Materiale Docenti Malaguti Didattica Analisi Matematica B Lucidi Prob-II

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Seconda parte Variabili aleatorie bidimensionali Distribuzione congiunta e marginali Variabili discrete Variabili continue Covarianza Indipendenza Correlazione Distribuzioni notevoli Binomiale Poisson Gauss Approssimazione normale Statistica descrittiva Organizzazione dei dati Indicatori centrali e di dispersione Statistica matematica Media campionaria Varianza campionaria Bibliografia Elementi di Calcolo delle Probabilità e Statistica per il corso di Analisi Matematica B Laurea in Ingegneria Meccatronica A.A. 2010–2011

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Bibliografia

Variabili aleatorie n-dimensionali

Riepilogo .

Gli esiti di un esperimento aleatorio (cioè gli elementi s ∈ S) sono stati“etichettati” con un unico numero reale (il valore della variabilealeatoria X ).

Ciò è stato fatto in modo che almeno a tutti gli intervalli di R fossepossibile associare una probabilità (abbiamo cioè richiesto chel’immagine inversa di ogni intervallo fosse un evento di Ω).

In un esperimento aleatorio possiamo essere interessaticontemporaneamente a tante variabili aleatorie diverseXi , i = 1,2, . . . n.

Le n-uple (x1, x2, · · · xn), dove xi è un valore di Xi per ogni i , possonoessere interpretate come il valore (vettoriale) di un’unica variabilealeatoria n-dimensionale.

Ci limiteremo qui al caso bidimensionale, cioè a una sola coppia divariabili aleatorie (X ,Y ).

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Variabile aleatoria bidimensionale (X ,Y )

Definizione (variabile bidimensionale)

Dato uno spazio di probabilità (S,Ω, p), si dice variabile aleatoriabidimensionale una coppia di funzioni (X ,Y ) che ad ogni s ∈ Sassocia la coppia di numeri reali

(

X (s),Y (s))

in modo che l’insieme

s : X (s) ≤ a, Y (s) ≤ b

sia un evento di Ω per ogni a, b ∈ R.

Definizione (funzione di ripartizione)

Data una variabile aleatoria bidimensionale (X ,Y ) definita sullospazio di probabilità (S,Ω, p), si chiama funzione di ripartizioneassociata a (X ,Y ) la funzione F : R2 → [0, 1] data da

F (x , y) = p(X ≤ x , Y ≤ y) per ogni (x , y) ∈ R2.

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Proprietà della funzione di ripartizione bidimensionale

Dalla sua definizione:

F (x , y) = p(X ≤ x , Y ≤ y) = p(

(X ≤ x) ∩ (Y ≤ y))

=

= p(

s ∈ S : X (s) ≤ x ∩ s ∈ S : Y (s) ≤ y)

.

Teorema (proprietà di F )

limx → +∞y → +∞

F (x , y) = 1;

limx→−∞

F (x , y) = limy→−∞

F (x , y) = 0;

limx→+∞

F (x , y) = p(Y ≤ y) =: FY (y),

dove la funzione FY è detta funzione di ripartizione marginaledella variabile Y ;

limy→+∞

F (x , y) = p(X ≤ x) =: FX (x),

con FX funzione di ripartizione marginale di X .

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Proprietà della funzione di ripartizione bidimensionale

Teorema (probabilità del rettangolo)

p(

x1 < X ≤ x2 , y1 < Y ≤ y2)

=

= F (x2, y2)− F (x1, y2) + F (x1, y1)− F (x2, y1).

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Variabili aleatorie bidimensionali discrete

Definizione (variabile bidimensionale discreta)

Una variabile bidimensionale (X ,Y ) è discreta se esiste un insiemefinito o numerabile di coppie (xr , ys) ∈ R

2, r = 1, 2, . . . , s = 1, 2, . . . ,tali che

prs := p(X = xr , Y = ys) ≥ 0, e∑

r ,s

prs = 1.

Si chiama funzione di probabilità congiunta la funzione

f (x , y) =

prs se (x , y) = (xr , ys), r = 1, 2, . . . ; s = 1, 2, . . .0 altrove.

Si dicono funzioni di probabilità marginali le funzioni

fX (x) =

pr• =∑

s prs se x = xr per r = 1, 2, . . .0 altrove.

fY (y) =

p•s =∑

r prs se y = ys per s = 1,2, . . .0 altrove.

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Variabile bidimensionale finita

Nel caso finito : r = 1, 2, . . . , n; s = 1,2, . . . ,m, e le funzioni diprobabilità congiunta e marginali si rappresentano in una tabella:

Yy1 y2 y3 · · · ym

x1 p11 p12 p13 · · · p1m p1•x2 p21 p22 p23 · · · p2m p2•

X x3 p31 p32 p33 · · · p3m p3•...

......

.... . .

