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Cosa VedereMatera è la terza città più antica del mondo, dopo Aleppo e Gerico: da 10.000 anni consecutivi gli uomini che vivono questa terra hanno attraversato la storia dell’umanità. Testimonianze della presenza dell’uomo sin dal tardo Paleolitico sono raccolte nel Museo Archeologico Nazionale Domenico Ridola (Via Ridola) e in alcuni siti archeologici siti nella Murgia e in zona Timmari.

Nel 1993 i Sassi diventano Patrimonio Mondiale dell’Umanità, grazie anche al riconoscimento di questo caotico sistema urbano come una ingegnosa macchina dedita alla conservazione delle acque. In un territorio piuttosto arido e privo di sorgenti (i Sassi sorgono su un duro blocco di calcarenite), l’ingegno umano ha permesso di catturare e conservare l’acqua piovana con un sistema di raccolta e di conservazione in enormi cisterne, custodite nel cuore nascosto dei Sassi. Una di queste è stata recuperata ed è visitabile: il Palombaro Lungo, al quale si accede dalla centralissima Piazza Vittorio Veneto, offre un’atmosfera suggestiva e singolare che rende bene l’idea di quanto lavoro, ingegno e capacità siano state necessarie per rendere possibile l’adattamento dell’uomo alle condizioni naturali.

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E’ infatti proprio il concetto di “resilienza”, ovvero la capacità di adattarsi alle difficoltà e al cambiamento, che ha consentito a Matera di vincere il titolo di Capitale Europea della Cultura 2019. Un appuntamento prestigioso e importante, che non mancherà certo di portare ancora più alla ribalta la notorietà del piccolo centro lucano. Un rapido flash di come i materani abbiano affrontato la vita lungo i secoli, è possibile coglierlo visitando una casa-grotta nei Sassi, recuperata e allestita con strumenti e arredi originali dell’epoca, risalenti al periodo precedente lo sfollamento.

Nel 1948 Togliatti visitò Matera, denunciando le miserevoli condizioni di vita dei contadini materani, e dichiarando i Sassi “vergogna nazionale”. Il Governo De Gasperi ne decretò quindi lo svuotamento, espropriando gli antichi rioni e attribuendo alle famiglie nuove abitazioni popolari costruite in agglomerati urbani nelle campagne circostanti, edificate non senza un apprezzabile criterio architettonico, anche sotto la guida di Adriano Olivetti, presidente dell’Istituto Nazionale di Urbanistica.

Per la verità le difficili condizioni di vita dei lucani, sorde alle influenze del tempo e della storia, furono denunciate dallo scrittore e pittore Carlo Levi, nel libro “Cristo si è fermato ad Eboli”, che narra le vicende del confino in provincia di Matera (Aliano e Grassano) sofferto durante il periodo fascista, opera che riaccese il dibattito sulla questione meridionale. Dell’opera del Carlo Levi pittore è possibile visitare una bella raccolta nel Museo Nazionale d’Arte Medievale e Moderna della Basilicata di Palazzo Lanfranchi, che annovera altresì una ricca collezione di dipinti del ‘600 e opere d’arte provenienti da chiese, anche rupestri, del materano. Oltre al libro, Carlo Levi ha consegnato alla memoria di questa città anche un’opera visiva, il grande pannello “Lucania 1961” dal quale narra dalla sua prospettiva la vita di stenti della popolazione che lo aveva ospitato durante il confino, con una chiave di lettura segnata da un filo di severità e rassegnazione, che fortunatamente negli anni a seguire Matera avrà la forza di lasciarsi alle spalle.

La fase di “vergogna nazionale” è infatti solo una parentesi della millenaria storia dei Sassi di Matera, il cui impianto si basa anche sulla scorta di insediamenti monastici che qui hanno scavato

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suggestive Chiese Rupestri, alcune recuperate e visitabili, come il Convicinio di Sant’Antonio, o la magnifica Cripta del Peccato Originale, definita “la Cappella Sistina delle chiese rupestri” e che sorge nei pressi della Diga di San Giuliano, appena fuori città.

