Matteo Renzi sindaco quattro anni di bilanci falsi al Comune di Firenze

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art 05-SET-2015 da pag. 3 Quotidiano Direttore: Marco Travaglio nazionale Lettori Audipress 06/2015: 39.396 POLITICA ED ECONOMIA 132 La Corte dei Conti: ''Renzi, quattro anni di bilanci falsf' Firenze, ultimatum a Nardella: "Due mesi per correggere la malagestione in Comune" • T giudici contabili contestano all'ente toscano l'impiego di fondi di riserva per le spese correnti non ricostituiti alla fine del mandato e di aver rinviato 152 milioni di crediti diventati oggi "inesigibili" o VECCHI APAG.3 FIRENZE, n. FEUDO Fatti con i piedi La Corte dei conti ha riscontrato "gravi anomalie" e invita il successore, il fido Nardella, a "ripristinare gli equilibri" Il poker di Renzi da sindaco: tutti i bilanci "irregolari" 152mln Il totale dei crediti inesigibili che il Comune si trascina da anni » DAVIDE VECCHI E quattro. Il Comune di Fi- renze è costretto ancora una volta a ricevere i rilie- vi della Corte dei conti. Per il quarto anno consecutivo. L'intera gestione firmata Matteo Renzi. Ma questa volta ai giudici contabili non sono bastate le ras- sicurazioni di Palazzo Vecchio e non è stato sufficiente neanche l'intervento riparatore della giunta di Dario Nardella, che si è visto costretto a rimediare alla pesante eredità ricevuta. Per i giudici contabili rimangono "gra- vi irregolarità" che generano "ol- tre all'inosservanza dei principi contabili di attendibilità, veridi- cità e integrità del bilancio, anche violazioni in merito alla gestione dei flussi di cassa e alla loro ve- rificabilità". Per questo la Corte, il 31 luglio come già il 22 maggio, ha recapitato a Palazzo Vecchio DO data O stampa dal 1980 monitoraggio media un'ordinanza con cui invi tal' ente "ad adottare entro 60 giorni i provvedimenti idonei a rimuove- re le irregolarità e a ripristinare gli equilibri di bilancio". L'EREDE di Renzi, il fidato Nardel- la, sapeva che con la poltrona di primo cittadino avrebbe ricevuto in consegna anche qualche guaio. Man on di tale entità. La percezio- ne reale l'ha avuta lo scorso di- cembre quando ha saputo che an- che da Roma l'amico Matteo a- vrebbe regalato altri guai. Con e- sattezza minori entrate dallo Sta- to per 22 milioni. Il 27 dicembre 2014, dopo aver faticosamente chiuso la discussione sulla Finan- ziaria, Nardella ha ammesso: "Sappiamo solo che c'è uno sbi- lancio di 50 milioni di euro, dob- biamo trovare 50 milioni". Ag- giungendo sconsolato: "Ci stiamo lavorando anche in questi giorni di ferie". Non è servito. Non se- condo i giudici contabili che a fine luglio hanno contestato alcuni punti al sindaco seppure pren- dendo atto che l'erede ha risolto qualche falla lasciata dal prede- cessore. Il primo riguarda "la gestione di cassa nel triennio 2011-2013" che "ha evidenziato l'impiego di fondi aventi specifica destinazio- ne per spese di parte corrente, non ricostituiti al termine dell'eserci- zio". In pratica, come tutti i Co- muni, anche quello di Firenze ha delle "riserve" che devono essere usate per specifiche necessità. La legge prevede una sorta di deroga e quindi permette di utilizzarli per altre spese ma a condizione che poi quelle riserve vengano ri- costituite. Renzi se n'è dimentica- to. La cifra? 45.888.216 euro. Fon- di che "potevano essere ricosti- tuiti integralmente con gli incassi avvenuti nei primi mesi del 2014". Ed elenca: "Somme correnti de- positate nei conti correnti 5,5 mi- lioni", "trasferimenti ministeriali

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art

05-SET-2015 da pag. 3

Quotidiano Direttore: Marco Travaglio nazionale Lettori Audipress 06/2015: 39.396

POLITICA ED ECONOMIA 132

La Corte dei Conti: ''Renzi, quattro anni di bilanci falsf' Firenze, ultimatum a Nardella: "Due mesi per correggere la malagestione in Comune"

• T giudici contabili contestano all'ente toscano l'impiego di fondi di riserva per le spese correnti non ricostituiti

alla fine del mandato e di aver rinviato 152 milioni di crediti diventati oggi "inesigibili"

o VECCHI APAG.3

FIRENZE, n. FEUDO Fatti con i piedi La Corte dei conti ha riscontrato "gravi anomalie" e invita il successore, il fido Nardella, a "ripristinare gli equilibri"

Il poker di Renzi da sindaco: tutti i bilanci "irregolari"

152mln Il totale dei crediti inesigibili che il Comune si trascina da anni » DAVIDE VECCHI

E quattro. Il Comune di Fi­renze è costretto ancora una volta a ricevere i rilie­vi della Corte dei conti.

Per il quarto anno consecutivo. L'intera gestione firmata Matteo Renzi. Ma questa volta ai giudici contabili non sono bastate le ras­sicurazioni di Palazzo Vecchio e non è stato sufficiente neanche l'intervento riparatore della giunta di Dario Nardella, che si è visto costretto a rimediare alla pesante eredità ricevuta. Per i giudici contabili rimangono "gra­vi irregolarità" che generano "ol­tre all'inosservanza dei principi contabili di attendibilità, veridi­cità e integrità del bilancio, anche violazioni in merito alla gestione dei flussi di cassa e alla loro ve­rificabilità". Per questo la Corte, il 31 luglio come già il 22 maggio, ha recapitato a Palazzo Vecchio

DO data O stampa

dal 1980 monitoraggio media

un'ordinanza con cui invi tal' ente "ad adottare entro 60 giorni i provvedimenti idonei a rimuove­re le irregolarità e a ripristinare gli equilibri di bilancio".