......

xn pn1 pn2 pn3 · · · pnm pn•p•1 p•2 p•3 · · · p•m

Figura: Tabella delle probabilità congiunta e marginali nel caso finito

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Variabili bidimensionali continue

Definizione (variabile bidimensionale continua)

Una variabile bidimensionale (X ,Y ) è continua se esiste una funzionenon negativa f (x , y), detta funzione densità congiunta , tale che

F (x , y) =∫ x

−∞

∫ y

−∞f (u, v) dudv .

Osservazione . La condizione che f deve soddisfare per essere unafunzione densità è

∫ +∞

−∞

∫ +∞

−∞f (u, v) dudv = 1.

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Variabili bidimensionali continue

Si può dimostrare che le funzioni di ripartizione marginali dellevariabili X e Y sono date in questo caso da

FX (x) =∫ x

−∞

(∫ +∞

−∞f (u, v)dv

)

du

e

FY (y) =∫ y

−∞

(∫ +∞

−∞f (u, v)du

)

dv .

Le densità marginali di X e Y valgono quindi

fX (x) =∫ +∞

−∞f (x , v) dv

e

fY (y) =∫ +∞

−∞f (u, y)du.

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Un teorema importante

Teorema (probabilità di una variabile bidimensionale)

Se A ⊆ R2 è tale che l’insieme s ∈ S :

(

X (s),Y (s))

∈ A è unevento di Ω, allora

p(

(X ,Y ) ∈ A)

=

∫∫

Af (x , y) dxdy .

Corollario (legge di composizione)

Sia (X ,Y ) una variabile casuale bidimensionale con densitàcongiunta f (x , y). Se Φ(X ,Y ) è una variabile casuale funzione di X eY , allora, per ogni intervallo I ⊆ R,

p(

Φ(X ,Y ) ∈ I)

=

∫∫

Af (x , y) dxdy ,

essendo A = (x , y) ∈ R2 : Φ(x , y) ∈ I.

Dimostrazione : basta notare che p(

Φ(X ,Y ) ∈ I)

= p(

s : Φ(

X (s),Y (s))

∈ I)

=

= p(

s :(

X (s),Y (s))

∈ A)

.

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La covarianza di due variabili casuali σX ,Y

Definizione (covarianza)

Si dice covarianza delle variabili casuali X e Y , e si indica con σX ,Y

oppure con Cov(X ,Y ), il numero

σX ,Y = Cov(X ,Y ) := E[

(X − µX )(Y − µY )]

.

Esplicitando la formula del valore atteso:

σX ,Y =

r

s(xr − µX )(ys − µY )prs, nel caso discreto;

∫∫

R2(x − µX )(y − µY )f (x , y)dxdy , nel caso continuo.

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Proprietà della covarianza

Teorema (proprietà covarianza)

σX ,Y = µX ·Y − µXµY

σ2X±Y = σ2

X + σ2Y ± 2σX ,Y

=⇒ generalizzato alla somma di n variabili aleatorie:

Var

(

n∑

i=1

Xi

)

=n∑

i=1

Var(Xi) + 2∑

1≤i<j≤n

Cov(Xi ,Xj)

σ2X ,Y ≤ σ2

Xσ2Y

Dimostrazione (della prima relazione, nel caso finito).

σX,Y =∑

r

s

(xr − µX )(ys − µY )f (xr , ys)

=∑

r

s

(xr ys − xrµY − µX ys + µXµY )f (xr ys)

= µXY − µXµY − µX µY + µXµY

= µXY − µXµY .

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Indipendenza tra variabili casuali

Definizione (indipendenza)

Due variabili aleatorie X e Y si dicono indipendenti se

F (x , y) = FX (x) · FY (y) per ogni x , y ∈ R.

Teorema

X, Y discrete indipendenti ⇐⇒ prs = pr•p•s cioè

p(X = xr , Y = yr ) = p(X = xr ) · p(Y = yr ).

X, Y continue indipendenti ⇐⇒ f (x , y) = fX (x) · fY (y).

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Indipendenza tra variabili casuali

Teorema (media del prodotto di variabili indipendenti)

Se due variabili aleatorie X e Y sono indipendenti, allora

µXY = µX · µY

Dimostrazione (nel caso finito):

µXY =∑

r,s

xr ysprs

=∑

r

s

xr yspr•p•s

=∑

r

xr pr•

(

s

ysp•s

)

= µX · µY

Corollario (indipendenza e covarianza)

Se le variabili casuali X e Y sono indipendenti, allora σX ,Y = 0 (da: σX ,Y = µXY − µxµY e teorema precedente); σ2

X±Y = σ2X + σ2

Y (dalla formula della varianza di X ± Y).

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Il coefficiente di correlazione lineare ρX ,Y

Definizione (coefficiente di correlazione)

Si dice coefficiente di correlazione tra le variabili casuali X e Y ilnumero

ρX ,Y :=σX ,Y

σX · σY.