Oltre alle Chiese rupestri, la città offre un variegato insieme di chiese più moderne, testimonianza di una profonda e antica spiritualità che permea questi luoghi(colta cinematograficamente da tanti film a tema religioso girati in città, dal Vangelo Secondo Matteo di Pasolini, fino al recente The Passion di Mel Gibson), tra le quali segnaliamo la tetra e severa Chiesa del Purgatorio (Via Ridola) e la singolare Chiesa di San Giovanni Battista (via San Biagio), che meritano certamente una visita. Segnaliamo inoltre il Convento di Sant’Agostino nel Sasso Barisano, per la sua antica cripta rupestre sulla quale sorge, e per la bella veduta d’insieme del promontorio della Gravina, del Sasso Barisano e di uno scorcio del caveoso, amata da tanti turisti e fotografi.La Cattedrale sorge invece sul promontorio che divide il Sasso Barisano (che guarda ad Est, verso Bari appunto) dal Sasso Caveoso (che guarda a Sud, verso Montescaglioso, l’antica Mons Caveousus); dal suo piazzale si può godere di un bell’affaccio sul Barisano, e inoltrarsi per uno dei molti bellissimi accessi e scalinate mozzafiato che scendono nei Sassi. Altri affacci panoramici dalla città sono in Piazza Pascoli (sul Caveoso) e dalle arcate di Piazza Vittorio Veneto (ancora sul Barisano).

Il panorama dell’intera città si può invece godere dal Belvedere, ovvero dalla sponda opposta della Gravina, il baratro nel quale scorre l’omonimo torrente. Per raggiungerlo occorre uscire in auto dalla città e percorrere la ss 7 Appia in direzione Laterza. L’accesso è sulla destra ad un paio di chilometri dalla città. Diversamente, i più temerari potranno scendere nella Gravina e risalire dalla parte opposta, ma questa opzione è sconsigliabile in quanto i percorsi non sono manutenuti a sufficienza, ed è preferibile rivolgersi alle guide locali per affrontarli in completa sicurezza.Questa in breve sintesi la storia. Ma i Sassi sono anche bellezza. Una bellezza disordinata e complessa, frutto dell’ingegno e del caso, della cooperazione tra la mano della natura e quella dell’uomo. E nulla c’è di più appagante che perdersi nei tortuosi vicoli dei Sassi per scoprire dettagli sempre nuovi, una scalinata, una corte, un ingresso con il quale uomini di altri tempi cercavano di nascondere e allo stesso tempo di addolcire l’aspro antro di una grotta.

E Matera può anche essere la base di partenza per tante escursioni straordinarie. Nel raggio di un’ora di auto, raccoglie infatti intorno a sè il meglio dei punti di interesse turistici della Puglia e della Basilicata. Consigliamo dunque di programmare un soggiorno di almeno 2/3 giorni, per gustare appieno tutto il sapore di una terra difficile e bellissima, piena di immagini, odori, e ricca di sapori e di incomparabili contrasti.

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Cosa MangiareLa cucina materana è fatta di semplici sapori della terra e contadini.

Insaccati, formaggi e latticini, pane, verdure. Con questi semplici ingredienti si creano piatti straordinari che è possibile assaggiare ancora oggi in tutta la loro autenticità.

Oltre che cenare o pranzare in uno dei numerosi ristoranti presenti in città, è possibile – anzi consigliabile – acquistare direttamente presso mercati, panifici, salumerie o caseifici i prodotti tipici della nostra terra, da portare in casa e gustare direttamente, come quotidianamente fanno migliaia di materani. Questi i nostri posti preferiti.

FRUTTA E VERDURAE’ possibile acquistare frutta e verdura, ma anche carne e pesce, nel centrale e antico mercato di via Ascanio Persio, nei pressi di Piazza Vittorio Veneto. Oppure da “Fior di Frutta” di E. Fantasia, in via Lucana 230 (proprio di fronte al supermercato Superemme, vedi sotto).

SALUMI, CONSERVE, FORMAGGI STAGIONATIPer l’acquisto di prodotti tipici consigliamo di visitare la Latteria Rizzi (via Duni, 2), nella quale si può eventualmente anche essere serviti al tavolo, o il supermercato Superemme (Via Ridola 77) dove acquistare vini, salumi, formaggi e pane fresco.

