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Indicatori e Oscillatori Analisi e strategie Michele Maggi www.tradinglibrary.it © 2005 - Tutti i diritti riservati Il programma di oggi Panoramica sugli indicatori e oscillatori Costruzione, funzionamento, utilizzo – Strategie Approfondimento sulla lettura dei grafici Pattern, money management – Strategie Le tecniche operative dei Trader USA Setup, oscillatori e pattern in azione – Strategie

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Indicatori e Oscillatori

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Indicatori e OscillatoriAnalisi e strategie

Michele Maggiwww.tradinglibrary.it© 2005 - Tutti i diritti riservati

Il programma di oggi

Panoramica sugli indicatori e oscillatoriCostruzione, funzionamento, utilizzo – Strategie

Approfondimento sulla lettura dei graficiPattern, money management – Strategie

Le tecniche operative dei Trader USASetup, oscillatori e pattern in azione – Strategie

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Indicatori e oscillatori: definizione

Modello matematico, costituito da una o più formule, applicato a una serie di valori, siano essi prezzi o volumiLo spazio all’interno del quale l’indicatore sviluppa i propri movimenti porta ad operare una prima distinzione fra gli indicatori in due principali categorie: gli indicatori veri e propri e gli oscillatori.

Indicatori e oscillatori: definizione

Indicatore: si muove liberamente in funzione dei valori che assume. Non ha pertanto limiti precostituitiOscillatore: si muove all’interno di un range definito, generalmente compreso fra zero e 100Gli indicatori vengo sovrapposti ai grafici mentre gli oscillatori vengono rappresentati in una finestra separata

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Indicatori e oscillatori: definizioneLa media mobile è un indicatore (sovrapposto al grafico)

Lo stocastico è un oscillatore (rappresentato a parte)

La differenza è nella scala

Il concetto di momentum

La costruzione della maggior parte degli oscillatori ruota attorno al concetto di momentumModello matematico che, applicato ai prezzi, misura la velocità con la quale essi cambiano con il passare del tempo Strumento che permette di focalizzare l’attenzione sulla direzione delle quotazionipiuttosto che sulle quotazioni stesse

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Analogia con il pendolo

Analogia con il pendoloIl peso, una volta che il pendolo avrà iniziato a oscillare, si muoverà costantemente tra due estremi – che definiremo punto A e punto BPer convenzione assumiamo che il nostro pendolo, viaggiando da A a B, abbia un momentum positivo mentre percorrendo la strada in senso inverso abbia un momentum negativoÈ evidente che prima di invertire la propria direzione il pendolo decelererà finché la sua velocità sarà pari a zero. Al contrario la velocità raggiungerà il livello massimo in corrispondenza del punto centrale C, equidistante rispetto agli estremi A e B

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Analogia con il pendolo

Se applichiamo questo modello teorico ai prezzi possiamo considerare i punti A e B come livelli estremi, raggiunti i quali il momentum (rappresentato dalla velocità nella crescita delle quotazioni) rallenta fino a invertire la propria corsa per poi iniziare a muoversi in direzione oppostaIl punto C, invece, rappresenta il livello in corrispondenza del quale il momentum è massimo

Il concetto di momentumIn analisi tecnica, ai fini della misurazione del momentum, non sono rilevanti tanto i prezzi dalle azioni in valore assoluto quanto la variazione che fanno registrare per unità di tempoUn titolo che passa da 10 a 30 fa registrare un aumento in valore assoluto di 20 ma le condizioni del mercato che lo hanno generato saranno molto diverse in funzione del fatto che tale variazione sia avvenuta nell’arco di una settimana o di un annoConcetto di velocità e di accelerazione

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Velocità e accelerazioneIl momentum misura quindi il rapporto tra lo spazio percorso e il tempo impiegato e, nel caso dei mercati finanziari, il tasso di crescita di un titolo in un determinato arco temporale. Più elevato è il suo valore, maggiore sarà la velocità del titolo sottostanteTuttavia anche i prezzi tendono a raggiungere livelli estremi – proprio come i punti A e B dell’esempio relativo al pendolo – in corrispondenza dei quali tendono a invertire la loro direzioneTali livelli prendono il nome di ipercomprato e ipervenduto e forniscono un importante segnale di allerta circa una possibile inversione di tendenza

Momentum: la formula costruttiva

M t = P t – P t - n

Dove:P = prezzo di chiusura al tempo t;n = numero di giorni precedenti la rilevazione odierna.

