MASSIMO VIGNELLI - Roberto Maiolino: Home Roberto_Monografie... · tra i più riusciti in termini...

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MASSIMO VIGNELLI Roberto Maiolino

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MASSIM

O VIG

NELLI

Roberto Maiolino

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PROGETTO GRAFICOMonografia su Massimo VignelliRealizzato da Roberto Maiolino

REFERENZE FOTOGRAFICHE E ICONOGRAFICHETutte le foto e le immagini sono estratte dal libro “The Vignelli Canon” o sono estratte dal sito www.vignelli.com

INFORMAZIONI TIPOGRAFICHEFont utilizzati “Helvetica Neue” e “Palatino”.Stampato presso Runner, via Umberto 90.Progetto realizzato per Accademia di Belle Arti di Catania

MASSIM

O VIG

NELLI

Roberto Maiolino

Accademia Belle Arti di Catania

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BiografiaDal cucchiaio alla cittàVignelli AssociatesUnited ColorNew York Underground

INDICE

“Design is one - it is not many different ones. The discipline of Design is one and can be applied to many different subjects, regardless of style. Design discipline is above and beyond any style. All style requires discipline in order to be expressed.”

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BIOGRAFIALa formazione di un maestro

Massimo Vignelli è riconosciuto come uno dei maggiori maestri del design internazionale. Nasce a Milano il 10 gennaio 1931 e nella Milano provata dalla seconda guerra mondiale, inizia ad interessarsi dapprima di architettura e successivamente di design. Attraverso le sue opere, le sue realizzazioni e i suoi canoni, ha influenzato il mondo del design, del graphic design e della comunicazione aziendale, creando e ridisegnando alcuni tra i marchi più famosi al mondo.

Ha studiato architettura al Politecnico di Milano e all’Università IUAV di Venezia. Quando era ancora uno studente a Venezia, Paolo Venini, proprietario della “Venini Glass”, gli offrì l’opportunità di progettare alcune lampade in vetro soffiato. Le lampade che progettò durante questo periodo sono ora esposte in diversi musei e rappresentano una delle prime esperienze di Vignelli nel design. In questo stesso periodo Vignelli inizia ad occuparsi della progettazione grafica di giornali, libri e packaging, allontanandosi dall’architettura per avvicinarsi sempre di più al design grafico. Nel 1958, l’IIT “Institute of Design” offre a Vignelli una cattedra part-time, così si trasferisce a Chicago con la moglie Lella. Lì vi rimane per due anni, durante i quali ha l’opportunità di conoscere importanti nomi dell’architettura internazionale, uno fra tutti Mies van der Rohe.

In dettaglio Il rigore grafico e l’organizzazione dello spazio visivo attraverso le griglie d’impaginazione, sono aspetto portante dei layout di Vignelli.

Nella pagina a fiancoAlcune cartine, cataloghi e schede il-lustrative realizzate per diversi luoghi degli Stati Uniti.

In questa paginaLella e Massimo Vignelli in una foto del 2010, con il catalogo del lavoro progettuale fatto per Benetton.

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DAL CUCCHIAIO ALLA CITTÀ

Già nel 1957, Vignelli si era spostato provvisoriamente a New York, insieme alla moglie Lella, a seguito di una proposta di lavoro che Massimo ricevette da una società del Massachussetts. Tuttavia i prodotti che Vignelli progetta in questo periodo (forchette, coltelli e cucchiai) vengono rigettati dal dipartimento di marketing perché considerati troppo moderni.

Dopo il periodo dell’IIT Institute of Design, Vignelli torna a Milano dove fonda insieme alla moglie il suo primo studio di design, nel 1960. In questo periodo Vignelli riceve diversi incarichi da illustre compagnie come Olivetti, Pirelli e Xerox. Vignelli descrive questi anni come gli anni nei quali il suo personale approccio al design iniziò a manifestarsi.