Osservazioni . ρX ,Y = 0 ⇐⇒ σX ,Y = 0 ⇐⇒ X e Y sono dette incorrelate . ρX ,Y 6= 0 =⇒ X e Y si dicono correlate . |ρX ,Y | ≤ 1 (da: σ2

X ,Y ≤ σ2Xσ

2Y ).

massima correlazione se |ρX ,Y | = 1 =⇒ lineare dipendenza :

Y = αX + β

con α < 0 se ρX ,Y = −1, oppure α > 0 se ρX ,Y = +1.

N.B.: X ,Y indipendenti ⇒ X ,Y incorrelate; ma non viceversa!

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Variabili incorrelate

Corollario (additività della varianza)

Se X1,X2, . . . ,Xn sono n variabili aleatorie incorrelate, allora

Var(X1 + X2 + · · ·Xn) = Var(X1) + Var(X2) + · · ·+ Var(Xn).

In particolare, se le variabili hanno tutte la stessa varianza σ2, allora

Var(X1 + X2 + · · ·Xn) = nσ2.

Vale inoltre:

Var(a1X1+a2X2+· · · anXn) = a21Var(X1)+a2

2Var(X2)+· · ·+a2nVar(Xn).

Osservazioni .

L’ultima proprietà segue immediatamente da: Var(aX ) = a2Var(X ).

L’additività della varianza dipende dalla incorrelazione delle variabili aleatorie che si

sommano, a differenza della additività del valore atteso , che vale sempre.

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Incorrelazione e indipendenza

Osservazione : variabili incorrelate 6⇒ variabili indipendenti.

Y−1 0 +1

−1 0 14 0 1/4

X 0 14 0 1

4 1/2+1 0 1

4 0 1/41/4 1/2 1/4

Figura: Esempio di variabili incorrelate ma non indipendenti.

p(X = −1,Y = −1) = 0 6= p(X = −1)p(Y = −1) = 14 · 1

4 = 116

=⇒ X ,Y non indipendenti.

µXY = µX = µY = 0 =⇒ X ,Y incorrelate (perché µXY − µXµY = 0).

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Studio di alcune distribuzioni notevoli

Ci limiteremo alle seguenti distribuzioni discrete: la distribuzione binomiale, ovvero delle prove indipendenti

ripetute di Bernoulli (variabile aleatoria discreta finita); la distribuzione di Poisson , ovvero degli eventi rari (variabile

aleatoria discreta infinita numerabile);

ed alla seguente distribuzione continua: la distribuzione di Gauss , ovvero la distribuzione normale.

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La distribuzione binomiale

Teorema (di Bernoulli)

La probabilità che in n prove indipendenti l’evento A si verifichiesattamente k volte, con k = 0,1, . . . , n, vale

(

nk

)

pk (1 − p)n−k

dove p è la probabilità di A in ogni singola prova.

Definizione (distribuzione binomiale)

Dati p ∈ (0, 1) e n ∈ N, si dice variabile binomiale la variabilealeatoria discreta (e finita) X avente la seguente funzione diprobabilità

p(X = k) =

(

nk

)

pk (1 − p)n−k , k = 0, 1,2, . . . , n.

Se X è binomiale di parametri n e p, si scrive anche X ≃ B(n, p).

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Proprietà della distribuzione binomiale

Dalla formula del binomio abbiamo

n∑

k=0

(

nk

)

pk(1 − p)n−k = (p + 1 − p)n = 1,

dunque si tratta effettivamente di una funzione di probabilità.

Teorema (media e varianza della binomiale)

Se X ≃ B(n, p) allora µX = np e σ2X = np(1 − p).

Dimostrazione. Si può ottenere X come somma di n variabili aleatorieindipendenti Xi ≃ B(1, p), ciascuna delle quali rappresenta il numero disuccessi (0 oppure 1) in una sola prova:

X = X1 + X2 + . . .+ Xn.

Tramite calcolo diretto abbiamo

E(Xi ) = p, Var(Xi ) = p(1 − p) per ogni i .

Dunque E(X) = np e, dall’indipendenza delle Xi , segue anche cheVar(X) = np(1 − p).

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La distribuzione di Poisson

Definizione (distribuzione di Poisson)

Una variabile aleatoria discreta X è detta di Poisson con parametroµ > 0 se può assumere gli infiniti valori k = 0, 1,2, . . . con probabilità

p(X = k) =µk

k !e−µ.

Osservazioni .∑∞

k=0µ

k

k ! e−µ = e−µ · eµ = 1.

Se X è di Poisson con parametro µ allora µX = σ2X = µ (no dim.).

⇒ aumentando µ, aumenta anche la dispersione dei dati attornoalla media.

Descrive il conteggio di fenomeni casuali distribuiti con una datadensità media µ nell’unità di tempo (superficie, volume. . . ).

Si ottiene dalla binomiale quando n è grande e p è vicino a 0 (perquesto è detta distribuzione degli eventi rari).