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Il concetto di momentum

In tal modo si fissa un relazione tra il prezzo corrente e quello di un periodo precedente prefissato rappresentata da un indicatore che oscilla attorno alla linea dello zero che rappresenta le situazioni in cui i prezzi attuali sono uguali a quelli di n periodi primaL’attraversamento della linea dello zero, il segno e gli incrementi del momentum danno importanti informazioni circa la velocità e l’accelerazione dei prezzi sottostanti

Il concetto di momentum

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Il concetto di momentum

Momentum positivo con valori in crescitaMomentum positivo con valori costantiMomentum positivo con valori in diminuzioneMomentum negativo con valori decrescentiMomentum negativo con valori costantiMomentum negativo con valori in crescita

Il concetto di momentum

Nonostante alcuni oscillatori possano essere utilizzati anche come strumenti trend-following, l’applicazione più interessante riguarda l’identificazione di livelli estremi che possono indicare che la forza propulsiva rialzista o ribassista è prossima all’esaurimento.In particolar modo il funzionamento degli indicatori (o degli oscillatori di momentum) è sempre legato alla differenza o al rapporto tra le rilevazioni correnti e quelle di valori passati.

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Oscillatori e trading

Strumenti secondari rispetto ai prezziNon operare solo sul segnale degli oscillatoriRischio di percepire falsi segnali come “inequivocabili”

Oscillatori e trading

Gli oscillatori aiutano a identificare situazioni in cui i trend sono prossimi all’esaurimento o si apprestano a partire. Proprio per questo motivo né le medie mobili (lagging indicators) né gli oscillatori (leading indicators) vanno bene in qualsiasi condizione di mercato. È invece importante saperli combinare in modo da trarre il meglio da ciascuna delle categorie in funzione del tipo di mercato che si sta analizzando

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Oscillatori e trading

Le lettura e l’interpretazione degli oscillatori avviene sostanzialmente per mezzo di tre tipi di analisi:Attraversamento della linea di equilibrioLivelli di ipercomprato e ipervendutoStudio delle divergenze

Attraversamento della linea di equilibrio

La linea di equilibrio normalmente identifica il confine tra le zone in cui si trovano i valori negativi e quelli positivi il cui attraversamento è di per sé un segnale di grande importanza, spesso utilizzato anche per prendere posizione sui mercati

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Attraversamento della linea di equilibrio

Il momentum attraversa la linea dello zero

Ipercomprato e ipervenduto

Livelli che identificano potenziali situazioni di eccesso di acquisti o vendite che potrebbero dar luogo a correzioni più o meno marcateUna lettura di un livello ipercomprato o ipervenduto non implica automaticamente che i prezzi ritraccino verso livelli toccati in precedenzaIn particolar modo, all’inizio dei trend gli oscillatori tendono a fornire quasi subito letture estreme, restando poi in zona di ipercomprato o ipervenduto per parecchio tempo

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Ipercomprato e ipervenduto

Lo stocastico si mantiene in ipercomprato

Studio delle divergenzeCapita spesso che, mentre i prezzi del titolo seguitano a fare registrare nuovi massimi o nuovi minimi non avvenga lo stesso per l’oscillatore che, invece, inizia a muoversi gradualmente nella direzione oppostaTale situazione, detta appunto di divergenza, informa che la forza del trend in atto non è più la stessa e sovente anticipa inversioni di tendenza o flessioni di rilevante importanzaLa dinamica della divergenza è fra le più utili nell’attività di analisi e trova il proprio punto di forza nell’osservazione congiunta della direzione e della velocità delle quotazioni e dei prezzi

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Studio delle divergenze

I prezzi continuano a salire ma il momentum non li segue…

Divergenza ribassista(la velocità di crescita dei prezzi sta diminuendo…)

I principali indicatori e oscillatori

Medie mobiliMACDPista CiclicaRSIStocasticoADX e Directional MovementBollinger Bands