L'EREDE di Renzi, il fidato N ardel­la, sapeva che con la poltrona di primo cittadino avrebbe ricevuto in consegna anche qualche guaio. Man on di tale entità. La percezio­ne reale l'ha avuta lo scorso di­cembre quando ha saputo che an­che da Roma l'amico Matteo a­vrebbe regalato altri guai. Con e­sattezza minori entrate dallo Sta­to per 22 milioni. Il 27 dicembre 2014, dopo aver faticosamente chiuso la discussione sulla Finan­ziaria, Nardella ha ammesso: "Sappiamo solo che c'è uno sbi­lancio di 50 milioni di euro, dob­biamo trovare 50 milioni". Ag­giungendo sconsolato: "Ci stiamo lavorando anche in questi giorni di ferie". Non è servito. Non se­condo i giudici contabili che a fine luglio hanno contestato alcuni punti al sindaco seppure pren­dendo atto che l'erede ha risolto qualche falla lasciata dal prede­cessore.

Il primo riguarda "la gestione di cassa nel triennio 2011-2013" che "ha evidenziato l'impiego di fondi aventi specifica destinazio-ne per spese di parte corrente, non ricostituiti al termine dell'eserci­zio". In pratica, come tutti i Co­muni, anche quello di Firenze ha delle "riserve" che devono essere usate per specifiche necessità. La legge prevede una sorta di deroga e quindi permette di utilizzarli per altre spese ma a condizione che poi quelle riserve vengano ri­costituite. Renzi se n'è dimentica­to. La cifra? 45.888.216 euro. Fon­di che "potevano essere ricosti­tuiti integralmente con gli incassi avvenuti nei primi mesi del 2014". Ed elenca: "Somme correnti de­positate nei conti correnti 5,5 mi­lioni", "trasferimenti ministeriali

05-SET-2015 da pag. 3

Quotidiano Direttore: Marco Travaglio nazionale Lettori Audipress 06/2015: 39.396

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per il funzionamento degli uffici giudiziari per il 2011 e il 2012 per 28,6milioni" e, infine, i "contribu­ti erariali per 5,7 milioni". Invece, bacchettano i giudici, li avete spe­si in altro denotando "una sostan­ziale difficoltà nella gestione dei flussi di cassa" e mettendo a ri­schio "l'equilibrio e la stabilità fi­nanziaria dell'ente".

Altro capitolo dolente: la "pre­senza consistente di residui attivi vetusti". Si tratta di crediti che o­gni ente spera di recuperare pri­ma o poi: multe, tasse e così via. Crediti che trascorsi alcuni anni devono essere trasformati in ine­sigibili. I "residui attivi vetusti" di Palazzo Vecchio per la Corte sono troppi e troppi vecchi: risalgono a prima del 2009. Quindi vanno ri­conteggiati perché "laloroelevata incidenza percentuale comporta un potenziale rischio per la tenuta

degli equilibri di bilancio negli e­sercizi successivi".

A NARDELLA non è rimasto che correre ai ripari. Ed eseguire: la Giunta 1'8 maggio 2015 ha delibe­rato il "riaccertamento straordi­nario dei residui" eportatoil "fon­do crediti di dubbia esigibilità e difficile esazione" a 152 milioni di euro. Il fondo svalutazione crediti nel rendiconto di gestione 2014 e­ra 13,7 milioni. Ma Firenze è una città ricca. Come spiega l'assesso­re al bilancio, Lorenzo Perra. "Noi siamo in grado di restituire debiti per 30 milioni l'anno, purtroppo siamo frenati dal rispetto del so­lito e fastidioso patto di Stabilità". I rilievi della Corte dei conti? "So­no inviti a spiegare, correggere, migliorare e da quando siamo a Palazzo Vecchio noi lo stiamo fa­cendo: abbiamo chiuso il bilancio

con un avanzo di 30 milioni e non ravvedo grandi elementi proble­matici per il futuro". Ma i giudici contabili sollevano dubbi. Come l'opposizione in aula. In partico­lare Tommaso Grassi che ritiene possa essere "colpa della corsa di Renzi a Palazzo Chigi". Ma l'ere­de non sta sistemando le cose? "La Corte dice una cosa diversa: i fon­di destinati a investimenti che si­stematicamente a fine anno veni­vano utilizzati per pagare i forni­tori (che invece pesano sulla spesa corrente, ndr) e non peggiorare il patto di stabilità, nel 2014 non so­no stati sistemati. Così come, no­nostante il riaccertamento straor­dinario dei crediti inesigibili ef­fettuato a maggio, la magistratura contabile ritiene ancora troppo e­levata la percentuale dei residui (attivi, ndr) e teme che questo pos­sa falsare i conti del Comune".

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Quand'era rottamatore La Corte del conti ha verificato i bilanci di Firenze. Il sindaco era Matteo Renzi Anso

L'assessore al bilancio diRenzisi dimise nel 2012in polemica col:-.indaco prevedendo "rischi seri sulla tenuta dei conti e il fallimento del rispetto degli obiettivi del patto di Stabilità

DO data O stampa

dal 1980 monitoraggio media

CLAUDIO FANTONI