Vale la relazione ricorsiva: p(X = k + 1) = µ

k+1 p(X = k).

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Esempi

Conteggio delle particelle α emesse da una sostanza radioattiva(X di Poisson con parametro µ = 0.5). Probabilità di osservaredue o più particelle in un secondo:

p(X ≥ 2) =+∞∑

k=2

(0.5)k

k !e−0.5

= 1 − p(X = 0)− p(X = 1)

= 1 − e−0.5 − 0.5 · e−0.5 ≈ 9%.

Carica batterica. Se una sospensione contiene in media 5 batteriper cm3, allora la probabilità che un campione casuale di 1 cm3

a) non contenga batteri, b) ne contenga al più 2, c) ne contengaalmeno 5, vale:

p(X = 0) = e−5 ≈ 0.7%;

p(X ≤ 2) =(

1 + 5 +52

2!

)

e−5 ≈ 12.5%;

p(X ≥ 5) = 1 − p(X ≤ 4) =(

1 + 5 +52

2!+

53

3!+

54

4!

)

e−5 ≈ 56%.

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La distribuzione di Gauss

Definizione (distribuzione di Gauss)

Una variabile aleatoria continua X è detta di Gauss o normale conparametri µ e σ (µ ∈ R, σ > 0), e si scrive X ≃ N(µ, σ2) se la funzionedensità è

f (x) =1

σ√

2πe− (x−µ)2

2σ2 .

f (x) è detta funzione di Gauss : è una funzione “a campana”, simmetrica rispetto a x = µ; ha un massimo in x0 = µ, dove assume il valore 1

σ√

2π;

questo coefficiente ha il significato di fattore di normalizzazione:∫ +∞

−∞f (x)dx =

1√π

∫ +∞

−∞e−

(

x−µ

σ

√2

)2

d(

x − µ

σ√

2

)

= 1.

NB: Se I =∫

Re−x2

dx , allora I2 =∫

Re−x2

dx ·∫

Re−y2

dy =∫∫

R2 e−(x2+y2)dxdy .

Passando a coordinate polari, I2 =∫ 2π

0 dθ∫ +∞

0 ρe−ρ2

dρ = 2π[

e−ρ2

−2

]+∞

0= π.

Quindi I =√π.

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Seconda parte

Variabili aleatoriebidimensionaliDistribuzione congiunta emarginali

Variabili discrete

Variabili continue

Covarianza

Indipendenza

Correlazione

Distribuzioni notevoliBinomiale

Poisson

Gauss

Approssimazionenormale

Statistica descrittivaOrganizzazione dei dati

Indicatori centrali e didispersione

Statistica matematicaMedia campionaria

Varianza campionaria

Bibliografia

Proprietà della distribuzione normale

Teorema (media e varianza della gaussiana)

Se X è una variabile di Gauss di parametri µ e σ, cioè X ≃ N(µ, σ2),allora

E(X ) = µ, Var(X ) = σ2.

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Seconda parte

Variabili aleatoriebidimensionaliDistribuzione congiunta emarginali

Variabili discrete

Variabili continue

Covarianza

Indipendenza

Correlazione

Distribuzioni notevoliBinomiale

Poisson

Gauss

Approssimazionenormale

Statistica descrittivaOrganizzazione dei dati

Indicatori centrali e didispersione

Statistica matematicaMedia campionaria

Varianza campionaria

Bibliografia

Calcolo della probabilità p(a < X < b) sulla gaussiana

La funzione di ripartizione vale

F (x) =∫ x

−∞

1

σ√

2πe− (t−µ)2

2σ2 dt

da cui

p(a < X < b) = F (b)− F (a) =∫ b

a

1

σ√

2πe− (t−µ)2

2σ2 dt .

Osservazione . F (x) non si può calcolare esplicitamente. Per gliscopi concreti, si ricorre ad integrazione numerica o ai valori tabulatiper una particolare funzione di ripartizione normale, la normalestandardizzata.

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Seconda parte

Variabili aleatoriebidimensionaliDistribuzione congiunta emarginali

Variabili discrete

Variabili continue

Covarianza

Indipendenza

Correlazione

Distribuzioni notevoliBinomiale

Poisson

Gauss

Approssimazionenormale

Statistica descrittivaOrganizzazione dei dati

Indicatori centrali e didispersione

Statistica matematicaMedia campionaria

Varianza campionaria

Bibliografia

La variabile aleatoria normale standardizzata

Teorema

Sia X una variabile aleatoria normale di parametri µ e σ e sia

Φ(x) =∫ x

−∞

1√2π

e− u22 du

la funzione di ripartizione della corrispondente variabile normalestandardizzata X∗ ≃ N(0,1) (X∗ è cioè normale con media 0 evarianza 1), allora la funzione di ripartizione di X vale

F (x) = Φ(x − µ

σ

)

.