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Medie mobili

Strumento trend-following per eccellenzaInnumerevoli varianti costruttiveLogica estremamente sempliceGrande “equivoco” sui segnali operativiLa media mobile “perfetta” non esisteEsiste però una tecnica di eccezionale stabilità basata sulle medie mobili

Medie mobili

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Medie mobili

Medie mobili

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Medie mobili

Ogni media presenta una differente reattività in funzione del dominio temporale

MACD (Moving Average Convegence/Divergence)

Strumento trend-following che sintetizza l’interazione tra due medie mobiliUtile per evidenziare le fasi di trendMolto rischioso per la generazione segnali operativiÈ costruito sulla base della differenza tra due medie mobili

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MACD (Moving Average Convegence/Divergence)

MACD (Moving Average Convegence/Divergence)

Gli ingredienti sono:EMA(12) – EMA(26)Trigger line con EMA(9)

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MACD (Moving Average Convegence/Divergence)

MACD

Trigger line

Pista ciclica

L’indicatore è costituito dalla differenza fra il prezzo e la media mobile a 25 periodiL’attraversamento della linea di equilibrio da parte dell’oscillatore segnerà il mutamento della tendenza indicando che i prezzi stanno accelerandoÈ uno degli indicatori di divergenza piùaffidabili

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Pista ciclica

Divergenza! I prezzi stanno rallentando…

Relative Strenght Index

Il punto di partenza per lo sviluppo dell’RSI è la “vulnerabilità” del momentum puroIl momentum reagisce troppo velocemente rispetto a movimenti che possono anche non precedere trend duraturiLa soluzione, proposta da Wilder (1978) è il Relative Strenght Index

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Relative Strenght IndexL’Rsi è pertanto costruito in modo da disporre di un meccanismo in grado di attenuare fluttuazioni estreme e basa il proprio funzionamento su una formula che normalizza i dati in modo da limitarne le oscillazioni all’interno di un’area predefinita, tra 0 e 100.In tal modo diviene anche possibile identificare aree di ipercomprato e ipervenduto (70 – 30)Questo meccanismo consente quindi di comparare l’evoluzione di strumenti finanziari anche molto distanti tra loro per valore di quotazione.

Relative Strenght Index

La differenza principale fra l’Rsi e il momentum è rappresentata dal fatto che a parità di dominio temporale il momentum è calcolato sulla base di due sole rilevazioni (quella odierna e quella di ngiorni fa) mentre l’RSI utilizza tutti valori compresi nell’intervallo sul quale è calcolato (di norma 14 giorni)La sua costruzione prevede la creazione del rapporto fra le chiusure rialziste e ribassiste nel periodo considerato dando vita a un indicatore in grado di misurare la forza “interna” del titolo

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Relative Strenght Index

Relative Strenght Index

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Relative Strenght Index, operatività

Acquisto sul rientro nella zona neutrale dopo un periodo di ipervendutoVendita sul rientro nella zona neutrale dopo un periodo di ipercomprato

Relative Strenght Index

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Stocastico

Oscillatore che misura la forza o la debolezza di un titoloMette in relazione il valore di chiusura con i minimi e i massimi misurati in un determinato arco temporaleOscilla tra 0 e 100Definisce zone di ipercomprato e ipervenduto

Ipercomprato e ipervenduto

Prevalgono le chiusurevicino ai massimi…

… e lo stocasticova in ipercomprato

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Ipercomprato e ipervenduto

Prevalgono le chiusurevicino ai minimi…

… e lo stocastico va in ipervenduto

Ipercomprato e ipervenduto

Al di sotto di 20 il mercato è ipervendutoAl di sopra di 80 il mercato è ipercomprato

Ipervenduto

Ipercomprato

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Lo Stocastico in pratica

Ipercomprato

Ipervenduto

Lo Stocastico in pratica

L’approccio meccanico non produce risultati stabiliGli oscillatori non devono essere considerati come sostituti dei prezziStrumenti complementari

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Dentro lo Stocastico

La formula standard per la costruzione dello Stocastico prevede un periodo di cinque giorniSistema molto reattivoNecessità di una configurazione alternativaMaggiore stabilità

