shakespiriana

collegandola con il territorio veronese, un territorio ricco di storia, ma soprattutto avvolto in una straordinaria magia che rapisce ogni anno i cuori di mi-lioni di visitatori.

GUSTO

Come preparare una cena…all’ultimo momento

per saperne di piùcontattare la trattoria:

al Bersagliere tel. 045.8004824 Fax. 045.8004932

www.trattoriaalbersagliere.it

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Pomaria 2012: la festa delle mele dop

È un Pinot nero in purezza, è il Francesco Iacono Villa Crespia Franciacorta Riserva 2004 il Franciacorta che ha conquistato il traguardo dal Gambero Rosso

IACONO CONQUISTAI TRE BICCHIERI®

MUNdUS VINI 2012: ORO All’AMARONE ROCCA

Al Gran Premio Internazionale MUNDUSvini 2012 l’Amarone Rocca Sveva 2006 di Cantina di Soave conquista l’ambita medaglia d’oro e arricchisce il suo già folto carnet

in vino veritas

Lotta integrataper Bardolino e CustozaBen 3500 ettari di vigneto gestiti coi criteri della difesa integrata in agricoltura (che diventerà obbligatoria in tutt’Italia dal 2014): Bardo-lino e Custoza l’hanno anti-cipata di vent’anni. È infatti dal 1992 che nella zona, si ri-unisce con cadenza settima-nale una commissione tec-nica formata da agronomi e periti agrari, rappresentan-ti di consorzi agrari, consu-lenti di cantine locali, tec-nici di ditte di agrofarmaci e titolari di aziende agricole con l’obiettivo di stabilire se, quando e come intervenire contro le malattie della vite, riducendo così al minimo in-dispensabile i trattamenti. “La difesa integrata – dice Chiara Turazzini, responsa-bile tecnico del Consorzio del Custoza - è una difesa a basso apporto di pesticidi

che privilegia, quando pos-sibile, metodi non chimici e pratiche fisiche o prodot-ti che presentino il minor rischio per la salute uma-na, l’ambiente e gli organi-smi non bersaglio del trat-tamento”.

Graz, città del vinoche sa sorprendere

Autunno, tempo di vino. Anche in Austria e, soprat-tutto, a Graz, la città insigni-ta del titolo di Capitale del Gusto. Il vino in Stiria è si-nonimo di cultura, tradizio-ne, innovazione, passione. In città il vino è onnipresen-te. Si degusta in molte eno-teche di grande qualità. Da Wein & Co ( Joanneumring 13, tel. 0043/316/826676), nel cuore della città, si fan-no golosi acquisti, ma so-prattutto si possono assag-giare più di 2000 bottiglie diverse, abbinando il vino a pranzi sfiziosi e deliziose cene con tre, cinque o set-te portate. Vinothek bei der Oper (Tummelplatz 1,

tel. 0043/316/828834) è la più antica enoteca citta-dina. Vale la pena fare una visita, poi, anche da Der Steirer (Belgiergasse 1, tel. 0043/316/703654), l’eno-teca più pazza della città.Ci sono anche sfiziosi risto-ranti con superbe cantine. Si può scegliere la trattoria tradizionale Steinzerbau-er oppure il Restaurant Das Florian con i suoi piatti del-la tradizione austriaca. Im-perdibili il Landhaus Keller nello splendido cortile rina-scimentale del palazzo del governo regionale, dove la cucina tradizionale stiriana raggiunge il suo apice, e l’Er-zherzog Johann, segnalato da tutte le migliori guide.Infine c’è da segnalare un ap-puntamento imperdibile: mercoledì 7 novembre c’è il debutto dello Junker 2012, il vino novello. Produttori, enoteche e Buschenschan-ken proporranno non solo il primo vino stagionale ma anche musica, danze, confe-renze, mostre.

Info: www.steirischerwein.at

Pomaria è per tradizione l’ap-puntamento con la raccolta del-le mele che hanno reso la Val di Non famosa in tutto il mondo e con i sapori “di prossimità” che si presentano al pubblico nella piazza rinascimentale e nelle vie del borgo di Casez. Per l’edizio-ne 2012, esattamente il 13 e il 14 ottobre, tuttavia, sarà fatta un’eccezione e tra le eccellenze enogastronomiche locali figure-ranno anche alcuni ospiti delle zone dell’Emilia colpite dal ter-remoto. Qualche numero è sicu-ramente utile per mettere a fuo-co l’identità della festa: 18.000 le presenze del 2011, più di 50 espositori, 20 appuntamenti Slow Food, 10 degustazioni guidate, 10 laboratori, circa 25 attività per i bambini. I parteci-panti non si limitano alla visita, ma se lo desiderano hanno la possibilità di prendere parte a numerose attività che, oltre alle mele e ai prodotti eno-gastro-nomici, sono la vera anima della manifestazione: raccolta delle mele, laboratori dove si lavora veramente per confezionare dolci e marmellate, degusta-zioni Slow Food in cui si viene invitati a dire la propria sui pro-

dotti presenti, concorsi d’arte e sfide tra gli esemplari di mela più belli e più “grandi”. Un capitolo a parte è dedicato ai bambini che sono coinvolti sia nella prepara-zione di dolci e confetture, sia in numerosi laboratori artigianali di piccola falegnameria e lavora-zione di lana e feltro, creati ap-positamente per loro. A Poma-ria si mettono davvero le mani in pasta e guidati da esperti si impara a preparare lo strudel e a confezionare marmellate a base di mela. Un’altra attività che raccoglie l’entusiasmo del pub-blico è la possibilità di racco-gliere personalmente la propria