Nel 1964 abbandona il progetto milanese e si trasferisce definitivamente negli Stati Uniti. Qui fonda il celebre studio internazionale Unimark International, insieme ai soci: Ralph Eckerstrom, Bob Noorda, Jay Doblin, James Fogelman, Wally Gutches, e Larry Klein. Unimark crebbe in fretta e divenne presto uno degli studi di design più importanti al mondo, con sedi a Chicago, New York, Denver, Cleveland, Detroit, San Francisco, Milano, Londra, Copenhagen, Johannesburg e Melbourne.In questo periodo Vignelli guida la realizzazione di diversi progetti spesso erroneamente attribuiti a Vignelli Associates, fra cui i progetti di identità visiva per American Airlines (1967), il restyling del marchio Ford (1965) e la celebre segnaletica per la metropolitana di New York City (1966) che entrò a far parte di un grande lavoro di identità perseguito dalla Unimark che culmina con la realizzazione della mappa della metropolitana nel 1972, relizzata da Vignelli.

In questa paginaMappa della metropolitana di New York, nella versione del 2008. Realizzata per Vougue e successi-vamente digitalizzata per l’app The Weekender.

A sinistraLa Mappa della metropolitana di New York, distribuita a partire dal 1972 fino al 1979, dopo continue variazioni dovute all’incessante sviluppo delle linee metropolitane.Il progetto utilizza una tecnica di sintesi grafica simile a quella della pionieristica mappa della metropolitana di Londra realizzata nel 1933 da Henry Charles Beck.Nel 1979 fu sostituita dal MTA con una mappa più “tradizionale”, visto che questa fu considerata troppo moderna.Nel 2008, il vice direttore di Vanity Fair, commissionò a Vignelli un’e-dizione aggiornata della mappa (pagina a destra). Questa fu succes-sivamente tradotta in una versione digitale che ha dato vita all’applica-zione ufficiale per dispositivi mobili The Weekender, sviluppata proprio dal MTA.

In dettaglioLa mappa è un diagramma della rete metropolitana, dove ogni linea, disposta secondo il criterio dei 45° e 90° gradi utilizzato da Henry Charles Beck, è identificata da un colore diverso.

L’operaEstremamente moderna, ricevette da subito reazioni miste che sono tutt’oggi oggetto di dibattito. Tuttavia rappresenta uno dei progetti grafici più d’avanguardia del ‘900.

Dal design alla fondazione della Unimark

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Dopo cinque anni, Vignelli lascia Unimark e nel 1971, assieme alla moglie Lella, fonda a New York la Vignelli Associates. Da allora Vignelli ha lavorato ad una grande quantità di progetti per importanti industrie statunitensi (ad esempio Knoll e IBM) ed europee (ad esempio Benetton, Ducati, Poltrona Frau, Artemide).

Dagli anni ‘80 agli anni 2000 Vignelli è stato coinvolto in progetti che spaziano dagli USA all’Europa, dal Sud America fino al Giappone, progetti di ogni tipo, da libri a packaging fino all’identità visuale di un’intera compagnia ferroviaria inglese e la segnaletica per le ferrovie Italiane. Nel 1989 ha curato totalmente l’immagine del TG2 della Rai, dall’identità visuale fino agli studi e agli arredamenti presenti in essi. Ha, inoltre, curato diverse esposizioni ed importanti mostre riguardanti il suo lavoro, in Italia, Russia, Finlandia, Danimarca, Inghilterra, Spagna, Germania, Cecoslovacchia, Francia, Stati Uniti e Canada.

Nel 2000 sposta la sede della Vignelli Associates nella sua abitazione a New York, dove continua a lavorare a diversi progetti accompagnato dalla moglie Lella.

Nel 2010, in collaborazione con il “Rochester Institute of Technology”, nasce il “Vignelli Center for Design Studies”, dove è stato possibile assistere a workshop sul graphic design tenuti da Vignelli stesso fino al 2013, oltre che ammirare una esposizione del lavoro del maestro.