Dimostrazione . Siccome∫ x−∞

f (t)dt = limc→−∞

∫ xc f (t)dt abbiamo

F (x) = limc→−∞

∫ x

c

1

σ√

2πe−

(t−µ)2

2σ2 dt

ponendo t−µ

σ= u, si ha dt = σdu, quindi

F (x) = limc→−∞

∫ x−µ

σ

c−µ

σ

1√

2πe− u2

2 du = Φ

(

x − µ

σ

)

.

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Seconda parte

Variabili aleatoriebidimensionaliDistribuzione congiunta emarginali

Variabili discrete

Variabili continue

Covarianza

Indipendenza

Correlazione

Distribuzioni notevoliBinomiale

Poisson

Gauss

Approssimazionenormale

Statistica descrittivaOrganizzazione dei dati

Indicatori centrali e didispersione

Statistica matematicaMedia campionaria

Varianza campionaria

Bibliografia

Esempi e applicazioni (conoscendo i valori di Φ(x))

Probabilità di una variabile aleatoria normale X ≃ N(µ, σ2)

p(a ≤ X ≤ b) = Φ

(

b − µ

σ

)

− Φ(a − µ

σ

)

.

Esempio (problema diretto).

p(µ− σ < X < µ+ σ ) = Φ(1)− Φ(−1) ≈ 68.3%

p(µ− 2σ < X < µ+ 2σ) = Φ(2)− Φ(−2) ≈ 95.5%

p(µ− 3σ < X < µ+ 3σ) = Φ(3)− Φ(−3) ≈ 99.7%.

Esempio (problema inverso).

Assegnata una probabilità α, si cerca il numero x0 tale che Φ(x0) = α.x0 si indica con φα e si chiama quantile relativo ad α.Se α = n

100 , allora φα si chiama percentile n−esimo .(Soluzione: basta leggere la tabella dei valori di Φ(x) al contrario).

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Seconda parte

Variabili aleatoriebidimensionaliDistribuzione congiunta emarginali

Variabili discrete

Variabili continue

Covarianza

Indipendenza

Correlazione

Distribuzioni notevoliBinomiale

Poisson

Gauss

Approssimazionenormale

Statistica descrittivaOrganizzazione dei dati

Indicatori centrali e didispersione

Statistica matematicaMedia campionaria

Varianza campionaria

Bibliografia

Esempi e applicazioni

Una relazione utile

Φ(−x) = 1 − Φ(x) cioè φ1−α = −φα.

Teorema (immagine affine di una distribuzione normale)

Se X ≃ N(µ, σ2) allora anche Y = aX + b (a > 0) è normale conmedia aµ+ b e varianza a2σ2.

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Seconda parte

Variabili aleatoriebidimensionaliDistribuzione congiunta emarginali

Variabili discrete

Variabili continue

Covarianza

Indipendenza

Correlazione

Distribuzioni notevoliBinomiale

Poisson

Gauss

Approssimazionenormale

Statistica descrittivaOrganizzazione dei dati

Indicatori centrali e didispersione

Statistica matematicaMedia campionaria

Varianza campionaria

Bibliografia

Il teorema del limite centrale

Definizione (convergenza in legge)

Una successione di variabili aleatorie Xnn converge in legge (o indistribuzione ) alla variabile aleatoria X se e solo se, dette Fn(x) edF (x) le rispettive funzioni di ripartizione, si ha

limn→∞

Fn(x) = F (x)

per ogni punto x ∈ R di continuità per F .

NB: Se le variabili aleatorie Xi sono indipendenti e hanno tutte mediaµ e varianza σ2, allora la variabile aleatoria Sn = X1 + X2 + · · ·+ Xn ètale che

E(Sn) = nµ e Var(Sn) = nσ2.

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Seconda parte

Variabili aleatoriebidimensionaliDistribuzione congiunta emarginali

Variabili discrete

Variabili continue

Covarianza

Indipendenza

Correlazione

Distribuzioni notevoliBinomiale

Poisson

Gauss

Approssimazionenormale

Statistica descrittivaOrganizzazione dei dati

Indicatori centrali e didispersione

Statistica matematicaMedia campionaria

Varianza campionaria

Bibliografia

Il teorema del limite centrale

Teorema (del limite centrale)

Sia Xnn una successione di variabili aleatorie indipendenti edidenticamente distribuite , di media µ e varianza σ2. Allora la somman−esima standardizzata

S∗n =

X1 + X2 + . . .+ Xn − nµσ√

n

converge in legge a N(0,1).

Osservazioni . La funzione di probabilità di S∗

n (complicata da esprimere ingenerale) si approssima, per n grande , con una legge N(0,1). . .

. . . e questo a prescindere dalla particolare legge delle Xn! Interpretazione : un effetto casuale che sia la risultante di molti

effetti aleatori, ciascuno dei quali dia solo un piccolo contributoall’effetto finale, segue approssimativamente una legge normale(esempio: errori di misurazione).