Dentro lo Stocastico

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Lo Stocastico modificato

StocasticoTrigger line

Costruiamo la strategia

Identificazione dei punti di svoltadel mercatoAnticipare eventuali movimenti direzionaliDefinizione delle Zone di acquisto e delle Zone di vendita

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Le Zone di acquisto

Periodo di 5 giorni all’interno del quale lo Stocastico incrocia al rialzo la trigger line mantenendosi nella zona di ipervendutoUtilizzo di Metastock per creare un Expert che colora in blu le Zone di acquisto

Le Zone di acquistoPeriodo di 5 giorni all’interno del quale lo Stocastico incrocia al rialzo la trigger line mantenendosi nella zona di ipervenduto

Zone di acquisto (in blu)

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L’ingresso in posizione

Attendere la barra in corrispondenza della quale si verifica esattamente l’incrocio fra Stocastico e trigger line nella zona di ipervenduto (setup)Si acquista entro tre giorni dal setup, al superamento del massimo precedente tranne nel caso di gapLe regole per la vendita sono speculari

L’ingresso in posizioneLa barra blu registra l’incrocio tra Stocasticoe trigger line

Questa seconda barra supera il massimo precedente e fa scattare l’acquisto

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L’ingresso in posizione

Barra di setup

Barra di ingresso

L’ingresso in posizione

Barra di setupBarra di ingresso

Gap rialzista

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L’ingresso in posizione

Barra di setup

Barra di ingresso

Gap rialzisti

L’ingresso in posizione

Barra di setup

Barra di ingresso

Gap rialzista

Mancata violazionedel massimo

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Annullamento del setup

Un indicatore in grado di adattarsi automaticamente attorno alla tendenza centrale espressa da una media a 20 periodi (un mese di trading)Per la misura della volatilità è stata utilizzata la deviazione standard, intesa come sommatoria degli scarti rispetto alla media, elevata poi al quadratoIn tal modo le bande arrivano a contenere approssimativamente il 95% dei prezzi

Le Bande di Bollinger

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Media mobile semplice a 20 giorni (la tendenza centrale)Due deviazioni standard applicate alla media (+/-)

In tal modo si ottengono bande superiori e inferiori allineate alla media per quanto riguarda la tendenza ma di ampiezza variabile in funzione della volatilità

Le bande di Bollinger: i parametri

Le bande di Bollinger: lo schema

Media a 20 periodi

Media a 20 periodi – 2 deviazioni standard

Media a 20 periodi + 2 deviazioni standard

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Le bande di Bollinger: la volatilità

Bassa volatilità: le bande si restringono

Alta volatilità: le bande si allargano

Il primo punto da tenere in considerazione è il concetto di “contenimento” del 95% dei prezziSignifica che quei prezzi che “eccedono” le bande saranno probabilmente dei casi isolati ed eccezionaliÈ pertanto possibile aspettarsi un ritorno verso valori medi, cioè quelli contenuti nelle bande, confermato da altri indicatori

Le bande contengono il 95% dei prezzi

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Le bande contengono il 95% dei prezzi

La maggior parte dei prezzi è contenutaall’interno delle bande… con alcune eccezioni

Le bande di Bollinger segnalano quindi quando i prezzi sono “alti” o “bassi” su basi relative e non su basi assolute, come nel caso dei canaliCon l’ausilio di indicatori è possibile ottenere potenti segnali di conferma su possibili inversioni di tendenza, anticipati da divergenze

Le bande di Bollinger: la logica

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Le bande di Bollinger: la logica

I prezzi fanno segnare nuovi massimiche non sono confermati dall’oscillatore

I prezzi manifestano una tendenza a muoversi velocemente dopo un periodo di bassa volatilità segnalata da un restringimento delle bandeMovimenti dei prezzi oltre la banda superiore o inferiore indicano rispettivamente notevole forza o debolezzaMovimenti che si originano da una banda tendono a svilupparsi verso l’altra, specialmente nei mercati in trading rangeDa queste proprietà è possibile derivare tre strategie operative

Proprietà delle bande di Bollinger

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La strategia in favore di trend per eccellenzaSfrutta la capacità dei prezzi di “camminare sulle bande”Segnala chiaramente le fasi rialziste e ribassiste di medio termine