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I PANIFICI E IL PANE DI MATERASono numerosi i panifici in città. Ciascuno dotato di una propria “impronta” sul prodotto finito. In uno di essi potrete acquistare il pane di Matera, un impasto di semola rimacinata di grano duro e lievito madre, cotto a legna. Il pane di Matera nasce nei Sassi: le madri usavano prepararlo settimanalmente in forme da 5 chili e portarlo a cuocerlo nei forni comuni, marchiato con un proprio specifico timbro per riconoscere il proprio tra gli altri. I panifici materani offrono inoltre una pressoché infinita gamma di focacce (alla salsa, al pomodoro fresco, alle patate, alle zucchine…) e preparazioni di ogni tipo: mattonelle di pasta sfoglia con formaggio e prosciutto cotto, panzerotti, panini, biscotti dolci e salati.I nostri negozi preferiti sono il Panificio Perrone di Agna (Via Farina), a 500 metri dall’appartamento, il Panificio Martino (via Cappuccini, 24) che offre anche la possibilità di acquistare bibite e prodotti freschi, il Panificio De Palo a Piazza degli Olmi (nei pressi di via Dante), con tavoli e sedie anche all’aperto, nel quale è possibile gustare anche pizze, pucce, panini. Degno di menzione anche il Panificio Pane e Pace, in via Cererie 49 (di fronte al Caseificio Lucano, vedi sotto).

Una vera e propria istituzione cittadina è invece la focaccia di Paoluccio, la preferita da lavoratori e studenti materani, nell’omonimo piccolo panificio in via del Corso. Se vi trovate a passare davanti con un languorino allo stomaco, un morso a questo capolavoro è d’obbligo, e se avrete la fortuna di assaggiarlo caldo appena sfornato, la vita sorriderà! :-)

I CASEIFICI E I FORMAGGI FRESCHILa tradizione casearia materana resiste alla minaccia della grande distribuzione e dell’industria. Sono ancora numerosi i caseifici nei quali sarà possibile acquistare mozzarelle, ricotte, burrate, scamorze, pecorini, e le tante preparazioni fresche prodotte quotidianamente. I nostri preferiti sono il Caseificio del Pino(Via cappelluti 66/70, nei pressi dell’omonima rotonda) e il Caseificio Lucano (Via Cererie, 26), e il centrale Caseificio Maggiore (Piazza Vittorio Veneto, angolo via delle Beccherie).

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Dove MangiareL’offerta enogastronomica materana e ampia e di buon livello ovunque, spesso motivo di visita al di là delle bellezze storiche e artistiche del posto.

Difficilmente troverete un posto nel quale si mangia male, ma forniamo comunque questa piccola guida redatta secondo i nostri gusti, per un primo orientamento riguardo la sterminata offerta della città, divisa grossolanamente per fasce di spesa. Ci piacerebbe scriverla insieme, se avete visitato uno di questi posti o desiderate segnalarcene altri, contattateci.

Consigliamo di prenotare con un certo anticipo in alta stagione.

STREET FOODI materani non sono mai di corsa, ciò nonostante il cibo da strada incontra da sempre il favore dei consumatori. Non raramente quindi panifici e bar offrono tavolini presi d’assalto dagli avventori per un tempo ben superiore a quello necessario al consumo del cibo acquistato. Se siete in preda ai morsi della fame, o se volete cenare o pranzare senza spendere molto, consigliamo di acquistare una buona focaccia in uno dei panifici di Matera. In alternativa è possibile mangiare un panzerotto, il migliore dei quali è certamente prodotto dal Bar Sottozero, vera istituzione cittadina in materia di pasta fritta ripiena. La migliore puccia della città si gusta invece a Quattro Quarti (via Ascanio Persio, 25). Sono anche numerose le pizzerie che offrono pizza al taglio: vi consigliamo quelli un po’ più lontani dal centro: la pizzeria “Altra Pizza” (via Pentasuglia, 39) nei pressi della Villa Comunale. Se è invece tempo per un buon gelato, i migliori sono della gelateria “I vizi degli angeli” (via Ridola, 36) noto per i suoi gusti elaborati e fantasiosi, e la più tradizionale gelateria “L’orchidea” in via Roma.

In tutti questi casi una buona cena (o pranzo sostitutivo) non vi costerà più di 4-5 euro a testa, bevanda inclusa.