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Seconda parte

Variabili aleatoriebidimensionaliDistribuzione congiunta emarginali

Variabili discrete

Variabili continue

Covarianza

Indipendenza

Correlazione

Distribuzioni notevoliBinomiale

Poisson

Gauss

Approssimazionenormale

Statistica descrittivaOrganizzazione dei dati

Indicatori centrali e didispersione

Statistica matematicaMedia campionaria

Varianza campionaria

Bibliografia

L’approssimazione normale

Formula per n variabili Xi indip. e identicamente distribuite:

p(X1 + X2 + . . .+ Xn ≤ x) = p(

S∗n ≤ x − nµ

σ√

n

)

≈ Φ

(

x − nµσ√

n

)

.

In pratica : soglia di applicabilità (in genere): n > 30, ma può essere più alta; nel caso, ad esempio, delle prove di Bernoulli, devono valere le

condizioni np > 5 e n(1 − p) > 5; nel caso di variabili a valori interi conviene porre, se k ∈ Z,

p(X1 + . . .+ Xn = k) = p(

k − 12 < X1 + . . .+ Xn < k + 1

2

)

≈ Φ

(

k+ 12 −nµ

σ√

n

)

−Φ

(

k− 12 −nµ

σ√

n

)

;

se Xi ≃ B(1, p), allora X = X1 + X2 + · · ·+ Xn ≃ B(n, p) eE(X ) = np, Var(X ) = np(1 − p). L’approssimazione diventa:

p(X ≤ k) ≈ Φ

(

k + 12 − np

np(1 − p)

)

.

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Seconda parte

Variabili aleatoriebidimensionaliDistribuzione congiunta emarginali

Variabili discrete

Variabili continue

Covarianza

Indipendenza

Correlazione

Distribuzioni notevoliBinomiale

Poisson

Gauss

Approssimazionenormale

Statistica descrittivaOrganizzazione dei dati

Indicatori centrali e didispersione

Statistica matematicaMedia campionaria

Varianza campionaria

Bibliografia

Le fasi di un’indagine statistica

Rilevazione dei dati; organizzazione dei dati; presentazione dei dati organizzati; interpretazioni e conclusioni.

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Variabili aleatoriebidimensionaliDistribuzione congiunta emarginali

Variabili discrete

Variabili continue

Covarianza

Indipendenza

Correlazione

Distribuzioni notevoliBinomiale

Poisson

Gauss

Approssimazionenormale

Statistica descrittivaOrganizzazione dei dati

Indicatori centrali e didispersione

Statistica matematicaMedia campionaria

Varianza campionaria

Bibliografia

Classi, frequenze assolute, relative, cumulate

Se i dati sono di tipo numerico, si ordinano e si stabilisce il campo divariazione , o rango , cioè il minimo intervallo che li contiene tutti.

Può essere conveniente suddividere i dati in classi della stessaampiezza per una migliore leggibilità. Il numero di classi può esserescelto con la formula (di Sturges)

nc = [1 + 1.443 ln n]

dove n è il numero di dati e [a] è l’intero più vicino ad a.

Si definiscono: la funzione di frequenza ϕ(x) che associa ad ogni classe il

numero degli elementi che la compongono; la funzione di frequenza relativa ϕr (x) =

ϕ(x)n ;

la funzione di frequenza cumulativa ϕc(x), cioè il numero dielementi nella classe e in tutte le classi precedenti;

la funzione di frequenza cumulativa relativa ϕcr (x) = ϕc (x)n .

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Variabili aleatoriebidimensionaliDistribuzione congiunta emarginali

Variabili discrete

Variabili continue

Covarianza

Indipendenza

Correlazione

Distribuzioni notevoliBinomiale

Poisson

Gauss

Approssimazionenormale

Statistica descrittivaOrganizzazione dei dati

Indicatori centrali e didispersione

Statistica matematicaMedia campionaria

Varianza campionaria

Bibliografia

Rappresentazioni grafiche

Le più significative sono: istogramma; grafico a bastoni; poligoni delle frequenze.

In tutti i casi si riportano sulle ordinate le frequenze delle classi riferiteal loro punto di mezzo (sulle ascisse).

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Variabili aleatoriebidimensionaliDistribuzione congiunta emarginali

Variabili discrete

Variabili continue

Covarianza

Indipendenza

Correlazione

Distribuzioni notevoliBinomiale

Poisson

Gauss

Approssimazionenormale

Statistica descrittivaOrganizzazione dei dati

Indicatori centrali e didispersione

Statistica matematicaMedia campionaria

Varianza campionaria

Bibliografia

Rappresentazioni grafiche

Figura: Istogramma.