Trend Following

Coerentemente con il concetto di persistenza del trend, è possibile che il contatto tra i prezzi e le bande dia vita a un movimento prolungato nella direzione del contatto stessoIl contatto, infatti, non implica automaticamente un’inversione della tendenza che ha generato il contatto

“Camminare sulle bande”

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“Camminare sulle bande”

Trend rialzista

Per oltre sei mesi i prezzi non toccano mai la banda inferiore

La capacità dei prezzi di “camminare sulle bande” costituisce il cuore della strategiaI prezzi iniziano il loro cammino sulle bande quando i prezzi mostrando una tendenza a mantenersi nella parte alta delle bande (la posizione è misurata con un indicatore che prende il nome di %b)

“Camminare sulle bande”

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Ovviamente non basta che il %b sia superiore a 0,8 ma è necessario anche un indicatore di confermaMFI, Money Flow Index

Si tratta di un indicatore che ha come obiettivo la valutazione della “direzione del denaro”, per comprendere se sta “entrando” su un titolo o se ne sta uscendo

“Camminare sulle bande”

“Camminare sulle bande”: l’MFIMolto “denaro” sul titolo

Molta “lettera” sul titolo

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L’MFI può oscillare tra zero e 100Valori superiori a 80 indicano un significativo “ingresso” di denaro sul titoloPotremo pertanto definire l’inizio di un trend rialzista quando il %b è superiore a 0,8 e l’MFI (10 periodi) è superiore a 80

“Camminare sulle bande”

“Camminare sulle bande”

A questo punto, anche senza guardare il %b e l’MFI,possiamo evidenziare automaticamente le aree in cuiprende vita un trend rialzista: le zone verdile zone verdi

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“Camminare sulle bande”Possiamo quindi evidenziare anche le aree in cuiprende vita un trend ribassista: le zone rossele zone rosse

Costruiamo la strategiaIngresso in posizione quando il %b e l’MFI si portano rispettivamente al di sopra di 0,8 e di 80Mantenimento della posizione, seguendo il trend, finché i prezzi non manifestano segnali di inversione incrociando, ad esempio, il Parabolic SAR

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Costruiamo la strategia: il SARIl Parabolic SAR è un indicatore che segue i prezzi posizionandosi al di sotto di essi nelle fasi rialziste e al di sopra nelle fasi ribassisteÈ un ottimo strumento per costruire un livello di stop loss dinamico poiché si avvicina sempre più ai prezzi con un fattore di accelerazione

Costruiamo la strategia: il SAR

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Costruiamo la strategia: il SAR

Costruiamo la strategia: il SAR

Quando i prezzi “toccano” il SAR,l’indicatore si spostada sotto a sopra e viceversa,segnalando un cambiamento di trend

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Costruiamo la strategiaIngresso in posizione long quando i prezzi entrano in una zona verdezona verdeIngresso in posizione short quando i prezzi entrano in una zona rossazona rossaMantenimento della posizione finché i prezzi non toccano il SAR

Trend following - esempi

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Trend following - esempi

Trend following - esempi

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Trend following - esempi

Trend following - esempi

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Trend following: oltre il SARPurtroppo il SAR a volte reagisce troppo velocemente e fa chiudere la posizione prematuramenteÈ possibile costruire un indicatore di stop dinamico più efficace?

Trend following: oltre il SAR

Ingresso

Stop del SAR

Trend “perso”

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Trend following: oltre il SAR

Ingresso

Stop del SAR

Trend “perso”

Un sistema di gestione della posizione “definitivo”Un sistema di gestione della posizione “definitivo”

Trend following: oltre il SAR

ChandelierChandelierStopStop

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Chandelier StopIdeato da Chuck LeBeauCostruito sulla base della…

volatilità

Chandelier StopIn pratica è un livello dinamico, calcolato come multiplo del range medio degli ultimi 10 giorni, che chiude la posizione se l’escursione dal massimo più recente supera quel determinato valore di volatilitàÈ un sistema molto efficace nel far correre i profitti ma che offre comunque una solida protezione rispetto al rischio di inversioni di tendenza. Non torna mai indietro e stringe sempre più da vicino i prezzi, tenendo comunque conto della volatilità

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Chandelier Stop

Chandelier Stop

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Chandelier Stop

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