PIZZERIESe la pizza al taglio è un pasto troppo frugale e desiderate invece gustare una pizza al tavolo, le pizzerie a Matera non mancano di certo. Generalmente la pizza è a pasta sottile e croccante. Alcuni dei ristoranti sotto indicati servono anche pizza (La talpa, Stone, La Pignata, Paolangelo). A questi aggiungiamo la Pizzeria il Moro (vico IV Cappelluti, 2), storico ristorante materano ora esclusivamente pizzeria, con fresco e ampio dehors esterno e, appena fuori città, nel Borgo La Martella costruito in occasione dello spopolamento dei Sassi negli anni 50-60, il Poeta Contadino

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(piazza della Concordia, Villaggio ecopolis). Se invece preferite la pizza tipo napoletana, questo locale fa al caso vostro: Oi Mari (via Fiorentini, 66), nel cuore dei Sassi.

Spenderete dai 10 ai 15 euro a testa.

RISTORANTI E TRATTORIE TURISTICHERistoranti-trattorie dal buon rapporto qualità/prezzo sono: Genuino Cucina e Bottega (Via Lucana 254) e le poco distanti Trattoria Paolangelo (Via Duni, 14) e Trattoria La Pignata (via Duni, 16/20), tutti e tre nei pressi del Museo di Palazzo Lanfranchi.

Il conto sarà di circa 15-20 euro a testa.

RISTORANTI DI QUALITA’Alcuni ristoranti di qualità sono nei Sassi. Tra i molti degni di una visita, consigliamo la Trattoria del Caveoso (via B. Buozzi, 21), il Ristorante 900 (via S. Stefano 21) all’imbocco del Sasso Barisano, il Ristorante le Botteghe (piazzetta San Pietro Barisano, 22) specializzato in carni alla brace, La Talpa (via Fiorentini, 167) con la sua gradevole corte esterna.

La spesa sarà di circa 20-30 euro a testa.

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RISTORAZIONE DI ECCELLENZAPer una serata particolare e indimenticabile nel segno del sapore ricercato ed elaborato, consigliamo L’Abbondanza Lucana (Via Buozzi, 11) all’imbocco del Sasso Caveoso, l’Osteria Pico (via Fiorentini, 42) sempre nei Sassi, e il Ristorante Alle Fornaci (Piazza Firrao, 7) nei pressi della villa comunale, se preferite il pesce ai sapori di terra. In questi casi il conto è un po’ più alto della media, ma la qualità delle preparazioni, la ricercatezza delle materie prime e il servizio, giustificano ampiamente il prezzo. Spesso i gestori di questi locali vengono invitati a mostrare le loro ricette in note trasmissioni televisive che si occupano di enogastronomia.

Mettete in conto di spendere oltre 30 euro a testa.

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I DINTORNI

A pochi chilometri da Matera, entro un’ora, un’ora e mezza di auto, si possono incontrare punti di interesse diversi e importanti, visitabili in giornata. Programmare una vacanza medio-lunga che abbia come epicentro proprio la città dei Sassi, permetterà quindi di vivere un’esperienza soddisfacente e appagante, visitando molte delle più belle località della Basilicata e della vicina Puglia. Questi alcuni dei nostri suggerimenti.

Montescaglioso (19 Km, mezz’ora): Montescaglioso è un piccolo borgo poco distante da Matera, che conserva uno dei capolavori artistici lucani: l’abbazia di San Michele Arcangelo fondata dai benedettini nel XI secolo. Da citare anche la settecentesca Chiesa Madre, che con il suo campanile di 45 metri domina il centro abitato. Al suo interno conserva 4 opere di Mattia Preti. Montescaglioso divide con Matera il Parco della Murgia con numerose Chiese rupestri, visitabili seguendo sentieri piuttosto semplici.

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Altamura (20 Km, venti minuti): bel borgo medievale, con una rinomata Cattedrale, deve la sua fama al famoso pane, simile al pane di Matera (ma meno buono, dicono i materani!). Cava Pontrelli conserva migliaia di orme di dinosauri risalenti a oltre 70 milioni di anni fa. Purtroppo il sito è chiuso in attesa che si compiano tutti gli iter amministrativi per l'esproprio e l'apertura al pubblico.

Miglionico (20 Km, mezz’ora): questo piccolo borgo della collina materana ha segnato un famoso capitolo della storia medievale d’Italia. Il suo Castello è infatti soprannominato “il castello del Malconsiglio” e fu scenario della “congiura dei Baroni” (celebrata ad agosto di ogni anno con una spettacolare rievocazione storica) nel 1485 da parte di feudatari meridionali contro la Corona...