VIGNELLI ASSOCIATES

Catalogo Knoll

Dagli anni ‘70 ad oggi

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“United Colors of Benetton” ancora oggi in tutto il mondo identifica il casual made di Treviso. Un progetto in cui la semplicità e l’equilibrio rappresentano quel modernismo che ha reso Benetton una delle aziende più riconoscibili nel mondo. L’equity aziendale è costruita attraverso lo stile risoluto e senza tempo, tipico dello stile Vignelli.

La rigorosa architettura comunicativa elaborata da Vignelli, unita alla geniale capacità espressiva degli scatti di Oliviero Toscani hanno fatto di questo brand un modello di marketing imitato in tutto il mondo.

UNITED COLOR

Nella pagina a fiancoIdentità visiva Benetton che rappre-senta uno dei lavori più riconosciuti tra i tanti progetti di corporate identity realizzati da Massimo Vignelli.

In questa paginaRicostruzione del marchio Benetton. Il lavoro progettuale si può riassu-mere in un logotipo -- United colors of benetton -- composto su due linee all’interno di un rettangolo.

In dettaglioSu una griglia viene costruito un rettangolo 30x10, al cui interno viene composto il logotipo su due linee, uti-lizzando il font “Gill Sans”, progettato da Eric Gill nel 1926.

UNITED COLORSOF BENETTON

UNITED COLORSOF BENETTON

Il progetto di corporate identity della Benetton

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Indubbiamente la grafica orientata alla comunicazione aziendale è uno dei settori preferiti da Vignelli, che a partire dalla fondazione della Unimark, si è espresso attraverso decine di marchi, logotipi e corporate identity.

Per quanto adesso possa sembrare “passato”, grazie anche al recente e discusso restyling del marchio, questo lavoro di corporate identity è senza dubbio uno tra i più riusciti in termini di longevità ed efficacia, determinado il successo del brand dal 1967 al 2013. Per decenni l’azienda aerea civile americana ha adoperato questo marchio e tutte le parti della corporate sviluppate da Vignelli. L’utilizzo del rigoroso stile vignelliano, che include l’utilizzo del font Helvetica (Max Miedinger, 1957) come font istituzionale, uno dei suo font prediletti (Come si evince dal suo The Vignelli Canon e in particolar modo da un’intervista fatta per il documentario Helevtica), la scelta dei colori ispirati dalla bandiera americana e la realizzazione di un marchio geometrico ed essenziale, sono stati la forza di tutta l’immagine coordinata.

AMERICAN AIRLINES

Nella pagina a fiancoIdentità visiva American Airlines, 1967. Una delle corporate più longeve ed efficaci, che è stata la forza portante dell’immagine delle compagnia aerea.

In questa paginaRicostruzione del marchio American Airlines di Massimo Vignelli. Parten-do dal vecchio marchio, Vignelli svi-luppò la sintesi dell’aquila sfruttando il font che compone il logotipo.

In dettaglioIl marchio risulta essere un elabora-zione della lettera “A” maiuscolo, in font Helvetica bold. Sfruttando l’in-clinazione del tratto obliquo, Vignelli ha ricavato la sintesi di un’aquila dall’intersezione delle linee oblique.

Il progetto di corporate identity dell’American Airlines

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Riconosciuto come uno dei più grandi maestri del graphic design al mondo, Massimo Vignelli (Milano, 10 gennaio 1931 – New York, 27 maggio 2014), nel corso della sua carriera ha curato l’immagine di alcune fra le più importanti aziende al mondo, fra le quali American Airlines, Benetton e Ford. A partire dagli anni sessanta, inoltre, è stato uno dei principali artefici del rin-novamento della grafica italiana e americana, avendo importato negli Stati Uniti, con Unimark International, la metodologia pro-gettuale tipica del modernismo europeo. Conosciuto anche come designer il suo motto, è <<Design is One>>, ovvero, la disciplina del design è una soltanto; Se si è davvero in grado di progettare una cosa, allora si è in grado di progettare qualunque cosa.