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Variabili aleatoriebidimensionaliDistribuzione congiunta emarginali

Variabili discrete

Variabili continue

Covarianza

Indipendenza

Correlazione

Distribuzioni notevoliBinomiale

Poisson

Gauss

Approssimazionenormale

Statistica descrittivaOrganizzazione dei dati

Indicatori centrali e didispersione

Statistica matematicaMedia campionaria

Varianza campionaria

Bibliografia

Rappresentazioni grafiche

Figura: Diagramma a bastoni.

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Variabili aleatoriebidimensionaliDistribuzione congiunta emarginali

Variabili discrete

Variabili continue

Covarianza

Indipendenza

Correlazione

Distribuzioni notevoliBinomiale

Poisson

Gauss

Approssimazionenormale

Statistica descrittivaOrganizzazione dei dati

Indicatori centrali e didispersione

Statistica matematicaMedia campionaria

Varianza campionaria

Bibliografia

Rappresentazioni grafiche

Figura: Istogramma e poligono delle frequenze.

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Variabili aleatoriebidimensionaliDistribuzione congiunta emarginali

Variabili discrete

Variabili continue

Covarianza

Indipendenza

Correlazione

Distribuzioni notevoliBinomiale

Poisson

Gauss

Approssimazionenormale

Statistica descrittivaOrganizzazione dei dati

Indicatori centrali e didispersione

Statistica matematicaMedia campionaria

Varianza campionaria

Bibliografia

Rappresentazioni grafiche

Figura: Poligono delle frequenze ϕ(x).

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Variabili aleatoriebidimensionaliDistribuzione congiunta emarginali

Variabili discrete

Variabili continue

Covarianza

Indipendenza

Correlazione

Distribuzioni notevoliBinomiale

Poisson

Gauss

Approssimazionenormale

Statistica descrittivaOrganizzazione dei dati

Indicatori centrali e didispersione

Statistica matematicaMedia campionaria

Varianza campionaria

Bibliografia

Rappresentazioni grafiche

Figura: Poligono delle frequenze cumulative ϕc(x).

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Seconda parte

Variabili aleatoriebidimensionaliDistribuzione congiunta emarginali

Variabili discrete

Variabili continue

Covarianza

Indipendenza

Correlazione

Distribuzioni notevoliBinomiale

Poisson

Gauss

Approssimazionenormale

Statistica descrittivaOrganizzazione dei dati

Indicatori centrali e didispersione

Statistica matematicaMedia campionaria

Varianza campionaria

Bibliografia

Indici di tendenza centrale

Definizione (media)

Date n osservazioni numeriche xi , i = 1, 2, . . . , n, si chiama mediadelle osservazioni il numero

x =1n

n∑

i=1

xi .

Definizione (mediana)

Si chiama mediana il valore centrale dell’insieme ordinato:

xmed =

x n+12

se n è dispari12

(

x n2+ x n

2 +1

)

se n è pari.

Definizione (moda)

Si chiama moda un numero xmod che si ripete il maggior numero divolte.

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Seconda parte

Variabili aleatoriebidimensionaliDistribuzione congiunta emarginali

Variabili discrete

Variabili continue

Covarianza

Indipendenza

Correlazione

Distribuzioni notevoliBinomiale

Poisson

Gauss

Approssimazionenormale

Statistica descrittivaOrganizzazione dei dati

Indicatori centrali e didispersione

Statistica matematicaMedia campionaria

Varianza campionaria

Bibliografia

Indici di dispersione

Definizione (deviazione standard)

Date n osservazioni numeriche x1, . . . , xn, si chiama deviazionestandard , o scarto quadratico medio delle osservazioni il numero

σ =

1n

n∑

i=1

(xi − x)2.

Il numero σ2 è chiamato la varianza dei dati.

Definizione (deviazioni medie)

Si chiamano deviazione media dalla media e deviazione mediadalla mediana i numeri

Dmed (x) =1n

n∑

i=1

|xi − x |; Dmed (xmed ) =1n

n∑

i=1

|xi − xmed |.

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Seconda parte

Variabili aleatoriebidimensionaliDistribuzione congiunta emarginali

Variabili discrete

Variabili continue

Covarianza

Indipendenza

Correlazione

Distribuzioni notevoliBinomiale

Poisson

Gauss

Approssimazionenormale

Statistica descrittivaOrganizzazione dei dati

Indicatori centrali e didispersione

Statistica matematicaMedia campionaria

Varianza campionaria

Bibliografia

Popolazione e campione

Definizione (popolazione)

Si definisce popolazione un insieme i cui elementi hanno in comunealmeno un attributo descritto attraverso una variabile aleatoria X,detta variabile sottostante , la cui distribuzione in generale èincognita.

Definizione (campione)

Si chiama campione casuale di dimensione n, estratto da unapopolazione avente X come variabile sottostante, una variabilen-dimensionale (X1,X2, . . . ,Xn) con le Xi indipendenti e aventi lastessa distribuzione di X .