cassetta di mele direttamente dagli alberi. Un campo di mele viene lasciato a disposizione dei visitatori che sotto la guida dei “maestri contadini” imparano la tecnica per staccare i frutti dal melo. Ci si può portare a casa la propria cassa da 15 chilogram-mi e provare la soddisfazione di gustare la croccantezza di un frutto appena raccolto. Come da tradizione, a Casez saranno pre-senti tutte le varietà di mele del consorzio Melinda, ma anche quelle antiche e rare esposte in un’interessante mostra pomo-logica che grazie alla sua varietà riesce a sorprendere intenditori

e botanici. Chi desidera vivere il week end di Pomaria, godendo dell’ospitalità locale può appro-fittare dei pacchetti offerti da-gli agriturismi e dagli hotel che aderiscono all’iniziativa.Per due pernottamenti, la tariffa parte da 143,00 Euro a persona in camera doppia con trattamento di per-nottamento e prima colazione.

Per info: Guida Vacanze Malè (TN) Tel. 0463 900177

www.guidavacanze.it Per info su Pomaria:

www.pomaria.it, www.visitvaldinon.it,

www.stradadellamela.itwww.melinda.it

LUOGHIE SAPORI

YouChef: inno ed omaggio al Made in Italy

Un regalo veramente originale, declinabile in ben 25 varianti? Da ottobre arriva sugli scaffali YouChef, ma-gica scatola regalo che contiene i prodotti di 5 aziende che operano in settori diversi ma complementari, che si sono unite intorno all’idea di realizzare una serie di nuovi prodotti a favore di un consumatore attento: i Franciacorta delle Tenute La Montina, le pentole di Risolì, le lame del Consorzio Premax, le paste (anche senza glutine) e le salse di Tradizioni Padane, le creme e i cosmetici di GirziLine. In ciascuno dei kit si trove-ranno vari prodotti di queste aziende, suddivisi in 4 linee: Prestige (tutto quello che occorre per cucinare sano), Senza Glutine, Beautè (prodotti per lui e per lei creati sfruttando le qualità dell’uva unite a quelle delle acque termali), Art&Craft (dedicati all’inventiva, alle capacità sartoriali, all’ alto artigianato domestico). Un progetto innovativo, il primo in Italia, i cui pro-dotti saranno in vendita (ad un prezzo compreso fra i 50 e i 300 euro) oltre che nei canali specifici di ciascun partner, in negozi di oggettistica, design, food.

You Chef si presenta nel settore CUCINA con i mar-chi di linea “Prestige” e “Senza Glutine”.Di You Chef “Prestige –cucinare sano, mangiare e bere italiano” fanno parte 7 kit:1 Tete à Tete - tutto per una serata indimenticabile2 Visibilio - per cucinare sano e mangiare italiano3 Vintage - il piacere della pasta fatta in casa 4 Cin Cin - delizie, sorrisi e un po’ di fantasia per stare bene insieme5 Vista mare - la magia la mettiamo noi, i gamberi li mettete voi.6 Dolcezze - una crèpe con una farina di grano antico è tutta un’altra storia…7 Chi ben comincia - un classico da grandi chefYou Chef “Senza Glutine” propone strumenti di cot-tura e accessori facilmente distinguibili. 3 i kit:1 Safety Cooking - I primi2 Safety Cooking - Completo per un intero menù3 Safety Cooking - I secondi

www.youchefonline.com

di MORELLOPECCHIOLI

il ristorante Un angolo di Venezia:il Ristorante Arche

di pesce fantastico. Monumen-tale il Plateau Royal di crostacei appena scottati. Da non perde-re, ma va prenotato, “Nuvola”, gran fritto di crostacei e verdu-rine. Le Sardelle in saòr sono preparate secondo una ricetta del XIV secolo. Il Baccalà sfida qualsiasi locale vicentino. Al-trettanto buoni i piatti di carne. Grande carta di vini e champa-gne. Signorilità e tanta cortesia. Dall’antipasto ai dolci casalin-ghi 70-80 euro.

Ristorante ArcheVia Arche Scaligere, 6 (Vr)

Tel. +39.045.8007415www.ristorantearche.com

18.000 le presenze del 2011, più di 50 espositori, 20 appuntamenti Slow Food, 10 degustazioni guidate, 10 laboratori, circa 25 attività per i bambini

di Marco Morelli

Cerchi la Verona segreta e trovi un angolo di Venezia. Nel cuore della città scaligera, in uno degli angoli più belli in assoluto, tra le Arche Scaligere, Piazza Erbe e Piazza dei Signori, si apre il ristorante Arche. Il luogo è di quelli che emozionano. Il locale è ospitato nell’edificio adiacen-te alla casa di Romeo. Medioe-vo e leggenda a parte, alle Arche si vive a tavola il legame con la Serenissima: pesce, pesce e an-cora pesce. Fresco di pescato antico di ricette. Il ristorante è gestito dalla famiglia Gioco dal 1879. Giancarlo Gioco, terza generazione, e la figlia Silvia, quarta, propongono un menu

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