Costa Jonica, da Metaponto a Policoro (40/50 Km, 40/50 minuti). Oltre le larghe spiagge dorate, meta prediletta dei vacanzieri estivi, la costa Jonica offre anche interessanti testimonianze del glorioso passato greco. Le colonie della Magna Grecia (Metapontum, Siris, Erakleia) erano fiorenti e rigogliose. Proprio a Metaponto si spense il grande matematico Pitagora. Testimoni di quella stagione sono scavi archeologi, reperti museali, e le maestose Tavole Palatine.

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Irsina (45 Km, tre quarti d’ora): centro religioso e culturale nel Medioevo, recentemente conosciuto per la scoperta di un’opera lignea attribuita ad Andrea Mantegna, ad oggi l’unica scultura giunta fino a noi del genio padovano, protagonista del Rinascimento italiano. Godetevi anche la vista della bella campagna circostante, con colline dolci e pettinate che cambiano colore ad ogni stagione a seconda della fase agricola in corso. E' diventata noto per essere uno dei piccoli borghi preferiti dagli stranieri, soprattutto pensionati inglesi, che intendono ricominciare una vita nel Sud Italia.

Castelmezzano e Pietrapertosa (80 Km, 50 minuti): entrambi nella lista dei borghi più belli d’Italia, condividono lo spettacolare e romantico panorama delle Dolomiti Lucane, divenuto ormai celebre in tante foto e cartoline. Per chi ama il brivido può provare l’adrenalina del volo dell’Angelo: un chilometro e mezzo a volo libero sospesi ad un cavo d’acciaio steso tra i due paesi, raggiungendo velocità di punta di 120 Km/h.

Craco (56 Km, un’ora): la città vecchia è un paese fantasma di origine medievale, abbandonato nel 1963 per i fenomeni franosi che la stavano interessando. La sua bellezza scenografica ha ispirato scrittori, poeti e registi cinematografici, (King David, La Lupa, The Passion).

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Tursi (70 km, un’ora): sorge tra i declivi dei calanchi di arenaria tra i fiumi Agri e Sinni, ad una ventina di km dalla costa Jonica. L’abitato è sovrastato dalla Rabatana, fondata dai Saraceni prima dell’anno 1000, un groviglio di casupole, cunicoli, archi, vicoli e scalinate tortuose che portano a profondi precipizi costellati di grotte scavate nell’argilla. Fu cantata dal poeta Albino Pierro, più volte candidato al Nobel per la letteratura.

Aliano (90 km, un’ora e 10 minuti): deve la sua fama all’essere stata scelta come sede del confino di Carlo Levi, che qui risiedette tre il 1935 e il 1936. Il soggiorno fu talmente impattante nella sua vita, che qualche anno più tardi scrisse il libro “Cristo si è fermato a Eboli”, suscitando scandalo per la rivelazione delle terribili condizioni di vita dei lucani, lontani dal benessere e dal progresso. Allo scrittore e pittore Levi è dedicato un bel parco letterario, ed è possibile visitare i luoghi simbolo della sua avventura in terra lucana.

Venosa (94 Km, un’ora e 15 minuti): inserito nella lista dei borghi più belli d’Italia, Venosa fu patria del grande poeta latino Orazio Flacco che qui nacque nel 65 a.C. Conserva numerose testimonianze archeologiche del suo glorioso passato, come la Casa di Orazio, la tomba del console romano Marcello, il castello Pirro del Balzo, il complesso della Santissima Trinità, la cosiddetta “incompiuta”.

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Melfi (120 Km, un’ora e 20 minuti): importante centro di epoca normanna, conserva uno dei più maestosi castelli di Federico II di Svevia che domina il bel borgo medievale. La cripta di Santa Margherita è uno dei gioielli dell’arte rupestre, con il famoso affresco raffigurante Federico II in abiti da falconiere.

Castellana Grotte ( 65 Km, un’ora e 20 minuti): una visita allo straordinario patrimonio di stalattiti e stalagmiti di questo sito famoso in tutto il mondo è un’emozione imperdibile.

Alberobello (70 Km, un’ora e mezza): sito Unesco dal 1996, la pittoresca città dei trulli, celebrata in miliardi di foto, film e riproduzioni, merita certamente una visita.

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Infine, non molto distanti, ma raggiungibili con un viaggio di più di un paio d’ore di auto (non tanto per la distanza in linea d'aria, quanto per le vie di comunicazioni non ottimali), sono altresì raggiungibili le località di Maratea, il parco del Pollino, i laghi di Monticchio, le prime spiagge del Salento…