Definizione (statistica)

Sia (X1,X2, . . . ,Xn) un campione di una popolazione la cuidistribuzione è nota in funzione di un parametro incognito θ. Sidefinisce statistica una funzione g(X1,X2, . . . ,Xn) delle variabilicasuali Xi (e dunque, a sua volta, una variabile casuale) che noncontiene il parametro θ.

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Variabili aleatoriebidimensionaliDistribuzione congiunta emarginali

Variabili discrete

Variabili continue

Covarianza

Indipendenza

Correlazione

Distribuzioni notevoliBinomiale

Poisson

Gauss

Approssimazionenormale

Statistica descrittivaOrganizzazione dei dati

Indicatori centrali e didispersione

Statistica matematicaMedia campionaria

Varianza campionaria

Bibliografia

Stimatori

Definizione (stimatore)

Si definisce stimatore una statistica che viene utilizzata per stimareun parametro incognito θ.

Definizione (stima puntuale)

Se f (X1, . . . ,Xn) = θ è uno stimatore e (x1, . . . , xn) è un valoreosservato del campione, allora il valore θ = f (x1, . . . , xn) è detto stimapuntuale del parametro θ.

Definizione (stimatore corretto)

Uno stimatore T del parametro θ si dice corretto se E(T ) = θ.

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Variabili discrete

Variabili continue

Covarianza

Indipendenza

Correlazione

Distribuzioni notevoliBinomiale

Poisson

Gauss

Approssimazionenormale

Statistica descrittivaOrganizzazione dei dati

Indicatori centrali e didispersione

Statistica matematicaMedia campionaria

Varianza campionaria

Bibliografia

La media campionaria

Definizione (media campionaria)

Si chiama media campionaria di un campione (X1,X2, . . . ,Xn) lavariabile casuale X così definita:

X =1n

n∑

i=1

Xi .

Teorema

La media campionaria è uno stimatore corretto della media vera µ,cioè

E(X ) = E(X ) = µ.

Dimostrazione . Siccome abbiamo supposto che E(Xi ) = E(X ) = µ, allora

E(X ) =1

n

n∑

i=1

E(Xi ) =nµ

n= µ.

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Variabili discrete

Variabili continue

Covarianza

Indipendenza

Correlazione

Distribuzioni notevoliBinomiale

Poisson

Gauss

Approssimazionenormale

Statistica descrittivaOrganizzazione dei dati

Indicatori centrali e didispersione

Statistica matematicaMedia campionaria

Varianza campionaria

Bibliografia

La media campionaria

Teorema (varianza della media campionaria)

La varianza della media campionaria vale quella di X diviso n, cioè

Var(X) =1n

Var(X ) =σ2

n.

Dimostrazione .

Var(X ) =1

n2Var

(

n∑

i=1

Var(Xi )

)

=nσ2

n2=

σ2

n.

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Variabili aleatoriebidimensionaliDistribuzione congiunta emarginali

Variabili discrete

Variabili continue

Covarianza

Indipendenza

Correlazione

Distribuzioni notevoliBinomiale

Poisson

Gauss

Approssimazionenormale

Statistica descrittivaOrganizzazione dei dati

Indicatori centrali e didispersione

Statistica matematicaMedia campionaria

Varianza campionaria

Bibliografia

La varianza campionaria

Definizione (varianza campionaria)

Si chiama varianza campionaria di un campione (X1,X2, . . . ,Xn) lavariabile casuale S2 così definita:

S2 =1

n − 1

n∑

i=1

(Xi − X )2.

Teorema

La varianza campionaria è uno stimatore corretto della varianza veraσ2, cioè

E(S2) = Var(X ) = σ2.

Osservazione . A differenza di S2, lo stimatore

S2 =1

n

n∑

i=1

(Xi − X )2.

non è uno stimatore corretto della varianza vera σ2 .

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Variabili discrete

Variabili continue

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Correlazione

Distribuzioni notevoliBinomiale

Poisson

Gauss

Approssimazionenormale

Statistica descrittivaOrganizzazione dei dati

Indicatori centrali e didispersione

Statistica matematicaMedia campionaria

Varianza campionaria

Bibliografia

Per approfondire

Il materiale esposto in questi lucidi è tratto principalmente da:

V. Franceschini , Lezioni di Statistica Matematica1. Reperibile al sito:http://cdm.unimo.it/home/matematica/franceschini.valter/

Ulteriori testi consigliati:

W. Navidi , Probabilità e Statistica per l’Ingegneria e le Scienze,McGraw Hill, 2006.

G. Anichini , Elementi di Calcolo delle Probabilità e di InferenzaStatistica2, in “Calcolo 4 – Parte prima”, Pitagora Editrice, Bologna,1995.

1Appunti per i corsi di Ingegneria Meccanica e dei Materiali dell’Università di Modena(contiene molti degli esercizi in Esercizi.pdf, interamente svolti).

2Testo introduttivo alla probabilità soggettivista e alla statistica bayesiana.